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CONI – Casa delle Federazioni - Genova, 06/05/17 CORSO ASPIRANTI ALLENATORI CORSO ASPIRANTI ALLENATORI FSN FSN-FIJLKAM FIJLKAM Relatore – Sauro Baldiotti 1

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CONI – Casa delle Federazioni - Genova, 06/05/17

CORSO ASPIRANTI ALLENATORI CORSO ASPIRANTI ALLENATORI FSNFSN--FIJLKAMFIJLKAM

Relatore – Sauro Baldiotti

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Le competenze pedagogiche Le competenze pedagogiche dell’insegnante tecnico e il processo di dell’insegnante tecnico e il processo di dell’insegnante tecnico e il processo di dell’insegnante tecnico e il processo di

insegnamento insegnamento -- apprendimentoapprendimento

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Nelle raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo Strategia di Lisbonaper realizzare la Strategia di Lisbona nella sua prosecuzione

nell’UE2020, si enucleano le competenze fondamentali che dovrebbero essere padroneggiate dai giovani.

La Competenza rappresenta la comprovata capacità di utilizzare conoscenza (che è una

singola nozione: un dato, un fatto, una teoria o una procedura) , abilità (che è la capacità di

applicare le conoscenze per svolgere compiti e risolvere dei problemi ) e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro, di studio, nella pratica sportiva e nello sviluppo professionale e/o personale.

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Le COMPETENZE chiave Europee sono otto :

1. Comunicazione nella madrelingua2. Comunicazione nelle lingue straniere

3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia4. Competenza digitale

5. Imparare ad imparare

6. Competenze sociali e civiche

7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità

8. Consapevolezza ed espressione culturale

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Decodificando gli otto ambiti di competenze, le abilità di Decodificando gli otto ambiti di competenze, le abilità di vita ritenute indispensabili oggi sono :vita ritenute indispensabili oggi sono :

� Padronanza linguistica e logico-matematica; �Padronanza della lingua inglese e degli strumenti informatici; �Capacità relazionali;

Capacità diagnostiche (reperire, trattare e utilizzare dati);

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�Capacità diagnostiche (reperire, trattare e utilizzare dati); �Capacità decisionali; �Capacità di cogliere i nessi causali tra gli eventi, per analizzare le ragioni e prevedere le conseguenze; �Capacità di cooperare; �Capacità progettuale; �Capacità di risolvere i problemi; �Capacità di adattarsi a nuove esperienze; �Capacità di comunicare chiaramente; �Pensiero creativo; �Pensiero critico.

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Le v/s discipline hanno sviluppato molte qualità cognitivo motorie

�Capacità di discriminazione propriocettiva;�Capacità di discriminazione esterocettiva;�Coscienza e rappresentazione del sé;

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�Coscienza e rappresentazione del sé;�Strutturazione dello schema corporeo;�Comprensione delle ambiguità senso-percettive;�Capacità di dare ordine e ritmo a sequenze cognitivo-motorie; Capacità di interazione neuro-cognitivo-motoria con gli altri in contesto situazionale;�Stabilità dell’attenzione;�Pensiero convergente e divergente;�Capacità di assumersi responsabilità;�Capacità decisionali;�Rispetto delle consegne e delle regole.

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Queste capacità dovrebbero far parte del comune repertorio di competenze psico-sociali dei bambini e dei giovani.

Attraverso lo sviluppo di queste i ragazzi imparano, tra l’altro, a

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Attraverso lo sviluppo di queste i ragazzi imparano, tra l’altro, a controllare gli impulsi causa di gravi conflitti (Vedi bullismo), come dimostrato da studi universitari sui ritmi cerebrali nel campo delle neuroscienze, a metabolizzare l’eccesso di aggressività distruttiva e riutilizzarla in modo positivo.

Acquisiscono modelli comportamentali centrati sul rispetto degli altri pur nel confronto agonistico.

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Il bagaglio delle Conoscenze del Tecnico dovrà Il bagaglio delle Conoscenze del Tecnico dovrà essere completoessere completo.

Le armi in mano ad un insegnante sono tante e gli studi e le ricerche condotti da numerosi scienziati che si occupano dell’uomo nei suoi diversi aspetti hanno permesso all’educazione fisica ed allo Sport , di acquisire un quadro culturale di riferimento ampio e definito .

FilosofiaFilosofia

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FilosofiaFilosofiaFisiologiaFisiologia

NeurofisiologiaNeurofisiologiaPsicologiaPsicologia

PedagogiaPedagogiae chiaramente il proprio Sporte chiaramente il proprio Sport

AnatomiaAnatomiaAnatomiaAnatomia

Metodologia allenamentoMetodologia allenamentoMetodologia allenamentoMetodologia allenamento

Metodologia insegnamentoMetodologia insegnamentoMetodologia insegnamentoMetodologia insegnamento

RegolamentiRegolamenti

Carte FederaliCarte Federali

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per aver messo in evidenza l’importanza delle profonde interrelazioni esistenti tra il corpo e la mente, essa ha restituito dignità al corpo riscattandolo dal ruolo dipendente dalla mente.Questa profonda

FilosofiaFilosofiaFilosofiaFilosofia FisiologiaFisiologiaFisiologiaFisiologia NeurofisiologiaNeurofisiologiaNeurofisiologiaNeurofisiologia PsicologiaPsicologiaPsicologiaPsicologia PedagogiaPedagogiaPedagogiaPedagogiaha approfondito la conoscenza della funzionalità dei diversi apparati corporei; il dosaggio del lavoro, l’influenza dell’allenamento sui diversi apparati ha consentito una programmazione sempre più precisa.

ha consentito di comprendere come la persona associa elabora ed organizza le informazioni che riceve attraverso la percezione, per adattare la propria azione all’ambiente. La comprensione di come agiscono le

ha posto l’attenzione sull’evoluzione del pensiero nel bambino, in che modo affronta, risolve e vive le diverse situazioni della vita. Ha riconosciuto l’importanza, nei processi di apprendimento, della relazione con gli altri,

ha messo a fuoco le modalità che permettono di realizzare un corretto intervento educativo.L’importanza dell’esperienza, il coinvolgimento percettivo cosciente, la forma ludica dell’apprendimento, la

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Questa profonda evoluzione filosofica ha fatto sì che il concetto di unità della persona diventasse importante nel campo educativo soprattutto nell’evoluzione del bambino dalla nascita all’età adulta.

sempre più precisa. come agiscono le cellule nervose, di come avvengono i collegamenti e la gestione delle numerose informazioni che influenzano il rapporto tra la persona e l’ambiente, ha permesso di comprendere la complessità dell’azione motoria e quindi di definire meglio le metodologie di apprendimento che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità umane.

relazione con gli altri, con l’ambiente e con se stesso e di stabilire il rapporto tra apprendimento ed età mentale sottolineando le relazioni esistenti tra le diverse aree che compongono la persona: cognitiva, affettive e motoria. Da qui la constatazione di quanta importanza abbia l’azione corporea nello sviluppo dell’intelligenza del bambino e nello sviluppo equilibrato della sua personalità.

dell’apprendimento, la multilateralità che consente di arrivare ad apprendimenti più complessi, sono alcuni esempi delle sperimentazioni più utilizzate in campo didattico.

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La funzione del Tecnico Sportivo si colloca

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La funzione del Tecnico Sportivo si colloca anche, come “agente” formativo ed educativo

per i giovani .

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Agenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formative

La famigliaLa famigliaLa famigliaLa famiglia

La scuolaLa scuolaLa scuolaLa scuola

La famigliaLa famigliaLa famigliaLa famiglia

Lo SportLo SportLo SportLo Sport

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Agenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formative

La scuolaLa scuolaLa scuolaLa scuola

La famigliaLa famigliaLa famigliaLa famiglia

Lo SportLo SportLo SportLo Sport

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Lo SportLo SportLo SportLo Sport

Attraverso lo Sport e l’attività motoria si ha la Attraverso lo Sport e l’attività motoria si ha la

possibilità di possibilità di educareeducare e e formare formare ..Attraverso lo Sport e l’attività motoria si ha la Attraverso lo Sport e l’attività motoria si ha la

possibilità di possibilità di educareeducare e e formare formare ..

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Agenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formativeAgenzie formative

La scuolaLa scuolaLa scuolaLa scuola

La famigliaLa famigliaLa famigliaLa famiglia

Lo SportLo SportLo SportLo Sport

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Lo SportLo SportLo SportLo Sport

Storicamente, anche le v/s discipline hanno Storicamente, anche le v/s discipline hanno evidenziato una connessione con l’aspetto evidenziato una connessione con l’aspetto

educativoeducativo--formativoformativo

Storicamente, anche le v/s discipline hanno Storicamente, anche le v/s discipline hanno evidenziato una connessione con l’aspetto evidenziato una connessione con l’aspetto

educativoeducativo--formativoformativo

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JIGORO KANO fu Dirigente del Dipartimento Affari del Ministero dell'Educazione. Nella sua idea educativa il judo era un mezzo di possibile miglioramento dell'uomo, sia sotto il profilo etico che fisico

GHICHIN FUNAKOSHI fu insegnante a tempo determinato in una GHICHIN FUNAKOSHI fu insegnante a tempo determinato in una scuola elementare della città di Naha, e continuò l'incarico di educatore a Okinawa per oltre trent'anni.

LOTTA - Per l’ateniese Senofonte, discepolo di Socrate, i Greci avevano sviluppato la loro proverbiale astuzia nel costante esercizio della lotta. ( legame con le intelligenze motorie )

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A questo punto risulta più chiaro il significato e l’utilizzo A questo punto risulta più chiaro il significato e l’utilizzo della “Pedagogia dello Sport” nel v/s insegnamento sportivodella “Pedagogia dello Sport” nel v/s insegnamento sportivo

A questo punto risulta più chiaro il significato e l’utilizzo A questo punto risulta più chiaro il significato e l’utilizzo della “Pedagogia dello Sport” nel v/s insegnamento sportivodella “Pedagogia dello Sport” nel v/s insegnamento sportivo

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Partiamo prima dal lessico di Pedagogia del Corpo e del

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Pedagogia del Corpo e delmovimento

Conoscete qualche termine ?

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Adolescenza Apprendimento Competenza Complessità Corpo/Corporeità Costruttivismo Cultura Cura educativa Didattica

Inclusione sociale (educare alla) Insegnamento Intelligenza/e Istruzione MetacognizioneMotivazione all’apprendimento Movimento (educare al) Orientamento formativo Pedagogia e scienze dell’educazione

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Didattica Disagio (pedagogia del) Educazione Educazione permanente Emozioni (educare alle) Epistemologia Formazione Gruppo sportivo Immagine corporea

Orientamento formativo Pedagogia e scienze dell’educazione Professionalità educative Relazione educativa Ricerca in pedagogia (e ricerca educativa) Riflessività Sé/Identità Setting formativo Sport/gioco-sport

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Il termine “pedagogia dello sport” venne utilizzato in Germania a partire dagli anni ’70 per indicare il sapere che si occupa dei problemi educativi dell’attività motoria e sportiva; il primo ad usare questo termine è Ommo Grupe (Scienziato dello Sport – 1930-2015).

Il termine “pedagogia dello sport” venne utilizzato in Germania a partire dagli anni ’70 per indicare il sapere che si occupa dei problemi educativi dell’attività motoria e sportiva; il primo ad usare questo termine è Ommo Grupe (Scienziato dello Sport – 1930-2015).

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Il termine ha tuttavia un’origine più antica, utilizzato già da Pierre de Coubertin

(Pedagogista– 1863-1937), in Pedagogie sportive, trattando l’alto valore sociale e morale dell’esercizio

fisico.

Rapporto tra educazione fisica e Pedagogia delle Sport:

Quando si parla di pedagogia dello sport si assume come punto di vista che Sport ed educazione fisica si indentifichino.

Il termine ha tuttavia un’origine più antica, utilizzato già da Pierre de Coubertin

(Pedagogista– 1863-1937), in Pedagogie sportive, trattando l’alto valore sociale e morale dell’esercizio

fisico.

Rapporto tra educazione fisica e Pedagogia delle Sport:

Quando si parla di pedagogia dello sport si assume come punto di vista che Sport ed educazione fisica si indentifichino.

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Il concetto di sport presenta due innegabili vantaggi: rappresenta un termine polisemico nel lessico internazionale; racchiude in se i 3 concetti fondamentali di

corpo, movimento e gioco.

La pedagogia dello sport ricolloca l’uomo al centro del processo educativo in quanto essere corporeo che apprende giocando e compiendo azioni motorie.

Il concetto di sport presenta due innegabili vantaggi: rappresenta un termine polisemico nel lessico internazionale; racchiude in se i 3 concetti fondamentali di

corpo, movimento e gioco.

La pedagogia dello sport ricolloca l’uomo al centro del processo educativo in quanto essere corporeo che apprende giocando e compiendo azioni motorie.

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quanto essere corporeo che apprende giocando e compiendo azioni motorie. La pedagogia dello sport apre possibilità nuove alla formazione umana, all’apprendimento critico ed all’allenamento delle abilità specifiche. Permette di valorizzare il corpo, si parla di un corpo vissuto nel quale convivono in perfetta armonia sia la dimensione biologica sia quella culturale, che acquista il suo senso più alto nell’attività motoria e nello sport. Essa è una scienza che intende aiutare la persona umana a sviluppare le proprie risorse e capacità nei vari contesti sportivi. La pedagogia dello sport si configura come una scienza educativa dell’azione motoria.

quanto essere corporeo che apprende giocando e compiendo azioni motorie. La pedagogia dello sport apre possibilità nuove alla formazione umana, all’apprendimento critico ed all’allenamento delle abilità specifiche. Permette di valorizzare il corpo, si parla di un corpo vissuto nel quale convivono in perfetta armonia sia la dimensione biologica sia quella culturale, che acquista il suo senso più alto nell’attività motoria e nello sport. Essa è una scienza che intende aiutare la persona umana a sviluppare le proprie risorse e capacità nei vari contesti sportivi. La pedagogia dello sport si configura come una scienza educativa dell’azione motoria.

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La pedagogia dello sport studia i problemi educativi che lo sport in tutte le sue forme comporta per la vita e lo sviluppo psicosociale della persona.Oggi risulta difficile delimitare i campi di studio della pedagogia dello sport, visto che la loro articolazione è in continua evoluzione ed il loro approfondimento dipende dalla creatività dei ricercatori che li affrontano e dalle tradizioni di ricerca che li influenzano.

Principali questioni trattate: studio dei valori sportivi, della salute, del benessere, dell’intercultura, della differenza tra i sessi, della

La pedagogia dello sport studia i problemi educativi che lo sport in tutte le sue forme comporta per la vita e lo sviluppo psicosociale della persona.Oggi risulta difficile delimitare i campi di studio della pedagogia dello sport, visto che la loro articolazione è in continua evoluzione ed il loro approfondimento dipende dalla creatività dei ricercatori che li affrontano e dalle tradizioni di ricerca che li influenzano.

Principali questioni trattate: studio dei valori sportivi, della salute, del benessere, dell’intercultura, della differenza tra i sessi, della

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del benessere, dell’intercultura, della differenza tra i sessi, della costruzione dell’identità personale, delle modalità di apprendimento dello sport (in relazione a cultura, mondo lavoro, agenti educativi che ne promuovono attività).

Che ci riporta alle competenze>>

del benessere, dell’intercultura, della differenza tra i sessi, della costruzione dell’identità personale, delle modalità di apprendimento dello sport (in relazione a cultura, mondo lavoro, agenti educativi che ne promuovono attività).

Che ci riporta alle competenze>>

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Pedagogia dello sport i valori

Oggi è riconosciuto che ed.fisica e sport hanno una grande capacità di trasmissione dei valori, e si crede che svolgano la funzione di antidoto nei confronti di alcuni pericoli sociali (droga). Quindi l’educazione attuata attraverso lo sport deve intervenire su atteggiamenti e comportamenti, utilizzando gioco e motricità per far assumere

Pedagogia dello sport i valori

Oggi è riconosciuto che ed.fisica e sport hanno una grande capacità di trasmissione dei valori, e si crede che svolgano la funzione di antidoto nei confronti di alcuni pericoli sociali (droga). Quindi l’educazione attuata attraverso lo sport deve intervenire su atteggiamenti e comportamenti, utilizzando gioco e motricità per far assumere

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atteggiamenti e comportamenti, utilizzando gioco e motricità per far assumere all’educando i valori ritenuti indispensabili per permettergli un corretto stile di vita e una soddisfacente relazione con gli altri.

atteggiamenti e comportamenti, utilizzando gioco e motricità per far assumere all’educando i valori ritenuti indispensabili per permettergli un corretto stile di vita e una soddisfacente relazione con gli altri.

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Le competenze pedagogiche dell’allenatore

Dal punto di vista della metodologia dell’insegnamento l’allenatore dovrebbe essere consapevole del fatto che il suo ruolo implica sempre la funzione d’insegnante. Per eccellere nello svolgimento di questa funzione, egli dovrà possedere una serie di caratteristiche che definiscano in generale l’area delle sue competenze specificatamente

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caratteristiche che definiscano in generale l’area delle sue competenze specificatamentePedagogica.

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Le competenze pedagogiche dell’allenatoreTali caratteristiche possono essere riassunte come segue:

• sapere entrare in relazione con gli atleti e comunicare efficacemente con essi,fornendo le istruzioni e le indicazioni più idonee;

• sapere motivare efficacemente gli atleti a proseguire l’allenamento e ad impegnarsicostantemente per apprendere;

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• sapere analizzare e interpretare i bisogni degli atleti e saperli osservare in modopertinente agli obiettivi del programma:

• sapere selezionare gli obiettivi di apprendimento e costruire situazioni diallenamento che facilitino l’apprendimento;

• sapere verificare e valutare l’efficacia dell’insegnamento;

• sapere produrre una documentazione sintetica dell’attività svolta che riassuma leproprie scelte, le modificazioni rispetto alle ipotesi iniziali e i risultati ottenuti.

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Gli atteggiamentiPer il successo di un allenatore non contano solo conoscenze e competenze ma anchel’insieme dei suoi atteggiamenti. Infatti, i tecnici più efficaci sono coloro che in un contesto di apprendimento, come è l’allenamento, sanno incoraggiare e sostenere i propri atleti. È stato notato che soprattutto i bambini e gli adolescenti che hanno allenatori che manifestano questo atteggiamento traggono molto piacere dallo sport e sviluppano una concezione del sé più positiva rispetto ad altri giovani che non hanno allenatori di questo tipo. Lo stesso vale in relazione agli atleti evoluti, per i quali sentirsi

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allenatori di questo tipo. Lo stesso vale in relazione agli atleti evoluti, per i quali sentirsi accettati dal tecnico è fondamentale per affrontare gli impegni agonistici in modo positivo.

Empatia è il termine che si utilizza in psicologia per definire in modo sintetico questo tipo di atteggiamento e che consiste nel manifestare comprensione per il punto di vistadell’altro (pensieri e sentimenti), mantenendo la consapevolezza della propria individualità e del proprio ruolo professionale.

(Madella, Cei, Londoni e Aquili – Metodologia dell’insegnamento sportivo, ed. SdS

1997 pagg. 16 – 18)

L’apprendimento motorio viene definito

come un insieme di processi associati conl’esercizio o l’esperienza che determinanoun cambiamento relativamente permanentenella prestazione o nelle potenzialità dicomportamento (Schmidt, Lee 2014).

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comportamento (Schmidt, Lee 2014).

Poiché avviene all’interno della persona,

allo stato attuale delle conoscenze non può

essere osservato direttamente (anche se la

ricerca in tale direzione sta evidenziando

risultati importanti), ma viene inferito in

base a cambiamenti nel comportamento

manifesto, ovvero nella prestazione osservabile.

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sono due gli approcci teorici che attualmente vengono utilizzati per spiegare controllo e apprendimento(cfr. Edwards 2011).

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�Approccio Cognitivista

�Approccio Dinamico – Ecologico

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Sviluppatosi a partire dagli anni ’40 del secolo scorso, l’approccio Cognitivo, in generale, considera tre stadi successivi e distinti di processi cognitivi sottostanti la realizzazione di abilità motorie:

1. percezione,2. presa di decisione (scelta della risposta motoria)

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2. presa di decisione (scelta della risposta motoria)

3. programmazione della risposta.

La teoria più conosciuta all’interno di questo approccio è la teoria dello schema (o dei

programmi motori generalizzati) di Schimdt, proposta nel 1975, da cui sono derivateimportanti, e ancora molto attuali, ricaduteapplicative (cfr. Schimdt, Lee 2014).

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L’approccio Dinamico Ecologico è più recente (si è sviluppato maggiormente a partire dagli anni ’80) e la teoria più rappresentativa è conosciuta come teoria dei sistemi dinamici.

L’apprendimento è visto non come conseguenza di un controllo centralizzato, ma come derivato direttamente dall’interazione dei

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centralizzato, ma come derivato direttamente dall’interazione dei diversi sistemi e apparati corporei con l’ambiente circostante. L’aspetto più significativo è appunto il collegamento diretto percezione-azione, che non prevede processi cognitivi centrali di

elaborazione e l’utilizzo della memoria.

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L’approccio cognitivista prevede meccanismi centralizzati di elaborazione delle informazioni; postula l’esistenza diprogrammi motori che guidano l’azione, con grande importanza assegnata alla memoria nell’attribuzione di significato adalcuni stimoli.

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L’approccio dinamico, considera invece la percezione come un meccanismo diretto attraverso il quale l’individuo, senza dover ricorrere alla memoria, cerca o identifica immediatamente nell’ambiente le informazioni già presenti e funzionali

all’azione; viene anche definito approccio ecologico, in quanto considerala complessa interazione fra individuo, compito e ambiente.

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Secondo l’approccio cognitivista la presa di decisione segue la percezione e

precede l’azione. Ciò significa “leggere” la situazione,richiamare dalla memoria le esperienze passate e le diverse soluzioni possibili passate e le diverse soluzioni possibili; implica, inoltre, confrontare le differenti possibilità e dar loro un ordine di adeguatezza o di priorità rispetto alla situazione, mettendo poi in atto l’azione scelta. Perché questo processo sia efficace, è necessario che la percezione sia precisa, poiché informazioni scorrette determinanouna scelta sbagliata. Negli sport di situazione in genere, sono a volte gli allenatori che suggeriscono indicazioni tattiche.

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suggeriscono indicazioni tattiche.

L’approccio dinamico tende invece a non usare l’espressione “presa di decisione”,

poiché considera tale aspetto all’interno della relazione percezione-azione che consente ad un individuo di raggiungere il proprio obiettivo. Il comportamento viene visto come derivante dall’interazione tra compito, soggetto e ambiente senza passare attraverso memoria e controllo centrale. Inoltre, poiché gli atleti differiscono per caratteristiche morfologiche (si pensi all’importanza dell’altezza in alcune discipline), per capacità motorie (ad es., nella rapidità di azione) e per caratteristiche percettive, in un’identica situazione è possibile che due persone facciano due scelte completamente diverse. Come si vede, anche in questo caso i due approcci teorici si differenziano sia nelle modalità di analisi dei processi cognitivi, sia, come si vedrà più avanti, riguardo alle modalità per il loro sviluppo.

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L’approccio cognitivista valorizzail ruolo del sistema nervoso centrale,paragonando il cervello ad un computer che

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paragonando il cervello ad un computer chericeve informazioni, le elabora e genera unarisposta. Fa riferimento ad un sistema dicontrollo chiuso (closed loop) o aperto

(open loop), dove tutto viene spiegato all’interno del sistema stesso

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** Loop – ciclo continuo

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APPROCCIO DINAMICO-ECOLOGICOA partire dagli anni ’80, un diverso approccio teorico ha cominciato a fornire nuovi elementi di comprensione su come le abilità motorie vengano controllate e apprese.

I progenitori di questo approccio vengono considerati il fisiologo russo Bernstein

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I progenitori di questo approccio vengono considerati il fisiologo russo Bernstein (1896-1966) e lo psicologo americano Gibson (1904-1979), che negli anni ’60 misero in evidenza, da due punti di vista diversi, uno fisiologico e l’altro psicologico, quello che ritenevano un punto debole dell’approccio cognitivista.

Entrambi, infatti, erano convinti che l’attività umana non potesse essere spiegata solo da un sistema di controllo centrale.

Attribuivano un ruolo determinante anche alle caratteristiche ambientali ed alla conseguente interazione individuo-ambiente.

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Queste due teorie sembrano in contrapposizione fra loro, in quanto una si fonda sulla funzionalità dell’organismo, mentre l’altrapone l’accento sull’interazione con l’ambiente, ma entrambe sono ritenute scientificamente valide in attesa di una nuova prospettivaunificatrice.

Le contraddizioni teoriche possono essere superate se si considera che la motricità

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Le contraddizioni teoriche possono essere superate se si considera che la motricità umana è talmente complessa, che aspetti diversi di questa sua complessità possono venire spiegati da approcci diversi: il corpo umano comprende più di 600 muscoli e più di 200 ossa articolate fra loro, che formano un sistema intricato di leve e pulegge in grado di realizzare un infinito numero di azioni; comprendere come milioni di cellule nervose e muscolari possano coordinarsi per rendere possibili azioni significative ed estremamente precise è il problema di fondo che ha stimolato, e stimola, l’elaborazione di teorie sul controllo e sull’apprendimento motorio.

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Molti autori ritengono che ciascuna delle due teorie considerate

abbia suoi punti di forza e di debolezza, e che insieme possano

fornire prospettive che nessuna delle due è in grado di fornire da

sola.

Dal Dal punto di vista applicativo, punto di vista applicativo, si evidenza si evidenza la possibilità la possibilità

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Dal Dal punto di vista applicativo, punto di vista applicativo, si evidenza si evidenza la possibilità la possibilità per per un allenatore di affrontare l’insegnamento di abilità un allenatore di affrontare l’insegnamento di abilità motorie con un bagaglio maggiore di competenze motorie con un bagaglio maggiore di competenze didattiche, scegliendo di volta in volta le strategie più didattiche, scegliendo di volta in volta le strategie più efficaci a seconda del compito, dell’allievo e del contestoefficaci a seconda del compito, dell’allievo e del contesto

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Le fasi dell’apprendimentomotorio: gli aspetti

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motorio: gli aspetti

comportamentali

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Entrambe le teorie individuano la presenza di tre tappesuccessive nel passaggio da un’esecuzione iniziale ad una prestazione esperta.

1) stadio verbale-cognitivo o di sviluppo della coordinazione grezza;

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2) stadio motorio o di sviluppo della coordinazione fine;

3) stadio autonomo o di sviluppo della disponibilità variabile.

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Gli aspetti applicativi

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Gli aspetti applicativinell’approccio cognitivista

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A livello pratico è importante far evolvere gradualmente le acquisizioni, possibilmente iniziando da ciò che il soggetto sa giàfare, introducendo progressivamente difficoltà crescenti e facendo notare similitudini fra abilità possedute ed abilità da acquisire.La rappresentazione mentale dell’azione può essere facilitata dall’osservazione di un altro atleta che esegue l’abilità, da immagini o filmati.Per fornire istruzioni efficaci l’allenatore dovrebbe:

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Per fornire istruzioni efficaci l’allenatore dovrebbe:• usare sia istruzioni verbali che dimostrazioni per far comprendere l’obiettivo dell’abilità e le corrette modalità esecutive;• evidenziare all’atleta come le conoscenze e le abilità acquisite precedentementepossano essere trasferite a nuove situazioni di apprendimento;• fornire feedback verbali frequenti sugli errori principali;• aiutare l’atleta a mantenere un sufficiente livello di motivazione ed interesse.

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A livello didattico due sono gli aspetti fondamentali che l’allenatore deve considerare nello stadio associativo:

• aiutare l’atleta soprattutto ad identificare ed a rispondere a cambiamenti nelle situazioni ambientali, piuttosto che continuare a fornire solo istruzioni sulle modalità

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situazioni ambientali, piuttosto che continuare a fornire solo istruzioni sulle modalità esecutive, come nello stadio precedente. Sia negli sport ad abilità aperte che in quelli ad abilità chiuse, è importante modificare gradualmente e sistematicamente i fattori di variabilità, ad esempio proponendo diverse velocità esecutive, richiedendo reazioni rapide e diversificate a stimoli improvvisi e modificando gli spazi di azione;

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• cominciare a ridurre progressivamente la quantità ed il tipo di feedback.

Poiché l’atleta ha sviluppato una percezione più precisa dei propri movimenti, risulta maggiormente proficuo che l’allenatore intervenga soprattutto per sviluppare nell’atleta la capacità di valutare la propria esecuzione, di individuare da solo i propri errori e correggerli. Richiedendo una descrizione delle sensazioni personali collegate

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errori e correggerli. Richiedendo una descrizione delle sensazioni personali collegate all’azione si favorisce l’introspezione e l’analisi dell’esecuzione; in questo modo si agevola il collegamento del linguaggio con le sensazioni del gesto e si migliora la comprensione del movimento. Inoltre, poiché rispetto allo stadio precedente gli errori sono molto diminuiti, è più efficace un feedback diretto non solo a correggere gli errori, ma soprattutto a rinforzare i movimenti corretti.

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Sostenere la motivazione diventa un obiettivo fondamentale nello stadio autonomo. Oltre che sull’accuratezza e sul perfezionamento della tecnica, le istruzioni dovrebbero riguardare l’adattamento dei gesti tecnici a situazioni variate; sperimentare variazioni tecniche da utilizzare in situazioni di gara (ad es., sviluppando strategie di gestione della gara in

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situazioni di gara (ad es., sviluppando strategie di gestione della gara in diverse condizioni sia ambientali che fisiche) sostituisce il fornire istruzioni legate solo al gesto tecnico. L’allenatore, assieme all’atleta, può analizzare le possibili variazioni delle condizioni di gara che si possono verificare (anche sulla base di esperienze passate) per rifinire ed adattare la tecnica a tali situazioni.

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È quindi importante proporre esperienze molto variate, anche inserendo difficoltà aggiuntive, così da ampliare il repertorio di adattamenti e risposte dell’atleta.

Risultano anche utili istruzioni sintetiche e specifiche che possano poi essere utilizzate dall’atleta come parole chiave per regolare il proprio essere utilizzate dall’atleta come parole chiave per regolare il proprio comportamento.

Va invece ridotto il linguaggio interiore di guida dettagliatadel movimento, soprattutto in competizione, poiché l’analisi dei particolari esecutivi rallenta ed ostacola, danneggiandola, l’azione automatizzata.

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Gli aspetti applicativi

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Gli aspetti applicativinell’approccio dinamico

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Il sistema umano di movimento comprende un numeroenorme di gradi di libertà che rende possibili molteplici sfumature di una stessa azione. Poiché le diverse strutture che compongono il corpo umano possono funzionare in modi molto diversi, la sfida fondamentale che si trova di fronte una persona che sta imparando è come controllare questo enorme numero di possibilità di

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sta imparando è come controllare questo enorme numero di possibilità di movimento.Il modello di apprendimento proposto individua tre stadi che vengono definiti come :

•iniziale•avanzato•esperto

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Indicazioni didattiche nell’approccio dinamicoLa proposta didattica che deriva dalla teoria dei sistemi dinamici è in accordo con un approccio euristicoche valorizza l’apprendimento per prove ed errori: gli allievi, attraverso un processo di esplorazione che parte da sistemi di azione semplici, con il coinvolgimento di un numero limitato di strutture di movimento, sperimentano progressivamente ed imparano ad utilizzare in modo sempre più ampio e coordinato le proprie possibilità di movimento. Contemporaneamente, aumenta anche la capacità di “leggere” la situazione ambientale e di associare in maniera automatica, sempre per prove ed errori, configurazioni di stimoli a risposte efficaci anche in situazioni mutevoli. Alla luce dell’approccio

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configurazioni di stimoli a risposte efficaci anche in situazioni mutevoli. Alla luce dell’approccio dinamico, l’apprendimento è prima di tutto un processo di ricerca attiva, sia di opportunità ambientali che di proprie possibilità di movimento; le strategie che ne derivano sono quelle fondate sulla scoperta, su tentativi per risolvere problemi motori attraverso la ricerca delle possibili soluzioni. Il ruolo di chi insegna è quello di facilitare la scoperta variando le richieste del compito:a) si creano situazioni problema di difficoltà variabile in funzione dei livelli di abilità individuali;b) si presentano i problemi da risolvere e l’obiettivo da raggiungere;c) si incoraggia l’allievo ad esplorare le proprie capacità e le opportunità dell’ambiente, ed ascoprire le soluzioni motorie più efficaci.

Il procedimento euristico, è un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico.

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Il metodo è un mezzo o strumento didattico attraverso il quale l’insegnante organizza e conduce le situazioni di

insegnamento – apprendimento con l’intento di

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insegnamento – apprendimento con l’intento di apportare cambiamenti significativi nelle condotte e comportamenti dei propri allievi per conseguire gli

obiettivi ipotizzati.

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PrescrittivoDEDUTTIVI Misto

dell’assegnazione dei compiti

METODI parole chiave

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METODI

della risoluzione dei problemiINDUTTIVI della scoperta guidata

della libera esplorazione

parole chiave

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parole chiave

METODO DEDUTTIVO: in questo momento l’insegnante possiede conoscenze, competenze, capacità ed esperienze che deve trasmettere ai propri allievi, perciò viene messa in particolare evidenza la personalità dell’istruttore. Tra i metodi deduttivi ricordiamo il:METODO DESCRITTIVO che mette in grande rilevanza e importanza il ruolo dell’insegnante attraverso 4 fasi: 1- spiegazione da parte dell’insegnante, 2- dimostrazione da parte dell’insegnante; 3-l’esecuzione da parte degli allievi; 4- correzione degli errori da parte dello stesso insegnante. Con l’uso di questo metodo si ha sempre un controllo totale del gruppo ma si condiziona e annulla la spontaneità e la creatività degli allievi.

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parole chiave spontaneità e la creatività degli allievi.METODO MISTO: si ha l’integrazione delle fasi di sintesi e analisi rispettando la seguente successione temporale: sintesi, analisi, sintesi. All’inizio c’è la visione e la pratica del gioco nella sua totalità, poi c’è lo studio con prove delle diverse parti del gioco stesso ed infine c’è il ritorno alla pratica del gioco nel suo insieme. E’ utilizzato specialmente per l’acquisizione delle abilità e tecniche sportive. Anche qui il ruolo dell’insegnante è importanteMETODO DELL’ASSEGNAZIONE DEI COMPITI:tipico nei lavori in circuito o nelle esercitazioni di tattica situazionale individuale o collettiva. Gli svantaggi: poca fantasia e creatività dell’allievo perchè deve seguire le indicazioni del docente e poca esecuzione corretta se l’insegnante non lo controlla. Lo stile d’insegnamento è definito “direttivo”

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parole chiave

METODO INDUTTIVO: vengono messe in rilievo le capacità dell’alunno di scoprire in modo autonomo e fare esperienze sotto la guida dell’insegnante. Tra questi metodi ricordiamo:

METODO DELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI: l’insegnante propone agli allievi un problema motorio semplice o di situazione al fine di far trovare la soluzione a loro in modo personale, fantasioso,

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parole chiave semplice o di situazione al fine di far trovare la soluzione a loro in modo personale, fantasioso, attraverso l’uso di domande (in che modo? con chi? Perché in questo modo? etc..)METODO DELLA SCOPERTA GUIDATA: assomiglia al precedente con la differenza che l’insegnante crea la situazione e dà un suggerimento iniziale lasciando poi all’alunno il seguitoMETODO DELLA LIBERA ESPLORAZIONE: ricerca di libere esperienze motorie in relazione ad oggetti, attrezzi. L’insegnante è passivo, ma vigile, altrimenti c’è il pericolo di anarchia motoria e rischio infortuni.

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Metodi di insegnamento

• I metodi non vanno giudicati di per sé: la loro efficacia dipende dalle nostre finalità

• Esistono delle forme di commistione tra un metodo e l’altro • Importanza di una continuità metodologica nel processo di

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• Importanza di una continuità metodologica nel processo di insegnamento

La scelta di un metodo di insegnamento dipende da vari fattori • dal nostro modello di soggetto sociale

• dal nostro modello di istruttore/allenatore/insegnante • dalla nostra idea di sport

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Cosa ne pensiamo, riguardo all’insegnamento ad un bambino ?

• Il bambino è una tabula rasa da riempire che diventa oggetto dell’attività di istruzione o è un soggetto con esperienze, conoscenze e competenze?

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istruzione o è un soggetto con esperienze, conoscenze e competenze?

• Sono i bambini che si devono adattare ad una tecnica/tattica standard o sono le tecniche che devono partire dal livello di capacità dei bambini?

• Imposto un’attività adatta agli allievi più capaci o alla media degli allievi oppure devo rivolgermi a tutti, offrendo loro le stesse opportunità di

apprendere?

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Bibliografia* Pesce C.,insegnamento prescrittivo o apprendimento euristico? SdS- Scuola dello Sport,2002, 55, 10-18* Schmidt R.A., Lee T.D., Controllo motorio e apprendimento, Calzetti e Mariucci, Perugia 2012* Richard A.,Schmidt R.A., Craig A., Wrisberg. Apprendimento motorio e prestazione. Società Stampa Sportiva 2014 * Casolo F. (2007), Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano, Vita e Pensiero editore

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* Casolo F. (2007), Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano, Vita e Pensiero editore* Cei A. (1998). Psicologia dello Sport. Bologna: Il Mulino.* Meinel K. (2000). Teoria del movimento. Abbozzo di una teoria della motricità sportiva sotto l'aspetto pedagogico.Società Stampa Sportiva* Isidori E. Pedagogia e sport. La dimensione epistemologica ed etico-sociale : ed. Franco Angeli 2017