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Controguida 2010 rete degli studenti - Emilia Romagna

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IndiceRete degli Studenti dell’Emilia Romagna Chi siamo?

Parte 1 - Stiamo diritti! (Statuto degli Studenti)...... pg 4Statuto delle studentesse e degli studentiI diritti dello StatutoConquistarsi un diritto in più!

Parte 2 - Perché rappresentare degli studenti?....... pg 14- Rappresentanti di Classe - Rappresentanti di istituto - Consulte Provinciali degli Studenti

Parte 3 - Come far vivere la scuola........................ pg 25Edilizia scolasticaViaggi d’istruzioneLe AssembleeOccupazioni e autogestioniIl regolamento d’istituto Come presentare un progetto proposto dagli studentiFacciamoci spazio: l’auletta autogestita!Le sanzioni disciplinari ed il cinque in condotta(?)Come posso far valere i miei diritti ?

Parte 4............................................................... pg36 il 5 in condotta, come difenderci?Contattaci

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Chi siamo?

La Rete degli Studenti Medi è un’associazione studentesca diffusa un po’ su tutto il territorio nazionale. E’ nata a Roma il 5 ottobre del 2008, in un’assemblea che ha visto la partecipazione di studenti da tutta Italia.

La Rete è un’associazione laica, autonoma dai partiti, antifascista e contro ogni genere di discriminazione, che si occupa di rappresentare gli studenti delle superiori dentro e fuori la scuola.

Nella nostra regione la Rete è nata nell’autunno del 2008, all’interno del grande movimento di contestazione al ministero Gelmini. Il 1 febbraio 2009 a Sasso Marconi si è svolto il primo congresso della Rete degli Studenti dell’Emilia Romagna.

Noi stiamo provando a costruire un vero e proprio sindacato degli studenti. Uno spazio aperto nel quale discutere dei nostri problemi e provare a risolverli.

Vogliamo far capire a chi è abituato a prendere le decisioni senza consultarci che la scuola siamo NOI e che questa scuola non ci piace per nulla!

In fondo alla guida puoi trovare i contatti della Rete più vicina a te.

Aiutaci a costruire la Rete degli Studenti nella tua città,Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in

due comincia la realtà!

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Parte 1 - Stiamo diritti!

Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti

Lo statuto degli studenti è come il pane per il rappresentante d’istituto. Esso è un testo di legge (un DPR ovvero un Decreto del Presidente della Repubblica) recante i principali diritti degli studenti nella scuola superiore. E’ un testo molto avanzato, ottenuto nel ’98 dalle associazioni studentesche dopo anni di lotta. Si tratta probabilmente del testo di legge più avanzato in materia in tutta la Comunità europea. Il problema è che spesso non viene rispettato o addirittura totalmente ignorato…

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DPR 24 giugno 1998, n. 249Statuto delle studentesse e degli studenti

della scuola secondaria

Art. 1 - Vita della comunità scolastica 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell’ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva. 4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

Art. 2 - Diritti 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e

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l’orientamento, l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell’apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un’adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. 3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull’organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. 6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla

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tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni Per assicurare:a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;d. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;e. la disponibilità di un’adeguata strumentazione tecnologica;f. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l’esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. 10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l’esercizio del diritto di associazione all’interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziativeall’interno della scuola, nonché l’utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.

Art. 3 - Doveri 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento

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corretto e coerente con i principi di cui all’art.1. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Art. 4 - Disciplina 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche

disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell’articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all’interno della comunità

relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. 3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

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6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento ècommisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8. 10. Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

Art. 5 - Impugnazioni 1. Per l’irrogazione delle sanzioni di cui all’articolo 4, comma7, e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all’articolo 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo 16 febbraio 1994, n. 297. 2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso, da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche,

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del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 3. L’organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento. 4. Il dirigente dell’Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previoparere vincolante di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigentedell’Amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.

Art. 6 - Disposizioni finali 1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all’atto dell’iscrizione. 3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito

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I diritti dello statuto

Libertà d’espressione (Art.1 Comma 4 e Art.4 Comma 4)

Il principio di gran lunga più importante quando si cerca di essere protagonisti della propria scuola è quello di espressione quindi tenete ben a mente che nessuno può penalizzarvi nella valutazione per delle vostre opinioni espresse sugli argomenti trattati durante le interrogazioni oppure con provvedimenti disciplinari per le vostre proteste (se correttamente portate avanti) contro le decisioni di insegnanti e presidi.

Riservatezza e privacy (Art.2 Comma 2)

Ricorda che ogni qualvolta ricevi una valutazione per una prova scritta o orale oppure richiedi di accedere a facilitazioni per reddito è

tuo diritto farlo in riservatezza. Ricorda che puoi anche impugnare la legge sulla privacy e ricorrere ad un eventuale garante rispetto a violazioni di questo tipo.

Informazione e pubblicità degli atti (Art.2 Comma 3; Art.6 comma2; Legge 11Ottobre1977 Art.2)

Molto importante è avere accesso per gli studenti ad un grande quantità d’informazioni che riguardano i loro diritti ed il loro percorso formativo: ogni studente dovrebbe ricevere all’atto dell’iscrizione lo Statuto dei diritti delle Studentesse e degli Studenti, il piano dell’offerta

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formativa (POF) ed il Regolamento d’Istituto e dovrebbe aver diritto a visionare e a discutere il programma delle singole materie all’inizio di ogni anno.

Per la legge sulla trasparenza (Legge 241/90 Art.21 al 25) gli studenti hanno diritto ad accedere agli atti amministrativi che abbiano interesse personale o giuridico per la loro persona e dunque possono richiedere:

I verbali dei consigli di classe,inclusi gli scrutini e non solo nella parte riguardante la propria persona, i verbali del collegio dei docenti, i registri dei docenti, le verifiche scritte, i verbali delle commissioni d’esame, i verbali dei consigli d’istituto.

Valutazione (Art.2 Comma4; Art.4 comma3)

Ogni volta che si sostiene una prova scritta o orale si ha diritto ad un valutazione tempestiva e comprensibile. Conoscere il “voto” non è tuttavia la parte più importante: molto di più conta sapere e capire i meccanismi di valutazione applicati, ovvero la ragione di quel voto, cosi da poter migliorare la propria preparazione o contestare un voto ritenuto iniquo. Ricordate che la valutazione deve essere resa nota il prima possibile e dunque non possono riconsegnarvi i compiti in classe dopo mesi oppure “tenere aperta” un interrogazione come minaccia pendente!

Diritto di consultazione (Art.2 Comma5)

Gli studenti hanno diritto non solo ad essere informati delle scelte prese dagli organi di rappresentanza, ma hanno diritto di parola su tutte quelle scelte ritenute rilevanti nella vita della loro scuola attraverso una consultazione. Può essere una soluzione indire un vero e proprio referendum su temi che possono spaziare dalla destinazione dei viaggi d’istruzione, all’utilizzo delle aule al pomeriggio, ai cambiamenti di orario oppure fino ad esprimere pareri sui provvedimenti per il diritto allo studio previsti dalla regione (numero di borse di studio,comodato dei libri di testo,agevolazioni sui trasporti ecc..) o anche riguardo a provvedimenti presi dal Ministero.

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Provvedimenti disciplinari (Art.4 Comma1; Art.4 comma3)

Le sanzioni non vengono assegnate arbitrariamente da un docente ma devono essere disciplinate dal regolamento di istituto sia nella gravità, che nella forma e nella figura che le assegna. Pertanto cercate subito di conoscere cosa prevede il regolamento d’istituto a riguardo(dovrebbero avervelo consegnato all’inizio dell’anno) e se il vostro istituto non ne ha uno mettetevi subito al lavoro con il Preside. Ricordate che per ogni sanzione potete chiedere la conversione in attività per la scuola e, in caso crediate che la sanzione sia ingiusta, potete contestarla agli organi di garanzia previsti dal regolamento e potete contattarci per essere difesi.

Conquistarsi un diritto in più!

Lo statuto è molto vago e dovete tenere presente che spesso enuncia solo in via di principio diritti che sono contenuti in altri testi

legislativi quindi aspettatevi forti resistenze da parte di qualche docente e/o di qualche preside, ma non demordete

e non scoraggiatevi: l’esistenza stessa dello statuto dimostra che non siete soltanto utenti di un servizio

ma protagonisti della vostra scuola!

Se doveste avere dei problemi a far valere i vostri diritti visitate il nostro sito

www.retedeglistudeniti-er.net e contattateci. Apriremo una

vertenza sindacale con la vostra scuola e vi aiuteremo

a risolvere i vostri problemi!

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Parte 2 – Perché rappresentare gli studenti?

La rappresentanza è la voce degli studenti negli organi scolastici e nasce dalle lotte del movimento studentesco per costruire un terreno in cui sia possibile essere cittadini della scuola e non solo utenti di un servizio. La rappresentanza cerca di dare forza agli studenti che soli e privi di strumenti non potrebbero difendere i loro diritti e non potrebbero rivendicare un ruolo di vero protagonismo nelle scuole.Essere rappresentanti non vuol dire raggiungere uno status, né avere degli “obblighi” o dei “privilegi”, ma vuol dire cercare concretamente di tenere assieme gli studenti e la loro voglia di cambiare la scuola dal basso, mettendo loro a disposizione una leva: la rappresentanza e la forza dei diritti.

Potete trovare tutta la normativa sugli organi della rappresentanza nel T.U. 297/94 (il testo unico sulla scuola) nella PARTE I, TITOLO I, CAPO I, sul sito www.edscuola.it.

Rappresentanti di Classe

Consiglio di ClasseI consigli di classe sono composti da tutti i docenti della singola classe, da due rappresentanti eletti dai genitori e due rappresentanti eletti dagli studenti. Il consiglio di classe è presieduto dal dirigentescolastico, o da un docente della classe da lui delegato. Esso si riunisce in orario extra-scolastico e ha il compito di formulare proposte al Collegio docenti. Ma soprattutto, decide sulla programmazione didattica e la valutazione degli studenti. Deve inoltre curare i reciproci rapporti tra docenti, alunni e genitori. Gli studenti e i genitori non sono convocati alle sessioni dedicate alla valutazione.

Elezione dei Rappresentanti di ClasseLa prima assemblea di classe dell’anno scolastico dovrebbe essere convocata dal Dirigente scolastico con modalità identiche per tutte le classi dell’istituto (ma se non lo fa lui, lo facciamo noi!). In quella assemblea vengono eletti, all’interno della classe, due rappresentanti degli studenti. Ogni studente ha diritto di voto e può esprimere una sola preferenza. Risultano naturalmente eletti

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i due studenti che otterranno il maggior numero di voti; qualora più studenti risultassero con lo stesso numero di voti, si procede al sorteggio. È necessario garantire il voto libero e segreto (quindi niente voto per alzata di mano!). Di norma si costituisce un seggio, interno agli studenti della classe, composto da un presidente e uno scrutatore, che compilano i verbali e proclamano gli eletti.

Assemblee di ClasseÈ consentito lo svolgimento di una assemblea di classe al mese, della durata non superiore a due ore. Non sono ammesse assemblee nell’ultimo mese di lezione. L’unico vincolo alla scelta della data delle assemblee mensili è quello di non svolgere l’assemblea sempre lo stesso giorno della settimana durante l’anno scolastico. Le procedure con cui richiedere le assemblee di classe possono variare da scuola a scuola (ad es., variano i tempi di preavviso), ma in generale è necessario un ordine del giorno, in cui elencare i motivi e i temi della discussione, l’autorizzazione del preside e l’assenso (firma) dei docenti titolari delle ore di lezione in cui si svolge l’assemblea (autorizzazione e firme che non possono essere negate!). Nelle assemblee di classe si discute dei problemi inerenti al gruppo classe, al rapporto coi docenti e in generale di ciò che riferire sulle decisioni e sulle posizioni dei docenti e del Consiglio di Classe. Ma soprattutto, i rappresentanti di Classe devono portare i problemi e le idee degli studenti nel Consiglio di Classe.

Comitato StudentescoTutti i rappresentanti di classe di una scuola costituiscono il Comitato Studentesco, a cui partecipano anche i rappresentanti d’Istituto e quelli alla Consulta. Per svolgere le sue attività, il Comitato dovrebbe avere un regolamento interno. Ino. Di norma elegge il suo Presidente, che è anche incaricato di garantire la gestione democratica delle assemblee. Il Comitato formula proposte ed esprime parere al Consiglio d’Istituto e al Collegio Docenti, in particolare per quello che riguarda le attività previste dal D.P.R. 567/96. È necessario che le proposte di progetti e attività siano presentati con il relativo piano di spesa e di utilizzo degli spazi della scuola. Per seguire quelle attività, inoltre, il Comitato esprime dei gruppi di gestione, coordinati da studenti maggiorenni che

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si rapportano con gli altri organi della scuola e cura la realizzazione dei progetti. I risultati di queste iniziative devono essere verificati e sia il Consiglio di Istituto che il Collegio Docenti possono valutarli. Il Comitato Studentesco ha a disposizione le somme stanziate (all’interno dei fondi dello stesso d.p.r. 567/96) in accordo col Consiglio di Istituto ed eventualmente raccolte con attività di autofinanziamento. Il Comitato Studentesco deve riunirsi regolarmente. Il suo compito è molto importante, perché gestisce i fondi per le attività studentesche e garantisce una partecipazione democratica degli studenti alla gestione diretta degli istituti. Il Comitato studentesco nomina gli studenti che fanno parte dell’organo di garanzia interno.

Rappresentanti di Istituto

I componenti del Consiglio di IstitutoIn ogni scuola superiore è costituito un Consiglio d’Istituto (C.d.I.) formato da:- 8 rappresentanti dei docenti- 4 rappresentanti dei genitori- 4 rappresentanti degli studenti- 2 rappresentanti del personale A.t.a.- il dirigente scolastico o presideNelle scuole con un numero di studenti inferiore a 500, è composto da 6 docenti, 3 genitori, 3 studenti, 1 rappresentante A.t.a.Tutti questi membri, eccetto il dirigente scolastico, sono eletti democraticamente dalle rispettive componenti. Il voto è personale, libero e segreto. La rappresentanza degli studenti si rinnova ogni anno, le altre ogni 3 anni. Quando i membri del CdI perdono i requisiti necessari (ad es., uno studente che si diploma, un insegnante entrato in pensione o trasferito in altra scuola, un genitore con figlio che si è diplomato) vengono sostituiti dal primo dei non eletti all’interno della lista con cui si erano candidati.

Le elezioni dei rappresentanti degli studentiOgni anno tutti gli studenti partecipano all’elezione dei loro rappresentanti nei C.d.I. con diritto di voto attivo e passivo: possono cioè votare, ma anche candidarsi e farsi eleggere. Queste modalità

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valgono anche per l’elezione dei rappresentanti nella Consulta Provinciale, e le due cariche sono cumulabili.Le elezioni si svolgono presentando liste contrapposte, composte da un numero di studenti non superiore al doppio dei rappresentanti da eleggere (quindi, massimo 8 per il C.d.I., massimo 4 per la Consulta). Le liste possono essere composte anche da un solo nominativo. All’interno della lista compaiono, in ordine, i candidati, di cui vengono indicati i dati (nome, cognome, luogo e data di nascita, ecc.). Ogni lista deve essere presentata (cioè sottoscritta) da 20 studenti. È vietato sottoscrivere o candidarsi in più di una lista. Ogni lista è contraddistinta da un numero romano, che indica l’ordine in cui sono state presentate le liste alle segreterie, ma deve anche contenere un motto che distingua la lista.

alla segreteria dal 20° giorno e non oltre il 15° giorno antecedente

dal dirigente scolastico annualmente dal Ministero della Pubblica Istruzione. Ogni dirigente scolastico nomina una commissione elettorale per l’istituto. È composta da 5 membri: 2 insegnanti, 1 genitore, 1 studente 1 membro del personale A.t.a. ed è presieduta da un membro eletto dai componenti. Dura in carica due anni. La commissione elettorale

valide, cioè che il numero dei sottoscrittori

siano giusti e autentiche. C’è comunque un tempo ulteriore per regolarizzare le liste e presentarle, anche se dopo averle consegnate ci fossero delle irregolarità. Ai candidati è consentito presentare sé stessi e il proprio programma sia mediante documenti e volantini che durante lo svolgimento di una Assemblea d’Istituto. Questa campagna elettorale può svolgersi solo dal 18° al 2° giorno antecedente la data delle elezioni. In ogni istituto viene costituito obbligatoriamente un seggio per le votazioni, ed eventualmente ne vengono costituiti altri, nelle proporzioni di uno ogni 300 alunni. Il seggio è composto da un presidente e due scrutatori, scelti tra docenti, personale A.t.a. e studenti, in modo da garantire la rappresentanza di tutte le componenti. Dei seggi non possono far parte i candidati. Ciascuna lista nomina un proprio rappresentante di lista per ogni seggio,

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che può assistere (e controllare) tutte le operazioni di scrutinio dei voti e segnalare eventuali irregolarità. Le operazioni di voto e scrutinio devono essere accompagnate dalla stesura del verbale. Il giorno delle elezioni si vota su schede elettorali su cui sono stampati i nomi dei candidati (in ordine) sotto il motto e il nome delle liste a cui appartengono. Si può votare una sola lista, e al suo interno esprimere preferenze per massimo due candidati al C.d.I. o per un candidato solo alla Consulta. Alcune indicazioni sullo scrutinio dei voti:- se sulla scheda sono segnate preferenze per candidati di una lista diversa dalla lista prescelta, è valido solo il voto di lista; - se sulla scheda sono segnate solo le preferenze, senza indicazione di una lista, il voto espresso vale sia per i candidati sia per la lista a cui appartengono; - se sono segnate più preferenze di quelle possibili, si annullano le preferenze in eccesso. Le schede senza indicazione di preferenze tra i candidati, sono valide per l’attribuzione dei voti alla lista. La regola generale è che il presidente del seggio deve interpretare la volontà dell’elettore e deve annullare le schede solo quando non è effettivamente possibile determinare l’orientamento di quella scheda (ad es. voti a più liste, voti a più candidati di liste diverse) oppure quando la scheda è contrassegnata in modo da far riconoscere l’identità dell’elettore. Il metodo con cui si calcolano i risultati delle elezioni studentesche è il proporzionale d’Hondt. Questo sistema prevede che si dividano, con divisioni successive, i voti totali delle liste. Si divide il totale dei voti per 1, per 2, per 3, per 4 e si assegnano i seggi in base ai quozienti più alti. Le liste che ottengono i quattro quozienti più alti ottengono

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i rappresentanti. Lo stesso vale per la Consulta Provinciale, con la differenza che si eseguono solo due divisioni perché si eleggono solo due rappresentanti.Per maggiore chiarezza cerca ‘Metodo d’Hondt’ su www.wikipedia.org Gli eletti devono essere proclamati entro 48 ore e devono essere noti anche il numero di voti validi, i voti ottenuti da ciascuna lista e le preferenze ottenute da ciascun candidato. Qualora vi fossero delle irregolarità (ad es., schede contestate o ingiustamente annullate), i rappresentanti di lista o i candidati che ne hanno interesse possono fare ricorso alla commissione elettorale, entro 5 giorni dalla proclamazione degli eletti. I ricorsi vengono decisi egualmente entro 5 giorni dalla proclamazione degli eletti. Anche i candidati e irappresentanti di lista possono vedere i verbali dei seggi! Le riunioni del Consiglio di IstitutoLa prima riunione del Consiglio di Istituto è convocata dal Dirigente scolastico ed avviene entro 20 giorni dalla proclamazione degli eletti. Al suo interno, il C.d.I. elegge a maggioranza il Presidente, che deveessere necessariamente uno dei genitori. Il Presidente convoca e dirige le sedute del C.d.I.. Tuttavia, ognuno dei membri del C.d.I. può proporre un argomento da mettere all’ordine del giorno della sedutasuccessiva. L’o.d.g. deve sempre essere incluso nell’avviso della convocazione, che deve arrivare con un preavviso stabilito dal regolamento di istituto (di norma sono 5 giorni). È comunque possibile, in casi di necessità urgente, convocare il Consiglio di Istituto d’urgenza, con preavviso ridotto. Il C.d.I. può essere convocato anche su richiesta della maggioranza dei suoi membri.Le sedute del C.d.I. si svolgono in orario non coincidente con l’orario delle lezioni. Il Consiglio d’Istituto delibera (cioè prende decisioni) solo se è presente il numero legale, cioè la maggioranza dei suoi componenti: su 19 membri ne devono essere presenti almeno 10 perché quella seduta sia valida. In caso di parità, il voto del dirigente scolastico vale doppio. Una volta che ci si è assicurati che sia presente il numero legale, durante le sedute si procede a trattare gli argomenti all’ordine del giorno. Il primo punto riguarda sempre la lettura e l’approvazione del verbale della seduta precedente. Tutti gli atti e le cronache delle sedute dei C.d.I. devono infatti rimanere depositati presso la scuola

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e sono consultabili da chiunque lo richieda. Dovrebbero addirittura essere esposti nei locali della scuola, affissi in un apposito albo, ma questo avviene raramente. Il verbale è curato dal Segretario, che viene nominato dal Presidente all’interno del C.d.I.. Le sedute del C.d.I. sono pubbliche e possono assistere studenti, genitori e personale naturalmente senza diritto di parola o di voto.

La Giunta EsecutivaIl Consiglio di Istituto elegge al suo interno una giunta esecutiva, composta da un docente, un rappresentante del personale A.T.A., uno studente, un genitore. Della giunta fanno inoltre parte di diritto ildirigente scolastico e il responsabile amministrativo-finanziario dell’istituto, che è anche incaricato del verbale. I componenti sono eletti con voto di tutto il consiglio: gli studenti votano quindi non soloquale studente, ma anche quale docente, quale genitore, quale A.T.A. entrerà nella Giunta. Per poter essere eletto nella giunta, occorre che lo studente sia però maggiorenne. La giunta esecutiva ha il compito di preparare il bilancio preventivo e il conto consuntivo (vedi sotto) e in generale i lavori del C.d.I. si deve quindi riunire prima di ogni seduta del C.d.I..

Il ruolo del Consiglio di IstitutoIl Consiglio di Istituto detta gli indirizzi generali di gestione della scuola. Vota ogni anno il bilancio preventivo e poi il conto consuntivo. Inoltre il Consiglio di Istituto approva il P.O.F. (il Piano dell’offerta formativa), cioè l’elenco dei progetti e delle attività organizzate dalla scuola in un anno scolastico. Il C.d.I. approva e decide quale budget assegnare ai progetti e alle attività previste dal d.p.r. 567/96 e presentate dal Comitato Studentesco.Il C.d.I. adotta il regolamento d’istituto, decide sul calendario dell’anno scolastico, sull’orario di lezione, sull’acquisto di attrezzature e materiali didattici, sulle gite e le visite di istruzione, sui criteri riguardo ai corsi di sostegno e di recupero. Il C.d.I., inoltre, individua i criteri per la formazione delle classi (ed anche per eventuali sdoppiamenti/accorpamenti) e sull’assegnazione delle classi ai docenti; esprime inoltre il proprio parere sull’andamento generale, sia didattico che amministrativo, dell’istituto.

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Il Bilancio Nonostante l’attività delle scuole sia regolate sulla base dell’anno scolastico (settembre-giugno), il bilancio e la contabilità sono calcolati sulla base dell’anno solare (gennaio-dicembre). Bilancio Preventivo: è uno schema di previsione delle entrate e delle spese per l’intero anno. Deve essere approvata dal C.d.I. entro il 15 dicembre dell’anno precedente: il bilancio preventivo del 2008 deve essere approvato entro il 15/12/2007. È anche chiamato Programma Annuale, ed è possibile fargli delle integrazioni con le spese/entrate che eventualmente possono avvenire nel corso dell’anno. Anche le integrazioni devono essere votate dal C.d.I.. Conto Consuntivo: è il bilancio che registra tutte le spese e le entrate che sono realmente avvenute nel corso dell’anno in questione. Deve essere approvato dal C.d.I. entro il 30 aprile dell’anno successivo: il conto consuntivo per l’anno 2007 dovrà essere votato entro il 30/4/2008.

I compiti dei rappresentantiNon esistono norme che regolano quello che i rappresentanti di Istituto devono fare. La buona volontà e l’impegno dei rappresentanti sono quello che permettono agli studenti di vivere attivamente la scuola e di partecipare alle scelte: si tratta quindi di un lavoro importante! I rappresentanti devono gestire la comunicazione tra il Consiglio di Istituto (e il dirigente scolastico) e gli studenti, ma soprattutto devonoportare la voce e i problemi degli studenti all’attenzione del C.d.I., per risolverli. È molto importante che i rappresentanti consultino gli altri organi, come il Comitato Studentesco, per prendere decisioni e esprimere pareri condivisi con tutti gli studenti o con una loro rappresentanza più ampia. Anche le assemblee di istituto sono momenti da usare per raccogliere idee e confrontarsi sulle cose da fare. Le assemblee devono essere convocate con frequenza, usando tutto il tempo a disposizione, ed organizzarle in modo da poter garantire la massima partecipazione e il confronto. Una gestione ordinata delle assemblee permette a tutti gli studenti di partecipare e garantisce anche di tenere dei buoni rapporti col corpo docente e il preside.

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Consulte Provinciali degli Studenti (CPS)(dpr 567/96 e successive modifiche, art. 6)

Le elezioni dei rappresentanti di ConsultaOgni Consulta Provinciale degli Studenti (CPS) è composta da due rappresentanti per ciascun istituto, eletti con le stesse modalità dell’elezione dei rappresentanti degli studenti nei Consigli d’Istituto.L’elezione dei rappresentanti di Consulta deve avvenire ogni anno entro il 31 ottobre. La Conferenza nazionale dei Presidenti di Consulta e la Rete degli Studenti ha richiesto e ottenuto nel dicembre 2007 che il mandato dei rappresentanti alla consulta fosse portato a due anni per garantire

continuità al lavoro svolto. Gli eletti che, ad esempio, trovandosi all’ultimo anno e diplomandosi non potranno più rimanere nella Consulta vengono sostituiti dai primi dei non eletti nelle rispettive liste e,

soltanto in caso di esaurimentodelle liste si procede a nuove elezioni.

La prima riunione della ConsultaUna volta eletti i rappresentanti di ogni scuola all’interno della CPS, e comunque entro 15 giorni dal completamento delle elezioni, gli Uffici Scolastici provinciali devono convocare la prima seduta dellaCPS. Nella prima riunione plenaria è presente il Presidente uscente della Cps, anche se non rieletto o non presente nella Cps neo-eletta. Nella prima riunione si elegge il Presidente della Consulta, e gli eventuali altri organi elettivi, come da regolamento. Ai candidati presidenti è consentito fare una presentazione del proprio programma di lavoro. Dopo l’elezione del Presidente, si procede a eleggere gli altri organi e a nominare le commissioni.

Il funzionamento La Consulta può decidere di riunirsi in commissioni tematiche e/o territoriali, ognuna delle quali porta avanti il lavoro in un ambito specifico. Sono più flessibili (perché più informali) e possono riunirsi con più frequenza e in luoghi diversi rispetto alla plenaria. Le commissioni territoriali sono particolarmente utilizzate nelle Cps delle grandi province o in quelle province dove le differenze sul territorio

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rendono necessari diversi tipi di interventi. Le commissioni tematiche intervengono in modo specifico sul loro ambito di lavoro. Tutte le commissioni devono riferire all’assemblea plenaria ed eventualmente sottoporre il loro lavoro al voto dell’intera Cps. Alcune procedure possono differire da Consulta a Consulta e sono spiegate all’interno del regolamento interno. Ogni consulta è obbligata ad avere un suo regolamento. Se la vostra consulta è sprovvista di regolamento, occorre assolutamente approvarne uno prima di cominciare i lavori dell’anno scolastico. Un organo democratico, come la Cps dovrebbe essere, non può funzionare senza regole! Per le Consulte che già hanno un regolamento, ma che presenta problemi di funzionamento o semplicemente è un po’ datato, è sempre possibile modificare il regolamento, attraverso una commissione specifica o un gruppo di lavoro.La CPS si deve riunire con regolarità sulla base di un ordine del giorno. L’ordine del giorno deve contenere tutti gli argomenti da trattare in quella seduta e deve essere inviato insieme alla convocazione della plenaria. L’odg serve a dare modo a tutti i rappresentanti di farsi un’opinione sui punti che verranno trattati ed èimportante che sia comunicato con anticipo per permettere ai membri della Consulta di elaborare delle proposte.

Le risorse della ConsultaLe CPS dispongono di una sede attrezzata, messa a loro disposizione dagli Uffici Scolastici Provinciali. Le CPS inoltre hanno a disposizione delle risorse utilizzabili per le iniziative e i progetti. Questo fondo è costituito da una quota pari a non meno del 7% dei finanziamenti provinciali destinati alle scuole per le attività previste dal dpr 567/96. L’entità di questi finanziamenti è proporzionale alla popolazione studentesca, cioè al numero di studenti delle superiori presenti in quella provincia. Gli Uffici Scolastici Provinciali designano al loro interno un docente referente, incaricato di seguire e supportare il lavoro del Presidente e della CPS.Il ruolo della ConsultaIl compito principale delle CPS è quello di mettere in rete gli studenti e le scuole della provincia, soprattutto realizzando progetti ed iniziative. Ma la Consulta deve anche essere una voce autorevole degli studenti(è il più alto organo di rappresentanza studentesca!) e rapportarsi con gli Uffici Scolastici Provinciali e gli Enti Locali, soprattutto le

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Province, formulando proposte e pareri. In particolare, la CPS può avere un ruolo incisivo sull’edilizia scolastica, che è di competenza della Provincia. È importante inoltre, che le Cps si integrino con i loro territori collaborando con gli Enti locali, le associazioni e le organizzazioni presenti nella loro realtà, per costruire iniziative e progetti che coinvolgano il maggior numero di studenti possibile.

Giornata dell’Arte e della Creatività StudentescaLe Cps promuovono e organizzano annualmente la Giornata dell’Arte e della Creatività Studentesca, come previsto dal d.p.r. 567/96.Le iniziative di questa giornata sono organizzate coi fondi della Cps e devono avere come obiettivo quello di dare spazio alle forme di arte e di creatività che gli studenti, in varie forme, possono esprimere. Si tratta di organizzare concerti, mostre, iniziative, spettacoli, eventi che diano visibilità alle capacità degli studenti, rendendoli protagonisti. La Giornata dell’Arte, se realizzata bene, diventa uno strumento importante per dimostrare che gli studenti hanno grandi qualità da esprimere: una scuola che riesce a impostare i propri ritmi di insegnamento e apprendimento mettendo al centro la creatività e l’originalità degli studenti ottiene risultati di gran lunga migliori. La Giornata dell’Arte sulla base del D.P.R. 156/99, è da considerarsi attività scolastica a tutti gli effetti e gli studenti devono essere incoraggiati ed agevolati a parteciparvi.

Organo di Garanzia ProvincialePresso l’Ufficio Scolastico Provinciale si costituisce un Organo di Garanzia, che è composto da:- due studenti designati dalla CPS- tre docenti designati dal Consiglio scolastico Provinciale- un genitore designato dal Consiglio scolastico Provincialee presieduto da “una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell’Amministrazione scolastica periferica”. (Statuto delle Studentesse e degli Studenti, art 5, comma 4). L’organo di garanzia provinciale esprime un parere vincolante al dirigente dell’USP, che decide in via definitiva. I reclami possono essere proposti dagli studenti o da chiunque vi abbia interesse, e devono riguardare violazioni dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse o ai regolamenti interni degli istituti.

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Parte 3 – Come far vivere la scuola

Edilizia scolasticaNelle nostre scuole spesso guardare il soffitto non è distrarsi, ma stare ben attenti: stare attenti che non ci caschi sulla testa! Il nostro paese vive una situazione disastrosa rispetto all’edilizia scolastica : in alcune aree (al nord come al sud) una scuola su cinque non ha i regolari certificati di agibilità e spesso manca la più elementare strumentazione didattica (cucine per alberghieri, laboratori di chimica per scientifici,ecc..). Inoltre spesso non vengono rispettate le regole più elementari previste dalla legge per la sicurezza sui luoghi di lavoro (legge 626) e tutto quello che non và viene sospeso o rimandato a data da destinarsi il più lontano possibile …

Come faccio a sapere se la mia scuola è agibile? Ogni scuola deve essere dotata di un certificato d’usabilità (equivalente all’abitabilità) e di agibilità rilasciato dal Comune dopo la costruzione (tale certificato deve essere rinnovato in caso di lavori di ampliamento, consolidamento di struttura o rifacimento parziale), deve essere inoltre presente un Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco. Se non siete certi che la vostra scuola sia in regola chiedete al Preside di prendere

visione di tali certificati.Come possiamo muoverci se notiamo delle infrazioni?

Normalmente sono i Presidi a dover segnalare l’urgenza di intervenire sulle singole scuole alla provincia che

dispone di fondi per la manutenzione ordinaria ed è responsabile dei fondi stanziati dalle

regioni per interventi straordinari. Ma se il vostro preside tarda a segnalare non sareste i primi a dover segnalare direttamente alla provincia il vostro disagio e a chiedere un incontro con l’assessore competente. Non dimenticatevi di cercare la collaborazione della consulta

provinciale che dovrebbe avere attivato un “osservatorio

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permanente sullo stato dell’edilizia scolastica” e che può aiutarvi a capire come mai non vengono assegnati fondi al progetto di messa a norma della vostra scuola.

Viaggi d’ istruzioneSicuramente uno dei ricordi più intensi della vostra classe sarà la gita ed è giusto che oltre a pagarcela noi studenti possiamo anche scegliere come strutturarla e dove andare.I viaggi d’istruzione sono parte integrante del P.O.F. e pertanto non possono negarvi il viaggio come non possono arbitrariamente sospendere un laboratorio o una materia, tenetelo bene a mente quando vi minacciano della seria “se non entrate non andate in gita!” (tanto più che il comportamento e la manifestazione di un pensiero non può incidere sulla rendita scolastica o essere valutato o punito come dallo statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse).Ogni collegio dei docenti predispone in genere una commissione viaggi che delibera e organizza in merito ai viaggi d’istruzione: una buona pratica può essere chiedere che siano presenti in essa anche rappresentanti degli studenti che vigilino sulla correttezza dell’operato e rendano partecipi nelle scelte gli studenti. Ricordate che spesso le agenzie di viaggi predispongono delle gratuità ogni certo numero di partecipanti e questo può aiutare a far calare il costo complessivo del viaggio o, previo accordo della classe, ad aiutare qualche compagno veramente in difficoltà ad usufruire di un suo diritto.

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Le Assemblee

Assemblee d’ istituto

“Gli studenti della scuola secondaria superiore (…) hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola. (…)” (Art. 12, Decreto Legislativo n° 297/1994)

“La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l’esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.”(Statuto dei Diritti delle Studentesse e degli Studenti, d.p.r. 249/98)

Le assemblee d’istituto sono un momento centrale nella vita degli studenti all’interno delle scuole. Saper usare bene le assemblee di cui abbiamo diritto vuol dire riuscire a far partecipare davvero gli studentialla gestione della loro scuola, farli interessare all’attualità, alla politica e farli impegnare più concretamente. Portare la vita reale all’interno delle scuole, invitando esperti esterni alle nostre assemblee, impostandole sul dialogo, sul confronto, sull’approfondimento è il primo passo per abbattere quell’indifferenza che tanti studenti sembrano dimostrare verso l’impegno, la politica, la vita.Durante l’anno scolastico si possono svolgere al massimo 8 assemblee di Istituto, una al mese (eccetto il primo e l’ultimo mese di lezione), della durata massima di una giornata scolastica. Per un massimo di 4 assemblee all’anno è consentita la partecipazione di esperti esterni, indicati dagli studenti insieme all’o.d.g. dell’assemblea. Gli esterni devono essere approvati con il voto del C.d.I.. È possibile inoltre convocare altre assemblee al di fuori dell’orario di lezione.L’assemblea d’istituto può essere convocata autonomamente su richiesta (ad es., raccolta dellefirme) della maggioranza dei rappresentanti di classe o dal 10% degli studenti dell’istituto. Di norma sono i rappresentanti d’istituto a occuparsene ma il Comitato Studentesco può offrire un percorso più partecipato e continuo nella organizzazione delle assemblee.Inoltre il preside deve preventivamente autorizzare la data di

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convocazione e l’ordine del giorno, ma se presentate tutto in regola ed entro i tempi stabiliti, non può rifiutarsi di convocarla!Le assemblee di istituto rientrano di diritto tra i giorni di lezione (ogni scuola è obbligata a fare almeno 200 giorni di lezione in un anno scolastico) e quindi le ore di assemblea non devono assolutamenteessere recuperate! Anche le assemblee d’istituto devono avere un loro regolamento, per regolarne il funzionamento. Il preside ha facoltà di interrompere lo svolgimento dell’assemblea se viene violato il regolamento o se è impossibile svolgerla in modo ordinato. È buona norma concordare con il preside e/o il Consiglio di Istituto lemodalità di svolgimento delle assemblee. Ad esempio, se c’è un numero elevato di alunni è possibile svolgere l’assemblea per classi parallele. Tenete sempre presente che su richiesta degli studenti, le ore delle assemblee possono essere usate per attività di ricerca, seminari o lavori di gruppo. Le assemblee sono essenzialmente incentrate sulla discussione e sul confronto tra gli studenti, eventualmente aiutati dalle esperienze e dalle competenze degli esterni. Le assemblee sono anche il luogo in cui i rappresentanti di Istituto comunicano agli studenti le scelte della scuola e in cui raccolgono le proposte degli studenti stessi.È possibile accorpare le ore disponibili per due o più assemblee, ed organizzare il monteore: più giorni consecutivi di assemblea, in cui organizzare progetti, attività, corsi autogestiti, interventi di esterni.La possibilità di concentrare alcune assemblee in un preciso periodo deve essere consentita dal regolamento di istituto. Questa scelta si rileva molto produttiva, perché concentra il dibattito in un periodo preciso e riesce anche a dare dei risultati in termini di interesse e impegno degli studenti. Servono però grande capacità diorganizzazione e delle buone idee. Tenete conto che anche cose banali come la distribuzione degli studenti su più sedi distanti tra loro può influire in modo pesante sull’organizzazione del monteore.

Occupazioni e autogestioniUna riflessione a parte meritano l’autogestione e l’occupazione, da sempre al centro delle proteste degli studenti. Esse sono entrambe attività di protesta non del tutto legali, ma differiscono nei tempi e

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nelle modalità. L’occupazione di una scuola presuppone che alcuni studenti occupino fisicamente l’edificio scolastico, ad esempio chiudendo le porte ed impedendo a docenti e personale di entrarvi. Come ogni forma di protesta, può avere delle conseguenze sugli studenti che la promuovono, in particolare perché durante un’occupazione viene interrotto il pubblico servizio; inoltre nel contesto di scuole occupate giorno e notte è molto probabile che vengano arrecati danni alle strutture e alle attrezzature, i cui costi devono naturalmente essere ripagati. Capita anche che le scuole occupate vengano controllate da polizia, carabinieri o digos, e spesso anchesgomberate. L’occupazione è una forma di protesta usata per questioni che riguardano i rapporti all’interno della singola scuola, quando gli studenti vengono esclusi dalla partecipazione, quando il preside non ascolta gli studenti, ecc..L’autogestione assume una forma diversa dall’occupazione perché blocca la normale attività didattica e le sostituisce l’attività libera autoorganizzata dagli studenti (appunto, autogestita). Generalmente l’autogestione viene in un qualche modo concordata dagli studenti con il preside o il C.d.I., magari come mediazione rispetto a una annunciata occupazione. E soprattutto l’autogestione è un momento di discussione, di auto-formazione e di confronto tra gli studenti, che possono ad esempio discutere di provvedimenti che non condividono o questioni che vanno al di là dei problemi del singolo istituto.È molto importante che le decisioni di intraprendere un’occupazione o un’autogestione siano condivise con tutti gli studenti, con delle votazioni democratiche.

Il regolamento d’ istitutoOgni scuola deve essere dotata di un proprio regolamento interno che, nel rispetto delle norme vigenti, ne organizza gli aspetti pratici, ma soprattutto garantisce l’applicazione dei diritti di chi vive la scuola tutti i giorni. È nel regolamento di istituto che trovano spazio le regole che organizzano la partecipazione democratica degli studenti e degli altri soggetti alla vita della scuola.È il Consiglio di Istituto che approva il regolamento di istituto. Esso deve obbligatoriamente stabilire le modalità di utilizzo della biblioteca e delle attrezzature, sulla vigilanza degli alunni durante la loro

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permanenza a scuola (ingresso ed uscita compresi) e sulla partecipazione degli esterni alle sedute del C.d.I..Inoltre, lo Statuto stabilisce che la scuola deve garantire, tramite il proprio regolamento interno, il diritto degli studenti a riunirsi in assemblea (di classe, di corso, di istituto); deve inoltre garantire e disciplinare il diritto di associazione degli studenti all’interno della scuola, compresi il diritto di studenti singoli ed associati a fare attività all’interno della scuola e la possibilità per studenti e associazioni di utilizzare i locali dell’istituto.La stesura del regolamento d’istituto o il cambiamento di una qualche sua parte è sicuramente una di quelle decisioni su cui potete e dovete chiedere di essere consultati. E dovete sfruttare questo diritto che ci viene dato dallo Statuto non solo per esprimervi dopo una modifica, ma soprattutto per chiedere di poter partecipare alle decisioni su quelle modifiche.Il regolamento d’istituto deve essere pubblico, ed affisso in una bacheca all’interno dell’istituto.

Come presentare un progetto proposto dagli studenti?Il Decreto del Presidente della Repubblica n° 567 del 1996, è un decreto molto importante per noi studenti. Esso ha permesso la realizzazione e ha stanziato fondi per tutte quelle attività che possono essere svolte nelle scuole oltre l’orario di lezione. Il d.p.r. le divide in due: iniziative complementari e attività integrative.Le iniziative complementari, che appartengono agli obiettivi formativi delle scuole e che quindi rientrano a pieno titolo nel POF (Piano dell’offerta formativa), possono essere tenute in considerazione dai Consigli di Classe per valutare gli studenti che vi sono coinvolti. Sono più legate al programma didattico, completandolo.Le attività integrative, invece, offrono la possibilità per gli studenti, in

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orario extra-curriculare (quindi fuori dall’orario di lezione) di arricchire il loro bagaglio di esperienze. Tra queste rientrano tutte quelle attivitàpomeridiane promosse dalle scuole o dagli studenti, come corsi supplementari, corsi di teatro, corsi di pittura, musica, ecc. Forse però sottovalutiamo gli strumenti che il Dpr ci fornisce:Infatti non tutti sanno che i progetti possono essere presentati anche dagli studenti!Le associazioni studentesche costituite, o un gruppo di almeno 20 studenti della scuola, e naturalmente il comitato studentesco, possono elaborare un progetto scegliendo così da soli gli argomenti da trattare.E’ importante dire che i progetti devono contenere:1- Gli obiettivi2- I destinatari3- I giorni e l’orario di realizzazione4- Eventuali costi di gestionePer essere realizzati i progetti devono essere presentati possibilmente entro Gennaio e devono ricevere l’approvazione del Consiglio d’Istituto. Le attività complementari devono passare anche per il Collegio Docenti. I progetti possono essere gestiti non direttamente dalla scuola ma anche convenzionandosi con altri enti o associazioni studentesche. Queste attività si svolgono nei locali della scuola, in orari non coincidenti con quelli delle lezioni.

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Esempio di PROGETTO:

Titolo LA CITTA’ DELLA SPERANZA

Descrizione: Spettacolo teatrale degli studenti sul tema della legalità.

Obiettivi : - Sensibilizzare gli studenti sul tema della legalità- Acquisire conoscenze e tecniche per la stesura di copioni teatrali- Acquisire conoscenze di base sulla recitazione e la messa in scena di testi- Socializzazione

Destinatari: Tutti gli studenti interessati delle classi del triennio.

Modalità di svolgimento: Per la sua realizzazione, il progetto necessita n. 40 ore di preparazione, cosìdistribuite: n. 8 ore per la stesura del copione; n. 32 ore di prove.Si chiede la disponibilità della palestra della scuola in orario extra-scolastico per due giorni alla settimana (preferibilmente martedì e giovedì) dalle 15:30 alle 17:30 dal 15 Gennaio al 23 Aprile 2008.

Costi: Si chiede l’acquisto del materiale per l’allestimento della scenografia: n. 4 pannelli in compensato 2x4; n. 6 barattoli vernice acrilica (Rosso, Blu, Nero, Bianco, Verde, Giallo): n. 2 teli neri 3x6.Alleghiamo n.3 diverse proposte di preventivo.

Chiediamo la disponibilità del Prof. Rossi, docente di storia del teatro all’Università degli Studi di Timboctou per la consulenza alla stesura del copione per n.8 ore dal 15/01 al 31/01/2008.Chiediamo la disponibilità dell’Aula Magna in orario scolastico per la rappresentazione finale dello spettacolo, in data da definirsi in accordo col consiglio d’istituto e il collegio docenti.

Comitato d’istituto della Rete degli Studenti Medi Comitato Studentesco (Liceo Scientifico Roccacannuccia di Timboctou)

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Chi deve presentare il progetto?Il comitato studentesco (costituito da tutti i rappresentanti di classe) può proporre sulla base dell’articolo 4 comma 7 il progetto aula autogestita a cui destinare anche parte delle risorse del D.P.R. 567 che solo il comitato studentesco può decidere come spendere e a quali attività, progetti o spese destinare (dpr 567 articolo 4). Questo però non è l’unico modo per ottenere un’aula interamente autogestita, infatti le associazioni studentesche oppure i gruppi nelle scuole istituiti come gruppi non formali, possono chiedere direttamente o attraverso i rappresentanti di istituto sempre attraverso presentazione di un progetto o di una lettera scritta l’attuazione di una aula autogestita nelle scuole con un numero minimo di venti firme di iscritti.

Quale itinerario bisogna far fare al progetto?

Una volta fatta l’assemblea di comitato e stilato un progetto definitivo i rappresentanti di istituto devono fare mettere all’odg (ordine del giorno) del consiglio di istituto la discussione di questo progetto, che deve essere poi soggetto ad approvazione del consiglio stesso.

Se i presidi, fanno problemi sulla regolamentazione e l’utilizzo dell’aula?Basta modificare il regolamento interno di istituto e prevedere una serie di articoli specifici sull’utilizzo di tale locale, o comunque più in generale sull’utilizzo di tutti i locali scolastici dopo la frequenza delle lezioni (il regolamento di istituto si modifica ogni anno e la sua approvazione passa per il consiglio di istituto).

Se non ci sono altre aule oltre a quelle per fare lezione?

La scuola deve comunque garantire la possibilità di incontrarsi dopo la frequenza delle lezioni, mettendo a disposizione una delle aule usate per l’orario curriculare, ossia deve assicurare il diritto di associazione come anche lo stesso dpr 249/98 prevede.

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Ma queste iniziative, chi le paga?Il d.p.r. 567 prevede che queste iniziative vengano anche tramite un fondo apposito, stanziato dal Ministero dell’Istruzione.

proporzionale al numero effettivo di studenti. Di queste risorse complessive, una quota non inferiore al 7%, viene destinata alla Consulta Provinciale degli Studenti, mentre il resto è distribuito alle diverse scuole.Questo fondo serve per realizzare i progetti, coprendo tutti i costi che derivano dalla gestione delle attività complementari e integrative, compresi i rimborsi spese per i partecipanti alle iniziative. Oltre al fondo statale, anche le amministrazioni locali (Regioni, Province,

voto del Comitato Studentesco.

convenzioni, tramite fondi ordinari dell’istituto, tramite contributi volontari delle famiglie indirizzati a quella precisa attività.

Facciamoci spazio: l’auletta autogestita!L’aula autogestita è un locale presente all’interno delle scuole, le cui attività sono totalmente pensate, progettate, programmate e messe in atto dagli studenti. Uno spazio in cui potete aprire la vostra

scuola al protagonismo degli studenti anche oltre l’orario di lezione. L’articolo 1 comma 2 del decreto del Presidente della repubblica

567 prevede che l’istituzione scolastica aprendosi alla progettualità studentesca, alle associazioni

studentesche e a quelle dei genitori, ponga in essere tutto ciò che è nelle proprie facoltà

per la realizzazione di attività integrative e non, avendo come principio

fondamentale quello di ripartire dalla partecipazione attiva

di tutte le componenti scolastiche.

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Come si scrive un progetto per l’aula autogestitaNel progetto devono essere presenti necessariamente i seguenti punti:

• Premessa• Il problema e il soggetto di riferimento• Indicatori di realizzazione (cosa si svolge, come , quando,

dove)• Finalità ed obiettivi generali• Forme di riflessione in corso d’opera, forme di riproducibilità e

replicabilità• Comunicazione e diffusione dei risultati• Bilancio preventivo• Sedi attrezzature e forniture necessarie

E’ sempre importante rifarsi ai riferimenti normativi (dpr 567, etc.) visto che la loro esistenza formale (cioè su per legge su carta), non solo ci aiutano nell’affermazione di un diritto in maniera sostanziale (cioè nei fati, nella realtà), ma spesso sono anche una garanzia in più per “convincere” tutti quei presidi e docenti scettici a riconoscere i nostri diritti.

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Parte 4 – Il 5 in condotta, come difenderci?

Consigli pratici per la vita di tutti i giorni• Quando ti viene data una sanzione disciplinare, verifica subito

che risponda ai criteri dello• statuto: solo in pochi gravissimi casi può comportare

l’allontanamento dalla scuola per più• di 15 giorni e, quindi, l’insufficienza nel voto finale. Rivolgiti

per dubbi e informazioni allo• sportello legale della Rete.• Verifica sempre nella tua scuola l’esistenza degli organi di

garanzia, se non ci sono, rivolgiti• ai tuoi rappresentanti.• Le punizioni collettive (es: “metto il 5 a tutti!”) sono SEMPRE

illegittime, perché la• responsabilità del comportamento è sempre personale.• Tutte le insufficienze in condotta date prima del 19 gennaio

2008 sono NON legittime.• Le sanzioni e il voto in condotta non sono dati MAI su un

singolo episodio e non possono• essere dati da UN solo docente (anche se fosse il dirigente

scolastico). Deve sempre essere• una decisione del consiglio di classe o di istituto.

Cos’è cambiato veramente?Il voto in condotta è espresso in decimi, come tutti gli altri.La definizione di quali ambiti vengono valutati è molto imprecisa e vaga. Si va dal “grado di consapevolezza raggiunto” alla valutazione delle attività previste nelle ore di “cittadinanza e costituzione”. Un guazzabuglio che porta in questo campo sia questioni legate al comportamento sia questioni legate alla didattica. Salvo poi rimarcare il fatto che vale la distinzione prevista nello statuto degli studenti tra la valutazione del profitto e quella del comportamento.Il decreto non chiarisce come, ma la risposta dovrebbe influire sulla valutazione del profitto. Il voto in condotta, si limita a dire il decreto, “concorre alla valutazione complessiva dello studente”, insieme ai voti nelle varie discipline. Non si dice però che il voto farà media con gli altri. Sono stati rimossi alcuni pericolosi passaggi che erano presenti nelle

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precedenti versioni del decreto, tra i quali quello che indicava che il voto in condotta era “determinante” nell’attribuzione del credito

esempio quando la media è incerta porterà a decidere l’arrotondamento verso il basso o verso l’alto, e quindi anche all’attribuzione del credito

ATTENZIONE!!! Il voto in condotta incide sulla valutazione, ma NON fa media, non può per tanto essere utilizzato per comporre la media matematica. Può invece essere determinante nei casi di medie incerte, e quindi incidere sull’attribuzione del credito scolastico.

Il voto in condotta deve valutare complessivamente il percorso dello studente, non può pertanto riferirsi a un unico episodio. Deve tener contro dei progressi durante l’anno, anche nei casi più gravi. Per questo sarà importante monitorare l’applicazione dello Statuto degli studenti, che impone alle scuole e ai consigli di classe di fornire assistenza adeguata e sostegno agli studenti che compiono atti comportamentali gravi (art 9.bis dello dpr 235).È necessario quindi difendersi da eventuali storpiature e usi illegittimi del voto in condotta, e soprattutto, ogni qual volta si viene accusati di un comportamento non corretto e questo viene segnalato vanno fatte valere le norme che riguardano le sanzioni disciplinari, che contengono la possibilità di percorsi di recupero e lasciano aperta la possibilità di ricorrere all’organi di garanzia.

nella condotta comporta la bocciatura automatica.

statuto l’allontanamento per più di 15 giorni dalla comunità scolastica. Sono quindi ESCLUSE tutte le infrazioni relative ai regolamenti di istituto, i ritardi ecc, anche se reiterati. Le infrazioni a cui si fa riferimento per dare il 5 sono quindi quelle previste nello statuto

statuto del ministro Fioroni. Devono essere atti gravi e devono essere presenti prove inconfutabili sulla colpevolezza dello studente (articolo 4 comma 9-ter). Inoltre proprio su questo tipo di sanzione, la nota

molto chiari, come si può leggere nella tabella riassuntiva in allegato.

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Il voto in condotta, come tutti i voti, sono inappellabili e insindacabili, per cui non è possibile ricorrere agli organi di garanzia della scuola. L’unica possibilità è quella di ricorrere sul risultato finale, con la giustizia amministrativa, ma sappiamo quanto esso sia difficile e costoso.È però possibile intervenire in maniera indiretta sui motivi per cui il voto in condotta viene messo, in particolare nel caso dell’insufficienza.Infatti il voto in condotta deve essere sempre MOTIVATO e, nella fattispecie del 5, deve essere connesso alle infrazioni disciplinari della tabella A. Ogni episodio e riferimento deve pertanto essere verificabile, e possiamo chiedere l’intervento degli organi di garanzia proprio sui

singoli episodi per cancellare le motivazioni del voto.

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Per questo è importante che ad ogni richiamo, minaccia o sanzione ti venga data, informi subito il sindacato studentesco ([email protected]) per vedere come evitare l’evitabile.

Puoi trovare tutti i riferimenti legislativi sul no-stro sito regionale nella sezione download insie-me a tantissimo altro materiale che può esserti utile.

Noi siamo sempre disponibili per qualsiasi tipo di informazione su [email protected]

www.retedeglistudenti-er.net è il portale degli studenti dell’Emilia Romagna. Qui oltre al mate-riale puoi trovare i contatti della Rete della tua città, le nostre foto e i nostri articoli su quello che succede nella scuola e nel mondo!

Speriamo che questa controguida possa aiutare tutti a vivere meglio la propria condizione di stu-dente.

Noi nel nostro piccolo proviamo a cambiare il mondo che ci sta attorno a partire dai banchi di scuola.

Se vuoi darci una mano contattaci!

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