co i.opac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/corriere... · co i. antrtr . i. nrtt...

4
GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO Le lettere non aflran inono. NEP' [L'H INDICAZIONI ED AVVERI' ENZ E o Direzione ed '''/r) Pisa, Tipografia Ci Dirotture F. CO TI. i Amministratore R. NIF.' I manoscritti n C0141_4EGII(.) DI 1 13 ISA. CAN DI DATI D' OPPOSIZIONE t92 uo ( ce-cog&crígo~e' :crc ( AIR! I 1 > 1 . : la I I \i'l EMITA, DI PISA. alaf ee ni s ta ia te- an- Sse Anno XIV. Num. 34 s_z^1. 22 Maggio 16. a. ••••••• a> n■wir ABBUONAMENTI ED INSERZIONI - Un anno L 3, un semestre L. 1,60. , Un numero kent, 5: arretrato, 10 Inserzioni dopo la firrni31 . el Gerente Cent, 40 per linea o spazio corrispondelte. Avvisi Cent. 20 per linea o spazio di linea. SERVIZIO TELEGRAFICO Eh re rt. CATANIA, 20, ore 7 30 pomeridiane. - Il fe- nomeno eruttivo è cresciuto d intensità. La corrente della lava minaccia Belpasso. Gran parte degli abitanti di questo paeRe e di Nicolosi sono fuggiti. 1, Il numero dei visitatori è grandissimo. In questo momento il fumo cuopre una, parte del cielo. Da alcuni punti di Catania l' eruzione si os- serva in tutto il suo orrore. Il panico cresce sempre. Le scosse e i boati sono incessanti Le autorità, l' arcivescovo e il clero soccorrono e consolano gli abitanti. ATENE, 20. — Tricupis sottoporrà domattina al Re la lista dei nuovi ministri. Si ha da Larissa: « I turchi attaccarono i posti greci, che furo- no rinforzati. Ciò avvenne mentre la Grecia arre- stava la marcia delle sue truppe verso la frontiera e prendeva misure per fare indietreggiare le linee verso l' interno. Temesi che un conflitto non possa evitarsi, se i turchi non danno ordini severi per allontanare le truppe dalla frontiera greca. POSEN, 20, — Il Kuryer Poznanski annun- zia che il vescovo Karytkswki e il vicario generale Dikowski, incaricati dall' arcivescovo Dinder, as- sunsero dal connnissario reale Perkuhn la consegna della mensa arcivescovile, che dal 9 giugno 1874 dipendeva dall' amministrazione reale. BERLINO, 20. — La National Zeitwng è informata che la Prussia presentò al Bund.esrath la proposta di proclamare un piccolo stato d' asse- dio a Spremberg, distretto di Francoforte sull' Oder. PIETROBURGO, 20 — Un ukase dello Czar fu indirizzato alla flotta del Mar Nero; esso dice: «La flotta che fu distratta, nel 1856, rinasce con grande gioia della Russia ». Soggiunge: « Vogliamo lo sviluppo pacifico e il benessere del popolo rnsso, ma le circostanze possono inceppare questi desi- derii ed obbligarci a difendere colle armi la di- gnità dell'impero. Voi la difenderete come me, con devozione e mostrerete la stessa fermezza dei vo- stri padri. Vi incarico di difendere sulle onde, testimoni del loro eroismo, 1' onore e la sicurezza della Russia ». VIENNA, 20 — Alle Camere dei deputati di Vienna e di Budapest, i ministri del commercio risposero oggi alle interpellanze sulla rottura dei negoziati commerciali tra l'Austria e la Rumania, rilevando che tale rottura fu cagionata dalla do- manda inaccettabile della Rumania, la cui accetta- zione avrebbe rovesciato le basi dell' unione doga- nale e commerciale fra l'Austria e l'Ungheria. BERLINO, 20. — fl Reichstag ha approvato in seconda lettura il progetto per la tassa sugli zuccheri, come fu proposto dal governo. BERLINO, 20. — Bismarck, accompagnato dal conte Rantzau, è partito in serata per Friedri- chsland. La Post annunzia che il Consiglio federale approvò la proposta della Prussia circa il piccolo stato d'assedio a Spremberg. 'ME» 1111M. 11)1:3 12 ...'"11 1S ROMA. 20 maggio. Non vi avrei scritto oggi, alla vigilia delle elezioni, se non fosse mio dovere di parlarvi di un avvenimento di tanta importanza qual' è un discorso del De- pretis, e dell' impressione che ha fatta non solo sui suoi avversari, ma anche SU i più caldi favoreggiatori. Il banchetto fu dato ali' Hotel Qui- Tinale. I convitati erano 180 e fra essi i quattro candidati ministeriali di Roma, ai quali per altro l' on. Depretis non fece mai neppure allusione : vi erano ministri, segretari generali ed altre no- tabilità. Con tutto questo non erano che cento ottanta : ed è doloroso per i ministeriali il pensare che il loro capo non ha avuto la forza necessaria la coscienza di sè per rivolgersi, anche questa volta, al pubblico. Potrete leggere il discorso Depretis sui giornali ministeriali che lo riprodu- cono : io non potrei neanche darvene un sunto. Solamente fu notato che fra le cose che si vantò di aver fatto era l' aboli- zione del macinato che pure fu da lui avversata fin che potè, fino a chiamarlo un atto di demagogia finanziaria. Ebbe molti applausi appena si alzò : ed altri pochi quando parlò dei partiti storici e del Campidoglio : del resto fu ascoltato da principio con attenzione, ma finì stancando tutti, e salutato da pochi e freddi applausi. Un' impressione dolorosa, in suiso di sconforto: una gora morta insomma, ecco che cosa lasciò il discorso del vec- chio. Non un pensiero elevato, non un concetto che sortisse dai soliti luoghi comuni. Quando egli disse che egli e il suo partito si sottoponevano ad un giudizio dal quale non avrebbero avuto appello se non alla storia, gli astanti lo guar- darono con dolore, con stupore: difatti egli si dava l' aria di promettere che se le urne non gli resultavano favorevoli ci avrebbe fatto la grazia di non ricor- rere ad un colpo di stato. Tanto era il sentimento di sconforto e di paura che traspira da tutto il di- scorso, che egli, pur di cercare uno scampo, ha nuovamente rinnegato il connubio Minghetti, e parlando della nuova maggioranza da costituirsi ha attribuito alla destra una dedizione piena, volontaria e incondizionata alle sue idee. E questo non sarà certo nelle idee del Minghetti. Domani sera alle 8 30 parlerà Cai- roli, all' Apollo al pubblico, e avrà ben altro effetto la parola d' un uomo sempre giovane e generoso di cuore e d' intel- letto, di quella biascicata da questo va- letudinario che parla si può quasi dire dalla sua camera da letto. Le notizie ricevute dalla provincia son ben lontane dall' esser così liete per il governo come si affannano a diffon- dere i giornali officiosi. La battaglia sa- rà per tutto seria ed accanita; ma è certo che anche se il resultato non fos- se pienamente conforme ai nostri desi- deri, per il Depretis la è finita, e spe- riamo per sempre. In tutte le regioni la agitazione è vivissima : e dove è agitazione la verità si fa strada e vince ; i libelli che il go- verno ha fatto sorgere coi fondi della prostituzione, diffusi a larga mano agli scribacchini venderecci delle provincie, hanno oramai stomacato la coscienza popolare; le promesse che il ministero e i suoi candidati spargono a larga mano, irritano le popolazioni che non possono credere a Depretis e ai suoi amici che egli sul serio prometta ora, in queste poche ore che precedono le elezioni, tutto quello che non ha fatto in dieci anni di potere, e che non ha voluto fare allora e non potrà in. se- guito. Intorno al governo, fra gl' impiegati, fra gli aderenti, nella stampa, si respira un' aria di funerale che consola: pro- prio consola perchè fa capire che infine la necessità di moralizzare, e ridurre alle forme costituzionali il governo, e toglierlo ai raggiri di palazzo, e alle influenze d'anticamera, è nella coscienza di tutti. funzionario di pubblica sicurezza per- chè, parlò delle persecuzioni e delle Véig- sazioni di Romagna. Bella interpetrazione di legge, e co- moda sopra tutto. Lo studente Tedeschi dichiarò che renunziava alla parola perché l' animo lo spingeva a dir cose, che la polizia -non avrebbe permesso: ed egli non vo- leva dar luogo a provocazioni. Tutti allora gridarono: viva i depu- tati d' opposizione viva gli studenti - li- berali, viva Carducci. Sciolta la raunanza il simonew parti accompagnato da numeroso segui to per recarsi a Calci ove doveva in. contrarsi con l' onorevole Panattozni Comizio di Calci. A Calci i deputati Simonelli e l'a- 'Ratto:ai ebbero una entusiastica acco- glienza alle grida: viva Sinaonelli, viva Panattoni, viva Carducci, viva Man- Chi conosce il paese apprezzerà bene il fatto che numeroso popolo venuto ad incontrare i due candidati al ponte Zie. chini, gli accompagnò fino al Teatro a Ca,stelmaggiore. Nel teatro erano cinquecento persone.: perché di più. non ce n' entrano : il palco scenico stivato, l' atrio pieno, e un gruppo numeroso all' ingresso. Il Panattozai presentato dal cava- lier Mazzetti, pronunziò un bellissimO discorso ; un vero programma politico, salutato da applausi fragorosi : affermò la solidarietà di tutti i quattro candi- dati d' opposizione, a nome dei qUali parlava : censurò il governo di Depre- tis, per il monopolio delle ConvenziOni, il dissesto della finanza, le umiliazioni 'al- i' estero, le persecuzioni alla libertà nel- l' interno e sopratutto il disgregamento dei partiti nazionali, opera deleteria del trasformismo. Disse che oramai la lotta si combatte fra due correnti chia- re e decise: i servitori con Depretis, co- loro che difendono la dignità umana, contro Depretis. È impossibile ridire l' entusiasmo 'con cui furono applaudite tutte le pa- role del' Panattoni dalla folla che pen- deva ansiosa dalle sue labbra. Ftt ,. .un trionfo oratorio. Parlarono anche l' avvocato Sirno- nelli ed alcuni Studenti, tutti applaudi- tissimi : e finalmente l' on. Sfilameli& malgrado la stanchezza e il disagio, volle salutare e ringraziare i Calcesatd Comizio di Navacchio. Ieri il candidato Sbattutegli Si recò a Navacchio per presentarsi agli elet- tori di quella località. Fu accolto dalla banda e da nume- rosa popolazione che andò ad incontrar- lo' fino alla stazione della tramvia. Giuntt, al paese, dove fu accolto da acclamazioni calorosissime, e salito so- pra un palco appositamente eretto od elegantemente addobbato, fu presentato con bellissime parole del sig. Ingegnere Semiro Mugnai e quindi rivolse la pa- rola agli elettori accorsi, circa un mi- gliaio di persone. Ringraziò della cortese e festosa ac- coglienza: disse degl' immondi calunnia- -tori che lo perseguitano fino nell' ono- re che egli ha la coscienza di traman- dare ai suoi figli puro ed incontaminato come lo ebbe dagli avi. Che egli non ha bisogno di sviluppare un program- ma: che il suo programma è nelle sue opere : il suo passato è garanzia del- l' avvenire. Parlò delle convenzioni ferroviarie, dei trattati di commercio, delle casse- pensioni per gli operai. Disse delle convenzioni ferroviarie, contratto mostruoso, disastroso per l' e- conomia della nazione, gravoso per la finanza, che dette GO mila famiglie in mano a privati speculatori, il cui inte- resse è di sminuire i salari, di ridurre lo scarso pane degli impiegati. E disse che questo contratto - deve I essere revocato, anche se questa revoca dovesse portare un nuovo momentaneo aggravio alle nostre finanze. Invitò gli elettori a votare la sche- da compatta dell' opposizione: noi siamo solidali, disse, o tutti trionferemo o tut- ti soccomberemo. La nostra lotta è lot- ta di idee non d' uomini: chi vuole i mo nopoli, chi vuole il favoritismo per i ricchi, chi vuole il privilegio, voti per Depretis e i suoi: chi vuole lo sviluppo delle idee liberali, la redenzione delle classi operaie, la protezione del com- mercio e del lavoro è con noi: con noi chi vuole la prosperità del paese, la sua dignità all' estero. Ogni frase del!' oratore fu salutata da fragorosi applausi: innumerevoli fu- rono le grida: viva Carducci, viva Siano- nelli, viva i deputati di opposizione, ab- basso Depretis, abbasso i calunniatori, abbasso la malva. Parlò poi uno studente romagnolo, che stigmatizzò il governo Depretis, e fu interrotto in nome della legge da un ..~11111111111~~111.01ar-~~~~

Upload: truongdan

Post on 23-Mar-2019

221 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO Le lettere non aflran inono.

NEP' [L'H INDICAZIONI ED AVVERI' ENZE o Direzione ed '''/r)Pisa, Tipografia CiDirotture F. CO TI. iAmministratore R. NIF.'

I manoscritti n

C0141_4EGII(.) DI 113ISA.

CAN DI DATI D' OPPOSIZIONE

t92 uo (

ce-cog&crígo~e'

:crc

( AIR! I •

1 > 1.: la II \i'l EMITA,

DI PISA.

alaf

ee

nis taia

te-an-Sse

Anno XIV. Num. 34

s_z^1. 22 Maggio 16.a.

•••••••

a>

n■wir

ABBUONAMENTI ED INSERZIONI-

Un anno L 3, un semestre L. 1,60.,Un numero kent, 5: arretrato, 10Inserzioni dopo la firrni31 .el Gerente Cent, 40

per linea o spazio corrispondelte.Avvisi Cent. 20 per linea o spazio di linea.

SERVIZIO TELEGRAFICO

Eh

re

rt.

CATANIA, 20, ore 7 30 pomeridiane. - Il fe-nomeno eruttivo è cresciuto d intensità.

La corrente della lava minaccia Belpasso.Gran parte degli abitanti di questo paeRe e di

Nicolosi sono fuggiti. 1,

Il numero dei visitatori è grandissimo.In questo momento il fumo cuopre una, parte

del cielo.Da alcuni punti di Catania l' eruzione si os-

serva in tutto il suo orrore. Il panico crescesempre.

Le scosse e i boati sono incessantiLe autorità, l' arcivescovo e il clero soccorrono

e consolano gli abitanti.ATENE, 20. — Tricupis sottoporrà domattina

al Re la lista dei nuovi ministri.Si ha da Larissa:« I turchi attaccarono i posti greci, che furo-

no rinforzati. Ciò avvenne mentre la Grecia arre-stava la marcia delle sue truppe verso la frontierae prendeva misure per fare indietreggiare le lineeverso l' interno. Temesi che un conflitto non possaevitarsi, se i turchi non danno ordini severi perallontanare le truppe dalla frontiera greca.

POSEN, 20, — Il Kuryer Poznanski annun-zia che il vescovo Karytkswki e il vicario generaleDikowski, incaricati dall' arcivescovo Dinder, as-sunsero dal connnissario reale Perkuhn la consegnadella mensa arcivescovile, che dal 9 giugno 1874dipendeva dall' amministrazione reale.

BERLINO, 20. — La National Zeitwng èinformata che la Prussia presentò al Bund.esrathla proposta di proclamare un piccolo stato d' asse-dio a Spremberg, distretto di Francoforte sull' Oder.

PIETROBURGO, 20 — Un ukase dello Czarfu indirizzato alla flotta del Mar Nero; esso dice:«La flotta che fu distratta, nel 1856, rinasce congrande gioia della Russia ». Soggiunge: « Vogliamolo sviluppo pacifico e il benessere del popolo rnsso,ma le circostanze possono inceppare questi desi-derii ed obbligarci a difendere colle armi la di-gnità dell'impero. Voi la difenderete come me, condevozione e mostrerete la stessa fermezza dei vo-stri padri. Vi incarico di difendere sulle onde,testimoni del loro eroismo, 1' onore e la sicurezzadella Russia ».

VIENNA, 20 — Alle Camere dei deputati diVienna e di Budapest, i ministri del commerciorisposero oggi alle interpellanze sulla rottura deinegoziati commerciali tra l'Austria e la Rumania,rilevando che tale rottura fu cagionata dalla do-manda inaccettabile della Rumania, la cui accetta-zione avrebbe rovesciato le basi dell' unione doga-nale e commerciale fra l'Austria e l'Ungheria.

BERLINO, 20. — fl Reichstag ha approvatoin seconda lettura il progetto per la tassa suglizuccheri, come fu proposto dal governo.

BERLINO, 20. — Bismarck, accompagnato dalconte Rantzau, è partito in serata per Friedri-chsland.

La Post annunzia che il Consiglio federaleapprovò la proposta della Prussia circa il piccolostato d'assedio a Spremberg.

'ME» 1111M.

11)1:312...'"111S

ROMA. 20 maggio.

Non vi avrei scritto oggi, alla vigiliadelle elezioni, se non fosse mio doveredi parlarvi di un avvenimento di tantaimportanza qual' è un discorso del De-pretis, e dell' impressione che ha fattanon solo sui suoi avversari, ma ancheSUi più caldi favoreggiatori.

Il banchetto fu dato ali' Hotel Qui-Tinale. I convitati erano 180 e fra essii quattro candidati ministeriali di Roma,ai quali per altro l' on. Depretis nonfece mai neppure allusione : vi eranoministri, segretari generali ed altre no-tabilità.

Con tutto questo non erano che centoottanta : ed è doloroso per i ministerialiil pensare che il loro capo non ha avuto

la forza necessaria nè la coscienza di sèper rivolgersi, anche questa volta, alpubblico.

Potrete leggere il discorso Depretissui giornali ministeriali che lo riprodu-cono : io non potrei neanche darvene unsunto.

Solamente fu notato che fra le coseche si vantò di aver fatto era l' aboli-zione del macinato che pure fu da luiavversata fin che potè, fino a chiamarloun atto di demagogia finanziaria.

Ebbe molti applausi appena si alzò :ed altri pochi quando parlò dei partitistorici e del Campidoglio : del resto fuascoltato da principio con attenzione,ma finì stancando tutti, e salutato dapochi e freddi applausi.

Un' impressione dolorosa, in suisodi sconforto: una gora morta insomma,ecco che cosa lasciò il discorso del vec-chio. Non un pensiero elevato, non unconcetto che sortisse dai soliti luoghicomuni.

Quando egli disse che egli e il suopartito si sottoponevano ad un giudiziodal quale non avrebbero avuto appellose non alla storia, gli astanti lo guar-darono con dolore, con stupore: difattiegli si dava l' aria di promettere che sele urne non gli resultavano favorevolici avrebbe fatto la grazia di non ricor-rere ad un colpo di stato.

Tanto era il sentimento di sconfortoe di paura che traspira da tutto il di-scorso, che egli, pur di cercare unoscampo, ha nuovamente rinnegato ilconnubio Minghetti, e parlando dellanuova maggioranza da costituirsi haattribuito alla destra una dedizionepiena, volontaria e incondizionata allesue idee. E questo non sarà certo nelleidee del Minghetti.

Domani sera alle 8 30 parlerà Cai-roli, all' Apollo al pubblico, e avrà benaltro effetto la parola d' un uomo sempregiovane e generoso di cuore e d' intel-letto, di quella biascicata da questo va-letudinario che parla si può quasi diredalla sua camera da letto.

Le notizie ricevute dalla provinciason ben lontane dall' esser così liete peril governo come si affannano a diffon-dere i giornali officiosi. La battaglia sa-rà per tutto seria ed accanita; ma ècerto che anche se il resultato non fos-se pienamente conforme ai nostri desi-deri, per il Depretis la è finita, e spe-riamo per sempre.

In tutte le regioni la agitazione èvivissima : e dove è agitazione la veritàsi fa strada e vince ; i libelli che il go-verno ha fatto sorgere coi fondi dellaprostituzione, diffusi a larga mano agliscribacchini venderecci delle provincie,hanno oramai stomacato la coscienzapopolare; le promesse che il ministeroe i suoi candidati spargono a largamano, irritano le popolazioni che nonpossono credere a Depretis e ai suoiamici che egli sul serio prometta ora,in queste poche ore che precedono leelezioni, tutto quello che non ha fattoin dieci anni di potere, e che non havoluto fare allora e non potrà in. se-guito.

Intorno al governo, fra gl' impiegati,fra gli aderenti, nella stampa, si respiraun' aria di funerale che consola: pro-prio consola perchè fa capire che infinela necessità di moralizzare, e ridurrealle forme costituzionali il governo, etoglierlo ai raggiri di palazzo, e alleinfluenze d'anticamera, è nella coscienzadi tutti.

funzionario di pubblica sicurezza per-chè, parlò delle persecuzioni e delle Véig-sazioni di Romagna.

Bella interpetrazione di legge, e co-moda sopra tutto.

Lo studente Tedeschi dichiarò cherenunziava alla parola perché l' animolo spingeva a dir cose, che la polizia-non avrebbe permesso: ed egli non vo-leva dar luogo a provocazioni.

Tutti allora gridarono: viva i depu-tati d' opposizione viva gli studenti - li-berali, viva Carducci.

Sciolta la raunanza il simonewparti accompagnato da numeroso seguito per recarsi a Calci ove doveva in.contrarsi con l' onorevole Panattozni

Comizio di Calci.A Calci i deputati Simonelli e l'a-

'Ratto:ai ebbero una entusiastica acco-glienza alle grida: viva Sinaonelli, vivaPanattoni, viva Carducci, viva Man-

Chi conosce il paese apprezzerà beneil fatto che numeroso popolo venuto adincontrare i due candidati al ponte Zie.chini, gli accompagnò fino al Teatro aCa,stelmaggiore.

Nel teatro erano cinquecento persone.:perché di più. non ce n' entrano : ilpalco scenico stivato, l' atrio pieno, eun gruppo numeroso all' ingresso.

Il Panattozai presentato dal cava-lier Mazzetti, pronunziò un bellissimOdiscorso ; un vero programma politico,salutato da applausi fragorosi : affermòla solidarietà di tutti i quattro candi-dati d' opposizione, a nome dei qUaliparlava : censurò il governo di Depre-tis, per il monopolio delle ConvenziOni,il dissesto della finanza, le umiliazioni 'al-i' estero, le persecuzioni alla libertà nel-l' interno e sopratutto il disgregamentodei partiti nazionali, opera deleteriadel trasformismo. Disse che oramai lalotta si combatte fra due correnti chia-re e decise: i servitori con Depretis, co-loro che difendono la dignità umana,contro Depretis.

È impossibile ridire l' entusiasmo'con cui furono applaudite tutte le pa-role del' Panattoni dalla folla che pen-deva ansiosa dalle sue labbra. Ftt ,. .untrionfo oratorio.

Parlarono anche l' avvocato Sirno-nelli ed alcuni Studenti, tutti applaudi-tissimi : e finalmente l' on. Sfilameli&malgrado la stanchezza e il disagio,volle salutare e ringraziare i Calcesatd

Comizio di Navacchio.Ieri il candidato Sbattutegli Si recò

a Navacchio per presentarsi agli elet-tori di quella località.

Fu accolto dalla banda e da nume-rosa popolazione che andò ad incontrar-lo' fino alla stazione della tramvia.

Giuntt, al paese, dove fu accolto daacclamazioni calorosissime, e salito so-pra un palco appositamente eretto odelegantemente addobbato, fu presentatocon bellissime parole del sig. IngegnereSemiro Mugnai e quindi rivolse la pa-rola agli elettori accorsi, circa un mi-gliaio di persone.

Ringraziò della cortese e festosa ac-coglienza: disse degl' immondi calunnia-

-tori che lo perseguitano fino nell' ono-re che egli ha la coscienza di traman-dare ai suoi figli puro ed incontaminatocome lo ebbe dagli avi. Che egli nonha bisogno di sviluppare un program-ma: che il suo programma è nelle sueopere : il suo passato è garanzia del-l' avvenire.

Parlò delle convenzioni ferroviarie,dei trattati di commercio, delle casse-pensioni per gli operai.

Disse delle convenzioni ferroviarie,contratto mostruoso, disastroso per l' e-conomia della nazione, gravoso per lafinanza, che dette GO mila famiglie inmano a privati speculatori, il cui inte-resse è di sminuire i salari, di ridurrelo scarso pane degli impiegati.

E disse che questo contratto -deveI essere revocato, anche se questa revoca

dovesse portare un nuovo momentaneoaggravio alle nostre finanze.

Invitò gli elettori a votare la sche-da compatta dell' opposizione: noi siamosolidali, disse, o tutti trionferemo o tut-ti soccomberemo. La nostra lotta è lot-ta di idee non d' uomini: chi vuole i monopoli, chi vuole il favoritismo per iricchi, chi vuole il privilegio, voti perDepretis e i suoi: chi vuole lo sviluppodelle idee liberali, la redenzione delleclassi operaie, la protezione del com-mercio e del lavoro è con noi: con noichi vuole la prosperità del paese, la suadignità all' estero.

Ogni frase del!' oratore fu salutatada fragorosi applausi: innumerevoli fu-rono le grida: viva Carducci, viva Siano-nelli, viva i deputati di opposizione, ab-basso Depretis, abbasso i calunniatori,abbasso la malva.

Parlò poi uno studente romagnolo,che stigmatizzò il governo Depretis, efu interrotto in nome della legge da un

..~11111111111~~111.01ar-~~~~

~11100e.c.•

11~~1- ~1111111"="="2.

ai quali rammentò le altr.9.114ttaglie in-sieme combattute : parlò I trel governoche egli abbandonò appena accennavaa piegarsi al monopolio e alla reazione :stigmatizzò la condotta attuale del De-pretis : Invitò gli elettori alla concor-dia in nome dei principii e a votarcompatta la scheda d'opposizione. -L

Aneli' esso chiuse fra applausi inter-minabili.

Ettore Sighieri con calde parole rac-comandò agli elettori di votare com-patta la scheda di opposizione.

Quindi il cav. Mazzetti sciolse l' adu-nanza in mezzo ai gridi viva Carducci,Simonelli, Panattoni e Mannelli, vivaTommaso Simonelli, viva l' opposizione.

E così ebbe termine questa adu-nanza che sarà feconda di ottimi re-sultati.

Comizio di Pontedera.Riceviamo da uno dei nostri redat-

tori la seguente relazioneSiamo arrivati a Pontedera a mez-

zogiorno.I candidati di opposizione Carducci,

Simonelli„ Panattoni e Mannelli, rice-vuti alla stazione fra il plauso della fol-la, attraversano il paese lunghissimosotto continue acclamazioni. per recar-si al palazzo Mannelli, dove il professorCarducci si trattiene qualche momento.

Intanto nell' ampia galleria del Mer-cato si raccoglie una folla straordinariadi elettori pontederesi e di altri conve-nuti dai vicini paesi. Nè manca ad al-lietare la riunione la presenza di unacolta e gentile signora venuta dalla suavilla per udire ed ammirare l' illustrepoeta.

Intorno al palco predisposto per glioratori si aggruppano gli stendardi dellaSocietà. Artistica pontederese, della So-cietà dei Cappellai di Pontedera, primae seconda sezione, della Società dei sar-ti e la bandiera abbrunata del CircoloMazzini.

Al tocco in punto i candidati del-l' Opposizione entrano salutati da unasalva di applausi e il presidente del Co-mitato pontederese Lami Gisberto pre-senta con acconce parole, agli adunatiI' illustre Carducci.

Cardtacci prende subito la parolaper ringraziare dell' accoglienza cortesee fraterna con parole nobili ed inspi-rate. Dice non arridergli il tipo del de-putato pesce, il quale, loquace altrove,tace in parlamento e del tacere si favanto e dà, il voto secondo l' altrui con-siglio. E neanche gli piace il deputatociaba che in gran .profiuvio di parolemaschera il vacuo delle idee o la mal-vagità delle intenzioni.

Questo dice perchè gli elettori nonAspettino da lui un discorso. Nel discor-

di Pisa espose perché accettasse laAndidatura, ed i criterii politici secon-

do i quali vorrebbe essere giudicato. Aquel discorso nulla ha , da aggiungere.

–nulla da togliere: ma poiché gli avver-sari che prima lo chiamarontt repubbli-cano ora lo salutano monarchico, risponde che non fu repubblicano intran-sigente, nè è monarchico : nè apostata,nè ribelle. E' fu e sarà fedele alla so-vranità popolare (app/ausi): alla sovra-nità popolare, _che sta su tutto e sututti. indiscutibile principio, che nonabdica mai e che, nella sua legittimaespressione, può quando voglia rivederee rinnovare il patto fondamentale dellanazione. (applausi)

La Monarchia rappresentativa fusancita dai plebisciti : questo lo ha dettoripetuto e scritto da . 15 anni ; se gliavversari non sanno leggere. peggioper loro!

Negò di giurare fedeltà, inginocchiatoe con le mani sugli evangéli . quandoquel giuramento gli concedeva il piùalto grado del merito civile e mille liredi pensione all' anno (applausi). Giureràentrando in parlamento; ma non rinunzia per questo alle idee della democrazia, che sostanzialmente partecipa.

La monarchia potrà esser capace ditutte le riforme democratiche ? Se si,tanto meglio per lei. Che non possa esserio per mancanza di buon volere negliuomini della dinastia Sabauda . noncrede. 11 danno alla Monarchia viene dacerti uomini politici che del Re voglionofare un capo di partito, e che per lorointeresse metton fuori ad ogni momentola questione di Monarchia e Repubblica.Quando il popolo è nei Comizi non glisi chiede un nuovo plebiscito. Ora, diche si tratta nelle elezioni di Domenica?Si tratta di vedere se un governo per-sonale abbia da durare, e corrompereogni criterio di governo costituzionale.Di questo si tratta: su ciò la questione.Ed egli, democratico, ma fedele allasovranità popolare, si unisce ai suoiamici (accennando gli al tri candidati ci op-posizione) nel volere che il Paese riabbiala sincerità della vita costituzionale.

E conclude: si tratta, non della mo-narchia di Umberto depositaria dellasovranità popolare ; si tratta di usciredalla tirannide pers onde borghese diAgostino Depretis.- Applausi indicibili hanno accolto lafine del discorso; e il Comizio si è scioltoalle grida di viva Carducci. vira i candi-dati di Opposizione.

Comizio di Lari.

Saluta il Generale dell' esercito del-.I' antiche battaglie di cui ;.pprezzò ilvalore, lieto di averlo oggi alleato ascopo non di gare personali ma di pro-curare il miglioramento nazionale. ildecoro (I' Italia. Ringrazia le società in-tervenute che non vuole offendere conprornissioni di doni. Saluta la bandieradella società Cooperativa inaugurataoggi. augurando che dalla cooperazione

.delle forze liberali unite sorga un go-verno amico del progressivo svolgimen-to, del benessere popolare.

, Parlarono quindi applauditi il pro-fessor Tabatii, il dott. Frizzi e 1' avvo-cato Tommaso Simonelli.

Entusiasmo indescrivibile.

IL PARERE DEGLI ALTRIIl F;eratsaosea d' ieri pubblica il se-

guente notevole articolo intorno allecandidature del nostro collegio che ri-produciamo con tanta maggiore sodisfa-zione in quanto prosa qual sia il giu.

Idizio che si fa dei nostri candidati, e deiloro av‘ersarii dalla gente che si occu-pa onestamente degli interessi della na-zione, e non si lascia guidare dalle iredi parte di gente triviale e malamenteinvidiosa.« 2 una guerra al coltello, senza mi-

sericordia, senza decoro quella che ilGoverno per mezzo dei suoi organi edei suoi agenti muove in Pisa all' ono-revole Ranieri Simonelli. Ci auguriamoche essa a nulla approdi perché, altri-menti. dovremmo dubitare del sennopratico e civile per cui Pisa, la dotta, vameritamente famosa nel resto d' Italia.Ranieri Simonelli è certamente il piùchiaro ingegno, l' uomo di maggiore le-vatura, di più soda dottrina di cui i Pi-

sani dovrebbero andare lieti ed orgoglio-si. Esso è una competenza finanziariaindiscutibile, rappresenta un valore po-litico riconosciuto da amici e da avver-sari, ha raggiunto ala Camera un po- •sto eminente, cui pochi potrebbero aspi-rare e meno raggiungere. Lo stesso Go-verno ha affidato a lui delicati e diffici-li incarichi che egli seppe disimpegna,-re con grande onore, con lustro, ali' Es-tero, del proprio Paese.« Francamente — parliamoci in camera

charitatis — i candidati ministeriali Dini,Toscanelli, Pelosini, Orsini, che tantosi affannano a combattere il Simonellipotrebbero dire lo stesso? L' on. Dini èun distinto professore, ma fu un medio-cre deputato, nè il suo nome si è elevato,alla Camera al disopra del comune;

on. Pelosini più lettterato che uomopolitico, più facile oratore che profondogiureconsulto, ha rappresentato in Par-lamento una grande delusione. Infatti,lasciando in disparte tutto quanto o nonha tentato o tentando non è riuscito acompiere, non seppe neppure — comemolti speravano — rifulgere colle dotiin lui naturali dell' eloquenza. L' unico

discorso che 1' on. Pelosini pronunziòa Montecitorio fu consacrato . . . al-l' Ospedale di Madrid e, diciamo la ve-rità. fece quasi ammalare là Carnera'« In quanto all' on. Toscanelli nessuitopotrebbe prendere sul serio la sua per-sonalità politica 'é parlamentare. EssonOn possiede che una parlantina pette-gola e uggiosa, che prodiga, a destra pa sinistra, "senza pietà per alcuno comeil prete. in Chiesa, prodiga l' aspersorio:le goccie, tutt' altro che benedette, di-

- lu viano • insieme alle parole.« Dell' Orsini non abbiamo nulla da

dire perché di lui è noto soltanto questo:che è un agricoltore. . . motivo per cuii suoi . amici suppongono che possa col-tivare con profitto la politica. Questionedi apprezzamenti!« Bisogna quindi convenire che le can-

didature ministeriali difficilmente pos-sono competere nel valore delle personecolle candidature dei nostri amici.

.Arbitrii governativi

intimando il silenzio alt' oratore. Allora fuuna confusione indicibile ; la folla, compostadi oltre un migliaio di persone, cominciò amormorare e fiscli'are, e chissà cosa sareb-be successo, sa 1' on. Simonelli non si fosseripresentato alla terrazza accennando di volerparlare e raccomandando l'ordine e la calma.

DA. Terrieciola ci fanno sapere chele guardie di finanza sono andate uscio peruscio, raccomandando e imponendo di votarela scheda costituzionale.

In alcuni comuni il brigadiere dei cara-binieri ha detto che avrebbe fatta e mandataa Pisa la lista di quelli che votano per Si-monelli e per Carducci.

A Cascina ..... ma di quello chefanno a Cascina certi individui che tengonopubblici uffici e che son pagati coi quattrinidel comune, crediamo gli elettori di quel paese

saranno proprio nauseati. Ne riparleremo con

p'ù calma, dopo il successo del cavalier agri-

coltore Orsini, che gli impiegati comunali di

la chiamano il loro padrone.

LARI — 21. ore 19, 30.

Nostro telegramma)

L' on. Simonelli ebbe qui accoglien-ze entusiastiche.

Panattoni presentandolo ricordò' leantiche lotte : non conoscendolo lo ebbeavversario: apprezzandolo lo ebbe soli-dale nella rivendicazione della dignitànazionale. , t;

— La lotta per noi èscuola dì stima.

1-\,.:0t1tI l< I ()1U I«

1 Iri` (11(17:itirettoí #3 A ì

D E L L' iN n'E grA

« Simonelli, mente superi.)re, già illu-strazione del Parlamento, vanto di Pisae del Paese; Panattoni giureconsultouni versalmente stimato, deputato deipiù noti e dei più valenti, nome meri-t amente popolare ; Mannelli giovanedi sicure speranze, patrizio che nobilitail blasone colle virtù del cittadino e conla dignità della vita ; Carducci accusato'di avere scritto l' Inno a Satana, maanche applaudito per aver dettato l'Odealla Regina — ad ogni modo un poetainsigne che potrà a Montecitorio, sol-levare qualche volta la politica in aerepiù alto e più puro. Fra tante medio-crità che affollano la Camera un geniocome quello di Carducci .non ci fa paura.« Il genio non ha colore politico; esso

è la luce che vivifica e che infiammae noi saluteremo v ol -entieri questo astroche sta per sorgere nel buio orizzontedi Montecitorio.« Non occorrono altre parole iper ec-

citare gli elettori a compiere un attodi giustizia, dì coscienza e di praticosenno: in pochi collegi è facile la sceltacome in quello di Pisa.

Ci giunge notizia, da ogni parte dellaprovincia, di intimazioni fatte da pubblici fun-zionari ai loro subalterni che accennano anon voler votare per la scheda governa-tiva. Ci sono consiglieri e assessori comu-nali che minacciano maestri e medici cnndottidi un voto contrario ali' epoca della riconfer-m4, se non daranno prova di aver votato fa-vorevolmente alla scheda Costituzionalp.

Noi non possiamo enumerarle tutte; per-ciò alcune servirebbero troppo apettamentea mettere in male vista dei poveri impiegatiche ci hanno raccontate le cose, impauriti diaver a perdere il pane

Anche i Carabinieri, la benetuerita armadestinata a tener alto ji prestigio dei governonazionale nelle nostre campagne, anche icarabinieri son qua e la trasformati in ageutielettorali, cosa che non si era mai vista.

In alcuni luoghi si agisce anche in mododa provacare disordini, e il buon senno dellapopolazione è messo a prova sovente.

Ierlaltro, a Navaceltio, un delegatodi pubblica sicurezza, circondato da otto ca-rabinieri e qaattro guardie municipali, si ficcòtramezzo ala folla in un' a lunanza elettorale,,e si guardava intorno con aria spavalda, come

a dire che egli so'o era h il padrone. Stava- attente, fisso, quando il comm. Simonelli par-lava, e due o tre volte fece atto d' interrom-perlo quando questi licei dava il Depretis, manon si slanciò altro che quando, finito :di par-lare il comm. Simoneli, uno studente che erali con alcuni venuti da Pisa, disse: — Salu-to la gentile Toscana, a nome della forteRomagna. tanto malmenata e calunniatadagli agenti e dalla stampa del governotrasformista.

Furon proprio queste precise parole. E ildelegato si •ivanzò, apil la giacchetta, giàsbottonata, mostiando la sciarpa e si avanzò

I

i'

rnte5

COI

do.deie ile

raficinil

deFo

rtaer

sodealrostdc

tiprprèCO

P r

Prta

FitL

die

Z i

t

t

T

ìeIl

I SEGRETARI COMENALI E ELUIONISe in Italia non sono pochi coloro che

l' on. Depretis ha burlato con le larghe pro-messe mai seguite dai fatti, crediamo chenessun) sia stato burlato più dei segretaricomunali i quali per lungo tempo hanno cre-duto di trovare nel presolente del consigliodei aeinistr i, quell' appoggio tanto necessarioe tante volte promesso, per veder migliorate

le loro coudizieni.I segretari comunali sono una classe ve-

ramente benemerita, la quale esercita un uf-ficio altemente importante, in special modo

quei piccoli comuni nei quali può dirsi cheil htion andamento della pubblica amministra-zione è ad essi affidato.

É un fatto però che la loro posizione • è

delle più meschine e precerie, per cui pensa-vamo molto opportunamente deliberaodocostituirsi in associazione onde tutelare i pro-pri interessi e fare tutto quanto poteva tentersi ler raggiungere quel fine che da essiera desiderato.

L' associazione stessa si rima a congres-so in Roma nel 1881, ed al seguito delledeliberazioni che vennero prese si rivolseroalli on. Depretis il quale si mostro tenerisei-

Mo verso i segretari comunali, ai quali fustraordinariamente largo di promesse mostran-do di interessarsi alla loro sorte.

E non solo si contentò di promettere, matirando fuori dal suo inesauribile sacco, ilprogetto di legge per la riforma comunale eprovinciale, dietro la quale l' on. Depretis si

è trincerato piu di una volta, garantì cheCOLI l' approvazione di quella legge si sarebbe

provveduto.• I segretari comunali dal 1881 hanno sem-pre sperato che si provvedesse ad un trat-tamento più decoroso per essi, ma da allorain poi nulla si è fatto, non ostante le vive eripetute premure dell'un. Zanardelli presi-dente di quella associazione e dell' on. Bac-carini, il quale domandò nel marzo scorso chedal progetto di riforma della legge comunalee provinciale si stra'ciasse la parte che ri-guarda i segretari comunali, mediante rela-zione suppletoria.

A questa richiesta si oppose assolutamen-te on. Dcpretis.

Dopo aver noi accennato a questi fattigenerali riproduciamo due lettere dell on. pre-sidente del Consiglio in appoggio a quantoabbiamo detto.

Con la prima di queste 1' or'. Depretis ri-spérideva ad un deputato del Piemonte chegli eveva presentata una memoria sui segre-tari comunali ed è la seguente.

Roma, 14 marzoOnorevole collega,

Le ragioni che Ella mi ha esposto per confor-ta-re le domande dei segretari comunali adunati iuCcbrigaessa a Torino, e singolarmente la foro pro-posta di legge, trovano pieno riscontro nei mieisentimenti di partiColare sollecitudine (!) per que-sta benemerita classe di cittadini, cui tanta parteè affidata della rettà amministrazione dei Comuni;e a Lei io mi associo nel far voti perchè,in s brevenuovd, regole ;legisMairy iniglieones disciplinino ildelicato ufficio e ne assicurino la stabilità e 1' av-

della legge comunale e provinciale possa in bre-ve far ragione alla giusta domanda di quella be-nemerita classe di cittadini.

Intanto, onorevole collega, mi reco a dovere diaccusarle ricevuta della memoria. e la prego digradire l' espressione della mia stima e osservanza

Der.moFir. DEPRETIS

Giova notare che quando l' on. Depretisscriveva così, aveva già allontanata qualun-que probabilità che la riforma comunale eprovinciale potesse esser discussa in questalegislatura.

La canzonatura era troppo manifesta pec-che i segretari comunali non dovessero avve-dersene, per cui essi inviarono al Secolo laseguente protesta:

« Poichè il Secolo ha speso benevoli paroleper i centomila impiegati ferroviari, abbia la bontàdi spenderne quattro anche per la negletta e Mi- .

merosa classe dei segretari comunali.« Intanto lo assicuriamo che nelle elezioni pros-

sime nè noi, ne i nostri colleghi che aspettiamoda venti anni una sorte migliore, non concorre-remo certo col nostro voto alla rielezione di queideputati che col Depretis rimandarono alle calendegreche la discussione della riforma comunale e pro-vinciale ed insieme con essa l' esandimento dalle no-stre legittime aspirazioni.

« Siamo stanchi di pascerci di erba trastulla.Vogliamo che il segretario comunale venga messoal coperto dalle ire partigiane, senza ledere peròl' autonomia del comune; che il suo avvenire vengaassicurato nell'interesse stesso dell'amministrazionecomunale, perché se gli affari nascono nel munici-pio, si maturano nella prefettura e si decidono ingran parte nel ministero; se i consiglieri si muta-no e i sindaci vengono surrogati, il segretario stae la sua stabilità è necessaria, essendo la sua me-moria l' archivio dei fatti municipali ed il suo cri-terio la bilancia che getta il primo consiglio.

« Scuotiamoci adunque, o colleghi, e pensiamoa votare per deputati che mantengano le loro pro-messe. »

Ne a questo solo si limitarono i segretaricomunali, ma venuta l' occasione delle elezio-ni generali, videro giunto il momento di rea-gire contro chi gli aveva ingannati, e si ap-parecchiarono alla lotta.

Dal Comlato permanente dei segretaricomunali della provincia Urehra, è stata di-ramata una circolare nella quale, dopo avereenumerate tutte le disillusioni provate e leamarezze soffel te per opera dell'on. Depretis,dichiarano di vo'ere appoggiare le candidaturedi opposizione al ministero.

A quanto sappiamo i segretari comunalidaranno aspra battaglia all'on. Depretis, es-sendo questa la so'a via che ad essi rimangaaperta . per migliorare le loro condiaioni, perchèse dalla lotta elettorale escirà un nuovo in.clirizzio 'nella politica e nella amministrazionedel paese, essi potranno veler migliorate leproprie sorti le quali cadrebbero più in bassose il ministero Depretis uscisse vittorioso dalleurne.

kAn'potere continuare ton tranenillità SiMi4onces-sione dei sussidi continuativi, stabiliva che tali sus-sidi si potessero limitare od anche sospendere.

Ora verificandosi il caso che per il gran numerodegli agenti inewi in quiescenza dal 30 Giugnoal 31 Marzo la quota mensile dei sussidi daL. 9566.23 è salita a L. 12116.62, il Comitato delsodalizio, giustamente preoccupato di tale aumento,deliberò di sospendere fin da ora qualunque con-cessione di sussidi continuativi.

Porto ciò a cognizione della 8. V. prevenendolache fino tAnova deliberatoWdiltomitato stessoa tutti gli agenti compartecipanti alla Cassa soc-corso delle cessiite fr. Romane, che dal 31 Marzop. p. sono stati e verrannò messi in riposo, saràliquidato il sussidio per una sol volta.

L' ing. capo servizioHELLER

-«.».0~1111~

GLI IMPIEGATI FERROVIARIU COMPAGNI ELETTORI

Riproduciamo la seguente circolare che ilComitato elettora'e ferroviario di Genova he

diretta ai propri colleghi con la quale confermezza e dignità vengano raccomandati icandidati dell'opposizione.

2 un documento di molta importanza incui si rilevano la condotta ed il patriottismodella rispettabile classe degli impiegati fer-roviari, e la voce di chi. vittima delle Con-venzioni ferroviarie, neea il proprio voto aquei candidati che nlle Convenzioni stesse•dettero voto favorevole.

« Ai colleghi impiegati nelle strade ferrate.« Prima che il serpe del trasformismo semi-

nasse ovunque il veleno dell'immoralità, della cor-ruzione, della confusione; prima che un branco dipecore senza dignità propria, avesse vergognosa-mente col -voto sancita la nostra rovina voluta dalvecchio nefasto colla mostruosità delle convenzionimalaugurate ; prima insomma che l' ingorda spe-culazione ci avesse vilmente venduti. 'le nostre can-dizioni, senza essere propriamente invidiabili, nonerano disperate così come ora le sono. Allora unregolamento bene o male siosservava: e se qual-che ritardo negli aumenti ebbe a lamentarsi, ladata retroattiva delle promozioni rimediò in parteal-male, e tutti ricordiamo i due decreti di au-mento succedutisi a breve intervallo sotto 1' am-ministrazione Baccarini, il quale aveva; in animodi migliorare le sorti nostre.

« E, coadiuvato dell' onesta maggioranza diallora, avrebbe certo operato in pro' di noi più diogni altro anibblico impiegato aggravati da lungoorario diurno e notturno (e quest' ultimo senzacompenso alcuno) sotto il peso della più alta re-sponsabilità per le vite e gli averi altrui, e tut-tavia meno d' ogni altro retribuiti e meno che perogni ,:altro riconosciuto il diritto di un equo ripo-so il quale, sollevandoci alquanto dalle prolungatefatiche potesse infonderci lena per riprenderle conmaggior vigore.

« Ma nomini come quelli che reggevano in al-lora le sorti del paese, specie nel ramo - dei pub-blici lavori, non potrebbero più 'sussistere sotto ladittatura di chi ogni principio di motalità e digiustizia dissolve --ed annienta. •

« All' opera dunque! Nè prestiamo facile orec-chio alle fiabe messe in giro . di prossimi ambenti.Sono tranelli alla nostra buona fede già tante Vol .-,te delusa: E poichè i . nostri voti, numerosi chineSono, possono influire aisaì eull' esito delle immi-nenti elezioni, corrianica compatti alle . urne appog-pendo gagliardi coloro che, onesti' per e'principioe quindi ostili all' affarismo predominante in Par-lamento, possIno ,abbattere . per sempre l' abborritotraeforMisino • e4i1 saio antore e ridonino al pote-re' quegli Sinistra che seppero conservar- ire Ia gleriosa aureola., acquistata dal 1876 al 1883,e dal qualipotremo 'sperare migliore e più chiaroavvenire per la patria e per noi.

MOVIMENTO ELETTORALE

il fare uen di questo diritto imitando COSÌl'esempio di Milano, Porli, Ravenns, Mali-teva e di altre città.

Un esempio di quello che deve farsi celo offre anche il popolo del sobborgo di Portaa Mare che ferie nei suoi ideali non tralasciadi concorrere a votare compatto per i candi-dati della opp03:zione.

Operai tutti volonterosi ascoltate le pa-role di un operaio quale io s9no: ricordato ch leI' unione fa la forza.

Si, uniamoci, corriamo alle - urne e coinostri voti mandiamo a Montecitorio uominithe difenderanno i nostri interessi.

Domenica prossima andiamo tutti alle urnee sulle schede clie vi deporremo scriviamo inomi del Sirnonelli, del Panaeloai, del grandepoeta Carducci; del 11Iannelli.

Y. F.

Asciano, 20 maggio. — Mercolediscorso and° in Agnano persona influente laquale trovò piena adesione per parte di questielettori alla scheda contenente i numi deieaudidati di opposizione.

Stasera vi O andato il sig. Giuseppe Ca-stelli, il quale ha fatto una viva propagandaper trovare adoratiti alle candidature ministe-viali, ed all'oggetto di propiziarsi quelli elet-tori, per conquistarli come credeva tra un bic-chiere e l' altro, ha pagato rinfreschi a pro-fusione spendendo circa duecento • lire.

Come è naturale' nessuno ha ricusato lagentilezza del Sig. Castelli, il quale cred vadi avere agito da furbo, ma ad un tratto sisono udite ripetute grida di a nlibasso lamalva ».

Il Castelli meravigliato si affrettò a dire:« tua siamo noi che i nostri avversari chia-mano malva! ».

Le grida di abbasso proseguirono allora

con più forza, e perche il sig. Castelli nonprendesse abbaglio, si aggiungeva; a Viva ilSimonelli, viva il Carducci ».

Accortosi il Castelli che aveva fatta laparte del piffero di montagna, si è affrettatoad andarsene non senza rimpiangere i danariche aveva speso con si poco frutto.

G.

Cascina (San Benedetto), 20 mag-gio. — L' altra sera circa le ore 7 passavadi qua, in un modesto birroccino accompa-gnato dal suo cocchiere, senza alcuno scopopolitico, il Comm. Tommaso Sirnonelli recan-dosi a Cascina per non si sa quali privatiinteressi. I capi fautori del partito costituzio-nale seppero questo, e, senza frapporre indugi

ceparrata una marmaglia d' una trentina diragazzacci li appiattarono in un caffè, aspet-tando il ritorno di si benemerita persona perfare una dimostrazione degna nen di essi,ma del loro partito, che propugnano senzaconosaere ii significato della parola Costitu-zionale. Ma appena s' annunziò l' arrivo delsig. Sirnonelli furono sguiuzagliati in istradapreparandosi a far tumulto con qualche gridodi « Abbasso il Progresso ».

Il Simonelli avvistosi di quanto accadeva;da uomo intrepido e coraggioso rallentandola corsa si avanzava a passo lento verso co-testoro, e, quando fu in tnezzo a questiari ultoni comprati, che al . ripetuto grido diabbasso il Progresso aggiungevano de' fischiurli ed epiteti vigliacchi, fermò d' un trattoil cavallo, e rispose loro due parole con quel.1' autorita di vecchio patriotta e nobile citta-dino si che questa bruzzaglia furibonda diragazzacci spaventata fuggiva. Al palazzo : delsig. l?. M. il &monelli smontò per pochi mi-nuti, ed allora i capi cercarono di riunire iloro galoppini pochi momenti prima fuggitial solo sentire l' autorevole voce di Simonelli,e, ponendcsi loro alla tosta, riuscivano nuo-v arnente a far baccano. Dirigeva allora laciurmagtia un certo azzeccagarbugli difensore'di cause perdute, e che cerca di campare allespalle degli altri; lo coadiuvavano uno stu-

dente schiacciato, ed altre autorità di SanBenedetto e San Fredianu, ed un certo peritosenza clientela, e, che cerca di farsi nomevenendo in questi cornunelli a fare il chias-sone colle sullodate autoritú. Un'altro signore(il gran democratico' ì vi aveva inviati isuoi rappresentanti lui però una disgraziain famiglia lo teneva a casa. Ennio dunque

venire.Ma a questo voto mal risponderebbe, a mio

credere, la presentazione di uno speoitale disegnodi legge, o lo stralcio di una 2are della legge

■,(annuitale e provinriale. 't aIo non credo che, nelle presenti circostanze dà

lavori parlamentari, questo stralcio possa giovareallo scopo che i segretari comunali si propongonoalla loro cansa; secondo me. gioverà meglio la Cat

-mera dei deputati se vorrà accettare la mialesta di discutere : prontamente 1 . intera riformadella legge di amministrazione comunale. Ella sa.onorevole collega. che questa diicusaione fu già dame pubblicamente 'chiesta; ora io non posso cheaugurarla prossima. , e sarò lieto se cofi sarà affret-tato il giorno in cui siano soddisfattela legittime

.1 dei seeretariLi . altra lettere* era diretta ad un depti-

tato li Moderat ed è del seguente tenore: Il

Roma, 29 marzo 1886.P

Onorevole Collega.Ricorderò certamente il desiderio dell' Associa-

zione dei segretari ed impiegati comunali dellaprovincia di Modena, espresso nella memoria cheElla mi ha comunicato, e auguro che la riforma

013.~-•-cX

I SUSSIDI CONTINUATIVIAGLI AGENTI FERROVIARI

Il tempo stringe: e non è il caao più dilunghe dissertazioni per vedere se l' on.non cerchi ancora abbindolare g 'impiegati fw-roviari. Dopo avere detto delle Casse Pensioniveniamo a : parlare dei Sussidi continuativi:

Contro alle affermazioni dell'onorevole Dinicontro le affermazioni del Ministro Geriala chegli agenti ferroviari nul la soffriranno dei lorodiritti. sta il fatto.

E il fatto è che la Società Adriatica ha

gia sospeso fino dal 31 marzo la concessione4i qualunque sussidio continuativo, a tutti gliagenti compartecipanti alla cassa soccorsodelle cessate Ferrovie Romane che dal 31marzo p. p. sono stati e verranno messi inri poso.

In prova pubblichiense una eirco!are dellaSocieta Adriatica che ci perviene da Bolognadel tenore seguente:

Ispezione n. 3771. -- Segreteria n. 13742.

Bohigna 15 Aprile 1886

Ai sig. Ing. Capi sezione della Trazione.Ti Regolamento della Cassa soccorso delle già

IL Romane prevedendo il caso che le condizioni eco-nomiche del sodalizio non si mantenessero tali da

Dalla Porta a Mare. — io maggio.Si vedono affissi alle mura della città dei

manifesti coi quali si raccomanda agli operaiI' astensione dalle urne: la stessa raccoman-dazione vien fatta da alcuni giornali.

Io credo che tali raccomandazioni sienomolto inopportune perchè nessuna ragionepuò esserci perchè noi operai dobbiamo aste-nerci dal votare, renunziando la roiesta guisaad un diritto che finalmente siamo riusciti aconqui stare.

A me pare che sia cosa molto migliore

~savarelle~~osamsearl~

n11~111•111~~1

-.34darni~ ..~.~+~~"ia~ .:=ZrAi~1- 1.1~41r~:-INUIPP- --.~.~.~~-~"mr_4,2~— •Jog."?‘"'

=.12=in7=2212172=1:1211~._ .11111~~_

costituzionale, siasi nemmeno perincidenza, lontanamente occupatodella traesazione per l' impesta dibonifica del lago di Bientina.

La risoluzione della vei tenzasi deve soltanto alle premure diRanieri Siiiioiielli, coadiuvato daideputati Riordini e Luporini.

I vaeti del Dini sul Popolo Pissano sono volgari scroccherie.

tutti a' loro posti, e, quando Simonelli ripar-tiva l' Azzeccagarbugli gridò ad aita voce : orafischiate; e, fischiarono, urlarono ed insulta-

rono.Contenti di questa vigliaccheria, di questa

insulsa e bassa vendetta riunivansi al Caffèla Concordia brindando alla gloria de' loroCandidatil.... .. e pagando ponci a quanti tro-vavasi lì presenti, alcuni però ricusarono sìbella offerta. In verità i Candidati moderatipossono stare ora sicuri di andare a corsa inParlamento. Pagò tutto l' Azzeccagarbuglidicendo: « A noi ci danno de' bravi fogli da

venticinque » presentandone uno al caffettiereper pagare il conto di Cinquanta porici. Locreenamo pur troppo che ci voglion denariper codesti depravatori di coscieeze umane,

che amano l' ordine e la tranquillità della

pancia, e. proclamano la Costituzionale insul.tando il P:ohresso rd i suoi seguaci, perehèdicon loro il Progresso è disordine. Si può

essere più spudorati?......Noi frattanto non vogliamo più a lungo

commentare quest' atto villano fatto dalle no-

stre autorità, almeno Come tali si credono,

onta vergogna e disonore della patria di Gie-vanni Carmignani, e lasciamo che il buonpubblico giudichi imparzialmente.

J-

Peccioli, 19 maggio. — La bile partigianaha tolto il senno ai nostri avversari. È dolorosoa dirsi; ma alcuno di questi padri coscritti si per-mette pressioni che parrebbero incredibili se nonne avessimo le prove in mano.

Vi dirò del Corriere dell' Arno che per 'giun-gere a Fabbrica deve passare per le mani di un in-serviente comunale venduto alla malva, per cui oè soppresso o è distribuito saltuariamente ora aquesto, ora a quello, mentre so che la spedizioneper parte vostra vien fatta regolarmente ognigiorno.

Vi è stato perfino chi abusando della sua posi-zione officiale, e dimenticandosi del Codice Penale,fa pressione sui suoi subalterni scrivendo lettereminatorie, cercando di menomare la libertà eletto-rale e scendendo fino a intimidazioni tanto vanequanto sciocche; e mi si smentisca se si può. Pro-vocazioni, promesse di sgravio di tasse agli amiciminaccia di ricchezza mobile duplicata ai nemici,ed altre delizie sano gli zuccherini che ci ammi-nistrano questi signori. Che forse da cavalieri perburla vogliano con questo mezzo esser promossi averi e palpabili cavalieri dei soliti santi? Non èquesta la libertà elettorale che ci guarentisce lalegge. La vittoria fa generosi e allora potremmoobliare, ma se le vostre arti arrivassero a portarfrutto, il che speriamo non sia, potremmo ancherammentarci che vi sono procuratori del Re e Tri-bunali destinati incaricati di far rispettare le leggie, ve Io diciamo ancora una volta, chi rompePaga.

VERANO

°Mano, 19 maggio. — Quanto più c' inol-triamo verso il giorno nel. quale il popolo italianogiudicherà delroperato dei 5 onorevoli, tantopiùvediamo porre in esecuzione da individui tenutial soldo della associazione costituzionale, mezziilleciti e non occorre, dire disonesti. Fra le tante,questi messeri danno ad intendere che verrannocompromessi tutti coloro che manifesteranno il de-siderio d'appoggiare la lista progressista. Aggiun-gono che i comandanti la stazione dei R. R. Cara-binieri, hanno ricevuto ordine di registrare i nomie cognomi di coloro che si dichiareranno in favoredella lista progressista. Ma via! bisognerebbe finirlauna buona volta; questi non sommo espedienti onestiper raggiungere quello scopo che vi siete prefissi.

,Essi credono non si sappia che, ormai, non èpiù possibile farci tornare 'ai tempi vagheggiatidal loro caposquadra. Oggi l'Italia, per quanto De-pretis si adopri con ogni mezzo, sta per &s'arsia vita nuova di libertà.

I nostri elettori rimangono saldi, ed il giorno23 dimostreranno all'evidenza che il governo diDepretis è venuto in uggia, in tutto quanto ilpaese.

L' esempio Orciano troverà eco in altri luoghidella Provincia, all' on. Dirmi non rimarrebbe che de-dicarsi completamente ai suoi studi abbandonati,

Pelosinì a difender cause dovunque saràchiamato, ed all'on. Toscanelli ritornare alla Cavaa godersi il panorama de' suoi fertili possessi.

CRONACA PROVINCIALE

Castellina Marittima. -- Il sig. MichelePolli si lamenta perchè non abbiamo pubblicatouna sua dichiarazione. Avvertiamo però che quelladichiarazione la pubblicammo appena ci pervennee precisamente nel nostro numero 31 del 19 maggiocorrente.

VOLTERRA20 maggio

Shimonelli e Carducci. — I solitipuntelli delle « » seguitano a gri-(are allo scandalo, perch..t questi due nomisono scritti l' uno acanto rtii' altro.

I « salvatori del.e istitnzioni » vedononella unione di quei nomi piu che un'antitesi,una stuonatura.

Le nuove accuse altre ne rammentano,fra quelle che in epoche diverse furono lan-ciate contro due valentuomini, mentre nes-suno pensava che essi un giorno sarebberoStati propuSii cola deputazione politica nelle,

stesso coilegto.Al S monelli non si è mai tenuto conto

d'essere andato ai campo nel 1848 con tuttii suoi fratelli.

Al Carducci fu fatto rimprovero di nonesserci Stato nel 59, quando non poteva nèci doveva andare.

Si disse e si dice ancora del Simonelli,che è un uomo freddamente calcolatore: anziin lui è troppo calcolo, troppa freddezza,

Del Carducci l' opposto : egli ha troppocalore e troppa poesia.

Nel Sirnonelli secondo i suoi detrattori) ilcalcolo non è mezzo scientifico, nè la sicuraed arguta pacatezza del discorso indica co-scienza di quello che sa e si fare; ma l'unae l' altra servone alle astuzie ed ai ripieghidell' K affaristi». »

E il Carducci, colla sua foga di poetademocratico, non può essere adatto agli af-fari.

Così, mentre non c'è più un MonsieurAlphonse dei fondi segreti, che non abbia giànegato al Sicoonelli eminenti qualità d' uomodi stato; si trovano tutt' ora degl'che in ogni poeta vedono un sognatore.

Eppure sono pochi giorni che il Simonelliesortava il Ministro delle Finanze a ritornaread « una politica finanziaria sanamente de-mocratica; » quello stesso Sitoonelli che,accusato di smodata ambizione, volte lasciarel' alto ufficio da lui occupato nel Ministero,quando il governo di Depretis iriizò « unapolitica feudale e dei grandi affari. »

Lo studio delle condizioni della ricchezzapubblica, ha indotto il Simonelh a concludereche lo stato deve esercitare « un' uzione ef.fieded sulla distribuzione della ricchezza; digu sa che le gravezze pubbliche che pesano simi-li stiati sociali inferiori vadano del cot tinoalleizgerendosi; e condotte così queste classia maggior benessere, possano approfittaredegli ausili dello stato per salire di grado ingrado, tino a raggiungere li strati sociali piùelevati. »

Per logica conseguenza, le imposte devo-no « man mano gravitare più in alto che inbasso della compagine sociale. »

Di più: il calcolo esecrato, la fredda ra-gione dell' uomo che Mevii ambiziosi e impo-tenti vorrebbero escludere dal Parlamento,dimostrarlo questo: che « una politiza demo-cratica finanziaria non solo è buona perchèaccresce il benessere generale del paese;ma poiché conferisce all' aumento della ric-chezza imponibile, torna utile arie° alla fi-nanza.

Questa non è che una parte del vasto pro-blema da risolversi colla fututa legislazionesoc ale, ma ne contiene in germe tinto lo spi-rito informatore: Favorire, con tutti i mezzidi cui lo stato dispone, il benessere dei cit-tadirsi; e trarre da questo benessere quantooccorre per assicurare ia prosperità dellostato.

Con altri argomenti e per via diversa ilnostro caro e grande poeta, il Carducci, giun-geva alla stessa conclusione; tanto è vero chela Verità e una Sola.

Era il 30 novembre 1884, e Pietole (co-mune Mantovano) Consacrava il suo Mo-numento a Virgilio.

Il Carducci fu l' oratore.Nessuna parola in quel luogo e in quel

giorno — egli disse — poteva essere pro-nunziata innanzi a quella di Virgilio.

Egli disse il vero. Ma nessuno poteva ri-petere la parola dì Virgilio meglio di lui. Nes-suno poteva meglio di lui interpretare delpoeta Mantovano il grande pensiero e i' ani-mo gentile.

Egli vedeva tutta la campagna d'ricca di messi e di armenti, e popolata di lietefamiglie d' agricoitori, come tutta la campa-gna <l ' Italia dovra essere un di. E ala sublimepoesia della Georgiche alternando il pensierodella grandezza di Roma, il poeta sdegnosodarla presente miseria trovò anche una voltail suo grido amcnouitore:

« o italinui, sollevate e liberate l' agri-« Coltura, pacificate le campagne! Cacciate« la fame dai solchi, la pellagra dai corpi,« la torva ignoranza dagli animi. Pacificate« le campagne e i 'avviatovi. E l' acquira ro-« manti rimetterà anche Una VOILd le penne,« e guidera su i monti e SU i mari il tioStru« diritto e le vittoriose armi d' Ita ia. »

E il poeta fu anche una volta maestro dicivile dottrina; kowe lo era stato quando fe-ce Scolpire sulla tomba di Alberto Mario:

« Tutta la libertàCon tutta la civiltà »

come fu ieri eccitatore a grandi cose, quan-do dinanzi al popolo ammiratore e commos-so esclamò:

« o sole, tu non possa veder mai nullapiù grande e piu bel o ti . Italia e di Roma! »

—E il popolo d' [tana sarai graade, forte e

felice, quando avra imparato a scegiiere i suoilegisiatori fra i ci taamdiei migliori

ASmODEO.

4,-■■■-•

1:318.12i.

Comunicazioni. —Riceviamo e pubblichiamo.:Preg.nmo sig. Direttore

del Corriere dell' Amo.Un sedicente operaio ha pubblicato oggi dalla

tipografia Valenti un libello, in cui si attacca ma-lamente la Impresa di costruzioni P. Neri e C.

Riservandoci ogni azione che ci può competereverso chiunque, respingiamo intanto col disprezzosiifatte calunnie.

Non intendiamo entrare in polemica con gli ignoti,« troppo noti, clienti della tipografia \Talenti: in-tendiamo soltanto rammentare che l' onorevole Mafiicon sua dichiarazione pubblicata nel Secolo diMilano, dopo aver presa cognizione delle dichiara-zioni emesse davanti a pubblico notaro da tuttigli operai dell' Impresa, riconobbe lealmente di es-sere stato tratto in inganno.

Tanto la preghiamo di pubblicare, e ci dichia-riamo

Devotissimi Graneini-Montorzi< Amministratori dell' impresa P. Neri e C. »

INFORMAZIONI

A Volterra era desiderio vivis-simo di udire la parola di GiosuèCarducci, e al sig. Ferruccio Nicco-lini, rappresentante del ComitatoVolterrano a Pisa, era stato tele-grafato perchè si interessasse di farandare in quella città l'illustre poeta.

Carducci ha mostrato come,per gl' impegni già presi, non gliera possibile, e ha espresso il di-spiacere , di recarsi lassù. Ha poitelegrafato:

« INGEGNERE MAINO

« Volterra« Ringrazio per i colleghi e per me. Mi

« è impossibile venire. Saluto con memore af-« fatto la gloriosa cinti, madre antica della« nostra provincia. Pi ometto, vittorioso o no,« salutarla presto in persona.

Pontedeca, 21, ore 14, 20.« Giosuè Carducci ».

Da un telegramma pervenutocida Suvereto apprendiamo che quellielettori, convocati dal sig. Bertinellipresidente dell' associazione progres-sista, hanno acclamato al program-ma della opposizione, dichiarandoche voteranno compatti la schedadell' opposizione stessa nella qualefigurano i candidati Simonelli —Panattoni — Carducci Mannelli.

E pure una scroccheria volgarelo attribuire, che quel giornale fa alDini ed al Toscanelli tI merito dellainiziativa della ferrovia Pontedera-Al topascio.

La verità è in vece che il pzi-mo a parlarne fu l'onorevole Simo-nelii nell'alunanza dei cinque depu-tati della . provincia : che il 'fosca-udii, per attribuirsene il merito, siarbitriò a scriverne al Sindaco diPontedera signor Del Guerra perchèconvocasse i sindaci del mandamentodi Vicopisano, che chiamati per duevolte si astennero dal l intervenire:che poi, essendo stata respinta dalConsiglio provinciale — anche pervoto del cavaliere Orsitii-Baroni —la domanda perchè detta ferroviafosse compresa tra quelle da sussi-diarsi dal governo, i Sindaci, per sug-gerimento dell' onorevole Simonelli,fecero istanza al ministero per l'au-torizzazione di compiere gli studinecessari. E gli studi sono ora com-piuti.

Che gli amici del Popolo Pisanovogliano favorire questa strada inseguito, lo vedremo : finora hannofatto quanto era in loro per osteg

. -eiarla e le contrarie asserzioni delb

Popolo Pisano non sono che spu-dorate menzogne.

—Pubblichiamo un' altra lettera

del signor Toscanelli contro i can-didati progressisti ed in specie con-tro il prof. Carducci

Stimat.mo Sig.

Conoscendo la sua grande influenza e sa-pendo che Lei non è nè repubblicano nè ateo,mi permetto raccomandargli per le ivossime ele-zioni politiche la seguente scheda che è dellaCostituzionale di Pisa e dell' Associazione Mo-narchica di Volterra.

Ecco i nomi: Dini, Peloini , Toscanelli,

°I.siniNella scheda opposta i candidati hanno con-sentito e desiderato che con loro sia portato unnotorio repubblicano, ateo, il Carducci; tantoche viene alla mente il proverbio : dimmi conchi tu pratichi e ti dirò chi sei.

Pregandola ad adoperare tutta la sua va-lida influenza a favore dei nomi d' ordine, midichiaro

Suo DevotissimoGIUSEPPE TOSCANELLI.

E non facciamo commenti.

CARDUCCI E SIMONELLILari — 21, ore 19, 35.

(Nostro telegramma)Carducci accomiatandosi rin-

graziava dell'accoglienza ricevuta.Pronunziava quindi le seguentitestuali parole:

« Sarò orgoglioso di rappresen-tare insieme ai miei colleghi dellalista della opposizione, questa il-lustre Provincia; ma ad ogni modosarò sempre lietissimo se la lottapresente assicurerà la rielezionedi Ranieri Simonelli, onore e il-lustrazione del Parlamento italia-no, antico amico mio, contro ilquale si appuntano le bizze di in-vidiosi pigmei ».

RAMMENDO.

•••■■••••■■■£ una pretta menzogna che _EUGENIO TOGN ETT I Ger-met resp.

l'onorevele Dini od altri della scheda I Pisa Tipografia Citi 1886.

to:d€situfdislviSC

St1Se

prelorrmetiglprelourisisi •dai

pro

tus11

pe

ledmglise

midi

il

int

ilmidacu

te:

votu

in

t<