cenni di balistica webinar del 19 giugno 2020

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CENNI DI BALISTICA Webinar del 19 giugno 2020 ing. Alessandro Lima

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CENNI DI BALISTICA

Webinar del 19 giugno 2020

ing. Alessandro Lima

ARMI E MUNIZIONI CIVILI E DA GUERRA

ing. Alessandro Lima

Definizione di Arma da fuoco

Definizione di arma da fuoco indicata all’articolo 2 del Decreto Legislativo

n°204 del 26.10.2010: “arma da fuoco”: qualsiasi arma portatile a canna che

espelle, è progettata ad espellere o può essere trasformata al fine di espellere un

colpo, una pallottola o un proiettile mediante l'azione di un combustibile

propellente [..]”, definizione totalmente coerente con le reali funzioni e funzionalità

di un’arma da fuoco. Le armi da fuoco, per le loro peculiarità, sono definite anche

“macchine termo balistiche”, proprio per la loro capacità di proiettare a distanza un

corpo (proeittile) spinto attraverso la canna dai gas generati dalla combustione del

propellente solido contenuto nelle cartucce e innescato a mezzo di apposito sistema

di accensione.“Attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo

dell'acquisizione e della detenzione di armi” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10.12.2010;

Tipologie di Armi da fuoco

La tipologia di armi da fuoco a oggi a disposizione per scopo venatorio, sportivo, di difesa e bellico è praticamente infinita.Una classificazione sintetica riguarda le caratteristiche della canna e la portatilità nonché l’automatismo o meno del colpo

Portatili

Da Artiglieria

Meccanismo di sparo

A canna corta

A canna lunga

AutomaticheSemiautomaticheA colpo singolo

Pistole e rivoltelle

Fucili e mitragliatori

Canne per armi da fuoco differenze

Il calibro per un’arma con canna ad anima rigata è definito come il diametro calcolato tra i vuoti della rigatura. Per canne lisce, invece, è dato dal numero di palle sferiche, di eguale diametro, che si ottengono fondendo una libbra di piombo.

Armi corte

Pistolasemiautomatica

Rivoltella

Armi lunghe con canna ad anima rigata

A ripetizione ordinaria – a colpo singolo c.d. Bolt Action

A ripetizione semiautomatica

Armi lunghe con canna ad anima rigata automatiche

AK 47- Calibro: mm 7,62x39

COLT M16 - Calibro: .223 Remington

Armi lunghe con canna ad anima liscia

Armi lunghe con canna ad anima liscia tattiche e combinati

FRANCHI SPAS 15, funzionamento misto semiautomatico/pompaCalibro: 12

Fucile combinato con due canne ad anima liscia e una rigata (Drilling)

Munizioni per armi corte

Munizionamento a palla

Tipologie di proiettili

Munizioni – differenze tra calibri

Munizionamento per armi da guerra

Munizionamento spezzato c.d. cartucce

Propellente

Fondello bossolo

Tubetto

ChiusuraCaricamento(pallini/pallettoni)

Borra in feltro

Borra in plastica

BALISTICA INTERNAFORMAZIONE RESIDUI DA SPAROANALISI CRITICA DEI RISULTATI

DI ACCERTAMENTI GSR

ing. Alessandro Lima

La Balistica

La Balistica è un ramo della fisica che studia il moto dei proiettili:• all'interno della canna dell'arma (balistica interna),• nello spazio esterno (balistica esterna),• sul bersaglio colpito (balistica terminale).

La Balistica Forense rappresenta tutto ciò che della balistica si può utilizzare in un procedimento penale.Si va dall’analisi e interpretazione dei risultati di accertamenti sui residui da sparo, passando per prove su armi e munizioni, fino, a quella che è la parte più nota, e forse interessante, che è la balistica comparativa.

Balistica Interna

Il problema principale che la B.I. si propone è quello delladeterminazione degli spazi percorsi dal proiettile all’interno della canna edelle corrispondenti pressioni e velocità ed anche della frazione dipolvere combusta in funzione del tempo. (I fenomeni balistici sisvolgono in un tempo assai breve nell’ordine del millesimo di secondo).

Balistica Interna

Residui da sparo - GSR

Lo sparo di un’arma da fuoco portatile (fucile, carabina, pistola ecc.) produce attorno alla medesima

una nube costituita dai gas generati dalla deflagrazione della polvere di lancio che veicolano:

- i residui combusti e non combusti della carica di lancio;

- i residui metallici generati dalle sostanze presenti nella capsula di accensione della cartuccia.

Le moderne tecniche per individuare se si è usata o meno un’arma da fuoco si basano

sulla ricerca dei residui metallici generati dalle sostanze presenti nella capsula di innesco al

momento della deflagrazione (GSR gunshot residues).

Ad oggi è utilizzata la tecnica strumentale della microscopia elettronica a scansione

(acronimo internazionale SEM) e della microanalisi ai raggi X (acronimo internazionale

EDX).

Residui da sparo - GSR

Microscopio SEM dotato di sonda EDX

Residui da sparo – Zone deposito particelle

Residui da sparo – Prelievo per ricerca particelle

Guanti in lattice

Busta vuota

N. 2 stubStub vista laterale e in apertura

Foglio notizie

Residui da sparo - ricerca e criteri di identificazione

I criteri per accertare se la particella in esame sia o meno un GSR sono:- la composizione chimica: gli elementi presenti devono essere gli stessi della munizione usata e i rapporti tra gli elementi trovati devono corrispondere in base ai criteri esplicati in precedenza;- la forma: la particella deve essere tondeggiante o di forma tale che ricordi in qualche modo una sua origine tondeggiante, per esempio sfere schiacciate e allungate, frammenti di sfera ecc.;- la morfologia superficiale: deve riportare traccia visiva della rapida trasformazione di fase, presentando una superficie che all’aspetto non mostri segni cristallini;- la granulometria: della particella: le particelle emesse dall’arma hanno solitamente misure comprese entro i 50μm, ma dalle numerose ricerche effettuate è emerso che le particelle più grandi cadono in poco tempo dalle mani, limitando la possibilità reale di trovare GSR al momento del prelievo alle sole particelle di misura entro i 10μm circa. Inoltre a distanza di 2 – 3 ore è difficile che vi siano rimasti GSR sulle mani del tiratore (anche i più piccoli) e trovarne addirittura di grandi sarebbe anormale.

Residui da sparo – Composizione chimica

Norma ASTM E 1588

Residui da sparo – Composizione chimica

Norma ASTM E 1588

Residui da sparo – Composizione chimica

Residui da sparo – Composizione chimica

BALISTICA ESTERNA

Balistica esterna - definizione

Balistica Esterna: studio del moto del proiettile lungo latraiettoria fino al bersaglioDiversi livelli di complessità:• Punto nel vuoto, soggetto alla sola gravità• Aggiunta della pressione (ma sempre puntiforme)• Corpo (rigido) 3D soggetto a gravità, pressione e effettidella rotazione

Balistica esterna – traiettoria del colpo

Balistica esterna – velocità uscita proiettile

Balistica esterna – moti del proiettile

La resistenza del fluido,generalmente aria, èdiretta come la velocitàed opposta ad essa. Per laresistenza dell’aria si utilizzaspesso il termine ingleseDrag

Balistica esterna – velocità del proiettile in aria

Balistica esterna – moti instabili del proiettile

Balistica dei proiettili multipli

Balistica dei proiettili multipli

BALISTICA TERMINALE CENNI MEDICO-LEGALI

SULLE FERITE DA ARMA DA FUOCO

Balistica terminale

Balistica terminale

Studio dei fenomeni che si verificano dalmomento dell’impatto di proiettile finoal suo arresto.

Si occupa della penetrazione edeformazione delproiettile.

balistica terminale, riguardante i fenomeni che intervengono nel proiettile e nel bersaglio a partire dall’istante del loro impatto ed, in particolare, il moto e la deformazione dei due corpi ed i relativi meccanismi di penetrazione e perforazione

Balistica terminale – effetto idraulico

L’effetto idraulico che si produce all’impatto di un proiettile in un mezzo parzialmenteo totalmente fluido è oggetto di questa parte della balistica.

Balistica terminale – parametri valutativi

Parametri valutativi

Velocità di impattoÈ la velocità al momento dello shock Elemento della massima importanza per la determinazione della capacità invalidante.

Struttura del bersaglio Ai fini degli effetti è necessario tenere conto delle sue caratteristiche fisiche poiché il danno da impatto aumenta in funzione della densità del bersaglio

Velocità residuaÈ quella che il proiettile ha dopo aver perforato il bersaglio. Ci dà solo una indicazione dell’energia non trasmessa e dipende in toto dalle caratteristiche di durezza, spessore e densità dei tessuti attraversati, oltre che, ovviamente, dall’angolo di impatto.

Balistica terminale – impatti su bersagli inanimati

Balistica terminale – esempio di colpo verso autovettura

Balistica terminale – esempio di colpo verso autovettura

Balistica terminale – esempio di colpo verso autovettura

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco

MECCANISMI LESIVIPestamento – contusione: Si osserva in corrispondenza del foro di ingresso e varia in funzionedella velocità di impatto del proiettile nonché alla distanza tra arma e cute.Ustione: è in rapporto alla fiamma di uscita c.d. vampa di bocca, e di rimando è evidente solo sea distanza ravvicinata.Tatuaggio: è prodotto dai residui carbionosi, da polveri di piomno e frammenti trasportati.Anche in questo caso è rilevabile solo per ferite prodotte da spari a breve distanza.Perforazione: è il meccanismo principale. Nella zona di impatto, a causa della elasticità cutaneail foro di entrata si presenza introflesso. La perforazione è massima e di forma regolare nellelesioni ad alta velocità con direzione perpendicolare.Cavitazione – scoppio: meccanismi legati alla cessione di energia negli organi, nelle viscere enel sottocute. L’energia ceduta crea una cavità temporanea e una permanente nei tessuti molli enegli organi solidi, sempre in funzione della velocità di arrivo, un effetto di ‘scoppio’

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

Foro di entrata (lesione esterna): in genere più piccolo di quello di uscita, con marginiintroflessi e alone di pestamento o affumicatura.Tragitto o tramite (lesioni interne): molto variabile in rapporto a deviazioni e forza dipenetrazione. Può essere a fondo cieco oppure passante (ingresso-espansione-egresso) o anche asetone, ovvero a semicanale.Foro di uscita: si presenta sfrangiato e di diametro supreiore, con margini estroflessi e privo diorletto di detersione.

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

SPARO CON ARMA A CONTATTO c.d. A BRUCIAPELO

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

LESIONI ORGANI

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

FERITA DA COLPO SPARATO A DISTANZA RAVVICINATA

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

FORO DI INGRESSO COLPO SPARATO DA CIRCA 15 metri

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica singola

FORO DI USCITA COLPO SPARATO DA CIRCA 15 metri

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica multipla

Balistica terminale – ferite da arma da fuoco a carica multipla

BALISTICA COMPARATIVA

Le comparazioni balistica

Uno delle principali quesiti che vengono sottopostiall’esperto balistico è identificare l’arma del delitto. Ciò èpossibile con la comparazione balistica, tecnica usata sindagli inizi del XX secolo.

Le comparazioni balistica: i pionieri

Uno dei primissimi casi è stato quello di Charlie Stielowche nel 1915 venne accusato di omicidio e condannato allasedia elettrica a seguito di un esame balistico comparativoche verrà in seguito smentito…

Le comparazioni balistica: i pionieri

Nel 1925 Calvin Goddard introduce nell’ambito dellescienze forensi la comparazione balistica. Uno dei piùprimi celebri casi risolti è stata l’identificazione delle armiusate nella strage di San Valentino del 14 febbraio 1929ordinata dal gangster Al Capone.

Identificazione balistica: principi fondamentali

Principio di Locard: ogni contatto lascia una tracciaPrincipio di individualità: due oggetti reali possono essereindistinguibili ma non perfettamente identici

Principio di Goddard: Non esistono due armi diverse, sebbene dellastessa marca modello e realizzate con gli stessi macchinari, chelasciano sui bossoli e proiettili identiche impronte

Formazione delle impronte balistiche

Le armi durante il loro funzionamento lasciano sulle varieparti della munizione delle tracce, definite le impronte

balistiche.

Formazione delle impronte balistiche sui bossoli

Formazione delle impronte balistiche sui proiettili

L’anima interna della canna lascia delle impronte sul proiettile

Formazione delle impronte balistiche sui proiettili

Andamento dei solchi impressi dall’anima della canna

Formazione delle impronte balistiche sui proiettili

Solco della rigatura al microscopio. Le frecce indicano il c.d. skid mark

La strumentazione necessaria – tunnel decelerazione balistica

La strumentazione necessaria – microscopio binoculare

La strumentazione necessaria – microscopio comparatore

Lo strumento necessario per svolgere gli esami microcomparativiè il microscopio comparatore ottico. In foto la versione Leitz dabanco con zoom ottico e derivazione fotografica digitale

La strumentazione necessaria – microscopio comparatore

Dettagli obiettivi e porta reperti

La strumentazione necessaria – microscopio comparatore

In foto la versione Leitz da banco con zoom ottico e derivazionefotografica digitale

La strumentazione necessaria – microscopio comparatore

In foto la versione Leitz a piantanacon zoom otticoe derivazione fotografica digitale

Criteri di identificazione

European Network Forensic Science International, ente europeo nato nel 1995 che stabilisce gli standard per tutti i Laboratori di Forze dell’Ordine Europee, standard recepiti anche da professionisti privati del settore.

Esame microcomparativo dei bossoli

Comparazione dell’impronta del percussore presente su bossoliottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei bossoli

Confronto delle impronte presenti sul fondello del bossolo di unamunizione esplosa da arma semiautomatica.

Esame microcomparativo dei bossoli

Esame microcomparativo dei bossoli

Confronto delle impronte presenti sul fondello del bossolo di unamunizione esplosa da una rivoltella

Esame microcomparativo dei bossoli

Confronto dell’impronta dell’estrattore presente su bossoliottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei bossoli

Confronto dell’impronta di rotazione dell’otturatore presente subossoli ottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei bossoli

Confronto delle strie prodotte dal sistema di alimentazionepresente su bossoli ottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei proiettili

Confronto del solco da pieno di rigatura presente su proiettiliottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei proiettili

Confronto del solco da pieno di rigatura presente su proiettili ottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei proiettili

Confronto del solco da pieno di rigatura presente su proiettili ottenuti con la stessa arma (dettaglio).

Esame microcomparativo dei proiettili

Confronto del solco da pieno di rigatura presente su proiettili ottenuti con la stessa arma.

Esame microcomparativo dei proiettili

Confronto del solco da pieno di rigatura presente su proiettili ottenuti con la stessa arma.