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COMUNE DI ORTOVERO PROVINCIA DI SAVONA CONCORSO PREMIO NAZIONALE BANDIERA VERDE AGRICOLTURA 2014 Scheda riassuntiva della storia: Nel ponente ligure, sulla sponda destra del fiume Arroscia, poco più a monte della confluenza col Lerrone, sorge Ortovero. Ha origine in epoca romana come antico insediamento agricolo dal nome « Hortus Vetus » (“Orto vecchio”), documentato per la prima volta nel 1210, appellativo che riprenderebbe quei fondi agricoli coltivati e pienamente sfruttati pure in epoca longobarda . Le prime notizie certe, dopo il silenzio dell'Alto Medioevo, presentano il borgo di Ortovero come possesso dei marchesi di Clavesana contro il crescente potere del vicino Comune di Albenga. Tuttavia, già nel 1242 gli abitanti ortoveresi, secondo quanto scritto in un documento dell'epoca, tentarono un primo distacco dalla pressione dei marchesi organizzandosi in Universitas ed in Comunitas . Un risultato, però, invano e che andò invece ad inasprire i rapporti e gli obblighi feudali da parte della comunità di Ortovero verso i signori. Anche Albenga cercò di limitare un possibile dominio dei Clavesana nella piana albenganese erigendo, nel corso del 1288 a monte di Ortovero, un nuovo borgo fortificato e in ottima posizione strategica lungo la strada della valle Arroscia : Polium , l'odierna frazione ortoverese di Pogli. Nel 1341 venne concesso in feudo ai Cazzulini che, dopo dieci anni, lo cedettero al Comune di Albenga con il quale seguì le sorti della Repubblica di Genova. Nel 1763 insorse per protesta contro le eccessive imposizioni fiscali e nel 1797, con la costituzione della Repubblica Ligure, venne istituita la municipalità di Ortovero (che inglobò anche la comunità di Pogli). Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte . Nel 1815 Ortovero fu inglobato nel Regno di Sardegna , così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861 . Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del Circondario di Albenga facente parte della Provincia di

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COMUNE DI ORTOVERO PROVINCIA DI SAVONA

CONCORSO PREMIO NAZIONALE BANDIERA VERDE AGRICOLTURA 2014

Scheda riassuntiva della storia:

Nel ponente ligure, sulla sponda destra del fiume Arroscia, poco più a monte della confluenza col Lerrone, sorge Ortovero. Ha origine in epoca romana come antico insediamento agricolo dal nome «Hortus Vetus» (“Orto vecchio”), documentato per la prima volta nel 1210, appellativo che riprenderebbe quei fondi agricoli coltivati e pienamente sfruttati pure in epoca longobarda. Le prime notizie certe, dopo il silenzio dell'Alto Medioevo, presentano il borgo di Ortovero come possesso dei marchesi di Clavesana contro il crescente potere del vicino Comune di Albenga. Tuttavia, già nel 1242 gli abitanti ortoveresi, secondo quanto scritto in un documento dell'epoca, tentarono un primo distacco dalla pressione dei marchesi organizzandosi in Universitas ed in Comunitas. Un risultato, però, invano e che andò invece ad inasprire i rapporti e gli obblighi feudali da parte della comunità di Ortovero verso i signori.Anche Albenga cercò di limitare un possibile dominio dei Clavesana nella piana albenganese erigendo, nel corso del 1288 a monte di Ortovero, un nuovo borgo fortificato e in ottima posizione strategica lungo la strada della valle Arroscia: Polium, l'odierna frazione ortoverese di Pogli.Nel 1341 venne concesso in feudo ai Cazzulini che, dopo dieci anni, lo cedettero al Comune di Albenga con il quale seguì le sorti della Repubblica di Genova. Nel 1763 insorse per protesta contro le eccessive imposizioni fiscali e nel 1797, con la costituzione della Repubblica Ligure, venne istituita la municipalità di Ortovero (che inglobò anche la comunità di Pogli). Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nelDipartimento di Montenotte. Nel 1815 Ortovero fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nelRegno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del Circondario di Albenga facente parte della Provincia di

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Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel Circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita Provincia di Savona.Leggenda vuole che Napoleone, passando lungo le sponde dell’Arroscia e ammirando la distesa dei campi coltivati, avrebbe esclamato “Questo è proprio un vero orto!” e da queste parole il nome del paese sarebbe diventato l’attuale Ortovero.Ortovero è da sempre una comunità molto attiva, che ha saputo sfruttare l’abbondanza delle acque del fiume Arroscia ad uso irriguo ed anche per la costruzione di mulini. Il Pigato trova ad Ortovero, paese aderente alle Città del Vino, uno dei punti di eccellenza. Il suo Centro Enologico- Enoteca Regionale ospita manifestazioni annuali per la valorizzazione di questo prodotto, che con Rossese e Vermentino completa la serie di vini del Ponente ligure.

CERTIFICAZIONE DI QUALITA' AMBIENTALE ISO 14001:2004

Il Comune di Ortovero ha ricevuto il 13/05/2005 la certificazione n. 8956 per la gestione ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 dall’istituto di certificazione della qualità “Certiquality”.La sigla ISO 14001 identifica uno standard di gestione ambientale (SGA) che fissa i requisiti di un «sistema di gestione ambientale» di una qualsiasi organizzazione e fa parte della serie ISO 14000 sviluppate dall' " ISO/TC 207 ". Lo standard può essere utilizzato per la certificazione, per una auto-dichiarazione oppure semplicemente come linea guida per stabilire, attuare e migliorare un sistema di gestione ambientale. La norma ISO 14001, giunta alla sua seconda edizione del 2004, si ispira esplicitamente al modello PDCA (Plan-Do-Check-Act), detto anche Ciclo di Deming dal nome del suo ideatore William Edwards Deming. Una estesa linea guida è contenuta nella ISO 14004, che riporta i principi, sistemi e tecniche di supporto per i SGA.

Si allega copia certificazione.

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La conservazione dei paesaggi agrari e valorizzazione delle produzioni tipiche locali:

1) ORTOVERO: Sede del Centro enologico regionale della Regione Liguria

Il Comune di Ortovero fa parte dei soci fondatori di quest’associazione (deliberazione consiliare n.13 del 22/4/2009) con la sua sede in Viale alla Chiesa definitivamente operativa dal Maggio 2014.L'Enoteca Regionale della Liguria, riconosciuta nel dicembre 2011, nasce con lo scopo di valorizzare e promuovere i vini regionali, con particolare riguardo a quelli a denominazione d'origine e a quelli ottenuti con metodi di agricoltura biologica ed integrata, nonchè di altri prodotti agricoli ed agroalimentari tipici e di qualità regionali.L'attività di animazione sul territorio che ne deriva è legata pertanto alla tradizione, alla cultura e alle produzioni che rendono questo territorio unico. Valorizzazione e promozione, anche ai fini turistici, per sostenere la conoscenza dei vini liguri di qualità, con degustazioni e altre iniziative, comprese la promozione e la produzione di pubblicazioni e altro materiale divulgativo e scientifico, volto a diffondere, migliorare l'immagine della produzione vinicola ligure, diffondere la conoscenza per una corretta alimentazione e per lo sviluppo enogastronomico sostenibile - con particolare riferimento alla promozione dei prodotti degli "Itinerari dei gusti e dei profumi di Liguria", riconosciuti dalla Regione Liguria.

Vista dell'esterno dell'Enoteca Regionale della Liguria di Ortovero.

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L’enoteca regionale di Ortovero è un punto di riferimento per tutta la viticoltura ligure e la produzione di qualità del savonese.I progetti attivi dell’associazione sono:

- “Terragir2”, il cui obiettivo è di favorire la cooperazione tra piccole imprese attraverso la realizzazione (anche virtuale) e messa in rete di luoghi fisici (denominati VETRINE) adibiti alla ealizzazioni di servizi e supporti per la promozione, valorizzazione commercializzazione dei prodotti agroalimentari di qualità.;

- “La Liguria ama i suoi vini”con lo scopo di creare una maggiore conoscenza dei vini liguri certificati, tra gli operatori di settore e i media: le loro caratteristiche, la loro unicità e particolarità, dovuta alle difficoltà di produzione e alla forte territorialità. questo tramite l'approfondimento e la divulgazione delle caratteristiche, il valore organolettico, i metodi di produzione, la salvaguardia e la tutela dell'ambiente, le conoscenze scientifiche e tecnologiche, l'etichettatura, la tracciabilità.;

- “Divino Terrior” con l’obiettivo di promuovere il vino sui mercati dei paesi terzi, in particolare Stati Uniti, Giappone e Canada. Per l'anno 2014 si dovrà accrescere l'interesse dei tre mercati di interesse verso il concetto di naturalità, eco-sostenibilità e "ritorno all'etica", puntando sulla promozione dei vini che fanno parte del progetto "Vinolibero".

All’interno dell’Enoteca ortoverese è istituita una Vetrina delle Produzioni Agroalimentari di Qualità come da bando Programma It-Fr Marittimo - Progetto Terragir 2 quale luogo di attuazione della strategia transfrontaliera di comune promozione e valorizzazione dei territori attraverso le proprie produzioni agroalimentari di qualità, delibera del Consiglio Comunale n.1 del 09/04/2014.Delibere Comunali: n. 13 del 22/04/2009, n. 23 del 15/09/2009, n. 6 del 13/04/2011,

n. 16 del 17/12/2013 e n. 17 del 17/12/2013.

Vista dell'interno dell'Enoteca Regionale della Liguria di Ortovero.

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1.a Cooperativa viticoltori ingauni

Il paese vede nascere nel 1976 la società Agricola Cooperativa Viticoltori Ingauni per iniziativa di 13 soci, che si uniscono per vinificare e commercializzare il vino più tipico della nostra zona: il Pigato.Negli anni il numero dei soci è andato gradatamente aumentando con conseguente incremento delle quantità e delle tipologie di uve vinificate, infatti oltre al Pigato si fanno sempre più strada gli altri vitigni della nostra riviera di ponente, il Vermentino, il Rossese detto di Campochiesa, l'Ormeasco di Pornassio nelle sue varianti più conosciute quali il tradizionale, il Superiore, lo Sciac-tra e la Lumassina mossa.La Cooperativa ad oggi conta circa 198 soci iscritti, che sono distribuiti su un territorio della Riviera Ligure di Ponente che và dal Finalese, all'Albenganese fino al territorio di Diano Marina, mentre l'entroterra riguarda in parte la Valle del Lerrone e soprattutto la Valle Arroscia risalendo da Albenga fino al comune di Pornassio passando per Ortovero.La Cooperativa non ha terreni nè di proprietà nè in affitto, pertanto tutta la produzione deriva da uve conferite dai soci, che hanno le proprie aziende su un territorio molto vasto con territorio altrettanto vario, permettendo così di beneficiare delle caratteristiche migliori delle uve provenienti dalle varie zone.Attualmente vengono vinificati all'anno circa 4500/4700 q.li di uve di cui il Pigato costituisce circa il 58% il Vermentino circa il 18% l'Ormeasco di Pornasio nelle varie tipologie circa il 10% il Rossese circa il 7% la Lumassina e i vini IGP e da Tavola il restante 7%.

Vista della sede dei viticoltori ingauni di Ortovero.

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Le tipologie dei vini:

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I numerosi premi vinti dalla Cooperativa sono:- Douja d’Or, consegnato dalla Camera di Commercio di Asti negli anni 1994-1995-

2004-2005-2006-2007-2008;- Premio “Bibe”, consegnato dalla Camera di Commercio Ligure nel 1982;- Gran medaglia d’argento di Cangrande, nell’ambito della manifestazione Vinitaly di

Verona, consegnato Ministero dell'Agricoltura Italiana per l'alto contributo apportato all’enologia nazionale nel 1994;

- Premio “Rassegna del vermentino”, consegnato dal Comune di Diano Castello negli anni 2007-2008-2009.

Infine la Cooperativa Viticoltori Ingauni ha partecipato a innumerevoli manifestazioni, tra le quali ProWein 2014 di Dusseldorf dal 23 al 25 Marzo 2014, fiera internazionale dedicata al vino e agli alcolici.

1.b Ortaggi e Tipicità ortufrutticole (Pomodoro cuor di bue, trombetta ed erbetta “bietolina”)

Pomodoro cuor di bue Zucca trombetta

L'equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità. Dolce e delicata si gusta sia cruda che cotta

Costoluto e irregolare, disvela una polpa Ricca di vitamine, calcio, fosforo e ferro è compatta e saporita, quasi priva di succo e semi. altamente digeribile.

Prodotti facenti parte tipicamente del territorio savonese in particol modo della Piana Albenganese di cui Ortovero fa interamente parte, sono prodotti ortofrutticoli già riconosciuti con il marchio IGP per la quale sono già iniziati i lavori perchè questi prodotti possano ricevere anche il riconoscimento Dop, ossia la Denominazione di Origine Protetta. Ma la denominazione Dop è una sorta di passaggio fondamentale per valorizzare questi prodotti e, con loro, l’intera zona di produzione.

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Erbetta “bietolina

Verdura molto apprezzata per il suo alto contenuto di vitamine, fibre, acido folico e sali minerali. Le foglie esteriori, che sono le più verdi,

contengono la maggior quantità di vitamine e carotene.

1.c Pro Loco di Ortovero

L Pro Loco di Ortovero è un’Associazione territoriale di volontariato di interesse pubblico, democratica ed apartitica, senza scopo di lucro volta alla promozione ed alla tutela della località, sia per conservare e valorizzare le risorse ambientali e culturali, sia per migliorarle le caratteristiche e le condizioni per lo sviluppo turistico e sociale. E' stata istituita una convenzione tra Comune e Pro Loco appunto, con la quale i due enti si impegnano a collaborare per lo scopo comune di promuovere il paese e le sue tipicità. Un esempio lampante del lavoro di promozione delle tipicità del paese è nel sito della proloco (www.prolocoortovero.it) dove si trovano le numerose e ricercate ricette dei piatti tradizionali tramandati di generazione in generazione e le manifestazioni dove dette ricette vengono fatte degustare ai fruitori degli eventi stessi.

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1.d Città del vino

Nata nel 1987 per volere di 39 sindaci che intende rendere sempre più forte il legame tra vino e territorio. Questa associazione rappresenta ad oggi il 6% dei comuni italiani. Il turismo del vino si pone al centro delle politiche di crescita locale, una forma di turismo che privilegia la sostenibilità, l’incontro con il territorio e la conoscenza diretta dei suoi protagonisti: i vignaioli e la gente che qui lavora e vive. Il vino è un prodotto culturale – oltre che della terra – è una bevanda che racconta una storia; la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura e anche dei mestieri del vino, sono un patrimonio di saperi da custodire e valorizzare. Il vino buono, infatti, è un prodotto che porta i segni di conoscenze consolidate e maturate nel corso del tempo. La terra produce sempre valori positivi, ed è risorsa naturale che i viticoltori saggi sanno come far emergere nei loro vini. Per questo – come affermano i vignaioli – “il vino buono si fa in vigna, non si fabbrica in cantina”. Città del Vino si impegna a valorizzare i vitigni antichi ed autoctoni insomma una produzione di qualità ed è ciò che rappresenta a fondo la città di Ortovero.http://www.cittadelvino.it/scheda_sito.php?comune-di-ortovero&id=75

1.e Strade del vino e dell’olio dalle Alpi al mare

E’un progetto a carattere regionale che mira a favorire lo sviluppo economico di aree rurali attraverso la valorizzazione delle produzioni tipiche e del turismo ambientale realizzando itinerari a valenza enogastronomica e culturale.

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L’associazione coinvolge i territori dell’Alta Valle Arroscia, della Comunità Ingauna e del Pollupice.E’ nata il 5 Maggio 1999 per opera di Enti pubblici (Comuni e Provincie) e soci privati ( aziende, ristoranti, botteghe etc.). L’adesione all’associazione garantisce standards di qualità di servizi e dei prodotti. L’organizzazione, regolata da uno Statuto e gestita dal Consiglio Direttivo, oggi conta 100 soci che mirano alla valorizzazione ed alla tutela del patrimonio ambientale, storico e produttivo particolarmente significativo per un’offerta turistica integrata per il ponente ligure. La strada si snoda nella Riviera ligure di Ponente partendo dall’Altopiano delle Mànie, la parte più elevata dell’entroterra finalese in direzione di Noli. Risale sulle colline lungo la Valle Arroscia in direzione ovest, e arriva al Colle di Nava. Il percorso costituiva una delle importanti “vie del sale”, che dalla costa permettevano, nel passato, il trasporto di questo prodotto indispensabile fino alle località alpine e padane che ne erano prive. Numerosi paesi, borghi storici, castelli, chiese si susseguono lungo le strade della valle, a testimoniare un’antica civiltà, ancora custodita nelle abitudini della vita sociale ed economica, nelle architetture delle case di pietra, nelle strade lastricate, nei portici che accolgono e proteggono.L'itinerario offre anche frequenti incontri con l’artigianato tradizionale del ferro battuto, del legno, del vetro, della pietra. Alla varietà dei paesaggi e dei sapori, legati anche all’allevamento, si affianca una grande varietà di vitigni, fra i quali l’Ormeasco, figlio di un Dolcetto di chiare ascendenze piemontesi giustificate dalla posizione geografica della Doc ligure, e il Rossese, che resta circoscritto in quest’area.Come in tutta la Liguria, lungo questa Strada vigneti di una certa estensione si possono incontrare solo nei fondivalle e sugli altipiani; la dimensione consueta della vigna è, infatti, anche qui, quella della fasce, su cui possono svilupparsi poche piante nei filari limitati dallo scarso spazio a disposizione. Per quanto riguarda le tecniche colturali perpetuate dalla tradizione, molto spesso il sostegno dei tralci era realizzato attraverso una successione continua di pali grezzi con biforcazioni in alto, senza che venissero tesi fili tra i sostegni verticali, a volte uniti fra loro da un altro palo o da una canna trasversale: una conferma del carattere persistente di autoalimentazione che l’economia agricola dell’entroterra ligure non si rassegna ad abbandonare. La lettura del paesaggio evoca, infatti, un’agricoltura produttrice di materie prime un tempo garanzia di autonomia e di sopravvivenza: olio, vino, ortaggi, frutta, erbe aromatiche, piccolo allevamento. Oggi non solo queste produzioni non sono state abbandonate, ma sono divenute il simbolo raffinato di un ambiente e di una cucina capaci di esportare le suggestioni, i profumi e i sapori che li hanno resi unici.In particolare Ortovero fa parte dell’itinerario 9.http://lnx.bortonevivai.it/strada-del-vino-e-dell-olio-dalle-alpi-al-mare.php

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1.f Antiche vie del sale- Strade del mare

Molti comuni dell'entroterra imperiese, savonese e piemontese si sono uniti in una Associazione che porta il titolo della prima iniziativa congiunta “Antiche Vie del Sale – Strade del Mare”. Obiettivo dell'Associazione, promuovere un percorso comune a tutta l'area che spazi dalla cultura, all'enogastronomia, al turismo. Studiosi di grande livello nazionale riuniti, dunque, in un meeting per inaugurare una nuova era di collaborazione tra enti locali per rivalutare oggi, alla luce di una storia millenaria, percorsi paesaggistici per un turismo meno consueto. La presa di coscienza per molti comuni liguri e piemontesi di condividere un grande patrimonio culturale comune è stimolo a stringere legami, a rigenerare identità e senso di appartenenza. La Via del Sale è ora un´Associazione di Enti Locali che intende realizzare uno strumento operativo per lo sviluppo sociale, economico e turistico del territorio.Un patrimonio culturale comune formato nei millenni dal passaggio e dall'incontro di pastori, commercianti, mulattieri e pellegrini sulle grandi direttrici storiche, come le Antiche Vie del Sale e, più in generale, lungo le Strade del Mare che fecero del territorio ligure, provenzale e piemontese una terra di passaggio tra il Mediterraneo e l'Europa continentale. Non una linea, non una singola direttrice viaria, ma un'area organica legata dalle molteplici relazioni prodotte dalle comunicazioni tra Mediterraneo ed Europa Continentale.http://www.anticheviedelsale.eu/index.php/ortovero

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Azioni svolte e disegni strategici volti a favorire la valorizzazione ambientale e il risparmio energetico:

2) PROGETTO “Kilometri Zero”:“La Cooperazione ed il recupero del territorio”

Il Comune di Ortovero è capofila del progetto finanziato dalla Regione Liguria nell’ambito dell’iniziativa “Tutte le Abilità al centro” ed avente ben 12 Comuni, 4 Cooperative, Fondazioni ed Enti di formazione come partners. Esso ha previsto lo svolgimento di corsi su la promozione ed il marketing del territorio e dei suoi prodotti tipici, affiancati ad altri finalizzati ad acquisire conoscenze sulla cura dei terreni, sulle biodiversità e le varie colture, nonché conoscenze inerenti la creazione e la manutenzione dei muretti a secco.Terminata la parte teorica, si procede con la parte del progetto che segue quella formativa, ovvero quella di inserimento lavorativo nelle aziende e nelle cooperative del territorio.Questo grande progetto, che vede la collaborazione di enti come il Comune e la Cooperativa Viticoltori Ingauni, si inserisce nell’ambito del Programma Operativo ob. “Competitività regionale e occupazione” FSE 2007-2013 - ASSE III – Inclusione sociale. Il programma assume valenza economica e sociale con i seguenti obiettivi: - avviare un sistema di “commercio sociale” sul territorio dei prodotti tipici locali; - aumentare il consumo dei prodotti creando i presupposti per l’aumento delle produzioni delle aziende agricole locali; − costituire una nuova cooperativa agricola sociale che operi autonomamente ma in

sinergia e collaborazione con le cooperative agricole.

2.a Fotovoltaico- Progetto “Il Sole a Scuola”

Il Comune di Ortovero in data 04/04/2012 ha presentato istanza di ammissione al bando ( n.2095) del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nell’ambito

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della promozione dell’energia solare- Misura 2 denominato “Il Sole A Scuola” volto al cofinanziamento mediante corresponsione di contributi in conto capitale volti alla riduzione delle emissioni climalteranti attraverso la realizzazione di impianti a energie rinnovabili in particolare impianti fotovoltaici.Con nota n.0038905/SEC del 27/06/2013 si rende partecipe il Comune che è stata ammessa concessione del cofinanziamento dal parte del Ministero dell’Ambiente e con Delibera di Giunta Comunale ( n.58 del 24/07/2013) si dichiara eseguibile il progetto. Pertanto con una spesa complessiva di 39.940,00 €, nel dettaglio:

- Progettazione, direzione lavori e collaudo: € 5.650,00;- Fornitura materiali e componenti impianto: € 27.690,00;- Installazione e posa in opera degli impianti: € 5.600,00;- Attività didattica: € 1.000,00;

è stato installato sul tetto del plesso scolastico di Ortovero ( sito in Viale alla Chiesa) un impianto fotovoltaico di 9,36 kW di potenza.

Vista Polo scolastico di Ortovero e il relativo impianto fotovoltaico.

2.b Idroelettrico

L’iter per l’ottenimento dei permessi per poter installare una mini centrale idroelettrica è iniziato nel 2012 con tempistiche che prevedevano 24 mesi per l’installazione, il 18/04/2013 la società Gape di Pietra Ligure ha richiesto le autorizzazioni per la gestione del piccolo impianto. L’impianto prevede, oltre alla cabina elettrica di consegna, da sistemare in locale seminterrato ed i relativi allacciamenti alla rete. Previste in progetto anche opere di consolidamento dell’argine, vasca di decantazione delle sabbie ed un passaggio artificiale per la fauna ittica in zona lontana dalle prese. La centrale produce all’incirca 140 kW, costituita da una condotta ad acqua fluente con condotte di presa e restituzione a monte e valle dell’impianto di generazione. Ed installata nella sponda sinistra del

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Torrente Arroscia nel comune di Ortovero. SeAM (Società elettrica Alpi del Mare) di Sanremo a ripristinare e gestire la minicentrale idroelettrica in località Pogli.

Atto dirigenziale della Provincia di Savona n. 41/21 del 09/07/2012.

Vista della mini centrale idroelettrica del Torrente Arroscia ad Ortovero.

2.c Illuminazione pubblica – sostituzione con apparecchi LED

Il Comune di Ortovero in data 26/10/2011 con lett. Prot. 6205 attraverso la Società Enel Sole ha avviato interventi di sostituzione di apparecchi di illuminazione in essere con nuove lampade a LED.L'intervento si è reso necessario per adeguersi alla normativa nazionale e comunitaria sul risparmio energetico, non tralasciando però che dette tecnologie a Led consentono un notevole risparmio economico e aumentano considerevolmente la resa illuminotecnica azzerando la manutenzione ordinaria.

Variazione energia elettrica impegnata per illuminazione pubblica.

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L'intervento è stato realizzato lungo la Strada Provinciale n. 453 della Valle Arroscia in Ortovero, tramite la sostituzione di n. 45 lampade ai vapori di mercurio da 135 Watt di potenza con n. 24 lampade a Led da 69 Watt e n. 22 da 101 Watt, per un risparmio energetico totale di 2,2 KW corrispondente al 36% di riduzione.

Precedente lampada a vapori di mercurio 125 Watt. Attuali lampade a led 69 Watt.

2.d Comune Riciclone

Nata nel 1994 è un iniziativa a cui aderiscono un numero sempre maggiore di Comuni, che vedono nel progetto di Legambiente un importante momento di verifica e di comunicazione degli sforzi compiuti per avviare e consolidare la raccolta differenziata, e più in generale un sistema integrato di gestione dei propri rifiuti.L'iniziativa di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l'Ambiente, premia le comunità locali, amministratori e cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata.Al fine di valutare nella loro complessità queste significative esperienze di buona gestione, ai consueti e consolidati criteri di valutazione che individuavano nella percentuale di

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raccolta differenziata raggiunta il fattore determinante ai fini della graduatoria è stato introdotto anche l'indice di gestione dei rifiuti urbani che ha attribuito un "voto" alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti. Sono tre le categorie per l'aggiudicazione dei premi: miglior raccolta differenziata (definita attraverso il punteggio raggiunto sulla base dell'indice di gestione), maggior percentuale di raccolta differenziata complessiva (costituita dalla somma di quelle relative ai diversi materiali), e miglior raccolta differenziata delle singole principali frazioni merceologiche oggetto di raccolte separate. La distribuzione dei riconoscimenti avviene per classi di grandezza demografica dei comuni e sulla base di macro-fasce geografiche: le regioni del nord, quelle del centro e del sud.Vengono inoltre attribuiti un premio speciale per il miglior programma di divulgazione del compostaggio domestico, per la raccolta e il riciclaggio del legno e un premio speciale - Cento di questi Consorzi - verrà attribuito alla miglior raccolta differenziata a livello consortile. Infine verranno assegnate delle menzioni speciali individuate a discrezione della giuria.Ortovero nel 2013 si è classificato 14mo nella classifica regionale dei Comuni con il 51,02% di raccolta differenziata dei rifiuti.

Si allega copia certificazione.

2.f Compostaggio

Il servizio di raccolta porta a porta ha permesso al Comune di passare dal 24,07% del 2011 al 51,02% del 2012 della raccolta differenziata di rifiuti e di entrare nella classifica dei Comuni Ricicloni.Nell'ottica di un ulteriore miglioramento del servizio raccolta differenziata dei rifiuti, il Comune di Ortovero, grazie al considerevole aumento della percentuale di differenziata nell'anno 2012, ha potuto partecipare e vincere un bando regionale per l'acquisto di compostiere. Ecologia, meritocrazie e risparmio sono i tre valori che permettono oggi di proporre 160 compostiere ai concittadini ortoveresi.

Il compostaggio domestico è un processo naturale che consente di trasformare la sostanza organica presente nei nostri rifiuti organici della cucina e dell'orto o giardino (circa un terzo dei rifiuti prodotti da ciascuno di noi è rappresentato da rifiuti organici) in compost, ovvero in un prodotto utile per fertilizzare la terra. A differenza dei normali

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processi di decomposizione naturale, il compostaggio domestico avviene in tempi brevi perché favorito dal sistema di raccolta e da opportuni accorgimenti nello stoccaggio dei prodotti immessi.Esso consente quindi non solo di ridurre la quantità dei rifiuti avviati a smaltimento in discarica o inceneritore ma anche di ottenere un ottimo fertilizzante ecologico (compost) per il giardino o orto.Nel processo di compostaggio la sostanza organica viene aggredita da una miriade di organismi viventi che in varie fasi e in presenza di ossigeno la decompongono e la mineralizzano, ritrasformandola in vapore acqueo, anidride carbonica e sali minerali che in parte la convertono in eccellente humus. Il processo può essere diviso in 3 fasi principali.Prima fase- la fermentazione: grazie al processo di attività dei batteri, si avverte un innalzamento della temperatura, che nei primi giorni arriverà fino a 40/45°C, per poi innalzarsi ulteriormente fino a 50/60°C. L'aumento della temperatura è sintomo di corretto funzionamento del processo; le alte e prolungate temperature favoriscono l' igienizzazione del rifiuto organico, con eliminazione dei germi patogeni e delle uova dei parassiti e la neutralizzazione dei semi delle piante investanti. In questa fase l'ossigeno gioca un ruolo fondamentale ed è quindi necessario rivoltare il cumulo con regolarità.Seconda fase- la maturazione: trascorsi i primi 30-60 giorni dal collocamento dei rifiuti, la temperatura scenderà al di sotto dei 40°C; in questa fase intervengono i funghi e gli attinomiceti in grado di decomporre le componenti più resistenti dei rifiuti vegetali, quali la lignite e la cellulosa. Questo è il periodo più lungo dell'intero processo e può protrarsi per 6/8mesi.Terza fase- la decomposizione finale: durante la maturazione il compost viene colonizzato da microrganismi del suolo come gli acari, collemboli, lombrichi, ecc. che sminuzzano i residui e gli impasti, accelerando e concludendo la decomposizione. Il compost è pronto, il volume iniziale dei rifiuti è diminuito di ben 6/7 volte.

2.g Progetto Regionale: “Senza plastica Liguria più bella”

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Il Comune di Ortovero ha aderito al progetto, “Senza plastica Liguria più bella”, organizzato dalla Regione con lo scopo di ridurre i rifiuti prodotti e in particolare tagliare drasticamente, se non eliminare, l'uso delle borse di plastica.Detto progetto fa seguito a una Direttiva europea “94/62” del 01/01/2011 che chiede ai paesi membri di immettere sul mercato soltanto imballaggi compostabili o biodegradabili, sostituendoli a quelli in poliestere. Il Comune di Ortovero aderendo a detto progetto, presso la Biblioteca Comunale, ha consegnato gratuitamente detti imballaggi alla propria cittadinanza.

2.h Centro di conferimento- Isola ecologica

L’isola ecologica è un'area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti in cui i cittadini possono portare anche rifiuti non smaltibili tramite il normale sistema di raccolta, tipo quelli ingombranti o pericolosi. L'utilità principale è quindi di evitare lo smaltimento in discarica, per recuperare risorse e tutelare meglio l'ambiente. Ortovero ha messo a disposizione per i residenti un’isola ecologica sita in Via Uliveto dove è possibile conferire dal 2007 rifiuti ingombranti, legno e verde. Inoltre il Comune ha ottenuto anche l'estensione per gli elettrodomestici (RAE).

Vista del centro di conferimento di Ortovero.

3) MANIFESTAZIONI ED EVENTI:

VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE LOCALI

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3.a Calici di stelle

Appuntamento fondamentale dell’estate gastronomica organizzato dal Comune di Ortovero, dall’associazione “Strada del Vino e dell’Olio dalle Alpi al Mare” e da “Città del vino”, con la preziosa collaborazione della Cooperativa Viticoltori Ingauni, della Pro loco, dell’Associazione Sommelier Fisar e del Gruppo Astrofili Ingauni è la serata di “Calici di Stelle” che si svolge intorno alla notte di San Lorenzo.Questa manifestazione, nota anche a livello nazionale, prevede la degustazione dei migliori vini e prodotti tipici dell’ortoverese (e non solo) nella suggestiva borgata Fasceo ai piedi dell’Oratorio di San Giovanni Battista. Ortovero vede già dal 2002 le prime edizioni della serata di degustazione di vini ad oggi è stato istituito un vero e proprio capitolo sul Bilancio Comunale per poter garantire e migliorare ogni anno lo svolgimento dell’evento.

Vista notturna della Location dove si svolge l'evento.

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3.b Giornata Nazionale del Fai

Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, il 23/04/2013 ha dedicato la Giornata di Primavera a Ortovero per mettere in luce il prezioso patrimonio architettonico ecclesiastico, i luoghi in cui ha vissuto il Venerabile Frate Ave Maria e la tenuta di un collezionista, che presenterà nella villa seicentesca di famiglia preziose raccolte di ceramiche e monete mai esposte prima d’ora.

Questo il programma dettagliato della giornata:

Apertura straordinaria della Villa Rolandi Ricci, Ortovero: via Roma, 260. Ha il tipico impianto di villa genovese del ‘600. In origine il “palazzo” fu proprietà dei marchesi di Clavesana, signori di Rezzo, il più noto dei quali, Francesco Maria, nel 1709 ascoltò ammirato San Leonardo da Porto Maurizio predicare ad Ortovero. Successivamente passò ai marchesi Pallavicino di Genova (nel 1765 vi troviamo Giovanni Carlo, nel 1798 Paolo Girolamo). Nel 1834 fu acquistata dal marchese Carlo Rolandi Ricci di Albenga, ed ancora attualmente risulta di proprietà della famiglia Rolandi Ricci. In facciata c’è un affresco del 1700 che la raffigura. La villa è circondata da un’ampia tenuta coltivata a vigneto. Nel giardino è possibile ammirare una grande pianta di magnolia, ritenuta da molti la più alta della Liguria.

Chiesa Parrocchiale di San Silvestro Papa. La chiesa Parrocchiale di S. Silvestro Papa, citata nel 1210, è una importante costruzione medioevale, ma rimaneggiata nella prima metà del sec. XVII e quindi ingrandita e restaurata nel 1890 in seguito al terremoto del 1887 e ancora negli anni ’70 e ’80 del sec. XX. Di Medioevo parla ormai solo più la chiave di volta in pietra calcarea di forma circolare con l’Agnus Dei, ma delle epoche successive si conservano alcune opere interessanti: un tabernacolo in ardesia del sec. XVI; i due altari marmorei settecenteschi dello scultore genovese Pasquale Bocciardo: l’altare maggiore, con ai lati busti di angeli e teste di cherubini e quello del Rosario con la pregevole statua marmorea della Madonna racchiusa in una cornice con le 15 tavolette raffiguranti i misteri del Rosario; l’altare della Madonna del Carmelo con gruppo ligneo della Madonna col Bambino e angeli; l’organo a canne costruito nel 1935 dalla ditta Gandini di Varese; gli affreschi novecenteschi di Carlo Feli! ce Dellepiane col papa Silvestro I e l’imperatore Costantino ispirati alle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani. Eccezionalmente per la giornata FAI di primavera verranno esposti all’interno della Parrocchia gli argenti del sec. XVIII: calici ed altri oggetti liturgici.

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Oratorio di Santa Caterina. Attiguo alla Parrocchiale, l’Oratorio di S. Caterina di Alessandria è attestato nel 1417 come sede della Confraternita, sorta con importanti funzioni religiose e assistenziali e tuttora in vita. Nello stato attuale è costruzione secentesca. Al suo interno: l’altare marmoreo settecentesco di Carlo Antonio Ripa (già altare maggiore della parrocchiale), sormontato da un dipinto datato 1636, attribuito a Bernardo Reubado e raffigurante la Madonna col Bambino e Santi con attorno scene della vita di S. Caterina e didascalie in endecasillabi a rima baciata; quattro angeli lignei portacero secenteschi; casse processionali ottocentesche di S. Caterina e di S. Leonardo da Porto Maurizio (che nel maggio del 1709 predicò ad Ortovero una missione); croci processionali di artigianato locale usate specialmente nei riti della Settimana Santa, come la processione del Venerdì Santo che vede sfilare la statua del Cristo morto lungo le strade del paese illuminato da flambeau e luminarie.!

Oratorio di San Giovanni Battista: località Fasceo. Oltrepassata località Pozzo, l’insediamento più antico di Ortovero (dove si sono rinvenuti frammenti di tegole romane e una moneta d’età imperiale), si raggiungono le Argille di Ortovero, depositi sabbioso argillosi risalenti al pliocene, ricchi di macro e microfauna fossile, quindi si sale alla bella cappella barocca di San Giovanni Battista, in posizione panoramica sulla piana di Albenga, col sagrato “a risseu” del sec. XX scandito dai piloni della Via Crucis, eretta nel 1751 da padre Domenico da Porto Maurizio, fratello di S. Leonardo. Sui ruderi (ancora visibili) del castello duecentesco dei marchesi di Clavesana (citato nel 1204) nel sec. XVII è stato costruito l’Oratorio di S. Giovanni Battista, a pianta ellittica, sede di eremiti nel sec. XVIII e della Scuola elementare maschile nella prima metà dell’Ottocento. Del castello sono ancora visibili tratti dell’ampio recinto ad andamento spezzato, parti delle mura interne, un muro esterno con feritoie, la base di una torre e una cisterna per l’acqua; le case attigue, già documentate nel sec. XIII, furono ricostruite nel 1415 e andarono a costituire la contrada del Borgo, ora disabitata.

Oratorio di San Bernardino: località Strà, via Lunghi Scarella. La località della Strà (che forse denuncia nel nome il ricordo di una strata romana che attraversava la valle Aroscia collegando il mare all entroterra) ha il suo punto di convergenza nell’Oratorio di S.ʼ Bernardino, del sec. XV, a matrice ellittica, con campanile a vela e all’interno, sopra l’altare, tela ovale con l’Immacolata, S. Bernardino da Siena e una veduta di Albenga.

Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire: frazione Pogli. Situata ad una certa distanza dal borgo fortificato fondato da Albenga nel 1288 (di cui restano ampi tratti delle mura e belle torri), la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, medioevale ma con modifiche ottocentesche, è a pianta ellittica e conserva, al suo interno, un polittico del 1537 di Pietro Guido da Ranzo, con S. Stefano e Santi, e altri dipinti di interesse artistico. Dalla strada provinciale si può deviare per località Marta, dove sorge la piccola cappella dell’Immacolata Concezione, costruita nel sec. XVIII.

Oratorio di Sant’Antonio abate: frazione Pogli. Risalente al XVI secolo, l’Oratorio di S. Antonio abate, con campanile a vela e meridiana in facciata, è sede della Confraternita omonima. Non lontano si trova la casa natale del Venerabile Frate Ave Maria, al secolo Cesare Pisano (1900-1964), l’eremita cieco della Congregazione di don Orione; l’edificio è

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stato restaurato e arredato nello stile e con materiali di fine ’800/ primo ’900. Sempre nel borgo di Pogli si può percorrere l’itinerario religioso-culturale “I luoghi di Frate Ave Maria” che collega i momenti più significativi della vita e della spiritualità del Venerabile; in ogni luogo è presente un cartello informativo suddiviso in 3 parti: una mappa del paese con indicazione delle tappe del percorso, varie informazioni ed immagini specifiche e un pensiero tratto dal ricco epistolario di Frate Ave Maria.

Oratorio di San Bernardo e di Santa Lucia: frazione Campi. Anteriore al 1612 e recentemente restaurato, l’oratorio contiene al suo interno una pala d’altare raffigurante Madonna con Bambino e i santi Bernardo, Lucia, Apollonia e Caterina di Alessandria.

Vista della Chiesa di San Giovanni sulle alture di Ortovero.

3.c Sagra delle Pesche e del vino Pigato 46^ Edizione

Locandina della Sagra delle pesche e del vino Pigato.

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Detto evento, organizzato presso il “Parco Don Innocente Armato” situato nel cuore di Ortovero, è per longevità la manifestazione più antica del paese.In questa occasione, la Pro Loco in collaborazione con il Comune mettono a disposizione dei fruitori dell'evento un ricco menù enogastronomico tipico del territorio, arricchito dalla degustazione dei vini tipici della zona tramite la cooperativa dei viticoltori ingauni di Ortovero e ad alcuni produttori locali di vino. Nel 2014 si è raggiunta la 46^ Edizione.

3.d Festa D’autunno - U Mangia’ De Ca 23^ Edizione

Locandina della Sagra Festa d'autunno “U mangià de cà”.

La festa d'autunno – U mangia' De Ca, organizzato come la sagra del pigato presso il “Parco Don Innocente Armato”, è una manifestazione volta a far degustare ai fruitori della stessa i prodotti tipici della stagione autunnale. Nel 2014 si è raggiunta la 23^ Edizione.

3.e Mangiaspassu pe' Utue'

Locandina della Sagra Mangiaspassu pe' Utue'.

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Questo evento può essere descritto come una passeggiata enogastronomica per le strade e le borgate di Ortovero. In questa occasione, la Pro Loco in collaborazione con il Comune e ad alcuni produttori locali di vino ed a 5 ristoranti accoglieranno gli ospiti offrendo loro, oltre al normale menù della manifestazione, anche la degustazione di alcuni invitanti piatti preparati e serviti, lungo il percorso, dai ristoranti, il tutto accompagnato dai rinomati vini bianchi e rossi DOCG di produzione locale. Nel 2014 si è raggiunta la 18^ Edizione.

3.f Settimana della Tipicità

Al fine di valorizzare i prodotti tipici del proprio territorio, il Comune di Ortovero, in collaborazione con le Associazioni"ProLoco Ortovero" e "Antiche Vie del Sale. Strade del mare", ha promosso dal 12 al 20 Maggio 2012 la "Settimana della Tipicità" alla quale aderiscono numerosi esercizi commerciali locali. Vendite promozionali di prodotti tipici quali vino, olio, piante aromatiche in vaso e ricca scelta di aperitivi e menù degustazione presso cantine e ristoranti del luogo hanno arricchito il programma che è terminato con la 16a"Mangiaspassu pe' Utue'" organizzata sempre dalla ProLoco. A conclusione dell'evento una conferenza di Renato Bonfanti su "Albenga e le antiche vie del sale. Alla riscoperta di antiche suggestioni e delle origini.

Ortovero, lì 25/09/2014 IL SINDACO: (Andrea Delfino)

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