ciclo produttivo della ceramica

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CICLO PRODUTTIVO DELLA CERAMICA Il ciclo produttivo della ceramica prevede numerose lavorazioni associate ad altrettanti rischi lavorativi che si vengono a determinare; la ceramica viene prodotta a partire dall’argilla, che viene estratta, formata, cotta, decorata e cotta nuovamente. Analizzando le varie fasi in modo analitico possiamo distinguere: Estrazione dell’argilla: l’argilla può essere presa dalle cave e direttamente utilizzata, oppure può essere macinata dopo l’estrazione (si parla rispettivamente di argilla naturale e artificiale). I rischi connessi sono rappresentati da: o Esposizione a polveri (l’argilla può contenere fino al 25% di silicio e puòquindi determinare una broncopneumopatia da silicati; sono più pericolose le argille artificiali in quanto costituite da polveri più fini: le particelle pericolose sono comprese tra 1 e 7 µm; l’INAIL riconosce come patologia professionale correlata anche la broncopneumopatia da calcari, che per il prof. Focardi non esiste) o Rumore (per le argille artificiali: c’è un motore che fa muovere il mulino) Processo di formatura: si fa un impasto di argilla e acqua e si modella o al tornio, o con delle presse. Rischi connessi: o Movimentazione di carichi (le masse di argilla e gli oggetti ottenuti vanno spostati più volte, es. per immagazzinarli) o Da postura (in particolare al tornio) o Allergie (da sostanze staccanti, che vengono usate per rimuovere gli oggetti dalle presse eventualmente utilizzate per la formatura) Cottura: le forme ottenute vengono cotte una prima volta dopo la formatura, e poi possono subire uno o più passaggi nel forno a seguito dei processi di decorazione; si utilizzano forni a intermittenza (di tipo elettrico) e forni a tunnel. Il rischio principale è quello da amianto , che può essere inserito nelle strutture di sostegno che sostengono

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CICLO PRODUTTIVO DELLA CERAMICA

Il ciclo produttivo della ceramica prevede numerose lavorazioni associate ad altrettanti rischi lavorativi che si vengono a determinare; la ceramica viene prodotta a partire dall’argilla, che viene estratta, formata, cotta, decorata e cotta nuovamente. Analizzando le varie fasi in modo analitico possiamo distinguere:

Estrazione dell’argilla: l’argilla può essere presa dalle cave e direttamente utilizzata, oppure può essere macinata dopo l’estrazione (si parla rispettivamente di argilla naturale e artificiale). I rischi connessi sono rappresentati da:

o Esposizione a polveri (l’argilla può contenere fino al 25% di silicio e puòquindi determinare una broncopneumopatia da silicati; sono più pericolose le argille artificiali in quanto costituite da polveri più fini: le particelle pericolose sono comprese tra 1 e 7 µm; l’INAIL riconosce come patologia professionale correlata anche la broncopneumopatia da calcari, che per il prof. Focardi non esiste)

o Rumore (per le argille artificiali: c’è un motore che fa muovere il mulino)

Processo di formatura: si fa un impasto di argilla e acqua e si modella o al tornio, o con delle presse. Rischi connessi:

o Movimentazione di carichi (le masse di argilla e gli oggetti ottenuti vanno spostati più volte, es. per immagazzinarli)

o Da postura (in particolare al tornio)o Allergie (da sostanze staccanti, che vengono usate per rimuovere gli oggetti dalle

presse eventualmente utilizzate per la formatura)

Cottura: le forme ottenute vengono cotte una prima volta dopo la formatura, e poi possono subire uno o più passaggi nel forno a seguito dei processi di decorazione; si utilizzano forni a intermittenza (di tipo elettrico) e forni a tunnel. Il rischio principale è quello da amianto, che può essere inserito nelle strutture di sostegno che sostengono gli oggetti e che vengono poste nel forno, oppure può essere utilizzato sotto forma di nastri per ridurre le perdite di calore e quindi il consumo da parte del forno.

Decorazione: avviene con vetrina (chiamata anche cristallina; contiene fino al 60% di Piombo) o con smalti. Ci sono rischi:

o Da Piombo o Da affaticamento visivo