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Mostra fotografica a cura del Gruppo Studio & Ricerche Fotografiche DEApress. 15° Mediarc, Festival Internazionale di Architettura in Video. 29-30 Ottobre 2015 - MUSE, Progetti Arte Contemporanea - Le Murate, Firenze

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Progetto grafico: Thomas Maerten

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R I N A S C I M E N T O 2 . 0 / p r e m e s s a di SILVANA GRIPPI / Art Director «Se la città muore...» è la provocazione posta quest’anno dal Festival MEDIARC 2015. Il Gruppo di Ricerca Fotografica DEApress ha raccolto la sfida attraverso una mostra fotografica collettiva, mostrando prospettive e critiche costruttive alla città di Firenze. I fotografi DEApress, attraverso un'indagine introspettiva, hanno costituito un osservatorio permanente come segnale della propria appartenenza alla vita urbana di Firenze.

Una città schizofrenica che – come tante altre – ha DIMENTICATO la cultura storica del proprio castrum e, come tutte le città d'Italia, ha proceduto alla costruzione di edifici senza alcuna programmazione. «La storia non insegna» dice una scritta sul muro, ma nel tempo si sedimenta in vari strati. La comunicazione di questo nuovo millennio si avvale del tempo/spazio che domina scelte e comportamenti con usi e consuetudini abnormi.

Il titolo della mostra “rinascimento 2.0” non ha la pretesa di essere propositivo ma semplicemente un segnale di aree urbane che, "partendo dal centro e arrivando in periferia", sono in STANDBY e noi, attraverso una sobillazione visiva, le rendiamo pubbliche.

Sedici fotografi sono andati alla ricerca, da un capo all'altro della città, per sviscerare e approfondire nel migliore dei modi una diversa lettura dell'immagine urbana. Ognuno di loro ha scelto un percorso inusuale, con itinerari e motivazioni diverse. Dalle periferie al centro e viceversa per scandagliare vizi e virtù di una città "forse" morente.

"Firenze-vetrina", Firenze-Museo", "Firenzedall'architettura nascente" fino ad una architettura passiva, che dialogano insieme attraverso sfumature di muri graffiati. Le periferie sono le nuove vetrine: le recenti opere architettoniche sovrastano Novoli, che da quartiere operaio si sta trasformando in zona universitaria, con uffici e banche. C'è poi il quartiere dell'Isolotto sorto per volontà di La Pira, con le sue case degli anni sessanta, come pure la zona delle Minime e delle Piagge, che ancora oggi mantengono intatta la composizione sociale proletaria e ancor di più sottoproletaria. L'inchiesta e l'analisi di questi percorsi è stata svolta dal gruppo di ricerca fotografica DEApress con l'intento di scoprire ambienti e substrati storico-geografici di una città "in crisi", forse quasi morente come struttura capitalistica e con un forte "animo volto al sociale".

Architetture con stili differenti, un centro senza servizi igienici per il turismo e periferie senza servizi per gli abitanti che lavorano. Una città certamente bella ma con discrepanze e crisi di identità che superano l'ordinario pensiero. Durante la traversata e il girovagare abbiamo trovato "tracce" che definiscono una cultura paragonabile ad una bella donna che mantiene i suoi tratti giovanili ma che, vista nuovamente, ci appare vecchia e stanca.

Con questa mostra i sedici autori hanno voluto aprire una discussione pubblica su "disagi e discontinuità", ma certamente non accettiamo da chi crea disagi lezioni di etica, non accettiamo la parola "degrado" da coloro che sono i primi a crearlo. Vogliamo una città che crei divulgazione, contaminazione e una vita urbana che non sia solo "immagine". Per questo ci rivolgiamo ai giovani che sono propulsori del "nuovo rinascimento", affinché inizino a vivere il rapporto con la città in modo semplice, fuori dalla movida e dai falsi piaceri. Questa nostra Ricerca, in modo segmentato, vuole scardinare pregiudizi e pretese, senza però trarre conclusioni, ma pronta ad usare il mezzo fotografico come "indagine foto-logica" e come schema di interpretazione o semplice lettura del nostro vivere contemporaneo, senza un prima e un dopo.

Una città ribelle che vuole rinnovarsi.

Quest'anno il Festival MEDIARC ha espresso il massimo sia culturalmente che a livello di contenuti. Il valore aggiunto che ha fatto la differenza è stata la mostra fotografica che ha messo a nudo le criticità di Firenze. I visitatori hanno apprezzato le critiche e gli spunti offerti e questo potrà essere un incentivo a migliorare la qualità della vita cittadina. Esporre criticità vuol dire fare divulgazione per una nuova cultura dell'ascolto!

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M A R C O A G R E S T I

PONTE ALL'INDIANO Il Ponte all'Indianounisce i quartieri di Peretola (a nord dell'Arno) edell'Isolotto (a sud) tramite una strada ascorrimento veloce, superando il fiume subitodopo la confluenza del Mugnone. Realizzato trail 1972 e il 1978 dalla società CostruzioniMetalliche Finsider di Guasticce su progettodegli architetti Adriano Montemagni, Paolo Sica,e dell'ingegner Fabrizio de Miranda. Il progetto,che vinse il concorso nazionale di progettazioneindetto dal Comune di Firenze nel 1968, attiròsubito l'attenzione anche perché prevedeva unasottostante passerella pedonale pensile nonrichiesta dal bando di concorso. Per lecaratteristiche strutturali dell'opera, Fabrizio deMiranda ha ricevuto ad Helsinki nel 1978 ilpremio europeo ECCS-CECM (Convenzione

europea della costruzione metallica). Infatti è il primo ponte strallato di grande luce ancorato a terra realizzatonel mondo ed è uno tra i più grandi ponti strallati in Italia del XX secolo. Nei pressi dell'incontro dei due fiumisopraccitati si trova il mausoleo dell'Indiano, che dà il nome al giardino terminale del parco delle Cascine e, perestensione, anche alla nuova struttura.

CASE MINIME DI ROVEZZANO Il quartiere, posto nella periferia sud-est di Firenze, ha raggiunto la sua attuale configurazione attraversofasi successive, a partire dal 1954, quando l’AmministrazioneComunale costruì una larga viabilità alternativa alla storica Via Aretinae un lotto di case popolari dette “le Minime di Rovezzano”, compresefra la nuova Via Rocca Tedalda e il tracciato della ferrovia. Il progettodegli architetti Cardini, Isotta e Bartolini, impostato su basineorealistiche, prevedeva la realizzazione di edifici a schiera postiperpendicolarmente alla Via Rocca Tedalda. Nel 1957 e nel 1968 illotto fu integrato da altri edifici, nel 1987 l’architetto Gianfranco DiPietro fu incaricato di sostituire le case minime del ’54 e recuperare gliedifici del ’57 e le torri da lui stesso progettate nel ’68. Il progettoaveva l’intento sociale di consolidare e creare nuove condizioni perl’aggregazione sociale collettiva attraverso un impianto edilizio forte erazionale che integrasse residenza, laboratori artigianali, attrezzaturecommerciali e servizi sociali. Le aspettative, di fatto, non si sonoconcretizzate. Alcuni servizi mai realizzati e proprio quelle attività cheavrebbero dovuto offrire un rilancio alla vita del quartiere hannoconosciuto un degrado sia funzionale che fisico.

L'AUTORE Ha lavorato per 35 anni nel settore bancario con funzioni tecniche ed amministrative. Fotografo free-lance, collabora con l'Agenzia D.E.A.press come fotoreporter. «Ho fatto i primissimi scatti alle gite scolastiche con

una macchina a soffietto Zeiss 4,5 x 6 cm che ancora possiede. I risultati furono molto deludenti e per alcuni anni hadimenticato la fotografia». Nel 1972 ha cominciato nuovamente a scattare fotografie con una fotocamera 35 mm delle

Officine Galileo, la mitica Condoretta. Una fotocamera digitale regalatagli dalla moglie per i 25 anni di matrimonio èstata la scintilla che lo ha riportato ad osservare il mondo attraverso l’obiettivo. Come ha scritto in una dedica Oliviero

Toscani: «E’ un appassionato di fotografia». Con il gruppo DEApress ha partecipato alle mostre collettive: “La natura ei suoi colori; “Dedicato alle donne” ; “Fotogrammi & Fotogrammi”; “Uso-Dis-Uso” e “Visioni Metropolitane”. Con il

CRAL Banca Toscana ha partecipato alle mostre collettive: “Le forme dell’acqua - dalla goccia al mare”; “Una cartolinadalle vacanze”; “L’attimo fuggente”; “Il cerchio della vita”. Premiato dall’APAD con 1° premio per la sezione fotografia

all’interno delle manifestazioni del Festival della Salute Mentale “Premio Guido Cappelli”.

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A N D R E A B E R T I

USO E ABUSO In occasione del Festival MEDIARC 2015, espone, ora, alcuni scatti, quale contributo visivo alla riflessione su alcuni aspetti "spettacolari" (tra quanti rilevati e rilevabili…) di "uso" ed "abuso" nel paesaggio e nell'ambiente urbano, colti in Firenze nell'attuale fase di

trasformazione (venezianizzazione) della "città storica". L'AUTORE Nato a Firenze nel 1945, ormai in pensione, ama, quotidianamente, girovagare alla "deriva" – soprattutto nel Centro storico di Firenze e nell'Oltrarno – scattando immagini per passare il tempo. La Biblioteca del Palagio di Parte Guelfa del Comune di Firenze, ha inaugurato nel luglio del 2012, con 8 scatti scelti dalla sua produzione "Uno spazio

espositivo insolito, nel formato dei segnalibri", intitolato "TRACCE: la Galleria Fotografica sulla strada". Entrato in relazione con DEApress, ho esposto in occasione alla mostra fotografica del Festival MEDIARC 2014: una serie di scatti, montati in un unico pannello sul tema: "Centro storico di Firenze: Tracce di 'sconvenienti interventi' nel tessuto del paesaggio urbano". S E R G I O B I L I O T T I

LA PENETRAZIONE DEL CONTEMPORANEO IN FIRENZE Commistione di palazzi di epoche diverse – composizione dal basso; monumenti e recupero di palazzi storici; Firenze si specchia nelle vetrine della moda. L'AUTORE Ha lavorato nel campo della pubblicità, della grafica e della fotografia. Acquisizioni tecniche: fotoincisione, stampa serigrafica e digitale, disegno, pittura. Approfondimenti su critica, analisi e lettura della fotografia. Attualmente lavora a Firenze nel suo studio-laboratorio di arte contemporanea in Via Ghibellina 16r. Collabora con l’Associazione Centro socio-culturale D.E.A. come docente nei corsi di fotografia del Comune di Firenze – Quartiere 2.

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M A R T I N A C H I A C C H E L L A

GABBIE Il filo conduttore chelega gli scatti è il tema dellacittà come gabbia.

L'AUTRICE Nata nel 1994 aFirenze, diplomata al liceo

scientifico Leonardo da Vinci, èiscritta alla facoltà di Medicina e

Chirurgia. Ha studiato danzaclassica e violino, è

appassionata di cinema, opera estoria dell’arte, partecipa

attivamente alla vita politicafiorentina. Nel 2010 hafrequentato un corso di

fotografia presso l'Universitàdegli Studi di Firenze.

F R A N C E S C O C I T E R A

UNIVERSITÀ TRA PONENTE E LEVANTE «Inoccasione del 15° Mediarc Festival ho volutorappresentare lo spazio universitario nei suoi due poliopposti. Una ragazza, a fianco del ricordo di una vitapassata mentre progetta il suo futuro, poispensieratamente si siede e legge perdendosi trasecolari parole. Terminata la lettura si avvia tra graffiti ebellezze nel domani. Molteplici punti di vista perun'unica realtà».

L'AUTORE Frequenta l'Università degli Studi diFirenze ed è iscritto al corso di Laurea in Progettazione

e gestione di eventi ed imprese dell'arte e dellospettacolo. Appasionato di musica e di spettacoli,

attualmente sta svolgendo uno stage curriculare pressoil Centro D.E.A - Associazione culturale Onlus.

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F R A N C E S C A D A R I

GREETINGS FROM ANOTHERFLORENCE

Novoli – un quartiere nella zona nord-ovest di Firenze, protagonista di unagrande espansione a seguito del boomedilizio degli anni cinquanta e sessantadel XX secolo. La zona, un tempopaludosa, fu poi bonificata e da ciòderiva l'antico toponimo Novoli, usatonelle mappe del Comune dal 1871.Palazzo di Giustizia – un colossalecomplesso realizzato nell'area ex-Fiat,destinato a riunire tutti gli uffici giudiziari5sparsi nella città, liberando molti edificidel centro storico (ben nove sedi) chepotranno avere altre destinazioni.Progettato dall'architetto Leonardo Ricci(nel frattempo scomparso), è lungo 240metri e largo 146, con una torre di 72metri, una delle più alte della città. Lasuperficie edificabile occupata è di circa800.000 metri quadrati. Si tratta delsecondo più esteso palazzo di Giustiziaitaliano dopo quello di Torino. Polo delleScienze Sociali – il centro di servizi esupporto per la didattica delle Scuoledi Economia, Giurisprudenza e ScienzePolitiche dell'Università degli Studi diFirenze. È stato costituito nel 2002. Isette edifici ospitano le presidenze delletre Facoltà, i locali per i servizi didattici(le aule e gli auditorium, le sale di letturaper gli studenti, gli studi dei docenti, ilaboratori ecc..), i Dipartimenti, ilServizio Informatico di Polo, gli uffici diPolo, la Biblioteca. Il grande edificioadibito a Biblioteca riunisce l'interopatrimonio librario delle tre Biblioteche diFacoltà e dei Dipartimenti ad esse

afferenti, permettendone così una utilizzazione e consultazione senz'altro più funzionale e proficua sia per lostudio che per la ricerca. Scuola Marescialli La costruzione è iniziata il 18 gennaio 1992, il contratto con laditta costruttrice è stato stipulato nell´agosto 2006, i lavori dovevano terminare nel 2011, sono ancora in corso.Nel complesso, ci saranno la caserma, il nucleo sanitario polifunzionale, un centro sportivo, gli edificiresidenziali degli ufficiali, delle loro famiglie e dei professori, pare, uno stadio, un centro ippico e un auditoriumda mille o duemila posti.

L'AUTRICE Formazione culturale: DAMS Arte-Bologna. Ha lavorato per una decina di anni nel settoremarketing/pubblicità ed ha fondato lo studio fotografico Rew-FF Studio di Bologna. Volontaria per FurahaOnlus in Africa. Fotografa free-lance, collabora con l'Agenzia di Stampa DEApress come fotoreporter. Tra

le mostre collettive più interessanti, a cui ha collaborato con il gruppo Studi & Ricerche fotograficheDEApress: “Donne che ritraggono donne”; “Tracce di Luce”; “Donne nel mondo”. Per il Festival Mediarc:

“Uso-Dis-Uso”; “Istantanee sul Mediterraneo”; “Visioni Metropolitane”; "Bordeline Landscape”. Mostrepersonali: “Onde”; “Seeing”; “Istantanee per Furaha”; “Waves”. Reportage: “Luoghi di transito”;

“Modernismo Mediterraneo”.

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R O B E R T O G I U L I O N I

OPERA D'ARTE Il Teatrodell'Opera di Firenze,progettato dallo studio ABDRMaria Luara Arlotti, MicheleBoccu, Paolo Desideri, FilippoRaimondo, sostituisce ilprecedente e poco distanteTeatro comunale, dismessonel 2014. il teatro lirico è statoinaugurato, in assettoconcertistico il 21 dicembre2011, in occasione deltermine dei lavori direalizzazione di tutte levolumetrie architettoniche. Lastruttura è stata realizzata insostituzione delle OfficineFerroviarie di Firenze,trasferite in localitàOsmannoro. Contestualmenteal teatro è stato realizzato un

giardino recintato, confinante con le sale espositive della Leopolda e con il Fosso Macinante. In corso d'opera icosti di realizzazione sono notevolmente lievitati: oltre 260 milioni di euro.

Dice l'architetto G. Aiello: «Il nuovoteatro dell'opera è un sistemaimponente, pensato per fungere dacerniera tra la città di pietra ed il suopolmone verde. Si caratterizza per una“monumentalità misurata” fatta di solidiconnessi tra loro da una fitta rete dipercorsi scenografici, che sirelazionano al contesto mediante unattento studio dei punti di vista e delleaperture prospettiche. Le foto diGiulioni hanno il pregio di mettere afuoco alcuni aspetti non direttamentepercepibili su scala urbana; comeprimo elemento il suo essere struttura“parco”, da vivere percorrendone lelunghe rampe o scoprendone iterrazzamenti sopraelevati. Lamutevolezza diventa fatto percettivograzie ai giochi di luce che si creano sulla pelle metallica della torre scenica. Se i percorsi e la pelle esternacreano una percezione dinamica dello spazio, la cavea segna l'ingresso in una dimensione classica, fatta disilenzi, ambiti privati e rapporti visivi con la città. Sono scatti nei quali il fisico ed il metafisico, il gioco e lacontemplazione, convivono in un unico corpo architettonico».

L'AUTORE Formazione Culturale: I.T.C. Galilei di Firenze. Attualmente fotografo free lance, collabora conVogue Italia e DEApress.

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V I T T O R I A G I U S T I

PENSIERI DI UNA PENDOLARE«Viaggiare porta a riflettere,dunque il pendolarismo si puòconsiderare come una sorta dicontinua riflessione, che stavoltami ha portato a posare l'occhio suquanto diversa sia la realtà dellastazione di Firenze da quellacircostante: creata dall'architettoSant'Elia negli anni del Futurismo,la stazione si scosta totalmentedallo stile che fu adottato secoliprima nella costruzione dellachiesa di Santa Maria Novella. NelViaggio tra una stazione e l'altrapoi ti trovi di fronte alla più totaledelle contrapposizioni edifici“recenti” abbandonati e colmi digraffiti sovrastati dalla maestosaombra della rinascimentale SantaMaria del Fiore».

L'AUTRICE Studia Storia e Tutela dei Beni Artistici presso l'Università degli Studi di Firenze. Appassionata di fumetti, graphic novel, cinema, musica e fotografia.

Insegna, come assistente, ballo liscio e danza caraibica. Collabora con DEApress.

S T E F A N O M A U L I C I N O

LA PROPRIETÀ È UN FURTO Uninvito a riflettere sui dispositivi dicontrollo, sulle limitazioni e suivincoli imposti da una società divisain classi dove la disuguaglianza èpane quotidiano. Tre scattiminimalisti e simbolici per dire chele “chiavi della città” continuano adessere custodite nelle mani dipochi; che l'anima degli spazi urbanirimane segregata all'interno delladimensione privata dove, però, lesbarre più difficili da limare sonoquelle che non si vedono...

L'AUTORE Laureato in Scienze Politiche, è attualmente iscritto al Corso di Laurea Magistrale in RelazioniInternazionali dell'Università di Firenze. Appassionato di questioni politiche e sociali, fotografia e cinema,

collabora con DEApress.

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L U C A G R I L L A N D I N I

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE Firenze nord, fra abbandono e speculazione.

L'AUTORE Fotoamatore, dal 2011 fotografo perDEApress. Appassionato di fotografia sociale sumigranti, senzatetto, occupazioni, spazi vuoti ed

abbandonati ecc. come forma di denuncia suldisagio metropolitano ed il mancato recupero di

strutture. Facendo volontariato di strada cerca didocumentare ciò che vede. «Amo l’archeologia

industriale ed urbana, ed i viaggi in posti nonturistici». Ha fatto alcune mostre collettive tra cui: “Il

giro del mondo in 80 foto” - Deaphoto 2007;“Istantanee sul Mediterraneo” - DEApress 2011; “50anni” - Fotoclub il Cupolone 2011; “Abbandono” - exBreda Pistoia 2012; “Uso-Disuso” - DEApress 2012;

“Binari non piu morti” - Shoot4 change 2103,Pakistan; “La Tinaia. Abitare il gesto creativo”

DEApress 2013; Festival MEDIARC dal 2011 al2014 in collaborazione con DEApress; “In viaggio” -

Vaglia 2015 in collaborazione con DEApress.

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T H O M A S M A E R T E N

FIRENZE È MORTA E' morta perchè ha cancellato intere generazioni che l'hanno abitata; migliaia di personeche l'hanno amata e tenuta in vita non hanno lasciato traccia di sé in questa città. E' morta perchè hatrasformato in una vetrina il proprio centro storico; perchè confonde il concetto di ricchezza con quello di merce.E' morta perché ha preso il suo momento di maggior impulso vitale ed innovazione e lo ha ibernato ad uso econsumo del turismo di massa, come un'anziana diva del cinema sottoposta a chirurgia estetica dai propri figliper poi essere sbattuta sulle riviste di gossip.

FIRENZE È VIVA E' viva perchè c'è chi, nonostante tutto, ancora la ama. E' viva perchè c'è chi ne conosceogni angolo, chi la sente come casa, chi la difende da imprenditori e speculatori. E' viva perchè c'è chi neoccupa gli spazi abbandonati, chi resta la sera in piazza nonostante i divieti, chi dipinge sui muri per mostrareche è viva. E' viva perchè c'è chi vuole cambiarla in meglio, farla rinascere, un'altra volta.Le ho scelte perchèspesso mi ritrovo a girare di notte per le strade di Firenze, dal centro alla periferia. Le ho scelte perchè rendonol'idea di una rinascita che è in corso ma che ancora è astratta, indefinibile. Le luci della città contro un lampionespento, lampione che spero un giorno di vedere acceso.

L'AUTORE Studia Relazioni Internazionali all'università di Firenze e collabora con DEApress. E' un attivistapolitico, un viaggiatore ed un fotografo amatoriale.

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S I L V A N A G R I P P I

CATTEDRALE NEL DESERTO L'ex-Meccanotessileè un insieme di strutture fatiscenti e allagate doveormai da molti anni vivono solo i gatti randagi. Ognitanto qualche povero disgraziato riesce ad entrareper passare la notte ma ci dicono che sono tossicihanno il coraggio di dormire in quel posto. Sotto ilfabbricato passa una arteria che sbocca in Arno(Firenze è ricca di fiumi sotterranei), un altrofiumiciattolo sotterraneo (o reso tale dall'uomo).L'interno del fabbricato è stupefacente! pieno dimurales artistici e tanti gatti (colonia felina protetta).C'è anche un cedro del Libano e un albero fioritoforse di prugne. La struttura è stata denominata "lacattedrale nel deserto" ed è uno dei tanti "buchi neri"della politica fiorentina, Attualmente è in attesa chela ditta vincitrice dell'appalto inizi i lavori. Ciauguriamo che non abbattano tutti gli alberi e chesalvino il cedro del Libano. Ci raccontano che anchela parte iniziale chiamata "le stanze del Cioni" verràabbattuta, ma non si sa se che fine faranno gli altricapannoni. Diventeranno Centro d'arte permanente?Ora è tutto nell'abbandono e nell'attesa. Forserientrava in uno dei "centro progetti" che Firenze e ilsuo Sindaco vantavano. Ora dicono che questasettimana iniziano i lavori di ristrutturazione perrendere, finalmente, il complesso della vecchiafabbrica Meccanotessile un gioiello con una vastaarea di verde pubblico. Staremo a vedere!

L'AUTRICE Geografa, fotografa,

giornalista einstancabileviaggiatrice.

Attualmente dirigel'agenzia di stampa“DEApress” e “The

Progress Time”.

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M A R I E L L A M A R Z U O L I

IL RAZIONALISMO PERDUTO Ex Manifattura tabacchi. Uno spazio da sognare.

L'AUTRICE Laureata in filosofia, ha continuato la sua formazione frequentando corsi di fotografia(analogica), di glottodidattica per stranieri, per operatori dell’area dell’intercultura, di avvio al giornalismo.Attualmente lavora nel campo della comunicazione occupandosi di digital media e promozione di eventi

culturali. Nel 2014 ha partecipato alla mostra fotografica DEApress nell'ambito di MEDIARC.

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B R U N E L L O M A S C H E R I N I

DAL CENTRO ALLAPERIFERIA dal centrodella città – dove palazzistorici restano imbavagliatiper lunghi periodi inmancanza di un programmaserio dei lavori diristrutturazione e degradanola città nascondendone labellezza – alla periferia, inun risveglio architettonicoche qualifica e razionalizzail contesto urbano. La ZonaIndustriale di Scandicci acontrasto con Piazza SantaTrinità – strutturaimpacchettata conpubblicità accanto allaBasilica.

L'AUTORE Dipendente dell’Università degli Studi di Firenze dal 1959 al 2003. Fotoamatore di viaggi.Attualmente collabora con il Gruppo Studi e Ricerche Fotografiche DEApress. Ha partecipato nel 2014 alla

Mostra collettiva “Visioni Metropolitane – Bordeline Landscape”, nell’ambito del XIV festival MEDIARC.

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M A R C O M U R A T O R I

EOLO C'È MA NON PUO' PARLARE Firenze, quartiere di San Frediano, ottobre 2015.

L'AUTORE sociologo e ricercatore sociale vive e lavora a Firenze come libero professionista. Fotografa per passione. Le città prima di esser composte di architetture

sono vissute da storie fatte di corpi.

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G I U L I A S P I S S U

INGRESSI UNIVERSITARI Tre scatti che mostrano le diverse porte da cui è possibile accedere ailocali universitari: piazza Brunelleschi, Cortile di Ponente e via degli Alfani. Tre vedutediscordanti, disuguali, inconsuete, che si imprimono costantemente nelle menti degli studenti. Unmanifesto di protesta. Una panchina dismessa. Abitazioni che con le loro diverse altezzescandiscono il cielo fiorentino.

L'AUTRICE Nata a Firenze nel 1993. Amante dell’arte in tutte le sue manifestazioni, studia Storiae Tutela dei Beni Archeologici, Artistici, Archivistici e Librari all’Università di Firenze. Da circa un

mese svolge lo stage presso il Centro socio-culturale D.E.A.

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