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(continua dalla copertina) E quando le navi furono là vicinissime, fu vista una barca vogare loro incontro: e

nella barca stava un ufficiale con in capo un enorme cappello a feluca, che non lasciava quasi vedere un altro

ufficiale che quello aveva seco. Erano i comandanti del forte e del porto. Scambiarono dei saluti col Piemonte, vi

montarono su, vi si trattennero un poco con Garibaldi, poi tornarono nella loro barca; e poco appresso i due

vapori gettavano l’ancora in quel porto. Ivi, alla lesta, Garibaldi discese a terra col suo stato maggiore, vestito

da generale dell’esercito piemontese, come l’anno avanti in Lombardia, e come se fosse in terra sua fece

sbarcare i Mille. Il villaggio fu invaso. Quei poveri abitanti, marinai, pescatori, carbonai della Maremma, si

trovarono con le case messe sossopra da quella gente che pagava, ma voleva mangiare. Forse pensavano che

anticamente così s’erano visti invasi i loro padri dai corsari; ma saputo chi erano quei forestieri e l’uomo che li

conduceva, si sbrigavano con gioia per contentarli. Garibaldi undici anni avanti era passato per la Maremma, e

vi aveva lasciato la sua leggenda. Intanto, tra quei volontari, i più vaghi delle cose belle contemplavano il

paesaggio. A guardare il mare vedevano l’Elba, la Pianosa, Montecristo, il Giglio, quasi in vasto semicerchio

come a una gran danza: a guardar verso terra, vedevano il monte Amiata, e i più colti indovinavano in quelle

lontananze Santafiora e Sovana, nomi pieni di storia. Tra l’Amiata e il mare, faceva tristezza un lembo della

Maremma infelice. Là doveva essere Orbetello, fortezza dell’antico Stato dei Presidii fondato da Carlo V,

quando spenta la repubblica di Siena e dato il suo territorio a Cosimo de’ Medici, volle tenere per sé quel lembo

di dominio, diffidando certo del popolo senese e più del fiorentino che aveva fatto la meravigliosa difesa nel 1530

contro le sue milizie. Ora quel lembo di terra, dopo vicende molte, era toscano, italiano, libero. Era stato anche

del Re di Napoli fino al 1805. Ecco che ora vi faceva sosta Garibaldi, per pigliarvi, se si può dir così, l’abbrivio, a

levar via dal trono gli eredi di quei Re. ò In faccia a Talamone verso sud, forse a dieci chilometri di mare, i

contemplatori ammiravano il monte Argentaro selvoso sulle sue cime, che guardate da quell’umile spiaggia

parevano eccelse. Gli stava ai piedi la cittadella di Santo Stefano. Ricordo allora quasi fresco, ivi, nel 1849, s’era

fatto portare da Talamone in una barca da pescatori Leopoldo II, fuggito da Firenze con la sua famiglia. Da

Santo Stefano con ignobili infingimenti, ingannati i toscani, era poi partito per Gaeta, dove aveva cospirato per

far venire gli Austriaci in Toscana. E gli Austriaci lo avevano servito a rimetterlo in trono. Ma adesso erano

appena passati undici anni, si era avverata la minaccia fattagli dai più nobili uomini del paese; ed egli da un

anno se n’era dovuto andar via per sempre. In un gruppo d’eruditi raccolti all’ombra di un ciuffo di olivi, a

ridosso di Talamone, si parlava d’una battaglia vinta là attorno dai Romani contro i Galli Cesati. Quarantamila

morti! Ma come mai tanta strage con l’armi d’allora? Certo doveva avvenire nell’inseguimento dei vinti. E dai

Galli passavano a dir di Mario. Anche Mario reduce da Cartagine per tornarsene a Roma, era sbarcato lì a

Talamone. Ora Garibaldi non era quasi un Mario buono? E Roma non era il suo pensiero? Se gli fosse venuto in

mente di andare anch’egli di là a Roma! Non era egli il Generale della repubblica romana? Erano ardenti

discorsi. Ma, a questo proposito, nascevano in quello e anche in altri gruppi discussioni vive sull’ordine del

giorno udito a bordo il mattino. Molti non si sapevano liberare da certo scontento che aveva lasciato loro il

motto monarchico; ma la disciplina volontaria era forte. Difatti si staccarono poi dalla spedizione e se ne

tornarono di là alle loro case, soltanto sei o sette giovani cari. Seguivano il sardo Brusco Onnis che del motto

’Italia e Vittorio Emanuele’ era rimasto quasi offeso. Repubblicano inflessibile, si era imbarcato a Genova

sperando forse che Garibaldi, una volta in mare, si ricordasse d’essere anche egli repubblicano; ma deluso, ora

se ne andava, e se ne andavano con lui quei pochi, però senza che fosse fatto a loro nessun raffaccio.

Rinunciavano per la loro idea ad una delle più grandi soddisfazioni che cuor d’allora potesse avere, e il

sacrificio meritava rispetto. (da “ la Storia dei Mille” di Giuseppe Cesare Abba)

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Rotary Club Orbetello - Costa d’Argento Distretto 2070

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

2011 – 2012

PRESIDENTE Vittorio FIDATI

PRESIDENTE INCOMING

Paolo BRAMA

SEGRETARIO Gianfranco FRANCIA

TESORIERE

Francesco DEL MAZZA

PREFETTO Paolo BRAMA

VICE PREFETTO Rodolfo TORRI

CONSIGLIERI

L. .AGOSTIN; S. ALDI; M. de CARO; Efisio LUCIGNANI; Pier Nicola MUSCETTA;

B. NOCERA; M. PANCRAZI; C. SANTI; R. TORRI;

COMMISSIONI: GESTIONE DELL’EFFETTIVO

Vittorio FIDATI (ad interim) Membri: F. FABBRI; A. PAOLINI

AMMINISTRAZIONE DEL CLUB

Alessandro TOMMASI Membri: F. DEL MAZZA; M. GALEAZZI

FONDAZIONE ROTARY

Luca AGOSTINI Membri: F. A. ANDREINI; C. MONETTI

A. INTERNAZIONALE E PUBBLICHE RELAZIONI

Paolo BRAMA Membri: E. LUCIGNAI; C. SANTI

PROGETTI DI SERVIZIO

Marcello PANCRAZI Membri: L. DESTEFANO; M. VERGNI

CULTURA Italia BALDI

Membri: A. MEOSSI; R. CLEMENTE

FORMAZIONE Pier Nicola MUSCETTA

Membri: F.. PIANELLI; Rodolfo TORRI

INFORMATICA Rodolfo TORRI;

Membri: A BARBETTI; C. SANTI

BOLLETTINO E STAMPA Mario de CARO

Membri: I. BALDI; A .MEOSSI

COMMISSIONE STRAORDINARIA SVILUPPO DELL’EFFETTIVO Bruno NOCERA – Membri: G. FRANCIA; P. .LOFFREDO

C. STRAORDINARIA AGGIORNAMENTO REGOLAMENTO E STATUTO

P.N. MUSCETTA - Membri: S. ALDI ; C. MONETTI

Bollettino nr. 248 HANNO PRESIEDUTO IL CLUB

1969 - 1970 1970 - 1971 1971 - 1972 1972 - 1973 1973 - 1974 1974 - 1975 1975 - 1976 1976 - 1977 1977 - 1978 1978 - 1979 1979 - 1980 1980 - 1981 1981 - 1982 1982 - 1983 1983 - 1984 1984 - 1985 1985 - 1986 1986 - 1987 1987 - 1988 1988 - 1989 1989 - 1990 1990 - 1991 1991 - 1992 1992 - 1993 1993 - 1994 1994 - 1995 1995 - 1996 1996 - 1997 1997 - 1998 1998 - 1999 1999 - 2000 2000 - 2001 2001 - 2002 2002 - 2003 2003 - 2004 2004 - 2005 2005 - 2006

2006 - 2007 2007 - 2008 2008 - 2009 2009 - 2010 2010 - 2011 2011 - 2012

Ennio GRAZIANI Ennio GRAZIANI Luigi BINI Angelo MURZI Angelo MURZI Piero SALVUCCI Piero SALVUCCI Dino SPANO Antonio VISTOLI Andrea BENTIVOGLIO Franco FABBRI Mario LABANCA Gabriele GABELLI Enzo BASTOGI Gianfrancesco CASALINI Renato GIORDANO Marcello GALEAZZI Raniero MICHELACCI Tommaso CERULLI Gian Luigi ALICICCO Giuseppe D’ACCIO’ Giuseppe D’ACCIO’ Pierluigi BALLERANO Gerardo MAIORINO Fabrizio PARO VIDOLIN Mario de CARO Paolo BRAMA Angiolo FEROCI Bruno NOCERA Carlo MONETTI Raffaele DE LUCA Alvaro MEOSSI Paolo BRAMA Paolo BRAMA Raniero MICHELACCI Gianfrancesco CASALINI Armando ABBATE Angiolo FEROCI Claudio SANTI Marcello PANCRAZI Luca AGOSTINI Efisio LUCIGNANI Vittorio FIDATI

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PROSSIME RIUNIONI

Venerdì 3/II/2012 – Ristorante “Il Cacciatore” 19,30 Riunione del Consiglio Direttivo 20,30 Conviviale per soli soci

Venerdì 10/II/2012 – ore 19,30 Sede “Il Cacciatore” Caminetto

Venerdì 17/II/2012 – ore 20,30 - Ristorante “Il Cacciatore” Conviviale per soli soci. Conferenza per l’anniversario della F.R.

Venerdì 24/II//2012 – ore 19,30 – Sede “Il Cacciatore” Caminetto Venerdì 2/III/2012 – Ristorante “Il Cacciatore” 19,30 Riunione del Consiglio Direttivo 20,30 Conviviale con familiari – Ingresso di tre nuovi soci

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ROTARY INTERNATIONAL

Pier Luigi Pagliarani DG 2011-2012

Distretto 2070

[email protected]

OFFICE

P.zza L. Sciascia, 214

47522 Cesena Italia

Tel. 0547.612418

Fax 0547.617510

Cell.+39.335.6207105

Lettera di Febbraio - Mese dell’intesa mondiale

E’ nel nostro DNA e non poteva mancare nel nostro Rotary il mese dedicato a questo argomento,

che coincide con la ricorrenza della fondazione del Rotary.

Tutto quello che stiamo facendo è fatto per la pace, la concordia fra i popoli, partendo dalle

esigenze primarie, acqua, salute, educazione.

Oltre ad apportare il contributo individuale alla realizzazione degli ideali inerenti alle Vie d’azione

e a far conoscere l’operato del Rotary, ogni rotariano:

guarda oltre i confini nazionali, spinto dall’obbligo morale di contribuire alla

comprensione internazionale, alla tolleranza e alla pace;

si oppone a ogni tendenza ad agire in termini di superiorità nazionale o razziale;

si sforza di trovare un terreno d’intesa con i popoli di altri Paesi;

difende l’autorità della legge allo scopo di salvaguardare le libertà individuali di pensiero,

parola e associazione, nonché il diritto di vivere senza persecuzioni, violenze, paura e

povertà;

appoggia le azioni dirette a migliorare il tenore di vita di tutti i popoli, sapendo che la

povertà di alcuni minaccia il benessere di tutti;

propugna i principi fondamentali di giustizia, riconoscendone l’universalità;

promuove attivamente la pace fra le nazioni ed è pronto a sacrificarsi personalmente per

questo ideale;

incoraggia, anche con l’esempio, il rispetto delle convinzioni altrui come primo passo

verso la comprensione internazionale, riconoscendo che esistono alcune norme di base

morali e spirituali che assicurano, qualora praticate, una vita più ricca e più piena;

opera con la necessaria cautela nello svolgere attività e programmi in aree dove sono

presenti tensioni internazionali.

Su questo argomento, la pace, sono state scritti fiumi di parole e di canzoni una delle quali è

considerata una delle più belle del rock di tutti i tempi.

Immagina non ci siano paesi

non è difficile

Niente per cui uccidere e morire

e nessuna religione

Immagina che tutti

vivano la loro vita in pace...

Immagina un mondo senza possessi

mi chiedo se ci riesci

senza necessità di avidità o fame

La fratellanza tra gli uomini

Immagina tutta le gente

condividere il mondo intero...

Puoi dire che sono un sognatore

ma non sono il solo…

Imagine - 1971 - JOHN LENNON

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OFFICE

P.zza L. Sciascia, 214

47522 Cesena Italia

Tel. 0547.612418

Fax 0547.617510

Cell.+39.335.6207105

ROTARY INTERNATIONAL

Pier Luigi Pagliarani DG 2011-2012

Distretto 2070

[email protected]

In questo mese ricordiamo altresì che nel nome della pace si sono ritrovati ad Assisi nel 1987 i

rappresentanti di molte religioni e, pur tutti insieme, ognuno pregava il suo Dio per la pace con

Giovanni Paolo II dalle cui parole un giornalista presente aveva tratto la seguente famosa

escalmazione:

“D’ora in poi non vi sarà più cattedra o pulpito, panca o stuoino da cui una preghiera, se

autentica, possa pretendere di salire più in alto di tutte le altre”.

Le Commissioni fra Paesi (ICC) rappresentano uno dei numerosi percorsi del Rotary per

promuovere la pace e la buona volontà tra le nazioni e favoriscono i contatti tra i club e i rotariani

in due o più Paesi al fine di promuovere la comprensione e l'associazione internazionale tra

nazioni diverse.

Tali Commissioni facilitano le visite a casa tra rotariani e rafforzano le amicizie e il servizio al

Rotary da cui possono nascere progetti internazionali, che oltrepassano i confini di club, distretti e

nazioni.

Nel nostro mondo rotariano, le Commissioni tradizionalmente fungono da catalizzatore per le

attività umanitarie internazionali.i cui progetti comprendono:

- gli Scambi di giovani del Rotary associati all’ospitalità nelle case dei rotariani.

- corsi di formazione professionali che consentono agli studenti nel Paese del progetto di

ampliare i propri orizzonti e promuovono relazioni socio economiche migliori tra i Paesi

- scambi di amicizia rotariana che spesso hanno luogo durante le vacanze e i congressi del

Rotary International.

Discutete con i colleghi rotariani alla vostra prossima riunione di club in merito alla formazione di

una commissione.

Esaminate i legami esistenti tra il vostro club o distretto e i club o i distretti nei Paesi stranieri

attraverso gli altri progetti internazionali e rivolgetevi al dirigente dello Scambio giovani per

informazioni sulle modalità di coinvolgimento nelle Commissioni fra Paesi.

Il compito specifico dell’Azione internazionale è espresso nel quarto punto dello Scopo del

Rotary, vale a dire promuovere l’intesa, la tolleranza e la pace fra i popoli mediante

un’associazione internazionale di professionisti e imprenditori uniti dall’ideale del servire.

Gli ideali di libertà, giustizia, verità, onestà e rispetto dei diritti umani, inseparabili dai principi

rotariani, sono di vitale importanza per il mantenimento della pace nel mondo e per il progresso

dell’umanità.

Il 23 Febbraio è la giornata della pace e della comprensione mondiale.

Il “Rotary Day”, è il nostro 107° compleanno.

Facciamo rullare il nostro tamburello organizzando eventi importanti che siano di interesse della

nostra città, magari onorando le professioni, quelle dimenticate, che hanno fatto la nostra storia, se

il nostro rullare si sommasse a tutti quelli di tutti i Rotary del mondo, se tutti i giornali riportassero

le azioni importanti per la nostra città, quel giorno il nome del Rotary oltre che essere proiettato

sui monumenti più importanti delle capitali, come il Campidoglio di Roma, avrebbe come somma

di visibilità singole, una visibilità tale da creare una vera comunicazione globale.

Proviamoci a far diventare la settimana del 23 un evento mondiale.

Buon Rotary

Pier Luigi

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R O T A R Y I N T E R N A T I O N A L SERVICE ABOVE SELF

DISTRETTO 2070 – ITALIA Emilia Romagna - Repubblica di San Marino – Toscana

R.C. Orbetello – Costa d’Argento

Presidente 2011-2012 Vittorio Fidati

Orbetello, 1 febbraio 2012 Carissimi Soci, nella mia lettera di Natale del 15 dicembre, Vi avevo anticipato che nel Consiglio Direttivo del 20 gennaio avremmo approfondito il Programma EREY; successivamente, nella lettera del 1 gennaio u.s., Vi ho illustrato, esaurientemente, lo stesso Programma . In via preliminare desidero comunicarvi che ho ricevuto dal Distretto un elaborato dal quale si evince che, sia nell’a.r. 2009-2010, sia in quella 2010-2011, il nostro Club, insieme a pochi altri Club del Distretto 2070, NON ha inviato alcun contributo al FPA (Fondo Programmi Annuali) della R.F., mentre i contributi, complessivamente versati da tutti i Club del D.2070, ammontano a € 485.984 nell’a.r. 2009 - 2010 e a € 699.812 nell’a.r. 2010 - 2011. Come sappiamo il FPA è la principale fonte di finanziamento di tutti i programmi della Fondazione Rotary nel mondo, come i programmi Scambio Gruppi di Studio, Borse di Studio per la Pace, Sovvenzioni Umanitarie, Sovvenzioni Distrettuali – Piano Visione Futura; grazie a quest’ultimo il nostro Club ha ricevuto una sovvenzione di € 2.750, per il Progetto Semi di Luce in Burundi, che insieme a € 3.450 conferiti dal nostro Club, ci ha permesso di acquistare, per oltre € 6.000, diversi materiali medici, consegnati, nella conviviale del 25/11/2011, al Delegato della Onlus Semi di Luce, Claudio Bondi, che li porterà personalmente in Burundi … e laggiù, con altri medici volontari, potranno operare “ridonando la vista” a tanti pazienti, fra cui numerosissimi bambini.

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Perciò anche noi dobbiamo partecipare al Programma EREY che esorta, Ogni Rotariano Ogni Anno, a contribuire con almeno 100 USD al FPA; grazie alla generosità del popolo rotariano si continuerà a fare del bene nel Mondo ed anche noi dobbiamo essere pronti a contribuire a tal fine! Dopo questa lunga premessa vi annuncio, con grande soddisfazione, che il Consiglio Direttivo ha approvato la mia proposta di far sì che ogni Socio contribuisca con 100 Euro, cioè con circa 130 USD, al Fondo Programmi Annuale. Effettueremo il versamento di 5.000 USD alla R.F. entro la metà di marzo prossimo; l’importo di € 100 pro-capite sarà addebitato nella fattura di aprile (4° trimestre a.r. 2011- 2012). Come ho già detto questo è l’ultimo piccolo sacrificio che vi chiedo; questa offerta ci consentirà di “centrare” un altro obiettivo che, insieme agli altri già raggiunti, ci permetterà di ottenere un prestigioso riconoscimento: l’Attestato Presidenziale 2011 - 2012, firmato dal Presidente del R.I. Kalyan Banerjee. Ma oltre che per l’Attestato Presidenziale dobbiamo essere orgogliosi per i tanti Progetti realizzati in questi mesi, che risultano bene evidenziati nell’aggiornamento del Bilancio Preventivo, consegnato in occasione della Conviviale del 27 u.s. e successivamente inviato per e-mail ai Soci.

***

Concludo questa mia lettera di febbraio, annunciando che, in occasione della Conviviale per soli Soci del prossimo 17 febbraio, a cura della Commissione Formazione, si terrà una conferenza per ricordare l’anniversario della fondazione del Rotary (Chicago - 23 febbraio 1905); anche noi come tutti i Rotariani nel mondo, celebreremo la Giornata dell’Intesa e la Pace nel Mondo, riaffermando il nostro Impegno Rotariano per l’Amicizia, la Tolleranza e la Pace tra i Popoli. Vi abbraccio.

Vittorio

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13 GENNAIO 2012 – ROMA - SERATA AL “PUFF” DI LANDO FIORINI

La serata organizzata al Puff di Lando Fiorini dal Presidente Vittorio Fidati che, da quando lo conosciamo, ce la sta mettendo tutta per addottrinarci sulla storia, le bellezze, le caratteristiche e la filosofia “de Roma sua”, non poteva svolgersi in modo più piacevole e organizzativamente migliore. Per circa un paio d’anni, Vittorio ha tenuto, sul nostro giornalino, la rubrica “Leggende, magie, curiosità e cose serie di Roma mia”, che ogni mese abbiamo letto tutti con molto interesse. Il nostro Presidente per la Festa degli Auguri di quest’anno, tenutasi alla “Locanda di Ansedonia” il 16 dicembre scorso, ha voluto anche donare a tutti i partecipanti alla conviviale, per chi non avesse ancora preso bene dimestichezza con le cose di Roma, il bellissimo libro di Renato Mammucari “Viaggio a Roma e nella sua campagna”. Per questa sera, infine, ha voluto organizzare una gita a Roma, in pullman, per portarci a vedere lo spettacolo di Lando Fiorini, nella vecchia Trastevere, luogo in cui il tempo sembra non passare mai e che, soprattutto di sera, diventa quasi magica, facendo rivivere ai romani e ai numerosi turisti che percorrono le sue strade, la caratteristica atmosfera di fine ‘700, quando i vari autori romaneschi riferivano le gesta della maschera più famosa di Roma “Il Rugantino”. Abbiamo notato che Samantha, la giovane ospite australiana degli Agostini, abituata ai grandi spazi, alle sterminate distese ed all’enormità delle costruzioni della sua terra, ammirava strabiliata gli incastri delle viuzze e dei caratteristici edifici di Trastevere che ai suoi occhi, non allenati ai piccoli spazi, saranno apparsi come la composizione di un presepe. Noi orbetellani, siamo partiti quasi in orario stabilito (le 17,30) dalla stazione di Orbetello e siamo arrivati davanti al locale romano in un paio d’ore. In pullman eravamo: Luca, Roberta e Benedetta Agostini con la loro giovane ospite Samantha; Italia Baldi con una coppia di amici; Paolo e Dominique Brama; il sottoscritto; Vittorio e Anna Fidati; Gian Franco e Irene Francia; Paolo e Nicoletta Loffredo; Efisio e Carla Lucignani; Bruno e Serenella Nocera; Claudio e Fiorenza Santi; Mirco e Marie Louise Vergni. Al Puff ci hanno raggiunti Rodolfo e Vladimira Torri che erano già a Roma. Davanti al locale abbiamo ritrovato Filippo Spallaccia, con la moglie, il quale ha fatto da palo al suo amico Vittorio, fissando i posti del teatro e del ristorante. A Roma, insomma, abbiamo incontrato un altro consistente numero di partecipanti a questa nostra serata, tra cui anche la sorella di Paolo, Nadia Brama e la figlia del sottoscritto, Valeria de Caro col compagno Roberto. In tutti saremo stati circa 65 persone.

Dopo la cena, alla carta, in cui, cioè, si poteva scegliere tutto ciò che si voleva, e a Trastevere la selezione potrebbe essere molto laboriosa, perché ti viene voglia di assaggiare tutto quello che vedi scritto o messo in mostra, siamo passati nel teatro, dove Filippo Spallaccia aveva prenotato, per tutti i 65 spettatori, i primi posti; sì proprio quelli sotto il palcoscenico! E qui abbiamo potuto assistere al piacevolissimo spettacolo di quel vecchio leone di Lando Fiorini che, a 74 anni sonati (è nato il 27 gennaio del 1938), è in grado ancora di “tener botta”, come si suol dire, nella conduzione di uno spettacolo di circa due ore, affiancato dal bravissimo Camillo

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Toscano e da due belle, simpatiche e brave soubrette: Laura di Mauro e Simona D’Angelo. Il grande affabulatore, Lando Fiorini ha condotto con perizia il suo piacevolissimo spettacolo in cui si sono alternati: sketch, canzoni, ovviamente romanesche, e gustosissime parodie di personaggi in voga quali Antonio Di Pietro e Beppe Grillo, interpretati dal bravo Camillo Toscano. A metà spettacolo c’è stato l’intervallo per permettere agli spettatori di sgranchirsi le gambe e andare a degustare uno spumante; poi tutti di nuovo davanti al palcoscenico, calamitati dagli artisti guidati magistralmente dal direttore Lando Fiorini, fino a mezzanotte.

Infine, il rientro ad Orbetello.

Il percorso d’andata in pullman, dalla stazione di Orbetello a Roma, è stato caratterizzato dalla descrizione appassionata, di Bruno Nocera, delle bellezze naturali di Malindi, una cittadina del Kenya, affacciata sul mare, dove il nostro socio sta impostando un’attività turistica e dove i primi di gennaio si sono ritrovati, lui e Serenella, Paolo e Dominique ed Efisio e Carla. I nostri amici hanno partecipato anche ad una conviviale al R.C. di Malindi. Bruno non ha fatto altro che descrivere le bellezze naturali della cittadina, a forte impronta turistica, i cui abitanti parlano quasi tutti l’italiano.

Potrete senz’altro immaginare gli sprechi dell’interiezione: “Marooonn’!” (che nell’idioma campano rappresenta la massima espressione di piacevole e compartecipe meraviglia: “Madonna!”) profusi da Bruno durante le minuziose descrizioni della vastità delle spiagge, della bellezza della sabbia bianca finissima, “che non riscalda”, della grandezza dei pesci d’altura catturati, e perché no! anche della bellezza di qualche fanciulla locale. Comunque per darvi un’idea del soggiorno a Malindi dei nostri sei amici, riportiamo qui di seguito delle foto forniteci da Paolo.

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Il percorso di rientro ad Orbetello, avvenuto dopo la mezzanotte, è stato

funestato, purtroppo, dalle brutte notizie dell’incidente occorso alla nave da crociera Costa Concordia. Paolo Loffredo, che era stato avvisato per telefono, subito dopo l’incidente, dagli amici dell’Argentario, ci riferiva, man mano che li riceveva, gli aggiornamenti sulla brutta faccenda. Siamo arrivati alla stazione di Orbetello intorno alle due.

Dobbiamo ringraziare Vittorio per questa bella idea della Gita a Roma che, già ci ha avvisato, ha intenzione di replicare portandoci a vedere gli spettacoli condotti da Gigi Proietti e da Enrico Brignano.

Mario de Caro

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RIUNIONE DEL CONS. DIRETTIVO DEL 20/I/12 – “IL CACCIATORE”

Venerdì 20 gennaio, alle 19,30, si sono riuniti i Consiglieri e i Presidenti di Commissioni. Erano presenti: Luca Agostini, Italia Baldi, Paolo Brama, Mario de Caro, Francesco Del Mazza, Vittorio Fidati, Gianfranco Francia, Efisio Lucignani, Bruno Nocera, Claudio Santi, Rodolfo Torri.

L’ordine del giorno ha riguardato:

1. - EREY (Every Rotarian Every day); 2. - Transappennininica Rotariana 2012; 3. - Molino d’oro; 4. - Gita a Lisbona; 5. - Varie ed eventuali.

Il 1° punto “EREY”, è una sigla che indica l’incoraggiamento che il Rotary

International (e non il Distretto) fa a ciascun rotariano a contribuire, annualmente, ad un versamento al Fondo Programmi Rotary. Si suggerisce un’elargizione, nella misura minima di 100 $ USA per ogni socio del club. Vittorio, ha mostrato un tabulato, inviatoci dal Distretto dal quale si evince che il nostro club, per gli anni 2009/2010 e 2010/2011, non ha effettuato alcun versamento per tale programma, allineandosi, in questa performance negativa, a pochissimi club del nostro comprensorio. Il nostro Presidente, ha evidenziato che le contribuzioni al Fondo Programmi, costituiscono, d’altra parte, il Fondo Cassa della R.F., dal quale poi arriva il raddoppio dei finanziamenti che i vari club raccolgono per le loro iniziative. A noi è capitato quest’anno col raddoppio della cifra stanziata per finanziare il materiale sanitario inviato in Burundi. Quindi Vittorio ha suggerito di donare, per quest’anno, 100 € pro capite che corrispondono a 127 $ USA. Tale versamento, insieme ad altri parametri, già raggiunti dal nostro sodalizio, permetterà, al nostro club, di ottenere un ”Attestato Presidenziale”. Il Consiglio ha approvato la proposta del Presidente, che reitererà l’informativa a tutti i soci, ai quali, comunque, aveva già riferito nella sua lettera di Natale inviata via e mail il 15 dicembre scorso.

Il punto 2° ha riguardato la richiesta di collaborare all’organizzazione di un

raduno di auto d’epoca per una gara di regolarità transappenninica, avanzata al nostro Presidente, nei giorni scorsi, da Vincent Mazzone del R.C. di Ascoli Piceno (D.2090). Il socio ascolano, insieme a Sergio Campo, s’è incontrato ad Orbetello, sabato 14 scorso, con Vittorio, Paolo Brama e Marcello Galeazzi, ai quali ha esposto il programma che prevede la partenza delle auto d’epoca da Orbetello, la mattina di mercoledì 25 aprile, per terminare, sabato 28 aprile, di pomeriggio, ad Ascoli Piceno.

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L’itinerario prevede la partenza da Orbetello (D.2070), il passaggio per: Bolsena e Bagnoregio (D.2080), e infine l’attraversamento delle seguenti città del Distretto 2090: Orvieto, Todi, Perugina, Gubbio, Genga, Frasassi, Portonovo, Ancona, Casette d’Ete, Porto S.Giorgio, Ortezzano, Monte San Martino. Arrivo ad Ascoli Piceno. Il Rally viene organizzato per raccogliere fondi per due iniziative:

• - a favore del progetto del Distretto 2090 di “Ricostruzione della facoltà di ingegneria dell’Aquila”;

• - a favore della Onlus Bimbingamba, sorta per iniziativa del maremmano Sergio Campo (fratello del grossetano dr. Niccolò Campo che perì nel 2001 assieme ad altri tre assistenti, per la caduta dell’elicottero di soccorso Pegaso), e del corridore automobilistico bolognese, Alex Zanardi che il 15 settembre 2001, in un incidente di corsa nella Champ Car in Germania, ebbe tutte e due le gambe amputate e che in seguito ha continuato a correre anche con le protesi. Questa Onlus si occupa di fornire le protesi e le assistenze tecniche e psicologiche, durante la crescita, per cercare di normalizzare quanto più possibile la vita dei bambini mutilati.

Il club di Ascoli Piceno, interessato all’iniziativa del raduno di auto d’epoca, ha inviato ad esaminare la fattibilità sul campo, Vincent Mazzone che essendo ortopedico è particolarmente attento alla seconda iniziativa beneficiaria della raccolta fondi.

Vittorio ha dettagliatamente illustrato il programma al Consiglio, spiegando che sarebbe intenzione degli ideatori dell’iniziativa, se la cosa, come si prevede, dovesse avere il meritato riscontro, ripetere la traversata dell’Appennino ogni anno con partenza ed arrivo alternati. L’organizzazione della gara di regolarità non prevede spese da parte del nostro club.

Il Consiglio ha dato l’assenso alla collaborazione col club di Ascoli, col quale, nei prossimi giorni, continueranno gli scambi organizzativi.

Il punto 3°, relativo all’assegnazione del Molino d’oro di quest’anno, ha

richiesto poca discussione, perché, suggestionati forse dalla personalità di Alex Zanardi, di cui avevamo parlato poco prima, e dalle sue capacità di rimonta dalla disgrazia di cui era rimasto vittima, con la forza e la volontà di riprendere le corse automobilistiche con le protesi, nonché dal suo encomiabile altruismo dimostrato nel dedicarsi ai bambini che sono rimasti mutilati, i Consiglieri non hanno avuto dubbi di sorta: il nostro club assegnerà il Molino d’oro di quest’anno ad Alex Zanardi. Per quanto riguarda la data della consegna del premio, Claudio Santi ha avuto la bella idea di suggerire martedì 24 aprile, cioè il giorno prima della partenza della gara automobilistica, in cui Vittorio aveva già deciso di programmare una conviviale estesa ai partecipanti alla gara, oltre che agli eventuali organizzatori e soci marchigiani.

Il punto 4°: Gita a Lisbona, non ha avuto discussione, perché, visto che non ci

sono stati interessamenti da parte dei soci, si è deciso di non farla.

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Nel punto 5°: varie ed eventuali, si è parlato della qualificazione del Club, cioè di una procedura che si deve espletare entro il mese di gennaio per poter accedere ad eventuali contribuzioni da parte della Rotary Foundation. Si tratta di una prassi amministrativa da espletare presso la banca, che l’anno scorso Carlo Monetti si affrettò a fare entro il mese, altrimenti avremmo perduta metà del finanziamento conferito per l’acquisto di materiale sanitario per il Burundi. Un altro argomento ha riguardato la cooptazione di tre nuovi soci, di cui Gian Franco Francia invierà le lettere con i profili. La cerimonia di ingresso, esperite le relative pratiche, potrebbe essere programmata per venerdì 2 marzo prossimo. C’è stato un intervento di Paolo Brama che ha sintetizzato il programma dell’arrivo dei consoci francesi in Sicilia, prendendo in considerazione di far accentrare l’arrivo a Palermo, dove potremmo contare sull’aiuto di Maurizio Valenti. Poi Paolo ha accennato alla gita in Kenya fatta i primi di gennaio con Bruno Nocera e con Efisio Lucignani e consorti. Hanno visitato il Club di Malindi, di cui ha mostrato il guidoncino ricevuto. Nel piccolo club africano, tra i soci c’erano due tedesche, un polacco un greco, alcuni indiani, qualche arabo e qualche keniota. Il nostro Presidente Incoming ha riferito che la popolazione è molto povera ed ha bisogno di tutto, compreso il materiale didattico. Insomma tra i futuri service, potremmo prendere in considerazione anche di aiutare questa povera popolazione, mettendoci in contatto con i soci malindiani.

Infine, si è preso in esame l’approfondimento sull’Interact elaborato da Pier Nicola Muscetta ad una richiesta informale fattagli da Dominique e il Consiglio ha deciso di impegnarsi nel cercare di vedere se ci sia la fattibilità per istituirne uno. Per cui si è deciso di istituire una “Sottocommissione Interact” formata da Pier Nicola Muscetta, Italia Baldi, Luca Agostini, Sandro Tommasi e Mirco Vergni che saranno avvisati dal Presidente.

La riunione è terminata in un orario ragionevole. Mario de Caro.

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CONVIVIALE DEL 27/I/2012 – RISTORANTE “IL CACCIATORE”

Erano presenti i soci: Luigi Ambrosini, Italia Baldi, Angelo Barbetti con Rossana, Mario de Caro, Raffaele De Luca con Giovanna, Angiolo Feroci con Gabriella, Vittorio Fidati con Anna, Gian Franco Francia, Marcello Galeazzi con Alda, Efisio Lucignani con Carla, Carlo Monetti con Maria, Pier Nicola Muscetta con Ica, Bruno Nocera con Serenella, Marcello Pancrazi, Alessandro Tommasi, Rodolfo Torri con Vladimira. Hanno Partecipato: il notaio Gianemilio Franchini e consorte Pia; il dr. Davide Cerulli e signora; il signor Alfredo Castriconi e consorte Katia Solari.

Vittorio, ha voluto, prima di tutto, telefonare e inviare i saluti (col coro dei presenti) al Prefetto e TetraPresident Incoming Paolo Brama, assente perché reduce da un normale intervento chirurgico nel suo ospedale di Orvieto. Poi ha letto la lettera di ringraziamento di Raniero Michelacci per essere stato nominato socio onorario del club. Infine ha invitato i presenti a dedicare un applauso alla popolazione dell’Isola del Giglio, per l’assistenza corale che ha dedicato ai superstiti della brutta avventura dell’incidente capitato alla nave Costa Concordia.

Pier Nicola Muscetta, ha preso la parola per presentare il socio, notaio Gianemilio Franchini, rotariano da oltre cinque lustri e suo amico da molti anni, che ha già partecipato a molte nostre conviviali negli ultimi tempi e che da questa sera entrerà, ufficialmente, a far parte del nostro club. Riportiamo il curriculum dettagliato inviatoci via e mail da Pier Nicola: “ Gianemilio Franchini è nato a Milano nel 1940, figlio primogenito di padre notaio e madre diplomata in pianoforte, dopo gli studi superiori (Liceo Classico), si iscrive a Giurisprudenza (Università Cattolica). Dopo la laurea, si iscrive alla Scuola di Notariato di Milano e contemporaneamente fa pratica notarile presso lo studio paterno. Divenuto notaio, ottiene la sede di Monza, dove si associa ad uno dei più prestigiosi studi notarili di Milano, quindi si trasferisce nella sede di Brugherio, dove rimarrà per circa 30 anni. E’ sposato con Pia Bellomo, donna di rara intelligenza che ha lavorato, con grande successo, presso importanti industrie petrolchimiche milanesi. Nel 1990 i coniugi Franchini decidono di trasferirsi in Maremma e acquistano un podere a Scansano. La ristrutturazione del casale richiede 6 anni, per cui nel 1996 si trasferiscono armi e bagagli a Scansano. In attesa di una sede notarile vacante nel Distretto di Grosseto, Gianemilio Franchini per 12 anni (fra il 1996 e il 2008) fa il pendolare Scansano-Brugherio.

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Nel 2008 concorre e vince la sede notarile di Manciano, e nel 2010 gli viene assegnata quella di Scansano, per cui oggi è notaio in Scansano, con una sede secondaria a Grosseto. Grazie alla mamma diplomata in pianoforte, è stato indirizzato alla musica classica e all’opera lirica, da annoverare sicuramente tra le sue passioni. Ha praticato, e pratica tuttora, il tennis, la vela, lo sci. Fa parte di un gruppo di ciclisti amatoriali, che vanno in giro per l’Italia e l’Europa, alla scoperta di arte e cultura. E’ un appassionato di automobili e ha fondato nel 1989 a Milano il Club delle Citroen-Maserati (affiliato al corrispondente Club francese), e, come tale, partecipa a raduni in Italia e all’Estero. E’ Rotariano quasi trentennale, essendo entrato nel 1983 come Socio del Rotary Club Vimercate – Brianza Est (Distretto 2040), poco dopo la fondazione dello stesso Club. E’ stato Presidente del Club per un anno e mezzo, dal 1° gennaio 1988 (avendo sostituito, come Vice Presidente in carica, il Presidente dimissionario del Club) al 30 giugno 1989 in qualità di Presidente Eletto. E’ insignito di 1 riconoscimento PHF ed è stato Presidente della Commissione “Programmi”, e membro della Commissione “Sviluppo dell’Effettivo”. Si è distinto per la redazione del Bollettino di Club e come grande organizzatore di eventi culturali e musicali per il suo Club. Ha sempre manifestato una notevole assiduità alla vita rotariana (80-85%). Personaggio poliedrico, fa parte dell’Accademia della Cucina (Delegazione della Maremma) e ha fondato a Scansano l’Associazione “AAA Morellino” (Associazione Amici Amanti del Morellino)”.

“Insomma - ha concluso Pier Nicola, nel corso della sua presentazione verbale - possiamo dire di aver accolto, nel nostro club, un rotariano DOCG a Denominazione di Origine Controllata e Garantita”.

Il nostro Presidente, ha dato a Gianemilio la tessera di socio del nostro

club, il nostro opuscolo di Documenti Costituzionali dello Statuto e Regolamento, il nostro guidoncino e il libro della storia dei primi quarant’anni del nostro club.

Gianemilio s’è detto felice di entrare a far parte del nostro club, di cui ormai già conosce diversi soci, e “dove - ha osservato il neosocio - considerate le piccole dimensioni, sicuramente si può fare Rotary concretamente, senza eccessive dispersioni”.

Un affettuoso applauso ha accolto i due nuovi membri della nostra famiglia, dopo di che, s’è dato corso alla cena.

Al termine del convito, il Presidente ha invitato Sandro Tommasi ed

Efisio Lucignani a fare qualche loro considerazione, quali esperti di cose di

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mare, sul disastro della nave Costa Concordia, presso l’Isola del Giglio. Sandro ha fatto una panoramica sulle problematiche ambientali che potrebbero scaturire dall’evento. Efisio, invece, ha toccato il lato della indiscussa e riconosciuta perizia marinara, appannaggio del popolo italiano, messa in dubbio, soprattutto ad opera dei media stranieri, per l’imperizia di questo comandante Schettino, che con la sua superficialità ha esposto la marineria italiana alle più dure ed estemporanee critiche.

Hanno preso la parola diversi soci per esporre i loro punti di vista sulla brutta vicenda.

La serata s’è conclusa con questo appassionante dibattito. Mario de Caro

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- THE ROTARY FOUNDATION

Vittorio Fidati S.P. Giannella 68 58015 Orbetello GR Italy

Zurich, 23/11/2011

Rotary Club Orbetello-Costa d Argento

Egregio/Gentile Rotariano/a,

In nome della Fondazione Rotary, Le esprimiamo i nostri sinceri ringraziamenti per la Sua generosa contribuzione equivalente a US dollari 4,975.00.

Il Suo dono per la campagna Polio Plus facilita il sostenimento di progetti di grande importanza nei paesi dove la Polio è tuttora endemica.

Ora che ci avviciniamo all’eradicazione totale della Polio, Lei può essere fiero del ruolo svolto in questa sfida unica.

È molto gratificante vedere tanti bambini protetti da questa malattia invalidante grazie al sostegno e all'interesse dei Rotariani.

La Sua grande generosità facilita la pace e la comprensione tra i popoli.

Vorremmo esprimerLe tutta la nostra riconoscenza per il Suo aiuto che contribuisce a fare della Fondazione ciò che è oggi.

RI Europe and Africa Office

Witikonerstrasse 15

eH-8032 Zurich

Switzerland

TEL (41-44) 387 7111

FAX (41-44) 422 50 41

www.rotary.org

Con i nostri più cordiali saluti,

Espen Malmberg Rotary Foundation Services Manager Rotary Foundation Services Europe/Africa Office

-

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Tarquinia. 14.12.2011 Presidente del Rotary Club Orbetello Costa d’Argento Sig. Vittorio Fidati

Gentilissimo Presidente,

- desidero ringraziarla, di cuore, per la donazione che abbiamo ricevuto per le missioni sanitarie in Africa previste per l'anno 2012. Il materiale è essenziale per la buona riuscita degli interventi che si realizzeranno nell'ambito dell'oculistica e che permetteranno di migliorare la qualità di vita di molte persone. L'attenzione della Fondazione Rotary ci incoraggia a proseguire in questo cammino di servizio ai più bisognosi. Approfitto della presente per esprimerle gli auguri più cordiali per il Santo Natale.

Il Presidente

Prof. Luca Bondi

Semi di Pace lnternational Onlus - 01016 Tarquinia (VT) - Via Umberto 1. 42 - TeLjFax +39 0766 84 25 66 - CF 90090540569 [email protected] . www.semidipace.org

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23 FEBBRAIO: ANNIVERSARIO DEL ROTARY a cura della Commissione Formazione

La settimana in cui ricorre l’Anniversario della fondazione del Rotary (23 febbraio) è stata designata dal RI “Settimana della pace e della comprensione mondiale”. Durante questa settimana, ogni Club festeggia il servizio reso al Rotary, riflette sui risultati conseguiti in passato e si concentra sui programmi intesi a promuovere la pace, la comprensione e la cooperazione a livello locale e globale (cfr. Statuto del Club, art.12, comma 4). La Commissione Formazione, rammentando che il Rotary compie quest’anno 107 anni, intende celebrare l’evento, ricordando a tutti i Soci le tappe e gli anni salienti della storia del Rotary. 1905 Il 23 febbraio 1905 viene fondato il 1° Club nella storia rotariana, il Rotary Club Chicago,

per iniziativa di: - Paul Harris (avvocato) - Hiram Shorey (sarto) - Silvestre Schiele (commerciante di carbone) - Gustavus Lhoer (ingegnere minerario). 1910 Nasce a Chicago la National Rotary Association, con 16 Club USA e inizia l’espansione in

Canada. 1911 Vengono fondati i Club di Dublino, Londra, Belfast. 1912 Si costituisce l’International Association of Rotary Club. 1916 A Cuba viene fondato il 1° Club Rotary non anglosassone. 1917 Nasce la Rotary Foundation con un versamento di 10 cents di dollaro a Socio. 1923 Viene adottato l’emblema della “Ruota Rotariana”, tuttora vigente. Essa simboleggia la

rotazione continua negli obiettivi da raggiungere, nell’adattamento dei progetti in funzione delle esigenze della società civile, negli incarichi dei Rotariani chiamati al servire. Il 19 dicembre 1923, viene fondato a Milano il 1° Club Rotary italiano, con il nome di “Rotary Club Milano”.

1924 Nasce il 46° Distretto che copre tutta Italia. Come 1° Governatore viene nominato un

imprenditore scozzese: James Henderson. Nello stesso anno 1924, viene fondato a Trieste il 2° Club Rotary italiano, con il nome di “Rotary Club Trieste”.

1925 Vengono fondati altri 11 Rotary Club in Italia nelle città di: Roma, Napoli, Palermo, Torino,

Firenze, Genova, Venezia, Livorno, Parma, Bergamo, Cuneo. 1932 Il Socio Herbert J.Taylor formula la “Prova delle 4 domande” (Four-Way Test”). E’

l’affermazione di principi di etica professionale: Ciò che io penso, dico, faccio, etc. - Risponde a verità? - E’ giusto per tutti gli interessati? - Promuoverà la buona volontà e migliori rapporti di amicizia? - Porterà vantaggi a tutte le parti?

Motto ufficiale del Rotary: “Servire al di sopra di ogni interesse personale” (“Service Above Self”)

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1933 In Germania Hitler scioglie il Rotary. In Spagna scompare il Rotary. L’11 novembre 1933 il Rotary Italiano decide di sciogliere i 30 Club esistenti.

Nel periodo 1933-1946 di scioglimento dei Club Rotary in Germania, Spagna e Italia, a causa della incompatibilità con i regimi dittatoriali dell’epoca, numerosi Rotariani continuano a frequentarsi con spirito di amicizia e mossi dal comune intento di “Servire al di sopra di ogni interesse personale” ed operano sul territorio con numerose iniziative personali.

1942 Nel biennio 1942-1943, il Rotary International organizza una Conferenza sull’educazione e

gli scambi culturali, che pone le basi per la nascita dell’UNESCO. 1945 50 Paesi riuniti a San Francisco approvano la Carta Costitutiva delle Nazioni Unite (ONU):

tra coloro che contribuiscono a stilare lo Statuto dell’ONU ci sono ben 49 Rotariani. In Italia, primo tra i Paesi ex-nemici, viene riammesso il Rotary: il Club di Milano è il 1° Club a diventare operativo con la nomina di Achille Bossi a Commissario Speciale per il Distretto 46.

1946 La Rotary Foundation vara il Programma “Borse di Studio”: con l’assegnazione delle prime

18 borse di studio, i giovani diventano “Ambasciatori nel mondo” creando rapporti di amicizia e reciproca comprensione tra decine di differenti Paesi nel mondo. Oggi vengono assegnate migliaia di borse di studio ogni anno, permettendo al Rotary di essere l’organizzazione privata di servizio che ha assegnato il più alto numero di borse di studio al mondo.

Paul Harris, il fondatore del Rotary, muore a Chicago. 1955 Il Rotary e la Chiesa Cattolica si riconciliano. Per 35 anni il rispetto del Rotary verso ogni

essere umano, indipendentemente dalla razza o dalla religione, era visto come una minaccia al magistero della Chiesa. La riconciliazione segna un mutamento della Chiesa, confermando che il Rotary precorreva i tempi.

1956 Nel RI, per l’anno rotariano 1956-57, entra in carica il 1° Presidente italiano: Gian Paolo

Lang del Rotary Club Livorno. 1959 Il Pontefice Giovanni XXIII riceve in Vaticano il Presidente del Rotary International

Clifford A.Randall, avvocato del Rotary Club di Milwaukee, Wisconsin, USA. Nascono i RYLA (Rotary Youth Leadership Award), seminari di formazione per i giovani all’inizio della carriera lavorativa. Nello stesso periodo nasce il Programma “Scambio Giovani”, per permettere ai giovani fra 15-21 anni di visitare e studiare in Paesi stranieri, ospitati dai Rotary Club locali.

1962 Nasce in Florida il 1° Club Interact, per i giovani fra 14-18 anni. 1965 Il Pontefice Paolo VI riceve, in udienza solenne, i Rotariani dei 4 Distretti italiani, e

successivamente riceve 3000 Rotariani provenienti da tutto il mondo. 1966 Vengono lanciati i programmi di Sovvenzioni per progetti di sviluppo nei Paesi a basso

reddito, finanziati pariteticamente fra i Club proponenti e la Rotary Foundation. Iniziano gli Scambi di gruppi di studio fra Distretti di Paesi diversi, per permettere a giovani professionisti fra 25-40 anni di studiare come la rispettiva professione viene svolta presso altre culture.

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1968 Viene fondato il Rotaract per i giovani fra 18-30 anni, con gli stessi scopi dei Rotary Club. 1980 Il Rotary Club Treviglio, nella pianura bergamasca, si impegna a organizzare la

vaccinazione anti-poliomielite nelle Filippine, Paese particolarmente colpito dalla malattia. Il Socio Sergio Mulitsch di Palmemberg è l’artefice e il realizzatore del progetto; perderà la vita per l’infezione contratta in campo. La campagna di vaccinazione verrà poi realizzata nel biennio 1982-1983. Successivamente, 7 Distretti italiani sostengono la campagna di vaccinazione denominata “Operazione Marocco”.

1981 Il Rotary International annuncia il “Progetto Polio Plus” con l’obiettivo della eradicazione

della poliomielite in tutto il mondo. I Distretti italiani si impegnano direttamente nell’“Operazione Albania” nel biennio 1983-1984.

1986 L’effettivo del Rotary International raggiunge il milione di Soci nel mondo. 1987 Le donne nel Rotary. Dopo oltre 80 anni di esclusiva presenza maschile, le donne

cominciano ad essere ammesse nei Club, e ciò avverrà in anni diversi. Le prime ammissioni avvengono negli USA nel 1987; in Europa cominceranno nel 1991. E’ questa una conquista sociale che si riflette profondamente nella struttura del Rotary, ed è un giusto riconoscimento del ruolo della donna nella Società moderna. Oggi sono migliaia i Club che hanno un Presidente di sesso femminile, e molti Distretti hanno un Governatore donna.

1988 Vengono ricostituiti i Rotary Club in Ungheria e Polonia. Negli anni successivi, anche negli

altri Paesi dell’Europa dell’Est verranno ripristinati i Rotary Club. 1995 L’emisfero occidentale viene dichiarato libero dalla Polio. 1999 Il Rotary promuove la creazione degli “Studi internazionali per la pace e la risoluzione dei

conflitti” in 7 Università di diversi Paesi del mondo. Nel RI entra in carica per l’anno rotariano 1999-2000 il 2° Presidente italiano: Carlo Ravizza del Rotary Club Milano Sud-Ovest

2000 La regione del Pacifico viene dichiarata libera dalla Polio. 2002 Il Rotary lancia una campagna di raccolta fondi per oltre 80 milioni di dollari per completare

il programma mondiale di eradicazione della polio sulla terra, con previsione di completamento nel 2005. Il Rotary lancia il Programma “Preserve Placet Hearth”, invitando i Rotariani di tutto il mondo a promuovere iniziative a favore dell’ambiente, con particolare attenzione al più importante elemento necessario alla vita umana: l’acqua. Un nuovo progetto è alle porte già in via di realizzazione in alcuni Paesi: l’alfabetizzazione. Esso è rivolto particolarmente alle popolazioni dei Paesi a basso reddito e ai residenti nei Paesi ad alto reddito, ma provenienti dai Paesi meno sviluppati.

2005 Il Rotary International celebra il Centenario. I Rotariani d’Italia celebrano solennemente

l’evento a Roma, nella serata del 17 gennaio, nel corso di un dinner presso il Complesso di S. Spirito in Saxia, a pochi passi dal Vaticano. In mattinata, migliaia di Rotariani rappresentanti di tutti i Distretti italiani si erano ritrovati nella Basilica di S. Pietro per la S. Messa celebrata dal Cardinale francese Poupard,

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Rotariano. Commovente il messaggio di saluto del Cardinal Sodano, Segretario di Stato, con la benedizione del Pontefice, Giovanni Paolo II, gravemente ammalato e immobilizzato.

2009 La Rotary Foundation lancia il Programma Polio Plus Challenge con lo scopo di raccogliere

200 milioni di dollari per la totale eradicazione della polio. 2010 Inizia la fase sperimentale del “Piano di Visione Futura” stabilito per la Fondazione Rotary.

Il Piano sarà collaudato per un periodo di 3 anni, a partire dal 1° luglio 2010, da 100 Distretti scelti quale gruppo rappresentativo in termini di località, dimensioni e livello di partecipazione nella Fondazione. Al termine del periodo di prova, il Piano verrà migliorato in base alle valutazioni fornite dai Distretti partecipanti, e quindi adottato dai Club e dai Distretti dell’intera organizzazione. Il Consiglio di Legislazione del RI, costituito dai Delegati di tutti i Distretti del mondo, nella sua riunione triennale ha approvato l’aggiunta di una 5^ Via d’Azione, alle 4 già esistenti, denominata “Nuove Generazioni”. Secondo i suoi sostenitori, la 5^ Via d’Azione incoraggerà il positivo cambiamento attivato dai ragazzi e dai giovani, impegnati a sviluppare leadership, progetti di servizio e programmi dello scambio.

2011 La membership del mondo rotariano era rappresentata dai seguenti numeri: - ROTARY: Soci = 1.210.745 - Club = 33.901 - ROTARACT: Soci = 194.120 - Club = 8.840 - INTERACT: Soci = 299.207 - Club = 13.009 pnm

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INTERACT: UN’OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO a cura di Pier Nicola Muscetta

Il Rotary International sta dando grande impulso alle iniziative a favore delle Nuove Generazioni (cfr. la recente introduzione della 5^ Via d’Azione dedicata appunto alle “Nuove Generazioni”), ed è convinzione comune a tutto il mondo rotariano che i giovani e le Nuove Generazioni debbano avere un ruolo attivo nella vita della loro Comunità. I giovani di oggi saranno i genitori, i professionisti, gli uomini d’affari e i leader di domani. Con l’aiuto di programmi come Interact (riguardanti i giovani fra 12-18 anni), essi possono acquisire le capacità necessarie per evolversi, diventando membri responsabili e produttivi della società. Nel mondo i Club Interact coinvolgono oltre 300.000 giovani, distribuiti in più di 10.700 Club di 109 Paesi. E’ radicata convinzione del Rotary International che i Club focalizzino le loro energie sul futuro, supportando le Nuove Generazioni a mettere alla prova i loro talenti, a sviluppare nuove capacità e a imparare ad affrontare i problemi che si troveranno davanti nel corso della vita. Il programma Interact può instillare nei giovani capacità fondamentali, che saranno poi condivise con altri, nelle generazioni a venire. L’obiettivo di Interact in campo internazionale è quello di incoraggiare e far progredire la comprensione, la buona volontà e la pace attraverso una fratellanza mondiale di giovani uniti da un ideale di servizio. I Club Interact organizzano progetti e attività che dipendono in gran parte dagli interessi dei loro membri e dalle caratteristiche della Comunità in cui vivono. Tuttavia, all’interno del programma, tutti i Club Interact sono impegnati a dar vita ad attività che abbiano lo scopo di stimolare le doti di leadership, servire la Comunità e migliorare la comprensione fra gli uomini. Tutto ciò permette ad ogni interactiano di fare importanti esperienze, che saranno utili per la sua crescita personale. Per un Club Rotary, organizzare un Club Interact è una delle attività più gratificanti nel proprio territorio, oltre a rappresentare una grande opportunità per costituire una solida base giovanile per reclutare i futuri Soci dei Club Rotaract (riguardanti i giovani fra 18-30 anni) e poi quelli dei Club Rotary. La nascita di un Club Interact deve essere sponsorizzata da un Club Rotary (anche da più Club), e, data l’età dei giovani coinvolti, come strategia di reclutamento dei possibili Soci è consigliabile partire dai figli di Rotariani del territorio che frequentino le Scuole della Comunità. Per creare un Club Interact sono necessari, all’inizio, almeno 15 Soci. Il Club Rotary che sia interessato a costituire un Club Interact deve innanzi tutto formare una Commissione “Interact” (può essere anche una Sottocommissione nell’ambito della Commissione “Sviluppo”) composta da almeno 5 Soci. Tale Commissione dovrà quindi prendere contatto con la corrispondente Commissione Distrettuale per le informazioni necessarie (obblighi dello sponsor, funzionamento degli altri Club Interact operanti nel Distretto etc.) e possibilmente con i Club Interact già attivati nei territori di Club Rotary vicini. Il C.D. del Club deve quindi approvare la sponsorizzazione (che sarà poi ratificata dall’Assemblea del Club) e decidere se basare il Club Interact sulla Comunità o sulla Scuola. Nel primo caso il Club Interact recluterà i suoi membri in diverse Scuole del territorio del Club; nel secondo caso i neo-Soci Interact saranno reclutati nell’ambito di un solo Istituto Scolastico. La nascita di un Club Interact basato sulla Scuola può apparire più agevole, e pertanto preferibile, nei territori in cui esista un solo Istituto scolastico importante; ciò almeno per i primi anni di vita del Club. In altri casi, in presenza di un numero consistente di Scuole, può essere conveniente organizzare il Club Interact nella Comunità attingendo i possibili candidati da più Istituti.

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Nell’ipotesi di Club Interact basato su un’unica Scuola, un Rotariano facente parte della Commissione Interact dovrà incontrare il corpo docente dell’Istituto per illustrare programma e vantaggi del Programma Interact. Rotariani ed Insegnanti dovranno lavorare insieme per stabilire ammissione dei Soci, calendario e luogo delle riunioni, linee di azione etc. Nell’altra ipotesi di Club Interact basato sulla Comunità, non sono necessari i contatti preliminari con le Istituzioni Scolastiche, ma sarà sufficiente che il Club sponsor si attivi nella ricerca dei giovani con proprie iniziative, per es. partendo dai figli dei Rotariani etc. In ogni caso, dovrà essere organizzata una riunione informale invitando i probabili giovani Soci (eventualmente con i genitori), la Commissione Interact del Club sponsor, il Presidente del Club, il Responsabile Interact del Distretto e, possibilmente, Soci Interact di Club vicini. Dovrà essere preparato Statuto e Regolamento del Club Interact, che il Club Rotary sponsor dovrà approvare; dovranno essere convocate le elezioni per nominare Presidente, Vice Presidente, Segretario, Tesoriere, ed eventuali altri Dirigenti; dovranno essere fissate le riunioni del Club (almeno 2 volte al mese); infine si dovrà preparare un piano preliminare per le attività del Club, che saranno – data l’età dei giovani – di carattere ludico-ricreativo, ma anche educativo e di servizio, che dovranno comprendere almeno 2 progetti all’anno (uno finalizzato alla promozione di attività di servizio nel territorio e/o a livello internazionale, uno eventualmente a favore della Scuola). Si procederà quindi per ottenere il riconoscimento ufficiale del RI, inviando al RI la lista completa dei Soci Fondatori, che dovrà essere firmata dal Presidente del Club Rotary sponsor e dal Governatore del Distretto. Il Club sponsor ospiterà la cerimonia inaugurale, invitando il Governatore e tutti i Presidenti del Club Interact del Distretto. Ruolo della Commissione Interact del Club sponsor:

1) All’inizio dell’anno rotariano (o dell’anno scolastico) organizza una riunione per fissare il calendario delle riunioni, progetti, sviluppo dell’effettivo etc. del Club Interact.

2) Tra i 5 membri della Sottocommissione Interact, viene scelta la figura di un “Consigliere Rotariano”, cioè di un Socio Rotariano con il ruolo primario di sostegno del Club Rotary al Club Interact. Questo Socio ha il compito di partecipare a tutte le riunioni del C.D. del Club Interact.

3) Nel caso di Club Interact basato sulla Scuola, fra gli Insegnanti dell’Istituto viene scelta la figura di un “Consigliere Scolastico”, che funge da collegamento fra la Direzione della Scuola e il Rotary Club.

4) Per i Soci del Club Interact, deve essere prevista un’adeguata copertura assicurativa, soprattutto nel caso in cui siano previsti spostamenti, viaggi etc. dei giovani.

5) Il Club Interact si gestisce e si finanzia in modo autonomo, ma riceve le direttive dal Club Rotary sponsor.

Nel Distretto 2070 i Club Interact sono attualmente 12, di cui 7 in Toscana (Firenze, Firenze Brunelleschi, Firenze Est, Montecatini Terme, Pisa, Massa-Carrara, Cecina-Rosignano, quest’ultimo entrato in attività solo da pochi giorni, nel dicembre 2011). E’ stato approvato un pacchetto di altri 6 nuovi Club che potrebbero essere attivi entro giugno 2012. Per valutare l’opportunità di costituire un Club Interact nel nostro territorio, il Consiglio Direttivo del RC Orbetello – Costa d’Argento, nella riunione del 20 gennaio 2012 ha deliberato la costituzione di una Commissione Straordinaria “Interact”, nominandone Presidente Pier Nicola Muscetta, e membri Luca Agostini, Italia La Banca, Alessandro Tommasi e Mirco Vergni. Per il 17 marzo, a Castrocaro, il Distretto ha organizzato il Forum 2012 che avrà per tema la cultura dell’ambiente: in questa occasione, per la prima volta, il Distretto coinvolgerà i Soci dei Rotary Club insieme a quelli dei Club Rotaract e Interact. Sarà importante una consistente partecipazione del nostro Club.

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La Tigre del mare La mia modesta esperienza in fatto di squali, accumulata in una quarantina di viaggi tropicali, in luoghi dove si possono ammirare queste meravigliose creature, mi ha reso convinto che quando si parla di essi è proprio come parlare di felini. Tra di essi esiste il gatto, il gatto selvatico ed altri piccoli predatori che rappresentano un rischio del tutto marginale per l’uomo, ed un lungo elenco di altre specie, molte delle quali in via di estinzione proprio a causa dell’atteggiamento umano, alla fine del quale troneggiano il leone e la tigre, specie veramente pericolose per l’uomo che si trovasse inerme di fronte a loro. Per gli squali è proprio la stessa cosa con la differenza che, fra le centinaia di specie di selacei squamiformi, soltanto una decina sono potenzialmente pericolose per l’essere umano, che potrebbe quindi essere attaccato da essi indipendentemente da un errato od improprio comportamento. Nella stragrande maggioranza dei casi, quindi, il terrore ancestrale che ci riempie di orrore di fronte a qualsiasi animale “con la forma di squalo” è del tutto ingiustificato e risponde al bisogno inconsapevole dell’uomo di riconoscere che in natura esiste ancora qualche ”mostro” in grado di terrorizzarlo. Se, invece di lasciarci affascinare dalle fauci costellate da dentacci insanguinati, ritratti sui cartelloni pubblicitari di brutti film sensazionalistici, analizzassimo statisticamente e quindi scientificamente il numero annuale di attacchi mortali da parte di squali nel mondo, che non supera mai le poche decine, ci renderemmo conto che si muore molto più facilmente per punture di vespa o per essere scivolati facendo la doccia. Analizzando razionalmente i numeri avremmo ottime ragioni per rimanere terrorizzati di fronte al “muso” di un TIR e non davanti a quello di uno squalo! Ho sperimentato tuttavia come, in talune particolari situazioni, sia comunque difficile analizzare freddamente i dati statistici. All’Isola di Coco eravamo nel famoso tunnel sottomarino dell’isolotto chiamato Dos Amigos Grande, in mezzo ad una miriade di lutianidi di diverse specie, simili ai nostri dentici, e ci stavamo godendo una bella immersione al riparo della corrente impetuosa che scorreva all’esterno della cavità. Assieme a Diego, la guida dello “yellow team”, la squadra di sub alla quale appartenevo, precedevo il gruppetto composto da altri sei compagni. In prossimità dell’uscita dal tunnel, distratto dall’inquadratura di un branco di pesci nel mirino della macchina fotografica, non vidi ciò che Diego aveva invece individuato. Quando Diego vede qualcosa da mostrare, con l’orgoglio della guida che scopre una meraviglia della natura da far ammirare al gruppo, si agita scompostamente e suona lo “shaker” (un richiamo acustico metallico molto efficace sott’acqua) per attirare l’attenzione. Questa volta la nostra guida, impietrita sul fondo, ticchettava lo shaker sulla bombola emettendo solo un debole richiamo. Questo strano atteggiamento attrasse la mia attenzione. Mi avvicinai a Diego che, con gli occhi sgranati nella maschera, mi indicava il mare aperto. Voltatomi verso l’esterno del tunnel vidi un enorme pesce con delle striature, a prima vista, caratteristiche dello squalo balena.

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Pensai proprio che si trattasse di un “balena” di piccole dimensioni, dal momento che, da adulto, può raggiungere i quindici metri di lunghezza e vanta il primato assoluto al mondo in fatto di misure fra i pesci. Cominciai a pinneggiare verso l’animale prima di rendermi conto, dalla forma del muso che nel frattempo aveva rivolto verso di noi, che si trattava invece di un enorme squalo tigre. L’incedere tranquillo dell’animale non mi fece presagire nulla di pericoloso, ma, ovviamente, mi trattenni dall’avvicinarmi ulteriormente per cercare l’inquadratura giusta per la foto ricordo. Il tigre contende la prima posizione al grande squalo bianco in materia di attacchi all’uomo, anche se predilige cacciare durante la notte, e quel tigre aveva sicuramente le dimensioni di chi, in quel mare, non ha antagonisti. Fece un lentissimo giro intorno all’uscita della grotta sottomarina per poi proseguire, costeggiando la parete a circa venti metri di distanza, e scomparire definitivamente dalla nostra vista. Con Diego e gli altri ragazzi valutammo la lunghezza del pesce in circa cinque metri e, cosa ancor più significativa, l’altezza del corpo in corrispondenza della prima pinna dorsale, in due metri abbondanti. Quello poteva essere veramente il “Pescecane di Pinocchio”! Proprio il giorno precedente mi ero chiesto quali predatori potessero insidiare il gran numero di squali di barriera presenti intorno all’isola. Avevo trovato la risposta. A. Tommasi

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CURIOSITA’ NELLE PIEGHE DELLA SCIENZA di Alvaro Meossi

(Questi articoli su argomenti vari, non sono recenti, ma fanno parte di una serie di scritti forniti, alcuni anni fa, alla Redazione del Notiziario e conservati in archivio) Fu vera Gloria? Il 12 ottobre 1492 è una data che cambiò il mondo: la scoperta dell’America e il mito di Cristoforo Colombo. Dopo oltre 500 anni, al centro di roventi polemiche, tutto sembra essere rimesso in discussione.

La piccola flotta procede lentamente nell’oscurità, la Pinta davanti a tutte, e dietro ai lati, la Nina e la Santa Maria. Nell’invisibile cronometro della storia, il mondo medioevale è entrato in agonia.

Improvvisamente una voce forte e concitata, grida: ”Terra ….” il primo grido del giovane marinaio, forse, si strozza nella gola … ma poderoso poi si libera l’urlo di liberazione e di gioia.

Colombo morì a Valladolid, il 20 maggio 1506 ignorando la reale portata della sua scoperta. Navigò su una rotta segreta, ed ebbe forse tra le mani una mappa segreta con indicazioni precise di una terra al di là dell’oceano. Ma un conto è avere una certezza più o meno fondata su tale esistenza, altro è lanciarsi su mari sconosciuti per verificare l’attendibilità. Ancor più risalta la grande determinazione di Colombo, la sua ostinata tenacia di fronte alle incomprensioni ed umiliazioni cui fu sottoposto per imporre il suo progetto. Gli bastava, si dice, al navigatore genovese, una nuvola o una stella, per sapere come sarebbero cambiati il tempo, i venti e il mare.

La scoperta dell’America segna lo spartiacque ideale della storia dell’umanità, con essa finisce l’età medievale e inizia quella moderna. Nasce anche, però, la grande ansia, la sete dell’oro e della ricchezza delle Indie, il mitico Eldorado, l’olocausto delle popolazioni indiane, massacri e deportazioni, confische e furti. Con la burrasca di giudizi di cui, il navigatore genovese, passati ormai oltre cinquecento anni, si trova investito, con le revisioni storiche e culturali contro, la sua immagine minaccia impietosamente di naufragare. Eppure qualunque sia il giudizio storico su di lui, dimostrò di saper solcare con indubbia abilità nautica e implacabile decisione l’oceano tenebroso che divideva l’umanità da una nuova era.

Se la scoperta dell’America è la radice dei mali del mondo moderno, è possibile rintracciare questi stessi mali nell’uomo che ideò, guidò e rese possibile poi la spedizione? Colombo ebbe l’intuizione che diventò ben presto un’idea, un progetto, un’ossessione. Ciò lo portò a contatto con indigeni che vivevano un rapporto sacro con il mondo, e il navigatore genovese diventò latore di una cultura che definitivamente avrebbe disarticolato la rete di sottili relazioni che lega l’uomo al cosmo. E la nazione pellerossa durante i festeggiamenti colombiani sarà in lutto, perché con Cristoforo Colombo sono cominciati i massacri e le confische delle loro

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terre, e “Non è vero che Colombo abbia scoperto l’America nel 1492 – così affermano – Noi pellerossa la popolavamo da tempo immemorabile, ma oggi, se uno dei nostri bambini dà questa risposta a scuola, viene punito”. Ma le polemiche su Colombo continuano, ignorando molto ancora della sua vita.

Chi era dunque Colombo? Questo italiano che si esprimeva in un castigliano denso di espressioni portoghesi, ha sempre mantenuto intorno a sé un’aura di mistero e le leggende sulle sue origini continuano a circolare in tutto il mondo, con inchieste giornalistiche, libri di storia e tesi di laurea.

Alla versione ufficiale che vuole Colombo nato a Genova da padre tessitore e commerciante di stoffe, se ne sono contrapposte altre che vogliono fare di lui, un basco, un greco, un corso, uno spagnolo, un ebreo e via dicendo. Tutto nasce da una coincidenza storica. Colombo salpa da Palos il giorno in cui scade l’ultimatum fissato dai sovrani spagnoli nei confronti dei sudditi ebrei: convertirsi, oppure andarsene. L’idea che Colombo possa essere ebreo, viene rilanciata in una rocambolesca ricostruzione, fondata anche sulla decifrazione simbolico-cabalistica della misteriosa firma del grande navigatore. Secondo un’opinione, Colombo sarebbe originario del villaggio portoghese di Cuba e il suo nome sarebbe Zarco, una famiglia di conversos o marrani, ebrei convertiti che continuavano in segreto a praticare la loro religione.

La sua missione, d’accordo con il re del Portogallo, sarebbe stata quella di allontanare le mire degli spagnoli dalle coste africane occidentali. Tutto molto suggestivo e interessante ma di questo complotto non esiste alcuna prova. Misteri di una vita che continuano nella sua firma enigmatica ed hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro, scomodando perfino la cabala ebraica, anche perché Colombo aveva imposto ai suoi discendenti di continuare a firmare nello stesso modo. Misteri che investono da tempo anche la presunta rotta tenuta dalle tre caravelle.

Secondo alcuni studiosi universitari di storia navale di Cadice, Colombo avrebbe navigato assai più a sud di quanto dichiarato, sconfinando apertamente in acque portoghesi. E la flotta avrebbe diretto a ovest solo dopo aver percorso circa 600 miglia in direzione sud, verso le isole di Capo Verde. Informazioni precise che dovrebbero smentire il mito di un Colombo audace, proteso ad affrontare da solo l’ignoto. L’enigma di una carta nautica segreta ha da sempre scatenato una ridda di ricerche da parte di moltissimi studiosi. D’altra parte questa ipotetica carta, sempre più misteriosa, il capitano della Pinta, Alonzo Pinzòn, l’ha avuta tra le mani. E doveva essere chiara ed esauriente se in mare aperto, davanti agli equipaggi delle caravelle, esasperati da settimane di navigazione nell’oceano, aveva dato il suo assenso per procedere avanti ancora. Cristoforo Colombo allora, eroe o criminale? Gli studi incentrati sulla scoperta transatlantica, hanno scatenato una rovente battaglia di idee.

Così sembra in gioco la revisione della storia dell’America e di quanti l’hanno fatta, dell’Europa, cioè, e dell’Occidente intero. Il centro della questione, non è dunque Colombo, quanto piuttosto l’eredità del navigatore genovese, quanto messo in moto, drammaticamente, una volta sbarcato nel Nuovo Mondo. Il suo viaggio era destinato a sconvolgere la scienza, la geografia, l’agricoltura, il diritto, l’etica, le forme di governo, insomma tutto ciò che allora era la cultura medievale.

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Di fronte a questo vasto sconvolgimento, si affrontano, oggi, due tesi, due giudizi di merito, quello dei “conservatori” e quello dei “revisionisti”. Secondo i primi, Colombo e gli europei che lo seguirono portarono la civiltà a due continenti, immensi e poco popolati, e ciò fu solo il primo passo di una catena di eventi che, infine, avrebbe condotto agli Stati Uniti d’America, un esperimento di democrazia destinato a diventare il simbolo della libertà individuale in tutto il mondo.

Si oppongono a questa ricostruzione, quanti intendono dare voce alla riabilitazione della storia indigena e alla condanna dell’eccidio e genocidio indiano, considerati i crimini fondanti dell’America moderna. Fu un vero olocausto indiano e di circa otto milioni di caraibici al momento dello sbarco di Colombo, cinque secoli dopo ne rimangono poco più di 200.

Gli effetti della civiltà occidentale sulle popolazioni delle praterie nordamericane sono sconvolgenti. I pellerossa sono un milione e mezzo, di cui la metà costretti nelle riserve. Vantano record nelle tasso delle malattie e suicidi giovanili, nella disoccupazione e mortalità infantile. Un testo destinato a diventare fondamentale per il movimento anticolombiano, è “La conquista del Paradiso” di Kirkpatric Sale e il suo bersaglio è proprio Cristoforo Colombo.

Se la scoperta dell’America è la radice dei mali del mondo moderno, genocidio, schiavismo, imperialismo e distruzione della natura, è possibile rintracciare questi stessi mali nell’uomo che ideò, prima, guidò e rese possibile poi la spedizione? Per Sale, Colombo incarna perfettamente il suo tempo e la sua civiltà: un uomo coraggioso ma incapace di amore, combattente indomito, ma senza ideali, ambizioso di terre, di gloria e di ricchezze. Incapace di restare a lungo in un posto, e dopo il primo viaggio ne fece un secondo, un terzo, un quarto. Passò da una terra all’altra, senza fermarsi mai ad esplorarne alcuna.

E così all’ansia randagia di Colombo, Sale contrappone il sereno rapporto con la terra delle tribù che abitavano le isole dei Carabi, il loro rapporto sacro con la natura, il rispetto dei ritmi della terra. La sua colpa maggiore fu quella di aver portato oltre oceano le attitudini del nuovo uomo europeo nei confini della natura, un dominio e uno sfruttamento che poi si sarebbe esteso a tutto il mondo, disarticolando la rete sottile che lega gli uomini al mondo in cui vivono.

Conta poco sapere se Colombo fosse un brav’uomo, quello che invece è decisivo in questa avventura, è il fatto che egli portò con le sue navi una cultura centrata sulla propria superiorità e i guasti dell’uomo furono e rimangono i fallimenti e i guasti di quella cultura.

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IL PAPA … SATANICO di Claudio Ralli

Tanti sono gli aneddoti che costellano la millenaria storia di Roma: molti sono più noti altri meno; spesso scivolano nella leggenda o nel pittoresco, ma è indubitabile che nel corso dei secoli le curiosità dentro ed attorno alle Mura Aureliane non siano mancate. La città stessa nasce da una leggenda (Romolo e Remo) e si è sempre affermato che abbia tratto le sue origini dal mito più conosciuto della storia, ossia quello della guerra di Troia. Ovviamente i periodi più fervidi di opere e di fatti sono quelli che hanno dato maggiori spunti alle fantasie ed agli episodi curiosi. La Roma del barocco nel suo pieno fulgore costituisce di certo uno dei periodi di più alta prolificità proprio per il particolare momento che stava vivendo l’Urbe; non a caso le vestigia di quel tempo sono tutt’oggi uno dei vanti e delle maggiori attrattive dell’Urbe. Chi non conosce infatti (tanto per citarne un episodio) la celeberrima disputa tra Bernini e Borromini che fanno dialogare “a dispetto” la Fontana dei Fiumi di Piazza Navona e la prospiciente facciata di Santa Agnese in Agone? E tra le curiosità di quel periodo abbiamo potuto qualche tempo fa apprezzare l’opera del nostro Presidente Fidati riguardo alle immagini di un parto collocate proprio in uno dei punti più sacri del Cristianesimo (il baldacchino di San Pietro) e create dall’inconsueta collaborazione tra i due citati artisti. Di storie ce ne sarebbero centinaia da citare, più o meno note. Mi è sembrato però particolarmente interessante (anche perché, ritengo, poco conosciuto) quella del Papa… satanico. Nel periodo del barocco romano, tante erano le figure tipiche che costellavano l’universo della Città: cardinali e prostitute, nobili ed artisti, sopranisti e viaggiatori, chierichetti e briganti; in compagnia di tanti altri personaggi, tutti assieme, andavano a comporre un mosaico davvero impareggiabile. Tra le tante icone una è forse nota come nome e come opere, ma probabilmente lo è molto meno come excursus di vita. Guido Reni è infatti uno dei massimi nomi del Seicento, tuttavia la sua vita si conosce meno rispetto a quella dei quasi contemporanei Bernini e Borromini. Non è che però rispetto a costoro la sua personalità fosse meno incline alla burla ed alla “maraviglia” in senso barocco.

Guido Reni autoritratto

Guido Reni è stato tra i protagonisti della prima metà del Seicento nel campo dell’arte. Nasce a Bologna, nel 1575. Il padre Daniele, che è un noto musicista ed è maestro di Cappella nella Cattedrale di San Petronio, lo indirizza nel suo campo. Il giovane Guido intraprende quindi studi musicali, ma presto li lascia per coltivare la sua naturale inclinazione per la pittura, frequentando varie “botteghe” cittadine, tra cui quella dei Carracci. Il suo interesse si rivolge principalmente a Raffaello ed a Dürer.

Il giovane Reni ha talento ed in breve si afferma nella sua città come pittore, fino a far parte dal 1599 del Consiglio cittadino della Corporazione dei Pittori.

A questo punto, in concomitanza con il Giubileo, Guido spicca il grande balzo verso Roma, la culla dell’arte in quel momento, e qui, con ulteriore successo, può dare sfogo alla sua personalità: di Reni infatti è nota non solo la abilità nella pittura, ma anche l’originalità ed il carattere.

Gli piaceva vivere nel lusso, ed aveva la passione per i begli abiti ed il gioco d’azzardo. Tra i suoi lati “dark” una certa suscettibilità, la passione per la magia, la stregoneria e l’idea

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Stemma dei Barberini

Stemma dei Pamphili

che qualcuno lo perseguitasse fino al punto di volerlo, addirittura, avvelenare.

A quei tempi (solo in quelli?) per avere successo e commesse importanti (e potersi quindi permettere un train-de-vie di alto livello) bisognava necessariamente avere quello che oggi definiremmo uno sponsor, ossia un “potente” protettore. Reni lo individua subito in uno degli astri nascenti della Curia romana, il nunzio a Parigi Maffeo Barberini.

I Barberini sono una potente famiglia “calata” a Roma da Barberino nel Mugello. Si dice, forse con malignità, che il loro cognome originario fosse “Tafani” e che nel tempo lo abbiano cambiato, ritenendolo disdicevole, assumendo quello del luogo di provenienza. Questo spiegherebbe pure la vera natura degli insetti presenti nel loro celeberrimo stemma: non sono tre api ma, appunto, tre tafani. Questa notizia potrebbe rientrare nella vasta aneddotica del periodo, anche in considerazione del facile parallelo tra una famiglia papale e nepotista insediatasi nell’Urbe ed una varietà di insetti noti per succhiare il sangue dove si posano. Maffeo, diviene poi cardinale di Santa Romana Chiesa nel 1606 ed infine Papa nel 1623 assumendo il nome di Urbano VIII.

Guido ha evidentemente avuto fiuto nello scegliersi un protettore, favorito anche dalla propensione al mecenatismo del personaggio che nel corso della sua lunga vita, coronata da un pontificato ultraventennale, proteggerà anche i già menzionati Bernini e Borromini ma anche altri artisti come Pietro da Cortona e Carlo Maderno, solo per citarne alcuni, risultando alla fine forse il maggior “Papa Costruttore” del barocco Romano.

Grandi rivali dei Barberini sono in quegli anni i membri di un’altra potente famiglia, i Pamphili, che avevano il loro esponente di punta nel Cardinale Giovanni Battista.

Motivo delle rivalità sono argomenti che hanno ben poco di religioso, ma riguardano soprattutto il Potere nella città eterna con particolare riguardo a palazzi, conventi e feudi.

Il fratello del papa, Antonio Barberini, dell'ordine dei Cappuccini era stato (manco a dirlo!) creato cardinale e poco dopo la sua nomina finanziò la costruzione di una grande chiesa per l'Ordine religioso di appartenenza, quasi “sotto casa”, all’inizio dell’attuale Via Veneto, proprio a due passi da palazzo Barberini. La bella Chiesa barocca di Santa Maria della Concezione (nota comunemente però col nome di Chiesa dei Cappuccini) è oggi universalmente conosciuta per il percorso sotterraneo “ornato” con le ossa di oltre quattromila frati defunti tra il Sacco di Roma (1527) e la fine del Potere Temporale (1870).

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Facciata di Santa Maria della Concezione (Chiesa dei Cappuccini) - Roma, Via Veneto

Per una delle cappelle della chiesa fu commissionata a Guido Reni una tela (in realtà di seta) raffigurante l’Arcangelo Michele (come icona della giustizia e del bene) che schiaccia Satana (ovvia personificazione dell’iniquità e del male).

Guido Reni: S. Michele che schiaccia Satana

Correva voce che il Cardinale Pamphili non apprezzasse Guido Reni, forse per motivi artistici, ma

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più probabilmente perché “schierato” nel campo dei suoi potenti avversari Barberini, ed anzi pare che non perdesse occasione per esprimere la sua disistima per l’artista. Così all’ombroso pittore non parve vero di potersi vendicare, compiacendo al tempo stesso i suoi potenti protettori, perché dovendo raffigurare il demonio prese a modello proprio il Cardinal Pamphili che, stempiato, col pizzetto e radi peli di barba sulle gote, per tali fattezze somatiche ben si prestava a tale ispirazione. Ed in effetti, se osserviamo l’acuto ritratto di Velasquez conservato a Palazzo Doria ne riscontriamo facilmente lo sguardo … luciferino. Indubbiamente, i lineamenti del personaggio che l'Angelo (ossia il Bene) umilia e schiaccia col piede sono pressoché gli stessi del Cardinale!

D. Velasquez: papa Innocenzo X (G.B.Pamphilj)- particolare

particolare del dipinto di Reni

Vibranti furono le contestazioni al momento dell’ostensione del quadro, soprattutto da parte dei Pamphili e dei loro partigiani, con in testa proprio il Cardinale. E con un bel po’ di sfacciataggine Reni le commentò dicendo che mentre il bellissimo Angelo (spesso citato nel Settecento come esempio del “Bello Ideale”) era frutto della sua immaginazione, del demonio aveva avuto precisa visione, lasciando intendere quale fosse l’ispirazione: non era certo colpa sua se tali lineamenti ricordavano qualcuno! Alla fine, forse in considerazione della protezione papale che aleggiava sull’artista, le polemiche si acquietarono ma l’imbarazzo rimase ed anzi crebbe quando circa otto anni dopo Giovanni Battista Pamphili venne eletto Papa prendendo il nome di Innocenzo X. E così a Roma ci siamo ritrovati un diavolo con la faccia del Papa, o se volete un Papa con la faccia del diavolo!

Guido  Reni  non  subì  però  la  prevedibile  vendetta  del  nuovo  pontefice,  solo  perché  prima  che  Giovan Battista  Pamphili  (la  cui  espressione  fissata  dal  bel  ritratto  di Velasquez  la  dice  lunga  sul  carattere  che probabilmente doveva avere) salisse al soglio di Pietro nel 1644, il pittore era già morto da due anni.  

Non fu la stessa cosa però per tutti gli eredi Barberini che, esiliati,  fuggirono in Francia sotto la protezione del cardinale Mazarino: solo  l’influenza di quest’ultimo ed  il timore di conseguenze politiche tra Francia e Santa Sede permetterà loro di rientrare a Roma alcuni anni dopo.  

La  ritrovata pace  tra  le due  famiglie  sarà  suggellata,  come era  costume, per mezzo di un provvidenziale matrimonio tra  rampolli delle due casate. 

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Su Innocenzo X Pamphili e sulla sua terribile cognata donna Olimpia Maidalchini, sarebbe poi nata una ulteriore interminabile e notissima aneddotica.

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TRADUZIONE DI STRALCI DAI BOLLETTINI DI HYERES a cura di Gigliola VALIANI

Bollettino nr. 312 del 5 gennaio 2012

Aperitivo all'hotel Ibis.

La serata è stata anticipata alle 18 per permettere a Chantal di parlare del suo progetto in favore dei bambini albini del Kenia, progetto che verrà illustrato il 12 gennaio.

Presente tutta l'equipe che si occupa della realizzazione del "Salone della gastronomia e dei prodotti del territorio".

L'equipe, sotto la guida di Denis è formata da membri giovani che, malgrado le varie occupazioni, trovano il tempo da dedicare alla riuscita dell'operazione.

Monito del Presidente a tutti i componenti del Club affinché collaborino a tale azione e sollecitazione alla partecipazione di tutti alla consegna della "charte" al club Interact a "La Coupole" dove oltre ai giovani (possibili futuri rotariani) saranno presenti anche i loro genitori.

E' indispensabile che tutti abbiano una buona impressione del Club.

Gennaio: mese della sensibilizzazione al Rotary (di B. Pharamond)

Ricordiamo le promesse che ogni rotariano, entrando a far parte di questa famiglia e ricevendo il distintivo, ha fatto: essere onesto, rispettare un codice etico, aiutare il suo prossimo in ogni circostanza, fare tutto il possibile per contribuire a fare di questo mondo un ambiente in cui si viva meglio.

In breve la promessa di servire, prima di tutto.

Promessa da ricordare nella vita di tutti i giorni, nel Club, nella collettività e nella professione dato che ognuno di noi proietta l'immagine del Rotary quando porta all'occhiello l'emblema della nostra organizzazione.

Ricordiamoci il detto: "Ci vuole una vita per farsi una buona reputazione e qualche secondo per distruggerla"

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Poiché le relazioni pubbliche sono un affare di reputazione: esse risultano dalla vostra azione, dalla vostra comunicazione e dalla percezione che gli altri hanno di voi.

Inoltre la reputazione e l'avvenire del Rotary poggiano sull'eccellenza dei suoi Club e sulla capacità di evoluzione dei suoi membri a "Rafforzare le collettività - Avvicinare i continenti"

I vostri amici sanno che siete rotariani?

Parlare del Rotary migliora la sua immagine, colui che conosce personalmente un Rotariano ha una buona immagine del Rotary.

Nella riunione del Comitato del 5 Gennaio vengono affrontati i seguenti punti: Borsa a

un liceale. Scambio studenti. Giornata della gastronomia e dei prodotti del territorio. Gli

albini del Kenia. Esposizione dei quadri offerti dalla vedova del pittore Espoir en Tete.

Interact Hyères Maintenon

Consegna della Carta

11 Gennaio 212

a La Coupole

Dopo i saluti di benvenuto e di buon anno i vari intervenuti e relatori proporranno i seguenti argomenti:

Il Rotary:le 4 domande (aqui Guetat, Presidente)

Il Rotary e la gioventù Scambi di giovani

Il Rotary e la gioventù:l'Interact, creazione del Club Hyères Maintenon

Presentazione del Comitato 211-212.Presentazione dei corrispondenti dei clubs.

Presentazione dell'azione Interact "Brioches"

Dopo l'inno rotariano la consegna della Carta al Presidente dell'Interact e della carta nominale ai membri da parte del Governatore Luigi Liuzzo

Intervento del direttore del Maintenon.

Intervento del Governatore

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Sostegno dei club e del Distretto all'Interact

Tra i messaggi del 2012 ci sono quello di Alexia e di Will

Messaggio di Alexia.

Buongiorno.Vi auguro un buon anno. Oggi ricomincio i corsi. Ho trascorso delle buone vacanze, ho passato una settimana in Canada,Toronto con la mia prima famiglia di accoglienza. Poi ho passato il weekend di nuovo in montagna con la mia seconda famiglia, sono adorabili. Li adoro! La mamma mi fa viaggiare ogni fine settimana. Sono stata al mare, Cape Cod e in montagna 2 volte. Il prossimo weekend vado a NYC.. Dunque tutto scorre a meraviglia. Passate una buona giornata

Alexia

Messaggio di Will

Salve M. Guétat. Tutti i miei migliori auguri di un buon e felice anno. Spero che abbiate passato delle feste piacevoli. Vi ringrazio dei libri, è veramente un dono molto gentile. Uno è molto divertente e l'altro è superbollo (e in più ricco di informazioni e di cultura). Soprattutto voglio esprimerle la mia gratitudine: grazie al Rotary quest'anno è stato possibile e soprattutto superbo! Grazie

Will

Bollettino nr. 3103 del 12 gennaio 2012

Il Presidente saluta affettuosamente Alain tra l'applauso dei presenti. Parla poi lungamente della serata durante la quale il Club Interact Hyères Maintenon, creato su iniziativa di Véronique Mayoussier, membro del Club Les Iles d'Or (che ha presentato i vari membri, la loro azione, la motivazione) ha avuto la Charte nella figura di Alexandre Bentz, Presidente dell'Interact dal Governatore Luigi Liuzzo. Il tutto in presenza del sindaco di Hyères, Jaques Politi, del direttore del Liceo, e della stampa.Un momento veramente commovente, in compagnia di questi giovani che sono il futuro.

Il Club, composto da circa 45 studenti nella sua prima azione (vendita di brioche nei mercati di Hyères e di La Londe) ha raccolto 4000 euro e ha potuto consegnare più di 2300 euro in favore di un'associazione per giovani diabetici all'Ospedale di Hyères.

Nel corso della serata i numerosi genitori presenti hanno avuto la possibilità di venire in contatto con il Rotary, con il suo Presidente e hanno potuto conoscere i principi che animano l'associazione.

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Chantal Normandin ha parlato del problema degli albini in Tanzania e dell'intento di riunire tutti i club affinché tutti gli interventi a favore di questi bambini siano coordinati.

Bollettino nr. 314 del 19 gennaio 2012

Visita del Governatore

Il Governatore è stato accolto nella bella struttura "Reyference". Bob ha presentato i visitatori e gli invitati e ha elencato le varie fasi della riunione. Ha poi passato la parola al Presidente che ha illustrato al Governatore le molte azioni già fatte e le altre in programma oltre ai numerosi aiuti già accordati da questo"grande club". Ha presentato Audrey e Philippe dell'associazione Biologiques che partiranno per un piccolo giro del mondo di un anno per realizzare un documentario sulla riforestazione. Il fine dell'associazione è di assicurare la conservazione della biodiversità e della durata alimentare. C'è anche il progetto della formazione di una fattoria pedagogica.

I due hanno ringraziato per la somma loro concessa (1000 euro) e per il calore con cui il club li ha accolti. Hanno promesso di trasmettere regolarmente le loro notizie.

si è parlato dell'organizzazione del 2salon de la Gastronomie"; c'è stata la consegna del PHF a Bruno Duprè, a Michel Blanco e a Gerard Grasser.

La parola è passata al Governatore che si è presentato come un amico che è venuto a conoscere meglio il club e a porterà il messaggio del Presidente del RI, sollecitando ogni rotariano a essere pragmatico e a conoscere meglio se stesso (Socrate diceva che conviene trovare la verità in se stessi).

Ha ricordato la sfida di Bill Gates a raccogliere entro il 30 Giugno 2012 la somma di 200 milioni da aggiungere ai 255 milioni di dollari accordati dalla Fondazione Bill e Melinda Gates per l'estirpazione della polio nel mondo (Al 17 di Gennaio il Rotary ha già raccolto 202 milioni, quindi con 6 mesi di anticipo rispetto al termine fissato)

Poi l'annuncio che il Distretto ha assegnato 5000 euro per l'azione in Madagascar.

Infine, dopo lo scambio dei labari, le ultime parole chiare e incoraggianti: "Soiez hereux dans vos clubs, ensemble on va plus loin" (Siate felici nei vostri club, insieme si va più lontano. Dopodiché l'attenzione si è rivolta verso i vassoi "matyasesques" colmi di delizie.

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I NOSTRI SOCI

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BRAMA Salvatore GRAZIANI Ennio MAIORINO Gerardo Luigina MICHELACCI Raniero Fernanda

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