catanzaro vs neapolis
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Catanzaro vs NeapolisTRANSCRIPT
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L’editoriale
Ricordi... malinconie... speranze...
Sono davanti ad un foglio bianco. Devo scriveresul Catanzaro. Chiudo gli occhi. E immediata-mente rivedo un ragazzino di otto anni aggrap-
pato alla ringhiera della tribuna laterale, sorretto conamorevole protezione dal padre, intento ad osser-vare un calciatore che si avvicina al dischetto del cal-cio di rigore: Tribuzio. È una partita di Coppa Italia; el’avversario è il Torino. La squadra è quella di Bui, Vi-tali e Rossetti. E quell’anno giocherà la finale diCoppa Italia contro la Fiorentina. Unsalto di pochi anni. Ora, lo stessoragazzo è appena diventato ginna-siale e fa la fila davanti al cancellodello stadio, con l’abbonamento inmano, in trepidazione per l’immi-nente prima partita casalinga delCatanzaro in Serie A. Una folla diimmagini si sussegue e stringe ilcuore. Le stagioni eroiche del Ca-tanzaro di Massimo Mauro, Celestini, Braglia, Sabatoe Borghi. E le imprese del mitico Massimo Palanca,che faceva sollevare, ed urlare, lo stadio interoquando si apprestava a battere una punizione o uncalcio d’angolo. Riapro gli occhi. Un grande sensodi malinconia mi avvolge. Per il tempo passato? Per-ché con il trascorrere degli anni si finisce per viveredi ricordi? No. La verità è che penso di essere statofortunato ad avere goduto di tutte queste esperienzecalcistiche. Ma ritengo assolutamente ingiusto chemio figlio, i nostri figli, di venti anni, amanti appassio-
nati del calcio, abbiano soltanto accarezzato i palco-scenici della Serie B e neppure sfiorato quelli dellaSerie A. E si illuminano anche loro con i ricordi: quellidelle ultime stagioni esaltanti del Catanzaro di GiorgioCorona. Mio zio, Pasquale Ripepe, calciatore del Ca-tanzaro degli anni trenta, ha scritto un libro sullasquadra giallorossa intitolato “Catanzaro e il Catan-zaro”. Ebbene, è necessario avere sempre presenteche questo è un binomio indissolubile, rappresenta-
tivo dell’identità della città. Catan-zaro è anche il Catanzaro. E lamemoria del passato deve costi-tuire la base per la costruzione delfuturo. Nessun passivo ripiega-mento sulle glorie del tempo che fu.Piuttosto, la consapevolezza di ciòche si è. Ed allora. Nessuna impor-tanza se il teatro dove si esibisconole Aquile è la seconda divisione. E
va bene se dalla prima partita con il Melfi è venutofuori un pareggio. Ancora meglio è constatare la rab-bia, e la decisione, dell’allenatore: vuol dire che pre-tende di più. A noi catanzaresi spetta rimanereaggrappati ai sogni. E far rivivere la bellezza dello sta-dio in festa. Accompagnando tutti coloro che in que-sti anni sono stati sempre presenti. Ed hannocontinuato, senza sosta, ad amare e sostenere que-sta squadra. Che è, sempre e comunque, una partedel nostro cuore.
A.S.
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La nottata è passata...Riprendiamo oggi il colloquio interrotto sul finire dellascorsa stagione.Interrotto perché non sapevamo ormai cosa e conchi parlare.Parlare di una società inesistente, di una squadracomposta dai ragazzini della “primavera”, di sconfitteannunciate, spesso umilianti, degli errori e degli “or-rori” sportivi che avrebbero condotto all'inevitabilefallimento? Se ne era discusso già abbastanza.E poi a chi parlare? Ad una tifoseria, delusa e spac-cata al suo interno, emarginata dalla partecipazionedelle gare che, per i dissesti finanziari, venivano gio-cate a porte chiuse, privata dagli entusiasmi e dellebandiere che solo la presenza sugli spalti possonomantenere vivi? O parlare ai cosiddetti dirigenti,quasi tutti scomparsi dalla scena all'approssimarsidel “crac”, pronti solo a rinfacciare ad altri i propri er-rori e a propria incompetenza? Meglio tacere ad at-tendere che, parafrasando De Filippo, “passasse anuttata”. La nottata è passata ed è andata forse me-glio del temuto. Si parlava di riprendere dai campio-nati minori, dai dilettanti della serie D, poi, grazieall'intervento ed alla tenacia di “mister Gicos” edanche dall'impegno spiegato dai nuovi amministra-tori, è stato possibile tornare a vedere un po' di luce.Ma quanto è difficile partire da zero, ricostruire unedificio partendo dalla rimozione delle macerie la-sciate dall'ultimo campionato, riprendere un cam-mino bruscamente interrotto.......Come che sia il Catanzaro, la vecchia Unione Spor-tiva 1929, è oggi pronto ad affrontare una nuova av-ventura sperando di cancellare i brutti ricordi e lepassate delusioni. Ma, dicevamo, non sarà tutto fa-cile. Ciccio Cozza ha dovuto costruire una squadratutta nuova ed ancora molto dovrà cambiare quando
saranno disponibili i nuovi acquisti, con tutti gli “as-semblaggio” inevitabilmente comporta.Finora con tanti ragazzini in campo la squadra si èespressa decorosamente, disputando una buonaCoppa Italia e siglando un positivo avvio di campio-nato anche se il pareggio di Melfi ha fatto storcere labocca a qualcuno, mezzo pieno o mezzo vuoto.Per Cozza il bicchiere del pareggio era mezzo vuotoperché a Melfi, sia pure contro un avversario rinfor-zato dopo una disastrosa Coppa Italia, si poteva vin-cere senza troppi affanni, solo che le occasionicreate avessero trovato sbocchi in fase conclusiva.Del resto, in un campionato che appare certamentepiù difficile di quello dello scorso anno, con conten-denti di buona caratura, primo fra tutti il Perugia no-nostante il “flop” di Aversa, non bisognerà maiilludersi di trovare avversari facili o accondiscenti.E' accaduto a Melfi, accadrà ancora su tanti altricampi, specie su quelli dove condizioni ambientalimoltiplicano le forze anche delle squadra più deboli.Sarà un cammino lungo e difficile che il Catanzaropotrà affrontare, questa volta, senza quei condizio-namenti finanziari che, in passato, anche in campio-nato brillante targato Auteri, hanno finito perdanneggiare e vanificare gli sforzi espressi sulcampo.Buon viaggio, allora, vecchio Catanzaro.E chissà che il ricordo sempre vivo di quel giugno diquaranta anni fa (ma sì, è stato il momento più bellodella nostra storia sportiva) non serva da ulteriore sti-molo per raggiungere nuovi, prestigiosi traguardi.E con la speranza e l’augurio che gli spalti del “Ce-ravolo” tornino a riempirsi delle nostre bandiere.
Gianni Bruni
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È sicuramente il personaggio del nuovo corso delCatanzaro calcio più amato dalla tifoseria. L’uomo,venuto da Reggio, che ha salvato le Aquile dal bara-tro e che sogna di riportarlo in alto: è Giuseppe Co-sentino, il presidente, quello con la p maiuscola.
Presidente, il pareggio di domenica a Melfi ha di-viso un pò l’ambiente giallorosso: da un parte c’èchi lo valuta positivamente e chi lo consideracome aver perso due punti. Lei da cheparte sta?Il mio commento sulla gara di domenica nonè né positivo né negativo. Di sicuro sarebbestato una beffa se avessimo perso ma d’altrocanto avevamo una formazione molto rima-neggiata, in cui mancavano molti giocatori emolti erano ancora in fase di rodaggio. Sono con-vinto che già dalla prossima partita faremo meglioquando potremmo disporre di gente come Mai-sto e Masini. La squadra d’altronde l’abbiamocostruita negli ultimi giorni di agosto e ci vuoleil tempo affinchè tutti entrino in forma e si co-noscano.
La risposta della tifoseria dopo le primegare la soddisfa o si aspetta qualcosa dipiù?Non sono molto soddisfatto e per le pros-sime gare mi aspetto almeno il doppio diquanto visto nei primi match di Coppa. Dai ti-fosi mi aspetto una risposta importante che di-mostri l’attaccamento a questa squadra finoramanifestato ma solo a parole. Il rilancio del Ca-tanzaro deve partire anche da loro, anche lorodevono lottare. È impensabile che combatto soloio che non sono un catanzarese e i catanzaresinon si muovano a dovere. Io allo stadio miaspetto sempre 6-7mila persone, se arrivas-simo a 2500 spettatori certamente sarebbeuna delusione.
Come sta procedendo la campagna ab-bonamenti?Vale quanto detto sopra. Si sta proce-dendo ma certamente si può dare di più.Il problema è che, come per la costru-zione della squadra, anche la campagnaabbonamenti l’abbiamo potuta approntare
solo negli ultimi giorni quando generalmente ci sideve pensare verso luglio. L’anno prossimo di sicuroci organizzeremo meglio, ma per quest’anno aspettoancora una risposta massiccia non a caso abbiamoprolungato la durata della campagna. Abbonarsisarà un’ulteriore dimostrazione dell’affetto che i tifosidicono di avere per questa squadra, voglio vederese sarà così.
di Francesco Calvano
Il Presidentedel CatanzaroGiuseppe Cosentino
Mi aspetto dai tifosiuna risposta importante
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I volti nuovi del Catanzaro 2011-2012
Riccardo MENGONI classe ’86
Portiere – prov. Vibonese
Alessio MARIOTTIclasse ’84
Difens. – prov. Lucchese
Simone NARDUCCIclasse ’83
Difens. – prov. Valenzana
Salvatore ACCURSIclasse ’78
Difens. – prov. Salernitana
Michelangelo PAPASIDEROclasse ’81
Dif. – prov. Hinterreggio
Roberto ROMEOclasse ’90
Cent. – prov. Poggibonsi
Tommaso SQUILLACEclasse ‘ 89
Cent. – prov. Pavia
Angelo IOPPOLOclasse ’91
Cent. – prov. V. Grecanica
Davide CORSOclasse ’92
Cent. – prov. Reggina
Serafino BRUZZESEClasse ’88
Cent. – prov. Neapolis
Vincenzo MAISTOclasse ’82
Cent. – prov. Avellino
Davide ASSUMMAclasse ’90
Cent. – prov. Lecce
Cosimo FIGLIOMENIclasse ’92
Cent. – prov. Roc. Ionica
Simone MASINIclasse ’84
Attac. – prov. Monza
Christian ESPOSITOAustraliano – classe ’90Attac. – prov. Pro Vercelli
Mattia MAITAclasse ’94
Cent. – prov. Reggina
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I volti nuovi del Catanzaro 2011-2012
Reyza SOUDANTclasse ’91
Attac. – prov. Siena
Dario MUSCATELLOClasse ’94
Attaccante –
Salvatore CARBONIclasse ’79
Attac. – prov. Pescara
Federico E. BUGATTIArgentino – classe ’87
Attaccante
Antonino MANNONEclasse ’88
Centroc. – prov. Neapolis
Juan Martin ULLOAArgentino – classe ’87
Centrocampista
Cristian RICCIARDIclasse ’90
Centroc. – prov. Messina
Thiago Gazè DA SILVAbrasiliano - classe ’90Difensore – prov. Santos
Lucas PACHECO (detto Sasha)Brasiliano – classe ’90Difensore – prov. Gremio Prudente
Guilherme Savicius Raimundo FIORAVANTE (detto Guto)Brasiliano – classe ’89Centrocampista – prov. Serrano
Rodolfo Refis LOPESBrasiliano – classe ’92Centrocampista – prov. Honka
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Una piazza storica del football campano, a di-stanza di ben 25 anni, ritrova il calcio checonta, quello dei professionisti. L’ennesima
estate calda ed all’insegna dei colpi discena targati Moxedano- Bouché ha fattosì che il Neapolis trovasse una nuova casa,lasciando Mugnano ed approdando a Frat-tamaggiore dove quindi è stato trasferito iltitolo sportivo. Il Football Club Neapolis Mu-gnano è diventato così Neapolis Frattese,mediante una fusione con la dilettantisticaVirtus Frattese. I nuovi colori sociali, richia-mano quelli appartenenti alla precedentesquadra della cittadina campana, e sono ilnero con la stella bianca. Le partite casalin-ghe verranno giocate allo stadio "PasqualeIanniello". L’impianto sportivo domenica scorsa haospitato il match con la Vibonese (2-2 il risultato fi-nale). Match che ha fatto intravedere un Neapolisvispo ma con diverse cose ancora da rivedere. E ciòal cospetto di un progetto ambizioso come quelloportato avanti dalla coppia Moxedano-Bouché, che,addirittura, nel mese di luglio ha covato a lungo ilsogno di un ripescaggio in Prima Divisione! Nelloscorso torneo, infatti, il Neapolis ha raggiunto i playoff pur giocando per buona parte del torneo senza ilcalore del pubblico. Segno, quest’ultimo, della forzadella società che, quindi, anche in questa stagione,proverà l’assalto al sogno Prima Divisione, ma che,in passato, guardandosi allo specchio, ha rischiatoseriamente di accusare una crisi di identità. Il mo-tivo? Chi non ricorda il dilemma, nato per colpa dellaLega, Sangiuseppese-Neapolis? Un dilemma che,nella stagione 2007/2008, ha rappresentato unasorta di anomalia nel sistema calcistico italiano. LoSporting Neapolis era una società nata nel 2006, allefalde Vesuvio, dalle ceneri della vecchia FC Sangiu-seppese (fallita quasi due anni prima), che lanciò unasfida interessante: quella di riportare una secondasquadra calcistica nel capoluogo partenopeo. Nona caso, azionista di maggioranza e deus ex machinadel progetto era Mario Moxedano, già socio del pre-sidente Ferlaino negli anni d'oro dei partenopei, e fa-moso soprattutto agli inizi degli anni novanta per averlegato il suo nome sempre al Napoli calcio. La Legadi Serie C, tuttavia, non riconobbe subito il cambiodi denominazione creando diversi problemi anche ri-guardo al campo da gioco, col club costretto a pe-regrinare per un paio d’anni. Nella passata stagione,
l’approdo a Mugnano e adesso un presente chesembra più stabile anche e soprattutto in chiave fu-tura. Sul fronte tecnico, la panchina è stata affidata
ad un trainer che bene conosce l’ambientecampano e quello della serie C in generale.Stiamo parlando di Ezio Castellucci cheguiderà una formazione che, rispetto alloscorso torneo, ha cambiato parecchio. Di-versi volti nuovi tra cui spiccano Pellecchia,Polverino, Moscarino, Apicella e l’ex bom-ber del Melfi, Chiaria. Senza contare i ricon-fermati Varriale, Ambrosio, MarinucciPalermo, Terracciano e Moxedano. Il mo-dulo è un 4-4-2 molto dinamico e chepunta sulla velocità degli uomini che gio-cano in zona d’attacco.
L’avversario di turno: Neapolis
di Vittorio Ranieri
Il tecnico del Neapolis Castellucci
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Via A. Turco, 6 - 88100 Catanzaro (CZ)
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S. MARIA DI CATANZARO - CATANZARO LIDO (P.zza Dogana)CATANZARO - SOVERATO - LAMEZIA TERME
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Ci si è lasciati con un pianto e ci si ritrova conun sorriso. Oggi Catanzaro e il Catanzaro vo-gliono tornare ad essere grandi. Certo, più fa-
cile a dirsi che a farsi. Ma quando le cose si voglionofare, quando si è muniti di buoni intenti e capacità(economiche, umane e gestionali) nulla, o quasi, sipuò mettere in mezzo tra un uomo e il suo obiettivo.Si parla di un uomo che verso il calcio ha sempreavuto una certa inclinazione: lo abbiamo visto spon-sorizzare la propria azienda sui campi della massimaserie. Un uomo che nel pallone riesce a trovaresfogo ed emozione: lo abbiamo visto commuoversidavanti ad uno stadio (ancora non al pieno del suopotenziale) che osannava il suo nome riempiendolodi applausi. Quel piccolo grande uomo coi baffi, chesembra essere quasi uscito da una caratterizzazionedi Charles Addams per postura ed eleganza, a cuiè bastato un piccolo grande gesto per riaccenderela passione dei catanzaresi. Bastava “poco” e lo hafatto senza tentennamenti. E Catanzaro adessodeve ripagarlo, o meglio ha l’obbligo di ripagarlo conl’unica moneta a disposizione: il calore che da sem-pre ha fatto della tifoseria giallorossa una delle piùcalde d’Italia. Quel piccolo grande uomo lo sta ripe-tendo senza esitazione, vuole la gente, ha bisognodel sostegno di tutti, perché solo insieme si può tor-nare ad essere grandi, solo grazie alla passione dellapiazza può realizzare il suo sogno, che poi è quellodi un’intera città. E chissà, forse quando questo si
realizzerà sarà disposto persino a tagliarsi il baffetto,o cambiare la pochette da viola a giallorossa.Chissà… tanto sognare non costa nulla. Costa,però, mantenere una società calcistica. E neanchepoco. Costa doversi occupare del rilancio di unasquadra quando si deve pensare alla gestione dellapropria azienda, senza la quale quella squadra oggiforse non sarebbe più esistita. Costa il calcio deimagnati e dei giocatori viziati che, al cospetto di mi-lioni di persone che muoiono di fame, storcono ilnaso al pensiero di rinunciare a pochi spiccioli delproprio milionario stipendio. Il tutto mentre le fabbri-che chiudono e migliaia di migliaia di persone re-stano a casa senza un lavoro. Un lavoro e non ungioco. Ma questa è un’altra storia. Costa il calciosoprattutto quando si vuole vincere. E quel piccologrande uomo avrà modo di accorgersene coltempo. Già la prima di campionato è andata e il Ca-tanzaro, partito con grandi proclami, ha dovuto “ac-contentarsi” di un punto. Un punto che però valetanto se si considera che la squadra presentatasi aMelfi fosse ridotta ai minimi termini a causa di squa-lifiche, infortuni e attese di transfer. Ma il Catanzaroe il suo piccolo grande uomo vogliono vincere, vo-gliono che la Seconda Divisione sia solo «una cate-goria di passaggio» e per far si che ciò avvenga nonci si può “accontentare” contro nessun avversariosu qualsiasi campo. Catanzaro si affida al suo pic-colo grande presidente, Cosentino solo di nome.
di Giovanni Bevacqua
Il punto di vista
Catanzaro e il Catanzaroper tornare ad essere grandi
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Neapolis4-4-2
All. Castellucci
Catanzaro3-4-3
All. Cozza
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AVERSA NORMANNA - PERUGIA
CHIETI - MILAZZO
FONDI - ARZANESE
GAVORRANO - EBOLITANA
GIULIANOVA - APRILIA
L´AQUILA - CAMPOBASSO
MELFI - CATANZARO
NEAPOLIS - VIBONESE
PAGANESE - CELANO
VIGOR LAMEZIA - FANO A.J.
Riposa: ISOLA LIRI
1ª GIORNATA04-09-11 08-01-12
ARZANESE - GAVORRANO
CAMPOBASSO - GIULIANOVA
CATANZARO - NEAPOLIS
CELANO - VIGOR LAMEZIA
EBOLITANA - L´AQUILA
FANO A.J. - MELFI
ISOLA LIRI - A. NORMANNA
MILAZZO - PAGANESE
PERUGIA - CHIETI
VIBONESE - FONDI
Riposa: APRILIA
2ª GIORNATA11-09-11 15-01-12
2-1
1-0
2-2
3-1
1-0
0-0
0-0
2-2
2-0
1-0
APRILIA - CAMPOBASSO
AVERSA NORMANNA - CELANO
CHIETI - FONDI
GAVORRANO - FANO A.J.
GIULIANOVA - ARZANESE
L´AQUILA - VIBONESE
MELFI - PERUGIA
NEAPOLIS - EBOLITANA
PAGANESE - ISOLA LIRI
VIGOR LAMEZIA - MILAZZO
Riposa: CATANZARO
3ª GIORNATA14-09-11 22-01-12
ARZANESE - L´AQUILA
CAMPOBASSO - A. NORMANNA
CELANO - GAVORRANO
EBOLITANA - CATANZARO
FANO A.J. - GIULIANOVA
FONDI - VIGOR LAMEZIA
ISOLA LIRI - NEAPOLIS
MILAZZO - APRILIA
PERUGIA - PAGANESE
VIBONESE - MELFI
Riposa: CHIETI
4ª GIORNATA18-09-11 29-01-12
APRILIA - FANO A.J.
CAMPOBASSO - PERUGIA
CATANZARO - MILAZZO
GAVORRANO - FONDI
GIULIANOVA - CELANO
L´AQUILA - CHIETI
MELFI - EBOLITANA
NEAPOLIS - ARZANESE
PAGANESE - VIBONESE
VIGOR LAMEZIA - ISOLA LIRI
Riposa: AVERSA NORMANNA
5ª GIORNATA25-09-11 05-02-12
A. NORMANNA - GIULIANOVA
CELANO - APRILIA
CHIETI - NEAPOLIS
EBOLITANA - CAMPOBASSO
FANO A.J. - CATANZARO
FONDI - PAGANESE
ISOLA LIRI - GAVORRANO
MILAZZO - L´AQUILA
PERUGIA - ARZANESE
VIBONESE - VIGOR LAMEZIA
Riposa: MELFI
6ª GIORNATA28-09-11 12-02-12
APRILIA - VIBONESE
ARZANESE - CELANO
CAMPOBASSO - FANO A.J.
CATANZARO - CHIETI
GAVORRANO - MILAZZO
GIULIANOVA - PERUGIA
L´AQUILA - FONDI
MELFI - ISOLA LIRI
NEAPOLIS - A. NORMANNA
VIGOR LAMEZIA - PAGANESE
Riposa: EBOLITANA
7ª GIORNATA02-10-11 15-02-12
A. NORMANNA - CATANZARO
CELANO - CAMPOBASSO
CHIETI - ARZANESE
FANO A.J. - EBOLITANA
FONDI - MELFI
ISOLA LIRI - L´AQUILA
MILAZZO - GIULIANOVA
PAGANESE - APRILIA
PERUGIA - NEAPOLIS
VIBONESE - GAVORRANO
Riposa: VIGOR LAMEZIA
8ª GIORNATA09-10-11 19-02-12
APRILIA - PERUGIA
ARZANESE - VIBONESE
CAMPOBASSO - MILAZZO
CATANZARO - CELANO
EBOLITANA - FONDI
GAVORRANO - CHIETI
GIULIANOVA - ISOLA LIRI
L´AQUILA - PAGANESE
MELFI - AVERSA NORMANNA
NEAPOLIS - VIGOR LAMEZIA
Riposa: FANO A.J.
9ª GIORNATA12-10-11 26-02-12
AVERSA NORMANNA- APRILIA
CELANO - L´AQUILA
CHIETI - MELFI
FONDI - NEAPOLIS
ISOLA LIRI - ARZANESE
MILAZZO - FANO A.J.
PAGANESE - GIULIANOVA
PERUGIA - CATANZARO
VIBONESE - EBOLITANA
VIGOR LAMEZIA - GAVORRANO
Riposa: CAMPOBASSO
10ª GIORNATA16-10-11 04-03-12
ARZANESE - VIGOR LAMEZIA
CATANZARO - APRILIA
CHIETI - ISOLA LIRI
EBOLITANA - MILAZZO
FANO A.J. - CELANO
GAVORRANO - PAGANESE
L´AQUILA - A. NORMANNA
MELFI - GIULIANOVA
NEAPOLIS - CAMPOBASSO
VIBONESE - PERUGIA
Riposa: FONDI
11ª GIORNATA23-10-11 07-03-12
APRILIA - EBOLITANA
A. NORMANNA - FANO A.J.
CAMPOBASSO - CATANZARO
CELANO - VIBONESE
GIULIANOVA - L´AQUILA
ISOLA LIRI - FONDI
MILAZZO - MELFI
PAGANESE - NEAPOLIS
PERUGIA - GAVORRANO
VIGOR LAMEZIA - CHIETI
Riposa: ARZANESE
12ª GIORNATA26-10-11 11-03-12
16
ARZANESE - MILAZZO
CHIETI - APRILIA
EBOLITANA - PAGANESE
FONDI - PERUGIA
GAVORRANO - CAMPOBASSO
ISOLA LIRI - FANO A.J.
L´AQUILA - CATANZARO
MELFI - CELANO
NEAPOLIS - GIULIANOVA
V. LAMEZIA - A. NORMANNA
Riposa: VIBONESE
13ª GIORNATA30-10-11 18-03-12
APRILIA - VIGOR LAMEZIA
A. NORMANNA - EBOLITANA
CAMPOBASSO - ARZANESE
CATANZARO - VIBONESE
CELANO - ISOLA LIRI
FANO A.J. - FONDI
GIULIANOVA - GAVORRANO
L´AQUILA - MELFI
MILAZZO - NEAPOLIS
PAGANESE - CHIETI
Riposa: PERUGIA
14ª GIORNATA06-11-11 25-03-12
ARZANESE - A. NORMANNA
CHIETI - FANO A.J.
FONDI - CELANO
GAVORRANO - APRILIA
ISOLA LIRI - CATANZARO
MELFI - CAMPOBASSO
NEAPOLIS - L´AQUILA
PERUGIA - EBOLITANA
VIBONESE - MILAZZO
VIGOR LAMEZIA - GIULIANOVA
Riposa: PAGANESE
15ª GIORNATA13-11-11 01-04-12
APRILIA - ARZANESE
AVERSA NORMANNA - FONDI
CAMPOBASSO - PAGANESE
CATANZARO - GAVORRANO
EBOLITANA - ISOLA LIRI
FANO A.J. - VIBONESE
GIULIANOVA - CHIETI
L´AQUILA - VIGOR LAMEZIA
MELFI - NEAPOLIS
MILAZZO - PERUGIA
Riposa: CELANO
16ª GIORNATA16-11-11 04-04-12
ARZANESE - CATANZARO
CELANO - MILAZZO
CHIETI - EBOLITANA
FONDI - GIULIANOVA
GAVORRANO - L´AQUILA
ISOLA LIRI - APRILIA
PAGANESE - A. NORMANNA
PERUGIA - FANO A.J.
VIBONESE - CAMPOBASSO
VIGOR LAMEZIA - MELFI
Riposa: NEAPOLIS
17ª GIORNATA20-11-11 15-04-12
APRILIA - FONDI
AVERSA NORMANNA - CHIETI
CAMPOBASSO - VIGOR LAMEZIA
CATANZARO - PAGANESE
EBOLITANA - ARZANESE
FANO A.J. - NEAPOLIS
GIULIANOVA - VIBONESE
MELFI - GAVORRANO
MILAZZO - ISOLA LIRI
PERUGIA - CELANO
Riposa: L´AQUILA
18ª GIORNATA27-09-11 18-04-12
ARZANESE - FANO A.J.
CELANO - EBOLITANA
CHIETI - VIBONESE
FONDI - MILAZZO
GAVORRANO - A. NORMANNA
ISOLA LIRI - CAMPOBASSO
L´AQUILA - PERUGIA
NEAPOLIS - APRILIA
PAGANESE - MELFI
VIGOR LAMEZIA - CATANZARO
Riposa: GIULIANOVA
19ª GIORNATA04-12-11 22-04-12
APRILIA - L´AQUILA
ARZANESE - MELFI
CAMPOBASSO - CHIETI
CATANZARO - FONDI
CELANO - NEAPOLIS
EBOLITANA - GIULIANOVA
FANO A.J. - PAGANESE
MILAZZO - AVERSA NORMANNA
PERUGIA - VIGOR LAMEZIA
VIBONESE - ISOLA LIRI
Riposa: GAVORRANO
20ª GIORNATA11-12-11 29-04-12
GAVORRANO 3 3 1PAGANESE 3 2 0AVERSA 3 2 1CHIETI 3 1 0GIULIANOVA 3 1 0VIGOR LAMEZIA 3 1 0ARZANESE 1 2 2FONDI 1 2 2NEAPOLIS 1 2 2VIBONESE 1 2 2CAMPOBASSO 1 0 0
CATANZARO 1 0 0L’AQUILA 1 0 0MELFI 1 0 0ISOLA LIRI 0 0 0PERUGIA 0 1 2APRILIA 0 0 1FANO 0 0 1MILAZZO 0 0 1EBOLITANA 0 1 3CELANO 0 0 2
LA CLASSIFICA
Squadra Punti Reti Squadra Punti RetiF. S.
A. NORMANNA - VIBONESE
CHIETI - CELANO
FONDI - CAMPOBASSO
GIULIANOVA - CATANZARO
ISOLA LIRI - PERUGIA
L´AQUILA - FANO A.J.
MELFI - APRILIA
NEAPOLIS - GAVORRANO
PAGANESE - ARZANESE
VIGOR LAMEZIA - EBOLITANA
Riposa: MILAZZO
21ª GIORNATA18-12-11 06-05-12
Fioretti (Gavorrano)
Bernasconi (Fondi)
Carotenuto (Arzanese); Castaldo (Aversa);Berardino (Chieti); Manzo (Gavorrano) edaltri.
CLASSIFICA MARCATORI
F. S.3 Reti
2 Rete
1 Rete
17
18
Partita Risultato Arbitro Marcatori
MELFI - CATANZARO 0-0 Strocchia di Nola -CATANZARO - NEAPOLISEBOLITANA - CATANZAROCATANZARO - MILAZZOFANO A.J. - CATANZAROCATANZARO - CHIETIAVERSA NORMANNA - CATANZAROCATANZARO - CELANOPERUGIA - CATANZAROCATANZARO - APRILIACAMPOBASSO - CATANZAROL´AQUILA - CATANZAROCATANZARO - VIBONESEISOLA LIRI - CATANZAROCATANZARO - GAVORRANOARZANESE - CATANZAROCATANZARO - PAGANESEVIGOR LAMEZIA - CATANZAROCATANZARO - FONDIGIULIANOVA - CATANZAROCATANZARO - MELFINEAPOLIS - CATANZAROCATANZARO - EBOLITANA MILAZZO - CATANZAROCATANZARO - FANO A.J. CHIETI - CATANZAROCATANZARO - AVERSA NORMANNACELANO - CATANZAROCATANZARO - PERUGIAAPRILIA - CATANZAROCATANZARO - CAMPOBASSOCATANZARO - L´AQUILA VIBONESE - CATANZAROCATANZARO - ISOLA LIRI GAVORRANO - CATANZAROCATANZARO - ARZANESE PAGANESE - CATANZAROCATANZARO - VIGOR LAMEZIA FONDI - CATANZAROCATANZARO - GIULIANOVA
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di Pier Santo Gallo
Il punto sul campionato
Ha preso il via con una vera e propria sorpresail girone B della Seconda Divisione: la super-favorita per la vittoria finale Perugia, senza
il bomber Sebastian Bueno, è caduta in-fatti contro la Normanna. 2-1 il risultatofinale in favore dei campani, con larete dell’altro pezzo da novanta Cle-mente che non è bastata ai Grifoniper completare la rimonta. Sorpresaquindi, ma fino ad un certo punto: si,perché si sa, nella Lega Pro inquanto ad agonismo, grinta e fattoriambientali i gironi meridionali sonotutta un’altra cosa rispetto a quelli delCentro-Nord e probabilmente non è uncaso che una squadra come il Perugia sia andata indifficoltà giocando in trasferta con una campana. Unchiaro indizio, questo, di come nessuna partita saràscontata e di come si preannuncia un grande equi-librio in questo torneo, il cui livello, almeno sullacarta, non sembra discostarsi dalla mediocrità vistanella scorsa stagione, anche se è da la novità delledue promozioni dirette più una ai play-off e le tre re-trocessioni dirette più tre dagli spareggi salvezza in-crociati tra le quartultime e le quintultime dei duegironi, sicuramente ci regalerà ogni domenica grandie avvincenti battaglie sportive. Tornando a domenica scorsa, non ha steccato in-vece l’altra grande favorita Paganese, che si è sba-razzata col più classico dei risultati del Celano,
mentre l’avventura del nuovo Catanzaro targato Co-sentino è cominciata con uno scialbo 0-0 a Melfi,
che lascia qualche rimpianto per un paio di si-tuazioni favorevoli nel finale che sicura-
mente potevano essere sfruttate meglio.Un punto in trasferta per una squadrache è ancora un vero e proprio can-tiere aperto e con tante assenze nonè da buttare, ma i tifosi giallorossi siaspettano un segnale (naturalmentepositivo) dai “Cozza-boys” già dal
match odierno contro il Neapolis, ilquale ha esordito con un pareggio beffa
in casa contro la Vibonese, brava a cre-derci fino alla fine e ad impattare il punteggio
in piena zona Cesarini grazie ad un guizzo di Punto-riere. Sorride anche l’altra calabrese Vigor Lamezia, a cuiè bastato un gol di Mancosu per avere la meglio sulFano. Il secondo 0-0 del primo turno è maturato traL’Aquila e Campobasso, mentre i gol di D’Aniello eBerardino hanno regalato i tre punti a Giulianova eChieti, rispettivamente su Aprilia e Milazzo. Chiudiamo con l’“uomo copertina” della prima gior-nata, che non poteva che essere Giordano Fioretti,la cui tripletta ha trascinato il Gavorrano nel bel suc-cesso sull’Ebolitana. Comincerà invece oggi contro la Normanna il cam-pionato dell’Isola Liri, che domenica scorsa ha os-servato il suo turno di riposo.
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Non vi devo presentare proprio nessuno.Perché Ciccio Cozza di tutto ha bisognotranne che di presentazioni. Provo a rac-
contarvi un po’ della sua vita, professionale enon, ma fondamentalmente una ‘paginetta’non basta. Ci proverò. Cozza nasce a Cariati il19 gennaio del 1974 ed è quinto di 5 figli. Ilpadre era un ferroviere mentre la mamma hasempre fatto la casalinga per badare ai 3 figlimaschi e le due femminucce. Cozza illu-minava Cariati sin da bambino e ilpaese l’ha portato a spalla nellegiovanili della Reggina. “Inpaese – dice il mister delCatanzaro – capironoche ero bravo edopo qualche annoapprodai alla Reg-gina. Ma tutto duròpoco perché a 16anni ero già a Mila-nello con la magliadel Milan. Fu difficilissimo:non c’erano micacellulari e video-chiamate. Mi trovaiin un mondo tuttonuovo ma il Milanmi insegnò la men-talità e il modo di vi-vere di un giocatoreprofessionista”. In quegli anni (inizio 90) Cozza os-servava i grandi della prima squadra, gente comeGullit, Van Basten e Ancelotti. Mica giocatorini.“Erano impressionanti, ho avuto la fortuna di stare alMilan nel periodo più importante della storia rosso-nera. Mi sono allenato con giocatori straordinari maper capacità tecniche ricorderò sempre Savicevic,un mostro”. E mentre Cozza ci parla dell’olimpo delcalcio, le domande si accavallano e prendono il so-pravvento. Perché parlare con un ex giocatore diquesto calibro alimenta troppa curiosità. Tanti feno-meni, tanti allenatori, tanti giocatori forti che nonsono emersi. Cozza, poche parole e carattere intro-verso, ci fa ubriacare di pallone. Quello vero. “Un ra-gazzo di nome Montesanto aveva le qualità dacampione, giocava con me e non emerse mai permotivi che non spetta a me dire. De Canio e Prandelli
gli allenatori che mi hanno dato dipiù, che hanno fatto di me ungiocatore vero. A De Canio miispiro: gioco offensivo e chevuole fare sempre la partita.Prandelli, serenità e compo-stezza. Anche nei momenti piùduri riesce a trasmettere tranquil-
lità. Due grandi professionisti cheho avuto l’onore di incontrare. Ma
devo tantissimo a Foti, mio padre pu-tativo del calcio. Il mio ex presidente
è stato vicino a Cozza sempre,come giocatore e come
uomo”. Poche righe per rac-contare 15 anni di calcio traserie A e serie B. Reggina,Milan, Genoa, Siena,Lecce e Salernitana per 69gol in carriera e oltre 350
presenze. Un’istituzione delcalcio calabrese, forse il più
forte insieme a Mauro, Gattusoe Perrotta. Ma qui si ferma, la
butta giù: “Non guardate al pas-sato. Io? Mauro? Non ha impor-
tanza chi era più forte. Ilcatanzarese deve guardare avanti,non indietro. Palanca non c’è più,ha smesso. Adesso dovete pensareal futuro e al Catanzaro che, conCozza o senza Cozza, deve andare
in B nel giro di tre anni”. Sissignore, mister. E alloratorniamo a lei, a sua moglie, a suo figlio. Manila Laz-zaro, miss Italia nel 1999, sposa Cozza nel Duomodi Reggio e gli dà un figlio nel 2006 che chiamanoFrancesco Pio. “L’ho conosciuta in Puglia – diceCozza – e precisamente a Portocesareo in un lido.Sono andato per fare il presidente di giuria di una se-rata che presentava lei. Mi sono fatto avanti e dopoun po’ sono riuscito a conquistarla. Da quel giornosiamo una famiglia e viviamo ogni giorno con la con-sapevolezza che per star bene bisogna sempre au-mentare la voglia di stare assieme. Non l’ho ancoraportata a Catanzaro, verrà per la prima volta dome-nica. Vedremo la partita e poi un giro per la città”. Ei tifosi? “Pazienza. Presto vedrete un Catanzaro bat-taglierò che vorrà vincere il campionato”. Autogra-fato, Ciccio Cozza.
Visti da vicino
Ciccio Cozzadi Gianluigi Mardente
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Il CATANZARO Calcio 2011, nuovo difabbrica, si presenta ai nastri di par-tenza con una veste inedita, per comela città era stata abituata negli anniprecedenti. Stessi colori e stessomarchio (sulle magliette è stato ricu-cito quello storico e glorioso dell’Us1929 chiuso per cinque anni in qual-
che faldone negli scaffali degli uffici del giudice fallimen-tare del Tribunale di Catanzaro), le novità più evidentisono: il presidente, il mister e tutti i dirigenti; come nuovisono anche i volti ed i nomi dei tanti calciatori arrivati eche bisognerà imparare a riconoscere al più presto. Nuovo anche il programma, la mentalità ed il ritrovatoentusiasmo del popolo giallorosso. La stagione del Ca-tanzaro è iniziata nel migliore dei modi. Ottenuta, infatti,la qualificazione al turno successivo nel torneo Tricoloredi categoria, è arrivato anche il primo punto in classifica. Un risultato “sudato” sul terreno del comunale di Melfi.Una partita di fine agosto, o quasi, che ha, però, risentitole fatiche di quattro gare giocate (in appena dieci giorni)e con a disposizione un organico striminzito, conside-rato quello che era, sin dal principio, l’obiettivo della so-cietà. Ora, però, è tutta un’altra storia. Ciccio Cozza, alsuo esordio da allenatore dopo una esaltante carrierada calciatore, ha a disposizione un gruppo ben assortitosotto l’aspetto tecnico e caratteriale. Qualità essenzialiper affrontare al meglio le quaranta partite del calenda-
rio. Un’opportunità che potrebbe far desistere, tecnici edirigenti, a dover ricorrere, tra qualche mese, a correttiviper proseguire nel cammino senza intoppi. Nonostanteil numero delle società, quello appena iniziato sembre-rebbe un campionato modesto sotto l’aspetto tecnico(un’osservazione questa che, ai più, potrebbe sembrarepresuntuosa), valorizzato solo dalla presenza di squadreben attrezzate (a leggere gli organici) come Perugia ePaganese. Ma non mancheranno, come sempre, le“sorprese” che, alla fine, stravolgeranno i piani di moltesocietà. Attenti, però, a non cadere nell’errore di soprav-valutarsi. E’ vero che le nuove regole introdotte dallaLega Pro, hanno messo a disposizione tre posti persperare nel salto di categoria, ma è anche vero che sidovranno tenere sempre d’occhio le cinque posizioni dibassa classifica che potrebbero anche significare la re-trocessione.
Risponde il giornalista Francesco Iuliano
L’interrogativo
“DOMENICA GIALLOROSSA”Periodico sportivo indipendente
Direttore responsabile: Gianni BruniConcessionaria di pubblicità:
OndaCalabra snc.Editore: Luigi Conforto
Tel. 0961.771879 - 333.8247197 - 331.7928935Grafica: studiograficomaio - Tel. 0961.918427Foto: Icaro Fotocronache - Tel. 0961.725028Aut. Trib. di CZ n. 60 del 2.9.1988 - Anno XXIII
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Che campionato saràquesto per il Catanzaro?
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Fuoricampo
Passato il grosso spavento difinire tra i dilettanti dopo ben58 anni di professionismo,
per il calcio catanzarese si apreuna nuova era. Giuseppe Cosen-
tino sembra l’uomo giusto per la tanto auspicata ri-nascita dopo le umiliazioni degli ultimi tempi: ha laforza economica e l’ambizione per arrivare in alto.Ma l’estate catanzarese, tormentata come non mai,ha prodotto una novità assoluta: la consapevolezzadei cittadini catanza-resi di non poter fareaffidamento sullaclasse imprendito-riale della città. In ve-rità solo unaconferma per i piùscettici, tra i quali laclasse politica, vistigli inutili appelli deglianni passati a sal-vare il calcio dellacittà che li ha arric-chiti. E il 26 giugno2011, quindi, rap-presenta una datastorica per i sonori fi-schi rivolti agli stessi dalla platea del teatro Poli-teama, dove si festeggiava il quarantennale dellaprima promozione in serie A. Alle parole del sindacoTraversa, che annunciava l’avvento di Cosentino altimone della nuova società e che ringraziava gli im-prenditori catanzaresi per la promessa della solitasponsorizzazione (e in quanto tale deducibile dalreddito…), il pubblico presente ha per la prima volta
manifestato la propria insofferenza con il sistema piùclassico: i fischi, appunto. Bisogna comunque dareatto al nuovo primo cittadino di essere riuscito nel-l’impresa di convincere un grosso imprenditore adinvestire nel calcio in una piazza prestigiosa ed am-biziosa come quella catanzarese, e che questi nonsia locale forse è ancora meglio. Però, caro sindaco,chiedere ai catanzaresi di ringraziare gli imprenditoridella città è davvero troppo, non ce lo chieda più perfavore. E la nuova società parte comunque con i
buoni auspici delladea bendata, vistoche non si può certonegare una buonadose di fortuna per ildoppio salvataggio dicui si è beneficiato: ilprimo grazie alladabbenaggine delPomezia calcio chesi era iscritto al cam-pionato con i soldidel…monopoli (in-teso come gioco datavolo) e quindi giu-stamente retrocessoall’ultimo posto sal-
vando proprio la fallita FC, e poi con l’ulteriore ancoradi salvezza arrivata dal TNAS che ha permesso diriammettere la nuova società che la Lega si ostinavaa non voler addirittura considerare, come se non esi-stesse. Buon campionato allora, cara US Catanzaro,che il ritorno alla vecchia e prestigiosa denomina-zione sia di buon auspicio per raggiungere i mede-simi traguardi della società che fu di Nicola Ceravolo.
di Claudio Pileggi
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Un’aquila dal profilogrintoso e determi-nato. Questo il nuovo
simbolo della Planet BasketCatanzaro. Un segno digrande innovazione rispettoal passato ma che affonda leradici nei simboli storici dellacittà. “Abbiamo volutol’aquila perché è il simbolostorico di Catanzaro, è sim-bolo di nobiltà, ed è un ani-male che trasmette l’idea diorgoglio e determinazione –spiega Alfonso Bianchi re-sponsabile Comunicazione della Planet Basket –Credo che, con il nuovo logo, riusciamo a sintetiz-
zare l’attaccamento alla no-stra storia, alle nostre origini,ad un senso di forte moder-nità e innovazione”.Tra i tifosi il nuovo simbolo èstato particolarmente ap-prezzato, e si attende comesarà la nuova livrea giallo-rossa. “Abbiamo voluto dareun segnale della nuova ge-stione – spiega il presidenteFelice Saladini – modifi-cando anche il nostrostemma, è un modo per se-gnare la partenza del nuovo
progetto, che vuole esprimere sempre grinta, de-terminazione, innovazione e dinamicità.”
"In momenti così complessi - ha af-fermato Felice Saladini (nella foto)presidente della Planet Basket Ca-tanzaro - è importante essere unitie fare sistema, a tutti i livelli, anchenello sport. Per questo sono parti-colarmente entusiasta dell'accordochiuso con Giuseppe Cosentino,
per l'innovativa campagna abbonamenti chestiamo mettendo in piedi"
Con queste parole, Saladini commenta la positivaaccoglienza da parte del Catanzaro Calcio dell'ideadi distribuire in partnership una parte del monte ab-bonamenti. prevede una serie di attività che cerche-ranno di promuovere lo spirito e la passione per i duesport "L'idea - continua Saladini - è che lo sport per-mette di veicolare l'orgoglio che i cittadini hanno perla loro città, accostare in qualche modo il basket e il
calcio cittadini,entrambi sport che riescono risve-gliare grandi entusiasmi, è un modo per far vivere allepersone il massimo dell'energia che la nostra cittàvuole esprimere all'esterno. Per questo, insieme alpresidente Cosentino, abbiamo dato incarico ai no-stri responsabili marketing di trovare iniziative volte aquesto obiettivo."
Tra le iniziative spicca l'idea di una distribuzione con-giunta, senza costi aggiuntivi degli abbonamenti peril Catanzaro Calcio e La Planet Basket Catanzaro. Iprimi 500 nuovi abbonati del campionato calcistico,avranno la possibilità di seguire anche gli eventi ca-salinghi del basket. Sarà possibile acquistare gli ab-bonamenti attraverso la tradizionale struttura delCatanzaro Calcio, allo stadio, dalle.... alle...; al Pala-giovino dalle 18:00 alle 20:00 e nel resto della retedistributiva presente in città.
Lo sport cittadino fa sistema
Saladini e Cosentino uniti per lo sport Catanzarese
Il Catanzaro Calcio e Planet Basket Catanzaro in partnership per la campagna abbonamenti
di Marino Gentile BASKET
Entusiasmo per il nuovo logo della Planet Basket Catanzaro
Felice Saladini: “Un simbolo che identifica i valori della squadra”
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Direttore Nisticò, in virtù della Suaenorme esperienza nel Calcio a cin-que, cosa ne pensa del nostro movi-mento regionale in questo momento?Credo che sia un grande risultatola presentazione al campionatoNazionale di serie B di ben 4 squa-dre in rappresentanza della nostra
regione. Ritengo che tale risultato sia frutto del sa-crificio, della professionalità e, soprattutto, dellaperseveranza di vecchi e nuovi personaggi di que-sto nostro meraviglioso movimento. Al campionato regionale l’arduo compito di miglio-rare questo risultato, consegnando, a fine stagione,altre squadre in grado di aumentare, rimanendocompetitive, il numero delle partecipanti ai cam-pionati nazionali: personalmente penso che solo lapartecipazione agli stessi, possa rappresentare, seben affrontati, il volano per la vera crescita della di-sciplina. Lei crede che le Società Calabresi siano pronte a que-sta importante e difficile stagione?Non avendo gli elementi per poter parlare con si-curezza di convinzione, al momento posso espri-mere solo una speranza ed un augurio; di certol’entusiasmo è tanto ed uguale in ognuno dellepartecipanti. Bisognerà saperlo conservare anchedi fronte alle inevitabili difficoltà logistiche, econo-miche ed ai possibili risultati non esaltanti: unavolta partiti bisognerà andare avanti, in ogni modo,perché tornare una rinuncia implicherebbe il de-clino dell’intero movimento.I Tecnici calabresi..che grado di preparazione hannosecondo Lei?Tra i tecnici calabresi abilitati, ritengo che molti diloro non abbiano, per preparazione, esperienze edentusiasmo, niente da invidiare a tanti loro celebraticolleghi di altre regioni. Spetterà soprattutto alleSocietà che parteciperanno al Nazionale scegliereesclusivamente tecnici, preferibilmente, qualificatie preparati. A loro, infatti, spetterà l’arduo compitodi far crescere il tasso tecnico e tattico del giocoe, soprattutto, inculcare una mentalità “professio-nale” del lavoro.In qualità di Direttore generale di un’importante societàdel panorama regionale ..come pensa sia collocato ilnostro movimento del Calcio a 5 in relazione al restod’Italia?
Attualmente il Calcio a 5 calabrese è attraversa unmomento di profondo cambiamento, sia per sceltegestionali, sia per un inevitabile rinnovo anagrafico.Il compito affidato al Tecnico della rappresentativaregionale, Andrea Tulino, non è per niente facile,ma di sicuro lo porterà avanti con grande serietà eprofessionalità. Dovrà essere supportato dalle lesocietà che, necessariamente devono compren-dere la grande importanza che ricopre il tecnico acui viene affidato il settore giovanile, che dovrà es-sere capace di scovare, plasmare e consegnarealla propria società, al movimento e al tecnico re-gionale, tanti nuovi gioiellini pronti ad esplodere inun prossimo futuro, capaci di competere con i parietà delle regioni più evolute nella disciplina. Ci dica una previsione positiva per il futuro di questoSport e un difetto che ancora ci portiamo dietro nel Mo-vimento.La previsione positiva si interseca con un difetto:bisogna essere più preparati ad essere dirigenti,tecnici, atleti, pubblico di una disciplina diversa dalcalcio a 11. Bisogna assolutamente lasciare a casai provincialismi, gli isterismi i comportamenti datorneo del bar sotto casa. Le problematiche esi-stono e saranno sempre più numerose, ma do-vranno essere affrontate nelle sedi competenti econ un respiro regionale, guardando all’interessegenerale e non al proprio orticello. Un augurio alla sua ed a tutte le società calabresi…Quando ricoprivo la carica di Direttore generalenella società Catanzaro calcio a cinque ho sempreguardato con grandissimo interesse il comporta-mento, le evoluzioni e i piccoli successi di questasocietà, che oggi mi sento onorato di rappresen-tare, che ha saputo mantenersi per lungo tempo abuoni livelli, senza esaltanti picchi, ma anche senza“rumorosi tonfi”. Questo, grazie alla serietà dei rap-porti, alla grande disponibilità, ai sacrifici, all’entu-siasmo di tutte le sue componenti: atleti, tecnici,dirigenti. Spero, con il mio aiuto, possa ottenere ri-sultati ancora più soddisfacenti.A tutte le altre società, dell’intero territorio regio-nale, va il mio augurio di buon lavoro, nella certezzache ognuna di esse sia consapevole di essereparte integrante ed attiva del grande processo dicrescita del calcio a 5 calabrese.
Toni Rotundo
Calcio a 5
Le società calabresipronte per la nuova stagione
Intervista al D.G. dell’Atletico Catanzaro Piero Nisticò