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CHE COS’È IL BULLISMO E ALCUNE CARATTERISTICHE DEI PROTAGONISTI

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CHE COS’È IL BULLISMOE ALCUNE CARATTERISTICHE

DEI PROTAGONISTI

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LA DEFINIZIONE SCIENTIFICA

Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studi che per primi hanno affrontato questo problema,perché una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte tre condizioni:• si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta• queste azioni sono reiterate nel tempo • sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli)ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).

LE MANIFESTAZIONI DEL BULLISMO

La letteratura ci dice che il bullismo può esprimersi attraverso forme diverse: psicologica (esclusione, maldicenza), prevalentemente femminile; verbale (prese in giro, minacce, insulti), sia maschile che femminile; fisica (aggressioni, tormenti), prevalentemente maschile. In questa terza categoria vengono generalmente compresi anche il danneggiamento degli oggetti personali,i furti e le estorsioni. Restano esclusi, ma di volta in volta riconducibili ad una delle categorie appena enunciate, gli scherzi pesantiche spesso sono tra le forme di umiliazione più pesanti per ragazzi di questa età.

I PROTAGONISTI DEL BULLISMO

Ad una prima osservazione i ruoli in gioco si direbbero il bullo e la vittima, ma è già abbastanza chiaroche le cose non sono così semplici.

Tra gli attori di prepotenze si distingue: il bullo leader, ideatore delle prepotenze (non sempre perpetratore); i gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la sua guida; i sostenitori, coloro che assistono senza prendere parte all’azione ma sostenendola attivamente con incitamenti, risolinie via di seguito. Il fatto che gli studi sul bullismo li includano tra gli autori di prepotenza dà un’indicazione chiara di quanta responsabilità si voglia restituire a chi guarda, cioè a chi in buona misura contribuisce a determinare il fenomeno aggravando la situazione della vittima e costruendo aspettative di ruolo verso i bulli che si espongono maggiormente.

Tra le vittime si parla di: vittima passiva, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire; vittima provocatrice, che ingaggia duelli serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza.

Infine gli astanti:gli spettatori neutrali che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi; i difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di andare contro corrente di fronte all’autorità del più fortee a vivere la scuola in modo non schizofrenico, con una coerenza di fondo tra ciò che si mostra nel rapporto con gli adulti e ciò che si incarna nella relazione con i compagni.

© Buccoliero – Maggi, “Bullismo, bullismi”Franco Angeli, Milano, 2005

Che cos’è il bullismo e alcune caratteristiche dei protagonisti

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ALCUNE CARATTERISTICHE DEI PROTAGONISTI

Le caratteristiche della vittimaLa vittima è il soggetto su cui si ripercuotono le azioni offensive messe in atto dal bullo. Può essere un maschio oppure una femmina, ma è necessario ricordare che gli studi sul bullismo tra le femmine sono ancora relativamente pochi.Esistono essenzialmente due tipi di vittime, che è opportuno distinguere:• la vittima passiva;• la vittima provocatrice.

Il profilo della vittima passiva.La vittima passiva è il tipo più comune; si presenta come più ansiosa e insicura rispetto agli altri studenti: spesso è cauta, sensibile e calma. Quando viene attaccata dal prepotente reagisce piangendo, soprattutto se è nelle prime classi,e chiudendosi in se stessa. La vittima generalmente soffre di scarsa autostima, ha un’opinione negativa di sé, si considera fallita, si sente stupida, poco attraente e timida. È un soggetto particolarmente fragile, solitamente vive una condizionedi isolamento e di esclusione nella scuola che lo rende ancora più vulnerabile agli occhi dei compagni.Di regola, non ha un buon amico in classe.Secondo alcuni dati, le famiglie delle vittime risultano particolarmente coese e protettive; ciò favorisce l’instaurarsi di un legame di stretta dipendenza dalla famiglia. Questi soggetti hanno così difficoltà nel gestire le relazioni sociali con gli altri.

Il profilo della vittima attiva.Questo secondo gruppo di vittime è quello meno comune e si caratterizza dalla combinazione di entrambi i modellireattivi: quello ansioso e quello aggressivo. Pur subendo le prepotenze, questi soggetti mostrano uno stile di interazione di tipo reattivo e aggressivo. Le vittime provocatrici hanno spesso problemi di concentrazione e si comportano in mododa causare irritazione e tensione; alcuni di questi soggetti possono essere definiti iperattivi. Sono alunni emotivi, irritabilie con difficoltà di controllo delle emozioni; hanno atteggiamenti provocatori e iper-reattivi di fronte agli attacchi deicompagni. Non è raro che il loro comportamento provochi reazioni negative da parte di molti compagni o di tutta la classe. Dove perciò è presente una vittima provocatrice all’interno di una classe, è più probabile che molti studenti, o anchel’intera classe, siano coinvolti nell’azione offensiva. Anche la vittima provocatrice, come quella passiva, può essere più debole dei suoi coetanei, se sono maschi, ed essere preoccupata per la propria incolumità fisica. Ha un’opinione negativa di sé, è sovente ansiosa, insicura, infelice e depressa. La vittima provocatrice ha in comune con quella passiva alcune caratteristiche, come l’insicurezza e la mancanza di autostima. Rispetto a quest’ultima, però, è meno esposta alla depres-sione in età adulta. Le caratteristiche tipiche di questi soggetti sono:• l’impulsività che li porta a ricorrere alla forza quando vengono aggrediti;• un atteggiamento iperattivo, inquieto o offensivo;• scarsa concentrazione;• un comportamento goffo, immaturo;• abitudini irritanti.La vittima provocatrice tende infine ad essere sgradita anche agli adulti, compresi gli insegnanti

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ALCUNE CARATTERISTICHE DEI PROTAGONISTI

Le caratteristiche del bulloIl bullo o prepotente è l’artefice delle azioni offensive perpetuate ai danni della vittima.Sin dalle prime ricerche i bulli sono stati descritti come alunni per lo più maschi, più forti fisicamenteo psicologicamente rispetto ai coetanei; mostrano un’elevata autostima ed una particolare propensioneverso la violenza. I bulli sono aggressivi anche verso gli adulti, sia insegnanti che genitori. Spesso si distinguonoper la loro singolare impulsività e per il forte bisogno di dominare gli altri; verso la vittima mostrano scarsa empatia.I prepotenti ritengono che l’aggressività sia positiva poiché aiuta ad ottenere ciò che si vuole, inoltre sono semprepronti a giustificare il proprio comportamento, assumendo spesso atteggiamenti di indifferenza e di scarsa sensibilità morale verso la vittima.

In italiano vedi:D. Olweus, Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono, Firenze, Giunti, 1996,S. Sharp, P. Smith, Bulli e prepotenti nella scuola, Trento, Erikson, 1985

Le modalità assunte dal bullismo sono illustrate un po’ in tutti i testi sull’argomento. Vedi ad esempio in:S. Sharp, P. Smith, op. cit., o, più rencentemente,E. Menesini (a cura di), Bullismo: le azioni efficaci della scuola, Trento, Erickson, 2003.

In inglese vedi:Salmivalli C. et al., Bullying as a group process: Participant roles and their relations to social status within a group, “Aggressive Behavior”, vol. 22, anno 1996, pagg. 1-15.

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