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Fascicolo predisposto dal Gruppo di Studio Eutekne Trasferimento di quote di srl ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI IVREA - PINEROLO - TORINO

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Fascicolo predisposto dal Gruppo di Studio Eutekne

Trasferimento di quote di srl

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILIDI IVREA - PINEROLO - TORINO

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Rassegna Stampa sabato 20 settembre 2008

Il Sole - 24 Ore, p. 31 �� Diritto commerciale - Impresa - Registro Imprese - Deposito degli atti di cessionedi quote di srl - Semplificazione degli adempimenti - Novità del DL 112/2008 convertito- Registrazione degli atti

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile

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Rassegna Stampa lunedì 22 settembre 2008

Il Sole - 24 OreDocumenti, p. 3

�� Diritto commerciale - Impresa - Registro Imprese - Deposito degli atti di cessionedi quote di srl - Semplificazione degli adempimenti - Novità del DL 112/2008 convertito(circ. CNDCEC 18.9.2008 n. 5/IR)

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile

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agg. 8-9/2008 scheda n. 920.01

1Temi on line Aggiornato al 22.9.2008

Le nuove modalità di deposito degli atti di cessione di quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

� Schede di Aggiornamento on lineEutekne - Riproduzione vietata

Le nuove modalità di deposito degli atti di cessionedi quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

di Alessandro Cotto, Gianpaolo Valente ed Enrico Zanetti1

A decorrere dal 22.8.2008, il deposito presso il Registro delle imprese degli atti di trasferimento dipartecipazioni di srl può essere richiesto non più soltanto dal notaio che provvede all’autenticazione dellascrittura privata, nella quale l’atto è stato formalizzato ai sensi del co. 2 dell’art. 2470 c.c., ma anche acura del commercialista che riceve l’incarico in relazione al documento informatico sottoscritto con firmadigitale dalle parti, nel quale l’atto è stato formalizzato ai sensi del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008,convertito con modificazioni nella L. 133/2008.Ancorché il disposto del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 ponga a carico dell’intermediario il soloobbligo di trasmettere l’atto al Registro delle imprese ai fini della sua iscrizione, la circostanza che ilruolo dell’intermediario possa essere svolta esclusivamente da professionisti iscritti nella sezione Adell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili impone di considerare gli ulteriori obblighiche discendono dalla normativa antiriciclaggio, dalla diligenza professionale e dalle prescrizionideontologiche.Assolti i preliminari obblighi di controllo, il commercialista-intermediario deve procedere nel termine ditrenta giorni al deposito presso il Registro delle imprese dell’atto di trasferimento di partecipazioni di srlsottoscritto digitalmente dalle parti.

indice1 PREMESSA

DecorrenzaFinalità della disposizione

2 NOVITÀ INTRODOTTE DAL DL 112/20082.1 Intermediari abilitati per il deposito mediante firma digitale

2.1.1 Imprescindibilità dalla figura dell’intermediario2.1.2 Soggetti che possono rivestire il ruolo di intermediario

Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Iscritti alla sezione A2.2 Obblighi dell’intermediario

2.2.1 Identificazione delle parti2.2.2 Verifica della capacità soggettiva ed oggettiva a contrarre

Capacità soggettivaCapacità oggettivaPresupposti dell’obbligo di verifica

2.2.3 Verifica della conformità alla legge ed atto costitutivoConformità alla leggeConformità all’atto costitutivoPresupposti dell’obbligo di verifica

2.3 Procedura di deposito dell’atto presso il Registro delle imprese2.3.1 Creazione del documento informatico

Predisposizione dell’atto con un programma di videoscrittura

1 [email protected]; [email protected]; [email protected]

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Conversione del file in formato statico non modificabileApposizione della firma digitaleApposizione della marcatura temporale

2.3.2 Registrazione presso l’Agenzia delle EntrateSoggetti obbligati a richiedere la registrazioneProcedura di registrazione a regimeProcedura di registrazione transitoria

2.3.3 Deposito presso il Registro delle impresePresentazione del modello S6AllegatiImposta di bollo e diritti di segreteria sulla richiesta di deposito in via telematica

2.4 Iscrizione a libro sociEfficacia del trasferimento nei confronti dei terziEfficacia del trasferimento nei confronti della società

2.5 Pegno e usufrutto su quote3 DISCIPLINA DELLA CIRCOLAZIONE DI QUOTE DI SRL

Efficacia del trasferimento inter vivosEfficacia del trasferimento mortis causa

3.1 Vincoli sulla trasferibilità delle quote3.1.1 Vincoli ingeneranti il diritto di recesso

Clausole di intrasferibilità assolutaClausole di “mero” gradimentoClausole limitative di trasferimenti mortis causa

3.1.2 Vincoli non ingeneranti il diritto di recessoClausole di gradimento “non mero”Clausole di prelazionePresupposti del diritto di prelazioneModalità di comunicazione dell’offerta di prelazioneDeterminazione del prezzo valido ai fini dell’offerta in prelazioneTempistica e modalità per l’esercizio della prelazione

3.1.3 Vincoli meramente obbligatori3.2 Perfezionamento del trasferimento inter vivos

3.2.1 Efficacia verso la societàTermini per l’iscrizione nel libro dei sociLegittimazione all’esercizio dei diritti sociali

3.2.2 Efficacia tra le parti3.2.3 Efficacia verso i terzi

Cronologia di iscrizione presso il Registro delle impreseRequisito della buona fede

3.3 Perfezionamento del trasferimento mortis causa3.4 Ulteriori profili disciplinari

3.4.1 Introduzione o soppressione di clausole limitative3.4.2 Soci di srl con “particolari diritti”3.4.3 Srl di tipo unipersonale3.4.4 Trasferimento di quote non interamente liberate

Natura e decorrenza del termine triennalePluralità di alienazioni

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normativaDL 25.6.2008 n. 112 convertito con modificazioni nella L. 6.8.2008 n. 133 art. 36 co. 1-bisDLgs. 21.11.2007 n. 231 art. 16DLgs. 139/2005 art. 78 co. 1DLgs. 7.3.2005 n. 82 art. 21 co. 2L. 340/2000 art. 31 co. 2-quaterDPR 131/86 art. 10 e art. 11 Parte I TariffaDPR 600/73 co. 2 art. 63DPR 642/72 art. 5DPR 642/72 punto 3) co. 1-bis. 1 dell’art. 1 Tariffa, parte primaDPR 642/72 nota 1 all’art. 1 Tariffa, parte primaart. 2471-bis c.c.art. 2470 c.c.art. 2469c.c.art. 1176 c.c.art. 5 del Codice Deontologico della Professione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile

giurisprudenzaCass. 2.5.2007 n. 10121Cass. 11.3.2003 n. 3556Cass. 9.11.93 n. 11057Cass. 15.7.93 n. 7859Cass. 12.3.81 n. 1407Tribunale di Catania, sentenze del 5.5.2003 e del 20.11.2002Tribunale di Napoli, sentenza del 7.11.2002Tribunale di Trieste, ordinanza del 3.9.2002Tribunale di Roma, ordinanza del 4.5.98Tribunale di Milano, sentenza del 23.9.91

chiarimenti ufficialiCamere di Commercio del Triveneto “Prime indicazioni di carattere provvisorio”, versione del 15.9.2008Camera di Commercio di Brescia, “Nota Operativa”, 17, 27.8.2008Ris. Agenzia delle Entrate 5.6.2008 n. 225Circ. Ministero Attività Produttive 25.2.2004 n. 3572

chiarimenti di categoriaCircolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti ContabiliConsiglio notarile di Milano, Massima 19.11.2004 n. 31Consiglio notarile di Milano, Massima 4.3.2004 n. 10Comitato Triveneto dei notai. Massima n. I.I.10 - srlComitato Triveneto dei notai. Massima n. I.I.11 - srl

dottrinaBusani A. “S.r.l. Il nuovo ordinamento dopo il D.lgs. 6/2003”, EGEA, Milano, 2003, p. 255Busani A. “Fari puntati sul trucco dei prezzi sovrastimati”, Il Sole - 24 Ore, 2.4.2003, p. 27Busani A. “Clausole di prelazione, collaudo al via”, Il Sole - 24 Ore, 2.4.2003, p. 27Carestia A. “La società a responsabilità limitata”, Giuffrè, Milano, 2003, p. 116 - 117, collana “La riforma deldiritto societario”, a cura di Lo Cascio G., Vol. 8Corsi F. “Le nuove società di capitali”, Giuffrè, Milano, 2003, p. 258D’Andrea S. “La nuova disciplina del trasferimento delle quote sociali di s.r.l.”, Diritto e Pratica delle Società,11, 2003, p. 19Fusi A., Mazzone D. “La nuova disciplina delle società a responsabilità limitata”, IPSOA, Milano, 2003, p. 46 - 47Galgano F. “Il nuovo diritto societario”, in “Trattato di Diritto Commerciale e Diritto Pubblico dell’Economia”,Vol. XXIX, Cedam, Padova, 2003, p. 481Meoli M. “La disciplina del trasferimento delle partecipazioni nelle srl”, e AA.VV. “La cessione dipartecipazioni”, Quaderno di Schede di Aggiornamento, 66, 2005, Eutekne, Torino, p. 39 ssRevigliono P. in “Il nuovo diritto societario”, Commentario diretto da Cottino G., Bonfante G., Cagnasso O.,Montalenti P., Vol. 2**, Giuffrè, Milano, 2004, p. 1820

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Santosuosso D.U. “La riforma del diritto societario”, Giuffrè, Milano. 2003, p. 206Zaganelli C. in AA.VV.“La riforma delle società - Società a responsabilità limitata”, a cura di Sandulli M.,Santoro V., Giappichelli, Torino, 2003, Vol. 3, p. 78 - 79

1 PREMESSA

� La presente scheda si propone di analizzare gli specifici profili di novità che discendono dal disposto del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, contestualizzando poi i medesimi nell’ambito della più ampia disciplina civilistica che presiede alla regolamentazione degli atti di trasferimento aventi per oggetto partecipazioni in società a responsabilità limitata.

Il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, convertito con modificazioni nella L. 133/2008, ha introdotto unanuova modalità di sottoscrizione degli atti di trasferimento aventi per oggetto quote di società a responsabilitàlimitata e di deposito presso il Registro delle imprese.In particolare:� il primo periodo del richiamato co. 1-bis stabilisce che: “l’atto di trasferimento di cui al secondo comma

dell’articolo 2470 del codice civile può essere sottoscritto con firma digitale, nel rispetto della normativaanche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti informatici, ed è depositato, entro trentagiorni, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura diun intermediario abilitato ai sensi dell’articolo 31, comma 2-quater, della legge 24 novembre n. 340”;

� il secondo periodo del richiamato co. 1-bis stabilisce che: “in tale caso, l’iscrizione del trasferimento nellibro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alienante e dell’acquirente, dietro esibizione del titolo da cuirisultino il trasferimento e l’avvenuto deposito, rilasciato dall’intermediario che vi ha provveduto aisensi del presente comma”;

� il terzo periodo del richiamato co. 1-bis stabilisce che: “resta salva la disciplina tributaria applicabileagli atti di cui al presente comma”.

DecorrenzaLa disposizione è in vigore a decorrere dal giorno successivo a quello di pubblicazione della legge diconversione (ossia a decorrere dal 22.8.2008).

Finalità della disposizioneLa finalità della norma è quella di introdurre una modalità di deposito dell’atto di trasferimento di quote di srlche valorizzi le opportunità offerte dal progresso tecnologico ed in particolar modo la c.d. “firma digitale”, inquanto strumento idoneo a garantire il pubblico registro ricevente in merito all’identità delle parti contraenti,nell’ottica della semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini e del contenimento deglioneri che gravano su questi ultimi in dipendenza di adempimenti burocratici.La nuova modalità di deposito degli atti in questione non si sostituisce a quella “tradizionale” tuttora disciplinatadal co. 2 dell’art. 2470 c.c. (la quale implica l’intervento del notaio per l’autenticazione delle firme delle particontraenti ed il deposito a sua cura della scrittura privata da esso autenticata), bensì si affianca ad essa,coerentemente alla finalità di una disposizione che mira ad offrire opportunità, piuttosto che ad imporre vincoli.Come ogni disposizione destinata a generare una vera e propria rivoluzione nel microcosmo in cui va adinnestarsi, anche la norma in commento si è caratterizzata per un iter normativo alquanto travagliato.Inizialmente prevista nell’ambito del disegno di decreto legge da cui si è originato il DL 112/2008, è stata poispostata nel disegno di legge collegato alla manovra economica (i cui tempi di approvazione non sono ad oggiancora noti), per poi tornare ad essere inserita nel maxi-emendamento su cui il Governo ha posto la fiducia insede di conversione in legge del DL 112/2008, non prima però di aver vissuto, in fase di prima lettura allaCamera, ripetute “sparizioni e ricomparse” durante i lavori di Commissione.

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Tutto ciò premesso, di seguito ci si sofferma:� dapprima sugli specifici elementi di novità che discendono dall’introduzione della richiamata

disposizione (si veda il successivo § 2):� successivamente sui profili disciplinari che caratterizzano la circolazione delle quote di partecipazione in

srl, al fine di contestualizzare in tale ambito i profili di novità già precedentemente analizzati (si veda ilsuccessivo § 3).

2 NOVITÀ INTRODOTTE DAL DL 112/2008

� Il DL 112/2008 ha introdotto una nuova procedura mediante la quale è possibile ottenere l’iscrizione nel Registro delle imprese degli atti di trasferimento aventi per oggetto partecipazioni in srl, in alternativa alla procedura di deposito disciplinata dal co. 2 dell’art. 2470 c.c.

Con l’introduzione delle disposizioni formalizzate nel co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, il Governo ed ilParlamento mirano a conseguire due obiettivi, nel rispetto di un vincolo:� l’obiettivo di una ulteriore valorizzazione della firma digitale, quale strumento di modernizzazione dei

rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione;� l’obiettivo della riduzione, per cittadini e imprese, degli oneri derivanti da adempimenti di carattere

burocratico, ancorché finalizzati alla tutela della fede pubblica;� il vincolo del mantenimento di adeguate garanzie a presidio delle esigenze di tutela del pubblico interesse

rappresentato, nel caso di specie, dalla veridicità e correttezza dei dati depositati per l’iscrizione nelRegistro delle imprese, al fine di garantire il corretto funzionamento del relativo regime di pubblicitàlegale.

Prescindendo, in questa sede, dall’intenso dibattito sorto in merito all’effettiva idoneità della norma a conseguiretali risultati, di seguito ci si sofferma sui seguenti aspetti:� individuazione degli intermediari abilitati per il deposito degli atti di trasferimento di quote di srl

sottoscritti mediante firma digitale (si veda il successivo § 2.1);� ruolo e doveri dell’intermediario previsto dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 (si veda il successivo

§ 2.2);� profili procedurali e fiscali degli atti di trasferimento di quote di srl sottoscritti mediante firma digitale (si

veda il successivo § 2.3);� presupposti per l’iscrizione a libro dei soci del trasferimento perfezionato mediante ricorso alla procedura

di cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 (si veda il successivo § 2.4);� costituzione di pegno o usufrutto su quote di partecipazione in srl (si veda il successivo § 2.5).

Cessione diquote di srl

Fig. 1 - Cessione di quote di srl

Procedura “tradizionale”(art. 2470 c.c.)

Procedura “alternativa”(art. 36 co. 1-bis del

DL 112/2008)

Autenticazione delle firme e depositodella scrittura privata autenticata a

cura del notaio

Sottoscrizione dell’atto con firmadigitale da parte dei contraenti e

deposito a cura del dottorecommercialista

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2.1 INTERMEDIARI ABILITATI PER IL DEPOSITO MEDIANTE FIRMA DIGITALENel valorizzare lo strumento della firma digitale, attribuendo ad essa piena rilevanza ai fini del deposito presso ilRegistro delle imprese degli atti di trasferimento di quote di srl, il legislatore ha ritenuto opportuno prevedere lafigura di un intermediario, cui affidare il compito di curare per conto delle parti il deposito telematico dell’attopresso il Registro delle imprese.La ratio per la quale il legislatore ha ritenuto opportuno frapporre tra le parti e il pubblico registro ricevente unsoggetto terzo che curi il deposito dell’atto sembrerebbe riconducibile alla precipua volontà che detto soggettoterzo sovraintenda alle fasi preliminari, al momento da cui decorre l’efficacia dell’atto nei confronti dei terzi(ossia l’iscrizione nel Registro delle imprese) e, a seguire, nei confronti della società (ossia l’iscrizione a librosoci, per ottenere la quale è necessaria, tra le altre cose, l’avvenuta iscrizione dell’atto nel Registro delleimprese).Quanto precede parrebbe evincersi da due fattori:� in primo luogo dal fatto che, nella fattispecie disciplinata dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, la

figura dell’intermediario non è eventuale, bensì ineludibile;� in secondo luogo dal fatto che, ai fini della individuazione dei soggetti che possono rivestire il ruolo di

intermediari ai fini che qui interessano, il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 ha scelto un criterioestremamente selettivo in termini di requisiti professionali.

2.1.1 Imprescindibilità dalla figura dell’intermediarioPer quanto riguarda il primo aspetto, è di tutta evidenza il diverso ruolo giocato dall’intermediario di cui al co. 1-bisdell’art. 36 del DL 112/2008, rispetto a quello giocato dall’intermediario previsto da altri contesti normativi, qualiad esempio quelli relativi alla presentazione telematica delle dichiarazioni fiscali o al deposito telematico dei bilancipresso il Registro delle imprese.In tali contesti, infatti, la figura dell’intermediario è meramente eventuale, nel senso che il soggetto per conto delquale esso cura l’inoltro telematico della dichiarazione o del bilancio potrebbe scegliere di “estrometterlo” eoccuparsi direttamente di tale adempimento, se in possesso della necessaria strumentazione informatica e dellerelative conoscenze.È indubbio che in questi casi la figura dell’intermediario è concepita dal legislatore in stretta correlazioneall’esecuzione di un adempimento di natura informatica (l’inoltro telematico), a supporto eventuale del soggettoobbligato alla presentazione della dichiarazione o del bilancio.Dopodiché è assai frequente (per non dire la regola) che l’intermediario, oltre a curare l’inoltro telematico delladichiarazione o del bilancio, sia il soggetto che ne cura anche la predisposizione del contenuto, ove in possessodelle necessarie competenze tecniche; tuttavia tale circostanza rimane una eventualità, ben potendo accadere cheesso si limiti ad inoltrare una dichiarazione o un bilancio predisposto direttamente dal soggetto che gli conferiscel’incarico di presentazione o deposito telematico.Viceversa, nel caso degli atti di trasferimento di quote di srl, il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 nonprevede alternative al deposito per il tramite della figura dell’intermediario ivi contemplata, denotando in modochiaro la centralità di questa figura nella costruzione normativa del legislatore.Evidentemente, nel prevedere innovative modalità di deposito presso il Registro delle imprese che valorizzasseroil ruolo della firma digitale, il legislatore ha ritenuto opportuno contemperare questo oggettivo processo dimodernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini con meccanismi idonei a garantire la tuteladel pubblico interesse consistente, nel caso di specie, nel corretto funzionamento del regime di pubblicità legaleassicurato dal Registro delle imprese.

2.1.2 Soggetti che possono rivestire il ruolo di intermediarioI meccanismi di tutela di cui si è fatto cenno risulterebbero privi di ogni pregnanza ove il ruolo di “filtro” fosseaffidato a soggetti privi di riconosciute competenze in materia societaria e, al contempo, privi di uno statusgiuridico che ponga i medesimi al servizio del pubblico interesse, oltre che del soggetto per conto del qualeesplicano il proprio mandato professionale.Non stupisce dunque (ed anzi conferma quanto sin qui tratteggiato) la scelta del legislatore di circoscrivere lafigura dell’intermediario, per il deposito presso il Registro delle imprese degli atti di trasferimento di quote disrl, ai soli iscritti a professioni ordinistiche del comparto economico-giuridico, in quanto i soli a coniugare, per

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materia e per status giuridico, le esigenze di competenza e affidabilità professionale in ambito societario con ilruolo di professionisti al servizio del pubblico interesse2.Ancorché le professioni ordinistiche del comparto economico-giuridico siano tre (Dottori Commercialisti edEsperti Contabili, Notariato e Avvocatura), la norma individua quali possibili intermediari i soli “dottori com-mercialisti, ragionieri e periti commerciali”.Tale individuazione non ha luogo in forma diretta, bensì mediante espresso rinvio ai soggetti di cui al co. 2-quater dell’art. 31 della L. 340/2000 (ossia coloro che possono svolgere il ruolo di intermediari nel depositopresso il Registro delle imprese dei bilanci e degli altri documenti di cui all’art. 2435 c.c.).La mancata inclusione dei notai è a dir poco ovvia, essendo tali professionisti coloro che, già prima della novitàintrodotta dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, svolgono il ruolo di “filtro” a tutela del pubblico interessenell’ambito della procedura “tradizionale” di deposito dell’atto di trasferimento di quote di srl nella forma discrittura privata autenticata, ai sensi dell’art. 2470 c.c.Meno immediata appare la mancata inclusione dell’Avvocatura, la quale tuttavia sembrerebbe potersi spiegaresulla base di circostanze meramente contingenti:� da un lato, la preferenza del legislatore, quanto meno in questa prima fase, per quelle professioni

ordinistiche che hanno già maturato una significativa confidenza nell’interfacciarsi con gli uffici delRegistro delle imprese (depone in questo senso proprio la scelta di non procedere ad una individuazionediretta, bensì mediante rinvio alla norma che individua i soggetti già in precedenza abilitati a depositaretelematicamente atti presso il Registro delle imprese per conto della propria clientela);

� dall’altro, il diverso tasso di interesse dimostrato dagli organismi istituzionali di rappresentanza dell’Av-vocatura, rispetto a quelli dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, per una novità che pone incapo ai professionisti interessati non solo onori (in termini di apprezzabile riconoscimento del ruolopubblico svolto), ma anche oneri (in termini di responsabilità professionale) e che non può quindi certoprescindere da una convinta partecipazione dei diretti interessati.

Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Iscritti alla sezione AAi fini della individuazione dei soggetti che possono rivestire il ruolo di intermediario negli atti di cessione diquote di srl, rimane attualmente da dirimere un’ultima questione tutta interna all’Albo dei Dottori Commer-cialisti e degli Esperti Contabili.Infatti, poiché il co. 2-quater dell’art. 31 della L. 340/2000 fa riferimento a “dottori commercialisti, ragionieri eperiti commerciali”, ma a decorrere dall’1.1.2008 gli Albi dei Dottori Commercialisti (da un lato) e dei Ragionieri ePeriti Commerciali (dall’altro) sono stati unificati nel c.d. “Albo Unico” che, ai sensi del DLgs. 139/2005,contempla anche la figura professionale dell’Esperto Contabile (nella sezione B dell’Albo), è lecito chiedersi se ilruolo di intermediario possa essere rivestito da tutti gli iscritti all’Albo Unico (e quindi anche agli Esperti Contabilidi cui alla sezione B), oppure soltanto da coloro che risultano iscritti nella sezione A dell’Albo Unico (e quindi soloDottori Commercialisti e Ragionieri).A tale proposito, è senz’altro utile ricordare che, ai sensi del co. 1 dell’art. 78 del DLgs. 139/2005, “i richiamiagli «iscritti negli Albi dei dottori commercialisti» o ai «dottori commercialisti», nonché i richiami agli “iscrittinegli Albi dei ragionieri e periti commerciali» o ai «ragionieri e periti commerciali» contenuti nelle disposizionivigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intendono riferiti agli iscritti nella Sezione ACommercialisti dell’Albo”.Considerato che il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 individua la figura dell’intermediario non già in viadiretta, bensì mediante rinvio ad una disposizione che risultava vigente alla data di entrata in vigore del DLgs.139/2005, sembrerebbe conseguirne l’applicabilità della richiamata norma transitoria.Quanto precede trova espressa conferma nella circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei DottoriCommercialisti e degli Esperti Contabili, laddove viene affermato a chiare lettere che “le competenze in oggettodevono ritenersi attribuite esclusivamente agli iscritti nella sezione A “Commercialisti” dell’Albo dei dottoricommercialisti e degli esperti contabili”. 2 A tale proposito, giova ricordare il disposto dell’art. 5 del Codice Deontologico della Professione di Dottore Commercialista ed

Esperto Contabile, il quale recita testualmente nei suoi primi tre commi: “[1] Il professionista ha il dovere e la responsabilità diagire nell’interesse pubblico. [2] Soltanto nel rispetto dell’interesse pubblico egli potrà soddisfare la necessità del propriocliente. [3] A causa dell’interesse pubblico, il professionista che venga a conoscenza di violazioni del presente Codice da partedi colleghi ha il dovere di informare il Consiglio dell’Ordine competente delle suddette violazioni”.

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2.2 OBBLIGHI DELL’INTERMEDIARIOSulla base del tenore letterale del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, convertito con modificazioni nella L.133/2008, l’unico obbligo che la norma pone a carico dell’intermediario è quello di procedere, entro trenta giorni,al deposito dell’atto di trasferimento sottoscritto dalle parti con firma digitale (si veda il successivo § 2.3).Tuttavia, la circostanza che la funzione di intermediario possa essere svolta esclusivamente da un iscritto nellasezione A dell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, comporta l’insorgenza di una serie diobblighi ulteriori (e correlati profili di responsabilità) che, pur non discendendo direttamente dal disposto del co.1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, discendono dallo status giuridico dell’intermediario che tale norma havolutamente individuato.Gli ulteriori obblighi (e i correlati profili di responsabilità) riguardano:� l’identificazione delle parti (si veda il successivo § 2.2.1);� la verifica della capacità soggettiva ed oggettiva delle parti (si veda il successivo § 2.2.2);� la verifica della conformità dell’atto di trasferimento alla legge e all’atto costitutivo della società (si veda

il successivo § 2.2.3).I presupposti, in forza dei quali possono insorgere in capo al commercialista-intermediario i predetti obblighi dicontrollo (e i correlati profili di responsabilità), sono:� la normativa antiriciclaggio (art. 16 del DLgs. 21.11.2007 n. 231);� la diligenza professionale (co. 2 dell’art. 1176 c.c.);� la deontologia professionale (art. 5 del Codice Deontologico della Professione di Dottore Commercialista

ed Esperto Contabile).

2.2.1 Identificazione delle partiPer i Dottori Commercialisti e per gli Esperti Contabili la verifica dell’identità delle parti di un contrattocostituisce, al verificarsi di determinati presupposti, un preciso obbligo di legge imposto dalla c.d. “normativaantiriciclaggio”.In particolare, nel caso di atti di trasferimento di partecipazioni di srl, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR delConsiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili sottolinea che “ai sensi dell’art. 16 deld.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, detto adempimento è dovuto, anche nell’ipotesi di mero invio telematico, ogniqual volta il trasferimento delle partecipazioni di s.r.l. implichi la movimentazione di somme di denaro diimporto pari o superiore a quindicimila euro, nonché in tutti quei casi in cui l’operazione abbia valore nondeterminato o non determinabile”.Per altro, anche laddove manchi il richiamato presupposto di legge (ad esempio, perché il trasferimento implicala movimentazione di somme di denaro di importo inferiore a quindicimila euro), si evince dalla circolare18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili come in capo alcommercialista-intermediario permanga l’obbligo di procedere all’identificazione delle parti, sebbene a quelpunto in forza del rispetto di un obbligo deontologico (con quel che ne consegue in termini di responsabilitàsoltanto sul piano disciplinare).

2.2.2 Verifica della capacità soggettiva ed oggettiva a contrarreIl commercialista-intermediario, che procede al deposito presso il Registro delle imprese di un atto ditrasferimento di partecipazioni di srl, deve considerarsi vincolato alla preventiva verifica della capacità delleparti a contrarre, sia dal punto di vista soggettivo che dal punto di vista oggettivo.

Capacità soggettivaPer capacità soggettiva, si intende l’effettiva capacità di agire della parte ed inoltre, nel caso in cui la parte sia unsoggetto diverso da una persona fisica, l’effettiva titolarità del necessario potere di rappresentanza in capo allapersona fisica che interviene nell’atto quale suo rappresentanza negoziale.

Capacità oggettivaPer capacità oggettiva, si intende l’effettiva titolarità dell’oggetto dell’atto di trasferimento da parte di colui chene dispone.

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A tale fine, diviene necessario verificare anche l’esistenza di eventuali gravami, nonché di regimi di comunionedei beni, quali ad esempio la comunione legale tra coniugi.

Presupposti dell’obbligo di verificaI predetti obblighi di verifica gravano in capo al commercialista-intermediario sulla base di un duplice presup-posto:� la diligenza dovuta nell’esercizio del proprio mandato professionale, ai sensi dell’art. 1176 c.c.;� la tutela del pubblico interesse, ai sensi dell’art. 5 del Codice Deontologico della Professione di Dottore

Commercialista ed Esperto Contabile.Il primo presupposto (e i discendenti obblighi e responsabilità) opera invero solo nel caso in cui l’incarico diprocedere al deposito dell’atto presso il Registro delle imprese (conferito da tutte le parti del contratto) siinserisca nell’ambito del più ampio mandato professionale che egli tradizionalmente riceve (da almeno una delleparti del contratto) ai fini della definizione dell’accordo economico e/o della verifica di tutte le vicendegiuridiche ad esso correlate.Ove infatti il commercialista accetti l’incarico di provvedere esclusivamente al deposito di un atto ditrasferimento di partecipazioni di srl, alla cui formazione egli non abbia in alcun modo recato il proprio apportoconsulenziale, l’unica diligenza da lui dovuta ai sensi dell’art. 1176 c.c. riguarderà la corretta e tempestivatrasmissione dell’atto, ai fini della sua iscrizione nel Registro delle imprese.Ciò non di meno, anche in questa seconda ipotesi, il commercialista-intermediario dovrà ritenersi obbligato, sulpiano strettamente deontologico, all’effettuazione dei predetti controlli, in quanto necessari ad assicurare larispondenza al vero dell’atto depositato per l’iscrizione presso il Registro delle imprese e la conseguente tuteladel pubblico interesse rappresentato dal corretto funzionamento del regime di pubblicità legale ad essosottostante3.

2.2.3 Verifica della conformità alla legge ed atto costitutivoIl commercialista-intermediario, che procede al deposito presso il Registro delle imprese di un atto di trasferi-mento di partecipazioni di srl, deve considerarsi vincolato alla preventiva verifica della conformità dell’atto allalegge ed allo statuto.

Conformità alla leggeLa conformità dell’atto di trasferimento di partecipazioni di srl alla legge implica una verifica dell’assenza dipresupposti idonei a cagionarne la nullità ab origine.In particolare, si tratta di verificare che il contenuto dell’atto:� non ne determini la contrarietà alla legge e all’ordine pubblico;� non presenti altri vizi che ne comportano la nullità ex lege (quali, a titolo meramente esemplificativo,

l’assoluta indeterminatezza dell’oggetto o la mancata individuazione delle parti del negozio).

Conformità all’atto costitutivoLa conformità dell’atto di trasferimento di partecipazioni di srl all’atto costitutivo della società deve esserevalutata verificando il contenuto di quest’ultimo, con particolare riferimento all’eventuale presenza di:� clausole di intrasferibilità assoluta o relativa delle partecipazioni;� clausole che subordinano la trasferibilità delle partecipazioni al gradimento (mero o non mero) di un

determinato soggetto od organo societario;� clausole che, nel caso di trasferimento di partecipazioni, prevedono il diritto di prelazione a favore dei

soci;� clausole di altro tipo che prevedono espresse limitazioni in ordine al trasferimento delle partecipazioni

della società, ivi comprese eventuali clausole che dovessero prevedere vincoli attinenti la forma che ilrelativo atto deve assumere4.

3 In senso conforme, si veda: circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti

Contabili.4 Se, per ipotesi, un atto costitutivo di srl contemplasse una clausola con la quale viene previsto espressamente che l’atto di

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Giova ricordare che il trasferimento di partecipazioni di srl effettuato in violazione di una clausola dell’attocostitutivo della società comporta non già la nullità o comunque l’inefficacia assoluta del trasferimentomedesimo, bensì soltanto la sua inefficacia (e, quindi, la sua inopponibilità) nei confronti della sola società, oltreal diritto dei soci di ottenere il risarcimento del danno eventualmente patito5.

Presupposti dell’obbligo di verificaAnche in questo caso, i predetti obblighi di verifica gravano in capo al commercialista-intermediario sulla basedi un duplice presupposto:� la diligenza dovuta nell’esercizio del proprio mandato professionale, ai sensi dell’art. 1176 c.c.;� la tutela del pubblico interesse, ai sensi dell’art. 5 del Codice Deontologico della Professione di Dottore

Commercialista ed Esperto Contabile.Analogamente a quanto evidenziato nel precedente § 2.2.2, il primo presupposto (e il correlato profilo diresponsabilità per il commercialista-intermediario) sussiste solo nel caso in cui l’incarico di procedere aldeposito dell’atto presso il Registro delle imprese (conferito da tutte le parti del contratto) si inseriscanell’ambito del più ampio mandato professionale che egli tradizionalmente riceve (da almeno una delle parti delcontratto) ai fini della definizione dell’accordo economico e/o della verifica di tutte le vicende giuridiche ad essocorrelate.Diversamente (ossia qualora il commercialista accetti l’incarico di provvedere esclusivamente al deposito di unatto di trasferimento di partecipazioni di srl “già perfezionato”), gli obblighi di controllo in questione assumonorilevanza esclusivamente sul piano della deontologia professionale.Tuttavia, in questa ipotesi di mandato professionale avente per oggetto il solo deposito dell’atto “già formato”presso il Registro delle imprese, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commer-cialisti e degli Esperti Contabili sembra ricondurre gli obblighi deontologici di verifica da parte del commer-cialista-intermediario alla sola conformità del contenuto dell’atto di trasferimento alla legge e non anche all’attocostitutivo della società (ossia, in altre parole, ai soli controlli finalizzati a verificare che l’atto di trasferimentonon sia affetto da vizi di nullità).

2.3 PROCEDURA DI DEPOSITO DELL’ATTO PRESSO IL REGISTRO DELLE IMPRESEIl deposito telematico dell’atto di trasferimento di quote di srl, secondo la modalità “alternativa” prevista dal co.1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, implica in primo luogo che tutte le parti del contratto, così come ilprofessionista cui viene conferito l’incarico di procedere al deposito, siano munite di firma digitale.Ove anche uno soltanto dei predetti soggetti non risultasse munito di firma digitale (o comunque non neottenesse il rilascio in tempo utile), l’unica procedura di deposito che rimane esperibile è quella “tradizionale”con autentica da parte del notaio, ai sensi dell’art. 2470 c.c.Si tratta, quindi, di un presupposto assai più stringente di quello che invece caratterizza, ad esempio, laprocedura di deposito dei bilanci o delle cariche societarie, coerentemente, del resto, con il differente ruolo che ilco. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 attribuisce alla figura dell’intermediario rispetto a quello da esso esercitatonei diversi contesti qui richiamati.

trasferimento di partecipazioni deve constare da un atto redatto nella forma di scrittura privata autenticata o atto pubblico, neconseguirebbe l’inopponibilità alla società di un trasferimento perfezionato mediante atto sottoscritto con firma digitale, secondola procedura prevista dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008. Tale considerazione, per altro, ci consente di richiamarel’attenzione sul fatto che, in sede di nuova costituzione di società a responsabilità limitata, è quanto mai opportuno verificare chela bozza di atto costitutivo non contempli previsioni di questo tipo, pena l’impossibilità di avvalersi in seguito della nuovaprocedura, senza una preventiva modifica dell’atto costitutivo.

5 Tribunale di Catania, sentenze del 5.5.2003 e del 20.11.2002. Anche il Tribunale di Napoli (sentenza del 7.11.2002) e di Trieste(ordinanza del 3.9.2002) escludono che la violazione di clausole statutarie limitative della libera circolazione dellepartecipazioni di società di capitali possa comportare l’inefficacia assoluta del trasferimento (ossia anche tra le parti e neiconfronti dei terzi diversi dalla società). Fermo restando che quanto precede costituisce l’orientamento condiviso dalla dottrina edalla giurisprudenza maggioritaria, va comunque sottolineato che non mancano taluni precedenti giurisprudenziali che hannoinvece ritenuto di individuare, nella violazione delle clausole statutarie in esame, il presupposto dell’inefficacia assoluta deltrasferimento delle partecipazioni (Tribunale di Roma, ordinanza del 4.5.98; Tribunale di Milano, sentenza del 23.9.91) efinanche la nullità del medesimo.

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Entro trenta giorni dal perfezionamento dell’atto con sottoscrizione mediante firma digitale, il professionistaincaricato del deposito telematico deve procedere alla spedizione dell’atto all’ufficio del Registro delle impresenella cui circoscrizione è stabilita la sede legale della società.

Prima dell’inoltro telematico per il deposito presso il Registro delle imprese, l’atto di trasferimento sottoscrittodalle parti con firma digitale deve essere assoggettato a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.L’ultima parte del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 stabilisce infatti che “resta salva la disciplina tributariaapplicabile agli atti di cui al presente comma”, al fine precipuo di confermare l’obbligatorietà della registrazionein termine fisso dell’atto di trasferimento di quote di srl, con applicazione dell’imposta di registro nella misurafissa di 168,00 euro, ai sensi dell’art. 11 della Parte I della Tariffa allegata al DPR 131/866.Tutto ciò premesso, il processo che porta al deposito, presso il Registro delle imprese, dell’atto di trasferimentodi partecipazioni di srl, a cura dell’intermediario di cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, può essereidealmente suddiviso nelle seguenti fasi:� creazione del documento informatico (si veda il successivo § 2.3.1);� registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate (si veda il successivo § 2.3.2);� presentazione all’ufficio del Registro delle imprese della richiesta di deposito dell’atto (si veda il

successivo § 2.3.3).

2.3.1 Creazione del documento informaticoAi fini del deposito per l’iscrizione nel Registro delle imprese secondo la procedura prevista dal co. 1-bisdell’art. 36 del DL 112/2008, l’atto di trasferimento di partecipazioni di srl deve risultare da un documentoinformatico non modificabile, sottoscritto con firma digitale dalle parti e assoggettato a marcatura temporale, alfine di attribuire al medesimo data certa, rispetto ai termini entro i quali, rispettivamente, le parti devonoprocedere alla sua registrazione (si veda il successivo § 2.3.2) e l’intermediario deve procedere al suo depositopresso il Registro delle imprese (si veda il successivo § 2.3.3).La fase procedurale di creazione del documento informatico può dunque essere idealmente suddivisa in ulterioriquattro sotto-fasi:� predisposizione dell’atto con un programma di videoscrittura;� conversione del file in un formato statico non modificabile;� apposizione della firma digitale da parte dei contraenti;� apposizione della marcatura temporale sul documento informatico sottoscritto digitalmente.

6 In mancanza di tale specificazione da parte del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, si sarebbe infatti potuto dubitare della

necessità di assoggettare a registrazione in termine fisso gli atti di cessione di quote sottoscritti con firma digitale, posto chel’art. 11, Parte I della Tariffa allegata al DPR 131/86 prevede questo tipo di obbligo solo per gli atti aventi per oggetto lanegoziazione di quote societarie la cui stipulazione ha avuto luogo nella forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata.

Deposito al Registrodelle imprese

Fig. 2 - Deposito al Registro delle imprese

Procedura “tradizionale”(art. 2470 c.c.)

Procedura “alternativa”(art. 36 co. 1-bis del

DL 112/2008)

Deposito entro 30 giorni a cura delnotaio rogante

Deposito telematico entro 30giorni a cura del

Dottore Commercialista

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Predisposizione dell’atto con un programma di videoscritturaIl documento informatico da cui deve constare l’atto di trasferimento di partecipazioni di srl, ai fini del suodeposito presso il Registro delle imprese secondo la procedura prevista dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL112/2008, deve essere creato in originale con un programma di videoscrittura.Non è invece ammesso che il documento informatico sia generato mediante scansione di un atto cartaceosottoscritto manualmente dalle parti (ivi compreso il caso in cui le parti appongano poi anche la propria firmadigitale sul documento informatico così generato).Secondo quanto riportato dalle istruzioni diramate dalle prime Camere di Commercio che si sono attivate in talsenso, risulta infatti che il documento informatico generato mediante scansione di un atto cartaceo sottoscrittomanualmente dalle parti costituisce una mera copia digitale non autenticata dell’originale (cartaceo), diversaquindi sia dall’originale che dalla copia autentica, le quali rappresentano le uniche due modalità previste ai finidell’iscrizione nel Registro delle imprese7.

Conversione del file in formato statico non modificabileAl fine di garantire l’integrità e l’immodificabilità del documento informatico recante l’atto di trasferimento, ilfile da sottoscrivere digitalmente deve essere in formato tale da escludere l’esistenza di macroistruzioni o codicieseguibili tali da attivare funzionalità che possano modificare gli atti, i fatti o i dati nello stesso file rappresentati.A tale proposito, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degliEsperti Contabili evidenzia che tra i formati non utilizzabili parrebbe rientrare anche il “normale” .pdf,suggerendo di avvalersi, in questa prima fase di applicazione della nuova disciplina8, del formato PDF/A,standard riconosciuto a livello internazionale per l’archiviazione a lungo termine dei documenti elettronici (ISO19005-1:2005)9, oppure del formato TIFF (.tif).

Apposizione della firma digitaleIl documento informatico convertito in formato statico non modificabile deve essere sottoscritto con firmadigitale da tutte le parti contraenti.Ove dunque anche una soltanto delle parti non risulti dotata di un certificato valido di firma digitale, l’unicaprocedura esperibile, per il deposito presso il Registro delle imprese dell’atto di trasferimento di partecipazionidi srl, rimane quella “tradizionale” del co. 2 dell’art. 2470 c.c.L’apposizione della firma digitale a cura dei singoli contraenti può avvenire in momenti distinti e nonnecessariamente alla presenza dell’intermediario cui viene conferito l’incarico di provvedere al deposito dell’attopresso il Registro delle imprese.Tuttavia, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli EspertiContabili precisa che “tale presenza è […] necessaria ogni qualvolta appaia opportuna in ragione del limitatogrado di conoscenza dei contraenti medesimi e del contesto nell’ambito del quale il trasferimento siconcretizza”.Sin dall’apposizione della prima firma digitale, il documento informatico assume estensione “.p7m”.Giova per altro sottolineare che, qualora il trasferimento abbia per oggetto partecipazioni possedute in regime dicomunione legale tra i coniugi, si rende necessaria la sottoscrizione con firma digitale (e, quindi, la titolarità diun valido certificato di firma digitale) di entrambi i coniugi anche nel caso in cui le partecipazioni risultinointestate ad uno soltanto dei due.Si ricorda infine che, ai sensi dell’art. 21 co. 2 del DLgs. 7.3.2005, n. 82 (codice dell’amministrazione digitale):� “il documento informatico, sottoscritto con firma digitale o con un altro tipo di firma elettronica quali-

ficata, ha l’efficacia prevista dall’art. 2702 del codice civile”;� “l’utilizzo del dispositivo di firma si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia prova contraria”.

7 In tal senso: Camere di Commercio del Triveneto, Prime indicazioni di carattere provvisorio, versione del 15.9.2008; Camera di

Commercio di Brescia, Nota Operativa n. 17/2008 del 27.8.2008.8 In attesa degli ulteriori approfondimenti da parte di Unioncamere e degli organismi tecnici preposti (Cnipa e Ministero per la

pubblica amministrazione e l’innovazione).9 Si tratta di una particolare categoria del formato PDF, che può essere prodotto tramite diversi strumenti (ad esempio Adobe

Acrobat professional, versione 8.0 e successive), anche gratuiti e open source (quali Openoffice, versione 2.4 e successive).

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Apposizione della marcatura temporaleIn corrispondenza della data di apposizione della firma digitale da parte dell’ultimo contraente che a ciòprovvede, sul documento informatico deve essere apposta anche la c.d. “marcatura temporale”, determinando intal modo la data dell’atto.Le prime indicazioni operative di carattere provvisorio delle Camere di Commercio del Triveneto, diramate indata 15.9.2008, ricordano che:� per apporre la marcatura temporale su un atto informatico ci si può avvalere del software gratuito “Dike”;� le marche temporali possono essere preventivamente acquisite presso il negozio no line del sito web di

Infocert (www.firma.infocert.it).È importante sottolineare che, con l’apposizione della marcatura temporale sul documento informaticosottoscritto con firma digitale, l’estensione del file passa da “p7m” a “m7m”, rendendolo non ulteriormentemodificabile.In altre parole, ove si apponga la marcatura temporale e ci si accorga successivamente che manca ancora lasottoscrizione con firma digitale di una o più parti, non è possibile apporre sul documento informatico le firmedigitali mancanti e procedere poi ad una nuova marcatura temporale dello stesso, bensì diviene necessarioricominciare dal principio il processo di creazione del documento informatico.

2.3.2 Registrazione presso l’Agenzia delle EntrateUna volta creato, l’atto informatico, sottoscritto digitalmente dalle parti e sottoposto a marcatura temporale, deveessere presentato per la registrazione all’Agenzia delle Entrate entro il termine fisso di 20 giorni.Come si è accennato, tale obbligo discende dal disposto dell’ultimo periodo del co. 1-bis dell’art. 36 del DL112/2008, ai sensi del quale “resta salva la disciplina tributaria applicabile agli atti di cui al presente comma”.Proprio la volontà di mantenere invariato il trattamento tributario implica l’assolvimento delle imposte diregistro e di bollo, correlate alla richiesta di registrazione dell’atto, secondo le identiche misure cherisulterebbero applicabili nel caso in cui l’atto di trasferimento di partecipazioni di srl constasse da scritturaprivata autenticata, anziché da documento informatico sottoscritto con firma digitale.Per quanto concerne l’imposta di registro, ciò comporta il pagamento dell’importo fisso di 168,00 euro,moltiplicato per il numero di disposizioni negoziali in esso contenute10, conformemente a quanto chiarito dallaris. Agenzia delle Entrate 5.6.2008 n. 225.Per quanto concerne l’imposta di bollo, ciò comporta il pagamento di un importo pari ai 15,00 euro previsti pergli atti di trasferimento di partecipazioni sociali redatti nella forma di scrittura privata autenticata e sottoposti aregistrazione con procedure telematiche11.La registrazione può avere luogo presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate, senza dunque cheoperino vincoli di competenza territoriale in ragione della sede della società o del domicilio delle parti cheavanzano la richiesta di registrazione.

Soggetti obbligati a richiedere la registrazioneI soggetti obbligati a richiedere la registrazione dell’atto sono esclusivamente le parti.Il commercialista-intermediario, di cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, non risulta infatti annoverato trai soggetti di cui all’art. 10 del DPR 131/86.Ciò non si meno, nulla osta al fatto che una o più delle parti contraenti conferiscano al commercialista-intermediario l’incarico di procedere per loro conto alla richiesta di registrazione dell’atto.In tal caso, tuttavia, alla richiesta di registrazione deve essere allegata la procura speciale con la quale una o piùdelle parti conferiscono al commercialista-intermediario l’incarico di procedere per loro conto.Ai sensi del co. 2 dell’art. 63 del DPR 600/73, la sottoscrizione della procura speciale deve essere autenticata,ma a tale autenticazione può provvedere il commercialista stesso.

10 Nel caso ad esempio di un atto che dispone la cessione di una quota del 60% posseduta da Tizio, nei confronti di Caio per il 20%

e di Sempronio per il 40%, l’imposta di registro si applica non già nella misura di 168,00 euro, bensì nella misura di 332,00 euro(= 168,00 euro � 2).

11 Punto 3) del co. 1-bis. 1 dell’art. 1 della Tariffa dell’imposta di bollo, parte prima, annessa al DPR 642/72.

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Procedura di registrazione a regimeA regime, è prevedibile che l’Agenzia delle Entrate metta a punto una apposita piattaforma software checonsenta:� di assolvere l’imposta di registro (168,00 euro) e l’imposta di bollo (15,00 euro) attraverso un sistema di

pagamento telematico;� e contestualmente di chiedere per via telematica la registrazione dell’atto sottoscritto con firma digitale

dalle parti e sottoposto a “marcatura temporale”.Tale software dovrà essere in grado di “dialogare” con le procedure informatiche che presiedono al depositotelematico degli atti presso il Registro delle imprese, dando modo al conservatore di riscontrare l’avvenutoassolvimento dell’imposta di registro in relazione all’atto (sottoscritto digitalmente dalle parti e sottoposto a“marcatura temporale”) che il commercialista-intermediario allega alla distinta telematica (modello S6) con laquale, sempre telematicamente, effettua la richiesta di iscrizione sul Registro delle imprese (sottoscrivendo a suavolta la richiesta di iscrizione con propria firma digitale).

Procedura di registrazione transitoriaIn via transitoria, fino a quando l’Agenzia delle Entrate non predisporrà un apposito “ambiente” informaticoriservato alla registrazione in via telematica degli atti in oggetto, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR del ConsiglioNazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili suggerisce che la registrazione possa avere luogomediante presentazione all’ufficio della richiesta di registrazione (modello 69), allegando alla stessa, su supportoinformatico, l’atto di trasferimento sottoscritto digitalmente dalle parti (con apposizione della marcaturatemporale) unitamente ad una copia in formato cartaceo del medesimo atto.La circostanza che, nella fase transitoria della procedura, debba essere consegnato su supporto informaticoall’ufficio dell’Agenzia delle Entrate un originale informatico dell’atto di trasferimento (sottoscritto digitalmentedalle parti e sottoposto a marcatura temporale) implica la necessità di procedere alla creazione di due documentiinformatici originali, secondo la procedura descritta nel precedente § 2.3.1.Il pagamento delle imposte correlate alla richiesta di registrazione dovrebbe avere luogo mediante modello F23,utilizzando i seguenti codici tributo:� 109T, per quanto concerne l’imposta di Registro;� 456T, per quanto concerne l’imposta di bollo.

Se quanto precede pare pacifico per quel che riguarda l’imposta di Registro, qualche perplessità permane conriferimento all’imposta di bollo.Infatti, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate, permane il dubbio se l’imposta dibollo non debba essere invece assolta mediante apposizione dei contrassegni sostitutivi delle marche da bollorilasciati, con modalità telematiche, dagli intermediari convenzionati con l’Agenzia delle Entrate (es. rivenditoridi generi di monopolio).L’assolvimento dell’imposta di bollo in questa fase di procedura transitoria lascia per altro aperti alcuni dubbianche per quel che concerne l’entità stessa del tributo.Posto infatti che la misura di 15,00 euro, prevista dal punto 3) del co. 1-bis. 1 dell’art. 1 della Tariffadell’imposta di bollo, parte prima, annessa al DPR 642/72, concerne gli atti di trasferimento di partecipazionisociali sottoposti a registrazione con procedure telematiche, essa pare non applicabile in relazione agli atti per iquali la richiesta di registrazione ha invece luogo mediante presentazione cartacea all’ufficio del modello 69.Ove si condividesse tale impostazione, tornerebbe applicabile, in questa fase transitoria, la misura di 14,62 europer ogni foglio12 ordinariamente prevista per gli atti autenticati da notai o da altri pubblici ufficiali dall’art. 1, co.1, della predetta Tariffa.A tale proposito, la circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degliEsperti Contabili evidenzia però che, quanto meno con riferimento al documento informatico originale,l’importo di 14,62 euro non può dipendere dal numero dei fogli di cui l’atto si compone (e dovrebbe dunquerisultare dovuto in misura fissa).Opposto invece il discorso per la copia cartacea da presentare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate per laregistrazione, in quanto la nota 1 all’art. 1 della Tariffa, parte prima, dell’imposta di bollo dispone che “per le 12 Ai sensi dell’art. 5 del DPR 642/72, il foglio si intende composto da quattro facciate.

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copie dichiarate conformi, l’imposta, salva specifica disposizione, è dovuta indipendentemente dal trattamentoprevisto per l’originale” e, pertanto, pare inevitabile che, in questa fase transitoria, su detta copia l’impostarimanga dovuta nella misura di 14,62 euro per ogni foglio.

CHECK LIST PER LA REGISTRAZIONE DELL’ATTO PRESSO L’AGENZIA DELLE ENTRATENELLA FASE TRANSITORIA

� calcolo delle imposte dovute ai fini della registrazione:

– imposta di Registro: 168,00 euro moltiplicato per il numero di trasferimenti contenuti nell’atto

– imposta di bollo: 14,62 euro sull’originale informatico + 14,62 euro per ogni foglio di quattro facciate sulla copia cartacea ***

� pagamento delle imposte dovute ai fini della registrazione:

– imposta di Registro: mediante modello F23 utilizzando il codice tributo 109T

– imposta di bollo: mediante modello F23 utilizzando il codice tributo 456T oppure mediante apposizione dei contrassegnisostitutivi delle marche da bollo rilasciati, con modalità telematiche, dagli intermediari convenzionati con l’Agenzia delleEntrate�

� esibizione all’Agenzia delle Entrate:

– della richiesta di registrazione su modello 69 cartaceo

– dell’atto di trasferimento in originale su supporto informatico (sottoscritto digitalmente e marcato temporalmente) e in copiacartacea (potrebbe essere utile presentarsi all’ufficio muniti anche di una seconda copia cartacea dell’atto; infatti, dal momentoche l’Agenzia delle Entrate dovrà restituire una copia in formato cartaceo dell’atto attestante l’avvenuta registrazione, potrebbeporsi l’eventualità che, per poter archiviare una copia dell’atto in formato cartaceo, l’ufficio necessiti dell’allegazione diun’ulteriore copia cartacea; è appena il caso di sottolineare che in questo caso l’allegazione sarebbe effettuata per mereesigenze organizzative dell’ufficio e dunque non dovrebbe essere ritenuta assoggettabile all’imposta di bollo)

– del modello F23 attestante l’avvenuto pagamento dei tributi e, nel caso di assolvimento dell’imposta di bollo medianteapposizione dei contrassegni sostitutivi delle marche da bollo, dei relativi contrassegni

– della procura speciale conferita al commercialista-intermediario, qualora alla richiesta di registrazione provveda quest’ultimosu incarico delle parti, anziché direttamente le parti stesse

� In attesa di chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate

2.3.3 Deposito presso il Registro delle impreseUna volta registrato presso l’Agenzia delle Entrate, l’atto di trasferimento delle partecipazioni di srl (sottoscrittomediante firma digitale e sottoposto a marcatura temporale) può essere presentato dal commercialista-intermediario per la sua iscrizione nel Registro delle imprese.Analogamente a quanto previsto nel caso della procedura “tradizionale” di cui al co. 2 dell’art. 2470 c.c., il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 impone all’intermediario di ottemperare all’incarico conferitogli dalle partientro 30 giorni (il computo dei quali decorre dalla data in corrispondenza della quale risulta apposta la marcaturatemporale sul documento informatico).Il deposito dell’atto per la sua iscrizione nel Registro delle imprese può essere perfezionato in via telematica,mediante presentazione del modello S6, predisposto avvalendosi del programma Fedra 6.0 o equivalente esottoscritto con firma digitale del commercialista-intermediario che a ciò provvede.Al modello S6 devono essere allegati l’atto di trasferimento di cui si chiede l’iscrizione e l’attestazione rilasciatadall’Agenzia delle Entrate concernente l’avvenuta registrazione dell’atto medesimo.Il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese deve inoltre essere corredato dal pagamento delle imposte dibollo e dei diritti di segreteria nelle misure previste per le ipotesi di trasmissione telematica degli atti.

Presentazione del modello S6Ai fini che qui interessano, il modello S6, predisposto mediante il programma Fedra 6.0 o equivalente esottoscritto dal commercialista-intermediario con propria firma digitale, si articola nei seguenti quadri:� quadro “A - Estremi iscrizione della domanda”;� quadro “B - Estremi dell’atto”;� quadro “1 - Trasferimento quote sociali di srl”;� quadro “Note”.

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Le nuove modalità di deposito degli atti di cessione di quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

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Nel quadro “A - Estremi iscrizione della domanda” deve essere indicata la sigla della provincia della Cameradi Commercio presso la quale è iscritta la srl le cui partecipazioni sono oggetto di trasferimento, nonché ilrelativo numero di iscrizione al Repertorio Economico Amministrativo (in acronimo “REA”).Nelle more di eventuali modifiche alla modulistica camerale, nel quadro “B - Estremi dell’atto” devono essereindicati:� nella sezione “ATTO”:

� in corrispondenza della casella “codice forma atto”, la lettera “S” (forma scritta)13;� in corrispondenza della casella “codice atto”, la sigla A18 (atto di cessione di quote di srl)14;� in corrispondenza della casella “data atto”, la data in corrispondenza della quale è stata apposta la

marcatura temporale sul documento informatico;� nella sezione “REGISTRAZIONE”:

� in corrispondenza della casella “data”, la data in cui l’atto risulta essere stato registrato pressol’Agenzia delle Entrate;

� in corrispondenza della casella “n. registrazione”, il numero di registrazione attribuito dall’ufficio;� in corrispondenza delle due caselle “uff. registro”, rispettivamente la provincia ed il comune di

ubicazione dell’ufficio che ha provveduto alla registrazione.

Nel quadro “1 - Trasferimento quote sociali di srl” vanno indicati i dati concernenti ciascun singolotrasferimento contemplato nell’atto, sia per quel che attiene i profili soggettivi (dati identificativi delle parti tracui ha luogo il trasferimento), sia per quel che attiene i profili oggettivi (tipo di trasferimento, valore nominaledella partecipazione, ecc.).Nel caso in cui l’atto contempli una pluralità di trasferimenti è necessario compilare altrettanti separati prospetti,per la cui generazione si utilizza il pulsante “nuova occorrenza”.

13 Circolare 18.9.2008 n. 5-IR del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.14 Camere di Commercio del Triveneto, Prime indicazioni di carattere provvisorio, versione del 15.9.2008.

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Nel quadro “Note”, il commercialista-intermediario deve inserire una propria dichiarazione volta adautocertificare:� il proprio status di iscritto alla sezione A dell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili,

senza provvedimenti disciplinari a proprio carico ostativi all’esercizio della professione;� la circostanza di provvedere al deposito dell’atto sul Registro delle imprese in esecuzione dello specifico

incarico conferitogli dalle parti.

QUADRO “NOTE” DEL MODELLO S6Il sottoscritto …..., nato a ............... il ../../…., consapevole delle responsabilità penali previste in caso di falsa dichiarazione, aisensi degli artt. 46 e 47 DPR 445/2000, dichiara di essere iscritto nella sezione A “Commercialisti” dell’Albo dei dottoricommercialisti e degli esperti contabili di …………….. al numero ………..Dichiara, inoltre, di non avere a proprio carico provvedimenti disciplinari ostativi all’esercizio della professione e di espletare ilpresente incarico su designazione delle parti contraenti

Tuttavia, se il commercialista-intermediario dispone di un dispositivo di firma digitale, emesso dalla Certifica-tion Authority “Certicomm Firma Qualificata”, con riportato il suo ruolo professionale, non deve ulteriormentecomprovare la propria qualifica di iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili15.

AllegatiAlla richiesta di iscrizione nel Registro delle imprese, presentata mediante compilazione del modello S6 esottoscritta digitalmente dal commercialista-intermediario, devono essere allegati:� l’atto di trasferimento sottoscritto con firma digitale delle parti e sottoposto a marcatura temporale;� l’attestazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate concernente l’avvenuta registrazione dell’atto medesimo.

15 In tal senso si pongono le Camere di Commercio del Triveneto, nelle “Prime indicazioni di carattere provvisorio” datate

15.9.2008. La firma digitale di ruolo è infatti un certificato di firma digitale che contiene anche una esplicita indicazionedell’appartenenza del suo titolare all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nonché l’espressa menzionedei relativi dati, con un aggiornamento costante di tali informazioni sulla base di comunicazioni effettuate direttamentedall’Ordine.

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Ove l’attestazione di avvenuta registrazione dell’atto sia rilasciata dall’Agenzia delle Entrate in formato cartaceo(come tipicamente accadrà nel periodo transitorio antecedente l’implementazione da parte dell’Agenzia delleEntrate di un ambiente informatico che consenta di richiedere e ottenere la registrazione in via telematica), lastessa può essere allegata nella forma di copia informatica ottenuta mediante scansione dell’originale cartaceo16.

Imposta di bollo e diritti di segreteria sulla richiesta di deposito in via telematicaIl deposito telematico dell’atto di trasferimento di partecipazioni di srl, a cura del commercialista-intermediariodi cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, implica il pagamento:� dei diritti di segreteria nella misura di 90,00 euro;� dell’imposta di bollo nella misura di 65,00 euro.

Il versamento di detti ammontari può avere luogo nei modi ordinari, ossia per il tramite del sistema di pagamentoelettronico Telemaco-pay.

2.4 ISCRIZIONE A LIBRO SOCIL’efficacia del trasferimento di partecipazioni di una srl, così come quella di qualsiasi contratto ad effetti realiper il quale non sussistano norme “specifiche” che dispongono diversamente, si perfeziona tra le parti sulla basedel mero consenso delle parti legittimamente manifestato (art. 1376 c.c.)17.

Efficacia del trasferimento nei confronti dei terziPer quanto riguarda la sua efficacia nei confronti dei terzi (ossia la sua opponibilità ai terzi), l’art. 2470 c.c.individua tale momento in coincidenza con quello in cui ha luogo l’iscrizione dell’atto presso il Registro delleimprese.Ciò resta vero anche nel caso in cui l’atto di trasferimento iscritto nel Registro delle imprese sia stato sottoscrittocon firma digitale e depositato ai sensi del co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008.Giova per altro ricordare che la natura dichiarativa (e non di mera notizia) della pubblicità sul Registro delleimprese dell’atto di trasferimento di quote di srl implica che, in presenza di più atti di disposizione su unamedesima quota, “vince” chi ottiene per primo l’iscrizione nel Registro delle imprese, ancorché abbia stipulatoin data successiva a quello di altro avente causa (si veda il successivo § 3.2.3).

Efficacia del trasferimento nei confronti della societàPer quanto concerne infine l’efficacia del trasferimento nei confronti della società (e il conseguente diritto dellaparte acquirente di esercitare i diritti sociali connessi alla partecipazione acquisita), l’art. 2470 c.c. individua talemomento in coincidenza di quello in cui ha luogo l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci (si veda ilsuccessivo § 3.2.1).Anche tale profilo disciplinare deve intendersi confermato nel caso in cui l’atto di trasferimento delle quote di srlsia stato sottoscritto con firma digitale e depositato dal commercialista-intermediario, in luogo della“tradizionale” sottoscrizione autenticata con deposito a cura del notaio.In questo caso, tuttavia, il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 stabilisce che l’iscrizione del trasferimento nellibro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alienante e dell’acquirente, dietro esibizione del titolo da cui risultino iltrasferimento e l’avvenuto deposito, rilasciato dal commercialista-intermediario che vi ha provveduto.

16 Camere di Commercio del Triveneto, Prime indicazioni di carattere provvisorio, versione del 15.9.2008.17 In senso conforme: Cassazione civile, sezione I, sentenza n. 10121 del 2.5.2007.

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Analogamente alla procedura “tradizionale”, disciplinata dall’art. 2470 c.c., l’iscrizione del trasferimento sullibro dei soci rimane subordinata al preliminare deposito dell’atto presso il Registro delle imprese.Diversamente dalla procedura “tradizionale”, il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 stabilisce che l’iscrizionedel trasferimento sul libro dei soci ha luogo su richiesta congiunta dell’alienante e dell’acquirente (laddove l’art.2470 c.c. parla invece di richiesta alternativa dell’alienante o dell’acquirente).Tale circostanza potrebbe determinare problemi nel caso in cui l’alienante, successivamente al perfezionamentoe al deposito dell’atto, rifiutasse di farsi anch’esso parte diligente per la richiesta di annotazione a libro soci deltrasferimento della quota, impedendo di fatto all’acquirente di assumere la qualifica di socio ed esercitare irelativi diritti.La soluzione potrebbe consistere nell’inserire, nell’ambito del contratto di trasferimento di partecipazioni di srl,una clausola con la quale l’alienante conferisce all’acquirente il mandato irrevocabile a chiedere anche per suoconto l’annotazione del trasferimento a libro soci.

2.5 PEGNO E USUFRUTTO SU QUOTEAi sensi dell’art. 2471-bis c.c., le quote di partecipazioni in una srl possono costituire oggetto di pegno e/o diusufrutto.La disciplina di queste fattispecie è regolata dall’art. 2471-bis c.c. mediante rinvio a quanto previsto dall’art.2352 c.c. con riferimento al caso del pegno e dell’usufrutto su azioni.Ne consegue, ad esempio, che, salvo convenzione contraria, il diritto di voto correlato alla quota dipartecipazione spetta, rispettivamente, al creditore pignoratizio ed all’usufruttuario (co. 1 dell’art. 2352 c.c.).I riflessi che discendono dalla costituzione delle predette situazioni giuridiche sono opponibili:� ai terzi, solo se risultano iscritte nel Registro delle imprese;� alla società solo se risultano iscritte nel libro dei soci.

La costituzione di pegno o usufrutto su quote di srl comporta, dunque, ai fini della opponibilità ai terzi ed allasocietà, il rispetto delle medesime formalità previste per gli atti di cessione di cui all’art. 2470 c.c., con quel cheparrebbe conseguirne in termini di possibilità di scelta tra la procedura “tradizionale” della scrittura privataautenticata con deposito a cura del notaio autenticante e la procedura “alternativa” della sottoscrizione con firmadigitale con deposito a cura del commercialista-intermediario, di cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008.Come si è già accennato nel precedente § 2.2, giova sottolineare che, laddove gli atti di trasferimento di quote disrl abbiano luogo mediante ricorso alla procedura “alternativa” di cui al co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008,tra i doveri dell’intermediario dovrà intendersi compresa anche la verifica della eventuale sussistenza di gravamio diritti parziari sulla quota oggetto di negoziazione, quali appunto l’esistenza di pegni o di usufrutto.Ai fini di tale verifica, rilevano ovviamente le risultanze del Registro delle imprese e del libro dei soci.Va però sottolineato che l’attuale orientamento del mondo camerale sembrerebbe indirizzato nel senso di ritenereapplicabile la procedura introdotta dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 con riferimento ai soli atti di

Iscrizionea libro soci

Fig. 3 - Iscrizione a libro soci

Procedura “tradizionale”(art. 2470 c.c.)

Procedura “alternativa”(art. 36 co. 1-bis del

DL 112/2008)

Su richiesta dell’alienanteo dell’acquirente

Su richiesta congiuntadell’alienante

e dell’acquirente

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trasferimento tra vivi a titolo oneroso del diritto di proprietà di partecipazioni di srl, restando dunque esclusealtre fattispecie quali appunto gli atti di costituzione di pegno e di usufrutto18.Ove l’iscrizione di un atto di trasferimento avente per oggetto l’usufrutto su quote di srl, oppure di un atto dicostituzione di pegno su quote di srl, dovesse venire rifiutata dall’ufficio del Registro delle imprese, in ossequio atale linea interpretativa di carattere restrittivo, rimane ovviamente possibile adire la relativa autorità giurisdizionale.

3 DISCIPLINA DELLA CIRCOLAZIONE DI QUOTE DI SRL

� Il trasferimento di una partecipazione di srl è libero da vincoli e restrizioni, fatto salvo le eventuali limitazioni, anche di carattere assoluto, rinvenibili dall’atto costitutivo della società.

In linea di principio generale, il trasferimento della quota di partecipazione in una società a responsabilitàlimitata è libero da vincoli e restrizioni, sia nell’ipotesi di trasferimento inter vivos (compravendita o donazione),sia nell’ipotesi di successione mortis causa.Tuttavia, vincoli alla trasferibilità della quota, anche di carattere “assoluto”, possono essere espressamenteprevisti nell’atto costitutivo della società, nel qual caso il trasferimento avvenuto in violazione di tali vincolirisulta inopponibile alla società, ancorché efficace tra le parti (si veda il successivo § 3.1).

Efficacia del trasferimento inter vivosAi fini dell’efficacia del trasferimento per atto di disposizione tra vivi, bisogna distinguere tra (si veda ilsuccessivo § 3.2):� l’ipotesi del trasferimento a titolo gratuito (donazione), relativamente al quale si rende necessaria

l’adozione della forma dell’atto pubblico;� l’ipotesi del trasferimento a titolo oneroso (cessione), relativamente al quale l’adozione di forme

particolari è richiesta non già ai fini della validità dell’atto tra le parti, bensì:� ai fini della sua iscrivibilità sul Registro delle imprese (adempimento che determina anche l’efficacia

dell’atto verso i terzi);� e ai fini della sua trascrizione nel libro dei soci (adempimento che determina l’efficacia dell’atto

verso la società e, conseguentemente, legittima l’avente causa ad esercitare i correlati diritti sociali).Con riferimento ai profili di efficacia verso i terzi e verso la società degli atti di trasferimento a titolo oneroso diquote di srl, giova ribadire che il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, convertito con modificazioni nellaL. 133/2008, ha introdotto una procedura “alternativa” a quella rinvenibile dal disposto dell’art. 2470 c.c.,consentendo dunque alle parti dell’atto di scegliere tra due soluzioni alternative:� percorrere la via “tradizionale” della formalizzazione dell’atto di trasferimento in scrittura privata autenticata,

affidando al notaio autenticante il compito di procedere al suo deposito telematico presso il Registro delleimprese;

� percorrere la via “alternativa” della sottoscrizione mediante firma digitale dell’atto di trasferimento,affidando al commercialista-intermediario il compito di procedere al suo deposito telematico presso ilRegistro delle imprese (si veda il precedente § 2).

Efficacia del trasferimento mortis causaAnche per quanto riguarda l’ipotesi del trasferimento mortis causa, l’efficacia nei confronti della società (e laconseguente legittimazione all’esercizio dei diritti sociali connessi alla quota di partecipazione) risultasubordinata all’annotazione del passaggio ereditario sul libro dei soci, per il cui ottenimento deve essere prodottala documentazione prevista dall’art. 7 del RD 29.3.42 n. 239 (si veda il successivo § 3.3).

3.1 VINCOLI SULLA TRASFERIBILITÀ DELLE QUOTEAi sensi del co. 1 dell’art. 2469 c.c., le quote di partecipazione in srl “sono liberamente trasferibili per atto travivi e per successione a causa di morte, salvo contraria disposizione dell’atto costitutivo”. 18 CCIAA di Brescia nella propria Nota Operativa n. 17/2008 del 27.8.2008 (prot. n. 34225); Camere di Commercio del Triveneto,

Prime indicazioni di carattere provvisorio, versione del 15.9.2008.

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Le eventuali clausole dell’atto costitutivo che pongono vincoli sulla trasferibilità delle quote possono configurarsi:� sia come vincoli di tipo “assoluto”, ossia idonei a determinare tout court l’intrasferibilità della quota;� sia come vincoli di tipo “relativo”, ossia idonei a determinare limitazioni più o meno stringenti alla

libertà di trasferimento delle quote, senza però escluderne a priori la legittimità.I vincoli sulla trasferibilità delle quote (sia quelli “assoluti” che quelli “relativi”) che risultano previsti dall’attocostitutivo della srl hanno natura reale, con ciò intendendosi che il trasferimento attuato in violazione di detteclausole è inopponibile alla società, pur restando valido tra le parti del negozio traslativo.Diversa è invece la natura degli eventuali vincoli di trasferibilità statuiti tra i soci mediante la sottoscrizione diappositi accordi (c.d. “patti parasociali”), posto che in questo caso i predetti vincoli assumono natura meramenteobbligatoria, con ciò intendendosi che il trasferimento attuato in violazione dei patti parasociali è pienamenteefficace nei confronti della società.Per quanto concerne i vincoli “reali” eventualmente previsti dall’atto costitutivo, giova distinguere tra19:� vincoli di trasferibilità dai quali può discendere il diritto di recesso del socio;� vincoli di trasferibilità dai quali non può discendere il diritto di recesso del socio.

3.1.1 Vincoli ingeneranti il diritto di recessoIl co. 2 dell’art. 2469 c.c. attribuisce al socio l’esercizio del diritto di recesso, di cui all’art. 2473 c.c., nel caso in cuil’atto costitutivo preveda uno o più dei seguenti vincoli alla trasferibilità delle quote di partecipazione nella società:� vincolo di intrasferibilità assoluta;� vincolo di trasferibilità subordinata al mero gradimento di organi sociali, di soci o di terzi, senza previ-

sione di condizioni o limiti alla discrezionalità del decisore.Giova per altro sottolineare che, ai sensi del co. 2 dell’art. 2469 c.c., “l’atto costitutivo può stabilire un termine,non superiore a due anni dalla costituzione della società o dalla sottoscrizione della partecipazione, prima del quale ilrecesso non può essere esercitato”.Tale limitazione, qualificata dalla Relazione illustrativa del DLgs. 6/2003 quale strumento posto a “tutela dellabuona fede contrattuale”, contempera due opposti interessi:� favorire il mantenimento dell’integrità patrimoniale della neo-costituita società, assecondando l’esigenza

di compattezza della compagine sociale, più cogente nella prima fase di vita dell’ente;� tutelare l’interesse del singolo socio a non rimanere “prigioniero” della società per un periodo eccessiva-

mente lungo.Infine, il medesimo co. 2 dell’art. 2469 c.c. attribuisce agli eredi del socio defunto il diritto di essere liquidati,nei modi previsti per la liquidazione di un socio che recede, nel caso in cui l’atto costitutivo preveda vincoli diqualsivoglia natura e tipologia che, con riferimento al singolo caso concreto, si traducano di fatto in unimpedimento al trasferimento della quota mortis causa.

Clausole di intrasferibilità assolutaIl disposto del co. 2 dell’art. 2469 c.c., quale risultante a seguito della riforma attuata dal DLgs. 6/2003, haconfermato la piena legittimità, nell’ambito delle srl, di clausole statutarie volte a prevedere un regime di assolutaintrasferibilità delle quote.Sembra corretto ritenere che, in presenza di clausole di intrasferibilità assoluta, il diritto di recesso possa essereesercitato in ogni tempo da ciascun socio (in altre parole, la presenza di una clausola di intrasferibilità assoluta,comporterebbe l’insorgenza in capo ai soci di un diritto di recesso ad nutum, non accompagnato da alcun obbligodi preavviso sancito a livello normativo).Giova per altro sottolineare che in dottrina è stato osservato come sarebbero da equiparare alle clausole diintrasferibilità assoluta anche quelle che, pur consentendo il trasferimento delle quote, ammettono tale possibilitàsoltanto se il trasferimento ha luogo in favore di soggetti che già rivestono la qualità di soci20. 19 Cfr. Meoli M. “La disciplina del trasferimento delle partecipazioni nelle srl”, e AA.VV. “La cessione di partecipazioni”,

Quaderno di Schede di Aggiornamento, 66, 2005, Eutekne, Torino, p. 39 ss.20 Revigliono P. in “Il nuovo diritto societario”, Commentario diretto da Cottino G., Bonfante G., Cagnasso O., Montalenti P., Vol.

2**, Giuffrè, Milano, 2004, p. 1820.

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Clausole di “mero” gradimentoOltre che nell’ipotesi di clausole che prevedono l’assoluta intrasferibilità delle quote, il diritto di recesso delsocio viene riconosciuto anche nel caso in cui l’atto costitutivo della srl ammetta la possibilità di trasferire lapartecipazione, subordinandola però al gradimento di un determinato soggetto, senza contestuale previsione dicondizioni o limiti alla discrezionalità decisionale del soggetto cui tale potestà viene riconosciuta (c.d. “clausoledi mero gradimento”).Se la clausola dell’atto costitutivo subordina la trasferibilità della quota al gradimento di un determinato soggetto,prevedendo però al contempo i criteri oggettivi e soggettivi sulla cui base deve essere rilasciato o rifiutato ilgradimento, la fattispecie esula dall’ambito dei vincoli dai quali si può determinare il diritto di recesso del socio erientra invece tra le clausole limitative dalle quali tale diritto non discende (si veda il successivo § 3.1.2).Il potere di esprimere o meno il gradimento al trasferimento della quota proposto dal socio può essere attribuitodall’atto costitutivo:� ad un organo sociale (tipicamente, l’assemblea dei soci o il consiglio di amministrazione);� ad uno o più soci;� a soggetti terzi.

Il Consiglio notarile di Milano sembrerebbe ritenere che, al pari delle clausole di intrasferibilità assoluta, anchele clausole di mero gradimento siano suscettibili di determinare un diritto di recesso esercitabile dai soci in ognitempo e non soltanto dunque in occasione del rifiuto del gradimento da parte del socio cui tale gradimento vienerifiutato21.La questione appare tuttavia alquanto controversa, posto che potrebbe risultare più ragionevole una chiaveinterpretativa volta a riconoscere l’insorgenza del diritto di recesso del socio, in presenza di clausole di merogradimento, solo nel caso in cui il gradimento richiesto per il trasferimento venga rifiutato e ovviamente solo infavore del socio che tale gradimento aveva richiesto.

Clausole limitative di trasferimenti mortis causaCome in relazione ai trasferimenti di quote di srl inter vivos, anche in relazione ai trasferimenti mortis causa èpossibile prevedere nell’atto costitutivo della società clausole limitative della trasferibilità della quota agli eredidel socio deceduto.Anche in questo ambito, le limitazioni possono essere configurate:� sia alla stregua di vincoli di intrasferibilità assoluta (è il caso, ad esempio, di una clausola che sancisca

l’intrasferibilità tout court delle quote dal socio defunto ai suoi eredi);� sia alla stregua di vincoli di intrasferibilità relativa (è il caso, ad esempio, di una clausola che sancisca

l’intrasferibilità delle quote del socio defunto agli eredi se questi ultimi sono soggetti diversi daicongiunti del de cuius).

Al di là della natura assoluta o relativa del vincolo di intrasferibilità, stabilito dall’atto costitutivo con riferimentoai trasferimenti mortis causa, ogni qual volta la clausola determini con riferimento al singolo caso concretol’intrasferibilità della quota all’erede, quest’ultimo ha diritto di essere liquidato ai sensi dell’art. 2473 c.c., ossiasecondo le modalità previste per il caso della liquidazione del socio che recede.Resta ben inteso che, la presenza di simili clausole nell’atto costitutivo della società non dovrebbe comunqueattribuire un diritto di recesso esercitabile dai soci in ogni tempo (ossia sulla base della mera presenza dellaclausola limitativa), bensì dovrebbe più semplicemente determinare il diritto di liquidazione degli eredi ex art.2473 in presenza di un potenziale passaggio successorio che non si perfeziona per l’effetto limitativo prodottodall’applicazione tali clausole22.A mero titolo esemplificativo:� nel caso in cui sia prevista sui trasferimenti mortis causa una clausola di mero gradimento:

� qualora il gradimento sia rifiutato, l’erede ha diritto di essere liquidato sulla base del valore cheverrebbe liquidato in caso di recesso del socio dalla società;

21 Consiglio notarile di Milano, Massima 19.11.2004 n. 31, disponibile sul sito Internet www.scuoladinotariatodellalombardia.org.22 In senso conforme: Consiglio notarile di Milano, Massima 19.11.2004 n. 31, cit.

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� qualora il gradimento sia concesso, l’erede acquisisce la titolarità della quota, senza possibilità dioptare per il recesso;

� nel caso in cui sia prevista sui trasferimenti mortis causa una clausola di prelazione in favore degli altrisoci:� qualora la prelazione sia esercitata, l’erede ha diritto di essere liquidato dai soci che la esercitano

sulla base del valore che verrebbe liquidato in caso di recesso del socio dalla società;� qualora la prelazione non sia esercitata, l’erede acquisisce la titolarità della quota, senza possibilità di

optare per il recesso.

3.1.2 Vincoli non ingeneranti il diritto di recessoLe clausole statutarie limitative della trasferibilità delle quote, diverse da quelle di cui al precedente § 3.1.1, oltreche essere perfettamente legittime, non comportano alcun diritto di recesso per i soci.In questo ambito rientrano, tipicamente:� le clausole di “gradimento condizionato”, ossia di gradimento “non mero”;� le clausole di prelazione in favore degli altri soci.

Clausole di gradimento “non mero”A mero titolo esemplificativo, tra le clausole di gradimento “non mero” possono annoverarsi:� quelle che condizionano il placet a circostanze o requisiti oggettivi, il cui accertamento rappresenta un

atto vincolato e non discrezionale;� quelle che prevedono a carico del soggetto cui compete il gradimento l’onere di indicare al socio che

intende alienare la propria partecipazione l’acquirente eventualmente gradito;� quelle che stabiliscono a carico degli altri soci l’obbligo di acquistare la quota del socio cedente.

Clausole di prelazioneUna tipica fattispecie di clausola di limitazione “relativa” della trasferibilità delle quote di partecipazione nellasrl è rappresentata dalla clausola di prelazione, per effetto della quale viene posto a carico del socio che intendetrasferire la propria quota l’onere della preventiva offerta (c.d. “denuntiatio”) agli altri soci.La finalità di tali clausole è quella di favorire, a parità di condizioni, l’acquisto della partecipazione societaria daparte degli altri soci, anziché di terzi estranei alla compagine sociale.L’inserimento di una clausola di prelazione nell’atto costitutivo necessita di adeguate specificazioni in ordine:� ai presupposti in presenza dei quali la prelazione opera;� alle modalità di comunicazione dell’offerta preventiva agli altri soci;� alla determinazione del prezzo valido ai fini dell’offerta in prelazione;� alla tempistica e alle modalità per l’esercizio del diritto di prelazione da parte degli altri soci.

Senza opportuni accorgimenti e specificazioni, infatti, si presenta agevole l’aggiramento delle finalità a presidiodelle quali le clausole di prelazione vengono generalmente inserite nell’atto costitutivo.

Presupposti del diritto di prelazioneSe l’originaria intenzione dei soci è quella di prevedere un diritto di prelazione destinato ad operare atrecentosessanta gradi, è opportuno contemplare espressamente, nella redazione della clausola, tutte le ipotesi dicircolazione ulteriori rispetto alla “tipica” compravendita della quota, quali sono ad esempio la donazione, lapermuta, la dazione in pagamento, ecc.23.

Modalità di comunicazione dell’offerta di prelazioneÈ opportuno che l’eventuale clausola di prelazione disciplini espressamente:

23 In caso contrario, l’operatività della clausola sarà facilmente eludibile (Busani A. “Clausole di prelazione, collaudo al via”, Il

Sole - 24 Ore, 2.4.2003, p. 27).

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Le nuove modalità di deposito degli atti di cessione di quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

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� forma e destinazione della comunicazione dell’offerta (prevedendo, ad esempio, la comunicazione scrittache consenta la prova dell’avvenuta ricezione, da indirizzare al presidente del consiglio diamministrazione presso la sede della società);

� contenuto dell’offerta (prevedendo, ad esempio, l’obbligo di indicare: le generalità del socio cedente;l’ammontare della quota oggetto di trasferimento; gli eventuali diritti particolari di cui al co. 4 dell’art.2468 c.c., specificando se per effetto della cessione tali diritti vengono mantenuti dal cedente, vengonotrasferiti unitamente alla quota o si estinguono; il prezzo di cessione pattuito; le modalità e le tempistichepattuite per il pagamento del corrispettivo; eventualmente anche le generalità del potenziale cessionario).

Per quanto concerne l’indicazione delle generalità del potenziale cessionario (fermo restando che l’indicazionedi tale elemento informativo può essere espressamente richiesta dall’atto costitutivo), vale la pena segnalarequanto statuito dalla Corte di cassazione: “l’impegno pattizio di preferire un determinato soggetto nellaconclusione di un affare (cosiddetta prelazione convenzionale) implica, (…) l’obbligo di comunicare a dettosoggetto tutti gli elementi della offerta pervenuta dal terzo, che si rendano necessari per dargli la pienaconsapevolezza dei termini dell’affare e, quindi, la possibilità di valutare la convenienza o meno dell’eserciziodella prelazione; detta comunicazione, pertanto, non può limitarsi alla mera enunciazione dell’intenzione diaddivenire a quell’affare, ma deve indicare gli elementi del contratto, sì da tradursi in una vera e propriaproposta contrattuale, ed eventualmente anche il nome del terzo qualora tale indicazione, in relazione alriscontro di una volontà delle parti che assegni rilevanza all’«intuitus personae», si appalesi necessaria perassicurare le indicate esigenze (nella specie: vertevasi in tema di patto di prelazione per il caso di vendita delleazioni, contenuto nello statuto di una società a base familiare)”24.

Determinazione del prezzo valido ai fini dell’offerta in prelazioneÈ fin troppo evidente come la ratio della clausola di prelazione possa in taluni casi essere agevolmente aggirataattraverso l’indicazione, ad opera del socio alienante, di un prezzo “simulato” di cessione della quota, ossiaeccedente in misura rilevante il valore effettivo della partecipazione.Al fine di neutralizzare ab origine tale eventualità, potrebbe essere opportuno prevedere nella clausola diprelazione la possibilità di ricorrere ad un arbitraggio per la definizione del prezzo, invocabile dai soci cheritenessero sussistere la predetta sproporzione tra prezzo proposto e valore effettivo della partecipazione25.

Tempistica e modalità per l’esercizio della prelazioneÈ opportuno, infine, che l’eventuale clausola di prelazione disciplini espressamente tempistica e modalità perl’esercizio della prelazione da parte degli altri soci (prevedendo, ad esempio, che la stessa debba essereesercitata, a pena di decadenza, mediante comunicazione scritta che consenta la prova dell’avvenuta ricezione,entro 30 giorni dalla data in cui la comunicazione d’offerta è stata ricevuta dalla società).

3.1.3 Vincoli meramente obbligatoriCome si è accennato, oltre che dall’atto costitutivo, vincoli alla trasferibilità delle quote possono derivare dapattuizioni intercorse tra tutti o alcuni dei soci, nell’ambito di appositi accordi (c.d. “patti parasociali”).Tuttavia, a differenza di quelli posti dall’atto costitutivo, i vincoli previsti da eventuali patti parasociali hanno naturameramente obbligatoria, ossia una valenza limitata ai rapporti intercorrenti tra i sottoscrittori di tali accordi.Ecco che il trasferimento della quota effettuato in violazione dei medesimi:� lascia intatta l’efficacia del trasferimento verso la società (sempre che, ben inteso, unitamente alla

violazione delle clausole “parasociali”, il trasferimento non abbia violato anche una o più delle disposi-zioni limitative previste dall’atto costitutivo),

� determina soltanto l’inadempimento contrattuale del soggetto che ha trasferito la quota in violazione deipatti parasociali, con quel che ne consegue in termini di responsabilità contrattuale (eventuali penaliespressamente previste, oltre al risarcimento del danno) verso gli altri soci sottoscrittori dei patti medesimi.

3.2 PERFEZIONAMENTO DEL TRASFERIMENTO INTER VIVOSIn ordine ai trasferimenti inter vivos di quote di partecipazione in srl, occorre osservare che: 24 Cass. 12.3.81 n. 1407, in Giurisprudenza Commerciale, 1982, p. II/303.25 Sul punto si veda Busani A. “Fari puntati sul trucco dei prezzi sovrastimati”, Il Sole - 24 Ore, 2.4.2003, p. 27.

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� nei rapporti tra le parti, si perfezionano con il mero consenso, senza necessità di forme particolari (fermorestando che, qualora si tratti di donazione, anziché di trasferimento a titolo oneroso, si rende necessariala forma dell’atto pubblico);

� verso la società, si perfezionano con l’iscrizione a libro soci dell’avvenuto trasferimento (iscrizione cheprevede l’adozione di determinate formalità per l’atto di trasferimento, nonché l’adempimento dideterminati oneri pubblicitari, oltre ovviamente al rispetto degli eventuali vincoli previsti dall’attocostitutivo della società in materia di trasferibilità delle quote);

� verso i terzi, divengono opponibili con l’iscrizione nel Registro delle imprese dell’atto di trasferimentodelle quote.

3.2.1 Efficacia verso la societàAi sensi dell’art. 2470 co. 1 c.c., “il trasferimento delle partecipazioni ha effetto di fronte alla società dalmomento dell’iscrizione nel libro dei soci”.Tale adempimento costituisce dunque condizione necessaria per l’opponibilità alla società dell’avvenutotrasferimento delle quote.Il procedimento ed i requisiti di forma richiesti per l’annotazione dell’atto nel libro dei soci sono indicati:� dal co. 2 dell’art. 2470 c.c., nel caso in cui, per il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese, le

parti si avvalgano della procedura “tradizionale”, consistente nel deposito telematico dell’atto stipulatonella forma di scrittura privata autenticata, a cura del notaio autenticante;

� dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008, convertito con modificazioni nella L. 133/2008, nel caso incui, per il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese, le parti si avvalgano della procedura“alternativa”, consistente nel deposito telematico dell’atto sottoscritto mediante firma digitale, a curadell’intermediario (di cui al co. 2-quater dell’art. 31 della L. 340/2000) all’uopo incaricato.

Nel caso in cui il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese abbia luogo secondo la procedura “tradizionale”,il co. 2 dell’art. 2470 c.c. stabilisce che:� l’atto di trasferimento, con sottoscrizione autenticata, deve essere depositato entro 30 giorni presso l’ufficio

del Registro delle imprese, a cura del notaio autenticante;� l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alienante o dell’acquirente,

previa esibizione del titolo da cui risultino il trasferimento delle quote e l’avvenuto deposito.Nel caso in cui il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese abbia luogo secondo la procedura “alternativa”,il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 stabilisce invece che:� l’atto di trasferimento sottoscritto con firma digitale deve essere depositato entro 30 giorni presso l’ufficio

del Registro delle imprese, a cura del commercialista all’uopo incaricato;� l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alienante e dell’acquirente,

previa esibizione del titolo da cui risultino il trasferimento delle quote e l’avvenuto deposito.Analogamente alla procedura “tradizionale”, disciplinata dall’art. 2470 c.c., l’iscrizione del trasferimento nellibro dei soci rimane subordinata al preliminare deposito dell’atto presso il Registro delle imprese.Diversamente dalla procedura “tradizionale”, il co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 stabilisce che l’iscrizionedel trasferimento nel libro dei soci ha luogo su richiesta congiunta dell’alienante e dell’acquirente (laddove l’art.2470 c.c. parla invece di richiesta alternativa dell’alienante o dell’acquirente).Come evidenziato in precedenza, tale circostanza potrebbe determinare problemi nel caso in cui l’alienante,successivamente al perfezionamento e al deposito dell’atto, rifiutasse di farsi anch’esso parte diligente per larichiesta di annotazione a libro soci del trasferimento della quota, impedendo di fatto all’acquirente di assumerela qualifica di socio ed esercitare i relativi diritti.La soluzione potrebbe consistere nell’inserire, nell’ambito del contratto di cessione di quote di srl, una clausolacon la quale l’alienante conferisce all’acquirente il mandato irrevocabile a chiedere anche per suo conto l’anno-tazione del trasferimento a libro soci.

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Giova per altro sottolineare che la richiesta di annotazione del trasferimento nel libro dei soci non è soggetta anessun vincolo di forma, ragione per cui è da ritenersi ammissibile che questa sia avanzata anche in formaorale26.È inoltre opportuno ricordare che, a prescindere dal rispetto dei requisiti formali previsti dal co. 2 dell’art. 2470c.c., il trasferimento della quota di partecipazione è inefficace verso la società (e non può quindi dar luogo adannotazione nel libro dei soci) nel caso in cui detto trasferimento abbia avuto luogo in violazione di una o piùclausole dell’atto costitutivo della società limitative della libertà di circolazione delle quote societarie (si veda ilprecedente § 3.1).Infatti, rilevata la violazione di una o più delle predette clausole, gli amministratori della società non devonoassolutamente procedere all’annotazione del trasferimento nel libro dei soci27.

Termini per l’iscrizione nel libro dei sociConstatata l’osservanza dei requisiti formali previsti dal co. 2 dell’art. 2740 c.c. (forma della scrittura privataautenticata e deposito per l’iscrizione nel Registro delle imprese), nonché verificata la compatibilità deltrasferimento con gli eventuali vincoli previsti dall’atto costitutivo (si veda il precedente § 3.1), l’iscrizione deltrasferimento nel libro soci costituisce un atto dovuto, cui sono tenuti gli amministratori della società, ai sensidell’art. 2478 c.c.Ancorché atto dovuto, il “nuovo” co. 2 dell’art. 2740 c.c. non ripropone il termine di trenta giorni dal depositopresso il Registro delle imprese per l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci (previsto, invece, prima dellariforma attuata dal DLgs. 6/2003, dal “vecchio” co. 3 dell’art. 2479 c.c.).Questa soluzione è criticata da una parte della dottrina in ragione del fatto che, analogamente a quanto accadevain passato (a causa dell’assenza di sanzioni per la violazione del termine di iscrizione), resta possibile che siverifichi e permanga nel tempo una difformità tra le risultanze del Registro delle imprese e quelle del libro deisoci.Altra parte della dottrina ritiene invece che nella modifica apportata dalla riforma del diritto societario possaessere letta una maggiore responsabilizzazione degli amministratori, i quali saranno comunque tenuti a procedereall’iscrizione entro termini ragionevolmente brevi.In ogni caso, la scelta del legislatore di non esplicitare a livello normativo un termine, entro il quale deve essererichiesta l’annotazione del trasferimento nel libro dei soci, ha trovato conferma nel disposto del co. 1-bis dell’art.36 del DL 112/2008, posto che tale indicazione è stata omessa anche nell’ambito della procedura “alternativa”ivi disciplinata.

Legittimazione all’esercizio dei diritti socialiAi sensi del co. 2 dell’art. 2470 c.c., il soggetto che acquisisce la partecipazione (cessionario o donatario) divienelegittimato all’esercizio dei diritti sociali solo una volta avvenuta l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci.In dottrina è dibattuto se ed in che misura l’autonomia pattizia dei soci possa derogare a tale precetto normativo.Sul punto, si segnala che il Consiglio Notarile di Milano si è espresso nel senso di28:� ritenere ammissibili clausole volte a subordinare la legittimazione all’esercizio dei diritti sociali ad

elementi ulteriori rispetto all’iscrizione a libro soci ex art. 2470 c.c., come ad esempio il decorso di undeterminato termine da tale momento (“purché ciò non si traduca in una sostanziale privazione dei dirittisociali in capo all’acquirente, la qual cosa avverrebbe ad esempio allorché il termine non fosse contenutoentro limiti ragionevoli”);

� ritenere inammissibili clausole volte a consentire agli amministratori di procedere all’annotazione nel librodei soci (e, quindi, volte a consentire la legittimazione all’esercizio dei diritti sociali) prima dell’avvenutodeposito nel Registro delle imprese dell’atto di trasferimento (“in quanto [clausola] contraria a normeimperative a tutela di interessi pubblici”).

3.2.2 Efficacia tra le partiCome si è accennato nel precedente § 3.2.1, le formalità richieste dall’art. 2470 c.c. (procedura “tradizionale” 26 In tal senso Busani A. “S.r.l. Il nuovo ordinamento dopo il D.lgs. 6/2003”, EGEA, Milano, 2003, p. 255.27 Fusi A., Mazzone D. “La nuova disciplina delle società a responsabilità limitata”, IPSOA, Milano, 2003, p. 46 - 47.28 Massima 4.3.2004 n. 10, disponibile sul sito Internet www.scuoladinotariatodellalombardia.org.

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con autentica di firma) e dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008 (procedura “alternativa” con firma digitale)attengono esclusivamente all’efficacia del trasferimento delle quote nei confronti della società e, conseguente-mente, ai fini della legittimazione da parte del soggetto acquirente all’esercizio dei diritti sociali connessi allatitolarità della partecipazione.Per quanto concerne invece l’efficacia del trasferimento inter vivos tra le parti, è appena il caso di sottolineareche:� nel caso di trasferimento a titolo gratuito, trova applicazione l’art. 728 c.c., ai sensi del quale per le

donazioni è sempre richiesta la forma dell’atto pubblico, a pena di nullità;� nel caso però di trasferimento a titolo oneroso, trova applicazione l’art. 1376 c.c., ai sensi del quale, in

assenza di diversa previsione da parte di norme “specifiche”, i contratti ad effetti reali si perfezionanosulla base del mero “consenso delle parti legittimamente manifestato”.

Nel caso dunque di trasferimento a titolo oneroso, l’accordo è efficace tra le parti a prescindere dall’adozione diformalità particolari.In merito, la Corte di Cassazione ha affermato che il contratto di trasferimento di quote di srl, indipendentementedall’eventuale esistenza di immobili nel patrimonio di questa, non richiede né ad substantiam né ad probationemla forma scritta, la quale non è necessaria per la validità ed efficacia della cessione tra le parti, bensì soltanto perla sua opponibilità alla società medesima (si veda il precedente § 3.2.1)29.L’inosservanza della forma prescritta dal co. 2 dell’art. 2470 c.c. non determina dunque l’invalidità dell’atto, népreclude l’efficacia traslativa del medesimo tra le parti.Ciò, per altro, sembrerebbe significare che il cessionario o il donatario, pur in mancanza di iscrizione dell’attotraslativo nel Registro delle imprese (e, a maggior ragione, nel libro dei soci), acquista la titolarità della quota epuò legittimamente a sua volta alienarla a terzi30.Giova inoltre sottolineare che l’efficacia del trasferimento tra le parti sussiste anche nel caso in cui il trasferimentomedesimo sia avvenuto in violazione di una o più clausole dell’atto costitutivo della società, limitative della libertàdi circolazione delle quote societarie (si veda il precedente § 3.1), posto che tale circostanza inficia esclusivamentel’opponibilità del trasferimento nei confronti della società medesima (si veda il precedente § 3.2.1).

3.2.3 Efficacia verso i terziAi sensi del co. 3 dell’art. 2470 c.c., “se la quota è alienata con successivi contratti a più persone, quella traesse che per prima ha effettuato in buona fede l’iscrizione nel registro delle imprese è preferita alle altre, anchese il suo titolo è di data posteriore”.Il disposto del richiamato co. 3 dell’art. 2470 c.c. costituisce un importante elemento di novità rispetto alladisciplina vigente prima della riforma attuata dal DLgs. 6/2003, posto che:� anche ante riforma era prevista l’iscrizione nel Registro delle imprese dell’atto di trasferimento,� però ante riforma si trattava di mera “pubblicità notizia” (ossia, in presenza di più atti di disposizione su

una medesima quota, “vinceva” chi dimostrava di aver stipulato per primo, ancorché avesse ottenutol’iscrizione dell’atto nel Registro delle imprese solo successivamente ad altro avente causa), laddove oggisi è invece passati ad una “pubblicità dichiarativa” (ossia, in presenza di più atti di disposizione su unamedesima quota, “vince” chi ottiene per primo l’iscrizione nel Registro delle imprese, ancorché abbiastipulato in data successiva a quello di altro avente causa).

È appena il caso di sottolineare che i risvolti disciplinari che discendono dal disposto del co. 3 dell’art. 2470 c.c.trovano identica applicazione sia nel caso in cui la pubblicità dell’atto di trasferimento delle quote di srl abbialuogo sulla base della procedura “tradizionale” prevista dal precedente co. 2 del medesimo art. 2470 c.c.(deposito dell’atto con sottoscrizione autenticata a cura del notaio autenticante), sia nel caso in cui la pubblicitàabbia luogo sulla base della procedura “alternativa” introdotta dal co. 1-bis dell’art. 36 del DL 112/2008(deposito dell’atto con sottoscrizione mediante firma digitale a cura del commercialista-intermediario). 29 Cass. 11.3.2003 n. 3556, in Banca dati online, Juris Data, Giuffrè.30 Sul punto si veda: Santosuosso D.U. “La riforma del diritto societario”, Giuffrè, Milano. 2003, p. 206; Busani A.“S.r.l. Il nuovo

ordinamento dopo il D.lgs. 6/2003”, EGEA, Milano, 2003, p. 251; Corsi F. “Le nuove società di capitali”, Giuffrè, Milano,2003, p. 258; Galgano F. “Il nuovo diritto societario”, in “Trattato di Diritto Commerciale e Diritto Pubblico dell’Economia”,Vol. XXIX, Cedam, Padova, 2003, p. 481.

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Cronologia di iscrizione presso il Registro delle impreseÈ di tutta evidenza come, per effetto della nuova valenza dichiarativa attribuita dal co. 3 dell’art. 2470 c.c. allapubblicità nel Registro delle imprese degli atti di trasferimento di quote di srl, assume un ruolo determinante latempestività nell’esecuzione dei depositi degli atti, da parte dei soggetti a ciò obbligati (notaio autenticante nellaprocedura “tradizionale”, commercialista-intermediario nella procedura “alternativa”).Posto che il deposito presso il Registro delle imprese è tuttavia fattispecie diversa, ancorché preliminare, allasuccessiva iscrizione (la quale costituisce il momento qualificante ai fini dell’opponibilità del trasferimento aiterzi), è del pari evidente come assuma un ruolo altrettanto determinante la protocollazione degli atti depositatipresso il Registro delle imprese.Ben consapevole di tale circostanza, il Ministero delle Attività Produttive ha sottolineato31:� la necessità di un “rigoroso utilizzo delle modalità di protocollazione automatica, recentemente approvate in

via sperimentale… con il Dm 20 gennaio 2004, in «Gazzetta Ufficiale» n. 21, coerentemente alla citatariforma del diritto societario, laddove essa impone dei principi di celerità nell’accettazione della praticatelematica, soprattutto in tutti quei casi in cui è stato ex novo introdotto il principio dell’efficacia dirimentedell’iscrizione”;

� l’estrema importanza che ricopre il fatto di garantire la “coincidenza tra ordine di protocollazione eiscrizione delle singole pratiche, al fine di evitare che istanze tra loro confliggenti …, possano esseretrattate, nel caso in cui relativamente a talune di esse debbano essere effettuati degli accertamenti che neritardino l’iscrizione, secondo un criterio che, difformemente [dalle] intenzioni del legislatore, non tengaconto dell’effettivo verificarsi dell’attività di impulso, ma della mera regolarità formale dell’istanza”.

In altre parole, il Ministero delle Attività Produttive ha invitato i competenti uffici:� ad avvalersi dell’istituto della protocollazione automatica in sede di ricezione di atti quali quelli che

dispongono il trasferimento inter vivos di quote di srl (giova ricordare che, laddove si ricorre all’utilizzodella protocollazione automatica, il numero di protocollo viene attribuito alla pratica nello stesso giorno incui avviene l’invio, se questo viene effettuato in orario di ufficio, oppure al massimo entro il giornolavorativo successivo);

� a garantire la massima coincidenza tra ordine cronologico di protocollazione e ordine cronologico diiscrizione nel Registro delle imprese degli atti protocollati.

Requisito della buona fedeFermo restando quanto in precedenza osservato in merito alla natura dichiarativa della pubblicità sul Registrodelle imprese dell’atto di trasferimento delle quote di srl (ossia “vince” chi ottiene l’iscrizione per primo,ancorché abbia stipulato successivamente), va però sottolineato che il co. 3 dell’art. 2470 c.c., in presenza di piùatti di disposizione concernenti la medesima quota, fa prevalere:� non già chi per prima abbia effettuato l’iscrizione dell’atto nel Registro delle imprese,� bensì chi abbia effettuato per prima detta iscrizione “in buona fede”.

La norma affianca dunque, al requisito oggettivo dell’iscrizione, il requisito soggettivo della buona fede, disco-standosi sotto questo profilo dal criterio invece dettato dall’art. 2644 c.c. in materia di trasferimenti immobiliari,ove l’unico requisito che abbia titolo è quello della priorità di trascrizione nei registri immobiliari (a prescinderedunque da buona fede e quant’altro del trascrivente).Nella Relazione governativa tale scelta è argomentata spiegando che l’adozione della medesima disciplina prevista perla pubblicità immobiliare ed incentrata sul mero criterio dell’anteriorità della trascrizione “avrebbe condotto al risultatoparadossale secondo cui l’acquirente di una partecipazione in società a responsabilità limitata [avrebbe goduto] di unatutela persino maggiore rispetto a quella di cui gode chi acquista un titolo di credito o uno strumento finanziariodematerializzato”.La tutela del primo avente causa che proceda all’iscrizione solamente se assistito dal requisito soggettivo dellabuona fede, è parsa dunque una soluzione equilibrata, in applicazione della quale non deriva una tutela maggiore afavore di “chi acquista una posizione giuridica non tipicamente destinata alla circolazione, come la parteci-pazione in società a responsabilità limitata, rispetto a chi acquista un titolo azionario che invece si caratterizza per 31 Circ. 25.2.2004 n. 3572.

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quella tipica destinazione”32.Tutto ciò premesso, pare opportuno rilevare che, mancando una previsione normativa volta ad addossare in capoal primo soggetto trascrivente l’onere di provare la propria buona fede, dovrebbe trovare applicazione ilprincipio generale sancito dal co. 3 dell’art. 1147 c.c., in base al quale “la buona fede è presunta e basta che visia stata al tempo dell’acquisto”33.Proprio in ragione di tale presunzione, è lecito ritenere che l’organo amministrativo difficilmente potrà utilizzaretale criterio ai fini della soluzione del conflitto tra più acquirenti, con la conseguenza che eventuali indagini sullasussistenza del detto requisito non potranno che essere rimesse al giudice, trattandosi di controversie su dirittisoggettivi.

3.3 PERFEZIONAMENTO DEL TRASFERIMENTO MORTIS CAUSAAl pari delle ipotesi di trasferimenti di quote di srl per atto inter vivos, anche nel caso di successione mortis causa iltrasferimento della quota agli eredi del socio defunto diviene efficace verso la società (e legittima all’esercizio deidiritti sociali connessi alla partecipazione) solo con l’annotazione del trasferimento nel libro dei soci.Ai fini di tale annotazione, il secondo periodo del co. 2 dell’art. 2470 c.c. dispone che “il deposito e l’iscrizionesono effettuati a richiesta dell’erede o del legatario verso presentazione della documentazione richiesta perl’annotazione nel libro dei soci dei corrispondenti trasferimenti in materia di società per azioni”.La documentazione a tal fine necessaria è indicata nell’art. 7 del RD 29.3.42 n. 239, ed è costituita da:� certificato di morte del socio;� copia del testamento (se esiste) e dell’atto di notorietà attestante la qualità di erede o di legatario;� copia del decreto del giudice tutelare, qualora esistano eredi minori d’età.

È appena il caso di sottolineare che, a prescindere dal rispetto di tutte le formalità richieste ai finidell’annotazione sul libro dei soci del trasferimento mortis causa (ossia esibizione da parte dell’erede o legatariodella documentazione di cui sopra e dell’avvenuto deposito), tale annotazione deve essere rifiutata dagliamministratori se in conflitto con una o più clausole dell’atto costitutivo della società, limitative della libertà dicircolazione mortis causa delle quote societarie, fermo restando che in questo caso il co. 2 dell’art. 2469 c.c.riconosce sempre, all’erede o al legatario del socio defunto, il diritto di vedersi liquidare la quota dipartecipazione, nella cui titolarità non può subentrare, sulla base delle modalità stabilite dall’art. 2473 c.c. inmaterie di recesso del socio (si veda il precedente § 3.1).

3.4 ULTERIORI PROFILI DISCIPLINARIA completamento di quanto esposto nei precedenti paragrafi in materia di circolazione delle quote dipartecipazione in srl, ci si sofferma di seguito sui seguenti aspetti:� adozione di modifiche dell’atto costitutivo volte ad introdurre o sopprimere clausole limitative della

trasferibilità delle partecipazioni (si veda il successivo § 3.4.1);� interazione tra la disciplina in materia di circolazione delle quote di partecipazione e quella recata

dall’art. 2468 c.c. in materia di “diritti particolari dei soci” (si veda il successivo § 3.4.2);� adempimenti pubblicitari connessi al trasferimento di quote relative a srl di tipo unipersonale o che

comunque assumono tale veste per effetto del trasferimento (si veda il successivo § 3.4.3);� profili di responsabilità patrimoniale connessi al trasferimento di quote non interamente liberate (si veda

il successivo § 3.4.4).Per quanto concerne l’ulteriore profilo disciplinare concernente la costituzione o esistenza di pegno o usufruttosu quote di srl, si rinvia alle considerazioni formulate nel precedente § 2.5.

3.4.1 Introduzione o soppressione di clausole limitativeNel vigore della precedente disciplina era dubbio se l’introduzione o l’eliminazione delle clausole che

32 In tal senso, ancora, la Relazione illustrativa del DLgs. 6/2003.33 Carestia A. “La società a responsabilità limitata”, Giuffrè, Milano, 2003, p. 116 - 117, collana “La riforma del diritto societario”,

a cura di Lo Cascio G., Vol. 8.

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30Temi on line Aggiornato al 22.9.2008

Le nuove modalità di deposito degli atti di cessione di quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

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escludevano o limitavano la circolazione delle quote di partecipazione in una srl potessero essere introdotte conla maggioranza richiesta per le modifiche statutarie ovvero se fosse necessaria l’unanimità dei consensi dei soci.In dottrina era prevalente l’opinione che riteneva sufficiente la maggioranza richiesta per le modifiche statutariesia per la soppressione che per l’introduzione delle suddette clausole.Tuttavia, in giurisprudenza, risultava prevalente la tesi secondo la quale:� ai fini dell’introduzione successiva di clausole limitative della trasferibilità delle quote, era necessaria

l’unanimità dei consensi34;� ai fini invece della rimozione di clausole limitative della trasferibilità delle quote, era sufficiente la

maggioranza dei consensi richiesta per le modifiche statutarie35.A differenza di quanto avvenuto con riferimento alle spa, ove la riforma attuata dal DLgs. 6/2003 ha determinatouna riformulazione del co. 2 dell’art. 2437 c.c. per effetto della quale è indubitabile che, in tali contesti societari, sial’adozione di modifiche introduttive che l’adozione di modifiche soppressive può essere assunta a maggioranza(posto che la norma riconosce espressamente il diritto di recesso al socio che non abbia concorso a formare larelativa delibera modificativa), nel diverso ambito delle srl non risulta espressamente prevista una analogadisposizione.Tale circostanza potrebbe dunque indurre a ragionare ancora sulla base dei “vecchi” orientamenti, sopra richia-mati.Dissente però da tale impostazione il Consiglio notarile di Milano36, secondo il quale anche nell’ambito della srlsia l’introduzione che la soppressione di clausole limitative della trasferibilità delle partecipazioni può esseredeliberata a maggioranza.A tale conclusione il Consiglio notarile di Milano perviene osservando che:� nel caso di introduzione di clausole limitative rientranti nell’ambito di applicazione del co. 2 dell’art. 2469

c.c. (si veda il precedente § 3.1.1), la possibilità di adozione a maggioranza della modifica introduttivasarebbe implicita nel fatto che il socio dissenziente può recedere ai sensi della predetta norma;

� a maggior ragione deve ritenersi ammissibile la possibilità di adozione a maggioranza di modificheintroduttive di clausole limitative più “blande”, rispetto a quelle riconducibili al richiamato co. 2 dell’art.2469 c.c.

La questione appare tuttavia alquanto controversa.

3.4.2 Soci di srl con “particolari diritti”Ai sensi del co. 3 dell’art. 2468 c.c., l’atto costitutivo della srl può prevedere “l’attribuzione a singoli soci diparticolari diritti riguardanti l’amministrazione della società o la distribuzione degli utili”.È alquanto dibattuto in dottrina se, nel caso in cui un socio, titolare dei predetti “particolari diritti”, proceda altrasferimento della propria quota di partecipazione nella società, tali “particolari diritti” siano o meno trasferibiliall’avente causa insieme alla quota.Sul punto va in primo luogo osservato che i “particolari diritti” non costituiscono una prerogativa collegata allapartecipazione del socio cui sono stati attribuiti, bensì una prerogativa direttamente connessa alla persona delsocio37.Ciò detto, sembrerebbe risultare evidente che, i “particolari diritti” non possono essere fatti circolare in via“automatica” (ossia nel silenzio dell’atto costitutivo) insieme alla partecipazione del socio cui tali diritti sonostati attribuiti.Se la circolazione “automatica” appare esclusa, non può tuttavia ritenersi del pari preclusa la possibilità diprevedere espressamente nell’atto costitutivo della srl la trasferibilità dei diritti particolari unitamente allapartecipazione del socio cui sono stati attribuiti.

34 Cass. 9.11.93 n. 11057, in Banca dati online, Juris Data, Giuffrè.35 Cass. 15.7.93 n. 7859, in Banca dati online, Juris Data, Giuffrè.36 Massima 19.11.2004 n. 31, cit.37 In senso conforme Busani A. “Fari puntati sul trucco dei prezzi sovrastimati”, Il Sole - 24 Ore, 2.4.2003, p. 24.

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Le nuove modalità di deposito degli atti di cessione di quote di srl da parte dei Dottori Commercialisti

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Su tale aspetto si è soffermato in particolare il Consiglio notarile di Milano (Massima n. 39 del 19.11.200438),statuendo che l’atto costitutivo può liberamente stabilire la sorte dei diritti, di cui all’art. 2468 co. 3 c.c., in casodi alienazione totale o parziale delle partecipazioni possedute dal socio “particolare”.È appena il caso di sottolineare che, laddove sia intenzione dei soci regolamentare espressamente la trasferibilitàdei particolari diritti, tale aspetto risulta meritevole di particolare attenzione in sede di redazione dello statuto enecessita senza dubbio di una disciplina particolarmente analitica, tenendo inoltre conto che, mentre taluni dirittiparticolari possono senz’altro prestarsi ad un frazionamento tra più soggetti (nel caso di cessione parziale dellapartecipazione o di cessione integrale, ma a una pluralità di acquirenti), per altri diritti particolari tale possibilitàdi frazionamento risulta inapplicabile.In ordine alla trasferibilità dei particolari diritti, previa espressa regolamentazione in sede statutaria, si pone insenso favorevole anche il Comitato Triveneto dei notai (Massima n. I.I.10 - srl39), i quali pongono per altrol’accento sul fatto che in nessun caso un diritto particolare può essere trasferito ad un soggetto che non sia socioo che comunque debba ancora diventarlo (Massima n. I.I.11 - srl40).Giova infine sottolineare che, nel caso in cui per effetto del trasferimento della partecipazione il dirittoparticolare attribuito a un socio venga ad estinguersi (con conseguente implicita espansione dei diritti degli altrisoci), oppure venga trasferito ad altri soci, pur trattandosi di accadimento che determina una modifica dell’attocostitutivo della srl (posto che si rende necessaria la “cancellazione” dall’atto costitutivo del diritto particolareestinto, oppure la sua attribuzione ai nuovi titolari), secondo la già citata Massima n. 39 del Consiglio notarile diMilano è legittima la clausola statutaria che attribuisce agli amministratori la facoltà di depositare presso ilRegistro delle imprese, ai sensi dell’art. 2436 c.c., il testo aggiornato dell’atto costitutivo o dello statuto,riportante le modificazioni derivanti dalla cancellazione o dal trasferimento del diritto particolare, senza che atale fine sia preventivamente necessaria una deliberazione assembleare che prenda atto dell’intervenutamodificazione del testo dell’atto costitutivo.

3.4.3 Srl di tipo unipersonaleI commi da 4 a 7 dell’art. 2470 c.c. disciplinano gli adempimenti pubblicitari ai quali è tenuto l’organoamministrativo nell’ipotesi di trasferimento di quote di partecipazione per effetto del quale:� una società con più soci assuma natura unipersonale;� o, viceversa, una società unipersonale assuma natura pluripersonale.

Ai sensi del co. 4 dell’art. 2470 c.c., “quando l’intera partecipazione appartiene ad un solo socio o muta la personadell’unico socio, gli amministratori devono depositare per l’iscrizione nel registro delle imprese una dichiarazionecontenente l’indicazione del cognome e nome o della denominazione, della data e del luogo di nascita o lo Stato dicostituzione, del domicilio o della sede e cittadinanza dell’unico socio”.Ai sensi del co. 5 dell’art. 2470 c.c., quando si costituisce o ricostituisce la pluralità dei soci, gli amministratori nedevono depositare “apposita” dichiarazione per l’iscrizione nel Registro delle imprese.Ai sensi del co. 6 dell’art. 2470 c.c., agli adempimenti pubblicitari di cui ai precedenti co. 4 e 5 può provvedere anchel’unico socio (o colui che ha cessato di essere tale).Ai sensi del co. 7 dell’art. 2470 c.c., le dichiarazioni degli amministratori devono essere depositate entro 30 giornidall’iscrizione nel libro dei soci e devono indicare la data di tale iscrizione.Gli adempimenti pubblicitari in questione assumono particolare importanza, in considerazione di quantodisposto dall’art. 2462 c.c.Ai sensi di tale disposizione, infatti, “in caso di insolvenza della società, per le obbligazioni sociali sorte nelperiodo in cui l’intera partecipazione è appartenuta ad una sola persona, questa risponde illimitatamente … finquando non sia stata attuata la pubblicità prescritta dall’art. 2470”.Non è invece sanzionata con la perdita del beneficio della responsabilità limitata la violazione dell’obbligo, previstodal co. 4 dell’art. 2250 c.c., di indicare negli atti e nella corrispondenza della società se questa ha un unico socio.

38 Disponibile sul sito Internet www.scuoladinotariatodellalombardia.org.39 Disponibile sul sito Internet www.trivenetogiur.it.40 Disponibile sul sito Internet www.trivenetogiur.it.

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In dottrina è stato osservato che detta violazione può semmai integrare una responsabilità degli amministratori peromissione dei loro doveri e per i danni che essi abbiano eventualmente cagionato con questo loro comportamentoomissivo41.

3.4.4 Trasferimento di quote non interamente liberateLe quote non interamente liberate, ossia le quote relativamente alle quali non sono ancora stati eseguiti per intero isottostanti conferimenti (e pertanto nell’attivo della società residua ancora un credito verso il socio sottoscrittore perversamenti ancora dovuti), sono trasferibili alle stesse condizioni e con i medesimi vincoli visti in precedenza.Tuttavia, nel caso di trasferimento di quote non interamente liberate, l’art. 2472 c.c. prevede la responsabilitàsolidale del cedente e del cessionario della quota per l’adempimento dei versamenti ancora dovuti dal primo, alfine di garantire l’effettiva formazione del capitale sociale.In particolare, l’art. 2472 c.c. stabilisce che:� l’alienante è obbligato solidalmente con l’acquirente, per il periodo di tre anni dall’iscrizione del trasferi-

mento nel libro dei soci, per i versamenti ancora dovuti;� il pagamento non può essere domandato all’alienante se non quando la richiesta al socio moroso è

rimasta infruttuosa.

Natura e decorrenza del termine triennalePer quanto concerne la natura del termine triennale, risulta prevalente l’opinione secondo cui esso “vada intesoquale termine di decadenza e non di prescrizione con la conseguenza che, effettuata nel triennio la richiesta dipagamento al cedente, è dalla data della richiesta che ricorre il termine di prescrizione quinquennale [ex art.2949 c.c.] per l’azione nei suoi confronti”42.Per quanto concerne la decorrenza del termine triennale, il “nuovo” art. 2472 c.c. si differenzia dal “vecchio” art.2481 c.c. in quanto individua il dies a quo del triennio nella data di iscrizione del titolo traslativo nel libro deisoci, anziché nel momento dell’avvenuto trasferimento della quota.Tale modifica comporta un aggravamento della posizione dell’alienante che, nell’ipotesi di mancata esecuzionedel prescritto adempimento pubblicitario, potrebbe essere chiamato a rispondere a tempo indeterminato, fermorestando, a carico della società, l’onere della preventiva escussione dell’acquirente moroso.

Pluralità di alienazioniSeppur temperata dall’onere della preventiva escussione nei confronti del cessionario, la previsione dellaresponsabilità solidale del cedente su base triennale implica che, nell’ipotesi di più trasferimenti della quota nonliberata, tutti gli alienanti che abbiano trasferito la partecipazione nel triennio precedente sono consideratiresponsabili in solido con il socio attuale43.

41 Busani A. “S.r.l. Il nuovo ordinamento dopo il D.lgs. 6/2003”, EGEA, Milano, 2003, p. 114.42 Zaganelli C. in AA.VV.“La riforma delle società - Società a responsabilità limitata”, a cura di Sandulli M., Santoro V.,

Giappichelli, Torino, 2003, Vol. 3, p. 78 - 79.43 Sul punto si veda D’Andrea S. “La nuova disciplina del trasferimento delle quote sociali di s.r.l.”, Diritto e Pratica delle

Società, 11, 2003, p. 19.

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36/2008

fascicolo 2

ATTUALITÀ

Circolare del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili n. 5/IR del 18 settembre 2008

Prime note operative sulla procedura di deposito

telematico degli atti di trasferimento di partecipazioni di S.r.l.

di Pasquale Saggese(*)

Il Consiglio nazionale dei Dottori Commerciali-sti e degli Esperti Contabili, con la circ. n. 5/IR del 18 settembre 2008, a cura dell’Istituto di ri-cerca, fornisce i primi chiarimenti sulla nuova procedura di deposito, in via telematica, presso l’ufficio del registro delle imprese, degli atti di trasferimento di partecipazioni di S.r.l., sotto-scritti con firma digitale dalle parti contraenti, prevista dall’art. 36, comma 1-bis, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modifi-cazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133. Nella prima parte, la circolare si occupa della delicata questione relativa all’esatta configura-zione del ruolo che il professionista incaricato del deposito assume nell’ambito della procedu-ra. Nella seconda parte, di carattere operativo, si forniscono, invece, le prime indicazioni sulle modalità con cui procedere: – alla creazione del documento informatico

contenente l’atto di trasferimento, – alla registrazione dello stesso presso gli uffici

dell’Agenzia delle Entrate e, infine, – al suo deposito, in via telematica, presso

l’ufficio del registro delle imprese.

1. Premessa

L’art. 36, comma 1-bis, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6

agosto*2008, n. 1331 ha, come è noto, introdotto una procedura di deposito, presso l’ufficio del registro delle imprese, degli atti di trasfe-rimento di partecipazioni di società a responsa-bilità limitata alternativa a quella di cui al com-ma 2 dell’art. 2470 del codice civile2. La peculiarità della nuova procedura è che l’atto di trasferimento, per poter essere iscritto nel re-gistro delle imprese, non necessita dell’autentica notarile, ma è sufficiente che sia sottoscritto dal-le parti contraenti con firma digitale, nel ri- (*) Dottore di ricerca in Diritto tributario italiano e comuni-

tario. 1 In S.O. n. 196/L alla Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 ago-

sto 2008 (testo coordinato in www.ilfisco.it, alla voce “do-cumentazione on line”). La norma, non risultando dal te-sto originario del D.L. n. 112/2008, è entrata in vigore il 22 agosto 2008, giorno successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del de-creto-legge (cfr. art. 1, comma 4, della L. n. 133/2008).

2 Art. 2470, comma 2, del codice civile: “L’atto di trasferi-mento, con sottoscrizione autenticata, deve essere deposi-tato entro trenta giorni, a cura del notaio autenticante, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circo-scrizione è stabilita la sede sociale. L’iscrizione del trasfe-rimento nel libro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alie-nante o dell’acquirente, verso esibizione del titolo da cui risultino il trasferimento e l’avvenuto deposito. In caso di trasferimento a causa di morte il deposito e l’iscrizione sono effettuati a richiesta dell’erede o del legatario verso presentazione della documentazione richiesta per l’anno-tazione nel libro dei soci dei corrispondenti trasferimenti in materia di società per azioni”.

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6556 ATTUALITÀ – Registro delle imprese

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fascicolo 2

spetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti in-formatici. L’atto in formato elettronico così redatto deve essere depositato, entro trenta giorni, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui cir-coscrizione è stabilita la sede sociale, “a cura di un intermediario abilitato ai sensi dell’art. 31, comma 2-quater, della legge 24 novembre 2000, n. 340”3.

La norma rinvia dunque agli “iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali”, individuandoli quali unici sogget-ti abilitati ad assumere il ruolo di intermediario nella procedura di deposito in commento. Sul punto, è opportuno precisare che, in seguito alla costituzione dell’Albo dei Dottori commer-cialisti e degli Esperti contabili4, tale competen-za deve ritenersi attribuita esclusivamente agli iscritti nella sezione A Commercialisti del mede-simo Albo, per effetto delle disposizioni di coor-dinamento di cui al comma 1 dell’art. 78 del D.Lgs. 28 giugno 2005, n. 1395.

Una volta effettuato il deposito, in via telemati-ca, dell’atto, l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alie-nante e dell’acquirente, dietro esibizione del tito-lo da cui risultino il trasferimento e l’avvenuto deposito, rilasciato dall’intermediario che vi ha provveduto6.

3 Detta norma stabilisce che “Il deposito dei bilanci e degli

altri documenti di cui all’articolo 2435 del codice civile può essere effettuato mediante trasmissione telematica o su supporto informatico degli stessi, da parte degli iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali, muniti della firma digitale e allo scopo inca-ricati dai legali rappresentanti della società”.

4 Cfr., al riguardo, il D.Lgs. 28 giugno 2005, n. 139. 5 Ai sensi di quest’ultima norma “A decorrere dal 1° gennaio

2008, i richiami agli ‘iscritti negli albi dei dottori com-mercialisti’ o ai ‘dottori commercialisti’, nonché i richiami agli ‘iscritti negli albi dei ragionieri e periti commerciali’ o ai ‘ragionieri e periti commerciali’ contenuti nelle disposi-zioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente de-creto, si intendono riferiti agli iscritti nella Sezione A Commercialisti dell’Albo”.

6 Si segnala che la richiesta di iscrizione del trasferimento nel libro dei soci deve necessariamente provenire da en-trambe le parti contraenti (alienante “e” acquirente) e non da una soltanto di esse, come invece previsto nel comma 2 dell’art. 2470 del codice civile. Siccome il trasferimento delle partecipazioni ha effetto nei confronti della società dal momento della sua iscrizione nel libro dei soci, è op-portuno, al fine di prevenire contestazioni in ordine al soggetto legittimato ad esercitare i diritti sociali connessi alla partecipazione trasferita, che nell’atto sia inserita una

In merito alla disciplina di cui all’art. 36, comma 1-bis, del D.L. n. 112/2008, il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Con-tabili (CNDCEC) ha emanato la circ. n. 5/IR del 18 settembre 2008, redatta dal proprio Istituto di ricerca7. La circolare affronta, dapprima, la delicata que-stione relativa all’esatta configurazione del ruolo che il professionista incaricato del deposito as-sume nell’ambito della procedura. Successivamente, fornisce le prime indicazioni di carattere operativo sulle modalità con cui procedere: � alla creazione del documento informatico

contenente l’atto di trasferimento, � alla registrazione dello stesso presso gli uffi-

ci dell’Agenzia delle Entrate e, infine, � al suo deposito, in via telematica, presso l’uf-

ficio del registro delle imprese.

2. Il ruolo dell’intermediario nella procedura di deposito

Con riferimento al ruolo dell’intermediario nella procedura di deposito, di cui al citato comma 1-bis, la formulazione letterale della norma si limi-ta a prevedere la necessità dell’intervento del professionista nella fase di inoltro, in via telema-tica, della richiesta di iscrizione nel registro del-le imprese dell’atto di trasferimento di parteci-pazioni di S.r.l., sottoscritto con firma digitale dalle parti contraenti. Nulla viene detto in ordine agli eventuali obbli-ghi e alle conseguenti responsabilità facenti ca-po al professionista incaricato del deposito del-l’atto.

La circ. n. 5/IR ha il pregio di affrontare tale de-licata problematica, partendo dall’individuazio-ne della ratio che ha ispirato l’introduzione della disciplina in oggetto. A tal fine, un primo elemento da valutare è costi-tuito dal contesto nel quale essa è stata inserita: la sua “ubicazione” normativa è nel Capo VII del Titolo II del D.L. n. 112/2008, intitolato “Sempli-ficazioni”. È evidente, dunque, che la principale finalità della norma è quella di semplificare la procedu-ra di deposito degli atti di trasferimento di par-

clausola che preveda espressamente l’impegno irrevocabi-le di entrambe le parti a richiedere l’iscrizione del trasfe-rimento nel libro dei soci.

7 Riportata in questo numero della Rivista, fascicolo n. 1, pag. 6536.

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Registro delle imprese – ATTUALITÀ 6557

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tecipazioni di S.r.l., eliminando l’obbligo dell’au-tentica notarile delle sottoscrizioni dei contraen-ti, all’uopo previsto8. Prendendo atto del ruolo tradizionalmente svol-to dagli iscritti nell’albo dei Dottori commercia-listi e degli Esperti contabili nell’ambito delle vicende traslative degli assetti proprietari delle S.r.l., la norma, nell’ottica della semplificazio-ne, offre, pertanto, ai contraenti l’opportunità di avvalersi della consulenza del “commerciali-sta”9, non solo, nella fase di definizione degli accordi giuridico-economici sottostanti al tra-sferimento, ma anche, nell’adempimento delle formalità pubblicitarie necessarie per rende-re opponibile, nei confronti dei terzi, il trasfe-rimento stesso10. Peraltro, come rilevato dalla circ. n. 5/IR, le esi-genze, che avevano indotto il legislatore ad intro-durre nel 199311 l’obbligo di deposito dell’atto di trasferimento di partecipazioni con sottoscrizione autenticata, possono, attualmente, ritenersi vali-damente tutelate dall’intervenuta istituzione del registro delle imprese e dalla sopravvenuta ema-nazione di una serie di provvedimenti che, in at-tuazione della normativa comunitaria, hanno im-posto stringenti misure precauzionali a fini di contrasto dei fenomeni di riciclaggio. Proprio siffatte esigenze, ad una più attenta let-tura della norma, inducono tuttavia a ritenere che il legislatore, accanto agli obiettivi di sempli-ficazione sopra richiamati, abbia sentito anche la necessità di garantire la tutela del pubblico interesse, rappresentato nella specie dall’ef-ficacia del regime di pubblicità richiesto dalla legge per gli atti in oggetto. Tale lettura trova conferma, a parere del CNDCEC, da un lato, nell’ineludibilità della fi-gura dell’intermediario e, dall’altro, nella neces- 8 È stato già chiarito, in premessa, che la disciplina in com-

mento introduce una procedura alternativa di deposito, che non sostituisce quella previgente di cui al comma 2 dell’art. 2470 del codice civile, ma che si affianca ad essa.

9 Nel prosieguo, per riferirsi alla figura dell’intermediario, nell’ambito della procedura di deposito prevista dall’art. 36, comma 1-bis, del D.L. n. 112/2008, si utilizzeranno, per brevità, i termini “commercialista” o “professionista”.

10 In tal senso, la circ. n. 5/IR in commento. 11 Cfr. L. 12 agosto 1993, n. 310 (c.d. legge “Mancino”), re-

cante “Norme per la trasparenza nella cessione di parte-cipazioni e nella composizione della base sociale delle società di capitali, nonché nella cessione di esercizi com-merciali e nei trasferimenti di proprietà dei suoli”. Come si evince dalla relazione di accompagnamento, la legge si proponeva di “reprimere ogni possibile forma di utiliz-zazione strumentale di circuiti finanziari per finalità il-lecite”.

saria iscrizione dei soggetti abilitati a ricoprire tale ruolo nell’Albo dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili.

Quanto al primo aspetto, la circolare evidenzia la peculiarità dell’art. 36, comma 1-bis, del D.L. n. 112/2008 rispetto ad altri contesti normativi, quali, ad esempio, quelli relativi alla presenta-zione telematica delle dichiarazioni fiscali o al deposito telematico dei bilanci presso il registro delle imprese. Mentre in questi ultimi casi l’intervento dell’in-termediario è soltanto eventuale, nell’ambito della procedura di deposito telematico degli atti di trasferimento delle partecipazioni di S.r.l. la norma non consente di prescindere dall’inter-vento del professionista, da ciò evincendosi la centralità di questa figura e la precipua volontà legislativa di assegnare a detto soggetto il compi-to di sovraintendere all’intera procedura di de-posito. Ciò a dimostrazione del fatto che il legislatore ha sì inteso attuare un processo di semplifica-zione e di modernizzazione dei rapporti tra Pub-blica Amministrazione e cittadini (quest’ultimo, attraverso la previsione dell’obbligo di sottoscri-zione con firma digitale, tanto dell’atto di trasfe-rimento da parte dei contraenti, quanto della ri-chiesta di deposito da parte dell’intermediario), ma ha, nel contempo, ritenuto opportuno preve-dere un meccanismo idoneo a garantire il cor-retto funzionamento del registro delle imprese, nell’ottica della tutela del pubblico interesse. Detta tutela, come precisato dalla circ. n. 5/IR, sarebbe stata, invero, fortemente compromessa laddove il legislatore avesse affidato il ruolo di intermediario a soggetti privi di almeno uno dei due requisiti a tal fine necessari: � riconosciute competenze in materia societaria

e � uno status giuridico che ponga l’intermediario

al servizio del pubblico interesse.

La scelta legislativa di assegnare ai commerciali-sti il ruolo in oggetto risulta coerente con le in-dicate finalità, in quanto prende atto della coesi-stenza, in capo ai professionisti in parola, di en-trambi i predetti requisiti. La circ. n. 5/IR ricorda, infatti, che, “ai sensi dell’art. 1, comma 1, del D.Lgs. n. 139/2005, ‘agli iscritti nell’Albo dei dottori commercialisti e de-gli esperti contabili ... è riconosciuta competen-za specifica in economia aziendale e diritto d’impresa e, comunque, nelle materie economi-che, finanziarie, tributarie, societarie ed ammi-nistrative’ e che, ai sensi dell’art. 5 del codice

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deontologico della professione di dottore com-mercialista ed esperto contabile, il professionista ‘ha il dovere e la responsabilità di agire nell’in-teresse pubblico’”.

Alla luce di tali considerazioni, la circolare per-viene alla conclusione che, anche qualora il mandato professionale ricevuto dal commercia-lista fosse limitato al mero deposito telematico dell’atto di trasferimento presso il registro delle imprese, egli – in ottemperanza all’obbligo deon-tologico di soddisfare le necessità del proprio cliente nei limiti del rispetto dell’interesse pub-blico – sarebbe comunque tenuto a svolgere una serie di adempimenti. In particolare, il profes-sionista, fermi restando gli obblighi derivanti dalla legge sulla privacy e dalla normativa in materia di antiriciclaggio, è tenuto ad effettuare, secondo quanto chiarito dal CNDCEC, i seguenti controlli: � verifica dell’identità12 e della capacità di

agire delle parti nonché, nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche, dei relativi poteri di rappresentanza;

� verifica della titolarità, da parte del dispo-nente, dei beni o diritti oggetto del trasferi-mento, avendo anche riguardo all’eventuale esistenza di regimi di comunione dei beni;

� controllo della non contrarietà dell’atto al buon costume e all’ordine pubblico.

Diversamente, qualora al commercialista sia conferito un mandato professionale più ampio, sarà in base al contenuto di quest’ultimo che do-vranno essere individuati gli ulteriori adempi-menti cui lo stesso sarà tenuto, con i conseguen-ti profili di responsabilità13.

12 Si ricorda che l’obbligo per gli iscritti nell’albo dei Dottori

commercialisti e degli Esperti contabili di verificare l’identità delle parti è imposto direttamente dalla legge, a fini di antiriciclaggio, nei casi in cui il trasferimento delle partecipazioni di S.r.l. implichi la movimentazione di somme di denaro di importo pari o superiore a 15.000 eu-ro ovvero abbia valore non determinato o non determina-bile od ancora vi sia, indipendentemente da qualsiasi de-roga, esenzione o soglia applicabile, sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo (cfr. art. 16 D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231).

13 Tra le ulteriori verifiche che si rendono necessarie in simi-li circostanze, la circ. n. 5/IR richiama, esemplificativa-mente, il controllo dell’atto costitutivo della società le cui partecipazioni formano oggetto di trasferimento, al fine di accertare la presenza di clausole di intrasferibilità, di pre-lazione o di gradimento. Al riguardo, la medesima circola-re rinvia ad un successivo approfondimento l’analisi di questi aspetti.

3. La nuova procedura di deposito. Prime note operative In attesa degli opportuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, per quanto attiene al-la preventiva registrazione dell’atto di trasferi-mento, e di Unioncamere, per quanto attiene al-la creazione del documento informatico e il suo successivo deposito presso l’ufficio del registro delle imprese, la circ. n. 5/IR fornisce le prime indicazioni di carattere operativo sulla nuova procedura prevista dall’art. 36, comma 1-bis, del D.L. n. 112/2008.

3.1. La creazione del documento informatico

Affinché l’atto di trasferimento di partecipazioni di S.r.l. possa essere depositato presso il registro delle imprese a cura del commercialista, la legge prevede che esso sia “sottoscritto con firma digi-tale, nel rispetto della normativa anche regola-mentare concernente la sottoscrizione dei do-cumenti informatici”. La nuova procedura di deposito richiede dun-que, innanzitutto, che la redazione del testo del-l’atto di trasferimento – contenente gli elementi identificativi delle parti contraenti (dati ana-grafici e codice fiscale) – sia effettuata utilizzan-do un programma informatico di videoscrittura. Una volta creato il file14, lo stesso deve assumere le caratteristiche del documento informatico statico non modificabile15, per tale intenden-dosi il documento, immutabile nel tempo, il cui contenuto risulti non alterabile durante le fasi di accesso e di conservazione. A tal fine, il file deve essere convertito in un formato tale da escludere l’esistenza di macroi-struzioni o codici eseguibili16 idonei ad attivare

14 Il quale avrà, a tal punto, un comune formato “doc”, “txt”

o equivalente. 15 Cfr., al riguardo, l’art. 20 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82,

recante il “Codice dell’amministrazione digitale” (c.d. “CAD”), nonché, per quanto attiene ai documenti infor-matici rilevanti ai fini tributari, l’art. 3 del D.M. 23 genna-io 2004, recante le “Modalità di assolvimento degli obbli-ghi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro ri-produzione in diversi tipi di supporto”. Per la definizione di “documento statico non modificabile” si veda l’art. 1, comma 2, lettera a), del D.M. 23 gennaio 2004 cit.

16 La circ. n. 36/E del 6 dicembre 2006 (in “il fisco” n. 47/2006, fascicolo n. 2, pag. 6898), ha chiarito che “Sono ‘macroi-struzioni’, ad esempio, i comandi che permettono l’aggiornamento automatico della data, la quale, per espres-sa previsione normativa, deve invece restare immutata. Sono ‘codici eseguibili’, ad esempio, le istruzioni non sempre visibili all’utente, in grado di controllare, in modo

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Registro delle imprese – ATTUALITÀ 6559

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funzionalità che possano modificare gli atti, i fatti o i dati nello stesso file rappresentati.

In attesa di istruzioni da parte degli organi competenti, la circ. n. 5/IR suggerisce l’utilizzo del formato PDF/A, standard riconosciuto a li-vello internazionale per l’archiviazione a lungo termine dei documenti elettronici (ISO 19005-1:2005)17 o, in alternativa, del formato TIFF che fornisce garanzie tecniche equivalenti. Come già anticipato, condizione imprescindi-bile per l’utilizzo della procedura di deposito di cui trattasi è che l’atto di trasferimento sia sot-toscritto digitalmente dai contraenti. Questi ul-timi devono dunque essere tutti dotati di firma digitale18 con certificato di sottoscrizione vali-do. L’apposizione della prima firma digitale al do-cumento in formato PDF/A o TIFF genera un file con estensione “p7m” che dovrà essere richia-mato per l’apposizione della firma digitale del secondo contraente19.

In ordine alla sottoscrizione digitale, la circ. n. 5/IR, pur ravvisando che dal dettato normati-vo non discenda un obbligo per il professionista di presenziare alla sottoscrizione dei contraenti, richiama l’opportunità che ciò avvenga nei casi in cui la conoscenza degli stessi e del contesto, nell’ambito del quale il trasferimento si concre-tizza non sia completa. In virtù di quanto previsto dall’art. 21, comma 2, del codice dell’amministrazione digitale20, il do-cumento informatico sottoscritto digitalmente così ottenuto ha l’efficacia che l’art. 2702 del co-dice civile attribuisce alla scrittura privata. L’utilizzo del dispositivo di firma si presume ri-conducibile al titolare, salvo che questi dia prova contraria. Ai fini della creazione del documento informati-co, le prime indicazioni operative di carattere provvisorio, emanate da alcune camere di com-

non pilotato da chi apre il documento, l’aspetto e il conte-nuto dello stesso …”.

17 Si tratta di una particolare categoria del formato PDF, che può essere prodotto tramite diversi strumenti (ad esem-pio, Adobe Acrobat professional, versione 8.0 e successi-ve), anche gratuiti e open source (quali Openoffice, ver-sione 2.4 e successive).

18 Cfr. art. 24 del D.Lgs. n. 82/2005. 19 In presenza di più di due contraenti, l’apposizione delle

ulteriori firme digitali andrà effettuata richiamando il file con estensione “p7m” contenente le firme già apposte precedentemente.

20 D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

mercio21 avvertono che non è ammesso il ricorso a procedure di digitalizzazione di “secondo gra-do”, consistenti, ad esempio, nella scansione e nella successiva sottoscrizione digitale di un atto redatto su carta e firmato in maniera autografa dai contraenti. In tal caso, infatti, si determina la creazione di una copia digitale (semplice) dell’atto, laddove il regolamento del registro del-le imprese impone, in caso di atti non notarili, la presentazione all’ufficio dell’atto in originale o in copia autentica.

L’iter relativo alla creazione del documento in-formatico è completato dall’apposizione della marcatura temporale, cioè dalla validazione temporale dell’atto sottoscritto digitalmente da tutte le parti contraenti, necessaria al fine di at-tribuire al documento informatico data ed ora certa. L’apposizione della marcatura temporale22 gene-ra un file con estensione “m7m” che costituisce il documento informatico che il professionista dovrà inviare telematicamente all’ufficio del re-gistro delle imprese avvalendosi del programma Fedra Plus 6 o altro equivalente.

3.2. La registrazione dell’atto presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate

Avuto riguardo al trattamento fiscale degli atti di trasferimento delle partecipazioni di S.r.l., sotto-scritti con firma digitale, l’ultimo periodo del comma 1-bis dell’art. 36 del D.L. n. 112/2008 di-spone genericamente che “Resta salva la disci-plina tributaria applicabile agli atti di cui al pre-sente comma”. La circ. n. 5/IR interpreta tale disposizione con la volontà del legislatore di estendere agli atti di trasferimento, redatti ai sensi della disciplina in commento, il medesimo trattamento previsto ai fini delle imposte di registro e di bollo, per quelli redatti in forma di atto pubblico o scrittu-ra privata autenticata ai sensi del comma 2 dell’art. 2470 del codice civile. Tale lettura, del resto, è l’unica che evita dispari-tà di trattamento tra atti aventi il medesimo con-tenuto patrimoniale e risulta confermata dalla 21 In tal senso, la CCIAA di Brescia nella nota operativa del

27 agosto 2008, n. 17 e le CCIAA del Triveneto nella nota del 15 settembre 2008.

22 Tale servizio prevede l’acquisto preventivo delle relative marche, che può essere effettuato tramite il negozio on-line del sito Infocert: https://www.firma.infocert.it. La marcatura temporale di un documento informatico può essere effettuata utilizzando DiKe, il software di fir-ma/verifica fornito da InfoCert.

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mancata previsione di un’idonea copertura fi-nanziaria della norma. È evidente, infatti, che in mancanza di siffatta “assimilazione” l’atto sottoscritto con firma digi-tale, assumendo in ogni caso il valore di una scrittura privata non autenticata, non avrebbe scontato né l’imposta di registro23 in termine fis-so, né l’imposta di bollo24 dovuta, invece, in sede di registrazione degli atti di trasferimento di partecipazioni di S.r.l. rogati, ricevuti o autenti-cati dai notai. Alla luce di tali considerazioni, la circ. n. 5/IR include gli atti di trasferimento, redatti ai sensi dell’art. 36, comma 1-bis, del D.L. n. 112/2008, tra quelli soggetti all’obbligo di registrazione in termine fisso.

Le principali difficoltà operative e interpretative legate all’adempimento di tale obbligo, sono col-legate alla circostanza che gli atti in questione sono redatti in formato elettronico ed attual-mente manca una procedura telematica per la loro registrazione. Nelle more della messa a disposizione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di un apposito sof-tware a tal fine, la circ. n. 5/IR ipotizza una pro-cedura che, in via transitoria, possa superare le indicate difficoltà, ma che, inevitabilmente, comporta alcuni disagi, primo fra tutti la neces-sità di recarsi personalmente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per l’esecuzione della formalità.

Quanto ai soggetti tenuti all’adempimento, è op-portuno precisare che obbligati alla registrazio-ne dell’atto restano esclusivamente le parti con-traenti e non il professionista incaricato del de-posito in via telematica dello stesso presso l’ufficio del registro delle imprese.

23 Nella misura fissa di 168,00 euro (cfr. art. 11, comma 1,

della Tariffa, Parte Prima, allegata al D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131). L’atto sarebbe rimasto soggetto a registra-zione soltanto in caso d’uso, il quale ultimo non sarebbe comunque integrato dal solo deposito dell’atto nel registro delle imprese. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. n. 131/1986, “Si ha caso d’uso quando un atto si deposita, per essere acquisito agli atti, presso le cancellerie giudi-ziarie nell’esplicazione di attività amministrative o presso le amministrazioni dello Stato o degli enti pubblici terri-toriali e i rispettivi organi di controllo, salvo che il deposi-to avvenga ai fini dell’adempimento di un’obbligazione delle suddette amministrazioni, enti o organi ovvero sia obbligatorio per legge o regolamento”.

24 Nella misura fissa di 15,00 euro (cfr. art. 1, comma 1-bis1, punto 3), della Tariffa, Parte Prima, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642, come sostituita dal D.M. 20 agosto 1992 e successive modificazioni e integrazioni).

La nuova disciplina non ha, infatti, incluso gli intermediari in oggetto tra quelli obbligati a ri-chiedere la registrazione ai sensi dell’art. 10 del D.P.R. n. 131/1986. I contraenti (o uno soltanto di essi) hanno co-munque la facoltà di conferire al professionista l’incarico di provvedere per loro conto alla ri-chiesta di registrazione, tramite una procura speciale con sottoscrizione autenticata a cura dello stesso professionista ai sensi dell’art. 63, comma 2, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, da allegarsi alla richiesta.

Trattandosi di atti soggetti a registrazione in termine fisso, la richiesta va presentata all’uffi-cio dell’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data di formazione dell’atto, quale risultan-te dalla sua marcatura temporale. La richiesta, da redigersi utilizzando il Modello 69, deve essere accompagnata dalla presenta-zione, su supporto informatico (ad esempio: cd rom), dell’originale dell’atto di trasferimento (costituito dall’atto in formato elettronico sotto-scritto dai contraenti con firma digitale e con marcatura temporale)25 e di una copia in forma cartacea del medesimo atto. La circ. n. 5/IR ipotizza anche l’eventualità che l’Agenzia delle Entrate possa richiedere la pre-sentazione di un’ulteriore fotocopia al fine di agevolare la restituzione da parte degli uffici del-la copia dell’atto attestante l’avvenuta registra-zione26.

Alla richiesta deve essere allegato il Modello F23 comprovante il versamento delle imposte di registro27 e di bollo28. A tal riguardo, la circolare in commento precisa che l’imposta di registro è dovuta nella misura fissa di 168,00 euro, mentre alcuni dubbi si pongono sulla misura dell’imposta di bollo. Dubbi dovuti alla circostanza che l’importo di 15,00 euro, espressamente previsto per gli “atti

25 La circ. n. 5/IR segnala che, alla data di sua emanazione,

era ancora in corso la verifica da parte della Sogei della compatibilità del file con estensione “m7m” con gli stan-dard di archiviazione dell’Agenzia delle Entrate. La circo-lare, pertanto, consiglia di verificare le istruzioni che, sul punto, saranno impartite dalla stessa Agenzia ai propri uf-fici periferici.

26 La medesima circolare fa presente che, in simili circo-stanze, l’allegazione sarebbe effettuata per mere esigenze organizzative dell’ufficio sicché l’ulteriore copia cartacea richiesta non dovrebbe essere ritenuta assoggettabile all’imposta di bollo.

27 Utilizzando il codice-tributo 109T. 28 Utilizzando il codice-tributo 456T.

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di cessione di quote sociali” redatti nella forma di scrittura privata autenticata dall’art. 1, com-ma 1-bis1, punto 3), della Tariffa, Parte Prima, allegata al D.P.R. n. 642/1972, è riservata agli at-ti sottoposti a registrazione con procedure tele-matiche. L’attuale impossibilità di avvalersi di dette pro-cedure per la registrazione degli atti in oggetto, formati senza l’intervento del notaio, potrebbe indurre a sostenere l’applicabilità della misura di 14,62 euro, per ogni foglio29, prevista tanto dall’art. 1, comma 1, della predetta Tariffa (ri-guardo alle scritture private autenticate) quanto dal successivo art. 2, comma 1 (riguardo alle scritture private non autenticate). La soluzione dipende, a ben vedere, dall’indivi-duazione di quale sia la disciplina tributaria ap-plicabile agli atti di trasferimento di partecipa-zioni di S.r.l. fatta “salva” dall’ultimo periodo del comma 1-bis dell’art. 36 in commento. Se, infatti, tale disposizione intende fare salva la disciplina relativa agli “atti” in oggetto, indipen-dentemente dalla forma che essi assumono e dalle procedure seguite per la loro registrazione, dovrebbe concludersi per l’applicabilità della misura di 15,00 euro. Viceversa, resterebbe ap-plicabile la misura di 14,62 euro per foglio. Nel caso l’Agenzia delle Entrate ritenesse di ac-cogliere quest’ultima impostazione, la circolare precisa, peraltro, che mentre per il documento informatico originale, mancando i fogli, l’im-porto di 14,62 euro resterebbe dovuto in misura fissa, per la copia cartacea detto importo do-vrebbe, invece, essere moltiplicato per il numero di fogli di cui l’atto si compone.

Per quanto concerne, infine, le modalità di assol-vimento dell’imposta, la circolare non esclude la possibilità di utilizzare, al posto del Modello F23, quanto meno per la copia cartacea, i contrassegni sostitutivi delle marche da bollo rilasciati, con modalità telematiche, dagli intermediari conven-zionati con l’Agenzia delle Entrate (ad esempio, rivenditori di generi di monopolio)30.

3.3. Il deposito del’atto presso l’ufficio del registro delle imprese

Per quanto concerne il deposito dell’atto di tra-sferimento presso l’ufficio del registro delle im-

29 Ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 642/1972, il foglio si inten-

de composto da quattro facciate. 30 Con riferimento al documento informatico originale, la

circolare non nasconde le perplessità sulla possibilità di assolvere l’imposta con tale modalità.

prese, la legge, come già anticipato, attribuisce al commercialista il ruolo di intermediario te-nuto all’inoltro in via telematica della richiesta di iscrizione entro trenta giorni dal perfeziona-mento dell’atto stesso. L’ufficio del registro delle imprese competente territorialmente è quello nella cui circoscrizione è stabilita la sede legale della S.r.l. le cui parte-cipazioni sono oggetto di trasferimento31.

La richiesta di iscrizione deve essere predisposta utilizzando il Modello S6, da compilare avva-lendosi del programma Fedra Plus 6 o altro e-quivalente. Una volta compilato il modello, il professionista incaricato del deposito deve sottoscrivere con la propria firma digitale la richiesta di iscrizione, allegando allo stessa il documento informatico recante l’atto di trasferimento sottoscritto digi-talmente dalle parti contraenti con relativa mar-catura temporale. Alla richiesta dovrà altresì essere allegato il do-cumento informatico in formato non modifica-bile (PDF/A o TIFF), risultante dalla scansione della copia cartacea dell’atto di trasferimento rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, recante gli estremi di registrazione dell’atto e la quietanza relativa alle somme riscosse. È opportuno infatti ricordare che, ai fini della sua iscrivibilità, l’atto di trasferimento deve es-sere stato previamente sottoposto a registrazio-ne presso l’Agenzia delle Entrate. Tale allegazio-ne permette al conservatore del registro delle imprese di accertare l’avvenuta esecuzione della formalità.

In ordine alla compilazione del Modello S6, la circ. n. 5/IR, nelle more di un eventuale aggior-namento della modulistica da parte degli organi preposti, fornisce alcune indicazioni di carattere operativo. Nel riquadro B/estremi dell’atto, il codice da uti-lizzare per indicare la forma dell’atto sottoscritto con firma digitale è individuato nella lettera “S” (Forma scritta). Nel riquadro “Note”, l’intermediario deve rila-sciare, ai sensi e per gli effetti degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, un’apposita dichiarazione in cui attesti la sua qualità di i-scritto nell’Albo dei Dottori commercialisti e de-gli Esperti contabili, l’assenza di provvedimenti disciplinari a suo carico ostativi all’esercizio del-

31 Tale competenza deve essere indicata in sede di predispo-

sizione della richiesta di iscrizione dell’atto.

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la professione e il fatto che procede al deposito su designazione delle parti contraenti.

Di seguito, il fac-simile di tale dichiarazione ri-portato nella circ. n. 5/IR:

“Il sottoscritto …..., nato a ............... il ../../…., consapevole delle responsabilità penali previste in ca-so di falsa dichiarazione, ai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. n. 445/2000, dichiara di essere iscritto nel-la sezione A “Commercialisti” dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di …………….. al numero ……….. Dichiara, inoltre, di non avere a proprio carico provvedimenti disciplinari ostativi all’esercizio della professione e di espletare il presente incarico su designazione delle parti contraenti”.

La circolare precisa che detta dichiarazione non è dovuta dal professionista che sottoscrive digi-talmente la pratica mediante dispositivo di firma con ruolo emesso dal Consiglio naziona-le dei Dottori commercialisti e degli Esperti con-tabili, per il tramite degli Ordini convenzionati, ovvero dall’autorità di certificazione “Certicomm Firma Qualificata” in epoca antecedente il 10 luglio 2008, purché non ancora scaduto.

Si ricorda, infine, che la richiesta di iscrizione comporta l’assolvimento, nei modi ordinari, dei diritti di segreteria (nella misura di 90,00 euro) e dell’imposta di bollo (nella misura di 65,00 eu-ro)32. 32 Tale versamento si aggiunge all’imposta di bollo dovuta in

sede di registrazione dell’atto di trasferimento presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

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Rassegna Stampa martedì 19 agosto 2008

Il Sole - 24 Ore, p. 29 �� Diritto commerciale - Impresa - Registro Imprese - Deposito degli atti di cessionedi quote di srl - Semplificazione degli adempimenti - Novità del DL 112/2008 convertitoin legge - Tutela della sicurezza

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Rassegna Stampa venerdì 19 settembre 2008

Il Sole - 24 Ore, p. 37 �� Diritto commerciale - Impresa - Registro Imprese - Deposito degli atti di cessionedi quote di srl - Semplificazione degli adempimenti - Novità del DL 112/2008 convertito- Registrazione degli atti (istruzioni delle Camere di Commercio del Triveneto)

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Rassegna Stampa mercoledì 13 agosto 2008

Il Sole - 24 Ore, p. 21 � Diritto commerciale - Impresa - Registro Imprese - Deposito degli atti di cessionedi quote di srl - Semplificazione degli adempimenti - Novità del DL 112/2008 convertitoin legge - Salvezza della disciplina tributaria applicabile agli atti di trasferimento

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile

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A CURA DELL’ISTITUTO DI RICERCA DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Piazza della Repubblica, 68 - 00185 Roma

www.irdcec.it - [email protected]

CIRCOLARE N. 5/IR DEL 18 SETTEMBRE 2008

IL TRASFERIMENTO DELLE PARTECIPAZIONI DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA

PRIME NOTE OPERATIVE

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Il ruolo dell’intermediario nella procedura: la ratio legis. – 3. La procedura di

deposito dell’atto presso il registro delle imprese. – 4. La registrazione dell’atto di trasferimento.

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1. Premessa

Con l’art. 36, comma 1-bis, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla l. 6 agosto 2008,

n. 1331, in vigore dallo scorso 22 agosto, è stata approvata una nuova procedura di deposito presso il registro

delle imprese degli atti di trasferimento delle partecipazioni di società a responsabilità limitata.

La norma citata dispone che “l’atto di trasferimento di cui al secondo comma dell’art. 2470 del codice civile

può essere sottoscritto con firma digitale, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la

sottoscrizione dei documenti informatici, ed è depositato, entro trenta giorni, presso l’ufficio del registro delle

imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura di un intermediario abilitato ai sensi dell’art. 31,

comma 2-quater, della legge 24 novembre 2000, n. 340. In tale caso, l'iscrizione del trasferimento nel libro dei

soci ha luogo, su richiesta dell'alienante e dell'acquirente, dietro esibizione del titolo da cui risultino il

trasferimento e l'avvenuto deposito, rilasciato dall'intermediario che vi ha provveduto ai sensi del presente

comma. Resta salva la disciplina tributaria applicabile agli atti di cui al presente comma”.

Ai fini di una completa esposizione della fattispecie va ricordato che, in virtù di quanto previsto dal secondo

comma dell’art. 2470 c.c., il deposito presso il registro delle imprese dell’atto di trasferimento delle

partecipazioni di s.r.l. deve essere effettuato dal notaio che ne ha autenticato la sottoscrizione. La nuova

disposizione, dunque, introduce una procedura alternativa che non sostituisce quella già vigente, ma che si

affianca ad essa, offrendo agli operatori un’ulteriore opportunità, in coerenza con gli intenti, dichiaratamente

perseguiti dal legislatore, di semplificazione e accelerazione delle procedure amministrative concernenti l’attività

d’impresa.

Al riguardo, va considerato che il regime di pubblicità degli atti di trasferimento delle partecipazioni previsto

dall’art. 2470 c.c. è relativamente recente, essendo stato introdotto dalla l. 12 agosto 1993, n. 310 (c.d. legge

Mancino) che, come si evince dalla relazione di accompagnamento, si proponeva di “prescrivere e reprimere

ogni possibile forma di utilizzazione strumentale di circuiti finanziari per finalità illecite”. In altre parole,

attraverso l’istituzione di un regime di pubblicità dei trasferimenti delle partecipazioni delle società a

responsabilità limitata, delle società per azioni non quotate e delle aziende, il legislatore intendeva facilitare lo

svolgimento delle indagini su operazioni di riciclaggio di denaro di illecita provenienza. L’avvenuta istituzione

del registro delle imprese e l’emanazione - nel corso degli anni - di una serie di provvedimenti che, in attuazione

della normativa comunitaria, hanno imposto stringenti misure precauzionali a fini di contrasto dei fenomeni di

riciclaggio, rendono oggi possibile il ricorso a soluzioni alternative per i problemi in precedenza legati alla

determinazione di una data certa e all’identificazione delle parti degli atti in oggetto.

In virtù del richiamo all’art. 31, comma 2-quater, della l. 24 novembre 2000, n. 340, la norma in commento

individua negli “iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali” i soggetti idonei

a rivestire il ruolo di intermediario nella procedura di deposito, da ciò evincendosi la volontà del legislatore di

contemperare l’esigenza di semplificazione sopra richiamata con la necessità di garantire la tutela del pubblico

interesse, rappresentato nella specie dall’efficacia del regime di pubblicità richiesto dalla legge per gli atti in

oggetto. Peraltro, per effetto di quanto disposto dall’art. 78, comma 1, del d.lgs. 28 giugno 2005, n. 139, tale

1 Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 21 agosto 2008, n. 125 (S.O. n. 196/L).

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competenza deve ritenersi attribuita esclusivamente agli iscritti nella sezione A “Commercialisti” dell’Albo dei

dottori commercialisti e degli esperti contabili2.

Nel rinviare l’analisi della disciplina giuridica del trasferimento di partecipazioni di s.r.l. ad un successivo

approfondimento, nel prosieguo saranno esaminati gli aspetti inerenti al ruolo dell’intermediario, come

evincibile dalla ratio legis, nonché i profili operativi della procedura finalizzati alla registrazione dell’atto presso

gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e al successivo deposito dello stesso presso il registro delle imprese.

2. Il ruolo dell’intermediario nella procedura: la ratio legis

L’attribuzione al commercialista del ruolo di intermediario nell’ambito della procedura di iscrizione nel registro

delle imprese degli atti di trasferimento delle partecipazioni di s.r.l. si ricollega alla precipua volontà legislativa di

assegnare a detto soggetto il compito di sovraintendere all’intera procedura di deposito come desumibile, da un

lato, dall’ineludibilità della figura dell’intermediario de quo e, dall’altro, dalla necessaria iscrizione dei soggetti che

possono ricoprire tale ruolo nell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Con riferimento al primo dei due aspetti evidenziati, è di tutto rilievo la peculiarità dell’art. 36, comma 1-bis, del

d.l. n. 112/2008 rispetto ad altri contesti normativi, quali ad esempio quelli relativi alla presentazione telematica

delle dichiarazioni fiscali o al deposito telematico dei bilanci presso il registro delle imprese. In tali casi, infatti,

l’intervento dell’intermediario è meramente eventuale. Diversamente, nella vicenda del trasferimento di

partecipazioni di s.r.l., ai fini del deposito presso il registro delle imprese dei relativi atti la norma non consente

di prescindere dall’intervento dell’intermediario, da ciò evincendosi la centralità di questa figura e il ruolo di

“certificatore” ad essa assegnato. Ciò a dimostrazione del fatto che il legislatore ha sì inteso attuare un processo

di modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, ma al contempo ha ritenuto

opportuno prevedere un meccanismo idoneo a garantire il corretto funzionamento del registro delle imprese,

nell’ottica della tutela del pubblico interesse.

Detta tutela sarebbe stata, invero, fortemente compromessa laddove il legislatore avesse affidato il ruolo di

intermediario a soggetti privi di almeno uno dei due dei requisiti a tal fine necessari: riconosciute competenze in

materia societaria e uno status giuridico che ponga l’intermediario al servizio del pubblico interesse.

La scelta legislativa di assegnare ai commercialisti il ruolo in oggetto risulta coerente con le indicate finalità: non

va infatti dimenticato che, ai sensi dell’art. 1, comma 1, del d.lgs. n. 139/2005, “agli iscritti nell’Albo dei dottori

commercialisti e degli esperti contabili (...) è riconosciuta competenza specifica in economia aziendale e diritto

d’impresa e, comunque, nelle materie economiche, finanziarie, tributarie, societarie ed amministrative” e che, ai

sensi dell’art. 5 del codice deontologico della professione di dottore commercialista ed esperto contabile, il

professionista “ha il dovere e la responsabilità di agire nell’interesse pubblico”.

2 L’art. 78, comma 1, del d.lgs. n. 139/2005 stabilisce infatti che “a decorrere dal 1° gennaio 2008, i richiami agli «iscritti negli

albi dei dottori commercialisti» o ai «dottori commercialisti», nonché i richiami agli «iscritti negli albi dei ragionieri e periti commerciali» o ai «ragionieri e periti commerciali» contenuti nelle disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intendono riferiti agli iscritti nella Sezione A Commercialisti dell’Albo”. Nella presente circolare, nell’individuare la figura dell’intermediario nell’ambito della procedura di deposito presso il registro delle imprese degli atti di trasferimento delle partecipazioni di s.r.l., si farà riferimento agli iscritti nella Sezione A dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili utilizzando per brevità il termine “commercialista”.

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Sotto il profilo strettamente tecnico, è opportuno precisare che la recente previsione legislativa non riguarda la

validità dell’atto ma, al pari della procedura di deposito prevista dal secondo comma dell’art. 2470 c.c., rileva

esclusivamente ai fini della sua opponibilità nei confronti dei terzi.

Alla luce di quanto esposto la norma, prendendo atto di una situazione di fatto già esistente, nell’ottica della

semplificazione, consente dunque al commercialista di assistere le parti contraenti dalla stesura del preliminare

fino all’adempimento delle formalità finalizzate all’opponibilità nei confronti dei terzi dell’atto di trasferimento.

È infatti evidente che, nella generalità delle circostanze, l’incarico relativo al deposito dell’atto presso il registro

delle imprese si collocherà nell’ambito di un più ampio mandato professionale finalizzato alla definizione

dell’accordo e alla verifica degli aspetti giuridici ed economici ad esso correlati.

Occorre tuttavia rilevare che, anche qualora il mandato professionale fosse conferito limitatamente al mero

deposito telematico dell’atto di trasferimento, il commercialista - in ottemperanza all’obbligo deontologico di

soddisfare le necessità del proprio cliente nei limiti del rispetto dell’interesse pubblico - sarebbe comunque

tenuto a svolgere una serie di adempimenti. In particolare il commercialista, fermo restando quanto stabilito

dalla legge sulla privacy e dalla normativa in materia di antiriciclaggio, è tenuto ad effettuare i seguenti controlli:

1. verifica dell’identità3 e della capacità di agire delle parti nonché, nel caso di soggetti diversi dalle

persone fisiche, dei relativi poteri di rappresentanza;

2. verifica della titolarità, da parte del disponente, dei beni o diritti oggetto del trasferimento, avendo

anche riguardo all’eventuale esistenza di regimi di comunione dei beni;

3. controllo della non contrarietà dell’atto al buon costume e all’ordine pubblico.

Per gli stessi motivi, nel caso in cui il commercialista abbia ricevuto un mandato professionale più ampio, si

rendono necessarie ulteriori verifiche, tra le quali principalmente il controllo dell’atto costitutivo della società le

cui partecipazioni formano oggetto di trasferimento, al fine di accertare la presenza di clausole di intrasferibilità,

di prelazione o di gradimento. Anche per l’analisi di questi aspetti si rinvia ad un successivo approfondimento.

3. La procedura di deposito dell’atto presso il registro delle imprese

Sotto il profilo operativo, l’art. 36, comma 1-bis, del d.l. n. 112/2008 stabilisce che:

– l’atto di trasferimento delle partecipazioni di s.r.l. può essere sottoscritto dalle parti con firma digitale e

depositato entro trenta giorni da un intermediario abilitato ex art. 31, comma 2-quater, della l. n.

340/2000 presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale;

– l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci avviene, su richiesta dell’alienante e dell’acquirente,

dietro esibizione del titolo, rilasciato dal suddetto intermediario, da cui risultino il trasferimento e

l’avvenuto deposito.

Sotto il profilo tributario, resta salva la disciplina applicabile agli atti di trasferimento di partecipazioni di s.r.l.

3 Si fa presente che, alla luce di quanto disposto dalla normativa antiriciclaggio, per i dottori commercialisti ed esperti contabili

la verifica dell’identità delle parti del contratto costituisce - al verificarsi di determinati presupposti, peraltro piuttosto frequenti - l’adempimento di un preciso obbligo di legge. In particolare, ai sensi dell’art. 16 del d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, detto adempimento è dovuto, anche nell’ipotesi del mero invio telematico, ogni qual volta il trasferimento delle partecipazioni di s.r.l. implichi la movimentazione di somme di denaro di importo pari o superiore a quindicimila euro, nonché in tutti quei casi in cui l’operazione abbia valore non determinato o non determinabile. Al riguardo si veda anche il documento “Antiriciclaggio (d.lgs. 231/2007): linee guida per l’adeguata verifica della clientela”, a cura della commissione antiriciclaggio del CNDCEC, redatto dal sottogruppo “Adeguata verifica della clientela”.

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In attesa degli opportuni chiarimenti da parte di Unioncamere, di seguito si forniscono le prime indicazioni di

carattere procedurale in ordine al deposito, in via telematica, degli atti di trasferimento presso il registro delle

imprese, distinguendo gli adempimenti relativi alla creazione del documento informatico da quelli relativi al

deposito dello stesso.

a. La creazione del documento informatico

Ai fini del deposito presso il registro delle imprese, l’atto di trasferimento delle partecipazioni – contenente gli

elementi identificativi delle parti contraenti (dati anagrafici e codice fiscale) – deve assumere le caratteristiche

del documento informatico non modificabile ed essere sottoscritto digitalmente sia dal dante causa che

dall’avente causa del trasferimento. Ciò implica in primo luogo che le parti contraenti siano munite di firma

digitale. In mancanza, l’unica procedura di deposito esperibile è, pertanto, quella con autentica notarile, ai sensi

del secondo comma dell’art. 2470 c.c.

La norma, limitandosi a stabilire che l’atto può essere sottoscritto dalle parti con firma digitale, lascia intendere

che i contraenti possano apporre la firma digitale in momenti distinti, senza peraltro la necessità della presenza

fisica dell’intermediario al momento della sottoscrizione digitale. Tale presenza è tuttavia necessaria ogni

qualvolta appaia opportuna in ragione del limitato grado di conoscenza dei contraenti medesimi e del contesto

nell’ambito del quale il trasferimento si concretizza.

Al fine di garantire l’integrità e l’immodificabilità del documento informatico recante l’atto di trasferimento, il

file da sottoscrivere digitalmente deve essere in formato tale da escludere l'esistenza di macroistruzioni o codici

eseguibili tali da attivare funzionalità che possano modificare gli atti, i fatti o i dati nello stesso file rappresentati.

Pertanto, non tutti i formati sono utilizzabili (si pensi ai più comuni .doc, ma anche al "normale" .pdf).

In questa prima fase di applicazione della nuova disciplina e in attesa degli ulteriori approfondimenti da parte di

Unioncamere e degli organismi tecnici preposti (Cnipa e Ministero per la pubblica amministrazione e

l'innovazione), il formato da utilizzare per la redazione del documento informatico è individuabile nel formato

PDF/A, standard riconosciuto a livello internazionale per l’archiviazione a lungo termine dei documenti

elettronici (ISO 19005-1:2005). Si tratta di una particolare categoria del formato PDF, che può essere prodotto

tramite diversi strumenti (ad esempio Adobe Acrobat professional, versione 8.0 e successive), anche gratuiti e

open source (quali Openoffice, versione 2.4 e successive).

In alternativa al formato PDF/A, può essere utilizzato il formato TIFF (.tif) che fornisce garanzie tecniche

equivalenti.

Deve evidenziarsi che, ai fini del deposito telematico, non è ammesso il ricorso a procedure di digitalizzazione

di “secondo grado”, consistenti ad esempio nella scansione e nella successiva sottoscrizione digitale di un atto

redatto su carta e firmato manualmente. In tal caso, infatti, si determina la creazione di una copia digitale

(semplice) dell’atto, laddove il regolamento del registro delle imprese impone, in caso di atti non notarili, la

presentazione all’ufficio dell’atto in originale o in copia autentica4. Si ricorda altresì che, ai sensi dell’art. 21,

comma 2, del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (codice dell’amministrazione digitale) “il documento informatico,

sottoscritto con firma digitale o con un altro tipo di firma elettronica qualificata, ha l’efficacia prevista dall'art.

4 Così si legge nelle prime indicazioni provvisorie fornite dalla CCIAA di Brescia nella nota operativa del 27 agosto 2008, n.

17 e dalle CCIAA del Triveneto nella nota del 15 settembre 2008.

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2702 del codice civile. L’utilizzo del dispositivo di firma si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia

prova contraria”.

Fondamentale rilievo in questa fase assume infine la c.d. marcatura temporale dell’atto, ovvero la validazione

temporale del contratto sottoscritto digitalmente dalle parti contraenti5, necessaria al fine di attribuire al

documento informatico una data certa. L’apposizione della sottoscrizione digitale ad opera dell’ultimo

contraente che a ciò provvede, con relativa marcatura temporale, determina la data dell’atto che dovrà essere

riportata nel modello S6, da utilizzarsi, come si dirà di qui a breve, per l’invio telematico del documento

informatico all’ufficio del registro delle imprese avvalendosi del programma Fedra Plus.

Sotto il profilo operativo, la creazione del documento informatico da depositare presso il registro delle imprese

implica dunque i seguenti passaggi:

– predisposizione dell’atto di trasferimento mediante un programma di videoscrittura;

– conversione del file in formato statico non modificabile (PDF/A o TIFF);

– apposizione della firma digitale da parte di ciascuno dei contraenti (sin dalla prima firma, si genera un

file con estensione .p7m);

– apposizione della marcatura temporale al file sottoscritto digitalmente da tutte le parti contraenti (il file

.p7m assume l’estensione .m7m)6.

b. Il deposito telematico dell’atto presso il registro delle imprese

Entro trenta giorni dal perfezionamento dell’atto mediante marcatura temporale, il commercialista deve

procedere al deposito telematico dell’atto di trasferimento delle partecipazioni, sottoscritto digitalmente dai

contraenti, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede legale della s.r.l. le

cui partecipazioni sono oggetto di trasferimento.

Il professionista incaricato del deposito deve sottoscrivere con la propria firma digitale la richiesta di iscrizione

dell’atto nel registro delle imprese, da effettuarsi utilizzando il modello S6 predisposto avvalendosi del

programma Fedra Plus, e allegando allo stesso l’atto di trasferimento sottoscritto digitalmente dalle parti

contraenti. Inoltre, ai fini della iscrivibilità dell’atto, è necessario che esso risulti essere stato previamente

registrato presso l’Agenzia delle Entrate, secondo modalità che consentano al conservatore del registro delle

imprese di constatare l’avvenuta registrazione. A tal fine, alla richiesta di deposito presso il registro delle

imprese il commercialista dovrà altresì allegare il documento informatico non modificabile (file in formato

PDF/A) risultante dalla scansione della copia cartacea dell’atto di trasferimento rilasciata dall’Agenzia delle

Entrate, recante gli estremi di registrazione dell’atto (data e numero della registrazione) e la quietanza relativa

alle imposte versate7.

Per quanto concerne la compilazione del modello S6, nelle more dell’aggiornamento della modulistica da parte

del Ministero dello Sviluppo economico, nel riquadro B/estremi dell’atto si ritiene che il codice da utilizzare per

indicare la forma dell’atto sottoscritto con firma digitale sia la lettera “S” (Forma scritta).

5 Art. 1, comma 1, lett. f), allegato tecnico al D.P.C.M. 8 febbraio 1999. 6 In relazione al formato del file sottoscritto dalle parti, si veda anche quanto riportato nel successivo paragrafo 4, alla nota 14. 7 Sul punto si rinvia al paragrafo 4.

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7

Nel riquadro “Note” dovrà inoltre essere riportata un’apposita dichiarazione dell’intermediario, rilasciata ai

sensi e per gli effetti degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000, attestante la sua qualità di iscritto nell’Albo dei

dottori commercialisti e degli esperti contabili senza provvedimenti disciplinari a suo carico ostativi all’esercizio

della professione e il fatto che procede al deposito su designazione delle parti contraenti.

Di seguito, un facsimile di tale dichiarazione:

“Il sottoscritto …..., nato a ............... il ../../…., consapevole delle responsabilità penali previste in caso di falsa dichiarazione,

ai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. n. 445/2000, dichiara di essere iscritto nella sezione A “Commercialisti” dell’Albo dei

dottori commercialisti e degli esperti contabili di …………….. al numero ………..

Dichiara, inoltre, di non avere a proprio carico provvedimenti disciplinari ostativi all’esercizio della professione e di espletare il

presente incarico su designazione delle parti contraenti.”

Tale dichiarazione di notorietà attestante l’iscrizione all’Albo, nonché l’insussistenza di provvedimenti

disciplinari a carico del professionista incaricato, non è necessaria nel caso di sottoscrizione digitale della pratica

mediante dispositivo di firma con ruolo emesso dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli

esperti contabili, per il tramite degli Ordini convenzionati, ovvero dall’autorità di certificazione “Certicomm

Firma Qualificata” in epoca antecedente al 10 luglio 2008, purché non ancora scaduto.

La richiesta di iscrizione determina l’assolvimento, nei modi ordinari, dei diritti di segreteria (nella misura di

90,00 euro) e dell’imposta di bollo (nella misura di 65,00 euro).

4. La registrazione dell’atto di trasferimento

Come si è anticipato, l’ultima parte del comma 1-bis dell’art. 36 del d.l. n. 112/2008 stabilisce che “resta salva la

disciplina tributaria applicabile agli atti di cui al presente comma”.

La finalità dell’inciso normativo appare quella di garantire che la nuova procedura non determini un minore

gettito erariale, con quel che ne conseguirebbe in termini di mancata copertura finanziaria della norma

medesima.

Seppur attraverso una formulazione non del tutto chiara, l’intenzione del legislatore sembra essere stata quella

di estendere agli atti di trasferimento sottoscritti digitalmente ai sensi del comma 1-bis dell’art. 36 del d.l. n.

112/2008, il medesimo trattamento ai fini delle imposte di registro e di bollo previsto con riferimento ai

corrispondenti atti formalizzati in scrittura privata autenticata ai sensi del secondo comma dell’art. 2470 c.c.

a. Imposta di registro

Avuto riguardo all’imposta di registro, quanto sopra evidenziato si traduce nell’obbligo di registrazione in

termine fisso dell’atto di trasferimento sottoscritto digitalmente (entro 20 giorni dalla data di formazione, quale

risultante dalla marcatura temporale apposta dall’ultima delle parti contraenti), con applicazione dell’imposta

nella misura fissa di 168,00 euro8.

8 Art. 11 della tariffa, parte prima, allegata al D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131. Si ricorda che secondo la risoluzione dell’Agenzia

delle Entrate n. 225/E del 5 giugno 2008, in caso di cessione di una partecipazione nei confronti di più cessionari, con conseguente frazionamento della stessa, l’imposta di registro nella misura fissa di 168,00 euro si applica sull’atto non già in misura unitaria, bensì moltiplicandola per il numero di disposizioni negoziali in esso contenute. Si segnala, tuttavia, che tale orientamento non è pacifico in dottrina, in considerazione del fatto che l’imposizione in misura fissa è collegata alla mera esecuzione della formalità della registrazione e non alla natura o agli effetti scaturenti dall’atto presentato per la registrazione.

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L’obbligo di provvedere alla registrazione dell’atto grava esclusivamente sulle parti che, a tal fine, potranno

effettuare la richiesta presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, senza vincoli di competenza

territoriale9. Il commercialista, infatti, non risulta annoverato tra i soggetti obbligati a richiedere la registrazione

dell’atto, ai sensi dell’art. 10 del D.P.R. n. 131/1986. Nulla vieta, tuttavia (ed è anzi presumibile che ciò assurga

a prassi consolidata), che le parti contraenti conferiscano all’intermediario l’incarico di provvedere per loro

conto alla richiesta di registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate10.

b. Imposta di bollo

Per quanto concerne l’imposta di bollo, gli atti di cessione di partecipazioni sociali redatti nella forma di

scrittura privata autenticata, ai sensi del punto 3) del comma 1-bis. 1 dell’art. 1 della Tariffa dell’imposta di bollo,

parte prima, annessa al D.P.R. n. 642/197211, sono soggetti all’imposta nella misura di 15,00 euro.

Tuttavia, non va sottaciuto che detta misura è prevista specificatamente per gli atti sottoposti a registrazione

con procedure telematiche, per cui si pone il dubbio, nell’attuale impossibilità di avvalersi di dette procedure

per la registrazione degli atti in oggetto, se non torni applicabile la misura di 14,62 euro ordinariamente prevista

per gli atti autenticati da notai o da altri pubblici ufficiali dall’art. 1, comma 1, della predetta Tariffa.

Accogliendo tale impostazione, sembra potersi sostenere, quanto meno con riferimento al documento

informatico originale, che l’importo di 14,62 euro non può dipendere dal numero dei fogli di cui l’atto si

compone. Maggiori dubbi si pongono invece, al riguardo, per la copia in formato cartaceo da presentare

all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate per la registrazione, in quanto la nota 1 all’art. 1 della Tariffa, parte prima,

dell’imposta di bollo dispone che “per le copie dichiarate conformi, l'imposta, salva specifica disposizione, è

dovuta indipendentemente dal trattamento previsto per l'originale”. Per la copia dovrebbe dunque applicarsi la

misura di 14,62 euro per ogni foglio12, conformemente a quanto previsto dall’art. 1, comma 1, della predetta

Tariffa13.

c. Procedura di registrazione

Nell’attesa di chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate, di seguito si forniscono le prime

indicazioni in ordine alle modalità con cui procedere alla registrazione del documento informatico di

trasferimento di partecipazioni di s.r.l..

In via transitoria, fino a quando l’Agenzia delle Entrate non predisporrà un apposito “ambiente” informatico

riservato alla registrazione in via telematica degli atti in oggetto, è ipotizzabile che la registrazione dell’atto

digitale di trasferimento possa avere luogo mediante presentazione all’ufficio, a cura di una delle parti

contraenti, della richiesta di registrazione (modello 69), allegando alla stessa, su supporto informatico, l’atto di

9 Art. 9, comma 2, D.P.R. n. 131/1986. 10 Tale incarico, come si vedrà di seguito, dovrà constare da apposita procura speciale conferita per iscritto con sottoscrizione

autenticata a cura dello stesso commercialista, ai sensi del comma 2 dell’art. 63 del D.P.R. n. 600/1973. Tale procura deve essere allegata alla richiesta di registrazione presentata dal professionista all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

11 Come sostituita dal decreto del Ministro delle finanze 20 agosto 1992, e successive modificazioni e integrazioni. 12 Ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 642/1972, il foglio si intende composto da quattro facciate. 13 Giova ricordare che tale versamento si aggiunge all’imposta di bollo da corrispondere, in misura pari a 65,00 euro, in sede di

deposito telematico dell’atto presso il registro delle imprese.

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trasferimento sottoscritto digitalmente dalle parti (con apposizione della marcatura temporale) 14 unitamente ad

una copia in formato cartaceo del medesimo atto15.

La richiesta di registrazione dovrà essere accompagnata altresì dalla presentazione all’ufficio dell’Agenzia delle

Entrate del modello F23 attestante l’avvenuto versamento dell’imposta di registro16 e dell’imposta di bollo17

nelle misure in precedenza illustrate.

Come già anticipato, se alla richiesta di registrazione provvede il commercialista, al modello 69 deve essere

allegata anche la procura speciale conferita per iscritto dalla parte su incarico della quale la richiesta viene

presentata, con sottoscrizione autenticata a cura dello stesso professionista, ai sensi del comma 2 dell’art. 63 del

D.P.R. n. 600/1973.

Effettuati i dovuti controlli, l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate restituisce una copia in formato cartaceo

dell’atto di trasferimento recante l’annotazione della data e del numero della registrazione e la quietanza delle

somme riscosse.

Tale copia cartacea dell’atto di trasferimento, come illustrato in precedenza, deve essere trasformata in

documento informatico non modificabile (file in formato PDF/A) ed essere allegata – unitamente all’atto di

trasferimento in formato digitale – alla richiesta di iscrizione nel registro delle imprese che il commercialista

effettua in via telematica avvalendosi del programma Fedra Plus.

14 Si segnala che, alla data di chiusura della presente circolare, è in corso la verifica da parte della Sogei della compatibilità del

file in formato .m7m con gli standard di archiviazione dell’Agenzia delle Entrate. Si consiglia, pertanto, di verificare le istruzioni che verranno fornite agli uffici dall’Agenzia stessa.

15 Dal momento che l’Agenzia delle Entrate dovrà restituire una copia in formato cartaceo dell’atto attestante l’avvenuta registrazione, potrebbe porsi l’eventualità che l’Agenzia delle Entrate, per poter archiviare una copia dell’atto in formato cartaceo, richieda l’allegazione di un’ulteriore copia cartacea (va da sé che in tal caso l’allegazione sarebbe effettuata per mere esigenze organizzative dell’ufficio e dunque non dovrebbe essere ritenuta assoggettabile all’imposta di bollo).

16 Utilizzando il codice tributo 109T. 17 Utilizzando il codice tributo 456T. Non dovrebbe escludersi la possibilità di assolvere l’imposta di bollo mediante i

contrassegni sostitutivi delle marche da bollo rilasciati, con modalità telematiche, dagli intermediari convenzionati con l’Agenzia delle Entrate (es. rivenditori di generi di monopolio). Tale modalità di pagamento risulta, tuttavia, difficilmente ipotizzabile per il documento informatico originale recante l’atto di trasferimento di partecipazioni.