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La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. CNOP - ORDINE DEGLI PSICOLOGI Rassegna Stampa del 10/06/2010

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La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o

parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue;

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CNOP - ORDINE DEGLIPSICOLOGIRassegna Stampa del 10/06/2010

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INDICE

CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI

08/06/2010 Il Sole 24 Ore Sanita'

Stress lavoro-correlato: nella Pa s'ignora6

09/06/2010 ADN Kronos 18:59

Psicologi: rinnovato Consiglio Ordine nazionale, Palma resta presidente7

PSICOLOGI E PSICOLOGIA

10/06/2010 Il Sole 24 Ore

Ritorna la famiglia, ma...9

10/06/2010 Il Giornale - Milano

A Milano l'Asl paga corsi di yoga anti-stress11

10/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna

Confessioni di una mente pericolosa12

10/06/2010 Il Giorno - Lodi

«Genitori, non mettete la testa sotto la sabbia»13

10/06/2010 Il Tempo - Frosinone

Sportello attivo per donne vittime di maltrattamento14

09/06/2010 Oggi

MAMME SOLE, CHE BATTAGLIA!15

08/06/2010 Panorama della Sanita

Contro la sofferenza psichica un numero unico per parlare con gli operatori dellasalute mentale

18

RIFORMA DELLE PROFESSIONI

10/06/2010 Il Sole 24 Ore

Il governo blinda il ddl intercettazioni20

10/06/2010 Il Sole 24 Ore

NOTIZIE In breve23

10/06/2010 Libero - Nazionale

Aboliamo subito questi "poltronifici"25

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10/06/2010 ItaliaOggi

Riforma, il ddl Siliquini va Gli ingegneri restano contrari26

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI

10/06/2010 Corriere della Sera - NAZIONALE

Studi di settore, si paga fino al 6 luglio E per aprire un'impresa solo una mail28

10/06/2010 Il Sole 24 Ore

Le aziende tra orgoglio (di sé) e disincanto30

10/06/2010 Il Sole 24 Ore

Vigilanza Rai: i compensi nei titoli di coda32

10/06/2010 La Repubblica - Genova

GIORNO&NOTTE33

10/06/2010 Il Giornale - Nazionale

A Brunetta meno del suo braccio destro35

10/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna

'Telemedicina Rizzoli' è la più innovativa37

10/06/2010 Il Resto del Carlino - Ancona

Premio all'innovazione38

10/06/2010 Finanza e Mercati

Healthcare, Allscripts rileva per 1,3 mld $ la rivale Eclipsys39

10/06/2010 L Unita - Firenze

Tecnologia Fabbriche il piccolo paese governato con il digitale40

10/06/2010 La Padania

Carabinieri volontari nei tribunali di Venezia42

08/06/2010 Panorama della Sanita

Tecnologie al centro della cooperazione con il Nicaragua e con il Lesotho43

UNIVERSITA

10/06/2010 La Stampa - ALESSANDRIA

Un collegamento fra tutti i passaggi della filiera produttiva45

10/06/2010 Il Resto del Carlino - Rimini

Il professor Morri 'profeta' in patria Dona il suo libro alla nuova biblioteca46

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10/06/2010 Il Resto del Carlino - Rovigo

L'Università popolare chiude l'anno47

09/06/2010 Avvenire - Milano

Tremila euro, adotta uno studente L'università è a caccia di sponsor48

10/06/2010 Il Mattino - NAZIONALE

Congresso nazionale di chirurghi universitari49

10/06/2010 ItaliaOggi

Università a rischio50

10/06/2010 ItaliaOggi

Lotta alle discriminazioni51

10/06/2010 L Unita - Nazionale

Se anche la sinistra mette i vecchi contro i giovani52

09/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - FOGGIA

Sale, pressione e obesità Lotta all'ipertensione l'Università di Foggia in un progettonazionale

54

08/06/2010 Il Sole 24 Ore Sanita'

Nasce la «fabbrica della salute»55

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CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINEDEGLI PSICOLOGI

2 articoli

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DISAPPLICATO IL DLGS 81/2008 Stress lavoro-correlato: nella Pa s'ignora A rischio gli obblighi per il privato Con la manovra finanziaria 2010 il Governo chiede al Paese di fare sacrifici, per evitare il rischio default, per

restare in Europa. I primi a dover fare sacrifici saranno i dipendenti della pubblica amministrazione, non solo

in termini economici, ma anche dal punto di vista della tutela della salute e delle condizioni di lavoro. Spicca,

infatti, tra le misure messe in campo, una norma in base alla quale le disposizioni del decreto legislativo n. 81

del 9 aprile 2008, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, non si applicheranno alle amministrazioni

pubbliche. In breve, ai dipendenti pubblici sarà negata la tutela nei confronti di quello che, subito dopo il mal

di schiena e i dolori muscolari, è il primo sintomo connesso al lavoro, accusato da più del 20% dei lavoratori

europei, con un costo sociale di oltre 20 miliardi e con il 50% delle giornate lavorative perse per le patologie

legate al problema (dati Osha). E questo in dispregio di quanto previsto dalle normative europee (l'Unione

europea e la Corte di giustizia hanno già richiamato il Governo italiano al rispetto della salute sia fisica che

psicologica dei lavoratori) e dall'art. 32 della nostra Costituzione: la tutela della salute costituzionalmente

garantita sarebbe quindi assicurata pienamente solo ai dipendenti del settore privato. C'è da temere, però,

che le associazioni dei datori di lavoro privati colgano la palla al balzo per chiedere l'ennesimo rinvio, anche

per il settore privato, dell'obbligo di valutare i rischi connessi allo stress lavoro-correlato. Tale obbligo

dovrebbe infatti entrare in vigore il 1 agosto 2010, dopo numerose proroghe e altrettanti tentativi di vanificare

la prescrizione: quale presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio ho seguito con attenzione l'iter

legislativo che ha condotto all'introduzione dell'obbligo in questione, sollecitando a più riprese le istituzioni

competenti a considerare l'importanza fondamentale dell'aspetto psico-sociale della salute dei lavoratori.

Oggi, a un passo dall'adozione delle indicazioni per la valutazione del rischio da stress, la manovra (che, tra

l'altro, a dimostrazione della scarsa considerazione per la salute dei lavoratori, abolisce l'Ispesl) rischia di far

saltare tutto, riportandoci indietro nel tempo. Sono dolorosamente convinta che la scelta di bloccare sul

nascere le forme di prevenzione, sicurezza, valutazione dei rischi, sia figlia di una visione cieca della nostra

politica: in Italia si rivela troppo costoso, oltre che scomodo, affrontare seriamente il rischio da stress lavoro-

correlato. E allora, meglio cancellare tutto in un sol colpo, con un semplice decreto... Marialori Zaccaria

Presidente Ordine psicologi Lazio

08/06/2010 9Pag. Il Sole 24 Ore Sanita' - N.22 - 8 giugno 2010(tiratura:30000)

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CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI - Rassegna Stampa 10/06/2010 6

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Psicologi : rinnovato Consiglio Ordine nazionale, Palma resta presidente Roma, 9 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ufficialmente rinnovato il Consiglio nazionale dell'Ordine degli

psicologi. Si e' tenuta oggi presso la Sala Rossa del ministero di Giustizia la seduta di insediamento e

l'elezione delle cariche sociali del Consiglio per il quadriennio 2010-2014. Riconfermato presidente Giuseppe

Luigi Palma, mentre Antonio Telesca e' il vicepresidente, Girolamo Baldassarre il tesoriere, Paolo Barcucci il

segretario.

09/06/201018:59

Sito WebADN Kronos

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CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI - Rassegna Stampa 10/06/2010 7

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA

7 articoli

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Premio Strega Ritorna la famiglia, ma... Case deserte o troppo ingombranti protagoniste dei romanzi premiati IL FILO DELL'INQUIETUDINE Chesiano vedovi, come nel libro di Mondadori, o divorziati, come in quello di Montanari, i padri annaspano in unattivismo inquieto e inconcludente Giuseppe Antonelli

Tutti sotto lo stesso tetto. A tenere insieme i dodici finalisti dello Strega di quest'anno c'è un elemento che è

già di per sé un'immagine, una metafora, un luogo comune; un simbolo ma anche un titolo (quello della

scrittrice più giovane, Angela Bubba, classe 1989): La casa. La casa può essere - come nel libro della Bubba

- quella avita in cui s'incrociano le generazioni di una famiglia matriarcale: una sorta di verghiana casa del

nespolo in una Macondo calabrese fuori dal tempo. Può essere la quinta domestica in cui si svolgono gli

interni borghesi di Matteo Nucci (quarto classificato), con i loro dialoghi simposiaci (il titolo, Sono comuni le

cose degli amici, è una citazione da Platone). Può essere la casa al centro del podere che la famiglia Peruzzi,

partita dall'Altitalia, trova dopo l'esodo nella terra promessa dell'Agro pontino (il terzo più votato dalla giuria,

Antonio Pennacchi, Canale Mussolini).

Ma per capire che la casa è solo un guscio, l'involucro che racchiude il nucleo di tutte le storie raccontate nei

libri di questo premio Strega, basta leggere - per rimanere in tema di fascismo - Accanto alla tigre di Lorenzo

Pavolini, ultimo classificato. Un libro in cui si parte dalla dimensione pubblica (i libri di storia, le scritte sui

muri), nel tentativo di ricostruire la dimensione privata di un nonno ingombrante come Alessandro Pavolini

(che qui è anche marito, padre e appunto nonno). Appare chiaro, allora, che casa è solo un sinonimo - o, per

essere più precisi, una metonimia - che sta al posto di famiglia.

Così è per le case popolari in cui crescono all'ombra delle acciaierie piombinesi le due adolescenti

protagoniste di Acciaio (di Silvia Avallone, la più votata dalla giuria con 62 preferenze), per l'aria soffocante

che si respira in quelle due camere e cucina popolate da fratelli sballati, da mamme sciatte e sbiadite, da

padri "babbuini". Ma anche per la casa deserta («in casa ormai entrano solo i passeri») con cui si apre il libro

di Rosa Matteucci, Tutta mio padre, in cui la vita dei genitori passa attraverso l'assenza, il ricordo, il lutto

(«sono diventata la custode della memoria dei miei morti»). O per la casa che madre e figlia dividono in Non ti

voglio vicino di Barbara Garlaschelli, unite in una simbiosi forzata, come se ineluttabilmente i traumi delle

madri dovessero ricadere sulle figlie.

Nella società italiana di oggi il familismo è spesso una scelta obbligata dalle condizioni economiche di una

generazione che si trova a essere più povera dei propri genitori. Il cordone ombelicale che lega ancora un

figlio quarantenne alla madre, allora, si può spiegare semplicemente - di là da ogni interpretazione freudiana -

col bisogno di essere nutrito dai suoi soldi (come accade in Prenditi cura di me, di Francesco Recami).

L'incapacità di staccarsi dalla famiglia d'origine fa tutt'uno con l'incapacità di crearne una propria. Un aspetto

che - tra i personaggi di queste storie - riguarda soprattutto i padri.

Che siano vedovi (come in Un anno fa domani di Sebastiano Mondadori) o divorziati (come in Strane cose,

domani di Raul Montanari), questi padri di mezza età annaspano in un attivismo inquieto e inconcludente,

sempre in bilico tra impulsi vitalistici e fasi depressive (alcol, psicofarmaci). La loro inquietudine erotica, in

particolare, li porta verso donne molto più giovani: ragazze che potrebbero avere - o hanno, come nel

romanzo di Montanari - l'età dei loro figli. Va da sé che questo non giova al loro rapporto con i figli né alla

realizzazione di un'armonica vita coniugale, che pure sarebbe - nell'iperuranio dei valori ideali - una delle loro

aspirazioni. «Sento mia moglie saltellare dalla gioia dentro casa. Come il canguro. Condivide con me gioie e

dolori», dice il Tony Pagoda del secondo più votato Paolo Sorrentino (Hanno tutti ragione), mentre telefona a

casa da una camera d'albergo in cui si aggirano tre donne che ha appena pagato per fare sesso.

Un sociologo parlerebbe a questo punto dell'immaturità della generazione X; un giornalista rievocherebbe

per l'ennesima volta i bamboccioni (un po' invecchiati, ma non ancora adulti); uno psicologo scomoderebbe

10/06/2010 29Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 9

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senz'altro la sindrome di Peter Pan. Ma qui per fortuna si parla di letteratura, e l'accostamento con Peter Pan

risulta molto più calzante a proposito di Bambini nel bosco di Beatrice Masini, in cui una banda di orfani

scopre finalmente una vita vera grazie a un libro di fiabe e alla magia della lettura ad alta voce: «non

possiamo andare dentro una storia, invece? Dentro un libro, dico? Così se anche per un po' siamo i Bambini

nel bosco, a un certo punto cambia tutto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La cinquina

Silvia Avallone

Piombino operaia È nata a Biella nel 1984. Ha scritto «Acciaio» (Rizzoli)

Paolo Sorrentino

La storia di Tony Pagoda Nato a Napoli nel 1970. È autore di «Hanno tutti ragione» (Feltrinelli)

Antonio Pennacchi

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Tra le paludi Pontine Nato a Latina nel 1950. Il libro è «Canale Mussolini» (Mondadori)

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Matteo Nucci

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Platone pop Romano, Autore di «Sono comuni le cose degli amici» (Ponte alle Grazie)

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Lorenzo Pavolini

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Il nonno fascista Nato a Roma nel 1964. Autore di «Accanto alla tigre» (Fandango)

ANSA

OLYCOM

CONTRASTO

I finalisti

Ecco la cinquina dello Strega: al 1° posto «Acciaio» (Rizzoli) di Silvia Avallone con 62 voti; al 2° «Hanno tutti

ragione» (Feltrinelli) di Paolo Sorrentino con 55 voti. Terzo classificato «Canale Mussolini» (Mondadori) di

Antonio Pennacchi con 54 voti. Quarto «Sono comuni le cose degli amici» (Ponte alle Grazie) di Matteo Nucci

con 50 voti e quinto «Accanto alla tigre» (Fandango) di Lorenzo Pavolini. Esclusi «La casa» (Elliot) di Angela

Bubba; «Non ti voglio vicino» (Frassinelli) di Barbara Garlaschelli; «Bambini nel bosco» (Fanucci) di Beatrice

Masini; «Tutta mio padre» (Bompiani)di Rosa Matteucci; «Un anno fa domani» (Instar Libri) di Sebastiano

Mondadori; «Strane cose, domani» (Baldini Castoldi Dalai) di Raul Montanari; «Prenditi cura di me» (Sellerio)

di Francesco Recami.

10/06/2010 29Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 10

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LA NOVITÀ A Milano l'Asl paga corsi di yoga anti-stress L'Azienda sanitaria inserisce le pratiche orientali fra le terapie destinate alla popolazione. Cureranno i disturbida panico-ansia Il Fatebenefratelli sarà il primo ospedale in Italia a fornire il metodo Sky e le strutturesanitarie pubbliche si accolleranno i costi TARGET Le iscrizioni sono aperte ai pazienti di età compresa fra i18 e i 65 anni Alessandra Pasotti L'avevamo sempre considerato un hobby, un'attività post-lavorativa: sacca in spalla e via a farsi un'ora di

yoga in palestra. Invece pare, e 40 milanesi sottoposti a trattamento sperimentale sono lì a dimostrarlo, che lo

yoga sia capace di curare i disturbi d'ansia e la depressione. Senza bisogno di psicofarmaci né di

psicoterapia, le tecniche respiratorie del Sudarshan Kyra Yoga (Sky) avrebbero migliorato fobie sociali e

attacchi di panico dei pazienti. Tanto che ora l'Asl di Milano ha deciso di inserire lo Yoga tra gli interventi

terapeutici per la popolazione e quindi di sovvenzionarne i corsi. Mettendo a segno subito un record: il

Fatebenefratelli sarà il primo ospedale pubblico in tutta Italia ad impiegare la terapia Sky come intervento

terapeutico per la cura della persona ammalata di distimia e disturbo panicoansia generalizzata e l'Asl di

Milano sarà la prima azienda sanitaria ad accollarsene i costi. I cittadini che intendono avvalersi di questa

cura non dovranno far altro che pagare il ticket previsto dal Servizio sanitario nazionale. Duecentotrenta euro

per coprire una fase intensiva 5+5 incontri di 3 ore l'uno nell'arco di 2 settimane dove vengono insegnate le

tecniche e costruita la motivazione alla guarigione; pratica quotidiana a casa per 30 minuti al giorno; incontri

settimanali di Follow-up per 6 mesi. Considerando che 50 minuti di psicanalista costano 80 euro il risparmio è

garantito. Ma che garanzie di guarigione offre la tecnica Sky? Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di

Neuroscienza del Fatebenefratelli, spiega: «La scelta della terapia Sky è motivata dalle caratteristiche di

questo insieme di tecniche respiratorie: sono di facile apprendimento per tutti, basate su un sistema di yoga

moderno e laico, possono essere praticate autonomamente con poco investimento di tempo dopo un breve

periodo di insegnamento e soprattutto danno rapidamente risultati tangibili incoraggiando il paziente e

aumentando la sua autonomia e autostima». Distimia e disturbo panicoansia generalizzata sono quadri che in

psichiatria sono denominati disturbi «minori» ma che possono rendere difficile l'esistenza. I dati italiani ed

internazionali su ansia, attacchi di panico e depressione sono allarmanti: la depressione è in crescita

esponenziale e si stima che affligga dalle 6 alle 11 persone su 100, colpendo maggiormente soggetti di età

compresa tra i 25 e i 55 anni. Il corso del Fatebenefratelli, prima data utile il 14 giugno quando verranno

illustrate le date e le modalità del corso, è rivolto a persone tra i 18 e i 65 anni. «Gli studi sino ad ora condotti

in Italia e all' estero dimostrano che questa tecnica respiratoria porta ad un riequilibrio della bilancia simpatico

vagale ristabilendo un equilibrio neurofisiologico che è alla base di uno stato di salute - si legge nella

relazione del Dipartimen to di Neuroscienze -. Da sottolineare che, rispetto ad una respirazione completa, la

comune respirazione toracica fa entrare nei polmoni una quantità d'aria 3 volte inferiore». Per verificarne

l'efficacia tutti i pazienti saranno sottoposti a valutazioni psicometriche e fisiologiche. Nessun guru indiano

come insegnante. Il protocollo sarà seguito dalla dottoressa Stefania Doria, medico psichiatra e responsabile

scientifica del progetto all'interno del Fatebenefratelli e dal dottor Roberto Sanlorenzo, biologo molecolare e

trainer ufficiale in Italia del metodo Sky. COSTI Gli interessati pagano il ticket da 250 euro. Lo psicanalista

chiede 80 euro l'ora

RISULTATI Un gruppo di donne impegnate in un'attività di yoga. Quaranta milanesi sottoposti a trattamento

sperimentale sono lì a dimostrare che lo yoga è capace di curare i disturbi d'ansia e la depressione. Senza

bisogno di psicofarmaci né di psicoterapia, le tecniche respiratorie del Sudarshan Kyra Yoga (Sky) avrebbero

migliorato fobie e attacchi

10/06/2010 47Pag. Il Giornale - Milano(tiratura:292798)

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 11

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Confessioni di una mente pericolosa Intervista a Charlie Kaufman, sceneggiatore da Oscar ospite al Biografilm BENEDETTA CUCCI di BENEDETTA CUCCI «DIRECTOR ROMEO» - come Clint Eastwood ha salutato il direttore del Biografilm

Festival Andrea Romeo nel video fatto arrivare al festival per la serata d'inaugurazione - taglia il nastro della

prima giornata, un caldo mercoledì di giugno, accogliendo nuovi ospiti in questa grande famiglia del film

biografico. Martedì sono arrivate Yangzom Brauen e Jade Marx e poi il presidente di giuria Jeremiah Zagar.

Ieri è stata invece la volta di George Gittoes, il regista di The Miscreants of Tallywood che si vedrà venerdì

alle 23.30, descritto come uno degli artisti «più coraggiosi al mondo». E poi John Scheinfeld che fa incetta di

visioni, perché presenta parecchi lavori: ieri il film su John Lennon, domani alle 19.30 (sempre in questa

giornata alle 21.30 c'è il dibattito su Alberto Manzi con Patrizio Roversi) il work in progress di Who's Harry

Nillson e il film The Legendary Bing Crosby e sabato, quando arriverà Michael Palin i 52 minuti di The

Unknown Peter Sellers firmato con David Leaf. Poi è arrivato il geniale Charlie Kaufman che, nonostante quel

che si legge in giro sulla sua non grande disponibilità, è invece molto cordiale e loquace. Di Kaufman si

vedono in questi giorni tutti i film, da Essere John Malkovich a Synecdoche, il primo da regista e venerdì alle

20 riceverà il premio Lancia. Kaufman, ha mai pensato a quanta gente, con le sue storie portate sul grande

schermo da registi quali Michel Gondry e Spike Jonze, ha fatto capire che sarebbe stato meglio ricorrere a

uno psicologo o che invece sarebbe stato proprio inutile andarci perché certe verità che cercavano le

avevano trovate in queste storie così universali e forse terapeutiche? «Penso che sarebbe molto carino se

questo succedesse, ma davvero non ci ho mai pensato. Ricordo di un amico che mi disse che era su un taxi

in Turchia e improvvisamente il tassista iniziò a parlargli di un mio film, credo fosse Se mi lasci ti cancello e di

quanto l'avesse colpito. Ecco, trovo che una persona di un altro paese che sia toccato da quello di cui parlo,

sia fantastico, perché mi sento così americano. Mi dà fiducia nel mondo...». Come ha trovato la sua strada in

questo mondo della scrittura? «Sono sempre stato interessato alla scrittura e prima di iniziare con le

sceneggiature ho cercato lavoro nella televisione anche per conoscere gente e sapermi muovere meglio. Poi

sono arrivato a scrivere storie psicologiche... ma per me è normale, non saprei spiegare, perché quello che

scriviamo del mondo è soggettivo. Del resto mi hanno sempre interessato le emozioni, le storie umane. Il

mondo non è altro che interazione tra la nostra mente e quel che succede». Dopo Jonze e Gondry sta ora

cercando un nuovo regista con cui collaborare? «No, adesso, dopo Synecdoche voglio dirigere i miei film.

Quello che è successo con Spike e Michel è molto particolare, esce dalla solita routine di tu che scrivi e il

regista che prende la sceneggiatura e tu nemmeno lo incontri... come è successo con Clooney. Io voglio aver

voce in capitolo». A cosa sta lavorando? «Ho finito di scrivere una storia per un film e sto cercando chi voglia

produrlo. Sarà un musical ma decisamente fuori dagli schemi di Broadway. Sarà molto cantato e ho già

scritto anche i testi per le 50 canzoni che conterrà... le canzoni saranno come i dialoghi in un film. Monologhi

interiori che vengono cantati, i pensieri che non interessano a nessuno di persone che non riescono a

esprimersi. E' uno schema di rime ma non di cori, bensì una vera e propria conversazione musicale». Image:

20100610/foto/1697.jpg

10/06/2010 28Pag. Il Resto del Carlino - Bologna(tiratura:206221)

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 12

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IL PARERE DELL'ESPERTO LO PSICOLOGO SIMONE FEDER DELLA CASA DEL GIOVANE CHIAMA INCAUSA LE FAMIGLIE «Genitori, non mettete la testa sotto la sabbia» - PAVIA - LA PRIMA "sbronza" per qualcuno è arrivata a 11 anni, anche se la maggior parte ha conosciuto gli

effetti negativi dell'alcol attorno ai 16. Comunque il 25% dei ragazzi pavesi iscritti alle medie e alle superiori

ammette di essersi ubriacato. Il 4,2% sostiene di bere alcolici tutti i giorni, mentre l'1,2% anche più volte al

giorno. Il dato emerge da una ricerca voluta dall'assessorato comunale all'Istruzione e alle Politiche giovanili.

Oltre 10 mila i questionari distribuiti, dai quali è stato estratto un campione del 20% sul quale effettuare

l'analisi. In esame sono stati presi 979 studenti (su un totale di 2004) delle medie e delle superiori, suddivisi

quasi equamente per sesso e prevalentemente di nazionalità italiana. Mentre il campione delle elementari era

di 360 bambini di età media 10 anni, i cui nuclei familiari sono costituiti mediamente da 4 componenti. Oltre

mille anche i genitori, tra i 41 e i 50 anni. Dopo alcune domande su come trascorrono il tempo libero, nel

questionario si chiedeva ai ragazzi di illustrare le loro abitudini riguardo all'alcol. Si è scoperto così che il

77,8% del campione delle elementari ha assaggiato alcolici. Vino nel 60% dei casi, birra nel 29% bevuti

principalmente nelle feste. Alla domanda "Come ti sei sentito dopo?" Il 37,3% ha affermato di essersi sentito

"normale" forse perché l'utilizzo di alcolici è stato occasionale e minimo. Il 20,3%, invece, ha detto di essersi

sentito "poco bene", con nausea e mal di testa, l'1,5% si è sentito stordito e il 44% ha affermato che bere

alcolici non gli è piaciuto. Il consumo aumenta però con l'età. Infatti risulta che i ragazzi delle medie bevono

occasionalmente, e solo nel 10% circa dei casi tutti i weekend. I loro genitori, però, sottostimano il fenomeno.

«PROBABILMENTE - dice Simone Feder, psicologo, coordinatore del'Area adulti della Casa del giovane e

giudice onorario del tribunale per i minorenni di Milano - perché non sono consapevoli della situazione o

tendono a negarla». Per i ragazzi delle superiori, poi, bere alcolici è un'abitudine di tutti i weekend, ma al 36%

l'alcol non dà nessuna sensazione particolare, agli altri regala euforia (22%), quindi il bere è associato al

sentirsi più disinibito e loquace (6%). "Sembra che l'alcol sia utilizzato come "aiuto" nel buon umore e nelle

relazioni sociali - aggiunge Feder -, quindi è importante pensare a un intervento sui ragazzi che incrementi le

loro abilità sociali". Perché il 75% dei ragazzi dice di conoscere coetanei che bevono (con una percentuale

che va dal 35-40% sotto i 12 anni al 90-95% dai 15 anni) e il 37% di conoscere almeno un coetaneo che si è

ubriacato "alcune volte", il 13% quasi tutti i weekend. M.M.

10/06/2010 13Pag. Il Giorno - Lodi(tiratura:107480)

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 13

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Alatri Sportello attivo per donne vittime di maltrattamento @BORDERO:#ANTPIE-FROS@%@Pietro Antonucci

ALATRI Quello della violenza domestica sulle donne è un tema di stretta attualità, spesso sottostimato e

socialmente poco percepito a causa della difficoltà delle vittime a denunciarlo. Il Comune di Alatri, attraverso

la struttura dei servizi sociali, ha sempre sostenuto questa battaglia e proprio per questo ha aperto dal 2009

uno sportello per donne vittime di maltrattamento domestico che interviene con un'offerta attiva di aiuto psico-

sociale. A tal fine lo sportello è a disposizione il lunedì e il mercoledì dalle 9 alle 12. Ne spiegano le finalità le

operatrici della struttura: «Le forme di violenza contro le donne sono molte, ed alcune non necessariamente

lasciano segni fisici, a cominciare dalla violenza psicologica che si esercita anche con l'isolamento: da tempo

si parla di violenza assistita. C'è poi la violenza economica, cioè il dover dipendere in tutto e per tutto dal

marito per le spese. C'è la violenza sessuale all'interno della coppia. Infine lo stalking, i casi di appostamento,

inseguimento, ecc. Tutte queste forme di sopraffazione sono annoverate dalla legge come maltrattamenti. Le

donne devono trovare il coraggio di denunciare i propri persecutori e chiunque abusi vigliaccamente della

propria superiorità fisica per maltrattarle».

10/06/2010 Il Tempo - Frosinone(tiratura:76264)

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VIAGGIO NELLA QUOTIDIANITÀ DELLE DONNE CHE CRESCONO UN FIGLIO DA SÉ MAMME SOLE, CHE BATTAGLIA! Quando lui non c'è, la vita da single è rabbia e orgoglio Non sono soltanto ragazze madri, ma anchedivorziate. E lavoratrici che scelgono di allevare i bambini in autonomia. Tra mille difficoltà pratiche epsicologiche Testo e foto di Michela Taeggi Mamme single. Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia rappresentano l'11 per cento delle donne. Ci sono le

separate o le divorziate. Quelle che, una volta in dolce attesa, decidono di portare avanti la gravidanza

sapendo di non poter contare su un compagno. Quelle colpite da lutto prematuro oppure, sempre di più,

donne che hanno deciso di percorrere consapevolmente la strada di una maternità in solitudine. Un recente

rapporto della clinica Mangiagalli di Milano rivela che 520 mamme (su 6.501) non hanno dichiarato il partner:

segno della volontà di avere un figlio in totale autonomia, come accade nel Nord Europa. Ma è innegabile che

lo status, ove non sia sostenuto da condizioni economiche favorevoli, sia molto gravoso. Talvolta c'è la

famiglia d'origine sulla quale fare affidamento, amiche oppure altre mamme nelle stesse condizioni con le

quali scambiarsi aiuto psicologico e pratico. Ma non sempre è così. A Bologna l'Amaca (Associazione Madri

Capofamiglia) sta mettendo a punto un progetto abitativo comune per donne in questa situazione (

www.associazioneamaca.it ). A Roma opera l'associazione di volontariato La Rosmarina, con sede al

Villaggio Breda in periferia, che garantisce lo stesso tipo di aiuto (tel. 06.20.43.46.61-20.97.71.67). E così

nelle principali città. Chi cercasse sostegno e consigli, può inoltre far riferimento ai seguenti siti:

www.genitorisoli.it e www. mammeseparate.it .Ma ecco le storie di nove mamme sole. Storie di difficoltà, in

cui però mai vengono a mancare la rabbia e l'orgoglio d'aver messo al mondo un figlio. "HO UN LAVORO

FISSO" Manuela, 26 anni, Caronno Pertusella (Va). «Mio figlio ha quattro anni e mezzo. Sono rimasta incinta

giovanissima, quando frequentavo il mio ex compagno da nemmeno un anno. I problemi sono iniziati subito,

perché vivevamo a casa dei suoi genitori. Mi sono resa conto che lui aveva un legame molto stretto con sua

madre, tanto da non essere capace di autonomia. Dopo la nascita di nostro figlio, la situazione era diventata

insostenibile. Una sera mi hanno "invitato" a lasciare la loro casa immediatamente. Così sono quasi tre anni

che il mio ex compagno non vede il bambino. Io intanto ho trovato un lavoro fisso e la mia famiglia è stata la

salvezza». Georgeta, 40 anni, Milano. «Sono romena e da 13 anni vivo in Italia. Lavoro in un ristorante e ho

una figlia di 13 anni. Alle spalle avevo un matrimonio fallito, quando ho incontrato un altro uomo che è

diventato il padre di mia figlia. Alla notizia che aspettavo un bambino, avrebbe voluto che abortissi. Decisi

però di portare avanti la gravidanza e lui se ne andò. Crescendo, mia glia ha iniziato a fare domande sul

padre. Di fronte alle sue insistenze, e attraverso un avvocato, sono riuscita a rintracciarlo. Mi disse che aveva

una nuova famiglia e che nessuno, a parte la compagna, sapeva dell'esistenza di nostra glia. La presentai a

suo padre, lei era felice. Durante l'incontro, le disse che aveva due sorelle più piccole. La bambina lo vide

una seconda volta, dopodiché sparì di nuovo. Avevo perso il lavoro e i soldi venivano a mancare. Quando si

rifece vivo, gli proposi di riconoscere la bambina e con mia sorpresa accettò. Durante gli incontri successivi,

le parlava spesso delle sue glie e in lei cresceva il desiderio di conoscerle. Ma lui non voleva rompere

l'equilibrio familiare. Di punto in bianco, sparì per altri sette mesi e non ho più ricevuto gli assegni di

mantenimento. L'ho denunciato. Ricomparve il giorno della festa di fine anno della scuola, la bambina era in

quarta elementare. Ora le sue visite sono sempre più sporadiche. Sto lottando perché mia glia abbia un

padre. Se questo non sarà possibile, dev'essere lui a dirglielo». Anaya, 34 anni, Roma. «Sono ghanese, il

mio bambino ha due anni e vivo in una casa famiglia in periferia, Villaggio Breda. Sono in Italia dal 1993. A

Roma dal 2006, quando decisi di seguire il mio ex compagno. Lui era nigeriano e la nostra non era una

relazione stabile. Ci siamo separati quando nostro glio aveva 8 mesi, lui si è allontanato e poche volte ha

contribuito economicamente. Non avevo soldi e mi sono rivolta a una comunità che ospitava ragazze madri.

In questa comunità mi sentivo agli arresti domiciliari, non potevo uscire nemmeno per cercarmi un lavoro. Me

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ne andai di nascosto. Oggi sono ospite nella casa famiglia dell'associazione La Rosmarina, dove la vita è

molto diversa. Tre giorni la settimana faccio le pulizie a casa di una signora, ma il mio problema è il permesso

di soggiorno. Vorrei costruire un futuro qui in Italia, ma senza un lavoro con contratto regolare non c'è

possibilità di rinnovo». Aurora, 46 anni, Roma. «Ho un bambino di 10 anni, mi sono separata in seguito a un

tradimento. Dopo un anno e mezzo dalla nascita di nostro glio, ho scoperto che il mio compagno aveva una

doppia vita. Se ne andò di casa e io ho scoperto che non c'è tutela per le donne che sono in grado di

provvedere economicamente al proprio figlio. Dopo la separazione, e non essendo sposati, mi sono rivolta al

Tribunale dei minori per "uf cializzare" la situazione. Lui ha una vita sregolata e ho voluto mettere punti fermi:

doveva tenere lontano il bambino da questo suo modo di vivere. Ho cercato di ottenere il mantenimento

anche se non avevo problemi economici: credo sia giusto che il padre contribuisca economicamente alla

crescita del figlio. Il giudice, una donna, mi disse che tutto sommato potevo provvedere io, visto che il mio ex

compagno non aveva un lavoro con stipendio fisso. Io però speravo che la legge facesse in modo di

"responsabilizzarlo"». Alessandra, 34 anni, Ispra (Varese). «Vivo con mia figlia di 10 anni. Durante i

preparativi delle nozze rimasi incinta. Con il passare del tempo, facevo notare a mio marito che il carico di

responsabilità era aumentato e lui si ritraeva. "Ti devo parlare", esordì la sera in cui mi lasciò. Il mio ex marito

paga gli alimenti con regolarità. Dopo 18 mesi dalla separazione, mi sono innamorata di un altro uomo che mi

aveva dato la speranza di avere una nuova famiglia. Ha vissuto con noi circa un anno e mezzo, fino a quando

gli domandai quali fossero le sue intenzioni per il futuro. La mattina seguente ha fatto le valigie. Era il

secondo abbandono, difficile da superare. Il parroco del paese mi ha proposto di partecipare a incontri fra

gruppi di separatidivorziati. Così ho razionalizzato tutta la mia storia». Anna, 31 anni, Roma. «Sono siciliana e

ho un bambino di quasi sette anni. Viviamo in una casa famiglia. Nel 2003 io e mio marito abbiamo deciso di

trasferirci per lavoro ad Aosta, dov'è nato nostro figlio. Il piccolo aveva problemi cardiaci e siamo andati ad

abitare a Torino: lì è rimasto in ospedale per circa sei mesi. La situazione con mio marito è precipitata. Lui

non riusciva ad affrontare la situazione e preferì tornarsene in Sicilia. Una sera, su Internet, ho trovato

indirizzi di associazioni che si occupano di donne con bambini in difficoltà come La Rosmarina di Roma.

Avevano un posto libero in una casa famiglia e decisi di partire subito col mio bambino. Qui le ragazze madri

possono restare per un periodo di sei mesi prolungabili di altri sei, nel caso si fosse ancora in difficoltà. Vivo

con tre giovani mamme e i loro figli. Abbiamo tre stanze dove ognuna dorme con loro, il bagno e la cucina

sono in comune. Provo a costruirmi una vita nuova, ma non so se ci riuscirò». Vanina, 34 anni, Roma. «Ho

una bambina di 9 anni. Dopo un paio d'anni di matrimonio, a 23 anni, abbiamo deciso di avere un figlio.

Quando è nata la bambina, mio marito stava attraversando un periodo particolare e scoprii il suo mondo di

dipendenze col quale non volevo avere nulla a che fare. Dal giorno della separazione, è un altalenare di

presenza e assenza da parte sua. Sono nata e cresciuta a Tor Bella Monaca, in periferia, e credevo di saper

riconoscere quelli che vivono situazioni difficili. Mi rimane una figlia, stiamo in un appartamento dei miei

genitori. Non percepisco alimenti, nonostante una sentenza del tribunale stabilisca un assegno da parte del

mio ex». "LASCIAI LA PROFESSIONE" Lorena, 44 anni, Milano. «Mi sono separata sette anni fa e vivo sola

con mio figlio di 13 anni. Dopo il matrimonio abbandonai la mia professione di investigatore privato, perché

volevo occuparmi solo di lui. Nel 2001 pesavo 130 chili e dopo un doppio intervento, in capo a un anno,

avevo perso 80 chili. Fu l'inizio di una nuova vita: mi resi conto che, nel tentativo di essere una madre meno

autoritaria dei miei genitori, avevo lasciato che mio figlio crescesse senza regole. Cambiai atteggiamento in

seguito a una visita medica specialistica. Fu allora che la mancanza di una linea comune con mio marito

provocò una frattura. Contemporaneamente, l'aver riacquistato una femminilità mi ha portato a inventarmi una

nuova attività, lanciando una linea di costumi da bagno sexy. A quel punto, la decisione di separarmi è stata

inevitabile. All'inizio è stato molto difficile. Ora, trascorsi alcuni anni, abbiamo un buon rapporto». Daniela, 42

anni, Gallarate (Varese). «Mio figlio ha 15 anni e lavoro in una casa di moda. La relazione con il padre di mio

figlio finì due anni dopo la sua nascita: mi ero innamorata di un altro uomo, che poi sposai. Posso dire di

essere stata felice in quegli anni. Finché un viaggio in Brasile ha rovinato tutto: una sera, davanti al computer,

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saltano fuori foto di mio marito con una ragazza carioca. La separazione fu terribile. Mio figlio restò spaesato

e reagì in maniera inaspettata: diventò aggressivo con me. Entrambi cercavamo un modo per ricominciare».

Njdifmb!Ubfhhj "I MIEI GENITORI CI HANNO SALVATI" Caronno Pertusella (Varese). Manuela, 26 anni, con

il figlio di 4. Dopo la rottura con l'ex compagno, vivono in una casa dei genitori di lei. «La mia famiglia ci ha

salvati», dice. "AVEVO DESIDERIO DI NORMALIT?" Ispra (Varese). Mamma Alessandra, 34 anni, con la

figlia di 10. «Il mio bisogno di famiglia era fortissimo», dice, «e ho voluto realizzarlo presto. Ma si è infranto».

È IMPOSSIBILE. SPECIE SE L'OBIETTIVO È IL SORRISO DELLA TUA CREATURA" "NON È FACILE

RICOSTRUIRSI" Roma. Anna, 31 anni, in casa famiglia con il figlio di 6. «Tento di ricostruirmi una vita», dice,

«ma non è facile». "LA MIA ESPERIENZA DI PERIFERIA" Roma. Vanina, 34 anni, con la figlia di 9. Vive nel

quartiere di Tor Bella Monaca, dove incontrò l'ex compagno con dicoltà.

"VIVIAMO IN UNA CASA FAMIGLIA" Roma. Anaya, ghanese, 34 anni, osserva il figlio di 2. È ospite di una

casa famiglia e vuole regolarizzare la sua posizione in Italia.

"I SACRIFICI DA FARE SONO SPESSO TANTI, MA NIENTE"A LUI CI PENSO IO" Roma. Aurora, 46 anni, con il figlio di 10. Lavora come impiegata in una grande

azienda e lo cresce da sola. «Anche se il tribunale», dice, «dovrebbe responsabilizzare il mio ex compagno».

Milano. Lorena, 44 anni, con il figlio di 13. «Per un uomo non voglio più rinunciare a me stessa», dice.

"UN UOMO VICINO NON È NECESSARIO"

"LA CONSAPEVOLEZZA DI SE STESSE AIUTA A PRENDERE DECISIONI DURE"\Le sue visite sono sempre più rareMilano. Daniela, 42 anni, con il figlio di 15. «Volevo diventare madre a tutti i costi», dice, «poi è finita».

"LA SEPARAZIONE? VUOTO ASSOLUTO"

"NON HO PAROLE PER DIRE DEL MIO PERDUTO AMORE"Foto: "LOTTO PER DARLE UN PADRE"

Foto: Milano. Georgeta, 40 anni, con la figlia di 13. Romena, si batte perché il padre della bambina si prenda

le sue responsabilità».

Foto: SU "OGGI" ANCHE I PAPÀ

Foto: Qui sopra, il reportage apparso sul n. 13 di Oggi e dedicato alle dicoltà dei padri separati, stretti tra

solitudine e povertà. Questa settimana, la parola alle mamme.

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 17

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Ulss 21 di Legnago Contro la sofferenza psichica un numero unico per parlare con glioperatori della salute mentale Chi soffre di malattie psichiatriche importanti, ma anche di semplice depressione o di un disturbo d'ansia, ha

una certa difficoltà nel chiedere aiuto. Non sa a chi rivolgersi, non sa come e dove prenotare una visita o un

colloquio, non sa chi poi si troverà davanti, può avere mille dubbi sull'opportunità di rivolgersi alla struttura

pubblica. Oggi nell'AuIss 21 di Legnago, è stata attivata una linea telefonica dedicata a chiunque desideri

contattare il Servizio per la Salute Mentale. «L'intenzione è di avvicinarsi al cittadino» spiega Giovanni

D'Agostini, Dirigente Medico psichiatra «fornendo un modo semplice e umano di contatto a chiunque esprima

il bisogno di saperne di più su operatività, modalità di prenotazione, competenze del Dipartimento di Salute

Mentale. Chi chiama si sentirà direttamente rispondere da uno degli infermieri professionali appositamente

preparati, non da un risponditore automatico». Gli infermieri del servizio sono in grado di fornire supporto e

consigli a chiunque sia in difficoltà emotiva, eventualmente favorendo un contatto diretto con gli psichiatri o gli

psicologi operanti nel Dipartimento. La linea telefonica vuole essere anche un valido strumento di

informazione e contatto con i medici di base e le istituzioni del territorio della nostra Aulss 21, per fornire

informazioni sui protocolli operativi del servizio e risposte pronte per le eventuali problematiche che i

professionisti possono incontrare.

08/06/2010 13Pag. Panorama della Sanita - N.20 - 24 maggio 2010

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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 10/06/2010 18

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RIFORMA DELLE PROFESSIONI

4 articoli

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Giustizia. L'esecutivo pone la fiducia sul testo al Senato: oggi il voto sul maxi-emendamento che sostituisceinteramente il testo Il governo blinda il ddl intercettazioni Berlusconi: lo miglioreremo - Bossi: spero non complichi le riforme - L'Idv occupa l'aula LO SCONTRO Il Pd:comportamento illegittimo, il presidente della Camera garantisca il dibattito almeno a Montecitorio Alfano:polemiche strumentali Donatella Stasio

ROMA

E anche al Senato finisce con un voto di fiducia. Lo ha chiesto ieri il ministro dei rapporti con il Parlamento

Elio Vito, in un'aula surriscaldata dalle proteste dell'opposizione per il maxiemendamento con cui il governo

ha riscritto per la quinta volta il ddl intercettazioni. Testo blindato e maggioranza chiamata a votare la fiducia,

la trentaquattresima (un record) in questi due anni di vita del governo, la quinta imposta su un provvedimento

in materia di giustizia (oltre alle intercettazioni, sul decreto sicurezza e sul ddl immigrati, oltre che sul legittimo

impedimento). «Vergogna! Vergogna!», urlano dai banchi del centrosinistra. Pdl e Lega sostengono che la

fiducia è il "prezzo" di un ostruzionismo sfrenato e non - come si sono sentiti rinfacciare dai banchi antistanti -

l'ennesimo «ordine» impartito dal «dittatoriello di Arcore» (Belisario, Idv) con cui il Senato viene «espropriato

delle proprie prerogative costituzionali» (Rutelli, Api), per di più in modo «illegittimo» (Finocchiaro, Pd). Le

proteste cadono nel vuoto e, alle otto della sera, i dipietristi - come «estremo tentativo per bloccare la

votazione» - impugnano il tricolore e occupano l'aula di palazzo Madama, dove rimarranno fino alle 11,30 di

oggi, quando comincerà «la chiama» dei senatori. Ancora ieri, Silvio Berlusconi andava dicendo che il ddl

«non risolve tutti i problemi, ma è un primo passo importante». E aggiungeva: «Cercheremo di migliorarlo più

avanti».

La blindatura del testo, con il voto di fiducia, non piace a Gianfranco Fini, così come non piace al presidente

della Repubblica che, da vecchio parlamentarista, ha fino all'ultimo sollecitato un confronto ampio per arrivare

a un testo «più accettabile da tutti». Se alla Camera non si apriranno altri varchi (e qualcuno, tra i finiani,

coltiva ancora questa speranza), il provvedimento passerà nelle mani del Colle, e in quella sede Napolitano

verificherà se il testo continua ad essere «irragionevole» al punto da richiedere un supplemento di istruttoria,

che potrebbe slittare a dopo la pausa estiva. Prospettiva allarmante, per Berlusconi, preoccupato che durante

l'estate la cronaca giudiziaria possa riservare notizie sulle inchieste in corso, a cominciare da quelle di

Firenze e Perugia.

«Noi abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Adesso spetta ad altri protagonisti del sistema democratico

italiano valutare il ddl nei suoi aspetti tecnici, giuridici e costituzionali», dice Italo Bocchino, rivendicando alla

componente finiana il merito di aver «migliorato» il testo. «Quali miglioramenti ha trovato Fini nel testo?»

chiede, però, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, «richiamando tutti alla coerenza». E ancora al presidente

della Camera si rivolge il responsabile Giustizia del Pd, Andrea Orlando: «Ci auguriamo che quando la legge

approderà a Montecitorio, Fini garantisca un vero dibattito e non una mera ratifica». Lo chiede anche il leader

dell'Udc Pierferdinando Casini, ricordando che «il Parlamento non rilascia timbri».

In mattinata, la commissione Giustizia si era riunita per esaminare i nuovi emendamenti (scesi a 12) della

maggioranza e l'opposizione aveva subito annunciato «ostruzionismo totale», ribadendo che il testo è

«inaccettabile». Alle 15,00, dunque, si arriva in aula senza l'ok della commissione, e il sottosegretario

Giacomo Caliendo spiega che è inevitabile il voto di fiducia, poco dopo annunciato da Vito. «È un diritto della

maggioranza arrivare alla decisione, visto che di intercettazioni se ne discute da due anni», osserva il

capogruppo Pdl Maurizio Gasparri. Ma la Finocchiaro ferma tutti e chiede al ministro «quando» è stata

deliberata la fiducia, visto che il guardasigilli Angelino Alfano nei giorni scorsi l'aveva ripetutamente esclusa.

Vito si impappina: prima dice il 29 maggio, poi lo correggono e rettifica con il 25 (ultima riunione di palazzo

Chigi). «La fiducia è illegittima - insiste la Finocchiaro - perché il testo è cambiato cinque volte e occorre che il

10/06/2010 21Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/06/2010 20

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Consiglio dei ministri autorizzi la fiducia su questo testo, non su quello del 25 maggio». Da palazzo Chigi

arriva, poco dopo, una nota di conferma sulla data del 25 e Alfano accusa il Pd di «polemiche strumentali». In

questo clima infuocato, la Lega sembra defilarsi. Umberto Bossi difende la scelta della fiducia e «spera» che

lo scontro non comprometta il confronto sulle riforme.

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1 2 3 4 Pubblicazioni vietate fino a indagini concluse Gli atti di indagini in corso possono essere pubblicati «per riassunto». Gli editori che li pubblicano in modo

testuale rischiano fino a 300mila euro di multa

Le intercettazioni, anche se non più segrete, sono off limits per la stampa fino a conclusione delle indagini:

per gli editori che sgarrano sono previste multe oltre 300mila euro, che salgono a 450mila euro per le

intercettazioni riguardanti persone estranee alle indagini o irrilevanti. I giornalisti che pubblicano

intercettazioni durante le indagini o atti coperti da segreto sono puniti con l'arresto fino a 30 giorni o con

l'ammenda fino a 10mila euro

Le registrazioni effettuate di nascosto sono permesse solo ai giornalisti professionisti e pubblicisti e agli 007

Sulle riprese tv e radiofoniche dei processi decide il presidente della corte d'appello, che può autorizzarle

anche se non c'è il consenso delle parti

Ascolti limitati a 75 giorni prorogabili di tre in tre Carcere per le «talpe», rettifiche senza commenti Processi in corso e limiti per preti e parlamentari Le nuove regole non si applicano ai processi in corso nei quali siano già state autorizzate o prorogate, con le

vecchie regole, le intercettazioni; in tal caso, ferma restando la validità delle operazioni già disposte, gli

ascolti potranno proseguire per non più di 75 giorni, eventualmente prorogati di tre giorni in tre giorni

Dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, inoltre, saranno necessari 15 giorni per consentire alle Procure di

allestire il registro segreto e un luogo dove conservare le intercettazioni, di cui è responsabile il capo

dell'ufficio

Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote, bisogna avvertire la diocesi; se l'intercettato è un vescovo, il pm

deve avvertire la segreteria di Stato vaticana. Per quanto riguarda i parlamentari, occorre il via libera della

Camera di appartenenza. Vietato ascoltare assistenti e familiari degli onorevoli se sono estranei ai fatti per

cui è in corso l'indagine

Le intercettazioni saranno possibili solo per i reati puniti con più di 5 anni (tra questi c'è anche la corruzione),

ma i telefoni possono essere messi sotto controllo per 75 giorni al massimo. Se c'è necessità, al pm sono

concessi altri tre giorni, prorogabili di volta in volta con provvedimento del gip. Per i reati più gravi (mafia,

terrorismo, omicidio, ecc.) le intercettazioni sono possibili per 40 giorni, più altri venti prorogabili

Niente più microfoni piazzati in casa o in auto per registrare le conversazioni degli indagati. Le "cimici"

saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili di altri tre

Se il responsabile dell'inchiesta passa alla stampa atti coperti dal segreto d'ufficio o va semplicemente in tv a

parlare dell'inchiesta può essere sostituito dal capo del suo ufficio. La sostituzione del magistrato, quindi, non

avviene più per automatismo, ma occorre la volontà del procuratore capo

Chi rivela (magistrati, polizia, periti) notizie riguardanti atti o documenti di indagine coperti dal segreto è punito

con la reclusione da uno a sei anni

Chi, in modo illecito, viene a conoscenza di atti di indagine coperti dal segreto è punito con il carcere da uno

a tre anni. Se è pubblico ufficiale la pena va da 2 a sei anni

10/06/2010 21Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 10/06/2010 21

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Le rettifiche, anche sui siti di informazione, vanno pubblicate entro 48 ore e senza commento, con le stesse

caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si

riferiscono

I verbali e i supporti delle registrazioni sono conservati in un archivio riservato tenuto nell'ufficio del pm che

ha disposto l'intercettazione

I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati se nell'udienza preliminare o nel dibattimento il

fatto è diverso

Nella formulazione finale è scomparsa, invece, la norma che eliminava l'obbligo di arresto per i reati di

pedofilia di «lieve entità»

LE NUOVE REGOLEFoto: La protesta. L'Idv ha occupato l'aula del Senato per protestare contro la fiducia del governo sul ddl

intercettazioni

10/06/2010 21Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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NOTIZIE In breve PROFESSIONI

Ordini e associazioni,

la riforma si sdoppia

La rifroma delle professioni si sdoppia: si dovrebbe arrivare a una legge per le professioni organizzate in

Ordine e a una disciplina ad hoc per le attività non regolamentate. Gli uffici

di presidenza riuniti delle commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera si sono espressi

positivamente (con parere favorevole di Pdl, Lega, Udc e Idv) sulla proposta avanzata qualche settimana fa

da Maria Grazia Siliquini, relatore del Ddl di riforma degli Ordini.

TRIBUTARISTI

Boidi confermato

al vertice dell'Anti

Mario Boidi è stato confermato al vertice dell'Anti, l'associazione nazionale tributaristi. Vicepresidenti: Vito

Branca, Claudio Berliri e Roberto Lunelli. Segretario nazionale Giuseppe Sera

e vice segretario Massimo Conigliaro. Tesoriere Giuseppe Barranco di Valdivieso.

SCUOLA

Approvata

la legge sulla dislessia

La Camera ha approvato, in prima lettura e all'unanimità,

la legge per fornire una didattica più adeguata ai bambini che hanno disturbi nell'apprendimento. Le scuole

dovranno intervenire con percorsi ad hoc e sollecitare

la diagnosi.

ASSICURAZIONI

Nuove regole

sull'informazione

In arrivo nuove regole sugli obblighi di informazione e della pubblicità dei prodotti assicurativi.

Le disposizioni sono contenute nel regolamento 26 maggio 2010 dell'Isvap, pubblicato sulla «Gazzetta

Ufficiale»

n. 132 di ieri (supplemento ordinario n. 123).

GIUDICI TRIBUTARI

Il Cpgt: a rischio costituzionalità la sospensiva per soli 150 giorni Una reintroduzione del principio del solve et repete già condannato come incostituzionale dalla Consulta. È

quanto ha affermato davanti alla commissione Finanze della Camera la presidente del Cpgt (consiglio di

presidenza della giustizia tributaria) Daniela Gobbi a proposito della manovra varata dal governo e più

precisamente per il meccanismo che prevede la ripresa dell'esecutività della pretesa fiscale se entro 150

giorni non arriva la sentenza della commissione tributaria. Non solo, ma l'esecutività dell'accertamento

comporterà, ad avviso di Gobbi, un decisivo aggravio del carico di lavoro delle commissioni tributarie. «A

questo punto - afferma - è plausibile immaginare che per ogni ricorso in commissione ci sarà una richiesta di

sospensiva, sulla quale il giudice dovrà esprimersi». Inoltre il Consiglio ha anche chiesto che nella situazione

che si è delineata sia prevista l'introduzione dell'appello anche per le ordinanze di sospensiva, per garantire

sia il diritto di difesa che gli interessi erariali. Il lavoro dei giudici, secondo Gobbi, sarà decisamente aggravato

dalla manovra. Lavoro a cui, ricorda il presidente del Cpgt, si aggiunge la necessità di "smaltire" entro il 2012

i ricorsi pendenti presso la ex commissione tributaria centrale. I giudici tributari sono in organico ridotto

rispetto a qualche anno fa (circa 3.700) mentre arrivano continuamente lettere di dimissioni da parte dei

10/06/2010 34Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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giudici, perché l'impegno è sempre più gravoso. (An.Cr.)

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ORDINI PROFESSIONALI Aboliamo subito questi "poltronifici" Occorre che lo Stato abolisca tutti gli ordini professionali (avvocati, giornalisti, commercialisti, medici ecc.). In

tale maniera tutti i beni di proprietà delle case di previdenza private passerebbero automaticamente all'Inps e

lo Stato avrebbe vantaggi economici assicurando anche l'assistenza agli ex iscritti di questi ordini. Verrebbero

quindi anche aboliti i consigli d'amministrazio ne degli Ordini e degli entti di previdenza privata che non sono

altro che "poltronifici", che mantengono personaggi con compensi a 5 stelle. Giuseppe Borghi Modena

10/06/2010 30Pag. Libero - Ed. nazionale(tiratura:224026)

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Riforma, il ddl Siliquini va Gli ingegneri restano contrari Due riforme separate per ordini professionali e associazioni. Questa la proposta avallata ieri a maggioranza

dagli uffici di presidenza riuniti di commissione Giustizia e Attività produttive della camera, con il parere

favorevole di Pdl, Lega, Udc e Idv e quello contrario del Pd. Lo ha reso noto Maria Grazia Siliquini, relatore in

commissione Giustizia del provvedimento di riforma delle professioni, al termine dell'ufficio di presidenza

congiunto delle commissione II e X. «È stata così condivisa l'esigenza, da me individuata, di pervenire a due

leggi diverse e separate», ha dichiarato, «che disciplinino rispettivamente le professioni intellettuali

ordinistiche e quelle non riconosciute, ancora da disciplinare, con due iter diversi, autonomi e indipendenti.

Intanto però, sul testo Siliquini continua la protesta di alcuni ordini professionali. Con il consiglio nazionale

degli ingegneri che ha ribadito la propria contrarietà per voce dell'assemblea dei presidenti degli ordini

provinciali, riunitasi nei giorni scorsi a Roma proprio per approfondire la questione. «C'è soddisfazione perché

dall'assise è emerso il completo accordo della base: tutti i 220 mila ingegneri italiani contrari alla proposta

Siliquini e decisi a procedere come stabilito con il ministro Alfano», ha affermato il presidente del Cni,

Giovanni Rolando. «Il consiglio nazionale sta infatti lavorando in modo che a breve vengano definiti i principi

cardine da presentare al ministro stesso». «Il voto unanime dell'assemblea ha rinviato al mittente la proposta

di legge come velleitaria e non idonea a risolvere i problemi delle professioni», ha detto invece il presidente

dell'assemblea, Giuseppe Di Natale. Numerose le criticità, a parere degli ingegneri: la definizione di

professione intellettuale che perde la fondamentale caratteristica di essere regolamentata; l'equiparazione tra

i titoli formativi professionali e universitari; la interpretazione del ruolo degli attuali ordini assimilati ad

associazioni; la costituzione di un consiglio nazionale indistinto di tutte le professioni che agirebbe in

rappresentanza di interessi non più della professione ma dei professionisti.

10/06/2010 30Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTIPUBBLICI

11 articoli

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Studi di settore, si paga fino al 6 luglio E per aprire un'impresa solo unamail Aziende, via allo sportello unico. Scudo, rientrati 104,5 miliardi Verso lo «scalone» per le donne, in pensionea 65 anni dal 2012 Scuola e affitti Emendamenti in arrivo con la cedolare secca del 20% sugli affitti e persbloccare gli scatti degli insegnanti Tremonti-governatori Anche i presidenti delle Regioni chiedono dialleggerire i tagli: oggi l'incontro con Tremonti Mario Sensini ROMA - Più di 9 miliardi di capitali detenuti all'estero rientrati, ed altri 694 milioni di gettito. La riapertura dello

scudo fiscale porta nuove risorse nelle casse dello Stato. L'intera operazione ha fatto riemergere 104,5

miliardi di euro sconosciuti al fisco con un incasso per l'erario di 5,6 miliardi di euro, ha spiegato il ministero

dell'Economia, che oggi potrebbe decidere una proroga per il pagamento delle tasse con il modello Unico

2010 per i contribuenti soggetti agli studi di settore. La scadenza del 16 giugno potrebbe essere spostata al 6

luglio, mentre per chi pagherà dopo questa data ed entro il 5 agosto, dovrebbe esserci una maggiorazione

dello 0,4%.

Della proroga si dovrebbe discutere oggi stesso nel Consiglio dei ministri, che come chiesto dalla Ue porterà

il limite per le pensioni di anzianità delle donne nel pubblico impiego a 65 anni dal 2012, senza alcuna

gradualità, e darà il via libera definitivo allo Sportello Unico per le attività produttive, un portale Internet che

sarà creato dai Comuni, e all'Agenzia per le Imprese, una sorta di Caf per gli imprenditori, per dar vita al

piano per «Impresa in un giorno».

Con i locali a norma e l'iscrizione al Registro delle imprese, basterà in pratica la ricevuta dell'email spedita al

Suap, che trasmetterà la documentazione agli uffici competenti, per avviare o espandere l'attività

commerciale o produttiva. Tutte le procedure ed i tempi delle autorizzazioni, grazie al referente unico della

pubblica amministrazione e all'assistenza dell'Agenzia, saranno abbreviate. Sarà ad esempio il direttore dei

lavori a comunicare allo Sportello la messa a norma e l'agibilità dei locali, che oggi viene concessa dai

comuni con tempi molto lunghi. E saranno accelerate anche le procedure per chiedere il cambio di

destinazione d'uso dei locali. Sarà lo Sportello a convocare la Conferenza dei servizi e per avere il nuovo

titolo edilizio basterà il via libera della Regione in quella sede.

Sportello e Agenzia saranno dunque la prima delle riforme "a costo zero" per favorire la crescita di cui ha

parlato il premier Silvio Berlusconi, e con le quali il governo vuole accompagnare la manovra per la

correzione dei conti pubblici presentata al Senato. La discussione del decreto è appena iniziata, ma i senatori

vicini a Gianfranco Fini stanno già preparando un bel pacchetto di proposte per modificarlo. Tra queste la

cedolare secca del 20% sul reddito degli affitti, il ripristino dei fondi per le Università e lo sblocco degli scatti di

carriera per il personale della scuola, annullati dalla manovra per il prossimo triennio. Una modifica sollecitata

anche dai sindacati e che secondo la rivista "Tuttoscuola" avrebbe conseguenze pesanti per gli insegnanti,

che in virtù del blocco e del mancato recupero degli scatti, perderebbero in media 29 mila euro nel corso

dell'intera carriera. Oggi, dopo il Consiglio dei ministri, è previsto anche un incontro tra il ministro

dell'Economia, Giulio Tremonti, ed i governatori delle Regioni, che chiedono di alleggerire i tagli a loro carico.

Secondo Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, il taglio dei trasferimenti a Regioni ed enti locali «è

pesante e sproporzionato» rispetto a quello fatto ai bilanci dei ministeri. «Chiediamo che la manovra sia

ripartita in modo più equo» dice Formigoni.

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Unico 2010

La proroga Il versamento delle tasse delle dichiarazioni Unico per gli studi di settore dovrebbe essere

prorogato dal 16 giugno al 6 luglio. Il provvedimento è atteso per oggi

10/06/2010 6Pag. Corriere della Sera - Ed. nazionale(diffusione:619980, tiratura:779916)

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Imprese subito

Oggi il decreto Arriva oggi il decreto che dà il via libera allo Sportello Unico per le attività produttive e

all'Agenzia per le Imprese, per dar vita al piano per «Impresa in un giorno»

Scudo fiscale

Per l'erario 5,6 miliardi La riapertura dello scudo fiscale ha portato all'emersione di 9,2 miliardi e un gettito di

694 milioni. In tutto sono rientrati 104,5 miliardi con un incasso per l'erario di 5,6 miliardi

La manovra

Stipendi Tra i tagli ai costi della politica c'è la riduzione degli stipendi di ministri e sottosegretari, magistrati e

consiglieri comunali e provinciali (con percentuali che vanno dal 3 al 10%)

Auto bluA proposito di tagli alle spese dell'amministrazione pubblica: meno 20% per le auto blu, meno 50% per

mostre, convegni, relazioni pubbliche, missioni all'estero, formazione professionale

EvasioneBuona parte delle maggiori entrate arriverà

dalla stretta all'evasione: tra le misure, la limitazione a 5 mila euro per l'uso del contante e la fattura

telematica sopra i 3 mila euro

Regioni Nel 2011 le Regioni avranno minori trasferimenti dallo Stato per 4 miliardi, le Regioni e le Province a

statuto speciale subiranno un taglio di 500 milioni

Fisco Tra le novità anche la riduzione delle risorse disponibili per i rimborsi fiscali, che scenderanno di 700

milioni nel 2011, di 2,1 miliardi nel 2012 e di 1,9 miliardi di euro a partire dal 2013

10/06/2010 6Pag. Corriere della Sera - Ed. nazionale(diffusione:619980, tiratura:779916)

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Le aziende tra orgoglio (di sé) e disincanto Reattive di fronte alla crisi, fiduciose sulla ripresa, disilluse verso la politica: il quadro del rapporto FondazioneNord Est-UniCredit-Il Sole 24 Ore Daniele Marini

Dinamiche e disilluse. Reattive di fronte alla crisi, cominciano a intravedere primi spiragli positivi per tornare

a risalire dopo la grande caduta, ma sono meno fiduciose nei confronti dell'ambiente istituzionale ed

economico che le circonda. Potrebbe essere condensata in questo modo l'Italia delle imprese del 2010, così

come emerge dal 9° rapporto nazionale sul sistema produttivo italiano realizzato dalla Fondazione Nord Est

per UniCredit Corporate & Investment Banking - Il Sole 24 Ore.

Un clima d'incertezza diffuso avvolge ancora le prospettive degli imprenditori interpellati: oltre la metà

(52,7%) ritiene che veri spiragli di ripresa si conosceranno solo a partire dal 2012. Tuttavia, il clima

economico complessivo appare mutato rispetto allo scorso anno. I saldi di opinione sulle prospettive per il

prossimo semestre tornano in campo positivo per le singole imprese e nei confronti dei mercati internazionali.

Mentre rimangono negativi per il mercato interno regionale e nazionale, sebbene in una misura inferiore

rispetto al 2009. In questo contesto, l'Italia delle imprese non è rimasta inerte.

1.

La competizione internazionale premia gli orientamenti volti a fare sistema fra le imprese. Torna l'idea che

per presidiare e conquistare i mercati sia necessario individuare forme di collaborazione e di partnership

(64,0%).

2.

I processi di innovazione, in senso ampio, sono il percorso principale che viene perseguito. Poco meno della

metà fra gli interpellati (48,7%) ha mantenuto gli investimenti nonostante la crisi e il 30,9% ne ha progettati di

nuovi. Due imprese su tre (62,1%) hanno fatto innovazioni di prodotto e la metà (51,6%) di processo

nell'ultimo triennio. L'aspetto interessante, è che i processi di innovazione non coinvolgono esclusivamente le

singole imprese, ma tendono a costituirsi come forme di cooperazione all'interno del sistema produttivo: poco

meno della metà (48,5%) le ha realizzate con il coinvolgimento dei propri fornitori.

3.

I processi di internazionalizzazione costituiscono un punto di forza del sistema produttivo. Nonostante la fase

recessiva, la quota di imprese che hanno saputo presidiare i nuovi mercati rimane complessivamente

inalterata (40,1%). Aumenta la strategia volta a presidiare i mercati esteri, ben più che a delocalizzare, senza

che siano chiusi gli stabilimenti in Italia (3,1%), anche se i processi di riorganizzazione hanno visto aumentare

la quota di lavoratori espulsi dalle aziende (17,0%, era il 2,6% nel 2009). Rimane un problema di fondo:

aumenta la quota di imprese che si proiettano sui mercati esteri da sole (53,7%, era il 48,9% nel 2009).

4.

I distretti industriali mantengono un ruolo fondamentale, ma sono in profonda trasformazione. In primo luogo,

sotto il profilo strutturale, in virtù della costruzione di filiere produttive all'estero. Il distretto allunga le proprie

reti di relazioni, penalizzando quelle imprese (tendenzialmente le più piccole) che non possono cogliere le

richieste delle colleghe più strutturate. In secondo luogo, muta la dimensione "informale" dei distretti, la

fiducia fra gli operatori economici. Il 53,2% degli imprenditori ritiene che nei prossimi anni diminuirà la fiducia

fra le imprese, il 70,9% si attende una progressiva formalizzazione dei rapporti, l'81% intravede un peso

crescente delle imprese leader nel processo decisionale. Quindi, la crisi trasformerà i sistemi di relazione

rendendoli più selettivi, formalizzandoli e verticalizzandoli.

5.

L'Italia delle imprese è disillusa, disincantata. Si abbassa notevolmente il livello di fiducia nei confronti di tutte

le istituzioni, tranne che per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (59,2%). Tutti gli altri enti

10/06/2010 18Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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politici, istituzionali, associativi, economici, conoscono un calo di fiducia significativo. Gli stessi piccoli e medi

imprenditori, pur godendo di un orientamento positivo di tre interpellati su quattro (76,1%), conoscono una

saldo negativo di 6 punti rispetto al 2009. Si tratta, a ben vedere, di un effetto indotto dalla perdurante crisi.

Bisogna tornare al 2005 per ritrovare una perdita di fiducia simile. Tuttavia, questa del 2010 è più profonda

per la sua intensità. Al punto che nei confronti del governo il livello di consenso scende al 33,9%, registrando

una perdita di 22,8 punti percentuali. Un'ulteriore conferma del clima di disillusione degli imprenditori si

registra nelle valutazioni circa le politiche dell'esecutivo. Un'ampia maggioranza valuta positivamente quanto

fin qui realizzato per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali (66,0%) e sul modo in cui è stata gestita la crisi

(59,1%). Tuttavia, dal federalismo alle infrastrutture, dalle liberalizzazioni al fisco e agli studi di settore, dalla

pubblica amministrazione fino al problema del credito alle imprese, assegnano valutazioni largamente

negative e in deciso calo rispetto allo scorso anno.

6.

È possibile provare a tracciare un profilo complessivo delle imprese e delle loro strategie di fronte alla crisi.

Le Pmi "velociste" (20,3%). Si tratta di imprese di dimensioni contenute (20-99 dipendenti), molto agili sul

mercato che in questi anni hanno fatto significativi investimenti in innovazioni di processo e di prodotto. Sono

fortemente proiettate sui mercati esteri, pur mantenendo una collocazione nei distretti industriali. Sono molto

propense a realizzare forme di partnership con altre colleghe, ma assai poco disponibili a favorire un ingresso

di capitali terzi. Sono collocate in prevalenza nel Nord Est e i loro titolari possiedono un titolo di studio molto

elevato.

Le grandi imprese "passiste" (18,5%). Sono imprese di dimensioni più grandi (oltre i 50 dipendenti) che negli

anni precedenti hanno fatto investimenti in innovazione in modo contenuto, relativamente proiettate sui

mercati esteri, in prevalenza del settore industriale. Sono propense a realizzare forme di alleanze con altre

imprese e ad aprirsi a capitali terzi. Sono per lo più collocate nel Centro e nel Mezzogiorno.

Le micro imprese "titubanti" (36,6%). Hanno prevalentemente dimensioni alquanto contenute (10-19

dipendenti), collocate al di fuori di aree distrettuali e nel Mezzogiorno. Appartengono per lo più al settore dei

servizi, con scarsa propensione all'innovazione, con un mercato totalmente domestico, poco disponibili ad

aprirsi a capitali terzi, ma molto orientate a ricercare partnership per uscire dalle difficoltà in cui si trovano.

Le micro imprese "solitarie" (24,6%). Sono imprese di taglia piccola (10-49 dipendenti), il cui mercato

prevalente è quello locale, collocate nei distretti produttivi. Non hanno realizzato processi di innovazione, né

sono propense a forme di alleanze fra imprese, né tanto meno ad accettare l'ingresso di capitali terzi. I titolari

hanno in prevalenza un titolo di studio basso, sono collocate in prevalenza nel Nord Ovest e appartengono

trasversalmente al settore industriale e del commercio.

Ancora una volta le Pmi, in particolare, e le imprese più strutturate dimostrano una vitalità e una reattività che

fa ben sperare per il futuro. Una parte non marginale del sistema produttivo, tuttavia, vive ancora una

situazione di difficoltà. Una parte di esso sta cercando di sortirne positivamente, un'altra denuncia un forte

affannamento. Su tutto, però, pesa un clima di disincanto e disillusione verso le istituzioni che sicuramente

non aiuta le imprese. Realizzare rapidamente alcune riforme, sostenere l'Italia delle imprese nello sforzo

dell'innovazione, dare anche segnali di coesione sociale e istituzionale che indichino la strada che il paese

intende intraprendere costituirebbe la vera iniezione di fiducia.

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LA RIPRESA

Un imprenditore su due ritiene che i primi spiragli della ripresa si vedranno a inizio 2012 52% Foto: - Nota metodologica: Le interviste di queste pagine sono state realizzate con il sistema Cati dal 15

aprile al 12 maggio 2010. L'indagine, realizzata dalla Fondazione Nord Est, è stata promossa da UniCredit

Corporate & Investment Banking per Il Sole 24 Ore. Il rapporto completo è disponibile su

www.fondazionenordest.net

10/06/2010 18Pag. Il Sole 24 Ore(tiratura:405061)

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Tv pubblica. Dalla Commissione sì alla trasparenza su conduttori e giornalisti Vigilanza Rai: i compensi nei titoli di coda Marco Mele

I compensi dei conduttori e dei giornalisti della Rai dovranno essere pubblicati nei titoli di coda dei relativi

programmi. Rimane immutata la nuova norma che consentirà alla Rai, al contrario degli altri servizi pubblici

europei, di essere presente su una sola piattaforma distributiva per ciascuna piattaforma tecnologica. La Rai,

finanziata dal canone di tutti i cittadini, potrà criptare i suoi programmi su Sky e renderli "pubblici" su TivùSat,

di cui peraltro è azionista di controllo insieme a Mediaset. A RaiTre, intanto, Antonio Di Bella chiede di avere

un incarico adeguato alla direzione di RaiTre. La Rai rischia una nuova richiesta giudiziaria di reintegro. Il

direttore del Tg1, Augusto Minzolini, da parte sua, presenta la nuova sigla e il nuovo studio della testata, ma

la linea editoriale «resta immutata. Dobbiamo continuare a rappresentare una sorta di baricentro del Paese».

La commissione di Vigilanza ha approvato ieri sera il proprio parere favorevole, obbligatorio ma non

vincolante, sul contratto di servizio triennale tra la Rai e il ministero dello Sviluppo economico.

L'emendamento sui compensi è stato presentato dal relatore Alessio Butti (Pdl) ed è passato, con alcune

modifiche, dopo che l'opposizione ha chiesto che l'"Operazione Trasparenza" non fosse limitata ai programmi

d'approfondimento (si legge: Michele Santoro) ma anche ai telegiornali (si legge: Augusto Minzolini) e a tutti i

programmi di servizio pubblico. Soddisfatto il ministro della pubblica amministrazione e l'innovazione Renato

Brunetta, che da un anno aveva lanciato una campagna per arrivare proprio a quest'obiettivo: «Si sono

garantite le necessarie premesse per quella grande operazione trasparenza sulla Rai che avevo più volte

sollecitato». Sottolinea Marco Beltrandi, radicale: «Avrei preferito che queste informazioni fossero date sul

portale Rai alle persone realmente interessate. Maggioranza e opposizione, votando contro un mio

emendamento, hanno poi rifiutato la possibilità di rendere disponibile su Internet l'elenco delle società che

hanno appalti in Rai». Un altro emendamento approvato, presentato da Davide Caparini della Lega Nord, se

recepito nel testo, obbligherà la Rai a pubblicare sul web i compensi di oltre 13.236 contratti, di cui 11.309 a

tempo indeterminato e 1.858 a tempo determinato: «Ci consentirà di capire come vengono spesi i soldi dei

cittadini» commenta Caparini.

Si è rischiato, infine, l'incidente politico-diplomatico tra il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli e il direttore

generale della Rai, Mauro Masi. Quest'ultimo ha chiesto il rinvio dell'audizione prevista per oggi. Zavoli

replica a Masi: «Leggo, sconcertato, le motivazioni che accompagnano la richiesta di rinvio, immaginando le

domande che le verrebbero rivolte. Forse le sfugge il significato di fornire in Commissione una serie di notizie

che investono la credibilità del servizio pubblico». Masi precisa di essersi limitato «a chiedere con la massima

osservanza istituzionale di valutare la possibilità di rinviare la data dell'audizione. Niente di più e niente di

meno».

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GIORNO&NOTTE OGGI IN CITTÀ Iniziative DIALOGHI CON GLI ARTISTI Tony Cragg partecipa con Lóránd Hegyi, curatore

della mostra "Isole mai trovate / Islands Never Found", ad un incontro con il pubblico per raccontare il suo

lavoro e la sua continua ricerca artistica. Ore 17.30, Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio (piazza

Matteotti). Ingresso libero.

ARGENTINA Alle 17.30 nella sala del Consiglio Provinciale (Largo Eros Lanfranco), per il Bicentenario

dell'indipendenza dell'Argentina, incontro sui diritti umani e presentazione della mostra fotografica «Memoria

Gràfica de Abuelas de Plaza de Mayo» e proiezione del documentario «Noi che siamo ancora vive» con il

regista Daniele Cini. NAIL DAY Dalle ore 8.30 alle ore 19.30 appuntamento con il "Nail Day", da Europarfums

della Foce (piazza Rossetti 12 r). L'estetista sarà a disposizione per informazioni e consigli. E alle 15.30,

dimostrazione gratuita di cura delle unghie.

FIRMA DIGITALE Dalle 9.30 a Palazzo Ducale-Sala del Camino corso Sspal (Scuola Superiore della

Pubblica Libri Amministrazione Locale) "L'informatizzazione dei servizi, la posta elettronica certificata e la

firma digitale". Ingresso gratuito su prenotazione allo 010540338.

AMOR DI POESIA Alle ore 18 sarà presentato il volume "Amor di poesia. Lettere 19401966" di Angelo Barile

e Gherardo Del Colle, a cura di Francesco De Sui palchi Nicola (De Ferrari Editore), all'Auditorium del Museo

dei Beni Cappuccini, via IV Novembre 5Passo Caterina Fieschi. Partecipano il curatore Francesco De Nicola

e padre Vittorio Casalino. Ingresso libero. SEI CORDE SOTTO LE STELLE È questo il titolo della rassegna di

concerti organizzata dalla Fondazione De Ferrari, fino al primo luglio a Palazzo Doria Spinola (Prefettura),

largo Eros Lanfranco 1.

Primo appuntamento alle ore 21 con il Paganini Ensemble (formazione nata intorno al duo violino-chitarra

Mario Trabucco-José Scanu), che interpreterà con il violoncellista Matteo Ronchini pagine rare del grande

violinista genovese.

L'OROLOGIO AMERICANO Alle ore 21 a Palazzo Ducale (Sala Minor Consiglio), per la rassegna "Teatro e

società" incontro dedicato a "L'orologio americano" di Arthur Miller, con Ferdinando Fasce e Loretta

Napoleoni, introdotti da Eugenio Pallestrini e Marco Salotti.

Ingresso libero.

NORDOST Alle ore 20.30 alla Piccola Corte (in Corte Lambruschini) andrà in scena Nordost (Nordest) del

tedesco Torsten Buchsteiner, terzo e ultimo FILM PER L'AFRICA Oggi alle 18.30 al Museo delle Culture nel

Mondo (castello d'Albertis) proiezione del film senegalese "Mouladée" per la rassegna "un mese per l'Africa.

spettacolo della XV edizione della Rassegna di Drammaturgia Contemporanea prodotta dal Teatro Stabile di

Genova. Repliche a ingresso libero fino a esaurimento posti, fino a sabato 12 giugno.

NIENTE È COME SEMBRA Mostra di Carlotta Castelnovi "Oggi niente è come sembra", alla Galleria d'arte Il

Basilico in piazza della Maddalena 7. Orario: da martedì a sabato 10/12.30, 16/ 19, giovedì 14.30 / 19. Fino al

3 luglio.

OpenLab Art Gallery presenta, in collaborazione con Eves, la doppia personale di James Kalinda e

Moneyless (Teo Parisi): la mostra aprirà alle ore 18 e sarà visitabile fino al 20 luglio nella sede Compagnia

Unica OpenLab, via San Vincenzo 102-104r (I piano). Orari: dal mercoledì al sabato 15.30-19.30.

I VIZI CAPITALI E L'ASTINENZA Fino al 28 giugno, Palazzo Ducale, Cortile Maggiore: per i 10 anni di

Liberodiscrivere, in mostra 36 fotografie di Margherita Scelzi che ritraggono i " peccatori" nel loro farsi vizio.

Orario: dalle ore 17 alle ore 20.

Ingresso libero.

CERRUTI ARTE "Il gesto e il colore", personale di Bruna Bertani a cura di Germano Beringheli. Piazza dei

Garibaldi 18 r, aperta dal martedì al sabato ore 9.30-12.30 e 16-19.30. Tel.

10/06/2010 18Pag. La Repubblica - Genova(tiratura:710716)

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0102759146. Fino al 20 giugno. DOC CAFÉ Dalle 22 house, commerciale e revival con dj Alex Varini in

corso Italia 11 F (tel. 3665336276).

DA ERASMO Da Erasmo a Voltri (via Don Giovanni Verità 2G r) dalle 21.30 concerto di Aldo "Cat Panzica" e

Serafina Manca.

10/06/2010 18Pag. La Repubblica - Genova(tiratura:710716)

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A Brunetta meno del suo braccio destro Il capo di gabinetto Carlo Deodato percepisce 25.000 euro l'anno in più del vulcanico ministro È il ministro che ha fatto della trasparenza una battaglia. Logico allora che il suo ministero, quello per la

Pubblica amministrazione e l'innovazione, abbia fatto da capofila all'«Operazione trasparenza», cioè l'obbligo

di rendere pubblici i dati sui dirigenti e gli incarichi in atto. Un dovere poi esteso a tutte le pubbliche

amministrazioni. E i dati relativi al ministero di Brunetta parlano chiaro: il ministro ha uno stipendio inferiore a

quello del suo braccio destro. Non si parla di pochi euro: il capo di gabinetto Carlo Deodato guadagna infatti

25mila euro in più l'anno rispetto al responsabile del dicastero. In pratica, Deodato percepisce uno stipendio

di 215mila euro l'anno, mentre il ministro Brunetta si ferma a quota 189mila euro. Appena meno retribuito, il

vice capo di gabinetto Diego Sabatino: per lui lo stipendio arriva a 185.826 euro l'anno, a un passo da

Brunetta. L'«Operazione trasparenza» coinvolge tutte le amministrazioni della penisola. Ognuna è obbligata a

comunicare e pubblicare on line: incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni; incarichi retribuiti ai

dipendenti pubblici; consorzi e società a totale o parziale partecipazione pubblica; distacchi, aspettative e

permessi sindacali, nonché aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive; nominativi dei dirigenti e

tassi di assenza e presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale. Enti e amministrazioni

che non hanno ottemperato all'obbligo sono «segnalati» da un link sul sito del ministero.

Ministero Funzione Pubblica Nome Cognome Ruolo Compenso Nome Cognome Renato Brunetta Ministro

189.154 Carlo Deodato Capo Gabinetto 215.000 Paolo Narciso Vice Capo Gabinetto 130.826 Diego Sabatino

Vice Capo Gabinetto 185.826 Fortunato Lambiase Rel. Istituz. 119.262 Stefania Profili Segretaria Particolare

97.793 Vittorio Pezzuto Portavoce 84.392 Maria Cozzolino Capo Segreteria 130.826 Riccardo Rosetti Capo

Ufficio Legislativo 96.094 Gianluigi Benedetti Consigliere Diplomatico 150.826 Stefano Caliciuri Consulente

40.000 Francesco Cancellaro Consulente 40.000 Ernesto Lorenzo Felli Consulente 40.000 Rodolfo Ridolfi

Consulente 60.000 Mario Dal Co Consulente 40.000 Renata Pavlov Consulente 80.000 Gianni De Michelis

Consulente 40.000 Michel Martone Consulente 40.000 Sergio Ferdinandi Ufficio Gabinetto 85.699 Andrea

Simi Ufficio Gabinetto 84.962 Luisa Calindro Ufficio Legislativo 95.699 Daniela D'Alessio Ufficio Legislativo

95.699 Stefania Tilia Ufficio Legislativo 95.699 Antonio Naddeo Capo Dipartimento 166.131 Eugenio Gallozzi

Direttore URSPA 144.527 Leonello Tronti Direttore UFPPA 98.558 Francesca Russo Direttore UISBD

144.526 Silvia Paparo Direttore UANAS 144.527 Andrea Morichetti Franchi Capo Ispettorato 141.532

Giovanna Gemma Direttore SAET 140.788 Massimo Vitalini Ispettorato 157.473 Anna Maria Ambrosini

Servizio Comunicazione 93.799 Nicola Favia Affari Internazionali 73.533 Laura Menicucci Coordinamento

80.509 Marco Rossi Affari Legali 98.353 Vittoria Cardilli Programmazione FSE 73.533 Gabriella Salone

Programmazione FESR 73.533 Maria Barilà UPPA 80.509 Simonetta Pasqua UPPA 80.509 Claudio Rossi

UPPA 80.507 Antonella Caliendo URSPA 73.533 Antonio Di Paolo URSPA 73.531 Salvatore Squillace

URSPA 80.509 Valerio Talamo URSPA 80.509 Adriana Janiri UISBD 73.533 Antonietta Tilia UISBD 73.533

Laura Massoli UPMPA 73.533 Cristina Pirro Ispettorato 126.627 Edoardo Villani Ispettorato 80.509 Simona

Massari Ispettorato 90.495 Ruolo Compenso DIP. DIG. INNOVAZIONE Renzo Turatto Capo Dipartimento

166.131 Ennio Bertolazzi Ufficio Tecnico 140.788 Roberto De Marco responsabile e-gov 140.937 Paolo

Donzelli Ufficio Studi 140.937 Orietta Maizza Affari Internazionali 80.509 Maria Letizia Melina E-gov 80.509

Letizia Pattumelli Affari generali 80.509 Paola Tarquini Innovazione Digitale 80.507 Maria Grazia Chianello

Digital divide 73.533 Mariagrazia Crescenzi Attività Normativa 80.509 SSPA Carla Chiara Santarsiero

Formazione Avanzata 80.509 Emilio Simonetti Relaz. Istituz. 73.431 Giovanna Rizzo Responsabile Bologna

73.533 Donato Lonardo Programmazione e contr. 140.788 Maria Carolina Rapisardi Responsabile Roma

80.510 Maurizio Esposito Sistemi Informativi 73.533 Raffaella Silvestri Formazione Iniziale 73.533 Massimo

de Cristofaro Innovazione tecnologica 110.000 FORMEZ Carlo Flamment Presidente 249.000 Carlo Conte

Vice DG 161.600 Giuseppe Iannicelli Direttore sede Napoli 123.930 Valeria Spagnuolo Dirigente Tecnico

10/06/2010 3Pag. Il Giornale - Ed. nazionale(tiratura:292798)

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113.000 Sergio Talamo Ufficio Comunicazione 81.041 Arturo Siniscalchi Pianificazione Risorse 85.018

Franco Mennonna Finanza e Controllo 88.274 DIGITPA Fabio Pistella Presidente 315.434 Giorgio De Rita

Dg 176.168 Valter Antonelli Ufficio Qualità 96.965 Maria Pia Giovannini Gestione Risorse 112.489 Francesca

Liguori Ufficio relazioni Estero 82.403 Alessandro Marini Controllo di Gestione 86.700 Giovan Battista Nota

Ufficio Pianificazione 125.471 Nicola Melideo Pianificazione Strategica 185.891 Gian Piero Oppezzo

Istruttoria Pareri 103.474 Francesco Pirro Tecnologie Innovative 96.954 Gianfranco Pontevolpe

Dematerializzazione 90.4069 Mario Terranova Sicurezza Infrastrutture 98.644 Francesco Tortorelli

Interoperabilità evoluta 102.127 Massimo Urbani Amministrazione 86.720 Stefano Venanzi Supporto

Giuridico 81.920 ARAN Gasparrini Sergio Gentile Elvira Marcellini Olimpia 91.253 91.253 91.253 Rucco

Gianfranco 91.253

10/06/2010 3Pag. Il Giornale - Ed. nazionale(tiratura:292798)

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SMAU BUSINESS IN FIERA 'Telemedicina Rizzoli' è la più innovativa C'È molta Bologna sotto i riflettori di Smau Business, salone che sta animando la Fiera mettendo l'accento

sull'innovazione tecnologica al servizio del mondo degli affari. Ieri, infatti, due realtà della provincia hanno

ottenuto un riconoscimento al Premio innovazione Ict. Si tratta di Telemedicina Rizzoli - ha ritirato il premio

Roberto Ongaro, l'amministratore delegato -, realtà che progetta e realizza, sfruttando una rete a banda larga

di Fastweb, sistemi che permettono ai medici dell'Istituto Rizzoli, e non solo, di visitare i pazienti a distanza

condividendo la documentazione medica. E di Corradi, che produce arredamenti per esterni, impegnata in

una road map di sviluppo tecnologico per affiancare la strategia di crescita internazionale. SMAU continerà

oggi, dalle 9.30 alle 18.30. Gli espositori di tecnologie sono oltre 80 e sono attesi circa 2.500 visitatori.

Diverse le iniziative presentate durante l'evento. Ieri, è stato annunciato che Bologna diventerà la seconda

sede di Dedagroup Ict Network, gruppo con un fatturato di circa 100 milioni, specializzato in servizi e prodotti

informatici per banche, pubblica amministrazione e imprese. Il gruppo ha acquisito la bolognese Infolab che

sarà fusa con la controllata Dexer: nascerà Dedanext, con un fatturato previsto nel 2012 di 15 milioni.

L'operazione ha un valore di circa un milione. La società avrà sede a Casalecchio, 80 i dipendenti. Matteo

Naccari

10/06/2010 12Pag. Il Resto del Carlino - Bologna(tiratura:206221)

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AL QUIRINALE LOCCIONI CON NAPOLITANO Premio all'innovazione - ANCONA - DURANTE una cerimonia al Quirinale, Enrico Loccioni ha ritirato il Premio Nazionale per

l'Innovazione, giunto alla seconda edizione, dedicato alle eccellenze italiane che si sono distinte per capacità

innovative e creative nell'ambito di aziende, università, amministrazioni, enti o anche singoli ideatori. Tra i 28

progetti premiati, a testimonianza del valore marchigiano, anche la Indesit Company con Andrea Merloni. Alla

cerimonia di premiazione era presente anche il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione

Renato Brunetta. Per Piccola e media Impresa sono state premiata: Centro Ricerche Fiat-Elasis, eFM,

Gruppo Loccioni, Smi, Zucchetti Centro Sistemi; per Innovazione nell'Icmt Engineering, Rai e Telecom Italia.

Nella foto: il presidente Napolitano firma la maglia dell'azienda. Image: 20100610/foto/59.jpg

10/06/2010 3Pag. Il Resto del Carlino - Ancona(tiratura:206221)

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Healthcare, Allscripts rileva per 1,3 mld $ la rivale Eclipsys Fusione in vista nel software medico. L'americana Allscripts rileverà la rivale, e connazionale, Eclipsys per 1,3

miliardi di dollari. L'operazione, da realizzarsi interamente attraverso scambio azionario, mira a capitalizzare

l'iniezione di fondi del governo Usa per la digitalizzazione del sistema sanitario (si parla di un investimento da

circa 30 miliardi di dollari). L'obiettivo di Allscripts è combinare la sua presenza nei servizi informatici ai medici

con quello della preda focalizzato sulle strutture sanitarie. Complessivamente l'azienda post-acquisizione

potrà contare su un parco clienti di oltre 180.000 medici, 1.500 ospedali e 10.000 altre strutture.

10/06/2010 9Pag. Finanza e Mercati(diffusione:21000, tiratura:267600)

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LA STORIA Tecnologia Fabbriche il piccolo paese governato con il digitale Provincia di Lucca Ha 600 abitanti sta arrampicato sulle montagne ma il sindaco Giurlani lo ha reso il piùdigitalizzato d'Italia Le visite si prenotano da casa con un clik si parla con il Comune E in classe c'è la lavagnaelettronica VALENTINA BUTI Il maggior concentrato di democrazia tecnologica in Italia? Non è Milano, né Roma o Firenze. La risposta è

Fabbriche di Vallico, 600 anime o poco meno dove la provincia di Lucca è quasi Garfagnana e si affacciano

botteghe dalle insegne scolorite e case dagli usci sempre aperti. Fabbriche vive di mestieri antichi: si lavora il

legno, si modellano e colorano statuine di gesso, c'è la cartiera infine. Il paese, governato dal centrosinistra di

Oreste Giurlani, rientra tra i comuni disagiati della Toscana. Colpa della sua posizione ostica, delle strade

strette e a strapiombo con cui si raggiunge, delle montagne circostanti che ogni tanto, come a inizio anno,

mosse dalla pioggia decidono di cadere lasciando la popolazione isolata per mesi. Eppure, proprio in questo

borgo di pietra dove il tempo sembra essersi fermato a 50 anni fa, a scuola i bambini hanno abbandonato il

gesso e si esercitano su lavagne intelligenti touchscreen, gli anziani prenotano le visite mediche alla tv, i

cittadini dicono la loro sull'operato della giunta usando il telecomando. I progetti con cui a Fabbriche di Vallico

la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica si fa tecnologia (la maggior parte dei quali promossi da

Regione, Uncem, Anci e Upi) non finiscono qui. Il Comune, capofila del progetto nazionale Elisa, è

proprietario dell'80% delle licenze dei sistemi di anagrafe certificata che a partire dai dati catastali serviranno

a esercitare il federalismo fiscale attraverso la tecnologia 2.0. La banda larga a Fabbriche di Vallico è arrivata

solo da pochi mesi, ma la pagina Facebook del Comune, come il forum dedicato alla partecipazione

www.latuavoceconta.it , è già ricco di dibattiti e adesioni. Per questa zona di frontiera i confini sembrano non

esistere più, anche se non tutti i fabbrichini sembrano essersi accorti del cambiamento che sta per investire il

paese. Soprattutto gli anziani mostrano qualche perplessità. Ma anche loro aspettano con impazienza la fine

di giugno quando partirà il progetto sperimentale, primo in Italia, della democrazia digitale. Ogni famiglia è già

stata munita di un decoder digitale e quando sarà ultimato l'invio delle tessere sanitarie regionali, dal piccolo

schermo si avrà accesso alla teleassistenza fornita dalla Asl di Lucca (con la possibilità di prenotare le visite

al Cup o monitorare la propria cartella clinica) nonché al canale civico del Comune, cui si potranno segnalare

disservizi, rispondere ai sondaggi e ricevere info in tempo reale. Il tutto attraverso un semplice click. Una

sfida grande per un paese piccolo, dove adesso chi vuole comunicare con il sindaco o gli assessori esce di

casa, fa tre metri e bussa alla porta del Municipio. «La tecnologia dovrebbe eliminare la fatica che spesso

esiste nelle relazioni tra cittadini e struttura amministrativa, qui la fatica è minima in effetti - ammette il

responsabile dell'innovazione tecnologica del Comune Dario Gambino - ma il bello sta proprio in questo,

abituare le persone, anche le più restie, alla tecnologia, che fa risparmiare tempo e denaro, snellendo

l'apparato burocratico della pubblica amministrazione». Se la democracy digitale è ai nastri di partenza, nelle

due classi accorpate delle elementari, i 20 bambini del paese già da tempo si cimentano nelle lezioni

interattive e multimediali, tra videoconferenze con altre scuole delle zone disagiate della Toscana (13 in

tutto). Antonietta Vannetti non ha dubbi: «La scuola multimediale è un modo per garantire a questi bambini le

opportunità che sono prassi nelle città». È un sistema scolastico, quindi, «all'insegna della democrazia».

pende però la spada di Damocle della manovra del governo «con la scomparsa delle Comunità Montane e

l'obbligo di accorpare le funzioni associate per i comuni al di sotto dei 3mila abitanti». Il sindaco Oreste

Giurlani (che è anche presidente dell'Uncem Toscana) non nasconde la sua preoccupazione e teme che il

lavoro fatto dal Comune «in termini di partecipazione vada in fumo a causa di un governo che mette in

difficoltà sempre i più deboli».

I progetti

10/06/2010 2Pag. L Unita - Firenze(diffusione:54625, tiratura:359000)

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Dtt Fabbriche

Errequ@dro

Elisa

La tua voce conta.it Col decoder sarà possibile prenotare gli esami sanitari Attraverso un decoder per il

digitale terrestre e la tessera sanitaria regionale, permette di inviare al Comune segnalazioni sui disservizi,

partecipare a tematiche o delibere sottoposte dal Comune, visualizzare il proprio fascicolo sanitario e

prenotare prestazioni sanitarie al Cup della Asl di Lucca. Primo network di scuole, riservato ai comuni

montani e le piccole isole della Toscana. Grazie alla tecnologia (lavagna interattiva, videoconferenza,

microfoni ambientali, registrazione delle lezioni consente apprendimento a distanza e interazione tra scuole.

Ha l'obiettivo di favorire la digitalizzazione dell'attività amministrativa degli enti locali. Darà notizia di tutte le

proprietà immobiliari, i veicoli posseduti, le utenze, in capo a ciascun soggetto fisico o giuridico. Permetterà

alle amministrazioni di avere dati certi su cittadini e imprese del loro territorio e di combattere l'evasione

fiscale. ha l'obiettivo di estendere i punti di accesso assistito ad Internet.

Celebrazioni Unità d'Italia, Bondi taglia Il ministro ai beni culturali Sandro Bondi vuole tagliare tutti iComitati

per le celebrazioni nazionali, fatto salvo quello dedicato a Cavour.

www.unita.it Avete suggerimenti su istituzioni e internet? Dite la vostra

Inchiesta G8: processo subito rinviato? Si aprirà il 15 ma probabilmente sarà subito rinviato (incompatibilità di

uno dei giudici) il processo sulla scuola marescialli che vede imputati Balducci, De Santis e Cerruti.

Foto: LO SPILLO

Foto: C'è il rischio che questo lavoro in termini di partecipazione vada in fumo a causa di un governo che

mette in difficoltà i più deboli.

Foto: ORESTE GIURLANI, SINDACO

Foto: Fabbriche di Vallico

10/06/2010 2Pag. L Unita - Firenze(diffusione:54625, tiratura:359000)

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LA PROVINCIA FIRMA INTESA Carabinieri volontari nei tribunali di Venezia - È stato firmato ieri a Ca' Corner, sede istituzionale della Provincia di Venezia, il protocollo d'intesa per lo

svolgimento di attività di volontariato nelle cancellerie del tribunale ordinario di Venezia e nelle sezioni di

Portogruaro e San Donà di Piave. Il protocollo è stato firmato dalla presidente della Provincia, Francesca

Zaccariotto, da Ilio Cofanelli dell'Associazione nazionale dei Carabinieri, da Daniele Grasso, presidente dell'

Ordine degli avvocati di Venezia e Arturo Toppan, presidente del Tribunale ordinario di Venezia. Il protocollo,

che formalizza l'assegnazione di un contributo di 18 mila euro alle sezioni locali dei carabinieri, nasce dalla

difficoltà operativa in cui versano i tribunali per carenza di personale, che penalizza lo svolgimento dei

procedimenti giudiziari e amministrativi. «Abbiamo voluto intervenire, considerata la grave situazione in cui si

trova soprattutto la sede del tribunale di Venezia, oltre alle sezioni di San Donà e Portogruaro - ha

sottolineato Zaccariotto . Grazie all'azione di volontariato dell'As so ci azione dei carabinieri in quiescenza e

con il loro aiuto intendiamo dare risposte ai cittadini, che quando si rivolgono agli uffici del tribunale hanno

diritto a risposte giuste e in tempi accettabili». Il progetto segue i buoni risultati conseguiti con la

sperimentazione avviata per sei mesi con la presidente della Corte d'appello Manuela Romei Pasetti, con il

contributo di altri 6 mila euro: in questo caso i volontari hanno completato oltre 4 mila pratiche di arretrato.

«Siamo stati anche i primi a livello nazionale - ricorda Francesca Zaccariotto - ad avviare un progetto

sperimentale mirato ad occupare 30 cassa integrati senza più sostegno economico. La Provincia ha retribuito

gli ex lavoratori con la stessa cifra percepita durante il periodo di cassa integrazione. Siamo soddisfatti di

utilizzare risorse del nostro bilancio in favore di iniziative concrete che interessano fortemente i cittadini del

nostro territorio».

10/06/2010 12Pag. La Padania(tiratura:70000)

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Lombardia Tecnologie al centro della cooperazione con il Nicaragua e con il Lesotho La realizzazione di un network digitale per la cura dei bambini in Nicaragua e l'utilizzo dell'ecografia per le

donne in gravidanza nel Lesotho. Sono questi due dei nuovi progetti di cooperazione sanitaria che Regione

Lombardia realizzerà nel 2010, sfruttando le potenzialità della telemedicina e dell'e-health. I due programmi

sono stati illustrati oggi dall'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, nel suo intervento alla tredicesima

sessione della "Commissione sulla scienza e tecnologia per lo sviluppo" delle Nazioni Unite che si svolge in

questi giorni a Ginevra. Di fronte ad una qualificata platea di delegati internazionali, Bresciani ha descritto

l'esperienza lombarda di utilizzo e sviluppo delle nuove tecnologie per la medicina. «La nostra speranza e il

nostro obiettivo» ha detto Bresciani spiegando le iniziative lombarde «sono quelli di condividere il nostro

know how con un numero crescente di Paesi e di Governi sub nazionali, per contribuire al

raggiungimentodegli Obiettivi del Millennio più strettamente legati alla sanità». Bresciani si è detto convinto

che «la telemedicina e la digitalizzazione sono strumenti attraverso i quali più efficacemente si possono

ottenere questi risultati". Infatti, chiunque si occupi di sanità si sta rendendo conto che "c'è bisogno di

muovere di più i dati e di meno le persone».

08/06/2010 15Pag. Panorama della Sanita - N.20 - 24 maggio 2010

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UNIVERSITA

10 articoli

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Un collegamento fra tutti i passaggi della filiera produttiva ERICA ASSELLE POLLENZO (Cuneo)

È nato ieri il «Club dei partner strategici» dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Ne fanno

parte il gotha dell'industria alimentare e della grande distribuzione italiana, le istituzioni del territorio, medie e

piccole aziende interessate alla ricerca universitaria. I dirigenti di Barilla, Coop Italia, Eataly, Eurostampa,

Ferrero, Finiper, Fontanafredda, Fratelli Carli, Gaja, Gruppo Tuo, Lavazza, Le Vigne di Zamò, Marcopolo

Engineering, Maina, Miroglio, Molino Casillo, Parmacotto, Pastificio Garofalo, Pontevecchio si sono seduti

intorno al tavolo dell'aula magna con i rappresentanti di Slow Food, Unisg, Provincia di Cuneo, Comuni di

Alba e Bra. Le aziende coinvolte sono 19, ma ci sono ancora posti liberi per contribuire ad un progetto che

vuol avvicinare, sotto diversi profili, il mondo dell'università e quello del lavoro.

«L'Università deve dialogare con tutti i passaggi della filiera produttiva - spiega Carlin Petrini, che con

Roberto Burdese e Oscar Farinetti è tra i promotori dell'iniziativa -. Un sistema alimentare non sta in piedi se

non ha alla base una solida agricoltura. Attraverso il dialogo e il confronto si rafforzerà la risposta alla crisi.

Nelle aziende con cui ci siamo confrontati oggi c'è questa consapevolezza e la volontà di investire nella

ricerca».

Entusiasta Oscar Farinetti anima di Eataly e componente del Cda dell'Ateneo: «Quest'università è al centro di

un comitato prestigioso per dare degli indirizzi e lavorare concretamente su temi come la semplificazione

delle leggi alimentari e le tecniche di produzione». D'accordo Luca Virginio, direttore Comunicazione e

Relazioni esterne Barilla: «Un progetto eccellente che stimola il dialogo di tutti gli attori della filiera,

produzione, trasformazione, distribuzione, che lavorano con un obiettivo comune: soddisfare i consumatori».

Italianità al centro per Vincenzo Tassinari, presidente di Coop: «Così si fa ricerca in Italia coinvolgendo anche

studenti stranieri che saranno ambasciatori del made in Italy».

Sono già fissati, in autunno, due incontri, poi si passerà alla fase operativa: i dirigenti saranno chiamati nelle

aule universitarie per trasmettere le loro competenze agli studenti. I laureandi entreranno nelle aziende per

stage, progetti formativi e attività di ricerca. E per restarci. Chiude Riccardo Sauvaigne, Relazioni esterne

Unisg: «L'idea è nata per intercettare le esigenze delle aziende e integrarle nella formazione degli studenti

universitari, che diventeranno un'interfaccia preziosa per le attività imprenditoriali».

10/06/2010 78Pag. La Stampa - Alessandria(diffusione:309253, tiratura:418328)

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SAN CLEMENTE UN ATTESTATO PER IL GIOVANE DOCENTE DELLA BOCCONI Il professor Morri 'profeta' in patria Dona il suo libro alla nuova biblioteca E' TORNATO nella sua città per presentare il libro appena scritto e donarlo alla biblioteca che potrà aprire a

breve anche grazie al contributo della Provincia. Giacomo Morri è un giovane nato a San Clemente 34 anni fa

e cresciuto nel paese col quale ha sempre mantenuto un forte legame nonostante oggi per lui siano aperte le

porte delle più prestigiose università. E', infatti, docente della Sda Bocconi, la scuola di management della

prestigiosa università milanese, e direttore del master in Real Estate. Un curriculum che parla da sé vista la

giovane età, e che vede altri importanti incarichi. Oltre a essere professore a contratto di finanza aziendale

nel corso 'Real estate finance' all'università commerciale Luigi Bocconi è docente ufficiale di Finanza

aziendale nel master in economia del turismo. ABITUATO a palcoscenici internazionali, Morri è voluto tornare

nel suo paese ed essere il primo a donare il libro dal titolo 'Investimento immobiliare', scritto a quattro mani

con Martin Hoesli docente all'università di Ginevra, alla biblioteca che aprirà nei prossimi mesi dopo avere

ricevuto anche il contributo della Provincia che ha deciso di partecipare alle spese assieme al Comune. Una

novità considerato che il il centro lettura era assente a San Clemente e il seppur limitato patrimonio librario

attendeva al buio il proprio pubblico. A Morri è stato conferito dall'amministrazione comunale un attestato di

benemerito dalle mani del consigliere di maggioranza Matteo Bonetti. Image: 20100610/foto/10475.jpg

10/06/2010 18Pag. Il Resto del Carlino - Rimini(tiratura:206221)

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CANARO L' Università popolare chiude l'anno L'ANNO accademico chiude i battenti con la consegna degli attestati. Si è tenuta martedì sera la cerimonia di

chiusura dell'Università Popolare anno 2009-2010, a cura dell'Università Popolare Polesana degli adulti ed

anziani con il patrocinio del comune di Canaro. In occasione della chiusura dell'anno accademico, tenutasi

nel teatro comunale di Canaro, erano presenti il presidente provinciale dell'Università Popolare, Romano

Contando, il sindaco di Canaro, Claudio Garbellini ed il coordinatore locale dell'Università Popolare, Alberto

Chiarioni. Un programma che ha visto lo svolgimento di oltre venti lezioni teoriche, suddivise dalle diverse

materie, storia, psicologia, astrologia, ambiente, educazione alla salute, enogastronomia, cinema tematico e

storia architettura. A questo si sono aggiunti tre corsi pratici ricreativi, quali informativa, educazione motoria e

ballo, quest'ultimo novità di quest'anno accademico. Nella serata conclusiva presenti i corsisti di

quest'annata, il sindaco Claudio Garbellini ha ricordato come «si tratta di un'attività culturale che va

incentivata e potenziata, crediamo molto nell'Università Popolare, in quanto rappresenta un momento di

apprendimento ed allo stesso tempo ha ruolo di socialità». Image: 20100610/foto/1722.jpg

10/06/2010 13Pag. Il Resto del Carlino - Rovigo(tiratura:206221)

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Tremila euro, adotta uno studente L' università è a caccia di sponsor Amanzio Possenti BERGAMO. Un importante processo di internazionalizzazione attende l'Università degli Studi di Bergamo

che, dal prossimo anno accademico, proporrà ai suoi studenti , 24 corsi di insegnamento in lingua straniera e,

dall'anno successivo, tre lauree specialistiche completamente in lingua straniera. È una proposta innovativa,

per la cui realizzazione servirà all'Università un milione di euro. Come fare? Siccome si chiede che l'ateneo

bergamasco ricorda il rettore Stefano Paleari - «sia un'università aperta,non provinciale» e le istituzioni hanno

promesso «pieno sostegno in questo processo di innovazione»,ecco la proposta : richiedere ai piccoli

«supporters» locali una quota di 3mila euro l'anno «l'equivalente del costo di uno studente oltre alle tasse che

paga per la sua formazione,da destinare ai giovani che aderiranno ai nuovi percorsi di

internazionalizzazione». Il rettore Paleari, soddisfatto degli attestati di stima ricevuti da più parti in questo

periodo, ora cerca un sostegno più concreto (finanziario) al suo programma sia tra i grandi imprenditori, ma

anche tra le piccole e medie imprese lanciando l'iniziativa «Adotta un talento». In pratica l'Università cerca

«sponsor» capaci di «adottare» uno studente: la speranza è che si arrivi almeno a 300 «adozioni»; sarebbe

coperta gran parte della spesa di investimento sul progetto. Evidentemente serve l'apporto di tutti per

ottenere i risultati programmati. Per i nuovi corsi,dal prossimo anno arriveranno all'Università di Bergamo 50

docenti stranieri impegnati in sei facoltà per un corso di due mesi pari ad uno semestrale.

09/06/2010 4Pag. Avvenire - Milano(diffusione:105812, tiratura:151233)

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INCONTRO Congresso nazionale di chirurghi universitari Da oggi a sabato ottavo congresso nazionale della Sicu, Società Italiana dei Chirurghi Universitari, dal tìtolo

«L'arte di comunicare l'arte». L'inaugurazione è fissata per oggi alle 17,30 presso la Chiesa dell'Incoronata di

Via Medina. La lezione inaugurale sarà tenuta da Lucio D'Alessandro, Preside della Facoltà di Scienze della

Formazione e Prorettore dell'Università Suor Orsola Benincasa. L'appuntamento congressuale è organizzato

e presieduto da Ludovico Docimo, Professore Ordinario di Chinirgia della Facoltà di Medicina della Seconda

Università, Direttore della Divisione di Chinirgia • Generale e dell'Obesità presso l'azienda Policlinico del

centro storico.

10/06/2010 41Pag. Il Mattino - Ed. nazionale(diffusione:79573, tiratura:108314)

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Documento riservato del Miur fa dire addio ai concorsi Università a rischio Bilanci in rosso in 36 atenei (su 66) Sono 36 su 66 gli atenei che rischiano il dissesto finanziario o addirittura la bancarotta. Con la conseguenza

più immediata che avranno mani legate per bandire concorsi e assumere personale, nella migliore delle

ipotesi. Sempre che non scatti il commissariamento. È il primo effetto dell'annunciato addio, per il prossimo

anno, ai consueti sconti sui criteri di calcolo del rapporto fra la spesa di personale e le università, inseriti ogni

anno nel decreto milleproroghe. Questi alleggerimenti erano stati, fino ad ora, determinanti per far quadrare i

bilanci e permettere così alle università di non superare la fatidica soglia del 90% del Fondo del

finanziamento ordinario così come prevedeva la legge finanziaria del '98 (art.51 comma 4). Un limite

praticamente e del tutto disatteso, che la legge Gelmini (1/2009) e l'abolizione di questi correttivi renderà però

più stringente e vincolante. Scorrendo quindi la tabella messa a punto dal ministero dell'istruzione e dell'

università sulla base dei bilanci forniti dai diversi atenei, che ItaliaOggi è in grado di anticipare, si scopre che

se con i correttivi, la lista degli atenei con i bilanci in rosso si ferma a sette, senza questi precipita fino a 36

cioè oltre la metà degli atenei, fatta esclusione per quelli privati. A complicare ulteriormente la situazione ci

sono i tagli già annunciati per il sistema accademico che per il 2011 ammonteranno ad oltre 1 miliardo di

euro, ma anche l'aumento naturale delle anzianità che ogni anno gonfia le uscite fisse per il personale. Chi

sfora. Nella situazione attuale, secondo i criteri di calcolo usati normalmente il blocco scatterebbe già per

sette università: la più lontana dal tetto è l'università di Urbino Carlo Bo il cui rapporto tra assegni fissi e

Fondo del finanziamento ordinario per il 2009 arriva addirittura al 102,72%, senza applicare la normativa

vigente invece arriverebbe addirittura a 106,49%. Al secondo posto c'è l'ateneo di Cassino che per buste

paga spende il 95,67% (senza correttivi 100,28%) dell'assegno staccato ogni anno dallo stato, seguita

dall'ateneo di Bari con il suo 93,33%, dell'Aquila 92,35% i cui conti «puri» alla mano arrivano rispettivamente

al 99,58% e al 101,59%. Ma nella rete finiscono anche tante altre università che fino ad ora erano riuscite a

tenere i bilanci sotto soglia: dall'università di Roma Tor Vergata (99,15%) a quella di Udine (97,28%), dall'

università degli studi di Firenze (95,52%) alla seconda università degli studi di Napoli (105,48%). La norma. E

senza sconti e con i provvedimenti legislativi appena approvati e quelli in arrivo, molti atenei rischiano la

paralisi. La legge 1 del 2009 infatti blocca le università statali che entro il 31 dicembre di ogni anno hanno

superato il tetto del 90% del Fondo del finanziamento ordinario dall' indire concorsi nell'anno successivo. Una

norma contenuta invece nel disegno di legge in discussione al Senato porta fino al commissariamento tutti

quegli atenei in forte dissesto finanziario. Introducendo, nello stesso tempo, una contabilità economico-

patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra i ministeri dell'istruzione e del tesoro con debiti

e crediti saranno resi più chiari nel bilancio. Gli sconti. Il conteggio del rapporto tra spese di personale e fondo

statale è alleggerito ogni anno da una serie di correttivi in favore degli atenei. Uno è determinato sottraendo

dalle spese di personale (fisse e inderogabili) l'ammontare complessivo degli aumenti stipendiali maturati

nell'anno precedente, il secondo sottrae alla massa stipendiale le retribuzioni dei docenti assunti a seguito di

stipula di convenzione con enti esterni, l'ultimo invece impone di conteggiare per due terzi e non per intero, il

personale impegnato in attività assistenziale convenzionato con il Ssn nelle facoltà di medicina.

10/06/2010 30Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

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pari opportunità Lotta alle discriminazioni Un impegno per combattere le diseguaglianze Disparità di genere, generazionali e geografiche emergono da recenti studi di Inarcassa, che ha fotografato il

panorama odierno del mondo delle professioni. Le citate disparità risultano cruciali, secondo il recente studio,

nella determinazione di significative differenze salariali e nell'accesso al mondo delle professioni. La materia

è delicatissima e ha spinto Fondoprofessioni ad approfondire la tematica delle pari opportunità nel mondo

professionale. Dopo un primo incontro tra il mondo accademico e quello delle professioni, tenutosi a Roma lo

scorso 11 maggio, presso l'Hotel Sheraton, in occasione del Tavolo Tecnico su «Professioni e Pari

opportunità. Diseguaglianze di genere, generazione e distribuzione geografica», Fondoprofessioni ha fissato

un nuovo incontro, in calendario il prossimo 22 luglio, sempre a Roma, per lanciare il «Laboratorio sulle Pari

opportunità», un momento di analisi e approfondimento in vista del «Forum sulle Pari opportunità», previsto

per il prossimo autunno, dove verranno presentate e dibattute nel confronto politico e istituzionale le tesi e i

documenti raccolti dal Fondo sulle 3 G (disparità di genere, generazionali e geografiche).Dal confronto con il

mondo accademico, rappresentato in occasione del Tavolo Tecnico da Giovanna Vicarelli, docente della

facoltà di economia presso l'Università Politecnica delle Marche, Maria Malatesta, docente di storia delle

professioni all'Università di Bologna e da Willem Tousijn, sociologo del lavoro all'Università di Torino, sono

emersi gli elementi di criticità del professionalismo italiano, unitamente alle principali tematiche legate al

diritto di cittadinanza e riconoscimento sociale derivanti dalla pari dignità sul lavoro. Le riflessioni del Tavolo

tecnico del maggio scorso troveranno, in occasione della riunione del 22 luglio, pieno sviluppo attraverso la

stesura dei documenti da presentare al «Forum delle Pari opportunità», che rappresenterà la sintesi e il

confronto su temi cruciali legati alla pari dignità dei lavoratori del comparto delle professioni. Nel mondo delle

attività intellettuali è in atto una profonda revisione culturale che mira, in linea con gli obiettivi europei, a

colmare le disuguaglianze nel mondo del lavoro: dal divario salariale tra i sessi fino alle problematiche che

incontrano i giovani nel momento del loro accesso alla professione. Il «Forum sulle Pari opportunità»,

promosso da Fondoprofessioni, si pone infatti l'obiettivo di introdurre e discutere temi legati al valore della

pari dignità non solo di genere, ma di provenienza geografica e generazione. Quindi di ridefinire i contenuti

del professionalismo, procedendo nell'ottica del pari riconoscimento sociale dei lavoratori del comparto..

10/06/2010 31Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

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L'ANALISI Se anche la sinistra mette i vecchi contro i giovani Gira in Italia un pericoloso luogo comune che contrappone i figli ai padri: una trovata demagogica che nonaffronta né risolve i problemi. Come dimostra la questione dei "fuori ruolo" nelle Università Il vero problemaLa questione generazionale esiste ma è in primo luogo una questione economica e sociale che attiene ainuovi rapporti tra capitale e lavoro: un'analisi che oggi è del tutto assente Michele Ciliberto Come ci ha spiegato a suo tempo Flaubert il mondo è retto dai "luoghi comuni", i quali nascono dalla realtà

concreta, di cui sono, al tempo stesso, una interpretazione. Oggi, uno dei "luoghi comuni" più diffusi è

costituito dai "giovani". Ne parlano i giornali, le televisioni, esponenti del governo e dell'opposizione: tutti

lamentano la situazione disgraziata in cui si trovano i "giovani" e sottolineano la necessità di prendere

provvedimenti adeguati, e urgenti, per cercare di rimediare a questa situazione. È una "notte" in cui si celano

populismo e demagogia, i quali servono a tutto, fuorché a porre in modi concreti e realistici il problema. I

"giovani": intanto, quali giovani? Di chi stiamo parlando quando parliamo dei giovani? Certo, esiste una

dimensione generazionale, quella serie complessa di elementi che fanno di una "generazione" una

"generazione". Ma nel suo ambito è necessario fare le indispensabili distinzioni: in Italia, i "giovani" del nord e

quelli del sud; quelli provenienti da famiglie agiate e quelli che nascono in famiglie povere; i figli dei "nativi" e

quelli degli "immigrati": tutte differenze che dovrebbero essere elementari e che, invece, vengono dissolte in

una melassa che serve solo a mantenere intatti gli equilibri dati e i privilegi attuali. La specificità della

"questione generazionale" non può, e non deve, essere cancellata; ma è sempre, e in primo luogo, una

questione di carattere economico, una questione sociale. Senza interrogarsi sui problemi, e le forme, oggi del

dominio sociale, sulle modalità che ha oggi assunto il rapporto tra "capitale" e "lavoro" - e uso

provocatoriamente una coppia tipicamente marxiana - non si intendono i modi nuovi in cui si pone oggi la

"questione generazionale", le ragioni per le quali una intera "generazione" sta decadendo, con costi inauditi

sia sul piano sociale che su quello personale, individuale, esistenziale. Sarebbe il momento di avviare una

seria analisi dei motivi strutturali che stanno alla base di questa crisi così acuta. Invece alle analisi concrete si

sostituiscono i lamenti demagogici e alla critica di ordine sociale si sovrappone, artificiosamente, un conflitto

di ordine generazionale. Piuttosto che individuare le ragioni reali di questa situazione si spingono i "giovani"

contro i "vecchi", secondo un modulo tipico delle ideolog i e c o n s e r v a t r i c i e r e a z i o n a r i e : c o m e

s e "vecchi" e "giovani" fossero due categorie politiche ed economiche in grado di farci comprendere,

affrontare e superare la "crisi" attuale. Colpisce ad esempio - soprattutto per la parte politica da cui proviene -

il documento sulla Università approvato dall'ultima Assemblea del Partito Democratico; colpisce anzitutto per

il linguaggio volutamente utilizzato, incentrato s u l l ' a p o l o g i a d e l l a " d i s c o n t i n u i t à " , d e l l a

"innovazione", della "rivoluzione"; un lessico, verrebbe da dire, di tipo futurista e , come tale, velleitario,

inconcludente. La "rivoluzione" è una cosa seria, basata su analisi concrete, specifiche, documentate. Niente

di tutto questo nel documento approvato quasi all'unanimità dall'Assemblea: serie, ma ovvie parole

sull'autonomia dell'Università, sulla necessità di un saldo rapporto tra Stato e Regioni, sull'aumento

dell'efficienza e delle risorse, sulla istituzione dell'Agenzia per la ricerca e l'innovazione, su una

programmazione strategica per definire il futuro dell'Università, sulla valorizzazione del dottorato di ricerca...

Intendiamoci: alcune proposte sono nuove (la tenure track ); ma il clou del Documento è nello "shock

generazionale" (così è scritto): cioè nel mandare forzosamente in pensione tutti i professori ora in servizio a

65 anni - cioè i "vecchi" - per fare spazio ai "giovani" . Forse è una proposta fatta per colpire e fare parlare del

Pd e della sua "politica": non per nulla il quindicinale CampusPro ha avviato un mini sondaggio per vedere il

consenso che essa riscuote nell'Università, trasformandolo - se favorevole - in un'arma per licenziare i

professori universitari troppo "vecchi": una nuova forma della democrazia plebiscitaria oggi di moda in Italia.

Non è questa la strada da seguire: su queste colonne ho preso posizione contro il "fuori ruolo" dei professori

che è stato opportunamente eliminato; nè ho alcun complesso di Erode. Anzi. Vorrei però ricordare che,

10/06/2010 23Pag. L Unita - Ed. nazionale(diffusione:54625, tiratura:359000)

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come diceva Labriola, è la "tradizione" che ci tiene nella storia, e che questo vale anche - e soprattutto - per l'

Università. Con gli shock generazionali si va poco lontano, mentre si può facilmente precipitare nella

barbarie. Con una perdita secca per tutti: tanto i "vecchi" quanto i "giovani".

Foto: Una studentessa all'Università di Roma La Sapienza

10/06/2010 23Pag. L Unita - Ed. nazionale(diffusione:54625, tiratura:359000)

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Sale, pressione e obesità Lotta all'ipertensione l' Università di Foggia in unprogetto nazionale LE ATTIVITÀ L'Università di Foggia in un progetto nazionale sulla lotta all'ipertensione. Il 14 giugno, al ministero della

Salute a Roma, si terrà il convegno "Abuso di sale, obesità e ipertensione. Meno sale, più salute: vicini alla

soluzione?". Il convegno è l'oc - casione per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra consumo di sale, obesità

ed ipertensione arteriosa, al centro della Giornata mondiale contro l'ipertensione. Durante il convegno

saranno presentati i risultati preliminari del progetto "Buone pratiche sull'alimentazione: valutazione del

contenuto di sodio, potassio e iodio nella dieta degli italiani", coordinato dall'Università di Napoli Federico II,

con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, l'Università

Cattolica di Campobasso, l'Università di Foggia e la Fondazione per l'Ipertensione Arteriosa. Obiettivo del

progetto è raccogliere dati sul consumo medio giornaliero di sodio, potassio e iodio pro-capite in un campione

rappresentativo della popolazione italiana adulta e della popolazione italiana di età pediatrica (6-18 anni),

nonché in un campione di popolazione adulta affetta da ipertensione arteriosa. Per l'Università di Foggia

interverrà. Angelo Campanozzi, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e del Lavoro - settore

scientifico-disciplinare Pediatria generale e specialistica - con una relazione di presentazione del

sottoprogetto Minisal Gircsi. Il progetto prevede anche la valutazione del contenuto medio di sodio in

campioni di pane e prodotti da forno, su base regionale.

09/06/2010 5Pag. La Gazzetta Del Mezzogiorno - Foggia(tiratura:63756)

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Spin-off tra il Consorzio Ferrara Ricerche, l' Università , le aziende locali e le istituzioni Nasce la «fabbrica della salute» Nella città estense una "casa" per tenersi sani - Brevettato il «pane del cuore» DI REMIGIO ROSSI * E ROBERTO FERRARI ** A Ferrara, davanti al Palazzo dei Diamanti nasce la prima

"Fabbrica della salute". Il progetto, un recentissimo spin-off, è frutto della collaborazione fra il Consorzio

Ferrara Ricerche, la facoltà di Medicina, produttori locali e istituzioni. Il primo passo è stato "Ferrara, Città

della Prevenzione", sviluppato nel 2009, in collaborazione con il ministero della Salute e l'Istituto superiore di

Sanità. Si è trattato di screening condotti sugli oltre 4.000 visitatori della prima mostra della Fondazione

Ermitage sul "Garofalo", tenutasi al Castello Estense. I risultati sono stati pubblicati sulle migliori riviste

cardiologiche internazionali. Il campione rappresentava individui colti, motivati e, sorprendentemente, il 52%

presentava profili di rischio cardiovascolare. Ora questa esperienza viene ampliata e resa permanente, con

uno spazio dedicato a Palazzo Turchi di Bagni. La "Fabbrica della salute" sarà un luogo dove tutti i cittadini di

Ferrara (e non) potranno, gratuitamente, ricevere una fotografia del loro rischio cardiovascolare, oncologico,

pneumologico ecc. Una "casa" dove incontrare professionisti della prevenzione (l'Università ha creato una

scuola ad hoc), a disposizione per spiegare come mantenersi sani. Con tanto di cucina dove i cittadini

possono frequentare lezioni culinarie per una dieta funzionale alla salute, fare la spesa al supermercato con

esperti, incontrare psicologi per capire come contrastare abitudini nocive che conducono all'obesità e al

tabagismo. La sede è vicina all'orto botanico dove i bambini delle scuole elementari potranno lavorare e

sperimentare e si sta dotando di uno spazio televisivo per esportare questo modello a livello nazionale. Infine,

verrà attivato un "laboratorio scientifico/epidemiologico" per capire i vantaggi in termini di salute pubblica

offerti dal progetto grazie alla Scuola di ricercatore clinico ed epidemiologico dell'Università. Lo spazio sarà

inaugurato in ottobre, in coincidenza con l'inaugurazione dell'anno accademico. Ma il progetto è già iniziato. Il

primo atto è stato il deposito del marchio "Pane del cuore", brevettato dall'Università. Si tratta di un pane

bianco, arricchito di Omega 3, di fibre e senza sale, quindi, particolarmente adatto per diabetici (le fibre

riducono l'assorbimento intestinale di glucosio), ipertesi (niente sale) e cardiopatici (gli omega 3 proteggono il

cuore). Si sta per concludere un accordo con le Coop per la commercializzazione di questo prodotto su vasta

scala. È di prossima introduzione inoltre un pane alle mele, da distribuire nelle scuole come salutare

merendina. Un vero e proprio progetto per educare "il palato" e introdurre i bambini fin da piccoli alle regole

della buona alimentazione. E ancora, stiamo realizzando menù funzionali alla salute, completi per differenti

patologie (oncologia, diabete, ipertensione ecc.) da commercializzare surgelati (da qui il coinvolgimento

anche dell'industria del freddo) con quantità e ingredienti ottimali. I primi clienti saranno gli ospedali: i menù

saranno infatti certificati dall'Università, che ha tradizione in campo di alimentazione e si pregia di aver

pubblicato assieme alla Società europea di cardiologia due libri di cucina, uno per ipercolesterolemici e uno

per diabetici. Un terzo è in cantiere: "The European Cook Book" da esportare in tutto il Continente. Sempre

per le scuole realizzeremo invece menù funzionali, a disposizione delle mense e l'attività fisica giornaliera

farà parte del programma didattico. Questo progetto non rappresenta un'operazione nuova per l'Università

degli Studi di Ferrara dove, negli ultimi anni, sono state fondate 18 società spin-off in cui hanno trovato

occupazione più di 200 giovani. Relativamente all'attività brevettuale conta oggi un portafoglio di circa 40

invenzioni nel campo delle scienze della vita, chimico-farmaceutiche, chimica, ingegneria, scienze della terra

e fisica. Di recente è stato ottenuto un altro importante risultato, che l'ha classificata al primo posto (con un

peso del 7,19%) tra le Università statali nazionali col più elevato numero di brevetti riconosciuti. Numeri che la

rendono il primo ateneo in Italia per la ricerca applicata. L'Università vuole essere un traino per l'intera città.

Solo negli ultimi sei anni l'ateneo ha ristrutturato oltre 30.000 metri quadrati di edifici storici, siamo leader nel

fotovoltaico per energia pulita. Altri punti cardine della "Fabbrica della salute" sono il Parco urbano e il Centro

sportivo universitario, che assieme a 8 chilometri di mura medievali percorribili a piedi o in bicicletta, rendono

Ferrara una palestra unica, piacevole e colta, dove dedicarsi all'esercizio fisico giornaliero in assoluta

08/06/2010 18Pag. Il Sole 24 Ore Sanita' - N.22 - 8 giugno 2010(tiratura:30000)

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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 10/06/2010 55

Page 56: CNOP - ORDINE DEGLI PSICOLOGI - psicamp.it · in termini economici, ma anche dal punto di vista della tutela della salute e delle condizioni di lavoro. Spicca, Spicca, infatti, tra

sicurezza, con i dovuti defibrillatori assistiti dai professionisti della prevenzione. Il progetto è ambizioso, ma l'

Università di Ferrara ha i conti in regola, grazie all'operato negli anni scorsi di un rettore esperto di Economia

come Patrizio Bianchi. Inoltre possiede le dimensioni giuste e l'entusiasmo necessario. Il pane del cuore è un

fatto concreto, così come Ferrara Arte e Prevenzione. La Fabbrica sta per essere inaugurata, la scuola per i

professionisti della prevenzione partirà a settembre, gli spin-off sono già attivi. Questo è il ruolo di un'

Università moderna che non deve offrire solo buona didattica e buona ricerca, proiettata nel futuro,

protagonista nel panorama nazionale e internazionale, ma anche concretamente calata nella realtà, integrata

nel contesto di riferimento e attenta a offrire risposte concrete ai bisogni attuali. D'altra parte il nostro motto è

"da 600 anni guardiamo avanti". Proprio per questo l'obiettivo per i prossimi anni è proseguire su questa

strada, portando l'Università sempre più "fuori dalle mura". * Presidente Consorzio Ferrara Ricerche **

Direttore della Clinica cardiologica Università di Ferrara Presidente della Società europea di Cardiologia

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