corso sicurezza 81-2008
TRANSCRIPT
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
1/92
Il D.Lgs 81/2008 formato da 306
articoli divisi in XIII titoli: Titolo I - (art. 1-61)
Principi comuni (Disposizionigenerali, sistema istituzionale,
gestione della previdenza neiluoghi di lavoro, disposizionipenali)
Titolo II (art. 62-68) Luoghi di lavoro (Disposizioni
generali, Sanzioni) Titolo III (art. 69-87) Uso delle attrezzature di lavoro
e dei disposit ivi di protezioneindividuale (Uso delleattrezzature di lavoro, uso dei
dispositivi di protezioneindividuale, impianti eapparecchiature elettriche)
Titolo IV (art. 88-160) Cantieri temporanei o mobili
(Misure per la salute e sicurezza
nei cantieri temporanei e mobili,Norme per la prevenzione degliinfortuni sul lavoro nellecostruzioni e nei lavori in quota,sanzioni)
Titolo V (art. 161-166) Segnaletica di salute e
sicurezza sul lavoro (Disposizionigenerali, sanzioni)
Titolo VI (art. 167-171) Movimentazione manuale dei
carichi (Disposizioni generali,sanzioni)
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
2/92
. Titolo VII (art. 172-179)
Attrezzature munite divideoterminali (Disposizionigenerali, obblighi del datore dilavoro, dei dirigenti e deipreposti, sanzioni)
Titolo VIII (art. 180-220) Agenti fisici (Disposizioni
generali, protezione deilavoratori contro i rischi diesposizione al rumore duranteil lavoro, protezione deilavoratori dai rischi di
esposizione a vibrazioni,protezione dei lavoratori dairischi di esposizione a campielettromagnetici, protezionedei lavoratori dai rischi diesposizione a radiazioniottiche, sanzioni)
Titolo IX (art. 221-265) Sostanze pericolose
(protezione da agenti chimici,protezione da agenticancerogeni e mutageni,protezione dai rischi connessiallesposizione allamianto,sanzioni)
Titolo X (art. 266-286) Esposizione ad agenti
biologici (obblighi del datoredi lavoro, sorveglianzasanitaria, sanzioni)
Titolo XI (art. 287-297) Protezione da atmosfere
esplosive (disposizionigenerali, obblighi del datore dilavoro, sanzioni)
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
3/92
.
Titolo XII (art. 298 - 303)
Disposizioni diverse in
materia penale e diprocedura penale
Titolo XIII (art. 304 - 306)
Disposizioni finali
Al testo degli articoli deldecreto sono statiaggiunti altri 51 allegatitecnici che riportano inmodo sistematico e
coordinato le prescrizionitecniche di quasi tutte lenorme pi importati
emanate in italia daldopoguerra ad oggi.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
4/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
5/92
I soggetti interessati a gestire la Sicurezza e
la Salute sui luoghi di lavoro :1)
DDL
-
Datori di Lavoro
2) RSPP - Responsabile Servizio Prevenzione eProtezione
3)
ASPP
-
addetto servizio prevenzione e
protezione4)
Addetti alle emergenze (pronto soccorso,antincendio, evacuazione)
5)
RLS
Rappresentante dei lavoratori per laSicurezza
6) MC
Medico competente
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
6/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
7/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
8/92
GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROGLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
E DEL DIRIGENTEE DEL DIRIGENTE
Il Datore Di Lavoro (DL) secondo lart. 2 del D. Lgs. 81/08 iltitolare del rapporto di lavoro con il lavoratore, ovvero il
soggetto dotato di poteri decisionali che ha responsabilitdellimpresa.Uno dei principali obblighi a carico del DL (vedi Art.18) costituito senzaltro dallelaborazione del Documento dellavalutazione dei rischi basato sul monitoraggio di: Ambienti e posti di lavoro, Attrezzature,
Impianti Sostanze pericolosee nella verifica della loro conformit alle norme di legge e dibuona tecnica, nonch sulla stima dellincidenza dei fattoriorganizzativi e di quelli interattivi con luomo.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
9/92
GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROGLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
E DEL DIRIGENTEE DEL DIRIGENTEIl documento, custodito presso lazienda o unit produttiva,viene elaborato con la collaborazione del RSPP e del MC e
previa consultazione del RLS come prevede lart. 29 delD.Lgs. 81/08.La valutazione sar aggiornata in relazione ai cambiamenti
pi significativi dei processi produttivi e dellassettoorganizzativo dellazienda, atti ad incidere sullesposizionea rischio dei lavoratori. Almeno una volta lanno sarindetta dal DL una riunione con la partecipazione del RLS,
del RSPP e del MC, volta a verificare lo stato di attuazionedei programmi e lefficacia delle misure di protezione eprevenzione adottate (Art. 35 del D.Lgs. 81/08).
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
10/92
LA DELEGA DI FUNZIONILA DELEGA DI FUNZIONI
La delega di funzioni (art. 16 del D.Lgs. 81/08) da parte del DL, ovenon espressamente esclusa, ammessa con i seguenti limiti econdizioni:
Che essa risulti da atto scritto recante data certa; Che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalit edesperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;
Che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione,gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzionidelegate;
Che essa attribuisca al delegato lautonomia di spesa necessariaallo svolgimento delle funzioni delegate.
Che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.
Alla delega deve essere data adeguata e tempestiva pubblicit.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
11/92
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
NON DELEGABILIIl DL secondo lArt. 17 del D.Lgs. 81/08, non
pu delegare le seguenti attivit: La valutazione di tutti i rischi con la
conseguente elaborazione del documentodi Valutazione dei rischi;
La designazione del RSPP.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
12/92
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROOBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
DELEGABILIDELEGABILIDESIGNARE gli addetti al SPP e nominare il MC;ADOTTARE le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori;
INFORMARE immediatamente i lavoratori esposti ai rischi di pericolo graveed immediato ed aggiornare il MC sui processi ed i rischi di produzione;DESIGNARE e formare i lavoratori incaricati della lotta antincendio, delpronto soccorso, della gestione dellemergenza e dellevacuazione in casodi pericolo grave;
TENERE conto delle capacit e delle condizioni dei lavoratori quandoaffida loro i compiti;FORNIRE ai lavoratori i DPI e richiedere losservanza delle disposizioni disicurezza e di uso dei DPI.
INFORMARE i lavoratori sui rischi ed i pericoli connessi allattivit, sullemisure di prevenzione e protezione adottate, sulle procedure cheriguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio e levacuazione dal postodi lavoro.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
13/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
14/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
15/92
OBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORIOBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORI
Ogni lavoratore (Art. 47 del D. Lgs. 81/08) deve prendersi curadella propria salute e sicurezza e di quella delle altre personepresenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sueazioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle
istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. Essi devono inparticolare: CONTRIBUIRE, insieme al DL, ai dirigenti e ai preposti,alladempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro; OSSERVARE LE DISPOSIZIONI e le istruzioni impartite dal DL,dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva edindividuale;
UTILIZZARE CORRETTAMENTE le attrezzature di lavoro, lesostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonch idispositivi di sicurezza; UTILIZZARE IN MODO APPROPRIATO I DPI messi a lorodisposizione;
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
16/92
OBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORIOBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORI
NON RIMUOVERE O MODIFICARE senza autorizzazione idispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
NON COMPIERE di propria iniziativa operazioni o manovreche non sono di loro competenza ovvero che possonocompromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
PARTECIPARE ai programmi di formazione e diaddestramento organizzati dal datore di lavoro;
SOTTOPORSI ai controlli sanitari previsti dal presentedecreto legislativo o comunque disposti dal medicocompetente.
SEGNALARE IMMEDIATAMENTE al DL, al dirigente o alpreposto le deficienze dei mezzi e dei DPI, nonch qualsiasi
eventuale condizione di pericolo di cui vengano aconoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza,nellambito delle proprie competenze e possibilit pereliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e
incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza;
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
17/92
I COMPITI DEL SPPI COMPITI DEL SPP
Il DL deve organizzare allinterno dellazienda, ovvero dellunit produttiva, ilSPP(Art. 31 del D. Lgs. 81/08).A tale scopo esso designa per lespletamento dei compiti, una o pi persone dalui dipendenti, tra cui il RSPP in possesso di attitudini e capacit adeguate. IlSPP, sotto il coordinamento del RSPP svolge funzioni di supporto per il DL e inparticolare provvede a (art. 33):
Allindividuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi eallindividuazione delle misure per la sicurezza e la salubrit degli ambienti dilavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specificaconoscenza dellorganizzazione aziendale;
Ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cuiallart. 28, e i sistemi di controllo di tali misure;
Ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attivit aziendali;A proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;A partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul
lavoro, nonch alla riunione periodica di cui allart. 35;A fornire ai lavoratori le informazioni di cui allart. 36.I componenti del SPP sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi dicui vengono a conoscenza nellesercizio delle funzioni di cui al presente D.Lgs.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
18/92
OBBLIGHI DEI PROGETTISTIOBBLIGHI DEI PROGETTISTI
I progettisti (Art. 22 del D. Lgs. 81/08) dei luoghi e dei posti dilavoro e degli impianti devono rispettare i principi generali diprevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro almomento delle scelte progettuali e tecniche e scegliereattrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti
alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
19/92
OBBLIGHI DEI FABBRICANTI E DEI FORNITORI
Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e laconcessione in uso di attrezzature di lavoro, DPI edimpianti non rispondenti alle disposizioni legislative eregolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul
lavoro. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettatia procedure di attestazione alla conformit, gli stessidebbono essere accompagnati, a cura del concedente,dalla relativa documentazione.OBBLIGHI DEGLI INSTALLATORIGli installatori (Art. 22 del D. Lgs. 81/08) e montatori diimpianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la
parte di loro competenza, devono attenersi alle norme disalute e sicurezza sul lavoro, nonch alle istruzioni fornitedai rispettivi fabbricanti.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
20/92
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PERIL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PERLA SICUREZZA E SUE FUNZIONILA SICUREZZA E SUE FUNZIONI
Il RLS (Art. 47 del D. Lgs. 81/08) istituito a livello territoriale o dicomparto, aziendale e di sito produttivo. Egli deve essere eletto odesignato in tutte le aziende. Nelle imprese che occupano fino a
15 lavoratori il RLS di norma eletto direttamente dai lavoratori alloro interno oppure individuato per pi aziende nellambitoterritoriale o del comparto produttivo secondo quanto previstodallArt. 48.
Nelle aziende con pi di 15 lavoratori il RLS eletto o designatodai lavoratori nellambito delle rappresentanze sindacali in azienda.In assenza di tali rappresentanze eletto dai lavoratori dellazienda
al loro interno. Il numero, le modalit di designazione o di elezionedel RLS, nonch il tempo di lavoro retribuito e gli strumenti perlespletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazione
collettiva.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
21/92
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORIIL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZAPER LA SICUREZZAIl RLS deve essere consultato su:
Valutazione dei rischi
Individuazione e programmazione delle
misure di prevenzione
Nomina RSPP - Responsabile Servizio
Prevenzione e Protezione
Nomina addetti sevizi emergenza;
Organizzazione della formazione
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
22/92
ATTRIBUZIONI DEL RLSATTRIBUZIONI DEL RLS
Il RLS: Accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono
le lavorazioni; Riceve le informazioni e la documentazioneaziendale inerente alla valutazione dei
rischi e le misure di prevenzione relative,nonch quelle inerenti alle sostanze ed aipreparati pericolosi, alle macchine, agliimpianti, alla organizzazione e agli ambientidi lavoro, agli infortuni ed alle malattie
professionali;
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
23/92
ATTRIBUZIONI DEL RLSATTRIBUZIONI DEL RLS Riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; Riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a
quella prevista dallart. 37;
Promuove lelaborazione, lindividuazione e lattuazione delle misuredi prevenzione idonee a tutelare la salute e lintegrit fisica deilavoratori;
Formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuatedalle autorit competenti, dalle quali , di norma, sentito;
Partecipa alla riunione periodica di cui allart. 35; Fa proposte in merito alla attivit di prevenzione; Avverte il responsabile dellazienda dei rischi individuati nel corso
della sua attivit;
Pu fare ricorso alle autorit competenti qualora ritenga che lemisure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore dilavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non sianoidonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
24/92
ATTRIBUZIONI DEL RLSATTRIBUZIONI DEL RLS
Il RLS deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dellincaricosenza perdita di retribuzione, nonch dei mezzi e degli spazi necessariper lesercizio delle funzioni e delle facolt riconosciutegli, anche tramitelaccesso ai dati, contenuti in applicazioni informatiche. Egli inoltre non
pu subire pregiudizio alcuno a causa delle svolgimento della propriaattivit e nei suoi confronti si applicano le stesse tutele previste dallalegge per le rappresentanze sindacali.
Il RLS, su sua richiesta e per lespletamento della sua funzione, ricevecopia del documento di valutazione dei rischi e/o del documento di
valutazione dei rischi legati alle interferenze. Il RLS tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. 196/03 e del
segreto industriale relativamente alle informazioni contenute neldocumento di valutazione dei rischi e nel documento di valutazione deirischi legati alle interferenze, nonch al segreto in ordine ai processilavorativi di cui vengono a conoscenza nellesercizio delle funzioni.
Lesercizio delle funzioni di RLS incompatibile con la nomina di RSPPo addetto al SPP.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
25/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
26/92
IL MEDICO COMPETENTEIL MEDICO COMPETENTE
Il MC (Art. 25 del D. Lgs. 81/08)
COLLABORA con il DL e con il SPP alla valutazione dei rischi, anche aifini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria,alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salutee della integrit psico-fisica dei lavoratori, allattivit di formazione einformazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e allaorganizzazione del Servizio di Primo Soccorso considerando i particolaritipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalit organizzative dellavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmivolontari di promozione della salute, secondo i principi dellaresponsabilit sociale;
PROGRAMMA ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui allart. 41attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici etenendo in considerazione gli indirizzi scientifici pi avanzati;
ISTITUISCE, anche tramite laccesso alle cartelle sanitarie e di rischio,
aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilit, una cartellasanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianzasanitaria. Nelle aziende o unit produttive con pi di 15 lavoratori il MCconcorda con il datore di lavoro il luogo di custodia;
CONSEGNA al DL, alla cessazione dellincarico, la documentazionesanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al D. Lgs.196/03, e con salvaguardia del segreto professionale;
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
27/92
IL MEDICO COMPETENTEIL MEDICO COMPETENTE
CONSEGNA al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, ladocumentazione sanitaria in suo possesso e gli fornisce leinformazioni riguardo la necessit di conservazione;
INVIA allISPESL, esclusivamente per via telematica, le cartelle
sanitarie e di rischio nei casi previsti dal presente decreto legislativo,alla cessazione del rapporto di lavoro, nel rispetto delle disposizionidi cui al decreto legislativo D. Lgs. 196/03;
FORNISCE informazioni ai lavoratori sul significato dellasorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso di esposizionead agenti con effetti a lungo termine, sulla necessit di sottoporsi adaccertamenti sanitari anche dopo la cessazione della attivit checomporta lesposizione a tali agenti. Fornisce altres, a richiesta,informazioni analoghe ai RLS;
INFORMA ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianzasanitaria di cui allArt. 41 e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copiadella documentazione sanitaria;
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
28/92
Il Dlgs 81/08 preve lelaborazione diun DOCUMENTO sintesi della
valutazione dei rischi per la sicurezzae la salute dei lavoratori.
E obbligatorio documentare i criteri divalutazione adottati, lindividuazionedelle misure di prevenzione eprotezione conseguenti allavalutazione ed infine il programma diattuazione delle misure
individuate con indicazione dellepriorit e dei tempi di attuazione dellemisure individuate.
Il processo di valutazione dei rischi
deve essere attuato in modoPERMANENTE al f ine di mantenere illivello di sicurezza messo in atto e ditendere al continuo miglioramentodelle condizioni di sicurezza e salutedei lavoratori.
Frequentemente i termini PERICOLO e
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
29/92
Frequentemente i termini PERICOLO eRISCHIO vengono utilizzati comesinonimi; in realt hanno significatidifferenti.
Le definizioni di questi termini, formulateda apposite norme armonizzate(riconosciute a livello europeo),consentono di chiarirne il significato e illegame reciproco.
Il corretto utilizzo della terminologia evitafraintendimenti e consente l'adozione diun linguaggio comune, indispensabile atutti coloro che, a vari livelli, si occupanodi igiene e sicurezza del lavoro.
In particolare la presenza di unPERICOLO identifica unicamente unai p o t e t i c a p o s s i b i l i t d i d a n n o , mentrela definizione di RISCHIO comportaanche una q u a n t i f i c a z i o n e d e lm e d e s im o i n r e l a z i o n e a l p e r i c o l o
c o n s i d e r a t o .Esempio: il rumore di per se un pericolo . ma per quantificarne il rischio occorre accertarne leCARATTERISTICHE (es. frequenza), l'ENTIT (es.livello,potenza, pressione, ecc), la possibile ESPOSIZIONE delle
persone e l'entit di questa esposizione.La presenza di un pericolo non necessariamente prevedeun rischio per le persone.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
30/92
Tra RISCHIO e DANNO esiste un chiaro rapportoriconducibile al BINOMIO CAUSA-EFFETTO .
E' bene tenere in considerazione che la contemporanea presenza didiversi rischi, in alcuni casi, pu favorire un effetto sinergico intermini del verificarsi di eventuali danni alla salute degli operatori.
Inoltre importante sottolineare che alcuni agenti possono, aseconda delle modalit di esposizione, essere all'origine di infortuni
oppure di malattie professionali ma anche favorire l'evoluzione dimalattie.
Un elemento fondamentale
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
31/92
Un elemento fondamentaleche facilita la distinzione tral'INFORTUNIO e laMALATTIA professionale
sicuramente il tempod'esposizioneall'agente pericoloso.Esempi:L'esposizione ad un rumore
elevatissimo (boato), che siesaurisce in un tempolimitatissimo pu determinareuna lesione all'apparatouditivo ed un conseguente
deficit funzionale. Tale dannova classificato comeINFORTUNIO.
L'esposizione prolungata(diverse ore al giorno, perdiversi mesi o meglio anni) aelevati livelli di rumore pudeterminare una perdita dicapacit uditiva. Tale dannova classificato comeMALATTIA PROFESSIONALE.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
32/92
Insieme di azioni chehanno lo scopo di mantenere lo stato di salute,
inteso come benessere psico-fisico delluomo
Insieme di azioni chehanno lo scopo di mantenere lo stato di salute,
inteso come benessere psico-fisico delluomo
PREVENZIONEPREVENZIONEPREVENZIONE
PREVENZIONE PRIMARIAPREVENZIONE PRIMARIAPREVENZIONE PRIMARIA
PREVENZIONE SECONDARIAPREVENZIONE SECONDARIAPREVENZIONE SECONDARIA
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
33/92
PREVENZIONE:
Nella definizione PREVENZIONE PRIMARIA sono compresetutte le misure strutturali, operative o gestionali e ledisposizioni che a vario titolo e con diverse modalitcontribuiscono ad eliminare o ridurre i rischi.
Nella definizione PREVENZIONE SECONDARIA vanno
comprese tutte quelle attivit sanitarie tese ad accertareeventuali stati di salute che predispongono gli operatori aspecifiche malattie di tipo professionale ovvero adaccertare stati definiti preclinici che preludono quindi
all'insorgenza di malattie professionale dovuteall'esposizione agli agenti presenti sul luogo di lavoro.
TUTTE LE AZIONIDA ATTIVARE PERELIMINARE ORIDURRE I RISCHI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
34/92
La prevenzione primaria deve seguire un importante principioche prevede
in primo luogo l 'INTERVENTO ALLA FONTE DELRISCHIO, dando priorit alle azioni che tendono adeliminare il rischio stesso;
in secondo luogo necessario agire in modo daEVITARE LA PROPAGAZIONE DEL RISCHIO cercandodi contenerlo e circoscriverlo;
infine quando, non vi sono altre possibilit, OCCORREINTERVENIRE SULLE PERSONE in modo da fornirepossibilit o strumentianche culturali tesi alla riduzione del rischio medesimo
(cantieri,industrie,ecc.)
SCOPO DELLA PREVENZIONE
PRIMARIA:
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
35/92
Principi generali di PREVENZIONEPrincipi generali di PREVENZIONEPrincipi generali di PREVENZIONE
Eliminazione del rischio
Riduzione del rischio alla fonte
Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive e
organizzative)
Sostituzione del pericoloso con il meno o il non pericoloso
Rispetto dei principi ergonomici
Priorit delle misure di protezione collettiva
Limitazione al minimo del numero degli esposti
Uso limitato di agenti chimici, fisici, biologici
Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi, ecc.
Eliminazione del rischio
Riduzione del rischio alla fonte
Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive eorganizzative)
Sostituzione del pericoloso con il meno o il non pericoloso
Rispetto dei principi ergonomici
Priorit delle misure di protezione collettiva
Limitazione al minimo del numero degli esposti
Uso limitato di agenti chimici, fisici, biologici
Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi, ecc.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
36/92
Prevenzione secondaria
SORVEGLIANZA
SANITARIAper gli esposti a fattoridi rischio professionali
ACCERTAM EN T I SAN I TARIPREVEN T I V I :
prima dell'assunzioneper il rilascio dell'idoneit
ACCERTAM EN T I SAN I TARI
PER I OD I CI :per la verifica e il controllo
dello stato di salute
Ricerca di alterazioniprecliniche negli organi, prima che si manifesti la malattiaRicerca di alterazioniprecliniche negli organi, prima che si manifesti la malattia
PREVENZIONESECONDARIAPREVENZIONEPREVENZIONESECONDARIASECONDARIA
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
37/92
Un rischio sicaratterizzanormalmente in ragione
della PresenzaContemporanea DiDiversi Fattori.
Tutti i singoli fattori checontribuiscono adeterminare un rischio
sono riconducibili a tregrandi gruppi:
Ambiente: illuminazione, rumore, aspetti strutturali, ecc. del luogopossono essere all'origine o quantomeno favorire il verificarsi didanni alla salute dell'uomo.
FATTORI CHE CARATTERIZZANOFATTORI CHE CARATTERIZZANOIL RISCHIOIL RISCHIO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
38/92
Uomo: ovviamente la sola presenza o assenza dipersone determina di per se la possibilit o meno dirischi. Oltre a questo i comportamenti delle personesono fondamentali nell'incrementare ovvero limitarel'entit di un rischio.
Attrezzature, macchine, impianti: facilmente intuibileche l'adozione e l'uso di apparecchiature con diversogrado di sicurezza determina automaticamente unadiversa entit di rischio e di conseguenza una diversaprobabilit di provocare danni alla salute.
FATTORI CHE CARATTERIZZANOFATTORI CHE CARATTERIZZANOIL RISCHIOIL RISCHIO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
39/92
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIOOCCUPAZIONALEOCCUPAZIONALE
RISCHIO
INFORTUNI
RISCHIO
INFORTUNI
RISCH
IO
CHIMI
CORISC
HIO
CHIMI
CO
RISCHIOFISICO
RISCHIOFISICO RISCHIO
BIOLOGICO
RISCHIO
BIOLOGICO
RISCHIO
legatoa
ORGANIZZAZIONE
DELLAVORO
RISCHIOlegatoa
ORGANIZZAZIONE
DELLAVORO
RISCHIOda
MOVIMENTA
ZIONE
MANUALEC
ARICHI
RISCHIO
da
MOVIMENTAZIONE
MANUALEC
ARICHI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
40/92
RISCHIO INFORTUNIRISCHIO INFORTUNIRISCHIO INFORTUNI
MECCANICOMECCANICO
ELETTRICOELETTRICO
IMPIGLIAMENTOIMPIGLIAMENTO INTRAPPOLAMENTOINTRAPPOLAMENTO
TRASCINAMENTOTRASCINAMENTOSCHIACCIAMENTOSCHIACCIAMENTO
ATTORCIGLIAMENTOATTORCIGLIAMENTO CESOIAMENTOCESOIAMENTO
CONTATTO - TAGLIOCONTATTO - TAGLIOURTOURTO
PERFORAZIONEPERFORAZIONEATTRITO - ABRASIONEATTRITO - ABRASIONE
PROIEZIONEPROIEZIONE
CONTATTO INDIRETTOCONTATTO INDIRETTO
CONTATTO DIRETTOCONTATTO DIRETTO
RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO
http://3c2rischiomeccanico.ppt/http://3c2rischiomeccanico.ppt/http://3c1rischioelettrico.ppt/http://3c1rischioelettrico.ppt/http://3c1rischioelettrico.ppt/http://3c2rischiomeccanico.ppt/http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
41/92
RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO
Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con lorganismoumano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili
Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con lorganismo
umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili
GASGAS Saldatura:
Ossidi di Carbonio,Ossidi di Azoto
AEROSOLAEROSOL
VAPORIVAPORIUso di solventi:Laboratorio di chimica, Vernici
Argilla, Plastica, Legno
Minerali (Amianto)
Lavoraz. con impiego di olii, Fitofarmaci
Saldatura, Stampaggio a caldo plasticaFUMIFUMI
NEBBIENEBBIE
POLVERIPOLVERI
FIBREFIBRE
http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/http://3d1rischiochimicobase.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
42/92
LE VIE DI INTRODUZIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE NELLORGANISMOLassorbimento delle sostanze tossiche pu avvenire per: INALAZIONE, INGESTIONE
o CONTATTO CUTANEO.
Assorbimento per inalazione: Linalazione, cio lintroduzione nei polmoni durante larespirazione dellagente chimico, rappresenta la via di ingresso principale nel corpodi sostanze/preparati pericolosi durante il lavoro. Il rischio di esposizione perinalazione a sostanze/preparati chimici pericolosi si presenta quando i processi o lemodalit operative provocano lemissione di detti agenti con la conseguente
diffusione nellambiente sotto forma di inquinanti chimici aerodispersi. (Tra le normeigieniche ricordiamo il divieto di fumare nei luoghi di lavoro ed in particolare dove possibile lesposizione a sostanze pericolose, in quanto il fumo pu ulteriormenteveicolare allinterno dellorganismo il tossico, oltre a presentare rischi specificiaggiuntivi quali la cancerogenicit dei prodotti di combustione o rischi quali incendio,
esplosioni, ecc.)Assorbimento per ingestione: Lingestione accidentale di sostanze pericolose,
specialmente in grandi quantit, piuttosto infrequente anche se non impossibile.(Tra le norme igieniche da rispettare ricordiamo il divieto di assumere cibi ebevande nei luoghi di lavoro e in particolare dove possibile lesposizione a
sostanze pericolose, laccurata pulizia delle mani prima di mangiare, il divieto diconservare cibi e bevande in frigoriferi dove sono stoccate sostanze pericolose, (es.nei laboratori), contenitori etichettati a norma, non usare contenitori per alimenti, ecc
Assorbimento per contatto cutaneo: In genere le sostanze chimiche sono assorbitedalla pelle pi lentamente che dallintestino o dai polmoni. Comunque le
sostanze/preparati chimici (in particolare i solventi organici) possono entrare nelcorpo sia direttamente che attraverso indumenti impregnati. Il rischio di esposizioneper contatto cutaneo si pu presentare durante le fasi di manipolazione dellesostanze/ re arati ericolosi.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
43/92
Lintossicazione dovuta a sostanze o preparati tossici e nocivirappresenta leffetto dannoso che viene prodotto da queste
sullorganismo. Si distinguono tre forme di intossicazione:INTOSSICAZIONE ACUTA : esposizione di breve durata a forti
concentrazioni con assorbimento rapido del tossico. Gli effetti sonoimmediati e si hanno entro le 24 ore con morte o guarigione rapida.
INTOSSICAZIONE SUB-ACUTA : esposizioni per un periodo di pi giornio settimane prima che appaiano i primi effetti.
INTOSSICAZIONE CRONICA: esposizione frequenti e prolungate neltempo. Gli effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni).
Lintossicazione in questo caso si manifesta :
Perch la quantit di tossico eliminata inferiore alla quantitassorbita in modo da ottenere una concentrazione tale da ingeneraremanifestazioni cliniche. (esempio saturnismo)
Perch la quantit di tossico assorbita a seguito di esposizioniripetute si accumula su un particolare tessuto e viene rilasciata solo inun tempo successivo (es. sostanze liposolubili che si vanno aconcentrare in tessuti adiposi; a seguito di dimagrimento e quindi di
diminuzione del tessuto adiposo si libera il tossico che genera cos glieffetti tossici).
L i d ll t ti t i i i i
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
44/92
Lazione delle sostanze e preparati tossici e nocivipu essere:
LOCALE: se agisce unicamente intorno al punto di contatto(pelle, occhi, vie respiratorie, ecc) (es. lazione corrosivadi acidi concentrati sulla cute con cui vengono a contatto)
GENERALE O SISTEMATICO: se lazione si manifesta inpunti lontani dal contatto (es. linalazione della 2 naftilammina provoca linsorgenza di cancro alla vescica) checomportano e questo a causa:
1) della via di trasmissione del tossico (tramite linalazione eil passaggio nella circolazione sanguigna si possonoavere effetti su altri organi quali il fegato),
2) della composizione chimica dellorgano (tenore in lipidi),3) grado di perfusione dellorgano che pu ivi comportareuna concentrazione eccessiva del tossico,
4) delle caratteristiche biochimiche dellorgano colpito(capacit dellorgano a produrre metaboliti pi tossici diquello assorbito)
http://3f1rischiobiologicobase.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
45/92
RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICO
BATTERIBATTERI
FUNGHI
MUFFE
FUNGHIMUFFE
VIRUSVIRUS
PARASSITIPARASSITI
LAVORAZIONI CON OLIILAVORAZIONI CON OLII
PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI
LAVORAZIONI ALIMENTARILAVORAZIONI ALIMENTARI
LAVORAZIONI CON ANIMALILAVORAZIONI CON ANIMALI
PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI
LAVORAZIONI AGRICOLELAVORAZIONI AGRICOLE
PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI
PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA
PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA
PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA
http://3f1rischiobiologicobase.doc/http://3f1rischiobiologicobase.doc/http://3f1rischiobiologicobase.doc/http://3f1rischiobiologicobase.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
46/92
RISCHIOORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
RISCHIORISCHIOORGANIZZAZIONE DEL LAVOROORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
ANSIA
RESPONSABILITA
ANSIA
RESPONSABILITA
RITMIECCESSIVI
RITMI
ECCESSIVI
MONOTONIARIPETITIVITAMONOTONIARIPETITIVITA
TURNI DILAVORO
TURNI DILAVORO
MANSIONI SUPERIORIMANSIONI SUPERIORI
LAVORO A COTTIMOLAVORO A COTTIMO
CATENA DI MONTAGGIOCATENA DI MONTAGGIO
LAVORO NOTTURNOLAVORO NOTTURNO
http://3g1mmc.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
47/92
RISCHIO DAMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI
CARICHI
RISCHIO DARISCHIO DAMOVIMENTAZIONE MANUALE DEIMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI
CARICHICARICHI
CARATTERISTICHEDEL CARICO
CARATTERISTICHEDEL CARICO
ESIGENZEOPERATIVE
ESIGENZEOPERATIVE
FORMAZIONE
PERSONE
FORMAZIONE
PERSONE
PESOPESO
FORMA/INGOMBROFORMA/INGOMBROAFFERRABILITA
AFFERRABILITA
AMPIEZZA SPOSTAMENTOAMPIEZZA SPOSTAMENTO
FREQUENZA SPOSTAMENTOFREQUENZA SPOSTAMENTO
MODALITA SPOSTAMENTOMODALITA SPOSTAMENTO
CORRETTEZZA DEI MOVIMENTICORRETTEZZA DEI MOVIMENTI
SCELTA MODALITA OPERATIVESCELTA MODALITA OPERATIVE
http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/http://3g1mmc.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
48/92
LA MOVIMENTAZIONELA MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHIMANUALE DEI CARICHIPESO MASSIMO RACOMANDATO IN CONDIZIONI
OTTIMALI DI SOLLEVAMENTO
ETA' MASCHI FEMMINEFino a 18 anni 30 20
Oltre 18 anni 20 15
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
49/92
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
50/92
RISCHIOORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
RISCHIORISCHIOORGANIZZAZIONE DEL LAVOROORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
ANSIA
RESPONSABILITA
ANSIA
RESPONSABILITA
RITMIECCESSIVI
RITMI
ECCESSIVI
MONOTONIARIPETITIVITAMONOTONIARIPETITIVITA
TURNI DILAVORO
TURNI DILAVORO
MANSIONI SUPERIORIMANSIONI SUPERIORI
LAVORO A COTTIMOLAVORO A COTTIMO
CATENA DI MONTAGGIOCATENA DI MONTAGGIO
LAVORO NOTTURNOLAVORO NOTTURNO
RISCHIO FISICO
RISCHIO FISICORISCHIO FISICO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
51/92
RISCHIO FISICORISCHIO FISICORISCHIO FISICO
MACCHINE, IMPIANTIMACCHINE, IMPIANTIRUMORERUMORE
MICROCLIMAMICROCLIMA
RADIAZIONIIONIZZANTI E
NON IONIZZANTI
RADIAZIONIIONIZZANTI E
NON IONIZZANTI
VIBRAZIONIVIBRAZIONI
TEMPERATURA, UMIDITA,
VENTILAZIONE
TEMPERATURA, UMIDITA,
VENTILAZIONE
UTENSILI AD ARIA COMPRESSAUTENSILI AD ARIA COMPRESSA
ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE ABBAGLIAMENTO,LUCE SCARSA
ABBAGLIAMENTO,
LUCE SCARSA
CAMPI ELETTROMAGNETICI,
RAGGI X, LASER
CAMPI ELETTROMAGNETICI,
RAGGI X, LASER
VIDEOTERMINALIVIDEOTERMINALI
USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO TERMINALE
http://3e1rumore.doc/http://3e1rumore.doc/http://3e2microclima.doc/http://3e2microclima.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3e3radiazioni.doc/http://3i1ambientiarredi.ppt/http://3i1ambientiarredi.ppt/http://3e4vdt.doc/http://3e4vdt.doc/http://3e4vdt.doc/http://3i1ambientiarredi.ppt/http://3e3radiazioni.doc/http://3e2microclima.doc/http://3e1rumore.doc/ -
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
52/92
a) VDT: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di
procedimento di visualizzazione utilizzatob) lavoratore: colui che utilizza il VDT in modo sistematico o abituale per20 ore settimanaliArt. () (svolgimento quotidiano del lavoro):
Il lavoratore, qualora svolga la sua attivit per almeno quattro oreconsecutive, ha diritto ad una interruzione della sua attivit mediante pauseovvero cambiamento di attivit.Le modalit di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva
anche aziendale.3) In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l'interruzione dicui al comma 1, il lavoratore comunque ha diritto ad una pausa di quindiciminuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale.
LA SORVEGLIANZA SANITARIA (visite mediche specifiche eseguite dalmedico competente) ANDR PREVISTA NEL CASO IN CUI VI SIAPRESENZA DI LAVORATORI COS COME DEFINITI DALLART. 51.Le postazioni di lavoro al videoterminale devono essere, a
prescindere dal numero di ore di ut ilizzo, conformi a quantocontenuto nell allegato VII.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
53/92
IL LOCALE DI LAVORO DEVE AVERE:
superficie di dimensioni adeguate (> 9 mq per 1 addetto, > 12 mq per 2
addetti; meglio > 10 mq reali per addetto)
illuminazione ed aerazione naturali (RI > 1/8 e RA > 1/16)
ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE UFFICIO: 500 lux (eccessivi per VDT)VDT: 200 lux (pochi per lufficio normale)
VALORI OTTIMALI: 200-300 lux (con il luminazione localizzata-mista)
ILLUMINAZIONE NATURALE:
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
54/92
finestratura posta su di 1 solo lato (ottimale se a NE, N, NO),dotata di schermatura (tende) idonea
tinteggiatura delle pareti a colori neutri per ridurre il problema dei riflessi
IL VDT DEVE ESSERE POSTO A 90
RISPETTO ALLE FINESTRE
LA POSTAZIONE DI LAVORO ott imale quando
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
55/92
LA POSTAZIONE DI LAVORO ott imale quando assicurata la flessibil it pi ampia possibile in tutte le sue
componenti
SCHEMA DI
UNAPOSTAZIONEVDT TIPO E
REGOLABILITDEI SINGOLIELEMENTI
RI HI LE AT ALLU DI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
56/92
RI HI LE AT ALL U DIATTREZZATURE E MACCHINE DAATTREZZATURE E MACCHINE DA
UFFICIOUFFICIONellimpiego di macchine da ufficio necessario: Leggere attentamente le istruzioni del costruttore: tutti i lavoratori addetti alle macchine
devono prenderne visione. Il libretto di istruzioni infatti, descrive la funzione e luso dellamacchina, le cautele da osservare in caso di anomalie e riporta la dichiarazione delfabbricante della rispondenza ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle direttive CEEdi riferimento. Il libretto documento probante anche per listituto di vigilanza.
Evitare che i cavi di alimentazione si arrotolino disordinatamente o comunque rimanganovolanti in mezzo agli ambienti o ai passaggi;
Segnalare qualsiasi abrasione o fessurazione nei cavi di alimentazione elettrica evitandoneluso fino a quando non siano stati riparati o sostituiti;
Non eseguire modifiche o collegamenti di fortuna alle spine di alimentazione dellemacchine n usare prolunghe inadatte;
Staccare le spine dalle prese, agendo sulle spine stesse e non sul cavo di alimentazione; Disalimentare ogni macchina dopo luso e comunque al termine di ogni giornata lavorativa; Non rimuovere le coperture predisposte dal costruttore sulle parti mobili delle macchine; tali
coperture possono essere momentaneamente rimosse solo da personale specializzato inoccasione di ispezioni o riparazioni;
Non operare allinterno di telescriventi, stampanti ecc. mentre sono in azione; Osservare le prescrizioni del costruttore, evitare spandimenti e lavarsi le mani al terminedelle operazioni, nel maneggio del toner delle fotocopiatrici o di parti in contatto con esso.
STAMPANTE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
57/92
STAMPANTE
va collocata su tavolo separato
privilegiare stampanti silenziose (art. 46 Dlgs 277/91) come laser
o a getto dinchiostro rispetto a quelle ad aghi
pu causare problemi legati al rumore se collocata nello stessoambiente di lavoro: disagio, difficolt a concentrarsi.
Livelli di rumorosit da non superarsi:
55 dBA per alta concentrazione
65 dBA per bassa concentrazione
le vecchie stampanti (pi rumorose) vanno separate in localiappositi o collocate in cabine insonorizzate
RISCHIO LEGATO ALLRISCHIO LEGATO ALLUSO DIUSO DI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
58/92
RISCHIO LEGATO ALLRISCHIO LEGATO ALL USO DIUSO DI
SCALE PORTATILISCALE PORTATILIINFORMAZIONE PER IL CORRETTO UTILIZZOLa maggior parte degli incidenti che avvengono nellutilizzo delle scale portatili,
sono da ricondursi ad un non corretto utilizzo delle stesse. Si riportano pertantodi seguito alcune norme comportamentali:
Prima dellutilizzo, verificare sempre lintegrit, la stabilit e la funzionalit dellascala;
La scala deve essere sufficientemente lunga (deve rimanere libero almeno unmetro della scala sopra il piolo su cui si poggiano i piedi);. 626
INFORMAZIONI AL Si deve dare uninclinazione sufficiente. Se non vincolata in alto, la scala deve essere trattenuta al piede da altra
persona;
La scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta; Non sporgersi mai per raggiungere oggetti fuori dalla propria portata(eventualmente scendere e posizionare di nuovo la scala);
Prendere e spostare solo oggetti che possono essere tenuti con una sola mano;
Per lutilizzo della scala necessario calzare scarpe adeguate; La salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala; Il trasporto della scala deve avvenire con estrema attenzione.
RISCHIO INCENDIORISCHIO INCENDIO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
59/92
RISCHIO INCENDIORISCHIO INCENDIO Lincendio pu essere definito come una combustione
sufficientemente rapida e non controllata che si sviluppasenza limitazioni nello spazio e nel tempo in un luogo non
predisposto a contenerla. Normalmente per combustionesintende la reazione chimica sufficientemente rapida diuna sostanza combustibile con un comburente,accompagnata da sviluppo di calore, di fiamma, di gas di
combustione, di fumo e di luce. Affinch un incendio si verifichi necessario pertanto che
siano soddisfatte contemporaneamente tre condizioni :
Presenza del combustibile, Presenza del comburente (ingenere lossigeno dellaria) e Temperatura minima noninferiore alla temperatura di accensione.
il cosiddetto triangolo del fuoco
LE PRIN IPALI AU E DI IN ENDI INRELAZIONE ALLO SPECIFICO AMBIENTE DI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
60/92
RELAZIONE ALLO SPECIFICO AMBIENTE DI
LAVORODeposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili ocombustibili;
Accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile ;Negligenza nell'uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore;Inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delleapparecchiature;Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati e non adeguatamenteprotetti ;Riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone nonqualificate ;
Apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche quando inutilizzate;
Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili ;Ostruire la ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari,apparecchiature elettriche e di ufficio;Fumare in aree ove proibito, o non usare il posacenere;
Negligenze di appaltatori o di addetti alla manutenzione
LE SOSTANZE ESTINGUENTI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
61/92
LE SOSTANZE ESTINGUENTI Non tutte le sostanze estinguenti possono essere
impiegate nei vari tipi di incendio dovuti alla
combustione dei molteplici materiali suscettibili diaccendersi. Come gi accennato, lestinzionedellincendio si ottiene per raffreddamento,
sottrazione del combustibile e soffocamento. Taliazioni possono essere ottenute singolarmente ocontemporaneamente mediante luso delle
sostanze estinguenti, che vanno scelte in funzionedella natura del combustibile e delle dimensioni delfuoco.
LE SOSTANZE ESTINGUENTI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
62/92
LE SOSTANZE ESTINGUENTIACQUALacqua la sostanza estinguente per antonomasia conseguentemente alla facilit con
cui pu essere reperita a basso costo. Luso dellacqua quale agente estinguente consigliato per incendi di combustibili solidi (detti di classe A). Lacqua, risultandoun buon conduttore di energia elettrica non impiegabile su impianti e
apparecchiature in tensione (altrettanto la schiuma che un agente estinguentecostituito da una soluzione in acqua di un liquido schiumogeno).
POLVERILe polveri sono costituite da particelle solide finissime a base di bicarbonato di sodio,
potassio, fosfati e sali organici. Lazione estinguente delle polveri prodotta dalladecomposizione delle stesse per effetto delle alte temperature raggiuntenellincendio, che d luogo principalmente ad effetti chimici sulla fiamma, con azioneanticatalitica. Le polveri sono adatte per fuochi di sostanze solide, liquide egassose (classe A, B, e C).
GAS INERTII gas inerti, utilizzati per la difesa dagli incendi di ambienti chiusi, sono generalmente
lanidride carbonica e, in minor misura, lazoto. La loro presenza nellaria riduce laconcentrazione del comburente fino ad impedirne la combustione. Lanidridecarbonica non risulta tossica per luomo, un gas pi pesante dellaria
perfettamente dielettrico, normalmente conservato come gas liquefatto sottopressione. Essa produce, differentemente dallazoto, anche unazione estinguenteper raffreddamento.
RISCHIO LEGATO ALLARISCHIO LEGATO ALLA
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
63/92
RISCHIO LEGATO ALLARISCHIO LEGATO ALLA
CORRENTE ELETTRICACORRENTE ELETTRICAI pericoli legati alla corrente elettrica sono : Contatto diretto, Contattoindiretto, Arco elettrico, Incendio di origine elettrica.
CONTATTO DIRETTO
Toccando, ad esempio, due contatti di una presa (due fili elettrici scoperti) ilcorpo umano sottoposto al passaggio diuna corrente elettrica, provocando una scossa elettrica", la
quale produce una sensazione dolorosa ed sempre pericolosa etalvolta mortale.
CONTATTO INDIRETTO
I contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non intensione
(ad esempio linvolucro di una apparecchiatura, di uno strumento etc. che
normalmente isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un
guastointerno o per la perdita di isolamento; tali contatti sono i pi pericolosi.
ARCO ELETTRICO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
64/92
ARCO ELETTRICO costituito da una sorgente di calore assai intensa e
concentrata, con emissione di gas e di vaporisurriscaldati e tossici, irraggiamento termico e raggiultravioletti che si manifestano in caso di guasto o
di manovre su apparecchiature elettriche, es. cortocircuiti.
INCENDIO DI ORIGINE ELETTRICA
un incendio dovuto ad una anomalia dellimpiantoelettrico che causa linnesco della combustione, ades. sovraccarico, sotto dimensionamento dei cavi
elettrici etc.
SISTEMI DI PREVENZIONE E
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
65/92
SISTEMI DI PREVENZIONE EPROTEZIONE
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTILe misure da adottare per le protezioni contro i contatti diretti possono
essere TOTALI o PARZIALI.Le PROTEZIONI PARZIALI vengono applicate nei luoghi dellaziendadove hanno accesso soltanto le persone addestrate e qualificate. Leprotezioni totali sono destinati alle protezioni delle persone non aconoscenza sui pericoli connessi allutilizzo dellenergia elettrica.
Oltre agli involucri e alle barriere, per prevenire i contatti diretti, limpiego diun interruttore differenziale ad alta sensibilit pu costituire unaprotezione supplementare (e non alternativa) in grado di intervenireallatto del guasto per esempio quando un conduttore in tensione viene acontatto con la carcassa metallica di uno strumento collegato
correttamente a terra.Interruttore differenziale.Linterruttore differenziale facilmente riconoscibile per la presenza di un
pulsante contrassegnato dalla lettera T, conosciuto anche come
"salvavita", che confronta continuamente la corrente elettrica entrantecon quella uscente e scatta quando avverte una differenza.
PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
66/92
Le protezioni contro i contatti indiretti possono effettuarsi condispositivi che impediscono il contatto con gli elementi in tensioneo con mezzi che interrompono in circuito impedendo eventualitensioni di contatto.Per la salvaguardia contro i contatti indiretti, che sono i pipericolosi, le norme CEI 64-8 suddividono le protezioni in :PROTEZIONI SENZA INTERRUZIONE AUTOMATICA DELCIRCUITO e PROTEZIONI CON INTERRUZIONE AUTOMATICADEL CIRCUITO.
Protezioni senza interruzione automatica del circuitoPer le protezioni senza interruzione automatica del circuito sipossono impiegare materiali con particolari caratteristiche diisolamento, adeguate separazioni elettriche dei circuiti, oppure
ambienti isolanti o locali equipotenziali. Quando si parla diisolamento necessario considerare che i materiali da utilizzaredevono possedere specifiche caratteristiche come il doppioisolamento che viene mantenuto con adeguata manutenzione.
Hanno questo tipo di protezione tutti quei materiali cheimpediscono il manifestarsi di una tensione pericolosa sulle partiaccessibili di componenti elettrici a seguito di un guasto
Protezioni con interruzione automatica del
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
67/92
Protezioni con interruzione automatica delcircuito.
La protezione con interruzione automatica del circuitomediante messa a terra consiste nel realizzare un impiantodi messa a terra opportunamente coordinato con
interruttori posti a monte dellimpianto atti ad interromperetempestivamente lalimentazione elettrica del circuitoguasto se la tensione di contatto assume valori particolari.Si dividono: Protezioni per sistemi TT, Protezioni per
sistemi TN , Protezioni per sistemi IT.Il neutro connesso a terra in cabina e gli utilizzatori
dellutente sono collegati a terra mediante un loro impianto
separato.Il neutro connesso a terra in cabina e gliutilizzatori fanno capo alla stessa terra tramite un unicoimpianto. Il sistema IT ha il generatore isolato a terra ocollegato con una impedenza di notevole valore, gli
utilizzatori sono collegati ad un proprio impianto di terra.
RISCHI LEGATI AL RUMORERISCHI LEGATI AL RUMORE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
68/92
RISCHI LEGATI AL RUMORERISCHI LEGATI AL RUMORE
Il RUMORE pu essere definito come un suonoindesiderabile, a livello fisiologico e psicologico, cheinterferisce con le diverse attivit individuali o di
gruppo.EFFETTI SULLA SALUTE
I rumori producono effetti dannosi sia sul sistemauditivo sia su altri organi ed apparati (effettiextrauditivi). Per quanto riguarda gli effetti uditivi
essi sono in relazione diretta col livello sonoro e ladurata di esposizione per cui, superati certi limiti,esiste un rischio statisticamente determinabile di
danno all'apparato uditivo.
Livello di 5 anni 10 anni 20 anni 30 anni
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
69/92
rumorosit
80 dBA 0 0 0 085 dBA 1% 3% 6% 8%
90 dBA 4% 10% 16% 18%
95 dBA 7% 17% 28% 31%100 dBA 12% 29% 42% 44%
VALORI LIMITE
La legge stabilisce tre livelli desposizione quotidiana al rumore e gliadempimenti ai quali sono tenuti i lavoratori, qualora siano superati i livellistessi.
1o livello 80 - 85 dB(A),
2o livello 85 - 90 dB(A),
3o livello superiore 90 dB(A).
Il datore di lavoro comunque obbligato a ridurre al minimo il rumoreprodotto anche al di sotto di 80 dBA
RISCHI LEGATI ALLE ESPOSIZIONI DEIRISCHI LEGATI ALLE ESPOSIZIONI DEI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
70/92
LAVORATORI ALLE VIBRAZIONILAVORATORI ALLE VIBRAZIONI
SISTEMA MANOSISTEMA MANO -- BRACCIOBRACCIOIdentificazione e caratterizzazione del rischi
E noto che lavorazioni in cui si impugnino utensili vibranti omateriali sottoposti a vibrazioni o impatti, possono indurre uninsieme di disturbi neurologici e circolatori digitali e lesioni
osteoarticolari a carico degli arti superiori, definito con termine
unitario Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio.L'esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio generalmente causata dal contatto delle mani con
l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti amano. I criteri valutativi definiti dallo standard internazionale
ISO 5349 (1986) rappresentano attualmente il quadro diriferimento principale ai fini della prevenzione del rischio da
esposizione a vibrazioni mano-braccio, ed a questi ancoratala normativa comunitaria in materia di prevenzione del rischioda esposizione a vibrazioni.
RISCHI LEGATI ALLRISCHI LEGATI ALLUTILIZZOUTILIZZO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
71/92
RISCHI LEGATI ALLRISCHI LEGATI ALL UTILIZZOUTILIZZODEI MACCHINARIDEI MACCHINARI
Macchina Nuova (cio costruita dopo il 20/9/96)Allatto della consegna, la macchina deve essere dotata da parte del costruttore di:Marcatura CE, Dichiarazione di conformit e Manuale di istruzione (per
listallazione, luso, la manutenzione, il trasporto,ecc.) in lingua italiana. Quantosopra deve risultare anche dalla bolla di consegna. Una macchina, marcata CE,pu essere venduta anche parecchie volte senza necessitare di ulterioriadempimenti, qualora non abbia subito modifiche.
Macchina Usata (cio costruita prima del 20/9/96)
Il venditore tenuto, ai sensi dellart.11, comma 1 del DPR 459/96, a rilasciaredichiarazione che "la macchina conforme al momento della consegna, allalegislazione in materia di sicurezza del lavoro previdente al 20/9/96 ".
La data di costruzione va attestata per iscritto da parte del cedente.
Anche la machina usata deve essere sempre dotata di adeguato manuale diistruzione in lingua italiana.Il Servizio di Prevenzione e Protezione deve essere informato dell'acquisto di
nuove attrezzature, della modifica di quelle esistenti, nonch della installazionedi nuovi impianti o della modifica di quelli esistenti. Ci allo scopo di valutare inuovi rischi che si introducono sul luogo di lavoro, comprese le possibilivariazioni al microclima e l'utilizzazione razionale degli spazi nell'interesse delbenessere dei dipendenti.
Le macchine presentano pericoli ben definiti : MECCANICI: la tipologia di rischio pi diffusa legata essenzialmente alla
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
72/92
MECCANICI: la tipologia di rischio pi diffusa legata essenzialmente allapresenza di elementi in movimento, alla possibilit di proiezione, caduta,ribaltamento di oggetti e alle eventuali conseguenze rottura della macchina;
ELETTRICI E DA RADIAZIONI: derivano dalla presenza di impianti elettrici esistemi di controllo a corredo della macchina;
ALTRI RISCHI : termici, da prodotti e materiali in lavorazione ecc.Pericoli di natura meccanica: Schiacciamento, Cesoiamento, Taglio o
sezionamento, Urto, Proiezione di un fluido ad alta pressioneImpigliamento,Trascinamento o intrappolamento, Perforazione o puntura, Attritoo di abrasione, Proiezione delle parti (della macchina o materiali/pezzi lavorati),Perdita di stabilit (della macchina o di parti), Scivolamento, di inciampo e dicaduta in relazione alla macchina.
Pericoli di natura elettrica, che causano:Lesioni o morte per contatti con elementiin tensione (contatto diretto e indiretto), importante il corretto isolamento dei cavie delle parti in tensione, nel rispetto della legislazione e normativa vigente,
Fenomeni elettrostatici, Influenze esterne sugli equipaggiamenti elettrici, inparticolare se tali influenze riguardano i circuiti preposti alla sicurezza dellamacchina, Spruzzi metallici da cortocircuiti, Radiazioni termiche ed altri fenomeni.
Pericoli di natura termica, che causano:Bruciature e scottature, provocate dacontatto con elementi in temperatura, irraggiamento, fiamme o esplosioni, Danni
alla salute provocate dalterazioni delle condizioni ambientali dei luoghi di lavoro,provocati dalla temperatura delle macchine in funzione.
RISCHI LEGATI ALLRISCHI LEGATI ALLUTILIZZOUTILIZZO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
73/92
SC GSC G U OU ODEI CARRELLIDEI CARRELLI
I carrelli elevatori vengono realizzati in diverse soluzioni costruttive: le pidiffuse sono quelle con forche frontali o laterali. Date le ridotte dimensionidel carrello ne possibile l'utilizzazione anche in ambienti ristretti in
particolar modo se si ricorre al tipo a forche laterali.STABILIT DEL MEZZO E DEL CARICO
a) Rispondenza del carrello alle norme di stabilit UNI;
b) Divieto assoluto di superare il carico massimo ammissibile agli sbraccidati;
c) Trasporto del carico con forche il pi basso possibile ed inclinateall'indietro;
d) Sollevamento per impilaggio a montanti verticali con carico in prossimitdella catasta;
e) Inclinazione in avanti dei montanti quando il carico si trova sulla catasta.
STABILIT DELLE CATASTE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
74/92
Nel depositare un carico su una catasta il cartellista dovr prendere queiprovvedimenti atti a garantire la stabilit della catasta stessa. Dovr, adesempio, aver cura di appoggiare gradualmente il carico e diabbandonarlo senza urti laterali. Gli elementi che costituiscono lacatasta, come pure le superfici di appoggio, non dovranno essere caricatioltre i limiti di portata consentiti.
2. SPAZI LIBERI PER I PASSAGGILa larghezza dei passaggi deve superare di almeno cm. 70 l'ingombro
massimo dei carrelli.Il passaggio dei carrelli deve essere segnalato con cartelli in loco e col
segnalatore acusticodel carrello stesso.
3. POSTO DI MANOVRA E VISIBILITSe esiste il pericolo di caduta all'indietro del materiale trasportato, il posto di
manovra dovr risultare protetto con tetto capace di sopportare ilmateriale caduto. Se l'ingombro del carico ostacola la visibilit delcartellista, il trasporto va effettuato all'indietro, oppure si potr ricorrereall'ausilio di un incaricato che segnali al manovratore la presenza dieventuali ostacoli.
MICROCLIMA E VENTILAZIONEMICROCLIMA E VENTILAZIONE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
75/92
MICROCLIMA E VENTILAZIONEMICROCLIMA E VENTILAZIONE
Per MICROCLIMA s'intende l'insieme dellecaratteristiche climatiche: temperatura, umidit,velocit dell'aria, ecc. di un ambiente chiuso e nel
caso particolare di un Ambiente di Lavoro. Talicaratteristiche hanno importanza, da un lato, per lostato di salute e di benessere dei lavoratori e,
dall'altro, per il regolare andamento del processotecnologico. Il controllo delle condizionimicroclimatiche, attraverso i sistemi di ventilazione,
s'integra di solito anche con l'aspirazione e/odiluizione degli inquinanti atmosferici presenti sulposto di lavoro.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
76/92
ILLUMINAZIONE DEI LOCALIILLUMINAZIONE DEI LOCALI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
77/92
ILLUMINAZIONE DEI LOCALIILLUMINAZIONE DEI LOCALILa maggior parte delle lavorazioni dellazienda richiede una
buona visibilit; per questo motivo una corretta illuminazionepu giocare un ruolo importante innanzi tutto nella
prevenzione infortuni ed anche sulla produttivit, agendopositivamente sullo stato di benessere individuale.Un'illuminazione inadeguata per intensit o per posizione
delle lampade, pu provocare irritazioni dell'apparato visivoe stati di malessere (cefalee in particolare), aumentandoquindi il rischio d'errori nel lavoro e d'infortuni. Sottol'aspetto fisico si ricorda che le onde luminose sono del tipo
elettromagnetico.
TIPOLOGIE DI ILLUMINAZIONEL'illuminazione dei locali di lavoro stata ottenuta tanto con la luce naturale che con la
luce artificiale La luce naturale stata preferita a quell'artificiale in quanto pi
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
78/92
luce artificiale. La luce naturale stata preferita a quell'artificiale in quanto pitollerata dall'occhio, permette una migliore visione, agisce su tutto l'organismo comestimolo delle funzioni vitali ed influisce beneficamente me-diante l'azione dei raggisolari. Alla luce solare diretta, che pu dare origine a vari disturbi da abbagliamento, stata preferita la luce solare diffusa ottenuta mediante un razionale orientamentodel fabbricato o con un'opportuna distribuzione delle finestre. La luminosit dei localidi lavoro stata aumentata colorando di bianco o con tinte chiare tutte le superfici del
locale, ricordando che le superfici bianche riflettono sino all'80% della luce ricevuta,mentre una superficie grigia - scura ne riflette soltanto dal 15% al 25%. Sono statiutilizzati colori diversi tra loro armoniz-zati (ad esempio contrastando il colore dellemacchine rispetto a quello dell'ambiente di lavoro). L'illuminazione artificiale rispondeai seguenti requisiti:
- Fornisce da sola i livelli ottimali stabiliti e, pertanto, i rilievi fotometrici relativi vannoeffettuati anche in ore notturne o comunque in condizioni tali che l'apporto della lucenaturale sei trascurabile;
- Per non stancare l'occhio non oscillante, deve cio avere spettro e intensitd'emissione costanti;
- Non abbagliante per non arrecare offesa all'occhio e permettere la giusta percezionedegli oggetti meno illuminanti;
- Non provoca alterazioni dell'aria n chimicamente con prodotti di combu-stione, nfisicamente con la produzione d'eccessivo calore;
- Ha spettro (cio colore) il pi vicino possibile a quello della luce naturale, sia per ilbenessere della vista, sia per non alterare il colore degli oggetti. La distribuzionedella luce artificiale stata fatta, pertanto, tenendo presente che le esigenze
CARATTERISTICHE DI ALCUNI TIPI DI LAMPADELa realizzazione di un buon sistema di illuminazione artificiale non pu prescindere da
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
79/92
un'attenta valutazione delle caratteristiche delle lampade impiegate. Di ogni tipo dilampada importante conoscere la qualit della luce e della resa dei colori, l'efficacia
di illuminamento e il flusso luminoso emesso, anche in funzione della potenzaimpegnata e della durata di vita della lampada. Le lampade usate per l'illuminazioneartificiale hanno una temperatura di colore (Tc) attorno a 4.000 K, per una miglioreresa dei colori e l'ottimizzazione dei contrasti. Esistono anche lampade che
riproducono fedelmente lo spettro della luce solare: sono estremamente salutari, egrazie alle radiazioni emesse hanno una significativa funzione igienica di disinfezionedell'ambiente . Viene fatta grande attenzione anche alla manutenzione dellelampade, perch hanno tutte una ben definita durata di funzionamento, oltre la qualel'efficienza luminosa si riduce del 25%.Lo stesso accumulo di polvere pu ridurre ilflusso luminoso fino al 40%.Si ricordano nel seguito alcune caratteristiche dellelampade ad incandescenza. Esse presentano i seguenti vantaggi : il basso costo,l'accensione immediata, la semplicit. Hanno tuttavia costi di esercizio elevati avendouna scarsa efficienza luminosa (meno di 20 lumen/watt), limitata durata, elevata
luminanza con conseguente abbagliamento quando la sorgente rientra nel campovisivo. Particolari lampade ad incandescenza sono le lampade ad alogeni (nel bulbo,di solito in quarzo, vengono introdotte piccole quantit di iodio): sono caratterizzateda un minor decadi-mento nel tempo, maggiore efficienza, minori dimensioni. Dato
l'elevato costo vengono utilizzate in campi limitati (proiettori per autoveicoli, lampadeper riprese foto-cinematografiche, apparecchi per proiezione, ecc.). Un altrosvantaggio delle lampade ad incandescenza dato dall'elevata produzione di calore
Descrizione Lux
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
80/92
Ambiente destinato a deposito di materiali
grossi15
Orientamento, passaggio saltuario 30
Impegno visivo leggero: dettagli grandicon forte contrasto 120Impegno visivo normale: dettagli medi
con contrasti medi
500
Impegno visivo difficile: dettagli piccolicon contrasti scarsi
1000
Impegno visivo molto difficile: dettaglipiccolissimi con contrasti minimi 2000
Casi speciali (ad esempio campooperatorio) 5000
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
81/92
FONDAMENTALI AZIONIFONDAMENTALI AZIONI
COMPORTAMENTALI A CUICOMPORTAMENTALI A CUIATTENERSI PER ALCUNEATTENERSI PER ALCUNESITUAZIONI INCIDENTALISITUAZIONI INCIDENTALI
INCIDENTI ED INFORTUNI SUL LAVORO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
82/92
COME COMPORTARSI IN CASO DI INFORTUNIO
Lo scopo di questa sezione di fornire semplici informazioni circa il comportamento da tenerein caso di infortunio. Pu accadere infatti che, durante l'ordinaria attivit lavorativa o inoccasione di un evento sinistrorso, qualcuno possa restare vittima di incidente o subire unmalore momentaneo.In attesa di un soccorso qualificato (medico, ambulanza, ProntoSoccorso ospedaliero) le persone opportunamente addestrate presenti nel plesso
aziendale, possono prestare un primo soccorso ed assistenza all'infortunato usandomateriali e mezzi disponibili al momento dell'incidente. In caso di infortunio, infatti, sia perdisposizioni di legge che per motivi etici, necessario adoperarsi per un intervento correttonellambito delle proprie competenze.
GENERALIT
Se qualcuno subisce un infortunio si tenuti a chiamare lambulanza. Non compiere in nessun caso interventi non conosciuti o non autorizzati
sullinfortunato.
Non muovere linfortunato a meno che non sia necessario sottrarlo a ulteriori
pericoli. Mai somministrare alcolici allinfortunato e, se in stato di incoscienza, alcun tipo dibevanda.
Mai prendere iniziative che siano di competenza del medico (ad esempiosomministrare medicinali).
DISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
83/92
S OS O O
INDIVIDUALEINDIVIDUALECon tale termine si intende i prodotti che hanno la funzione disalvaguardare la persona che l'indossi o comunque li porti con s, darischi per la salute e la sicurezza.
CATEGORIE DI DPI PRIMA CATEGORIAAppartengono alla Prima Categoria, i DPI destinati a salvaguardare la
persona da rischi di danni fisici di lieve entit. La persona che usa il DPIdeve avere la possibilit di valutarne l'efficacia e di percepire se il DPIrimane efficiente per tutto il periodo in cui viene utilizzato.
Azioni lesive superficiali per azione meccanica;
Azioni lesive di lieve entit e facilmente reversibili causate da prodottiper la pulizia; Urti o contatto con oggetti con temperatura non superiore a 50 C; Ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attivit;
Urti e vibrazioni lievi inidonei a aggiungere organi vitali; Azioni lesive dei raggi solari.
CATEGORIE DI DPI SECONDA CATEGORIATutti i DPI che non rientrano nella prima e nella terza categoriaI DPI devono essere utilizzati solo dopo aver constatato l'impossibilit di attuare tutte le misure
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
84/92
I DPI devono essere utilizzati solo dopo aver constatato l impossibilit di attuare tutte le misuretecniche, procedurali o riorganizzative di prevenzione come le misure di protezione collettiva.Il lavoratore si pu trovare di fronte ad un "rischio residuo" imprevedibile ed inevitabile
nonostante il ricorso a provvedimenti preventivi; il DPI ha lo scopo di eliminare o ridurre leconseguenze di eventuali incidenti. I DPI devono essere conformi a quanto previsto nelD.Lgs. n. 475/1992 e inoltre devono essere adeguati ai rischi da prevenire, non costituire diper s cause di nuovi rischi e tenere conto dei parametri individuali dipendenti dall'utilizzatoree dalla natura del lavoro svolto. Qualora pi DPI siano forniti ad uno stesso lavoratore, gli
stessi devono essere reciprocamente compatibili; nel caso che un DPI debba essere utilizzatoda diversi lavoratori, si dovr curare il rispetto rigoroso delle norme igieniche.CATEGORIE DI DPI - TERZA CATEGORIAI DPI destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. La
persona che usa il DPI non deve avere la possibilit di percepire tempestivamente la
verificazione istantanea di effetti lesivi. Rientrano esclusivamente nella terza categoria:a) Gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gasirritanti, pericolosi, tossici o radiotossici;
b) Gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea;c) I DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro
le radiazioni ionizzanti;d) I DPI per attivit in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a
100 C, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione;e) I DPI per attivit in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore
a -50 C;
f) I DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto;g) I DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attivit che espongano a tensioni
elettriche; pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche.
PROTEZIONE DEGLI OCCHI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
85/92
RISCHI :
MECCANICO RADIAZIONI LUMINOSE GOCCE SPRUZZI POLVERI SCHEGGE GAS
REQUISITI PROTETTIVI : Resistenza meccanica Protezione da
radiazione luminosa Metalli fusi e solidi incandescenti Liquidi Polveri Gas
Archi elettrici Protezione laser
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEVENTILAZIONE E AREAZIONE
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
86/92
Tecniche di ventilazione ed aspirazione forzata per bonificare gli ambienti di
lavoro dagli inquinanti aerodispersi (polvere, gas, fumi, fibre, nebbie).Aspirazione localizzata
Captazione degli inquinanti in prossimit del punto di emissione.
Cappe aspiranti mobili.
Cappe aspiranti a flusso verticale o laminare fisse.
Vantaggi:
Aspirazione completa delle sostanze prima della loro diffusione in ambiente.
Richiesta energetica contenuta.Abbattimento e recupero degli inquinanti.
Evita di diffondere in ambiente esterno gli inquinanti.
Svantaggi: Difficile realizzazione in caso di numerosi punti di utilizzo di inquinanti.
Notevoli costi di impianto.
Ingombro e rigidit del lay-out.
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
87/92
Venti lazione per diluizione Creazione di un impianto di ventilazione che apporta aria pulita (filtrata)
negli ambienti di lavoro. Diluizione dellaria inquinata.Vantaggi Costi ridotti.
Integra laspirazione localizzata quando le sorgenti inquinanti sono moltonumerose.
Unico sistema quando non esistono sorgenti di inquinamento localizzato.Svantaggi Non elimina gli inquinanti ma diluisce laria inquinata. Non cattura e non abbatte gli inquinanti che pertanto si disperdono in
ambiente esterno.
In caso di trattamento termico/filtrazione richiede un grande dispendio dienergia.
PROTEZIONE DELLE MANI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
88/92
Devono essere di spessore costante, prive di fori, assegnate in dotazione personale,
facilmente calzabili, riposti al termine del turno in luoghi adeguati (armadietti) e
non abbandonati sui ripiani o nei luoghi di lavoro.
A seconda del tipo di lavoro, la superficie esterna dovr essere liscia, rugosa o
zigrinata per consentire una presa adeguata di oggetti e materiali devono riportare
nome del produttore, caratteristiche di utilizzazione e descrizione del tipo. Devono
essere abbastanza lunghi, fino all'avambraccio per evitare la penetrazione disostanze tossiche per quanto possibile al di sotto dei guanti non devono aderire
troppo alla pelle ne troppo poco perch si deve evitare il ristagno del sudore, e la
limitazione al movimento delle mani ed alla prensione non devono essere infilati
con le mani sporche oppure tolti nel corso del lavoro devono essere rivoltati, allafine di ogni turno, per far evaporare il sudore e, possibilmente, cosparsi di talco
all'interno devono avere la minima rigidit compatibile con la protezione dal
rischio al fine di non creare problemi alla prensione ed all'articolazione delle mani
in caso di comparsa di fenomeni allergici (abbastanza frequenti nei confronti dipreparati usati per la mescola della gomma) i guanti dovrebbero essere sostituiti
con altri di tipo e caratteristiche diverse.
PROTEZIONE DEL RISCHIO CHIMICO La scelta del guanto deve tenere conto dellindice di degradazione a contatto con
li i t
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
89/92
linquinante .
La conoscenza del livello di protezione importante quando siamo in presenza di un
rischio chimico o biologico. Il livello di protezione per questo tipo di pericolo assumevalori da 1 a 6 in funzione del tempo di permeazione (tempo necessario ad un liquidoper penetrare all'interno).
PROTEZIONE DAI RISCHI MECCANICI RESISTENZA ALLABRASIONE
RESISTENZA ALLABRASIONE
RESISTENZA ALLA LACERAZIONE
RESISTENZA ALLA PERFORAZIONE
PROTEZIONE DA CALORE / FUOCO
PROTEZIONE CONTRO FREDDO
PROTEZIONE DA RISCHI ELETTRICI
PROTEZIONE DEL CORPO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
90/92
PROVE DI RESISTENZA Resistenza alla penetrazione (liquido e solido)
Resistenza alla permeazione ( a livello molecolare)
Prova dei 7 movimenti Prova barriera ai liquidi (getto, spray)
PROTEZIONE DEI PIEDI
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
91/92
PROPRIET DI SICUREZZA
Antistatiche Impermeabilit tomaia
Lamina antiforo
Conduttivit elettrica della suola
Isolamento da calore Isolamento da freddo
Resistenza agli idrocarburi
Resistenza al calore per contatto
SCARPE DI PROTEZIONE
Calzature di sicurezza: hanno puntale per sostenere un impatto fisico di 200 joule.
Calzature di protezione: hanno puntale per sostenere un impatto fisico di 100joule.
Calzature da lavoro: non hanno puntale.
PROTEZIONE DELLUDITO
ISOLAMENTO ACUSTICO
-
7/24/2019 Corso Sicurezza 81-2008
92/92
ISOLAMENTO ACUSTICO
Il rumore nellambiente di lavoro diffuso per via diretta o riflessa .
E possibile diminuire la propagazione del rumore impiegando determinatimateriali contro la propagazione diretta si usano tramezzi o schermidevono essere collocati il pi vicino possibile alla sorgente di rumorecontro la propagazione riflessa si usano materiali fonoassorbenti (lana divetro, di roccia, poliuretano) il coefficiente di assorbimento del rumore funzione della frequenza .
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una soluzione efficace per la
protezione dei lavoratori dal danno provocato dal rumore ambientale(ipoacusia) quando i mezzi tecnici sulle sorgenti di rumore non sonosufficienti a proteggere i lavoratori. Possiamo distinguere i mezzi diprotezione individuale dividendoli in due categorie:
- Mezzi ad inserimento;- Cuffie auricolari e caschi.