coltivatore cremonese 3/2011

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con il Presidente Sergio Marini Coltivatore Giovedì 7 luglio 2011 al Palalottomatica di Roma Coldiretti Cremona all’Assemblea Nazionale Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro CREMONESE ANNO 65 numero 3 maggio/giugno 11 IL Coldiretti… quella straordinaria Italia del buon senso

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il periodico di coldiretti cremona

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con il Presidente Sergio Marini

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Giovedì 7 luglio 2011al Palalottomatica di Roma

Coldiretti Cremonaall’Assemblea Nazionale

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

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ANNO 65numero 3maggio/giugno 11

IL Coldiretti…

quella straordinaria Italia

del buon senso

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Giovedì 7 luglio con inizio alle ore 9,30 al Palalottomatica di

Roma Eur si svolgerà l’Assem-blea Nazionale della Coldiretti con la relazione del Presidente Sergio Marini alla presenza di quindicimila coltivatori italia-ni provenienti dalle campagne di tutte le Regioni e Province italiane in rappresentanza di 1,6 milioni di Associati. All’assise “Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buon senso” si discuterà delle stra-tegie per valorizzare l’agri-coltura e il modello agroali-mentare italiano nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità. Al centro dei lavori c’è il “Made in Italy alimen-tare quale leva competitiva in Italia e nel mondo”, per evidenziarne il contributo che può offrire all’economia, all’occupazione e alla sicu-rezza alimentare dei cittadini, dopo le recenti emergenze. Un patrimonio del Paese che va difeso dalla concorrenza sleale che mette a rischio la sopravvivenza del sistema agricolo nazionale, la cui importanza è confermata dalle speculazioni sul cibo che hanno generato le recenti tensioni internazionali.All’Assemblea sono invitati i maggiori esponenti del mondo accademico, rappresen-tanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. Sono previsti gli interventi del Cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di Gianni Alemanno Sindaco di Roma Capitale, del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, del Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano e di Enrico Letta Vicesegretario del Pd.

Coldiretti… quella straordinaria Italia

del buon senso

Assemblea Nazionale ColtivatoreCremoneseil

Direzione, Redazione, Amministrazione Via Ala Ponzone, 8 - III pianoCremona - Tel. 0372499811Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroMarco Benedini, Giovanni CremonesiGiacomo Maghenzani, Dianella MariottiMassimo Suardi, Silvia Trevisi

FotografieBruno Toscani, Ambrogio Toscani

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario2 Assemblea Nazionale Coldiretti

3 Buon senso e alta qualità per il futuro delle aziende

4/5 Una filiera agricola e rinnovabile6/7 Vertenza suinicoltura

8/9 Emergenza nutrie 11 Elezioni in primo piano

12 Biogas, intervento dei Comuni13 Saldi PAC - Opere PSR

15 Fiscale: Decreto sviluppo16/17 Datori di Lavoro

18/19 Un agrinido a Cremona20/21 Nuovi Punti Campagna Amica

22/23 Donne e Giovani Impresa24/25/26/27/28 e 30 Dal Territorio

29 Vita in fattoria, che fotografia!

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 SINDACALE

Cari Soci,

mentre questo Coltivatore va in stampa, ci stiamo preparando a vivere l’appunta-mento con l’Assemblea Nazionale, fissata giovedì 7 luglio al Palalottomatica a Roma. Un momento fondamentale, vita-le, al quale prenderanno parte diecimila imprenditori agricoli italiani provenienti dalle campagne di tutte le regioni e pro-vince italiane in rappresentanza di 1,6 milioni di Associati. Ascolteremo dal Presidente Sergio Marini gli importanti passi compiuti nella con-cretizzazione del nostro progetto per una filiera tutta italiana, un percorso che sta costruendo un sistema agro-alimen-tare in cui i processi avvengano tutti in Italia, gestiti per una parte sempre più importante, ove possibile in ogni fase, direttamente dagli agricoltori. Questo per dare reddito alle nostre imprese garantendo al tempo stesso alle famiglie italiane acquisti genuini, sicuri, dall’ori-gine garantita, ad un giusto prezzo. Con il nostro Presidente, e con i rappresen-tanti dell’economia e delle Istituzioni, parleremo di “quella straordinaria Italia del buon senso” che Coldiretti – con la sua lungimiranza, la sua coerenza, la sua autorevolezza – ben rappresenta, nel tenace impegno teso a valorizzare l’agricoltura e il modello agroalimentare italiano nel mondo. E’ prima di tutto il buon senso a guidarci, nella difesa dell’agroalimentare italiano, convinti come siamo che il nostro Paese – come ribadito dal Presidente Sergio Marini – debba oggi decidere quali sono le linee di competitività con cui pensa di confrontarsi in un mercato sempre più globale. La nostra competitività si gioca dove siamo diversi e migliori: cibo, cuci-

na, agroalimentare, insieme alla cultura e alla creatività dei nostri giovani ci per-metteranno di essere importanti anche nel futuro. Tutte le azioni che minano queste leve, che indeboliscono le imprese agricole o vanno a toccare la credibilità del made in Italy a tavola, minano il futuro del Paese. Al contrario, il valore immateriale dell’azione che tutti i giorni i produttori e il sistema della filiera com-piono va nella direzione di sostenere gli interessi del Paese.Come sono nell’interesse del Paese e degli allevatori la nostra azione nella “verten-za suinicoltura” (che qui mi limito a citare, rimandando alle pagine di questo giornale dedicate all’importante incon-tro, promosso da Coldiretti Lombardia, che ha riunito i suinicoltori lombardi a Montichiari) e la corretta impostazio-ne del tema delle agro-energie. Questo è un tema estremamente importante perché l’agricoltura italiana è prima di tutto produttrice di cibo e la produzio-ne di energia ha un senso solo in una logica di multifunzionalità dell’impresa e integrazione del reddito. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di bloccare i finanziamenti a quegli impianti (di biogas, biomasse e fotovol-taico) sovradimensionati rispetto all’at-tività dell’azienda agricola e che servono solo a innescare processi speculativi sui terreni e sulle colture. Inoltre abbiamo chiesto alla Regione che finalmente vengano concertate le linee guida che permettano di regolare in maniera sostenibile lo sviluppo delle fonti rinnovabili (diciamo no ai mega impianti industriali a biogas e no al foto-voltaico a terra).

Sempre nell’interesse del Paese e delle aziende agricole, la Coldiretti vuole poi favorire le occasioni d’incontro diretto fra cittadini e imprenditori agricoli (con-vinti, come siamo, che i Mercati e i Punti Campagna Amica, che stanno fiorendo anche in provincia di Cremona, siano una straordinaria vetrina, uno strumento di promozione per tutto il Made in Italy, naturalmente anche per quello il cui sbocco non è rappresentato dalle vendite dirette), e ancora il ruolo da protagonisti che stiamo giocando nella discussione sulla Politica agricola comunitaria. Per quest’ultima chiediamo in primis che sia garantito un quadro finanziario adeguato ai nuovi percorsi che l’agri-coltura dovrà affrontare, per rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio, nella dire-zione dell’assicurazione del reddito, della centralità del lavoro, della filiera corta, del contrasto alla rendita fondiaria, della vera imprenditorialità in primo piano. Tutte queste azioni, tutte queste impor-tanti battaglie, si pongono nel segno del buon senso, della trasparenza, della coerenza, della volontà e certezza di essere forza sociale e linfa vitale per il nostro Paese.

Eugenio TorchioDelegato Confederale

Coldiretti Cremona

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

Buon senso e alta qualitàper il futuro delle aziende

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3

COLDIRETTI “PER UNA FILIERA

AGRICOLA E RINNOVABILE”Forum Internazionale a Venezia: il Presidente Marini evidenzia le prospettive e ribadisce priorità e regole nella sfida di produrre energia dall’agricoltura

Dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi dieci anni energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvol-gimento delle imprese agricole e senza causare danni al territorio. E’ quanto è emerso nel corso dell’incontro promos-so dalla Coldiretti a Venezia “Per una filiera agricola italiana e rinnovabile” sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum che ha respinto la costruzione di centrali nucleari in Italia. All’appuntamento, tenutosi il 14 giugno con la presenza del Presidente Sergio Marini, era presente una folta delegazione di imprenditori agricoli e funzionari di Coldiretti Cremona, gui-data dal Direttore Simone Solfanelli. In questo nuovo scenario - ha sottoli-neato la Coldiretti - l’agricoltura gioca un ruolo decisivo poiché si propone di contribuire al bilancio energetico nazionale con una produzione di ener-gia verde effettivamente sostenibile per l’ambiente ed integrata col territo-rio, privilegiando l’efficienza energetica anche grazie alla possibilità, tipica degli impianti agricoli di piccole dimensioni, di impiegare l’energia termica prodotta

evitando gli sprechi e valorizzando i residui delle attività agricole, forestali e zootecniche. Secondo lo studio presentato da Coldiretti, la produzione energetica potenziale complessiva dell’agricoltura al 2020 può raggiungere infatti 15,80 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio). Si tratta della somma fra i 4,3

Mtep prodotti attualmente dal settore ed 11,50 Mtep che potenzialmente potrebbero aggiungersi nei prossimi dieci anni. Il risultato è un contribu-to pari all’8% del bilancio energetico nazionale al 2020 (2,2% attuale più la quota di espansione potenziale del 5,9%). Sul piano ambientale, svilup-pando le rinnovabili con il coinvolgi-

SINDACALE

Alcuni momenti del forum "Per una filiera agricola e rinnovabile", svoltosi a Venezia con l'intervento del Presidente Sergio Marini

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mento diretto del mondo agricolo e senza causare danni al territorio, si potrebbero evitare emissioni pari a 26,37 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica, con un impatto occupazionale al 2020 di poco meno di 100.000 unità. Tuttavia, per attivare questo processo è necessaria un politica mirata, poi-ché, se è vero che oggi l’agroenergia rappresenta un’opportunità, il rapporto tra la tutela del territorio agricolo e lo sviluppo delle energie rinnovabili richiede – ha sostenuto la Coldiretti – la determinazione di puntuali criteri di bilanciamento. I principali strumenti, in questo senso, riguardano la definizione delle procedure autorizzative e la diffe-renziazione dei livelli di incentivazione. E’ importante, allora, che la semplifica-zione autorizzativa sia effettivamente rivolta agli impianti di piccola taglia e che invece - ha precisato Coldiretti - si continui a contrastare la diffusione dei grandi impianti fotovoltaici su suolo agricolo. Sul piano degli incentivi, inoltre, è vita-le che i decreti attuativi della recente riforma del settore rinnovabili (Dlgs 3 marzo 2011, n.28) vengano emana-ti con sollecitudine, superando quelli che sino ad oggi sono stati i fattori limitanti di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle rinnovabili sul territo-rio nazionale (indifferenziazione delle tariffe, mancanza di premialità per l’ef-ficienza energetica e per la maggiore sostenibilità economica e ambientale di impianti alimentati da biomasse di origine locale o provenienti da filiere corte). Anche dal punto di vista tecnologico si apre una nuova sfida, che dovrà passare per l’adattamento delle tecnologie degli impianti alle dimen-sioni e alle strutture delle realtà produtti-ve agricole e di alle-vamento nazionali. Importante - ha pre-cisato la Coldiretti - è anche sostenere lo sviluppo di sistemi e di tecniche comple-mentari (come quel-le per l’abbattimento

dei carichi azotati a valle della pro-duzione di biogas da reflui zootecnici) o innovative quali la produzioni di biocarburanti di nuova generazione, alla scala territoriale consona e senza impiegare ogm.“Ci sono diversi motivi che ci avevano già convinti che in Italia era meglio tenersi lontani dalle centrali nucleari ed investire sulle energie rinnovabi-li” ha affermato nelle conclusioni il Presidente Sergio Marini. “Innanzitutto - ha sottolineato - c’è il tema della sicu-rezza che è drammaticamente tornato alla ribalta dopo il disastro in Giappone, che non si può semplicemente liquida-re come una questione “emotiva”. In secondo luogo, sarebbe stato assurdo per l’Italia avviare oggi un percorso che ci impegnerebbe per diversi anni pro-prio quando molti Paesi, a cominciare dalla Germania, hanno invece deciso in questi giorni di uscire dal nucleare”. “In ultimo, è bene tenere in mente anche per il futuro che sulle applicazioni scientifiche che potenzialmente posso-no arrecare danni planetari, irreversibili e irrisolvibili, come il nucleare e gli ogm - ha concluso Marini - i cittadini hanno il diritto e il dovere di potere decidere se e come ciò che la scienza propone debba essere applicato. Da parte nostra siamo ben lieti di poter continuare a produrre il buon cibo libero dalle con-taminazioni del nucleare, libero dagli ogm e ad emissioni zero. Cioè proprio quel-lo che la gente ci chiede”.

SINDACALE

MARINI: LE RINNOVABILI NON SIANO UN BUSINESS PER I SOLITI NOTI

Lo sviluppo delle rinnovabili dopo l’addio del nucleare non deve diventare un busi-ness per i soliti noti. E’ quanto ha affermato il Presidente Sergio Marini, al Forum Inter-nazionale sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum, nel denun-ciare il rischio di manovre speculative sulle rinnovabili con infiltrazioni anche della cri-minalità. “Le energie rinnovabili di origine agricola – ha ribadito il Presidente naziona-le della Coldiretti – possono dare un con-tributo al problema energetico del Paese ma deve essere rispettato il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità. L’Italia è un Paese che ha conqui-stato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nella bellezza paesaggistica che non possono essere messi in discussio-ne da uno sviluppo senza regole delle ener-gie rinnovabili che tolgono terreno fertile all’agricoltura, favoriscono le speculazioni e deturpano in modo indelebile l’ambiente”. Gli stessi risultati del referendum hanno di-mostrato che per gli italiani – ha sostenuto Marini – più importante dell’autosufficienza energetica è la qualità della vita messa a rischio dalla paura di avere una centrale nucleare vicina. Questo segnale va ascolta-to dalla politica soprattutto quando sono in gioco interessi importanti come il nucleare o gli ogm. Non necessariamente quello che ci offre la scienza va bene ai cittadini, che devono sempre essere coinvolti soprattutto nelle decisioni destinate a condizionare la vita per sempre.

Qui a lato: l'incontro con Licia Colò, intervenuta al dibattito

Coldiretti Cremona era presente al forum sulle agro-energie a Venezia

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 ECONOMICO

VERTENzA sUINICOLTURAA Montichiari oltre 400 allevatori all’incontro

organizzato da ColdirettiTra le proposte dell’Organizzazione una moratoria sui mutui,

azioni legali ed iniziative di mobilitazioneIn oltre 400 hanno risposto all’invito di Coldiretti Lombardia che, di concerto con tutte le Federazioni provinciali maggior-mente interessate (Brescia, Cremona, Mantova, Milano-Lodi, Bergamo), ha organizzato il 21 giugno a Montichiari, presso il Centro Fiere del Garda, un incontro con gli allevatori per presentare le proposte dell’Organizzazione finalizzate a sup-portare le imprese suinicole oggi in difficoltà e ad accompa-gnarle fuori da questa grave crisi del settore. L’incontro è stato coordinato dal Presidente regionale Nino Andena e dal Vice Presidente regionale e Presidente provinciale della Coldiretti di Brescia Ettore Prandini, supportati tecnicamente dagli inter-venti del Dr. Giorgio Apostoli, Capo Ufficio Zootecnia della Coldiretti nazionale, e di Andrea Cristini Presidente ANAS. Con oltre un milione di suini allevati (rappresentiamo insie-me a Mantova e a Brescia il 73% del patrimonio regionale), Cremona non poteva mancare all’incontro: con il Direttore Simone Solfanelli, c’erano vari suinicoltori, accanto a funzio-nari e segretari di Zona. Nino Andena ha aperto i lavori precisando che Coldiretti ha messo in campo tutta la propria forza organizzativa e politico-sindacale con l’obiettivo di far uscire dalla crisi la suinicoltura italiana concordando con gli allevatori le azioni e le strumen-tazioni necessarie.Ettore Prandini ha annunciato che il Ministero dell’Agricol-tura ha accolto la richiesta di Coldiretti per una moratoria sui crediti delle imprese suinicole con il supporto di Ismea e in accordo con le Banche. Nei prossimi giorni gli istituti di credito dovrebbero confermare la loro disponibilità e rendere operativo l’intervento finanziario. Prandini ha inoltre infor-mato che Coldiretti, su sollecitazione dei propri associati, ha predisposto un’iniziativa di carattere legale per denunciare il ruolo ambiguo dei Consorzi di Tutela nei confronti della sui-nicoltura italiana.Il Dr. Giorgio Apostoli è partito dalle principali motivazioni della crisi sottolineando il grande peso dei nostri costi di pro-duzione che il ridotto potere contrattuale degli allevatori non riesce a farsi riconoscere dai macelli.L’eccesso strutturale nell’offerta di suini DOP, la manca-

ta valorizzazione del prodotto italiano e le importazioni dall’estero (ricordando che ben 2 cosce su 3 sono estere) stan-no facendo il resto. Apostoli ha quindi ricordato le principali azioni già messe in campo da Coldiretti come quelle verso i media per denunciare il furto di identità e valore perpetrato ai danni della suinicoltura italiana. Si è inoltre soffermato su un’altra richiesta urgente: l’emanazione del decreto attuativo per l’indicazione obbligatoria dell’origine delle carni suinicole in etichetta e per un ulteriore rafforzamento dei controlli alle frontiere.Ci sono poi varie azioni la cui realizzazione dipende solo dalla volontà e disponibilità degli allevatori, come una concreta concentrazione dell’offerta per giungere a nuove modalità di vendita dei suini con forme contrattuali completamente diver-se da quelle attualmente in uso che risultano assolutamente penalizzanti e vessatorie per gli allevatori. L’altra iniziativa che gli allevatori dovrebbero mettere in campo da subito è rappre-sentata dalla rimodulazione degli indirizzi produttivi per crea-re un’offerta anche di suini leggeri e intermedi, indispensabili per alleggerire e valorizzare l’intera produzione nazionale DOP e non-DOP. Andrea Cristini ha analizzato con preoccupazione alcuni dati produttivi (in particolare la fortissima contrazione nella produzione di suinetti) e si è soffermato sul tema della clas-sificazione delle carcasse che partirà il 1° luglio. Cristini ha evidenziato come esistano ancora alcuni aspetti di criticità che dovranno essere seguiti con grande attenzione, ma la classificazione rappresenterà una svolta per valorizzare dav-vero il nostro suino pesante e differenziarlo da tipi genetici di importazione che non sono adatti per essere trasformati in prosciutti ed insaccati e quindi alleggerendo la situazione delle DOP.E’ seguito un intenso dibattito con numerosi interventi degli allevatori presenti in sala che hanno portato il loro contri-buto con analisi critiche e proposte, supportando le azioni e le posizioni illustrate da Coldiretti, dando grande importan-za alle annunciate azioni legali ed organizzative in campo economico-commerciale.

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Azioni che dipendono dal sistema agricolo

Sempre parlando ai suinicoltori riuniti a Montichiari, Apostoli ha evidenziato che, per superare la crisi della suinicoltura, sono importanti anche delle precise scelte da parte degli allevatori. In sintesi, ecco le azioni che dipendono dai suinicoltori:

• Rimodulazionedegliindirizzidegliallevamenti separando allevamenti specializzati per il suino pesante DOP e alleva-menti specializzati per il suino leggero/intermedio.

• Sviluppodell’allevamentodelsuinoleggero“magro”osuinointermedio130kg, per avviare il riequilibrio (tra domanda e offerta) nel circuito DOP, senza dover imporre l’uscita dall’at-tività di allevamento a una parte dei suinicoltori italiani.

• Rigenerazionedicanalidicommercializzazione, abbando-nati a vantaggio del prodotto importato, con la collaborazio-ne dell’industria di macellazione.

• Concentrazionedell’offertaeinnovazionedellemodalitàdivenditadeisuini. Deve essere previsto un coinvolgimento contrattuale dei trasformatori per limitare la discrezionalità dei macelli. I contratti di vendita dovrebbero passare dagli attuali impegni al conferimento di suini con prezzo non de-finito (riferimento bollettini) a contratti di fornitura con pre-cisa indicazione della durata e del prezzo pattuito tenendo conto dei costi di produzione degli allevatori.

Il Presidente Andena ha chiuso i lavori impegnando Coldiretti nel chiedere e sostenere sindacalmente un confronto forte con le Istituzioni, ma richiamando tutti alla necessità di dare seguito immediato a quelle azioni che dipendono solo dalla volontà degli allevatori come il rafforzamento delle organiz-

zazioni di prodotto con le quali Coldiretti vuole collaborare attivamente. Andena ha annunciato che Coldiretti è pronta, anche in relazione al comportamento dell’industria di macel-lazione in seno alla CUN, a dare il via alla mobilitazione sin-dacale, a tutela della nostra suinicoltura.

le richieste già messe in campo

Nella relazione proposta a Montichiari, il Capo Ufficio Zootecnia della Coldiretti nazionale Giorgio Apostoli ha evidenziato le richie-ste già messe in campo dalla nostra Organizzazione. Le riassu-miamo:

■ Congelamento della situazione debitoria delle imprese agricole (per un periodo non inferiore a due anni) per dare liquidità di spesa nel breve periodo;

■ Attivare strumenti ed iniziative di contrasto alla speculazione sulle materie prime della razione alimentare;

■ Intervenire anche a livello locale (Provincia e Regione) per re-golamentare la produzione di energie da fonti rinnovabili ed evitare speculazioni ed azioni distorsive sul territorio (biogas con l’utilizzo di trinciato di mais e fotovoltaico a terra) che fal-sano il mercato degli affitti dei terreni, nonché l’approvvigiona-mento locale di materie prime;

■ Azione sui consorzi di tutela delle DOP per una vera valoriz-zazione del suino allevato nel rispetto dei ferrei disciplinari di produzione. Per trasparenza e chiarezza, non solo puntare a prevedere la differenziazione dei luoghi di stagionatura per le cosce DOP e non DOP, ma prevedere che nella “governance” dei consorzi di tutela ci siano solo imprenditori produttori uni-camente di quella produzione tutelata. Agire sulla promozione come già fatto con i formaggi DOP;

■ Attivazione nei PSR da parte delle Regioni di linee di finanzia-mento specifiche per gli ammodernamenti degli allevamenti so-prattutto alla luce delle norme per il benessere degli animali;

■ Elevare il livello dei controlli alla frontiera sulle carni e sui suini di provenienze extra UE (ma anche intra-UE).

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EMERGENzA NUTRIEÈ necessario un intervento

urgente e risolutoreUna situazione non più sostenibile, alla quale si deve porre fine con interventi immediati e finalmente incisivi, risolutori. Questo il quadro dell’emergenza nutrie nelle nostre campagne, così descritto da Coldiretti Cremona attraverso una lettera a firma del Direttore Simone Solfanelli, indirizzata al Prefetto della Provincia di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond, all’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, al Presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e all’Assessore provinciale all’Agricoltura Gianluca Pinotti. Riportiamo in questa sede il testo della missiva.

“Egregi Signori, con la presente, desideriamo sottoporVi il tema attualissimo ed irrisolto dell’emergenza nutrie.A seguito delle reiterate e sempre più incisive segnalazioni da parte dei nostri Associati, che evidenziano un progressivo ed allarmante proliferare delle nutrie nelle campagne cremonesi, siamo costretti a denunciare una situazione igienico-sani-taria ormai divenuta preoccupante, con danni economici a carico delle aziende agricole e delle infrastrutture al servizio delle medesime che hanno raggiunto limiti insostenibili in

In un percorso a tappe nel territorio casalasco, Coldiretti Cremona ha documentato – con foto e riprese video – gli ingenti danni prodotti dalle nutrie. Il materiale è stato conse-gnato all’Amministrazione Provinciale e ai Comuni, a riprova della necessità di un intervento immediato e drastico.

Casalbellotto: bietole e frumento compromessi

Prima tappa: Casalbellotto (Casalmaggiore), Azienda di Piercarlo Barilli. Le nutrie attaccano i campi di bietole (accanto ai corsi d’acqua, per vari metri, il raccolto è total-mente compromesso) e il frumento (tantissime le pianti-celle cui è stata divorata la spiga). Si aggiungano i pericoli per la salute degli agricoltori che, nel momento dell’irri-gazione, vengono a contatto con acqua ormai diventata il regno dei roditori.

Vicobellignano: aggrediti soia e mais

Seconda tappa del percorso: Vicobellignano (Casalmaggiore), Azienda Brunoni.L’agricoltore Fabio Brunoni indica i danni prodotti dalle nutrie sulla soia (anche in questo caso, dove il campo è delimitato da corsi d’acqua, per vari metri le pianticelle appaiono divorate, bloccate nella crescita), sul mais (con varie piante abbat-tute) e sulle rive dei fossi (che franano, a causa delle numerose buche prodotte dalle nutrie).

TERRITORIO

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Spineda: compromessi mais ed erba medica

Terza tappa: siamo a Spineda, accompagnati dall’agricolture Ettore Arrighi. Nei campi di mais sono tante le piante spezzate. Le nutrie non attaccano più solo le prime file del mais: ormai hanno imparato a spingersi anche nelle parti interne del campo, danneggiando aree sempre più ampie. Le immagini documentano anche i profondi buchi nei campi di erba medica (con evidenti rischi, per uomini e macchinari, quando si entra nei campi con gli attrezzi agricoli) e il grave danno alle rive. Il cartello “oasi nutrie” dà sfogo all’amarezza dell’agricolture, che vede il proprio lavoro vanificato da una presenza sempre più invasiva.

Casteldidone: distrutto il raccolto di meloni

Quarta tappa: Casteldidone, Azienda agricola Perini. Per l’ortofrutta il danno prodotto dalle nutrie è pesantissimo. I meloni di Casteldidone – una delle eccellenze del nostro territorio – vengono attaccati e divorati. Sia in campo aperto che nelle serre, tanti meloni mostrano i segni dei denti del roditore. “Naturalmente, anche se c’è solo un minimo segno, il frutto è da buttare” testimonia l’agricoltore Massimo Perini. Notte dopo notte (ma ormai le nutrie hanno imparato ad ‘uscire’ anche di giorno!), il danno economico per le aziende agricole si fa sempre più grave.

una situazione generale già grave.Infatti, oltre ai tantissimi danni provocati alle reti irrigue, di colo, agli argini ed alla viabilità rurale, che ne stanno pregiu-dicando la fruibilità, funzionalità e sicurezza, si aggiunge la beffa dell’obbligata risemina del mais, che peraltro non ha dato il risultato atteso in quanto questi animali continuano ad alimentarsi privilegiando la pianta appena germogliata.Oltre alle colture di mais, hanno subito danni anche il frumento e l’erba medica, con l’aggravante costituita dal deposito sul terreno rivolto a quest’ultima coltura di notevoli quantità di deiezioni, che poi finiscono nel fieno destinato all’alimentazione bovina e alla successiva catena alimenta-re.Ormai sono stati raggiunti livelli di insostenibilità preoccu-panti, sia per la salute pubblica che per gli aspetti economici, che meritano un accurato e tempestivo approfondimento anche per l’ulteriore aggravamento della crisi di tutto il comparto agricolo che, ancora una volta, viene attaccato da fattori negativi. Si osserva che, nonostante la messa in atto da parte degli Enti competenti di strategie e di strumenti finalizzati alla prevenzione della proliferazione della nutria e alla salva-guardia dell’ambiente rurale, i risultati sino ad ora ottenuti

appaiono del tutto insoddisfacenti.Ciò anche a causa, a nostro parere, dalla scarsa incisività, nonché della eterogenea e non contemporanea applicazio-ne delle misure d’intervento programmate dagli Stessi Enti sull’intero territorio provinciale.Si evidenzia che la tematica proposta investe da molto tempo, oltre che il mondo agricolo, anche le peculiarità della nostra catena alimentare e quindi di tutta la salute pubblica.Confidando nella consueta sensibilità ed attenzione delle S.V., auspichiamo una tempestiva proposizione dello stru-mento che riterrete idoneo al fine di tendere alla soluzione definitiva del problema, anche con l’eventuale coinvolgimen-to di altre Rappresentanze Istituzionali”.

A supporto della lettera, inviata nel mese di maggio, sono segui-ti vari telegrammi, indirizzati direttamente dagli agricoltori al Presidente della Provincia. Coldiretti Cremona ha attentamente documentato i gravi danni prodotti nelle nostre campagne dalle nutrie: nel mese di giugno, con una serie di tappe nel territorio Casalasco (certamente tra i più colpiti), abbiamo testimoniato con immagini e riprese – messe a disposizione dell’Amministra-zione Provinciale e delle Amministrazioni Comunali – la gravità del problema, che esige una drastica risposta. (m.b.)

TERRITORIO

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CENTRO ASSISTENZA TECNICA - MAGAZZINO RICAMBIVIA CREMA 13 - 26010 CREDERA RUBBIANO (CR) - Tel. 0373/61099 ric. aut. - Fax 0373/61262

SITO WEB: www.agazzisnc.it - MAIL: [email protected]

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 IN PRIMO PIANO

Associazione Provinciale AllevatoriRiccardo Crotti confermato Presidente

Giovanni Rota alla guida dei Pensionati di Cremona

In Consiglio anche Paolo Spoldi, Luigi Pinotti, Giuseppe Olivieri, Franco Cavalli ed Enrico Locatelli

Il dott. Riccardo Crotti è stato riconfermato per acclamazione al vertice dell’As-sociazione Provinciale Allevatori di Cremona.Riunito presso la sede di via Bergamo, il Consiglio, facendosi interprete della volontà degli allevatori cremonesi, ha ribadito la propria fiducia al Presidente così come ai suoi primi collaboratori, i Vicepresidenti Giuseppe Olivieri e Giuseppe Quaini, testimoniando con questa scelta – tutta nel segno della stima personale e del riconoscimento professionale – l’apprezzamento per il lavoro fin qui svolto a difesa della zootecnia cremonese e l’impegno di garantire continuità all’operato dell’Associazione Provinciale Allevatori di Cremona, fra le realtà che certo contri-buiscono alla competitività dell’agricoltura cremonese. Coldiretti Cremona esprime soddisfazione per questa riconferma, fortemente voluta dalla nostra Federazione, e rivolge il più sincero augurio di buon lavoro al Presidente Riccardo Crotti, così come a tutti i componenti del Consiglio elet-to lo scorso 6 maggio dall’Assemblea riunita a Cà de’ Somenzi. La ‘compagine’ Coldiretti in seno all’Apa risulta nutrita, con gli imprenditori agricoli Luigi Pinotti, Paolo Spoldi, Giuseppe Olivieri (riconfermati nel proprio incarico di Consiglieri), Franco Cavalli ed Enrico Locatelli (entrambi al primo mandato in Consiglio). Sempre in casa Coldiretti sono le conferme delle nomine di Pietro Scolari (in qua-

lità di membro effettivo del Collegio Sindacale), Pietro Manfredi (membro supplente del Collegio Sindacale) e Luca Pederneschi (tra i Probiviri). Tra i passaggi più significativi avvenuti nella riunione del 19 maggio, citiamo la costituzione di un comitato tecnico ristretto, del quale faranno parte Franco Cavalli ed Enrico Locatelli, dedicato all’implementazione di nuovi servizi rivolti ai Soci Apa e alla eventuale razionalizzazione di servizi già presenti.

Con voto unanime del Consiglio dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona, Giovanni Rota – Presidente uscente ed attualmente alla guida dei pensionati di Coldiretti Lombardia – è stato confermato alla presidenza anche dei pensionati cremonesi. Un chiaro attestato d’apprezzamento per il lavoro fin qui compiuto. Riunito il 16 giugno presso l’ufficio Zona di via Ruffini, il Consiglio dell’Associazione ha inoltre designato quattro Vice Presidenti: Giuseppe Comandulli, Anna Gaimarri, Antonio Borghesi e Renato Ruffini. L’appuntamento seguiva l’Assemblea annuale dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona, celebrata il 31 maggio presso la sala riunioni dell’Ufficio Zona di Cremona, alla presenza del Direttore Simone Solfanelli, del Responsabile Regionale del Patronato Epaca Massimo Bocci, del Responsabile Provinciale del Patronato Damiano Talamazzini, con i Segretari Regionale e Provinciale dell’Associazione Pensionati, Carmine Fiaccadori e Marialuisa Parmigiani. Gianpiera Badiini, Arsenio Beccalli, Franco Bianchi, Antonio Borghesi, Giuseppe Comandulli, Anna Gaimarri, Francesco Gambazzi, Gianni Battista Guerini Rocco, Silvana Pravini, Giovanni Rota, Renato Ruffini e Inos Sordini sono i componenti del nuovo Consiglio, eletti dall'Assemblea, ai quali si affiancano Egidio Lunghi, Ovidio Stradiotti e Giovanni Zambelloni, i tre Consiglieri segnalati dalla Federazione. Al Presidente Rota, ai Vice Presidenti e a tutto il Consiglio va il più sincero augurio di “buon lavoro” da parte di Coldiretti Cremona, perché l’Associazione continui a rappresentare un punto di riferimento per tutti i lavoratori dell’agricoltura in pensio-ne, nonché una presenza vitale e partecipe del progetto di Coldiretti per il Paese.

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SINDACALE

BIOENERGIE E BIOGAsLe Amministrazioni Comunalisposano le tesi di Coldiretti

“Alimenti in cambio di energia?”. E’ questo l’oggetto della deli-bera approvata in data 26 maggio 2011 dal Consiglio Comunale di Gussola, guidato dal Sindaco Marino Chiesa. Un testo che chiaramente dimostra come anche le Amministrazioni Comunali della nostra provincia stiano ponendo, con forza, il problema della corretta impostazione del tema “agroenergie”, in relazione alla programmazione territoriale. Come da tempo evidenziato da Coldiretti, appare infatti sempre più evidente che, con le scelte che oggi si compiono in materia di “energie dai campi” (che si tratti di biogas, pannelli fotovoltaici, o altro), si decide come sarà il territorio che andremo a conse-gnare alle future generazioni. Si riporta una parte della citata delibera, proponendola come esempio per gli altri Comuni del territorio, ai quali ugualmente chiediamo di pronunciarsi sulla questione. Così esordisce il testo: “In Italia si stanno diffondendo, tra le aziende agricole, numerosi impianti di produzione di energia alternativa a Biogas. I primi impianti sono stati realizzati, più di vent’anni fa, allo scopo di ricavare energia dal gas prodotto dalla fermentazione delle sostanze organiche residue presenti nei liquami di allevamento animale (bovino, suino, avicolo), dagli scarti e sottoprodotti di origine alimentare sia animale che umana. Si comprende, quindi, quale grande importanza abbiano questi impianti, grazie ai quali si può ricavare ulte-riore energia sfruttando il potenziale energetico residuo di prodotti di scarto. Energia che, in questo caso, integrata in un processo produttivo agro-zootecnico, permetterebbe di “fare reddito”, aumentando la capacità produttiva delle aziende agrozootecniche. Reddito quanto mai necessario in questi anni di crisi del comparto zootecnico”.“Gli impianti realizzati negli ultimi anni stanno, però, cam-biando la loro connotazione di valorizzatori di “prodotti di scarto” – prosegue la delibera del Consiglio Comunale –. Infatti, vista la loro grande potenzialità produttiva, si è cambiata la loro fonte alimentare, utilizzando nobili materie prime, come i cereali, al posto dei prodotti di scarto e liquami di allevamento, dai quali erano, in origine, alimentati. In tutto questo, si gioca un equivoco di fondo, risiedente nella errata convinzione che oggi la produzione di Biogas derivi dalla digestione di liquami e/o scarti di produzione. In realtà, la produzione di Biogas, oggi, avviene utilizzando pregiato mais trinciato allo stadio ceroso, quindi mediante tutta la granella diversamente destinata all’alimentazione animale”.Altro aspetto affrontato nel testo: “Il Parlamento Europeo, sia nella passata legislatura che in quella attuale, ha ripetu-tamente evidenziato come l’uso di alimenti per la produzione di energia sia inopportuno e non sostenibile. Le motivazioni, per altro ovvie, possono essere rilevate negli atti ufficiali

MassimoSuardiUff. SindacaleColdiretti Cremona

e negli interventi di seduta. In diversi pronunciamenti del Parlamento Europeo del 2009 si è chiaramente escluso che si possa incentivare l’utilizzo di alimenti, di qualsiasi genere e non solo destinati all’uomo, per la produzione di energia”.I successivi passaggi del documento evidenziano quanto Coldiretti da tempo denuncia: nel nostro territorio si sta imponendo un biogas che non tiene conto delle reali neces-sità/capacità delle aziende agricole, il che si sta traducendo in sottrazione di terreno alle coltivazioni e, aggiungiamo, in un insostenibile lievitare dei contratti d’affitto.Così prosegue la delibera votata a Gussola: “La grande red-ditività di queste operazioni rischia di stravolgere il delicato equilibrio agricolo-zootecnico-ambientale che ha caratteriz-zato, nei secoli, il nostro territorio, a vantaggio di una non ben chiara politica di fonti energetiche alternative e di una grande speculazione personale, la quale non ha niente a che fare con l’agricoltura che tutti noi conosciamo ed apprez-ziamo. Per tutte le ragioni sopra esposte, in conformità alle Direttive comunitarie ed a quanto previsto dalle disposizioni attualmente in discussione e all’esame nelle sedi istituzionali, pur consapevoli dei limiti che le normative ci impongono, l’Amministrazione comunale di Gussola esprime forti per-plessità e viva preoccupazione a fronte della realizzazione di centrali a Biogas in agricoltura, laddove utilizzino, come bio-massa, non gli scarti da produzione agricola e liquame prove-niente dagli allevamenti zootecnici, bensì, prevalentemente, alimenti nobili, per loro natura destinati all’alimentazione animale. Questa Amministrazione ritiene, pertanto, doveroso unirsi alla richiesta che, nelle competenti Sedi Istituzionali, si apra una discussione sulla opportunità di realizzazione ed attivazione di detti impianti". Il Consiglio Comunale conclude invitando gli Enti preposti al rilascio dei relativi permessi a rispettare il dettame europeo nel quale si censura l'utilizzo di alimenti destinati all'uomo per produrre energia.

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Entro la fine di giugno, OPR Lombardia ha emesso i pagamen-ti relativi ai saldi della Domanda Unica 2010. Tali pagamenti hanno riguardato:1. le aziende a campione 2010, per le quali è ben noto che

i tempi di pagamento sono sempre più lunghi rispetto a quelli delle aziende non controllate;

2. la restituzione delle trattenute effettuate ai sensi dell’art. 69 e cioè le trattenute fatte in fase di creazione dei titoli all’aiuto destinate al pagamento di alcune misure di pre-mio rimaste accoppiate alle produzioni;

3. la restituzione pari al 65% dei premi assicurativi pagati nella campagna 2010 per le avversità atmosferiche sulle polizze con idonee caratteristiche (franchigia 30%);

4. pagamento premio latte qualità alle aziende lattiero-casearie per il latte prodotto dal 1.01.2010 al 31.12.2010 nei limiti della quota posseduta e nel rispetto dei parame-tri qualitativi fissati dal DM 29.07.2009.

Merita una spiegazione più approfondita proprio quest’ultimo premio, per chiarire quali sono i requisiti che hanno permes-so ai produttori di latte di percepire 0,55 euro/quintale nel 2010 e permetteranno anche nel 2011 di percepire un premio modulato sulla base della produzione nazionale.

I beneficiari di tale premio sono stati i produttori di latte

che hanno rispettato almeno due dei seguenti parametri: - tenore di cellule somatiche inferiore a

300.000- carica batterica inferiore a 40.000- proteine superiori a 3,35.

Il parametro non conforme doveva comunque rispettare i seguenti limiti: - tenore di cellule somatiche inferiore a 400.000- carica batterica inferiore a 100.000- proteine superiori a 3,2.

Con il mese di luglio per gli agricoltori della Regione Lombardia è in arrivo anche l’anticipo della Domanda Unica 2011; anche quest’anno infatti l’OPR Lombardia ha deciso di anticipare i fondi comunitari, con risorse proprie, per un importo pari al 50 per cento del premio unico aziendale. Tale premio è erogato in regime di “de minimis agricolo”, cioè gli interessi maturati dal giorno di erogazione del pagamento al 1.12.2011 (data ufficiale di possibile inizio dei pagamenti secondo la Comunità Europea) sono da considerarsi un aiuto alle aziende agricole nell’ambito del cosiddetto regime “de minimis”. Questi aiuti non possono superare l’importo di 7.500 euro ad azienda nell’arco di un triennio.

SERVIZI TECNICI

MarcoBenediniResp. Provinciale

Servizi Tecnici

I sALDI PAC 2010 qUAsI AssIEME AGLI ANTICIPI 2011

Più tempo per realizzare le opere dei PsR

La Regione Lombardia con nota del 17.06.2011 ha comuni-cato ai beneficiari di alcune misure del PSR la possibilità di realizzare le opere chieste in domanda avendo qualche mese in più di tempo. Nel dettaglio, la tabella che segue precisa le nuove scadenze da rispettare: Misura Periodo Nuovo termine per la realizzazione degli interventi

121 4° 01 marzo 2012 121 4° 01 gennaio 2012 (*) 125 B 1° 30 settembre 2012 226 1° 30 settembre 2012 311 A 4° 01 marzo 2012 311 B 3° 01 marzo 2012 311 C 3° 01 marzo 2012 323 C 2° 30 settembre 2012

(*) per le imprese che dovevano presentare domanda di paga-mento del saldo entro e non oltre 10 mesi dalla pubblicazione sul BURL del provvedimento di ammissione a finanziamento, successivamente estesi a 13 mesi.

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 FISCALE

SilviaTrevisiUfficio Fiscale Impresa Verde

Decreto “sviluppo” chiarimenti per la comunicazione delle fatture rilevanti ai fini IVA

Il nuovo adempimento introdotto con la Legge 30/07/2010 n. 122, che pre-vede l’invio telematico all’agenzia delle entrate delle fatture emesse superiori ai 3.000 euro, trova applicazione già dal 31/10/2011 su operazioni del 2010 ma con deroga dell’importo minimo di riferimento corrispondente a 25.000 euro Iva esclusa.Solo ed esclusivamente per il 2010 le operazioni da inviare sono quelle che superano tale importo per poi entrare definitivamente a regime dal 2011 con l’invio di ogni operazione che supera invece i 3.000 euro al netto dell’impo-sta per quelle con obbligo di fattura e 3.600 euro per quelle senza emissione di fattura.

Sempre da tenere comunque presenti sono le operazioni collegate fra loro, composte, ad esempio, da un acconto e da un saldo, che, anche se singolar-mente non superano i limiti di legge, ma nel loro complesso sì, sono soggette all’invio.La trasmissione dei dati deve avvenire obbligatoriamente per via telematica utilizzando l’apposito modello previsto dall’amministrazione finanziaria. Importanti chiarimenti sono stati intro-dotti dalla circolare 24 del 30/05/2011, che ha definito in particolar modo i soggetti obbligati e quelli esonerati.Sono tenuti all’invio i soggetti che hanno adottato il regime delle nuove iniziative produttive, mentre sono

esentati i contribuenti minimi.L’invio è obbligatorio solo per le ope-razioni rilevanti ai fini IVA e pertanto ne sono escluse le operazioni fuori dal campo dell’IVA.Per le transazioni già monitorabili diversamente, non vi è obbligo di tra-smissione, quali ad esempio le opera-zioni intracomunitarie da tempo sot-toposte all’invio del modello Intrastat e quelle regolate con carta di credito o di debito o prepagate emesse da opera-tori finanziari, purché appartenenti allo Stato Italiano.La sanzione prevista per l’omissione o l’incompleta dichiarazione corrisponde ad un importo da euro 258 a euro 2.065.

Controlli/AccertamentiCon circolare 21/e del 18/05/2011 l’Agenzia delle Entrate, come ogni anno, ha definito gli indirizzi operativi per i controlli all’evasione.Particolare attenzione è rivolta a coloro che fruiscono di norme fiscali agevola-tive quali Società Cooperative, Onlus, Società No Profit e settore agricolo. Per il nostro settore l’ispezione riguar-derà principalmente: - le posizioni dei soggetti che svolgono attività connesse volte alla manipola-zione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dal fondo o dall’allevamento di ani-mali; - gli allevamenti di animali, ai fini dell’individuazione della sufficiente correlazione fra capi allevati e terreno necessario all’ottenimento di almeno un quarto dei mangimi necessari al loro mantenimento;

- controlli specifici agli “esonerati” (con volume d’affari inferiore a 7.000 euro) per valutare la loro potenzialità produt-tiva con il volume d’affari dichiarato;

- infine, controlli sugli agriturismi ai fini della verifica della vera connessio-ne e complementarietà con l’attività agricola.

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 DATORI DI LAVORO

DianellaMariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

MOD. 770/2011 sEMPLIFICATO - ORDINARIO

Il termine di scadenza per l'invio telematico del modello 770, sia ordinario che semplificato, è spostato al 1° agosto poiché la scadenza del 31 luglio 2011 cade di domenica, termine

tuttavia ulteriormente prorogato al 20 di agosto dal DPCM 12 maggio 2011

Come certamente noto, il mod. 770/2011 Semplificato è la dichiara-zione con la quale i sostituti di impo-sta comunicano, esclusivamente in via telematica attraverso i canali informa-tici dell’Agenzia delle Entrate Entratel o Fisconline, i dati fiscali sulle ritenute effettuate nell’anno 2010 sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavo-ro autonomo, su provvigioni e redditi diversi, nonché i dati previdenziali ed assistenziali richiesti.

Praticamente il modello contiene i dati relativi alle certificazioni rilasciate ai soggetti cui sono stati corrisposti in tale anno redditi di lavoro dipendente, equiparati ed assimilati, indennità di fine rapporto, prestazioni in forma di capitale erogate da fondi pensione, redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, inoltre anche i dati contributivi, previdenziali ed assicura-tivi e quelli relativi all’assistenza fiscale prestata nell’anno 2010 per il periodo d’imposta precedente.

Rispetto allo scorso anno, il model-lo 770/2011 semplificato presenta il quadro SY di nuova istituzione, nel quale vanno indicati i dati relativi alle somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi. La norma, in caso di somme liquidate mediante pignoramento presso terzi, prevede che questi ultimi, se sostituti d’imposta, all’atto del pagamento devono operare una ritenuta del 20% come acconto dell’Irpef dovuta dal creditore pignora-tizio (sempre che il credito si riferisca a somme o valori assoggettabili a ritenu-ta alla fonte).

Il prospetto si compone di tre sezioni: • la sezione I deve essere compilata

dal soggetto erogatore delle somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi;

• la sezione IIdeveesserecompilatadal debitore principale;

• lasezioneIIIdeveesserecompilatadalle banche e dalle Poste Italiane S.p.A.

Il 770/2011 Ordinario, invece, deve essere utilizzato dai sostituti d'imposta, dagli intermediari e dagli altri soggetti che intervengono in operazioni fiscal-mente rilevanti, tenuti a comunicare i dati relativi alle ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale erogati nell'anno 2010 o operazioni di natura finanziaria effettuate nello stesso periodo.

Alla luce di quanto sopra esposto i Signori Soci, nel rispetto delle norme vigenti, sono cortesemente pregati di provvedere, nel più breve tempo pos-sibile, comunque entro il 12 luglio 2011, alla consegna di tutte le fat-ture o ricevute di professionisti per prestazioni di lavoro autonomo rela-tive all’anno 2010. Questo al fine di consentire gli adempimenti necessari ad evitare sanzioni per tardive comu-nicazioni, nonchè ottemperare agli obblighi di pagamento delle ritenu-te IRPEF, che i sostituti di imposta devono versare.

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 DATORI DI LAVORO

L’INPS, con la circolare n. 83 del 13 giugno 2011, comunica che, a decor-rere dal 1° luglio 2011, verranno riva-lutati i livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare alle diverse tipologie di nuclei.

In relazione a quanto sopra, sono stati rivalutati i livelli di reddito in vigore per il periodo 1° luglio 2011 - 30 giugno

L'INPS, nella circolare del 17 giugno 2011 n. 87, comunica la misura dell'addizio-nale sui contributi assicurativi agricoli dovuta, per l'anno 2009, per i lavoratori agricoli a tempo determinato e indeter-minato paria a:

Si informa che le Organizzazioni Datoriali e Sindacali, nel merito delle determina-zioni da assumere a livello territoriale relativamente alla compensazione della festività del 17 marzo 2011: - vista la legge di conversione n.

47 del 21/04/2011 del DL n. 5 del 22/02/2011 che ha dichiarato festa nazionale il giorno 17 marzo 2011 senza aggravio di oneri a carico

2012, pertanto si ricorda che qualora i lavoratori intendano chiedere tale pre-stazione devono presentare al datore di lavoro domanda su apposito modulo INPS, unendovi i documenti indicati sul modulo stesso.Le richieste degli aventi diritto devo-no essere tempestivamente conse-gnate ai nostri uffici entro il 22 luglio 2011 al fine di ottemperare agli obblighi conseguenti.

AssEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE

COMPENsAzIONE FEsTIVITÀ DEL 17 MARzO 2011

Addizionale INAIL danno biologico per l’anno 2009

NUOVI LIVELLI REDDITUALI PER L’ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE

- 0,1620% (10,125 X 1,60%) quale addi-zionale oneri danno biologico sul contri-butivo Assistenza Infortuni sul lavoro; - 0,0499% (3,1185 X 1,60%) quale addi-zionale oneri danno biologico sul con-tributo Addizionale Assistenza Infortuni

sul lavoro.Il recupero della predetta addizionale sarà posto in riscossione dall'INPS, tra-mite F24, unitamente all'imposizione contributiva relativa alla competenza del primo trimestre 2011.

delle imprese; - considerato pertanto che le festività

nazionali 2011 restano 13, compre-so il 17 marzo 2011;

- valutata la possibilità di compensa-re il 17 marzo 2011 anche con una delle festività soppresse;

- tenuto conto che il CPL prevede il pagamento delle festività soppresse in aggiunta della paga base;

le parti hanno concordemente deciso di compensare il 26mo pagato per il 17 marzo 2011 con la trattenuta del 26mo del 25 dicembre 2011; resta inteso che ai dipendenti che cesseranno il rapporto di lavoro prima di tale data sarà trat-tenuto sulla busta paga di conguaglio delle retribuzioni, mentre ai dipendenti assunti dopo il 17 marzo 2011 non verrà applicata alcuna compensazione.

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Piccoli Frutti, grande avventuraInaugurato al Boschetto di Cremona, l’agrinido di Gianna e Giacomo Maghenzani

È il primo tra le aziende agricole di Coldiretti in tutta la Lombardia

Un ex fienile ristrutturato, circondato dal verde, ‘ridisegnato’ a colori pastello e arredato con tutto ciò che serve per “far sentire a casa” bambini dai 12 mesi ai 3 anni. E’ nato così al Boschetto, a Cremona, “Piccoli Frutti”, il primo agrinido aper-to in un’azienda agricola di Coldiretti in tutta la Lombardia, fortemente voluto dai giovani imprenditori agricoli Gianna e

Giacomo Maghenzani, con il supporto di Coldiretti Cremona. Una struttura accogliente, familiare e amica dell’ambiente (grazie anche ai pannelli fotovoltaici collocati sul tetto), dove i piccoli potranno giocare all’aria aperta, a contatto con piante e animali, gustando merende e colazioni genuine. Sabato 18 giugno, per l’inaugurazione, accanto ai rap-

presentanti del territorio (il vicesindaco di Cremona Carlo Malvezzi, l’assessore comunale alle politiche educative Jane Alquati, l’assessore provinciale all’agricol-tura Gianluca Pinotti) e ai rappresentanti di Coldiretti (tra i tanti amici, anche la coordinatrice nazionale di Donne Impresa, Silvia Bosco, e la responsabile provinciale Barbara Manzoni), c’erano tante famiglie cremonesi. Accompagnati da mamme e papà, pronti a vivere da protagonisti questa gior-nata, c’erano soprattutto molti bimbi, che hanno subito potuto sperimentare le proposte dell’agrinido, improvvisandosi baby coltivatori oppure fermandosi ad ammirare i coniglietti. “Gli agrinido – spiega Coldiretti Cremona – nascono all’interno di aziende agrico-le e si basano su un’idea semplice: far crescere i bambini a contatto con l'am-

GIOVANI IMPRESA

Foto di gruppo per lo staff di Piccoli Frutti, pronto a partire

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biente, attraverso attività legate ai cicli della natura, come la semina o la cura di pianticelle. È questo ciò che li contraddi-stingue dai nidi tradizionali”.“La nostra proposta nasce dalla con-vinzione che il contesto agricolo abbia tantissimo da offrire in termini di sco-perta, relazione e potenzialità educativa” hanno sottolineato Gianna e Giacomo Maghenzani, che al loro fianco avevano i figli Giulia e Luca, insieme all’educatri-ce, alla coordinatrice pedagogica e alla cuoca, che affiancheranno Gianna nella gestione del nido.L’avvio è fissato per settembre. Tutto è pronto per accogliere fino a dieci bimbi, che potranno vivere l’avventura di improv-visarsi ‘apprendisti’ agricoltori e crescere all'insegna del contatto con la natura e di una sana e corretta alimentazione. “Siamo pienamente in linea con Coldiretti nell’im-pegno di porre grandissima attenzione alla preparazione dei pasti, che saranno sempre nel rispetto della sta-gionalità, a base di alimenti a km zero, con prodotti della nostra azienda e di altre azien-

de agricole del territorio” aggiungono Gianna e Giacomo Maghenzani. L’agrinido “Piccoli Frutti” della famiglia Maghenzani è in via Malcantone 16/d, località Boschetto, Cremona. Per infor-mazioni, visita della struttura e iscrizioni: cell. 333 5734589. (m.b.)

Il taglio del nastro, da parte di Gianna, Luca, Giulia e Giacomo Maghenzani

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All’azienda Rho filo diretto tra suinicoltori e consumatori

Alla produzione destinata al prosciutto di Parma si è affiancata la vendita diretta, con l’avvio del Punto Campagna Amica e la consegna a domicilio

Con una giornata di festa rivolta alle famiglie del territorio, invitate domenica 12 giugno ad un’apprezzatissima degu-stazione dei prodotti aziendali, l’impresa agricola di Giampietro, Carlo e Stefano Rho ha sottolineato il primo anno di attività del proprio spaccio azienda-le, ora ufficialmente diventato “Punto Campagna Amica”. A Farinate di Capralba si rafforza dunque l’esperienza di incon-tro diretto con i consumato-ri, che pres-so il ‘punto’ sanno di poter trovare carni suine e bovine, salumi e pol-lame, garantiti dagli agricol-tori. Allevatori di suini in gran parte destinati alla produzio-ne di prosciut-to di Parma, gli imprenditori agricoli Rho hanno deciso di diversificare la propria azione, puntando anche sulla vendita diretta. Tanto più che, accanto all’al-levamento suinicolo, la famiglia Rho possiede una piccola mandria di manze limousine, cui si è affiancato l’allevamento familiare di pollame. “L’obiettivo è offrire una buona varietà di carni, tutte provenienti da animali allevati in azienda –

spiega Stefano Rho –. Diversificare la produzione, puntan-do anche sulla vendita diretta oltre che sull’allevamento destinato al Consorzio di Parma, era secondo noi la strada giusta, per ottenere un’integrazione del reddito ed assi-curare un futuro più certo alla nostra azienda. Questo primo bilancio, a distanza di un anno dall’inaugurazione dello spaccio aziendale, è certamente positivo: abbiamo trovato grande interesse, grande disponibilità da parte dei consumatori, che sempre più numerosi si rivolgono a

noi, sapendo di acquistare prodotti genuini, sicuri, dall’origine certa”. L’impresa ha aggiunto un ulteriore servizio: la conse-gna a domicilio dei prodotti. Un’opzione che va prima di tutto a vantaggio delle persone anziane. L’azienda agricola Rho è in via Carnita, a Farinate di Capralba. Lo spaccio aziendale è aperto dal martedì al sabato ore 8.30-12.30 / 16-19.30. Domenica 8.00-12.00. Per informazioni: tel. 348 6373672. (m.b.)

Inaugurazione del “Punto Campagna Amica” all’azienda agricola Rho, ad un anno dall’apertura dello spaccio aziendale. Il “punto”

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Nasce “la bottega del Campagnino”“Abbiamo cercato di ricreare un ambiente di campagna, familiare e casalingo, un po’ come avviene nel nostro agri-turismo di Pessina Cremonese. Abbiamo portato i nostri prodotti, quelli che offriamo nei Mercati di Campagna Amica, accanto ad altri alimenti in arrivo da azienda agricole che, come noi, puntano sulla qualità e sul legame con il territorio”. Emanuela Dilda racconta così il debutto de “La Bottega del Campagnino”, punto di vendita dei prodotti aziendali che giovedì 23 giugno è stato inaugurato a Cremona, al civico 29 di via Buoso da Dovara. Al taglio del nastro erano presenti il Delegato Confederale di Coldiretti Cremona Eugenio Torchio, il Direttore Simone Solfanelli, il Responsabile regionale di Campagna Amica Francesco Goffredo, il Presidente regionale e provinciale dei pensionati Coldiretti Giovanni Rota, l’Asses-sore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti, accanto ad imprenditori agricoli e tanti cittadini-consumatori.“Nel segno del progetto della filiera agricola tutta italiana avviato dalla Coldiretti, abbiamo voluto metterci ulterior-mente in gioco, affiancando alla nostra presenza al Mercato di Campagna Amica la scelta di aprire un “Punto Campagna Amica” in città, dove tutte le mattine i cremonesi potranno ritrovare i sapori di una volta” spiega Emanuela Dilda. Ci saranno in primis i prodotti dell’azienda, a partire dalle ‘specialità della casa’ legate al grano monococco (farine, pro-dotti da forno, pane, focacce, biscotti, crostate e pasta fresca, chicchi per insalate), e poi le confetture, le farine, verdure e frutta di stagione, i salami e persino alcuni cosmetici (il sapone

all’estratto di lavanda, shampoo e creme all’equiseto). Infine, lo zafferano e, su prenotazione, pollame, oche, anatre, faraone allevate in cascina. C’è poi un angolo speciale, dedicato alle erbe aromatiche quali basilico, salvia, menta, coltivate in fat-toria da un gruppo di giovani disabili. Per arricchire l’offerta, La Bottega del Campagnino accoglie anche prodotti di altre aziende agricole: i formaggi di capra dell’allevatore Trombetta di Ostiano, meloni, angurie e zucche dell’azienda Perini di Casteldidone, il miele dell’apicoltore Zipoli di Romanengo, gli asparagi e la verdura dell’azienda Pedroni di Cremona, insie-me all’olio in arrivo dalle Marche, nonché riso e vino da altre aziende della provincia di Pavia. (m.b.)

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3

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Imprenditrici agricole in festa

Con un pomeriggio di incontro, preghiera e festa, le impren-ditrici agricole della Coldiretti hanno chiuso insieme il mese Mariano, nel rispetto di una tradizione consolidata. “Ormai da decenni, negli ultimi giorni di maggio le impren-ditrici agricole, con familiari e amiche, si ritrovano in pre-ghiera, in un Santuario del nostro territorio, dedicato a Maria, per ringraziare ed invocare la protezione della Vergine sulle

tante famiglie che vivono del lavoro in campagna – sottoli-nea Barbara Manzoni, Delegata di Donne Impresa Coldiretti Cremona –. Per tutte noi è un atteso momento di incontro e di condivisione. Ed è anche un’occasione per sottolineare l’im-portante contributo che le donne sanno dare all’agricoltura e alla nostra Organizzazione”.Con la regia di Donne Impresa, l’appuntamento di quest’anno era fissato lunedì 30 maggio presso il santuario della Beata Vergine del Roggione, al Roggione di Pizzighettone.Qui, dalle ore 15, si sono raccolte le partecipanti, in arrivo dalle Zone di Soresina, Cremona, Crema e Casalmaggiore. Il programma della giornata di festa prevedeva la recita del Rosario, seguita dalla Santa Messa, celebrata da don Emilio Garattini, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona. Secondo un’apprezzata consuetudine, anche questa edizione dell’iniziativa si è chiusa con un momento conviviale: le par-tecipanti hanno portato un dolce casalingo, da condividere con amiche e socie Coldiretti, dando così vita ad una vera e propria gara fra cuoche provette. “Il contributo delle donne in agricoltura è da sempre fonda-mentale. Basti dire che il 17,8 per cento delle imprese guidate da donne si trova nel settore primario – prosegue Barbara Manzoni –. Un impegno che è particolarmente rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali, come dimostra il protagonismo delle donne negli agriturismi, nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali”. In Italia si contano circa 260mila imprese rosa; quasi un’azien-da agricola su tre oggi è condotta da una donna. La progres-siva femminilizzazione dell’agricoltura italiana – evidenzia Coldiretti Cremona – ha certamente dato un impulso alla forte innovazione che ha caratterizzato il settore con l’ampliamen-to delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, il benessere, le fattorie didattiche e i servizi alle persone come gli agriasilo e la pet-therapy.( m.b.)

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 GIOVANI IMPRESA

Oscar 2011 dell’agricoltura lombarda all’azienda Trombetta di Ostiano

Da impiegato ad allevatore, dalla scri-vania ai budini al latte di capra: è stata questa, in sintesi, la scelta compiu-ta da Davide Trombetta, imprenditore agricolo di Ostiano (Cremona), che nel 2000 ha lasciato la scrivania e si è messo ad allevare caprette da latte, le Camosciate dell’Adamello, come già facevano anticamente nella famiglia di sua madre. Lavorando il latte dei suoi animali, Trombetta produce for-maggi, jogurt e da quest’anno anche i budini. Per l’impianto di mungitura dei suoi animali utilizza l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari sul tetto della stalla. Per arrivare ai cittadini-consumatori punta sulla vendita diretta ed è tra i primi aderenti al Mercato di Campagna Amica di Cremona. Portando

questa esperienza, il giovane imprendi-tore agricolo di Ostiano ha conquista-to l’oscar green 2011 dell’agricoltura lombarda, nella categoria “Sostieni lo sviluppo”. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato martedì 7 giugno a Milano, a Palazzo dei Giureconsulti. Accanto a Trombetta, c’erano altri nove vincitori nelle categorie Esportare il territorio, In-Generation, Oltre la filie-ra, Paese Amico, Stile e cultura d’im-presa, Sostieni lo sviluppo, Campagna Amica, più tre riconoscimenti speciali Montagna, Agricoltura e CreditAgri. Prevista la menzione speciale “Dai Consumatori”. Tra i premiati si anda-va dall’azienda vitivinicola dell’Oltrepo Pavese che esporta il suo vino in tutto il mondo all’impresa di Bergamo che

punta sull’orto biologico con vendi-ta online dell’insalata, dall’esperienza dell’oratorio a km zero all’azienda che resiste e cresce sui terreni di monta-gna. “Ognuna di queste storie – ha spiegato Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia – ci racconta un pezzo di Lombardia, di voglia di fare e di met-tersi in gioco partendo dall’agricoltura, che si dimostra sempre più in grado di offrire spunti e opportunità anche per le nuove generazioni. Un settore che non è affatto residuale come molti pensano, ma che custodisce le radici di un rilan-cio generale del Made in Italy in molti campi: dall’export alla cultura, dall’ali-mentazione ai servizi alla persona, dal turismo alla difesa dell’ambiente”.

Nelle foto: L’allevatore Davide Trombetta al lavoro e un momento della premiazione a Milano

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 DAL TERRITORIO

Alla ‘Tre giorni’ di Pizzighettonela suinicoltura in primo piano

La denuncia della difficile situazione che il comparto suinicolo sta attraversando e l’azione a tutela degli allevamenti sono state al centro della partecipazione di Coldiretti Cremona alla “Tre Giorni in Piazza”, attesa rassegna tenutasi nei giorni 20, 21 e 22 maggio a Pizzighettone, all’interno delle antiche mura. Nel cuore di un territorio che ha nella zootecnia (dalle vacche ai suini) la sua prima vocazione, la Coldiretti, presso lo stand, ha richiamato l’attenzione dei cittadini-consumatori sulla nostra suinicoltura, dalla quale dipendono produzioni made in Italy d’eccellenza, un comparto duramente provato da anni di prezzi bassi delle carni, da una con-correnza estera agguerrita e finora certamente sleale, da un esponenziale aumento dei costi di produzione cui non ha purtroppo fatto da contraltare un incremento delle quotazioni dei suini. Si è parlato dell’azione messa in campo da Coldiretti a tutela degli allevamenti, dal pressing per giun-gere alla riscrittura della direttiva nitrati alla battaglia per l’origine obbligatoria in etichetta. “Acquistare un chilo di carne di suino oggi costa poco più che bere un caffè. Gli allevatori sostengono costi crescen-ti, dai prezzi dell’alimentazione agli oneri burocratici, per garantire la qualità, la sicurezza, la bontà, in una parola l’eccellenza, dei prodotti, ma non trovano dall’altra parte un’equa remunerazione. La nostra presenza alla ‘Tre giorni’ di Pizzighettone, tutta incentrata su questa tematica, ha voluto essere un’altra occasione per richiamare l’attenzione dei cittadini e chiedere una loro precisa scelta di campo: sta alle famiglie italiane esigere, all’atto dell’acquisto, l’auten-tico made in Italy, sostenendo così il lavoro di tante imprese

agricole – ha evidenzia Claudio Magni, Segretario di Zona di Soresina –. Ancora oggi due prosciutti su tre venduti in Italia vengono da maiali allevati all’estero. E questo senza che il cittadino che li acquista se ne accorga. Tutto ciò pesa come un macigno sulla suinicoltura italiana. Per questo Coldiretti per anni ha sostenuto una battaglia finalmente approdata, il 18 gennaio scorso, alla legge che impone l’obbligo di indicare l’origine in etichetta. Quello che ora chiediamo alle Istituzioni è che questa norma diventi prima possibile realtà, attraver-so i decreti attuativi”. Anche su un altro terreno si gioca la sopravvivenza degli allevamenti italiani: “Coldiretti sta lavo-rando per ottenere una vera e propria riscrittura della diret-tiva nitrati – ha proseguito Magni –. L’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni dell’accordo per l’aggiorna-mento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi

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d’azione previsti dalla direttiva è un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione dei salumi, così come dei formaggi, Made in Italy. E’ essenziale che si proceda su questa strada”. La presenza allo stand degli imprenditori agricoli ha permes-so ai cittadini di dialogare direttamente con i protagonisti della nostra agricoltura, scoprendo quanto lavoro e quanta professionalità vi siano dietro la qualità dei prodotti made in Italy. Apprezzatissimo il dono rivolto a tutti i cittadini incon-trati: un’ottima salamella, in arrivo da Cascina Brugnole di Trigolo, è una confezione di passata di pomodoro del Consorzio Casalasco del Pomodoro. Numerosi i cittadini, e con loro i rappresentanti istituzio-nali, che hanno fatto sosta allo stand. E’ stata una ulterio-re opportunità per condividere il progetto per una filiera tutta italiana, la grande sfida lanciata da Coldiretti che sta costruendo un sistema agro-alimentare in cui i processi

avvengano tutti in Italia, dalla produzione agricola rigorosa-mente made in Italy alla trasformazione. Una filiera gestita per una parte sempre più importante, ove possibile in ogni fase, direttamente dagli agricoltori. (m.b.)

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MAGGIO/GIUGNO - 2011NUMERO 3 DAL TERRITORIO

Vertenza zootecnia e progetto per il Paese alla Fiera di Grumello

La “vertenza zootecnia” e il progetto per il Paese avviato da Coldiretti sono stati i principali temi affrontati dalla nostra Organizzazione, con la parte-cipazione alla 36esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello. Numerosi sono stati gli imprenditori agricoli e i cittadini che, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, hanno fatto sosta allo stand di Coldiretti Cremona, proseguendo nel dialogo in merito all’azione tesa a costruire una filiera tutta agricola e tutta italiana, un grande sistema agroalimentare, che garantisca reddito ai produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto. E’ stata questa l’occasio-ne per illustrare quello che rappresenta un altro significativo passo avanti, a tutela del vero made in Italy: l’inter-vento della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pol-lame, latte, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo preve-

dono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame e il pesce. In primo piano anche in occasione della Fiera sono state naturalmente le problematiche e le prospettive della nostra zootecnia. “Coldiretti ha aperto una vera e propria ‘vertenza zootecnia’: una forte azione tesa a denunciare la pesante crisi che oggi gli allevamenti stanno vivendo,

con l’intento di promuovere una netta inversione di rotta, per dare risposte efficaci alle esigenze delle imprese – ha evidenziato Pietro Scolari, Segretario della Zona di Cremona –. E’ lungo l’elenco dei problemi che pesano oggi sulla zootecnia: la crescita esponenziale dei costi dei mangimi, gli insostenibili obblighi previsti dalla direttiva nitrati, la scarsa valorizzazione delle produzioni, il rischio di una riduzione dell’assistenza

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tecnica agli allevamenti, il continuo furto di valore e di immagine. Difficoltà che non stanno risparmiando alcun comparto, e che nella nostra terra si vivono in modo particolarmente dram-matico sul fronte della suinicoltura. A fare da detonatore è stato senza dubbio l’incremento dei costi di produzione degli allevamenti dove, per effetto del rincaro delle materie prime, si spende il 19% in più per riempire le mangiatoie”. In fiera, Coldiretti ha illustrato quella che è l’azione messa in campo a tutela della zootecnia, in varie direzioni, dalla

riscrittura totale della direttiva nitrati da parte di Bruxelles all’impegno di giungere alla rapida applicazione della legge sull’origine in etichetta, attraver-so i decreti attuativi, a partire da latte e formaggi, carne e salumi derivati dai suini. Risposte vitali per l’agricoltura italia-na, e naturalmente per l’agricoltura cremonese, che ha nella zootecnia una delle sue eccellenze, con oltre mille allevamenti con bovini, di cui circa l’ottanta per cento con vacche da latte che producono il dieci per cento del

Vari momenti d’incontro allo stand di Coldiretti in Fiera a Grumello

totale del latte nazionale (qualche dato: nel 2010 in provincia il patrimonio di vacche da latte era di 151.256 capi, rispetto ad un totale di 293.885 bovini; nel medesimo anno, le stalle cremonesi hanno prodotto 10.900.890 quintali di latte), e con un comparto suinicolo di assoluto rilievo, con oltre un milione di capi (la provincia di Cremona, insieme a Mantova e Brescia, rappresenta il 73% del patrimonio regionale). (m.b.)

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Bionergie e tutela del made in Italyalla fiera di san Pantaleone

“Bioenergie: nuove prospettive per integrare il reddito agri-colo”: questo il titolo del convegno proposto da Coldiretti nell’ambito della Fiera di San Pantaleone, svoltasi a Crema, presso l’E.R.S.A.F., dal 9 al 12 giugno. Al tavolo dei relatori c’erano Armando Tamagni, Delegato Provinciale Giovani Impresa, Barbara Manzoni, Responsabile Donne Impresa, Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’agricoltura, e Marco Benedini, Responsabile provinciale Servizi Tecnici Coldiretti. “Gli impianti a biogas, come quelli fotovoltaici, sono sempre più diffusi nelle campagne cremonesi. Coldiretti Cremona, in materia, ha fin dall’inizio espresso una posizione molto chiara, libera da pregiudizi o possibilità di equivoci. Parlando di biogas, abbiamo detto un sì convinto a quegli impianti che si integrano nella realtà aziendale, le cui capacità e dimen-sioni ben si sposano con le esigenze aziendali – ha esordito Tamagni –. Come Giovani Impresa e Donne Impresa abbiamo

DAL TERRITORIO

già organizzato varie visite tecniche presso impianti ‘virtuosi’ nati in questi anni nel nostro territorio, creati il più delle volte da giovani imprenditori agricoli. In questi casi, si è fissato un importante punto fermo: il legame tra produzione di biogas e attività zootecnica. Sostenere la produzione di biogas dai reflui zootecnici, infatti, è decisamente virtuoso sotto il pro-filo energetico ed ambientale. D’altro canto, abbiamo invece contestato, con determinazione, scelte che conducevano ad una presenza sempre più massiccia sul nostro territorio di impianti sovradimensionati rispetto alle realtà aziendali, interventi magari legati a soggetti esterni all’agricoltura, che nel tempo hanno sottratto sempre maggiore terra alle coltivazioni”. Barbara Manzoni, moderatrice dell’incontro, ha confermato la volontà dell’agricoltura di produrre energia rinnovabile, contribuendo a rispondere al fabbisogno nazionale di energia, ma al tempo stesso ha ribadito la “legittima preoccupazione di far sì che la produzione di energia da fonti rinnovabili non entri in competizione, o addirittura vada a sostituirsi, alle produzioni tradizionali dell’agro-alimentare Made in Italy, che al contrario dobbiamo tutelare e difendere con determi-nazione”. Introdotta dal convegno del 10 giugno, la partecipazione di Coldiretti alla Fiera è proseguita nei giorni successivi, con la presenza allo stand, divenuto come sempre punto d’incontro tra imprenditori agricoli, famiglie cremasche, rappresentanti dell’economia e delle Istituzioni. (m.b.)

Alcuni momenti legati alla partecipazione di Coldiretti Cremona alla Fiera di San Pantaleone

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VITA IN FATTORIA, CHE sUCCEssO!Ricchissimo ‘medagliere’ per Cremona alla premiazione del Concorso Fotografico

dedicato alle fattorie didattiche, lanciato da Regione Lombardia: un’azienda sul podio (CASCINA SANT’ALESSANDRO di Soncino) e ben cinque foto selezionate

per la mostra fotografica (scattate a CASCINA ARCOBALENO di Capergnanica, IL CAMPAGNINO di Pessina Cremonese, APIFLOR di Pescarolo ed Uniti)

Con la premiazione dei vincitori e l'inaugurazione della mostra, si è chiuso il 21 giugno il concorso fotografico nelle Fattorie didattiche della Lombardia “Vita in Fattoria, che fotografia!” indetto da Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, e organizzato da Terranostra Lombardia in sinergia con le Associazioni agrituristiche lombarde più rappresentative. Sul podio c’era una fattoria didattica di Coldiretti Cremona, Cascina Sant’Alessandro di Soncino, azienda agrituristica e fattoria didattica di Renato Piccioni e Francesca Zuccotti, conosciuta in tutto il territorio regionale in primis per la particolarità dell’allevamento del baco da seta. Calorosissimi applausi sono stati tributati all’autore dello scatto, Tommaso Ranghetti, classificatosi terzo, al bellissi-mo bambino Nicolò Biondi ritratto nella foto mentre gioca con il fieno in cascina, e naturalmente ai titolari di Cascina Sant’Alessandro, che hanno ricevuto i complimenti, tra

Renato Piccioni e Francesca Zuccotti, titolari di Cascina Sant’Alessandro, e il fotografo Tommaso Ranghetti, mostrano l’immagine terza classificata, scattata a Soncino. Accanto a loro, in occasione della premiazione a Mila-no, ci sono la Presidente di Terranostra Lombardia Alessandra Morandi e il Delegato Confederale Eugenio Torchio.

gli altri, di Alessandra Morandi, Presidente di Terranostra Lombardia, e del Delegato Confederale Eugenio Torchio.Il concorso chiedeva ai fotografi di raccontare in immagini l’attività didattica in una fattoria, approfittando delle visite delle scolaresche oppure di famiglie con bambini. Una vera sfida, per ritrarre la modernità delle aziende agricole quando diventano “Fattorie Didattiche” e concorrono al progetto educativo, favorendo l’incontro fra le ultimissime genera-zioni e gli immutati valori dei cicli naturali e del lavoro in campagna.La prestigiosa Giuria, presieduta dal celebre fotografo Gianni Berengo Gardin, ha decretato le foto vincitrici oltre a una selezione fra le migliori immagini pervenute. Fra le trenta fotografie selezionate per la mostra, ben cinque ritraggono aziende “made in Coldiretti Cremona”. Accanto alla foto terza classificata, ci sono infatti: - Cascina Sant'Alessandro di Renato Piccioni (Soncino),

foto di Bruno Toscani - Il Campagnino di Emanuela Dilda (Pessina Cremonese),

foto di Annalisa Cimmino - Cascina Arcobaleno di Elisabetta De Grazia (Capergnanica),

foto di Marta Biondi- Apiflor di Esterina Mariotti (Pescarolo ed Uniti), foto di

Giuseppe Alchieri. (m.b.)

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Agricoltura in festa a Vescovato

E’ stata un’autentica festa dell’agricoltura, una giornata di incontro tra imprenditori agricoli e famiglie, occasione per dialogare e degustare insieme le eccellenze dell’agroalimen-tare made in Italy. Con la regia della Pro Loco e dell’Ammi-nistrazione Comunale e con la collaborazione di Coldiretti Cremona, giovedì 2 giugno a Vescovato, nella piazza cuore della cittadina, è sbocciata la festa: c’erano animali condotti dagli allevatori (vitelli, maialini, conigli e asinelli), c’erano gli stand del Mercato di Campagna Amica (dove acquistare, direttamente dal produttore, i frutti dell’agricoltura Made in Cremona, dal salame al miele, dall’ortofrutta al pane) e c’erano i mezzi agricoli, schierati in parata, fra una distesa di bandiere gialle della Coldiretti. A conquistare i numerosissimi presenti, c’erano soprattutto le ‘vecchie glorie’ dell’agricoltura lombarda, quei trattori di un tempo – Landini, Same, Fiat – ai quali è legata la storia delle nostre campagne e della nostra economia, condotti in piazza dagli appassionati dell’Associazione Amici del Trattore d’Epoca. Particolarmente cari ai più piccoli sono stati invece i cuccioli, dai maialini all’asinello, dai coniglietti ai vitellini, sistemati in un confortevole recinto di fieno, costruito dagli allevatori, che hanno così voluto cogliere l’occasione per avvicinare soprattutto i bambini al lavoro – alla passione – di chi da sempre, con energia e professionalità, opera nei campi e negli allevamenti. E’ stata un’apprezzata iniziativa, fatta di tanti ingredienti e varie altre proposte. Un appuntamento che, negli intenti degli organizzatori, rappresenta una ‘prova generale’: l’obiettivo dichiarato è dare inizio ad una tradizione che possa crescere di anno in anno, con nuove proposte ed un numero sempre maggiore di protagonisti, divenendo momento d’incontro per gli operatori del settore primario e per i cittadini. (m.b.)

DAL TERRITORIO

Il gruppo Amici del Trattore d’Epoca

Imprenditori agricoli, amministratori comunali, volontari Pro Loco, uniti nell’organizzazione della "festa dell’agricoltura"

L’allevatore Giuseppe Olivieri. Vari allevatori hanno condotto in piazza i propri animali, per avvicinare la campagna alle famiglie

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