cia - manuale della tortura. il testo usa top-secret (2005)

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CIA - Manuale Della Tortura. Il Testo Usa Top-secret (2005)

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  • Central Intelligence Agency

    MANUALE DELLA TORTURA

    Il testo Usa top-secret

    Traduzione di Nora Tagliazucchi

    DATANEWS Editrice Via di S. Erasmo, 22 00184 Roma Tel. 0670450318 Fax 0670450320 www.datanews.it [email protected]

    Prima edizione luglio 1999 Seconda edizione novembre 1999 Terza edizione aprile 2005 Grafica di Francesca Perna Stampa Tipolitografia Empograph, Roma @ Copyright 2005 by DATANEWS Editrice Srl, Roma

    INDICE

    Premessa di Fabio Giovannini 7

    I. INTRODUZIONE 11 A. Lo scopo di questo manuale 11 B. Schema dello studio 13

    II. DEFINIZIONI 15

    III. CONSIDERAZIONI LEGALI E POLITICHE 17

    IV. L'INTERROGANTE 21

    V. L'INTERROGATO 27 A. Tipi di fonti: categorie di intelligence 27 B. Tipi di fonti: categorie di personalit 30 C. Altri indizi 42

    VI. LO SCREENING E ALTRI PRELIMINARI 45 A. Lo screening 45 B. Altre procedure preliminari 49 C. Sintesi 51

    VII. PROGRAMMAZIONE DELL'INTERROGATORIO DI CONTROSPIONAGGIO 53 A. La natura dell'interrogatorio di controspionaggio 53 B. Il piano dell'interrogatorio 58 C. I punti specifici 59

    VIII. L'INTERROGATORIO DI CONTROSPIONAGGIO NON COERCITIVO 69 A. Osservazioni generali 69

    B. La struttura dell'interrogatorio 70

  • C. Tecniche d'interrogatorio non coercitivo di fonti resistenti 83

    IX. L'INTERROGATORIO DI CONTROSPIONAGGIO COERCITIVO IN CASO DI FONTI RESISTENTI 103 A. Restrizioni 103 B. La teoria della coercizione 103 C. L'arresto 107 D. La detenzione 107 E. La privazione degli stimoli sensoriali 109 F. Le minacce e la paura 113 G. L'indebolimento 115 H. Il dolore 116 I. La suggestionabilit potenziata e l'ipnosi 118 J. La narcosi 123 K. Scoprire le simulazioni 125 L. Conclusioni 127

    X. LISTA DI CONTROLLO PER L'INTERROGANTE 131

    PREMESSA

    Il testo che state per leggere, "Kubark Counterintelligence Interrogation": stato tenuto segreto per oltre trent'anni, e ha ottenuto la derubricazione solo nel gennaio 1997, quando la Cia ha aggiunto questo documento alla lista dei dossier da rendere pubblici. Chi ha scritto il "Kubark Counterintelligence Interrogation" senza dubbio un esperto di scienza del comportamento, uno tra i tanti scienziati che ottennero cospicui finanziamenti dalla Cia per approfondire le tecniche di tortura psicologica (come risulta dai bilanci dell'agenzia). Si tratta di un testo emblematico dei metodi utilizzati dal servizio segreto americano per ottenere collaborazioni forzate e notizie riservate da chiunque fosse ritenuto in possesso di dati utili agli Usa. Per raggiungere il suo scopo, i funzionari e gli agenti della Cia addestrati con il metodo Kubark non dovevano fermarsi di fronte a nulla, se non alla necessit di evitare contromisure capaci di mettere nei guai gli Stati Uniti (denunce, campagne stampa, eccetera). Scopo del "Kubark Counterintelligence Interrogation" esplicitamente la manipolazione delle menti, tramite espedienti psicologici che arrivano sino alla deprivazione sensoriale, all'ipnosi e all'uso di droghe ( accertato, ad esempio, che la Cia ha usato l'Lsd su spie sovietiche prigioniere). Per disintegrare le difese psichiche delle vittime viene contemplato, con linguaggio asettico da trattato scientifico, anche il ricorso al dolore fisico (cio la classica tortura sui "corpi" dei prigionieri).

    L'autore del "Kubark Counterintelligence Interrogation" distingue tra misure coercitive e non coercitive: l'interrogatorio coercitivo prevede una pressione psicofisica con "strumenti" esterni (droghe, violenze, eccetera), mentre l'interrogatorio non-coercitivo avviene inducendo solo stati psicologici alterati tramite le procedure del colloquio con la vittima. Ma questa distinzione palesemente una sottigliezza che di fatto autorizza qualsiasi violazione dei diritti umani del prigioniero. Non si parla mai, ad esempio, della presenza di avvocati

  • del prigioniero agli interrogatori. Gli uomini sottoposti a interrogatorio Kubark sono in totale balia dei loro "interroganti", privi di ogni diritto elementare. Nel testo spesso si incontrano delle parole in codice. Alcune, pi semplici, sono state rivelate: KUBARK, innanzitutto, significa Cia. PBRIME indica gli altri paesi del blocco occidentale. RIS sta per Russian Intelligence Service. MKULTRA il termine in codice attribuito a un progetto segreto della Cia per realizzare esperimenti di controllo psicologico (cio di lavaggio del cervello): tutta la documentazione sul progetto MKULTRA stata distrutta ufficialmente dalla Cia nel 1973. Ma altri codici restano incomprensibili. Il mantenimento dei codici segreti non il solo limite imposto dalla Cia alla divulgazione di questo testo. Molte sono le righe cancellate. Cosa c'era di cos imbarazzante in quelle righe, a distanza di trent'anni, per imporne ancora la censura? Si pu ipotizzare che accanto alle crudelt legittimate nel testo reso pubblico, in quelle righe ve ne fossero altre ben pi impressionanti. Inoltre sono stati cancellati tutti i paragrafi che riguardano la detenzione illegale di prigionieri (la Cia, infatti, non autorizzata dalle leggi americane ad effettuare arresti). Originariamente il "Kubark Counterintelligence Interrogation" era datato luglio 1963, in piena Guerra Fredda. Ma si sbaglierebbe a pensare che il "Kubark Counterintelligence Interrogation" sia solo un reperto del passato. Di certo le tecniche descritte nel manuale erano ancora attive fino alla met degli anni ottanta. Un altro manuale della Cia molto simile stato scoperto nel 1983, e poco dopo ne emerso uno dedicato ai Contras del Nicaragua. Il Congresso americano si dovuto ripetutamente occupare di queste rivelazioni. Ma sappiamo anche che le tecniche di tortura psicologica descritte nel "Kubark Counterintelligence Interrogation" sono state messe in pratica in numerosi paesi controllati dagli Usa. Soprattutto in America Latina la Cia ha addestrato forze speciali e reparti militari a questo tipo di interrogatori. Forze speciali e reparti militari, non si dimentichi, che praticavano correntemente il rapimento, la tortura e l'assassinio degli oppositori. In Guatemala e Honduras sono stati scoperti i fatti pi gravi, ma la Cia ha applicato le tecniche di tortura anche nei paesi del Medio Oriente, nel Sud-est asiatico (Vietnam innanzitutto) e persino in Giappone. In Iran, poi, la Cia ha addestrato la Savak, la polizia segreta dello Sci tristemente nota per i suoi crimini. E per l'America Latina, dove agivano vere e proprie "squadre della morte": stato reso attivo anche il famigerato "Project X" per eliminare i dissidenti. Leggendo le atrocit che la Cia addestrava a commettere sugli "interrogati": viene alla memoria un testo ben pi famoso, e che ha fatto molto scalpore negli anni settanta: "Arcipelago Gulag" di Alexander Solgenitsin. Anche nel libro di Solgenitsin si descrivono le torture psicologiche usate dal Kgb per piegare i prigionieri, per farli confessare sotto minaccia e con una spietata violenza sulle menti. L'opinione pubblica occidentale venne bombardata di servizi sulla stampa, inchieste giornalistiche e televisive, per additare la brutalit del regime sovietico. Ora sappiamo che anche nel nostro "mondo libero" i metodi di sopraffazione sui prigionieri erano (e probabilmente sono ancora) analoghi. E' mancato solo un premio Nobel che denunciasse, suscitando lo stesso clamore, le violenze

  • descritte nel "Kubark Counterintelligence Interrogation ".

    Fabio Giovannini

    I. INTRODUZIONE

    A. Lo scopo di questo manuale

    Questo manuale non pu insegnare a nessuno come essere, o come divenire, un buon interrogante. Nel caso migliore, esso pu aiutare il lettore ad evitare i tipici errori di interroganti sprovveduti. Il suo scopo di fornire delle linee guida per gli interrogatori KUBARK e specialmente per l'interrogatorio di controspionaggio su "fonti resistenti" (resistant source). Esso vuole essere un aiuto ad interroganti e ad altri direttamente interessati, e si fonda in larga parte su risultati pubblicati di ampi studi, comprese delle inchieste scientifiche condotte da specialisti su argomenti strettamente correlati. Negli interrogatori non c' niente di misterioso. Essi consistono soltanto nella ricerca di informazioni necessarie tramite risposte a delle domande. Cos come per tutti gli specialisti, alcuni sono pi abili di altri; e alcuni aspetti di questa loro superiorit possono essere innati. Ma un buon interrogatorio si fonda comunque sulla conoscenza della materia in oggetto e di alcuni principi generali, anzitutto psicologici, che non sono di difficile comprensione. Il successo di un buon interrogante dipende in larga misura dall'uso, consapevole o inconsapevole, di questi principi e dei processi e tecniche che ne derivano. La conoscenza della materia in oggetto e dei principi di base non basta a decretare il successo di un interrogatorio, ma permette di evitare gli errori caratteristici di un interrogatorio mal condot- to. Lo scopo, quindi, non di insegnare al lettore come essere un buon interrogante, ma piuttosto di dirgli che cosa deve imparare per diventarlo. Il pi arduo tra i compiti professionali l'interrogatorio di una "fonte resistente" che sia membro di uno staff o agente di un servizio di intelligence Orbit (Orbit intelligence) o di un servizio di sicurezza, o anche di un'organizzazione comunista clandestina. Di solito, il vantaggio resta a favore dell'inquisitore, ma esso fortemente ridotto dall'addestramento, dalla pazienza e dalla durezza dell'interrogato. In questi casi, all'interrogante occorre tutto l'aiuto che pu ottenere, e una delle principali fonti di aiuto sono i dati scientifici. Il servizio di intelligence che riesce ad utilizzare una conoscenza moderna e pertinente gode di enormi vantaggi rispetto ad un servizio che svolga il suo lavoro clandestino con metodi da XVIII secolo. E' vero che gli psicologi americani hanno dedicato pi attenzione alle tecniche comuniste di interrogatorio, specialmente al "lavaggio del cervello", che non alle tecniche americane; ciononostante essi hanno svolto ricerche scientifiche su molti soggetti strettamente collegati all'interrogatorio: gli effetti della debolezza e dell'isolamento, il poligrafo, le reazioni al dolore e alla paura, l'ipnosi e l'aumento della suggestionabilit, la narcosi, eccetera.

  • Questo lavoro sufficiente e abbastanza rilevante da non permettere pi di discutere di interrogatorio senza riferirsi alla ricerca psicologica svolta nell'ultimo decennio. Perci uno dei principali compiti di questo studio di far convergere dei dati scientifici rilevanti sull'interrogatorio di controspionaggio (counterintelligence). Si fatto ogni sforzo possibile per riferire ed interpretare questi dati nel nostro linguaggio invece che nella terminologia usata dagli psicologi. Questo studio non si limita affatto a riassumere ed interpretare i dati scientifici. L'approccio degli psicolo- gici di solito manipolativo; in altre parole, essi suggeriscono metodi che impongono controlli o alterazioni sull'interrogato dall'esterno. Ad eccezione del contesto di riferimento comunista, essi hanno rivolto meno attenzione alla creazione di controlli interni, cio alla capacit di convertire la fonte, cos che ne risulti una cooperazione volontaria. A parte alcune considerazioni d'ordine morale, l'imposizione di tecniche esterne di manipolazione comporta seri rischi di successive cause legali, di pubblicit negativa, o di tentativi di rivalsa.

    B. Schema dello studio

    Questo studio parte dal tema generale dell'interrogatorio in s (parti I, II, III, IV e VI) e giunge sino alla programmazione di un interrogatorio di controspionaggio (parte VII) e all'interrogatorio di controspionaggio di fonti resistenti (parti VII, IX e X). Definizioni, considerazioni legali e discussioni sugli interroganti e sulle fonti riguardano poi tutti i tipi di interrogatorio, cos come la sezione VI relativa allo screening e ad altri preliminari. Una volta stabilito che la fonte probabilmente un "obiettivo di controspionaggio" (counterintelligence target) (in altre parole, fa probabilmente parte di un servizio straniero di intelligence o di sicurezza, oppure un comunista, o fa parte di un qualsiasi altro gruppo impegnato in attivit clandestine contro la sicurezza nazionale), l'interrogatorio programmato e condotto in conformit: Le tecniche di interrogatorio di CS (controspionaggio) sono discusse secondo i gradi di intensit man mano che aumenta la concentrazione sulla fonte resistente. L'ultima sezione, sulle cose da fare e da non fare, un approfondimento delle parti iniziali; come lista di controllo, essa posta alla fine soltanto per convenienza.

    II. DEFINIZIONI

    La maggior parte della terminologia di intelligence impiegata qui, che una volta poteva apparire ambigua, stata chiarita con l'uso o tramite istruzioni KUBARK. Perci sono state omesse le definizioni per termini come "informazione bruciata" (burned notice), transfuga (defector), fuggiasco (escapee) e rifugiato (refugee). Sono state invece incluse altre definizioni malgrado un accordo generale sul loro significato, quando questo significato sia reso poco chiaro dal contesto. Valutazione: analisi e sintesi dell'informazione, di norma relativamente ad una o pi persone, allo scopo

  • di giudicarla. La valutazione di singoli individui si fonda sulla compilazione e l'uso di dettagli psicologici e biografici. Bona fides: prove o informazioni affidabili circa l'identit, la storia personale (compreso il lavoro di intelligence) e le intenzioni o la buona fede. Controllo: la capacit di produrre, alterare o arrestare un comportamento umano insinuando, citando o usando mezzi psicologici per ottenere l'adeguamento alla direttiva. Questo adeguamento pu essere volontario o involontario. Il controllo sull'interrogato pu solo raramente essere stabilito senza un controllo sul suo ambiente. Interrogatorio di controspionaggio: interrogatorio (vedi cap. VII) mirato ad ottenere informazioni su attivit clandestine ostili, nonch su persone o gruppi impegnate in quelle attivit. Gli interrogatori di CS KUBARK sono praticamente sempre mirati a produr- re informazioni su servizi stranieri di intelligence e di sicurezza, o su organizzazioni comuniste. poich la sicurezza un fattore di competenza del controspionaggio, l'interrogatorio condotto per ottenere ammissioni circa piani o attivit clandestine dirette contro i servizi di sicurezza KUBARK o PBPRIME anche un interrogatorio di CS. Ma, a differenza dell'interrogatorio di polizia, l'interrogatorio di CS non mira ad ottenere che l'interrogato incrimini se stesso, per portarlo poi a giudizio. Per un servizio di CS, le ammissioni di complicit non sono uno scopo in s, ma preludono semplicemente all'acquisizione di ulteriori informazioni. Debriefing, letteralmente: "mettere a rapporto": ottenere informazioni ponendo domande ad una fonte controllata e bene informata, che di solito volontaria. Eliciting, la traduzione letterale : "cavar fuori": ottenere informazioni senza dimostrare intenzioni o forte interesse, tramite scambi verbali o scritti con una persona che pu essere oppure no disposta a fornire ci che si cerca e che pu oppure no essere controllata. Interrogatorio: ottenere informazioni con domande dirette a una o pi persone in condizioni totalmente o in parte controllate da colui che fa le domande, o in condizioni ritenute sotto il proprio controllo da chi riceve le domande. poich le interviste, il debriefing, l'eliciting, sono metodi pi semplici di ottenere informazioni da soggetti che cooperano, l'interrogatorio di solito riservato a fonti sospette, o resistenti, o tutt'e due le cose. Colloquio di intelligence: ottenere informazioni, di solito in condizioni non controllate, ponendo domande ad una persona conscia della natura e forse anche del valore delle sue risposte, ma che di solito non si rende conto degli scopi e della specifica affiliazione all'intelligence dell'intervistatore.

    III. CONSIDERAZIONI LEGALI E POLITICHE

    La legge che ha dato origine alla KUBARK ha specificamente negato a questo servizio poteri giudiziari e di polizia. Eppure la detenzione in un ambiente controllato

  • e forse anche per un lungo periodo di tempo spesso essenziale per un interrogatorio di controspionaggio che voglia avere successo quando si tratti di una fonte recalcitrante (...) [circa tre righe cancellate]. Questa necessit dovrebbe, ovviamente, essere determinata al pi presto possibile. La legalit della detenzione e interrogatorio di una persona e dei metodi impiegati (...) [circa dieci righe cancellate]. La detenzione pone il pi comune dei problemi legali. La KUBARK non ha autorit legale indipendente per detenere un individuo contro la sua volont (...) [circa quattro righe cancellate]. La fretta con cui certi interrogatori KUBARK sono stati condotti non sempre il prodotto dell'impazienza. Alcuni servizi di sicurezza, specialmente quelli del blocco cino-sovietico, possono lavorare come vogliono, affidandosi sia al tempo sia ai loro metodi per vincere le resistenze dei recalcitranti. La KUBARK di solito non pu. Perci, a meno che non si consideri che la persona da interrogare sia disposta a cooperare e lo sia a tempo indefinito, il primo passo nella programmazione dell'interrogatorio decidere per quanto tempo la fonte pu essere mantenuta in stato di fermo. La scelta del metodo dipende in parte dalla risposta a questo interrogativo. (...) [circa quindici righe cancellate] Il trattamento ed il questioning di un transfuga sono soggette alle norme (...) [una o due parole cancellate] della Direttiva n. 4: alla sua rispettiva Direttiva Chief/ KUBARK, in particolare (...) [circa dodici righe cancellate] il Book Dispatch (...) [una o due parole cancellate] ed a pertinenti (...) [una o due parole cancellate]. Nota: Il testo fa distinzione tra "interrogatorio" e "questioning", perch evidentemente nel secondo caso le tecniche sono diverse e pi "dolci". Fine nota. Coloro che sono impegnati nell'interrogatorio di transfughi, fuggiaschi e rifugiati, o rimpatriati, devono conoscere questi riferimenti. Il tipo di informazioni di controspionaggio da cercare in un interrogatorio di CS generalmente precisato nella Direttiva Chief/KUBARK e con maggiori dettagli nel Book Dispatch (...) [circa un terzo delle righe cancellato]. L'interrogatorio di cittadini PBPRIME pone problemi particolari. Primo, questi interrogatori non dovrebbero essere svolti per motivi estranei alla sfera di responsabilit della KUBARK. Per esempio, il (...) [circa due terzi delle righe cancellate] ma non dovrebbero di norma essere coinvolti direttamente. Le attivit clan- destine svolte all'estero a favore di una potenza straniera da un cittadino PBPRIME non ricadono nell'ambito delle responsabilit investigative e di interrogatorio della KUBARK. Tuttavia, qualsiasi indagine, interrogatorio, o intervista di un cittadino PBPRIME che sia condotta all'estero perch si sospetta o si sa che egli impegnato in attivit clandestine dirette contro la sicurezza del PBPRIME richiede l'approvazione personale e preventiva del Chief/RUDESK o del suo vice. Dal 4 ottobre 1961, stato reso applicabile anche all'estero

  • l'Espionage Act, rendendo cos possibile citare davanti alle Corti federali qualsiasi cittadino PBPRIME che violi le norme di questa legge in paesi stranieri. ODENVY ha chiesto di essere informato, in anticipo se i tempi lo permettono, di ogni passo investigativo intrapreso in questi casi. poich i dipendenti della KUBARK non possono testimoniare in tribunale, ogni indagine deve essere condotta in modo tale che le prove cos ottenute possano essere prodotte in modo appropriato qualora il caso arrivi al procedimento (...) [circa una riga cancellata] stabilisce l'indirizzo e le procedure nelle indagini su cittadini PBPRIME all'estero. Gli interrogatori condotti sotto coercizione e costrizione sono pi facilmente esposti al rischio di illegalit e di conseguenze dannose per la KUBARK. Perci il permesso a livello del KUDOVE per l'interrogatorio di una fonte contro la sua volont e nelle seguenti circostanze deve essere ottenuto in anticipo: 1. qualora siano inflitti danni corporali, 2. se devono essere usati metodi o materiali medici, chimici, elettrici, per indurre l'interrogato all'acquiescenza, (...) 3. (...) [circa tre righe cancellate]. L'interrogante di CS che tratta con un interrogato non cooperante ben istruito da un servizio nemico sulle restrizioni legali con cui i servizi ODYOKE devono operare, deve attendersi delle tattiche dilatorie efficaci. All'interrogato stato detto che la KUBARK non pu detenerlo a lungo, che deve resistere solo per un po'. Nikolay Khokhlov, ad esempio, rifer che prima di partire per Francoforte sul Meno per la sua missione omicida, gli passarono per la testa questi pensieri: Se dovessi cadere in mano alle autorit occidentali, posso essere reticente, stare zitto, negare la mia visita volontaria a Okolovich. So che non sar torturato e che secondo le procedure della legge occidentale posso com- portarmi spavaldamente. L'interrogante che trova una resistenza esperta non deve innervosirsi e premere; se lo fa pi probabile che commetta degli atti illegali che poi la fonte pu usare contro di lui. Tenendo presente che il tempo sta dalla sua parte, l'interrogante dovrebbe fare in modo da averne quanto necessario.

    IV. L'INTERROGANTE

    Una serie di studi sull'interrogatorio analizza le qualit che dovrebbe avere un interrogante. L'elenco quasi interminabile: modi professionali, polso, comprensione e compassione, vastit di conoscenze generali, conoscenze specifiche, "una conoscenza pratica di psicologia", abilit nei trucchi del mestiere, prontezza, perseveranza, integrit, discrezione, pazienza, un alto quoziente di intelligenza, vasta esperienza, flessibilit, eccetera. Alcuni testi esaminano persino i modi e il vestire dell'interrogante, e uno arriva a prescrivere i tratti considerati desiderabili anche della sua segretaria. Ripetere qua questo elenco non servirebbe a niente, specialmente perch quasi tutte queste caratteristiche sono auspicabili anche in funzionari, agenti, poliziotti, rappresentanti, taglialegna e chiunque altro. L'analisi

  • della letteratura scientifica al riguardo non ha individuato nessun tratto comune a interroganti di successo, n qualunque altra indagine che fornisca a questi elenchi di caratteristiche una qualsiasi validit obiettiva. Forse i quattro requisiti di maggiore importanza per l'interrogante sono: 1) addestramento ed esperienza operativa sufficienti a permettere un'empirica percezione dei punti di vantaggio; 2) familiarit reale con la lingua da usare; 3) vasta conoscenza di fondo del paese d'origine dell'interrogato (e del servizio di intelligence, qualora sia in ballo); 4) una reale comprensione della fonte come persona. (...) [circa dodici righe cancellate] stazioni, ed anche alcuni casi possono richiedere ad un interrogante di avere questi requisiti, individualmente o come team. Qualora sia disponibile un certo numero di interroganti, la percentuale di successo accresciuta da un'attenta combinazione di questioners e di fonti, e evitando che una rigida pre-programmazione impedisca questa combinazione. Dei quattro requisiti di cui sopra, forse una reale comprensione del carattere della fonte il pi importante, ma anche il meno comune. Pi avanti vedremo questo aspetto pi dettagliatamente. Tuttavia, facciamo subito un'osservazione generale perch la riteniamo fondamentale per stabilire una relazione con l'interrogato, da cui dipende il successo di un interrogatorio non coercitivo. L'interrogante dovrebbe ricordare che lui e l'interrogato spesso lavorano a fini opposti non perch l'interrogato si rifiuti di collaborare o voglia ingannare, ma semplicemente perch ci che egli vuol ottenere dalla situazione non ci che vuole l'interrogante. Lo scopo dell'interrogante di ottenere delle informazioni utili, fatti sui quali presumibilmente l'interrogato ha acquisito informazioni. Ma all'inizio dell'interrogatorio, e forse ancora per molto tempo dopo, la persona cui vengono rivolte le domande non molto interessata a comunicare il grosso delle sue informazioni specifiche al suo questioner, gli interessa di pi presentarsi sotto l'aspetto migliore. La domanda che primeggia nella sua mente, all'inizio, probabilmente non : Come posso aiutare PBPRIME?, ma piuttosto Che impressione sto facendo? e, subito dopo, Che cosa mi accadr? (un'eccezione l'agente infiltrato o il provocatore inviato ad un centro KUBARK dopo essere stato addestrato a resistere ad un interrogatorio. Un agente di questo tipo pu sentirsi abbastanza fiducioso da non preoccuparsi troppo di se stesso. Il suo interesse principale, sin dall'inizio, pu anzi essere quello di acquisire informazioni circa l'interrogante ed il suo servizio).

    L'interrogante competente pu risparmiare un sacco di tempo comprendendo i bisogni emotivi dell'interrogato. Molti, davanti ad un funzionario - e ad uno oscuramente potente - che rappresenta una potenza straniera vengono al concreto molto pi rapidamente se indotti a pensare, sin dall'inizio, che sono trattati come persone. Cose normali come salutare per nome un interrogato in apertura di seduta gli fa sentire, sin dall'inizio, che trattato come una persona e non come

  • una spugna da strizzare. Ci non vuol dire che si debba permettere ad un tipo egotista di cullarsi a lungo nel calore del riconoscimento individuale. Ma importante attenuare il timore della denigrazione che affligge molte persone sottoposte per la prima volta ad interrogatorio, rendendo chiaro che l'individualit dell'interrogato rispettata. Una volta stabilita questa in- tesa, l'interrogatorio pu spostarsi su questioni impersonali e non sar poi ostacolato o interrotto - perlomeno non troppo spesso - da risposte irrilevanti miranti non a fornire fatti ma a dimostrare che l'interrogato un essere umano degno di rispetto. Bench sia spesso necessario usare l'inganno per indurre un individuo a dire ci che vogliamo sapere, specialmente negli interrogatori CS, la domanda iniziale che l'interrogante deve porsi dovrebbe essere: Come posso indurlo a dirmi quel che sa?, e non: Come posso intrappolarlo per fargli sputare quello che sa?. Se l'interrogato veramente ostile per motivi ideologici, vanno bene delle tecniche di manipolazione; ma la presunzione di ostilit - o perlomeno l'impiego di tattiche di pressione gi dal primo incontro - possono rendere difficile anche un soggetto altrimenti disposto a reagire positivamente al riconoscimento della sua personalit e a una iniziale presunzione di buona volont. Un altro commento preliminare relativamente all'interrogante che di norma egli non dovrebbe perso- nalizzare l'interrogatorio. Egli non dovrebbe, cio, sentirsi compiaciuto, lusingato, frustrato, stimolato, o comunque coinvolto emotivamente e personalmente nell'interrogatorio. Una calibrata manifestazione di sensibilit a scopo specifico un'eccezione; ma anche in circostanze come questa l'interrogante deve mantenere un pieno controllo. Come situazione, l'interrogatorio intensamente interpersonale; perci tanto pi necessario controbilanciare questa situazione con un atteggiamento che l'interrogato riconosca chiaramente come essenzialmente leale e obiettiva. Il tipo di persona che non riesce a non personalizzare, che si fa coinvolgere emotivamente nella situazione dell'interrogatorio, pu ottenere come interrogante degli occasionali successi (magari spettacolari), ma quasi sicuro che la sua media sar bassa. Si dice spesso che l'interrogante dovrebbe essere "un buon giudice della natura umana". In effetti, (...) [circa tre linee cancellate] pi probabile che l'interrogante non sottovaluti ma sopravvaluti la propria abilit nel giudicare altri, specialmente se ha una scarsa o nulla preparazione in fatto di psicologia moderna. Ne consegue che errori di valutazione e di gestione risultano pi facilmente da giudizi frettolosi fondati sulla presunzione di un'abilit innata nel giudicare altri, che non dal tenere a bada questi giudizi sinch non siano conosciuti abbastanza fatti. Si molto discusso di esperti d'interrogatorio rispetto a esperti di materie specifiche. I dati disponibili suggeriscono che questi ultimi hanno un leggero vantaggio. Ma quando si tratta di scopi di controspionaggio questo dibattito accademico (...) [circa cinque righe cancellate].

  • E' buona pratica assegnare degli interroganti inesperti a compiti di sorveglianza, o ad altri compiti supplementari direttamente collegati all'interrogatorio, cosicch essi possano seguire da vicino il procedimento prima di assumerlo. Si raccomanda anche l'impiego di interroganti alle prime armi come "setacciatori" (screeners) (vedi parte VI). Bench ci sia una certa validit nell'opinione, spesso espressa nei manuali d'interrogatorio, che l'interrogatorio essenzialmente una battaglia tra intelligenze perspicaci, l'interrogante CS che incontra un interrogato addestrato e resistente dovrebbe ricordare che un'ampia (...) L'interrogante dovrebbe essere sostenuto, ogni volta che sia possibile, da un analista qualificato che riveda il suo "bottino" quotidiano; l'esperienza ha dimostrato che questa revisione sollever domande da porre e punti da chiarire e porta ad una completa copertura della questione in esame. (...) variet di aiuti pu essergli messa a disposizione sul campo o dalla centrale (questi aiuti sono discussi nella parte VIII). La natura intensamente personale della situazione d'interrogatorio rende ancor pi necessario che il questioner KUBARK non miri tanto ad un trionfo personale quanto a raggiungere il suo vero scopo - cio l'acquisizione di tutta l'informazione necessaria con dei mezzi autorizzati.

    V. L'INTERROGATO

    A. Tipi di fonti: categorie di intelligence

    Dal punto di vista dei servizi di intelligence le categorie di persone che pi spesso forniscono informazioni utili in risposta a domande sono i viaggiatori, i rimpatriati, i transfughi, i traditori e i rifugiati; le fonti "trasferite"; gli agenti, compresi i provocatori, i doppiogiochisti e gli agenti d'infiltrazione; i truffatori e i falsificatori. 1. I viaggiatori sono di solito intervistati, debriefed, o sottoposti a domande con una tecnica di eliciting. Nota: Debriefed si riferisce alla tecnica per cui si chiedono informazioni rozze, frammentarie, anche inconsapevoli - che possono poi essere "incasellate" in un contesto organico. Fine nota. Se sono interrogati, il motivo che si sa o si suppone che essi rientrino in una delle categorie che seguono. 2. I rimpatriati sono talvolta interrogati, bench pi spesso si ricorra ad altre tecniche. Gli interessi riservati del governo ospitante impongono spesso degli interrogatori da parte di un servizio di collegamento piuttosto che da parte della KUBARK. Se la KUBARK a condurre l'interrogatorio, vengono fatti i seguenti passi preliminari: a. un controllo dei precedenti, compresi i dati locali e quelli al comando centrale; b. prove di buona fede; c. determinazione del tipo di rimpatriato e del livello di accesso durante la permanenza fuori dal suo paese;

  • d. valutazione preliminare delle motivazioni (compreso l'orientamento politico), affidabilit e capacit come osservatore e relatore; e. determinazione dei suoi rapporti di intelligence o della militanza comunista, con un servizio o con un partito del paese del rimpatriato, paese di detenzione o altro. Sono indispensabili dei dettagli completi. 3. I transfughi, traditori e rifugiati sono normalmente interrogati abbastanza a lungo da permettere almeno un test preliminare della loro buona fede. L'esperienza degli anni del dopoguerra ha dimostrato che i transfughi sovietici (1) quasi mai hanno defezionato soltanto o principalmente perch indotti da un servizio occidentale, (2) di solito lasciano l'Urss per motivi personali pi che per motivi ideologici, e (3) sono spesso agenti del RIS. Tutte le analisi del flusso di transfughi-rifugiati hanno dimostrato che i servizi Orbit sono ben coscienti dei vantaggi offerti da questo mezzo per collocare degli agenti in paesi sotto mira (...) [circa quattordici righe cancellate] per l'interrogatorio sono di solito abbastanza ben noti ai servizi di trasferimento da avere una cartella gi aperta. Quando sia possibile, la KUBARK dovrebbe assicurarsi una copia della cartella, o il suo equivalente informativo completo, prima di accettare una custodia. 4. Gli agenti sono pi spesso debriefed che non interrogati (...) [circa tre righe cancellate] come strumenti di analisi. Se si stabilisce, o si hanno forti sospetti, che l'agente appartiene ad una delle seguenti categorie, di solito si fa un'ulteriore indagine e poi alla fine un altro interrogatorio. a. Agente provocatore. Molti agenti provocatori si presentano come fuggiaschi, rifugiati o transfughi per infiltrarsi in gruppi di emigrati, nell'intelligence ODYOKE, o in altri obiettivi assegnati loro dai servizi nemici. Bench le denunce fatte da rifugiati veri, e altre prove di informazione ottenute da documenti, funzionari locali e fonti analoghe, possano smascherarli, la detenzione di agenti provocatori dipende spesso da un interrogatorio specializzato. Un altro capitolo di questo manuale tratta dei tests preliminari sulla buona fede, ma i risultati di questi tests preliminari sono spesso inconcludenti, e un minuzioso interrogatorio spesso essenziale per giungere ad una confessione e ad una individuazione. Perci l'agente provocatore pu essere interrogato per un'intelligence operativa e positiva come pure sotto l'aspetto del controspionaggio, a condizione che si abbia una piena coscienza del suo status durante l'interrogatorio ed anche pi tardi, quando si stendono i rapporti. b. Agente doppio. L'interrogatorio di un agente doppio segue alla scoperta o al forte sospetto che esso stia "tenendo buoni" i servizi avversari. Come per l'interrogatorio di un agente provocatore, un'indagine preliminare accurata pu fruttare parecchio quando si passa alle domande. In effetti, un principio base dell'interrogatorio che chi pone le domande deve avere a disposizione, prima di cominciare, quante informazioni

  • pertinenti sia possibile raccogliere senza che il futuro interrogato ne sia al corrente. (...) [due terzi della pagina cancellati] d. I truffatori e i mentitori sono di solito interrogati per ragioni "preventive", non per ottenerne informazioni. Lo scopo la prevenzione o l'annullamento del danno arrecato alla KUBARK o ai servizi ODYOKE. I truffatori e i mentitori hanno poco da comunicare che abbia interesse da un punto di vista di contro- spionaggio, ma sono notoriamente degli abilissimi perditempo. L'interrogatorio in questi casi inconcludente e, se prolungato, improduttivo. Si pu trovare eccezionalmente un trafficante professionale con numerosi contatti con servizi di intelligence, ma in questo caso egli di solito si tiene buono il servizio del paese ospitante perch altrimenti non pu lavorare tranquillamente.

    B. Tipi di fonti: categorie di personalit

    La quantit di sistemi escogitati per catalogare gli esseri umani ampia e molti di questi sistemi sono di dubbia validit. I trattati sull'interrogatorio riportano diversi schemi di catalogazione. Le due tipologie pi spesso suggerite sono quelle psico-emozionali e geografico-culturali. Coloro che difendono la prima sostengono che lo schema psico-emozionale non varia in modo significativo col tempo, il luogo, o la cultura. La seconda scuola sostiene che esistono un carattere nazionale e delle categorie subnazionali, e le guide per l'interrogatorio fondate su questo principio raccomandano un approccio adeguato alle culture geografiche. E' chiaro che la fonte sottoposta ad interrogatorio non pu essere capita se la si isola in un vuoto, avulso dal contesto sociale. E' non meno vero che alcune delle cantonate pi marchiane in un interrogatorio (ed in altri processi operativi) risultano dall'ignoranza dell'ambiente della fonte. Inoltre, delle schematizzazioni psico-emozionali presentano talvolta degli estremi atipici piuttosto che la tipologie di individui che l'interrogante incontra di solito. Queste tipologie poi sollevano divergenze anche tra psichiatri e psicologi professionali. Gli interroganti che le adottano e che notano nell'interrogato una o due delle caratteristiche del "tipo A", possono per errore assegnare la fonte alla categoria A e far derivare il resto da questa catalogazione.

    D'altra parte, ci sono obiezioni valide riguardo all'adozione di categorie cultural-geografiche a scopi d'interrogatorio (per quanto valide esse possano essere come criteri KUCAGE). Le trappole tese dall'ignoranza della specifica cultura della fonte hanno (...) [circa quattro righe cancellate]. (...) [circa otto righe cancellate] La soluzione ideale sarebbe di evitare ogni catalogazione. Fondamentalmente, tutti gli schemi di etichettatura degli individui sono sbagliati di per s; se applicati in modo arbitrario, producono sempre delle distorsioni. Tutti gli interroganti sanno che una reale comprensione

  • dell'individuo vale molto di pi di una profonda conoscenza di questa o quella casella in cui sia stato collocato. E per gli scopi dell'interrogatorio sono molto pi significativi i modi in cui egli si differenzia dal tipo astratto che non quelli in cui gli si conforma. Ma la KUBARK non dispone n del tempo n del personale necessari per indagare le profondit dell'individualit di ogni singola fonte. Nelle fasi d'apertura dell'interrogatorio, o in un interrogatorio rapido, si costretti a fare un certo uso della catalogazione stenografica, malgrado le distorsioni. Come per altri aiuti all'interrogatorio, uno schema di categorie utile solo se riconosciuto per ci che - una serie di etichette che facilitano la comunicazione ma che non coincidono con le persone cos etichettate. Se un interrogato mente in modo persistente, un interrogante pu farne un rapporto e congedarlo come "bugiardo patologico". Eppure persone di questo tipo possono avere informazioni di controspionaggio (o altre) di valore non inferiore a quelle di altre fonti, e l'interrogante che ha pi probabilit di ottenerle quello che non si contenta di applicare un'etichetta, ma interessato sia al motivo per cui il soggetto mente, sia in che cosa egli mente.

    Fatte tutte queste riserve, e con l'ulteriore osservazione che coloro che trovano le categorie psico-emozionali pragmaticamente valide dovrebbero usarle, e coloro che invece non sono di questo parere dovrebbero evitarle, descriviamo i seguenti nove tipi. Le categorie si fondano sul fatto che il passato di una persona si riflette sempre, anche se vagamente, sulla sua etica e sulla sua condotta attuali. Il vecchio cane pu imparare dei giochetti nuovi, ma non dei modi nuovi di impararli. La gente cambia, ma ci che sembra una nuova condotta o un nuovo schema psicologico spesso solo una variante del vecchio tema. Non si pretende che lo schema di classificazione qui presentato sia completo, certamente qualche interrogato non rientrer in nessuno dei gruppi sotto elencati. E come tutte le altre tipologie, anche questo sistema ha delle sovrapposizioni, cosicch qualche interrogato mostrer caratteristiche proprie a pi gruppi. Soprattutto, l'interrogante deve ricordare che se in una fonte si trovano caratteristiche proprie di un gruppo, ci non permette di concluderne che la fonte "appartiene" a quel gruppo, e che anche un'etichettatura corretta non significa capire l'individuo ma vale solo come aiuto a capirlo. I nove gruppi principali della categoria psico- emozionale adottata in questo manuale sono i seguenti. 1. Il tipo ordinato-ostinato. Le persone di questo gruppo sono caratteristicamente sobrie, ordinate e fredde, spesso molto intellettuali. Non sono impulsive. Tendono a pensare in modo logico e agire in modo deliberato. Spesso prendono decisioni molto lentamente. Sono molto meno disposte a fare sacrifici personali per una causa che ad usare quei sacrifici come mezzi temporanei per un vantaggio personale permanente. Sono riservate e poco disposte a confidare ad altri i lo- ro piani e le loro trame, che spesso riguardano il rovesciamento

  • di qualche forma di autorit. Sono anche ostinate, bench possano fingere di cooperare, o anche credere di stare cooperando. Nutrono dei rancori. Il tipo ordinato-ostinato si considera superiore agli altri. Talvolta il suo senso di superiorit s'intreccia con una sorta di pensiero magico che comporta una quantit di superstizioni e fantasie circa il controllo del suo ambiente. Pu persino avere un sistema morale tutto suo. Talvolta egli soddisfa il suo senso di superiorit provocando un trattamento ingiusto. Egli tenta anche, in modo caratteristico, di tenersi sempre aperta una via di uscita, evitando ogni reale impegno verso qualcosa. E' - ed sempre stato - intensamente preoccupato dei suoi beni personali. Ed di solito un avaro che risparmia su tutto, ha un forte senso delle convenienze, puntuale e pulito. Il suo denaro e altri suoi beni hanno per lui una qualit personalizzata; sono parte di lui. Spesso porta con se delle monete lucenti, degli oggetti ricordo, un mazzo di chiavi ed altri oggetti che per lui hanno un valore reale o simbolico. Di solito il tipo ordinato-ostinato ha una storia di ribellione attiva durante la fanciullezza, centrata sul fare regolarmente l'esatto contrario di ci che gli veniva detto. Da adulto egli pu aver imparato a mascherare la sua resistenza e a divenire passivo-aggressivo, ma la sua determinazione ad andare per la sua strada resta inalterata. Ha solamente imparato a procedere in modo indiretto, se necessario. Il suo odio profondo e il suo timore dell'autorit, radicato sin dall'infanzia, nell'et adulta sono ben mascherati. Ad esempio, una persona di questo tipo pu confessare facilmente e rapidamente sotto interrogatorio anche atti che non ha commesso, per distogliere l'interrogante dallo scoprire qualcosa di significativo (o, pi raramente, a causa di sensi di colpa).

    L'interrogante che ha a che fare con un tipo ordina- to-ostinato dovrebbe evitare di apparire come un'autorit nemica. Minacce, gesti minacciosi, pugni sul tavolo, forti reazioni a risposte evasive o a bugie e altre tattiche autoritarie del genere serviranno solo a risvegliare nel soggetto le sue vecchie ansie e il suo abitua- le meccanismo di difesa. Per stabilire un rapporto, l'interrogante dovrebbe essere cordiale. Sar probabilmente utile che l'interrogante e la stanza dell'interrogatorio appaiano straordinariamente lindi. L'interrogato ordinato-ostinato spesso colleziona monete o altri oggetti per hobby; passare un po' di tempo a condividere il suo interesse pu aiutare a rompere un po' il ghiaccio. Con questo tipo di interrogato estremamente importante stabilire un rapporto (...) [circa tre righe cancellate]. 2. Il tipo ottimista. Questo tipo di fonte quasi sempre spensierata, impulsiva, inconsistente ed inaffidabile. Egli pare godere di un continuo stato di benessere. Pu essere generoso all'estremo, dando agli altri ci che vorrebbe fosse dato a lui. Pu divenire un alcoolizzato o un drogato. Non capace di resistere ad una forte pressione; reagisce ad una sfida non aumentando il proprio sforzo ma scappando via per evitare il

  • conflitto. La sua convinzione che "qualcosa cambier", che "tutto andr bene", si basa sul suo bisogno di evitare le proprie responsabilit negli eventi e di dipendere da un destino propizio. Di solito, questa persona stata molto coccolata nella prima fase della sua vita. Talvolta il membro pi giovane di una famiglia numerosa, il figlio di una donna di mezza et (il cosiddetto "figlio-cambia-vita"). Se poi ha subito delle forti frustrazioni pi tardi nella sua fanciullezza, pu essere petulante, vendicativo, sempre esigente.

    Come fonti sotto interrogatorio, i tipi ottimistici reagiscono meglio davanti ad un approccio gentile, paterno. Se resistono, si pu trattarli efficacemente con la tecnica "Mutt-and-Jeff" discussa pi avanti. Le tattiche di pressione o un atteggiamento ostile possono spingerli a rinchiudersi in se stessi, mentre un atteggiamento rassicurante pu indurli ad aprirsi. Essi tendono a cercare delle promesse, a mettere l'interrogante nel ruolo di protettore e di solutore di problemi, ed importante che l'interrogante eviti di fare delle promesse specifiche che non possono essere mantenute, perch un ottimista che divenga vendicativo pu dimostrarsi fastidioso. 3. Il tipo avido, esigente. Questo tipo si attacca agli altri come una sanguisuga e si aggrappa in modo ossessivo. Per quanto estremamente dipendente e passivo, egli esige sempre che gli altri si prendano cura di lui e soddisfino i suoi desideri. Se pensa di aver ricevuto un torto, non cerca di rifarsi con i suoi sforzi ma cerca di persuadere altri a prendere il bastone in sua difesa- "combattete tu e lui". La sua lealt si trasferisce facilmente quando sente che lo sponsor che ha scelto lo ha abbandonato. I transfughi di questo tipo si sentono addolorati perch i loro desideri non sono stati soddisfatti nei loro paesi di origine, ma presto si sentono non meno colpiti anche in un altro paese e si rivoltano contro il loro governo o i loro rappresentanti allo stesso modo di prima. Il tipo avido ed esigente soggetto a depressioni piuttosto frequenti. Pu rivolgere verso se stesso il suo desiderio di vendetta e in casi estremi pu arrivare al suicidio. Il tipo avido ed esigente ha spesso sofferto di una precoce privazione di affetto o di sicurezza. Da adulto egli continua a cercare dei genitori sostitutivi che si prendano cura di lui come i suoi genitori veri non avevano fatto, secondo lui.

    L'interrogante che tratta con questo tipo deve fare attenzione a non respingerlo, altrimenti il rapporto pu essere distrutto. D'altra parte, l'interrogante non deve accettare richieste che non possono o non debbono essere soddisfatte. Il tono da padre comprensivo o da fratello maggiore pu invece rendere sensibile il soggetto. Se fa delle richieste esorbitanti, un favore senza importanza pu fornire un sostitutivo soddisfacente, perch la richiesta non esprime tanto una necessit specifica quanto il bisogno di sicurezza del soggetto. Perci egli probabilmente trover rassicurante ogni

  • manifestazione di interesse per il suo benessere. Nel trattare con questo tipo - e in larga misura anche con uno qualsiasi dei tipi qui descritti - l'interrogante deve essere cosciente dei limiti e delle trappole di una persuasione razionale. Se cerca di avviare un rapporto di cooperazione appellandosi alla logica, egli dovrebbe prima decidere se la resistenza della fonte si fonda sulla logica, altrimenti - se la resistenza totalmente o principalmente emozionale pi che razionale - i suoi tentativi risulteranno vani. La resistenza emozionale pu essere dissipata solamente da una manipolazione emozionale. 4. Il tipo ansioso, egocentrico. Bench questa persona sia timorosa, essa anche impegnata in una costante lotta con se stessa per nascondere i suoi timori. Spesso un temerario che compensa le sue paure facendo finta che il pericolo non esista. Pu essere un aviatore acrobatico o un artista da circo che "dimostra" se stesso davanti alla folla. Pu anche essere un dongiovanni. E' portato a vantarsi e spesso mente per sete di complimenti e lodi. Come soldato o ufficiale pu essere stato decorato per atti di coraggio; ma in questo caso i suoi compagni possono sospettare che i suoi atti derivino dal piacere di esporsi al pericolo e alle previste delizie delle ricompense, approvazioni, ap- plausi. Il tipo ansioso ed egotista di solito intensamente vanitoso e altrettanto sensibile. Le persone che mostrano queste caratteristiche sono in realt insolitamente timorose. Le cause delle loro ansie nascoste sono troppo complesse e sottili per poterle discutere in questo manuale. Per l'interrogante, pi importanti delle cause sono le occasioni di operare delle manipolazioni fruttuose della fonte, fornite dall'ansia nascosta. Il desiderio della fonte di far impressione di solito subito evidente. E' probabilmente volubile. Ignorare o ridicolizzare le sue vanterie, o tagliar corto chiedendogli che si attenga ai fatti, pu farlo risentire e bloccare il flusso. Giocare sulla sua vanit, specialmente lodando il suo coraggio, di solito una buona tattica, se impiegata con abilit. Gli interrogati ansiosi ed egocentrici che nascondono dei fatti significativi, come i contatti con servizi nemici, possono divulgarli se indotti a ritenere che la verit non sar usata per danneggiarli, e se l'interrogante sottolinea la durezza e la stupidit dell'avversario nell'inviare una persona cos intrepida in una missione cos mal preparata. C' poco da guadagnare e molto da perdere a mettere in luce le bugie senza importanza dette da questo tipo di fonte. Fanfaronate su imprese temerarie, prodezze sessuali, o altre "prove" di coraggio e di virilit meglio accoglierle col silenzio o con risposte amichevoli ma non impegnative, a meno che questo non porti via troppo tempo. Se si pensa ad un uso operativo, il reclutamento pu talvolta essere effettuato con domande come: Mi chiedo se lei sarebbe disposto ad impegnarsi in una missione pericolosa. 5. Il tipo con complesso di colpa. Questo tipo di persona ha una coscienza forte, crudele, irrealistica. Tutta la sua vita sembra dedicata a rivivere i suoi sensi

  • di colpa. Talvolta sembra deciso a fare ammenda; altre volte ritiene che altri portano la colpa di ci che andato storto. In entrambi i casi, egli cerca costantemente qualche prova, o qualche indizio esterno, che la colpa degli altri pi grande della sua. Spesso completamente impegnato a dimostrare di essere stato trattato in modo ingiusto. In realt, egli pu provocare un trattamento ingiusto per placare la sua coscienza con la punizione. I giocatori "coatti" che non trovano alcun piacere nel vincere e trovano invece sollievo nel perdere appartengono a questa categoria. Cos pure per le persone che confessano dei crimini non commessi. Talvolta questo tipo di persone commette davvero dei crimini per poi poterli confessare ed essere punito. Anche i masochisti appartengono a questa categoria. Le cause del complesso di colpa stanno in torti veri o immaginari fatti dai genitori o da altri che il soggetto pensava di dover amare ed onorare. Da bambini, queste persone possono essere state spesso sgridate o punite. Oppure sono state dei figli "modello" che reprimevano tutte le loro naturali ostilit. E' difficile interrogare il tipo con complessi di colpa. Egli pu "confessare" un'attivit clandestina ostile, o altri atti che interessano la KUBARK, nei quali in realt non mai stato coinvolto. Delle accuse contro di lui da parte dell'interrogante possono dare l'avvio a queste false confessioni. Oppure il soggetto pu restare silenzioso, godendosi la "punizione". Per l'LC- FLUTTER un soggetto scadente. Le difficolt nel trattare con interrogati afflitti da complessi di colpa variano talmente da caso a caso che quasi impossibile elencare dei buoni principi generali. Forse il consiglio migliore che l'interrogante, una volta messo sull'avviso dal procedimento di screening (vedi cap. IV), o anche dall'eccessiva preoccupazione del soggetto per il giudizio morale, giudichi come sospetta e soggettiva ogni informazione fornita dall'interrogato su cose che lo preoccupino moralmente. Se punite in qualche modo, le persone con forti complessi di colpa possono smettere di resistere e cooperare, grazie al senso di gratificazione indotto dalla punizione. 6. Il tipo incapace di successo assomiglia molto al tipo con complesso di colpa. Questo tipo di persona non pu tollerare il successo e passa la vita fallendo in qualche momento critico. Spesso incline ad incidenti. Tipicamente, ha una lunga storia in cui si dimostrato promettente e ha quasi portato a buon fine un incarico o un'impresa significativi, ma senza completarli. Il tipo incapace di successo si culla nelle sue ambizioni sinch sono delle fantasie, ma si assicura in qualche modo che non diventino realt. I suoi conoscenti pensano spesso che il suo successo proprio dietro l'angolo, ma poi succede sempre qualcosa. In realt, questo qualcosa un senso di colpa, del tipo descritto pi sopra. La persona incapace di successo ha una coscienza che gli proibisce il piacere del successo e del relativo riconoscimento. Spesso egli proietta il suo senso di colpa e ritiene che tutti i suoi fallimenti sono avvenuti per colpa di qualcun altro. Egli pu avere un forte bisogno di soffrire e pu ricercare il pericolo e

  • le lesioni. Come interrogati, queste persone che "non possono sopportare il benessere" non presentano problemi particolari, a meno che l'interrogante non urti il loro complesso di colpa o i motivi dei loro fallimenti passati. In quel caso saltano fuori delle distorsioni soggettive, non dei fatti. L'interrogante abile isoler questa zona di inaffidabilit. 7. Il tipo schizoide o bizzarro vive per la maggior parte del tempo in un mondo di fantasie. A volte sembra incapace di distinguere la realt dal mondo di sua creazione. Il mondo reale gli sembra vuoto e senza significato, in contrasto con quel mondo misteriosamen- te significativo che si costruito. E' totalmente incapace di tollerare le frustrazioni che capitano nel mondo esterno e davanti a esse si ritira nel proprio mondo interno. Non ha legami con altri, pur potendo attribuire significati o valori simbolici e personali a altre persone. I bambini allevati in case in cui non ricevono gli affetti e le attenzioni ordinarie, o in orfanotrofi, o in comunit statali, possono da adulti rientrare in questa categoria. Respinti nei loro tentativi iniziali di stabilire legami con altri, essi divengono sospettosi di ogni legame e si chiudono in se stessi. Qualsiasi collegamento ad un gruppo o ad un paese diverr inaffidabile e, di regola, transitorio. Nello stesso tempo, il tipo schizoide ha bisogno di approvazione esterna. Pur ritirandosi dalla realt, non vuole sentirsi abbandonato. Come interrogato, il tipo schizoide incline a mentire prontamente per ottenere approvazione. Dir all'interrogante ci che secondo lui l'interrogante vuole sentire, e questo per vedere un sorriso sul volto dell'interrogante. Poich non sempre capace di distinguere tra fatti e fantasie, pu anche non rendersi conto di star mentendo. Il desiderio di approvazione fornisce all'interrogante uno strumento. Mentre l'accusa di mentire o altre manifestazioni di disistima provocheranno un suo ritiro dalla situazione, stuzzicare il tipo schizoide per fargli sputare la verit pu non essere difficoltoso qualora il tipo si convinca che non otterr favore con delle menzogne, n otterr sfavore dicendo la verit. Come per il tipo con complessi di colpa, il tipo schizoide pu dimostrarsi un soggetto inaffidabile per dei tests da parte dell'LCFLUTTER perch le sue esigenze interiori lo spingono a confondere i fatti con le fantasie. Pu anche divenire un agente inaffidabile per la sua incapacit di affrontare i fatti e di costruirsi delle relazioni reali. 8. L'offeso ritiene che il mondo gli debba molte cose. Ritiene di aver patito una pesante ingiustizia e che dovrebbe esserne ripagato. Talvolta l'ingiustizia impersonale, dovuta al destino, come una deformit fisica, una malattia molto penosa, o un'operazione nell'infanzia, o la precoce perdita di un genitore o di entrambi. Giudicando non meritate queste disgrazie, l'offeso le considera delle ingiustizie che qualcuno o qualcosa deve ricompensare. Perci pretende come suo diritto dei privilegi non accordati a altri. Se questa pretesa ignorata o negata, l'eccezione diviene ribelle, allo stesso modo di molti adolescenti. Essi sono convinti che la logicit delle loro pretese chiara a tutti e che ogni rifiuto

  • di soddisfarle deliberatamente malvagio. Quando interrogato, probabile che l'offeso chieda denaro, aiuto per la sua risistemazione ed altri favori - in termini del tutto sproporzionati al valore del suo contributo. Ogni risposta ambigua a queste richieste sar interpretata come consenso. Di tutti i tipi che abbiamo esaminato, l'offeso il solo che pu probabilmente portare una presunta ingiustizia fattagli dalla KUBARK davanti alla stampa o al tribunale. In generale, la linea migliore da seguire nel trattare con coloro che si credono offesi di ascoltare attentamente le loro rimostranze (entro ragionevoli limiti di tempo) e di non prendere impegni che non possano essere interamente mantenuti. Transfughi da servizi nemici di intelligence, doppiogiochisti, provocatori e altri, che hanno avuto qualcosa di pi di un contatto di sfuggita con un servizio cino-sovietico, possono, se appartengono a questa categoria, dimostrarsi insolitamente reattivi se l'interrogante fa delle allusioni a un trattamento iniquo ricevuto da un altro servizio. Qualsiasi utilizzazione operativa pianificata di persone di questo tipo dovrebbe tener conto del fatto che esse non hanno alcun senso di fedelt a una causa comune e tendono a rivolgersi in tono risentito contro i superiori. 9. Il tipo medio o normale non manca del tutto delle caratteristiche degli altri tipi. In effetti, egli pu di volta in volta presentarle quasi tutte. Ma nessuna di esse dominante in modo persistente; le qualit dell'uomo medio - ostinazione, ottimismo irrealistico, ansia eccetera - non sono preponderanti o pressanti se non per intervalli di tempo relativamente brevi. Inoltre, le sue reazioni al mondo attorno a lui dipendono pi dagli eventi in quel mondo e meno da schemi rigidi e soggettivi di quanto non accada con gli altri tipi qui esaminati.

    C. Altri indizi (...) [circa quattro righe cancellate] E' probabile che il vero transfuga (cio distinto dall'agente nemico mascherato da transfuga) abbia una storia di opposizione all'autorit. Il fatto negativo che i transfughi che hanno lasciato la loro terra natia perch non andavano d'accordo con i loro superiori immediati sono inclini a ribellarsi anche alle autorit del nuovo paese (un fatto che ha una forte incidenza nelle ri-defezioni). E' perci probabile che i transfughi si collochino nella categoria degli ordinati-ostinati, degli avidi ed esigenti, degli schizoidi e degli offesi. Gli esperimenti e le analisi statistiche condotte dall'universit del Minnesota riguardavano, da un lato, il rapporto tra ansia e tendenze di aggregazione (desiderio di stare con altra gente) e, dall'altro, la posizione di nascita nella famiglia. Alcuni dei risultati, anche se necessariamente di carattere sperimentale e speculativo, hanno un certo interesse per gli interrogatori. Come si ricorda nella bibliografia, i ricercatori conclusero che l'isolamento crea tipicamente ansia, che l'ansia intensifica il desiderio di stare con altri che condividono lo stesso timore, e che soltanto i figli unici e i primogeniti

  • sono pi ansiosi e meno disposti o capaci di resistere al dolore di quanto lo siano gli altri figli. Altre ipotesi sono che il timore aumenta i bisogni di aggregazione dei primogeniti e dei figli unici molto di pi che per gli altri figli. Queste differenze sono pi marcate nelle persone provenienti da famiglie piccole che non in quelle provenienti da famiglie numerose. E infine, i figli unici sono pi propensi a chiudersi e a persistere in situazioni che creano ansia di quanto non facciano i primogeniti, che tendono pi spesso a sottrarsene. Per altri aspetti importanti - intensit dell'ansia e bisogno emozionale di aggregazione - non sono state scoperte delle differenze significative tra "primogeniti" e "figli unici". Ne consegue che stabilire la "posizione di nascita" del soggetto prima di dare inizio all'interrogatorio pu essere utile per l'interrogante. Per sono necessari due avvertimenti. Il primo che i risultati sono, in questa fase, solamente delle ipotesi sperimentali. Il secondo che anche se si dimostrano esatti per grandi gruppi, i dati sono analoghi a quelli delle tabelle attuariali; non hanno alcun valore specifico di predizione per i singoli individui.

    VI. LO SCREENING E ALTRI PRELIMINARI

    A. Lo screening (...) [circa due terzi di riga cancellati] alcune grandi stazioni sono in grado di effettuare uno screening psicologico preliminare prima che cominci l'interrogatorio. Lo scopo dello screening di fornire all'interrogante, preliminarmente, un'informazione sul tipo e sulle caratteristiche dell'interrogato. Si consiglia di fare lo screening ogni qualvolta lo permettano il personale e le attrezzature, a meno che non sia ragionevolmente certo che l'interrogatorio ha scarsa rilevanza e che l'interrogato pienamente disposto a collaborare. Lo screening deve essere condotto da intervistatori, non dagli interroganti; o perlomeno i soggetti non dovrebbero essere sottoposti allo screening dallo stesso personale KUBARK che pi tardi li interrogher. (...) [circa dieci righe cancellate] Altri mezzi ausiliari di controllo di carattere psicologico sono meglio gestiti da uno psicologo ben preparato. I tests condotti su ... condividono le caratteristiche reattive dei collaboratori; la differenza sta pi nella natura ed intensit delle motivazioni che nelle emozioni. Da un'analisi di registrazioni oggettive di tests e di informazioni biografiche su un campione di 759 rimpatriati del Big Switch risultava che coloro che hanno collaborato differivano da coloro che non lo avevano fatto nei seguenti punti: i collaboratori erano pi anzia- ni, avevano fatto pi anni di scuola, avevano un punteggio pi elevato nei tests di intelligenza fatti dopo il rimpatrio, avevano servito pi a lungo nell'esercito prima della cattura, e avevano un punteggio pi elevato nella Psychopathic Deviate Scale - pd... Tuttavia, il 5 per cento del campione dei non-collaboratori che avevano resistito attivamente - che erano o decorati dall'esercito, o considerati come "reazionari" dai cinesi - differiva

  • dal resto del gruppo esattamente nello stesso modo del gruppo dei collaboratori e non si riusciva a distinguere un gruppo dall'altro in base ad una qualsiasi variabile, ad eccezione dell'et, in quanto quelli che avevano resistito erano pi anziani dei collaboratori. Anche una valutazione preliminare sommaria, se valida, pu essere un vantaggio per l'interrogante perch gli permetter di partire con una tattica generalmente efficace - una tattica adeguata alla personalit della fonte. Il dottor Moloney ha espresso l'opinione, che possiamo utilizzare come esempio, che l'AVH (sigla del servizio segreto ungherese) ha potuto ottenere ci che voleva dal cardinale Mindszenty perch adatt i propri metodi d'interrogatorio alla sua personalit. Non c' alcun dubbio che Mindszenty si preoccupava di divenire sicuro e potente arrendendosi alla pi grande di tutte le potenze - la sua idea di Dio - e che questo lo predispose a reagire secondo una linea tratta dalla sua esperienza dell'intelligence comunista. Per lui la resa del "sistema di s" al sistema autoritario era naturale quanto il principio stesso del martirio. Il compito dello screening reso pi agevole dal fatto che lo screener interessato al soggetto, non all'informazione che esso pu possedere. Molti - persino degli agenti provocatori addestrati a mentire - parleranno con una certa libert di fatti della fanciullezza e di rapporti familiari. Ed anche il provocatore che sostituisce una persona fittizia alla figura di suo padre riveler una parte dei suoi sentimenti verso il padre nel corso della sua dettagliata storia circa il sostituto immagina- rio. Se lo screener ha imparato a mettere a suo agio la fonte potenziale, a tastare il terreno in ognuno dei casi, non probabile che la fonte consideri pericolosa una conversazione casuale su se stesso. Lo screener ha interesse a che il soggetto parli di s. Una volta iniziato il flusso, lo screener non deve cercare di arrestarlo con domande, gesti o altre interruzioni sino a quando le informazioni ottenute non bastino a inquadrare sommariamente il tipo. E' pi probabile che il soggetto parli liberamente se i modi dello screener sono cortesi e pazienti. L'espressione facciale dello screener non dovrebbe rivelare un interesse particolare in una qualche affermazione; egli deve soltanto apparire ben disposto e comprensivo. In poco tempo, molti che hanno cominciato a parlare di se stessi risalgono alle prime esperienze, cosicch sufficiente che lo screener ascolti e faccia occasionalmente una sobria osservazione d'incoraggiamento per venire a sapere un mucchio di cose. Domande di routine a proposito di insegnanti, datori di lavoro, capi gruppo, ad esempio, indurranno il soggetto a rivelare molte cose sui suoi rapporti con i genitori, i suoi superiori ed altri che hanno avuto un impatto emozionale su di lui, a causa delle associazioni che si creano nella sua mente. E' molto utile che lo screener possa mettersi nei panni del soggetto. Quanto pi lo screener impara sulla regione di nascita e sullo sfondo culturale del soggetto, tanto minore la probabilit che egli irriti il soggetto con un'osservazione non appropriata. Commenti come Devono essere stati tempi duri per lei e la sua famiglia,

  • oppure S, capisco che lei fosse arrabbiato, o anche Molto interessante sono abbastanza innocui da non distrarre il soggetto, e nello stesso tempo indicano un interesse fatto di comprensione. Anche sag- giare la posizione del soggetto nei confronti dei suoi nemici serve allo stesso scopo, e commenti come Era ingiusto, non avevano alcun diritto di trattarla in quel modo aiuteranno a stabilire un rapporto e a stimolare ulteriori rivelazioni. E' importante che durante il procedimento di screening vengano individuate delle anomalie grossolane. Le persone che soffrono di gravi malattie mentali presenteranno distorsioni, deliri o allucinazioni e di solito forniranno delle spiegazioni bizzarre del loro comportamento. Si risparmier tempo e denaro congedando il soggetto mentalmente malato o inviandolo a degli specialisti. Il secondo e correlato scopo dello screening di permettere un'ipotesi fondata sul probabile atteggiamento della fonte nei confronti dell'interrogatorio. Una stima essenziale per la programmazione dell'interrogatorio riguarda la probabilit che l'interrogato si dimostri cooperativo o recalcitrante, perch i metodi da seguire nei due casi sono molto diversi. Nelle stazioni o basi che non possono effettuare uno screening in senso formale, sempre utile far precedere ad un interrogatorio importante un colloquio della fonte, fatto da qualcuno che non sia l'interrogante e mirato ad ottenere il massimo di informazioni valutative prima che cominci l'interrogatorio. A meno che non si desideri ottenere un effetto shock, il passaggio dal colloquio all'interrogatorio non dovrebbe essere repentino. Al primo incontro con l'interrogato di norma una buona idea che l'interrogante dedichi un po' di tempo allo stesso tipo di conversazione calma e cortese che ha caratterizzato il colloquio. Anche se ha gi il risultato dello screening, cio una prima classificazione per tipi, l'interrogante ha bisogno di capire il soggetto secondo i propri termini. Se invece si dimostra subito aggressivo, egli impone alla prima se- duta dell'interrogatorio (e in misura minore alle sedute successive) uno schema troppo arbitrario. Come ha detto un esperto, Chiunque proceda senza considerare il potere che ha l'ansia di ostacolare i rapporti umani non imparer mai a svolgere un colloquio.

    B. Altre procedure preliminari (...) [circa due righe cancellate] Il trattamento preliminare di altri tipi di fonti di solito meno difficoltoso. Per quanto riguarda i nostri scopi, basta elencare i seguenti principi. 1. Ogni informazione pertinente a disposizione deve essere accorpata e studiata prima di programmare, ed ancor pi di condurre, l'interrogatorio. Un'oncia di indagine vale una libbra di domande. 2. Si deve distinguere quanto prima possibile tra fonti che verranno inviate (...) [circa mezza riga cancellata] sito organizzato ed equipaggiato

  • per l'interrogatorio e quelle il cui interrogatorio verr completato dalla base o stazione con la quale stato stabilito il primo contatto. 3. La procedura suggerita per giungere ad una valutazione preliminare dei nuovi arrivati (...) [circa quattro righe cancellate]. I punti chiave vengono qui ripetuti per riferimento. Questi tests preliminari mirano a integrare l'esame tecnico dei documenti di un nuovo arrivato, domande sostanziali relative alla patria e all'occupazione dichiarate e altre domande standard. Le seguenti domande dovrebbero, se vengono fatte, esser poste al pi presto dopo il contatto iniziale, mentre il nuovo arrivato ancora sotto stress e prima che si sia abituato alla procedura. a. Si pu chiedere al nuovo arrivato di identificare tutti i parenti e gli amici nella zona, o anche nel paese in cui chiesto per la prima volta l'asilo PBPRIME. Queste tracce dovrebbero essere seguite rapidamente. Gli agenti provocatori sono talvolta guidati a "defezionare" nelle loro aree di riferimento e gli amici o i parenti gi sul posto possono avere un carattere ostile. b. Nel primo interrogatorio, l'interrogante dovrebbe stare all'erta per frasi o concetti tipici di un'attivit di intelligence e dovrebbe registrare queste indicazioni sia che egli intenda seguirle subito nell'interrogatorio (...) [circa una riga cancellata]. c. L'LCFLUTTER dovrebbe essere utilizzato se possibile. Altrimenti bisogna chiedere al nuovo arrivato di sottoporsi a questo test non appena possibile. Si devono registrare i rifiuti, come pure le indicazioni che il nuovo arrivato stato istruito su questa tecnica da parte di un altro servizio. Vanno notati il modo e la natura delle reazioni del nuovo arrivato a questa proposta. d. Se l'LCFLUTTER, l'indagine screening, o un altro qualsiasi metodo, stabiliscono che esiste una precedente storia di intelligence, dovrebbero essere raccolte le seguenti informazioni minime (...). (...) [circa un terzo di pagina cancellato] [circa mezza pagina cancellata] h. (...) [circa tre righe cancellate] (...) [tutta una pagina revisionata, ad eccezione del punto 4, a tre quarti circa della pagina] (...) [circa quattro righe cancellate] 5. Tutti i documenti attinenti l'interrogatorio programmato meritano di essere studiati. I documenti provenienti da paesi del Blocco, o quelli che per qualche motivo non siano consueti o familiari, sono di norma inviati al settore o al centro appropriati per un'analisi tecnica. 6. Se durante lo screening o una fase pre-interrogatorio viene accertato che la fonte stata gi interrogata, questo fatto deve essere reso noto all'interrogante. Gli agenti, ad esempio, sono

  • abituati ad essere interrogati ripetutamente e in modo professionale. Questo vale anche per le persone che sono state arrestate diverse volte. Le persone con un addestramento pratico nel- l'essere interrogate divengono dei soggetti sofisticati, capaci di individuare incertezze, trucchi evidenti, o altri punti deboli. "

    C. Sintesi

    Lo screening ed altre procedure preliminari aiuteranno l'interrogante - e la sua base, stazione (...) [una o due parole cancellate] a decidere se la futura fonte 1) ha probabilmente delle informazioni utili al controspionaggio data la sua associazione con un servizio straniero o con un partito comunista e 2) disposta a cooperare volontariamente o no. Con l'aiuto di queste valutazioni e con qualsiasi altro giudizio fornito dallo screening, l'interrogante pronto a programmare.

    VII. PROGRAMMAZIONE DELL'INTERROGATORIO DI CONTROSPIONAGGIO

    A. La natura dell'interrogatorio di controspionaggio

    Lo scopo di lungo periodo dell'interrogatorio di controspionaggio di ottenere dalla fonte tutte le informazioni di controspionaggio che egli pu avere. Lo scopo a breve periodo di ottenere la sua cooperazione a questo fine e, se egli resiste, di distruggere la sua capacit di resistenza e sostituirla con un atteggiamento cooperativo. Le tecniche usate per annullare la resistenza, indurre all'arrendevolezza e alla fine ottenere una cooperazione volontaria sono esaminate nel capitolo VIII di questo manuale. Non ci sono due interrogatori uguali. Ogni interrogatorio plasmato in modo definitivo dalla personalit della fonte - e da quella dell'interrogante, dato che l'interrogatorio un procedimento intensamente interpersonale. Tutto lo scopo dello screening e di larga parte della prima fase dell'interrogatorio sta nel saggiare i punti forti e quelli deboli del soggetto. Solo quando questi siano stati accertati e capiti diviene possibile programmare in modo realistico l'interrogatorio. La programmazione di un interrogatorio di controspionaggio esige comprensione (formalizzata o no) delle dinamiche della confessione. Qui viene a proposito lo studio di Horowitz sulla natura della confessione. Perch non sempre ci si comporta spavaldamente davanti ad un'accusa? Perch una persona condanna se stessa con una confessione quando, al peggio, a non confessare non ci si rimette niente (e magari ci si guadagna)...?. Horowitz risponde che le confessioni ottenute senza costrizioni sono di solito il risultato delle condizioni seguenti. 1. La persona accusata esplicitamente o implicitamente e si sente accusata. 2. Di conseguenza, la sua libert psicologica - nella misura in cui si sente capace di fare ci che

  • vuole - decurtata. Tale sensazione non deriva necessariamente da una restrizione della sua libert fisica, o da qualche altra realt esterna. 3. L'accusato si sente sulla difensiva perch si trova su un terreno insicuro. Non sa quanto sappia l'interrogante. Perci l'accusato non ha alcuna formula per un comportamento adeguato, non ha un ruolo, se si vuole, che possa utilizzare in quella situazione. 4. Egli percepisce l'accusatore come rappresentante dell'autorit. A meno che non creda che i poteri dell'accusatore superino di gran lunga i suoi, non probabile che egli si senta assediato e sulla difensiva. E se percepisce che l'accusa sostenuta da prove "reali", aumenta lo squilibrio tra le forze esterne e le sue proprie e la sua posizione psicologica diviene pi precaria. E' interessante osservare che in situazioni di questo genere l'accusato tende a reagire in modo esasperato o esagerato; tende all'ostilit e a manifestazioni emozionali; all'ipocrisia, alle controaccuse, alla difesa.... 5. Egli deve credere di essere tagliato fuori da forze amiche o di sostegno. In questo caso egli diviene la sola fonte della propria "salvezza". 6. Un'altra condizione, molto probabilmente necessaria, anche se non sufficiente, per la confes- sione che l'accusato si senta colpevole. Un motivo possibile che un senso di colpa provo- chi l'auto-ostilit. Dovrebbe essere non me- no chiaro che se la persona non si sente in colpa, nella sua mente egli non colpevole e non confesser un'azione che altri possono considerare come cattiva o sbagliata e che egli, di fatto, considera corretta. In questo caso, la confessione pu essere ottenuta solo con la coercizione, anche quando prevalgano tutte le altre condizioni gi indicate. 7. Alla fine, l'accusato spinto tanto avanti sulla via della confessione che gli pi facile continuare che tornare indietro. A quel punto, egli sente che la confessione l'unica via per tirarsi fuori dai guai e tornare alla libert.

    Horowitz stato citato e riassunto con una certa ampiezza perch si pensa che quanto precede sia un resoconto sostanzialmente valido per i processi che mirano ad ottenere confessioni da soggetti che non oppongono forti resistenze all'inizio, che non hanno mai dovuto affrontare dei periodi di detenzione e interrogatori e che non sono stati addestrati da una intelligence o un servizio di sicurezza nemico nelle tecniche di resistenza. Un comunista o un agente novellino o deluso, ad esempio, possono essere indotti a confessare ed a cooperare senza ricorrere a forze esterne coercitive, a parte l'interrogatorio in quanto tale, grazie alla progressione gi indicata di eventi soggettivi. E' importante capire che l'interrogatorio, sia come situazione che come procedimento, esercita di per s una pressione esterna significativa sull'interrogato sino

  • a quando non gli si permette di abituarvisi. Alcuni psicologi fanno risalire questo effetto ai rapporti infantili. Meerlo, ad esempio, dice che ogni rapporto verbale ripete sino ad un certo punto il modello dei primi rap- porti verbali tra fanciullo e genitore. In particolare, un interrogato incline a vedere l'interrogante come un genitore, o come simbolo parentale, un oggetto che solleva sospetto e resistenza, o accettazione remissiva. Se l'interrogante inconsapevole di questo processo inconscio, il risultato pu essere una confusa battaglia tra atteggiamenti sommersi, nella quale le parole dette sono soltanto una copertura della lotta non correlata ai livelli inferiori delle due personalit. D'altra parte, l'interrogante che capisce questi fatti e sa come volgerli a proprio vantaggio pu non aver bisogno di ricorrere a pressioni pi forti di quelle che derivano direttamente dal contesto e dalla funzione dell'interrogatorio. Ovviamente, molti soggetti resistenti dell'interrogatorio di controspionaggio non possono essere indotti a cooperare, e nemmeno a piegarsi, semplicemente con la pressione che si crea in loro o con l'effetto rinforzato della situazione d'interrogatorio. Divengono allora indispensabili delle tecniche manipolative - sempre correlate all'individuo ma puntate su di lui dall'esterno della sua interiorit. E' ipotesi fondamentale di questo manuale che queste tecniche, che possono aver successo anche con fonti altamente resistenti, sono essenzialmente dei metodi per indurre una regressione della personalit ad un qualche livello iniziale e pi debole necessario a vanificare la resistenza e ad inculcare un senso di dipendenza. Tutte le tecniche impiegate per abbattere un ostacolo all'interrogatorio, tutta la gamma - dal semplice isolamento sino all'ipnosi e alla narcosi - sono essenzialmente dei modi di accelerare il processo di regressione. Mentre l'interrogato scivola all'indietro dalla maturit verso uno stato infantile, i tratti appresi o strutturati della sua personalit cedono e cadono secondo un ordine cronologico inverso, cosicch le caratteristiche acquisite pi di recente - che sono anche le caratteristiche che l'interrogato utilizza nella sua difesa - sono le prime ad andarsene. Come fanno osservare Gill e Brennan, la regressione fondamentalmente una perdita di autonomia. Un'altra chiave per il successo dell'interrogatorio di una fonte resistente la presentazione di una razionalizzazione accettabile del cedimento. Man mano che la regressione procede, quasi tutti i resistenti avvertono un crescente stress interno che risulta dal voler simultaneamente nascondere e rivelare. Per sottrarsi alla tensione crescente, la fonte pu aggrapparsi ad ogni motivo di cedimento che gli salvi la faccia, ad ogni spiegazione che plachi la sua coscienza e al tempo stesso la possibile ira dei suoi superiori e consociati qualora egli sia restituito al controllo comunista. Pianificare un interrogatorio pi importante degli aspetti specifici del piano. Spetta all'interrogante fornire la giusta razionalizzazione al momento giusto. Anche qui evidente l'importanza di comprendere l'interrogato; la giusta razionalizzazione deve essere una scusa o un motivo tagliato su misura della personalit della fonte.

  • Il procedimento d'interrogatorio una sequenza ininterrotta e tutto ci che accade nella sequenza influenza gli avvenimenti successivi. poich interpersonale, quel procedimento di continuit non reversibile. Perci sbagliato avviare un interrogatorio di controspionaggio in modo sperimentale, con l'intenzione di abbandonare gli approcci infruttuosi uno per uno sino a che non si sia scoperto per caso il metodo efficace. I fallimenti dell'interrogante, le sue penose ritirate da vicoli ciechi aumentano la fiducia in s della fonte e la sua capacit di resistenza. Mentre l'interrogante si dibatte per ottenere dal soggetto dei fatti che avrebbero dovuto essere accertati prima dell'interrogatorio, il soggetto apprende sempre di pi sull'interrogante.

    B. n piano dell'interrogatorio

    Il piano dell'interrogatorio pi importante dei suoi punti specifici. Dato che due interrogatori non sono mai uguali, l'interrogatorio non pu essere realisticamente pianificato dall'A alla Z in tutti i suoi particolari sin dall'inizio. Ma pu e deve essere pianificato dall'A alla F o dall'A alla M. Le possibilit di fallimento di un interrogatorio di controspionaggio non pianificato sono troppo alte. Peggio, un approccio tira-avanti-comunque pu rovinare le possibilit di successo anche se pi tardi vengono utilizzati dei metodi efficaci. La categoria intelligence cui appartiene il soggetto, pur non determinante a scopo di pianificazione, ha sempre un certo significato. Il piano dell'interrogatorio di un viaggiatore differisce da quello di altri tipi perch il tempo disponibile spesso breve. Di conseguenza, l'esame della sua buona fede spesso meno penetrante. Di solito egli considerato ragionevolmente affidabile se stata accertata la sua identit e indipendenza da altri servizi di intelligence, se i controlli di documentazione non danno informazioni derogatorie, se quanto egli dice dei suoi antecedenti non presenta omissioni o discrepanze che facciano supporre dei silenzi pi significativi, se non cerca di estrarre delle informazioni sull'interrogante o sul suo sponsor e se fornisce volontariamente delle informazioni dettagliate che appaiano affidabili, o siano accertate come tali. (...) [circa cinque righe cancellate] I transfughi possono di solito essere interrogati unilateralmente, almeno per qualche tempo. Le pressioni per ottenere una partecipazione verranno di solito pi tardi (...) [circa mezza riga cancellata] da parte di un membro ODYOKE. Il tempo disponibile per un te- sting unilaterale ed il suo sfruttamento dovrebbe essere calcolato all'inizio, con un certo rispetto per i diritti e gli interessi di altri membri della comunit di intelligence. Il fatto singolo pi significativo da tenere a mente quando si pianifica l'interrogatorio di un transfuga sovietico che una certa percentuale di questi si sono rivelati essere degli agenti controllati; le stime su questa percentuale sono state del (...) [una o due parole cancellate] in un periodo di diversi anni dopo il 1955. La mancanza, per la KUBARK, di poteri esecutivi ha

  • una particolare importanza se si considera l'interrogatorio di un agente sospetto, o di qualsiasi altro soggetto da cui ci si attende della resistenza. Per regola generale, difficile aver successo nell'interrogatorio di controspionaggio di una fonte resistente a meno che il servizio interrogante non possa controllare il soggetto ed il suo ambiente per tutto il tempo necessario. (...) [circa venti righe cancellate] [un terzo di pagina cancellato]

    C. I punti specifici 1. Lo scopo specifico

    Prima che cominci l'interrogatorio, l'interrogante ha chiaramente in mente ci che vuole sapere, perch pensa che la fonte abbia quelle informazioni, quanto importanti esse siano, e come meglio ottenerle. Ogni confusione su questi punti, o ogni interrogatorio fondato sulla premessa che lo scopo prender forma man mano che procede l'interrogatorio, quasi sicuramente porta a girare senza meta e al fallimento conclusivo. Se gli scopi specifici non possono essere formulati chiaramente, bene condurre delle ulteriori indagini prima che cominci l'interrogatorio. 2. Resistenza

    Vanno valutati il tipo e l'intensit della resistenza prevista. E' utile sapere in anticipo se l'informazione desiderata sia in qualche modo pericolosa o dannosa per gli interessi dell'interrogato. In questo caso, l'interrogante dovrebbe considerare se la stessa informazione, o la sua conferma, pu essere ottenuta da un'altra fonte. Interrogare subito dei sospetti, su una base fattuale debole, di solito causa una perdita di tempo, non il suo contrario. D'altra parte, se l'informazione necessaria non delicata per il soggetto, limitarsi semplicemente a chiederla di solito preferibile che non cercare di aggirare il soggetto per farlo ammettere e creare cos un'inutile battaglia tra abilit mentali. L'analisi psicologica preliminare del soggetto rende pi agevole decidere se egli portato a resistere e, in questo caso, se la sua resistenza deriva dal timore che i suoi interessi personali siano danneggiati, o risulti dalla natura non-cooperativa del tipo ordinato-ostinato e simili. La scelta del metodo da usare nel vincere la resistenza anch'esso determinato dalle caratteristiche dell'interrogato 3. L'ambiente dell'interrogatorio

    La stanza in cui si svolge l'interrogatorio non deve avere cause di distrazione. Il colore dei muri, del soffitto, dei tappeti e del mobilio non dovrebbe essere allarmante. I quadri dovrebbero essere smorti o non esserci per niente. Che il mobilio debba includere una scrivania un fatto che dipende non dalla comodit del l'interrogante, ma piuttosto dalla prevista reazione del soggetto ad apparenze di superiorit e ufficialit. Un semplice tavolo pu essere preferibile. Una sedia ben imbottita per l'interrogato talvolta preferibile ad una

  • sedia di legno a schienale rigido, perch se egli dovr stare in piedi per un lungo periodo di tempo, o comunque essere privato di comodit fisiche, il contrasto sar pi forte e ne risulter un maggiore disorientamento. Alcuni trattati sull'interrogatorio sottolineano il valore di una luce che venga da dietro l'interrogante e punti direttamente sul soggetto. Anche qui una regola rigida non realistica. L'effetto su una fonte cooperativa inibitorio e l'effetto su una fonte evasiva pu renderla ancor pi ostinata. Come per gli altri dettagli, anche questo dipende dalla personalit dell'interrogato. Una buona pianificazione impedir delle interruzioni. Se la stanza usata anche per scopi che non siano d'interrogatorio, una volta avviato l'interrogatorio dovrebbe essere appeso alla porta un cartello "Non disturbare" o qualcosa del genere. L'effetto di qualcuno che entra per cercare la sua penna, o invitare a pranzo l'interrogante, pu essere devastante. Per lo stesso motivo non dovrebbe esserci un telefono nella stanza; altrimenti si pu essere certi che suoner al momento sbagliato. Oltretutto, esso un visibile collegamento con l'esterno; la sua presenza fa sentire al soggetto che meno tagliato fuori, che pi capace di resistere. La stanza dell'interrogatorio offre delle condizioni ideali per fotografare l'interrogato a sua insaputa con una macchina fotografica nascosta dietro ad un quadro o altrove. Se si usa come luogo d'interrogatorio un nuovo edificio di sicurezza bisogna esaminarlo attentamente per accertarsi che l'ambiente possa essere modificato a piacimento. Per esempio, bisogna conoscere in anticipo le caratteristiche della corrente elettrica, cosicch i trasformatori ed altri commutatori possano, se necessario, essere a portata di mano. Di solito, si trova il modo di registrare l'interrogatorio, trasmetterlo ad un'altra stanza, o entrambe le cose. Molti interroganti sperimentati non amano prendere note. Essendo sollevati da questo compito, essi sono pi liberi di concentrarsi su ci che dicono le fonti, su come lo dicono e su cosa fanno mentre parlano o ascoltano. Un altro motivo per non prendere note che questo distrae e talvolta preoccupa l'interrogato. Nel corso di diverse sedute condotte senza prendere note, risultato probabile che il soggetto cada nella confortante illusione di non parlare per un verbale. Un altro vantaggio della registrazione su nastro che essa pu essere ascoltata di nuovo pi tardi. Per alcuni soggetti lo shock di sentire inaspettatamente la propria voce snervante. La registrazione impedisce anche che pi tardi ci siano distorsioni o dinieghi su quanto stato ammesso (...) [circa sei righe cancellate]. Una registrazione anche un valido aiuto nell'addestramento degli interroganti, che possono cos studiare i loro errori e le loro tecniche pi efficaci. Interrogatori eccezionalmente istruttivi, o alcune loro parti, possono anche essere utilizzati nell'addestramento di altri. Se possibile, l'attrezzatura audio dovrebbe essere impiegata anche per trasmettere il procedimento in un'altra stanza, utilizzata come posto d'ascolto. Il vantaggio principale che questo permette alla persona

  • che dirige l'interrogatorio di annotarsi dei punti cruciali e progettare la strategia da seguire pi avanti, sostituendo un interrogante con un altro, stabilendo in modo esatto i momenti per le brusche interruzioni, eccetera. E' utile anche piazzare un piccolo lampeggiatore, o qualche altro sistema di segnalazione, dietro all'interrogato, senza che questi se ne renda conto, per segnalare all'interrogante che deve lasciare la stanza per delle consultazioni, o che qualcun altro sta per entrare. 4. I partecipanti

    Gli interrogati sono di solito esaminati separatamente. La separazione permette di usare una serie di tecni- che che altrimenti non sarebbero possibili. Essa inoltre intensifica nell'interrogato la sensazione di essere tagliato fuori da ogni aiuto amichevole. Il confronto tra due o pi sospetti, per produrre recriminazioni o ammissioni, particolarmente pericoloso se non stato preceduto da interrogatori separati che abbiano sollecitato l'acquiescenza di uno degli interrogati, o almeno delle ammissioni significative riguardanti entrambi i sospetti. Le tecniche per gli interrogatori separati di fonti c