corso istruttore nazionale cri di protezione civile€¦ · esercitare la capacità di definizione...
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Corso Istruttore Nazionale CRIdi Protezione Civile
Sala Conferenze Comitato Provinciale Croce Rossa Italiana PalermoGiugno 2013
Croce Rossa Italiana
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La Comunicazione - Il Progetto di Formazione
Docente della lezione: Muni CYTRON
- Coordinatore CRI specializzato in Protezione Civile - 2° livello
- Istruttore Nazionale di Protezione Civile
- Formatore Nazionale C.R.I.
- DLAE Delegato Attività di Emergenza Comitato Locale di Cepagatti
Contatti: [email protected]
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Argomenti della lezione:
Obiettivo della lezione:
Durata 90’
La Comunicazione
Il Progetto di Formazione
Saper Comunicare
Saper Formare
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COME PIANIFICHIAMO UNA LEZIONE?
Argomento
Obiettivi
Contenuti
Tempo
Setting
Metodo didattico
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PREPARARE UNA LEZIONE: OBIETTIVO
OBIETTIVO DI :
CONOSCENZA ABILITA’ RELAZIONE
SAPERESAPER FARESAPER ESSERE
METODO:
LEZIONEESERCITAZIONISIMULAZIONI
È coerente con i destinatari?
È raggiungibile?
È coerente con il tempo che ho a disposizione?
È raggiungibile in quel tempo?
Un obiettivo deve essere dichiarato e condiviso (nel contratto d’aula) 5
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OBIETTIVI FORMATIVI
Ciò che i discenti devono saper fare alla fine di un periodo di insegnamento e che non erano capaci di fare prima
La definizione degli obiettivi è il risultato atteso, non la descrizione o il riassunto di un programma
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IN BREVE, DEVE ESSERE:
Conseguibile
Osservabile
Misurabile
= Logico, preciso e realizzabile
= posso verificarne la realizzazione
= posso misurare il grado di raggiungimento
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Che cosa dovrebbe essere in grado di fare il discente?
In quali condizioni volete che il discente sia in grado di farlo?
Come dovrà essere fatto?
Un obiettivo veramente significativo deve poter rispondere a queste domande:
PERFORMANCE
CONDIZIONE
CRITERIO8
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Analisi dei bisogni formativi
Analisi dei bisogni formativi
ProgettazioneProgettazione
ErogazioneErogazione
ValutazioneValutazione
Definizionedei bisogni
Definizione degli obiettivi
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COME PIANIFICHIAMO UN CORSO?Corso lezioni tempo obiettivo contenuti metodo valutazione
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Ed ora…LAVORO DI GRUPPOObiettivo: esercitare la capacità di definizione degli obiettivi didattici e stimolare
riflessioni sulla coerenza tra obiettivi, contenuti e tempi.
Mandato del lavoro di gruppo: partendo dal programma del corso Istruttori CRI descrivere gli obiettivi
di alcune lezione a scelta e selezionare i contenuti
Tre persone per fare un esempio…
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ELEMENTI DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE
Emittente: colui che dà il via alla comunicazione attraverso un messaggio
Codice: il modo, il linguaggio che viene utilizzato (parola parlata o scritta, immagine, tono impiegata per "formare" il messaggio.
Canale: mezzo attraverso il quale si trasmette - il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici).
Messaggio: contenuto
Ricevente: destinatario del messaggio. Lo accoglie, lo decodifica lo interpreta e lo comprende
Contesto: l'"ambiente" significativo all'interno del quale si situa l'atto comunicativo.Referente: l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio
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LA COMUNICAZIONE…
Ricorda, una buona comunicazione deve:
• essere chiara• usare la terminologia corretta• enfatizzare i punti chiave
Il tuo obiettivo è quello di passare il messaggio corretto
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LA COMUNICAZIONE…
VerbaleParaverbaleNon verbale
(Albert Mehrabain)Psicologo statunitense di origine armena, attualmente docente presso la UCLA, è famoso per le suepubblicazioni sull'importanza degli elementi non verbali nella comunicazione faccia a faccia.
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La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione checomprende tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo che non riguardano il livello
Verbale
Non verbale
La Comunicazione Paraverbale è li corretto utilizzo corretto della voce: timbro,tono, pause e volume. Il timbro è l’insieme delle caratteristiche individuali dellaParaverbale
voce gutturale, nasale soffocata; soffocata; è il colore della voce. dipende dalla parte o parti del corpo chefanno da cassa armonica, cioè amplificano e migliorano il suono. Il timbro della voce può influire molto sunoi stessi e sugli altri. Pensate solo al famoso modo di dire "fare la voce grossa" oppure come sia usatanella comunicazione e nell’arte. Il tono è principalmente un indicatore dell’intenzione e del senso che si daalla comunicazione e può esprimere entusiasmo, disappunto, interesse, noia, coinvolgimento, apatia,apprezzamento o disgusto. Il volume riguarda l’intensità sonora, il modo di calibrare la voce in base alladistanza dall’interlocutore, e in base all’importanza dell’argomento trattato. Il tempo cioè le pause, lalentezza o velocità assolute possono servire come fattori che sottolineano, accentuano o sfumano ilsignificato delle parole. La comunicazione paraverbale, insieme a quella non verbale, è parte integrantedel nostro modo di relazionarci con gli altri, la utilizziamo quotidianamente, spesso a livello inconscio,senza rendercene conto. Senza una di queste componenti la nostra comunicazione risulterebbe pococomprensibile, non pienamente recepibile dal destinatario.
puramente semantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole che compongono ilmessaggio stesso, ma che riguardano il linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata trapersone.
La comunicazione verbale si basa sulla condivisione di numerosi termini usatiquotidianamente di cui, però, non può essere data per scontata la comprensione da partedell’altro
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TECNICHE DI PROGETTAZIONE: METODO DIDATTICO
Lezione frontale Lezione interattiva Lavori di gruppo Addestramento Simulazione
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TECNICHE DI PROGETTAZIONE: STRUMENTI DI SUPPORTO
Voce Materiale didattico e di approfondimento Lucidi – power point lavagna
ricordiamo il 20% di quello che sentiamo e l’80% di quello che sentiamo e vediamo.
Se poi, oltre a sentire e vedere, proviamo a fare qualcosa ricordiamo con % sempre più alta!
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TECNICHE DI PROGETTAZIONE:SETTING D’AULA
Strumento fondamentale per facilitare l’apprendimento.
Condizionato da: Spazi n° di persone Sedie/tavoli Tipo di lezione Illuminazione
Devopreoccuparmi in anticipo che gli spazi siano adeguati per la lezione
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TECNICHE DI PROGETTAZIONE: LA GESTIONE DEL TEMPO
Condividere con l’aula i tempi Rispettarli Darsi le priorità Nelle esercitazione pratiche dare tempo a tutti in ugual misura Lasciare spazio alle domande
La curva dell’attenzione inizia a declinare dopo 20 minuti, quindi ricordarsi di inserire un diversivo (cambio argomento, cambio metodologia,…)
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PREPARARE UNA LEZIONE: DESTINATARI
Chi sono? (ruolo, posizione, conoscenze già acquisite) Quanti sono? Quale formazione hanno? Quale percorso stanno svolgendo? Quali aspettative hanno rispetto al corso? Da dove vengono? …nuove problematiche su nuovi partecipanti
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METODI E STRUMENTI
La scelta deve essere fatta in base a:
Capacità dell’Istruttore Disponibilità del materiale n° di partecipanti Tipologia della sede Tempo a disposizione
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LA DIDATTICA
Gli ADULTI :
Vogliono sapere perché occorre imparare, prima di farlo;
Concetto di sé come autonomi e responsabili;
Hanno l’esperienza;
Disponibili ad apprendere ciò che serve per la propria vita reale
Contestualizzazione: applicabilità
Motivazione interna (desiderio di soddisfazione, autostima, ecc.) è più forte dei moventi esterni (lavoro migliore, promozioni, retribuzione) 22
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ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE
PERCHE’? – PROPOSITI why
Quali sono gli obiettivi della mia comunicazione? Informare?
Istruire?
Persuadere?
Motivare?
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ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE
COSA? – CONTENUTO what
• Quale è il contenuto principale del mio messaggio?
• Qual è il contesto?
• Cosa si vuole enfatizzare o evitare?
• Il contenuto deve essere complesso o semplice?
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ELEMENTI FONDAMENTALI
CHI? – PUBBLICO who
Chi ho di fronte?
Perché sta ad ascoltare?
Cosa sa già sull’argomento?
Quale pensate sia la reazione a voi e al contenuto del messaggio?
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ELEMENTI FONDAMENTALI
QUANDO? – TEMPI when
Quanto tempo serve per soddisfare il bisogno dell’utente ?
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ELEMENTI FONDAMENTALI
DOVE? – UBICAZIONE where
Seduti o in piedi ?
Quanti siamo ?
Ci sono rumori ?
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domande domande ??Lezioni di aggiornamento sono sul sito www.cricepagatti.it
nel settore “Documenti / Lezioni”
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TUTTI SANNO COSA SIGNIFICA COMUNICARE …
MA QUANTI SANNO REALMENTE COMUNICARE?
Definiamo insieme cosa significhi, per voi, “COMUNICARE”
Ed ora…LAVORO DI GRUPPO
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Forme diverse di comunicare
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Messaggio
Feedback INFORMAZIONE DI RITORNOConsente di verificare l’avvenuta comprensione del messaggioPermette di calibrare la risposta.
Il Processo Comunicativo
•Esprime il messaggio•Verifica che questo giunga al destinatario
•Verifica che il destinatario lo abbia ricevuto e gli dia il giusto significato•Sollecita e•comprende la reazione del destinatario.
Può avere diverse configurazioni, in relazione alla sua
codificazione semantica
Emittente
•Ricevere il messaggio•Lo interpreta
•Lo valuta•Risponde
Destinatario
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LA DISTORSIONE DI UNA COMUNICAZIONE
Il fatto che un emittente ed un ricevente avviino un processodi comunicazione, non garantisce che i messaggiarrivino in maniera coerentecon le intenzioni ed isignificati di ciascuno. Le cause della distorsionesono sia di caratterepsicologico che fisiologico e sono attribuibili sia a chi parlache a chi ascolta. 32
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COSA FARE PER RENDERE LA COMUNICAZIONE PIU’ EFFICACE?
Molto dipende dalla sensibilità personale di ognuno e dalla conoscenza di sé e dell’altro, oltre che dal reale desiderio di “mettersi sulla stessa lunghezza d’onda”, ma ci sono degli accorgimenti che ciascuno di noi può mettere in atto per facilitare la comunicazione!
ANDIAMOLI AD ANALIZZARE
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1) PARLARE IN PRIMA PERSONA Il parlare in prima persona, soprattutto nei casi in cui la
comunicazione riguarda sentimenti forti o contenuti talida incidere significativamente sulla relazione con l’altro,rappresenta uno strumento fondamentale per trasmettereil medesimo messaggio in maniera armonizzata ediplomatica.
Esempio: Sfera emotivo/affettiva “ Tu mi hai fatto arrabbiare” “ Mi sento arrabbiato” COMUNICAZIONE EFFICACE
Comunicazione inefficace
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ESERCIZIO 1
Situazione Comunicazione inefficace
Comunicazione efficace
L’insegnante inveisce contro l’allievo
“Tu non capisci niente”
…….
Durante una riunione di lavoro
“In questo modo, non è possibile lavorare”
……….
La madre, adirata, verso il figlio
“Che disastro” ………….
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Situazione Comunicazione inefficace
Comunicazione efficace
L’insegnante inveisce contro l’allievo
“Tu non capisci niente”
“Mi chiedo quale possa essere il problema”
Durante una riunione di lavoro
“In questo modo, non è possibile lavorare”
“Secondo me, potremmo provare a modificare il modo di lavorare”
La madre, adirata, verso il figlio
“Che disastro” “Questo disastro mi fa provare molta rabbia
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2) NON UTILIZZARE FRASI FATTE
3) NON GENERALIZZARE
4) ESPRIMERE FATTI E PROPOSTE CONCRETELa concretezza ci aiuta a centrare immediatamente il bersaglio che intendiamo raggiungere
5) DIFFERENZIARE LE OSSERVAZIONI DALLE INTERPRETAZIONIUna volta osservato o ascoltato qualcosa, comunichiamo, senza rendercene conto, le nostre soggettive interpretazioni piuttosto che le oggettive osservazioni
6) EVITARE LE MANIPOLAZIONI
7) EVITARE CRITICHE NEGATIVEImparare a distinguere le critiche negative da quelle costruttive (rispettose della persona cui sono destinate)
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ESERCIZIO 2Situazione Comunicazione
inefficaceComunicazione
efficace
L’insegnante rivolta all’allievo
“Sei uno stupido …….
La madre nei confronti del figlio
“Non sei buono a nulla
……….
Il Dirigente nei confronti della Segretaria
“Questo verbale dell’ultima volta è una vera schifezza
………….
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Situazione Comunicazione inefficace
Comunicazione efficace
L’insegnante rivolta all’allievo
“Sei uno stupido “Penso che su questo argomento potresti fare un po’ più di attenzione
La madre nei confronti del figlio
“Non sei buono a nulla
“Mi piacerebbe che tu facessi più attenzione la prossima volta”
Il Dirigente nei confronti della Segretaria
“Questo verbale dell’ultima volta è una vera schifezza
“Ritengo che il verbale dell’ultima riunione abbia bisogno di essere migliorato in questi punti” 39
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Primo livello: ASCOLTO PASSIVO
Si manifesta ogni qualvolta ascoltiamo una conferenza, una lezione o lo speaker televisivo;
In questa circostanza è presente tanto il nostro impegno quanto una buona dose di concentrazione ed attenzione;
Si distingue dalle altre forme perché non presuppone la necessità di interazione verbale
Si sofferma alla registrazione ed elaborazione interna dei messaggi
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Secondo livello: L’ASCOLTO ATTIVO
Implica la capacità di leggere le emozioni altrui, i sentimenti non verbalizzati dell’altro fino alla comprensione dei problemi e delle preoccupazioni che alimentano i sentimenti di chi ci sta parlando (empatia).
Perché è importante?• è un elemento di decodifica della comunicazione dell’altro;
• favorisce la comprensione reciproca;
• migliora la qualità dei rapporti interpersonali e del lavoro stesso. 41
domande domande ??Lezioni di aggiornamento sono sul sito www.cricepagatti.it
nel settore “Documenti / Lezioni”
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IL PROGETTO IL PROGETTO DIDIFORMAZIONE:FORMAZIONE:tempi & moditempi & modi
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1. pianificazione
2. elaborazione
3. condotta
4. valutazione
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I BISOGNII BISOGNIDiagnosi di clima
Questionari
Interviste gerarchiche
Focus group
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LO SCENARIOLO SCENARIO
Chi e quanti sono gli allievi?
Chi ci presenta al gruppo?
Chi è il nostro referente?
CHI
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Data esatta
Ora d’inizio
Durata
Ordine degli interventi
Pause!!
QUANDO
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D O V E ?È un albergo? È un ufficio? È un’aula?Di che dimensioni?Ci sono salette per i sottogruppi?Per quanto tempo è disponibile?C’è un parcheggio per il carico e lo scarico?Quanti sono i posti?Le sedie si possono spostare?C’è una lavagna luminosa, un proiettore, una fotocopiatrice?Come faremo per i pasti e i coffee break?
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PIANIFICAZIONE
- strutturazione del programma -
•Analizzare i bisogni e lo scenario
•Definire gli obiettivi di apprendimento
•Stabilire le generalità del programma
•Stabilire metodi e strumenti didattici
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Progettazione di un Corso
la definizione dell’obiettivo
la formazione dell’équipe
l’analisi dei bisogni di formazione
definizione dei contenuti del corso
definizione delle metodologie
la valutazione del corso
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Lezione frontale
potenzialità e limiti della lezione
progettazione della lezione
conduzione della lezione
valutazione della lezione
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Il lavoro di Gruppo nella Formazione
grande, piccolo, in presenza, a distanza
potenzialità e limiti dei gruppi nella formazione
l’importanza della definizione dell’obiettivo
tipologie di gruppi nella formazione
criteri per la costituzione dei gruppi
la conduzione del gruppo
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A conclusione del Corso
? quale incremento di conoscenze
? quali ulteriori bisogni formativi
? quali “proiezioni” dei corsisti sul proprio ruolo futuro
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A conclusione del Corso
VALUTAZIONE
DI PROCESSO (come è andato il corso, regolazione in
itinere, riprogettazione)
DI PRODOTTO: (cosa ha appreso l’allievo, come lo si
verifica, cosa si certifica)
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SE ASCOLTO SOLTANTO….
DIMENTICOSE VEDO RICORDO
SE FACCIO COMPRENDO MATERIALE DIDATTICO
SUSSIDI DIDATTICI
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Ascolto e lettura dei segnali che indicano presenza di stress;
Capacità di gestire lo stress proprio e altrui
LA FORMAZIONE LA FORMAZIONE non un bene di consumo ma un bene di investimento
Il metodo formativo adottato deve portare il discente alla realizzazione della cosa più importante che può dare l’istruzione…
IMPARARE AD APPRENDEREFIGURA DELL’ISTRUTTORE- Abile-Credibile-Capace di riflettere su se stesso-Capace di imparare dalle proprie esperienze e da quelle altrui
L’ISTRUTTORE DEVE ESSERE UNA PERSONA IN GRADO DI FACILITARE L’APPRENDIMENTO
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comunicazione didattica DEVE ESSERE INTESA COME PROCESSO COMUNICATIVO BIDIREZIONALE MAI MONODIREZIONALE
LA COMUNICAZIONE DIDATTICA SI SVILUPPA SU DUE LIVELLI
SUL PIANO DEL CONTENUTOSUL PIANO RELAZIONALE
Si suggerisceSPERSONALIZZARE LE PROPRIE ESPERIENZE
PORTARE GLI ALLIEVI A PORRE DOMANDE
IN UN PROBLEMA DI ORDINE PRATICO PORTARE L’ALLIEVO ALLA SOLUZIONE DELLO STESSO
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Istruttore efficace
CONOSCE LA MATERIA INSEGNATA
CONOSCE I PROCESSI DI COMUNICAZIONE
CONOSCE LA PROGETTAZIONE DIDATTICA
CONOSCE LA GESTIONE DEI GRUPPI
SA SOSTENERE LE MOTIVAZIONI
SA VALUTARE L’EFFICACIA DELL’AZIONE DIDATTICA
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FATTORI DI APPRENDIMENTO DOCENTE DISCENTE AMBIENTE
DOCENTE COMPETENZE SPECIFICHE ATTEGGIAMENTO DI RISPETTO CAPACITA’ COMUNICATIVA
DISCENTE MOTIVAZIONI UTILITA’ DISPONIBILITA’ AL CAMBIAMENTO
AMBIENTE ORGANIZZAZIONE LOGISTICA SUSSIDI DIDATTICI CLIMA GENERALE 59
Muni CYTRONIstruttore NazionaleIstruttore Nazionaledi Protezione Civiledi Protezione Civile Contatti: [email protected]
Lezioni di aggiornamento sono sul sito www.cricepagatti.it nel settore “Documenti / Lezioni”
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