catullo

7
101 Distici elegiaci (esametro + pentametro): Mùltas pèr gentès | et mùlta per aèquora vèctus àdvenio hàs miseràs, | fràter, ad ìnferiàs, ùt te pòstremò | donàrem mùnere mòrtis èt mutàm nequì|quam àlloquerèr cinerèm, quàndoquidèm | fortùna mihì | tete àbstulit ìpsum, hèu miser ìndignè | fràter adèmpte mihì. Nùnc tamen ìnterea haèc, | priscò quae mòre parèntum tràdita sùnt tristì | mùnere ad ìnferiàs, àccipe fràternò | multùm manàntia flètu, àtque in pèrpetuùm, | fràter, ave àtque valè!

Upload: agostino-perna

Post on 05-Dec-2014

85 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Catullo

101

Distici elegiaci (esametro + pentametro):

Mùltas pèr gentès | et mùlta per aèquora vèctus

àdvenio hàs miseràs, | fràter, ad ìnferiàs,

ùt te pòstremò | donàrem mùnere mòrtis

èt mutàm nequì|quam àlloquerèr cinerèm,

quàndoquidèm | fortùna mihì | tete àbstulit ìpsum,

hèu miser ìndignè | fràter adèmpte mihì.

Nùnc tamen ìnterea haèc, | priscò quae mòre parèntum

tràdita sùnt tristì | mùnere ad ìnferiàs,

àccipe fràternò | multùm manàntia flètu,

àtque in pèrpetuùm, | fràter, ave àtque valè!

Page 2: Catullo

Traduzione:

Dopo aver viaggiato per molte genti e per molti mari

sono qui [giungo], fratello, per (portarti) queste misere offerte funebri,

per donarti l'ultimo dono della morte

e per parlare invano alla tua cenere muta,

dal momento che la sorte mi ha portato via te, proprio te,

ahi povero fratello indegnamente strappatomi.

Ora tuttavia, intanto, queste (offerte) che secondo l'antica usanza degli avi

ti sono state portate come triste dono funebre [per il funerale],

accetta(le), grondanti (come sono) di molto pianto fraterno [molto grondanti di pianto fraterno],

e per sempre, fratello, ti saluto, addio1!

(1) Ave è il saluto che i Romani si scambiavano quando si incontravano, vale quello con cui si lasciavano. Questo doppio saluto sottolinea lo strazio di Catullo per il fatto che, nel momento stesso in cui ritrova il fratello, morto in terra lontana, è costretto a lasciarlo per sempre.

Page 3: Catullo

Latino

Multas per gentes et multa per aequora vectus

advenio has miseras, frater, ad inferias,

ut te postremo donarem munere mortis

et mutam nequiquam alloquerer cinerem .

Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum .

Heu miser indigne frater adempte mihi,

nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum

tradita sunt tristi munere ad inferias,

accipe fraterno multum manantia fletu,

atque in perpetuum, frater, ave atque vale .

Italiano

Di mare in mare, da un popolo all'altro

vengo a queste tue misere esequie, fratello ,

per donarti l'ultima offerta che si deve ai morti

e invano parlare alle tue ceneri mute:

ora che la sorte a me ti ha strappato,

così crudelmente strappato, fratello infelice .

Pure, amaro dono per un rito estremo,

nell'uso antico dei padri accogli l'offerta

che ora ti affido: così intrisa del mio pianto .

E in eterno riposa, fratello mio, addio .

Scansione Metrica

1

Page 4: Catullo

Analisi del testo

La data di stesura del testo è incerta, tuttavia,sappiamo che Catullo scrisse il poema in occasione di un viaggio (primavera del 57 a . C . ), al seguito del pretore Memnio, durante il quale potè visitare la tomba del fratello .

Nel testo non appaiono esempi diretti del mondo romano del tempo, tuttavia possiamo riscontrare riferimenti a un viaggio di Catullo al seguito del pretore Memmio nel 57 a . C . e alle usanze funebri del periodo “ secondo l’ antico costume degli avi sono state tramandate come triste dono per il sacrificio . . ”, che testimoniano, nel primo caso, eventi della vita del poeta e, nel secondo caso, il culto dei morti tipico del tempo .

Durante il viaggio in Bitinia, compiuto al seguito del pretore Caio Memmio, Catullo coglie l’ occasione per visitare la tomba dell’ amato fratello nella Troade per rendergli finalmente gli onori funebri da tempo attesi e ha il desiderio di parlare con lui .

Il poeta è molto addolorato, dal momento che il destino gli ha sottratto prematuramente il fratello che egli rimpiange (questo rimpianto accorato trova la sua dimensione nella <pietas>, senso religioso della morte, intimo e profondo) .

In seguito Catullo si rassegna e dà l’ ultimo addio al fratello che mai più potrà rincontrare .

Il termine più importante che appare nel carme è “inferias“ , che ha il significato di <rito> e di <sacrificio> . I termini che si associano a inferias sono <miseras> (dolorosi), <postremo munere mortis> (l’ultimo dono di morte ), <more parentum> (l’antico costume degli avi), <tristi munere> (come triste dono) e <manantia multum fletu fraterno> (grondanti di molto pianto fraterno) .

Il rito e, quindi, l’ultimo dono di morte costituiscono proprio il motivo per il quale il poeta si reca a visitare la tomba del fratello . Catullo, infatti, prima di allora non aveva reso al fratello gli onori funebri .

Il poeta ha il mito della tomba ; in lui troviamo forte e giustamente famosa l’ immagine del “cenere muto“ che, insieme ad altri suoi motivi, sarà ripresa dal Foscolo, pur con sensibilità diversa, nel sonetto in cui canta la morte del fratello suicida .

Un’altra parola importante nel testo è “fortuna“, con il significato di <destino>, che Catullo definisce crudele e ingiusta per averlo diviso dal fratello; a fortuna associamo i termini <abstulit> ( ha strappato ), <indigne> (ingiustamente) e <adempte> (tolto) .

Vi è poi “ ave “ <addio> che testimonia il fatto che il poeta non rivedrà più il suo caro fratello; ad ave si associa <in perpetuum> (per sempre) .

Page 5: Catullo

Nel carme si individuano varie figure retoriche :

- la metonimia “ per multas gentes “: il poeta utilizza invece di un termine proprio un altro termine, che gli è legato da affinità di tipo logico; egli usa, perciò, il termine < gentes > per affermare che ha attraversato molti paesi .

- L’ ipallage “ miseras inferias “: Catullo attribuisce al termine < inferias > (riti) l’ aggettivo <miseras> (dolorosi), che logicamente sarebbe invece volto a descrivere il suo stato d’animo .

- La metafora “postremo munere mortis“: il poeta per “ultimo dono di morte“ intende gli onori funebri che rende finalmente al fratello dopo molto tempo .

- La metafora “muto cenere“: Catullo si riferisce al fratello morto che, quindi, non può rispondergli; oppure potrebbe anche trattarsi di una personificazione della “cenere" a cui Catullo vorrebbe rivolgersi .

- La personificazione “fortuna: il poeta afferma che il destino gli ha strappato ingiustamente il fratello .

- Vari esempi di anastrofe, come “advenio has miseras frater, ad inferias“, che consiste nell’invertire l’ordine usuale delle parole .

- La metonimia “fletu fraterno“: Catullo intende il suo pianto per il fratello morto .

Page 6: Catullo