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Francesco De Gregori ha
compiuto il 4 Aprile 2016 ses-santacinque anni: artista fra i più importanti della musica italia-na ,cantautore, poeta e autore di brani con rife-rimento anche alla mu-sica popolare. Ridutti-vo chiamarlo cantante o musicista, forse an-che cantautore: France-sco De Gregori è un poeta, un grande visio-nario, un precursore dei tempi che ha messo d’accordo vecchie e nuove generazioni perché le sue melodie rispec-
Più veloce! Più alto! Più for-
te! Questo il motto adottato
dal Comitato Olimpico Inter-
nazionale fin dalla sua fonda-
zione, nel 1984, ma usato, per
la prima volta, nel 1924,
in occasione delle Olim-
piadi di Parigi. Comincia
il conto alla rovescia : tra
il cinque e il ventuno ago-
sto , in Brasile, a Rio De
Janeiro, si svolgerà la
XXXI edizione delle O-
limpiadi. Evento da tanti
atteso, che si svolge ogni
quattro anni, con una cadenza
sfasata di due anni tra quelle
estive e quelle invernali. Altri
eventi importanti legati alle
Olimpiadi sonodal 1924 i
“Giochi silenziosi”, specifici
per gli atleti sordi e dal 1960
le Paralimpiadi, riservate agli
AUGURI AD UN POETA DELLA MUSICA ITALIANA:
FRANCESCO DE GREGORI classe 4^ C via Macello
chiano la vita di tutti noi. Ha un carattere ritroso e aristocra-tico. Nato a Roma il 4 Aprile 1951, il cantautore ha quasi 45
anni di carriera avendo esordito nel 1972 con il suo primo album “Theorius Campus” condi-viso con l’amico Antonello Ven-ditti.Il suo vero successo com-merciale arriva nel 1975 con
l’album “Rimmel”, il suo al-bum più famoso che lo lanciò nel mondo della musica italia-
na. Nel 1977 viene duramente contestato durante un concerto, da un gruppo di sinistra.Così si ritira dalle scene per un paio d’anni ma nel 1979 torna ad esibirsi insieme a Lucio Dalla in una tournèe che sarà una delle più grandi nella storia della musica italiana “Banana Republic”. Ha collaborato con i più famosi cantautori della musica. Tra le sue canzoni più famose “Alice non lo sa “, “La donna cannone”, “Atlantide”, “Generale ”e “Santa Lucia”. Il suo genio creativo, però, ha ancora tantissimo da dare al mondo e ai suoi numerosissimi fans.
Citius! Altius! Fortius! classe 4^ A-T.C.N.
atleti con disabilità fisiche ,
entrambi organizzati ogni
quattro anni. Le Olimpiadi
nascono ad Olimpia, in Gre-
cia, nel 776 a.C. come evento
religioso e, in quanto tale,
dedicato a Zeus, padre di tut-
ti gli dei. Possono partecipare
solo cittadini greci maschi
liberi, chi vince viene ammi-
rato da tutti, si scrivono per
lui poemi o si scolpiscono
statue. Pochi sport: pugilato,
lancio del giavellotto, corsa
dei cavalli, pentathlon (un
insieme di cinque gare: salto
in lungo, corsa, lancio del di-
sco, lotta, lancio del giavel-
lotto). Cosa veramente molto
importante: per tutta la durata
dei giochi vengono sospese
le guerre.
C’è poi una lunga pausa di
quindici secoli e vengono ri-
prese nel 1896 per volontà del
barone Pierre De Coubertin,
pedagogista, sociologo , co-
nosciuto per la celebre frase
che tutti ci sentiamo dire tante
volte “Non è importante vin-
cere ma partecipare”.
L’intento dello studioso è
proprio quello di creare mo-
menti di unione, di amicizia e
di pace tra tutti i popoli del
mondo. Cambiano le regole
rispetto all’antica Grecia: si
stabilisce che devono essere (Continua a pagina 2)
“… tu chiusa nella tua stanza e
tutto il mondo fuori…”, sono i versi noti di una ancor più nota canzone di Vasco Rossi che,
però, tratta un argomento diver-so da quello che noi invece vi
presenteremo. I versi che ab-
biamo citato infatti ci richiama-
no alla mente l’immagine dei bambini affetti da AUTISMO.
Il 2 Aprile scorso, in occasione della “Giornata Mondiale di Consapevolezza sull’Autismo”,
in classe ci siamo soffermati sul significato della parola e abbiamo imparato che deriva
dal greco e vuol dire “ISOLARSI”.
Abbiamo, in seguito, letto in-sieme alla maestra, alcune pa-gine di una fiaba intitolata “Il
Bambino di Porcellana” che ha come protagonista Daniele, un
bambino che ha paura di vive-re. Abbiamo chiesto di sapere
(Continua a pagina 2)
I bambini “di porcellana” classe 4^ A- T.C.N.
Bulli : NO grazie!Classe 4a Pozzoromolo
GIORNALINO DEL 2° ISTITUTO COMPRENSIVO DI PALMA CAMPANIA maggio 2016 anno 14° n° 1
GLI SPRECHI
ALIMENTARI classe 4^ D via Macello
Spesso sentiamo parlare di
cibo spazzatura, ma anche di
enormi quantità di cibo che
finiscono nella spazzatura.
Stiamo cercando di limitare
il cibo spazzatura prestando
maggiore attenzione alla
qualità di ciò che portiamo a
tavola. Per quanto riguarda
lo spreco alimentare siamo
più distratti ed insensibili,
senza considerare che questo
problema ha comunque a
che fare con la nostra salute
e con quella del nostro Pia-
neta. I dati che emergono da
ricerche e sondaggi sono
sconcertanti: finiscono nella spazzatura
1,3 tonnellate di cibo, prati-
camente un terzo di quanto
prodotto nel mondo. Ciò si-
(Continua a pagina 2)
Bullismo significa che qual-
cuno ripetutamente fa o dice
cose per avere potere su un’
altra persona o dominarla”
A scuola abbiamo stabilito
delle regole per non essere
vittime del bullismo e dei
consigli per prevenirlo: 1 Giustizia Il bullismo non è ammesso nella nostra classe. 2 Divertimento per tutti Ridere e scherzare va bene , ma solo se si divertono tutti. 3 Non violenza Si discute evitando la vio-lenza. 4 Solidarietà Se qualcuno subisce una pre-potenza, interveniamo o chiediamo aiuto.
(Continua a pagina 2)
Classe 3A Secondaria
Flash News
By classe 2 D secondaria
Nell’orto del futuro si coltiverà senza suolo. I ricercatori stanno perfe-zionando una tecnologia atavica che consente di far crescere gli ortaggi senza doverli seminare nel terreno. Potrebbe sembrare una creazione da laboratorio del tutto contro natura, invece…
Il dono dell’Egitto al mondo. Il 6 agosto 2015 due navi si sono incrociate, una proveniente da Sud e l’altra da Nord: le prime ad attraversare il "Nuovo Canale di Suez". È stato inaugurato così, "il dono dell'Egitto al mondo". Pro-tagonista della giornata il presidente egiziano, Ab-del Fattah Al-Sisi firmata-rio dell'atto che consente il passaggio delle navi attraverso il "Nuovo Ca-nale di Suez" che collega il Mar Rosso al Mediterra-neo. .
Quello in Mes-
sico (12-17 Feb-
braio) è stato uno
dei viaggi più dif-
ficili e complessi
per Papa France-
sco. Il Paese at-
tendeva, infatti, il
vescovo di Roma
con sentimenti diversi a
seconda di chi guardava
all'evento: speranza, ri-
chiesta di giustizia, timore,
fastidio.
Una nazione attraversata
da violenze gravissime, da
una corruzione pubblica
che segue la vita politica e
ne determina gli esiti, da
crisi sociali che non trova-
no risposte e quindi vedeva
in Bergoglio forse l'unica
personalità di rilievo, a li-
vello mondiale, in grado di
rompere lo schema di que-
sto dramma. Il Papa ha de-
nunciato con molta deci-
sione il narcotraffico, la
corruzione, addirittura lo
schiavismo in certi settori
dell'economia e ha definito
"tragedia umanitaria" la
questione delle migrazioni
tra nord e sud del conti-
nente.
È un viaggio all'inferno
quello che papa Francesco
ha deciso di intra-
prendere, il 12 feb-
braio, sulle strade
insanguinate del
Messico.Cinque
giorni di pellegri-
naggio nel paese
che conta 27 mila
desaparecidos e 50
mila cadaveriL’inferno:
vittime della violenza di-sumana delle bande cri-minali implicate nel traf-fico di droga, di una poli-zia corrotta, di un siste-ma politico malato, dell'emarginazione so-ciale e di una miseria che incombe sul 47 per cento della popolazione.
La prima tappa, domenica
14 febbraio, è stata Ecate-
pec, sterminato quartiere (Continua a pagina 2)
2 - IN PRIMO PIANO -
Citius! Altius! Fortius! classe 4^ A-T.C.N.
svolte in Paesi sempre diversi,
che possono partecipare atleti maschi provenienti da ogni parte
del mondo e tante altre disposi-
zioni che ancora oggi si seguono ad eccezione della partecipazione
solo maschile; infatti già alla
seconda edizione, quindi nel
1900, partecipano anche le don-ne. Il simbolo che caratterizza le
Olimpiadi è un’immagine con
cinque anelli che rappresentano i cinque Continenti, intrecciati per
significare l’unione tra i popoli, di cinque colori (blu, giallo, ver-
de, nero, rosso) su sfondo bianco
che sono i colori presenti nelle bandiere dei Paesi partecipanti
alle Olimpiadi del 1920, anno in cui per la prima volta viene uti-
lizzata questa bandiera. Parteci-
pano atleti provenienti da tutto il mondo e il riconoscimento è
l’attribuzione della medaglia d’oro, d’argento e di bronzo ai
primi tre classificati in ogni sport e in ogni disciplina. Il Paese o-
(Continua da pagina 1) spitante e quello che ospiterà la
successiva edizione è scelto dal Comitato Olimpico Internazio-nale, tra quelli che si sono can-
didati. Alle prossime Olimpiadi parteciperanno più di diecimila
atleti provenienti da 203 Paesi e gareggeranno in ventotto sport e quarantadue discipline. I giochi
si apriranno nello stadio “Maracanà” con una coreografia
folkloristica brasiliana, l’ultimo tedoforo accenderà, con la fiam-ma olimpica, il braciere che ri-
marrà acceso per tutta la durata dei giochi, sfileranno tutti gli
atleti, in gruppi, preceduti dal portabandiera che regge la ban-diera (questa sfilata si organizza
secondo l’ordine alfabetico del Paese di provenienza ad ecce-
zione della Grecia che sfila sem-pre per prima, per ricordare la storia delle Olimpiadi, e del Pae-
se ospitante che chiude sempre la sfilata), si canteranno due Inni (delle Olimpiadi e del Brasile),
un rappresentante degli atleti e
uno dei giudici di gara (entrambi del Paese ospitante) pronunce-ranno il giuramento olimpico e
si impegneranno, a nome di tut-ti, a gareggiare e a giudicare
secondo le regole dei giochi, infine verranno liberate due co-lombe, simbolo di pace. Termi-
nate le gare, ci sarà una cerimo-nia di chiusura: dopo una coreo-
grafia iniziale, scenderanno in campo tutti gli atleti, mescolati tra loro proprio per indicare
l’unità di tutti i partecipanti al termine delle gare, saranno issa-
te tre bandiere sui rispettivi inni della Grecia, del Brasile e del Giappone, Paese scelto per la
XXXII edizione. E l’Italia? La nostra Nazione si è
candidata per ospitare le Olim-piadi del 2024, a Roma. Come andrà a finire? Staremo a vede-
re. Intanto, buone Olimpiadi a tutti dagli alunni della IV A di T.C.N.
qualcosa in più di questo distur-bo, ci siamo informati e abbia-mo trovato che il primo medico
che si occupò “del problema”, fu
Leo Kanner, uno studioso ameri-cano. Il dottor Kanner, nel lonta-
no 1943, descrisse minuziosa-mente i comportamenti di alcuni
suoi piccoli pazienti. I bambini
autistici sono persone molto fra-gili, bellissimi ma tristissimi che,
avendo paura di tutto ciò che li circonda, si chiudono come in
una bolla d’aria dalla quale non
vogliono uscire. Molti di essi non parlano, non ascoltano, non
guardano in viso la gente e, qual-
che volta, sembra che non respi-rino; altri corrono, spingono,
sputano, distruggono le cose op-pure restano fermi per ore e ripe-
tono strani gesti; altri ancora par-
lano con animali o con oggetti e
rifiutano la conversazione con le
persone… Ci chiediamo: questi bambini potranno mai avere de-
gli amici!? La risposta è si, ma
potranno averne solo le persone saranno capaci di avvicinarli con
garbo e impegno e si sforzeranno di capire quel è il loro mondo.
Sicuramente le persone che più
di tutti riescono ad entrare in contatto con i bambini autistici
sono le loro mamme e lo abbia-mo capito dalla “campagna pub-
blicitaria” che, negli ultimi giorni
dello scorso marzo e fino al 2 aprile, per molte volte al giorno,
(Continua da pagina 1) mentre eravamo davanti alla tv,
catturava la nostra attenzione.
Ci siamo detti: perché solo la mamma!? Alcuni tra noi, che
hanno conosciuto più da vicino
bambini “di porcellana” perché sono loro cuginetti o amici o fra-
tellini, hanno risposto che la “medicina” più efficace per alle-
viare la sofferenza dei loro cari è
il saper entrare in comunicazione con loro rispettando due regole
fondamentali: la prima riguarda l’attenzione che si deve mettere
per “accoglierli” nel nostro mon-
do donando loro la sensazione che il nostro modo di vivere pos-
sa soddisfare anche i loro biso-gni; la seconda regola è chiedersi
quale sia la ragione di quel loro
comportamento, mettersi al loro posto e, con pazienza, capire co-
me si vorrebbe che gli altri si comportassero.
L’ACCOGLIENZA e la PA-
ZIENZA sono le qualità di una madre. Il problema non è proprio
semplice come può sembrare; se fosse proprio così non staremmo
qui a parlarne; tutto invece è più
complicato. A noi bambini è ser-vito sapere queste cose per esse-
re, in futuro, certamente meno “incuriositi” e più “rispettosi”
della diversità. Ai grandi lascia-
mo il compito di continuare a ricercare l’origine del male con
l’augurio che, al più presto, pos-sano essere in grado di prevenir-
lo e curarlo.
I bambini “di porcellana” classe 4^ B-T.C.N.
5 Gruppo Quando facciamo grup-po ,ci assicuriamo che tutti siano coinvolti. 6 Amicizia Volersi bene, condividere le cose , aiutarsi.
10 CONSIGLI PER LA VITTIMA
Se ti senti perseguitato prova a mettere in pratica un po’ di questi consigli : 1 Valuta le situazioni di ri-schio , evita ,ad esempio di trovarti da solo nel tragitto ca-sa - scuola e nei luoghi più isolati. 2 Dimostrati sicuro di te: cam-mina con passo deciso ,tieni alta la testa e guarda diritto davanti a te. 3 Se ti senti triste mostra i tuoi sentimenti a qualcuno di cui hai fiducia. 4 Pensa alle cose che hai fatto bene e fai un elenco delle qua-lità che ti hanno permesso di raggiungerle . 5 Cerca di imparare qualcosa anche da un errore che hai commesso o da un insuccesso.
(Continua da pagina 1) 6 Quando il bullo ti provoca o ti prende in giro rispondi con frasi preparate in anticipo. Del tipo “Se dici queste cose vuol dire che sei un esperto “. 7 Se ti minaccia, rispondi con fermezza . 8 Non sentirti in colpa se chie-di aiuto ai grandi. 9 Aumenta i contatti con gli altri tuoi coetanei. 10 Se vieni proprio aggredito, grida aiuto e fai rumore per richiamare l’attenzione di qualcuno. 10 CONSIGLI PER
GLI SPETTATORI Se ti capita di assistere a episo-di di bullismo non far finta di niente : le tue scelte sono de-terminanti per scrivere un lieto fine. 1 Aiuta la vittima, non lasciar-la sola. 2 Ascolta la storia della vitti-ma. 3 Cerca di sostenere la vittima, aumenta la sua autostima. 4 Fai partecipare chi subisce prepotenze ai giochi del grup-po. 5 Ammetti con una vittima le tue paure . 6 Non raccontare in giro i se-greti degli altri, ma non na-scondere quanto accade . 7 Non aiutare il prepotente diventando suo complice. 8 Racconta a un adulto o a un insegnante quanto accade ai tuoi compagni: non significa fare la spia! 9 Proponi un patto anti- bulli alla classe o ai tuoi amici, con regole di rispetto reciproco e di sanzione in caso di prepo-tenze. 10 Se vedi che la vittima viene aggredita cerca di difenderla come puoi.
gnifica che, nonostante la cri-
si, acquistiamo più di quello
che occorre, consumiamo più
risorse naturali del necessa-
rio, produciamo più rifiuti, i
quali vanno smaltiti, riciclati
o recuperati. Lo smaltimento
e il riciclo hanno dei costi ed
un impatto sull’ambiente che
vanno certamente considerati.
Discutendo dei vari problemi,
quello del recupero ci ha co-
involto in modo particolare,
pertanto lo abbiamo appro-
fondito. Si può recuperare e
dare a chi ha bisogno, a chi
soffre la fame. C’è un eserci-
to di “missionari” impegnati
nella ridistribuzione del cibo
avanzato. Infatti sono tante le
iniziative locali e nazionali
che fanno da tramite tra chi
ha eccedenze alimentari
( produttori, negozianti e ri-
(Continua da pagina 1) storatori) e chi ne ha bisogno
( mense per poveri, strutture
caritative, onlus). Tra i tanti
progetti nati contro lo spreco
alimentare c’è anche il
“Banco Alimentare”, una rete
che assiste oltre 8000 struttu-
re caritative in tutta Italia e
che ha raggiunto nel 2012 un
milione e ottocentomila per-
sone bisognose. Ci sono an-
che iniziative di privati come:
Foodshare.org, una piattafor-
ma web di condivisione che
permette a privati e ad orga-
nizzazioni di scambiarsi il
cibo in eccedenza. E noi, nel nostro piccolo, cosa
possiamo fare?
Ne abbiamo di-
scusso in classe e
analizzando le
varie idee e le tan-
te proposte abbia-
mo stilato una
lista che sicuramente vi sarà
utile: andare a fare la spesa con la
lista e acquistare solo ciò di
cui abbiamo effettivamente
bisogno, fare attenzione alla data di
Bulli : NO grazie! classe 4a Pozzoromolo
L’orto del futuro applica una tecnica antichissima che consente di
avere migliori risultati con il maggior risparmio di risorse, nel ri-spetto dell'ambiente. Si tratta di un tipo di coltura in serra con cui si producono principalmente pomodori, cetrioli, peperoni, fragole e
lattughe. Il Pianeta si appresta ad affrontare le grandi sfide del cambiamento climatico, dell'aumento della popolazione e
dell’elevato Il dono egiziano al mondo. Il presidente egiziano ha elo-
giato il "grande sforzo" fatto per raddoppiare la via d'acqua per una lunghezza di 72 Km in un solo anno di lavori impe-
gnando circa 25000 egiziani. Lavori che sono costati circa 15 miliardi di euro. Secondo il governo egiziano il progetto di sviluppo del Canale di Suez consentirà il transito di navi
di nuova generazione che attualmente sono costrette a cir-cumnavigare l'Africa attraverso il Capo di Buona Speranza.
Classe 2 D secondaria
dormitorio di Città del Mes-sico. Una scelta coraggiosa, perché di quanto avviene nei
bassifondi, alla periferia del-la gigantesca metropoli, nes-
suno vuol parlare: il governo minimizza; le forze dell'ordi-ne lasciano fare; i giornali-
sti , minacciati e ricattati, non possono indagare. È un
informe agglomerato di case baracche, condomini e mer-cati, a Ecatepec scorre un
fetido canale, il Rio de los Remedios. Nel 2014, durante
dei lavori di drenaggio, le ruspe hanno recuperato centi-naia di ossa e resti umani.
(Continua da pagina 1) La società messicana è per-
meata da una cultura maschi-lista e patriarcale che colpe-volizza le vittime. Non sono
previste sanzioni per gli uo-mini responsabili di violenze
sessuali. Gli stupri non ven-gono denunciati. Infine, il viaggio di Papa Francesco è
stato costellato da minacce dirette e indirette. Decine di
morti in scontri a fuoco e spari di narcos hanno prece-duto e accompagnato la visi-
ta. In qualità di missionario di misericordia e di pace, il
Vescovo di Roma ha affron-tato questo viaggio coraggio-so nei luoghi della violenza e
dell’emarginazione ammo-
nendo che “un futuro ricco di
speranza si forgia in un pre-sente fatto di uomini e donne giusti, onesti, capaci di impe-
gnarsi per il bene comune”. Tutti hanno diritto a una vita
dignitosa:lavoro casa, ali-mentazione, giustizia, sicu-rezza, ambiente sano e paci-
fico. Davanti all’icona, a lui tanto cara della Madonna di
Guadalupe, ha sostato in pre-ghiera invocando protezione e grazie per il popolo messi-
cano che ha sofferto persecu-zioni religiose e subìto il
martirio, confidando sempre nell’amore grande e miseri-cordioso del Padre.
Classe 3A Secondaria
scadenza presente su tutte le
confezioni, conservare correttamente il
cibo, non cadere nella trappola del-
le promozioni, utilizzare quello che abbiamo
in frigo e, con tanta fantasia,
inventare ricette nuove, riscaldare il cibo che avanza a
pranzo e cenare. La cenetta, qualcuno tra noi
sostiene che, sarà sicuramente
ottima e soprattutto economi-
ca.
GLI SPRECHI ALIMENTARI classe 4^ D via Macello
3 - IN PRIMO PIANO -
Raymond Tomlison, considerato
il “papà”delle e-mail e l’ideatore della “chiocciola” che ne con-traddistingue gli indirizzi, è
morto il 5 marzo 2016 .Nato nel 1941,si era laureato presso il
prestigioso MASSACHUSET-TES INSTITUTE OF TECNO-LOGY di Boston.
Nel suo blog, egli stesso raccon-ta la storia della creazione della
chiocciola . È l’ estate del 1971; nei labora-tori dell’ azienda americana
BOLT BERANEK AND NEW MAN, presso cui lavorava,
scienziati e ingegneri stanno conducendo esperimenti su AR-PANET (progetto di una rete di
computer avviato dal Pentago-no). Tra questi c’è Tomlison che
era alle prese con un sistema operativo chiamato Tenex. Egli si concentrò su come rende-
re più efficiente l’invio di mes-saggi tra macchine collegate in
Addio a Tomlison, il “papà”della @ (o e-mail) ARPANET.
Il primo messaggio, con cui mette alla prova la sua invenzio-ne, viaggia tra due computer che
si trovano nella stessa stanza e fu abbastanza insignificante,
infatti lo stesso Tomlison diceva di averne dimenticato il testo.
Probabilmente fu QWERTY, le prime lettere della tastiera. Me-
morabile fu la decisione di adot-tare il simbolo @ come segnale identificativo dell’indirizzo
mail, necessario a distinguere il nome di un utente dal suo domi-
nio di riferimento. Scelse il sim-
bolo “at” (così la lingua inglese si riferisce alla @), perché non appariva in nessun nome; inoltre
non creava conflitti nei pro-grammi che stava utilizzando su
Tenex. Per più di vent’anni, l’invenzione di Tomlison è ri-masta confinata nel recinto dei
laboratori e delle Università in cui lentamente ARPANET si
trasformava nella nuova INTERNET. Con l’avvento del WORLD WIDE WEB(www.), il
suo uso è divenuto globale ed ha permesso alle persone di comu-
nicare in un modo mai provato prima. Chiaramente, a questo punto, il suo inventore ha acqui-
stato grande popolarità e nel 2012 è stato inserito dalla
INTERNET SOCIETY nella INTERNET HALL OF FAME.
CLASSE V SEZ: A
Plesso Via Macello
Durante il mese di aprile, noi
alunni delle classi quinte abbia-mo aderito al progetto “Campania Augusta” proposto
dal Gruppo Archeologico Terra di Palma. Il progetto è nato per
evidenziare il forte legame dell’imperatore Augusto con la nostra regio-
ne. Partendo dalle cono-
scenze del periodo stori-co, l’obiettivo
principale del progetto era
quello di recuperare un’alimentazione più sana e ge-nuina legata proprio alla tradi-
zione della vita augustea. Il pro-getto si è svolto in tre momenti:
lezioni di teoria sulle abitudini alimentari e sugli stili di vita del periodo augusteo; laboratorio di
argilla e di utilizzo di tecniche di coloritura usate dai romani; visi-ta guidata al Museo Storico Ar-
cheologico di Nola. LA STORIA Il primo giorno gli
esperti ci hanno mostrato dei filmati sulla vita di Ottaviano Augusto, primo imperatore ro-
mano, e sulla riforma agraria sottolineando l’importanza che
Augusto dava all’agricoltura. Dopo abbiamo allestito un labo-ratorio nell’aula e abbiamo lavo-
rato l’argilla con la tecnica del colombino, usata dai romani, per
produrre oggetti. Ognuno di noi, utilizzando questa tecnica, ha realizzato diversi oggetti: vasi,
tazze, coppe, piatti, cestini,… Il secondo giorno abbiamo visio-
nato e commentato dei video relativi alle abitudini alimentari, alle abitazioni, al modo di vesti-
re dei romani e abbiamo discus-so dell’ultimo viaggio che Au-
gusto compì prima della sua morte avvenuta a Nola il 14 d. C.. In un secondo momento,
allestendo di nuovo un laborato-rio nell’aula, ci siamo organiz-zati per un lavoro di gruppo ri-
producendo tecniche di pittura di epoca romana su stampe in
bianco e nero. Tutti noi, muniti di pennelli e colori a tempera, abbiamo colorato dei disegni
che abbiamo poi esposto in clas-se: abbiamo realizzato dei veri
capolavori! A conclusione del progetto, il terzo giorno ci siamo recati al Museo Storico Archeo-
logico di Nola, dove abbiamo scoperto che nel nostro territorio
sono stati trovati tantissimi re-
Caro Umberto, speriamo che ovunque tu sia possa ascoltarci. Ab-biamo deciso di rispondere alla tua lettera perché leggendola ci hanno colpito le tue parole, semplici, ma vere e sincere, e, come se fossimo tuoi nipoti, cercheremo anche noi di prendere in considerazione i tuoi consigli. La prima cosa che faremo sarà quel-la di seguire la tua “dieta” esercitando la mente attraverso la lettura. Leggeremo libri, impareremo poesie, studieremo la storia (anche quella di 10 an-ni fa), ricorderemo le formazioni di squadre di calcio, le canzoni, i cantanti, … insomma faremo di tutto per prevenire l ’Alzheimer. Poi limiteremo l ’uso del computer. Leggendo la tua lettera ci siamo convinti che solo se se fa un uso corretto aiuta crescere, al contrario, se utilizzato in modo sbagliato, è diseducativo. Spesso tra noi compagni ci chiediamo “È più intelligente l ’uomo o il computer ?”. Ora non abbiamo dubbi. Il cervello più è eserci-tato e più si irrobustisce, il computer più viene usato e più si rallenta e dopo qualche anno va sostituito. Cercheremo anche di convincere i nostri genitori a non farci da autisti in ogni spostamento, ma di farci camminare a piedi per il paese, proprio come facevano loro alla nostra età. A scuola, in piazza, dagli amici, al supermercato, … andremo a piedi. In questo modo saremo più autonomi, metteremo in movimento tutto il nostro corpo e faremo anche qualcosa per l ’ambiente inquinando di meno. Noi siamo 25 alunni di una classe quinta di Scuola Primaria , non studiamo letteratura o filosofia, ti abbiamo conosciuto in occasione della tua morte. Non sappiamo con precisione quanti e quali libri hai scritto, abbiamo sentito parlare de “Il nome della Rosa”, un tuo grande successo, ma siamo certi che il mondo culturale ha perso un personaggio fondamentale, e anche noi, come tuo nipote (lo ha detto in occasione della tua cerimonia di addio), siamo fieri di te.
Gli alunni di 5^C di Traversa Corso Nuovo
PALMA CAMPANIA: PAESE RICCO DI STORIA E
DI PRODOTTI ALIMENTARI NATURALI
perti, e grazie ad essi è stata
ricostruita la storia di Palma Campania. L’ALIMENTAZIONE Analiz-
zando l’alimentazione romana siamo venuti a conoscenza che
era a base di uova, legumi, cere-ali, verdure, formaggio, miele e
frutta. Per i
Romani la cena era il
pasto più importante, poteva dura-
re ore. Essi cenavano
sdraiati sui triclini e non usava-no posate. La prima colazione e il pranzo, invece, erano consu-
mati in piedi e in fretta. Il miele era l’alimento più usato dai ro-
mani era presente in ogni pasto e considerato un antibiotico natu-rale.
IL MIELE Il miele è un dolcifi-cante che contiene zuccheri e fruttosio, viene prodotto dalle
api e la sua caratteristica princi-pale è quella di fornire
all’organismo calorie pronta-mente disponibili e non danno-se. Inoltre il miele stimola il si-
stema immunitario proteggendo l’organismo dai batteri, dal fred-
do e dai sintomi influenzali, aiu-ta a perdere peso, riduce il ri-schio di malattie cardiache, fa-
vorisce la digestione, combatte la stanchezza,pulisce e depura la
pelle. Non sapevamo che questo alimento avesse tante proprietà benefiche e fosse così prezio-
so!!! Dovremmo inserire questo alimento nella nostra dieta, so-
stituendolo allo zucchero e poi cercare di modificare le nostre abitudini alimentari, comincian-
do a fare una ricca colazione al mattino e un pranzo equilibrato.
Purtroppo noi ragazzi, attratti dai prodotti pubblicizza-ti,abbiamo un’alimentazione
poco corretta che ci porta in so-vrappeso o addirittura all’obesità (in Campania circa il
40% dei bambini è obeso). Pos-siamo concludere che per noi
alunni di 5^ B la partecipazione al progetto è stata un’esperienza interessante ed entusiasmante,
sia perché per qualche giorno ci siamo sentiti dei cittadini roma-
ni, facendo un tuffo nel passato, sia perché abbiamo capito che dobbiamo assolutamente IMPA-
RARE a mangiare correttamen-te.
classe 5^ B - T.C.N.
23 aprile: giornata mondiale del libro
CHI NON LEGGE HA VISSUTO UNA SOLA VITA: LA PROPRIA
Ecco il messaggio che Umberto Eco (5gennaio 1932-19 febbraio 2016) ha voluto dare al ni-
pote attraverso una lettera aperta, ma noi siamo convinti che volesse rivolgerlo a tutti noi ,
perciò abbiamo deciso di rispondere alla sua lettera.
Il 2 Giugno 1946: nacque la
Repubblica Italiana. Dopo la
fine della Seconda guerra
mondiale, l’Italia voltò pagi-
na. Gli italiani con un Refe-
rendum istituzionale furono
chiamati alle urne per decide-
re tra Repubblica e Monarchi-
a e per eleggere i rappresen-
tanti dell’Assemblea Costitu-
ente che avrebbero scritto la
Costituzione: legge fonda-
mentale del nostro Stato. Per
la prima volta in Italia votano
Un compleanno speciale…. 70 anni della nostra Repubblica! classe 5^ di Pozzoromolo
anche le donne: fu la prima
votazione a suffragio
universale cui parteci-
parono i cittadini mag-
giorenni di sesso ma-
schile e femminile. I
seggi si aprirono la
mattina del 2 giugno
del 1946, il giorno suc-
cessivo dopo la chiusu-
ra ci furono momenti di
tensione, di accuse
d'imbrogli, di conteggi,
di ricorsi ma alla fine, il 10
giugno, la Corte di Cassazio-
ne comunicò i risultati che
ventò Capo provvisorio dello
Stato e dall’1 gennaio 1948
primo Presidente d’Italia. Il 2
giugno è una data importante
segna la conquista della De-
mocrazia per cui ogni cittadi-
no, con riferimento alla Costi-
tuzione, si avvale dei propri
diritti e doveri. La festa di
tutti gli Italiani, la ricorrenza
del 2 giugno, compie
quest’anno i settant’anni…”
Buon compleanno Repubbli-
ca!”
videro la Repubblica vincere
sulla Monar-
chia. Dieci
giorni dopo,
il 13 giugno
1946, Um-
berto II, ulti-
mo Re
d’Italia, partì
per l’esilio…
nacque la
Repubblica.
Enrico de
Nicola il 28 giugno 1946 di-
Umberto Eco
4 - Cultura a scuola -
La parola: Bovarismo dal francese “bovarysme” classe III sez. F scuola secondaria
Il luogo: Pausilypon , riposo dagli affanni classe 1 sez. A scuola secondaria
Il sogno: Vademecum per un viaggio nel Regno Unito classe II sez. F scuola secondaria
Il libro: Stuzzicadenti classe III sez. G scuola secondaria
Credo che tutti voi leggendo il
titolo di questo articolo vi doman-derete: “Ma cos’è il bovarismo?”. Ora ve lo spiegherò e credo che
leggendo, vi appassionerete, pro-prio come ho fatto io.
Era una normalissima lezione di francese e tutti noi alunni stava-mo ascoltando la prof mentre ci
informava che in quell’ora ci a-vrebbe fatto leggere “I diritti del
lettore” di Daniel Pennac. Dal titolo sembrava un argomento un po’ noioso, vero?
Pietro Melari è l’autore del libro
“Stuzzicadenti” (2013). Princi-pale personaggio del racconto è Roberto, chiamato Bobo, un
adolescente che vive con il pa-dre Ludovico, la zia Domitilla,
la seconda moglie del padre, e il fratello minore, Max, che gode di privilegi e attenzioni non
sempre meritati. Bobo, quando Max era piccolo, veniva da que-
sti venerato; con il tempo, però, il piccolo Max era diventato pre-
Il giorno 15 marzo, insieme ad altri
alunni del nostro istituto, ci siamo
recati al Parco Archeologico di Po-
sillipo.Eravamo partiti con qualche
perplessità, ma poi ci siamo resi
conto di quanto incantevole e sug-
gestivo fosse il posto. Il suo nome
deriva, infatti, dal greco Pausilypon
che significa “riposo dagli affanni”,
denominazione riferita alla bellezza
del panorama. La prima tappa è
stata la grotta o traforo di Seiano,
che prende il nome dall’artefice
della sua ristrutturazione, che per
alcuni era un architetto e per altri
un prefetto. La grotta è lunga alme-
no 770 metri, scavata nel tufo e
risalente al primo secolo a.C. Essa
fu costruita in modo diverso dalle
altre strutture:si iniziava a scavare
da una parte e contemporaneamente
dall’altra, per poi arrivare ad un
punto d’incontro,per questo motivo
gli ultimi archi centrali hanno di-
Vorreste visitare il Regno Unito?
Beh noi, classe II F della scuola
secondaria di primo grado, abbiamo
voluto approfondire l’argomento
per voi turisti. Questo articolo vi
fornirà informazioni sugli usi e co-
stumi, sulle feste e tradizioni del
Regno Unito. Come voi, siamo at-
tratti da questo meraviglioso Stato
europeo, non solo per la lingua che
studiamo a scuola, ma anche perché
abbiamo avuto modo di conoscerlo
attraverso lo studio della geografia
e ne siamo rimasti affascinati. Inco-
minciamo col dire che comunemen-
te si confonde Regno Unito, Gran
Bretagna e Inghilterra, credendoli
sinonimi. La Gran Bretagna è un
concetto geografico e indica il terri-
torio di quell’isola che sta a nord
del Canale della Manica e a est
dell’Irlanda. Regno Unito, invece, è
una denominazione politica che fa
riferimento all’unione tra Gran Bre-
tagna e Irlanda del Nord; infine
Inghilterra è identificabile più o
meno come una regione che insie-
me al Galles, Scozia e Irlanda del
Nord costituisce una parte integran-
te del Regno Unito. Inoltre, c’è da
dire che parliamo di un popolo mol-
to “polite” che non si limita solo
alla consuetudine di ringraziare e
scusarsi con molta frequenza ,
ma si distingue anche nel
mostrare un certo dissenso nei
confronti di comportamenti
poco educati. Se siete in par-
tenza eccovi alcuni utili con-
sigli: attenzione al meteo! In
Inghilterra le previsioni ven-
gono agg io rna te ogni
mezz’ora perché il tempo
cambia in modo alquanto
repentino ed è sempre bene
avere con sé un ombrello. Anche la
distanza tra le persone è importante,
soprattutto mentre state facendo la
fila da qualche parte: rispetto e
niente calca! Da non dimenticare le
mance al bar o al ristorante, a volte
la quota per il servizio è tuttavia già
prefissata, controllare gli scontrini!
Quando vi trovate a Londra è bene
programmare visite alle varie attra-
zioni che la città offre, soprattutto
se non volete incontrare orde dei
turisti, sempre presenti per le stra-
de, i mercati e i musei. In Inghilter-
ra la vita scorre con un anticipo di
un paio di ore rispetto alle nostre
abitudini come: mangiare nei pub
dopo le 20 oppure trovare i musei
aperti dopo le 17:30. Vale assoluta-
mente la pena visitare i mercati
delle città. Grande occhio ai tra-
sporti ! Sfruttate quelli pubblici e
fate attenzione ai tassametri che
permettono di capire quanto costerà
una corsa mentre i minicab hanno
l’aspetto di normalissime macchine
e si possono prenotare online. Ne-
anche l’opzione “minicab” è co-
munque molto economica…. Dopo
questi consigli, eccovi interessanti
curiosità: a Londra il tratto della
metropolitana più percorso dai turi-
sti è compreso tra le fermate Lan-
chester Square e Covent Garden,
nonostante sia molto più veloce
percorrere questa distanza a piedi.
La metrò di Londra, anche
se la più estesa metropolita-
na del mondo e la più antica
è anche la più affidabile e
cara. Le 409 scale mobili
della metrò di Londra co-
prono ogni settimana una
distanza che equivale a di-
versi giri intorno al mondo.
La cucina inglese prevede
una scelta gastronomica
piuttosto standard, nono-
stante ciò i piatti contengono ingre-
dienti spesso sconosciuti. Ecco al-
cuni piatti tipici: fish and chips: è
forse il piatto più famoso della cuci-
na inglese sin dal XIX secolo. Que-
sto comprende: filetto di pesce frit-
to in una pastella di farina e birra.
La scelta comprende di solito cod,
haddock, plaice, scate, serviti con
crema di piselli, patatine fritte e
salsa tartara. Una variante al fish
and chips è il fish fingers sandwich.
Burger: classici panini con hambur-
ger di carne, considerato, un vero e
proprio pasto completo dove alla
qualità dei prodotti è unita
un’attenta preparazione. La carne
utilizzata è quasi sempre di manzo
o di petto di pollo servito con pata-
tine fritti o anelli di cipolla fritti in
pastella. Questo piatto, insieme a
una pinta di birra, rappresenta per
gli inglesi una semplice,ma gustosa
cena fuori casa. Vi è venuta forse
un po’ di acquolina in bocca? Per
non farvi venire molto appetito
cambiamo argomento: ora ci im-
mergeremo nella tradizione più
importante di questo paese. The
Straw bear Day (il giorno dell’orso
di paglia) si tiene il 7 gennaio di
ogni anno a Fenland. Durante que-
sta festa, un uomo o un ragazzo,
indossa vestiti di paglia e va di casa
in casa ballando. Ed eccoci arrivati
alla fine del nostro percorso
all’insegna di stravaganti tradizioni,
succulenti pietanze e utili consigli.
Attraverso varie ricerche effettuate
per organizzare questo lavoro di
geografia, abbiamo approfondito le
nostre conoscenze sul Regno Unito
ed arricchito il nostro bagaglio cul-
turale. Speriamo di esservi stati
d’aiuto per un futuro viaggio in
questa fantastica nazione.
stanze diverse. Continuando il per-
corso si può anche notare che una
parte della grotta è più stretta, per-
ché fu ricostruita dai Borboni dopo
il crollo causato dal bradisismo. Nel
traforo ci sono,inoltre, numerose
gallerie secondarie, utili a diversi
scopi abitativi. Esso collegava la
villa di Pollione con le altre resi-
denze, per creare maggiore unità fra
i patrizi. Successivamente fu utiliz-
zato dalle popolazioni locali, duran-
te la seconda guerra mondiale, co-
me rifugio dai bombardamenti. La
grotta si abbassa man mano che si
avanza,non è perfettamente dritta e
per fare respirare le persone che la
attraversavano, sono state create
delle fessure. Per rifornire d’acqua
la gente che si trovava all’ interno
fu costruito un tunnel collegato a un
acquedotto. Dopo aver percorso
molta strada ci siamo ritrovati da-
vanti al teatro. Questo era diviso in
due parti: una alta nella quale si
esibiva l’orchestra ed una bassa in
cui gli attori recitavano per il pub-
blico. Il teatro poteva ospitare ben
2000 spettatori ed era costruito in
marmo e dipinto di color lapislaz-
zulo e rosso pompeiano. A fianco
alla cavea c’è una porta principale,
che conduceva gli attori dagli spo-
gliatoi al palco. Il teatro fu una del-
le più grandi espressioni della cul-
tura romana. Nato come forma di
intrattenimento e collegato alle fe-
ste religiose, era rivolto a tutta la
popolazione e l’ingresso era gratui-
to.
Poco distante, l’Odeion, un teatro
più piccolo, che a differenza del
primo è coperto ed aveva diverse
funzioni educativo-musicali; dove-
va essere costruito interamente di
mattoncini rossi, tipici della zona
campana, ma per la scarsa quantità
furono utilizzati solo per le decora-
zioni. Successivamente abbiamo
visitato la villa di Pollione,un liber-
to diventato ricco che la fece co-
struire per sè, poi alla sua morte,
divenne residenza imperiale. Ci
siamo inoltre recati al pontile di
Bagnoli, dove siamo rimasti affa-
scinati dall’ incantevole vista del
golfo di Napoli, che ci è parso come
una cartolina. All’inizio del pontile
v i è u n t o t e m c h ia m at o
“Pasqualone”, realizzato da Gian-
carlo Neri con i materiali di scarto
dell’acciaio. Il pontile, fino a pochi
decenni fa, serviva all’acciaieria
Italsider per scaricare le merci tra-
sportate dalle navi; oggi questa è
chiusa e visto che lo stabilimento è
in buone condizioni, si pensa di
trasformarlo in un museo all’aperto.
È stata una mattinata piena di emo-
zioni: abbiamo fatto un tuffo nel
passato, apprezzato l’ingegnosità e
l’arte di quei tempi e conosciuto
luoghi incantevoli della nostra re-
gione, scelti dai patrizi romani co-
me meta delle loro vacanze e visita-
ti da uomini illustri, che ne hanno
esaltato la bellezza e la storia.
potente, al punto che nella storia
si evidenzia come ad un certo momento pur di apparire spre-giudicato “ordina” alla sua ban-
da di dare una “lezione” a Bobo. Mentre il giovane protagonista
vive questo aspro conflitto con il fratello, a scuola, un nuovo compagno, comincia ad additar-
lo con il nomignolo di “Stuzzicadenti”. Da quel mo-
mento la vita del giovane Bobo cambia tanto che, al culmine
della disperazione decide di sui-
cidarsi...Sul suo cammino incon-tra il pugile nero “Sugar” che lo distoglie dal distruttivo intento e
lo porta in palestra dove con “Palla di lardo”, l’anziano alle-
natore e proprietario e la dolce “Cincin”, giovane cinesina, riu-scirà a riconciliarsi con la vita.
In un’intervista del 4 giugno 2013 ,Melari ha dichiarato alla
Cruciani: <<Il libro Stuzzica-denti costituisce un percorso
necessario da fare per accettarsi,
riconoscendo nei propri difetti fisici dei punti di forza, fino a riderci sopra come “Palla di lar-
do”. Tutti noi abbiamo avuto dei soprannomi che ci sono rimasti
addosso sin da bambini e molto spesso questi vengono attribuiti evidenziando proprio un difetto.
L’ispirazione per questo libro mi è venuta mentre il telegiornale
raccontava l’ennesimo atto di bullismo in una scuola che ave-
va p or t a t o l a v i t t i ma
all’esasperazione>>.
Q u e s t a
non è una
storia ve-
ra, ma una
“storia” in
cui ognu-
no di noi si
può rico-noscere.
In realtà è stato interessante per-
ché abbiamo avuto l’occasione di riflettere su quei diritti che tutti di sicuro esercitiamo, senza
accorgercene, quando leggiamo un libro. Sono dieci diritti im-
portantissimi, soprattutto per i grandi lettori, ma tra questi quel-lo che mi ha colpito di più è sta-
to il sesto, cioè il diritto al bova-rismo. Ma cosa significa questo
termine? Secondo il mio punto di vista per diritto al bovarismo si intende il fenomeno di imme-
desimazione e ve lo spiego con
un semplice esempio. Io sono una ragazza che adora leggere i libri romantici scritti da John
Green. Quando li leggo inco-mincio a vivere in una sorta di
atmosfera romantica, come se fossi uno dei personaggi del li-bro. Il termine “bovarismo” trae
origine dal titolo del romanzo di Gustave Flaubert Madame Bo-
vary (1856). La signora Bovary, insoddisfatta del suo ménage tanto da arrivare al suicidio, leg-
geva romanzi e sognava tanto da
confondere illusione e realtà. A causa di Madame Bovary, Flau-bert fu accusato di oltragio alla
morale e il libro fu messo all’indice. In effetti, io penso
che il bovarismo sia un tipo di follia, una follia che può rendere creativi. Oppure può diventare
una follia pericolosa perché, portata alle estreme conseguen-
ze, causa una dannosa evasione dalla realtà. Al contrario della Signora Bovary, a me piace pen-
sare di poter realizzare i miei
sogni e i miei progetti per rende-re il mondo in cui vivo un posto migliore e per farmi amare la
vita ancora di più.