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Il Servizio Nazionale di
Protezione Civile
Legislazione e normativa
Corso Operatore C.R.I. nel
Settore Emergenza
Corso OPEM 2 2
Argomenti della lezione
Storia della Protezione Civile.
Quadro legislativo.
Legge 225/92 Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione
Civile.
Legge 100/2012 disposizioni urgenti per il riordino della
protezione civile
Le attività di Protezione Civile.
La tipologia degli eventi.
SISTEMA, Sala Italia , i ruoli, gli attori e le competenze.
I compiti della CRI
Corso OPEM 3 3
Obiettivi
Conoscere l’evoluzione storica della protezione civile in Italia.
Conoscere il sistema nazionale di protezione civile.
Saper distinguere le tipologie di eventi.
Comprendere i ruoli e le responsabilità ai vari livelli.
Acquisire coscienza e conoscenza del ruolo della CRI in Protezione
Civile
Corso OPEM 4
OTTIMA COMUNICAZIONE
TECNOLOGIA AVANZATA: • TELEMATICA
• RADIO & TELEFONIA • INFORMATICA
INSIEME DELLE ATTIVITA’ VOLTE A FRONTEGGIARE EVENTI STRAORDINARI
CHE NON POSSONO ESSERE AFFRONTATI CON SINGOLE FORZE
ORDINARIE
COORDINAMENTO STRAORDINARIO DI FORZE
ORDINARIE
INTEGRAZIONE SOCIALE
TUTELA DELL’AMBIENTE
PREVENZIONE
CULTURA &
INFORMAZIONE
Cos’è la Protezione Civile ?
ORGANIZZAZIONE
GESTIONE ORDINATA DI RISCHI E RISORSE
Corso OPEM 5
Obiettivi della Protezione Civile
CONOSCERE e FAR CONOSCERE
i rischi (CULTURA DEL RISCHIO)
DIFFONDERE
le nozioni di comportamento
EVITARE
le emergenze prevedibili
LIMITARE
al massimo le conseguenze di una catastrofe inevitabile
Corso OPEM 6
Ripercorrendo la storia …
Nel passato i fenomeni naturali venivano interpretati come
manifestazioni delle divinità
Gli ETRUSCHI avevano affidato ai sacerdoti il compito di
prevedere i terremoti analizzando i segnali che la natura
trasmetteva. I contadini ed i pastori avevano l’incarico di
riferire ai sacerdoti le informazioni relative a:
Volo degli uccelli
Variazioni temperatura dell’acqua
Comportamento degli animali
Corso OPEM 7
I ROMANI del periodo imperiale disponevano di un vero e proprio Corpo dei Vigili del Fuoco (VII Corte) impegnati a contrastare i violenti incendi che devastavano interi quartieri di Roma
Nel MEDIOEVO le strutture costituite contro le avversità naturali si identificavano con le Misericordie che svolgevano la funzione di contrastare gli effetti del diffondersi di malattie
Attribuivano un significato religioso agli eventi calamitosi:
Il terremoto era una manifestazione divina da scongiurare recitando preghiere
L’intensità si un sisma veniva misurata in base alla lunghezza delle preghiere recitate durante il suo verificarsi
Corso OPEM 8
Gli eventi calamitosi nel 600 erano imputati a demoni malefici ed il sistema per combatterli era quello di bruciare maghi e streghe ritenuti di aver provocato il sisma, l’incendio o la pestilenza attraverso malefici
Con l’ILLUMINISMO si è cercato di studiare i fenomeni in modo scientifico: Prevenire
Limitare gli effetti
Solo dal XIX secolo iniziò a diffondersi la convinzione che fosse necessario istituire sistemi e strutture di tutela a seguito di eventi calamitosi che si verificarono nel territorio italiano …….
Corso OPEM 9
REGI DECRETI che individuavano modalità di intervento in occasioni di eventi calamitosi ma che nascevano sempre a posteriori
R.D.L. 1915/1919
DEFINISCONO L’ATTO DEL
SOCCORSO
RELATIVAMENTE
AGLI EVENTI TELLURICI
(MINISTERO LAVORI PUBBLICI)
28 dicembre 1908 Terremoto Sicilia 13 gennaio 1915 Terremoto Marsica
LA PROTEZIONE CIVILE
NON HA ASSUNTO UNA SUA
AUTONOMIA FUNZIONALE
MA È ANCORA COMMISTA
ALLA DIFESA CIVILE
Corso OPEM 10
Legge n.996 del 1970 “Norme sul soccorso e l’assistenza delle popolazioni colpite da calamità-Protezione Civile”
09 ottobre 1963 Frana del Vajont
04 novembre 1966 Alluvione Firenze
L. 996/1970
DEFINISCE L’ATTO DEL SOCCORSO
PER LE CALAMITÀ
(MINISTERO DELL’INTERNO)
LA PROTEZIONE CIVILE
INIZIA AD ASSUMERE
UNA CONNOTAZIONE
AUTONOMA
NON COME FUNZIONE
MA COME ATTIVITÀ
Corso OPEM 11
23 novembre 1980 Terremoto Irpinia 06 maggio 1976 Terremoto Friuli
D.P.R. 66/1981 ORGANIZZA LE STRUTTURE
IMPIEGATE NEL SOCCORSO
(MINISTERO DELL’INTERNO)
L. 938/1982
ISTITUISCE IL DIPARTIMENTO DELLA P.C.
A SUPPORTO DEL MINISTRO DELLA P.C. (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
SI REALIZZA
UNA STRUTTURA
DI COMANDO
ATTRAVERSO L’ISTITUZIONE
DEL DIPARTIMENTO
DELLA PROTEZIONE CIVILE
A SUPPORTO DEL
NASCENTE
MINISTERO DELLA
PROTEZIONE CIVILE
Corso OPEM 12
D.L. 112/98
Ridefinisce le competenze
tra le diverse componenti
del Servizio Nazionale
(Stato, Regioni, enti Locali)
L. 225/92
Definisce la protezione civile
come insieme di attività che si realizza
attraverso la competenza dei
soggetti coinvolti
La protezione civile assume
una connotazione autonoma
come insieme di attività diverse
e conseguenziali.
Si definisce il ruolo della prevenzione
e si inizia a prefigurare il
coinvolgimento dei livelli periferici
Aumenta la spinta verso un
ruolo più marcato delle Regioni
RUOLO DI CONCORRENZA DELLE REGIONI
Corso OPEM 13
L. 401/01
Circolare DPC 5164/02
Ridefinisce il ruolo di
coordinamento del DPC
(Presidenza del Consiglio dei Ministri)
Chiarisce la ripartizione delle
competenze amministrative
in materia di protezione civile
L.C. 3/01
Modifiche al Titolo V
Definisce le attività di protezione
come materie
di legislazione concorrente
La protezione civile
assume definitivamente
lo stato di funzione
resa tale dalla “integrazione”
di tutti gli Enti interessati
RUOLO DI CONCORRENZA DELLE REGIONI
Corso OPEM 14
D.L. 245/02
D.L. 90/05
la titolarità della funzione
in materia di protezione civile
al Presidente del Consiglio dei Ministri
che può delegarne l'esercizio
anche prima della dichiarazione
dello stato di emergenza,
il Presidente del Consiglio dei Ministri
dispone il coinvolgimento
delle strutture operative nazionali
per fronteggiare l’emergenza
attraverso il Capo del Dipartimento della p.c.
che provvede al coordinamento degli interventi
RUOLO DI COORDINAMENTO DELLO STATO
Corso OPEM 15
RUOLO DI COORDINAMENTO DELLO STATO
Direttiva PCM
06 aprile 2006
DPCM e Direttiva PCM
03 dicembre 2008
Indicazioni per il coordinamento
operativo in emergenza
Indirizzi operativi per la gestione
delle emergenze
- Sistema Sala Italia
- flusso informazioni,
- attivazione e coordinamento componenti
- descrizione del modello organizzativo
LEGGE 100/2012
Corso OPEM
I fondamenti della Legge 225/92
1) Carattere multilivello per una materia a competenza mista (Stato; Regioni; Comuni)
2) Insieme di attività (previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza)
3) Strutture operative nazionali (VVF; CFS; FFAA; CRI; Volontariato; ecc.)
4) Ruolo centrale del Dipartimento della protezione civile
5) Rischio inteso non come evento di natura fisica ma come livello di competenza
Corso OPEM 18
Finalità del Sistema di Protezione Civile
Il sistema di Protezione Civile nasce al fine
di tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o
dal pericolo di danni derivanti
da calamità naturali, da catastrofi e da altri grandi eventi che determinino grave rischio
Attraverso le
Attività di Protezione Civile
Corso OPEM 19
Attività di Protezione Civile
SUPERAMENTO e RIPRISTINO
SOCCORSO
PREVENZIONE
PREVISIONE
Corso OPEM 20
Analisi delle cause degli eventi calamitosi
Analisi dei rischi e della loro storicità e frequenza
Quantificazione dei possibili danni
Censimento delle risorse alternative
Previsione
Corso OPEM 21
Attività volte ad evitare o ridurre la pericolosità di un evento
Azioni che comportano degli accorgimenti tendenti a diminuire la vulnerabilità cui siamo soggetti a seguito di un evento
Prevenzione
Corso OPEM 22
Attuazione degli interventi tecnici e sanitari diretti ad assicurare l’assistenza alle popolazioni colpite
Soccorso
Corso OPEM 23
Svolgimento delle attività necessarie alla ripresa delle normali condizioni di vita
Superamento e Ripristino
Corso OPEM 24
Tipologia di Rischi
RISCHIO
NATURALE
SISMICO
VULCANICO
IDROGEOLOGICO
IDROLOGICO
ALLUVIONI
ESONSAZIONI
FRANE
MAREGGIATE
NEVICATE
VALANGHE
URAGANI
SICCITA’
ANTROPICO
ATTIVITA’
INDUSTRIALI
RADIOATTIVITA’
RILASCIO
RADIOATTIVITA’INCIDENTI CHIMICI
E BIOLOGICI
INCENDI
COLLASSO
SISTEMI
TECNOLOGICI
INCIDENTI NEI
TRASPORTI:
AEREI
STRADALI
FERROVIARI
GRANDI EVENTI
COLLASSI EDIFICI
INDUSTRIALI
MANIFESTAZIONI DI
MASSA
TERRORISMO
Corso OPEM 25
Formula per il Rischio
R = P x V
RISCHIO = grado di perdite (numero atteso di perdite umane, feriti, danni alle proprietà, interruzione delle attività, ecc.) in conseguenza di un fenomeno naturale o artificiale;
PERICOLOSITA‘ = probabilità che un fenomeno potenzialmente dannoso si verifichi in un dato tempo e in una data area;
VULNERABILITA‘ = attitudine a subire danni di un elemento o gruppo di elementi esposti al rischio derivante da un fenomeno di determinata pericolosità.
Corso OPEM 26
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile
Regioni
Province/Uffici Territoriali di Governo-Prefetture
Comuni
Associazioni di Comuni
altri Enti pubblici e privati
Cittadini
Servizio Nazionale di Protezione Civile:
Componenti Istituzionali
Corso OPEM 27
Vigili del Fuoco
Forze Armate
Forze dell’Ordine
Corpo Forestale dello Stato
Servizi Tecnici Nazionali
Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica
Croce Rossa Italiana
Servizio Sanitario Nazionale
Associazioni di Volontariato
Soccorso Alpino
Servizio Nazionale di Protezione Civile:
Strutture Operative Nazionali
Corso OPEM 28
Tipologia degli eventi ed ambiti di competenze
(art.2 L.225/92)
eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria
eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria
calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari
PIANIFICAZIONE NAZIONALE DI EMERGENZA
PIANIFICAZIONE PROVINCIALE DI EMERGENZA
PIANIFICAZIONE COMUNALE DI EMERGENZA
A
B
C
Corso OPEM 29
Eventi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili da singoli enti e amministrazioni
competenti in via ordinaria.
Emergenze di tipo A
Competenza Comunale / Inter-Comunale Attivazione: Unità di Crisi Locale COM / COI / COC
Corso OPEM 30
Eventi che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni
competenti in via ordinaria.
Emergenze di tipo B
Competenza Provincie e/o Regioni Attivazione: CCS - Prefettura COP / COM
Corso OPEM 31
Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.
Emergenze di tipo C
Competenza allo Stato Gestione: DPC – COMITATO
OPERATIVO - CCS DI.COMA.C. (sul posto)
Corso OPEM 32
Modello di Intervento LI
VEL
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o “
c”
Dichiarazione dello Stato di Emergenza
C.C.S.
Area strategia
funzione decisionale S.O.U.P.
C.O.M.
Sala Operativa
funzione operativa decentrata
C.O.M.
Sala Operativa
funzione operativa decentrata
C.O.M.
Sala Operativa
funzione operativa decentrata
C.O.C.
Area Strategia
Funzione decisionale
Sala Operativa
Funzione operativa
DI.COMA.C
Da allestire in loco in caso di
grande emergenza
funzione operativa
Corso OPEM 33
Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.)
Gestisce gli interventi a livello provinciale e individua le strategie e le modalità di intervento da mettere in atto per il superamento dell’emergenza con il coordinamento dei C.O.M., di cui decide anche la posizione;
viene costituito dal prefetto e opera con 14 funzioni di supporto.
All’interno del C.C.S. agiscono i responsabili di tutte le strutture operative presenti sull’intero territorio provinciale.
Direzione di Comando e Controllo (DI.COMA.C)
Dipende dal Commissario Delegato, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, o dal Ministro o Sottosegretario per il Coordinamento della P.C. che ha pieni poteri su tutte le operazioni di P.C. ed esercita, sul luogo dell’evento, il coordinamento nazionale.
è articolata con una struttura di 14 funzioni di supporto con a capo altrettanti responsabili, e da settori operativi diretti da dirigenti civili e/o militari.
Deve essere ubicata in una struttura pubblica in posizione baricentrica rispetto alle zone di intervento.
Corso OPEM 34
Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
Presieduto dal Sindaco, quale prima autorità di Protezione Civile per la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione.
Deve essere ubicato in strutture antisismiche e in aree di facile accesso.
Opera attraverso 9 funzioni di supporto. Per le città con popolazione superiore a 35/40 mila abitanti il C.O.C. coincide con il C.O.M..
Centro Operativo Misto (C.O.M.)
Coordina le strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile, nel proprio territorio di competenza;
Agisce a livello comunale e intercomunale;
Per ogni C.O.M. il Prefetto nomina e delega con pieni poteri un Responsabile, che si avvale delle 14 funzioni di supporto.
Corso OPEM 35
COM 2
COM 19
COM 3
COM 4
COM 18
COM 16
COM 14
COM 13
COM 12 COM 10
COM 6 COM 9
COM 11
COM 15
COM 5
COM 17 COM 8 COM 1
Esempio C.O.M. Provincia di Verona
Corso OPEM
a) … possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili
da singoli enti in via ordinaria
b) … che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato
di più enti in via ordinaria
c) … per intensità ed estensione debbono
essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari
Eventi naturali o connessi con l’attività
dell’uomo che…
COMUNE
REGIONE –
PROVINCIA
PREFETTURA DIPARTIMENTO
Corso OPEM 37
03 Dicembre 2008
DPCM – Organizzazione e Funzionamento di SISTEMA presso la
Sala Situazione ITALIA del D.P.C.
Direttiva PCM – Indirizzi operativi per la gestione dell’emergenza
Corso OPEM 38
Procedure nate al fine di ottimizzare le capacità del Servizio Nazionale di Protezione civile in termini di:
Allertamento
Attivazione
Intervento
Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze (1)
Corso OPEM 39
Disciplinano la:
Gestione del flusso delle informazioni
L’attivazione e il coordinamento delle componenti del Servizio Nazionale di P.C.
Descrivono il modello organizzativo
Indicano per ciascuno gli interventi prioritari da mettere in atto a livello nazionale per supportare e integrare la risposta locale
Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze (2)
Corso OPEM 40
SISTEMA - Sala situazioni ITALIA Attiva 24 ore su 24 - 365 gg. l’anno con personale del Dipartimento della Protezione Civile e delle seguenti Strutture Operative:
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Forze Armate (attraverso Comando Operativo di Vertice Interforze)
Polizia di Stato
Arma dei Carabinieri
Guardia di Finanza
Corpo Forestale dello Stato
Capitaneria di porto – Guardia Costiera
Croce Rossa Italiana
Previo accordo o se la situazione emergenziale lo richiede la struttura modulare permette l’integrazione con la postazione per il rappresentante delle Regioni e Province Autonome e per le altre strutture operative.
Corso OPEM 41
SISTEMA: Funzioni in situazione ordinaria
Ricevere, richiedere, raccogliere, elaborare e verificare le notizie riguardanti situazioni emergenziali previste o in atto e seguirne le evoluzioni,
Assumere informazioni sugli interventi posti in essere e sulle misure adottate a livello locale e regionale,
Mantenere un raccordo informativo con le sale operative nazionali delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o pubblica utilità, le sale operative di protezione civile delle regioni e delle province autonome, quelle delle amministrazioni provinciali, gli UTG, le sale operative nazionali e le strutture di controllo centrale degli enti ed amministrazioni che gestiscono le reti e le infrastrutture di servizi,
All’interno del Dipartimento opera in raccordo con i diversi uffici e servizi competenti e mantiene un collegamento informativo ed operativo costante con il Centro Funzionale Centrale, il Centro Operativo Emergenze Marittime (COEM) e il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU),
Produrre un Notiziario quotidiano pubblicato su internet con accesso riservato.
Corso OPEM 42
SISTEMA: Funzioni in emergenza
Oltre a svolgere attività di monitoraggio e sorveglianza ha il compito di allertare e, se necessario, attivare le diverse componenti e strutture del Servizio,
Nel caso di emergenza di carattere eccezionale si configura come struttura di ausilio all’unità di crisi, la cui attività è organizzata per “Funzioni di supporto” a cui partecipano i diversi Uffici/Servizi del Dipartimento e se necessario le diverse componenti e strutture operative del Servizio,
I partecipanti all’Unità di Crisi devono possedere delega di potere decisionale,
Garantire la propria attività di supporto al Comitato Operativo di protezione civile nelle prime ore dell’evento.
Corso OPEM 43
In emergenza si configura come struttura di
supporto al comitato operativo
Allerta le componenti e le strutture
operative
Mantiene il raccordo con il COAU e il CFC
(Centro Operativo Aereo Unificato – Centro Funzionale Centrale)
Riceve, richiede elabora e verifica le
notizie Garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti e strutture
operative
Le Funzioni di SISTEMA
Corso OPEM
SALA SITUAZIONE
ITALIA - SISTEMA
CFC
Prefetture - UTG
SALE OPERATIVE NAZIONALI
SALE OPERATIVE NAZIONALI DEI SERVIZI
SALE OPERATIVE REGIONALI E PROVINCIALI
Flusso delle informazioni
44
Corso OPEM
Le procedure operative
SALA SITUAZIONE
ITALIA - SISTEMA
Comunicazione della notizia verificata
Risorse disponibili (caratteristiche, quantità, dislocazione e tempistica)
45
Corso OPEM
Modifiche alla legge n. 225/1992
(dl n. 59/2012 convertito nella legge n100/2012) inserimento dell’art. 1-bis • Servizio Nazionale della Protezione Civile. È riproposta la definizione di
Servizio Nazionale della Protezione Civile, già prevista dall’art. 1 della legge n. 225/1992 che tuttavia, secondo alcune interpretazioni, risultava abrogato da parte della normativa di settore successivamente emanata. Si riafferma che la promozione e il coordinamento di tutte le attività del Servizio Nazionale sono in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri, che può a tal fine delegare un “Ministro con portafoglio” o il “Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretario del Consiglio” e non “un Ministro” (come previsto dal decreto legge n. 90 del 31 maggio 2005, convertito dalla legge n. 152 del 26 luglio 2005, che aveva modificato la legge n. 225/1992). Il Presidente del Consiglio dei Ministri, o il suo delegato, si avvalgono del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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Corso OPEM
• Modifiche all’art. 2 Eventi di tipo c). Cambia la definizione degli eventi di tipo c) che sono definiti come “calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo”. Vengono in questo modo precisate le tempistiche per l’impiego dei mezzi e poteri straordinari per fronteggiare l’emergenza 47
Corso OPEM
Modifiche all’art. 3
• Attività di protezione civile. Accanto alle attività di “previsione e prevenzione dei rischi”, “soccorso delle popolazioni” e “superamento dell’emergenza” vengono meglio specificate come ulteriori attività necessarie e indifferibili anche quelle dirette al “contrasto dell’emergenza” e alla “mitigazione del rischio”. Viene poi precisato che le amministrazioni competenti provvedono alle attività di protezione civile nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. (….omissis….)
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Corso OPEM
Inserimento dell’art. 3-bis Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. Il Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, nelle sue componenti statale e regionale, viene inquadrato in modo organico nell’art. 3-bis che richiama i diversi provvedimenti che negli ultimi anni hanno disciplinato le attività di allertamento per fini di protezione civile, definendone compiti e responsabilità. In particolare, si evidenzia che il Sistema è costituito dagli strumenti, i metodi e le modalità stabiliti per sviluppare e acquisire la conoscenza, le informazioni e le valutazioni, in tempo reale, che riguardano il preannuncio, l’insorgenza e l’evoluzione dei rischi conseguenti agli eventi definiti dall’art. 2 della legge n. 225/1992. Finalità del sistema è allertare e attivare il Servizio Nazionale della Protezione Civile ai diversi livelli territoriali.
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Corso OPEM
Inserimento dell’art. 3-ter Reti di monitoraggio e radiofrequenze. Per la gestione delle reti strumentali e di monitoraggio le Regioni sono esentate da alcuni pagamenti relativi alla concessione d’uso delle radiofrequenze. Le frequenze vengono individuate con un decreto del Presidente del Consiglio di Ministri da adottare su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro 60 giorni dal 14 luglio 2012, data di entrata in vigore di questa legge. Lo schema di decreto verrà sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti. Il Ministro dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni apporta le modifiche al decreto dovute agli aggiornamenti del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze o all’evoluzione normativa.
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Corso OPEM
• Modifiche all’art. 5 La legge n. 100/2012 modifica e integra in modo significativo l’art. 5 della
legge n. 225/1992, sul quale era intervenuta prima la legge n. 10/2011, poi la sentenza n. 22 del 13-16 febbraio 2012 della Corte costituzionale che aveva dichiarato illegittimi i commi 5-quater e 5-quinquies.
• Dichiarazione dello stato di emergenza. Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche “nell’imminenza” e non solo “al verificarsi” di calamità naturali oppure connesse all'attività dell'uomo che per intensità ed estensione devono essere fronteggiate con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari. Lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, di un Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretario del Consiglio. La richiesta può giungere anche dal Presidente della Regione interessata, di cui comunque va acquisita l’intesa.
• Viene definita la durata e l’estensione territoriale dello stato di emergenza. La durata non può, di regola, superare i 90 giorni e può essere prorogata, di regola, per un massimo di 60 giorni, con ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri.
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Corso OPEM
In relazione all’emergenza, viene individuata anche “l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria” che coordina gli interventi conseguenti l’evento allo scadere dello stato di emergenza
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Corso OPEM
art.5 Ordinanze
Vengono emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile. Dispongono relativamente: Servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione; •Messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e dei beni culturali gravemente danneggati o che costituiscono una minaccia per la pubblica incolumità; •Ripristino delle infrastrutture e delle reti indispensabili per la continuità dell’attività economica e produttiva e per la ripresa delle normali condizioni di vita; •Interventi volti ad evitare le situazioni di pericolo o maggiori danni a persone e cose.
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Corso OPEM
• Le ordinanze emanate entro 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza non richiedono il concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e sono immediatamente efficaci.
• Dopo 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza, le ordinanze sono emanate di concerto con il Ministero delle Finanze, limitatamente ai poteri finanziari. Non è previsto nessun compenso per il Capo del Dipartimento della protezione civile e per i Commissari delegati
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Corso OPEM
art. 14
……Competenze del Prefetto
Al verificarsi di un evento di tipo “b” o “c”, il Prefetto assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello provinciale coordinandosi con il Presidente della Regione, oltre che raccordando le proprie iniziative con quelle dei Sindaci dei Comuni interessati
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Corso OPEM
art. 15 ……Competenze del Sindaco Ribadisce il ruolo del Sindaco autorità di protezione civile e precisa che assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del Comune ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite. Entro 90 giorni dal 14 luglio 2012 ciascun comune approva, con deliberazione consiliare, il piano di emergenza comunale
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Corso OPEM
Normativa di riferimento
Legge 24 febbraio 1992 n°225 - Istituzione del Servizio Nazionale di PC (legge nazionale)
Legge Regionale del 14 dicembre 1993, n. 72 (recepisce a livello regionale la
225/92) Legge Regionale del 27 Dicembre 2002, n. 34 (Interventi urgenti per la
prevenzione del rischio idrogeologico sul territorio della Regione Abruzzo e interventi di somma urgenza relativi alle varie ipotesi di rischio).
Legge Regionale del 25 giugno 2007, n. 14 . Protocollo di intesa fra Regione
Abruzzo e Comitato Regionale C.R.I. Abruzzo L.R. 29 marzo 2005 n. 438 Indirizzi generali e disposizioni di attuazione
dell'OPCM n°3274 del 20 marzo 2003 su: Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.
Corso OPEM
LA PROTEZIONE CIVILE A LIVELLO LOCALE (COMUNI) FUNZIONI CONFERITE AI COMUNI:
• Il sindaco può utilizzare direttamente la risorsa del volontariato di Protezione Civile; • Formazione del volontariato; • Attuazione delle attività di previsione e prevenzione secondo le direttive nazionali e regionali • Predisposizioni di piani comunali di emergenza e loro attuazione sulla base degli indirizzi regionali; • Attivazione delle prime azioni di soccorso alla popolazione civile;
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Corso OPEM
ATTUAZIONE DELLE 4 FUNZIONI DI PROTEZIONE CIVILE: • PREVISIONE attraverso la conoscenza del territorio; • PREVENZIONE attraverso attività quotidiane a favore del territorio e della popolazione; • SOCCORSO attraverso interventi sullo scenario emergenziale per dare assistenza alla popolazione colpita; • SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA attraverso la messa a disposizione di tutte le strutture comunali per l’accertamento del danno e il ritorno alla normalità;
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Corso OPEM
IL SINDACO E’ L’AUTORITA’ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Funzioni del Sindaco in situazioni di emergenza: • è il responsabile della comunicazione alla popolazione circa i rischi esistenti sul territorio (non solo in caso di emergenza ma anche nel cd. tempo di pace); • può emanare atti e ordinanze a carattere straordinario; • è l’unico responsabile dell’emergenza sul proprio territorio; • dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione; • è tenuto ad informare Prefetto e Regione; Le responsabilità del Sindaco: Penale, Civile: risarcimento del danno, Patrimoniale: danni al demanio
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