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Antonio Rispo Dirigente S.I.T. A.O. dei Colli Excursus storico legislativo Corso per Coordinatori Infermieri 16-23-30 Settembre 2005 – AOU Federico II La funzione di coordinamento della professione infermieristica: compiti e responsabilità COMPITI E COMPETENZE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO

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Antonio Rispo Dirigente S.I.T. A.O. dei Colli

Excursus storico legislativo

Corso per Coordinatori Infermieri 16-23-30 Settembre 2005 – AOU Federico II

La funzione di coordinamento della professione infermieristica:

compiti e responsabilità COMPITI E COMPETENZE DEL

PERSONALE INFERMIERISTICO

dott. Antonio Rispo

Aspetti che hanno modificato l’assetto Giuridico/Professionale degli Operatori Sanitari

• Innovazioni che hanno coinvolto il SSN

– Profili professionali

– CCNL

• La recente giurisprudenza in tema di

responsabilità sanitaria

• La valorizzazione dell’informazione e

consenso dell’individuo

• La nuova sensibilità nei confronti della tutela

dei diritti (art n. 2 e 32 Cost.)

• Introduzione di sistemi di valutazione della

qualità nei servizi sanitari

La Repubblica riconosce e garantisce

i diritti inviolabili dell'uomo, sia come

singolo sia nelle formazioni sociali ove si

svolge la sua personalità

Relatore
Note di presentazione
I cambiamenti avvenuti nella sanità italiana hanno interessato anche la professione infermieristica ed i suoi livelli dirigenziali.

dott. Antonio Rispo

Principali Riferimenti Normativi

D.M. n. 739 del 1994 Legge n. 42/99

Profilo Professionale

Pieno riconoscimento, sia giuridico che formale,

all'attività dell'infermiere

• DM 14 settembre 1994, n. 739

o Art. 1.

• 1. È individuata la figura professionale dell’infermiere con il seguente profilo: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica.

• 2. L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria.

dott. Antonio Rispo

Profilo professionale

• DM 14 settembre 1994, n. 739

o L'infermiere: o partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; o identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e

formula i relativi obiettivi; o pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; o garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; o agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e

sociali; o per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale

di supporto; o svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel

territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale. dott. Antonio Rispo

Profilo professionale

• L’entrata in vigore della legge n. 42 del 1999 ha

permesso di superare la distinzione tra professioni

sanitarie maggiori (come quella del medico) e

professioni ausiliarie (come quelle degli infermieri).

• Tutte le figure sono state così unificate nell’ambito delle

professioni sanitarie.

dott. Antonio Rispo

Legge n. 42/99

• La responsabilità clinico-assistenziale viene

determinata peculiarmente dalla Legge 42/99, che

citandolo come criterio discriminante del campo proprio di

attività e responsabilità delle professioni sanitarie ... “è

determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi

dei relativi profili professionali …….,” individua come

prima e essenziale fonte normativa il DM 14 settembre

1994, n. 739. dott. Antonio Rispo

Legge n. 42/99

• Istituzione della dirigenza sanitaria, della laurea e degli

ordinamenti didattici dei corsi di diploma di laurea.

• All’art. 1 (Professioni sanitarie infermieristiche e

professione sanitaria ostetrica) riporta che, nel rispetto dei

tre 'istituti' cardine, l’infermiere professionale svolge

con autonomia professionale attività dirette alla

prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute

individuale e collettiva...'. dott. Antonio Rispo

Legge n. 251/2000

• Ha previsto, quale ulteriore requisito obbligatorio

per il concreto esercizio della professione

infermieristica, oltre il conseguimento del titolo

universitario:

o l’iscrizione all’albo professionale sia per i

professionisti privati che per i pubblici

dipendenti. dott. Antonio Rispo

Legge 43/2006

• ART. 6. (Istituzione della funzione di coordinamento).

……………

o b) professionisti coordinatori in possesso del

master di primo livello in management o

per le funzioni di coordinamento rilasciato

dall'università ai sensi ……..

dott. Antonio Rispo

Legge 43/2006

dott. Antonio Rispo

1. Dall’eteronomia all’autonomia professionale e decisionale

2. Dalla mansione fine a se stessa al risultato assistenziale

3. Dall’assistenza al medico → all’assistenza al paziente

4. Dall’assistenza su chiamata all’assistenza programmata

5. Capacità di gestione e di programmazione->metodi organizzativi

6. Capacità di scelta assistenziale e di verifica dei risultati

7. Consapevolezza dell’agire professionale

NUOVI ONERI DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA

dott. Antonio Rispo

… di prendere iniziative e decisioni nel quadro della competenza specifica riconosciuta …… …. risponde del danno da lui prodotto con le

sue azioni od omissioni

La legislazione che regola la professione dell’infermiere prevede ….

dott. Antonio Rispo

"... gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori “ex lege”

di una posizione di garanzia, espressione dell’obbligo di

solidarietà. Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9739/2005

'... gli operatori sanitari di una struttura sanitaria sono tutti, “ex lege”, portatori di una posizione di protezione, la quale...e' contrassegnata dal dovere giuridico... di provvedere alla tutela di un certo bene giuridico, contro qualsivoglia pericolo, atto a minacciarne l’integrità

(Cass.447/2000)

In merito alle diverse questioni riguardanti la responsabilità del personale medico e del

personale sanitario, la C.C. ha stabilito che …..

dott. Antonio Rispo

EVOLUZIONE DEL RUOLO DEL CAPOSALA/COORDINATORE

dott. Antonio Rispo

Ruolo E’ lo spazio ricoperto da una figura

professionale nell’ambito di un’organizzazione.

Viene definito in base alla natura dell’ufficio ricoperto e dalle

responsabilità che gli vengono assegnate.

Si esplica coniugando la matrice

tecnico specialistica (infermieristica), con quella

gestionale (coordinamento).

dott. Antonio Rispo

FORMAZIONE

ORGANIZZAZIONE ESERCIZIO PROFESSIONALE

dott. Antonio Rispo

La Formazione

“Stimola la consapevolezza del presente e l’immaginazione del futuro”

Relatore
Note di presentazione
Non stimola solo le persone verso la soluzione di problemi, ma incoraggia la riflessione porta a vedere le cose da angolazioni e prospettive diverse.

dott. Antonio Rispo

1860 1^ scuola per infermiere al

St. Thomas’s di Londra (la Nightingale School)

45.000 £ per l’opera prestata in Crimea

La Formazione

dott. Antonio Rispo

Regio Decreto del 1925, n. 1832

• Facoltà della istituzione di “ Scuole-convitto professionali”

• “ Art. 9 Presso le scuole - convitto può essere istituito un terzo anno di insegnamento per l’abilitazione a funzioni direttive” AFD .

• Il titolo si poteva conseguire dopo il biennio della scuola convitto, frequentando un altro anno di studi.

La Formazione

Relatore
Note di presentazione
Articolo 5 - Le scuole, di cui all'articolo 1, sono poste sotto la diretta vigilanza dei ministeri dell'interno e dell'istruzione Articolo 9 Quelle di dette allieve, che dopo aver conseguito il diploma di Stato per l’esercizio della professione di infermiera, abbiano superato con esito favorevole anche gli esami del terzo anno di corso, conseguono uno speciale certificato di abilitazione. Il possesso di tale certificato costituisce titolo di preferenza per l’assunzione di posti direttivi.

dott. Antonio Rispo

Regio Decreto del 1929, n. 2330

TITOLO V - Dell'insegnamento • Art. 26 - Le materie obbligatorie di

insegnamento sono: • b) per il diploma di abilitazione e funzioni

direttive nell'assistenza infermiera: 1° perfezionamento nelle materie dei primi due anni; 2° tecnica ospitaliera con speciale riguardo alle funzioni di capo-sala; 3° elementi di igiene e di medicina sociale.

Approvazione del regolamento per l’esecuzione del R.D. 1925 La Formazione

dott. Antonio Rispo

R.D. (T.U.L.S.) 27 luglio 1934, n. 1265

Art. 134: la direzione delle scuole convitto

deve essere affidata ad un’infermiera in

possesso del certificato AFD (…).

La Formazione

dott. Antonio Rispo

“impegnano il governo a riesaminare con atti legislativi i

problemi afferenti:

alle funzioni del capo sala

ad istituirne il profilo

la formazione manageriale obbligatoria

l’equipollenza del titolo di AFD col nuovo titolo

formativo (master in management) organizzato dalle

Università.

D.L. 12 novembre 2001, n. 402

La Formazione

dott. Antonio Rispo

24 gennaio 2005

"Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per

l’istituzione dei relativi ordini professionali”

• Il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all’articolo 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue: o a) professionisti in possesso del diploma di laurea o del titolo

universitario ………………………. o b) professionisti coordinatori in possesso del master di

primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo …………………

o c) professionisti specialisti in possesso del master di primo livello ….. o d) professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica …….

La Formazione

dott. Antonio Rispo

Legge 43 del 2006

• Art. 6.

o Viene istituito il professionista coordinatore; con

l’obbligo di una formazione specifica

attraverso il Master in management

universitario e una esperienza professionale

triennale per accedere alle funzioni di coordinamento.

La Formazione

dott. Antonio Rispo

• R.D. (T.U.L.S.) 27 luglio 1934, n. 1265

o Art. 134: la direzione delle scuole convitto deve essere

affidata ad un’infermiera in possesso del certificato AFD e che

abbia tenuto con lode, per almeno un biennio, funzioni

direttive dell’assistenza infermieristica in un reparto ospitaliero

italiano.

o L’insegnamento teorico-pratico deve essere impartito da

medici competenti, dalla direttrice e dalle caposala.

dott. Antonio Rispo

Il caposala è la prima figura infermieristica con contenuto dirigenziale

dott. Antonio Rispo

• Prevedeva la figura del caposala, all'interno

della dotazione del "personale sanitario ausiliario"

• Il capo-sala è alle dirette dipendenze del

primario e dei sanitari addetti alla divisione,

sezione o servizio;

D.P.R. 27 marzo 1969, n. 128

dott. Antonio Rispo

• Controlla e dirige il servizio degli infermieri e del personale

ausiliario;

• controlla il prelevamento e la distribuzione dei medicinali,

del materiale di medicazione e di tutti gli altri materiali in

dotazione;

• controlla la qualità e quantità delle razioni alimentari per i

ricoverati e ne organizza la distribuzione;

• è responsabile della tenuta dell'archivio

Art. 44 Il capo dei servizi sanitari ausiliari è alle dirette dipendenze del

direttore sanitario ……. ;

D.P.R. 27 marzo 1969, n. 128

dott. Antonio Rispo

D.P.R. 20 dicembre 1979, n. 761

Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale

• Allegato 1: "operatore professionale coordinatore"

o La subalternità del caposala rispetto al primario e agli altri

sanitari medici viene eliminata dall’art. 63.

o Abolisce: i poteri gerarchici del primario, riservandogli

compiti di programmazione e direzione intesa nel senso di

istruzione, direttive e verifica dei risultati rispetto ai piani di

lavoro.

dott. Antonio Rispo

D.M.13 settembre 1988

Determinazione degli standards del

personale ospedaliero

• Prevede una caposala per ogni Unità Operativa che

svolge attività di:

o coordinamento dell'attività del personale

infermieristico, tecnico e ausiliario e supervisione

sulle attività di tirocinio e formative.

dott. Antonio Rispo

D.L. 19 settembre 1994, n. 626 - art. 4

• Assume la nuova funzione di “ preposto –

caposala “, con competenze relative alla:

o rilevazione e controllo dei rischi professionali

dei lavoratori;

o effettuazione di interventi informativi,

formativi;

o alla predisposizione dei dispositivi di

protezione individuali necessari agli operatori.

dott. Antonio Rispo

D.P.C.M. 19 maggio 1995 “ Carta dei servizi sanitari pubblici”

CONTROLLO SULLA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA

accoglienza comfort (pulizia ambientale, cambi biancheria, orari, modalità dei pasti)

adeguata assistenza ai malati terminali

personalizzazione dell’assistenza

riservatezza e privacy rispetto della morte

orientamento del cittadino

dott. Antonio Rispo

GOVERNO CLINICO

“Il contesto in cui i servizi sanitari si rendono

responsabili del miglioramento continuo della

qualità dell’assistenza e mantengono elevati livelli

di prestazioni creando un ambiente che favorisce

l’espressione dell’eccellenza clinica” Definizione da … “A first class service” (London Department of Healt, 1998)

dott. Antonio Rispo

GOVERNO CLINICO

I compiti del coordinatore diventano più complessi, si passa da una

gestione di sottoprocessi alla

gestione di macroprocessi

Efficacia clinica Gestione del rischio

Ricerca e sviluppo Aggiornamento continuo

GOVERNO CLINICO

Caposala prima del 1999 • Risorse Umane: Gestione turni lavoro

personale, affidamento compiti; • Gestione paziente; • Gestione documentazione sanitaria; • Approvvigionamento materiale d’uso

e DPI: ordini e gestione magazzino; • Manutenzione attrezzature di

supporto: tenuta sotto controllo manutenzione frigoriferi, centrifughe e termostati

Coordinatore post 1999 • Gestione Risorse Umane: organigramma e funzionigramma del

personale del comparto. Gestione formazione ed addestramento. Gestione turnistica.

• Gestione paziente e/o sue proprietà:presa in carico, acquisizione di informazioni finalizzate al miglioramento delle prestazioni, monitoraggio del grado di soddisfazione

• Gestione Approvvigionamento: farmaci, tecnologie, reagenti, materiale d’uso e DPI, manutenzione, appalti.

• Gestione prodotti approvvigionati:presa in carico, destinazione d’uso, tenuta sotto controllo, pianificazione e verifica, manutenzione, monitoraggio.

• Gestione rischio: individuazione, analisi, gestione e monitoraggio dei processi critici.

• Gestione Qualità: tenuta sotto controllo, verifica e monitoraggio dei processi e dei prodotti.

• Controllo Qualità e validazione dei processi e dei prodotti • Formazione continua

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

2000 2001

31 agosto 2001

dott. Antonio Rispo

D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220

• Regolamento recante la nuova disciplina concorsuale del

personale non dirigenziale del SSN:

o art. 56: (…) è abrogato il D.M. 30 Gennaio 1982, recante

normativa concorsuale del capo sala;

o art. 39: cancellazione del titolo di AFD per accedere alle

funzioni di capo sala e sostituzione con un’anzianità di servizio

triennale per l’accesso al ruolo (biennale se in possesso del

titolo AFD), ed una formazione “opzionale” aziendale.

dott. Antonio Rispo

CCNL - Normativa 2002 – 2005 Art.19 Investimenti sul personale per il processo di riorganizzazione

aziendale

• b)“Ricollocazione di tutti i coordinatori nel livello economico DS, con mantenimento del coordinamento e della relativa indennità, attraverso diverse modalità, riguardanti gli operatori con funzione di coordinamento prima del 31 agosto 2001(…).

• c)Lo sviluppo professionale del restante personale in categoria D, incaricato delle funzioni di coordinamento successivamente al 31 agosto 2001 e in tale posizione all’entrata in vigore del presente contratto, sarà garantito con idonee procedure selettive

19/04/2004

dott. Antonio Rispo

Sequenza temporale

CCNL – ‘98/2001 Dal 7° livello è reinquadrato

nella categoria D

C.C.N.L. S.S.N. 2002 - 2005

2001 CCNL integrativo del CCNL del 7- 4 -1999

Relatore
Note di presentazione
Le diapositive seguenti illustrano diversi esempi di sequenze temporali con grafica SmartArt. Includere una sequenza temporale per il progetto, che indichi chiaramente le attività cardine e le date importanti, oltre a evidenziare la posizione corrente del progetto.

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

CCNL normativo 1998 – 2001 / 07/04/1999

• Collaboratore professionale sanitario esperto ( Ds)

o Programma • nell’ambito dell’attività di organizzazione dei servizi

sanitari - quali, ad esempio, quelli infermieristici - la migliore utilizzazione delle risorse umane in relazione agli obiettivi assegnati e verifica l’espletamento delle attività del personale medesimo.

o Collabora • alla formulazione dei piani operativi e dei sistemi di

verifica della qualità ai fini dell’ottimizzazione dei servizi sanitari.

dott. Antonio Rispo

o Coordina • le attività didattiche tecnico-pratiche e di tirocinio, di

formazione (quali, ad esempio, diploma universitario, formazione complementare, formazione continua) del personale appartenente ai profili sanitari a lui assegnate.

o Assume responsabilità diretta • per le attività professionali cui è preposto e

formula proposte operative per l’organizzazione del lavoro nell’ambito dell’attività affidatagli.

dott. Antonio Rispo

Organizzazione e Esercizio Professionale

Il sistema di responsabilità

dott. Antonio Rispo

ORGANIZZATIVA - GESTIONALE

per difetto della protezione dei pazienti, derivante da un inadempimento dei propri obblighi

CLINICO ASSISTENZIALE

INFERMIERE

OBBLIGHI programmare, coordinare e

valutare nel miglior modo

possibile l'utilizzo delle risorse

umane, tecnologiche ed economiche,

assumendosi la responsabilità gestionale

in relazione del suo operato

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

Federazione dei Caposala - 2001 - Linee guida master coordinamento

Riferito a colui che ha autorità in un certo ambito, deriva dal diritto romano e lo ritroviamo ancora oggi nel diritto e sta ad

indicare la qualità di un individuo che è

responsabile, autorizzato, qualificato e quindi abilitato

Gestire persona e relazioni

Gestire budget

Gestire informazioni e comunicazione

Gestire processi, progetti e valutazioni

Gestire la ricerca

dott. Antonio Rispo

Organizzazione - Esercizio professionale

Federazione dei Caposala - 2001 - Linee guida master coordinamento

dott. Antonio Rispo

NON C’E’ AUTONOMIA PROFESSIONALE SENZA RESPONSABILITA’

Organizzazione - Esercizio professionale

Il sistema di responsabilità

Civile Penale Disciplinare Amministrativa

dott. Antonio Rispo

R E S P O N S A B I L I TA’

Responsabilità - CIVILE

• È la responsabilità derivante da un atto illecito e che abbia

prodotto un danno di natura patrimoniale o

extrapatrimoniale.

• Può discendere , ma non necessariamente, anche da un reato.

Comporta l’obbligo di risarcire il danno cagionato al

terzo.

• Può essere contrattuale (inadempimento art.1218 c.c.) o

extracontrattuale (fatto illecito art.2043 c.c.) ed ha funzione

sostanzialmente risarcitoria o riparatrice.

dott. Antonio Rispo

Responsabilità - PENALE

• È la responsabilità che deriva dalla commissione

di un reato contemplato dal C.P. o da un’altra

Legge dello stato

• La responsabilità penale è personale

• Può essere dolosa o colposa, secondo

l’intenzionalità dell’agente

dott. Antonio Rispo

Responsabilità – PENALE/COLPA

• Agisce con colpa anche chi non applica o non si cura di

regolamenti, ordini, discipline o la negligenza consiste in un comportamento caratterizzato da

disattenzione, trascuratezza, superficialità;

o l’imprudenza consiste in un comportamento avventato,

precipitoso, privo delle cautele dettate dalla scienza e dalla comune

esperienza;

o l’imperizia consiste nell’aver agito con cognizioni e/o abilità

tecniche inadeguate, al di sotto, cioè, del livello standard di

preparazione che l’infermiere deve essere in grado di possedere dott. Antonio Rispo

Responsabilità DISCIPLINARE

• È la responsabilità che discende dalla

violazione di un regolamento di disciplina.

• I regolamenti di disciplina sono adottati dai

datori di lavoro (aziende - enti) e dai collegi e

dagli ordini professionali.

dott. Antonio Rispo

CRITERI GUIDA

• Contenuto del profilo professionale

• Formazione di base e post base

• Codice Deontologico

dott. Antonio Rispo

LIMITI

• Competenze previste per i medici

• Competenze delle altre professioni

sanitarie

dott. Antonio Rispo

Qualifiche giuridiche dell'infermiere

• Pubblico ufficiale

• Incaricato di pubblico servizio

• Esercente un servizio di pubblica

necessità

dott. Antonio Rispo

Qualifiche giuridiche dell'infermiere

• Pubblico ufficiale

o che esercitano pubbliche funzioni e collegano

a tale status varie conseguenze giuridiche,

quali la possibilità di redigere atti pubblici

dott. Antonio Rispo

Qualifiche giuridiche dell'infermiere

• Incaricato di pubblico servizio

o identifica chi, pur non essendo propriamente

un pubblico ufficiale con le funzioni proprie di

tale status (certificative, autorizzative,

deliberative), svolge comunque un servizio di

pubblica utilità presso organismi pubblici in

genere

dott. Antonio Rispo

Qualifiche giuridiche dell'infermiere

• Esercente un servizio di pubblica necessità

o privati che esercitano professioni forensi o sanitarie, o

altre professioni il cui esercizio sia per legge

vietato senza una speciale abilitazione dello

Stato, quando dell’opera di essi il pubblico sia per

legge obbligato a valersi

dott. Antonio Rispo

Il personale sanitario ?

dott. Antonio Rispo

Pubblico ufficiale

Incaricato di pubblico servizio

I principali reati di interesse sanitario

Attività del coordinatore infermieristico che possono

tradursi in reato, se eseguite con:

dott. Antonio Rispo

Negligenza

Imprudenza

Imperizia

ATTIVITÀ REATO

Mancata supervisione e/o controllo

Coordinamento e controllo del

lavoro degli infermieri

Informazione e controllo: in qualità di preposto, del lavoro degli infermieri in

rapporto alla prevenzione del rischio, alla sicurezza del

lavoratore

dott. Antonio Rispo

ATTIVITÀ REATO

Gestione dei farmaci (acquisizione,

somministrazione, conservazione)

o conservazione registro carico-scarico dei

stupefacenti (Legge n. 38 del 15.03.2010)

o approvvigionamento e di custodia dei farmaci

(Art. 41 DPR128/1969)

o conservazione farmaci scaduti (art. 443 c.p.)

dott. Antonio Rispo

Reati del coordinatore

• Art. 443 c.p.

o Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio o

somministra medicinali guasti o imperfetti* è punito con

la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non

inferiore a ……. o *Il medicinale si qualifica come guasto o imperfetto qualora manchi o sia

notevolmente diminuita la sua efficacia terapeutica, quindi ad esempio nei

casi in cui sia scaduto o vi sia stato un errore nella produzione o sia privo di

componenti necessarie o contenga principi attivi non correttamente dosati.

dott. Antonio Rispo

Sentenza

• Non costituisce tentativo di somministrazione la pura detenzione di farmaci scaduti conservato negli armadietti ad uso del personale infermieristico

(Cassazione penale n. 190/1995)

dott. Antonio Rispo

ATTIVITÀ REATO

Somministrazione di terapie

o attribuzione della preparazione o

somministrazione a personale non addetto

o mancata segnalazione al medico di errori

rilevati o presunti

dott. Antonio Rispo

ATTIVITÀ REATO

Corretta esecuzione delle pratiche

amministrative:

quali ad esempio la compilazione dell’orario del

personale e l’autorizzazione degli straordinari, o

la tenuta dell’archivio

dott. Antonio Rispo

Reati del Coordinatore

• I campioni gratuiti di un farmaco devono essere

consegnati esclusivamente a medici autorizzati a

prescriverli (art.13 D.Lgs.n.541/1992).

• Essi pertanto devono essere detenuti e custoditi

separatamente solo dal personale medico che risponde

a tutti gli effetti della loro conservazione, perdita,

deterioramento.

dott. Antonio Rispo

Reati del coordinatore

• Rifiuti sanitari o spettano al coordinatore obblighi di informazione ai

propri collaboratori, di predisposizione di adeguate

direttive e di controllo dei mezzi necessari per

assicurare correttamente l’immagazzinamento e lo

smaltimento dei rifiuti sanitari in condizioni di

sicurezza

dott. Antonio Rispo

( Legge 22/1997cd. Decreto Ronchi)

Reati del coordinatore

• Igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro

o Nei confronti dei propri collaboratori in qualità di preposto

(ex D.Lgs.626/1994) formazione ed informazione sui rischi

generici e specifici dell’attività, uso dei DPI (dispositivi per la

protezione individuale), richiesta al medico competente di

verifica delle condizioni di idoneità alle mansioni.

o Nei confronti dei pazienti (igiene dei locali, condizioni del

microclima ambientale per prevenire infezioni nosocomiali,

divieto di fumare). dott. Antonio Rispo

Reati del Coordinatore

• Interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340

c.P.)

o La condotta interruttiva si sostanzia in una mancata prestazione o

cessazione totale dell'erogazione del servizio.

• Omissione o rifiuto di atti di ufficio (art.328 c.P.);

• Sequestro di persona (art. 605 c.p.) – (in campo

psichiatrico - tossicodipendenze);

dott. Antonio Rispo

Responsabilità - PENALE

• Rivelazione di segreto professionale o di segreto

d’ufficio, nella quale può incorrere, tra gli altri, la persona

incaricata di pubblico servizio (artt. 622 e 326 c.p.);

o Sospensione dal servizio di operatore che comunicava

decessi pazienti a impresa di pompe funebri (Sentenza Corte di Cassazione 30 luglio 1991, n. 2266)

dott. Antonio Rispo

Tutti quei fatti e quelle circostanze che l’assistito ha interesse a non far

conoscere, perché la loro conoscenza rappresenta o potrebbe rappresentare

un danno

Rivela notizie di ufficio, che devono rimanere segrete, o ne agevola in

qualche modo la conoscenza

Reati DISCIPLINARI • Problema dell’ordine ritenuto illegittimo

• Tutelare gli interesse dell’amministrazione

• All’obbligo di segnalare al superiore eventuali inconvenienti

e di formulare proposte di miglioramento

• Obbligo della custodia del materiale affidato.

• Vigilare sul corretto espletamento delle attività del

personale subordinato

Il mancato adempimento di tali doveri può comportare l’irrogazione delle sanzioni previste dal rapporto di lavoro

dott. Antonio Rispo

Relatore
Note di presentazione
Il coordinatore infermieristico, così come gli altri esercenti le professioni sanitarie, specie se dipendente da strutture sanitarie pubbliche o private ha responsabilità civile di tipo contrattuale (art. 1218 c.c.): essa si fonda sul rapporto che viene stabilito fra utente e struttura sanitaria, la quale si serve del proprio personale per l’erogazione dell’assistenza

….. SENTENZE

Esempi di ….

dott. Antonio Rispo

Esempio 1 • Una infermiera somministra per errore sodioazide

(un conservante delle urine tossico per ingestione) in

luogo di solfato di magnesio. Ne consegue la morte

di due pazienti.

• Il tribunale condanna l’infermiera che aveva

somministrato erroneamente il veleno, il primario e

la caposala per negligenza in quanto il veleno (la

sodioazide) si trovava abitualmente nel carrello dei

medicinali e non in un armadio separato per i veleni.

dott. Antonio Rispo

Esempio 1 • Il primario veniva assolto in appello, mentre la condanna

dell’infermiera e della caposala venivano

confermate anche in Cassazione, anche se le due

avevano invocato il fatto che gli armadi speciali per

contenere i veleni erano stati richiesti ma non erano mai

arrivati.

• …… Il ricorso in Cassazione conferma la responsabilità

di infermiera e caposala e conferma l’assoluzione del

primario con la motivazione che tra primario e caposala

esiste un rapporto di complementarietà e che al primario

non spettano compiti di organizzazione e manageriali dott. Antonio Rispo (Cassazione penale IV 5359/1992)

Esempio 2

• Il medico incaricato dell’anamnesi, in presenza

dell’infermiere coordinatore, aveva segnalato

un’allergia all’amoxicillina. Ma in reparto gli

viene comunque prescritta e somministrata

causandone il decesso.

• Per la Corte l’infermiere coordinatore aveva

comunque l’obbligo di vigilare e segnalare

l’errore essendo a conoscenza dell'allergia del

paziente.

dott. Antonio Rispo

Esempio 2

• la Corte di appello “ha evidenziato la concreta

sussistenza di una “specifica posizione di garanzia”

in capo all’infermiere coordinatore. Tale posizione

di garanzia viene posta a tutela dell’incolumità del

paziente, “tenuto conto, in particolare, della

qualifica professionale di vertice rivestita

dall'imputato, onerato di precisi doveri sinergici di

organizzazione, di gestione, di sovraintendimento e

di segnalazione”.

dott. Antonio Rispo

Esempio 2

• Sostanzialmente si è contestato all’infermiere coordinatore “la trascuratezza… nell'omettere di procedere alle dovute segnalazioni ai fini della correzione degli errori contenuti nella documentazione clinica riguardante il paziente”. A fronte, cioè dell’errore medico, il coordinatore aveva l’obbligo di “sottoporre a una nuova verifica, o a un più accurato controllo, detta documentazione clinica”. Omettere tale segnalazione significa violare “le regole imposte dall’arte infermieristica”.

dott. Antonio Rispo

(sezione IV, sentenza 16 gennaio 2015, n. 2192)

Relatore
Note di presentazione
Come è noto la “posizione di garanzia” si sostanzia nell’obbligo “giuridico che grava su specifiche categorie di soggetti previamente forniti degli adeguati poteri giuridici, di impedire eventi offensivi di beni altrui, affidati alla loro tutela per l’incapacità dei titolari di adeguatamente proteggerli”  Con la posizione di garanzia si crea uno speciale vincolo tra il soggetto debole e il “garante”, tra chi, in questo caso l’infermiere, deve preservare da danni il paziente indicato come soggetto debole

Esempio 3

• Il Sig. C., di anni 60, ricoverato per trattamento chirurgico - eseguito il 22/1/- di neoformazione laringea, poco dopo l'avvio di infusione EV di SF 50cc + antibiotico Clindamicina 1 g., manifestava precordialgia ed aggravamento delle già precarie condizioni respiratorie.

• . …..., a seguito di arresto cardiaco trattato con defibrillazione, era trasferito in UTIC;

• In cartella clinica era presente certificazione medica di allergia a farmaci antibiotici, con invito ad escludere anche le cefalosporine. Il figlio del paziente si era rivolto al medico di guardia ORL, Dott. R., , ed aveva chiesto se ritenesse plausibile una correlazione fra il malore del padre e la flebo somministrata che era di colore diverso da quelle che fino a quel momento erano state utilizzate, ……

dott. Antonio Rispo

Esempio 3

• ………. L’ infermiera del turno pomeridiano aveva preparato le terapie

infusionali da praticare alle ore 20 ed anche, quelle previste per le ore

22, dei pz del sig C e del pz del letto accanto e ha comunicato, in

consegna verbale, all’ infermiera subentrante del turmo di notte che le

terapie delle 22 erano già state preparate ………………

• La caposala, alla richiesta di chiarimenti riguardo alle modalità

organizzative della pratica affermava che le terapie farmacologiche sono

prescritte dal medico sul foglio della terapia e non più trascritte

dall'infermiere. Di norma, le terapie sono preparate dallo stesso

infermiere che ne cura la somministrazione. Solo in via d'eccezione,

accade che l'infermiere che prepara sia diverso da quello che

somministra .

dott. Antonio Rispo

Esempio 3

• Concorrono alla corretta gestione dei farmaci tre soggetti: il

medico che prescrive il farmaco, il farmacista che deve

preparare il medicamento, l’infermiere che deve provvedere

alla sua somministrazione.

• Al coordinatore spetta l’organizzazione del servizio

infermieristico, la custodia e l’approvvigionamento dei

medicinali, ma non il rispetto delle specifiche attività di

dosaggio ed il controllo dell’esattezza della prescrizione del

farmaco

dott. Antonio Rispo

(Cassazione penale n. 13219/2000).

Esempio 4

La mancata presa in carico di un paziente comporta

responsabilità disciplinare

• Un infermiere ha avuto un procedimento disciplinare di sospensione

dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni e un trasferimento di

reparto da parte dell’organizzazione vissuto come sanzione

disciplinare impropria.

• Gli era stato contestato il comportamento teso alla mancata presa in

carico di un paziente in un reparto di rianimazione, atteggiamento

non cambiato neanche in seguito all’intervento del coordinatore del

reparto.

dott. Antonio Rispo

Esempio 4 • Le giustificazioni addotte per un simile comportamento era dovuta

all’eccessivo carico di lavoro e alla insufficienza di personale. Viene

suggerito al coordinatore di predisporre una unità infermieristica

aggiuntiva.

• Il giorno successivo inizia il turno senza che il coordinatore alle sette del

mattino sia presente. Nella suddivisione del lavoro – autogestita tra gli

infermieri presenti – non risultava “preso in carico” il paziente nuovo.

• Non risulta in realtà un atto formale di rifiuto ma una situazione di fatto

nella quale, adducendo scuse di priorità rispetto a degenti più gravi, il

paziente comunque non aveva ricevuto attenzioni assistenziali tali da

potere essere configurata la presa in carico.

dott. Antonio Rispo Tribunale Milano 25 giugno 2013.

Esempio 5

Scambio cartelle cliniche: infermiere licenziato

• Scatta il licenziamento per giusta causa nei confronti

dell’infermiere colpevole di grave negligenza nell’esecuzione

dei lavori quando ciò rechi un grave pregiudizio all’incolumità

dei pazienti o alla sicurezza degli ambienti affidati.

• Infatti, non si possono sanzionare con una semplice multa

comportamenti che incidono sulla capacità psicofisica del

paziente come nel caso di scambio delle cartelle cliniche del

paziente.

dott. Antonio Rispo

Esempio 5

• DUE ADDEBITI:

o il primo, di essersi accinto ad effettuare un prelievo di

sangue ad una paziente per la quale non era previsto, e di non

averlo effettivamente eseguito per la pronta reazione della

stessa;

o il secondo, di aver inviato presso il pronto soccorso di Imola

una paziente accompagnata da scheda sanitaria e copia del

documento di identità di altra paziente, causando ritardi nelle

prescrizioni degli esami diagnostici e l’errata archiviazione

degli esami eseguiti nel sistema applicativo.

dott. Antonio Rispo

Esempio 5

• Tra le mansioni attribuite all’infermiere rientra infatti, come

obbligo fondamentale, quello di garantire la corretta

applicazione delle prescrizioni diagnostiche-

terapeutiche impartite dal corpo sanitario.

• Dunque, tutte le volte in cui la condotta dell’infermiere non si

esaurisce in una semplice inadempienza sotto il profilo

lavorativo, ma va oltre e mina la stessa sicurezza dei pazienti,

il suo comportamento è passibile di licenziamento per giusta

causa (o più comunemente detto “licenziamento

disciplinare”), che non necessita neanche del preavviso

dott. Antonio Rispo

Esempio 6

• Cassazione penale - valutazione di responsabilità di

infermieri addetti al triage presso il pronto soccorso,

responsabili del reato di omicidio colposo

o L'addebito agli infermieri consisteva nell'aver assegnato al

paziente un codice verde nonostante lamentasse dolore

toracico atipico, di aver omesso di monitorare le variazioni

delle condizioni del paziente ogni 30-60 minuti e di non

avere segnalato all'infermiere che la sostituiva, al momento

del passaggio di consegne, la presenza di un paziente con

dolore toracico in sala di attesa.

dott. Antonio Rispo

Cassazione Penale - 19 marzo 2015

Esempio 7

• La Corte di Cassazione ha rinviato a giudizio 3 medici e 3

infermieri per la morte di un paziente ricoverato a seguito di

un incidente stradale (1 3 settembre 2005).

• I giudici hanno respinto la “non responsabilità” degli

infermieri giustificata dal Gup con la “mancanza di obbligo da

parte del personale paramedico di valutare e percepire le

sintomatologie del paziente”. Una tesi “improponibile”

per la Cassazione, che “mortifica le competenze

professionali” degli infermieri.

dott. Antonio Rispo

20 giugno 201 1 , n. 24573

Esempio 8 Infermiere non appone sponde a letto, paziente

muore: omicidio colposo • La questione scaturiva dal decesso di un paziente

ricoverato presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica per la mancanza di apposizione, da parte dell’imputata, delle spondine al letto.

• Il paziente si presentava, già dal mattino dello stesso giorno dell’incidente, a elevato rischio di caduta per condizioni di grave agitazione, disorientamento e confusione mentale, e l’apposizione delle sponde al letto, quale strumento non cruento e non invasivo avrebbe contribuito a diminuire fortemente il rischio di caduta.

dott. Antonio Rispo

Esempio 8

• Per la Corte, infatti, è evidente che vi sia un obbligo di protezione in capo all’infermiere, in ragione delle mansioni esercitate e quindi della posizione di garanzia rivestita, ad adottare la misura dell’apposizione delle sponde al letto "volta ad evitare il verificarsi di eventi accidentali, peraltro ampiamente prevedibili", non potendo tra l’altro l’imputata giovarsi del rifiuto opposto dal paziente, facilmente e doverosamente superabile richiedendo l'Intervento del medico di guardia.

dott. Antonio Rispo

Cassazione penale, sez. IV, sentenza 17/05/2013 n° 21285

Esempio 9 Fai il coordinatore infermieristico senza averne i titoli? Per la

cassazione non puoi essere licenziato! • La Cassazione, con sentenza nr. 12884 dello scorso 9

giugno 2015 ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento per mancanza del titolo professionale, intimato per giusta causa ad una professionista per aver ricoperto un ruolo (quello di caposala) senza essere in possesso dei titoli necessari per lo svolgimento di tali mansioni.

• Nel corso del processo è emerso chiaramente che, all’epoca dell’assunzione il datore di lavoro era consapevole dei titoli posseduti dalla lavoratrice (laurea in psicologia e diploma di vigilatrice di infanzia), che fu assunta con qualifica di caposala per svolgere mansioni amministrative e non infermieristiche e che di fatto aveva svolto solo dette mansioni amministrative

dott. Antonio Rispo

Esempio 9 Fai il coordinatore infermieristico senza averne i titoli? Per la

cassazione non puoi essere licenziato! • la Cassazione conferma quanto affermato dalla Corte

d’Appello secondo cui “non sussisteva alcun illecito nei confronti del datore di lavoro atteso che l’assunzione come capo sala e lo svolgimento delle sole mansioni amministrative protrattosi per sei anni, l’assenza di false attestazioni ed anzi la conoscenza da parte del datore di lavoro dei titoli professionali posseduti escludeva sotto tale profilo, la sussistenza di un fatto idoneo a giustificare il licenziamento”.

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

Coordinare

COSA VUOL DIRE COORDINARE

• Consiste nel distribuire i compiti all’interno di un gruppo

• Definire i confini dell’attività di un professionista affinché

non invada lo spazio di un altro

• Implica la necessità di accelerare lo svolgimento di altre

attività affinché tutte mantengano lo stesso passo

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

• Attraverso la partecipazione a:

1. Riunioni

2. Gruppi di lavoro

dott. Antonio Rispo

Riunione

• Un’attività finalizzata al raggiungimento di

un risultato specifico (“prodotto di

riunione”) che scaturisce dal

o confronto e dall’elaborazione di informazioni, di

idee e modelli professionali, di più persone

costituenti un piccolo gruppo.

dott. Antonio Rispo

Riunirsi - Perché

• Prendere le decisioni

• Esaminare le idee

• Valutare le proposte che ne possono

scaturire

• Per sviluppare il senso di appartenenza e di

armonia all’interno di un gruppo

dott. Antonio Rispo

Gruppi di lavoro

• Sono composti da più persone (non più di 10-12

persone) con un elevato livello di

interdipendenza che collaborano per il

raggiungimento di un obiettivo comune o

l’esecuzione di un compito.

dott. Antonio Rispo

Un insieme di persone non necessariamente può dirsi GRUPPO

COME COORDINARE

1. Pianificazione o Pianificare significa decidere cosa debba essere fatto e

quando.

o Per pianificare come procedere occorre, prima di tutto,

dividere il lavoro da coordinare in un certo numero di

attività per poi andare a stabilirne priorità, tempistiche e

sequenza di svolgimento.

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

2. Organizzazione del lavoro o Stabilito cosa debba essere fatto, infatti, occorrerà

trovare le persone giuste per svolgere queste attività.

o Attenzione a stabilire bene i confini tra un'attività (e

una persona che la svolge) e l'altra perché le zone

grigie creano inevitabilmente problemi nel

coordinare tutto l'insieme.

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

3. Delega o Assicurarsi che ogni persona che si andrà a coordinare

sappia bene cosa ci si aspetta da lei e come il suo lavoro si

interfaccia con quello degli altri colleghi.

o Sapere come vengono collegate le proprie azioni a quelle

degli altri lavoratori nell'ottica di raggiungere un obiettivo

finale è estremamente importante per far sentire il

singolo responsabilizzato.

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

4. Comunicazione o Questo non significa solamente imparare a far arrivare al meglio il

proprio messaggio agli altri ma anche riuscire a spingere i

collaboratori a comunicare bene gli uni con gli altri.

o Fare in modo che nessuno possa ricorrere alla famosa scusa del:

"nessuno me l'ha detto", insegnando alle persone che sta a loro

comunicare chiaramente ciò che hanno bisogno di sapere e segnalare

quando queste informazioni mancano.

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

dott. Antonio Rispo

5. Controllo o Se tutte le fasi elencate in precedenza sono state

implementate correttamente, in teoria non dovrebbero esserci problemi nel coordinare al meglio il lavoro che è stato affidato ai nostri collaboratori.

o Ovviamente, però, non è sempre così ed è questo il motivo che spinge i manager migliori a monitorare il lavoro e ad esaminare i risultati raggiunti.

dott. Antonio Rispo

COME COORDINARE

MOTIVANDO

dott. Antonio Rispo

Leader (capo – guida)

con il difficile compito di

sostenere la trasformazione della figura infermieristica attraverso

scelte “guidate dal continuo cambiamento”.

Il coordinatore quale team leader

dott. Antonio Rispo

La capacità di leadership non rappresenta una qualità di pochi

privilegiati.

Pochi hanno compreso come la formazione possa avere un

impatto positivo sullo sviluppo di tale capacità, soprattutto in coloro che ricoprono ruoli di

responsabilità

Il coordinatore quale team leader

dott. Antonio Rispo

Il coordinatore quale team leader

Trasparenza

Esempio

Imparzialità

Organizzazione

Capacità di ascolto

Decisionismo

Etica

Empatia

Divertimento

IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE

E’ basato sull’identificazione dei membri del gruppo con

chi detiene il potere, per attrazione o rispetto

Deriva dall’opinione tra i membri del gruppo che chi detiene

il potere possieda conoscenze o capacità superiori.

dott. Antonio Rispo

IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE

E’ efficace quando i membri del gruppo riescono a vedere

una connessione tra la performance e la ricompensa.

Si fonda sul diritto di un’autorità di richiedere

obbedienza.

dott. Antonio Rispo

E’ la capacità di dispensare punizioni a chi non accetta

le richieste o il compito.

IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE

dott. Antonio Rispo

RISPOSTE ALL'ESERCIZIO DEL POTERE

FONTE DI POTERE POSSIBILI RISPOSTE

COERCIZIONE RESISTENZA

RICOMPENSA ADESIONE

LEGGITIMITA’ ADESIONE

COMPETENZA IMPEGNO

ESEMPIO IMPEGNO

La cultura del Magnet Hospital

dott. Antonio Rispo

MOTIVARE IL PERSONALE

MOTIVARE IL PERSONALE

• Le Risorse Umane, costituiscono ancora il 60% delle

problematiche di una azienda

• In campo economico-aziendale, ormai si attuano

politiche volte prima che alla produzione, alla

soddisfazione e motivazione dei dipendenti, perché un

dipendente motivato rende almeno il doppio e

costa la metà *

dott. Antonio Rispo

* Herzberg F. Work and the nature of man, Cleveland, OH. Holland1996

Permette il raggiungimento di risultati positivi e il raggiungimento degli obiettivi aziendali

comuni

dott. Antonio Rispo

Turn over e carenza infermieri

Una delle esperienze più

significative compiute

per affrontare e risolvere

il problema è quella

americana del

“Magnet Hospital”

dott. Antonio Rispo

La cultura del Magnet Hospital

• Nel 1981, l’American Academy of Nursing (Accademia

americana di infermieristica) costituì una task force per

studiare i fattori organizzativi che distinguevano un piccolo

numero di ospedali che, garantivano: o outcome migliori

o un minor rischio di mortalità

o una migliore qualità delle cure (minor numero di eventi avversi)

o una maggiore soddisfazione degli utenti

dott. Antonio Rispo

La cultura del Magnet Hospital

• Su oltre 150 ospedali nominati dai membri

dell’Accademia per lo studio, i ricercatori ne

identificarono 41 che funzionavano come

delle “calamite” per infermieri: o essi erano in grado di conservare ed attrarre

uno staff di infermieri qualificati che potessero

offrire una assistenza di qualità, orientata al

miglioramento continuo”*

dott. Antonio Rispo

* Dalle Fratte R. Analisi di un modello organizzativo americano: i Magnet Hospital; ipotesi di trasferibilità del modello nel contesto italiano. * McClure, Poulin, Sovie & Wandelt. Magnet Hospital: Attraction and Retention of professional Nurses. Washington, DC:ANA, 1983.

La cultura del Magnet Hospital

• Questionario validato: “Nursing WorK Index “

(NWI)

• 65 voci relative ad altrettante caratteristiche

organizzative per ciascuna delle quali si chiede di

indicare quanto essa sia importante per la

soddisfazione lavorativa

dott. Antonio Rispo

La cultura del Magnet Hospital

• Non sono solo stipendi alti o gli incentivi economici ad

attrarre il personale verso una Azienda.

• Le infermiere/i desiderano*:

o essere apprezzate e rispettate, sia dai colleghi medici, che dalle

Direzioni

o essere riconosciute per la loro perizia, e farsi carichi delle

responsabilità

o partecipare ai processi decisionali riguardo la cura del

paziente

o essere stimate dott. Antonio Rispo * Vroom VH. Work and motivation, Wiley, NY, 1964.

Utilità della applicazione del Magnet Hospital in Italia

dott. Antonio Rispo 2013 - The motivation factor of business success: the culture of the Magnet Hospital - Health Professionals Magazine - HPM 2013; 1(0):15-24

dott. Antonio Rispo

RESPONSABILITA’ DEL COORDINATORE

dott. Antonio Rispo

COSA INTENDIAMO CON I TERMINI

• Documentare – “dimostrare con documenti, con prove o con precisi riferimenti la

verità o la validità di qualcosa.” (Vocabolario Devoto Oli)

• Documentazione – “il complesso delle attività e delle operazioni occorrenti per

raccogliere e classificare prove, notizie, materiale informativo o dimostrativo.” (Vocabolario Devoto Oli)

• Atto / Documento – “Ogni scritto, dovuto ad una persona che in esso si palesa,

contenente esposizione di fatti o dichiarazioni di volontà.” (Antolisei F., Manuale di diritto penale. Parte speciale,vol. II, Giuffrè, Milano, 1986)

Relatore
Note di presentazione
* Se sono presenti problemi che causano ritardi o devono essere discussi in maggiore dettaglio, includere altre informazioni nella diapositiva successiva.

Prima della legge 42/99

1 • PROFESSIONE

SANITARIA

2 • PUBBLICO UFFICIALE

3 • ATTO PUBBLICO

Dopo la legge 42/99

dott. Antonio Rispo

ATTO/DOCUMENTO

• La forma scritta

• L’attribuibilità dello scritto all’autore del documento: – Sottoscrizione

• apposizione della propria firma in calce all’atto – autografa – “idonea a

individuare chi l’ha apposta”

• Data – requisito essenziale per ogni singola verbalizzazione

della documentazione sanitaria

Relatore
Note di presentazione
Duplicare la diapositiva a seconda delle necessità se sono presenti più problemi. Questa diapositive e quelle correlate possono essere spostate nell'appendice o nascoste, se necessario.

dott. Antonio Rispo

• “……….. dallo stesso Dm 739/94 possono

evincersi gli elementi costitutivi della cartella infermieristica, anche quale documentazione, ai fini giuridici, degli atti assistenziali, identificabili nelle sotto elencate parti: o la raccolta di dati anamnestici; o la pianificazione degli interventi; o il diario infermieristico; o le schede della terapia, dei parametri vitali e degli

esami diagnostici; o la valutazione dell’assistenza prestata all’utente (…)”

Tar del Trentino-Alto Adige, sentenza 75 del 14 marzo 2005

dott. Antonio Rispo

Alla luce del nuovo panorama normativo si ritiene un atto pubblico di fede privilegiata

Precisa che “ la disposizione prevista dall’art.493 c.p. non dilata l’area degli atti pubblici (sono tali solo quelli formati nell’esercizio di una pubblica funzione) ma equipara quelli redatti da pubblici impiegati incaricati di pubblico servizio”.

dott. Antonio Rispo

Art 328 C. P. omissione d’atti d’ufficio Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebbitamente rifiuta un atto del suo ufficio …….. omissis ……..è punito con la reclusione da sei mesi a due anni

Falso materiale in atto pubblico art 476 C.P. (reclusione da 1 a 6 anni) Falso ideologico in atto pubblico art 479 C.P. Rilevazione segreto professionale art 622 C.P. Rilevazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio art 326 C.P.

Procedimenti disciplinari in ambito Aziendale

• …. il fatto in questione viene ricostruito “dalla

cartella clinica, sebbene gravemente lacunosa, dal libro delle consegne del personale (infermieristico), più puntuale e ampiamente attendibile secondo il parere dello stesso consulente tecnico” (Pretura di Firenze, sentenza 893/1994)

“documentare fatti inerenti all’attività da lui svolta e alla regolarità delle operazioni amministrative alle quali egli è addetto”

(Cassazione, V Sez., 25 settembre 1980)

L’importanza della documentazione infermieristica ………

REQUISITI FORMALI E SOSTANZIALI INDISPENSABILI PER UNA CORRETTA DOCUMENTAZIONE

• Requisiti Formali 1. Nome e Cognome 2. Data, luogo e ora 3. Firma di chi annota 4. Fonte

dell’informazione 5. Intelligibilità della

grafia

• Requisiti sostanziali 1. Veridicità 2. Completezza 3. Chiarezza 4. Tempestività della

stesura 5. Rintracciabilità

Conservazione e circolazione • Responsabile Direttore U.O. e Coordinatore

o Nella fase del ricovero

• assicurare l’impossibilità di accesso alla stessa da parte di coloro che non hanno titolo per consultarla.

• se per praticità di consultazione-compilazione, da parte di

ogni professionista, i documenti siano talvolta distinti in raccolte organizzate separatamente, deve essere garantita la reciproca consultazione e accessibilità.

o All’atto del trasferimento in altra U.O. o dimissione,

• la documentazione clinica deve essere unificata e inviata o al reparto di accoglienza (trasf.) o all’archivio (dimis.) nella sua interezza a testimonianza del coordinamento clinico assistenziale esercitato nei confronti della persona.

LE PRINCIPALI CONTESTAZIONI E COME SI POSSONO EVITARE

• Scarsa leggibilità

• Uso improprio di abbreviazioni

• Uso di acronimi

• Uso di espressioni troppo generiche o ambigue

• Usare un linguaggio chiaro

• Le insinuazioni

• Le opinioni personali

dott. Antonio Rispo

Conclusioni La responsabilità professionale del

coordinatore infermieristico

dott. Antonio Rispo

non va intesa come una serie di

vincoli

MA ….

Conclusioni

assumere tutti gli strumenti per assolvere il

proprio mandato

garantire la migliore assistenza possibile agli

utenti

prevenire conseguenze negative e errori

tutelare i professionisti e l’assistito

dott. Antonio Rispo

Conclusioni

L’obiettivo del coordinatore infermieristico, non è

semplicemente quello di “non fare” cose per le quali

può essere chiamato a rispondere ………..

dott. Antonio Rispo

Conclusioni

• …… bensì di “fare” in modo che le

attività - in risposta ai bisogni – si

svolgano in condizioni che ne

favoriscono l’efficienza e soprattutto

l’efficacia, in un contesto ambientale

orientato nell’ottica della qualità e che

fornisca il grado più elevato possibile di

soddisfazione ai lavoratori e agli utenti.

dott. Antonio Rispo

dott. Antonio Rispo

Guardare avanti

Cerca di trovare quanto di meglio c’è in una persona, e

diglielo.

Tutti abbiamo bisogno di questo stimolo:

ogni volta che il mio lavoro è lodato, io divento più

umile, perché non mi sento ignorato o indesiderato.

Tutti possiedono qualcosa che merita di essere lodato.

Le lodi significano comprensione.

Siamo degli eccellenti esseri umani nel nostro intimo, e

nessuno è migliore degli altri.

Impara a vedere la grandezza del tuo prossimo e vedrai

anche la tua.

Kahlil Gigran 6/1/1883 – 10/4/1931 poeta, pittore e filosofo libanese