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N. 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2016 MENSILE DI COLLEGAMENTO PER I GRUPPI DI PREGHIERA DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO MENSILE DI COLLEGAMENTO PER I GRUPPI DI PREGHIERA DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO N. 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2016 Corri dietro al tuo cuore Corri dietro al tuo cuore

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N. 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2016

MENSILE DI COLLEGAMENTOPER I GRUPPI DI PREGHIERADEL RINNOVAMENTOCARISMATICO CATTOLICO

MENSILE DI COLLEGAMENTOPER I GRUPPI DI PREGHIERADEL RINNOVAMENTOCARISMATICO CATTOLICO

N. 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2016

Corri dietroal tuo cuoreCorri dietroal tuo cuore

CORRI DIETRO AL TUO CUORE2

Stampato pressola Tipografia Artigianelli

in Pontremoli

INDICE

p. 3

p. 5

p. 8

p. 11

p. 15

p. 18

p. 20

p. 22

p. 23

Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

35 idee per vivere ogni giorno la Divina Misericordia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Mariam Baouardy, la piccola araba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dieci consigli per crescere nella vita di preghiera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Quello che nessuno vi ha detto sulla guerra dei presepi . . . . . . . . . . . . . . . . . .

È morta Desy. Aveva 18 anni! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Ricevuto, pubblico. Vieni, Signore gesù! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Celebrazioni con don Beppino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Iscrizione ritiro spirituale a Sarzana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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EDITORIALEELOGIO DELL’ATTESA

Uno dei drammi del nostro tempoè quello che io chiamo la “dittatura”del provvisorio che rischia di impri-gionare la nostra vita. L’attesa ci puòaiutare a rallentare questo ritmo for-sennato che ci insegue ovunque.

Per scoprire la bellezza dell’attesae anche la sua semplicità dobbiamoritornare all’autorità della Parola diDio. Se leggiamo con discernimentol’Antico Testamento scopriamo quan-to Dio abbia atteso e pazientato. Dioci quasi l’impressione di non averefretta. Leggendo il vangelo resto col-pito da un’altra attesa: è quella diGesù che aspetta 30 anni prima diincominciare a insegnare, liberare eguarire. Per 30 anni Gesù resta nasco-sto, poi porta a compimento la mis-sione che il Padre gli haaffidato.

La “dittatura” delprovvisorio ci impediscedi vedere l’essenziale,anche perché non abbia-mo più tempo per prega-re. Senza la preghierasiamo incapaci di aspet-tare quello che il Signorevuole offrirci durante ilgiorno e incapaci anchedi riconoscere negli altri

il volto di Gesù.Noi divoriamo il tempo e un gior-

no rischieremo di chiederci:”Che cosaho aspettato durante tutta la miavita?”. L’uomo moderno ha perso ilsuo ritmo perché sembra che tutto siain funzione per rubare il tempo,soprattutto il tempo spirituale chedobbiamo consacrare a Dio.

Io che ho l’occasione di incontraree di ascoltare tante persone, qualchevolta prego così:”Signore, insegnamiad aspettarti in tutti gli incontri cheavrò oggi”. E alla sera, prima di cori-carmi, chiedo perdono a Dio per nonaver saputo aspettare e ascoltare.

Per essere disponibile in questaattesa, c’è un segreto ed è quello diriuscire ad accumulare un capitale

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unico, quello della preghiera.Qualche volta mi inalbero quando

vedo tante persone perdono un saccodi tempo in stupidaggini e in cose inu-tili, invece di pensare un po’ di più alSignore. Viviamo in una società che

spinge tutti alla velocità, a bruciare letappe e non ci aiuta ad entrare nelmistero di Dio. Un mezzo per riaggiu-stare questo ritmo forsennato è quellodi imparare ad accogliere l’altro comefosse quel Dio che aspettiamo.

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35 IDEE PER VIVEREOGNI GIORNO LA

DIVINA MISERICORDIA1 - Resistete al sarcasmo che è l’op-

posto della misericordia.2 - Date una mano a chi povero e non

ce la fa.3 - Telefonate qualche volta a una

persona sola.4 - Scrivete una lettera e inviatela alla

persona a cui dovete chiedereperdono.

5 - Partecipate a un pellegrinaggio.6 - Meno uso sconsiderato di Internet.

7 - Permettete a qualcuno di aiutarvi:gli altri hanno bisogno di sentirsiutili.

8 - Offrite un servizio gratuito a unamamma che ha troppi bambini.

9 - Tenete a freno la vostra lingua.10 - Fate la spesa per una persona che

è nel bisogno.11 - Aiutate un’associazione seria.12 - Qualche volta a tavola prendete

la porzione più piccola.

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13 - Portate in chiesa qualche personaanziana che non ha i mezzi perandarci.

14 - Qualche volta metti da parte iltelefonino e ascolta le personeche ti sono vicine.

15 - Rileggete l’enciclica “Dives inMisericordia” di Giovanni PaoloII. E’ straordinaria!

16 - Approfittate dei saldi per acqui-stare qualche cosa di utile daoffrire.

17 - Qualche volta, prima di andare aletto, chiedi perdono alle personeche vivono con te.

18 - Scrivi una lista di “nemici” eprega ogni giorno per loro.

19 - Decidi di sorridere un po’ di più,di dire buongiorno e buonasera achi incontri.

20 - Regalate qualche cosa che vipiace a qualcuno che ne avrebbepiacere.

21 - Non rispondere mai alle provoca-

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zioni.22 - Infilati in qualche chiesa almeno

una volta alla settimana e ascoltaquello che Dio ti vuole dire.

23 - Quando la conversazione si fapesante, cambia argomento.

24 - Sai suonare uno strumento? Sairecitare delle poesie? Sai raccon-tare delle storielle? Offri unospettacolo gratuito in un ricoveroper anziani.

25 - Vai qualche volta al cimitero eprega per i defunti più dimenticati.

26 - Fai in silenzio almeno un mezzagiornata di ritiro al mese.

27 - Se sei geloso, riconoscilo e cercadi migliorare.

28 - Proponi di pregare con te a unapersona che lo desidera.

29 - Offri qualche medaglia miracolo-sa, un rosario, un crocifisso a chidimostra di gradire questi oggetti.

30 - Almeno un paio di volte all’anno,invita a tavola una persona che tisembra troppo pesante.

31 - Invita a qualche celebrazione chiè in ricerca di verità.

32 - A chi ti da l’impressione di nonavere la fede, racconta quello cheGesù ha fatto per te nella suagrande misericordia.

33 - Cedi il parcheggio che tu stessostai cercando a qualcuno che piùfretta di te.

34 - Leggi un libro di formazione spi-rituale.

35 - Prega ogni giorno per le animedel Purgatorio.

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MARIAM BAOUARDY,LA PICCOLA ARABA

Un islamico le propose di diventare musulmana, ma leirifiutò. In cambio ricevette un calcio. Poi l’uomo le tagliò lagola e avvolse il corpo esanime in un telo, ma arrivò laMadonna… don Beppino

La piccola suora araba palestinese,Mariam, è stata canonizzata da PapaFrancesco. Una storia straordinaria.Ve la racconto.

E’ chiamata la piccola araba, per-ché è morta a trentadue anni ma nedimostrava soltanto quindici.

Mariam era nata il 5 gennaio 1846in Galilea, ad Abellin, tra Haifa eNazaret. I suoi genitori erano di origi-ne libanese, cristiani di rito greco-melchita. Dopo vari aborti spontanei,per i suoi genitori c’era voluto un pel-legrinaggio a piedi a Betlemme, per-ché finalmente nascesse Mariam ,seguita da un fratellino, Baulos. Dopotre anni i due piccoli diventano orfanidi entrambi i genitori.

ANALFABETA MA CONLA TESTA DURA

Mariam a otto anni si deve trasferi-re ad Alessandria d’Egitto con lo zio-tutore. Lo zio non la iscrisse mai ascuola e lei rimase analfabeta. A tredi-ci anni le fu comunicato che dovevasposarsi con un suo cognato che abi-

tava al Cairo. Mariam non ne volevasapere ma lo zio che voleva combina-re il matrimonio non si diede pervinto. Il giorno delle nozze quandoarrivò il fidanzato con i suoi familiarie con tanti doni, Mariam si presentòrasata a zero e con i suoi capelli in unpiatto. Cercarono di farla ragionare,ci misero di mezzo anche il vescovo,ma Mariam rimase irremovibile, allo-ra fu sbattuta in cucina a lavorare coni domestici.

Dopo alcuni mesi di lavori pesantie umilianti Mariam pensò di chiedereaiuto al fratello Baulos di cui nonaveva più notizie. Si presentò in casadi un musulmano operaio di suo zioche doveva recarsi a Nazaret e glichiese di portare un messaggio al fra-tello. La risposta fu che la cosamigliore da fare era quella di diventa-re musulmana. Mariam declinò subitol’invito e in ricambio ricevette un cal-cio così forte che la stese per terra.Quel musulmano, sentendosi umilia-to, andò su tutte le furie, cacciò fuoriun coltello e le tagliò la gola, poi

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avvolse il corpo esanime in un telo edi notte lo abbandonò in una stradadeserta.

IL PARADISOIn seguito Mariam raccontò di aver

sognato il Paradiso dove aveva ritro-vato i suoi genitori e aveva udito unavoce che le diceva che il suo temponon era ancora scaduto. Si era quindirisvegliata in una grotta dove unaSignora con un lungo velo azzurrostava curando le sue ferite. Dopoessersi ripresa la stessa Signora l’ave-va portata nella chiesa dei Francesca-ni ed era sparita. Molti anni dopo,

quando Mariam, diventata suora reli-giosa si trovava in Francia, un medicoche stava esaminando la cicatrice sulcollo, si accorse che mancava unpezzo di trachea e testimoniò che conuna ferita del genere era impossibilerimanere in vita.

Alessandria, Beirut, Gerusalemme,Marsiglia dove si trovò a lavorare inuna famiglia di Siriani. Nel 1863chiese di poter diventare suora, ma lapadrona di casa non le diede il per-messo. In seguito fu accolta nellacongregazione delle Suore di SanGiuseppe dell’Apparizione e le affi-darono i lavori in cucina. Incomincia-

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rono le visioni soprannaturali e leestasi. Arrivarono anche le stimmatealle mani e ai piedi ogni giovedì eogni venerdì. La superiora del con-vento capì che si trattava di qualchefenomeno straordinario e cercava didifendere Mariam. Però, duranteun’assenza prolungata della superio-ra, le suore del convento, gelose almassimo, spedirono Mariam al Car-melo di Pau nei Pirenei, convinte chela clausura era l’unica soluzione perlei.

SUOR MARIACROCIFISSA DI GESÙ

Questo fu il nome che Mariamprese al Carmelo. Intanto le stimmate,le estasi e le profezie continuavano.Pensando che forse un cambiamentod’aria avrebbe giovato ai suoi feno-meni mistici, Mariam fu spedita in unconvento carmelitano in India a Man-galore. Lì fu peggio perché ai feno-meni mistici si aggiunsero anche leinfestazioni demoniache. Pensandoche fosse veramente indemoniata lesuore del convento chiesero aiuto alvescovo che la sottopose a un lungointerrogatorio. Fu deciso di rimandar-la a Pau in Francia. E tutti i fenomenisoprannaturali si trasferirono con lei.

IL CARMELO A BETLEMME.Un giorno Mariam riferì alla sua

superiora che Gesù voleva un Carme-

lo a Betlemme. Fu presa sul serio eanche il papa di allora, Pio IX, diedel’autorizzazione. Lei stessa diresse ilavori per la costruzione del Carmelo.Il tutto con il contorno di estasi, visio-ni, bilocazioni, profezie, stimmate elotta con il demonio.

Nell’estate del 1878, Mariam, suorMaria Crocifissa, stava portando duesecchi d’acqua per dar da bere aimuratori che stavano lavorando per lacostruzione. Inciampò e si procuròuna grave frattura a un braccio. Quasisubito arrivò la cancrena e dopo quat-tro giorni Mariam raggiunse l’eter-nità, il 26 agosto 1878. Oggi è santa.

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DIECI CONSIGLI PER CRESCERE

NELLA VITA DI PREGHIERA“Al mondo non ci sono persone forti né deboli. Vi sono solo per-sone che sanno come pregare e persone che non pregano”(S. Alfonso) di padre Ed Broom

La preghiera è fondamentale persalvarsi. Sant’Agostino dice che chiprega bene vive bene, chi vive benemuore bene e per chi muore bene,tutto va bene. Ecco dieci consigli diincoraggiamento per crescere nellavita di preghiera.

1 - AVERE CONVINZIONE E DETERMINAZIONE.

Non c’è alcuna persona di succes-

so che non sia stata animata da unasalda determinazione per raggiungerei suoi obiettivi. Santa Teresa d’Avilaha scritto:”Dobbiamo essere ferma-mente decisi a non darci mai per vinticon la preghiera”.

2 - LO SPIRITO SANTO COME MAESTRO.

San Paolo dice che non sappiamochiedere come conviene e lo Spirito

Santo intercede per noi eci insegna a ripetere:”Abbà, Padre”. Lo SpiritoSanto è il nostro Maestrointeriore. Prima di iniziarea pregare dobbiamo invo-care lo Spirito Santo.Durante la preghiera dob-biamo chiedere la presen-za dello Spirito Santoaffinché illumini la mentee accenda il cuore. Lo Spi-rito Santo ti è vicino più diquanto puoi pensare: è neltuo cuore.

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3 - DARE TEMPO, SPAZIO,BUONA VOLONTA’E SILENZIO.

Ogni arte si impara con la pratica equesto si applica anche alla preghiera.Il detto “la pratica fa il maestro” siapplica anche alla preghiera.

4 - UN PO’ DI PENITENZANON GUASTA.

Può essere che la nostra preghierasia diventata insipida, noiosa, senzavita, anemica o paralizzata.

Un motivo potrebbe essere unavita sensuale, permissiva, cioè viveresecondo la carne e non secondo lo spi-rito. Gesù ha trascorso quaranta gior-ni e quaranta notti digiunando.

Un passero ha bisogno di due ali

per volare; così è per chi vuole segui-re Gesù: per volare più in alto abbia-mo le due ali della preghiera e dellapenitenza.

5 - TROVARE UN DIRETTORESPIRITUALE.

Gli atleti hanno bisogno di allena-tori, gli studenti hanno bisogno diprofessori e anche i professori hannobisogno di qualcuno. Per la preghieraè indispensabile la direzione spiritua-le.

Ci sono molti ostacoli quando siintraprende un cammino spirituale,soprattutto quando si sceglie unaprofonda vita di preghiera. E’ quindiindispensabile avere un direttore spi-rituale che ci possa aiutare.

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6 - ACCOMPAGNARE LAPREGHIERA CON L’AZIONE.

Gesù ha detto che l’albero si cono-sce dai frutti. Ugualmente un’autenti-ca vita di preghiera raggiunge la suapienezza nella pratica delle virtù. LaVergine Maria è un modello soprattut-to nell’unità tra la contemplazione el’azione. E’ la vera “contemplativanell’azione”.

7 - FORMARSI ALLAPREGHIERA.

Santa Teresa d’Avila non permette-va che nei conventi delle carmelitaneentrassero delle donne che non sape-vano leggere. Sapeva che le sue suorepotevano imparare molto sulla pre-ghiera attraverso la lettura. Trova unabuona letteratura sulla preghiera eleggi! Leggi il catechismo della Chie-sa Cattolica e avrai molto da impararesulla preghiera.

8 - LA PARTECIPAZIONE AI RITIRI SPIRITUALI.

Gesù quando ha visto gli apostolioberati dal lavoro li ha invitati dicen-do:”Venite in disparte e riposatevi unpo’”. Questo invito possiamo inter-pretarlo anche come un tempo dato aun ritiro spirituale. Guarda il tuocalendario e riserva un po’ di temposoltanto per te.

9 - IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE.

A volte la preghiera risulta pesantee difficile perché la nostra coscienzanon è libera dal peccato. Gesù hadetto:”Beati i puri di cuore perchévedranno Dio”. Dopo aver ricevuto ilperdono , lavati nel sangue di Gesù,gli occhi dell’anima possono contem-plare il volto di Dio con maggiorechiarezza.

10 - CONTARE SULL’AIUTODELLA VERGINE MARIA.

Chiedere a Maria di insegnarci apregare. Come Gesù ha trasformatol’acqua in vino a Cana per interces-sione di Maria, così lei può aiutarci atrasformarla nostra preghiera insipidain dolce vino. Maria non delude mai.Ricorri a lei.

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QUELLO CHE NESSUNOVI HA DETTO SULLA

GUERRA DEI PRESEPITutto viene dal cristianesimo: il prosciutto, il parmigia-no, Dante, Caravaggio, la musica, gli ospedali e le uni-versità. Si Buttano? di Antonio Socci

Tempo fa era scoppiata una guerrasul Natale nelle scuole. Ma il proble-ma non è il presepe, è l’ignoranza e ildominio del “secondo me”. Il 25dicembre, Natale, è una festività cat-tolica di precetto come tale ricono-sciuta dallo Stato anche agli effetti

civili sin dal tempo dell’Unità d’Ita-lia. Faccio presente che il governo delRegno d’Italia a quel tempo era fattodi politici che erano in guerra con laChiesa e una guerra molto dura, dopole leggi Siccardi e quelle sulla sop-pressione degli ordini religiosi: uno

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scontro che portò anche alle scomuni-che. Eppure quella legge riconoscevala festa del Natale, la nascita del figliodi Dio, come festa dello stato laicorisorgimentale…

E’ ovvio che una scuola che conce-de vacanza ai ragazzi per il 1° maggioo per il 25 aprile debba spiegare airagazzi perché fanno vacanza e cosasi celebra. Così come è ovvio che,dando quindici giorni di festa airagazzi, per il Natale, si spieghi chi ecosa si festeggia: non l’inverno o altrecorbellerie, ma la nascita di Gesù Cri-sto. E a Pasqua non si celebra la pace,ma la Resurrezione di Gesù. Questotaglia la testa al toro, spazzando viatutte le chiacchiere sulla “scuolalaica” che non dovrebbe parlare delNatale cristiano o della Pasqua.

INTEGRAZIONETanto più dovrà spiegarlo agli stu-

denti immigrati e di altre religioni:proprio a scuola questi giovani posso-no imparare un fatto fondamentaledella nostra cultura, quel fatto in baseal quale si dice che oggi siamo nel2016, perché si computano gli anni apartire dalla nascita de Gesù, quelfatto per cui abbiamo la settimana e ladomenica facciamo festa.

Il fatto cristiano, che è rappresen-tato in gran parte del nostro patrimo-nio artistico, ha “inventato” le Catte-drali, gli ospedali e le università.

Anche la nostra lingua ha lì la sua ori-gine, perché l’italiano è una linguaistituita avendo come paradigma ilPoema sacro, la Divina Commedia,ed ha il cantico delle creature comesua prima opera poetica, cantico scrit-to dallo stesso san Francesco che ha“inventato” il presepio.

Se volessimo scavare nella nostrastoria scopriremmo che pure l’Europaè stata forgiata dalla storia cristiana ecosì il diritto internazionale, così lebanche e il sistema economicomoderno. Ma perfino le nostre deliziegastronomiche - dal parmigiano, alprosciutto, allo spumante – ci portanonelle abbazie medievali che insegna-rono l’agricoltura a un’Europa barba-rica e trasmisero la cultura classica equella ebraica e inventarono la nota-zione musicale. Pure le origini dellanostra tecnologia e della nostra scien-za vanno cercate lì.

68 E DINTORNIDon Lorenzo Milani, che la Sini-

stra ritiene da decenni un prete deisuoi (ma lui se ne faceva beffe), scris-se, con i ragazzi della scuola di Bar-biana la “Lettera a una professores-sa”, un libro che veniva sbandieratodai Sessantottini come il loro testo diriferimento per la contestazione della“scuola borghese”.

Bene, credo che lo abbiano lettopoco. Infatti, in quel libro, don Mila-

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ni, contestando il tempo che la scuoladedica ai classici, prosegue:”Neancheun minuto sul Vangelo. Non dite cheil Vangelo tocca ai preti. Anche levan-do il problema religioso restava illibro da studiare in ogni scuola e inogni classe”. Altro che presepio ascuola: don Milani voleva il Vangelocome programma di studio fonda-mentale in tutte le materie.

PURE GLI ANTICLERICALIEcco che cosa hanno scritto in pro-

posito i campioni della nostra culturalaica. Nella sua “Storiadell’idea d’Europa”,Federico Chaboddice:”Il Cristianesimoha modellato il nostromodo di sentire e dipensare in guisa incan-cellabile; e la diversitàprofonda che c’è fra noie gli Antichi è propriodovuta a questo granfatto, il maggior fattosenza dubbio della sto-ria universale, cioè ilverbo cristiano. Anche icosiddetti “liberi pensa-tori”, anche gli anticleri-cali non posso sfuggirea questa sorte comunedello spirito europeo”.

E Benedetto Croce, ilmaestro della cultura

liberale, nel saggio del 1942 “Perchénon possiamo non dirci cristiani”,spiegava:”Il Cristianesimo è stato lapiù grande rivoluzione che l’umanitàabbia mai compiuta…Le rivoluzioni ele scoperte che seguirono nei tempimoderni non si possono pensare senzala rivoluzione cristiana perché l’im-pulso originario fu e perdura il suo”.

Ripeto: il problema della scuolaitaliana non è il presepio, ma l’igno-ranza.

Fonte: Libero 06/12/2015

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È MORTA DESY.AVEVA 18 ANNI!

don Beppino

Non si tratta di una ragazza ma diun cane femmina di 18 anni. Si eramolto affezionata a me ed era sempretra i piedi, anche perché al “menu’ “fin troppo rigido che generalmente siriserva ai cani, altrimenti poverinisoffrono, come sento dire, ogni tantoio univo qualche biscottino per cani,qualche ossicino e anche un po’ diaffetto.

Il grande arcivescovo americanoFulton Sheen (è in corso il processo dibeatificazione) un giorno riuscì ascoprire un legame tra la preghiera e ilsuo cane. Da alcuni giorni era triste,stanco, mezzo depresso e gli riuscivadifficile pregare. Aveva l’impressioneche il tempo che consacrava alla pre-ghiera non fosse gradito agli occhi diDio.

Ogni giorno entrava nella sua cap-pella privata ma non riusciva a direuna parola a Dio. Un giorno si ricordò

CORRI DIETRO AL TUO CUORE 19

del suo cane che anche lui non potevaparlare, tuttavia ogni volta che ilvescovo si sprofondava nella poltronaper leggere il giornale il cane si acco-vacciava ai suoi piedi e con lui si sen-tiva in buona compagnia. La sola pre-senza del cane ai suoi piedi era unconforto per il vescovo. Allora pensòche anche lui, Fulton Sheen, era ungrande conforto per Dio anche quan-do stando in cappella non diceva nullae stava semplicemente lì davanti aDio.

La stessa esperienza l’ha vissutaun mio amico sacerdote. Aveva deci-so di passare un’ora davanti al SS.Sacramento esposto sull’altare masiccome faceva troppo caldo proprionon riusciva a pregare e si chiedeva sevaleva la pena continuare a restare inchiesa. Ad un certo punto un gattinobianco entrò in chiesa. Quel mio

amico detestava cordialmente i gattisoprattutto quando entravano in chie-sa. Il gatto sgattaiolò tra i banchi, poiarrivò davanti alle scarpe del sacerdo-te, lo guardò e si allungò per dormire.Sembrava una cosa banale ma in quelmomento il sacerdote rimase com-mosso nel vedere che quel gattoaveva scelto proprio le sue scarpe perdormire tranquillo.

Allora si mise a pensare che, se luiche detestava i gatti in chiesa, comun-que era contento di vederne uno cheaveva scelto di stare con lui, moltopiù Gesù sarebbe stato contento sefosse rimasto in chiesa. E rimase inchiesa.

Il semplice fatto di essere davanti aGesù, anche se non riesci a pregare,significa che credi alla presenza diGesù. Appunto perché hai scelto direstare con Colui che ami. Coraggio!

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RICEVUTO, PUBBLICO.VIENI, SIGNORE GESÙ!

di Luca Marchi

“Vieni, Signore Gesu’! Ti amo,Signore Gesu’! Liberami, SignoreGesu’. Guariscimi, Signore Gesù”.

Sono alcune preghiere che don Beppi-no ci invita a ripetere con fede quan-do celebra l’Eucaristia al Santuariodei Quercioli o altrove.

Sono preghiere che vengono dalcuore di un sacerdote che va sempre

CORRI DIETRO AL TUO CUORE 21

all’essenziale nel suo pregare. Sonopreghiere semplici e al tempo stessomolto forti alle quali nessuno puòsfuggire. Sono preghiere che la Chie-sa ripete da secoli:”Maranathà, vieniSignore Gesu’ “. Don Beppino riescea metterci il fuoco in queste preghie-re, creando una grande emozione emolta partecipazione in chi prega conlui.

Ogni volta che partecipo alle suecelebrazioni c’è una domanda che migira nella mente: ”Cosa devo fare pertrovare anch’io questa dimensione

superiore che può accendere tutta lamia esistenza?”.

La dimensione del divino è presen-te in ognuno di noi. Questa dimensio-ne va soltanto cercata, magari fer-mando il tempo con un po’ di silen-zio, con una preghiera profonda, conl’ascolto della Parola di Dio e anchecon la formazione spirituale chemanca a molti di noi.

Don Beppino ci insegna a sempli-ficare la nostra preghiera che potreb-be tradursi anche con questa invoca-zione profonda e commovente perché

commuove ilcuore di Gesù:”Signore Gesù,figlio di Davide,abbi pietà di me!”.In questa preghierac’è il mio cuore.

E’ una preghie-ra che Gesù ascol-ta sempre come hafatto con il cieco diGerico.

Impariamo ametterci il cuore inquesta preghierache possiamo ripe-tere anche con unacerta musicalitàinteriore, ascoltan-do il suono di que-ste parole.

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RINNOVAMENTOCARISMATICO

CATTOLICO

CELEBRAZIONI CON DON BEPPINO

GENNAIO* DA SABATO 2 A MERCOLEDI 6 RITIRO SPIRITUALE

A SARZANA* DOMENICA 10 DESIO (MI) ORE 15* DOMENICA 17 MONTEGROTTO TERME (PD) ORE 15* DOMENICA 24 TUTTA LA GIORNATA

A BRODANO (MO)* 29/30/31 RITIRO SPIRITUALE AD ANGOLO TERME

(BS) CON ANNALISA COLZI* DOMENICA 31 LUGAGNANO (VR) ORE 15

FEBBRAIO* DOMENICA 14 ROVERETO (TN): PARROCCHIA DI

SCATERINA ORE 14* DOMENICA 21 MESTRINO (PD) ORE 15* DOMENICA 28 DESIO (MI) ORE 15

CORRI DIETRO AL TUO CUORE 23

PER L’ISCRIZIONEAL RITIRO SPIRITUALE

A SARZANADA SABATO 2

A MERCOLEDI 6 GENNAIO E

PER CHI DESIDERA PARTECIPAREA QUALCHE GIORNO

DI CONDIVISIONE E DI FORMAZIONE SPIRITUALE:

INFO: DON BEPPINO338-5616088 - 0187-607301.

[email protected]

ENTRA NEL SITO di don Beppino e ascolta

“RADIO ROVETO ARDENTE 24 ORE SU 24 ORE:

www.padrebeppino.it