concetti e relazioni tra giochi – forme giocate ed ... · come possiamo massimizzare...
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CONCETTI E RELAZIONI
TRA GIOCHI – FORME GIOCATE ED ESERCIZI
ANALITICI
(aspetti cognitivi – varianti – forme situazionali)
!
2!
INDICE!
1.Introduzione
2. Analisi della situazione reale
3. Riflessioni teoriche
4. Metodo “Matrioska” relazioni teoriche
4.1 Relazione nei microcicli
4.2 Relazione fra gli allenamenti
4.3 Relazioni nel singolo allenamento
4.4 Relazioni cognitiva
4.5 Riassunto figurativo delle relazioni a livello teorico
5. Sviluppo pratico
5.1 Dettaglio figurativo della relazione fra microcicli tramite gioco INTER e analitico INLER
5.2 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – GIOCO FINALE
5.3 Dettaglio figurativo delle relazione nel singolo allenamento – FORMA GIOCATA
5.4 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – ANALITICO
5.5 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – “ MESSA IN MOTO”
6. FORME SITUAZIONALI RELAZIONATE
6.1 Dettaglio figurativo delle relazioni con le FORME SITUAZIONALI
7. VARIANTI RELAZIONATE
7.1 Dettaglio figurativo delle relazioni con le VARIANTI
8. RIASSUNTO
8.1 QUADRO SINOTICO RIASSUNTIVO DEL METODO
9. CONCLUSIONI CITAZIONI RINGRAZIAMENTI E ALLEGATI
3!
CONCETTI E RELAZIONI
TRA GIOCHI – FORME GIOCATE ED ESERCIZI ANALITICI
(aspetti cognitivi – varianti – forme situazionali)
1.Introduzione
Nel corso degli anni le metodologie di formazione in Svizzera hanno avuto una costante
progressione ed evoluzione, prima per tramite dei corsi di formazione e aggiornamento,
poi attraverso lo sviluppo e l’applicazione di metodologie specifiche di categoria, proposte
e preparate da istruttori ASF, con le quali è stata stabilita e data una linea guida precisa
sullo sviluppo della formazione nei partenariati aventi calcio d’élite, proponendo una
pianificazione dettagliata dei macrocicli, mesocicli, microcicli e singole sedute, così come
dei carichi, degli esercizi, delle forme giocate e dei giochi . I formatori di oggi sono così in
grado di proporre allenamenti di qualità e ben strutturati, ma….. ! Possiamo rendere
ancora più efficiente il nostro lavoro ? Come possiamo compiere un’ ulteriore progresso ?
Queste sono le domande che mi sono posto e mi hanno spinto a scegliere e sviluppare il
tema per questo lavoro di diploma. Ritengo importante ricercare continuamente soluzioni
che ci permettano di rendere più efficace il nostro metodo d’insegnamento, oggi come
detto, abbiamo molti mezzi di supporto e molte soluzioni applicabili ma quali scegliere ?
Quando scegliere l’uno o l’altro esercizio ? C’è relazione fra le forme allenanti ? Come
relazionarle fra loro ? Come possiamo massimizzare l’apprendimento di un tema in un
giocatore ? L’obiettivo di questo lavoro é di dare una risposta a queste domande
proponendo soluzioni teoriche e pratiche.
In qualità di responsabile della preformazione del Team Ticino e di allenatore della ASF -
Credit Swiss Academy di Tenero, ho la fortuna di poter osservare, valutare e applicare
quanto proposto nelle metodologie di preformazione ASF con gli allenatori U14 e U15 del
Team, ma anche di proporre e “sperimentare” delle varianti, dei concetti e delle relazioni
fra mezzi allenanti. Il contenuto e le proposte sviluppate nel seguito di questo documento
sono quindi inerenti al lavoro svolto in preformazione e si basa sulla necessità di
sviluppare delle relazioni e dei concetti come metodologia di lavoro.
4!
2. Analisi della situazione reale
Prendo come esempio alcuni allenatori della preformazione del Team Ticino, in quanto so
che sono sicuramente molto preparati per quanto concerne la conoscenza delle singole
esercitazioni sapendole proporre e collocare in maniera ottimale sia nelle sedute di
allenamento che nei microcicli , ma che alla domanda:
Con quali criteri scegli gli analitici e i giochi principali del 1° , del 2° e del 3° allenamento ?
Riassumendo, rispondono:
in base al giorno della settimana
in funzione all’accento di CO settimanale
in rapporto agli obiettivi TA – TE del microciclo
Dalle risposte si può dedurre sicuramente un’ottima conoscenza e applicazione dei
principi della metodologia, nessuno però, parla di RELAZIONARE fra loro i mezzi allenanti,
i temi o i singoli allenamenti, ciò che a mio modo di vedere è l’anello mancante nella
pianificazione, ed è anche ciò che noto sul campo nel momento in cui osservo e valuto gli
allenamenti.
Altro importante elemento sono le FORME SITUAZIONALI, si tratta cioè di mettere in
situazione reale le forme analitiche o giocate, allenate normalmente con esercitazioni che
“simulano” o solo in parte si avvicinano alla realtà, ciò permetterebbe di approfondire e
perfezionare nel dettaglio l’apprendimento del tema o degli obiettivi proposti. Creare una
RELAZIONE, simulazione > realtà, vuol dire “trasferire” un esercizio in una posizione di
campo, in una disposizione o animazione tattica, che realmente si ritrova in partita. Queste
forme sono in questo momento allenate spesso in modo distaccato dal resto della
programmazione, prevalentemente le ritroviamo nell’allenamento pre-partita e si limitano
all’animazione tattica generale, senza prendere in considerazione una progressione
relazionata a quanto svolto nel microciclo.
Riassumendo dico che le RELAZIONI TE TA ME, FORME SITUAZIONALI e CONCETTI
della filosofia sono elementi di legame e di progressione fondamentali, i quali dovrebbero
essere tenuti in considerazione nella programmazione e nello svolgimento del lavoro in
formazione.
5!
3. Riflessioni teoriche
Premessa: quando parliamo di concetti,relazioni fra esercizi, forme giocate e giochi,
dobbiamo prendere in esame le medesime relazioni fra i singoli allenamenti, fra i microcicli
e la metodologia adottata, altrimenti questo concetto risulterebbe incompleto e limitato.
~~~~~~
L’ASF sei anni fa ha deciso di fornire ai formatori della preformazione uno strumento di
supporto al proprio lavoro, ha quindi sviluppato e introdotto la guida: Metodologia della
Preformazione. Il contenuto di questo documento, mesocicli, microcicli, singole sedute,
esercizi, forme giocate e giochi, tutti relazionati fra loro e proposti in forma progressiva, è
stato testato nel corso degli anni fino ad arrivare all’attuale versione che é lo strumento di
riferimento in Svizzera per questa fascia d’età. Chiaramente l’idea principale è quella di
proporre una file rouge di lavoro uniforme per tutti i club, i quali poi devono adattare i
contenuti alla propria realtà calcistica, apponendo varianti e/o modifiche coerenti con la
guida stessa. In linea teorica oggi un formatore potrebbe lavorare tutti i giorni sul campo
seguendo al 100 % quanto proposto nella guida, evidentemente però non in tutti i club gli
allenamenti si svolgono nei medesimi giorni e anche la qualità dei giocatori varia molto fra
i club, così come nel corso della stagione ogni squadra e ogni singolo giocatore ha un
diverso grado di progressione, per questi ed altri motivi la pianificazione di base iniziale
deve essere modificata e adattata alla situazione reale pur mantenendo chiaramente
inalterati, i principi fisiologici nella distribuzione dei carichi e la collocazione ideale delle
proposte allenati in relazione ai giorni d’allenamento e all’accento di CO settimanale.
Modificare una linea conduttrice esistente però, non è così evidente e si corre il rischio di
perdersi per “strada”, magari inserendo esercizi in linea con il tema della seduta, ma non
in relazione con le sedute precedenti o successive o altri senza relazione fra forma giocata
e analitica, causando micro ciclo dopo micro ciclo, il completo distanziamento del concetto
di formazione iniziale. Con questo mio lavoro intendo proporre un’idea di pianificazione
basata sul rispetto e l’importanza dei concetti e delle relazioni, fra analitici, forme giocate e
giochi, al momento dello sviluppo di un microciclo e dei singoli allenamenti con l’ausilio di
varianti, forme situazionali e aspetti cognitivi. Volendo scegliere un nome per definire
questo concetto di lavoro potrei chiamarlo metodo “MATRIOSKA”, metafora che rende
perfettamente l’idea del contenuto nel contenuto, dell’analitico nella forma giocata, della
forma giocata nel gioco, ecc…. , riassumendo : una continua RELAZIONE.
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4. Metodo “Matrioska” relazioni teoriche
4.1 Relazione nei microcicli:
Il metodo di pianificazione prevede la presa in considerazione sull’asse longitudinale degli
allenamenti svolti nel microciclo precedente al momento in cui si deve modificare la
pianificazione esistente, cioè dei temi sviluppati e dei mezzi utilizzati per allenare, poi dello
sviluppo dei microcicli successivi e delle susseguenti sedute dall’allenamento, creando
delle relazioni TE, TA o ME fra quanto lavorato e quanto si lavorerà. Mentre sull’asse
trasversale consideriamo la pianificazione di ogni singolo allenamento del periodo preso in
considerazione quale momento per attuare progressioni, varianti, esercitazioni
situazionali, sempre in relazione fra loro e con il microciclo. Nel punto d’intersezione
collochiamo la nostra “Matrioska”, cioè l’allenamento che contiene alcuni mezzi allenanti
che abbiamo utilizzato in precedenza e che utilizzeremo successivamente, oltre ad alcune
nuove proposte che utilizzeremo negli allenamenti del microciclo successivo. Questo
punto è da considerarsi il centro nevralgico delle relazioni nei microcicli e della rispettiva
pianificazione. (Fig. 1)
Tutto deve essere costruito mantenendo in costante priorità il CONCETTO base dettato
dalla filosofia del club, quindi alla base di ogni programmazione, in ogni esercitazione e in
tutte le forme giocate, dobbiamo sempre mantenere quest’aspetto come priorità, creando
così un punto di riferimento costante che utilizzeremo come linea guida fra più microcicli e
fra le singole sedute d’allenamento. (Fig.1)
Microciclo!precedente!
1°!microciclo!successivo!
1°!allenamento!
2°!microciclo!successivo!
“Matrioska”!“Matrioska”!
Modifica
!
1°!allenamento!
Filosofia del club = CONCETTO BASE = Linea conduttrice Fig.!1!
7!
4.2 Relazione fra gli allenamenti:
Il medesimo concetto lo ritroviamo nella pianificazione delle singole sedute, dove gli
allenamenti di ogni microciclo devono essere sviluppati creando una RELAZIONE TE,TA o
ME con il precedente allenamento e con il successivo, utilizzando come mezzi allenanti
parti e/o varianti dell’allenamento precedente. Questo permette di lavorare sul
consolidamento e sulla riproposta di quanto lavorato e appreso, limitando la dispersione di
energie a livello cognitivo, dovuta alla necessità di scoprire e di adattarsi a continui
cambiamenti e novità, spesso non in relazione fra loro. (Fig.2)
Possiamo relazionare fra loro gli allenamenti in diversi modi, ad esempio proponendo ogni
giorno il medesimo esercizio analitico, ma variando sempre il gioco, oppure proponendo la
medesima forma giocata in tutte le sedute, ma variando sempre la situazione o la
posizione sul campo o ancora estraendo da una forma giocata proposta in un
allenamento, gli esercizi analitici da allenare negli allenamenti successivi, ecc.
Microciclo!!
1°!allen.!
“1a!.Matrioska”!Filosofia del club = CONCETTO BASE = Linea conduttrice Fig.!2!
“2a!.Matrioska”! “3a!.Matrioska”! “4a!.Matrioska”!
2°!allen.! 3°!allen.! 4°!allen.!
Relazioni! Relazioni! Relazioni!
8!
4.3 Relazioni nel singolo allenamento:
Nella preparazione della singola seduta d’allenamento, valgono i medesimi principi
espressi per le relazioni fra microcicli e allenamenti, quindi a partire dalla “messa in moto”,
fino ai tre o quattro blocchi di esercitazione che proponiamo, pianificheremo tenendo in
considerazione l’esigenza di ritrovare in ogni esercizio aspetti del precedente e del
successivo. (Fig.3)
La
relazione fra le varie fasi dell’allenamento può essere sviluppata ad esempio a ritroso
partendo dall’ultimo gioco, dal quale poi estrarre l’esercizio analitico, il quale determina la
forma giocata contenente gli aspetti analitici interessati, che a sua volta ci indirizzerà sui
contenuti principali e al tipo di “messa in moto” da effettuare. Altro metodo applicabile per
ottenere relazioni è lo sviluppo di un unico esercizio nel quale proporre alternanze fra
analitico, gioco e forma giocata.
Allenamento!
Messa!in!moto!
Forma!giocata!
Ritorno!alla!calma!
Gioco!
Analitico!
Filosofia del club = CONCETTO BASE = Linea conduttrice
Fig.!3!
9!
4.4 Relazioni cognitiva:
La RELAZIONE COGNITIVA è fondamentale per assimilare e fare proprio un tema, in
effetti più i giocatori riescono a comprendere quello che proponiamo e non si limitano solo
ad eseguirlo, più facilmente faranno progressi, è quindi importante dare continuità e
stabilità ai temi proposti, agendo più sulle varianti, variazioni e progressioni, che non sulla
molteplicità delle forme o dei temi, mantenendo così delle relazioni sia a livello pratico, che
di coaching, con il quale dobbiamo indirizzare il giocatore a pensare non solo a cosa sta
allenando ma anche a cosa ha allenato, è assodato che il coaching deve essere orientato
all’obbiettivo primario dell’allenamento che stiamo svolgendo, ma a mio modo di vedere
non deve dimenticare, anzi deve richiamare l’attenzione all’applicazione dei temi già
allenati, è quindi importante evidenziare e ricordarsi spesso quale è il concetto,“file rouge”,
conduttore della propria filosofia di formazione.
Per ottenere un buon risultato in questo senso, si deve avere sempre una visione globale
del lavoro, dal CONCETTO BASE fin giù al più “semplice” esercizio analitico, dando la
priorità alla comprensione e alla relazione dei temi allenati (Fig.4), fino alla loro
assimilazione e applicazione, spontanea o derivata da una scelta ragionata.
Concetto!!Base!
Mesociclo!
Macrociclo!
Microciclo!
Allenamento!
Analitico!
Forma!giocata!
Gioco!
Fig.!4!
10!
4.5 Riassunto figurativo delle relazioni a livello teorico:
Rappresentazione del metodo “MATRIOSKA” contenuto nel contenuto, espressione
figurativa dell’idea di lavoro per RELAZIONI sulla base di un CONCETTO ( filosofia del
club). (Fig 5)
!
Concetto base
!
Microciclo
!
Allenamento
!
Gioco
!
Forma giocata!
Analitico!
Fig.!5!
11!
5. Sviluppo pratico
Dopo aver presentato in linea teorica i modelli di lavoro per le relazioni a più livelli,
vediamo ora un esempio pratico di RELAZIONE fra due microcicli, sempre in ambito
preformazione.
Accenti primari del microciclo 1 =
TE Passaggio corto/lungo - TA Possesso palla - CO Forza veloce - ME Scelta / p. info
Accenti primari del microciclo 2 =
TE Passaggio corto/lungo – TA Recupero palla – CO Velocità – ME consolidamento
(applicazione spontanea del microciclo precedente)
Concetto = possesso palla e scelgo come giocare + a palla persa recupero rapido.
Microciclo 1 – G-2 Macrociclo 2 – G+2
MM = MOBILITÀ + MULTI PASS. MM = MOBILITÀ + PASS e Movim.
FG = BENFICA A = INLER
A = VELOCITÀ REATTIVA FG = ROMA
G = INTER G = ROMA modificato
REC = SFIDA AI RIGORI REC = TOP
La continuità fra i due microcicli avviene tramite la RELAZIONE fra il gioco INTER e
l’analitico INLER, visto come in entrambi l’accento TE è il passaggio corto/lungo. Gli
accenti primari, quindi gli obiettivi principali dei due microcicli, sono tutti differenti tranne
l’accento tecnico che è il medesimo, seppur proposto in forma diversa, inoltre gli obiettivi
di entrambe le settimane sono comunque tutti in relazione con il CONCETTO della
filosofia del club. Nel secondo microciclo viene ricercata una REALAZIONE cognitiva con il
con il precedente chiedendo di applicare quanto allenato nel microciclo 1, importante però
che il nostro coaching sia principalmente orientato ai nuovi obbiettivi proposti e
occasionalmente al richiamo di quanto già lavorato.
PARTITA!
12!
5.1 Dettaglio figurativo della relazione fra microcicli tramite gioco INTER e analitico INLER
GIOCO INTER = Passaggio corto/lungo > conclusione
ANALITOCO INLER = Passaggio corto/lungo
Evidenziata in giallo la RELAZIONE tecnica, sia per quanto riguarda il puro gesto, come
anche per il tipo di corsa e le distanze, il coaching nel analitico INLER sarà
occasionalmente orientato sulla qualità e la precisione del passaggio, ma soprattutto sul
nuovo obiettivo che andremo a proporre, in questo esempio, il recupero palla immediato,
introducendolo nel nuovo microciclo con la forma giocata ROMA.
1!
2!
3!
MICROCICLO!1!
MICROCICLO!2!
Fig.!6!
Fig.!7!
13!
Il metodo di lavoro “Matrioska”, in questo caso deriva dal ritrovare un esercizio analitico
all’interno di un gioco.Il primo allenamento della settimana ha la funzione di legare i due
microcicli e di introdurre i nuovi temi, ma chiaramente le esercitazioni in esso contenute
devo essere in relazione fra loro, quindi:
Macrociclo 2 – G+2
MM = MOBILITÀ + PASS e Movim.
A = INLER
FG = ROMA
G = ROMA modificato
REC = TOP
5.2 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – GIOCO FINALE
Come anticipato l’idea è di partire nello sviluppo delle relazioni dal gioco finale e
scomporlo per sviluppare le esercitazioni precedenti, forma giocata, analitico e messa in
moto, quindi dal gioco ROMA modificato qui sotto.
G!=!ROMA!MODIFICATO!Fig.!8!
14!
In questo gioco (fig.8) troviamo contenute in esso LA RELAZIONE con l’analitico INLER e
la relazione con il microciclo 1 evidenziata in giallo, quindi la ricerca dell’applicazione degli
obiettivi già lavorati, la RELAZIONE con il concetto per tramite del possesso palla e con il
recupero palla immediato, che è il nuovo obbiettivo del microciclo 2 evidenziata in rosso. Il
gioco finale è una variante della forma giocata, gioco che prevede dopo il recupero palla
dei gialli, di andare alla conclusione e solo successivamente si ha il cambio tra chi perde
palla e chi l’ha conquistata.
Il coaching non terrà conto minimamente della parte tecnica, ma sarà accentrato sul
recupero palla immediato, in questa esercitazione è tenuto conto anche della relazione
con l’accento di CO settimanale (velocità), sia con i tempi di lavoro che con la forma
proposta.
5.3 Dettaglio figurativo delle relazione nel singolo allenamento – FORMA GIOCATA
FG!=!ROMA! Fig.!9!
15!
La forma giocata (fig.9) permette di riproporre molte volte il tema TE lavorato in
precedenza e di approfondire il dettaglio TA del nuovo tema (recupero palla immediato), a
differenza del gioco finale, il coaching in questo caso dovrà essere improntato
prevalentemente sul nuovo tema, ma anche occasionalmente sulla qualità dell’ aspetto
tecnico. Ancora più interessante è se la forma giocata del primo allenamento del nuovo
microciclo, richiama come disposizione e/o organizzazione l’ultimo gioco del microciclo
precedente, agendo così da “MEMO” di quanto fatto.
5.4 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – ANALITICO
Oltre a relazionare a livello TE con il microciclo 1, l’analitico (fig.10) introduce una parte
TA dell’obbiettivo nuovo del microciclo 2 e più precisamente la corsa dinamica nello
spostamento dopo il passaggio, corsa che ritroveremo nella forma giocata ROMA, quando
dovremo andare a recuperare palla nel rettangolo avversario opposto. La relazione a
livello di coaching la ritroviamo prevalentemente per la richiesta di qualità TE, ma
dobbiamo anche sollecitare e richiedere una corsa dinamica.
A!=!INLER!Fig.!10!
16!
5.5 Dettaglio figurativo delle relazioni nel singolo allenamento – “ MESSA IN MOTO”
La “messa in moto” o il “riscaldamento” (fig.11) come viene definito è una fase che non
deve essere sottovalutata nel concetto di relazione fra i vari blocchi, oltre chiaramente a
preparare il fisco per l’attività sul campo, deve mettere in condizione il giocatore di
avvicinarsi agli obbiettivi che andremo a lavorare, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Nell’allenamento che ho preso in esempio, sappiamo che ricercheremo il passaggio
lungo/corto e la pressione rapida per il recupero palla, il tutto in riferimento al concetto di
possesso palla che sarà alla base di ogni forma, di conseguenza questa fase deve essere
sviluppata in relazione a questi temi nel modo seguente:
Settore A = Passaggio Lungo / Corto
Settore B = Mobilità
Settore C = Passaggio e corsa dinamica
A
B
C
Dopo!la!rotazione!nei!tre!settori,!passare!a!un!breve!possesso/circolazione!palla!su!tutto!il!campo!e!senza!ostruzione,!questo!per!la!parte!cognitiva!della!lettura!delle!linee!di!passaggio!
!
Fig.!11!MM!=!a!tema!(3!settori)!
17!
Anche l’organizzazione sul campo è strutturata in modo tale da sfruttate i medesimi spazi
per tutte le esercitazioni, riducendo al minimo i tempi “morti” per spostamenti e
spiegazioni, applicando così il concetto di contenuto nel contenuto ovvero la metafora
“Matrioska”.
6. FORME SITUAZIONALI RELAZIONATE
Le esercitazioni riportate fin qui nell’esempio sono state relazionate fra loro per tramite dei
contenuti tecnici, tattici o di condizione, ma c’è un’altra relazione che ritengo importante e
cioè riportare in situazione reale quanto allenato in “simulazione”. Ritengo che questa
relazione sia fondamentale per sperimentare quanto appreso in situazioni diverse e con
necessità di adattamento. Un esercizio svolto nell’asse centrale, non ha le stesse richieste
tecniche o tattiche del medesimo esercizio svolto sulle fasce, l’analitico INLER preso finora
ad esempio è stato proposto è sviluppato come fosse una relazione fra zona 1 e zona 3
nell’asse centrale nell’asse, ma lo stesso esercizio può essere proposto in un’altra zona di
campo e/o anche contenuto in una forma più complessa come ad esempio l’esercitazione
Djourou, come proposto nella prossima rappresentazione che possiamo utilizzare
nell’allenamento del giorno seguente (G+2), del microciclo 2.
6.1 Dettaglio figurativo delle relazioni con le FORME SITUAZIONALI
INLER inserito in DJOUROU (fig.11-12) in due forme situazionali diverse ma entrambe
reali, l’esercizio è il medesimo ma le linee di passaggio, i controlli orientati e le corse sono
differenti.
Fig.!11! Fig.!12!
18!
Mantenendo la medesima forma analitica possiamo allenare diverse situazioni reali, in
diverse posizioni di campo, diversificando le relazioni tra difensori e centrocampisti o
centrocampisti e attaccanti esterni, ecc. In questo senso per meglio comprendere alcune
delle possibilità di contenuto nel contenuto per tramite delle forme situazionali, ho
realizzato un filmato di otto minuti utilizzando l’esercizio Djourou.
In questo filmato ho aggiunto un ulteriore relazione, quindi un’altra possibilità di lavoro con
il metodo “Matrioska”. Si tratta di estrapolare dall’esercizio dei lavori di dettaglio di tecnica,
che ritroviamo nell’esercitazione stessa: controllo orientato, posizione del corpo, cambio
ritmo, creo / occupo spazio, ecc.
Queste ulteriori forme possono essere esercitate direttamente in posizione all’interno
dell’esercizio, alternandole con la forma continua di 6 - 8 minuti del Djourou (fig.13)
La RELAZIONE fra l’aspetto cognitivo e la forma situazionale è fondamentale, capire,
interpretare ed applicare il gesto giusto, alla velocità giusta, nel momento giusto, nelle
differenti situazioni diventa una priorità. Il coaching in questa relazione è importantissimo
in funzione dell’attenzione riservata all’ottenimento della massima efficacia degli aspetti
elencati.
Il filmato è visibile a questo link : http://www.youtube.com/watch?v=ALdVCPUsjIA
Passaggio!controllo!orientato!
Passaggio!e!sponda!Fig.!13!
19!
7. VARIANTI RELAZIONATE
Altri elementi molto, molto utili per relazionare le forme allenanti sono le varianti. Troppo
spesso si sfrutta poco questa possibilità, preferendo scegliere un’altra esercitazione. La
variante ad esempio di una forma giocata permette di non staccare completamente dalla
forma originale, “trasportando” in essa buona parte degli elementi allenati in precedenza,
questo implica un richiamo continuo e un rafforzamento di quanto acquisito.
Le varianti sono anche da considerarsi l’elemento determinate per la regressione e la
progressione delle forme allenanti proposte, perché permettono di mantenere la relazione
con il tema riducendone o aumentandone le difficoltà. Anche in questa circostanza è
possibile, anzi auspicabile, inserire l’esercizio variante nell’esercizio base per creare una
relazione.
7.1 Dettaglio figurativo delle relazioni con le VARIANTI
Esempio 1: forma giocata ROMA con inserita la forma giocata MILAN come variante
relazionata. Si parte dal Milan: possesso palla 4 : 2 nel quadrato verde, a palla conquistata
rosso o blu giocano con il rispettivo colore e da questo momento si continua con la forma
giocata Roma. (fig.14)
Fig.!14!
20!
ESEMPIO 2: possiamo utilizzare il gioco BORDEAUX quale ulteriore variante della
precedente (Roma >Milan) : Partendo dal possesso palla e transizione del Milan,
passando al recupero palla immediato che troviamo nel Roma, arriviamo in caso di
recupero palla (nell’esempio dei gialli) al Bordeaux, che ha come obbiettivo il cambio
campo, quindi il passaggio lungo. In questi tre esempi ho proposto delle progressioni ma
evidentemente il medesimo concetto di relazione tramite le varianti è applicabile anche a
delle regressioni. (fig.15)
Nelle relazioni fra le varianti portate ad esempio qui sopra, il metodo “Matrioska” è molto
evidente, esprimendo al massimo il concetto di contenuto nel contenuto quale relazione
fra temi e forme allenanti. In tutte le varianti proposte sono identificabili gli accenti /
obiettivi primari del microciclo, così come la relazione fra il concetto/filosofia del club.
Troviamo in fatti sempre delle fasi di possesso palla, recupero palla immediato, passaggio
corto/lungo, tutti rapportati all’accento di CO settimanale: velocità.
MILAN! ROMA! BORDEAUX!
Fig.!15!
21!
8. RIASSUNTO
L’obiettivo di quanto spiegato e raffigurato, é quello di ricercare una continuità fra le
proposte allenanti che utilizziamo e di richiamare l’attenzione sul fatto che due esercizi fatti
benissimo, con i tempi giusti, con fluidità nell’esecuzione e perfettamente a tema, ma
completamente diversi fra loro, a mio modo di vedere non garantiscono un sufficiente
mezzo di apprendimento, poiché non hanno un solido punto di riferimento comune.
Medesimo discorso nel passaggio da un microciclo all’altro, dove spesso si termina con un
tema e si inizia la nuova settimana con un altro, magari solo per il fatto di “rincorrere” gli
errori visti nell’ultima partita, così facendo non consolidiamo mai un tema ma in sostanza
proponiamo solo un’ po’ di uno e un’ po’ dell’altro e spesso per un periodo insufficiente,
quindi senza il necessario tempo per l’approfondimento e l’automatizzazione naturale e
spontanea di quanto lavorato.
La mia proposta di relazioni su più direzioni intende favorire il mantenimento di quanto
allenato anche quando introduciamo un novo tema, utilizzando quanto conosciuto per
introdurre e allenare un altro tema. La parte cognitiva, la memoria motoria, la memoria
visiva e la ripetizione dei gesti sono elementi fondamentali nell’apprendimento, per questo
è importante non staccare mai completamente da quanto già lavorato ed appreso,
dobbiamo tenere “vivi” questi aspetti richiamandoli e sollecitandoli in continuazione,
altrimenti rischiamo di svolgere una grande mole di lavoro ma che non sarà mai assimilato
completamente e con il rischio di non raccogliere mai il frutto di quanto seminato.
La RELAZIONE fra temi, mezzi allenanti, microcicli, ecc…. sulla base di un CONCETTO
ben definito è a mio modo di vedere è una delle strade percorribili per dare continuità e
stabilità a lungo termine ad una metodologia di formazione. Vi è inoltre il vantaggio nel
caso di dover modificare, ad esempio, la pianificazione dettata dalla metodologia ASF, di
poter percorrere una nuova “strada” restando in linea con la filosofia originale, questo
grazie al principio di lavoro con alla base il metodo delle relazioni.
Abbiamo visto come le relazioni possono essere considerate il contenuto nel contenuto,
l’esercizio nell’analitico, la forma giocata nel gioco, ecc… , quindi e mi riferisco
all’introduzione, quella che ho definito una metafora, perché no….. potrebbe diventare il :
METODO MATRIOSKA
22!
8.1 QUADRO SINOTICO RIASSUNTIVO DEL METODO
Riassumendo ecco come potrebbe essere sviluppato un microciclo dove le relazioni sono
derivate dalle varianti proposte nell’esempio :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
MM = Posseso +
Mobilità
MM = Posseso +
Mobilità
MM = Posseso +
Mobilità
MM = Posseso +
Mobilità
A = A = A = A =
FG = FG = MILAN FG = ROMA +
MILAN
FG =
G = ROMA G = G = G = ROMA/
MILAN/
BORDEAUX
REC = REC = REC = REC =
In giallo:
Il gioco Roma del lunedì è relazionato al gioco Inter del microciclo precedente, mentre
l’ultimo gioco del venerdì sarà relazionato al gioco, che potrebbe essere il Bordeaux del
lunedì del microciclo successivo.
In blu :
In ogni allenamento e in forme diverse ma relazionate a uno dei blocchi dell’allenamento
corrispondente è la messa in moto che è basata sul possesso palla, questo per essere in
relazione al concetto > filosofia del club
Questo riportato sopra è solo un esempio riassuntivo, chiaramente il metodo è applicabile
a qualsiasi esercizio contenuto nella guida, così come ad altri .
23!
9. CONCLUSIONI CITAZIONI RINGRAZIAMENTI E ALLEGATI
Il metodo qui proposto l’ho sperimentato e proposto a livello pratico nel corso dell’ultimo
anno e tuttora, negli allenamenti svolti con i giocatori della ASF – Credit Swiss Academy in
ambito preformazione e devo dire che riesco ad avere una visione d’assieme più chiara e
ben definita del lavoro che sto proponendo, noto anche che i giocatori riescono ad
esprimersi meglio rispetto ad una variazione continua dei mezzi allenanti, consciamente o
forse per alcuni anche inconsciamente, ripropongono e adottano con più facilità gli
elementi allenati, chiaramente per alcuni questo è maggiormente evidente e per altri
meno, ma sicuramente c’è una maggiore coscienza di quanto abbiamo lavorato e quanto
stiamo lavorando. Inoltre trovo un grande vantaggio nell’organizzazione del terreno da
gioco e una minor perdita di tempo per spiegazioni e trasferimenti da un esercizio all’altro.
Posso affermare che pur essendo un metodo ancora in fase evolutiva e quindi
migliorabile, trovo un grande riscontro tra quanto proposto e ipotizzato a livello teorico e
quanto ottenuto a livello pratico.
Le difficoltà maggiori le ho avute inizialmente dovendo trovare una serie di combinazioni di
esercizi che permettessero le relazioni, ma ora dopo un periodo di rodaggio devo dire che
dalle relazioni escono addirittura esercizi nuovi, quindi come ogni cosa nuova necessita di
un periodo di rodaggio.
Il contenuto di questo documento è, tanto per rimanere in tema, relazionato alla guida ASF
metodologia della preformazione, dalla quale sono estratti gli esercizi qui proposti ad
esempio, le sperimentazioni pratiche sono state realizzate con il consenso e la
partecipazione dei giocatori del centro di preformazione, ASF Credit Swiss Academy di
Tenero, le osservazioni e le domande relative al tema sono state poste agli allenatori della
preformazione in Ticino. Ringrazio quindi tutte le persone e le associazioni qui citate per la
disponibilità e collaborazione riservatami.
Nelle pagine a seguire i documenti originali degli esercizi presi dalla guida ASF.