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  • Per questa ragione Presidente, Le rivolgiamol'appello “Per un nuovo risorgimento delle scienzegeologiche”, che è stato reso pubblico lo scorso 25novembre in occasione dell’ importante epartecipato convegno tenutosi a Firenze, nel Salonedei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dal titolo “Ilrisorgimento e la Geologia Italiana”, svoltosinell’ambito delle celebrazioni del 1 50°Anniversario dell’Unità d’Italia.L’appello è stato sottoscritto, fra gli altri, daiRettori delle Università italiane e dai Presidi diFacoltà, oltre che da migliaia di professionisti,ricercatori e cittadini sensibili alla problematica.L'appello che Le rivolgiamo costituisce anchel’occasione per soffermarci, seppur brevemente, sualcune delle più incalzanti problematiche cheinvestono il territorio italiano:

    la prima riguarda la drammatica situazione didissesto idrogeologico, il contestuale ritardoculturale che ancora accompagna la salvaguardiadella nostra più grande infrastruttura, che è appuntoil nostro territorio, e, ancora, la complessa e pocoefficace strutturazione di leggi in materia, cherendono di difficile applicazione anche le piùelementari attività di prevenzione. DesideriamoragguagliarLa, Presidente, circa l’ iniziativa assuntadal Consiglio Nazionale dei Geologi di predisporre,tramite una Commissione di altissimo profiloaccademico e professionale, un documento perattualizzare in un unico provvedimento di legge(legge quadro) le numerose norme succedutesinegli anni e che determinano non poche difficoltàper una corretta gestione del territorio. Ildocumento prenderà in considerazione anchel’ istituzione, auspicata e già sperimentata in partedella Sicilia, dei presìdi territoriali;

    la seconda riguarda la difficile opera di prevenzionedal rischio sismico, nonostante l’entrata in vigoredelle nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni(2008). La presenza di geologi all’ interno deiMinisteri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e,soprattutto, all’ interno del Consiglio Superiore deiLavori Pubblici, culturalmente pronti ad affrontarele tematiche delle pericolosità naturali (tra cui

    quella sismica) ed i conseguenti riflessi sul tessutoantropico (rischio sismico) è decisamente esigua intermini numerici. Ciò penalizza un approcciotecnico e scientifico ampio e multidisciplinare,riducendo l’efficienza e l’efficacia delle azioni diprevenzione.

    Mai prima d'ora, e ce lo confermano gli appelli cheLei, Presidente, ha lanciato in più occasioni, si èsentita la necessità un risorgimento culturale, chericonsegni all'Italia e agli italiani quelle prospettivedi ricostruzione e di riorganizzazione scientifica,industriale ed infrastrutturale per certi versi similaria quelle avviate 1 50 anni fa, dopo l’Unità d’Italia,che portò il nostro Paese a dotarsi, al pari di altriStati europei, anche di un Servizio Geologico.Quell'illuminismo culturale che seguì la raggiuntaUnità d’Italia era figlio di un Ministro del Regno,Quintino Sella, e di diversi altri illustri uomini discienza e di governo.Oggi persino la sede storica di quel ServizioGeologico, in Largo Santa Susanna qui a Roma, untempo sede unica e centrale deputata a raccogliere imateriali lapidei ed i minerali del territorionazionale e, più in particolare, i campioni di rocciaprovenienti dalle campagne di rilevamento dellaCarta Geologica d’Italia, strumento fondamentaleper la rappresentazione e per lo studio del territorioe delle sue risorse, viene utilizzata per altre finalità,di sicuro meno nobili, nonostante ancora campeggisulla facciata l'insigne scritta “Ufficio Geologico”.Inaugurata da Re Umberto I, il 3 maggio 1885,quella sede dotava l'Italia di una vetrina geologicacomparabile a quella delle altre potenze europee ele collezioni che essa conteneva erano considerateun vanto per la Nazione e portate nelle esposizioniinternazionali a rappresentare, proprio, lageodiversità dell'Italia.Insieme a Lei, Presidente, sensibile a questi temiben oltre il suo ruolo istituzionale, ci chiediamoche cosa ne sia, oggi, di tutto questo; in un Paeseche dovrebbe investire fortemente e senza dubbisui saperi, in generale, e sulla geologia inparticolare, soprattutto in un momento di forte crisieconomica, quale quello attuale.Il Consiglio Nazionale dei Geologi, ben oltre le

  • attribuzioni conferitogli dal proprio ordinamento,anche rispetto allo scenario che si configureràall’ indomani delle avvenute liberalizzazioni, sispende incessantemente in questa direzione,convinto come è del proprio ruolo di sussidiarietàe di servizio.Lo fa ponendosi a disposizione dei Ministeri, delleCommissioni parlamentari, degli Enti pubblici,organizzando Forum, ai quali Ella, Presidente, havoluto concedere il Suo Alto Patronato, su temi digrande attualità e di alto valore sociale, come lasicurezza delle costruzioni, il dissestoidrogeologico, la tutela e la gestione delle acque(in questo momento mi preme evidenziaLe chesiamo impegnati nell'organizzazione delConvegno internazionale per la celebrazione del50° Anniversario della frana del Vajont che si terràl'anno prossimo sui luoghi della tragedia).Ma lo fa anche partecipando ai tavoli di altreistituzioni italiane ed internazionali, quali adesempio la Federazione Europea dei Geologi(FEG) e spendendosi, attraverso l'impegno socialedei propri iscritti, nella gestione degli effettiprodotti dalle calamità naturali, che investonosenza tregua il nostro Paese.Lo fa attraverso l’attivazione di un protocollo diintesa con il Dipartimento Nazionale di ProtezioneCivile ed aiutando, soprattutto i più giovaniattraverso relazioni internazionali, a trovarealternative di lavoro all'estero.Mi permetta di segnalarLe, Presidente, dueimportanti e recenti iniziative di questo ConsiglioNazionale: la sottoscrizione di un protocollo diintesa con la Federazione dei Geologi del Canadae l'organizzazione, su invito del Presidente dellaCamera Maltese, di una visita al Parlamento diquello Stato con interscambi con le locali realtàproduttive.Una categoria quella dei geologi, che ben prima

    del recente obbligo di legge, si era già datal'impegno e l'onere dell'AggiornamentoProfessionale Continuo (APC), per porsi aservizio della collettività in maniera adeguata emoderna, con professionisti sempre più preparatipronti ad operare sul territorio e pronti a coglieregli spunti che le innovazioni scientifiche etecnologiche sanno dare.Forti di questo impegno, e tornando all'appelloche siamo venuti a rivolgerLe, auspichiamo unSuo autorevole intervento nella costituzione dellecondizioni che possano consentire l'affermarsi diuna nuova epoca, un Risorgimento della geologiaitaliana, che riporti dignità e prestigio a tutti isettori delle Scienze della Terra, professionale,accademico, della ricerca, e che possa esseresentito come patrimonio e orgoglio di tutti gliitaliani.In quest’ottica è necessario potenziare gliinsegnamenti delle Scienze della Terra nellescuole e nelle Università; è necessario superare lapolitica dell'emergenza per far posto a quella dellaprevenzione; è necessario valorizzare l'immensopatrimonio naturalistico e ambientale del nostrobel Paese per farne volano di sviluppo economico.In una parola, Presidente, è necessario investire incultura geologica.Ci spinge a cercare una Sua condivisione non unospirito corporativo, né un mero interesse dicategoria, motivazioni entrambe che non ciappartengono, ma la radicata convinzione cheproprio le Scienze della Terra (per la loro strettaradice con l’evoluzione del Pianeta), attraversol'intrinseca cultura che esse portano con sé,possano e debbano contribuire allo sviluppo diquesto Paese.

  • ANCORA SUI LIBERI PROFESSIONISTIIn queste settimane, mentre si susseguono senzasosta le riunioni, ad ogni livello, per la riformadelle professioni e per definire i cosiddettiparametri di riferimento (termine farisaicamenteutilizzato dai politici e dai tecnici ministerialiper identificare le tariffe di riferimento perscopo giudiziale) c’è una domanda cheripetutamente si pone l’osservatore attento esinceramente preoccupato del bene generale: mai professionisti sono una categoria?

    Per arrivare ad una risposta compiuta e, almenomoderatamente, soddisfacente credo siaimportante per prima cosa chiedersi cosa è unacategoria? Noi sappiamo che è categoria uninsieme di persone che hanno a comunequalcosa. E infatti la prima risposta é che spessoquell’ insieme di individui condividono lo stessatipologia di lavoro: così i metalmeccanici sonouna categoria, cosi come lo sono i ferrotranvierio i portuali. Sappiamo anche, e questa è la cosaforse più importante, che una categoria è talequando non solo riunisce individui che hanno“qualcosa” in comune ma anche quando simuove per perseguire un obiettivo di interessecomune ai singoli aderenti.

    I liberi professionisti non svolgono lo stesso tipodi lavoro: gli ingegneri fanno gli ingegneri, cosìi geologi, gli architetti o i geometri. Ciascunoopera in un ambito definito della tecnica, spessocollaborando e mettendo assieme esperienze ecompetenze diverse, altre volte divergendo ooperando in aree tecniche sovrapponibili in tuttoo in parte. Ma allora perché ci ostiniamo aparlare di categoria per i liberi professionisti?Cosa hanno in comune se anche il loro lavoro èeffettivamente diverso?

    Io credo che ci siano molte cose cheaccomunano i liberi professionisti. In primaistanza il fatto, appunto, di essere liberi: essiinfatti svolgono la loro attività senza vincolo dimandato o di subordinazione. Non hanno fattoconcorsi ma hanno superato percorsi di

    formazione spesso pesanti, si sono sottoposti adun esame di stato abilitante e soggiacciono aregole deontologiche stringenti e molto simili.Ma anche altro accomuna i liberi professionisti:la scelta di essere tali. Detto così sembrasemplice e quasi banale, e infatti chi non è, onon è mai stato libero professionista, non riesceneanche ad immaginare cosa significhi,specialmente all’ inizio della carriera, fare questascelta. Non conosci il mercato del lavoro in cuiti affacci e vorresti operare. Non hai la sicurezzadel lavoro e sei cosi costretto, per avereconoscenza dell’uno e sicurezza dell’altro, maanche per impratichirti in un mondo chenessuno ti ha presentato e descritto, ad affidareil tuo futuro a colleghi che non differiscono innulla da tutti gli altri uomini e donne che hannopregi e difetti: possono avere e praticare solidiprincipi etici ma anche essere avventurieri senzascrupoli. Possono farsi carico e partecipareattivamente della tua crescita ma anche sfruttartisenza ritegno e vergona alcuna. Quello cheimpari subito è che il rischio e sempre e solotuo; e il rischio principale e che alla fine delmese tu non abbia raccattato il lavorosufficiente a mantenerti e più di una volta tiassale il pensiero e forse l’angoscia di nonfarcela, di non riuscire a sfondare in attività cuipure molti altri hanno sfondato. Corri il rischio,ogni giorno, di fronte a ciascun potenzialecliente o di essere troppo umile e remissivo o diessere sfacciato ed arrogante. Non hai nessunelemento di tecnica della comunicazione così oti atteggi a grande professionista ma è chiaro aipiù che stai barando spudoratamente o renditutto troppo semplice.

    Io so che nella realtà, soprattutto all’ inizio, sidevono ingoiare tanti rospi, superare tante pauree tante incertezze. Ecco perché sono contentoche chi tiene la rubrica “cuique suum” in questostesso giornale abbia sentito la necessita ditributare il giusto riconoscimento ai giovani cheintraprendono questa carriera.

    Ritornando alla domanda iniziale quindi nonpossiamo ma dobbiamo affermare che molte

  • sono le cose che accomunano i liberiprofessionisti: il percorso di studi,l’abilitazione, la deontologia professionale, ilrischio individuale, l’organizzazione del lavoro,la necessità di aggiornarsi sia tecnicamente chesulle normative, l’essere liberi e quindiautonomi.

    Ma allora perché l’osservatore cui facevoriferimento all’ inizio si è posto la domanda dacui nascono queste mie insufficienticonsiderazioni? Forse perché, assistendo alleriunioni dei massimi vertici delle professioni,quell’osservatore ne ha ricavato la conclusioneche la strada per essere davvero categoria èancora lunga e faticosa. Troppi individualismi,troppi particolarismi, troppa sicurezza nelritenere che i problemi, quelli di caratteregenerale e comune a chiunque svolga un’attivitàprofessionale autonoma, possano essere superatianche individualmente dalla propria categoria.Di contro, a questo atteggiamento così pocolungimirante, fa da contraltare se nonl’ impossibilità certamente la difficoltà a

    perseguire l’ interesse generale spogliandosi deiparticolarismi.

    Una categoria si governa con la generosità el’altruismo; in mancanza di questo si corre ilrischio di rincorrere solo l’apparenza e divendere rappresentanze che nei fatti nonesistono.

  • Una delegazione del CNG, costituita dalPresidente Gian Vito Graziano e dai ConsiglieriDomenico Calcaterra e Corrado Cencetti(membri della Commissione interna EFG,European Federation of Geologists) hapartecipato alla “4th International ProfessionalGeology Conference” che si è svolta aVancouver, in Canada, dal 22 al 24 gennaio2012. Durante il Convegno, il Prof. DomenicoCalcaterra ha presentato una nota, a nome ditutti i componenti il Consiglio, dal titolo“Lessons learned from recent experiences of theItalian Geologists in Geohazard-relatedemergency activities”, che è stata moltoapprezzata dai partecipanti, provenienti da variPaesi del mondo.Si è trattato di un’ottima opportunità per farconoscere il ruolo svolto dai GeologiProfessionisti italiani nell’organizzazione enell’esercizio delle attività di Protezione Civilein occasione di alcune tra le più gravi calamitàche hanno colpito il nostro Paese negli ultimidecenni, dal terremoto dell’Umbria-Marche del1997, alla tragedia di Sarno del 1998, alla franae relativo tsunami dell’ Isola di Stromboli del2002, alle frane ed alluvioni che hannointeressato il Messinese nel 2009, fino alterremoto aquilano del 2009.È stato così portato a conoscenza il protocollorecentemente siglato tra il CNG e ilDipartimento della Protezione Civile Italiana, ilcui fine è favorire la partecipazione dei Geologiprofessionisti alle varie fasi di emergenza in

    caso di calamità geologiche. Il protocollo diintesa prevede anche l’ implementazione di unaserie di attività, quali la diffusione e lapromozione di buone pratiche di gestione delterritorio, di formazione dei Geologiprofessionisti e di divulgazione ai cittadini diinformazioni tecnico-scientifiche.L’ incontro è stato anche finalizzato a siglare unimportante accordo di collaborazione tra ilCNG e l’Associazione dei Geologi del Canada(Geoscientists Canada) che rappresenta unmomento fondamentale nell’attività dicooperazione tra il nostro Consiglio e leAssociazioni di Geologi Professionististraniere, volta da una parte alla previsione,prevenzione e mitigazione del rischio geologiconel mondo, dall’altra a creare nuoveopportunità di lavoro all’estero per i geologiitaliani.In Canada sono diverse infatti le opportunità dilavoro per i geologi nel campo della ricercamineraria. Ed è per questo che il ConsiglioNazionale ha rilanciato con forza la figuradell’eurogeologo, valido strumento di lavoro inEuropa e nell’America settentrionale. Quelladell’eurogeologo è una figura non ancorariconosciuta dalla Comunità Europea, cheproprio in questi giorni sta discutendo dellapossibilità di dare attuazione alla DirettivaQualifiche, ma è tuttavia spendibile in alcuniPaesi di lingua anglosassone, tra cui appunto ilCanada.

  • Il 6 e 7 febbraio 2012 si è svolto a Perugia, pressola Facoltà di Ingegneria dell’Università, il “4°Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana diGeologia Applicata e Ambientale (AIGA)”, allaquale è affiliato, quale Socio sostenitore, anche ilConsiglio Nazionale dei Geologi.Il Congresso, organizzato dal Gruppo di Geologiadella Facoltà di Ingegneria dell’Università diPerugia, di cui fa parte il sottoscritto, è statopatrocinato anche dal CNG ed ha registratoun’ottima partecipazione, con circa 170 iscritti. Ipartecipanti provenivano principalmente dalmondo accademico e della ricerca scientifica(Università, CNR, ISPRA, INGV), ma è dasottolineare anche la presenza di un nutrito gruppodi Geologi Professionisti, alcuni dei quali hannoanche presentato note di carattere tecnico-scientifico, sotto forma di comunicazioni orali eposter, a dimostrazione dell’ interesse che l’AIGAsuscita tra i Colleghi Professionisti, molti dei qualisono iscritti all’Associazione stessa.Gli argomenti trattati, organizzati in sessioniparallele, hanno riguardato i temi più importantidell’ambito di competenza della GeologiaApplicata e della Geologia Ambientale, come ètradizione del Congresso che viene organizzatocon cadenza triennale, alla fine del mandatopresidenziale.Questi i titoli delle sessioni che si sonoavvicendate durante le due giornate di Congresso:- Fenomeni d'instabilità di versante: casi di studio,valutazione della pericolosità, mitigazione delrischio, monitoraggio tradizionale ed innovativo(Conveners: Calcaterra, Prestininzi);- Geotermia e geoscambio: evoluzione,applicazioni, tecniche e definizioni (Conveners:Mazza, Alimonti, Marinucci, La Vigna);- Metodi sperimentali e numerici per lacaratterizzazione e la gestione quali-quantitativadelle risorse idriche sotterranee (Conveners:Beretta, Rossetto);- Fenomeni di erosione / dinamica degli alveifluviali e dei litorali e mitigazione del rischiogeologico-idraulico (Conveners: Tacconi,Cencetti);- Caratterizzazione e proprietà fisiche, meccanichee geotecniche dei terreni e delle rocce (Conveners:Sciarra, Simeone);

    - Telerilevamento e sue applicazioni, Cartografia eGIS (Conveners: Casagli, Disperati)- Vulnerabilità degli acquiferi all'inquinamento egestione dei siti contaminati (Conveners:Pascarella, Fratini, Guerra)- Studio e controllo dei movimenti (frane, DGPV,tettonica, subsidenza, etc.) della superficietopografica (Conveners: Bozzano, Saroli,Scarascia Mugnozza);- L'uso e le potenzialità delle tecniche dimodellazione basate sui dati (data driven) inGeologia applicata (Conveners: Doglioni,Simeone).Tutte le note presentate al Congresso sono statepubblicate in un volume speciale della rivistadell'Associazione, il “Giornale di GeologiaApplicata”, che è stato distribuito a tutti ipartecipanti.Il nostro Presidente Gian Vito Graziano èintervenuto nella sessione di apertura, insieme conil Presidente uscente dell’AIGA, Prof. CesareRoda (Università di Udine) e il Presidentedell’Ordine Regionale dei Geologi dell’Umbria,Oliviero Lolli, con i quali ha condiviso la necessitàdi una collaborazione sempre più stretta tra ilmondo accademico-scientifico e quello tecnico-professionale, dalla cui sinergia le Scienze dellaTerra non possono che trarre giovamento.Il Consigliere Michele Orfici, intervenuto nellaprima sessione, dedicata ai fenomeni d’ instabilitàdei versanti, presieduta dal Consigliere CNG Prof.Domenico Calcaterra (Università “Federico II” diNapoli) e dal Prof. Alberto Prestininzi (Sapienza,Università di Roma) ha presentato unacomunicazione orale, a nome di tutto il CNG, daltitolo: “Le frane in casa: il contributo dei geologiitaliani nelle attività post-evento”, in cui haillustrato, tra l’altro, l’attività portata avanti dalnostro Consiglio, in tema di emergenza eprotezione civile, a poco più di un anno dal suoinsediamento.

  • Giovani generazioni di professionistiOggi ne approfitto per rivolgere un tributo aitanti giovani colleghi, donne o uomini, chenon avendo santi in paradiso o, ancorameglio, pur avendoli hanno ritenuto diconfidare solo sulle proprie forze percostruirsi un avvenire ed hanno optato peresercitare la libera professione.Lo faccio volentieri non solo perché se lomeritano ma soprattutto perché, nel questomomento in cui i liberi professionisti sonoadditati alla pubblica opinione, con unasollecitudine inusitata in passato, comecoloro che si oppongono allo sviluppo delpaese impedendone lo sviluppo non è facileandare contro corrente.E a proposito di corrente vorrei dire che chiscrive appartiene ad una generazione dovetutti avevano diritto di parola senza alcunadistinzione. Ma c’era un limite, spessoaddirittura autoimposto, che era un limite dibuon gusto, che impediva di fare o diraccogliere esternazioni da chi, in passato onella vita quotidiana, si era comportato o sicomporta in contrasto con i buoni propositiche invoca. Mi riferisco a tutti coloro chesiedono, e sono molti, fra i privilegiati:perché occupano posizione di vertice nellapubblica amministrazione solo perappartenenza politica e non per meritioggettivi; perché in tutta la loro vita nonhanno mai dovuto preoccuparsi del loroavvenire che gli veniva garantito dallanascita e dal nome, dalle relazioni dei suoimaggiori, dalle conoscenze, dagli intrallazzi,dal servilismo innato, da commissioni divalutazione compiacenti, da altrettantocompiacenti banche che per loro trovano i

    mezzi di finanziamento che ad altri vengonosistematicamente negati.Tutti coloro che per se o per i loro congiuntidovessero trovarsi in quelle condizionidovrebbero avere il buon gusto di tacere e igiornalisti che ne prendono le esternazioni,se fossero davvero indipendenti, glidovrebbero chiedere conto dei lorocomportamenti.Ma l’Italia non è un paese serio: sonoancora maggioranza coloro che ritengono dipoter agire sopra la legge. E lo fanno senzapudore!Io voglio ringraziare questi giovani che sonola salvezza dell’ Italia, per la scelta chehanno fatto sapendo bene le difficoltà cheincontrano e incontreranno. E gli auguro dimantenersi liberi da tutto e da tutti. Arriveràun tempo in cui questi tromboni di risultasaranno costretti a tacere. Arriverà il tempoin cui gli organi di informazione sarannodavvero liberi e guarderanno a quello chesiete riusciti a fare, o che farete, con piùrispetto e comprensione.

    LiberalizzazioniSe ne riempiono la bocca tutti, ma pochisanno cosa significhi e cosa effettivamentesiano i principi economici del liberalismocui queste si richiamano ma che potrebberoessere riassunti nella frase: “lo Stato fuoridall’economia”.Una visione che potrebbe essere intrigantema partendo dal presupposto che coloro chegestiscono la “res publica” abbiano davveroil senso genuino dello Stato. Il guaio, anzi iguai nascono quando è nota la loroappartenenza, palese o occulta, ai potentatiche tutto fanno fuorché preoccuparsi delloStato ma solo ed esclusivamente dei propriinteressi.Se non fosse così non si capisce perché siattardino a presentare come liberalizzazioniprovvedimenti che non allargano il mercatoma lo indirizzano: lo indirizzano versoquegli stessi potentati che nessuno ha ilcoraggio di ostacolare.CUIQUE

    SUUM

    CUIQUESUUM

  • L’attività legale è proseguita l’ intero anno su varifronti (amministrativo, civile, penale estragiudiziale) ed in tale contesto è stata evasaanche una serie di risposte a quesiti formulati dagliOrdini regionali e/o da iscritti. Al riguardo si reputautile riportare gli stralci di due recenti documenti, inquanto ritenuti di interesse generale per la categoria.Competenza del Geologo nella redazione di“Relazione paesaggistica” - si osserva che:la Relazione paesaggistica, prevista ai sensidell'art.1 46, comma 3, del Decreto legislativo del 22gennaio 2004 n. 42, recante il “Codice dei beniculturali e del paesaggio”, correda, unitamente alprogetto dell'intervento che si propone di realizzare,l'istanza di autorizzazione paesaggistica di cui agliartt.1 59, comma 1 , e 146, comma 2, del suddettoCodice;il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministridel 12 dicembre 2005, recante l’“Individuazionedella documentazione necessaria alla verifica dellacompatibilità paesaggistica degli interventi proposti,ai sensi dell’articolo 146, comma 3, del Codice deibeni culturali e del paesaggio” (“DPCM 2005”),prevede che la Relazione paesaggistica sia redattada un tecnico abilitato;con l’entrata in vigore del nuovo procedimento peril rilascio dell'autorizzazione paesaggisticasemplificata ai sensi del Decreto del Presidentedella Repubblica 9 luglio 2010, n. 1 39, recante il“Regolamento recante procedimento semplificato diautorizzazione paesaggistica per gli interventi dilieve entità, a norma dell'articolo 146, comma 9, deldecreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, esuccessive modificazioni”, è stato confermato che laRelazione paesaggistica semplificata è redatta da untecnico abilitato;tale Relazione deve sia descrivere lo stato deiluoghi prima dell'esecuzione delle opere previste siaindicare le caratteristiche progettuali dell'interventoda sostenere, nonché rappresentare nel modo piùchiaro ed esaustivo possibile lo stato dei luoghidopo l'intervento. Queste analisi sono poste inessere attraverso la descrizione dei caratteripaesaggistici del contesto dell'area di intervento ed,in particolare, della situazione geomorfologica delsito.In mancanza di una espressa riserva di competenzaa favore di un determinato “tecnico abilitato” ed inpresenza di un documento tecnico di tipomultidisciplinare, dovrebbe ritenersi che laredazione e sottoscrizione della Relazione

    paesaggistica sia di competenza - concorrente o,almeno, ripartita - dei singoli professionisti deputatia valutare i diversi aspetti strettamente attinenti allerispettive specialità.Competenze del Geologo in merito alla redazione di“Relazione idraulica di autorizzazione perimmissione di acque di scarico in corso d’acqua” -l’esame delle norme che disciplinano le attivitàprofessionali dei geologi supportano la sussistenzadella competenza concorrente del geologo inmateria idrologica e idraulica (così comericonosciuta dal T.A.R. Veneto, Sezione Prima, conla sentenza n° 1500 del 12.04.2007, poi ribadita insede di ottemperanza dalla sentenza dello stessoT.A.R., Sezione Prima, con la sentenza n° 938 del1 3.03.2008 ed, infine, dal Consiglio di Stato,Sezione Quinta, con la sentenza n° 5013 del21 .08.2009).Pertanto, la citata competenza concorrente delgeologo in materia idraulica dovrebbe essereinterpretata in conformità alle disposizioni soprarichiamate: queste ultime, difatti, non limitano talecompetenza “agli studi di compatibilità idraulicapropedeutici alla valutazione dei rischi delterritorio”, ma estendono la stessa alla generale“valutazione di compatibilità idraulica” presuppostae propedeutica alla realizzazione di manufatti, operee/o strutture (in quanto tale valutazione contieneanche i calcoli per l’uso ottimale di risorse idriche).In materia di studi idraulici pertanto sussiste sempreuna competenza prodromica e concorrente delgeologo, non essendo configurabile - in difetto diespressa riserva di legge - una competenzamonopolistica di un unico professionista (come piùvolte riconosciuto dalla giurisprudenzaamministrativa e civile, nonché dall’AutoritàGarante della Concorrenza e del Mercato); con laconseguenza che le istanze di“concessione/autorizzazione per opere idrauliche”di cui al R.D. 25.07.1 904 n.° 523, contenenti studiidrologici e idraulici redatti da geologi iscritti alrelativo albo professionale, devono essere accettatedagli enti pubblici territoriali.

    E’ volontà del Consiglio, per una ottimalediffusione e condivisione dei “pareri” espressi,predisporre in tempi brevi un’apposita “sezione”del sito istituzionale (cngeologi.it), nella qualepubblicare tali documenti.

  • Con la riunione tenutasi presso il Ministero diGrazia e Giustizia in data 31 gennaio 2012 si èconcluso il lungo iter istruttorio finalizzato alladefinizione ed approvazione del Nuovo Tariffarioper le prestazioni professionali dei Geologi.Nonostante le recenti disposizioni normative inmateria di tariffe professionali, di cui diremobrevemente nel seguito, l’aver quantomeno ultimatola fase di concertazione tecnica con i Ministericompetenti, secondo quanto previsto dall’art. 1 7della Legge 25 luglio 1966 n. 616, rappresenta anostro avviso un risultato di estrema importanza.Infatti, come a tutti noto, la tariffa professionale deigeologi, approvata con il D.M. 18.11 .1 971 hasubito, da allora, solo “modificazioni”,“adeguamenti” e “aggiornamenti”, approvati consuccessivi Decreti Ministeriali, che si sono in buonasostanza limitati ad adeguare i livelli compensativiall’ indice inflattivo.Per contro, dal 1971 ad oggi sono intervenutidiversi provvedimenti normativi, tanto di caratterestatuale che regionale, con i quali sono stateattribuite ai geologi nuove competenze che nontrovano riferimento compensativo nel testo vigentedel D.M. 18.11 .1 971 . Si è così determinata nellatariffa una diffusa lacunosità che comporta, perdiverse prestazioni effettuate dal geologo in forzadella normativa in vigore, il ricorso all’applicazionein via analogica di onorari previsti per altre attivitàprofessionali, spesso secondo criteri soggettivideterminati caso per caso.Per tale motivo Il Consiglio Nazionale, sin dal suoinsediamento, ha seguito con estrema attenzionel’ iter per la definizione del Nuovo Tariffario per leprestazioni professionali dei Geologi, avviato conspecifica istanza al Ministero di Grazia e Giustiziasin dal lontano 2003.Numerose sono state le riunioni convocate nel corsodell’anno appena trascorso durante le quali sonostate richieste di delucidazioni eintegrazioni/modificazioni della bozza di articolatoa suo tempo trasmessa anche alla luce di unacostante evoluzione del quadro normativo delsettore.Con la riunione di cui si diceva in apertura, del 31gennaio u.s, in assenza di ulteriori riserve edosservazioni sia da parte dei rappresentanti delMinistero di Grazia e Giustizia, che di quelli delMinistero dello Sviluppo Economico, si puòritenere approvata dunque, in linea tecnica, la

    Nuova Tariffa.Ma che succederà adesso, alla luce delle recentinovità introdotte in materia di tariffe professionalidal D.L. 24 gennaio 2012 n. 1 (c.d. “DecretoLiberalizzazioni”) e dalle immediatamenteprecedenti previsioni normative?Premesso che gli stessi tecnici del Ministero hannorilevato riserve ed incertezze in relazione allaattuale complessità del quadro normativo diriferimento, per altro in rapidissima e continuaevoluzione, ed al conseguente indirizzo da seguirenella definizione dei numerosi procedimentiamministrativi in itinere (tra i quali appunto quelloper la approvazione del Nuovo Tariffario per leprestazioni professionali dei Geologi), al fine diipotizzare un prevedibile sviluppo della situazione èopportuno evidenziare sinteticamente nel seguito ledisposizioni legislative approvate negli ultimi mesiintervenute in modo specifico sulle regole emodalità di applicazione delle tariffe professionaligià profondamente minate dal D.L. 4 luglio 2006, n.223 (c.d. “decreto Bersani”) che abrogava a suotempo “l'obbligatorietà di tariffe fisse o minimeovvero il divieto di pattuire compensi parametrati alraggiungimento degli obiettivi perseguiti”.La Legge 24 settembre 2011 , n. 1 48, all’art. 3comma 5, statuiva i principi secondo i qualidovranno essere riformati gli ordinamentiprofessionali e, tra questi, alla lettera “d” prevedevaesplicitamente che: “. .il compenso spettante alprofessionista è pattuito per iscritto all'atto delconferimento dell'incarico professionale prendendocome riferimento le tariffe professionali. E'ammessa la pattuizione dei compensi anche inderoga alle tariffe. .” Appena quattro mesi fa dunqueil Legislatore garantiva, avendolo inseritoesplicitamente tra i principi da seguire nel processodi riforma degli ordinamenti professionali, lavalenza della Tariffa professionale che rimanevariferimento per qualsiasi tipo di contrattazione deicompensi.Due mesi dopo tuttavia è intervenuta sullaquestione una ulteriore disposizione normativa. LaLegge 12 novembre 2011 , n. 1 83 (“Legge diStabilità 2012”), infatti, all’art. 1 0 comma 12, conriferimento alla disposizione di cui sopra hastabilito che “…. le parole «prendendo comeriferimento le tariffe professionali. È ammessa lapattuizione dei compensi anche in deroga alletariffe» sono soppresse”. E’ stato in tal modo

  • cancellato anche il solo principio di riferimento alleTariffe professionali quale base per la contrattazionedel compenso per altro espresso quale sempliceindirizzo da seguire nel processo di riforma degliordinamenti professionali.In ultimo, il Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1(“Decreto Liberalizzazioni”), all’art. 9 comma 1stabilisce che “Sono abrogate le tariffe delleprofessioni regolamentate nel sistema ordinistico”ed al comma 2 “Ferma restando l'abrogazione di cuial comma 1 , nel caso di liquidazione da parte di unorgano giurisdizionale, il compenso delprofessionista è determinato con riferimento aparametri stabiliti con decreto del ministrovigilante…..”.Qualora le previsioni normative del suddettoDecreto Legge, che dovrà essere, pena decadenza,convertito in Legge dal parlamento entro il 25marzo 2012, non dovessero essere ulteriormenteemendate, ci troveremmo di fronte all’ennesimamodifica della linea di indirizzo da parte delLegislatore che se da un lato sancisce la definitivaabrogazione delle tariffe professionali all’art. 9comma 1 , dall’altro, al comma 2 dello stessoarticolo, riconosce la necessità implicita di stabiliredei “parametri” (chiamarle “tariffe” apparivasconveniente! ?) da parte del Ministero Vigilante,quantomeno per la determinazione dei compensi daparte degli organi giurisdizionali in caso dicontenziosi.

    Alla luce di quanto sopra dunque l’ iterprocedimentale del “Nuovo Tariffario per leprestazioni professionali dei Geologi” rimanetemporaneamente sospeso in attesa dellaconversione in Legge del “DecretoLiberalizzazioni”. I tecnici del Ministerocompetente ci hanno riferito che, qualora il testosopra riportato non sarà ulteriormente emendatoprocederanno a stabilire con apposito decretoministeriale i "parametri" richiesti dalla legge,avendo quale riferimento la proposta di tariffa cheha già superato favorevolmente l'iter istruttorioprevisto.Seguiremo con attenzione gli ulteriori sviluppiinformandovi tempestivamente.

    Nella seduta di lunedì 27 e martedì 28 febbraio, allaCamera dei Deputati si sono tenuti gli interventi sudiverse mozioni riguardanti la prevenzione delrischio idrogeologico. La discussione è stata moltoanimata, prima di passare alla votazione finale.E’ importante sottolineare come gran parte deirelatori abbia evidenziato il ruolo fondamentaledegli interventi di prevenzione per evitare lecatastrofi naturali causate dai frequenti eventialluvionali e franosi.

    Accogliamo con favore l’attenzione con cui, ilnuovo Governo ed il Parlamento affrontano questitemi. Vogliamo segnalare, tra gli altri, l’ interventodell’On. Zamparutti che nella sua mozione hachiesto una maggiore presenza della figuraprofessionale del geologo nella pubblicaamministrazione.

    su cngeologi.it trovi anche i link ai testi completidelle mozioni

  • Dopo la pausa natalizia, il Consiglio è tornato ariunirsi nella sede di Via Vittoria Colonna nei giorni11 e 12 gennaio 2012.In apertura il Presidente Graziano ha ragguagliato ilConsiglio circa gli esiti degli incontri, avuti nei primigiorni del nuovo anno, con: l’ Ing. Antonio Lucchese,del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sul temadelle revisione delle NTC; il Ministro Clini, cui hadichiarato piena disponibilità per qualunque attività disupporto alla struttura tecnica ministeriale da parte delCNG; il Consiglio Nazionale degli Architetti peravviare la condivisione di un documento inerente allariforma delle professioni.Tra le comunicazioni dei Consiglieri va sottolineataquella del Prof. Calcaterra che ha comunicato diessere stato eletto componente del Comitato Direttivodella Società Geologica Italiana per il triennio 2012-2015.Riguardo alla Fondazione Centro Studi del ConsiglioNazionale dei Geologi, il Consiglio ha definito ilnumero dei componenti del Consiglio diAmministrazione incrementandolo da sette a nove. Haproceduto, quindi, alla nomina dei nove componenti(Deliberazione n° 004/2012):Antonielli Dott. Geol. GiulianoCremasco Dott. Geol. Silvanod’Oriano Dott. Geol. VittorioDi Bartolomeo Dott. Geol. Giorgio (Sezione “B”)Di Loreto Dott. Geol. EugenioNardone Dott. Geol. RaffaeleNocera Dott.ssa Geol. GiuseppinaRusso Dott. Geol. FrancescoSpagna Dott. Geol. PaoloTra questi ha nominato Presidente della FondazioneCentro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi ilVice-Presidente del CNG Dott. Geol. Vittoriod’Oriano.In attesa di siglare il protocollo d’ intesa conl’Associazione “Geoscientists Canada” nel corso del4th International Professional Geology Conference inprogramma a Vancouver dal 22 al 24 gennaio 2012 ilConsiglio ha approvato la bozza del protocolloindicando, quali delegati del CNG, il PresidenteGraziano ed i Consiglieri Calcaterra e Cencetti.In tema di comunicazione e promozione il Consiglio,attraverso la Commissione preposta (“Grandi

    eventi”), sta lavorando a tre grandi eventi: unconvegno da inserire all’ interno della Fiera Geofluidin programma a Piacenza nel mese di ottobre 2012;un Forum nazionale sul tema del dissestoidrogeologico da realizzare nel mese di novembre2012 ed un grande evento dedicato alla frana delVajont, dopo 50 anni, da realizzare nel mese diottobre del 2013.I lavori della Commissione “Affari legali” sono statiillustrati dal Consigliere Rota. Le sintesi degliargomenti oggetto di approfondimenti, ritenutemeritevoli di essere poste all’attenzione degli iscritti,saranno pubblicate in una specifica sezione del sitoweb istituzionale del CNG (cngeologi.it).Con Deliberazione n° 008/2012 il Consiglio haistituito la Commissione “Geotermia” designando isuoi componenti:Dott. Geol. Paride AntoliniDott. Geol. Gabriele CesariDott. Geol. Umberto PuppiniDott. Geol. Alessandro SbranaDott. Geol. Guido GiordanoIl coordinamento della Commissione è stato affidatoal Consigliere Antolini.Con Deliberazione n° 009/2012 il Consiglio haistituito la Commissione “Pari opportunità”designando i suoi componenti:Dott.ssa Geol. Giuseppina NoceraDott. Geol. Manuela Ruisi (Lazio)Dott. Geol. Stefania Notarpietro (Valle d’Aosta)Dott. Geol. Daniela Ludovico (Molise)Dott. Geol. Daniela Pattini (Liguria)Il coordinamento della Commissione è stato affidatoalla Consigliera Nocera.Ampio spazio è stato dedicato ad una discussionevertente sul tema della professione del geologo e sulleprospettive che questa potrà avere.Nell’ambito delle iniziative orientate alla fornitura diservizi per gli iscritti, il Consiglio ha rinnovato laconvenzione con la AEC S.p.A. per l’attivazione dipolizze di responsabilità civile per i professionisti acondizioni vantaggiose, per l’anno 2012.Dopo l’approvazione di alcuni bilanci tramessi dagliOrdini regionali, il Consiglio ha chiuso la seduta conla concessione del patrocinio ai seguenti eventi:Società Geologica Italiana e Università della Calabria

  • (86° Congresso Nazionale della S.G.I. “IlMediterraneo: un archivio geologico tra passato epresente - Arcavacata di Rende (CS), 1 8 – 20settembre 2012)SIGEA Puglia (The International Symposium onGeological Heritage – Bari, 25 e 26 settembre 2012)

    La seduta di Consiglio del mese di febbraio si ètenuta nei giorni 7 e 8.Nella mattinata del giorno 7 il Consiglio Nazionaledei Geologi è stato ricevuto dal Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano. Nel corsodell’ incontro sono stati trattati i grandi temi delrilancio della cultura geologica e della prevenzionedalle catastrofi naturali. E’ stata rappresentata laparticolare contingenza in cui si troval’ insegnamento delle Scienze della Terra, sia nellescuole secondarie sia, e particolarmente, nelleUniversità, soprattutto dopo l’ultima riforma, cheincide sulla sopravvivenza dei Dipartimenti,esclusivamente su considerazioni tecnicoorganizzative, quali il numero dei docenti strutturati.La conseguenza è che ora sono a rischio di chiusuraDipartimenti importantissimi e con una grandetradizione storica (secondo alcune proiezionirimarrebbero 7 Dipartimenti su 38, il chédeterminerebbe una contrazione sensibile anche nelnumero degli studenti e dei laureati, che mai sonostati, per la loro specificità culturale, numerosi comein altre discipline).Il CNG ha consegnato al Capo dello Stato, infine, unappello “Per un nuovo risorgimento delle scienzegeologiche”, reso pubblico il 25 novembre 2011 , inoccasione dell’ importante e partecipato convegnotenutosi a Firenze, nel Salone dei Cinquecento diPalazzo Vecchio, dal titolo “Il risorgimento e laGeologia Italiana”. L’appello è stato sottoscritto, fragli altri, dai Rettori delle Università italiane e daiPresidi di Facoltà, oltre che da migliaia diprofessionisti, ricercatori e cittadini sensibili allaproblematica.La seduta di Consiglio, iniziata nel pomeriggio del 7,si è aperta con le comunicazioni di Presidente eConsiglieri.Dopo una lunga disamina degli aspetti legali

    connessi con alcuni ricorsi pervenuti al CNG, ilConsiglio è passato alla discussione del puntoinerente al “Progetto Qualità”.Il “Progetto Qualità” definisce il percorso etico edeontologico necessario per la valorizzazione dellaqualità intellettuale del prodotto professionale.La particolare situazione di difficoltà vissuta damolti professionisti geologi unita al temadell’abolizione delle tariffe minime potrebberodeterminare effetti incontrollabili sul mercato dellageologia che solo un’attenta politica orientata allaqualità, potrà minimizzare. Da qui la necessità diriattivare il confronto e l’operatività sul temaattraverso la costituzione di una specificaCommissione.Dopo lunga discussione il Consiglio, ritenendo chela Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionaledei Geologi possieda tutte le competenzesull’argomento ed abbia la possibilità di porre inessere le più idonee iniziative di approfondimentonecessarie per il raggiungimento degli obiettivi postidal CNG stesso, ha deliberato di concederle gli esitidella Commissione “Relazione geologica” (scioltacon la conclusione del mandato 2005-2010) affinchédiventino materiale di base per le successive fasi diapprofondimento.Dopo la discussione di alcuni temi connessi con ilfunzionamento degli uffici di Via Vittoria Colonna econ l’operatività del personale in forze, il Consiglioè passato all’approvazione di alcuni bilancitrasmessi dagli OO.RR..Hanno chiuso la seduta di Consiglio alcune deleghedi rappresentanza del CNG ad eventi pubblici.