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Magazine Cittadini & Salute Aprile 2011

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SommarioEditorialeSani in una Sanità sana

di Angelo Nardi

Nell’incessante ricerca di no-vità sulla nostra salute saràsempre più determinante, nonsolo quanto è bravo il medico,viene meno anche l’interesse perle ultime ricerche scientifiche,più che mai è decisivo sapere lostato delle finanze del sistemasanitario. Le risorse per le cureappaiono buona parte della guarigione, anche perché in casodi strutture sanitarie inadeguate chi può emigra in organiz-zazioni più rassicuranti. In ogni caso sapere che la Sanitànon ha debiti, che l’Asl non è in deficit, che c’è un buon li-vello di motivazione della classe medica assume un aspettosempre più importante nel grado di fiducia con la quale unpaziente si affida al servizio sanitario. Nella Regione Lazio,assicurano, la Sanità si sta riprendendo. Renata Polverinigarantisce sugli effetti della sua cura e garantisce su un si-stema per la tutela della salute riformato. Questo significache è cambiata la logica di gestione: meno sprechi, gestionepiù oculata delle risorse, anche se questo comporta rinuncein termini di servizi territoriale. Il 6 aprile i Ministeri inte-ressati al controllo della finanzia e della salute hanno accer-tato che il disavanzo 2010 consiste in 1.044 milioni di euro.

Meglio del 2009 quando il disavanzo si è attestato a 1.419milioni di euro. Le casse riportano la riduzione del deficit acirca 400 milioni di euro. Tutto questo è stato possibile - adetta di Polverini - eliminando gli sprechi. Infatti il gover-natore della Regione Lazio ha detto che per l’anno 2011 la ri-duzione delle aliquote Irap e Irpef rispetto al 2010 permetteràlo sblocco di ulteriori 200 milioni di euro. La Regione Lazioha risolto l’ulteriore buco di bilancio emerso nel tavolo di ve-rifica del 26 ottobre 2010 pari a 1 miliardo e 600 milioni.L’impegno e i sacrifici affrontati per superare questa gravesituazione di disavanzo sono stati dunque sufficienti e utilia dare al Lazio una stabilità economica e finanziaria cheaspettavamo da tempo. Tutto bene. Se non fossero accolte colbeneficio del dubbio dovuto al fatto che la fine della prognosiriservata viene annunciata da un medico con tutto l’inte-resse per proclamare la fine dello stato di crisi.

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La controriforma di Brizioli

Nicole Kidman, no al botulino

L’aracnide che sollecita erezioni

Italiani sempre più grassi e nullafacenti

IHG/ L’INTELLIGENZA EMOTIVAIl sostegno della salute del minore in famiglia

Facebook come causa di angoscia

Raffreddore allergico, dipende dallo stato sociale

Si rimane giovani mangiando bene

Bere poco, ma bene

“Siamo ancora morti?”

Rubrica Prevenzione & SaluteVitamina B e salvaguardia del benessere fisico

Disastro nucleare, si pensa ai contagiati

La PillolaAnche la sanità italiana compie 150 anni

Cittadini & Salute

CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaa della Provincia di Roma est eeddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Angelo Nardi AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia WWeebbmmaasstteerr Mariano Trissati RReeddaazziioonnee Via Galletti, 1600012 Villanova di Guidonia (Rm) ee--mmaaiill:: [email protected] TTeell ee FFaaxx 0774 529498 - 0774 320278 SSttaammppaa Fotolito Moggio strada Galli, 5Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Ti-voli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordiscritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato o speditoalla redazione, non verrà restituto.

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Attualità

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Nell’Asl RmG il contenzioso con laRegione Lazio si è sostanziato conl’idea di chiudere due ospedali:Monterotondo e Subiaco. Simultaneal’opposizione delle cittadinanze, dei me-dici, ciascuno a difendere, rispettiva-mente, meriti, competenze, diritti di areadelocalizzata, sbandierando il rapportotra cittadinanza e posti letto che nei para-metri dovrebbe essere quattro ogni mille,mentre nella nostra Asl non si raggiungenemmeno la metà. E se Subiaco ha con-servato una configurazione di ospedalemontano, quindi con peculiarità tutteproprie che sfuggono ai tagli, il machete èrimasto sulla testa di Monterotondo e Pa-lombara, che in primo tempo nessunoaveva messo in discussione ma la cui cit-tadinanza ha voluto sostenere una mobi-litazione preventiva. Accanto al vicepresidente della giunta regionale Lu-ciano Ciocchetti, nell’incontro di martedì29 marzo l’Udc ha messo insieme il go-tha della sanità locale: Antonino Gatto,Primario di Monterontondo, GiuseppeGentile, Primario cardiologia ospedaleMonterotondo, Michele Marazza, Diri-gente medico ospedale Palombara.

Giuseppe Garritano, Dirigente medicoCasa Salute Palombara. Superare baroniee campanilismi, in quintessenza è que-sto il piano Udc per il risanamento dellaSanità.

Sì perché un tema ricorrente nell’in-contro ha toccato proprio l’impenetra-bilità del comparto medico ospedalierooperativo al San Giovanni Evangelista.“La Regione come ente mediatore tra lenecessità delle persone e le risorse indotazione per la Sanità. Una task-forceche analizzi compiutamente i costi chegravano sulla sanità”. Ha spiegato a margine del convegno

Michele Pagano, Presidente Udc dellaprovincia romana. L’intervento è quellodi Ciocchetti. “La Sanità - ha chiarito -nella nostra regione ha speso ogni annododici miliardi anche se i trasferimentidallo Stato erano di dieci. In questomodo in dieci anni il debito è lievitato adieci, più cinque miliardi di debiti pre-gressi compensati da mutui che stiamoattualmente pagando. L’obiettivo delpiano regionale è arrivare a spenderesecondo i trasferimenti dello Stato cen-trale più le risorse che arrivano da Ir-

pef e Irap, pari a 800 milioni l’anno - lepiù alte tra le regioni d’Italia. Nel 2012contiamo di arrivare a pareggio di bi-lancio”. E chiarisce: “Dobbiamo supe-rare quel mito degli anni Settanta percui la Sanità si fa tutta dentro l’ospedale,per cui tutte le realtà nosocomiali di-ventano generaliste. Quando parliamodi Sanità, come organizzazione di ser-vizi nella società, dobbiamo pensare an-che a poliambulatori, a tanti servizi asostegno della società come l’assistenzadomiciliare per cui nel Lazio si spen-dono solo 62 milioni di euro. E poi c’èun problema di organizzazione: tagliaregli sprechi, i doppioni o i tris in ogniazienda sanitaria. In ciascuna Asl ba-sterebbe un solo reparto di chirurgia eortopedia”. Molto atteso anche l’intervento del di-

rettore generale della Asl RmG, RenzoBrizioli. “I medici non debbono pensarea difendere il proprio reparto, la propriastruttura, la maglia da sostenere è l’AslRmG!” Ma anche sulla collaborazionetra diverse realtà nosocomiali è statochiaro: “Bisogna risolvere i problemi diun paziente in questa azienda prima dirivolgersi altrove. Quindi definire un co-dice di tracciabilità del paziente che setrasferito in altra realtà sanitaria deve es-sere seguito da quella che l’ha preso incura origianariamente”. Sui timori di

La controriforma di BrizioliIn un convegno sulla Sanità organizzato dall’Udc la soluzione contro i tagli. Ne emergeche i tagli possono essere evitati ma bisogna iniziare un nuovo metodo di gestione delle risorse.

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smantellamento delle realtà nosocomialidi Palombara e Monterotondo Brizioli haaffermato che nel suo piano, consegnatoalla Polverini il 28 febbraio, c’è un ruoloper ciascuna realtà. “Palombara deve es-sere configurato, nel linguaggio tecnico-ammi nistrativo, come ospedale disecondo livello di tipo B dove sono garan-tite le attività specialistiche, inserendo esviluppano la diagnostica per immagini. La mia idea è anche inserire Medi-

cina nucleare con Radioterapia attra-verso un project financing, la degenzainfermieristica, prendere un Day Sur-

gery e attivare un Hospice per malati ter-minali. Su Monterotondo la mia idea èlasciare l’ospedale come è, con diminu-zione di posti letto. Vedo sedici posti aMedicina, 16 a Chirurgia, mantenereOstetricia. Altra cosa importante razio-nalizzare la rete dei laboratori, sempreper evitare che territorialmente ci sianodei doppioni”. Motivi di tensione tra i medici di

Palombara intervenuti, a causa dellascarsa collaborazione con la strutturatiburtina che ha mostrato quel cam-panilismo e difesa di alcune baronie

sui quali sia Ciocchetti che Brizioli sisono soffermati come vero problemada risolvere. Il ragionamento che in-seguono le controdeduzioni al de-creto 80 e 113 dove si prevedono lericonversioni dei presidi ospedalieri,segue centralmente proprio questosuperamento come necessità asso-luta. La sintesi la offre AntoninoGatto: “Tutti insieme, amministra-tori, politici, medici e cittadini, chie-dere a Polverini di recepire comeproprio il piano così come delineatoda Brizioli”. Angelo Nardi

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La Kidman in persona, non la suamaschera presentata nei film, non èun buon esempio. Nondimeno l’at-trice vuole lanciare un appello a tutte ledonne, invitandole a non fare come lei,a non usare il botox per nascondere i se-gni del tempo, in quanto si diventaschiavi. Il servizio è stato pubblicato inItalia su Ok Salute. Si sa che le attrici americane hanno

sempre un salvacondotto che mette pacetra comportamenti personali e condotteetiche generali. Nel senso che lei lo fa,chi legge le sue preziose dichiarazioniperò è consigliato di non farlo.

E poi una bella paccottiglia di consiglidel vivere bene: fare quarantacinqueminuti di corsa al giorno, mangiare pa-stasciutta e nostrana pizza.Tutto molto bello. Per avere queste

meravigliose dichiarazioni la dea delterzo millennio è stata contattata a LosAngeles. Sarcasmo a parte dice di es-sere molto pentita della scelta cheaveva intrapreso. Con le misure atte adallontanare le naturali prime pieghedella pelle del viso si sentiva una caviada laboratorio. La cosa più importanteper la sua attorialità consisteva nell’al-lontanamento del suo volto da un volto

di una persona normale, naturale, condelle espressioni comunicative. Quindic’è sempre la carriera al primo posto.Ora, finalmente, ha trovato la serenità.

Con questa asserzione il lettore troveràuna pace interiore. Non si contano le at-trici che dal pari suo dopo uno sciame dierrori o di scelte discutibili, fanno meaculpa e si dedicano alla pace interiore.Questa la si trova dando il volto a sestesso e lasciandolo alle sue espressioni.Distendere le rughe della fronte la fa-

ceva sentire inespressiva ed ora siesprime. Adesso la Kidman apparemolto serena - e siamo tutti contenti -. Hachiesto di non avere ritocchi al computerper aggiustare il suo viso, proprio in con-sonanza col suo trovato naturalismo.

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Nicole Kidman, no al botulino“I segni del tempo leggibili sulla pelle sono una ricchezza”. La diva però se ne accorge ora,dopo esser stata modello di artificiosa cura di Sé.

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Esiste un tipo di aracnide il cuimorso è in grado di aiutare alcunimaschi ad avere erezioni. Vieneconosciuto come “ragno brasilianoerrante”.Chiaramente tutto ciò che harelazione con la soluzione di problemisessuali incontra l’interesse di case far-maceutiche. Prevedibile, quindi, lo stu-dio e le applicazioni su larga scala. Ilnome che i ricercatori hanno dato altipo di ragno è Phoneutria nigriventer. Ein effetti è scattato lo studio sugli amiciroditori. (Sempre loro!) Dopo un morso dell’amabile ragno

le reazioni sono di due tipi: la morteoppure nei maschi episodi di erezioneprolungata. Il suo siero potrebbe es-sere il Viagra del domani. Ma è bene

non considerare il dato come acqui-sito perché, tra gli amici roditori èstato sperimentato che dopo l’ere-zione con dei tempi del tutto fuorinorma, può arrivare l’impotenza as-soluta. D’altra parte è pur vero che sussi-

stono elementi decisivi per analizzarela tossina che potrebbe dare la sin-drome di Priapo. La tossina è la Tx2-6. Secondo gli analisti ricercatori delMedical College of Georgia degli StatiUniti, ci sono già sufficienti elementidi conoscenza per dedurre che po-trebbe dare un’erezione persistente:fino a quattro ore! A questo punto delracconto il ragno sarà l’animale prefe-rito da tutti gli uomini un po’ agée.

Il Phoneutria nigriventer è cono-sciuto come “ragno delle banane” equi il lettore può risparmiarsi ognibattuta da taverna perché il nome gliè stato dato perché è possibile tro-varlo spesso al riparo nei caschi dibanane. Sempre il lettore non si af-fretti ad acquistare caschi di bananein quantità perché il ragno è diffusoin America centro-meridionale. Oltre ai caschi di banane il ragno

preferisce nascondersi tra i vestiti,sotto le rocce o nei piccoli anfratti deimuri. I collezionisti del genere nehanno sicuramente un esemplare. Èun ragno elegante, grosso, marronechiaro e a pelo rado. Attenzione! Su-birne il morso significa perdere il con-trollo muscolare, il dolore e difficoltàrespiratorie e, se non viene trattatocon l’apposito antidoto, rischia lamorte. Vanni Fucci

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L’aracnide che sollecita erezioniL’uomo ragno sarà sinonimo di persona molto efficiente sessualmente: dal veleno di un ragno siricava una sostanza che megalizza le prestazionisessuali di un individuo maschio umano.

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Una nota in completa controten-denza alla tirata che in ogni dove sifa sui meriti che il federalismo puòdare alla gestione delle nostre ri-sorse pubbliche. Secondo il RapportoOsservasalute 2010 presentato all’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore di Romal’8 marzo a Roma, il federalismo legatoalla sanità sembra non far bene ai nostriconti. Il risalto dei piani di rientro a carat-

tere totalmente finanziario evidenziauna voragine tra costo dei servizi e lorosostenibilità, da parte degli enti Re-gione. La risultanza consiste nell’ero-sione dei servizi, sia a livello sociale chea livello sanitario. Lazio, Campania e Si-cilia sono state le protagoniste del 69%

dei disavanzi accumulati dal Serviziosanitario nel periodo 2001-2009. Nel2009, solo Sicilia (46 euro a persona abi-tante la regione) e Abruzzo (37 euro) sisono posizionate al di sotto del disa-vanzo medio pro capite nazionale (54euro), mentre Lazio e Molise si confer-mano gli enti Regione più deficitari peril 2009 (rispettivamente 244 euro e 225euro pro capite) e nel dato cumulato2001-2009. Solo Valle d’Aosta, Pie-monte, P.A. di Trento, Liguria e, nel2009, Veneto hanno i conti in sostan-ziale equilibrio.La sanità italiana nel 2000 era posta

come secondo miglior sistema sanitarioal mondo nel ranking dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità. Il dato ita-

liano è stato tradizionalmente inferiorealla media UE-15. Il divario tra Italia emedia UE-15, nel 1995 era pari a 1.6punti percentuali, si è però ridotto a 0.6punti nel 2000 e 0.2 nel 2005, infine, nel2008, per la prima volta nell’ultimo ven-tennio, il dato italiano è stato superiorea quello UE-15. Lo dice il Rapporto Os-servasalute.Ma aumenta anche il senso della pre-

venzione, della cura diagnostica. Ri-spetto al Rapporto Osservasalute 2009,si registra anche qualche sportivo inpiù. Nondimeno la pigrizia è sovranatra gli italiani. Nel 2008 il 21,6% dellapopolazione pratica uno o più sport concontinuità. Il precedente rapporto ri-portava il 20,6% e il 9,7% la cifra deglisportivi della domenica. Vengono con-sumati un maggior numero di antide-pressivi. Qui una regione o l’altra nonfa differenza. Ellery Queen

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Attualità

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Italiani sempre più grassi e nullafacentiChe la salute sia determinata dai luoghi dove si vive è un dato assodato. Che i luoghi in cui sivive possano cambiare la Sanità nell’offerta diservizi e strutture è un’altra certezza da capire.

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Parliamo spesso dei disturbi psicopatologici più frequenti inetà evolutiva e molte delle energie di noi professionisti sono in-dirizzate alla cura del minore e della famiglia. È meno frequentesentir parlare di prevenzione del disagio e di sostegno della sa-lute psicofisica del bambino, per cui il professionista spesso è chia-mato ad intervenire sull’onda di un’emergenza sociale, quandola patologia, oramai conclamata, arriva all’attenzione di inse-gnanti, educatori e genitori. È, invece, possibile e doveroso lavo-rare per la prevenzione. Per questo dobbiamo interrogarci suquali siano i fattori protettivi e le risorse psichiche che tutelano ilminore dal rischio psicopatologico. Cosa rende un bambino piùforte o più debole rispetto alle sfide evolutive che la crescita glipone? Cosa contraddistingue il bambino che riesce ad affrontarelo stress? Quali sono le risorse familiari che apprende dai genitori?Per rispondere a tali interrogativi, ci può aiutare il concetto di In-telligenza Emotiva, introdotto da H. Gardner (“Intelligenze Multi-ple”, Ed. Anabasi, Milano 1994), all’interno di una visionedell’intelligenza umana come multidimensionale. L’intelligenzanon è riconducibile alla solo forma Logico-Matematica, misuratadai più comuni test intellettivi tramite la stima del Quoziente d’In-telligenza. Quando siamo messi di fronte ad una scelta, quandointeragiamo con gli altri, utilizziamo la ragione, con cui valutiamoi pro e i contro delle diverse alternative possibili, ma in gran partele nostre scelte sono dettate dalle emozioni e dai sentimenti.Quella emotiva è una forma di intelligenza che presuppone tuttauna serie di abilità, tra cui: la consapevolezza dei propri senti-menti e stati d’animo; il riconoscimento dei sentimenti altrui, cheè alla base dell’empatia e dell’altruismo; l’autostima e la capacitàdi motivare se stessi, nutrendo aspettative ottimistiche; l’auto-controllo, che permette di esprimere le emozioni in modo ap-propriato e coerente con il contesto; la risoluzione dei conflittiinterpersonali e la collaborazione reciproca, che consentono di

mantenere relazioni interpersonali soddisfacenti. L’importanzadi tali competenze ci appare centrale nelle patologie in cui essesono carenti. Pensiamo al Disturbo da Deficit di Attenzione e Ipe-rattività, in cui mancano le capacità di mantenere la motivazionee di esercitare autocontrollo; alla Depressione, in cui la scarsa au-tostima deprime la relazionalità e l’esplorazione dell’ambiente; alfenomeno emergente del Bullismo, che evidenzia la mancanza diempatia verso l’altro. In altre parole, alla base di tali patologie c’èun deficit nell’Intelligenza Emotiva, che ostacola l’adattamentoall’ambiente. Intervenendo preventivamente, possiamo rafforzarel’Intelligenza Emotiva, per rendere i bambini più consapevoli de-gli stati emotivi propri e altrui. Il lavoro prevede di riservare un’at-tenzione particolare alle emozioni negative (tristezza, paura,collera…), che tendiamo ad inibire perché risultano più difficili dacontrollare e più pericolose socialmente. Il rischio di tale strategiadifensiva consiste nel fatto che le emozioni represse si nascon-dono in una zona oscura del Sé, che diventa quella che lo psicoa-nalista C. G. Jung chiama l’Ombra. Non essendo mentalizzate,tali emozioni tendono a riaffiorare alla coscienza tramite com-portamenti incontrollati, che spesso sono all’origine dei disturbipsicopatologici. Educare l’Intelligenza Emotiva vuol dire inse-gnare al bambino e alla famiglia a dare un nome alle emozioni.I bambini imparano che ansia, tristezza e rabbia sono sotto il

loro controllo: le emozioni non calano su di noi senza motivo,ma dipendono dal modo in cui valutiamo noi stessi, gli altri ele situazioni, per cui sono modificabili se cambiamo il nostromodo di sentire, di pensare e di agire. È importante sottolinearecome l’intervento debba coinvolgere anche i genitori in questoprocesso di alfabetizzazione emozionale, perché la più granderisorsa del bambino rimane la famiglia. L’Intelligenza Emotivaè un potente fattore di prevenzione dal rischio psicopatologico,perché prima di curare si può prevenire.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

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L’INTELLIGENZA EMOTIVAIl sostegno della salute del minore in famiglia

Dr.ssa Tiziana Franceschini, Psicologa dell’Età Evolutiva e Psicoterapeuta Clinica,Responsabile Ambulatorio privato di Psicologia dell’Età Evolutiva

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Il caso di una quindicenne delMassachusetts, suicidatasi dopoche era stata ampiamente sbeffeg-giata sul suo profilo, ha animato unapolemica che ha sollecitato appro-fondimenti e analisi sulle risultanzeche il Social Network induce tra igiovani. Primo tra gli studi che possonovantare un minimo di rilevazioni pon-derali su un campione di giovani degnodi interesse scientifico è stato pubblicatosu American Academy of Pediatrics. Quellodella ragazza è un fatto clamoroso cheperò si riflette anche su una miriade disituazioni tragiche ma minime nelleproporzioni, tali da non riuscire a dareelementi alla cronaca. D’altro canto è co-munque vero che quando un gioco per

un adolescente è vissuto come compe-tizione centrale per la propria vita i ri-sultati scarsi non possono che creareprofonda tristezza.Lo studio ha rilevato che i ragazzi con

scarsa autostima nel vedere insoddi-sfatte la propria necessità di riconosci-mento negli altri, nel vedere confermatoil sentimento iniziale con cui si è avvici-nato al Social Network, trova un senso disconfitta confermato. Come fosse ungiudizio inappellabile. D’altra parte Fa-cebook non si presenta come realtà vir-tuale, bensì non fa che riprodurre,estremizzando, effetti di vita sociale e lemodalità di conversazioni più praticatetra amici e conoscenti. Laddove ci siinoltra con la speranza di un riscatto sul

mancato successo sociale, il Social Net-work difficilmente smentisce. Ma nelgioco telematico socialmente più affer-mato nel mondo, c’è una nascosta insi-dia in più: la competizione sul numerodi amicizie. Più conosci persone, piùsono ampie le tue pubbliche relazioni,più esisti. Quasi a dire che sono gli altria dover testimoniare della propria esi-stenza. Se non ci sono persone che pos-sono attestarla, non esisti.Ed è così che la comunicazione può

sostituire quella reale e soffocarli per-ché documentabili. Viene tolto altrospazio determinato dalla fantasia nellagestione dei rapporti personali. Si li-vella, ancor più, il mondo in vincenti eperdenti di cui il ragazzo con bassa au-tostima crede di esser parte. D’altraparte come per ogni attività, abitudine ecomportamento, sopravvalutarne la va-lenza è sempre un errore. Alfred Nyers

Facebook come causa di angosciaLa competizione sul numero di amicizie induce cadute di fiducia in sé stessi, del resto qualsiasigara iniziata senza un training dà prestazioniscarse, così come quando la propria simpatia.

Giovani

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Starnuti da pollini, insetti, polveri,peli di gatto… Ci sono oltre 300 mi-lioni di asmatici. In Italia sono stimati18 milioni. Come nel resto dei Paesi oc-cidentali, la tendenza alle allergie è inaumento, in particolare tra i bambini -sottolinea Renato Cutrera, Responsabiledi Broncopneumologia dell’Ospedale Pe-diatrico Bambino Gesù.Il clou della pollinazione, soprattutto

delle graminacee, è atteso tra aprile emaggio (Agi Salute). Nelle città, negli ul-timi 30 anni, le allergie sono raddop-piate. Lo stile di vita è determinante nelcontrarle. Cambiare il modo di vivere inmeglio può avere delle controindica-zioni tanto da far affiorare quelle indesi-derate lacrimazioni e starnuti. Vivere in condizioni che tendono alla

sterilità dell’ambiente determina un cam-biamento della flora batterica intestinale.Anche l’alimentazione giustamente mo-dulata, senza imprevisti e variazioni, creanegli organi attitudini a reagire davantiagenti nuovi. Il sistema immunitario nonha varianti, non reagisce contro elementiordinari, tipicamente presente nella so-stanza che presenta caratteristiche allergi-che. L’aria dove gli elementi tossici si

moltiplicano di anno in anno definisce ilresto del quadro delle allergie. Facileuscire fuori dall’ordine delle cose e reagirecon segnali di sofferenza quando il si-stema immunitario meno forte ha davantiuna miriade di fattori nuovi come polverie gas con effetti pro-infiammatori. Lo stu-dio è del World Allergy Organization. Secondo la Società italiana di allergolo-

gia e immunologia clinica (Siaic), nel no-stro Paese sono circa 8 milioni quelli chesoffrono di allergie ai pollini. Le cosid-dette intolleranze primaverili sono deter-minate dai pollini di cespugli e alberi. InItalia settentrionale l’allergia più diffusa èalla fioritura di betulla e ambrosia, a Sudinvece i raffreddori stagionali arrivanodalle graminacee e dalle parietarie. Guarire questo malanno è possibile.

Innanzitutto bisogna capire a cosa si èallergici. Per capire a cosa si è allergici,nella maggior parte dei casi bastano itest cutanei. Individuato il polline chescatena la reazione allergica, si fa ricorsoal vaccino. Esistono dei farmaci antista-minici per la rinite e inalatori per l’asma.Sono solo dei palliativi. Tolgono i sin-tomi, ma non li curano. Svolge un ruoloimportante anche lo smog.

L’inquinamento può causare uno statoinfiammatorio cronico delle vie respira-torie, facilita la penetrazione delle so-stanze irritanti. Contro le allergie ci sonosempre nuovi rimedi. Ultimo tra questi,e sicuramente non ultimo, uno studio discienziati italiani pubblicato sul perio-dico Blood. Si ritiene così di aver scopertola chiave che spegne alcuni effetti del-l’istamina. Con questo meccanismo sicontrollano le reazioni allergiche e leloro conseguenze. Si tratta così dellaprincipale arma farmacologica a dispo-sizione delle persone per combattere al-lergie e shock anafilattici. Lo studioconsiste nel fatto di aver identificato lamolecola che causa l’allergia e reazioniinfiammatorie in risposta all’istamina. A seguito di sollecitazioni si lega a

specifici recettori determinando nellecellule effetti biologici specifici. Ma tra leallergie ci sono anche quelle alimentari.E allora in soccorso arriva lo yogurt.(Sempre ammesso che l’allergia non siaproprio allo yogurt).I fermenti lattici contenuti nello yogurt

possono aiutare a prevenire le allergie ali-mentari e sembrano in grado di ridurne isintomi. Lo dicono gli studi presentati du-rante il “Food allergy and anaphylaxis Mee-ting” dell’European Academy of Allergy andClinical Immunology, svolti a Venezia adinizio aprile. Duns Scoto

Raffreddore allergico, dipendedallo stato sociale

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In termini rovesciati, cioè non en-trando nei termini del rapporto trabiologia fisiologica e elemento nu-tritivo ma guardando i suoi effetti sularga scala, è stata pubblicata unanuova versione tra alimento e im-pinguamento. La novità è data dall’indagine del-

l’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.È stato esaminato un campione di 4mila persone con età superiore ai qua-ranta anni. Le risultanze della ricercadanno gli uomini più ricettivi ad acidoascorbico, carotenoidi, licopene, reti-nolo, tocoferolo e zinco, rispetto alledonne di pari età. Ma quasi un terzo ri-sulta “scoperto” relativamente alle ef-fettive esigenze di antiossidanti. Il tuttoper una battaglia contro i radicali liberiche sono molecole prodotte natural-mente dal corpo umano responsabilidell’invecchiamento. Di qui, il precoceinvecchiamento della pelle che consistein uno dei segnali più conosciuti e visi-bili dello stress ossidativo e responsabilianche di molte patologie. L’organismodi una persona sana si difende dallostress ossidativo con un proprio sistemachiamato sistema antiossidante, com-

posto, tra le altre, da sostanze quali lavitamina E, la vitamina C, i carotenoidi,i polifenoli, le antocianine, ed altre an-cora, che normalmente vengono intro-dotte con l’alimentazione e che cipermettono, se assunte in sufficientequantità, di neutralizzare l’eccesso di ra-dicali liberi che aggrediscono le cellule,provocando danni più o meno gravi.Ma la lotta contro l’obesità continua

su più fronti. Le cause possibili sonosempre molto superiori ai possibili ri-medi. Di certo si moltiplicano le conse-guenze in termini di vere e propriemalattie per il sovrappeso. Misurare ilgrado del sovrappeso è possibile attra-verso alcune semplici norme di auto mi-surazione. Si tiene sotto controllo ilproprio stato di salute misurando ilpunto-vita. C’è obesità a 102 cm perl’uomo e a 88 cm per la donna. Un altrometodo parallelo consiste nel calcolareil rapporto tra peso corporeo diviso al-tezza al quadrato. In questo modo la ci-fra che esce indica l’Indice di MassaCorporea (IMC). Un IMC tra 20-25 ènormale, tra 25-30 è sovrappeso, 30 èobeso, superiore a 40 è obeso patolo-gico, superiore a 50 è obeso gravissimo.

L’obesità è messa all’indice dai mediciperché responsabile di ipertensione ar-teriosa, ipercolesterolemia, malattie car-diovascolari centrali e periferiche, ictus,problemi epatici ed insufficienza renale,osteoartriti, apnee notturne e fenomenirespiratori di tipo restrittivo, fino allasterilità, ai problemi della sessualità ealle limitazioni gravissime della mobi-lizzazione. Infine, è dimostrata unastretta correlazione tra obesità e certitipi di neoplasia. C’è l’obesità androide.Qui il grasso si accumula e la sua ma-nifestazione tipica è la pancia gonfia.C’è anche l’obesità ginoide. Qui il grassolo si trova nei glutei e nei fianchi.C’è differenza anche nella tipologia

di tessuto adiposo. Il bianco viene con-siderato quello più dannoso perchéconsente l’accumulo di grassi. Il tes-suto bruno ha caratteri maggiormentedinamici: si bruciano i grassi svilup-pando energia.La buona norma: ridurre i dolci o al-

meno sostituirli da frutta e verdure,fare sport o muoversi in modo conti-nuato e coerente. Formule oramai fru-ste se concluse con questa generalità.Nascondono la mancanza di una let-tura aderente alle caratteristiche fisichedi ciascuno riscontrabile solo attra-verso approfondimenti eseguiti speci-ficamente sulla persona.

Si rimane giovani mangiando beneÈ oramai un luogo comune, ma sempre più la scienza nutrizionale approfondisce la conoscenza sulle condizioni metaboliche che sono alla base di chi prende chili.

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Alimentazione

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Oramai si moltiplicano gli studi percui il vino rosso se degustato “modusin rebus” diventa addirittura un salva-condotto per preservare uno stato dibuona salute. Secondo un ultimo studioil consumo moderato di vino rosso è col-legato a un rischio minore di incidenza dimalattie cardiovascolari, pressione alta,obesità e anche diabete di tipo 2. Quindi ilvino rosso, secondo la ricerca, non solopreviene, ma cura. La sua chimica, dettoin modo popolare, fa azione sul metaboli-smo del glucosio e dei lipidi come fosseun farmaco vero e proprio. Non si capiscebene però come tutto questo possa avve-nire. Il diabete è sempre più diffuso. L’Organizzazione mondiale della sanità

parla di questa malattia come una vera epropria pandemia. Dati alla mano: nel 2000 c’erano 171 mi-

lioni di malati nel mondo, si stima che nel2030 saranno 366 milioni. Gli italiani sonocolpiti per una percentuale del 7, pari acirca 4 milioni di persone. La prevenzioneal diabete si fa col controllo del peso, atti-vità fisica e alimentazione sana ed equili-brata, ricca di frutta, verdura e cibiintegrali. Lo studio è stato pubblicato suFood & Function. Secondo uno studio pub-

blicato dal British Medical Journal, il buonvino non favorisce le indigestioni. Vadetto però che diluisce il tempo di assimi-lazione del cibo. I ricercatori dell’Univer-sità di Zurigo hanno raggiunto questaconclusione con uno studio in cui a 20persone sono stati fatti bere 300 millilitridi vino bianco o di tè nero durante un pa-sto a base di fonduta di formaggio. No-vanta minuti dopo è stata data ai soggettistudiati un’altra dose di alcolici, 20 milli-litri di liquore, o acqua. Il gruppo che aveva bevuto alcol du-

rante il pasto ha mostrato una digestionepiù lenta, con un effetto ancora maggiorein chi aveva bevuto sia il vino che il li-quore. “Anche se le conclusioni non pos-sono essere generalizzate a tutti i tipi dipasto - hanno scritto gli autori - non ab-biamo trovato nessun segno di indige-stione in coloro che avevano bevuto, epossiamo assicurare che una moderataquantità di alcolici durante i pranzi festivinon comporta alcun problema digestivo”.È quanto riportato da Agi Salute. Ma a

tessere le virtù del buon bere, usandosempre morigeratezza, arriva uno studiodagli Stati Uniti per il quale un paio dibicchieri di vino al giorno durante la

mezza età possono favorire una vec-chiaia più in salute per le donne. Presentata al meeting della American

Heart Association, la ricerca del Brighamand Women’s Hospital e della HarvardUniversity ha analizzato i dati del Nur-ses’ Health Study. Partendo dal 1976 adoggi, riepilogano le rispondenze di 200mila donne, guardando alle abitudininel consumo di alcolici di 14 mila, traqueste 1.499 sono arrivate a 70 annisenza malattie gravi come tumori o pro-blemi cardiaci, e senza problemi di me-moria o deambulazione. Si sono osservate le unità di compor-

tamento alimentare che queste donneavevano in comune e si è rilevato che in-torno ai 58 anni quelle che bevevanouno o due bicchieri al giorno. Quellestesse donne avevano il 28 per cento diprobabilità in più di essere nel gruppodelle “fortunate”. Un altro studio ha ana-lizzato il rischio di ictus nello stesso cam-pione, trovando che questo era minorenelle donne che bevevano, forse perchéle sostanze presenti nel vino aiutano ametabolizzare meglio il glucosio.Tre studi diversi che arrivano a una

conclusione unica, sbagliato il demo-nizzare l’alcol tout court con normativetroppo restrittive. Ma se il benesseredell’animo non è misurabile, ha bisognoperò di misura. Alberto Chiaravalle

Alimentazione

Bere poco, ma beneMeglio se un bicchiere di rosso che diventareastemi per forza rompendo la disciplina delladieta che dà equilibrio agli importi calorici.

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Eventi

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La paura della malattia e sul ruolodell’arte nel combatterla. La malat-tia come metamorfosi. Come cam-biamento. Può generare paura, manon deve fungere solo da fuga, dascaramanzia. Ci sono tante personemalate che invece hanno detto, nellamalattia o appena uscito, ho cominciatoa vedere, a sentire cose che prima nonsentivo. Interviene allora la qualitàemancipatrice dell’arte. Non consolato-ria. La possibilità di elevarsi dai ricattidella vita terrena. L’arte consiste nel cer-care l’anima, lo spirito o un suo sostitu-tivo semantico che denoti la capacità dirappresentare e inventare una dimen-sione in grado di sentirsi parte, di per-cepire il proprio Sé in sintonia a uninsieme coerente. Sempre. La lezione diSteiner non solo ricordata, analizzata eapprofondita, bensì ripensata nelle sueapplicazioni nei rapporti con il males-sere, sotto tutte le sue significazioni, e illimite assoluto consistente nella Nonesistenza. “Fra guerre e catastrofi natu-rali, in questi giorni la paura ce lastanno instillando per bene. Usiamolacome detonatore per costruirci altri pa-linsesti giornalistici, altri punti di vista.

Di fronte alla guerra in Libia o allotsunami in Giappone non basta analiz-zare l’economia e la politica, dobbiamolavorare sugli individui”. Lo ha detto l’ex umorista Alessandro

Bergonzoni che partecipando al conve-gno dedicato all’opera Rudolf Steiner,padre dell’antroposofia, ha dato una di-mensione applicativa al nonsense chel’ha reso celebre, anche se non famoso.“Steiner ci ha lasciato studi anche suicataclismi e sui cambiamenti della terra.Oggi noi agiamo da un punto di vistapolitico e sociale, ma prima viene lascienza dell’anima, che scava speleolo-gicamente in eventi che non riusciamo aspiegarci”. L’intervento di Bergonzoni èarrivato proprio il 2 aprile. Il tema af-frontato: “Immaginazioni dell’Io”. Haaffrontato il tema della malattia, deglistati vegetativi e del collegamento conla letteratura, l’arte e la società. La tito-lazione del suo show relazione ha il ti-tolo che non perde il gusto del nonsense:“Siamo ancora morti?”. Tratta dellapaura della malattia e il ruolo che l’artepuò svolgere per combatterla. Nel con-vegno relatori italiani e internazionalidiscutono sul pensiero di Steiner relati-

vamente alla conoscenza, alla salutedella terra e dell’uomo. Steiner ha stu-diato gli alimenti biodinamici e biologici,la medicina e i farmaci antroposofici, laconoscenza, l’amore e la pratica dellearti, come fattori fondamentali per la for-mazione dell’uomo e per la compren-sione della storia dei popoli. Il Primo e 2aprile gruppi di studio si occupano de-gli stati vegetativi. Le “Soglie dell’esistenza”, “Il dolore e

la malattia come occasione di matura-zione dell’Io”, “Stati di coscienza del-l’Io”, “Varcare la soglia: Coma e stato dicoscienza ispirativo. Un ponte tra indi-viduo e comunità” per affrontare nellamalattia, in particolare del coma e dellostato vegetativo. In sostanza, si tratta dielaborare i principi del metodo di Stei-ner: la capacità di insegnare risve-gliando tutte le facoltà dell’essereumano. Contro una lunga tradizione che divide

dualisticamente l’uomo tra corpo e intel-letto, fisico e mente, istinto e anima, Stei-ner era un profondo sostenitore dellatripartizione dell’uomo. L’uomo ha capa-cità di pensare, sentire e volere. Ciascunadi queste parti deve essere auto elaboratain tempi e luoghi adeguati. Musica, tea-tro, pittura, modellaggio, artigianato, etanti altri lavori manuali consentonoun’evoluzione umana armonica.

“Siamo ancora morti?”Un convegno dal 31 marzo al 3 aprile a Bologna dove spirito umanitario, cogenza della guerra,diritto alla salute vengono ripensati attraversol’opera di Steiner.

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Nel Laboratorio Analisi Guidonia in via Roma 190 A, vengono effettuati:- Esami Tossicologici per rinnovo patenti- Monitoraggio alcol-droghe negli Ambienti di Lavoro- Tossicologia Clinico-Forense

Nella disciplina delle diete alimentari troppo spessosi tiene in poco conto del complesso vitaminico in-sostituibile per la regolazione del metabolismo. Si

tratta nello specifico delle vitamine B6, B12, B9. Sono vita-mine importanti, perché svolgono un ruolo di supporto per ilsistema nervoso, il tono muscolare dell’area gastrointestinale,sono fondamentali per la funzione della cute e per il manteni-mento della lucentezza dei capelli. Infatti, avere carenza di vi-tamina B dà segnali subito visibili con secchezza o ruviditàdella pelle, capelli come fossero arsi, mancanza di appetito, sti-tichezza, insonnia e acne. Al di là dell’aspetto estetico sonosegnali che indicano uno stato definito nel linguaggio scien-tifico come ipo-sideremia. Con l’espressione si identifica unbasso (dal suffisso “ipo”) quantitativo di ferro nel sangue.Questa carenza è quasi sempre determinata da squilibri ali-mentari a cui fanno fronte l’assimilazione di vitamina B9. Il deficit di vitamine è stato spesso rilevato su bambini che

avevano iper-attività o depressione intesa come difficoltà diconcentrazione. In entrambe i casi si rileva scarsezza nell’assi-milazione di vitamine B12, B2, B6. La vitamina B interviene inquesto caso come grande equilibratore. Ma spesso c’è un pro-blema. Lo stress non consente di assorbirla completamente, cosìcome l’eccesso di caffè, di alcolici e di zucchero, stesse difficoltàsi hanno con l’uso di sonniferi, pillole anticoncezionali e sulfa-midici. “La B” viene più facilmente assorbita con un complessovitaminico, come la vitamina C, E, con il Calcio e il Fosforo. LaVitamina B si caratterizza per essere idrosolubile. Ha un ruolofondamentale per le vie metaboliche, la sua funzione può es-

sere di grande aiuto per la prevenzione di patologie car-diovascolari. Il problema che deriva dalla povertà di vita-mina B per cui è importante l’assimilazione si ravvisanell’accumulo di omocisteina. Si tratta di un aminoacido chefa mille danni ai tessuti degli organi. Questo stato provocadanni con conseguenze molto lesive per l’integrità del fi-sico. Il bravo professionista a cui ci si affida deve studiarebene il motivo per cui c’è deficit di queste tre vitamine e tro-vare negli alimenti questo supplemento. Passando quindi ilproblema alla necessità di adeguate buone abitudini ali-mentari che riescono a evitare cure a base di dosi massiccedi vitamine di ogni tipo, è bene avere come principio rego-lativi il ritorno a cibi integrali, che sono molto ricchi di vi-tamina B. Un ritorno all’antico utile per restare sempre informa senza cadute di efficienza nei riflessi mentali e fisici,scongiurando quelle fasi di inspiegabile stanchezza nellequali il nostro fisico ci indica comunque una carenza. Con-tinuando con consigli pratici nella generalità dei casi si vedebene uno spuntino a base di frutta secca - noci, nocciole,mandorle, semi di zucca e girasole - Consistono in unabuona norma alimentare. Mangiarli a stomaco vuoto, perun break costituisce una buona prevenzione alla possibilitàdi cadute nella concentrazione.

GRUPPO EUROMEDVia Roma 186 (Guidonia Montecelio)

Tel. 0774 [email protected]

Vitamina B e salvaguardia del benessere fisico

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Rubrica Prevenzione & SaluteLa rubrica mensile, Prevenzione & Salute, nasce con l’intento di informare, in maniera semplice ed efficace,

i lettori su come prevenire e combattere le patologie più diffuse del terzo millennio.

Dottoressa Helen CostanziSpecialista della Nutrizione

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L’autorizzazione ad assumere pil-lole di iodio nei villaggi della zonanord-occidentale del Giappone,evidenzia la disperazione dele au-torità. Va detto che il via libera al-l’assunzione di iodio è stato datosolo in alcuni villaggi a Sudest esotto sorveglianza medica. È un’areaal confine della zona compresa fra 20 e30 chilometri dalla centrale. In questoraggio le autorità non hanno ritenutoopportuno evacuare la popolazione, maconsigliano di restare in casa. Le mi-surazioni dell’Agenzia internazionaleper l’energia atomica il primo aprilesono risultate 4.385 volte superiori allanorma e in aumento rispetto al giornoprecedente. I tentativi per contenere leradiazioni non stanno dando i risultatisperati. Gli sforzi per raccogliere l’acquaradioattiva intorno ai reattori hanno su-perato il limite dell’autotutela della sa-lute da parte del personale addetto asalvare il salvabile. L’acqua pompata èoramai contaminata, tanto che la solu-zione finale più drammatica è statapresa: disperderla in mare. L’effettopiù devastante tra la popolazione, an-che lontana dalla centrale nucleare,

consiste nella corsa al farmaco. Sul pe-riodico Science si informa che al mo-mento c’è un farmaco in grado difronteggiare gli effetti da esposizione aradiazioni nucleari.È il CBLB502. Quando questo poten-

ziale farmaco è stato iniettato in topi escimmie sottoposti ad esposizionemolto alte di radiazioni, è riuscito adevitare la loro morte. Questo farmacostimola poi la produzione di molecoleche assorbono i radicali liberi, limitandoil danno sul DNA. Ma la Food and DrugAdministration deve approvare subitoquesto farmaco sull’uomo, anche percontrastare il rischio più temibile a me-dio e lungo termine costituito dai tu-mori. Sono milioni le persone espostealle radiazioni quindi a rischio. I dannisono incalcolabili, proprio perché nonc’è parametro di misura per ponderarlise non quello probabilistico. Al momento l’industria farmaceutica

non ha prodotto fino ad oggi farmaci ingrado di bloccare gli effetti sanitari de-vastanti di un’esposizione massiccia alleradiazioni. Il rimedio che si ravvisa ènello ioduro di potassio che scongiura itumori della tiroide. Di alcuni farmaci

sono iniziate le sperimentazioni, ma ilproblema consiste che di questa tipolo-gia di farmaci non c’è bisogno corrente-mente, a meno di ventennali emergenzeepocali. L’esposizione alle radiazionipuò causare danni al midollo osseo eal tratto gastroenterico. Si generano ra-dicali liberi che danneggiano il DNAdelle cellule. Ad aumentare il panicoconcorrono anche le notizie che per ras-sicurare evidenziano errori grossolani.Numeri sballati per la stima del peri-colo di contagio nucleare nell’impiantodi Fukushima hanno creato maggiore al-larme. Il 27 marzo 2011 sarà ricordatocome il grottesco gioco dei numeri ag-giunge panico nel mondo alla pauradiffusa nel mondo a numeri impazziti.Prima sparano 10 milioni, poi dicono100 mila. Si sta parlando del moltipli-catore di radioattività dallo stato dinormalità.Ma il fatto è che a dare questi numeri

non sono organi di informazione, maproprio il vicepresidente della Tepco, lasocietà giapponese che gestisce l’im-pianto nucleare. Accortosi dell’errore siè scusato. Questa può esser anche labuona notizia. La cattiva notizia è chel’allarme è comunque alto. Molto alto.Evacuati gli eroi che hanno lavorato nelreattore per localizzare donde deriva lafalla di radioattività. Uberto da Casale

Attualità

Disastro nucleare, si pensa ai contagiatiSolo ora inizia il conto dei danni alla salute prodotta dalla centrale nucleare. La fascia disicurezza di 20 chilometri intorno a Fukushima nonbasta più a garantire l’incolumità della popolazione.

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FARMACIE

GUIDONIAAleandri Viale Roma 140 0774 342955Di Siena CinziaVia Tiburtina, 920774 372116 Altobelli Via Corso Italia, 950774 371811 - 353400De Michele S.Piazza San Giovanni, 37 Montecelio0774 510043Barresi Via Monte Bianco, 590774 363066Ivella Dr. SimonettaLargo Falcone, 50774 300926LorentiVia Colle Nocello La Botte0774 324152PiracciVia Leopardi, 21 Setteville0774 391101Restaino Via Albuccione, 320774 378740Tornaghi Via Maremmana, 153Villanova di Guidonia 0774 528112

Rossetti Laura Via Maremmana, 300 Villanova di Guidonia0774 325418 - 324134Scaramella S.Via Girasoli, 30/32 Guidonia0774 343449Scavolini Viale Roma 84 - 0774 342019Farmacia VitilloMarco Simone Setteville NordVia Anticoli Corrado, 370774368686

TIVOLIBaldinelli MarcoPiazza della Queva, 11Tel. 0774 371020Baldinelli FabioVia Pio IX, 70774 357085Conti dei Dott.ri Le. E G. Valentini Via del Trevio, 78 0774 335093Poggi Via Empolitana, 170774 334323Giovannola Dott. FabrizioVia Campolimpido 0774 380300Minelli Piazza Rivarola, 80774 335213Caricari Via Empolitana, 1260774 314722Pallante Dott. EttorePiazza Plebiscito, 180774 312183

Pangia Raffaele VincenzoVia Bulgarini, 280774 314303Riccardi Zino Via Trieste, 140774 335094Tornaghi Dott. GiacomoVia Nazionale Tiburtina, 1590774 530804Farmacia Sciarra Villa Adriana Via Rosolina, 800774380046Sulsenti Dr. Adriana KM. 34.300, Via Valeria0774 334684De Franceschi Paola12, Via Munazio Planco0774 318558 (parafarmacia)

FARMACIE NOTTURNEOrario prolungato fino alleore 24. Dalle 24 alle 8.30 su reperebilità Scaramella CollefioritoVia Dei Girasoli, 300774 343449Di Siena Villalba Via Tiburtina,92 Tel 0774 372116

OSPEDALI

Ospedale di Tivoli0774 3161Guardia Medica Tivoli0774 313911

Casa della Salute (PrimoSoccorso) Palombara0774 6541Centro Trasfusionale0774 6545497AVIS 800.261.580

PRONTOSOCCORSO

Emergenza Sanitaria 118Ospedale di Tivoli0774 5314397Montecelio Ambulanza0774 345345Associazione Stella Maris0774 325111Croce Blu Guidonia0774 300696Croce Rossa Italiana GuidoniaEmergenza sanitaria 118Richiesta ambulanze 0774 353091Croce Rossa Italiana Tivoli0774 335086

SANITARIETecnomedical s.r.l.Guidonia Via delle Petunie, 5 0774 343375 - Fax 0774 309245Sanitaria Asia GuidoniaVia Numa Pompilio 43/45/47Tel e Fax 0774 346172

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Servizio ai cittadini

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Nel 1861 la vita media eradi 33 anni, oggi è passataad 80 anni per gli uomini

e di 85 per le donne.Nel 1861 l’Italia erapopolata da 25 mi-lioni di abitanti, il

44% dei bambini moriva sotto i cinque anni di età. Ma le bat-taglie che il sistema sanitario italiano deve fare per la suaemancipazione sono ancora molte. La sanità è sempre statoun sistema sensibile allo sviluppo del Paese. Il Sistema sani-tario nazionale ha trasformato il concetto stesso di malattiache mentre prima era solo appannaggio dei medici, ora è

nelle mani di diversi specialisti, primi tra questi coloro chesono addetti alla diagnostica. Un’evoluzione che investelescienze umane e le relazioni sociali, sollecita le coscienze e iprofessionisti. Ma la questione del miglioramento del dirittoalla cura e del diritto alla salute non possa solo attraverso l’ac-quisizione di conoscenza, ma anche attraverso il migliora-mento dell’efficienza. Con l’istituzione delle Opere Pie daparte di Francesco Crispi oppure con la creazione del mini-stero della Sanità nel 1958, con l’istituzione del Servizio sa-nitario nazionale con la legge 833 del 1978, fino alla riformadel Titolo V della costituzione che, nel 2001, affidò alle Re-gioni l’autonomia organizzativa in materia di sanità, si sonocompiuti i passi più importanti in questi 150 anni.

Anche la sanità italianacompie 150 anni

La Pillola

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