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Come si realizza Come si realizza Come viene giudicato Come viene giudicato LINEE GUIDA DALLA RIVISTA NOTIZIARIO DIAF DIPARTIMENTO AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI FIAF sito web: www.audiovisividiaf.it © Fotocineclub Sambenedettese 2010 Clicca sulla diapositiva per andare avanti

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Page 1: Come si realizza Come viene giudicato LINEE GUIDA DALLA RIVISTA NOTIZIARIO DIAF DIPARTIMENTO AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI FIAF sito web:

Come si realizza Come si realizza Come viene giudicatoCome viene giudicato

LINEE GUIDA DALLA RIVISTA NOTIZIARIO DIAF

DIPARTIMENTO AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI FIAFsito web: www.audiovisividiaf.it

© Fotocineclub Sambenedettese 2010

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INTANTO COMINCIAMO COL PRECISARE INTANTO COMINCIAMO COL PRECISARE COSA NON E’ UN AUDIOVISIVOCOSA NON E’ UN AUDIOVISIVO

Non è un Audiovisivo ma è un semplice

SLIDESHOW

una serie di immagini, più o meno belle, con un sottofondo , più o meno belle, con un sottofondo

musicale più o meno interessante (ma comunque solomusicale più o meno interessante (ma comunque solo

sottofondo) senza alcun legame drammaturgico e senza sottofondo) senza alcun legame drammaturgico e senza alcun coinvolgimento con la parte visivaalcun coinvolgimento con la parte visiva

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L’AUDIOVISOVO è composto L’AUDIOVISOVO è composto da:da:

a)a) UNA PARTE VISIVAUNA PARTE VISIVAb)b) UNA PARTE SONORAUNA PARTE SONORAc)c) UNA DINAMICA COMUNICATIVA UNA DINAMICA COMUNICATIVA

che corrispondano comunque a determinatiche corrispondano comunque a determinaticriteri comunicativi, che evidenzino alcuni criteri comunicativi, che evidenzino alcuni punti positivi e che evitino alcuni punti punti positivi e che evitino alcuni punti negativi negativi (questi ultimi purtroppo caratterizzano (questi ultimi purtroppo caratterizzano spesso le abituali proiezioni Slideshow)spesso le abituali proiezioni Slideshow)

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La parte VISIVALa parte VISIVALa prima cosa richiesta è la La prima cosa richiesta è la PERTINENZAPERTINENZA con conIl Il TEMATEMA della proiezioni. della proiezioni. Quindi Quindi NONO a a belle fotobelle foto ma senza alcun nesso con la ma senza alcun nesso con laproiezione oppure proiezione oppure foto coerentifoto coerenti con il progetto con il progetto ma che tecnicamente lasciano a desiderare (per ma che tecnicamente lasciano a desiderare (per taglio, esposizione, ecc.)taglio, esposizione, ecc.)SiSi alle alle MOVIMENTAZIONIMOVIMENTAZIONI delle immagini (zoom, delle immagini (zoom, rotazioni, spostamenti) solo se giustificate dallarotazioni, spostamenti) solo se giustificate dallatematica o dal racconto in corso.tematica o dal racconto in corso.Questi effetti, in definitiva, debbono essere il piùQuesti effetti, in definitiva, debbono essere il piùpossibile contestuali alla drammaturgia o possibile contestuali alla drammaturgia o

argomentoargomentodella rappresentazionedella rappresentazioneSe applicati non debbono essere assolutamenteSe applicati non debbono essere assolutamenteinseriti a caso ma rispettando una certa inseriti a caso ma rispettando una certa

pertinenzapertinenza

Page 5: Come si realizza Come viene giudicato LINEE GUIDA DALLA RIVISTA NOTIZIARIO DIAF DIPARTIMENTO AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI FIAF sito web:

La parte SONORALa parte SONORALa prima cosa da chiarire è che il sonoro non è La prima cosa da chiarire è che il sonoro non è formato formato solo da musicasolo da musica, ma anche , ma anche (e qualche volta(e qualche voltasoprattutto)soprattutto) da da PARLATO, RUMORI, SILENZI. PARLATO, RUMORI, SILENZI. E’ molto facile attingere a brani musicali famosi, ma E’ molto facile attingere a brani musicali famosi, ma

aavolte proprio per la loro estrema diffusione questivolte proprio per la loro estrema diffusione questipossono facilmente banalizzare un lavoro.possono facilmente banalizzare un lavoro.Solo l’Autore che è capace di valutarne appieno la Solo l’Autore che è capace di valutarne appieno la pertinenza dell’utilizzo, con le proprie immagini e pertinenza dell’utilizzo, con le proprie immagini e

con con un montaggio particolare, può presentare un brano un montaggio particolare, può presentare un brano noto mostrandolo come un “progresso” nel sentirenoto mostrandolo come un “progresso” nel sentirecomune.comune.L’impatto delle immagini deve prevalere sul sonoro L’impatto delle immagini deve prevalere sul sonoro e l’elemento “audio” dovrà “fluire” fino alla fine e l’elemento “audio” dovrà “fluire” fino alla fine

della della sequenza senza disturbare lo spettatore.sequenza senza disturbare lo spettatore.

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La parte SONORA /2La parte SONORA /2

Se esiste un COMMENTO SONORO questo deve essere assolutamente interessantee catturare l’attenzione; deve essere PARLATO E NON LETTO.Il PARLATO deve dimostrare il controllo e la tecnica del microfono, esente da sibili,distorsioni e altre imperfezioni. Evitare il più possibile le inflessioni dialettali.La VOCE deve essere appropriata e ben modulata.Deve esserci una sufficiente SEPARAZIONE tra voce e musica al fine di assicurare chiarezzaLa MUSICA deve essere ben scelta e se composta da più brani deve esseremiscelata e sfumata in modo accurato senza lacune e interruzioni improvvise.Non deve esserci l’impressione che la lunghezza della sequenza sia determinata dalla lunghezza della colonna sonora e quindi riempita con immagini scadenti, poco pertinenti o con tempi lunghi pur di giungere alla fine del brano musicale.Quando non c’è un testo o un commento dovrà esserci una buona PROGRESSIONED’IMMAGINI che descrivano chiaramente la storia o la tematica dell’audiovisivo.Importanti infine le PAUSE e i SILENZI di grande d’effetto e invece spesso trascurati DA RAMMENTARE: il “mi piace” oppure “è bello” è dato generalmente da un:25% dalle immagini – un 25% dal sonoro – un 50% dalla regia (o drammaturgia)

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LA DINAMICA LA DINAMICA COMUNICATIVACOMUNICATIVA

Essa si realizza attraverso diversi fattori la cui efficacia è data dall’abilità dell’Autore.IL TITOLO: un punto molto semplice ma spesso trascurato. Evitare titoli banali o il provincialismo (titoli in lingua straniera senza motivazione) Il titolo parla del lavoro ancora prima di visualizzarlo ed è il suo biglietto da visita. Inoltre il lavoro sarà sempre ricordato per il TITOLO (nel bene e nel male!)LA DRAMMATURGIA (o Regia). Il complesso del nostro lavoro: la tematica dell’AUDIOVISIVO, unita al ritmo, alla tempistica, alle dissolvenze, alla modalità dellamiscelazione dei vari brani musicaliL’IDEA: è la valenza che qualifica il lavoro. Un lavoro che costituisca un messaggio per il pubblico, con un contenuto, un’azione ben precisa.In pratica con l’idea l’Autore organizza e propone gli elementi a disposizione (immagini, musica,ecc) creando un lavoro che deve in qualche modo emozionare e coinvolgere lo spettatore.In pratica l’idea è il vero perno-motore della DINAMICA COMUNICATIVA.

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I PUNTI POSITIVII PUNTI POSITIVI

LA PADRONANZA TECNICA (conoscere bene il software)LA CAPACITA’ DI RIPROPORRE TEMI GIA’ AMPIAMENTE SFRUTTATI

secondo una lettura personale e innovativaLA CAPACITA’ DI AFFRONTARE TEMI DIFFICILI attraverso una fotografia adeguata e originaleMANIFESTARE ALCUNE IDEE ORIGINALI ADEGUATAMENTE SVILUPPATEL’UTILIZZO DELLE POSSIBILITA DELLA TECNICA DIGITALE per introdurre nuove leve di dinamica comunicativaL’IMPEGNO DI AUTORI AFFERMATI NELL’ANALOGICO nel ricominciare imparando la tecnica digitale e proponendo immutato il loro valore.

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I PUNTI NEGATIVII PUNTI NEGATIVI

L’ostinazione a voler ancora mettere il titolo “FINE” PIUTTOSTO CHE ORGANIZZARE l’AUDIOVISIVO in modo automatico e logico senza alcun titolo finale.L’inserimento di CITAZIONI, TITOLI, SCRITTE banali e ripetitive viste e riviste

senza alcunchè di originale.Proporre infinità di DISSOLVENZE assurde e allucinantiProporre dissolvenze “a croce “di immagini verticali su orizzontali (o viceversa)Utilizzo spropositato di zoomate su tutte le immagini (pan e zoom in automatico!)Incapacità di usare brani musicali adeguati alla dinamicità delle immagini (brani lenti su immagini veloci e viceversa)Inclusione di filmati nell’audiovisivo (la dinamica comunicativa del filmato si svolge

su piani, tempi e modi che non sono quelli dell’audiovisivo fotografico)NON RISPETTARE IL TERMINE MASSIMO DEI 10 minuti, ormai riconosciuto in tutti i

circuiti nazionali ed esteri. Un audiovisivo troppo lungo, finisce immancabilmente per annoiare.

Dalle statistiche degli Autori FIAF (vedere su www.audiovisividiaf.it ) i tempi medi vanno da 4’ a 6’

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by Fotocineclub Sambenedettese 2010

Realizzazione: by Gianfranco Marzetti