corso di informazione e formazione covid-19 e misure di

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Secondo le disposizioni del DPCM 11/6/2020, i protocolli Governo/Parti Sociali e gli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 Docente: ing. Leo De Santis 1 Corso di informazione e formazione COVID-19 E MISURE DI TUTELA DAL CONTAGIO

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Secondo le disposizioni del DPCM 11/6/2020,

i protocolli Governo/Parti Sociali

e gli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008

Docente: ing. Leo De Santis

1

Corso di informazione e formazione

COVID-19 E MISURE DI TUTELA DAL CONTAGIO

2

Schema generale del corso

Introduzione

COVID è un rischio sul lavoro?

Protezione dal contagio nei luoghi di lavoro

Dispositivi di protezione

Approfondimenti

3

I coronavirus sono virus respiratori e possono causare

malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi

come:

• MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East

respiratory syndrome)

• SARS (sindrome respiratoria acute grave, Severe acute respiratory

syndrome)

Cosa sono i coronavirus e il Covid-19

Il SARS-CoV-2 è il nome del nuovo coronavirus,

mentre COVID-19 è chiamata la malattia da

esso provocata

Il SARS-CoV-2 è il nome del nuovo coronavirus,

mentre COVID-19 è chiamata la malattia da

esso provocata

4

I sintomi dell’influenza da Sars-VoV-2

I sintomi più comuni di una persona con COVID-19 sono

rappresentati da:

• Febbre

• Tosse secca

• Stanchezza

• Difficoltà respiratoria

Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori

muscolari, congestione nasale o mal di gola.

Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente.

Nei casi più gravi, l’infezione può causare:

• Polmonite

• Sindrome respiratoria grave

• Insufficienza renale e persino la morte.

5

• Il nuovo coronavirus si diffonde da persona a persona

principalmente attraverso il «contatto stretto» con un

paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente

sanitario

• La principale via di trasmissione è tramite goccioline

respiratorie (droplets) prodotte con colpi di tosse,

starnuti o semplicemente parlando.

• I droplets hanno diametro > 5µm e quindi per

dimensione e peso non riescono a rimanere nell’aria ma

possono percorrere soltanto piccole distanze.

• Il periodo di incubazione varia da 2 a 12 giorni

Come si trasmette il virus

6

• Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di COVID-19

• Una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (es.

stratti di mano)

• Una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente

chiuso con un caso sospetto o confermato di COVID-19 (a distanza < di 2 metri e di

durata > di 15’ ;

• Una persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso COVID-19 per almeno

15 minuti, a distanza minore di 2 metri;

• Operatore sanitario od altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o

confermato di COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di

campioni di un caso di COVID-19;

• Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un

caso sospetto o confermato di COVID-19, compagni di viaggio o persone addette

all’assistenza, e membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice

era seduto.

Definizioni di contatto stretto (Circ. M.S. n. 5443 del 22/02/2020)

Definizione di «contatto stretto» (esposizione ad alto rischio) :

7

Il virus si può trasmettere anche attraverso:

Tempo di permanenza del virus sulle superfici, si stima

alcune ore, e dipende da:

Come si trasmette il virus

Contatto diretto

Mani

Contaminazione fecale

Materiale

Temperatura

Umidità

8

Sopravvivenza sulle superfici

Tabella dal Rapporto ISS COVID-19, n, 25/2020 del 15/05/25020

9

Schema generale del corso

Introduzione

COVID è un rischio sul lavoro?

Protezione dal contagio nei luoghi di lavoro

Dispositivi di protezione

Approfondimenti

10

• La tutela del lavoratore sul posto di lavoro è estesa a

tutti i rischi

• Il rischio biologico è uno dei quei rischi trattati da

disposizioni di legge specifiche

Nel caso di Covid occorre comunque fare delle

considerazioni specifiche perché il rischio riguarda non

solo i lavoratori, ma l’intera popolazione

Introduzione

11

• Il D.Lgs. 81/2008 classifica gli agenti biologici in 4

gruppi in base alle caratteristiche di pericolosità

• Il SARS-CoV-2 appartiene agli agenti biologici

classificati nel gruppo 3 come indicato dalla direttiva

UE 739/2020

Rischio biologico e lavoro

Le aziende con rischio biologico devono provvedere alla

valutazione dei rischi, formazione specifica,

sorveglianza sanitaria, adozione dispositivi di protezione

particolari

Le aziende con rischio biologico devono provvedere alla

valutazione dei rischi, formazione specifica,

sorveglianza sanitaria, adozione dispositivi di protezione

particolari

12

Rischio generico e specifico

• L’esposizione è diversa da quella della popolazione generale

• Il rischio è pienamente lavorativo

• Effettuare specifica valutazione dei rischi e applicare il Titolo X del D.Lgs. 81/2008 sugli agenti biologici

Caso 1: l’esposizione all’agente biologico è “specifica” Caso 1: l’esposizione all’agente biologico è “specifica”

• L’esposizione è la stessa della popolazione generale

• Il rischio non è legato direttamente all’attività lavorativa

• Attuare almeno le misure anti-contagio disposte dalle autorità

• Considerare la possibilità del rischio generico aggravato

Caso 2: l’esposizione all’agente biologico è di tipo genericoCaso 2: l’esposizione all’agente biologico è di tipo generico

13

Il momento del contagio viene considerato come causa

violenta. Quindi la malattia che ne consegue è

classificata come infortunio

COVID sul lavoro è malattia professionale o infortunio?

Infortunio

Causa violenta

Lesione immediata

Malattia professionale

Esposizione progressiva

Compromissione stato di salute nel tempo

14

Quando COVID diventa infortunio?

• Danno fisico subito dal lavoratore

• Nel caso specifico è la malattia dimostrata con la positività al tampone o sintomi tipici

Lesione

• Nesso di causalità tra lavoro ed evento

• Nel caso specifico va dimostrato che il contagio si è verificato durante il lavoro

Occasione di lavoro

• Fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro

• Nel caso specifico è l’infezioneCausa violenta

Le infezioni contratte dal personale sanitario e dalle

professioni fortemente a contatto con le persone sono

considerati infortuni sul lavoro, senza escludere la

possibilità per altri settori produttivi

15

Il “chi fa cosa” dell’emergenza Covid

• È il responsabile dell’attuazione dei compiti che gli vengono assegnati

• Organizza le attività e vigila attuando le disposizioni del dl

Dirigente delegato

• Pubblica disposizioni per la limitazione del contagio che si applicano alla popolazione generale e ai lavoratori

• In relazione all’andamento dei contagi nel territorio, le Regioni possono introdurre misure derogatorie

Governo e Regioni

• È il garante della corretta attuazione delle misure indicate dal governo

• Adotta le misure dei protocolli applicabili

• Aggiorna la valutazione dei rischi in relazione alla riorganizzazione del lavoro e, in caso di rischio aggravato, per l’esposizione al contagio

Datore di lavoro

16

Il “chi fa cosa” dell’emergenza Covid

• Controlla l’attuazione dei protocolli anti-contagio

Preposto

• Rispetta le procedure di sicurezza e segnala ogni anomalia

Lavoratore

• Partecipa attivamente alla programmazione e verifica delle misure di tutela

RLS

• Assiste il dl nell’individuare le misure di tutela dettate dal governo e disposizioni e protocolli specifici aggiuntivi

RSPP

17

Il “chi fa cosa” dell’emergenza Covid

• Assiste nella valutazione dei rischi ed effettua la sorveglianza sanitaria

• Suggerisce le misure per la limitazione del contagio in azienda

• Segnala situazioni di fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti

• Definisce le misure per la riammissione in servizio di soggetti che sono stati contagiati e poi negativizzati

Medico competente

• Comitato partecipato dalle rappresentanze sindacali

• Comitato aziendale e se non possibile, comitato territoriale

• Promuove una gestione condivisa e collegiale dell’emergenza in azienda

Comitato per la limitazione del contagio

18

Schema generale del corso

Introduzione

COVID è un rischio sul lavoro?

Protezione dal contagio nei luoghi di lavoro

Dispositivi di protezione

Approfondimenti

19

• Il COVID-19 rappresenta un rischio biologico generico per

il quale occorre adottare misure uguali per tutta la

popolazione

• Nei luoghi di lavoro il principale modo per prevenire il

contagio è seguire tutti i provvedimenti speciali adottati

dalle istituzioni competenti nei confronti della

popolazione generale e dei lavoratori

Introduzione

20

• Allentamento delle misure

restrittive imposte su tutto il

territorio nazionale

• Cessazione di tutte le misure

limitative della circolazione

all’interno della regione

• Riapertura di alcune attività

considerate non essenziali e

temporaneamente chiuse

• Possibilità alle Regioni di

introdurre misure derogatorie,

in relazione all’andamento

della situazione

epidemiologica nel territorio

DPCM 17/5/2020 e DPCM 11/6/2020

Allegato 9 – Misure

prevenzione e contenimento

per singole attività

• Ristorazione

• Attività Turistiche

(Balneazione)

• Strutture Ricettive

• Servizi alla persona

(acconciatori ed estetisti)

• Commercio al dettaglio

• Commercio al dettaglio su

aree pubbliche (mercati,

fiere e mercatini degli

hobbisti)

• Uffici aperti al pubblico

• Piscine

• Palestre

• Manutenzione del verde

• Musei, archivi e biblioteche

• Attività fisica all’aperto

• Noleggio veicoli ed altre

attrezzature

• Informatori scientifici del

farmaco

• Aree giochi per bambini

• Circoli culturali e ricreativi

• Formazione professionale

• Cinema e spettacoli dal vivo

• Parchi tematici e di

divertimento

• Sagre e fiere locali

• Strutture termali

• Professioni della montagna

• Congressi e grandi eventi

fieristici

• Sale giochi

• Discoteche

21

“Protocollo di

regolamentazione per il

contrasto e il

contenimento della

diffusione del virus

COVID 19 negli ambienti

di lavoro”

Indicazioni operative per

incrementare, negli

ambienti di lavoro non

sanitari, l’efficacia delle

misure adottate per

contrastare l’epidemia

Il protocollo 24 aprile 2020

• Informazione

• Modalità di ingresso in azienda

• Modalità di accesso dei fornitori esterni

• Pulizia e sanificazione

• Precauzioni igieniche personali

• Dispositivi di Protezione Individuale

• Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi aree

fumatori, distributori di bevande e snack)

• Organizzazione aziendale (turnazioni, trasferte

e smart work e rimodulazione dei livelli

produttivi)

• Gestione entrata e uscita dei dipendenti

• Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e

formazione

• Gestione di una persona sintomatica in azienda

• Sorveglianza Sanitaria, Medico Competente e

RLS

• Aggiornamento del protocollo di

regolamentazione

• Rimanere a casa in caso di febbre (>37.5°) o altri sintomi influenzali e

chiamare il medico di famiglia e l’Autorità sanitaria

• Non entrare o permanere a scuola in condizioni di pericolo (influenza,

provenienza da zone a rischio, contatto con persone positive) e

dichiararlo tempestivamente

• Rispettare tutte le disposizioni (mantenere distanza di sicurezza,

tenere corretti comportamenti di igiene)

• Informare tempestivamente il datore di lavoro di qualsiasi sintomo

influenzale, mantenendo adeguata distanza dalla altre persone

22

Informazione

Adeguata formazione ai lavoratori circa il complesso

delle misure adottate e sul corretto uso dei DPI

Adeguata formazione ai lavoratori circa il complesso

delle misure adottate e sul corretto uso dei DPI

Obbligo di informare i lavoratori sulle norme anti-contagio

23

• Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo

• Distanza di sicurezza o utilizzo DPI per attività carico/scarico

• Inserire il materiale da consegnare in contenitori/buste indossando

(consigliabile) i guanti monouso

• Servizi igienici dedicati al personale esterno

• Le aziende in appalto devono ricevere adeguata formazione

• L’azienda committente deve consegnare informativa completa

all’appaltatrice e vigila sul rispetto delle disposizioni

• L’azienda appaltatrice deve informare immediatamente il

committente di positività di un suo dipendente

Modalità di accesso fornitori esterni

Ridurre le occasioni di contatto con personale aziendale con

procedure di ingresso, transito, uscita, con modalità,

percorsi e tempistiche predefiniti

24

Per quanto riguarda gli spostamenti interni, riunioni, eventi

interni e formazione …

Spostamenti interni, riunioni ecc.

Nell’impossibilità di collegamenti a distanza, la partecipazione a

riunioni deve essere ridotta al minimo e garantendo il distanziamento

sociale e un’adeguata pulizia e/o areazione dei locali

Gli spostamenti interni devono essere minimizzati

Per la formazione si privilegiano forme a distanza come

videoconferenza ed e-learning

Il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione

professionale e/o abilitante entro i termini previsti, non comporta

l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico

ruolo/funzione

25

… mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributore di bevande

e/o snack

L’accesso agli spazi comuni è contingentato

Deve essere prevista:

• Ventilazione continua dei locali

• Tempo ridotto di permanenza

• Mantenimento della distanza di sicurezza

• Sanificazione periodica e pulizia giornaliera, con appositi

detergenti dei locali mensa, tastiere dei distributori di

bevande e snack

Gestione degli spazi comuni

Approfondimento. Lavarsi le mani

26

Approfondimento. Lavarsi le mani

27

28

Schema generale del corso

Introduzione

COVID è un rischio sul lavoro?

Protezione dal contagio nei luoghi di lavoro

Dispositivi di protezione

Approfondimenti

29

Dispositivi di protezione collettiva

• Sistemi che si attuano allo scopo di proteggere il lavoratoreda eventuali danni che possono insorgere in caso diinfortunio (es. barriere parafiato, pannelli protettivi, ecc.)

Cosa sono:

• Diminuiscono le opportunità di contagio nei contatti diretti;

• Limitano la diffusione delle particelle generate da colpi ditosse e/o starnuti;

• È preferibile siano in materiale infrangibile, riciclabile,resistente agli urti e facilmente igienizzabile.

Caratteristiche:

30

«qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e

tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro

uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza

o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento

o accessorio destinato a tale scopo»

Dispositivi di protezione individuale

D.Lgs. 81/2008

Cat. Scopo

I Protegge da rischi minimi

IIProtegge dai rischi esclusi

dalle categorie I e III

III

Protegge da rischi che

possono causare

conseguenze molto gravi,

permanenti o la morte

• Da utilizzare quando i rischi

cosiddetti «residui» non sono

eliminati o ridotti a livelli accettabili

e devono essere ulteriormente

contenuti

• Per la protezione da agenti

biologici, come il SARS-CoV-2, è

necessario utilizzare i DPI specifici

più idonei in base alle modalità di

trasmissione

31

Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Punto 6. del Protocollo Condiviso

• Protezione degli occhi (occhiali).

Quali D.P.I. utilizzare?

• Protezione delle vie respiratorie (FFP2, FFP3, mascherine

chirurgiche);

• Protezione del corpo e/o degli arti superiori (camici, tute,

cuffie, guanti, ecc.);

32

Dispositivi di protezione delle mani

Guanti monouso

Ne esistono di diversi materiali (es. lattice,sintetici, nitrile o vinile);

Devono essere scelti in base a eventualiirritazioni/allergie e alle caratteristicheproprie e solo a determinate condizioni;

Devono rispettare i requisiti stabiliti dallenorme tecniche (UNI EN 420, UNI EN 421,ecc.) in base alla loro classificazione.

33

Dispositivi di protezione per occhi e viso

• Sono formati dalla montatura, che deve posizionarsi in modoperfetto sul volto e dalle lenti, la cui dimensione determinal’ampiezza del campo visivo. La presenza di ripari lateralievita la penetrazione laterale sia di sostanze che diradiazioni.

Occhiali di protezione

• Fissate direttamente tramite bardatura al capo o al casco,le visiere proteggono non solo gli occhi ma tutto il voltodalle schegge, dalle sostanze chimiche o radiazioni, ma nonforniscono protezione laterale. La finestra della visieracontiene lastre trasparenti, leggere, filtranti, facilmentesostituibili e regolabili.

Maschere/Occhiali a visiera:

34

Dispositivi di protezione per occhi e viso

• Gli schermi di protezione sono generalmente fissatiall’elmetto di protezione o ad altri dispositivi di sostegno,ma non sono completamente chiusi. Devono proteggeredalle schegge, dagli schizzi, dalle scintille, dal caloreradiante e dalle sostanze chimiche e devono esseredifficilmente infiammabili. Alcuni schermi hanno lastre disicurezza trasparenti con azione filtrante. Una laminaposizionata nella parte interna dello schermo proteggedalle scariche elettrostatiche.

Schermi/Ripari di protezione

I dispositivi di protezione sopra descritti devono essere conformi ai

requisiti della norma UNI EN 166.

I dispositivi di protezione sopra descritti devono essere conformi ai

requisiti della norma UNI EN 166.

35

Dispositivi di protezione per occhi e viso

• I dispositivi di protezione dovrebbero essere esaminati prima di ogniperiodo di utilizzo per confermarne la capacità di fornire undeterminato livello di protezione.

• Devono essere rigorosamente applicati i criteri di ispezione contenutinelle istruzioni per l’utilizzatore.

Ispezione prima dell’uso

• I dispositivi dovrebbero essere puliti, se necessario, in conformità alleistruzioni per l’utilizzatore prima dell’immagazzinamento.

• Si possono utilizzare le soluzioni fornite dal fabbricante. Non utilizzaremai solventi o detergenti industriali.

Pulizia

• Le riparazioni non autorizzate possono compromettere le specifiche einvalidare le certificazioni/approvazioni nonché la garanzia delfabbricante e i suoi obblighi di responsabilità civile.

• Qualsiasi riparazione o sostituzione delle parti deve essere eseguita dapersonale qualificato ed essere chiaramente documentata.

Riparazioni

• I dispositivi devono poter essere conservati in luogo separato perproteggerli da sporco, temperature eccessive, forte luce solare e/oartificiale, umidità e strumenti operanti a voltaggi elevati.

Stoccaggio

36

Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Punto 6. del Protocollo Condiviso

Quali D.P.I. utilizzare?

Secondo le indicazioni fornite dalle Autorità sanitarie, l’uso delle

mascherine filtranti tipo FFP2 o FFP3 è raccomandato soltanto

in ambito sanitario o sociosanitario o in tutte quelle attività

lavorative per le quali si prevede il contatto ravvicinato con

pazienti o soggetti potenzialmente infetti, unitamente ad altri

dispositivi quali guanti ed occhiali.

Il loro utilizzo invece non è consigliato in quei casi in cui le

autorità sanitaria e/o le valutazioni condotte con il servizio di

prevenzione e protezione e il medico competente non ne

prevedano l’uso

37

Dispositivi di protezione individuale

Punto 6. del Protocollo Condiviso

Attenzione alla tipologia di mascherine!

Mascherina chirurgica Filtra in uscita ma non in

entrata

FFP2/3 con valvola Filtra in entrata ma non filtra in

uscita

FFP2/3 senza valvola Filtra sia in entrata che in

uscita

38

Dispositivi di protezione individuale

Quali D.P.I. possono essere usati?

• D.P.I. realizzati secondo la normativa vigente

e dunque dotati di marcatura CE;

• D.P.I. realizzati in deroga alla normativa vigente e dunque

privi di marcatura CE (solo fine al termine dell’emergenza).

• Devono fare riferimento al D. L. 18/2020 («Decreto Cura

Italia»);

• La loro verifica è affidata all’ISS (mascherine chirurgiche) o

all’INAIL (FFP2/FFP3).

39

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Art. 15.

Disposizioni straordinarie per la produzione di mascherine

chirurgiche e dispositivi di protezione individuale

1. …… per la gestione dell’emergenza COVID-19, e fino al termine dello

stato di emergenza ………, è consentito produrre, importare e immettere in

commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in

deroga alle vigenti disposizioni.

LEGGE 24 aprile 2020 , n. 27 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 marzo 2020, n.

18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di

sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza

epidemiologica da COVID-19. Proroga dei termini per l’adozione di decreti

legislativi.

40

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

2. I produttori e gli importatori delle mascherine chirurgiche di cui al comma 1,

e coloro che le immettono in commercio i quali intendono avvalersi della deroga

ivi prevista, inviano all’Istituto superiore di sanità una autocertificazione nella

quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche

tecniche delle mascherine e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di

sicurezza di cui alla vigente normativa. …….

Art. 15.

Disposizioni straordinarie per la produzione di mascherine

chirurgiche e dispositivi di protezione individuale

LEGGE 24 aprile 2020 , n. 27

3. I produttori, gli importatori dei dispositivi di protezione individuale di cui al

comma 1 e coloro che li immettono in commercio, i quali intendono avvalersi

della deroga ivi prevista, inviano all’INAIL una autocertificazione nella quale,

sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche dei

citati dispositivi e dichiarano che gli stessi rispettano tutti i requisiti di sicurezza

di cui alla vigente normativa.

41

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Art. 16 - Ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività

1. Per contenere il diffondersi del virus COVID-19, fino al termine dello stato di

emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020,

sull’intero territorio nazionale, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività

sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro,

sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all’articolo 74,

comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, le mascherine chirurgiche

reperibili in commercio, il cui uso è disciplinato dall’articolo 5 -bis , comma 3, del

presente decreto.

Art. 5 - bis

Disposizioni finalizzate a facilitare l’acquisizione di dispositivi di protezione e medicali

3. Fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del

31 gennaio 2020, in coerenza con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità e

in conformità alle attuali evidenze scientifiche, è consentito fare ricorso alle mascherine

chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari; sono utilizzabili

anche mascherine prive del marchio CE, previa valutazione da parte dell’Istituto superiore

di sanità.

LEGGE 24 aprile 2020 , n. 27

42

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Art. 16.

Ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività

2. Ai fini del comma 1, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla

delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, gli individui presenti

sull’intero territorio nazionale sono autorizzati all’utilizzo di mascherine

filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme

sull’immissione in commercio.

LEGGE 24 aprile 2020 , n. 27

43

I dispositivi in deroga

Le mascherine

chirurgiche sono

considerate DPI ai

sensi del

D.Lgs. 81/2008

La produzione in

deroga alle vigenti

disposizioni di

mascherine e DPI

Mascherine e DPI in deroga possono essere immessi sul mercato dietro

autodichiarazione della loro idoneità verificata dagli organi competenti

(rispettivamente ISS e INAIL).

Devono comunque rispettare i requisiti di sicurezza della normativa

vigente.

Vista l’emergenza sanitaria e la difficoltà di reperimento dei

DPI, la Legge nota come «Decreto Cura Italia» stabilisce,

per la sola durata dell’emergenza

44

Le «mascherine di comunità»

Sono mascherine monouso o lavabili in materiali multistrato e

garantiscono comfort, respirabilità, forma e aderenza adeguate.

Si tratta di dispositivi di qualsiasi natura atti a coprire la bocca e il

naso.

Non rispondono a nessuna norma e non garantiscono la protezione se

non in senso generale e presuntivo.

I dispositivi di comunità assolvono alla funzione di una generica riduzione

del rischio legato al fatto che le vie respiratorie non sono libere.

Una terza tipologia introdotta in disposizioni regionali e

successivamente nel DPCM 26/4/2020 e confermate nel

DPCM 11/6/2020, è quella delle mascherine «di comunità».

45

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Classificazione DPI

Protezioni delle vie aeree:

Mascherina CHIRURGICA:

Le mascherine chirurgiche, in relazione all’efficienza di

filtrazione ed alla resistenza respiratoria, possono essere

di tre tipi: I, II e IIR:

46

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Classificazione DPI

Protezioni delle vie aeree:

Mascherina CHIRURGICA:

47

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Classificazione DPI

Protezioni delle vie aeree:

Mascherina Facciale Filtrante FFP senza valvola (UNI EN 149:2009):

FFP1

in grado di filtrare il 78% delle particelle con diam. 06 μm;

non è raccomandata per la protezione da agenti patogeni che si

trasmettono per via aerea

FFP2

Filtra fino al 92% delle particelle ambientali con diametro >= 06 μm

Sono ben tollerate e devono essere cambiate meno di frequente,

perché il potere filtrante si mantiene

FFP3

Filtra fino al 98% delle particelle ambientali con diametro >= 06 μm

se dotata di valvola espiratoria, non ha funzione filtrante in fase

espiratoria (tale valvola serve per il confort dell’operatore).

Sono ben tollerate e devono essere cambiate meno di frequente,

perché il potere filtrante si mantiene

48

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

49

La scelta e l’utilizzo dei DPI e DPC

Immagine da

Assosistema Confindustria

50

Organizzazione del lavoro

Punto 8. del Protocollo Condiviso

Il distanziamento sociale

Rimane di assoluta centralità garantire in ogni istante, durante lo

svolgimento dell’attività lavorativa, la distanza di sicurezza

interpersonale di almeno 1 m:

• Rimodulazione degli spazi di lavoro (es. usare spazi in genere

inutilizzati);

• Adottare orari differenziati (es. entrata e uscita scaglionate) per

ridurre il numero massimo di persone contemporaneamente

presenti.

• Modifiche delle postazioni di lavoro (es. ridistribuzione delle

postazioni stesse);

51

Come indossare e togliere mascherineFonte

: O

pera

Univ

ers

itari

a d

i Tre

nto

52

Come indossare DPIFonte

: Bagagli

o.e

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53

Come usare i guanti monouso

Fonte: Università degli studi di Bari

54

Come usare i guanti monousoFonte

: A

dnkro

nos

55

Durata DPI

• I DPI soggetti ad invecchiamento devono riportare indicazioni del fabbricante in merito alla messa fuori servizio del dispositivo stesso.

• Sul dispositivo sarà presente la data di fabbricazione del DPI, mentre sul libretto d’uso e manutenzione verrà indicata la data ipotetica di messa fuori servizio.

La tipologia di utilizzo può determinare

una data di scadenza anticipata

La tipologia di utilizzo può determinare

una data di scadenza anticipata

56

Per i lavoratori che non rientrano nelle categorie ad alto rischio contagio

da SARS-CoV-2 l’obbligo di utilizzare i DPI e le mascherine chirurgiche si

ha «qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale

minore di 1 metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative» e

quando si condividano spazi comuni.

L’utilizzo di tali dispositivi è:

• Consigliabile per lavoratori generici e per la popolazione generale

come misura di prevenzione da contagio

• Raccomandabile quando

• si sospetta di aver contratto il SARS-CoV-2 e/o in presenza di

sintomi tipici

• bisogna entrare in contatto con una persona con sospetta infezione

da SARS-CoV-2

Obbligo di utilizzo di DPI nei luoghi di lavoro

Un utilizzo razionale di mascherine e DPI delle vie respiratorie è

importante per non evitare inutili sprechi

Un utilizzo razionale di mascherine e DPI delle vie respiratorie è

importante per non evitare inutili sprechi

57

Schema generale del corso

Introduzione

COVID è un rischio sul lavoro?

Protezione dal contagio nei luoghi di lavoro

Dispositivi di protezione

Approfondimenti

Schema generale del corso

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Tale Decreto adotta il Documento

Piano scuola 2020-2021

«Documento per la pianificazione delle attività

scolastiche, educative e formative in tutte le

Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione»

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

La precondizione per la presenza a scuola di studenti e di

tutto il personale a vario titolo operante è:

l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura

corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;

non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli

ultimi 14 giorni;

non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di

propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

All’ingresso della scuola NON è necessaria la rilevazione

della temperatura corporea.

Chiunque ha sintomatologia respiratoria o temperatura

corporea superiore a 37.5°C dovrà restare a casa.

Pertanto si rimanda alla responsabilità individuale rispetto

allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla

responsabilità genitoriale.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

Nelle misure organizzative generali della scuola il principio del

distanziamento fisico rappresenta un aspetto di prioritaria

importanza e di grande complessità.

Saranno da privilegiare tutti i possibili accorgimenti

organizzativi al fine di differenziare l’ingresso e l’uscita degli

studenti sia attraverso uno scaglionamento orario che

rendendo disponibili tutte le vie di accesso, compatibilmente

con le caratteristiche strutturali e di sicurezza dell’edificio

scolastico, al fine di differenziare e ridurre il carico e il rischio

di assembramento.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

Porre in atto ogni misura organizzativa finalizzata alla

prevenzione di assembramenti di persone negli spazi comuni.

Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o

loro delegati nei locali della scuola se non strettamente

necessari (es. entrata /uscita scuola dell’infanzia).

Limitare l’utilizzo dei locali della scuola esclusivamente alle di

attività didattiche.

Il layout delle aule andrà rivisto con una rimodulazione dei

banchi, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di

almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di

movimento.

Distanziamento in classe

63

Il distanziamento previsto di 1 metro deve

intendersi in condizione statica o anche in

movimento?

• Il previsto distanziamento di un metro è da intendersi,

relativamente al layout delle aule, nel senso della

necessità di prevedere un’area statica dedicata alla «zona

banchi».

• Con riferimento alla «zona cattedra», resta imprescindibile

la distanza libera di 2 metri lineari tra il docente e

l’alunno nella zona interattiva della cattedra, identificata

tra la cattedra medesima ed il banco più prossimo ad essa.

• L’utilizzo della mascherina è necessario in situazioni

statiche o dinamiche nelle quali non sia possibile garantire

il distanziamento prescritto.

Risposte del CTS ad alcune osservazione nell’audizione del 02/07/2020

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

In tutti gli altri locali scolastici destinati alla didattica ivi

comprese aula magna, laboratori, teatro, rispetto alla

numerosità degli studenti dovrà essere considerato un

indice di affollamento tale da garantire il distanziamento

interpersonale di almeno 1 metro anche in considerazione

delle attività didattiche specifiche proprie degli istituiti tecnici o

professionali;

per gli Istituti coreutico musicali le attività didattiche che

prevedano l’utilizzo di strumenti a fiato o attività corali

dovranno essere effettuate garantendo un aumento

significativo del distanziamento interpersonale.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

Negli spazi comuni, aree di ricreazione, corridoi, dovranno

essere previsti percorsi che garantiscano il distanziamento tra

le persone, limitando gli assembramenti, anche attraverso

apposita segnaletica.

Per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie e di

programmate attività didattiche, ove possibile e

compatibilmente con le variabili strutturali, di sicurezza e

metereologiche, privilegiarne lo svolgimento all’aperto,

valorizzando lo spazio esterno quale occasione alternativa di

apprendimento.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

Per le attività di educazione fisica, qualora svolte al chiuso

(es. palestre), dovrà essere garantita adeguata aerazione e un

distanziamento interpersonale di almeno 2 metri (in analogia a

quanto disciplinato nell’allegato 17 del DPCM 17 maggio

2020).

Nelle prime fasi di riapertura delle scuole sono sconsigliati i

giochi di squadra e gli sport di gruppo, mentre sono da

privilegiare le attività fisiche sportive individuali che

permettano il distanziamento fisico.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

Per il consumo del pasto a scuola è fondamentale garantire

soluzioni organizzative che assicurino il distanziamento.

Identificare soluzioni organizzative ad hoc per la refezione che

consentano di assicurare il necessario distanziamento

attraverso la gestione degli spazi (refettorio o altri locali

idonei), dei tempi (turnazioni), e in misura residuale attraverso

la fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure organizzative generali

I locali scolastici destinati alla didattica dovranno, inoltre,

essere dotati di finestre per garantire un ricambio d’aria

regolare e sufficiente, favorendo, in ogni caso possibile,

l’aerazione naturale.

Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle

specifiche indicazione del documento Rapporto ISS COVID-

19 n. 5 del 21 aprile 2020

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure igienico-sanitarie – igiene dell’ambiente

Assicurare, prima della riapertura della scuola, una pulizia

approfondita, ad opera dei collaboratori scolastici, dei locali

della scuola destinati alla didattica e non, ivi compresi

androne, corridoi, bagni, uffici di segreteria e ogni altro

ambiente di utilizzo.

Se la scuola è occupata da almeno 7-10 giorni, per riaprire

l'area sarà necessaria solo la normale pulizia ordinaria, poiché

il virus che causa COVID-19 non si è dimostrato in grado di

sopravvivere su superfici più a lungo di questo tempo neppure

in condizioni sperimentali.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

70

Misure igienico-sanitarie – igiene dell’ambiente

Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate

quotidianamente secondo le indicazioni dell’ISS previste nella

Circolare del Ministero della Salute n. 17644 del 22/05/2020.

A riguardo si precisa che per sanificazione si intende l’insieme

dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati

ambienti e mezzi mediante l’attività di pulizia e di disinfezione.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

71

Misure igienico-sanitarie – igiene dell’ambiente

La pulizia con detergente neutro di superfici in locali generali,

in presenza di una situazione epidemiologica con sostenuta

circolazione del virus, andrebbe integrata con la disinfezione

attraverso prodotti con azione virucida.

Nella sanificazione si dovrà porre particolare attenzione alle

superfici più toccate quali maniglie e barre delle porte, delle

finestre, sedie e braccioli, tavoli/banchi/cattedre, interruttori

della luce, corrimano, rubinetti dell’acqua, pulsanti

dell’ascensore, distributori automatici di cibi e bevande, ecc.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure igienico-sanitarie – igiene dell’ambiente

Nel caso di uso di prodotti disinfettanti in strutture educative

con bambini al di sotto dei 6 anni, si raccomanda di fare

seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo

soprattutto per gli oggetti, come i giocattoli, che potrebbero

essere portati in bocca dai bambini.

Dovrà essere posta particolare attenzione alle misure già

poste in essere dalle scuole per la pulizia giornaliera dei

servizi igienici con prodotti specifici. In tali locali, se dotati di

finestre, queste devono rimanere sempre aperte; se privi di

finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in

funzione per l’intero orario scolastico.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure igienico-sanitarie – igiene personale

È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti (dispenser

di soluzione idroalcolica) o a base di altri principi attivi (purché il

prodotto riporti il numero di registrazione o autorizzazione del

Ministero della Salute) per l’igiene delle mani per gli studenti e il

personale della scuola, in più punti dell’edificio scolastico e,

in particolare, in ciascuna aula per permettere l’igiene delle

mani all’ingresso in classe, favorendo comunque in via prioritaria

il lavaggio delle mani con acqua e sapone neutro.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

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Misure igienico-sanitarie – igiene personale

È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti (dispenser

di soluzione idroalcolica) o a base di altri principi attivi (purché il

prodotto riporti il numero di registrazione o autorizzazione del

Ministero della Salute) per l’igiene delle mani per gli studenti e il

personale della scuola, in più punti dell’edificio scolastico e,

in particolare, in ciascuna aula per permettere l’igiene delle

mani all’ingresso in classe, favorendo comunque in via prioritaria

il lavaggio delle mani con acqua e sapone neutro.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

75

Misure igienico-sanitarie – igiene personale

La scuola garantirà giornalmente al personale la mascherina

chirurgica, che dovrà essere indossata per la permanenza nei

locali scolastici.

Gli alunni dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali

scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria

dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad es. attività fisica,

pausa pasto).

Anche per tutto il personale non docente, negli spazi comuni

dovranno essere garantite le stesse norme di distanziamento di

almeno 1 metro, indossando altresì la mascherina chirurgica.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

76

Indicazioni per gli studenti con disabilità

La gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere

pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di

disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate,

garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.

Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra

riportato, non sono soggetti all'obbligo di utilizzo della mascherina

gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l'uso

continuativo della mascherina.

Decreto 26/06/2020, n. 39 del Min. Istruz.

77

Le CINQUE REGOLE per il rientro a scuola in sicurezza

1. Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse,

raffreddore) parlane subito con i genitori e NON venire a

scuola.

2. Quando sei a scuola indossa una mascherina, anche di

stoffa, per la protezione del naso e della bocca.

3. Segui le indicazioni degli insegnanti e rispetta la segnaletica.

4. Mantieni sempre la distanza di 1 metro, evita gli

assembramenti (soprattutto in entrata e uscita) e il contatto

fisico con i compagni.

5. Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser per

tenerle pulite; evita di toccarti il viso e la mascherina.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

78

Parte generale

Si conviene:

• sulla necessità del coinvolgimento del relativo RSPP e del MC

e nel rispetto delle competenze del RLS, ad integrare il DVR di

cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;

• sull’importanza che venga garantita a tutti i livelli l'opportuna

informazione e formazione sulle procedure di cui al presente

protocollo;

• sull’esigenza di garantire modalità di comunicazione e

confronto con le rappresentanze sindacali, gli RLS e gli RSPP,

sui punti del presente protocollo, al fine di condividere

informazioni e azioni volte alla tutela del personale e della

comunità scolastica e garantire l’erogazione di servizi pubblici

essenziali e indifferibili.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

79

Parte generale

Si stabilisce che:

• Ogni Istituto scolastico dà attuazione delle indicazioni fornite

dal CTS e delle linee guida stabilite a livello nazionale, al fine

di tutelare la salute delle persone e garantire la salubrità degli

ambienti.

• Il Dirigente scolastico è tenuto ad informare tutto il personale,

gli studenti e le famiglie sulle regole fondamentali di igiene che

devono essere adottate nella scuola.

• Il Dirigente scolastico dovrà inoltre informare chiunque entri

nei locali della scuola circa le disposizioni delle Autorità, anche

utilizzando gli strumenti digitali disponibili.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

80

Parte generale

In particolare le informazioni riguardano:

o l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di

temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi simil-influenzali …;

o il divieto di fare ingresso o di poter permanere nei locali

scolastici laddove, anche successivamente all’ingresso,

sussistano le condizioni di pericolo (sintomi simil-influenzali,

temperatura oltre 37.5°, provenienza da zone a rischio o contatto con persone

positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle Autorità

sanitarie competenti;

o l’obbligo di rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del

Dirigente scolastico (in particolare, mantenere il distanziamento

sociale, osservare le regole di igiene delle mani e tenere

comportamenti corretti sul piano dell’igiene);

Protocollo M.I. del 06/08/2020

81

Parte generale

In particolare le informazioni riguardano:

o la formazione e l’aggiornamento in materia di Didattica digitale

integrata e COVID, nonché l’obbligo di redigere un nuovo patto

di corresponsabilità educativa per la collaborazione attiva tra

Scuola e Famiglia, rafforzatasi con la recente esperienza della

didattica a distanza;

o l’obbligo per ciascun lavoratore di informare tempestivamente il

Dirigente scolastico o un suo delegato della presenza di

qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della

propria prestazione lavorativa o della presenza di sintomi negli

studenti presenti all’interno dell’istituto.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

82

Disposizioni relative alle modalità di INGRESSO/USCITA

• Le istituzioni scolastiche, con opportuna segnaletica ed una

campagna di sensibilizzazione, comunicano le regole da

rispettare per evitare assembramenti;

• Nel caso di file per l’entrata e l’uscita occorre provvedere alla

loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l’osservanza

delle norme sul distanziamento sociale.

• Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano tali

momenti in modo da integrare il regolamento di istituto , con

l’eventuale previsione di ingressi ed uscite ad orari scaglionati,

anche utilizzando accessi alternativi

Protocollo M.I. del 06/08/2020

83

Disposizioni relative alle modalità di INGRESSO/USCITA

Va ridotto l’accesso ai visitatori, i quali, comunque, dovranno

sottostare a tutte le regole previste nel regolamento di istituto,

ispirato ai seguenti criteri di massima:

ordinario ricorso alla comunicazione a distanza.

limitazione degli accessi ai casi di effettiva necessità

amministrativo-gestionale ed operativa, possibilmente previa

prenotazione e relativa programmazione;

regolare registrazione dei visitatori ammessi, con indicazione,

per ciascuno di essi, dei dati anagrafici (nome, cognome, data di

nascita, luogo di residenza), dei relativi recapiti telefonici, nonché

della data di accesso e del tempo di permanenza;

Protocollo M.I. del 06/08/2020

84

Disposizioni relative alle modalità di INGRESSO/USCITA

differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e i

punti di uscita dalla struttura;

predisposizione di adeguata segnaletica orizzontale sul

distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare;

pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli

spazi;

accesso alla struttura attraverso l’accompagnamento da parte

di un solo genitore o di persona maggiorenne delegata dai genitori

o da chi esercita la responsabilità genitoriale, nel rispetto delle

regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della

mascherina.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

85

Disposizioni relative a PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

E’ necessario assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione

periodica di tutti gli ambienti predisponendo un cronoprogramma

ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente

aggiornato.

Nel piano di pulizia occorre includere almeno:

• ambienti di lavoro, aule, palestre, e aree comuni

• aree ristoro e mensa

• servizi igienici e spogliatoi

• attrezzature e postazioni di lavoro o laboratorio ad uso promiscuo,

• materiale didattico e ludico

• Superfici comuni ad alta frequenza di contatto (es. pulsantiere,

passamano)

Protocollo M.I. del 06/08/2020

86

Disposizioni relative a PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

L’attività di igienizzazione dei luoghi e delle attrezzature dovrà

essere effettuata secondo quanto previsto dal cronoprogramma o,

in maniera puntuale ed a necessità, in caso di presenza di

persona con sintomi o confermata positività al virus.

In questo secondo caso, per la pulizia e la igienizzazione,

occorre tener conto di quanto indicato nella Circolare 5443

del Ministero della Salute del 22/02/2020.

Inoltre, è necessario disporre la pulizia approfondita di tutti gli

istituti scolastici, avendo cura di sottoporre alla procedura

straordinaria qualsiasi ambiente di lavoro, servizio e passaggio.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

87

Disposizioni relative a PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

In tal senso, le istituzioni scolastiche provvederanno a:

assicurare quotidianamente le operazioni di pulizia previste dal

rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020

utilizzare materiale detergente, con azione virucida, come previsto

dall'allegato 1 del documento CTS del 28/05/20

garantire la adeguata aerazione di tutti i locali, mantenendo

costantemente (o il più possibile) aperti gli infissi esterni dei servizi

igienici

si consiglia che i servizi igienici vengano sottoposti a pulizia almeno

due volte al giorno ...

sottoporre a regolare detergenza le superfici e gli oggetti (inclusi

giocattoli, attrezzi da palestra e laboratorio, utensili vari...) destinati

all'uso degli alunni.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

88

Disposizioni relative a IGIENE personale e DPI

E’ obbligatorio per chiunque entri negli ambienti scolastici, adottare

precauzioni igieniche e l’utilizzo di mascherina.

Il CTS si esprimerà nell’ultima settimana di agosto in ordine

all’obbligo di utilizzo di mascherina da parte degli studenti.

I DPI utilizzati devono corrispondere a quelli previsti dalla VR e dai

documenti del CTS per le diverse attività svolte all’interno della scuola e in

base alle fasce di età dei soggetti coinvolti.

Deve essere indicata la modalità di dismissione dei DPI nel rispetto della

normativa vigente.

Per il personale impegnato con bambini con disabilità, si potrà prevedere

l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuale (nello specifico, il

lavoratore potrà usare, unitamente alla mascherina, guanti e dispositivi di

protezione per occhi, viso e mucose). Tenendo conto della tipologia di

disabilità.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

89

Disposizioni relative alla GESTIONE di SPAZI COMUNI

L’accesso agli spazi comuni deve essere contingentato, con la previsione

di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto

necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza.

L’utilizzo delle aule professori è consentito nel rispetto del distanziamento

fisico ...

L’utilizzo della mensa scolastica è consentito nel rispetto delle regole del

distanziamento fisico, eventualmente prevedendo anche l’erogazione dei

pasti per fasce orarie differenziate. La somministrazione del pasto deve

essere in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate,

bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile.

Per quanto riguarda le aree di distribuzione di bevande e snack, il DS ne

indica le modalità di utilizzo, eventualmente anche nel Regolamento di

Istituto, al fine di evitare il rischio di assembramento e il mancato rispetto

del distanziamento fisico.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

90

Uso di LOCALI ESTERNI all’Istituto Scolastico

Qualora le attività didattiche siano realizzate in locali esterni

all'Istituto Scolastico, gli Enti locali e/o i titolari della locazione,

devono certificare l'idoneità, in termini di sicurezza, di detti locali.

Con specifica convenzione devono essere definite le responsabilità

delle pulizie e della sorveglianza di detti locali e dei piani di

sicurezza.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

91

Supporto PSICOLOGICO

Sulla base di una Convenzione tra Ministero dell’Istruzione e il

Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi, si promuove un

sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza,

stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio,

rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione,

situazione di isolamento vissuta.

Ordinanza del Minis. della Salute n. 0017167 del 21/08/2020

92

Avente per OGGETTO: Indicazioni operative per la

gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e

nei servizi educativi dell’infanzia,

elaborate dal Gruppo di Lavoro

• ISS,

• Ministero della Salute,

• Ministero dell’Istruzione,

• INAIL,

• Fondazione Bruno Kessler,

• Regione Veneto,

• Regione Emilia-Romagna

93

Ordinanza del Minis. della Salute n. 0017167 del 21/08/2020

94

Schema generale del corso

Ai fini dell’identificazione precoce dei casi sospetti è necessario

prevedere:

un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e del

personale scolastico;

il coinvolgimento delle famiglie nell’effettuare il controllo della

temperatura corporea del bambino/studente a casa ogni giorno prima

di recarsi al servizio educativo dell’infanzia o a scuola;

la misurazione della temperatura corporea al bisogno (es. malore

a scuola di uno studente o di un operatore scolastico), da parte del

personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che

non prevedono il contatto;

la collaborazione dei genitori nel contattare il proprio medico

curante (PLS o MMG) per le operatività connesse alla valutazione

clinica e all'eventuale prescrizione del tampone naso-faringeo.

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

95

Schema generale del corso

È inoltre necessario approntare un sistema flessibile per la

gestione della numerosità delle assenze per classe che

possa essere utilizzato per identificare situazioni anomale

per eccesso di assenze, per esempio, attraverso il registro

elettronico o appositi registri su cui riassumere i dati ogni

giorno.

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

96

Schema generale del corso

Si raccomanda alle scuole e ai servizi educativi dell’infanzia di:

identificare dei referenti scolastici per COVID-19 adeguatamente

formati sulle procedure da seguire;

identificare dei referenti per l’ambito scolastico all’interno del

Dipartimento di Prevenzione (DdP) della ASL competente

territorialmente;

tenere un registro degli alunni e del personale di ciascun gruppo

classe e di ogni contatto che, almeno nell’ambito didattico e al di là

della normale programmazione, possa intercorrere tra gli alunni ed il

personale di classi diverse (es. registrare le supplenze, gli

spostamenti provvisori e/o eccezionali di studenti fra le classi etc.) per

facilitare l’identificazione dei contatti stretti da parte del DdP della ASL

competente territorialmente;

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

97

Schema generale del corso

richiedere la collaborazione dei genitori a inviare tempestiva

comunicazione di eventuali assenze per motivi sanitari in modo da

rilevare eventuali cluster di assenze nella stessa classe;

richiedere alle famiglie e agli operatori scolastici la comunicazione

immediata al dirigente scolastico e al referente scolastico per COVID-

19 nel caso in cui, rispettivamente, un alunno o un componente del

personale risultassero contatti stretti di un caso confermato COVID-19;

stabilire con il DdP un protocollo nel rispetto della privacy, per avvisare

i genitori degli studenti «contatti stretti»; particolare attenzione deve

essere posta alla privacy … fornendo le opportune informazioni solo al

DdP. Questo avrà anche il compito di informare, in collaborazione con

il dirigente scolastico, le famiglie dei bambini/studenti individuati come

«contatti stretti» ed eventualmente predisporre una informativa per gli

utenti e lo staff della scuola;

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

98

Schema generale del corso

provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessità, per gli

alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il proprio domicilio,

contattando il proprio pediatra di libera scelta o medico di famiglia, in caso

di sintomatologia e/o temperatura corporesa superiore a 37,5°C.

informare e sensibilizzare il personale scolastico sull'importanza di

individuare precocemente eventuali segni/sintomi e comunicarli

tempestivamente al referente scolastico per COVID-19;

stabilire procedure definite per gestire gli alunni e il personale scolastico

che manifestano sintomi mentre sono a scuola, che prevedono il rientro al

proprio domicilio il prima possibile, mantenendoli separati dagli altri e

fornendo loro la necessaria assistenza utilizzando appositi DPI;

identificare un ambiente dedicato all‘accoglienza e isolamento di eventuali

persone che dovessero manifestare una sintomatologia compatibile con

COVID-19 (senza creare allarmismi o stigmatizzazione)…;

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

99

Schema generale del corso

prevedere un piano di sanificazione straordinaria per l’area di

isolamento e per i luoghi frequentati dall’alunno/componente del

personale scolastico sintomatici;

condividere le procedure e le informazioni con il personale scolastico, i

genitori e gli alunni e provvedere alla formazione del personale;

predisporre nel piano scolastico per Didattica Digitale Integrata (DDI),

previsto dalle Linee Guida, le specifiche modalità di attivazione nei casi

di necessità di contenimento del contagio, nonché qualora si rendesse

necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a

causa delle condizioni epidemiologiche contingenti.

Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione

alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19

100

Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-1

101

Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-1Ordinanza del Minis. della Salute n. 0017167 del 21/08/2020

Protocollo M.I. del 06/08/2020

102

Costituzione di una COMMISSIONE

Al fine di monitorare l’applicazione delle misure descritte, in ogni

Istituzione Scolastica, il Dirigente Scolastico valuterà la

costituzione di una commissione, anche con il coinvolgimento dei

soggetti coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del

COVID-19.

Tale commissione sarà presieduta dal Dirigente Scolastico.

103

PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

Circolare del Ministero della Salute n. 17644 del 22/05/2020

104

I protocolli condivisi del 24/04/2020 parlano di pulizia giornaliera

e sanificazione periodica.

Nel caso di persona COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si

procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le

disposizioni della Circolare del Ministero della Saluta n. 5443 del

22/02/2020

PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

105

E’ necessario assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione

periodica di tutti gli ambienti predisponendo un cronoprogramma

ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente

aggiornato.

Protocollo M.I. del 06/08/2020

Disposizioni relative alla pulizia e igienizzazione

PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

106

Requisiti delle imprese

In caso di affidamento di servizi di pulizia e sanificazione ad

imprese esterne, il Datore di Lavoro deve svolgere, in regime di

appalto, le dovute verifiche di idoneità tecnico professionale

ai sensi dell’art.26 del D.Lgs.81/08.

Per la verifica della ITP controllare il certificato della CCIAA.

Per la verifica dei requisiti che devono possedere le imprese di

pulizie, dobbiamo tenere conto della seguente legislazione di

riferimento:

D.M. 7 luglio 1997, n. 274 (a seguire brevemente D.M.274/97),

Regolamento di attuazione degli artt.1 e 4 della Legge 25 Gennaio 1994,

n.82, il cui titolo è “disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di

disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”.

PULIZIA e IGIENIZZAZIONE

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Requisiti delle imprese (DM 274/97)

Sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di

procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non

desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed

aree di pertinenza;

sono attività di disinfezione quelle che riguardano il complesso

dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati

ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o

inattivazione di microrganismi patogeni;

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Requisiti delle imprese (DM 274/97)

c) sono attività di disinfestazione quelle che riguardano il complesso

di procedimenti e operazioni atti a distruggere piccoli animali, in

particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti

infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. La

disinfestazione può essere integrale se rivolta a tutte le specie

infestanti ovvero mirata se rivolta a singola specie;

sono attività di derattizzazione quelle che riguardano il complesso di

procedimenti e operazioni di disinfestazione atti a determinare o la

distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione

dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia;

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Requisiti delle imprese (DM 274/97)

sono attività di sanificazione quelle che riguardano il

complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani

determinati ambienti mediante l'attività di pulizia e/o di

disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il

controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima

per quanto riguarda la temperatura, l'umidità e la

ventilazione ovvero per quanto riguarda l'illuminazione e il

rumore.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Chi può effettuare la sanificazione?

• Imprese esterne specializzate • Datore di lavoro stesso

• Impresa dotata di requisiti

previsti da DM 274/97

• Obbligo DL Verifica ITP

azienda + rilascio

certificazione

• Su aree di propria

competenza il DM 274/97

NON si applica

• Obbligo diretto DL

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Prodotti e procedure

La sanificazione se fatta internamente, il personale:

deve essere formato (su sanificazione e disinfezione degli

ambienti di lavoro per il COVID),

attrezzato con idonei prodotti (disinfettanti biocidi, detergenti e

idonee attrezzature),

e sia in possesso di tutti i DPI previsti e che sia formato al

corretto utilizzo degli stessi

I prodotti utilizzati dovranno garantire tutte le fasi previste, ovvero:

Pulizia e detersione,

Disinfezione,

e Sanificazione

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Scelta dei prodotti

Disinfettanti per superfici e luoghi

Le organizzazioni coinvolte nell’emissione di linee guida (ECDC,

CDC, OMS) per la prevenzione in questa fase emergenziale

indicano tre punti fermi per il contenimento della diffusione del

virus SARS-CoV-2:

1. garantire sempre un adeguato tasso di ventilazione e

ricambio d’aria;

2. pulire accuratamente con acqua e detergenti neutri superfici,

oggetti, ecc.;

3. disinfettare con prodotti adatti, registrati e autorizzati.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Scelta dei prodotti

Disinfettanti per superfici e luoghi

Le linee guida del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle

Malattie Europeo (ECDC), di quello Statunitense (CDC) e

dell’OMS indicano che la pulizia con acqua e normali detergenti

neutri associata all’utilizzo di comuni prodotti disinfettanti è

sufficiente per la decontaminazione delle superfici.

In generale, è stato dimostrato che disinfettanti a base di alcoli

(es. etanolo, propan-2-olo, propan-1-olo) o ipoclorito di sodio, ma

non solo, sono in grado di ridurre significativamente il numero di

virus dotati di “involucro” come il SARS-CoV-2.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Come orientarsi nella scelta dei prodotti

Disinfettanti per superfici e luoghi

I principi attivi maggiormente utilizzati nei prodotti disinfettanti

autorizzati a livello nazionale ed Europeo (biocidi), come

riportato nel Rapporto ISS n. 19/2020, sono:

etanolo

sali di ammonio quaternario

perossido d’idrogeno

sodio ipoclorito e altri principi attivi.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Come orientarsi nella scelta dei prodotti

Disinfettanti per superfici e luoghi

Le concentrazioni da utilizzare e i tempi di contatto da

rispettare per ottenere una efficace azione disinfettante sono

dichiarati sull’etichetta apposta sui prodotti disinfettanti stessi,

sotto la responsabilità del produttore.

Quest’ultimo, infatti deve presentare test di verifica dell’efficacia

contro uno o più microorganismi bersaglio per l’autorizzazione del

prodotto.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Come orientarsi nella scelta dei prodotti

Disinfettanti per superfici e luoghi

117

Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Tutela della salute degli utilizzatori dei prodotti, del personale

e degli astanti

In tema di sanificazione degli ambienti di lavoro il “Protocollo

condiviso per gli ambienti di lavoro” allegato al DPCM vigente,

prevede, oltre alle pulizie giornaliere:

Sanificazioni periodiche, dei locali, degli ambienti, delle

postazioni di lavoro, spogliatoi e delle aree comuni e di svago.

Sanificazioni straordinarie, da effettuarsi specificamente con le

modalità stabilite dalla Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del

22.02.2020, degli ambienti di lavoro, delle postazioni di lavoro e

delle aree comuni nelle attività in cui sono stati registrati casi di

COVID-19 e, comunque, alla riapertura delle aziende ubicate

nelle aree geografiche a maggiore endemia.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Tutela della salute degli utilizzatori dei prodotti, del personale

e degli astanti

Gli utilizzatori dei prodotti dovranno garantire che i propri lavoratori

addetti abbiano ricevuto un’adeguata informazione/formazione, in

particolare per quanto riguarda l’impiego dei DPI.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione e protezione delle

misure di gestione del rischio da applicare nell’impiego delle

attrezzature utilizzate per l’erogazione dei prodotti o per

l’eventuale generazione in situ degli stessi, si dovrà fare riferimento

al manuale d’uso e manutenzione delle suddette attrezzature nel

rispetto degli obblighi di cui al Titolo IX Capo I e al Titolo III Capo II

del DL.vo 81/2008.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Gestione dei RIFIUTI prodotti nell’ambito delle operazioni

di sanificazione

Nelle operazioni di pulizia, igienizzazione e disinfezione effettuate

in ambienti lavorativi (ambienti non sanitari) ove non abbiano

soggiornato soggetti COVID-19 positivi accertati, i rifiuti prodotti

quali ad esempio stracci, panni spugna, carta, guanti monouso,

mascherine ecc., dovranno essere conferiti preferibilmente nella

raccolta indifferenziata come “rifiuti urbano non differenziati”. Le

raccomandazioni comportamentali a scopo precauzionale per la

gestione di tali rifiuti prevedono:

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Gestione dei RIFIUTI

Le raccomandazioni per la gestione dei rifiuti prevedono:

• utilizzare sacchi di idoneo spessore utilizzandone eventualmente

due, uno dentro l’altro, se si hanno a disposizione sacchi di

bassa resistenza meccanica;

• evitare di comprimere il sacco durante il confezionamento per

fare uscire l’aria;

• chiudere adeguatamente i sacchi;

• utilizzare DPI monouso per il confezionamento dei rifiuti e la

movimentazione dei sacchi;

• lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di

pulizia e confezionamento rifiuti, anche se tali operazioni sono

state eseguite con guanti.

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Pulizia e sanificazione in ambiente di lavoro

Trattamento mediante OZONO Ambito normativo specifico L’ozono generato in situ a partire da ossigeno è un principio attivo ad

azione “biocida” in revisione ai sensi del BPR2 come disinfettante per le

superfici e dell’acqua potabile e per impiego nelle torri di raffreddamento

degli impianti industriali.

Sebbene la valutazione non sia stata completata, è disponibile un’ampia

base di dati che ne conferma l’efficacia microbicida anche sui virus.

In attesa dell’autorizzazione a livello europeo, la commercializzazione in

Italia come PMC con un claim “disinfettante” non è consentita data

l’impossibilità di individuare un sito specifico da autorizzare come previsto

dalla normativa nazionale. Pertanto, in questa fase, l’ozono può essere

considerato un “sanitizzante”.

L’utilizzo dell’ozono è attualmente consentito a livello internazionale in

campo alimentare, per i servizi igienico-sanitari di superficie e acque

potabili (FDA, USDA, US-EPA, CNSA).

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GRAZIE DELL’ATTENZIONE

ing. Leo De Santis