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Il Servizio Nazionale di Protezione Civile Legislazione e normativa Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza

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Il Servizio Nazionale di

Protezione Civile

Legislazione e normativa

Corso Operatore C.R.I. nel

Settore Emergenza

Corso OPEM 2 2

Argomenti della lezione

Storia della Protezione Civile.

Quadro legislativo.

Legge 225/92 Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione

Civile.

Legge 100/2012 disposizioni urgenti per il riordino della

protezione civile

Le attività di Protezione Civile.

La tipologia degli eventi.

SISTEMA, Sala Italia , i ruoli, gli attori e le competenze.

I compiti della CRI

Corso OPEM 3 3

Obiettivi

Conoscere l’evoluzione storica della protezione civile in Italia.

Conoscere il sistema nazionale di protezione civile.

Saper distinguere le tipologie di eventi.

Comprendere i ruoli e le responsabilità ai vari livelli.

Acquisire coscienza e conoscenza del ruolo della CRI in Protezione

Civile

Corso OPEM 4

OTTIMA COMUNICAZIONE

TECNOLOGIA AVANZATA: • TELEMATICA

• RADIO & TELEFONIA • INFORMATICA

INSIEME DELLE ATTIVITA’ VOLTE A FRONTEGGIARE EVENTI STRAORDINARI

CHE NON POSSONO ESSERE AFFRONTATI CON SINGOLE FORZE

ORDINARIE

COORDINAMENTO STRAORDINARIO DI FORZE

ORDINARIE

INTEGRAZIONE SOCIALE

TUTELA DELL’AMBIENTE

PREVENZIONE

CULTURA &

INFORMAZIONE

Cos’è la Protezione Civile ?

ORGANIZZAZIONE

GESTIONE ORDINATA DI RISCHI E RISORSE

Corso OPEM 5

Obiettivi della Protezione Civile

CONOSCERE e FAR CONOSCERE

i rischi (CULTURA DEL RISCHIO)

DIFFONDERE

le nozioni di comportamento

EVITARE

le emergenze prevedibili

LIMITARE

al massimo le conseguenze di una catastrofe inevitabile

Corso OPEM 6

Ripercorrendo la storia …

Nel passato i fenomeni naturali venivano interpretati come

manifestazioni delle divinità

Gli ETRUSCHI avevano affidato ai sacerdoti il compito di

prevedere i terremoti analizzando i segnali che la natura

trasmetteva. I contadini ed i pastori avevano l’incarico di

riferire ai sacerdoti le informazioni relative a:

Volo degli uccelli

Variazioni temperatura dell’acqua

Comportamento degli animali

Corso OPEM 7

I ROMANI del periodo imperiale disponevano di un vero e proprio Corpo dei Vigili del Fuoco (VII Corte) impegnati a contrastare i violenti incendi che devastavano interi quartieri di Roma

Nel MEDIOEVO le strutture costituite contro le avversità naturali si identificavano con le Misericordie che svolgevano la funzione di contrastare gli effetti del diffondersi di malattie

Attribuivano un significato religioso agli eventi calamitosi:

Il terremoto era una manifestazione divina da scongiurare recitando preghiere

L’intensità si un sisma veniva misurata in base alla lunghezza delle preghiere recitate durante il suo verificarsi

Corso OPEM 8

Gli eventi calamitosi nel 600 erano imputati a demoni malefici ed il sistema per combatterli era quello di bruciare maghi e streghe ritenuti di aver provocato il sisma, l’incendio o la pestilenza attraverso malefici

Con l’ILLUMINISMO si è cercato di studiare i fenomeni in modo scientifico: Prevenire

Limitare gli effetti

Solo dal XIX secolo iniziò a diffondersi la convinzione che fosse necessario istituire sistemi e strutture di tutela a seguito di eventi calamitosi che si verificarono nel territorio italiano …….

Corso OPEM 9

REGI DECRETI che individuavano modalità di intervento in occasioni di eventi calamitosi ma che nascevano sempre a posteriori

R.D.L. 1915/1919

DEFINISCONO L’ATTO DEL

SOCCORSO

RELATIVAMENTE

AGLI EVENTI TELLURICI

(MINISTERO LAVORI PUBBLICI)

28 dicembre 1908 Terremoto Sicilia 13 gennaio 1915 Terremoto Marsica

LA PROTEZIONE CIVILE

NON HA ASSUNTO UNA SUA

AUTONOMIA FUNZIONALE

MA È ANCORA COMMISTA

ALLA DIFESA CIVILE

Corso OPEM 10

Legge n.996 del 1970 “Norme sul soccorso e l’assistenza delle popolazioni colpite da calamità-Protezione Civile”

09 ottobre 1963 Frana del Vajont

04 novembre 1966 Alluvione Firenze

L. 996/1970

DEFINISCE L’ATTO DEL SOCCORSO

PER LE CALAMITÀ

(MINISTERO DELL’INTERNO)

LA PROTEZIONE CIVILE

INIZIA AD ASSUMERE

UNA CONNOTAZIONE

AUTONOMA

NON COME FUNZIONE

MA COME ATTIVITÀ

Corso OPEM 11

23 novembre 1980 Terremoto Irpinia 06 maggio 1976 Terremoto Friuli

D.P.R. 66/1981 ORGANIZZA LE STRUTTURE

IMPIEGATE NEL SOCCORSO

(MINISTERO DELL’INTERNO)

L. 938/1982

ISTITUISCE IL DIPARTIMENTO DELLA P.C.

A SUPPORTO DEL MINISTRO DELLA P.C. (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)

SI REALIZZA

UNA STRUTTURA

DI COMANDO

ATTRAVERSO L’ISTITUZIONE

DEL DIPARTIMENTO

DELLA PROTEZIONE CIVILE

A SUPPORTO DEL

NASCENTE

MINISTERO DELLA

PROTEZIONE CIVILE

Corso OPEM 12

D.L. 112/98

Ridefinisce le competenze

tra le diverse componenti

del Servizio Nazionale

(Stato, Regioni, enti Locali)

L. 225/92

Definisce la protezione civile

come insieme di attività che si realizza

attraverso la competenza dei

soggetti coinvolti

La protezione civile assume

una connotazione autonoma

come insieme di attività diverse

e conseguenziali.

Si definisce il ruolo della prevenzione

e si inizia a prefigurare il

coinvolgimento dei livelli periferici

Aumenta la spinta verso un

ruolo più marcato delle Regioni

RUOLO DI CONCORRENZA DELLE REGIONI

Corso OPEM 13

L. 401/01

Circolare DPC 5164/02

Ridefinisce il ruolo di

coordinamento del DPC

(Presidenza del Consiglio dei Ministri)

Chiarisce la ripartizione delle

competenze amministrative

in materia di protezione civile

L.C. 3/01

Modifiche al Titolo V

Definisce le attività di protezione

come materie

di legislazione concorrente

La protezione civile

assume definitivamente

lo stato di funzione

resa tale dalla “integrazione”

di tutti gli Enti interessati

RUOLO DI CONCORRENZA DELLE REGIONI

Corso OPEM 14

D.L. 245/02

D.L. 90/05

la titolarità della funzione

in materia di protezione civile

al Presidente del Consiglio dei Ministri

che può delegarne l'esercizio

anche prima della dichiarazione

dello stato di emergenza,

il Presidente del Consiglio dei Ministri

dispone il coinvolgimento

delle strutture operative nazionali

per fronteggiare l’emergenza

attraverso il Capo del Dipartimento della p.c.

che provvede al coordinamento degli interventi

RUOLO DI COORDINAMENTO DELLO STATO

Corso OPEM 15

RUOLO DI COORDINAMENTO DELLO STATO

Direttiva PCM

06 aprile 2006

DPCM e Direttiva PCM

03 dicembre 2008

Indicazioni per il coordinamento

operativo in emergenza

Indirizzi operativi per la gestione

delle emergenze

- Sistema Sala Italia

- flusso informazioni,

- attivazione e coordinamento componenti

- descrizione del modello organizzativo

LEGGE 100/2012

Corso OPEM 16

24 Febbraio 1992 Disegno di legge 225 “Zamberletti”

LEGGE 225/92

Corso OPEM

I fondamenti della Legge 225/92

1) Carattere multilivello per una materia a competenza mista (Stato; Regioni; Comuni)

2) Insieme di attività (previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza)

3) Strutture operative nazionali (VVF; CFS; FFAA; CRI; Volontariato; ecc.)

4) Ruolo centrale del Dipartimento della protezione civile

5) Rischio inteso non come evento di natura fisica ma come livello di competenza

Corso OPEM 18

Finalità del Sistema di Protezione Civile

Il sistema di Protezione Civile nasce al fine

di tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o

dal pericolo di danni derivanti

da calamità naturali, da catastrofi e da altri grandi eventi che determinino grave rischio

Attraverso le

Attività di Protezione Civile

Corso OPEM 19

Attività di Protezione Civile

SUPERAMENTO e RIPRISTINO

SOCCORSO

PREVENZIONE

PREVISIONE

Corso OPEM 20

Analisi delle cause degli eventi calamitosi

Analisi dei rischi e della loro storicità e frequenza

Quantificazione dei possibili danni

Censimento delle risorse alternative

Previsione

Corso OPEM 21

Attività volte ad evitare o ridurre la pericolosità di un evento

Azioni che comportano degli accorgimenti tendenti a diminuire la vulnerabilità cui siamo soggetti a seguito di un evento

Prevenzione

Corso OPEM 22

Attuazione degli interventi tecnici e sanitari diretti ad assicurare l’assistenza alle popolazioni colpite

Soccorso

Corso OPEM 23

Svolgimento delle attività necessarie alla ripresa delle normali condizioni di vita

Superamento e Ripristino

Corso OPEM 24

Tipologia di Rischi

RISCHIO

NATURALE

SISMICO

VULCANICO

IDROGEOLOGICO

IDROLOGICO

ALLUVIONI

ESONSAZIONI

FRANE

MAREGGIATE

NEVICATE

VALANGHE

URAGANI

SICCITA’

ANTROPICO

ATTIVITA’

INDUSTRIALI

RADIOATTIVITA’

RILASCIO

RADIOATTIVITA’INCIDENTI CHIMICI

E BIOLOGICI

INCENDI

COLLASSO

SISTEMI

TECNOLOGICI

INCIDENTI NEI

TRASPORTI:

AEREI

STRADALI

FERROVIARI

GRANDI EVENTI

COLLASSI EDIFICI

INDUSTRIALI

MANIFESTAZIONI DI

MASSA

TERRORISMO

Corso OPEM 25

Formula per il Rischio

R = P x V

RISCHIO = grado di perdite (numero atteso di perdite umane, feriti, danni alle proprietà, interruzione delle attività, ecc.) in conseguenza di un fenomeno naturale o artificiale;

PERICOLOSITA‘ = probabilità che un fenomeno potenzialmente dannoso si verifichi in un dato tempo e in una data area;

VULNERABILITA‘ = attitudine a subire danni di un elemento o gruppo di elementi esposti al rischio derivante da un fenomeno di determinata pericolosità.

Corso OPEM 26

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile

Regioni

Province/Uffici Territoriali di Governo-Prefetture

Comuni

Associazioni di Comuni

altri Enti pubblici e privati

Cittadini

Servizio Nazionale di Protezione Civile:

Componenti Istituzionali

Corso OPEM 27

Vigili del Fuoco

Forze Armate

Forze dell’Ordine

Corpo Forestale dello Stato

Servizi Tecnici Nazionali

Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica

Croce Rossa Italiana

Servizio Sanitario Nazionale

Associazioni di Volontariato

Soccorso Alpino

Servizio Nazionale di Protezione Civile:

Strutture Operative Nazionali

Corso OPEM 28

Tipologia degli eventi ed ambiti di competenze

(art.2 L.225/92)

eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria

eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria

calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

PIANIFICAZIONE NAZIONALE DI EMERGENZA

PIANIFICAZIONE PROVINCIALE DI EMERGENZA

PIANIFICAZIONE COMUNALE DI EMERGENZA

A

B

C

Corso OPEM 29

Eventi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili da singoli enti e amministrazioni

competenti in via ordinaria.

Emergenze di tipo A

Competenza Comunale / Inter-Comunale Attivazione: Unità di Crisi Locale COM / COI / COC

Corso OPEM 30

Eventi che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni

competenti in via ordinaria.

Emergenze di tipo B

Competenza Provincie e/o Regioni Attivazione: CCS - Prefettura COP / COM

Corso OPEM 31

Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.

Emergenze di tipo C

Competenza allo Stato Gestione: DPC – COMITATO

OPERATIVO - CCS DI.COMA.C. (sul posto)

Corso OPEM 32

Modello di Intervento LI

VEL

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o “

c”

Dichiarazione dello Stato di Emergenza

C.C.S.

Area strategia

funzione decisionale S.O.U.P.

C.O.M.

Sala Operativa

funzione operativa decentrata

C.O.M.

Sala Operativa

funzione operativa decentrata

C.O.M.

Sala Operativa

funzione operativa decentrata

C.O.C.

Area Strategia

Funzione decisionale

Sala Operativa

Funzione operativa

DI.COMA.C

Da allestire in loco in caso di

grande emergenza

funzione operativa

Corso OPEM 33

Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.)

Gestisce gli interventi a livello provinciale e individua le strategie e le modalità di intervento da mettere in atto per il superamento dell’emergenza con il coordinamento dei C.O.M., di cui decide anche la posizione;

viene costituito dal prefetto e opera con 14 funzioni di supporto.

All’interno del C.C.S. agiscono i responsabili di tutte le strutture operative presenti sull’intero territorio provinciale.

Direzione di Comando e Controllo (DI.COMA.C)

Dipende dal Commissario Delegato, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, o dal Ministro o Sottosegretario per il Coordinamento della P.C. che ha pieni poteri su tutte le operazioni di P.C. ed esercita, sul luogo dell’evento, il coordinamento nazionale.

è articolata con una struttura di 14 funzioni di supporto con a capo altrettanti responsabili, e da settori operativi diretti da dirigenti civili e/o militari.

Deve essere ubicata in una struttura pubblica in posizione baricentrica rispetto alle zone di intervento.

Corso OPEM 34

Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

Presieduto dal Sindaco, quale prima autorità di Protezione Civile per la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione.

Deve essere ubicato in strutture antisismiche e in aree di facile accesso.

Opera attraverso 9 funzioni di supporto. Per le città con popolazione superiore a 35/40 mila abitanti il C.O.C. coincide con il C.O.M..

Centro Operativo Misto (C.O.M.)

Coordina le strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile, nel proprio territorio di competenza;

Agisce a livello comunale e intercomunale;

Per ogni C.O.M. il Prefetto nomina e delega con pieni poteri un Responsabile, che si avvale delle 14 funzioni di supporto.

Corso OPEM 35

COM 2

COM 19

COM 3

COM 4

COM 18

COM 16

COM 14

COM 13

COM 12 COM 10

COM 6 COM 9

COM 11

COM 15

COM 5

COM 17 COM 8 COM 1

Esempio C.O.M. Provincia di Verona

Corso OPEM

a) … possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili

da singoli enti in via ordinaria

b) … che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato

di più enti in via ordinaria

c) … per intensità ed estensione debbono

essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

Eventi naturali o connessi con l’attività

dell’uomo che…

COMUNE

REGIONE –

PROVINCIA

PREFETTURA DIPARTIMENTO

Corso OPEM 37

03 Dicembre 2008

DPCM – Organizzazione e Funzionamento di SISTEMA presso la

Sala Situazione ITALIA del D.P.C.

Direttiva PCM – Indirizzi operativi per la gestione dell’emergenza

Corso OPEM 38

Procedure nate al fine di ottimizzare le capacità del Servizio Nazionale di Protezione civile in termini di:

Allertamento

Attivazione

Intervento

Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze (1)

Corso OPEM 39

Disciplinano la:

Gestione del flusso delle informazioni

L’attivazione e il coordinamento delle componenti del Servizio Nazionale di P.C.

Descrivono il modello organizzativo

Indicano per ciascuno gli interventi prioritari da mettere in atto a livello nazionale per supportare e integrare la risposta locale

Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze (2)

Corso OPEM 40

SISTEMA - Sala situazioni ITALIA Attiva 24 ore su 24 - 365 gg. l’anno con personale del Dipartimento della Protezione Civile e delle seguenti Strutture Operative:

Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Forze Armate (attraverso Comando Operativo di Vertice Interforze)

Polizia di Stato

Arma dei Carabinieri

Guardia di Finanza

Corpo Forestale dello Stato

Capitaneria di porto – Guardia Costiera

Croce Rossa Italiana

Previo accordo o se la situazione emergenziale lo richiede la struttura modulare permette l’integrazione con la postazione per il rappresentante delle Regioni e Province Autonome e per le altre strutture operative.

Corso OPEM 41

SISTEMA: Funzioni in situazione ordinaria

Ricevere, richiedere, raccogliere, elaborare e verificare le notizie riguardanti situazioni emergenziali previste o in atto e seguirne le evoluzioni,

Assumere informazioni sugli interventi posti in essere e sulle misure adottate a livello locale e regionale,

Mantenere un raccordo informativo con le sale operative nazionali delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o pubblica utilità, le sale operative di protezione civile delle regioni e delle province autonome, quelle delle amministrazioni provinciali, gli UTG, le sale operative nazionali e le strutture di controllo centrale degli enti ed amministrazioni che gestiscono le reti e le infrastrutture di servizi,

All’interno del Dipartimento opera in raccordo con i diversi uffici e servizi competenti e mantiene un collegamento informativo ed operativo costante con il Centro Funzionale Centrale, il Centro Operativo Emergenze Marittime (COEM) e il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU),

Produrre un Notiziario quotidiano pubblicato su internet con accesso riservato.

Corso OPEM 42

SISTEMA: Funzioni in emergenza

Oltre a svolgere attività di monitoraggio e sorveglianza ha il compito di allertare e, se necessario, attivare le diverse componenti e strutture del Servizio,

Nel caso di emergenza di carattere eccezionale si configura come struttura di ausilio all’unità di crisi, la cui attività è organizzata per “Funzioni di supporto” a cui partecipano i diversi Uffici/Servizi del Dipartimento e se necessario le diverse componenti e strutture operative del Servizio,

I partecipanti all’Unità di Crisi devono possedere delega di potere decisionale,

Garantire la propria attività di supporto al Comitato Operativo di protezione civile nelle prime ore dell’evento.

Corso OPEM 43

In emergenza si configura come struttura di

supporto al comitato operativo

Allerta le componenti e le strutture

operative

Mantiene il raccordo con il COAU e il CFC

(Centro Operativo Aereo Unificato – Centro Funzionale Centrale)

Riceve, richiede elabora e verifica le

notizie Garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti e strutture

operative

Le Funzioni di SISTEMA

Corso OPEM

SALA SITUAZIONE

ITALIA - SISTEMA

CFC

Prefetture - UTG

SALE OPERATIVE NAZIONALI

SALE OPERATIVE NAZIONALI DEI SERVIZI

SALE OPERATIVE REGIONALI E PROVINCIALI

Flusso delle informazioni

44

Corso OPEM

Le procedure operative

SALA SITUAZIONE

ITALIA - SISTEMA

Comunicazione della notizia verificata

Risorse disponibili (caratteristiche, quantità, dislocazione e tempistica)

45

Corso OPEM

Modifiche alla legge n. 225/1992

(dl n. 59/2012 convertito nella legge n100/2012) inserimento dell’art. 1-bis • Servizio Nazionale della Protezione Civile. È riproposta la definizione di

Servizio Nazionale della Protezione Civile, già prevista dall’art. 1 della legge n. 225/1992 che tuttavia, secondo alcune interpretazioni, risultava abrogato da parte della normativa di settore successivamente emanata. Si riafferma che la promozione e il coordinamento di tutte le attività del Servizio Nazionale sono in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri, che può a tal fine delegare un “Ministro con portafoglio” o il “Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretario del Consiglio” e non “un Ministro” (come previsto dal decreto legge n. 90 del 31 maggio 2005, convertito dalla legge n. 152 del 26 luglio 2005, che aveva modificato la legge n. 225/1992). Il Presidente del Consiglio dei Ministri, o il suo delegato, si avvalgono del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

46

Corso OPEM

• Modifiche all’art. 2 Eventi di tipo c). Cambia la definizione degli eventi di tipo c) che sono definiti come “calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo”. Vengono in questo modo precisate le tempistiche per l’impiego dei mezzi e poteri straordinari per fronteggiare l’emergenza 47

Corso OPEM

Modifiche all’art. 3

• Attività di protezione civile. Accanto alle attività di “previsione e prevenzione dei rischi”, “soccorso delle popolazioni” e “superamento dell’emergenza” vengono meglio specificate come ulteriori attività necessarie e indifferibili anche quelle dirette al “contrasto dell’emergenza” e alla “mitigazione del rischio”. Viene poi precisato che le amministrazioni competenti provvedono alle attività di protezione civile nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. (….omissis….)

48

Corso OPEM

Inserimento dell’art. 3-bis Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. Il Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, nelle sue componenti statale e regionale, viene inquadrato in modo organico nell’art. 3-bis che richiama i diversi provvedimenti che negli ultimi anni hanno disciplinato le attività di allertamento per fini di protezione civile, definendone compiti e responsabilità. In particolare, si evidenzia che il Sistema è costituito dagli strumenti, i metodi e le modalità stabiliti per sviluppare e acquisire la conoscenza, le informazioni e le valutazioni, in tempo reale, che riguardano il preannuncio, l’insorgenza e l’evoluzione dei rischi conseguenti agli eventi definiti dall’art. 2 della legge n. 225/1992. Finalità del sistema è allertare e attivare il Servizio Nazionale della Protezione Civile ai diversi livelli territoriali.

49

Corso OPEM

Inserimento dell’art. 3-ter Reti di monitoraggio e radiofrequenze. Per la gestione delle reti strumentali e di monitoraggio le Regioni sono esentate da alcuni pagamenti relativi alla concessione d’uso delle radiofrequenze. Le frequenze vengono individuate con un decreto del Presidente del Consiglio di Ministri da adottare su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro 60 giorni dal 14 luglio 2012, data di entrata in vigore di questa legge. Lo schema di decreto verrà sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti. Il Ministro dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni apporta le modifiche al decreto dovute agli aggiornamenti del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze o all’evoluzione normativa.

50

Corso OPEM

• Modifiche all’art. 5 La legge n. 100/2012 modifica e integra in modo significativo l’art. 5 della

legge n. 225/1992, sul quale era intervenuta prima la legge n. 10/2011, poi la sentenza n. 22 del 13-16 febbraio 2012 della Corte costituzionale che aveva dichiarato illegittimi i commi 5-quater e 5-quinquies.

• Dichiarazione dello stato di emergenza. Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche “nell’imminenza” e non solo “al verificarsi” di calamità naturali oppure connesse all'attività dell'uomo che per intensità ed estensione devono essere fronteggiate con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari. Lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, di un Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretario del Consiglio. La richiesta può giungere anche dal Presidente della Regione interessata, di cui comunque va acquisita l’intesa.

• Viene definita la durata e l’estensione territoriale dello stato di emergenza. La durata non può, di regola, superare i 90 giorni e può essere prorogata, di regola, per un massimo di 60 giorni, con ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri.

51

Corso OPEM

In relazione all’emergenza, viene individuata anche “l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria” che coordina gli interventi conseguenti l’evento allo scadere dello stato di emergenza

52

Corso OPEM

art.5 Ordinanze

Vengono emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile. Dispongono relativamente: Servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione; •Messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e dei beni culturali gravemente danneggati o che costituiscono una minaccia per la pubblica incolumità; •Ripristino delle infrastrutture e delle reti indispensabili per la continuità dell’attività economica e produttiva e per la ripresa delle normali condizioni di vita; •Interventi volti ad evitare le situazioni di pericolo o maggiori danni a persone e cose.

53

Corso OPEM

• Le ordinanze emanate entro 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza non richiedono il concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e sono immediatamente efficaci.

• Dopo 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza, le ordinanze sono emanate di concerto con il Ministero delle Finanze, limitatamente ai poteri finanziari. Non è previsto nessun compenso per il Capo del Dipartimento della protezione civile e per i Commissari delegati

54

Corso OPEM

art. 14

……Competenze del Prefetto

Al verificarsi di un evento di tipo “b” o “c”, il Prefetto assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello provinciale coordinandosi con il Presidente della Regione, oltre che raccordando le proprie iniziative con quelle dei Sindaci dei Comuni interessati

55

Corso OPEM

art. 15 ……Competenze del Sindaco Ribadisce il ruolo del Sindaco autorità di protezione civile e precisa che assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del Comune ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite. Entro 90 giorni dal 14 luglio 2012 ciascun comune approva, con deliberazione consiliare, il piano di emergenza comunale

56

Corso OPEM

Normativa in materia di P.C. nella Regione Abruzzo

Corso OPEM

Normativa di riferimento

Legge 24 febbraio 1992 n°225 - Istituzione del Servizio Nazionale di PC (legge nazionale)

Legge Regionale del 14 dicembre 1993, n. 72 (recepisce a livello regionale la

225/92) Legge Regionale del 27 Dicembre 2002, n. 34 (Interventi urgenti per la

prevenzione del rischio idrogeologico sul territorio della Regione Abruzzo e interventi di somma urgenza relativi alle varie ipotesi di rischio).

Legge Regionale del 25 giugno 2007, n. 14 . Protocollo di intesa fra Regione

Abruzzo e Comitato Regionale C.R.I. Abruzzo L.R. 29 marzo 2005 n. 438 Indirizzi generali e disposizioni di attuazione

dell'OPCM n°3274 del 20 marzo 2003 su: Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

Corso OPEM

LA PROTEZIONE CIVILE A LIVELLO LOCALE (COMUNI) FUNZIONI CONFERITE AI COMUNI:

• Il sindaco può utilizzare direttamente la risorsa del volontariato di Protezione Civile; • Formazione del volontariato; • Attuazione delle attività di previsione e prevenzione secondo le direttive nazionali e regionali • Predisposizioni di piani comunali di emergenza e loro attuazione sulla base degli indirizzi regionali; • Attivazione delle prime azioni di soccorso alla popolazione civile;

59

Corso OPEM

ATTUAZIONE DELLE 4 FUNZIONI DI PROTEZIONE CIVILE: • PREVISIONE attraverso la conoscenza del territorio; • PREVENZIONE attraverso attività quotidiane a favore del territorio e della popolazione; • SOCCORSO attraverso interventi sullo scenario emergenziale per dare assistenza alla popolazione colpita; • SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA attraverso la messa a disposizione di tutte le strutture comunali per l’accertamento del danno e il ritorno alla normalità;

60

Corso OPEM

IL SINDACO E’ L’AUTORITA’ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Funzioni del Sindaco in situazioni di emergenza: • è il responsabile della comunicazione alla popolazione circa i rischi esistenti sul territorio (non solo in caso di emergenza ma anche nel cd. tempo di pace); • può emanare atti e ordinanze a carattere straordinario; • è l’unico responsabile dell’emergenza sul proprio territorio; • dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione; • è tenuto ad informare Prefetto e Regione; Le responsabilità del Sindaco: Penale, Civile: risarcimento del danno, Patrimoniale: danni al demanio

61

Corso OPEM

Domande?