corso lavoratori in materia di tutela della … · azioni migliorative da valutare in fase di...
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SALUTE: stato di
completo benessere
fisico, mentale e
sociale, non
consistente solo in
un’assenza di malattia
o d’infermità;
TUTELARE LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVOROATORI
LA SICUREZZA IN PILLOLE
Gli scenari possono essere tanti: una zona cucina diun ospedale, un ristorante, un hotel, un bar, …Poniamo di essere in una
e un addetto alla cucina sta pulendo ilpavimento con uno spazzolone bagnato: “non cisono segnali di ‘pavimento bagnato’ e un altrolavoratore scivola”.
LA SICUREZZA IN PILLOLE
L’addetto alla cucinaavrebbe dovutoasciugare il pavimentocon uno spazzoloneasciutto e
perdelimitare la zona. Inquesto caso il secondodelimitare la zona. Inquesto caso il secondolavoratore avrebbeletto il cartello eavrebbe evitato lasuperficie bagnata e,dunque, la caduta.
LA SICUREZZA IN PILLOLE
Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al
presente decreto legislativo si intende per:
PERICOLOPERICOLO:: proprietà o qualità intrinseca di un
determinato fattore avente il potenziale di causare
TUTELARE LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVOROATORI,
EVITANDO O RIDUCENDO AL MINIMO PERICOLI E RISCHI
determinato fattore avente il potenziale di causare
danni;
RISCHIORISCHIO:: probabilità di raggiungimento del livello
potenziale di danno nelle condizioni di impiego o
di esposizione ad un determinato fattore o agente
oppure alla loro combinazione;
LA SICUREZZA IN PILLOLE
Un coltello ha la proprietà
innata di TAGLIARE
PERICOLO
RISCHIO
Utilizzando il coltello ci può
essere in funzione delle
modalità e dei tempi di
utilizzo la probabilità di
TAGLIARSI
RISCHIO
LA SICUREZZA IN PILLOLE
La “maggior parte degli
” sono dovuti a “fughe” non“eliminate” di sostanze sul pavimento, a“metodi di pulizia con acqua non sicuri” ealla
TUTELARE LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVOROATORI ,
EVITANDO O RIDUCENDO AL MINIMO PERICOLI E RISCHI,
VALUTANDOLI
R=PxM
Rischio = Probabilità Rischio = Probabilità
di accadimento x
Magnitudo/Danno
LA SICUREZZA IN PILLOLE
Valore Livello Definizioni / Criteri
4Altamente
probabile
� Esiste una correlazione diretta fra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.� Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell’azienda, dell’USSL, dell’ISPESI, ecc..).� Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda.
3 Probabile
� la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto.� E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito 3 Probabile � E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito un danno.� Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda.
2Poco
probabile
� La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi.� Sono noti solo pochissimi episodi già verificatesi.� Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa
1 Improbabile
� La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi poco probabili, indipendenti.� Non sono noti episodi già verificatisi.� Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
LA SICUREZZA IN PILLOLE
Valore Livello Definizioni / Criteri
4 Gravissimo
� Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale.� Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.
3 Grave
� Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale.
3 Grave di invalidità parziale.� Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.
2 Medio � Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile.� Esposizione cronica con effetti reversibili.
1 Lieve
� Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile.� Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
LA SICUREZZA IN PILLOLE
P4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6 8
1 2 3 4
D1 2 3 4 Azioni correttive indilazionabili
Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza
Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve-medio termine
Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione
LA SICUREZZA IN PILLOLE
INDIVIDUA I 10 ERRORI DA ELIMINARE PER LAVORARE IN SICUREZZAINDIVIDUA I 10 ERRORI DA ELIMINARE PER LAVORARE IN SICUREZZA
ovvero un'inabilitàtemporanea assoluta per un tempomaggiore della rimanente parte dellagiornata o del turno nel quale si èverificatoverificato
L’infortunio in itinere: si tratta d’infortuni avvenuti nel tragitto tra sede del lavoro
e abitazione, salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendente dal
lavoro o, comunque, non necessitate. Se non c'è un servizio di mensa aziendale la
voce comprende anche lo spostamento dal luogo di lavoro a quello del pasto.
L'interruzione o la deviazione è necessitata quando è dovuta a causa di forza
maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili o all'adempimento di obblighi
penalmente rilevanti. Comprende anche l'uso del mezzo di trasporto privato
purché necessitato; in questo caso sono esclusi gli infortuni cagionati
direttamente dall'abuso di alcolici, psicofarmaci e stupefacenti.
L’INFORTUNIO
La malattia professionale sidistingue dall'infortunio, in quanto, a differenza diquest'ultimo, non avviene per causa violenta masecondo un'azione graduale nel tempo.
In Italia le malattie professionali sono soggette ad assicurazione obbligatoria
presso l'INAIL, che in caso di patologia eroga al lavoratore malato diverse
tipologie di prestazioni previdenziali. L'elenco delle malattie professionali
indennizzabili è contenuto nel DPR n. 1124/65 (cd. malattie "tabellate"), ma ciò
non esclude che altre malattie siano riconosciute come tali in seguito a specifici
accertamenti, anche giudiziali.
LA MALATTIA PROFESSIONALE
RISCHIO
INDIVIDUAZIONE
DEI RISCHI R=PxM
MISURE
ORGANIZZATIVE
MISURE
PREVENTIVE
RIDURRE
VALUTAZIONE DEI
RISCHI
PREVENTIVE
MISURE
PROTETTIVE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
COLLETTIVA
D.V.R.
Misure Misure generali di generali di
tutelatutela
PREVENZIONEPREVENZIONE:: Il complesso delle disposizioni o
misure necessarie anche secondo la particolarità del
lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o
diminuire i rischi professionali nel rispetto della
salute della popolazione e dell’integrità
TUTELARE LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVOROATORI ,
EVITANDO O RIDUCENDO AL MINIMO PERICOLI E RISCHI,
VALUTANDOLI E ADOTTANDO SUCCESSIVE MISURE DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE.
salute della popolazione e dell’integrità
dell’ambiente esterno; (art. 2 D.Lgs. 81/08)
PROTEZIONEPROTEZIONE:: Il complesso delle azioni adottate per
diminuire le conseguenze di un incidente o
infortunio nel rispetto della salute delle persone e
dell'integrità dell'ambiente esterno.
LA SICUREZZA IN PILLOLE
L’adozione di tutte le misure per ridurre il
rischio mediante la riduzione della
viene chiamata ”, mentre
l’attuazione delle misure tese alla riduzione
della viene, invece, chiamata
LE MISURE PREVENTIVE, PROTETTIVE E PRECAUZIONALI DI ESERCIZIO
• TITOLO I – Principi comuni• TITOLO II – Luoghi di lavoro• TITOLO III – Uso delle attrezzature di lavoro e dei D.P.I.• TITOLO IV – Cantieri temporanei o mobili• TITOLO V – Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro
• TITOLO XII – Disposizioni in materia penale e di procedura penale• TITOLO XIII – Norme transitorie e finali
IL D.LGS. 9 APRILE 2008 N. 81 E IL D.LGS. 3 AGOSTO 20 09 N. 106
Allegati del D.Lgs. 81/08: LI (51)
è stato pubblicato il 30 Aprile del 2008. Il decreto n. 81 definito
anche norma tutti gli aspetti dellaanche norma tutti gli aspetti della
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il decreto è stato più volte modificato da ulteriori decreti legge
fra i quali i più importanti sono il D.Lgs. 106/09 e il recente
D.Lgs. 57/2012.
IL D.LGS. 9 APRILE 2008 N. 81 E IL D.LGS. 3 AGOSTO 20 09 N. 106
IL TITOLO I DEL D.LGS. 9 APRILE
2008 N. 81 MODIFICATO LE FIGURE
DEPUTATE ALLA GESTIONE DELLA
SICUREZZA
Datore di lavoro
Dirigenti
Delegato del Datore di LavoroDelegato del Datore di Lavoro
GERARCHIA DI RESPONSABILITA’
Dirigenti
Preposti
Lavoratori
DatoreDatore didi lavorolavoro:: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con
il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto
dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria
attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità
produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
DirigenteDirigente:: persona che, in ragione delle competenze
professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura
dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro
organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa;
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
PrepostoPreposto:: persona che, in ragione delle competenze professionali e
nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura
dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e
garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la
corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un
funzionale potere di iniziativa;
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
LavoratoreLavoratore:: personapersona che,che, indipendentementeindipendentemente dalladalla tipologiatipologia
contrattuale,contrattuale, svolgesvolge un’attivitàun’attività lavorativalavorativa nell’ambitonell’ambito
dell‘organizzazionedell‘organizzazione didi unun datoredatore didi lavorolavoro pubblicopubblico oo privato,privato,
concon oo senzasenza retribuzione,retribuzione, ancheanche alal solosolo finefine didi apprendereapprendere unun
mestiere,mestiere, un’arteun’arte oo unauna professione,professione, esclusiesclusi gligli addettiaddetti aiai serviziservizi
domesticidomestici ee familiarifamiliari..
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
Addetto Antincendio
Addetto al Primo
Soccorso
Medico Competente
PREDISPOSIZIONE DELLE FIGURE DEPUTATE ALLA SICUREZZ A
Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza
Responsabile del Servizio
Prevenzione e Protezione
RappresentanteRappresentante deidei lavoratorilavoratori perper lala sicurezzasicurezza::persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza
durante il lavoro.
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
in cui si svolgono le lavorazioni;
in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva, ;
in merito alla attività di prevenzione;
dei rischi individuati nel corso della sua attività;
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – IL RAPPRESENTATE DEI LAVORATORI
ResponsabileResponsabile deldel ServizioServizio PrevenzionePrevenzione ee ProtezioneProtezione::
persona con capacità ed requisiti professionali adeguati alla natura dei
rischi presenti sul luogo di lavoro relativi alle attività lavorative
designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio
prevenzione e protezione. Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
DL RSPP APPROFONIDIMENTO – IL CAMPO DI APPLICAZIONE
, provvede alla valutazione dei rischi;
e le procedure di sicurezza;
dei lavoratori;
, nonché alla riunione periodica;
in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – L’ RSPP
MedicoMedico CompetenteCompetente: medico con specialistica in medicina del
lavoro che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei
rischi ed è nominato per effettuare la sorveglianzasorveglianza sanitariasanitaria.
Articolo 2 del D. Lgs. 81/08 – Definizioni
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I
intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
LaLa sorveglianzasorveglianza sanitariasanitaria: insieme degli atti medici,
finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori,
in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali
e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.
Articolo 2 e 41 del D. Lgs. 81/08 – Sorveglianza sanitaria
valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista
dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma,
nei casi previsti dalla normativa vigente;
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – L’ RSPP
� osservare le disposizioni e le istruzioni impartitedal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, aifini della protezione collettiva ed individuale;
, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzidi trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – OBBLIGHI DEI LAV ORATORI
=+
�� nonnon rimuovererimuovere oo modificaremodificare senzasenza autorizzazioneautorizzazione
ii dispositividispositivi didi sicurezzasicurezza oo didi segnalazionesegnalazione o di
controllo;
�� nonnonnonnonnonnonnonnon compierecompierecompierecompierecompierecompierecompierecompiere didididididididi propriapropriapropriapropriapropriapropriapropriapropria iniziativainiziativainiziativainiziativainiziativainiziativainiziativainiziativa operazionioperazionioperazionioperazionioperazionioperazionioperazionioperazioni oooooooomanovremanovremanovremanovremanovremanovremanovremanovre chechechechechechecheche nonnonnonnonnonnonnonnon sonosonosonosonosonosonosonosono didididididididi loroloroloroloroloroloroloroloro competenzacompetenzacompetenzacompetenzacompetenzacompetenzacompetenzacompetenza
nonché qualsiasieventuale condizione di pericolo di cui vengano aconoscenza
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – OBBLIGHI DEI LAV ORATORI
Il datore di lavoro per tutelare la salute e la sicurezza dei
lavoratori deve:
� adottare le misure per il controllo
e dare istruzioni affinché
i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – DIRITTI DEI LAVO RATORI
i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed
inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona
pericolosa;
� consentire ai lavoratori di verificare,
e di protezione
della salute;
ai lavoratori i necessari e idonei
il più presto possibilecirca il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prenderein materia di protezione;
in materia di salute e sicurezzain materia di salute e sicurezzasui luoghi di lavoro;
salvo eccezione debitamente motivatada esigenze di tutela della salute e sicurezza,
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo I – DIRITTI DEI LAVO RATORI
Era ente di diritto pubblico, nel settore della ricerca,
dotato di autonomia scientifica, organizzativa,
patrimoniale, gestionale e tecnica.
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro
(ISPESL)
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II
Persegue una pluralità di obiettivi:
che svolgono attività
a rischio, familiare,
sociale e
o malattia
professionale.
L’assicurazione,L’assicurazione, obbligatoriaobbligatoria perper tuttitutti ii datoridatori didi lavorolavoro cheche
Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul
Lavoro e le malattie professionali (INAIL)
L’assicurazione,L’assicurazione, obbligatoriaobbligatoria perper tuttitutti ii datoridatori didi lavorolavoro cheche
occupanooccupano dipendentidipendenti nellenelle attivitàattività individuateindividuate dalladalla leggelegge
comecome rischioserischiose, tutela i lavoratori contro i danni derivanti
da infortuni e malattie professionali, anche nel caso in cui il
premio assicurativo non sia stato versato regolarmente
(principio della “automaticità delle prestazioni”). Svolge
anche compiti di consulenza e promozione della sicurezza
sul lavoro.
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II
Queste sono gli Enti che in forma prioritaria nell’ambito
del servizio ispettivo, tramite i medici o altri soggetti
qualificati, che rivestono la qualifica di Ufficiali di Polizia
Giudiziaria, esercitano compiti di vigilanza quali:
ispezioni, indagini su ambienti, locali, impianti, macchine
e metodi di lavoro. In particolare svolgono attività di
consulenza e vigilanza in:
Aziende Sanitarie Locali (AA.SS.LL.) Dipartimento prevenzione
e sicurezza (per Verona SPISAL)
consulenza e vigilanza in:
• prevenzione degli infortuni e malattie professionali;
• igiene e medicina del lavoro;
• igiene dell'ambiente;
• igiene e sicurezza sul lavoro.
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II
Dipendono dal Ministero dell’Interno e svolgono
segnalato o rilevato. Il rilascio del CC..PP..II.. (Certificato
Prevenzione Antincendio) compete a questo Ente a seguito di
sopralluogo di controllo. Svolgono inoltre compiti di
consulenza e controllo in:
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.VV.F.)
• esame di progetti di costruzioni ed installazioni civili ed industriali;
• prescrizione dei CPI (certificato prevenzione incendi);
• collaudo opere ai fini antincendio;
• visite periodiche per il rilascio dei CPI;
• formazione ed addestramento delle squadre antincendio.
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II
nato nel 2008, integrato in un
sistema a rete, il Sistema delle Agenzie Ambientali, che conta
oggi la presenza sul territorio nazionale di 21 tra le Agenzie
Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) costituite con apposita
Legge Regionale
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
(ISPRA)
Dipende dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare ed
, ai fini di
tutelare i lavoratori, la popolazione e l’ambiente stesso.
Azienda Regionale Protezione Ambiente (ARPA)
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II
possono intervenire per effettuare controlli sull’ambiente di
lavoro, per eseguire rilievi e raccogliere prove, in conseguenza
di gravi infortuni.
Carabinieri
riceve le denunce degli infortuni gravi e/o mortali e può
effettuare sopralluoghi urgenti.
Polizia di Stato
effettuare sopralluoghi urgenti.
può esercitare attività di vigilanza e di controllo qualora rilevi
violazioni in materia d’igiene ed antinfortunistica nei cantieri
edili con obbligo di denuncia alle ASL.
Polizia Municipale
TITOLO I – PRINCIPI COMUNI – Capo II