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CLICCA PER VISITARE GLI ENTI ASSOCIATI Acqualagna Cantiano Lunano Petriano Sassocorvaro Apecchio Carpegna Mercatello sul Metauro Piandimeleto Serrungarina Belforte all'Isauro Fermignano Novafeltria Piobbico Urbania Borgo Pace Frontino Peglio Sant'Angelo in Vado Comunità montana dell'Alto e Medio Metauro Urbania AVVISI Nel formulare i migliori auguri di Buona Pasqua Vi rammento che nel mese di aprile faremo almeno un incontro per focalizzare alcuni aspetti gestionali importanti: -comunicazione invio inventario beni immobilI - ufficio unico personale (D. Lgs n. 150/09) - aspetti connessi al regolamento incarichi - aspetti connessi al sito istituzionale Avv. Raffaello Tomasetti Resp.Ufficio Unico Controlli Interni L’Ufficio Unico Associato Controlli Interni rimane a disposizione per ogni quesito, suggerimento e/o chiarimento. ([email protected] ) - ([email protected] ). Documenti utili sono scaricabili direttamente sul sito http://uu-controlli-interni.spaces.live.com / . SCADENZIARIO – INDICI – APPUNTAMENTI E NOTIZIE IN BREVE A1 ADEMPIMENTI FISCALI – SCADENZE GIOVEDI’ 15 APRILE 2010 ADDIZIONALI ALL’IRPEF - AMMINISTRAZIONI CENTRALI E PERIFERICHE DELLO STATO A seguito delle trattenute effettuate ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente da parte delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato (anche a ordinamento autonomo), pagamento: - in unica soluzione dell’addizionale comunale all’Irpef, a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro (codice Ufficio unico associato controlli interni N E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010 1 UFFICIO UNICO ASSOCIATO CONTROLLI INTERNI N E W S L E T T E R N. 06

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CLICCA PER VISITARE GLI ENTI ASSOCIATI

Acqualagna Cantiano Lunano Petriano Sassocorvaro

Apecchio Carpegna Mercatello sul Metauro Piandimeleto Serrungarina

Belforte all'Isauro

Fermignano Novafeltria Piobbico Urbania

Borgo Pace Frontino Peglio Sant'Angelo in VadoComunità montana

dell'Alto e Medio Metauro Urbania

AVVISI

Nel formulare i migliori auguri di Buona Pasqua Vi rammento che nel mese di aprile faremo almeno un incontro per focalizzare alcuni aspetti gestionali importanti:-comunicazione invio inventario beni immobilI- ufficio unico personale (D. Lgs n. 150/09)- aspetti connessi al regolamento incarichi- aspetti connessi al sito istituzionale

Avv. Raffaello TomasettiResp.Ufficio Unico Controlli Interni

L’Ufficio Unico Associato Controlli Interni rimane a disposizione per ogni quesito, suggerimento e/o chiarimento. ([email protected]) - ([email protected]). Documenti utili sono scaricabili direttamente sul sito http://uu-controlli-interni.spaces.live.com /.

SCADENZIARIO – INDICI – APPUNTAMENTI E NOTIZIE IN BREVE

A1 ADEMPIMENTI FISCALI – SCADENZE

GIOVEDI’ 15 APRILE 2010ADDIZIONALI ALL’IRPEF - AMMINISTRAZIONI CENTRALI E PERIFERICHE DELLO STATO A seguito delle trattenute effettuate ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente da parte delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato (anche a ordinamento autonomo), pagamento: - in unica soluzione dell’addizionale comunale all’Irpef, a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro (codice tributo: 384E – Addizionale comunale Irpef trattenuta dai sostituti d’imposta – Saldo); - delle rate o quote mensili dell’addizionale comunale all’Irpef conseguente alle operazioni di conguaglio di fine anno (codice tributo: 384E – Addizionale comunale Irpef trattenuta dai sostituti d’imposta – Saldo); - in unica soluzione dell’addizionale regionale all’Irpef, a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro (codice tributo: 381 E – Addizionale regionale all’Irpef trattenuta dai sostituti d’imposta); - della rata o quota mensile dell’addizionale regionale all’Irpef conseguente alle operazioni di conguaglio di fine anno (codice tributo: 381E – Addizionale regionale all’Irpef trattenuta dai sostituti d’imposta);

Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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UFFICIO UNICO ASSOCIATO CONTROLLI INTERNI

N E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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utilizzando il modello F24 EP (contenente le richieste specifiche di adempimento) con modalità telematiche. IRAP – ACCONTO MENSILE - AMMINISTRAZIONI DELLO STATO ED ENTI PUBBLICIPagamento da parte delle Amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici dell’acconto mensile Irap dovuto sui compensi, sulle retribuzioni e sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente corrisposti nel corso del mese precedente, mediante versamento utilizzando il modello F24 EP con modalità telematiche e specificando l’appropriato codice tributo – “380E- Irap”.

RAVVEDIMENTO VERSAMENTO UNITARIO IMPOSTE E CONTRIBUTI.(scadenza di riferimento: 30 giorni dal 1/3/2010)

I contribuenti, tenuti a porre in essere versamenti unitari di imposte, possono procedere alla regolarizzazione per ravvedimento breve dei pagamenti non eseguiti o effettuati in misura non sufficiente entro il giorno 16 dello scorso mese. L’adempimento si perfeziona con la corresponsione delle imposte e delle ritenute maggiorate degli interessi legali della sanzione ridotta al 2,50% mediante versamento:° per i soggetti titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 con modalità telematiche; ° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche; ed evidenziando i codici inerenti al tributo da regolarizzare, nonché quelli appropriati inerenti alla sanzione amministrativa e agli interessi.

REDDITI DI LAVORO AUTONOMO – AMMINISTRAZIONI DELLO STATO ED ENTI PUBBLICIPagamento da parte delle Amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo corrisposti nel corso del mese precedente, trasmettendo il modello F24 EP con modalità telematiche e specificando l’appropriati codice tributo: “104 E – Ritenute sui redditi di lavoro autonomo”.

REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE –AMMINISTRAZIONI DELLO STATO ED ENTI PUBBLICI. Pagamento da parte delle Amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente corrisposti nel corso del mese precedente trasmettendo il modello F24 EP con modalità telematiche e specificando l’appropriato codice tributo; “100E – Ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati.

VENERDI’ 16 APRILE 2010

ADDIZIONALI ALL’IRPEF – SOSTITUTI D’IMPOSTA Pagamento, da parte dei sostituti d’imposta:a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno, delle rate inerenti all’addizionale comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente (codice tributo: 3848); - della rata mensile di acconto determinata applicando le aliquote al reddito imponibile del precedente periodo d’imposta trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati (codice tributo: 3847);- in unica soluzione a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro, dell’addizionale comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente (codice tributo: 3848); - a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno, della rata inerente all’addizionale regionale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente (codice tributo: 3802);- in unica soluzione, a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro, dell’addizionale regionale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente (codice tributo: 3802);mediante versamento:Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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° per i soggetti titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 con modalità telematiche;° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche; CONTRIBUTI CORRISPOSTI A IMPRESE DA REGIONI, PROVINCE, COMUNI E ALTRI ENTI PUBBLICIPagamento delle ritenute alla fonte su contributi corrisposti a imprese da Regioni, Province, Comuni e altri enti pubblici, mediante versamento: ° per i soggetti titolari di partita Iva, esclusivamente in via telematica direttamente, utilizzando il modello telematico F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati, che sono tenuti a utilizzare il modello F24 cumulativo (art. 37, comma 49, del D.L. 223/2006 convertito in L. 248/2006);° per i soggetti non titolari di partita Iva utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche; specificando l’appropriato codice tributo “1045 – Ritenute su contributi corrisposti a imprese da Regioni, Province, Comuni e altri enti pubblici”.

CONTRIBUAZIONE GESTIONE SEPARATAPagamento, da parte dei datori di lavoro e/o dai committenti della contribuzione dovuta alla Gestione separata Inps lavoratori autonomi sui compensi corrisposti nel corso del mese precedente ai soggetti tenuti all’iscrizione ai sensi della L. 335/1995 e, cioè, tra l’altro a: - rapporti di collaborazioni a progetto, di cui all’art. 61 del dlgs 10 settembre 2003, n. 276; - prestazioni degli incaricati alle vendite a domicilio (se il reddito annuo è di entità superiore a euro 5.000,00 – art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla L. 24 novembre 2003, n. 326);- esercenti attività di lavoro autonomo occasionale (se il reddito annuo è di entità superiore a euro 5.000,00 circolare Inps 6 luglio 2004, n. 103 in relazione all’art. 44 del D.L. 30 settembre 2003 n. 269, convertito dalla L. 24 novembre 2003, n. 326); mediante versamento: ° per i soggetti titolari di partita Iva, esclusivamente in via telematica direttamente utilizzando il modello telematico F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati, che sono tenuti a utilizzare il modello F24 cumulativo (art. 37, comma 49, del D.L. 223/2006 convertito in L. 248/2006); ° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche; specificando l’appropriato riferimento.

IVA DOVUTA – SOGGETTI MENSILIPagamento, da parte dei contribuenti in regime di liquidazione Iva mensile, del tributo dovuto per il mese precedente, mediante versamento utilizzando il modello F24 con modalità telematiche e specificando l’appropriato codice tributo.IVA DOVUTA – SOGGETTI MENSILI CHE HANNO AFFIDATO LA CONTABILITA’ A TERZIPagamento, da parte dei contribuenti Iva mensili che hanno affidato a terzi la tenuta della contabilità optando per il regime previsto dall’art. 1, comma 3 del dpr 100/1998, del tributo dovuto per il secondo mese precedente a quello in corso, mediante versamento utilizzando il modello F24 con modalità telematiche e specificando l’appropriato codice tributo. IVA VERSAMENTO IMPOSTA RISULTANTE DALLA DICHIARAZIONE ANNUALEPagamento, da parte dei contribuenti Iva che hanno scelto il pagamento rateale dell’imposta dovuta a saldo per l’anno solare precedente, della seconda rata o quota inerente all’importo a debito risultante dalla dichiarazione annuale Iva con la maggiorazione per interessi a decorrere dal 16 marzo scorso, mediante versamento utilizzando il modello F24 con modalità telematiche ed evidenziando l’appropriato codice tributo “6099 – Versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale”. Al riguardo si ritiene opportuno puntualizzare che le rate successive alla prima devono essere versate entro il giorno 16 di ciascun mese di scadenza Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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ed, in ogni caso, l’ultima non può essere corrisposta oltre il 16 novembre. Sull’entità delle rate successive alla prima è dovuto l’interesse fisso di rateizzazione pari allo 0,33% mensile. Se il soggetto è tenuto alla presentazione della dichiarazione unificata il versamento può essere differito alla scadenza prevista per il versamento delle somme dovute in base a detta dichiarazione unificata con la maggiorazione dello 0,40% a titolo d’interesse per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo.

REDDIDI ASSIMILATI A QUELLI DI LAVORO DIPENDENTE – SOSTITUTI D’IMPOSTA Pagamento, da parte dei sostituti d’imposta, delle ritenute alla fonte sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente corrisposti nel corso del mese precedente mediante versamento: ° per i soggetti titolari di partita Iva esclusivamente in via telematica direttamente, utilizzando il modello telematico F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati che sono tenuti a utilizzare il modello F24 cumulativo (art. 37, comma 49, del D.L. 223/2006 convertito in L. 248/2006);° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche;specificando l’appropriato codice tributo.

REDDITI DI LAVORO AUTONOMO – SOSTITUTI D’IMPOSTAPagamento da parte dei sostituti d’imposta, delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo corrisposti nel corso del mese precedente mediante versamento:° per i soggetti titolari di partita Iva, esclusivamente in via telematica direttamente, utilizzando il modello telematico F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati che sono tenuti a utilizzare il modello F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati che sono tenuti a utilizzare il modello F24 cumulativo (art. 37, comma 49, del D.L. 223/2006 convertito in L. 248/2006); ° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate, agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche;specificando l’appropriato codice tributo.

REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE – SOSTITUTO D’IMPOSTAPagamento, da parte dei sostituti d’imposta delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente corrisposti nel corso del mese precedente, mediante versamento:° per i soggetti titolari di partita Iva, esclusivamente in via telematica direttamente, utilizzando il modello telematico F24 on – line o per il tramite degli intermediari abilitati che sono tenuti a utilizzare il modello F24 cumulativo (art. 37, comma 49, del D.L. 223/2006 convertito in L. 248/2006); ° per i soggetti non titolari di partita Iva, utilizzando il modello F24 cartaceo presso aziende di credito convenzionate agenti della riscossione e uffici postali abilitati o con modalità telematiche; specificando gli appropriati codici tributo.

A2 ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI

A 2.1

MOD. 730, LE ISTRUZIONI I principali termini dell’operazione 730 - 31/2 comunicazione dei sostituti alla Entrate dell’indirizzo deve inviare i dati del 730 – 4- 30/4 il contribuente presenta al sostituto d’imposta (dato di lavoro o ente pensionistico) il 730/2010 e il 730- 1 per la scelta del 5 e dell’8%. - 31/5 il sostituto d’imposta controlla la regolarità, calcola l’importo e rilascia copia del 730 e del prospetto di liquidazione 730 – 3. Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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- 15/6 il CAF professionista abilitato controlla la regolarità, calcola le imposte e lascia copia del 730 e del prospetto di liquidazione 730 – 3- da luglio il contribuente riceve in busta paga i rimborsi o le trattenute.

Queste inoltre le novità più importanti

Gli interessi sulle rateGli interessi sulle rate per chi sceglie il pagamento frazionato passano dallo 0,50% allo 0,33 per cento mensile

Trasmissione telematicaEstesa a tutti i sostituti d’imposta la possibilità (senza obblighi) di ricevere telepaticamente il flusso dei 730 – 4.

CompensazioniLa compensazione con F24 dell’acconto 2009 versato al 99% anziché al 79% deve essere indicata separatamente dal dichiarante e dal coniuge

Professionisti abilitati Anche i professionisti abilitati trasmettono i flussi 730-4 all’agenzia delle Entrate.

Assistenza direttaIn caso di scelta di assistenza fiscale diretta il modello 730 deve essere trasmesso entro il 30 giugno prossimo

La tempisticaLa tempistica dell’assistenza fiscale non varia per i soggetti colpiti da eventi eccezionali. La proroga aveva validità limitata solo per il 2009.

A 2.2

PARAMETRI DI DEFICITARIETÀ La circolare della Finanza Locale n. 4 del 3 marzo 2010 contiene una serie di precisazioni ed alcuni chiarimenti circa i codici indicati nella metodologia.I nuovi parametri di deficitarietà, per il triennio 2010/2012, sono approvati con decreto del 24/9/2009 trovano applicazione a partire dal rendiconto della gestione 2009 e dal bilancio di previsione 2011. Ai sensi dell’art. 242 D. Lgs n. 267/00 sono da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitari quando almeno la metà presentano valori deficitari.

A 2.3

PATTO DI STABILITÀ INTERNOLa Ragioneria Generale dello Stato ha diffuso in data 9/3/2010 il decreto contenente il modello di certificazione, che gli enti devono compilare ed inviare tramite il sistema telematico entro il 31/3, termine perentorio e quindi la mancata comunicazione equivale ad inadempimento. Si consiglia agli enti tenuti a prendere atto delle risultanze finali con apposita deliberazione.

A 2.4

Dati ICI e ISCOPI comuni potranno inviare al Ministero dell’Economia i dati sui versamenti di ICI e ISCOP dal 22 al 31 marzo nella circolare diffusa il 16/3 dal MEF la modalità tecniche.

A 2.5

Altre scadenza del 31/3- Gli enti locali trasmettono al Ministero dell’Interno al certificazione annuale degli oneri sostenuti a titolo di IVA sui contratti stipulati per l’affidamento della gestione di servizi non commerciali per i quali è previsto il pagamento di una tariffa da parte degli utenti.

A 2.6

ICI RURALE PER ICI FABBRICATI DI CATEGORIA DUfficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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Slitta al 31 maggio 2010 il termine per la presentazione delle certificazioni relative al maggior gettito dell’ICI accertata a tutto l’anno 2009 in materia di fabbricati rurali. E’ stata pubblicata sulla G.U. n. 69 del 24/3/2010 il decreto del Dipartimento delle Finanze – Direzione Federalismo Fiscale del 9/3/2010 con il quale è stato approvato l’elenco dei coefficienti per quantificare l’ICI immobili di categoria D appartenenti ad imprese.

A3 INDICI A.3.1. TASSI – EUROLANDIA

Tasso BCE 1,00%

A.3.2. Tassi – Stati Uniti

FED 0,75%

A.3.3. INDICE ISTAT GENNAIO 2010E RIEPILOGO ISTAT ANNO 2009

- GU. N. 49 del 1/3/2010 contiene l’indice ISTAT relativo al mese di gennaio 2010 che risulta pari all’1,3% corrispondente all’anno precedente e del 2,9% corrispondente al periodo di due anni precedenti.

Riepilogo anno 2009

Anni Mesi Indici Var. %1 anno

Var. %2 anni

2009 Gennaio 134,2 1,5 4,4Febbraio 134,5 1,5 4,4

Marzo 134,5 1,0 4,3Aprile 134,8 1,0 4,3

Maggio 135,1 0,7 4,2Giugno 135,3 0,4 4,2Luglio 135,3 - 0,1 3,9Agosto 135,8 0,2 4,1

Settembre 135,4 0,1 3,8Ottobre 135,5 0,2 3,6

Novembre 135,6 0,7 3,3Dicembre 135,8 1,0 3,0

Media 135,2

A.3.4. INTERESSI DI MORA(COMUNICATO MEF IN G.U. N. 40 DEL 16/2/2010)Il Ministero delle Finanze ha comunicato il saggio degli interessi di mora, ai sensi dell’art. 5 co. 2 del D. Lgs n. 231/02, da applicare a favore del creditore nei casi di ritardo nei pagamenti nelle transazioni commerciali per il periodo 1° gennaio 2010 – 30 giugno 2010. Il saggio d’interesse al netto della maggiorazione di sette punti percentuali, è pari all’1,00%. Il tasso effettivo da applicare è pari all’8,00% e rimane, pertanto, invariato rispetto a quello del secondo semestre 2009. Una informativa di approfondimento sul tema è stata pubblicata sulla Circolar n. 10/09.

A4 NOTIZIE IN BREVE A 4.1

VACANZE CONTRATTUALIE’ pubblicata sul sito MEF la tabella per le vacanze contrattuali da erogarsi ad aprile 2010 (già inviata a parte agli enti aderenti all’Ufficio Unico)

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A 4.2

F24 E UNICO VERIFICA DELEGHE DI PAGAMENTO DAL 2003 AL 2005False compensazioni l’Agenzia delle Entrate stringe sul controllo dei crediti inesistenti.

A 4.3

FEDERALISMO INIZIA DAL DEMANIO Spiagge, laghi, terreni agricoli ma anche aeroporti di interesse regionale: è la “fetta” di demanio che nel giro di qualche mese dovrebbe passare sotto la competenza degli Enti locali. Il federalismo parte proprio dal demanio come emerge dall’indirizzo che ha segnato l’avvio della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale. Potrà dunque tornare sotto la competenza di Comuni Province, città metropolitane e Regioni gran parte del cosiddetto demanio naturale.Nella bozza di decreto, già licenziata dal Consiglio dei ministri e ora all’attenzione della Commissione bicamerale e della Conferenza unificata, vengono indicate quattro tipologie di beni: demanio marittimo e relative pertinenze, demanio idrico di interesse regionale o provinciale, e relative pertinenze, nonché le opere idrauliche e di bonifica di competenza statale, tutti gli aeroporti di interesse regionale appartenenti al demanio aeronautico civile statale e le relative pertinenze, tutte le miniere e le relative pertinenze. Nel trasloco di competenze anche caserme e poligoni.

A 4.4

CHIARIMENTO SULL’APPLICAZIONE DELLA TARIFFA RIFIUTILe “difformi e a volte fantasiose interpretazioni che circolano in queste settimane sulla” tariffa rifiuti “aumentano un clima di incertezza che deve essere rapidamente dissipato”. Per questo l’Anci sollecita un immediato intervento tecnico – giuridico. “L’Anci – aggiunge – dopo aver presentato sul tema diverse proposte chiede ora un immediato e concertato intervento normativo relativo in particolare a due punti: ridare certezza e omogeneità al regime giuridico del prelievo sul servizio rifiuti; definire le modalità degli eventuali rimborsi dell’Iva”.

A 4.5

ICI RURALE, NOTA AGENZIA DEL TERRITORIOUn immobile è considerato rurale indipendentemente dalla categoria catastale di appartenenza, purché vengano soddisfatti i requisiti di ruralità previsti dall’art. 9 del D.L. n. 557/93.E’ quanto chiarito dall’Agenzia del Territorio con nota del 26/2/2010.

A 4.6

PIGNORAMENTI E RITENUTE D’ACCONTOL’Ufficio Studio dei Consulenti del Lavoro con circolare n. 5 del 25/3/2010 pone in evidenza l’adempimento previsto dall’art. 15 c. 2 della legge n. 102/2009. La norma in questione stabilisce che “le disposizioni in materia di ritenute alla fonte devono intendersi applicabili anche nel caso in cui il pagamento sia eseguito mediante pignoramento, anche presso terzi in base ad ordinanza di assegnazione, qualora il credito sia riferito a somme per le quali, ai sensi delle predette disposizioni, deve essere operata una ritenuta alla fonte”. In materia in data 3 marzo 2010 è stato emanato il Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate n. 34755/2010 che ha provveduto a dettare le modalità di attuazione della disposizione. E’ del 4 marzo 2010 un comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate, che ha illustrato i contenuti delle novità, fornendo alcune indicazioni di carattere generale, non ritenute sufficienti dalla circolare in commento. L’adempimento, infatti, porta molti problemi pratici. Il terzo erogatore (ad esempio la banca) è tenuto a versare la ritenuta del 20% e a comunicare al debitore l’ammontare delle somme erogate e le ritenute effettuate; ancora il Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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terzo erogatore deve certificare al creditore l’ammontare delle somme erogate e delle ritenute effettuate e, infine, indicare nella dichiarazione dei sostituti d’imposta i dati relativi al debitore e al creditore pignoratizio e le somme erogate e le ritenute effettuate. La circolare non manca di sottolineare i punti che ancora devono essere chiariti. Sulla comunicazione al debitore da parte del terzo erogante dell’ammontare delle somme erogate al creditore pignoratizio nonché delle ritenute effettuate, ancora non sono chiare né la disciplina né le modalità con cui questa comunicazione debba avvenire, né i tempi entro cui debba eseguirsi.Inoltre la circolare sottolinea che la norma non prevede tale adempimento e neppure sanziona la sua mancanza o il suo ritardo. Sull’obbligo di certificare al creditore pignoratizio l’ammontare delle somme erogate e delle ritenute effettuate la circolare osserva che il provvedimento fa riferimento all’ordinario termine del 28 febbraio dell’anno successivo al trattenimento. Non sembra applicabile invece il termine di “dodici giorni dalla richiesta…in caso di interruzione del rapporto di lavoro”.Dal canto suo il creditore pignoratizio è tenuto a indicare i redditi percepiti e le ritenute subite nella dichiarazione dei redditi, anche se si tratta di redditi soggetti a tassazione separata, a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva. Resta, invece, da chiare quale debba essere il comportamento del lavoratore che mediante pignoramento ottiene il pagamento del Tfr che non deve essere indicato in Unico, e per il quale, fermo restando la ritenuta operata dal datore all’atto del pagamento, avviene il conguaglio ad opera dell’Agenzia delle entrate sulla base dell’aliquota media del biennio precedente. In base al provvedimento il lavoratore deve indicare comunque il Tfr percepito nel modello Unico.Il debitore è tenuto alla presentazione della dichiarazione Modello 770 e deve indicarvi i dati relativi al creditore pignoratizio e alla natura delle somme oggetto del debito. Tuttavia il debitore non è tenuto a effettuare le operazioni di conguaglio, in relazione alle somme corrisposte dal terzo erogatore.

PRIMA PARTE : NOTIZIE GENERALI

Spese di personale delle aziende speciali fanno sempre capo ai limiti di spesa importi all’ente controllante(Corte dei Conti, Sez. Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna, parere n. 17/2010).Un comune dell’Emilia Romagna ha inoltrato richiesta di parere alla sezione di controllo della Corte dei conti ai sensi dell’articolo 7, comma 8, della legge n. 131 del 5 giugno 2003, in ordine al dover far rientrare o meno le spese di personale per un’azienda speciale – partecipata dall’ente richiedente – tra le spese di personale del comune e dunque se il limite di spesa del personale del comune è riferibile anche alle spese di personale impiegato in soggetti esterni all’ente, comunque denominati, a cui a vario titolo l’ente partecipa, per la quota a esso attribuita, anche in caso di trasformazione del soggetto partecipato. Altra questione è se il limite di spesa del personale abbia come riferimento esclusivamente il lato economico o riguardi anche il dato numerico della dotazione organica; e quali siano le conseguenze derivanti dall’eventuale mancato rispetto di tale limite, se riferibile alla costituzione di soggetti esterni all’ente. La fattispecie è regolata, come puntualizzato dalla sezione, dall’art. 19 del Decreto legge n. 78 del 1° luglio 2009, laddove si dispone che i divieti e le limitazioni alle assunzioni dettate per le amministrazioni di cui all’articolo 1 comma 2 del Decreto legislativo 165 del 30 marzo 2001, si applicano anche alle società pubbliche, ivi dettagliatamente descritte e individuate.In base poi alle previsioni dell’art. 76 del Decreto legge 112/2008, convertito nella legge 133/2008, le spese di personale sostenute da tutti i soggetti esterni, variamente denominati, comunque facenti capo all’ente (comprese quindi le aziende speciali) debbano essere riferite al comune. La nuova legge sulla contabilità pubblica (L. 31 dicembre 2009 n. 196 G.U. n. 303 del 31/12/2009) Prima parte.

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A poco più di trent’anni dalla legge n. 468 del 1978, legge che aveva avuto significative modifiche nel tempo, spesso di notevole rilievo, ma che si erano innestate formalmente sul testo normativo iniziale (ora espressamente abrogato), il Parlamento approva l’attesa riforma di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009 n. 196). La nuova legge si colloca in uno scenario ampiamente diverso e caratterizzato da un rilievo sempre crescente della finanza pubblica sia nei confronti della Ue che dell’evoluzione in chiave autonomistica e federale del nostro ordinamento.Non a caso uno dei principali temi di confronto, talora anche acceso, in Parlamento si è sviluppato proprio con riguardo ai raccordi con la legge 42/2009 sul federalismo fiscale (si veda “Guida al Diritto” n. 23/2009, pagine 15 e seguenti), portando a significativi cambiamenti rispetto al testo iniziale. L’armonizzazione contabile – La diversità di prospettiva si coglie nella duplice delega prevista per l’armonizzazione dei sistemi contabili, che costituisce uno degli aspetti fondamentali della riforma. In via generale, è, infatti, essenziale e condiviso, anche se di non facile applicazione, il principio che le crescenti esigenze di un governo unitario della finanza pubblica richiedono, quale presupposto essenziale, che le informazioni relative ai bilanci pubblici anche di enti diversi siano omogenee, facilmente raccordabili, tempestivamente disponibili e dunque rilevate e rappresentate secondo uno schema condiviso, ispirato agli stessi principi contabili. Se, dunque, nella sostanza la previsione di delegare al Governo la definizione per l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche si basa sui medesimi principi e criteri direttivi anche per quanto riguarda le regioni e gli enti locali, sono peraltro, due – formalmente e anche proceduralmente diverse – le deleghe previste dall’articolo 2 della legge n. 196. Il comma 2 prevede, infatti, la delega al Governo per l’adeguamento dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche, a esclusione delle regioni e degli enti locali (entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge n. 196), mentre il comma 6 dello stesso articolo 2, modificando l’articolo 2 della legge 42/2009, prevede agli stessi fini, con riguardo alle regioni e agli enti locali, l’estensione della delega già ivi definita avente a oggetto la complessiva attuazione dell’articolo 119 della Costituzione (da attuare entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge 42/2009). Il nuovo ciclo di programmazione economica- Anche il nuovo ciclo di programmazione di finanza pubblica si caratterizza da un lato con un più evidente raccordo con gli obiettivi europei, dall’altro per un maggior coinvolgimento dei livelli di governo nella definizione degli obiettivi di bilancio e nella predisposizione del documento di programmazione.I due aspetti sono strettamente legati come si desume dall’importante innovazione – in linea con il nuovo complessivo assetto istituzionale - che concerne l’aggiornamento del programma di stabilità.La riforma prevede che il Governo trasmetta alle Camere e anche alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (istituita dalla legge n. 42 del 2009), entro i quindici giorni antecedenti la data di presentazione concordata in sede europea, lo schema di aggiornamento del programma di stabilità (articolo 9).L’aggiornamento del programma di stabilità comprende il quadro sulle prospettive di medio termine della politica economica italiana nell’ambito dell’Unione europea, con l’indicazione delle linee guida per la sua implementazione a livello di politiche nazionali. La decisione di finanza pubblica. Tali aspetti appaiono di centrale rilievo nella decisione di finanza pubblica(Dfp) che sostituisce (articolo 10) il documento di programmazione economica e finanziaria.La Dfp, delineato lo scenario e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica, illustra la manovra necessaria a conseguire per ciascun anno del triennio gli obiettivi prefissati, dedicando particolare attenzione agli enti territoriali. Nella decisione viene prefigurato (comma 2 lettera f) in coerenza con gli obiettivi programmatici, il contenuto del patto di stabilità interno (con le sanzioni per gli enti territoriali in caso di mancato rispetto di quanto dallo stesso previsto) e del patto di convergenza, di cui all’articolo 18 della legge n. 42 del 2009. Un altro importante punto di contatto con la legge sul federalismo fiscale riguarda, dunque, la necessaria coerenza con il contenuto del patto di convergenza di cui all’articolo 18 della legge Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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n. 42 del 2009: tale raccordo è richiesto oltre che nella decisione di finanza pubblica (Dfp), anche nella legge di stabilità, che prende il posto della legge finanziaria (articolo 11). Al fine di assicurare il coordinamento con tutti i livelli di governo, la procedura prevede entro il 15 luglio l’invio delle linee guida per la ripartizione degli obiettivi di bilancio alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica e alle Camere. Acquisito il parere della conferenza entro il 10 settembre, lo schema di decisione di finanza pubblica è inviato al Parlamento (15 settembre) per le conseguenti deliberazioni parlamentari. Lo spostamento a settembre della presentazione del documento è motivato dall’esigenza di definire con maggiore accuratezza e stabilità il quadro previsionale all’interno del quale collocare la manovra di finanza pubblica.Alla nuova denominazione dalla decisione di finanza pubblica (Dfp): si accompagnano modifiche sostanziali sia sul piano contenutistico che delle procedure e dei tempi. Viene ampliato il precedente quadro informativo, in una prospettiva che copre almeno per il triennio successivo - in ordine alle previsioni tendenziali a legislazione vigente del conto economico della pubblica amministrazione, del saldo di cassa e del debito, sia complessivi che articolari per i sottosettori istituzionali. Al quadro tendenziale si accompagnano gli obiettivi programmatici dei saldi e del debito, per il complesso delle amministrazioni pubbliche e per i suoi sottosettori, al netto e al lordo degli interessi e delle misure una tantum, espressi in percentuale del Pil . Rispetto a quanto previsto dalla legge n. 468 del 1978 come modificata dalla legge 25 giugno 1999 n. 208, variano sensibilmente i tempi e le scansioni del cosiddetto ciclo di bilancio anche per gli altri adempimenti. Anche la “manovra” di finanza pubblica muta significativamente sia nei tempi che nei contenuti: i primi si spostano infatti dal 30 settembre al 15 ottobre, termine entro cui in coerenza alle previsioni tendenziali e agli obiettivi indicati dalla Dfp, sono presentati al Parlamento il disegno di legge di stabilità- che costituisce la legge finanziaria – e il disegno di legge del bilancio dello Stato (Dlb). Scompare, invece, la relazione revisionale e programmatica che veniva presentata congiuntamente al bilancio e alla legge finanziaria.

SECONDA PARTE : GIURISPRUDENZA

Cassazione Civile Sezione Unite Sentenza n.. 2906 del 10 febbraio 2010Gara annullata, contratti annullatiSe il Tar annulla una gara di appalto può decidere nella stessa sede anche l’annullamento del contratto nel frattempo stipulato, senza che occorra un distinto giudizio di fronte al giudice ordinario; vi è infatti una connessione che ha “rilievo unificante” fra domanda di annullamento della gara e domanda di privazione degli effetti del contratto e che risponde all’esigenza di effettività della tutela e di concentrazione del processo. E’ quanto afferma la Corte di cassazione, sezioni unite civili, n. 2906 del 10 febbraio 2010, in esito a un regolamento preventivo di giurisdizione concernente un giudizio di annullamento di una gara e del relativo contratto di appalto. Il Tar Puglia, nel merito, aveva infatti annullato la gara e contemporaneamente affermato la caducazione del contratto intervenuto fra il Comune e l’aggiudicataria scelta “per effetto della gara illegittimamente svolta”. L’importanza della pronuncia della Cassazione risiede essenzialmente nel fatto che secondo la giurisprudenza consolidata il giudice amministrativo conosce di interessi legittimi (annullamento della gara), mentre sul diritto soggettivo (annullamento contratto) decide il giudice ordinario, anche a seguito di annullamento di una delibera di scelta del contraente privato. Accade quindi che quando l’appalto di cui alla gara è concluso nelle more di un ricorso al Tar (o prima), la stipula impedisce al ricorrente di esercitare il diritto di stipulare l’atto per il quale avrebbe dovuto essere il contraente, a seguito di annullamento della gara stessa. Occorrevano quindi due distinti giudizi, uno di fronte al Tar e uno davanti al giudice ordinario. Con la sentenza n. 2906 la Corte modifica cose e rende effettiva la tutela di chi ottiene l’annullamento della gara. Le motivazioni della sentenza si fondano essenzialmente sulla direttiva “ricorsi” 66/2007, in vigore dal 20 dicembre 2009 di cui i giudici riconoscono gli effetti “anche retroattivamente, nel sistema giurisdizionale interno” e comunque su “ogni gara che si è svolta successivamente alla pubblicazione della direttiva”. In sostanza l’effetto è quello di concentrare su di un unico giudice la cognizione di diritti e interessi quando sia domandata la

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caducazione degli effetti del contratto e la reintegrazione del diritto sorto dall’annullamento della gara. La Suprema corte afferma che, “anche prima della sua trasposizione”, la direttiva “impone di riconoscere il rilievo della connessione fra domande, in precedenza ritenuta irrilevante, a favore di una giurisdizione unica del giudice amministrativo estesa anche agli effetti del contratto concluso a seguito di illegittima aggiudicazione; ciò, dice la Corte è del tutto conforme al principio di effettività della tutela (artt. 24 e 111 della Costituzione). Le richieste di tutela dei diritti relativi ai rapporti contrattuali non sono quindi scindibili da quelle relative agli interessi legittimi violati dall’abuso dei poteri della p.a. Da ciò la conseguenza che il giudice amministrativo può quindi decidere anche su tali diritti dopo essersi pronunciato sugli interessi al corretto svolgimento della gara; proprio l’annullamento del contratto, infatti, rende effettivo il ricorso sull’annullamento e, quindi, la tutela complessiva del ricorrente che abbia ottenuto ragione. Il Tar, anche in base agli articoli 33 e 34 del dlgs n. 80/98 può disporre anche la reintegrazione in forma specifica e il risarcimento del danno ingiusto.La Cassazione si rifà anche ai “considerando” della direttiva 66 in cui si precisa che “un contratto risultante da un’aggiudicazione mediante affidamenti diretti illegittimi dovrebbe essere considerato in linea di principio privo di effetti, per cui il giudice adito come organo indipendente dell’amministrazione, come può annullare l’affidamento, può anche dichiarare privo di effetto il contratto stipulato con un contraente scelto illegittimamente. In altre parole la direttiva comunitaria ha reso vincolante sia dalla sua entrata in vigore, la connessione tra le due domande, da trattare unitamente davanti allo stesso giudice”

Corte di Cassazione Lavoro, Sentenza n. 7045/10 del 24 marzo 2010Che rifiuta il trasferimento è licenziabile per motivi disciplinari.Il lavoratore che non intende recarsi presso una nuova sede in un’altra città può essere licenziato per motivi disciplinari.Quindi al no del prestatore niente licenziamento in tronco senza una preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali di settore. E’ quanto chiarisce la Corte di cassazione con la sentenza n. 7045/10 del 24 marzo.Sul tavolo della Corte una vicenda che vedeva protagonista una lavoratrice la cui sede operativa era stata sposta da Vicenza a Treviso. A fronte della nuova situazione la donna non si era presentata alla nuova struttura per un periodo di sette mesi (agosto 1998 – marzo 199). Di qui l’invito del datore a riprendere l’attività e, infine, il licenziamento in tronco. Pronto il ricorso della lavoratrice con cui è stato eccepito che l’atto di recesso del rapporto di lavoro che aveva fatto seguito al trasferimento, dovesse riconoscersi come disciplinare e quindi illegittimo per palese violazione dell’articolo 7 della legge 300/1970 nonché degli articoli 32 e seguenti del contratto collettivo di categoria.La Cassazione ha rilevato come nei precedenti gradi di giudizio alla vicenda fosse stata data una lettura errata. Questo perché i giudici si erano limitati a considerare il rapporto di lavoro troppo sbilanciati dalla parte del datore e sulla possibilità di quest’ultimo di cambiare la sede in funzione di esigenze tecniche, produttive e organizzative. Ed erano arrivati all’assurda conclusione che, poiché il trasferimento non aveva natura disciplinare (perché legato a esigenze organizzative), nemmeno il successivo licenziamento poteva avere tale natura. Assolutamente diverso è stato, invece, il ragionamento della Cassazione secondo cui andava accolto il ricorso della lavoratrice proprio nel punto in cui eccepiva che si trattava di licenziamento disciplinare e che non erano state adottate nei suoi confronti le garanzie sindacali. La Corte ha rilevato come in base a un consolidato orientamento il licenziamento motivato da una condotta colposa, comunque manchevole del lavoratore, indipendentemente dalla sua inclusione tra le misure disciplinari deve essere assoggettato alle garanzie previste a favore del lavoratore dal secondo e terzo comma dell’articolo 7 della legge 300/1970 (il lavoratore può farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato). A ulteriore conferma della natura sanzionatoria della misura la circostanza che quest’ultima fosse stata presa esclusivamente per la protratta assenza dalla nuova sede di lavoro trevigiana. Comportamento questo – sottolinea la sentenza – che costituisce un tipico inadempimento degli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro. E questo è sufficiente per riconoscere la natura disciplinare del licenziamento, circostanza erroneamente negata dalla Corte d’appello (si veda la sentenza 17652/07). Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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Inevitabile, pertanto, il rinvio ai giudici di merito che dovranno rivalutare la vicenda non tanto sulla contestazione dell’addebito da parte del datore in presenza di una propria lettera alla quale la lavoratrice aveva risposto, quanto sulle garanzie sindacali previste dal contratto collettivo e non tenute in considerazione dai giudici di merito.

Corte di Cassazione, Sentenza n. 5290 del 5 marzo 2010 Tar riconosce il danno alla salute dei cittadiniIl cittadino il cui diritto alla salute è stato danneggiato da un atto della pubblica amministrazione può rivolgersi al giudice amministrativo anche per chiedere il risarcimento del danno. Lo hanno ribadito le sezioni unite civile della Corte di cassazione che, con la sentenza 5290 del 5 marzo 2010m hanno dichiarato la giurisdizione del giudice amministrativo in relazione a un caso di danni alla salute subiti da alcuni abitanti del comune di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, in seguito alla costruzione di una rete fognaria e un impianto di depurazione. Subito i cittadini (uno a tutela della propria abitazione e l’altro a tutela della stalla) si erano rivolti al tribunale di Benevento per essere risarciti dei danni subiti in seguito alla realizzazione dell’opera pubblica. L’ente locale si era costituito in giudizio sollevando il difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore di quello amministrativo. Per dirimere la controversia sono intervenute le sezioni unite civili del Palazzaccio secondo cui “anche in materia di diritti fondamenta tutelati dalla Costituzione, quali il diritto alla salute, allorché la loro lesione sia dedotta come effetto di un comportamento materiale espressione di poteri autoritativi e conseguente ad atti della p.a. di cui sia denunciata la illegittimità, in materie riservate alla giurisdizione esclusiva dei giudice amministrativi, come quella della gestione del territorio, compete a detti giudici la cognizione esclusiva delle relative controversi in ordine alla sussistenza in concreto dei diritti vantati al contemperamento o alla limitazione di tali diritti in rapporto all’interesse generale pubblico all’ambiente salubre, nonché alla emissione dei relativi provvedimenti cautelari, che siano necessari per assicurare provvisoriamente gli effetti della futura decisione finale sulle richieste inibitorie, demolitorie ed eventualmente risarcitorie”. L’anno scorso (sentenza n. 15849) la Cassazione aveva affermato la giurisdizione del giudice amministrativo anche nel caso di controversia relativa a rapporto di pubblico impiego per il quale non trova applicazione, “ratione temporis”, il dlgs 31 marzo 1998, n. 80. La domanda di risarcimento danni promossa da un dipendente, aveva detto, “appartiene alla giurisdizione del giudice amministrativo ove la condotta omissiva dell’amministrazione, produttiva del danno conseguente al mancato ristoro delle patite lesioni per infortunio sul lavoro costituisca la diretta conseguenza della violazione di un obbligo contrattuale”.

TERZA PARTE : APPROFONDIMENTICOMMENTO ALL’INVIO DELL’ELENCO DEI BENI IMMOBILI DI PROPRIETÀ DEGLI ENTI LOCALIImmobili. La legge finanziaria per il 2010 ha previsto che tutte le amministrazioni pubbliche che utilizzano o detengono, a qualsiasi titolo, immobili di proprietà dello stato o dei medesimi soggetti pubblici, comunichino entro il 31 marzo, al dipartimento del tesoro, l’elenco identificativo dei beni. La finalità della comunicazione è meramente conoscitiva, in quanto è diretta alla redazione del rendiconto patrimoniale dello stato a prezzi di mercato. Anche in questo caso la comunicazione avviene in forma telematica, tramite un apposito portale informatico. I dati da inserire, per ogni immobile, riguardano: l’ubicazione, le caratteristiche, il titolo dell’occupazione, i riferimenti catastali.E’ stato chiarito dallo stesso ministero che il riferimento agli immobili di proprietà dei medesimi soggetti pubblici è da intendersi esteso anche agli immobili.

ICI RURALE, CERTIFICAZIONI AL 30/5 26 Marzo 2010 Italia Oggi Di Ilenia Rocci

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Le novità in materia di fiscalità locale contenute nel dl n. 2/2010 non ancora pubblicato in G.U.

Termini non perentori. Ma chi sfora perde i contributiSlitta al 31 maggio 2010 il termine per la presentazione delle certificazioni relative al maggior gettito dell'Ici accertato dai comuni a tutto l'anno 2009 in materia di fabbricati rurali. Nuove modalità di attribuzione dell'addizionale comunale all'Irpef per gli anni precedenti al versamento diretto ai comuni. Salva la compartecipazione provinciale al gettito Irpef per l'anno 2010.Queste le principali novità per gli enti locali in materia di fiscalità locale, contenute decreto legge n. 2 del 2010 sugli «Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni» convertito martedì scorso dal senato.Ici. Il punto di maggiore impatto è quello che riguarda la certificazione fino a tutto l'anno 2009 del maggior gettito conseguito dai comuni negli anni 2007-2009 a seguito:- dell'individuazione dei fabbricati iscritti al catasto terreni per i quali siano venuti meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità ai fini fiscali, nonché di quelli che non risultano dichiarati al catasto;- dell'iscrizione nel catasto delle unità immobiliari, destinate ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato ovvero ad usi diversi, censite nelle categorie catastali E1, E2, E3, E4, E5, E6 ed E9, che, però, presentano autonomia funzionale e reddituale;- della rivalutazione del 40 % del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali delle unità immobiliari appartenenti al gruppo catastale B.

Si ricorderà, infatti, che l'art. 2, comma 24, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria per l'anno 2010), aveva stabilito che ai fini della riduzione dei trasferimenti erariali di cui ai commi 39 e 46 dell'art. 2 del dl 3 ottobre 2006, n. 262, convertito dalla legge 24 novembre 2006, n. 286 i comuni avrebbero dovuto trasmettere, «entro il termine perentorio del 31 marzo 2010 e a pena di decadenza», al ministero dell'interno un'apposita certificazione del maggior gettito accertato a tutto l'anno 2009 dell'Ici, derivante dall'applicazione dei commi da 33 a 38, nonché da 40 a 45 dell'art. 2 del dl n. 262 del 2006, con modalità e termini stabiliti con decreto del ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il ministero dell'interno. L'articolo 4, comma 4-quater del dl n. 2 in esame proroga il termine di presentazione della certificazione dal 31 marzo 2010 al 31 maggio 2010.

La norma della legge finanziaria si arricchisce poi di una disposizione che riguarda i comuni delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano che devono trasmettere le certificazioni in questione rispettivamente alla regione o alla provincia autonoma di appartenenza, secondo le modalità da quest'ultima stabilite. Entro il termine del 30 giugno 2010 le regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano devono quindi comunicare al ministero dell'interno le maggiori entrate complessivamente certificate dai comuni ricadenti nel proprio territorio, evidenziando anche quelle relative al solo anno 2007, al fine di effettuarne il recupero a carico delle somme trasferite alla stessa regione o provincia autonoma a titolo di rimborso del minor gettito Ici riferita alle abitazioni principali.

Si deve osservare che i nuovi termini non sono più considerati perentori ed a pena di decadenza; tuttavia la mancata presentazione della certificazione comporta la sospensione dell'ultima rata del contributo ordinario dell'anno 2010 fino al perdurare dell'inadempienza.

Soggiacciono alla stessa sanzione, come precisa il comma 24-bis aggiunto dall'art. 4 del dl, anche i comuni che non hanno inviato l'analoga certificazione relativa all'anno 2007, di cui al decreto 17 marzo 2008. Parimenti, per i comuni delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano, la mancata presentazione della certificazione comporta la sospensione delle somme trasferite a titolo di rimborso del minor gettito dell'imposta comunale sugli immobili riferita alle abitazioni principali. A tale ultimo fine dette regioni e province autonome devono comunicare al ministero dell'interno, entro il 30 giugno 2010, l'elenco dei comuni che non hanno provveduto a trasmettere la certificazione in questione.Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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Il comma 24-ter stabilisce, infine, la soppressione del secondo periodo dei commi 39 e 46 dell'art. 2 del d.l. n. 262 del 2006 i quali prevedevano che con il decreto con cui sono individuate le modalità per la certificazione del maggior gettito Ici non dovevano essere ridotti i trasferimenti erariali in relazione all'eventuale quota di maggiore gettito aggiuntivo rispetto a quello previsto.

Addizionale comunale all'Irpef. L'art. 4, comma 4-bis del dl n. 2 dispone che a decorrere dal 1° aprile 2010 le somme relative alle annualità antecedenti all'avvio della procedura di attribuzione diretta dell'addizionale comunale all'Irpef che sono state versate senza l'indicazione del codice catastale del comune, sono riversate all'entrata del bilancio dello stato per essere riassegnate al capitolo 1320 dello stato di previsione della spesa del ministero dell'interno per essere ripartite dal ministero sulla base del decreto 20 febbraio 2008 che disciplina la ripartizione dinamica del gettito relativo alla compartecipazione dei comuni all'Irpef. Lo stesso trattamento spetta alle somme che non possono essere attribuite al comune beneficiario indicato in fase di versamento dopo che sono decorsi i termini per la richiesta di rimborso da parte del contribuente.

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10 ORE ALL'8%

26/03/2010

SOLE 24 ORE MAXI-SANZIONI AI SINDACI

CAVALLUZZO NICOLA - MONTINARI ALESSANDRO

26/03/2010

ITALIA OGGI

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Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 06 Marzo 2010

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