congiuntura e mercati · la sterlina ha anche raggiunto il picco di due mesi contro dollaro a...
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CONGIUNTURA E MERCATI
Maggio 2016
ECONOMIC RESEARCH AND MARKETS STRATEGY
Salvo diversa specificazione, Thomson Reuters è la fonte per i dati ed i grafici riportati.
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CONGIUNTURA E MERCATI Le nuove previsioni diffuse ad aprile dal FMI si caratterizzano, ancora
una volta, per una generalizzata revisione al ribasso per la crescita
dell’economia mondiale; sull’orizzonte del prossimo biennio, l’impianto
previsivo mantiene ancora inclinazione positiva. Il tasso di incremento
atteso del reddito globalmente prodotto è più basso per due decimi
rispetto a gennaio e si attesta al 3.2%; quello per il 2017 è inferiore per
un decimo, al 3.5%; il 2015 (3.1%) si conferma anno di minimo ciclico.
La correzione peggiorativa delle stime ha interessato in egual misura le
aree emergenti e quelle industrializzate, con un taglio per entrambe di
due decimi nell’anno in corso ed uno nel prossimo. Per le prime, FMI
assume quindi una crescita pari all’1.9% nel 2016 (come nel 2015) ed una
blanda accelerazione al 2.0% nel 2017; per le seconde, l’accelerazione è
più marcata, fissando saggi medi pari, rispettivamente, a 4.1% e 4.6%, a
fronte del progresso del 4.0% realizzato nel 2015.
Fra i paesi maggiormente avanzati, la revisione al ribasso accomuna
Stati Uniti ed Eurozona (due decimi in meno nel 2016 rispettivamente a
2.4% e 1.6%), mentre è più aggressiva per il Giappone (cinque decimi a
0.5%), per cui si segnala addirittura una contrazione nel 2017 (-0.1%, con
taglio di quattro decimi) a causa degli effetti distorsivi riconducibili
all’aumento della tassazione indiretta, prevista per aprile. Secondo FMI,
gli Stati Uniti cresceranno invece del 2.5% nell’anno venturo (-0.1) ed
Eurozona dell’1.6% (-0.1).
Fra le aree emergenti, rimangono in recessione nel 2016 tanto la
Russia, quanto il Brasile, con una flessione del prodotto stimata pari a
1.8% per la prima (-0.8 da gennaio) e a 3.8% per il secondo (-0.3). Per
l’anno venturo, la Russia dovrebbe tornare a segnare una modesta ripresa
(+0.8%, -0.2 da gennaio), mentre per il Brasile si assume ancora una
stagnazione, con crescita nulla (previsione confermata).
FMI – CRESCITA ECONOMICA GLOBALE Variazioni medie annue - World Economic Outlook - Aprile 2016
FMI – CRESCITA ECONOMICA GLOBALE Variazioni medie annue - World Economic Outlook - Aprile 2016
previsioni
10y ITA-GER SPREAD
2y ITA-GER SPREAD
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RENDIMENTI DECENNALI GOVERNATIVI
CONGIUNTURA E MERCATI gnato attingendo ancor più vigorosamente ai meccanismi di espansione
del credito e della liquidità. Il risveglio del comparto immobiliare è
destinato ad assicurare inerzia all’accelerazione dell’attività economica.
Ad aprile la Fed ha lasciato invariato il costo del denaro tra 0.25-0.5%,
secondo le attese. La banca centrale ha tracciato un quadro positivo
dell’economia domestica; nel comunicato finale, le tensioni internazionali
e la debolezza del quadro congiunturale mondiale quale minaccia per la
prosecuzione del sentiero di espansione dell’economia americana sono
stati omessi, a differenza di quanto esplicitato in precedenza. Ipotizziamo
ancora due rialzi dei tassi nell’anno; il mercato ne sconta uno a malapena.
Nel primo trimestre il PIL statunitense è cresciuto dello 0.5%
annualizzato (minima intensità da due anni) per il contributo negativo di
investimenti, scorte ed export netto, mentre hanno tenuto i consumi che
sono cresciuti dell’1.9% annualizzato, un dato ancora decisamente
positivo; per quanto condizionato da fattori stagionali, il dato aggregato
vincola il profilo dell’intero anno con previsione più bassa (nostra stima
+1.9%)
Sullo sfondo del quadro descritto, improntato ad una generale nota di debolezza, si evidenziano due eccezioni: la Cina, per cui le stime sono state aumentate di due decimi al 6.5% nell’anno in corso ed al 6.1% nel prossimo (la prospettiva di rallentamento ordinato è confermata) e dell’India, invariata al 7.5% in entrambi gli anni. La conferma di un impulso espansivo di straordinario vigore nell’economia indiana e la marginalità dell’ipotesi di atterraggio brusco di quella cinese rimangono dunque capisaldi fondamentali della costruzione previsiva per i BRICS elaborata dal FMI che concorre alla prospettiva di espansione moderata ma persistente del reddito globale. L’economia cinese ha sperimentato un rinnovato impulso espansivo nel primo trimestre, con il PIL in aumento del 6.7% su base annua; a marzo l’export ha accelerato (+18.7%, picco di un anno), così come sono cresciuti oltre le attese produzione (6.8% da 5.9%), vendite al dettaglio (10.5% da 10.4%) ed investimenti fissi (10.7% da 10.2%); il clima di fiducia delle imprese è migliorato, con l’indice PMI manifatturiero tornato in area di espansione (50.2) dopo 8 mesi. Il sistema cinese resta portatore di squilibri rilevanti, dal momento che il superiore tono ciclico è stato guada-
BCE: CORRIDOIO DI POLITICA MONETARIA
In Europa si preannunciano rischi dalle potenzialità molto critiche: il 23
giugno il Regno Unito andrà al voto per restare o uscire dalla UE, esito che
rimane molto incerto; pochi giorni dopo anche la Spagna andrà ad elezioni
anticipate con la possibile vittoria di un’alleanza politica che contrasti i
severi programmi di Bruxelles; anche il governo greco chiede la revisione
degli adempimenti contenuti nel programma di assistenza, in vista della
scadenza per la copertura della tranche di 3.5mld da restituire alla BCE
(25 luglio); FMI e Commissione Europea continuano ad avere posizioni
differenziate sull’enorme debito ellenico (178%del PIL).
La BCE (21 aprile) ha confermato l’assetto della politica monetaria,
ridefinito poche settimane prima (10 marzo). Draghi, che ha difeso la
banca centrale dalle critiche rivolte da esponenti del governo tedesco, ha
segnalato che gli acquisti di corporate bond su primario e secondario
avverranno da giugno e saranno condotti sulla base di un principio di
ripartizione geografica degli emittenti da sei banche centrali nazionali tra
cui quella italiana.
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In Italia, grandi banche, fondazioni bancarie, assicurazioni e CDP hanno
creato Atlante, un fondo d’investimento alternativo che parte con una
dotazione patrimoniale di oltre 4.2mld e ha come duplice obiettivo quello
di assicurare il buon esito della ricapitalizzazione di alcuni istituti bancari
al via proprio in questi giorni ed una equa dismissione dei crediti in
sofferenza gravanti in capo al sistema creditizio (198 mld il valore lordo).
L’iniziativa di natura privatistica si è comunque giovata del supporto
istituzionale del Ministero dell’Economia, presso il quale il progetto è
stato definito. Atlante avrà durata quinquennale (rinnovabile per altri tre),
e potrà aumentare la propria dotazione attraverso il ricorso al mercato.
L’iniziativa accolta favorevolmente anche dalle istituzioni comunitarie
dovrebbe contribuire a rimuovere quei fattori critici che sono alla base
dello sconto elevato alla quale il mercato valuta le istituzioni finanziarie al
netto dei tassi d’interesse così bassi e della scarsa redditività.
CURVE DI RENDIMENTO rilevazione del 29/04/2016
2y ITA-GER SPREAD
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI rilevazione del 29/04/2016
CONGIUNTURA E MERCATI
EUROPA GLOBALE
MERCATI AZIONARI DAL 2006 investitore eurobasato – valori pari a 100 dal 2006
EURODOLLARO DAL 2001
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CONGIUNTURA E MERCATI Rispetto alle operazioni di aumento di capitale, Atlante agirà quale
garante finale, assicurando la sottoscrizione delle quote eventualmente
inoptate, tramite le quali potrà anche ottenere il controllo dell’istituto
bancario. In merito all’acquisizione dei crediti in sofferenza, si consentirà
a)la formazione di un prezzo ben lontano dalle proposte speculative
scongiurando perdite ingenti da ripianare con nuove richieste di capitale
b)dopo la cartolarizzazione, renderà favorevole lo smobilizzo di asset,
aprendo lo spazio per la concessione di nuovi crediti.
I segnali di tenuta del ciclo internazionale e la percezione del carattere
temporaneo del rallentamento USA nel primo trimestre hanno
confermato la prospettiva di continuazione della manovra di graduale
aumento dei tassi della Fed, alimentando in tal modo un percorso di
aggiustamento al rialzo dei rendimenti in dollari. Il tasso sulla carta
decennale statale in dollari oscilla tra 1.7% e 1.9%, quello in euro tra 0.2%
e 0.3%, quello inglese attorno all’1.6%. Il tasso italiano è cresciuto in
maggior misura di quello tedesco salendo sino in area 1.55%, sui massimi
di due mesi, riportando lo spread sino a punte di 130. Il differenziale degli
emittenti sovrani emergenti in euro sulla carta priva di rischio, ampliatosi
a metà febbraio ai massimi dal 2014, ha stretto tra marzo e aprile,
normalizzandosi intorno a 230 punti base, con rendimento del 2.2%.
La sterlina ha recuperato un po’ di forza, portandosi in area 0.78
rispetto all’euro, sui massimi di un mese, movimento dovuto in parte ad
un certo consolidamento del fronte favorevole alla permanenza nella UE;
la sterlina ha anche raggiunto il picco di due mesi contro dollaro a 1.4620.
L’eurodollaro ha raggiunto invece area 1.14, favorito dal rafforzamento
dello yen contro dollaro, lontano dagli obiettivi di 1.04/1.05 che
prevediamo per fine anno.
I mercati azionari hanno esteso in aprile il recupero dai minimi di metà
febbraio, rinsaldati dalla persistente espansività delle condizioni
monetarie; l’S&P500 grazie anche a comunicazioni favorevoli sugli utili
societari ha guadagnato l’area dei massimi assoluti, con un saldo positivo
del 2% da inizio anno; ancora generalmente negativi i listini europei, tra
un minimo di -0.1% per il FTSE inglese, un -6% per il DAX ed un massimo
di -13% per il FTSE-MIB. L’azionario rimane scelta d’investimento più
attraente per le condizioni macro e micro delle società quotate, con
preferenza per il comparto europeo.
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