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Anno IV Numero 705 Venerdì 11 Settembre 2015, S. Diomede AVVISO Ordine 1. ORDINE: Convegno su farmaci SOP e OTC 2. ORDINE: Corso ECM Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Cistite: nella maggior parte dei casi l'antibiotico non serve 4. Presbiopia: sintomi, occhiali e cure 5. Dimagrire col palloncino intragastrico come Platinette: i pro e i contro 6. Ecco come il cervello supera le delusioni d'amore Prevenzione e Salute 7. «Tracce» di vacanze esotiche sulla pelle: ecco tutte le micosi e infezioni di fine estate Meteo Napoli Venerdì 11 Settembre Cielo Variabile Minima: 22°C Massima: 26°C Umidità: Mattina = 58% Pomeriggio =46% CISTITE: NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI L'ANTIBIOTICO NON SERVE Antimicrobici, probiotici e acido ialuronico risolvono l'infiammazione batterica che spesso arriva dall'intestino Dipende molto dall’intestino e da quel noto microbiota, la popolazione di batteri che vivono nell’apparato digerente umano: quando è in ‘equilibrio’ si riesce a tenere alla larga anche la cistite, disturbo frequente nelle donne e che in alcuni casi si ripresenta 6 o più volte l’anno. Igiene intima scorretta, età, frequenti rapporti sessuali specie se non protetti, uso di creme spermicide o contraccettivi intrauterini: sono molti i fattori che scatenano l’infiammazione della mucosa vescicale, ma è soprattutto dall’intestino che i batteri responsabili (nell’85% delle infezioni urinarie è l’E. Coli, seguito da Proteus e Klebsiella) risalgono il canale anale e si dispongono sul perineo, raggiungendo poi vagina e uretra e innescando cistite e altre infezioni urinarie. La cura della cistite passa, quindi, attraverso la cura dell’intestino, aiutandosi con antimicrobici abbinati a probiotici e una corretta alimentazione. Se l’obiettivo è quello di proteggere l’ambiente intestinale, inoltre, è meglio non abusare dell’antibiotico, suggeriscono gli esperti, perché irrita la mucosa vaginale e intestinale e, in molti casi, è altera la composizione o l’attività della flora batterica intestinale, indebolendo il ruolo immunitario esercitato dal microbiota. «L’antibiotico è una potente arma ma va data solamente quando compare febbre alta, dai 38 gradi in su», spiega Monica Sommariva, Divisione di Urologia, Ospedale G. Fornaroli di Magenta. «Purtroppo la somministrazione esagerata e inopportuna della terapia antibiotica, anche quando non necessaria, ha influito invece sullo sviluppo di resistenze batteriche». Nell'armamentario terapeutico anche i Glicosaminoglicani endovescicali , sono l’acido ialuronico e il condroitin solfato, utili a riparare la barriera impermeabile che fodera la vescica (lo strato di glicosaminoglicani, GAG) e che viene danneggiata dall'infiammazione. (OK, Salute e Benessere) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Cummannà è meglio 'e fottere

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Page 1: CISTITE: NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI L'ANTIBIOTICO … · come Platinette: i pro e i contro 6. Ecco come il cervello supera le delusioni d'amore Prevenzione e Salute 7. «Tracce»

Anno IV – Numero 705 Venerdì 11 Settembre 2015, S. Diomede

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Convegno su

farmaci SOP e OTC

2. ORDINE: Corso ECM

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Cistite: nella maggior

parte dei casi

l'antibiotico non serve

4. Presbiopia: sintomi,

occhiali e cure

5. Dimagrire col

palloncino intragastrico

come Platinette: i pro e i

contro

6. Ecco come il cervello

supera le delusioni

d'amore

Prevenzione e Salute

7. «Tracce» di vacanze

esotiche sulla pelle:

ecco tutte le micosi e

infezioni di fine estate

Meteo Napoli

Venerdì 11 Settembre

Cielo Variabile

Minima: 22°C Massima: 26°C

Umidità: Mattina = 58%

Pomeriggio =46%

CISTITE: NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI L'ANTIBIOTICO NON SERVE

Antimicrobici, probiotici e acido ialuronico risolvono l'infiammazione batterica che spesso arriva dall'intestino

Dipende molto dall’intestino e da quel noto microbiota, la popolazione di batteri che vivono nell’apparato digerente umano: quando è in ‘equilibrio’ si riesce a tenere alla larga anche la cistite, disturbo frequente nelle donne e che in alcuni casi si ripresenta 6 o più volte l’anno. Igiene intima scorretta, età, frequenti rapporti sessuali specie se non protetti, uso di creme spermicide o contraccettivi intrauterini: sono molti i fattori che scatenano l’infiammazione della mucosa vescicale, ma è soprattutto dall’intestino che i batteri responsabili (nell’85% delle infezioni urinarie è l’E. Coli, seguito da Proteus e Klebsiella) risalgono il canale anale e si dispongono sul perineo, raggiungendo poi vagina e uretra e innescando cistite e altre infezioni urinarie. La cura della cistite passa, quindi, attraverso la cura dell’intestino, aiutandosi con antimicrobici abbinati a probiotici e una corretta alimentazione. Se l’obiettivo è quello di proteggere l’ambiente intestinale, inoltre, è meglio non abusare dell’antibiotico, suggeriscono gli esperti, perché irrita la mucosa vaginale e intestinale e, in molti casi, è altera la composizione o l’attività della flora batterica intestinale, indebolendo il ruolo immunitario esercitato dal microbiota. «L’antibiotico è una potente arma ma va data solamente quando compare febbre alta, dai 38 gradi in su», spiega Monica Sommariva, Divisione di Urologia, Ospedale G. Fornaroli di Magenta. «Purtroppo la somministrazione esagerata e inopportuna della terapia antibiotica, anche quando non necessaria, ha influito invece sullo sviluppo di resistenze batteriche». Nell'armamentario terapeutico anche i Glicosaminoglicani endovescicali, sono l’acido ialuronico e il condroitin solfato, utili a riparare la barriera impermeabile che fodera la vescica (lo strato di glicosaminoglicani, GAG) e che viene danneggiata dall'infiammazione. (OK, Salute e Benessere)

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 705

PREVENZIONE E SALUTE

«TRACCE» DI VACANZE ESOTICHE SULLA PELLE: ECCO TUTTE LE MICOSI E INFEZIONI DI FINE ESTATE

Finite le vacanze, soprattutto se si è scelta una meta esotica, può capitare di fare i conti con inconvenienti alla pelle. In genere problemi non gravi, ma da non trascurare, perché con un intervento precoce è più facile liberarsene senza complicazioni. Ecco quali sono i tipici disturbi cutanei «da rientro» con i consigli e le cure per guarire

Scabbia: Si riscontra soprattutto in chi rientra da Caraibi e Sud America. Il

contagio avviene in seguito a un contatto pelle-pelle con la persona infestata e, più di rado, tramite biancheria utilizzata da soggetti affetti. La scabbia è causata da un acaro capace di annidarsi nell’epidermide, dove depone le sue uova in cunicoli che scava appositamente. Si manifesta con forte prurito diffuso, più intenso di notte: a causa del grattamento possono comparire escoriazioni che ricordano quelle dell’eczema. A volte si intravede sulla cute un cunicolo di pochi centimetri.

Sovrainfezione batterica di punture di insetti. È l’inconveniente più comune tra chi si reca in aree

tropicali e subtropicali perché il clima caldo umido favorisce la sovrainfezione batterica di punture di piccoli artropodi, come zanzare o ragnetti. Sulla puntura di insetto si formano bolle sierose prima limpide, poi torbide, che evolvono in abrasioni e croste giallastre. Le bolle possono causare anche prurito. In genere le lesioni sono multiple perché si è aggrediti dagli insetti in più punti.

Tinea pedis o piede d’atleta: È una micosi causata da funghi dermatofiti che

colpisce soprattutto gli atleti e tutti coloro che frequentano luoghi affollati pubblici a clima caldo umido, posti ideali per la replicazione dei funghi. Si manifesta con arrossamento tra le dita dei piedi, prurito, desquamazione.

Tinea corporis Questa infezione micotica del corpo o del viso si verifica più spesso in ambienti caldi e tropicali. È causata da funghi dermatofiti che infettano e sopravvivono nello strato superiore dell’epidermide. In genere il contagio avviene toccando animali infetti (cani, gatti e altri). La tipica lesione è una piccola chiazza circolare di colore rosa o rosso, desquamativa, in rilievo con i margini netti e il centro più chiaro In genere il

prurito è lieve.

Larva migrans È un’infestazione diffusa soprattutto nei climi subtropicali, causata da un nematode (un piccolissimo «verme») che penetra nella pelle e poi migra nell’epidermide. Questo nematode è un parassita intestinale di cani e gatti e gli uomini vengono contagiati se entrano in contatto con feci che contengono le uova (per esempio camminando a piedi nudi su spiagge frequentate da animali). Si manifesta con una sensazione di prurito nel punto in cui penetra il nematode. Il parassita, penetrando nella cute, forma una sorta di tunnel in rilievo, rossastro e serpiginoso, che si allunga di giorno in giorno. Il «nastro» può provocare un intenso prurito soprattutto nell’estremità in cui si allunga. I piedi sono l’area più colpita.

Che cosa fare: Se al rientro da vacanze «esotiche» si notano irritazioni cutanee sospette, bisogna

rivolgersi a un dermatologo, specificando il luogo della villeggiatura che può rappresentare un utile indizio per individuare il colpevole. Nella maggior parte dei casi per riconoscere questi disturbi è sufficiente un’attenta osservazione della cute. A volte, però, sono utili ulteriori approfondimenti.

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 705

In caso di punture di insetti con sovrainfezione batterica occorre disinfettare la lesione con detergenti antisettici (contenenti per esempio clorexidina). Se la lesione è singola si può usare un antibiotico locale, mentre se il problema è diffuso si ricorre all’antibiotico per bocca. Gli antistaminici per bocca aiutano, invece, a contrastare il prurito.

La scabbia si cura con facilità con l’applicazione su tutto il corpo di una crema a base di permetrina al 5%. Si raccomanda di eseguire una seconda applicazione a distanza di una settimana.

In caso di infezioni micotiche come la tinea corporis o la tinea pedis, il trattamento si basa sull’uso di farmaci antimicotici. A seconda della localizzazione e dell’estensione della micosi si possono usare preparati locali o per bocca.

Nel caso della larva migrans, il disturbo può risolversi in modo spontaneo con la morte del parassita, dopo un mese o due. In genere, si preferisce intervenire con la crioterapia (azoto liquido). Nelle forme molto diffuse si usano, invece, farmaci antielmintici per bocca. (Salute, Corriere)

PRESBIOPIA: SINTOMI, OCCHIALI E CURE

Bruciore e arrossamento agli occhi? Sdoppiamento delle lettere e difficoltà a leggere? Potrebbe essere il caso di considerare una visita dall’oculista perché quelli appena elencati sono disturbi inerenti alla presbiopia. Il sintomo principale che identifica la presbiopia è la difficoltà di mettere a fuoco mentre si compiono azioni che richiedono una distanza ravvicinata come leggere o mandare sms e compare attorno ai 40-45 anni. La presbiopia è un disturbo che si manifesta in relazione all’indurimento del cristallino ed essendo un processo naturale che si attiva con l’avanzare degli anni non è possibile prevenirlo. Si può anche sviluppare a causa di un trauma. L’incapacità di mettere a fuoco gli oggetti che devono essere osservati da vicino è sicuramente il sintomo più evidente ed è possibile correggere questo difetto con l’utilizzo di lenti o, in casi specifici con il laser a eccimeri.

PRESBIOPIA, QUALI LENTI SCEGLIERE? Il difetto si può presentare da solo o aggiungersi ad altri problemi visivi, come l’astigmatismo, la miopia e l’ipermetropia. In questo caso i medici consigliano l’utilizzo di lenti multifocali che sono in grado di correggere entrambe le malattie grazie al supporto per la focalizzazione a tutte le distanze anche se richiede un aggiustamento visivo prima di poter vedere al meglio. Sono presenti in commercio anche lenti a contatto multifocali utili sicuramente per chi è abituato a usarle con frequenza. Anche nel caso in cui si soffra solo di presbiopia è presente un tipo di lente monofocale che viene consigliato quando è necessario concentrare lo sguardo per attività come la lettura. La via chirurgica consente di rimuovere sia la presbiopia che la cataratta, anche se si tratta di una tecnica che non può essere consigliata a tutti. La pratica utilizzata è il laser a eccimeri, ma è un processo che non viene applicato di frequente, in quanto i pazienti non possono ottenere una vista priva di difetti. Per i soggetti che invece hanno problemi di cataratta, in alternativa, si possono sfruttare occhiali con lenti multifocali per una messa a fuoco ottimale a qualsiasi distanza. (Salute)

LE CURE

C’È UN INTERVENTO CHIRURGICO CHE CORREGGE LA PRESBIOPIA?

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 705

SCIENZA E SALUTE

DIMAGRIRE COL PALLONCINO INTRAGASTRICO COME PLATINETTE: I PRO E I CONTRO

In Italia lo si impianta da 30 anni e riesce a far perdere fino al 59% del peso in sei mesi. Ma non è solo chirurgia: bisogna anche correggere dieta e stile di vita

Quello eseguito martedì mattina su Platinette a Parma è soltanto l'ultimo caso dell'impianto di

un "palloncino intragastrico" per perdere peso.

Si tratta di un'operazione poco più invasiva di una gastroscopia che

in sei mesi riesce a far perdere fino al 59% del grasso in eccesso.

In Italia invece, dove lo si esegue da 30 anni, ci vogliono da una a

due notti di ospedale per dar modo alla struttura di ottenere il

rimborso dal Servizio sanitario.

All'inizio veniva usato solo come preparazione alla chirurgia bariatrica nei grandi obesi (riducendone i

rischi anestesiologici e chirurgici).

Oggi il palloncino intragastrico viene invece sempre più proposto come prevenzione nei pazienti in

sovrappeso grave o in obesità leggera, con un indice di massa corporea (Bmi) di almeno 27, per

evitare che diventino grandi obesi (con Bmi di 40 e oltre).

Si tratta, in particolare, di inserire per via endoscopica nello stomaco del paziente un pallone (sgonfio)

di silicone, che viene poi riempito di liquido fisiologico, fino a pesare 500 grammi. "Questo strumento -

spiega Alfredo Genco, del Dipartimento di Endoscopia Chirurgica del Policlinico Umberto I di Roma -

permette di avvertire prima il senso di sazietà e diminuisce, quindi, il desiderio di introdurre grandi

quantità di cibo".

E avverte: "Il suo uso è però limitato a sei mesi, perché l'acidità dei succhi gastrici lo corrode. Ma dopo

un certo tempo se ne può inserire un altro".

Le reali difficoltà e rischi connessi all'impianto, come in molti altri casi, si presentano "dopo", quando il

paziente rimane solo con se stesso e deve continuare una dieta (circa 1200 calorie al giorno) e uno

stile di vita (molta attività fisica) per mantenere i risultati raggiunti. Per questo, al percorso iniziato col

palloncino viene associato un programma di supporto di 12 mesi, fornito da un team di esperti, inclusi

dietologo e psicologo.

"Il ricorso al palloncino intragastrico è un valido aiuto, una

sorta di volano per avviare un processo - fa osservare

Marina Biglia, Presidente dell'Associazione Amici Obesi Onlus - ma rappresenta il 50% della soluzione".

Il restante 50% - conclude - è nelle mani del paziente, che deve cambiare il modo di rapportarsi al

cibo". (Salute, Tgcom24)

L'IMPORTANZA DEL "DOPO": LA DIETA E LO STILE DI VITA

UN VALIDO AIUTO CONTRO I CHILI DI TROPPO, MA...

IL PALLONCINO È SOLO L’INIZIO

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 705

PREVENZIONE E SALUTE

ECCO COME IL CERVELLO SUPERA LE DELUSIONI D'AMORE

Una recente ricerca scientifica spiega il modo in cui, grazie alla biologia, l'essere umano elabora la fine di una storia trovando la forza per una nuova avventura capace di far battere ancora il cuore Delusioni d'amore? Il cervello è strutturato per superarle. Lo spiega un'indagine condotta negli Stati Uniti. L'attività dei neuroni durante la fase di innamoramento mostra una stimolazione più intensa: un effetto simile alla droga in grado di aumentare la sensazione di benessere e piacere. Ecco perché al termine di una storia è necessario un tempo per disintossicarsi... in senso fisico e mentale. LO STUDIO – Secondo un team di studiosi, il cervello sarebbe programmato per superare le delusioni d'amore. La ricerca ha messo in evidenza che alla base ci sarebbe un meccanismo previsto dalla selezione naturale, che spinge a superare la fine di un amore nell'obiettivo di trovare nuovi partner più adatti.

Il tradimento? Per gli uomini conta l'infedeltà fisica, mentre per le donne, stando ai dati, sarebbe

peggiore un tradimento a livello sentimentale, in relazione alla possibilità che subentri la scelta di una nuova compagna da parte del partner.

LA FINE DELL'AMORE – Il termine di un rapporto a livello biochimico necessita di una vera e

propria disintossicazione. Il cervello degli innamorati registra, infatti, un aumento dell'attività neuronale direttamente connesso alle aree del piacere. Questa stimolazione ha effetti simili a una droga, tanto che i ricercatori hanno utilizzato studi di imaging cerebrale mettendo in relazione le aree del cervello attivate durante l'uso della cocaina. Quando ci si lascia si precipita in una condizione di astinenza, tuttavia i meccanismi di ricompensa del cervello permettono di aprirsi al contatto con nuove persone riattivando le aree del piacere.

VIA LIBERA AL MOVIMENTO L'attività fisica influenza il rilascio di endorfine, le quali svolgono

un'azione analgesica simile agli oppiacei. Fare sport non solo aiuta il benessere fisico, ma è un salvavita a livello mentale, senza contare l'effetto gratificante legato al sentirsi in forma, in grado di piacere a se stessi e agli altri. Stai superando una delusione d'amore? Cammina, corri, scegli un'attività sportiva in grado di stuzzicare la tua voglia di metterti alla prova.

LA TUA PLAYLIST – Vai a ballare con gli amici: come dimostrato da numerosi studi muoversi a tempo di musica rilassa e libera la mente, mantiene in allenamento e può persino combattere ansia o disturbi dell'umore, favorendo un buon riposo notturno. Inoltre, conoscere gente nuova e frequentare persone positive sarà una scossa vitale in grado di farti uscire da malinconia e malumore. Componi una playlist da ascoltare in casa, mentre cucini o pulisci: sarà una valida alternativa alla tv e ti ritroverai a ballare, in solitudine, sull'onda delle canzoni che ti fanno battere il cuore.

RIPARTI DA TE – Leggi i segnali con obiettività: quando una storia è finita è inutile continuare a logorarsi. Spesso associamo alla fine di una relazione un senso di sconfitta e frustrazione, ma perché trincerarsi dietro un muro di negatività quando è possibile vedere le cose sotto un altro punto di vista? Per dire basta ci vuole forza, coraggio, lungimiranza. Sii orgoglioso di te per aver affrontato questa situazione, evita di cadere nel senso di colpa, perché tutti facciamo errori: gli sbagli servono a crescere. Impara a godere della tua solitudine e circondati di persone positive. Quando abbiamo il coraggio di vedere che cosa è andato storto e ammettere i nostri reali bisogni, siamo pronti per andare incontro a una relazione in grado di renderci felici. (Donna, Salute, Tgcom24)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 705

ORDINE: SERATA DEDICATA AI FARMACI SOP E OTC

I Farmaci Senza Obbligo di Prescrizione (SOP): una peculiarità italiana da difendere. Differenze e punti di forza rispetto ai farmaci OTC.

Introducono: prof. Vincenzo Santagada, Dott. Michele Di Iorio

Prof. Francesco Barbato – Università degli Studi di Napoli Federico II

Prof. Maurizio Cini – Università di Bologna – Presidente Associazione Scientifica dei Farmacisti Italiani Dott. Francesco Palagiano – Farmacista Territoriale - Segretario ASFI

In un mondo sempre più competitivo e sempre più attento ai costi, la professione del Farmacista potrà continuare a svolgere una funzione utile e vitale nella società solo se farà percepire a tutti l’importanza del ruolo ricoperto, valorizzando le funzioni quotidianamente svolte nel presidio il territorio.

Tra tali funzioni, una delle più importanti è certamente quella di “Consigliere Esperto” di farmaci e trattamenti complementari nelle piccole patologie, funzione svolta attingendo all’armamentario terapeutico costituito dalla categoria dei farmaci dispensabili senza obbligo di presentazione di ricetta medica, cioè i farmaci SOP e quelli OTC.

Tali classi di farmaci, spesso considerate equivalenti, presentano profonde differenze tra di loro, differenze che il Farmacista dovrebbe proficuamente evidenziare e valorizzare. In particolare, la classe dei farmaci SOP, che comprende medicamenti per cui è espressamente vietata sia la vendita “self service” che la pubblicità diretta presso il pubblico, si presta molto bene al consiglio del Farmacista, e meriterebbe di essere valorizzata e difesa, nell’interesse della professione.

ORDINE: CORSO ECM I corsi si terranno presso la sede dell’Ordine

Data Argomento CF

Venerdì 25 Settembre, ore 9.00

IL DIABETE MELLITO DI TIPO II: DALL’APPROPRIATEZZA ALLA SOSTENIBILITÀ

7,5

L’evento è stato organizzato con il contributo non condizionante di Takeda

I° Parte Sabato 26 Settembre, ore 9.00

L’ELASTO COMPRESSIONE: IL PILASTRO DELLA TERAPIA FLEBOLINFOLOGICA

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II° Parte Sabato 17 Ottobre, ore 9.00

L’ELASTO COMPRESSIONE: IL PILASTRO DELLA TERAPIA FLEBOLINFOLOGICA

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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

Valorizzazione dell’attività di consiglio del Farmacista nella

risoluzione delle piccole patologie

Giovedì 17 Settembre, ore 21.00 - Sede Ordine