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COMUNICATO STAMPA
ANCORA SULLA TARI: RIBADIAMO CHE LA MULTISERVIZI NON PUÒ CHIEDERNE IL PAGAMENTO Abbiamo letto la nota stampa congiunta Multiservizi/Comune nonché le loro difese d’ufficio da destra e da sinistra (leggi Piccioni) e sono talmente tante le omissioni, le imprecisioni e gli errori, che non sappiamo da dove cominciare. Andando per ordine e iniziando a rispondere a Multiservizi/Comune: A) è vero che il comma 691 dell’art.1 della legge di stabilità 2014 (legge 137/13) prevede la possibilità di affidare gestione, accertamento e riscossione della TARI alla Multiservizi, quale ente affidatario della gestione rifiuti, ma in questo caso, la stessa legge al suo successivo comma 692, introduce una norma di cautela e garanzia per i cittadini: il Comune deve designare un proprio funzionario responsabile “a cui sono attribuiti tutti i poteri per l’esercizio di ogni attività organizzativa e gestionale, compreso quello di sottoscrivere i provvedimenti afferenti a tali attività …”; al contrario il Comune non ha mai nominato un proprio funzionario né costui (se esiste) ha mai sottoscritto gli avvisi di pagamento che, invece, sono sottoscritti dall’ing.Paolo Villella e dalla dott.ssa Santina Vecchi, entrambi dipendenti della Multiservizi e non del Comune, ne consegue –ribadiamo-‐ gli avvisi sono nulli. B) Non è affatto vero che la Multiservizi “è doppiamente legittimata” a tali attività dall’art.52 del Decreto legislativo n. 446/1997; tale articolo effettivamente consente l’affidamento delle attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali alle società interamente in house, ma solo a condizione che quest’ultime (comma 5 n.3 dell’art.52) “svolgano la propria attività solo nell’ambito territoriale di pertinenza dell’ente che la controlla”; è noto, invece, che la Multiservizi svolge le proprie attività in numerosi comuni dell’hinterland al di fuori del territorio del comune, la conclusione è che gli avvisi della Multiservizi sono “doppiamente illegittimi”! C) A chi vanno i soldi dei tributi? Apprendiamo che gli F24 allegati sono destinati all’Agenzia delle Entrate, ne prendiamo atto non avendo modo di controllarlo, ma, ci domandiamo allora, perché nell’avviso è scritto:” in alternativa possono pagarla tramite bollettino di conto corrente postale n.001026122307 intestato a Lamezia Multiservizi Comune di Lamezia Terme Riscossione TARI”? Attendiamo risposta. A parziale conclusione: non vorremmo che anche questa nuova amministrazione perpetuasse i vizi della vecchia, difendendo pervicacemente provvedimenti palesemente illegittimi rischiando di incappare in clamorose smentite come la nota vicenda IMU 2013 con annesse sentenze di TAR e Consiglio di Stato, ha dimostrato. L’illegittimità della delibera del Consiglio n.32 del 29/9/14, potrebbe travolgere la regolarità degli atti successivi e conseguenti, compreso il Regolamento comunale su tale tributo. Venendo, infine, al lungo sproloquio del consigliere Piccioni tutto teso a dimostrare l’ineluttabilità per la giunta Speranza di introdurre la TARI, vogliamo smentirlo! Ciò perché i commi 667 e 668 del già citato art.1 della legge di stabilità 2014, offrivano al Comune la possibilità di calcolare l’importo del tributo commisurato ad un “sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al
servizio pubblico”: come dire si pagava solo per la quantità di rifiuti prodotti effettivamente da ogni famiglia. Al contrario la giunta Speranza, di cui Piccioni era assessore, ha scelto la medievale opzione di far pagare il servizio rifiuti tenendo conto delle superfici immobiliari, delle composizioni del nucleo familiare e delle categorie di attività. Il risultato è stato lo spropositato aumento del tributo e l’ingiustizia sostanziale del sistema che perde così ogni caratteristica di corrispettività col servizio reso. Lamezia Terme 09 luglio 2015.
Il Responsabile Web&Comunicazione Meetup del M5S Lamezia Terme