cisiamo!!! n°19

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OGNI LUNEDÌ Ore 15.30: catechismo dei bambini IV - V elementare Ore 18.00: gruppo rinnovamento dello spirito OGNI MERCOLEDÌ Ore 15.30: catechismo dei bambini III elementare; I e II media Ore 18.00: Lectio Divina sull’Esodo OGNI GIOVEDÌ Ore 16.30: incontro gruppo adulti di Ac OGNI VENERDÌ Ore 16.30: ora di Adorazione Eucaristica - il I venerdì del mese “giornata eucaristica” Ore 19.00: gruppo giovani di Ac ora di Adorazione Eucaristica - il I venerdì del mese “giornata eucaristica” OGNI SABATO Ore 15.30: gruppi Acr (6-7;8;9-11;12-14) e giovanissimi di AC Incontri genitori quindicinali: calendario prossimi incontri 5 e 19 Novembre ore 15.30 - 16.30 ORARIO SS. MESSE Feriale: ore 8.00 - 17.30 Festivo: Ore 8.30 - 10.30 - 12.00 - 17.30 CAMPO GIOVANI DI AC Nei giorni 5 e 6 novembre 2011 avrà luogo presso la casa di spiritualità San Luca, il Campo Diocesano riservato ai Giovani della nostra Associazione e organizzato dall’Equipe Giovani Diocesana. Il titolo del campo sarà “ANNACATI – Sogno e son desto”. Per info e adesioni: [email protected] IN REDAZIONE Sac.Vincenzo La Porta Nelluccia Distefano Daniele La Rosa Donatella Falcone Antonio Modica Giuseppe Cascone Giuseppe Criscione Giada Distefano Diletta Gharsallah Ilenia La Rosa Silvia Iacono Martina Firullo Federico Trovato Francesca Stracquadanio Nicolò Tumino Lorenzo Baglieri E-MAIL cisiamogiornalino @hotmail.it BLOG www.cisiamo09. wordpress.com INSIEME www.insiemeragusa.it SEDE Via G. Grasso n°10 0932-624303 HANNO COLLABORATO Lina Antoci Federica Lucifora Giovanni Nasello Suor Laura Dinoto VISITA -> www.cisiamo09.wordpress.com Parrocchia S. Pier Giuliano Eymard Ragusa Giornalino Aperiodico n°19 - Anno III - 30/10/2011 www.cisiamo09.wordpress.com 1 x tutti tutti x tutti Federica racconta... Halloween! No grazie Punta in alto!!!

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Giornalino aperiodico della Parrocchia S. Pier Giuliano Eymard Ragusa

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OGNI LUNEDÌ Ore 15.30: catechismo dei bambini IV - V elementare

Ore 18.00: gruppo rinnovamento dello spirito

OGNI MERCOLEDÌ Ore 15.30: catechismo dei bambini III elementare; I e II media

Ore 18.00: Lectio Divina sull’Esodo

OGNI GIOVEDÌ Ore 16.30: incontro gruppo adulti di Ac

OGNI VENERDÌ Ore 16.30: ora di Adorazione Eucaristica - il I venerdì del mese

“giornata eucaristica”

Ore 19.00: gruppo giovani di Ac ora di Adorazione Eucaristica - il I

venerdì del mese “giornata eucaristica”

OGNI SABATO Ore 15.30: gruppi Acr (6-7;8;9-11;12-14) e giovanissimi di AC

Incontri genitori quindicinali: calendario prossimi incontri 5 e 19

Novembre ore 15.30 - 16.30

ORARIO SS. MESSE Feriale: ore 8.00 - 17.30

Festivo: Ore 8.30 - 10.30 - 12.00 - 17.30

CAMPO GIOVANI DI AC Nei giorni 5 e 6 novembre 2011 avrà luogo presso la casa di

spiritualità San Luca, il Campo Diocesano riservato ai Giovani della

nostra Associazione e organizzato dall’Equipe Giovani Diocesana.

Il titolo del campo sarà “ANNACATI – Sogno e son desto”.

Per info e adesioni: [email protected]

IN REDAZIONE

Sac.Vincenzo La Porta Nelluccia Distefano

Daniele La Rosa

Donatella Falcone

Antonio Modica Giuseppe Cascone

Giuseppe Criscione

Giada Distefano

Diletta Gharsallah Ilenia La Rosa

Silvia Iacono

Martina Firullo

Federico Trovato Francesca Stracquadanio

Nicolò Tumino

Lorenzo Baglieri

E-MAIL cisiamogiornalino

@hotmail.it

BLOG www.cisiamo09.

wordpress.com

INSIEME www.insiemeragusa.it

SEDE Via G. Grasso n°10

0932-624303

HANNO

COLLABORATO

Lina Antoci

Federica Lucifora

Giovanni Nasello

Suor Laura Dinoto

VISITA -> www.cisiamo09.wordpress.com

Parrocchia S. Pier Giuliano Eymard Ragusa Giornalino Aperiodico n°19 - Anno III - 30/10/2011

www.cisiamo09.wordpress.com

1 x tutti tutti x tutti

Federica racconta...

Halloween! No grazie

Punta in alto!!!

E’ lo slogan che ha accompagnato i giovani e i giovanissimi di AC della nostra

Parrocchia durante il campo estivo che si è tenuto a S. Luca nei giorni 26 e 27

luglio. Solo due giorni, ma intensamente vissuti: a momenti di ascolto della Parola e

di preghiera si sono alternate attività di formazione e di riflessione, il tutto

“condito” e “colorato” da bans, giochi di squadra, da canti …. Il risultato? Tutti,

compresi gli educatori e lo staff cucina, abbiamo vissuto un’esperienza

sicuramente frizzante e al tempo stesso significativa.

Gli educatori nell’elaborare la proposte educativa si erano proposti due finalità: la

prima di formazione e di promozione umana, la seconda di crescita spirituale. Per

raggiungere il primo obiettivo si sono attuate attività miranti a rafforzare

l’autostima e la convinzione di poter essere in grado di affrontare qualunque

situazione nuova; “Se ce la facciamo qui possiamo farcela ovunque”: questo il motto

che ne riassume bene il significato. Ogni esperienza vissuta nel corso della

giornata e, in particolare, la riflessione su alcuni brani del Vangelo è stata

finalizzata alla presa di coscienza che Dio ama tutti indistintamente, senza fare

differenze, e che tutti, sul suo esempio, dobbiamo metterci a servizio degli altri.

Motivo conduttore che ha permesso di collegare i vari momenti del percorso

proposto è stato il film Madagascar 2. Dopo la visione integrale, di volta in volta

sono state selezionate e riproposte particolari scene e ci si è soffermati ad

analizzare le vicende, i comportamenti, i sentimenti dei singoli personaggi; da ciò si

è tratto lo spunto per guidare i ragazzi a riflettere, attraverso dinamiche

sapientemente condotte, sulle proprie esperienze di vita.

Sono state realizzate 3 dinamiche che in successione hanno avuto i seguenti

obiettivi:

- conoscere se stessi per affrontare situazioni nuove

- valorizzare la propria unicità e apprezzare l’unicità/diversità dell’ “altro”

- scoprire di non essere soli al mondo, ma di far parte di una grande famiglia: la

Chiesa.

A conclusione di ogni tappa i ragazzi sono stati invitati a confrontarsi con la Parola

di Dio; i brani della Sacra Scrittura scelti e proposti alla riflessione hanno

permesso loro di considerare il proprio vissuto alla presenza di Gesù.

continua a pag 8

A cura di

Redazione

1

1 X TUTTI, TUTTI X TUTTI!!! A cura di

Federica Lucifora FEDERICA RACCONTA...

Cari lettori, forse durante le vostre vacanze estive in radio, in televisione o

tramite amici avete sentito parlare di questo grande evento chiamato GMG,

Giornata Mondiale della Gioventù, ma molto probabilmente presi dalle attivi-

tà di ogni giorno non siete riusciti a capire in cosa consiste o magari ne avre-

ste voluto sapere di

più! Io da partecipan-

te ho il piacere di con-

dividere con voi ciò

che ho potuto provare

e vedere . Innanzitut-

to la Giornata Mondia-

le della Gioventù è

stata istituita nel

1985 dal Papa Giovanni

Paolo II e da allora

giovani provenienti da

tutto il mondo si riuni-

scono ogni 2-3 anni in una località diversa per incontrare il Santo Padre,

quest’anno la GMG si è tenuta nella capitale spagnola, dal 16 al 21 Agosto. I

mesi di attesa, incontri, domande, perplessità, curiosità, e di preparazione

sono passati, e il 10 Agosto è arrivato, 83 ragazzi con la pastorale giovanile

della nostra Diocesi abbiamo iniziato quest’avventura pieni di gioia e allegria!

Dopo quattro bellissimi giorni di gemellaggio con la diocesi di Granada, per

alcuni dopo essere stati ospiti nelle, disponibili e accoglienti famiglie del po-

sto, per altri dopo aver trascorso diverse notti nella palestra con i nostri

amici polacchi, dopo aver visitato i dintorni e aver partecipato ad incontri e

spettacoli ci siamo catapultati a Madrid! Dove le strade e le piazze brulica-

vano di volti sorridenti,di gruppi tutti diversi e colorati provenienti dal Bra-

sile, dagli U.S.A, dal Giappone, dall’Indonesia, da ogni parte del mondo…

continua a pag.8 4

A cura di

Giovanni Nasello PUNTA IN ALTO - GLI EDUCATORI ACR

AL LAVORO PER FORMARSI!!!

Si è svolto a Kastalia l’ormai consolidato appuntamento con il campo di formazione per Educatori ACR della nostra diocesi. Il campo, a cui hanno partecipato circa 150 educatori, provenienti da gran parte delle parrocchie della nostra diocesi, ha visto il susseguirsi di rela-zioni, momenti di spiritualità e momenti di festa. Il tema della prima relazione, a cura di Don Lino Giuliana, sacerdote della diocesi di Piazza Armerina, è stato “Chiamati a seguire Gesù: approfondimento sulla categoria della Seque-la”, categoria della sequela che alla base del cammino ACR di quest’anno associativo. Il secondo momento del campo è stato il percorso di spiritualità, sull’icona biblica di quest’anno “Alzati, ti chiama!” (Mc 10, 46-52), guidato da Don Marco Diara, assistente dio-cesano ACR. Nella prima serata del campo, svoltasi a Monterosso Almo, sul sagrato della Chiesa di S. Giovanni Battista, gli educatori hanno festeggiato i 40 anni dell’ACR, alla pre-senza di tutti i responsabili diocesani ACR che si sono succeduti in questi anni, a partire dalla prima responsabile, Agnese Poidomani, passando per Ignazio Grillo, Gianna Rizza, Alessandro Interlandi e altri ancora fino a giungere all’ultimo, Fabio Stracquadaini e all’attuale, Davide Grazioso, che ha condotto la serata, impreziosita dalla presenza dell’ACR Band che ha animato la festa. Il secondo giorno ci si è confrontati sul tema dell’educazione. La relazione del mattino, dal titolo “Chiamati ad educare: il ruolo del gruppo educatori nella parrocchia e nella diocesi”, a cura di Laura Giombetti, consigliera nazionale ACR, ha punta-to l’attenzione sulle tre dimensioni dell’educazione: altezza, ampiezza e profondità. Nella seconda parte della giornata gli educatori si sono divisi in dei laboratori, guidati dai membri dell’equipe diocesana ACR, per approfondire meglio gli orientamenti pastorali della CEI per il decennio 2010-2020 “Educare alla buona vita del Vangelo” e altri invece si sono sof-fermati sulla formazione base dell’educatore, “Cosa non deve mancare nello zaino dell’educatore ACR”. La seconda serata ha visto la settima edizione di “Bansiadi”, concorso fra le parrocchie per la realizzazione di un Ban nuovo, vinto dalla parrocchia San France-sco di Paola di Vittoria. L’ultimo giorno del campo ha visto la presenza di Pamela Manfrin, incaricata regionale della Liguria, che ha trattato il tema: “La vita associativa: una scelta con-sapevole”, ponendo l’accento sul fatto che l’educatore ACR è prima di tutto un cristiano maturo e consapevole che sceglie di mettersi al servizio dell’AC, grande famiglia di cui si sente parte. Nel pomeriggio conclusivo l’equipe diocesana ACR ha presentato la proposta formativa ACR per l’anno 2011/12, “Punta in Alto”, proposta che è perfettamente in sinto-nia con le indicazioni pastorali del Vescovo, dato che parte dalla domanda di vita, “Sono libero di scegliere?”. Il campo, dopo il saluto del presidente diocesano dell’AC, Sebastiano Distefano, si è concluso con la relazione del responsabile diocesano ACR, Davide Grazioso

e con la celebrazione eucaristica dell’assistente diocesano ACR, Don Marco Diara. Gli educatori sono tornati a casa carichi di nuovo entusiasmo e pronti per affronta-re il nuovo anno associativo e a puntare in alto insieme ai ragazzi a loro affidati. 5

pag. 4 … ma tutti accomunati dallo stesso entusiasmo, sventolavamo la nostra bandiera

desiderosi di scambiare un saluto con le persone che ci stavano accanto; tutti pronti e

carichi per dare il benvenuto al Papa nel modo più accogliente e festoso possibile!

Durante questi giorni intensi abbiamo partecipato a tre catechesi, tenute rispettivamen-

te da tre vescovi italiani,che hanno avuto l’obbiettivo di approfondire l’espressione

“Radicati e Fondati in Cristo,Forti nella Fede” che c’ha accompagnati durante la JMJ;

abbiamo partecipato alla Via Crucis, e infine alla solenne celebrazione conclusiva a

Cuatro Vientos, dove abbiamo pernottato. Sono stati dei momenti davvero forti che

hanno messo a dura prova la nostra pazienza, la stanchezza e il nostro spirito di

adattazione,ma la consapevolezza di essere partiti con una guida sicura e fedele,Gesù, e

di formare tutti insieme un unico corpo lì presente con lo stesso desiderio, quello di

testimoniare e crescere nella fede, c’ha permesso di superare ogni difficoltà.

Personalmente penso che tutti i sacrifici che abbiamo fatto si sono trasformati in tanta

gioia, pace e amore che ci sono stati donati! Per questo mi sento davvero fortunata per

aver avuto la straordinaria possibilità di condividere insieme a così tante persone anche

semplicemente una celebrazione o un’adorazione perché ci si sentiva davvero parte di

una una grande famiglia e ogni gesto si rivestiva di un valore infinito.

pag. 1 … Particolarmente suggestiva e toccante la Veglia serale itinerante sulla Beata

Maria Schininà; attraverso una successione di scene rappresentanti i momenti salienti

della sua vita, chiamata a comunicare l’amore misericordioso di Dio per ogni uomo

attraverso le opere di carità spirituali e materiali, i giovani sono stati condotti a

comprendere come solo a partire dall’Amore l’uomo trova il senso e il significato del suo

vivere e del suo amare, del suo sperare e del suo condividere con gli altri gioie e dolori.

Tutta la vita della Beata Maria Schininà rappresenta un esempio di generosa donazione

pienamente riuscita.

Il bilancio di questa esperienza non può che essere positivo: tutti, giovani e

giovanissimi, hanno dimostrato una notevole capacità di introspezione e una grande

maturità nel relazionarsi con gli altri; anche i momenti di deserto sono stati vissuti con

serietà e intensità. E che dire poi della incontenibile esuberanza e della contagiosa

allegria con cui hanno affrontato ogni esperienza?

Indubbiamente un grazie grande e affettuoso va a Nelluccia, suor Laura e agli

educatori Daniele, Donatella, Claudio, Elisa che si sono spesi senza risparmio, né di

tempo né di energie, sia nella fase di programmazione che durante il campo. Siamo tutti

consapevoli che investire nella formazione delle nuove generazioni è l’unica via per

costruire un mondo migliore; a loro quindi la riconoscenza di tutta la comunità per

l’impegno sinceramente e realmente sentito con cui affrontano il loro compito

educativo.

8

A cura di

Redazione HALLOWEEN! NO GRAZIE SIAMO

CRISTIANI

“Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, poten-ziali suicidi.” (Padre Gabriele Amorth.) Molti penseranno: “che male c’è in fondo a festeggiare Halloween!” e non saranno d’accordo con ciò che afferma Padre Gabriele Amorth. Ma ciò che molti non sanno è l’origine di questa festa. La cele-brazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica che celebrava la vigi-lia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare samhain e gli spiriti dei defunti. La parola halloween ha origini cattoliche, infatti, nella tradizione Cattolica, il 1° novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi. Il gior-no dedicato ad "Ogni Santi" (in inglese All Saints' Day) aveva una denominazione antica: All Hal-lows' Day. Presso i popoli dell'antichità la celebrazione di "Ogni Santi" iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° Novembre era chiamata "All Hallows' Eve" (Even signifi-ca sera) che venne abbreviato in Hallows' Even, poi in Hallow-e'en ed infine in Halloween. Una leg-genda irlandese narra di Jack, fabbro malvagio e tirchio, dopo l'ennesima bevuta, viene colpito da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo, nel reclamare la sua anima, viene raggirato da Jack e si trova costretto a rinunciare alla sua anima, facendolo tornare in vita. Jack, ignaro degli effetti della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto neanche all'inferno a cau-sa del patto col diavolo e allora intaglia una grossa rapa mettendovi all'interno della brace fiammante. Con questa lanterna, Jack, da fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli irlandesi, emigrati in America verso il 1850, sostituirono le rape con le zucche che divennero le "Jack o'lantern", utilizzate la notte d'Ognissanti, pensando di tener lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tor-nare a casa. . "Trick or treat" è l'usanza del "dolcetto o scherzetto". Il significato dell'espressione inglese è "trucco o divertimento", ma in realtà significa: "maledizione o sacrificio". La notte di Halloween si chiedono soldi o cibo: se accontentati si promette prosperità e fortuna; al contrario la scherzetto diventa una maledizione alla famiglia. Tutto questo è il presupposto della festa di Halloween: una tradizione pa-gana del mondo celtico, gonfiata da una leggenda irlandese, rivisitata dalla commercializzazione ame-ricana e importata in Europa e in Italia. Halloween non è di per sé un rito diabolico, ma è una "finestra" aperta, una porta d'ingresso per mentalità e influssi occulti nella vita delle persone. Il mon-do dell'occulto la definisce così: “E' la festa più importante dell'anno per i seguaci di satana, è il capo-danno di tutto il mondo esoterico.” Noi cristiani sappiamo che l'unico culto da rendere è quello all'unico e vero Dio che si fa carne in Gesù Cristo. Il giorno di tutti i Santi è solennità perciò i cristiani si radunano in chiesa per Ringrazia-re il Signore per tanta bontà perché i Santi vivono in eterno e intercedono per noi affinché un giorno possiamo godere il Paradiso: Amare Dio con tutto il Cuore e così essere liberi dalla schiavitù del

peccato. Alle zucche vuote di Halloween i cristiani rispondono con la preghiera per i propri defunti perché la loro anima giunga presto in Paradiso. 7

A cura di

Redazione DAGLI SCRITTI DI

DON TONINO BELLO

LETTERA AGLI EDUCATORI …

Carissimi Educatori

non vi scoraggiate per gli insuccessi.

E non dite: “Non è per me”.

Sapete che il Signore si serve di vecchie ciabatte per farne calzari di

arcangeli e usa vecchi stracci di cucina per farne tovaglie d’altare.

Piuttosto sforzatevi di avere un cuore puro: cioè libero, audace, vero,

senza calcoli, disposti alla donazione più generosa.

Sapendo che avete a che fare con i ragazzi, nelle vostre scelte e nei vostri

comportamenti chiedetevi: “Se in questo momento mi vedessero i miei

ragazzi, avrei da arrossire?”.

Questo interrogativo vi preserverà da tanti errori e vi conserverà

un’anima limpida, disposta ad accendersi ad ogni lampo di novità.

Auguri a tutti. Il Signore benedica il vostro lavoro, nella misura in cui la

Chiesa lo ringrazia perché “ci siete”.

6

Dopo i quattro anni dedicati all’educazione all’ascolto, alla relazione con Dio e con i

fratelli, alla celebrazione e alla testimonianza della carità, l’anno pastorale appena trascorso

educhiamoci al discernimento, per verificare il cammino compiuto e progettare gli obiettivi

futuri, il Vescovo presenta il piano pastorale per quest’anno: educhiamoci alla libertà. La

conferenza episcopale italiana offre gli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020,

contenuti nel documento: “Educare alla vita buona del Vangelo”. La

libertà è presupposto indispensabile per qualunque azione educativa

rispettosa della dignità dell’uomo e favorire così scelte consapevoli e

libere. Noi cristiani crediamo che la libertà è un dono, prima che

una conquista. Tutta la Bibbia, in particolare l’Esodo e il Vangelo, ci

aiutano a vivere e a convincere di essere liberi. “Gesù Cristo è la Verità che rivela l’uomo a

se stesso e ne guida il cammino di crescita nella libertà”. Gesù dice: “Se rimanete nella mia

Parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi”. Il vero

discepolo stabilirà un rapporto intenso con Gesù e Gesù lo renderà libero. S. Paolo ci

chiede di fare attenzione alle falsificazioni della libertà: “Voi siete stati chiamati a libertà, che

questa libertà non divenga però un pretesto per la carne”. Il Vescovo annuncia alcune

proposte diocesane: adorazione eucaristica in ogni comunità; centri di ascolto della Parola. I

passi della Programmazione Pastorale: creare un clima di preghiera e di docilità dello

Spirito; leggere la situazione parrocchiale e confrontarla con la Parola, in un ascolto

fraterno, leale e libero; decidere, attuare e verificare.

A cura di

Redazione CONDOGLIANZE AL NOSTRO AMATO PARROCO

PER LA MORTE DELLA SORELLA FRANCA

Martedì 21-06-2011, alle prime luci dell’alba, il Signore ha chiamato a Sé,

l’amatissima Sig.na Franca La Porta, lasciando in un profondissimo dolore i familiari

e quanti l’hanno conosciuta e stimata. Suo ineludibile impegno era servire la Chiesa,

aiutando il fratello Sacerdote. Sensibilissima ai valori della famiglia; amatissima mae-

stra di scuola materna, discreta, umile, sapeva non mostrare le sue singolari virtù.

Per alcuni anni zelante Presidente dell’Associazione delle Familiari del Clero. Testi-

mone dell’amore di Dio, pregava sempre con la corona del Rosario in mano.

Aliena da ogni vanità. Preghiamo per lei, perché il Signore le conceda il pre-

mio riservato ai servi buoni e fedeli.

A cura di

Redazione EDUCHIAMOCI ALLA LIBERTA’

3

A cura di

Lina Antoci

“Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno”. Con queste parole Gesù deplora la condotta degli scribi e dei farisei che, “occupando la cattedra di Mosè” facevano da maestri, mentre il loro insegna-mento e il loro comportamento erano in aperto contrasto con la legge di Dio. Gesù li accusa soprattutto di ipocrisia e di orgoglio. Essi dicono e non fanno, pretendono dal popolo un cumulo di osservanze, non comandate da Dio, ma da parte loro non le sfiorano “nemmeno con un dito”. Ostentano le loro opere “per essere ammirati dagli uomini”, pieni di boria cercano i primi posti, amano di essere onorati e chiamati “rabbi” dalla gente. A tale condotta Gesù contrappone la semplicità e l’umiltà, che Egli vuole vedere nei suoi discepoli e quindi in ogni apostolo. Invece di posare da maestri, occorre fare scomparire la loro autorità in un comportamento modesto, fraterno e cordiale. Del resto bisogna ricordare che “uno solo è il maestro”, “una sola è la guida, Cristo”. Gesù bolla l’ipocrisia (l’incoerenza) e l’orgoglio ed esorta alla semplicità e all’umiltà. La liturgia della Parola è oggi rivolta a tutti i cristiani, specie ai “praticanti”; ma in modo particolare a quanti, nel Popolo di Dio, hanno compiti di responsabilità e mansioni apostoliche e che hanno il dovere di testimoniare ciò che insegnano e che professano. L’ipocrisia è la doppiezza tra il dire e il fare, la non corrisponden-za tra il parlare e l’agire; insomma l’incoerenza, che insidia i “praticanti”, riducendoli ad una vita mediocre, superficiale e radicalmente farisaica. Dio è l’essere semplicissimo, in Lui l’essere non è distaccato dall’agire. Chi si vuole avvicinare a Lui deve evitare ogni forma di doppiezza; della mente, ricercando la verità, e della volontà orientando l’intenzione a voler piacere soltanto a Dio. L’orgoglio –triste eredità del peccato originale – è l’eterna tendenza di affermarsi in tutti i campi, anche in quello religioso. Dice Gesù: “Imparate da Me, che sono mite e umile di cuore”. I discepoli del Signore non devono lasciarsi contaminare né dalla mentalità farisaica, né dai grandi della terra. Non dominare, ma servire; non primeggiare, ma fraternizzare; non cercare i primi posti, ma gli ultimi e mettersi al di sotto di tutti. Gesù è venuto, non per farsi servire, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti. Dio non vuole essere servito con un freddo legalismo, ma con tutto il cuore, con amore sincero e profondo. Carissimi fratelli e sorelle, questa è una lezione anche per noi, “praticanti”. Penetriamo nel nostro cuore, con la luce dello Spirito Santo, e vediamo se la nostra preghiera è coerente con la giustizia, la liturgia con la vita, la testimonianza con la gloria di Dio; insomma vediamo se i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre opere sono graditi e conformi all’Amore, perché Dio è amore.

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A

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