congresso la violenza famigliare davanti ai bambini
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Congresso La violenza famigliare davanti ai bambini. " Bambini vittime di violenza assista: un modello di intervento sulla diade madre bambino a sostegno dello svilupp o". Dott.ssa Francesca De Palo. Venerdì 10 ottobre 2014 Ferrara. ASPETTI TEORICI. EXPOSED VIOLENCE. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
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CongressoLa violenza famigliare davanti ai bambini
Venerdì 10 ottobre 2014 Ferrara
"Bambini vittime di violenza assista: un modello di intervento sulla diade madre bambino a
sostegno dello sviluppo"
Dott.ssa Francesca De Palo
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ASPETTI TEORICI
«La violenza famigliare davanti ai bambini» Ferrara 10 ottobre 2014
EXPOSED VIOLENCE
Situazione traumatica che produce affetti dannosi per lo sviluppo
Può produrre effetti rilevanti per : Capacità di adattamento Sviluppo della persona Emergenza di forme di psicopatologia
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ASPETTI TEORICI
«La violenza famigliare davanti ai bambini» Ferrara 10 ottobre 2014
TEORIE NEUROLOGICHE
NEURONI SPECCHIO SIMULAZIONE INCARNATAL’osservazione di un’azione da parte di un soggetto indurrebbe In esso l’attivazione dello stesso circuito nervoso deputato a controllarne l’esecuzione, quindi l’automatica simulazione della stessa azione nel suo cervello. (Rizzolatti et al., 1996; Gallese et al., 1996)
CONOSCENZA IMPLICITA
SISTEMA SENSO MOTORIO
RELAZIONE EMPATICA
Quando osserviamo l’espressione facciale di un altro, e questa percezione ci conduce ad identificarenell’altro un particolare stato affettivo, la sua emozione è ricostruita, esperita e perciò compresa direttamente attraverso una simulazione incarnata che produce uno stato corporeo condiviso dall’osservatore. (Gallese, 2001, 2003a, 2003b,2005a, 2005b, 2006)
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ASPETTI TEORICI
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TEORIE PSICOLOGICHE
INTERSOGGETTIVITA’ FAMIGLIA COME SISTEMA
La violenza nei rapporti interpersonali significativi corrisponde ad un disturbo dello scambio relazionale intersoggettivito (Stern, 1985; Benjamin J., 1995)
Relazione triangolare di cui il bambino è parte integrate e anche SE egli non è direttamente vittima delle azioni violente, non può esimersi dalpercepire, elaborare e spiegare quanto sta osservando in modo partecipe
OSSERVAZIONE PARTECIPE
SINTONIZZAZIONE AFFETTIVA
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MODELLO
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MODELLO DI RICERCA INTERVENTO SULLA DIADE MADRE BAMBINO A
SOSTEGNO DELLO SVILUPPO
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MODELLO
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Individuando fattori di rischio per lo sviluppo e/o l’emergenza di vere e proprie sintomatologie di rilievo clinico.
Allo scopo di programmare e monitorare lo sviluppo dei bambini residenti in Comunità e la qualità delle cure
genitoriali
DISEGNO LONGITUDINALE
FASI DIVERSE DI ATTIVAZIONE
METODI STANDARDIZZATI
VALUTAZIONE MULTIMETODO
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MODELLO
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1° FASE: VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ GENITORIALI DELLA MADRE
OBIETTIVOIndagare le caratteristiche di personalità e la storia d’attaccamento della Madre in
quanto possibili indicatori della sua competenza genitoriale.
AREE INDAGATE Personalità Autopercezione della patologia Attaccamento e trauma
SCL-90 SCID II (Structured Clinical Interview for DSM-IV) Intervista semistrutturata per la diagnosi di presenza o assenza dei disturbi sull’Asse II del DSM-IV.AAPAAI (Adult Attachment Interview) Intervista semistrutturata per valutare lo stato della mente del soggetto relativo alle relazioni d’attaccamento vissute durante l’infanzia.
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MODELLO
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2° FASE: A- VALUTAZIONE INDIRETTA DEL BAMBINO (MADRI E EDUCATORI)
OBIETTIVO1) Valutazione delle competenze evolutive e aspetti psicopatologici del bambino.2)Permettere alla Madre di confrontare e condividere la propria percezione del
Bambino con quelle degli Educatori, al fine di poter costruire tra loro un linguaggio comune sulle tematiche che riguardano il Bambino.
AREE INDAGATECapacità di adattamento Sintomatologia Relazioni d’attaccamento
STRUMENTiVABS (Vineland Adaptive Behavior Scales) Intervista semistrutturata che indaga l'autonomia personale e la responsabilità sociale del Bambino.CBCL (Chil Behavior Checklist) Questionario che valuta il profilo delle relazioni sintomatiche del Bambino.AQS (Attachment Q-Sort) valuta il grado di sicurezza percepito dalle madri delle relazioni d’attaccamento del Bambino.
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MODELLO
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2° FASE: B- VALUTAZIONE DELLE RELAZIONI ADULTO-BAMBINO
OBIETTIVO1) Osservare e valutare la relazione diadica Madre-Bambino (e, se possibile,
Padre-Bambino) e confrontarla/e con la relazione diadica Educatore-Bambino.
2) Quando possibile, osservare e valutare la relazione triadica Madre-Padre-Bambino
RELAZIONI OSSERVATEMadre-Bambino Educatore-Bambino Padre-Bambino
STRUMENTIEAS LTP (Lausanne Trilogue Play) Osservazioni interattive triadiche madre-padre.bambino per valutare la capacità della famiglia di cooperare e la capacità dei genitori di differenziare asse coniugale da asse genitoriale.
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MODELLO
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3° FASE: VALUTAZIONE DIRETTA DEL BAMBINO
OBIETTIVOL’osservazione e la valutazione delle caratteristiche relative allo sviluppo, alla
sintomatologia e alle relazioni del Bambino, qualora disfunzionali, permettono di accedere ad un approfondimento diagnostico diretto sul Bambino.
AREE INDAGATESviluppo Sintomatologia
STRUMENTIVABS (vedi 2° fase)Test di Rorschach(vedi 1°fase)CBCL (vedi 2° fase) Favole della Düss Test proiettivo per valutare lo stadio evolutivo dello sviluppo psichico del bambino (normale o patologico) tramite la presentazione di 10 favole che il bambino completa liberamente N.B. Se i risultati del CBCL mostrano problemi cognitivi, si somministrano WISC-R/ WPPSI e BSID.
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MODELLO
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4° FASE: INTERVENTO
OBIETTIVOIn base all’età e ai bisogni del Bambino individuati nelle fasi di valutazione, la tipologia
di intervento e la presa in carico previsti possono essere
PRESA IN CARICOIndividuale Gruppo Relazione madre- bambino Interazione familiare
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CASO
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UN’ESPLICAZIONE DEL MODELLO PROPOSTO : IL CASO DI MARTA E LUCIA
MAMMA Marta - Età: 23 anni
-Alcool dipendenza e farmaco dipendenza
-Professione: Nessuna
BIMBA LUCIA-Età inserimento in comunità: 3 anni e
mezzo
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PAPA LUCA- Eta’: 24 Anni
- Alcool dipendenza - Professione: operaio
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CASO
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ATTACCAMENTO DISORGANIZZATOCON ASPETTI TRAUMATICI NON RISOLTI
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Caratteristiche miste sia dello stile di attaccamento Distanziante che Preoccupate (Ds/E): strategie difensive distanzianti nelle quali gli episodi risultano a tratti generici e poco specifici o addirittura non presenti, a episodi raccontati in maniera fortemente coinvolta come se li stesse rivivendo in quel momento tipiche dei soggetti coinvoltiProcessi cognitivi compromessi dall’emergere di un’affettività dirompenteStoria personale caratterizzata da trascuratezza e abbandono da parte dei genitori. inversione di ruolo fortemente patologica nei confronti delle figure di attaccamento.
1° FASE: VALUTAZIONE DELLA MADRE
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CASO
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DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ
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Difese primitiveFragilità dell’Io nella gestione degli affettiDeficit delle funzioni meta cognitiveRappresentazione molteplice e incoerente di sé e dell’altro
1° FASE: VALUTAZIONE DELLA MADRE
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CASO
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Scale VINELAND:Livello di sviluppo inferiore
all’età anagrafica
Difficoltà nella socializzazione in particolare nelle relazioni interpersonali Abilità quotidiane e abilità motorie inferiori all’etàBuone le capacità di comunicazione
2° FASE: A- VALUTAZIONE INDIRETTA DEL BAMBINO (MADRI E EDUCATORI)
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CASO
«La violenza famigliare davanti ai bambini» Ferrara 10 ottobre 2014 16
2° FASE: A- VALUTAZIONE INDIRETTA DEL BAMBINO (MADRI E EDUCATORI)
CBCL/C-TRF:Quadro sintomatologico
multi-sfaccettatodi tipo sia internalizzante che esternalizzante
Problematiche nella manifestazione delle emozioni Aspetti di ansia/depressione Dinamiche di isolamento Comportamenti aggressivi
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CASO
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2° FASE: A- VALUTAZIONE INDIRETTA DEL BAMBINO (MADRI E EDUCATORI)
ATTACHMENT Q-SORT:Risposte divergenti tra educatori e madre
Educatori: riportano prevalenza di comportamenti insicuri di tipo ambivalente Madre: incapace in difficoltà a discriminare i comportamenti di attaccamento della figlia in sicuri e insicuri
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OSSERVAZIONE STRUTTURATA DI MADRE- BAMBINA (EAS)
Qualità sottostimolante da parte dell’adulto, che si limita a seguire le proposte della bambina
L’adulto si presenta generalmente disponibile nei confronti della bambina
Benché la madre comprenda i segnali trasmessi dalla bambina, non sempre è in grado di darvi una risposta appropriata
In certi casi, l’adulto mostra una strutturazione adeguata e una cornice supportiva, in grado di inquadrare l’attività in corso ma poi recede, lasciando la bambina senza supporto e senza un’impalcatura sufficiente
Generalmente la bambina manifesta entusiasmo e piacere all’interno della relazione con la mamma, mostrando desiderio di impegnarsi negli scambi dopo una proposta interattiva
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2° FASE: B- VALUTAZIONE DELLE RELAZIONI ADULTO-BAMBINO
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«La violenza famigliare davanti ai bambini» Ferrara 10 ottobre 2014 19
2° FASE: B- VALUTAZIONE DELLE RELAZIONI ADULTO-BAMBINO
OSSERVAZIONE STRUTTURATA DI MADRE- PADRE E BAMBINA (LTP)
Difficoltà di entrambi gli adulti nel mantenere il
ruolo di “terzo”
Supportoreciproco e attività
coordinate
Parziale validazione dello stato affettivo
Attività parzialmente co-costruite
I genitori faticano a strutturare il compito difficoltà a riconoscere le diverse configurazioni relazionali che la famiglia deve realizzare durante il gioco
Comportamenti di etero-esclusione
Le stimolazioni risultano parzialmente adatte all’età e allo stato della bambina.
l’interazione della mamma con la bambina si caratterizza per l’alternanza di momenti in cui la madre tende a seguire le iniziative del bambina, lasciando ad essa “la guida” dell’ interazione ad altri in cui sembra essere prevalente per lei, seguire il proprio filo logico, piuttosto che adattarsi ai tempi e alle richieste della bambina.
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CASO
«La violenza famigliare davanti ai bambini» Ferrara 10 ottobre 2014 20
4° FASE: INTERVENTO
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INTERVENTI PSICOEDUCATIVI
VIDEO FEED-BACK
PSICOTERAPIA INDIVIDUALE