corso per brain trainer · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo...

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3 MODULO: Motivazione ed empowerment cognitivo Argomento: La motivazione e il coinvolgimento dei partecipanti Corso per BRAIN TRAINER Dott.ssa Adriana Bortolotti; Dott.ssa Sara Eralti CORSO AVANZATO

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Page 1: Corso per BRAIN TRAINER · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo bisogno non rappresenta di per se’ la causa scatenante dell’azione pulsione nasce

3 MODULO: Motivazione ed empowerment cognitivo

Argomento:

La motivazione e il coinvolgimento

dei partecipanti

Corso per BRAIN TRAINER

Dott.ssa Adriana Bortolotti; Dott.ssa Sara Eralti

CORSO

AVANZATO

Page 2: Corso per BRAIN TRAINER · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo bisogno non rappresenta di per se’ la causa scatenante dell’azione pulsione nasce

“ VIVERE AD UN LIVELLO PIU’ ALTO (DI

MOTIVAZIONE) SIGNIFICA AVERE UNA

MAGGIORE EFFICIENZA BIOLOGICA,

UNA MAGGIOR LONGEVITA’,

MENO MALATTIE, DORMIRE

ED AVERE MAGGIOR

APPETITO.”

Maslow, 2010

LA

MOTIVAZIONE

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Motivazione ed empowerment cognitivo:

LA MOTIVAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEI PARTECIPANTI

• CHE COS’E’ LA MOTIVAZIONE • I LIVELLI DELLA MOTIVAZIONE

• LA PIRAMIDE DEI BISOGNI

• TEORIE SULLA MOTIVAZIONE • COMPORTAMENTISMO

• TEORIA DEL CAMPO PSICOLOGICO

• MODELLI DI TIPO TEMATICO

• COGNITIVISMO

• TEORIE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE

1

• OPERAZIONALIZZAZIONE DEL COSTRUTTO • MOTIVAZIONE E BRAIN TRAINER: AGGANCIARE,

STIMOLARE E MANTENERE

• MOTIVAZIONE E COMPITO

• MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTI

• BRAIN TRAINER E STILI MOTIVAZIONALI E ATTRIBUTIVI DIVERSI

2

Page 4: Corso per BRAIN TRAINER · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo bisogno non rappresenta di per se’ la causa scatenante dell’azione pulsione nasce

“FATTORE DINAMICO DEL COMPORTAMENTO ANIMALE E UMANO CHE ATTIVA E DIRIGE UN ORGANISMO

VERSO UNA META”

“PROCESSO DI ATTIVAZIONE DELL’ORGANISMO FINALIZZATO

ALLA REALIZZAZIONE DI UN DETERMINATO SCOPO IN

RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI”

[Galimberti, 1999; Anolli & Legrenzi, 2001]

Motivazione

TRE ASPETTI DELLA CONDOTTA UMANA:

MECCANISMO DI ATTIVAZIONE DELLA CONDOTTA;

ORIGINE DEL MECCANISMO E META DELLA CONDOTTA;

DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLA REATTIVITA’.

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Motivazione

AMPIO VENTAGLIO

INTERPRETATIVO

[Galimberti, 1999]

LIBERA VOLONTA’ (interpretazione

intellettualistica);

BISOGNO FISIOLOGICO

(interpretazione biologica);

ISTINTO (interpretazione istintiva);

PULSIONE INCONSCIA

(interpretazione pulsionale);

RISULTANTE DELLA MATRICE

CULTURALE (interpretazione

antropologica);

SINTONIA NEL GRUPPO E

VALORIZZAZIONE DI SE’ NELLO

STESSO (interpretazione sociologica);

VALORI E IDEALI (interpretazione

umanistico-esistenziale).

OMEOSTASI

Riconducibile

al concetto di

PROCESSO OMEOSTATICO

PROCESSO ANTIOMEOSTATICO

MOTIVAZIONI ESPLORATIVE

CONNESSE AL BISOGNO DI

STIMOLAZIONE DELL’ORGANISMO

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RIFLESSI

SISTEMA DI RISPOSTA SEMPLICE A STIMOLI ESTERNI O INTERNI

RISPOSTE INNATE, AUTOMATICHE E INVOLONTARIE

REGOLAZIONE NEUROFISIOLOGICA SU

BASE GENETICA

ISTINTI

SEQUENZE CONGENITE, FISSE E

STEREOTIPATE DI COMPORTAMENTI SPECIE-SPECIFICI

INNATI: non appresi

INCONSCI: non intenzionali

STABILI: nel tempo e tra individui

ADATTIVI: funzionali alla sopravvivenza

[Anolli & Legrenzi, 2001; Delle Fave et al., 2005]

I livelli della

motivazione

SONO AZIONI

RIFLESSE: LE

CONTRAZIONI

MUSCOLARI;

LE SECREZIONI

GIANDOLARI;

LE VARIAZIONI

NEL TONO

MUSCOLARE;

……

DARWIN SCHEMA DI

COMPORTAMENTO

MAGGIORMENTE IN

GRADO DI

ASSICURARE LA

SOPRAVVIVENZA;

MCDOUGALL ATTIVITA’ PRIMARIE

CHE INDIRIZZANO

L’ATTENZIONE VERSO

DETERMINATE

CATEGORIE DI

STIMOLI;

ETOLOGIA CONDOTTE SPECIE-

SPECIFICHE A

REGOLAZIONE FISSA.

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BISOGNI E PULSIONI

BISOGNO → CONDIZIONE FISIOLOGICA DI CARENZA O

NECESSITA’;

PULSIONE → DIMENSIONE PSICOLOGICA DEL BISOGNO.

INCENTIVI = RINFORZI

OGGETTI O EVENTI ESTERNI IN GRADO DI RISPONDERE AI BISOGNI

DESIDERI E VALORI

DESIDERIO → CONDIZIONE DI ATTESA O RICERCA DI QUANTO E’ SENTITO COME NECESSARIO PER

IL SODDISFACIMENTO DELLE PROPRIE ESIGENZE;

VALORI → SISTEMA DI SIGNIFICATI IDEALI CHE ORIENTANO L’AZIONE IN RAPPORTO AD DESIDERIO DA

SODDISFARE.

SONO BISOGNI

LA FAME, LA

SETE, …;

SONO PULSIONI I

FATTORI INTERNI

ALL’ORGANISMO

CONNESSI AI

BISOGNI.

[Anolli & Legrenzi, 2001; Delle Fave et al., 2005]

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• SETTORI O INTERA

COLLETTIVITA’

• GRADO DI CONFORMITA’ ALLE NORME ASSUNTE COME VALORI IN

UNA CULTURA

• GRADO DI ATTACCAMENTO AD OGNI VALORE

• AFFETTIVA, COGNITVIA,

MORALE

QUALITA’ INTENSITA’

CAMPO DI APPLICAZIO

NE ADESIONE

MOTIVAZIONI PRIMARIE E

SECONDARIE

ELABORAZIONE DI UN SISTEMA

DI DESIDERI

CONNESSIONE AL SISTEMA DI

VALORI

VALUTAZIONE DI

RILEVANZA,

APPROPRIATEZZA

e IMPORTANZA DI

OGNI OGGETTO

[Galimberti, 1999; Anolli, 2004]

INTERDIPENDENZA

RICORSIVA

OG

NI V

ALO

RE

E’

CO

NN

OTA

TO

DA

:

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VALORI = Convincimenti stabili, inerenti un particolare tipo di condotta o

una specifica meta della vita, personalmente o socialmente preferibili.

TEORIA DI ROKEACH

STANDARD DI RIFERIMENTO

ORDINAMENTO

GERARCHICO VALORI TERMINALI

[Anolli, 2004; Rokeach, 1973]

Meta finale di un

bisogno, desiderio o

interesse

• per stabilire la propria

competenza nel

confronto sociale;

• per guidare la propria

autopresentazione;

• per favorire la

razionalizzazione di

credenze, atteggiamenti

e comportamenti.

sistemi, durevoli

organizzazioni di

credenze riguardanti

le modalità di

condotta, o stati guida

terminali

dell’esistenza, lungo

un continuum di

importanza

VALORI STRUMENTALI

Condotte appropriate

per il perseguimento

della meta finale

auspicata

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VALORI = Credenze,

inerenti obiettivi desiderabili e

modalità di condotta, che:

trascendono la specificità

situazionale (validità

generale);

guidano la selezione del

comportamento e la

valutazione degli eventi;

strutturano un sistema di

priorità in base all’importanza

reciproca dei valori;

possiedono una meta

specifica motivazionale

connessa ai principali bisogni

della persona.

TEORIA DI SCHWARTZ

10

CA

TE

GO

RIE

V

ALO

RIA

LI

• AUTONOMIA PERSONALE

• ATTIVAZIONE

• EDONISMO

• SUCCESSO

• POTERE

• SICUREZZA

• CONFORMITA’

• TRADIZIONE

• BENEVOLENZA

• UNIVERSALISMO

[Anolli, 2004; Schwartz, 1997]

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[Anolli & Legrenzi, 2001; Delle Fave et al., 2005; Maslow, 1970]

Una proposta globale:

La piramide dei bisogni

ESTETICA

CONOSCENZA

STIMA

APPARTENENZA/

AFFILIAZIONE

SICUREZZA

BISOGNI FISIOLOGICI

AUTO-

REALIZZAZIONE

MODELLO GERARCHICO: I BISOGNI FONDAMENTALI DEVONO

ESSERE NECESSARIAMENTE SODDISFATTI

PERCHE’ SI POSSA PASSARE AGLI ALTRI.

PERSEGUIMENTO

DEL BENESSERE.

RUOLO ESEMPLIFICATIVO DEI

PROCESSI DI SVILUPPO

E DEL DISPIEGAMENTO

DELLE PROPRIE

POTENZIALITA’.

BISOGNI DI TRASCENDENZA

Page 12: Corso per BRAIN TRAINER · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo bisogno non rappresenta di per se’ la causa scatenante dell’azione pulsione nasce

[Delle Fave et al., 2005; Maslow, 1970]

Bisogni di stima: riconoscimento esterno

della propria individualità.

Bisogni di appartenenza: sentirsi

parte di un gruppo ed esserne accolti.

Bisogni di sicurezza: protezione, prevedibilità,

e tranquillità per l’organismo.

Bisogni fisiologici: sopravvivenza fisica

dell’organismo.

Bisogni di trascendenza: superamento dei propri confini individuali.

Bisogni di autorealizzazione: piena espressione del proprio sé.

Bisogni estetici: interesse per il mondo della cultura.

Bisogni di conoscenza legati alla ricerca di informazioni.

BISOGNI DI

CRESCITA

BISOGNI DI

MANCANZA

La piramide

dei bisogni

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Le teorie sulla

motivazione

COMPORTAMENTISMO

BISOGNO NON RAPPRESENTA DI PER SE’ LA

CAUSA SCATENANTE DELL’AZIONE

PULSIONE

NASCE DA UNA CONDIZIONE

DI CARENZA PER LA

COMPARSA DI UN BISOGNO

ATTIVA LA SPINTA

ENERGETICA

DETERMINA UNA CONDIZIONE

DI ATTIVAZIONE

NELL’ORGANISMO

CONSENTE UNA

CONDIZIONE

OTTIMALE DI

STIMOLAZIONE

[Anolli & Legrenzi, 2001]

PULSIONE SECONDARIA

APPRESA MEDIANTE

ASSOCIAZONE

ASSOCIAZIONE

RIPETUTA

PULSIONE-

RISPOSTA = ABITUDINE

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TEORIA DEL CAMPO

PSICOLOGICO

P_PERSONA

A_AMBIENTE PSICOLOGICO

NON P

S_SPAZIO DI

VITA

IN UN DETERMINATO MOMENTO,

IL COMPORTAMENTO E’

FUNZIONE SIA DELLE

CARATTERISTICHE DELLA

PERSONA SIA DI QUELLE

DELL’AMBIENTE

ZONA DI CONFINE

MOTIVAZIONE PROPOSITI

[Delle Fave et al., 2005; Lewin, 1935]

INTERINDIVIDUALI AMBIENTALI

NEL PROCESSO DI PRODUZIONE DI PROPOSITI INTERVENGONO:

TENSIONE INTERNA AGENTE MOTIVANTE;

VALENZA VALUTAZIONE SOGGETTIVA DELLA RILEVANZA +

PROBABILITA’ DI RISPOSTA AMBIENTALE

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MOTIVAZIONE COME “CARBURANTE”

LEWIN NUTTIN

SISTEMA DEL

SE’

PERCEZIONE

DELLA

SITUAZIONE

INTENZIONE E

DIREZIONALITA’

AD AGIRE

CONOSCENZE,

ATTRIBUZIONI DI VALORE A

SE’ E AGLI ALTRI, SELF-

EFFICACY, ECC.

SPECIFICA E CONTINGENTE

ALL’INTERPRETAZIONE

SITUAZIONALE DEL PIANO

D’AZIONE POSSIBILE

(CONTESTI SOCIALI,

COMPITI DA ASSOLVERE..)

ESPERIENZA DEL BISOGNO

RAPPRESENTAZIONE DI UNA META

ANTICIPAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA SERIE DI

PERCORSI DI RACCORDO TRA I

DUE ASPETTI

[Pellerey, 2006; Nuttin, 1980]

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COGNITIVISMO

BISOGNO MODULATO DALLA QUANTITA’ DI INFORMAZIONI

PROVENIENTI DALL’AMBIENTE

UTILITA’

SOGGETTIVAMENTE

ATTESA

[Anolli & Legrenzi, 2001; Delle Fave et al., 2005]

Aspettative: definiscono il valore dell’oggetto e del suo conseguimento;

Tendenza al successo: motivazione + incentivo (ottenimento del successo +

probabilità dello stesso);

Dimensione temporale: fonte di attribuzione del valore ad una meta.

successi o insuccessi nel passato influenzano scelte e piani del presente

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[Atkinson, 1964; Delle Fave et al., 2005]

MOTIVO E/O

BISOGNO INCENTIVO

VALENZA DI UN

OBIETTIVO

ASPETTATIVA AFFETTIVA COMPORTAMENTI

ORIENTATI AL

SUCCESSO

INCENTIVO DA SUCCESSO = INCENTIVO

AFFETTIVAMENTE POSITIVO

INCENTIVO DA FALLIMENTO = INCENTIVO

AFFETTIVAMENTE NEGATIVO

MOBILITAZIONE DI RISORSE

PER IL RAGGIUNGIMENTO

DEL SUCCESSO

MOBILITAZIONE DI RISORSE

PER L’EVITAMENTO

DELL’INSUCCESSO

1. RUOLO DELLE EMOZIONI NEL PROCESSO

MOTIVAZIONALE

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MOTIVAZIONE AL

SUCCESSO MOTIVAZIONE AL FALLIMENTO

•BASSA TENDENZA AL SUCCESSO E

BASSA TENDENZA AD EVITARE IL

FALLIMENTO

•BASSA TENDENZA AL SUCCESSO E ALTA TENDENZA AD EVITARE IL FALLIMENTO

•ALTA TENDENZA AL SUCCESSO E

BASSA TENDENZA AD EVITARE IL

FALLIMENTO

•ALTA TENDENZA AL SUCCESSO E ALTA TENDENZA AD EVITARE IL FALLIMENTO

OVER-STRIVERS

SUCCESS-ORIENTED

FAILURE ACCEPTORS

FAILURE-AVOIDERS

[Covington, 1993]

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2. ATTRIBUZIONE DI

CAUSALITA’

[Weiner, 1972; Delle Fave et al., 2005]

ORDINARE

GLI EVENTI

Formulazione di attribuzioni relativamente

alla causalità di ciò che ci circonda

LOCUS OF CAUSALITY

INDIVIDUO

COMPETENZE E CAPACITA’

SPINTA MOTIVAZIONALE

E/O VALENZA CONTINGENTE

DELL’OBIETTIVO

SITUAZIONE

DIFFICOLTA’ PROPRIE DEL COMPITO E/O

DELLA SITUAZIONE

CASO E/O FATALITA’

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[Miller et al., 1960; Kuhl, 1983; Delle Fave et al., 2005]

3. CARATTERE INTENZIONALE

DELLE MOTIVAZIONI

PIANIFICARE I

COMPORTAMENTI

Formulazione intenzionale di obiettivi,

piani di comportamento per conseguirli e

rappresentazione anticipata dei risultati

PRIMA FASE

Incentivi e aspettative

SECONDA FASE

Pianificazione intenzionale del comportamento,

definizione degli obiettivi e impegno per perseguirli

TERZA FASE

Attuazione del piano

MONITORAGGIO E CONTROLLO (MOTIVAZIONE REALIZZATIVA)

FA

SI D

INA

MIC

HE

MOTIVAZIONE

SELETTIVA

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4. COSTRUTTO

DI AUTO-EFFICACIA

AUTO-EFFICACIA Mediatore cognitivo dell’azione che si

esprime nelle capacità adeguate di

fronteggiare le richieste ambientali

[Bandura, 1992; Delle Fave et al., 2005]

AUTOEFFICACIA PERCEPITA

FUNZIONE di ALCUNI FATTORI

DISPOSIZIONI PERSONOLOGICHE

(ESTROVERSIONE,…)

CARATTERISTICHE STABILI (OTTIMISMO, ..)

STORIA DI SUCCESSI

ED INSUCCESSI

SUPPORTO SOCIALE

PERSONA AUTO-

EFFICACE

=

• FISSA OBIETTIVI

ELEVATI;

• HA ASPETTATIVE

POSITIVE;

•HA LOCUS OF

CAUSALITY DI

SUCCESSO

INTERNO;

• E’ MENO SENSIBILE

AI FALLIMENTI;

• PERSEVERA NEL

RAGGIUNGIMENTO

DEI PROPRI

OBIETTIVI.

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PSICOLOGIA

DELLA SALUTE

PIANIFICAZIONE

DEL

COMPORTAMENTO

PERSEGUIMENTO

INTENZIONALE DI

OBIETTIVI CAMBIAMENTO

[Di Clemente & Prochaska, 1982; 1983;

Prochaska, 1994]

Fase pre-contemplativa

Fase contemplativa

Fase di preparazione

Fase dell’azione

Fase del mantenimento

Fase di ricaduta

CAMBIAMENTO

INTENZIONALE;

APPROCCIO

MOTIVAZIONALE;

BILANCIO

DECISIONALE.

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Operazionalizzazione del costrutto:

Workshop esperienziali

Motivazione

↓ “configurazione organizzata di esperienze soggettive che consente di spiegare l’inizio, la direzione, l’intensità e la

persistenza di un comportamento diretto ad

uno scopo”

[De Beni & Moè, 2000]

COME AGGANCIARE, STIMOLARE E

MANTENERE LA MOTIVAZIONE

NEL BRAIN TRAINING?

1

MOTIVAZIONE ATTUALIZZATA

definizione di un’intenzione o

obiettivo d’azione in una

situazione in cui impegnarsi per il

raggiungimento dello stesso e in

linea con la propria decisione.

VOLIZIONE

include, “oltre agli obiettivi, agli

aspetti intrinseci, alle

autopercezioni e così via, anche

elementi di controllo necessari

per il mantenimento della

motivazione nel tempo”

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S-PUNTI DI RIFLESSIONE

AGGANCIARE

MOTIVAZIONE ESTRINSECA INTEGRATA

BISOGNI DI CRESCITA

PROATTIVITA’

STIMOLARE

SITUAZIONI INTERESSANTI PER CURIOSITA’ E

CONFRONTO

SFIDE COGNITIVE OTTIMALI

PERCEZIONE E CONSAPEVOLEZZA SULLE

PROPRIE COMPETENZE

MANTENERE

MONITORAGGIO ASPETTATIVE/ ATTRIBUZIONI

FEED-BACK SULLA QUANTITA’ E QUALITA’ DEI

RISULTATI RAGGIUNTI

SPAZI DI AUTODETERMINAZIONE

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2 MOTIVAZIONE

INTRINSECA EFFECTANCE

bisogno di padroneggiare e controllare le situazioni e di

sentirsi competenti ed efficaci

[Harter, 1978]

PE

RC

EZ

ION

E D

I C

OM

PE

TE

NZ

A

LEGATA ALLE

ESPERIENZE DI

SUCCESSO E

INSUCCESSO E,

CONSEGUENTEM

ENTE, AL

SOSTEGNO

AMBIENTALE.

PE

RC

EZ

ION

E D

I C

ON

TR

OL

LO

CONNESSA:

- AL SENTIRSI AGENTE ATTIVO

IN UNA DETERMINATA SITUAZIONE;

- IMPEGNO PROFUSO IN UN

COMPITO;

- APPROVAZIONE RICEVUTA E RISULTATI

RAGGIUNTI.

SF

IDA

OT

TIM

AL

E

IL COMPITO DA

AFFRONTARE

DEVE ESSERE

UNA SFIDA

POSSIBILE

PER IL

DISPIEGAMENTO

DELLE

COMPETENZE

DEL SINGOLO.

MO

TIV

AZ

ION

E I

NT

ER

IOR

IZZ

ATA

FONDAMENTALI

PER LA CRESCITA

PSICOLOGICA,

L’ASSIMILAZIONE

DI ASPETTI

CULTURALI E

L’ESPRESSIONE

DELLE PROPRIE

VIRTÙ.

AUTOEFFICACIA AUTODETERMINAZIONE

Page 26: Corso per BRAIN TRAINER · la piramide dei bisogni . le teorie sulla motivazione comportamentismo bisogno non rappresenta di per se’ la causa scatenante dell’azione pulsione nasce

• PERCEZIONE DI COMPETENZA ALTA E COMPITO DIFFICILE

• PERCEZIONE DI COMPETENZA BASSA E COMPITO DIFFICILE

• PERCEZIONE DI COMPETENZA ALTA E COMPITO FACILE

• PERCEZIONE DI COMPETENZA BASSA E COMPITO FACILE

APATIA NOIA

FLOW ANSIA

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3

[Maehr, 1984]

5 COMPORTAMENTI

ASSOCIATI ALLA

MOTIVAZIONE

ORIENTAMENTO DELL’ATTENZIONE

PERSEVERANZA

LIVELLO DI ATTIVITA’

MOTIVAZIONE CONTINUA

PRESTAZIONE

TEMPO

IMPIEGATO

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4 STILE MOTIVAZIONALE

MODO IN CUI OGNI

INDIVIDUO AFFRONTA

ABITUALMENTE SITUAZIONI

PROBLEMATICHE

[Eronen, Nurmi e Salmela-Aro, 1998]

STILI MOTIVAZIONALI

STILE

OTTIMISTICO

PREVALENZA DI EMOZIONI POSITIVE

SU QUELLE NEGATIVE

ORIENTATO SULLE MODALITA’ PER

ESSERE EFFICACI PIU’ CHE SUL

RISULTATO O IL GIUDIZIO

STILE

DIFENSIVO-

PESSIMISTICO

BUONE CAPACITA’ DI PIANIFICAZIONE

MA EMOTIVITA’ ANCHE NEGATIVA

MOTIVATI DALLA PAURA

DELL’INSUCCESSO

STILE SELF-

HANDICAPPING

SCARSA PIANIFICAZIONE E

ATTUAZIONE DI COMPORTAMENTI

IRRILEVANTI PER IL COMPITO

MANCANZA DI FIDUCIA IN SE’ E NELLE PROPRIE

CAPACITA’

STILE IMPULSIVO

RIDOTTA PIANIFICAZIONE E

STRATEGICITA’

CADUTE MOTIVAZIONALI NONOSTANTE

INZIALI ENTUSIASMI

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5 STILE ATTRIBUTIVO

[De Beni & Moè, 1995]

SCHEMA PERSONALE, E

TENDENZIALMENTE STABILE,

DI ATTRIBUZIONE DI SUCCESSI

ED INSUCCESSI

STILI ATTRIBUTIVI

STILE IMPEGNO

STATEGICO

Intenzione di individuare e applicare strategie

adeguate per la riuscita del compito.

Successo Impegno

Insuccesso Mancanza di impegno

STILE ABILE

Motivazione ad evitare il fallimento secondo la credenza che le cose riescono bene se si è

bravi.

Successo Abilità, superbia

Insuccesso Mancanza di abilità, vergogna

STILE

DEPRESSO

Caratterizzato dalla credenza di mancanza

stabile di capacità.

Successo Cause esterne, sorpresa

Insuccesso Mancanza di abilità, vergogna

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[De Beni & Moè, 1995]

STILI ATTRIBUTIVI

STILE NEGATORE

Abilità come tratto innato per cui agiscono con scarsa riflessione

sugli errori e nella convinzione che le cose riescano senza impegno.

Successo Abilità, superbia

Insuccesso Cause esterne

STILE PEDINA

Concezione fatalistica della riuscita con scarso impegno e passività.

Successo Cause esterne, gratitudine, sorpresa

Insuccesso Cause esterne, rabbia, sorpresa

QUALI INDICATORI PER QUALI STILI?

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Motivazione ed empowerment cognitivo:

LA MOTIVAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEI PARTECIPANTI

• CHE COS’E’ LA MOTIVAZIONE • I LIVELLI DELLA MOTIVAZIONE

• LA PIRAMIDE DEI BISOGNI

• TEORIE SULLA MOTIVAZIONE • COMPORTAMENTISMO

• TEORIA DEL CAMPO PSICOLOGICO

• MODELLI DI TIPO TEMATICO

• COGNITIVISMO

• TEORIE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE

1

• OPERAZIONALIZZAZIONE DEL COSTRUTTO • MOTIVAZIONE E BRAIN TRAINER: AGGANCIARE,

STIMOLARE E MANTENERE

• MOTIVAZIONE E COMPITO

• MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTI

• BRAIN TRAINER E STILI MOTIVAZIONALI E ATTRIBUTIVI DIVERSI

2