cortina topic - summer 2011

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HANNOSCRITTOPERNOI ANTONELLABACCARO VALERIOBERRUTI BEPPEBONI LAURACIARALLO MARCOALBINOFERRARI PAOLOMARCHI ROBERTOPAPPACENA ERNESTORIGONI LUCACORDERO DIMONTEZEMOLO IOL’ITALIACORTINA FIORELLO ESEFOSSEUNUOMO TUTTOD’AMPEZZO? NUMERO SET TE ESTATE PAESAGGI CULTURALI TRAIBOSCHIDELLA YOSEMITEVALLEY EILPARCODELLE DOLOMITID’AMPEZZO UNANNO DACABALA LAREGINADÀINUMERI

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The official magazine of the Queen of the Dolomites. Estate 2011

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HANNO�SCRITTO�PER�NOIANTONELLA�BACCARO

VALERIO�BERRUTIBEPPE�BONI

LAURA�CIARALLOMARCO�ALBINO�FERRARI

PAOLO�MARCHIROBERTO�PAPPACENA

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14 Farewell Editor 15 Editorial16 Perspectives

current affairs FIRST AND FOREMOST20 Luca Cordero di Montezemolo FACTS &PEOPLE26 “When I am old I will live in Cortina” ON AIR30 Esperia makes a dream come true

special affinities IN THE FOREGROUND34 The Queen reveals her numbers40 Happy birthday (daddy) Rolly

fashion and trends THE COLOUR SEPIA42 Celebrating 110 years of the Cristallo Hotel Spa & Golf ART STYLE50 The twentieth century of Mario Rimoldi

visions NATURE & CULTURE54 Between unspoilt Edens and cultural Heavens

myths & rites TOP EVENTS A summer rich in events:64 Culture73 Music 74 Sport86 Mountains90 People92 Art

features60 VERTICAL IMPORTANT PEOPLE 62 THE MOMENT96 SHOWCASES98 CLOSE UP / Social Events 110 WHAT'S BREWING114 LET'S PLANT IT116 FOCUS SUMMER / PREVIEW WINTER 122 FINALLY A book: waiting for “Dawn”

120 Cortina Top Friends

miti e ritiTOP EVENTS Un’estate da vivere “à bout de souffle” tra: Cultura Premio Cortina d’Ampezzo di Francesco Chiamulera La presa del Castello di Botestagnodi Liana Bertoldi LenociMusica Sulle ali della musicaSport Cortina Show Jumping / Terra di amazzoni e cavalieri di Beppe Boni Coppa d’Oro delle Dolomiti / Motore… azionedi Valerio BerrutiUn’estate in golf MontagnaCortinainCroda / Parole e immagini di Andrea Gris con il contributo di Alberto BreganiPeopleAudi partner di grandi eventi Arte Nudi con l’anima di Amelia di Pietro

rubricheVERTICAL IMPORTANT PEOPLE di Paolo TassiL’ATTIMOdi Stefano ZardiniVETRINEdi Angela BolziccoCLOSE UPSocial Events Golden Globe. Top of the sport COSA BOLLE IN PENTOLAdi Lucia PortesiPIANTIAMOLAdi Annette GottmannFOCUS ESTATE / PREVIEW INVERNO di Alessandro Broccolo e Maria Grazia SoraviaINFINE Un libro: aspettando l’“Alba”. di Marco Ghedina, Libraio Magico

Cortina Top Friends / Il circuito distributivo di CORTINA.TOPic

Foto di copertina di Stefano Zardini

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Il nostro saluto / Ciao Direttoredi Chiara CalicetiEditorialedi Stefano IllingIl punto di Enrico Cisnetto su “I primi 10 anni di Cortina InConTra”Il punto di Ernesto Rigoni e Nicola De Santis su “Mondiali 2017/Fiorentina: una questione di feeling”

attualitàINNANZITUTTOLuca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari, racconta il “suo” Paese e la crisi economicadi Antonella BaccaroFATTI E PERSONE«Da vecchio vivrò a Cortina», a dichiararlo "nientepopodimenoche" Fiorello, showman “tutto d’Ampezzo”di Alessandra SegafreddoON AIRVolere e volare(dall’aeroporto di Fiames e ritorno). Con Esperia il sogno diventa realtàdi Laura Ciarallo

affinità elettivePRIMO PIANOLa Regina dà i numeri: 2011 un anno da cabaladi Massimo Spampani Buon compleanno, (babbo) Rollydi Paolo Marchi

moda e modiCOLOR SEPPIADove finisce una strada e inizia una storia, lunga ben 110 anni: quella del Cristallo Hotel Spa & Golfdi Ennio Rossignoli ART STYLEIl Novecento di Mario Rimoldi: viaggio nella cultura di una città e di un Paesedi Roberto Pappacena

visioniNATURA & CULTURATra Eden selvaggi e paradisi “culturali”: il Parco Naturale delle Dolomiti e lo Yellowstone National Parkdi Marco Albino Ferrari con il contributo di Michele da Pozzo

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Antonella Baccaro Testardamente pu-gliese, lavora da 19 anni per il Corriere della Sera, dove si è occupata della cronaca di Milano e, ora, di economia nella redazione romana. Di recente ha seguito con passione la privatizzazione di Ali-talia e adesso si prepara a verificare gli esiti della concorrenza nel mondo ferroviario. Per diverti-mento, ma anche per cambiare un po’ tavolozza, cura una rubrica, sempre sul Corriere, dedicata ai single, di cui dice: «parlare di relazioni è un po’ come scrivere di economia. Prima o poi arriva il tempo dei bilanci». È sua l’intervista a Luca Corde-ro di Montezemolo di pagina 20.

Valerio Berruti È giornalista a Repubblica dal 1984, dopo gli studi di Lettere all’Università La Sapienza di Roma. Ha cominciato nei settori cro-naca e spettacolo, contribuendo alla nascita del settimanale Trovaroma. Subito dopo è stato capo-cronista delle pagine romane e dal 1996 è passato allo sport nazionale. Dagli inizi del 2000 si occupa del settore auto-motori come caporedattore. Nel 2009 è stato l’ideatore e curatore dell’Enciclope-dia dell’Automobile, opera in dieci volumi edita dal gruppo. A pagina 78 ci racconta la storia di un mito senza tempo.

Beppe Boni A 54 anni è vicedirettore de il Resto del Carlino Bologna e di Carlino.net. Muove i primi passi a il Giornale di Indro Montanelli, per diventare, nel 1999, vice-capocronista della re-dazione di Modena del Carlino, poi capocronista nella redazione veneta di Rovigo e, quindi, capo-cronista della cronaca di Bologna. In seguito ha svolto i ruoli di capo delle pagine regionali, capo delle province, caporedattore centrale e infine vi-cedirettore. Fino a luglio 2011 ha diretto anche Ca-vallo magazine e Cavallo sport, riviste del gruppo bolognese, di cui ora è editorialista. Non poteva mancare una sua riflessione sul felice "matrimonio" tra Cortina e il mondo dell'equitazione (pag. 74).

Liana Bertoldi Lenoci Classe 1934, viene ironicamente definita “la dolomitica pugliese”, essendo cresciuta a Cortina e avendo insegnato Storia moderna e contemporanea all’Università di Bari e, successivamente, presso l’Università di Gorizia. La conoscenza di realtà tanto diverse ha fatto di lei una cittadina del mondo. È componente dell’Editorial Board della Society for Confrater-nity Studies dell’Università di Toronto. Le sue pubblicazioni sono presenti anche alla Biblioteca del Congresso di Washington. Corrispondente dell’Accademia italiana della vite e del vino, ne cura le pubblicazioni. Crede fermamente nella necessità di propagare la cultura storica senza limitazioni geografiche, per una futura convivenza serena tra i popoli. Quei tanti popoli diversi che lo splendore delle Dolomiti unisce ed educa al bello.

Alberto Bregani Nato (era il 1962) e cresciu-to a Cortina d'Ampezzo, è atleta di sci alpino e fi-glio d'arte: il padre fu scrittore, alpinista, documen-tarista e direttore del Coro Cortina per 20 anni. L'amore per le “sue” montagne lo racconta con la fotografia, grazie alla forza espressiva del bianco e nero, scattando esclusivamente in pellicola e medio formato. Le sue mostre e conferenze sulla fotografia di montagna sono apprezzate e richie-ste in Italia e in Europa. Oggi vive a Milano, dove si occupa di marketing e comunicazione digitale.

Francesco Chiamulera Ampezzano doc e giovanissimo responsabile di Una Montagna di Libri, la rassegna ampezzana d’incontri con l’auto-re, vive e lavora tra Cortina e Roma. Si è laureato in Storia all’Università di Padova, con una tesi sugli Stati Uniti. Scrive per Agenda Liberale, magazine del Centro Einaudi di Torino. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Ansa, Canale Italia e con nu-merose testate locali.

Laura Ciarallo Giornalista professionista, dal 1996 è alla redazione del Tg5, dove attualmen-te è vice-caporedattore della redazione econo-mica. Segue stabilmente come inviata le vicende dei grandi gruppi industriali, l’attività di governo, i principali temi finanziari internazionali e i settori consumi, turismo e lusso. Dal 1996 al 2001, sem-pre al Tg5, ha lavorato all’interno della redazione politica come giornalista parlamentare. Dal 1991 al 1996 ha collaborato con il quotidiano il Giornale, realizzando inchieste di cronaca. Ha intervistato per noi i dirigenti di Esperia (pag. 30).

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Marco Albino Ferrari 46 anni, ha fondato e dirige la rivista Meridiani Montagne. Negli anni Novanta è stato anche alla direzione del mensile Alp. Collabora con la casa editrice Einaudi e scrive sce-neggiature per radio e cinema. Tiene corrispondenze culturali e diari di viaggio per il quotidiano La Stampa di Torino. Tra i suoi libri: Frêney 1961 (Vivalda, 1996), Il vuoto alle spalle (Corbaccio 2000), Terraferma (Cor-baccio, 2002), In viaggio sulle Alpi (Einaudi, 2009), La sposa dell’aria (Feltrinelli 2010), Alpi segrete (Laterza 2011). A pagina 54 riflette sulle differenze tra il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e lo Yellowstone National Park.

Marco Ghedina Nato sotto le Tofane nel 1952, dopo la maturità si iscrive alla facoltà di Econo-mia e commercio presso l’Università di Venezia, che però lascia deluso dalla politicizzazione dell’universi-tà, che definisce: «il canto del cigno del ‘68». Sposta così i propri interessi verso le discipline orientali e la montagna, praticando le arti marziali e l’alpinismo, due materie opposte nell’espressione corporea ma identiche nello spirito, entrambe realizzazioni del sapere in una azione. Accantonata la scelta obbligata dei libri scolastici, si abbandona, finalmente, alla libe-ra scelta dei libri preferiti, alimentando una passione per la lettura, che nel corso degli anni lo porterà alla creazione di una piccola biblioteca personale di circa 6.000 volumi, dei quali un terzo dedicati alla monta-gna. Dal 1979 fa parte del Gruppo Scoiattoli Cortina ed è tra i soci fondatori dell’associazione culturale CortinainCroda nonché uno dei curatori della rasse-gna, dove propone al pubblico la lettura di testi legati alla montagna, con il ruolo, senza prendersi troppo sul serio, di Libraio Magico.

Paolo Marchi Milanese, classe 1955, per 31 anni è a il Giornale, che lascia nella primavera 2011, per dedicarsi all'idea migliore mai avuta: Identità Go-lose, congresso internazionale di cucina e pasticce-ria d'autore. Tre sedi (Milano, Londra e New York), una guida ai ristoranti di Italia, Europa e Mondo e un sito d’informazione gastronomica che supera i confini italiani. Per CORTINA.TOPic ha raccontato la storia di un padre molto speciale (pag 40).

Roberto Pappacena Nato in Abruzzo nel 1923, deve la sua formazione umana e culturale agli illustri docenti di cui è stato discepolo presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha fondato, diretto e collaborato con prestigiose riviste di arte e cultura. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui varie raccolte di poesie. Tra i suoi vari saggi, è da segnalare quello che ripercorre la biografia di Mario Rimoldi, nel primo Catalogo della Galleria d’Arte Moderna “Mario Rimoldi”, personaggio a cui è dedi-cato il servizio a pagina 50.

Michele Da Pozzo Ampezzano di nascita, ha le Dolomiti, la loro storia e la loro tutela nel cuore. Dopo la laurea conseguita in Scienze forestali all’U-niversità di Padova, è nominato direttore del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo nell’anno della sua istituzione, il 1991, e corona così un sogno: quello di fare di una passione un vero e proprio mestiere. Per immortalare la mutevole bellezza della natura è anche diventato fotografo, oltre che guida naturalistica e ve-ste spesso il maglione rosso degli Scoiattoli. Del “suo” parco dice: «Spero si possa continuare a lavorare nel solco della prestigiosa tradizione delle Regole d’Am-pezzo: siamo un unicum in Italia».

Nicola De Santis Ha solo 30 anni ma già, dopo la laurea in Economia aziendale e il perio-do del dottorato di ricerca nella stessa materia, trascorso tra l’Italia e gli Usa, è stato docente di Finanza aziendale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e per i master della Fondazione Cuoa. Attualmente è docente di Finanza aziendale presso il Master Sbs (Strategie per il business dello sport), sempre a Venezia, dove collabora anche nel modu-lo Sport, eventi sportivi e destination management. È anche presidente della società Gestione impianti sportivi Cortina, vicepresidente del Consorzio Dolomiti e membro del consiglio direttivo del Con-sorzio Cortina Turismo.

Ernesto Rigoni Un curriculum di respiro internazionale lo vede docente ai corsi di Econo-mia e istituzioni del turismo (Università di Lingue e comunicazione IULM di Milano), al master in Tourism management (IUML), a quello in Strategie per il business dello sport (Università Ca’ Foscari di Venezia) e al master in Tourism management della Trentino School of management. Direttore generale dell’Azienda di promozione turistica del

Trentino fino al 2003, Rigoni è stato project ma-nager di progetti di sviluppo turistico in Italia e in molte nazioni estere tra cui Giappone, Iran, Dubai e Croazia. Delegato tecnico Fis e Omologatore della Federazione internazionale dello sci dal 1972, è responsabile del settore progetti speciali e human resources development per l’edizione 2013 dei Campionati del Mondo di prove nordiche della Val di Fiemme.

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Cortina.toPic è un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina d’ampezzo.Copyright: tutti i diritti sono riservati. nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizza-zione scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti.Pubblicità inferiore al 45%. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa at-tenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze.

Chiuso in redazione il 18 luglio 2011

registrazione al tribunale di Bellunon. 04/08 del 23 maggio 2008

Cortina d’ampezzo fa parte dell’associazione europea “Best of the alps” che riunisce le 12 località montane più famose ed esclusive di 5 nazioni alpine.

Direttore EditorialeStefano Illing

Direttore responsabileChiara Caliceti

Supervisione creativaStefano Zardini

Coordinamento di redazione Lucia Portesi

[email protected]

Redazione centrale Cortina Turismo

Hanno collaborato:Angela Bolzicco, Alessandro Broccolo, Amelia Di Pietro,

Maria Grazia [email protected]

Cinzia Confortola, Paola Dandrea, Luana di Girolamo, Gianna di Lorenzo, Gabriella Talamini

Omnia RelationsHanno collaborato:

Meri Bortolotti, Livia Graldi, Valentina Magistri, Giacomo Pompanin

Hanno collaborato a questo numero:

testiAntonella Baccaro, Valerio Berruti, Liana Bertoldi Lenoci,

Beppe Boni, Alberto Bregani, Francesco Chiamulera, Laura Ciarallo, Michele Da Pozzo, Alessandra de Bigontina,

Nicola De Santis, Marco Albino Ferrari, Marco Ghedina, Annette Gottmann, Andrea Gris, Paolo Marchi,

Roberto Pappacena, Ernesto Rigoni, Ennio Rossignoli, Alessandra Segafreddo, Massimo Spampani, Paolo Tassi

foto

Alex Abbasciano, Alberto Bregani, Maurizio Camagna, Andrea Carloni, Pigi Cipelli, Pietro Coccia, Dino Colli,

Riccardo D'Achille, Olga Donati, Marilù Eustachio, Giulio Fraticcioli, Riccardo Frezza, Diego Gaspari Bandion,

Giuseppe Ghedina, Maurizio Ghedina, Salvo La Fata, Luca Mares, Karin Pizzinini, Giacomo Pompanin, Marco Proli, Tony

Ramirez, Maurizio Riccardi, Paolo Tassi, Oliviero Toscani, Francesca Vieceli, Stefano Zardini;

Archivio Coppa d’Oro delle Dolomiti, Archivio Cortina Car Club, Archivio Cortina-Dobbiaco run, Archivio Cortina

Turismo, Archivio Festival e Accademia Dino Ciani, Archivio Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” Regole d’Ampezzo, Archivio Music on Ice Laurent Tobel Entertainment, Archivio

NPS Photo, Archivio Polo Gold Cup Circuit, Archivio Rally Ronde Dolomiti;

Archivio storico Stefano Zardini

IllustrazioniMarco Innocenti

Progetto graficoKidstudio – Firenze

www.kidstudio.it – [email protected]

Art directionMarco Innocenti, Luca Parenti

Traduzioniresponsabile:

Hilary Wild

Hanno collaborato:Marianne Moretti-Adimari, Alessandra Urbancich,

Ilaria Zagni

Comitato promotoreAndrea Franceschi

Sindaco del Comune di Cortina d’ampezzoHerbert Huber

assessore al turismo e allo sport del Comune di Cortina d’ampezzo

Giovanna Martinolliassessore alla Cultura del Comune di Cortina d’ampezzo

Ascom CortinaAssociazione albergatori di Cortina d’Ampezzo

Associazione artigiani di Cortina d’AmpezzoAssociazione astronomica

Cassa Rurale e Artigiana di Cortina e delle DolomitiComitato Coppa del Mondo di sci

Consorzio impianti a fune di CortinaLa Cooperativa di Cortina

Gis Gestione impianti sportivi CortinaRegole d’AmpezzoSci Club Cortina

Seam Servizi AmpezzoSestieri d’Ampezzo

Cortina TurismoProprietario ed editore

Sede socialeVia Marconi, 15/b – 32043, Cortina d’AmpezzoTel. +39 0436 866252 – fax +39 0436 867448

[email protected]

StampaGrafica Veneta Spa

Via Malcanton, 2 – 35010, Trebaseleghe (Padova)Tel. + 39 049 9319911 – fax +39 049 9385760

Pubblicitàlocale

Gianna di [email protected]

nazionaleAgnese Canazza

[email protected]

Gestione distribuzione circuito nazionaleValentina Ferri

[email protected]

è press–partner di Cortina turismo.

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uando, ad aprile del 2008, decidemmo di lanciare CORTI-NA.TOPic, la prima persona che

cercammo per un consiglio fu Lamberto, nel mio immaginario “il Direttore”. Unico e inimitabile. Fondatore storico del settima-nale Panorama e del ‘‘panoramese’‘, con fatti «separati dalle opinioni», taglio velo-ce, linguaggio spigliato e senza nessuna riverenza politica.

Avevo appena sette anni quando la zia Mimma, la sorella di Lamberto, mi chiese che regalo volessi per il mio compleanno e io, che proprio la sera prima avevo visto con lei e la nonna Giuliana una puntata del Maurizio Costanzo Show di cui era prota-gonista Lamberto, le risposi senza esita-zioni: «una macchiana da scrivere, perché da grande devo fare il lavoro di Lamber-to». Che sogno ardito il mio…

Insomma, non è stato un caso se, pro-prio a Lamberto – che a Cortina mi ave-va presentato Montanelli e Pieroni (cui, quindicenne o giù di lì, facevo la posta tra il Bar Royal, la terrazza del Posta, gli incon-tri letterari dell’Hotel Savoia e casa Sechi, naturalmente) –, chiedemmo di essere il direttore onorario della collana editoriale di Cortina. Il nostro affettuoso tributo a lui che di questo luogo era innamorato.

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Nel primo numero uscito, nell’estate 2008, gli facemmo una sorpresa. Chie-demmo ai suoi ragazzi, il mitico vispo viva-io di giornalisti (Corrado Augias, Claudio Rinaldi, Carlo Rossella, Barbara Palombel-li, Carlo Rognoni, Giampiero Mughini, Ro-berto Briglia, Fiamma Nirenstein, Claudio Sabelli Fioretti, Romano Cantore, Guido

Ciao direttore

di Chiara Caliceti

iL NoStro SaLUto

Quaranta, solo per citarne alcuni), cre-sciuti nel “panorama” di Lamberto Sechi a metà degli anni Settanta, un pensiero che potesse raccontare il Direttore. Accetta-rono con entusiasmo, Maria Luisa Agnese, Giulio Anselmi e Chiara Beria di Argenti-ne. Credo che alcuni loro pensieri siano il più bel ricordo da custodire di lui.

«Lamberto Sechi è stato, è e resterà il principale punto di riferimento personale e professionale per un gruppo importante di giornalisti: non li cito uno per uno, basti dire che hanno lavorato, spesso dirigendole, nelle più importanti testate quotidiane, televisive e periodiche d’Italia. Molti hanno lasciato una traccia, ma, per quanto si siano sforzati, non sono riusciti a raggiungere il loro mito».

— Giulio Anselmi

«Sechi sapeva che la sua scommessa non era facile, voleva riuscire a imporre il suo modello di giornalismo all’americana, di denuncia e di tendenza, puntando su una redazione anomala per i tempi: un gruppo di cinquantenni colti e preparati che dovevano interagire con una masnada di under trenta che portavano idee nuove dal mondo».

— Maria Luisa Agnese

«“Il direttore è partito per Cortina”. La notizia, ogni agosto, si diffondeva con un misto di sollievo e di apprensione dalla più “militarizzata” redazione centrale di Milano alla bella palaz-zina di via Sicilia, dove, all’ultimo piano, tra terrazze, partite a poker e manifesti di belle ragazze (salvo le segretarie eravamo solo due donne, la mitica Emilia Granzotto e io, ragazzina) lavora-va l’allegra brigata di Panorama. Il più esigente e formidabile maestro di giornalismo, in realtà, anche sotto le Dolomiti, non staccava un solo giorno la presa. Anzi, il suo mitico taccuino d’ap-punti seguiva immancabilmente Sechi anche in montagna. “Il direttore ha chiamato da Cortina” a quei tempi, per fortuna, non c’erano ancora i cellulari ma Sechi era una presenza immanente».

— Chiara Beria di Argentine

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a vera grande diversità della mon-tagna è che, da qui, si può vedere il mondo sia dal basso sia dall’alto. E

questo è significativo, perché rivela che ci sono sempre almeno due punti di vista da cui osservare la stessa realtà o, comun-que, più interpretazioni di ciò che si vede. Certo, raggiungerli costa fatica e anche questo è rilevante, perché insegna che al-largare la propria visione personale richie-de impegno e sforzo. Soprattutto richiede tempo. E il tempo è un altro elemento ca-ratteristico della montagna: il tempo, per noi immobile, della Terra – le Dolomiti che oggi vediamo non c’erano una volta – e il nostro tempo, il tempo umano, quello ne-cessario per raggiungere le molteplici in-terpretazioni della realtà. Ma anche quello trascorso da quando il racconto di queste ha iniziato a significare qualcosa per molti, da quando le “nostre” montagne hanno cominciato a offrire visioni importanti. La

L montagna è fatta di cose che non si tro-vano dove non c’è l’alto o il basso, e così è Cortina. Nel racconto di Cortina la monta-gna, i vari punti di vista, così come il tem-po, sono elementi determinanti. La Regi-na delle Dolomiti da moltissimi anni offre sorprendenti visioni del mondo, diverse e sempre attuali. Nel 1901 inaugurava l’Hotel Cristallo al suono del Corpo Musicale di Cortina fondato nel 1861, mentre a Roma si apriva la breccia di Porta Pia. Quell’anno gli ospiti del “gioiello" della Regina furono accompagnati dalle guide alpine ampezza-ne su percorsi e vie d’arrampicata scoperti trent’anni prima, verso punti di vista anti-chi ma ogni volta nuovi. In questo numero abbiamo voluto festeggiare i primi 110 anni dell’Hotel Cristallo, i 150 anni della banda musicale, come i 140 anni delle guide al-pine di Cortina, insieme a tutti gli altri an-niversari, piccoli e grandi che ricorrono in questo 2011.

S-pUNti di viSta di Stefano Illing

editoriaLe

PoIntS of vIEw

Mountains allow us to see the world from below, as well as from above – two points of view from the same view point. And in life, as in the mountains, there are always two points of view from which we can observe the same reality, or at least make more than one interpretation of what we see. Of course, this takes effort and commitment, as we learn to broaden our perspective on the world. Time is also a characteristic feature of the mountains: time in which we are still, in touch with the earth – the Dolomites that we see today. Our time, human time, is necessary if we are to find multiple interpretations of reality. But even time has elapsed, since the story of the mountains began to mean something to many people: "our" mountains have begun to give us great insights. In the mountains, it is always possible to look at things from two points of view – high or low. Similarly, the story of Cortina, the mountain, can be seen from various points of view, amongst which is time. For many years the Queen of the Dolomites has given us amaz-ing views of the world, different but somehow always current. In 1901 the Cristallo Hotel opened to the sound of the town band, founded in 1861, while in Rome the breach of Porta Pia signified the start of the Unifi-cation of Italy. Also in 1901 guests of the Cristallo Hotel, the " jewel of the Queen", were accompanied by mountain guides on the Cortina trails and climbing routes discov-ered thirty years earlier, going up to ancient view points, always seeing a new vista. In this issue we are celebrating the first 110 years of the Cristallo Hotel, 150 years of the town band, as well as 140 years of the Alpine Guides of Cortina, along with many other anniversaries, great and small that occur this year, 2011.

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Happy birthday, Cortina InConTra. Over the last ten years, Cortina In-ConTra has been a faithful mirror of an Italy that has changed (and is chang-ing) very fast, for better or for worse. We have welcomed leaders of Italian present day life to the stage (the Pala) which has changed its name but al-ways been our “home”. Cortina InCon-Tra was initially called Cortina cultura e natura (Cortina Culture and Nature). We started in the summer of 2002, with the blessing of a great friend, Francesco Cossiga, former president of Italy and senator for life, who died last year and whom we remember with great nostalgia and affection. And from there on we decided to keep going. We quickly identified some essential rules, first of which was "no shouting" – speak-ers must remain polite and respectful of others opinions. This has enabled us to avoid the “riots” that can hap-pen on some TV talk shows, and not always about politics either! Next we chose a slogan that seemed to fit our idea of this cultural event: “the news on holiday”. Cortina is surrounded by one of the most beautiful landscapes that nature has to offer, in which we hosted leaders in many fields: politics, economics, art, science, culture, litera-ture, journalism. It was a melting pot of different perspectives that has led to an ever more interesting analysis of various current issues. We aim to give the public, who might be characterised as the “industrious people of Italy”

10 yEArS oLD, AnD GrowInG

anti auguri, Cortina InConTra. I no-stri dieci anni sono lo specchio fede-le di un’Italia che è cambiata (e sta

cambiando) a grande velocità, nel bene e nel male. Abbiamo visto alternarsi sul palco del Pala – che ha mutato nome ma è sempre rimasto la nostra “casa” – i princi-pali protagonisti dell'attualità italiana. Ab-biamo iniziato con il nome di Cortina cultu-ra e natura, con la simpatica benedizione di un amico che, a un anno dalla scompar-sa, vogliamo ricordare con affetto e tanta nostalgia: l’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Francesco Cos-siga. E da lì – era l’estate del 2002 – abbiamo deciso di non fermarci più. Abbiamo subito individuato alcune regole per noi im-prescindibili, pri-ma fra tutte quella del “divieto di urlare”, che ci ha permesso di evitare che i nostri confronti – basati su toni pacati e rispettosi – si tramutassero in scontri, come avviene durante l’anno nei salotti televisivi (e non solo quando si parla di politica). Abbiamo poi scelto uno slogan che ci sembrava calzasse alla nostra idea di kermesse culturale: "l’attualità in vacan-za". Sì, perché a Cortina, circondati da uno dei più bei panorami che la natura possa offrire, abbiamo ospitato i protagonisti del-la politica, dell’economia, dell’arte, della scienza, della cultura, della letteratura, del giornalismo. Un melting pot di sensibilità differenti, che ha portato a un modo sem-pre interessante di analizzare i più diversi temi che in questi anni hanno tenuto ban-co. Il tutto per offrire al pubblico, rappre-sentante di quella “borghesia del fare”, che

t è l’architrave su cui si regge l’Italia, un’offer-ta il più possibile articolata e qualificata. E siamo certi di esserci riusciti. Altro motivo di vanto della nostra manifestazione è, da sempre quello di essere completamente indipendente, finanziata solo da capitale privato: una scelta che ci ha permesso la massima libertà editoriale. In questi dieci anni e 14 edizioni – cinque invernali e nove estive, la decima è quella che ci accingiamo a vivere – Cortina InConTra ha raccontato la storia del Paese, commentando i princi-pali avvenimenti nazionali e internazionali

ma, soprattutto, interni: abbiamo seguito l’avvicen-darsi di governi di diverso colore, parlato con accenti preoccupati della crisi istituzionale e del continuo scon-tro tra i poteri che, inevitabilmente,

rischia di produrre un progressivo logora-mento della democrazia. Abbiamo analiz-zato i cicli economici parlando di imprese, di settori produttivi, di banche, di assicu-razioni, di Borsa e di mercati finanziari, di risparmio, di investimenti e di consumi. Abbiamo indagato la società, i giovani, le donne, il divario nord-sud. Abbiamo usa-to la sociologia senza diventarne cantori e analizzato come la tecnologia ci abbia cam-biato la vita. Abbiamo incontrato il mondo dello spettacolo, avendo cura di promuo-vere la qualità e di lasciare fuori dalla porta l’effimero. E questo solo per citare alcune delle tante cose che sono passate dal palco del Pala. Potrei andare avanti a ricordare le molte storie collettive o individuali raccon-tate, ma preferisco guardare, fiducioso, ai prossimi dieci anni, tutti da costruire.

Il punto dI

CortiNa iNCoNtra, 10 aNNi di attUaLità

iN vaCaNza

Enrico Cisnetto

Cortina InConTra

Dal 23 luglio al 28 agosto 2011.Audi Palace, piazzale della Stazione.

www.cortinaincontra.it

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(the cornerstone on which the success of Italy rests) a wide and diverse view of the world. And we are confident we have succeeded. We are also proud that we have organised this event funded only with private capital, which has allowed us to have the maximum level of editorial freedom. In these ten years there have been fourteen editions (five winter and nine summer – the tenth is now going live) in which Cortina InConTra tells the story of the country, commenting on major national and international events but, more importantly, domestic events. We followed the succession of governments of different political colours, we spoke with concern about the institutional crisis, the ongoing clash between powers which, inevitably, is likely to produce a progres-sive deterioration of democracy. We ana-lyzed economic cycles; we talked about companies, industries, banks, insurance, the stock exchange and financial mar-kets, savings and investment, consump-tion. We investigated society, young peo-ple, women, and the north-south divide. We applied sociology without praising it. We looked at technology and how it has changed our lives. We met the entertain-ment world, taking care to promote qual-ity and to leave ephemera outside the door. And that's just to name a few of the many things which have been discussed on the stage of Cortina InConTra. I could go on and remember many, many differ-ent stories, but I prefer to look forward, confidently to the next ten years that we still have to create.

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a candidatura di Cortina d’Am-pezzo ai Campionati del Mondo di sci alpino 2017 si inserisce in una

delicata fase di transizione per tutte le destinazioni turistiche di montagna che intendono vivere in modo attivo la mo-dernità e stabilire le giuste connessioni con il mondo globale: basta lanciare uno sguardo all’attivismo delle più prestigiose località dell’arco alpino, che si propon-gono come palcoscenico di nuovi grandi eventi sportivi per i prossimi anni e all’in-gresso, sulla scena del turismo invernale, di nuovi competitor, come la Russia, con i suoi investimenti miliardari in nuove e avveniristiche aree sciabili da Sochi, lun-go l’intera catena caucasica, fino al Mar Caspio. Molte località candidate a ospi-tare grandi eventi sportivi appartengono, come Cortina, al ristretto club del Best of the Alps e già accolgono, ogni anno, i più noti appuntamenti della Coppa del Mon-do, ma vanno oltre e si presentano con progetti innovativi, puntando a un deciso riposizionamento nell’immaginario collet-tivo, non solo turistico. Anche nella con-ca ampezzana, nel proporsi come sede dei Campionati del Mondo, si è deciso di dare spazio a progetti di riqualificazione urbana, così come ai temi della vivibilità, della formazione e della comunicazione interna. Ovviamente i modelli organizza-tivi che Cortina ha fin qui saputo espri-

L

mere, portando al successo importanti eventi sportivi e culturali, non rappre-sentano solo esempi di buone pratiche locali, ma sono un prezioso e consolidato patrimonio da valorizzare per costruire i progetti del domani, che già vedono all’o-pera una nuova generazione di giovani cortinesi molto preparati, costantemente alla ricerca di appuntamenti motivanti, di nuove relazioni con il mondo globalizzato e di concreti percorsi di crescita profes-sionale. È importante sottolineare che, nell’attesa dell’effettiva assegnazione, già nella fase di candidatura è possibile capi-talizzare rilevanti risultati: la sfida è in sé un momento di crescita per l’intera comu-nità, un’occasione di sviluppo di compe-tenze trasversali che possono comunque essere integrate in altri percorsi organiz-zativi e di management, in ambito spor-

Il punto dI

MoNdiaLi 2017/FioreNtiNa:QUeStioNe di FeeLiNg

Ernesto rigoni e nicola De Santis

tivo, culturale, sociale oppure, semplice-mente, aziendale e professionale. Non solo: la stessa candidatura, se ben gestita nelle strategie e nei processi di comunica-zione, agisce positivamente sull’immagine di Cortina, sia attraverso la conquista di maggiori spazi sui media, sia attivando il passaparola spontaneo. Dimostra, inoltre, che Cortina possiede, ormai, la consape-volezza di essere all’altezza di organizzare grandi eventi. Per la località diventa però cruciale, a questo punto della sua storia, saper selezionare le manifestazioni, al fine di mantenere un elevato livello d’immagi-ne e contenuti. Se sembra naturale can-didarsi a ospitare i Mondiali di sci, risulta meno scontata la decisione di organizzare manifestazioni sportive di dimensioni più contenute, come una gara di mountain-bike o il ritiro di una squadra di calcio. Esi-

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Cortina is well equiped to host events that will maintain our high reputation and is thus a natural candidate to host the Alpine World Ski Championships. It is less obvious why we might organ-ize smaller scale sports events, such as a retreat for a football team. Despite a wide choice of events and sports, our decisions are based on our objectives and budget. The summer retreat of Fiorentina must be considered in this context. We want to open up tour-ism in the Ampezzo valley to a larger market. The number of new tourists from Tuscany has increased, but some doubt the value of linking the “Cortina brand” with that of football. But to maintain the value of a luxury brand, we must be seen with other luxury brands. In the case of Cortina we need to conside whether the positioning is to do with “football” or “Fiorentina”. The Fiorentina brand represents a philosophy and management style that are rarely found in other football clubs – an association with luxury brands, good behaviour, and focus on humanitarian issues – a natural connection with Cortina; a profitable way for Cortina to enhance its brand and grow. Sports events are a magnet to attract tourists – real destination management tools.

A quEStIon of fEELInG

stono, infatti, varie tipologie di eventi e di sport tra i quali scegliere, ma non esistono soluzioni giuste o sbagliate a prescindere: la corretta selezione di un evento è deter-minata dagli obiettivi che ci si pone, dai risultati a medio termine e dal rispetto del budget. È in questa ottica che si può in-terpretare il ritiro estivo della Fiorentina tra le Dolomiti. L’obiettivo a fondamento di tale scelta dovrebbe essere l’apertura verso un bacino geografico di turisti sto-ricamente poco frequentatori della valle ampezzana. Se le recenti statistiche stan-no mostrando una buona risposta in ter-mini di nuove presenze provenienti dalla Toscana, il binomio fra il “brand Cortina” e il “prodotto calcio” potrebbe porre qualche dubbio. Un brand di alta gamma, per non perdere valore, dovrebbe affian-carsi sempre e solo a marchi di pari quali-

tà e non a prodotti di largo consumo. Nel caso di Cortina è necessario verificare se l’affiancamento in questione sia da farsi con il suddetto “prodotto calcio” o piut-tosto con il “brand Fiorentina”. Nel primo caso la distonia appare evidente mentre, nel secondo, il sistema valoriale potrebbe risultare differente. La Fiorentina, infatti, – e con essa l’intera la città di Firenze – è un marchio che riconduce a una filosofia, un approccio, una gestione e uno stile difficilmente riscontrabili in altre realtà calcistiche. Questa idea di marchio della squadra è generata dai brand collegati (del gruppo Della Valle), dal low profile (nelle dichiarazioni sportive) e dall’atten-zione data ad aspetti umanitari e benefici.

Fattori che potrebbero facilmente di-ventare un plusvalore, capace di andare al di là del mero ritiro calcistico e rappre-sentare, per Cortina, un terreno fertile di rafforzamento e crescita del proprio mar-chio territoriale. Se Cortina sta effettuan-do queste analisi, prima di selezionare gli eventi sportivi da organizzare o a cui can-didarsi, sta approcciando un ottimo meto-do per sfruttare delle opportunità: gene-rare e trasferire know-how, creare nuove infrastrutture e catturare nuove fette di mercato turistico. Le manifestazioni spor-tive fungono perciò da attrattore verso la località, divenendo un vero strumento di destination management.

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a vie est trop courte – la vita è troppo corta –, avverte un

quadro rosso fuoco all’in-gresso dello studio in cui ci riceve, con gentilezza d’al-tri tempi, Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ferrari e Ntv (treni alta velocità). «È un regalo di Gianni Agnelli», ci spiega con un sorriso affettuoso.

Intercettiamo il già pre-sidente di Confindustria e fondatore appassionato del “think tank” Italia Futu-ra, tra un impegno e l’altro, ma quando fa accomodare l’interlocutrice su una pol-trona (rigorosamente Frau) è come se staccasse la spi-na, concedendosi senza apparente fretta.

Per entrare in argo-mento azzardiamo subito un paragone tra il nostro Paese e una macchina da corsa, una bella Ferrari rosso fuoco: cosa lo frena oggi? Cosa lo rilancerebbe nella competizione internazionale?

L’innesto piace. «Il Paese è ben diverso dalla politica che lo rappresenta. Biso-

gnerebbe dare una medaglia d’oro a chi crea nuove attività in Italia, perché fare l’imprenditore qui è molto complicato. Nessuno viene più a investire, eppure l’Italia è sempre la stessa, geograficamente parlando».

Ci dica prima dei problemi di questa macchina. «Ne ricono-sco almeno tre: il primo attiene alla sua struttura, che è troppo complessa. Troppi centri decisionali: dall’Europa fino alla circo-scrizione comunale. Troppi passaggi: il “time to market”, cioè il tempo che passa tra l’idea e la sua realizzazione, è troppo lungo».

Il secondo difetto? «Direi il regolamento di gara: tutta la pro-

La vie est trop courte – life’s too short –. Luca Cordero di Montezemolo greets us under a bright red warning at the entrance of the study where we meet. He is president of Ferrari and NTV (a new high speed train). «It's a gift from Gian-ni Agnelli», he says with an affectionate smile.

We intercept the for-mer president of Confin-dustria and passionate founder of the "think tank" Italia Futura between en-gagements. Sitting in an armchair made by the fa-mous Frau company, he is calm and relaxed – he has all the time in the world.

The discussion begins by risking a comparison be-tween Italy and a race car,

a beautiful fiery red Ferrari, what’s holding us back? What will help us to be more competetive internationally?

He likes the comparison. «Italy is very different from the politics that convey an image

of the country. We should be giving gold medals to investors who create new activities in Italy; it is very complicated to be an en-trepreneur here. No one wants to invest in Italy now, and yet Italy remains the same, geographically speaking».

So tell us about the problems with this “car”. «I see at least three: the first concerns the framework which is too complex. Too many decision making bodies – from Europe to the municipal dis-trict. Too many steps: the “time to market ", ie the time between the idea and its realization, is too long».

The second flaw? «I would say competition regulation: the

Basta pensare che «pIccolo è Bello». Il “nostro” paese? una macchIna

splendIda, ma ferma aI Box, che BIsogna rImettere In moto. con strutture

decIsIonalI pIù semplIcI, pIù fondI alla rIcerca e solIdarIetà. un gIudIzIo almeno apparentemente severo, quello del presIdente dI ferrarI,

che racconta Il “suo” paese e la crIsI economIca, sullo sfondo la rIcerca della felIcItà. appeso al muro e nel cuore un motto dell’IndImentIcato

gIannI: maI vIvere In frenata.

L ItALy, CortInA AnD ME

iNNaNzitUtto

io, L’itaLia, CortiNa

a cura di Antonella Baccaro

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cedura, la burocrazia, i lacci e lacciuoli di cui parlava Guido Carli negli anni Settan-ta, e che sono aumentati, fanno sì che per aprire una finestra in fabbrica ci si metta troppo. Come fa una piccola impresa? E, in Italia, le piccole sono il 90% delle im-prese. Uno sforzo pazzesco».

Qual è il terzo problema? «C’è gran-de difficoltà a reperire le risorse per inve-stire per cui, oggi, la ricerca pubblica ha poca benzina e quella privata se la pos-sono permettere solo le medio-grandi im-prese. Bisognerebbe trovare il modo per reperire le risorse. Mi chiedo dove vada-no a finire le somme recuperate con la lot-ta all’evasione. Io sarei per concentrarle su cinque grandi capitoli, cinque progetti fondanti. Altrimenti, almeno restituiamo i soldi a chi le tasse le paga!».

Come si rimette in moto la “macchi-na Italia”? «Paradossalmente la crisi è servita alle aziende italiane, perché nel momento del Bengodi non ci si applica, convinti che le cose andranno sempre bene. C’è stata molta selezione, dolorosa selezione, tra le imprese, ma quelle rima-ste sono più forti. Non sto parlando solo di come sia stato innovato il prodotto o il processo, ma di un cambiamento a 360 gradi: dall’internazionalizzazione alla cre-azione di alleanze all’estero, dall’organiz-zazione del lavoro al marketing».

Oggi la gara è più difficile a causa della globalizzazione. Come si vince la corsa? «Nel dopoguerra, quando c’era la fase della crescita, il Paese aveva uno spi-rito che oggi si fatica a rintracciare. Certo, allora c’erano solo tre grandi concorren-ti in pista: gli Usa, la Germania, sia pure molto colpita dalla guerra, e il Giappone. Oggi ci sono, non dico Cina e India, ma anche il Brasile, che fino a dieci anni fa era il paese delle favela, del carnevale, del calcio e delle belle donne. Oggi cresce a due cifre, fa innovazione nell’energia e or-ganizza le Olimpiadi…».

E noi? «Siamo vittima di una sbor-nia da slogan sbagliati: “piccolo è bello”. E invece no, il campionato è diventato difficilissimo. Quando, da presidente di Confindustria, portai le imprese italiane in Brasile nella missione di sistema, l’allora presidente Lula disse: “Voi avete grande capacità di marketing. Forse pochi di voi sanno che la gran parte della bresaola della Valtellina viene dal Brasile, ma voi avete la capacità di trasformare le cose”. Ecco, noi siamo tante cose belle, ma dob-biamo metterle a frutto».

Servirebbe anche una generazione di giovani campioni? «I giovani… ce ne sia-mo occupati con un lavoro di Italia Futura. La disoccupazione non è un tema solo ita-liano, ma qui da noi ci sono due fenomeni peculiari: la lontananza dei giovani dalla politica e la lontananza della politica dai giovani. La conseguenza è che non si fan-no scelte di politica per i giovani e neanche per le donne. Così non s’ingrana la marcia della ripartenza. Siamo fermi ai box».

Cosa suggerisce? «Serve un patto tra generazioni: noi stiamo ipotecando il loro futuro non il nostro. Il precariato è angosciante: io non potrei vivere sapendo che ogni tre mesi perdo il lavoro. Serve la crescita, ma serve anche la solidarietà tra generazioni e tra generi. Basta anche poco. Per dire, alla Ferrari ho aperto un summer camp per i bambini dopo la scuo-la. Quanto ci vuole a capire che bisogna offrire servizi?».

Da qualche tempo si è aperta una discussione sulla felicità come un valore misurabile e rilevante nella crescita di un Paese. È un tema solo accademico? «È interessante. Io lo interpreto a modo mio. Credo che il tema della felicità sia quello della capacità di restituire alle persone il gusto della sfida, l’entusiasmo, la fiducia, la passione. Insomma il carburante giusto per mettere in moto la macchina. Ci sono interi settori sani da valorizzare, ricchi di energia,

come il volontariato. C’è un sud che ha grandi risorse mai sfruttate a pieno».

La felicità viene dopo o insieme alla soluzione dei problemi primari? «Le farò un esempio classico: nel dopoguerra si era più poveri ma c’era uno spirito diver-so, sfidante. Questo spirito va recuperato, altrimenti rischiamo di ritrovarci un Paese vecchio e infelice. E, aggiungo, pieno di astio, perché oggi viviamo di troppe con-trapposizioni».

Parliamo di Cortina. Che rapporto ha con questo posto magico? «Sono di Bologna e a Cortina ci vengo sin da bam-bino. Mi è sempre piaciuta d’estate. Poi mi ricordo le passeggiate con Indro Mon-tanelli. Ho convinto io Susanna Agnelli a prendere casa qui e anche Diego Della Valle. Ho amici cortinesi cui sono lega-to. Ricordi personali con i figli. C’è tutto: Cortina ha tutti i vantaggi della città senza esserlo».

Sento che c’è un ma… Sorride. «Cor-

In apertura, l'avvocato Luca di Montezemolo con la moglie, Ludovica Andreoni.

Opening, Luca di Montezemolo with his wife Ludovica Andreoni.

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process, the bureaucracy, the bonds and snares Guido Carli was talking about in the 70’s, and which have now increased to such an extent that even the smallest new idea – opening a window in a factory – is al-most impossible. How can a small business deal with this? And in Italy, 90% of busi-nesses are small businesses. It’s madness!».

What is the third problem? «It is very difficult to find resources to invest. Public research has little energy and only medi-um-sized private sector businesses can af-ford to invest. We have to find ways to raise resources. I wonder where the sums recov-ered from the fight against tax evasion will end up. I think they should concentrate on five big ideas, five foundation projects. Otherwise, at least return the money to those who pay their taxes!».

How can we get the Italian economic machine working again? «Paradoxically, the crisis has helped Italian companies, we were not complacent, resting on our

laurels, believing that things will always get better. There has been a lot of painful weeding out, but the businesses that re-main are stronger. I'm not just talking about product or process innovation, but a 360 degree change: from internationalization to building alliances abroad, from business management to marketing».

Competition is more difficult today because of globalization. How can we compete? «After the war, when the econ-omy was growing, Italy had a spirit that is now hard to discern. Of course at that time there were only three major competitors in the market place: the U.S.A., Germany, which was also very affected by the war, and Japan. Today we don’t just have to compete with China and India but also Brazil, which until ten years ago was the country of the favelas, carnival, football and beautiful women. Today double-digit growth, innovation in energy and organiz-ing the Olympics...».

And us? «We’re victims of a hangover from the wrong slogan: “small is beautiful”. The playing field has now become much tougher. As president of Confindustria I led a delegation of Italian companies in Bra-zil. The then Brazilian President Lula said: “You have a great marketing opportunity. Perhaps few of you know that most of the Valtellina dried beef comes from Brazil, but you have the ability to transform things”. Here, we have so many beautiful things, but we must put them to good use».

But what about the young gene-ration? «The young... we thought about employment for them in our work in Italia Futura. Unemployment is not just an Italian theme, but here we have two peculiar phe-nomena: the distance between young peo-ple and politics and the remoteness of poli-tics from young people. The consequence is that policy choices are not made for young people, nor for women. If we don’t start again we shall be left behind in the pits».

tina è un po’ lo specchio del nostro Paese: agli inizi degli anni Settanta, l’Italia era il primo Paese per attrazione turistica, oggi è solo il terzo o il quarto. Vuol dire che non abbiamo lavorato bene. Allo stesso modo, Cortina è come una bella donna, una gran-de attrice che, però, deve rinnovarsi per restare sulla breccia. Lo dico con affetto».

È per questo che ha presentato l’ul-timo modello della Ferrari a Plan de Co-rones e non a Cortina? «Mi piace molto quella parte di Dolomiti che va fino a Bru-nico, passando da San Candido. Ho scelto di valorizzare molti posti d’Italia abbinan-doli al marchio Ferrari, conto di farlo an-che con la Reggia di Caserta».

Il suo treno Italo ad alta velocità fer-merà a Mestre. Si può ipotizzare un col-legamento via elicottero con Cortina? «Ne parleremo, purché non diventi un’os-sessione questo passaggio di elicotteri, perché disturberebbe la quiete. Voglio bene a Cortina, abbiamone molta cura».

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What do you suggest? «We need a pact between generations: we are mort-gaging their future, not ours. The precari-ousness is distressing: I could not live know-ing that every three months I might lose my job. Growth is generated but solidarity be-tween generations and between genders is also indispensable. A little action can make a big difference. For example, at Ferrari I opened a summer camp for children after school. What can you do except offer ser-vices that people want?».

For some time there has been discus-sion about the contribution of happiness as a significant and measurable value in the growth of a country. Is this only an academic issue? «I think it is interesting and I interpret it in my own way. Happiness can revitalise the desire in people to find challenges and excitement; to be confident and to have passion. In short, putting the right fuel in the car to make it run. Sectors such as volunteering are full of healthy val-ues and energy. There is a South that has great resources that have never been fully exploited».

Does happiness come after solving major problems, or at the same time? «I will give a classic example: we were poorer after the war but there was a different spirit, a defiant spirit. This spirit must be recovered or we may end up an old and unhappy coun-try. And, I add, full of resentment, because today we live with too many conflicts».

We need to talk about Cortina. What is your relationship with this ma-gical place? «I was born in Bologna and came to Cortina as a child. I always liked summer. I remember walking with Indro Montanelli. I convinced Susanna Agnelli to make a home here, and also Diego Della Valle. I am tied to friends in Cortina. Per-sonal memories with our children. Cortina has everything: all the advantages of the city without being one».

I feel that there is a but… He smiles. «Cortina is a little like the mirror of our country: in the early seventies, Italy was the first country as a tourist attraction, now it ranks third or fourth – we have not worked well. In the same way, Cortina is like a beautiful woman, a great actress, but who must modernise to remain in the pub-lic eye. I say this with affection».

Is this why you launched the latest Ferrari in Plan de Corones and not in Cor-tina? «I really like the Dolomites going up to Brunico and through San Candido. I’ve chosen to focus on many places in Italy, link-ing them with the Ferrari brand, which I also intend to do with the Palace of Caserta».

The new high-speed train Italo will stop at Mestre. Will you make the con-nection to Cortina by helicopter? «We will talk about this, but we must avoid this obsession with helicopters – they disturb the peace. We love Cortina, we must take good care of it».

Qui accanto, la presentazione a Roma, nel 2008, di NTV-Nuovo Trasporto Viaggiatori, primooperatore ferroviario privato in Italia sulla rete ad alta velocità: insieme al Presidente Montezemolo, il cavaliere Gianni Punzo, tra i soci fondatori dell'azienda.

On the right, the 2008 presentation, held in Rome, of NTV, the first private rail operator in Italy on high-speed network: together with President Montezemolo, Gianni Punzo, a founding member of the company.

Nella foto in alto, l’inaugurazione dello showroom del Grup-po Poltrona Frau ad Abu Dhabi, nel 2009; da sinistra, Matteo Cordero di Monteze-molo, vice presidente di Poltrona Frau Group e primogenito dell'av-vocato Luca Cordero di Montezemolo, Mr. Ahmed Alì Al Sayegh di Aldar e Sua Eccellen-za Khaldoon Khalifa Al Mubarak di Mubadala.

Picture above, the inau-guration of the Poltrona Frau Group showroom, in Abu Dhabi in 2009; from left, Matteo Cor-dero di Montezemolo, vice president of the Poltrona Frau Group and eldest son of Luca Cordero di Montezemo-lo, Mr. Ahmed Alì Al Sayegh of Aldar and his Excellency Khaldoon Khalifa Al Mubarak of Mubadala.

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osario Fiorello racconta la “sua” Cortina, un paese che conosce bene e che spesso frequenta con

la famiglia durante le vacanze. I luoghi, le piste da sci, i rifugi, i ristoranti, gli alber-ghi ma, soprattutto, i cortinesi, gli ampez-zani e i regolieri: Fiorello parla di tutto questo e ci tiene a fare l'elenco preciso, perché sa quanto contino per le genti del luogo le proprie peculiarità. «Qui sono di casa» dichiara, ricordando le sue vacan-ze ampezzane e le frequentazioni di sua moglie, Susanna Biondo, che fin da pic-cola ha sempre trascorso le ferie a Cor-tina. Una Cortina che la star siciliana ha raccontato nel suo spettacolo dello scor-so febbraio, proposto per ricavare fondi da devolvere agli alluvionati del Veneto. Uno show dedicato alla gente ampezza-na, ai suoi vizi e alle sue usanze. Sul pal-co, un Fiorello a tutto tondo ha parlato veneto con Luca Zaia, governatore del-la Regione, e ampezzano con il sindaco Andrea Franceschi, del quale dice: «Un

un'autentIca dIchIarazIone dI affetto, quella che fIorello ha fatto a cortIna lo scorso feBBraIo, In occasIone dI uno spettacolo

teatrale a sfondo BenefIco. come spIega Il sIndaco andrea franceschI, non è stato affatto dIffIcIle coInvolgerlo.

ma davvero c’è da sperare che prIma o poI Il polIedrIco showman dIventI un uomo “tutto d’ampezzo”?

r

Fatti&perSoNe

È QUi Che vivrò da veCChio

di Alessandra Segafreddo

bambino, anche se dimostra più anni di me, ma che non ha nemmeno un capello bianco. Cortina ha bisogno di un sindaco così: giovane, ma attento alle tradizioni». La moglie di Rosario Fiorello ha origini veneziane ed è per questo che un po' di dialetto "Fiore" lo conosce: «Quando vado a trovare i parenti mi chiamano "Fioreo", senza la elle», confida riden-do. E racconta anche di sé e della sua piccola Angelica: «Le devo fare l'esame del dna perché, a quattro anni e mezzo, non è possibile che scii così». Ma Fiorel-lo, a Cortina, ha dimostrato soprattutto di avere un gran cuore. «Vista la finalità benefica ti dico sì subito»: questa è sta-ta la risposta data al sindaco Franceschi quando, a Natale, gli ha proposto di esi-birsi per beneficenza. Un bel gruzzoletto per le popolazioni che, a novembre, han-no perso casa, ricordi e sacrifici di una vita, frantumati sotto la furia dell'acqua. «Devo ammettere che non è stato affat-to difficile convincere Fiorello – dichiara

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Rosario Fiorello tells us about "his" Cortina d'Ampezzo, a place he knows well that he often visits with his family at holiday time – a place in which he «is at home», he confides. The Sicilian star described his Cortina in his show last February – organised to raise funds for victims of the floods in the Veneto. The show was dedicated to the people of the Ampezzo valley, with all of its flaws and traditions. On stage, Fiorello spoke in Venetian dialect with Luca Zaia, the Governor of the region, and in the Ampezzo dialect with the Mayor of Cortina d'Ampezzo, Andrea Franc-eschi, of whom he said: «He is a child, even if he looks older than me, without even a single white hair. Cortina needs a mayor like this: young, but also mindful of tradition». In Cortina we have seen that Fiorello has a big heart. «Yes, of course» was Fiorello’s reply last Christmas, when Franceschi asked him to perform for charity. The money raised has provided a good nest egg for the people who lost their homes in November and who still remember the lives lost, crushed beneath the raging water. «I must admit that it was not difficult to convince Fiorello – says Franceschi – he immediately accepted». Fiorello continues: «I was in Cortina for a week’s skiing, and I knew that we must think of the poor people who had lost everything. It may be that sometimes we don’t think about it, but when someone loses his most precious memories it is difficult to keep going, it is a tragedy that marks you forever. But we have to start again and to do so, we need help from everyone».

whEn I’M oLD, I’LL LIvE In CortInA

Franceschi – anzi, ha accettato immedia-tamente. A Natale lui era in vacanza con la famiglia e alloggiava all’Hotel Bellevue. Ho lasciato un messaggio in albergo nella sua casella di posta, dove gli accennavo l'idea, chiedendogli di contattarmi. Pas-sano un paio di giorni ed ecco che squilla il cellulare. Io non ho risposto perché mi trovavo in commissione consiliare; pochi secondi e vedo arrivare un messaggio: “Sono Fiorello, chiamami quando puoi”. Così ci siamo visti e ci siamo stretti la mano. Abbiamo iniziato subito a organiz-zare lo spettacolo, anche tramite la sua produzione. Sono davvero orgoglioso – continua il sindaco –, ci tenevo a dare un

segnale importante ai nostri corregionali che stanno cercando di ricominciare. La generosità della nostra gente si è dimo-strata al meglio anche in questa occasio-ne». «Io ero a Cortina per la settimana bianca – spiega Fiorello – e credo fosse doveroso un pensiero alle persone che hanno perso ogni cosa. Perché, uno ma-gari non ci pensa ma, quando una perso-na perde i ricordi, ad esempio un album di fotografie o gli oggetti più cari, è diffi-cile andare avanti: è una tragedia che ti segna per sempre. Anche in Sicilia, due anni fa, è accaduto qualcosa di simile. Bi-sogna ricominciare e, per farlo, ci vuole l'aiuto di tutti».

Fiorello e la moglie Susanna Biondo sorridono divertiti davanti alla macchina fotografica di Riccardo Frezza, che li immortala sugli sci a Cortina d’Ampezzo.

Fiorello and his wife Susanna Biondo appear amused while standing in front of Riccardo Frezza's photocamera, which immortalized them skiing in the city of Cortina D'Ampezzo.

© Fr

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Fatti & perSoNe

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NeL bLU dipiNto di bLU

oN air

a cura di Laura Ciarallo

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ImmortalI le parole dI modugno. ma, oggI, volare non è pIù solo un desIderIo: dIventa necessItà. e cortIna

non resta a guardare. grazIe a esperIa, gIà dalla fIne del 2011, l’elIporto dI fIames tornerà attIvo, pronto ad

accoglIere una clIentela sempre pIù numerosa. una sorpresa? sì, anche economIca.

Cortina is like St. Moritz. The Queen of the Dolomites will return to its former glory. Es-peria, a new helicopter transport company, founded in partnership with AgustaWest-land (world leader in helicopter produc-tion) will help this to happen by providing services for corporate business clients and VIPs. Plans are already well underway; as from next winter season, starting with the Christmas holidays, the heliport at Fiames will be fully operational. The shareholders have already subscribed one and a half mil-lion euros of capital to upgrade the facility: this includes renovation of the hangar, sup-port services, parking area, re-fuelling area and a car service to and from Cortina. The facility will be used for events for 12 months of the year, but will only be operational as a heliport in the winter season.

Clients who have chosen to ski in Swit-zerland in recent years will now be able to land at Fiames; Esperia will bring them back to Cortina. However, they will not be alone as the goal is to expand and make the service available to a wider clientele. With competitive prices and good re-fuel-ling facilities, Esperia CEO Marco Rosati says that the cost will be very similar to a chauffeur driven car transfer from Venice (between 250 and 300 euros for the jour-ney), with one major difference: the time saved. A 35 minute flight between Venice and Cortina, as compared with more than two hours spent in a car.    

out of thE BLuEortina come Saint Moritz. La Regi-na delle Dolomiti tornerà all’antico splendore. È questo l’obiettivo al

quale intende dare il proprio contributo anche Esperia, la nuovissima società di trasporto su elicottero, nata in partnership con AgustaWestland (leader mondiale nella produzione di elicotteri) e indirizzata a una clientela business e vip corporate.

I piani dell’azienda sono ben defini-ti. Già a partire dalle prossime vacanze di Natale, quindi entro la fine del 2011, sarà pienamente operativo l’eliporto di Fiames. I soci di Esperia hanno messo sul piatto un investimento da un milione e mezzo di euro destinato alla riqualifica-zione della struttura: hangar, servizi, par-cheggio, area carburante e collegamenti auto da e per Cortina. La struttura sarà utilizzata per eventi 12 mesi l’anno, mentre d’inverno sarà operativo solo l’eliporto.

Ed è qui, a Fiames, che torneranno ad atterrare tutti quei clienti che, negli ultimi anni, hanno scelto la Svizzera per le loro sciate. Esperia li riporterà a Cortina. Ma non saranno i soli. L’obiettivo, infatti, è di rendere fruibile a una platea sempre più ampia l’elicottero che, conti alla mano e a condizione di un buon livello di riempi-mento dei mezzi – ci fa notare Marco Ro-sati, amministratore delegato di Esperia –, potrebbe arrivare a costare quasi quanto un transfer da Venezia in auto con con-ducente. Con una differenza sostanziale: il tempo risparmiato. 35 minuti di volo tra Venezia e Cortina, contro le oltre due ore trascorse in macchina.

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Lupo Rattazzi è un "imprenditore dei cieli” da oltre 30 anni, fondatore di Air Europe nel 1989, presidente di Neos, As-saereo e oggi anche consigliere d’ammi-nistrazione di Esperia.

Cosa la affascina di più dell’elicot-tero come mezzo? «È un velivolo capace di molte performance. Fa cose che un aeroplano non può fare, come operare in territori impervi e difficili da raggiungere. Quanto alla sicurezza, siamo di fronte a mezzi tecnologicamente avanzati e a per-sonale addestrato al meglio. I nostri piloti provengono dai livelli più alti delle forze armate. Tutte le statistiche del mondo confermano che il mezzo più pericoloso è l’automobile. Negli Stati Uniti, si dice che il tratto più a rischio sia la strada verso l’aeroporto. Il trasporto corporate su uno dei nostri elicotteri è di gran lunga più si-

curo di un percorso in automobile sull’Au-tostrada del Sole».

Dopo Cortina, quali sono le pros-sime basi e mete per Esperia? «Non si può parlare di rotte vere e proprie. Sia-mo aperti a qualsiasi richiesta poiché non svolgiamo un servizio di linea. I nostri clienti-tipo sono società o privati che han-no una vita particolarmente impegnata e che necessitano di risparmiare tempo. Per cui impiegare un’ora anziché quattro per partecipare a un meeting fa la diffe-renza. Quello che ci interessa è sviluppa-re le infrastrutture come stiamo facendo a Cortina oppure all’aeroporto dell’Urbe a Roma, con un hangar nuovo di zecca appena inaugurato (che ha richiesto un investimento di cinque milioni di euro). Puntiamo a collegare le grandi città con le isole minori: Ponza, ad esempio, Capri e gli arcipelaghi della Sicilia».

Lupo Rattazzi has been a business “angel” for over 30 years. In 1989 he was a founder of Air Europe, he is president of the airline Neos, and also of Assaereo (Associazione Nazionale Vettori e Opera-tori del Trasporto Aereo- the National As-sociation for Air Transport). Rattazzi is also now a director of Esperia.

What is the fascination with a heli-copter as a means of transport? «It is a very adaptable aircraft. It is safe, we use advanced technology and have highly

trained personnel. Corporate transport in one of our helicopters is far safer than in a car on the busiest motorways».

«After Cortina, what are the next business goals for Esperia? «We don’t really talk about routes as such, we are open to any request of our customers, whether they are companies or individu-als whose lifestyle demands that they save time. What interests us is to devel-op the infrastructure, as we are doing in Cortina: we aim to connect large cities with small islands».

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Marco Rosati, amministratore dele-gato di Esperia, ingegnere e pilota. Ha lavorato dieci anni all’Enac e poi DG alla Compagnia Aeronautica Italiana.

L’elicottero può essere considera-to un mezzo sicuro? «Bisogna superare questo vecchio pregiudizio. L’elicottero è sicuro almeno quanto l’aereo. Inoltre, è un mezzo insostituibile per coprire il cosiddetto “ultimo miglio”: arrivare, in-somma, lì dove gli aerei non possono atterrare per mancanza d’infrastrutture adeguate. Il nostro standard prevede due piloti (quando ne servirebbe uno solo), i mezzi sono provvisti di due mo-tori e forniamo il massimo della garanzia e della riservatezza. Lo scorso aprile, abbiamo firmato un importante accordo a New York per entrare nel network di Heliflite, una società di volo americana, che annovera tra i suoi clienti illustri an-che la Regina Elisabetta e importantissi-mi imprenditori. Ciò significa che in Italia saremo noi a fornire il servizio a questi clienti. È il riconoscimento internaziona-le di una professionalità e un’affidabilità di cui siamo particolarmente orgogliosi. È il nostro sigillo di garanzia».

L’elicottero potrà, nel lungo periodo, ampliare la sua clientela? «È quello che ci proponiamo di fare: sviluppare l’utiliz-zo del mezzo elicotteristico per integrarlo nel sistema della mobilità. Un’importante ricerca commissionata da Agusta West-

land allo studio Ambrosetti ha rivelato che, aumentando la capacità di far incon-trare le persone tra di loro e migliorando l’accesso sul territorio, aumenta il Pil del Paese, ovvero la sua ricchezza. L’elicottero in questo senso è il mezzo che contribui-sce a incrementare gli scambi e i contatti. Tra gli obiettivi di Esperia, nell’immedia-to, è allo studio lo sviluppo di voli rego-lari di linea che colleghino gli Aeroporti con il centro città, soprattutto in vista dei Grandi Eventi. E, nel futuro, la creazione di un vero e proprio network elicotteristi-co, ribattezzato “Le cento piazzole”, che prevede la riqualificazione degli aeroporti minori lungo le quattro grandi dorsali del Paese. Speriamo solo che la politica e le istituzioni ci aiutino a non vanificare lo sforzo di tanti investimenti privati».

Marco Rosati, the CEO of Esperia, is also a pilot. He has worked for ten years with ENAC, the Italian Civil Aviation Au-thority, and also worked for the Italian state , managing official state flights.

Is the helicopter a safe means of transport? «We have to overcome this old prejudice. The helicopter is at least as safe as a fixed wing plane. It is also an in-dispensable way to cover the so-called last mile. Our standard operating procedure in-cludes two pilots; the helicopters have two engines which provides maximum security and discretion. Last April, we signed an

important agreement in New York to join the network of Heliflite, a group of Ameri-can airlines, which counts among its clients illustrious people, including Queen Eliza-beth, and important entrepreneurs. This means that in Italy we will provide services to these customers. We are particulary proud of this international recognition of our professionalism and reliability. It is our guarantee mark».

«In the long run, will you increase your client base? «That's what we intend to do. AgustaWestland commissioned a major study from Ambrosetti which showed that increasing the capacity to bring people together and improving access to the area results in an increase in GDP of the country, that is to say wealth. In this sense, the heli-copter is the means that helps to increase trade and contacts. Among the more im-mediate objectives of Esperia is the man-agement of the heliport in the Lombardy region, which will operate regular services to Expo 2015. In the future we want to cre-ate a real, operational helicopter network, to be named “Le centro piazzole” (the One Hundred Emplacements) which will allow for the rehabilitation of small airports along the four main backbones of the country».

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nno speciale, il 2011, per Cortina d’Ampezzo. Per strane coinci-denze, infatti, anniversari storici,

culturali e sportivi, tutti da festeggiare, troveranno degna collocazione nel calen-dario degli eventi di quest’estate. A ben significare che senza memoria non c’è fu-turo. E che, quando il passato è così ricco, come la storia della conca d’Ampezzo ci insegna, si può guardare con ottimismo anche al domani. Cortina non poteva ov-viamente mancare ai festeggiamenti per i 150 anni di Unità d’Italia. Ci ha pensato il Consorzio Dolomiti che, in occasione del Giro d’Italia – dedicato quest’anno alle celebrazioni dell'Unità nazionale – ha creato tutta una serie di proposte turisti-che per gli appassionati delle due ruote, seguite al lancio dell’innovativo progetto 3Dolomiti e Montagna Veneta, che per-mette la visione tridimensionale del terri-torio della montagna bellunese gratuita-

2011 is a special year for Cortina d'Ampezzo. By coincidence, historical, cultural and sporting anniversaries will all find their place in this summer’s calendar of events, a good thing as there is no fu-ture without memories. And when the past is so rich, as history shows in the Ampezzo valley, you can look to the future with op-timism. Obviously Cortina could not miss the celebrations for 150th anniversary of the Unification of Italy. This year the Giro d’Italia was dedicated to celebration of the Unification of Italy. So the Consorzio Dolo-miti created a series of tourist activites for cycling fans, based on the launch of the in-novative project 3Dolomiti Mountain and Montagna Veneta, which gives a three-dimensional view of the mountain area of Belluno. It is true that Cortina d’Ampezzo only became Italian in 1918. But another

se Cortina avesse una sua Cabala o una sua numerologia fortunata, quest'anno sarebbe

un momento assolutamente magiCo.leggere per Credere.

2011:La Regina dà i numeRi

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a The Queen’s birThdays

di Massimo spampani

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Musicisti quotati Dal 23 luglio al 20 agosto Cortina torna a essere una delle capitali della musica classica contemporanea, grazie alla quinta edizione del Festival e Accademia Dino Ciani. Tra i nomi più importanti che la ma-nifestazione porterà tra le Dolomiti, An-drás Schiff e i violinisti della Toho Gakuen School of Music di Tokyo. Da non perdere Panorami musicali, un’iniziativa che, dall’1 al 7 agosto, proporrà alcuni concerti in rifugio all’ora di pranzo. Grande attesa, il 20 agosto, per l’esibizione che vedrà salire sul palco dell'Alexander Girardi Hall il maestro Uto Ughi, al violino, insieme ad Alessandro Specchi al pianoforte. I menù di questa edizione del Festival saranno eccezionalmente curati dall’Accademia italiana della Cucina. www.festivaldinociani.com

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mente da casa propria. Qualcuno potrà obiettare che Ampezzo è diventata italia-na solo nel 1918. Ed è vero. Ecco, infatti, un’altra data assolutamente da ricordare: 500 anni fa, il 17 ottobre del 1511, il Ca-stello di Botestagno, storica e importante roccaforte a nord di Cortina, di cui oggi restano pochissime tracce, cadde nelle mani dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Massimiliano I d’Asburgo. Da al-lora e per 400 anni l’Ampezzo apparten-ne al Tirolo (come ci racconta l’articolo a pagina 70, ndr). Durante questo lungo periodo, in particolare nella seconda metà dell’Ottocento, la conca fu fervi-da d’iniziative. Non a caso quest’anno si festeggiano anche i 150 anni del Corpo Musicale di Cortina, nato da una piccola

fanfara già esistente in paese nel 1861 e divenuto una vera istituzione cittadina, che si presenta in gran spolvero e dimo-stra la sua grande efficienza organizzativa grazie anche alla tradizionale Festa delle Bande di fine agosto. Un’altra ricorrenza particolare è legata alla tradizione mu-sicale ampezzana e unisce il grande pia-nista e compositore Dino Ciani, nato 70 anni fa e scomparso nel 1974, innamorato di Cortina, all’istituzione, in suo ricordo, del Festival e Accademia Dino Ciani che, anche questa estate, farà convergere tra le Dolomiti alcuni tra i più grandi inter-preti internazionali di musica classica. E, mentre compie 10 anni Cortina InConTra (ne fa il punto l’ideatore e responsabile Enrico Cisnetto a pagina 16, ndr), le gui-

de alpine di Cortina, dal canto loro, fan-no il pieno di anniversari perché, se nel 1871 Fulgenzio Dimai fu la prima guida del Regio Capitanato austriaco d’Ampezzo e dal 1901 gli appassionati di alte quote ini-ziarono a essere accompagnati sulla pa-rete sud della Tofana di Rozes, nel 1911 le guide divennero i primi istruttori di sci a Cortina. Non è un caso, quindi, se la Regi-na delle Dolomiti, per l’importanza della sua storia e il peso della sua tradizione, è stata scelta come sede della tradizionale festa delle guide alpine del Veneto. Ma non è finita qui: sull’onda dell’impulso tu-ristico avviato dai pionieri dell’alpinismo dolomitico, 110 anni fa nasceva l’Hotel Cristallo, oggi unico cinque stelle Lus-so dell'arco alpino, che ha contribuito a

Lassù sulle montagne Nell’anno del 140esimo anniversa-rio della nascita delle guide alpine di Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti è stata scelta per ospitare, il 15 agosto 2011, l’an-nuale festa delle guide alpine del Veneto. In programma nella gior-nata, alcuni salite alle 5 Torri, con il Rifugio Scoiattoli come punto di riferimento. Alle 20.30 si terrà la sfilata lungo Corso Italia e, in Con-chiglia, la consegna degli attestati di riconoscenza per l’attività svolta dalle vecchie guide e dell’onorifi-cenza Guida Alpina ad Honorem a Giuseppe Casagrande. La cerimo-nia sarà l’occasione per ricordare grandi personaggi recentemente scomparsi, come Lino Lacedelli e Bibi Ghedina. www.guidealpineveneto.it

La colonna sonora di una valleIl Corpo Musicale di Cortina d’Ampezzo festeggia il suo anniversario con un’edizione della Festa delle Bande, la 35esima, ancora più ricca (22–29 agosto 2011). Sempre per l’occasione, oltre alla presen-tazione del nuovo cd, a cui ha partecipato, il 17 luglio, anche Jacob de Haan, uno dei mag-giori compositori del nostro tempo di musica per bande, c’è grande attesa, sabato 23 luglio, per l’esibizione della Banda dell’Esercito, formazione tra le più rilevanti su scala nazionale.www.corpomusicalecortina.it

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portare Cortina alla ribalta internazio-nale (a pagina 42 tutti i segreti e la sto-ria del famoso "gioiello" ampezzano, ndr). Come dimenticare poi che, 90 anni fa, nella fase di ricostruzione successiva alla Grande Guerra, per collegare Calalzo a Dobbiaco, veniva inaugurata la mitica Ferrovia delle Dolomiti, successivamente dismessa negli anni Sessanta. Un perno fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio. Oggi, lungo quel tracciato dal fascino ineguagliabile e dagli spetta-colari scorci panoramici, dove correvano i

binari, corrono le mountain-bike d’estate, gli sci da fondo d’inverno e gli appassio-nati di corsa durante la primavera. Cilie-gina finale: 500 anni fa, nel XVI secolo, in Scozia, venne usata per la prima volta una pietra di granito, una stone, lanciata su una lastra di ghiaccio perfettamente levigata. Nacque così il curling, una disci-plina sportiva che, come prima località italiana, trovò ad accoglierla, agli inizi del Novecento, proprio Cortina d’Ampezzo. Insomma, tanti auguri, Regina, nell’anno di tanti tuoi compleanni.

Dolomiti in rosa Così vicini, così lontani. Per vivere l’emozione dei Monti Pallidi a 360 gradi, il Consorzio Dolomiti, oltre all’innovativo progetto 3Dolomiti e Montagna Veneta, in occasione delle tappe bellunesi del Giro d’Italia (dal 21 al 25 maggio 2011) ha creato tutta una serie di proposte dedicate agli amanti delle due ruote, per soggiornare e avventurarsi nei luoghi dei Passi dei grandi campioni. www.belledolomiti.it - www.3dolomiti.it

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key date must be remembered: 500 years ago, on October 17, 1511, Botestagno Cas-tle, a historic and important stronghold in the north of Cortina, of which few traces remain today, fell into the hands of the Maximilian I, the Hapsburg Holy Roman Emperor. From then on, for 400 years the Ampezzo valley was part of the Tyrol (see page 70, ed.). During this long period, particularly in the second half of the nine-teenth century, the valley was a hot bed of activity. Nor is it a coincidence that this year we celebrate 150 years of the Corpo Musicale di Cortina (the town band), origi-nally a small band founded in 1861, now a town institution that demonstrates great efficiency and polish in organising the traditional Festa delle Bande in late Au-gust. Another musical anniversary, com-bining that of the pianist and composer Dino Ciani, born 70 years ago (who died in 1974) and who loved Cortina, with the institution in his memory – the Dino Ciani Festival and Academy, which, this sum-mer, will bring some of the greatest clas-sical musicians to perform in Cortina. And then Cortina InConTra turns ten years old (see the article by Enrico Cisnetto, creator and manager, on page 16, ed), the Alpine Guides of Cortina, are celebrating many anniversaries; in 1871 Fulgenzio Dimai was the first guide of the Royal Austrian Cap-taincy in the Ampezzo, then in 1901 high altitude enthusiasts began to be accom-panied on the south face of the Tofana di Rozes and in 1911 the guides became the first ski instructors in Cortina. It is not by chance that the Queen of the Dolomites

will host the site traditional celebration of the Alpine Guides of the Veneto on Au-gust 15, 2011. That’s not all, borne along by the impetus of tourism pioneers in the Do-lomites, the Hotel Cristallo was founded 110 years ago, the only five-star luxury ho-tel in the Alps and which has helped bring international attention to Cortina (see page for the story of its glamorous history 42 ed.) We cannot forget that 90 years ago, during reconstruction after the Great War, the legendary railway connecting Calalzo and Dobbiaco was inaugurated, later closed in the sixties. Today, where the train tracks used to run, there is a path of unique charm and beautiful panoramic views, good for mountain biking in sum-mer, cross-country skiing in winter and running in the spring. Finally, the icing on the cake: 500 years ago, in the sixteenth century, in Scotland, a piece of granite, a "stone", was launched on a smooth sheet of ice. The sport of curling was born, which found a welcome in Italy at the begin-ning of the twentieth century in Cortina d'Ampezzo. Happy birthday, dear Queen, in this year of your many birthdays.

Veloci come treni A 90 anni dalla sua costruzione, non sono più i vagoni a sfrecciare lungo i binari dell'antica Ferrovia delle Dolo-miti, ma atleti e sportivi. Se in inverno il suggestivo percorso diventa lo sce-nario in bianco della Granfondo Dob-biaco-Cortina (4 e 5 febbraio 2012, www.dobbiacocortina.org), in pri-mavera ospita i podisti – ormai più di 4.000 – in gara per la Cortina-Dobbia-co Run (3 giugno 2012, www.cortina-dobbiacorun.it) mentre, in estate, si prepara ad accogliere gli amanti delle ruote grasse con la Cortina-Dobbiaco Mtb (24 luglio 2011, www.cortinadobbiacomtb.com).

Rolling StonesNon tutti sanno che Cortina fu la “cul-la” italiana del curling dagli inizi del No-vecento. Non a caso, da ben 46 anni, la Regina delle Dolomiti ospita, ogni esta-te, il Trofeo “Città di Cortina d’Ampez-zo”, tenutosi, anche quest’anno, come da tradizione, sul ghiaccio dello Stadio Olimpico, dal 23 al 26 giugno 2011.www.curlingcortina.it

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uando un padre compie 90 anni di una vita intensa e suo figlio supera largamente il mezzo seco-

lo di una vita golosa, il più tra loro è alle spalle e viene istintivo fare un bilancio. Solo che non è facile, perché Rolly, che da quando sono nati Viola e Brando in casa chiamiamo tutti il nonno, ha una dote rara: non si guarda mai indietro, sempre pronto a inventarsi qualcosa pur di non stare fer-mo in poltrona. Certo, parla tanto – e so-prattutto – di quello che ha fatto lui, però riesce ancora a stupirci, come quando, fine seconda media di Brando, nella de-dica di un suo libro al preside del nipote, ha rivelato di avere frequentato anche lui i Salesiani. Ci voleva una pubblicazione per scoprirlo…

un omaggIo (da parte nostra), una sorpresa (da parte del fIglIo), per dIre, semplIcemente, «tantI augurI rolly!».

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di Paolo Marchi

I confronti sono inevitabili e diventano doppi quando anche la nonna qualcosa ha combinato. «Il figlio di Rolly? Chissà come scii bene». «Graziella è tua madre? Dipin-gerai bene pure tu». E le risposte erano due no. Il secondo un no assoluto, il primo rapportato a chi frequentava casa nostra e sapeva sciare bene per davvero: un ra-gazzo si chiamava Gustavo e arrivava da Trafoi; una ragazza, Claudia, di cognome Giordani (grandi atleti italiani di sci apino, Gustav Thöni e Claudia Giordani, ndr).

Quando si capì che non sarei mai di-ventato un campione delle nevi, l’atten-zione si spostò su una possibile carriera in atletica leggera, velocità pura o getto del peso. Mi allenavo all’Arena di Milano, ma anche nei boschi (alpini a Cortina e marit-

90 aNNi(e NoN Li diMoStra)

timi a Levanto), solo che io avrei preferito di gran lunga andar per funghi.

Questo perché la vita con Rolly non è mai stata monotona, c’era sempre qual-cosa da fare. Sono arrivato a pensare che non vi sia personaggio sulla terra che non abbia conosciuto (e, se donna, amato). Sentirlo raccontare di quando vide Ca-stro giocare a basket o Colò vincere un oro e Berruti pure, come quella volta che portò Buzzati in vetta o Fellini a spasso per Roma o di quella certa diga costrui-ta in Africa, è impagabile. Certo, da figlio, con un padre e una madre così ingom-branti, affrancarsi da loro è un’impresa ti-tanica, quasi un secondo lavoro. Tutto ciò ha, però, dato tanta sostanza anche alla mia vita e reso pieno il mio affetto.

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Il tè danzante delle cinque. Una tradizione che solo il Cristallo vantava a Cortina negli anni della belle èpoque. Al ritorno dalle piste da sci o dalle escursioni in montagna, politici, uomini d’affari ed eleganti signore si davano appuntamento – guai mancare! – sulla terrazza dell'Hotel, servita da cameriere in costume tradizionale e accompagnata dalle note dell'orchestra.

Five o’clock tea and dance was a tradition that only the Cristallo Hotel could boast of. After a day skiing, politicians, business men and elegant ladies would meet on the hotel ter-race, looked after by waitresses in traditional costumes and entertained by the orchestra.

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di Ennio rossignoli - foto Archivio Storico Zardini

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La favola di un Wonderland in cui entrarono, come dentro lo specchio di Alice, i grandi della terra, re e principi del sangue e

della cultura.

A Wonderland fairy tale where the great men of the earth, kings and princes of blood and culture,

entered, like Alice’s mirror.

a montagna degli incanti. Non lo Zauberberg (titolo originale de La montagna incantata, Thomas

Mann, ndr) malato della letteratura, ma la trionfante verticalità delle cime in-torno: paesaggio di natura e paesaggio di anima, che la roccia delle Dolomiti d'Ampezzo contorna con il suo instan-cabile frastaglio. Là, in basso, adagiata nella sua placida estensione cittadina, vive Cortina, luogo di sogni aristocratici e seduzioni reali, sulle quali, imponente come un antico castello signorile, nel candido rigore delle sue linee nordiche, troneggia la mole “gustaviana” del Gran-de Albergo, nominato dal massiccio che alle spalle gli fa da quinta dell'immenso teatro naturale. Il Cristallo, ovvero la bel-lezza impietrita delle vette e l'eleganza di una ospitalità fatta tradizione. Erano gli inizi del Novecento, giusto 110 anni fa, in tempi di belle époque, quando Emilia e Giuseppe Menardi videro realizzato il frutto della preveggenza e della tenacia che li avevano spinti a un’avventura che, con altre, segnerà un momento decisivo nella trasformazione dell'economia – e quindi della vita stessa – della conca am-pezzana; quel passaggio dall’agro-pasto-

rizia all'albergo da cui uscirà la fisionomia definitiva della Cortina moderna. Lì, sul limite del contrafforte boscoso che rin-faccia le Tofane, aveva così inizio la storia fantastica del Grand Hotel, che è storia locale e, allo stesso tempo, storia di un'e-poca tormentata, tra le effusioni di una società gaudente e raffinata e i devastan-ti contraccolpi di due conflitti mondiali. La sinusoide di un destino di occupazio-ni militari e feste hollywoodiane, di chiu-sure e rinascite miracolose. Intanto “la grande casa” era cresciuta sino alle di-mensioni attuali, impreziosita dagli arredi e dalle finiture più raffinate, con la pisci-na en plein air, gli orti sul retro, i campi del tennis popolati di calzoni bianchi, le sfilate di automobili di classe, di signore all'ultima moda, di uomini in smoking. La favola di un Wonderland in cui entrarono, come dentro lo specchio di Alice, i gran-di della terra, re e principi del sangue e della cultura, da Tolstoj a D'Annunzio ai re del Belgio e d'Egitto. Erano gran ceri-monieri, i Menardi: una dinastia d'impre-sa sempre attenta ai mutamenti del gu-sto e alle bizzarrie del costume. Vennero gli anni della felicità e della sofferenza: dopo il tripudio in camicia nera, la guerra

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è lassù, In cIma a vIa menardI, che svetta Il grande alBergo dI cortIna. palcoscenIco dI una storIa lunga 110 annI e scrItta,

tra le dolomItI, da grandI personaggI InternazIonalI, attorI e spettatorI dI vIcende che profumano dI mIto e hanno

tutto Il sapore della leggenda.

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Nella pagina accanto, il Cristallo nel pieno del suo splendore. Nato come luogo votato all’estate, fu tra i primi ad aprirsi anche alla stagione invernale, dotandosi di impianti di riscaldamento. In questa pagina, momenti rubati al “night club” dell’Hotel. Sotto, il campo da tennis – destinato alle discipline del ghiaccio in inverno – fatto allestire da Leo Menardi già negli anni Trenta. Tassativa era la tenuta all’inglese.

Previous page, Cristallo Hotel in all its glory. Originally a summer vacation spot, it was one of the first to open during the winter as well, thanks to central heating. This page, snap shots of the hotel’s “night club”. Below, the tennis court, used for sports on ice in the winter, set up by Leo Menardi in the 1930s when English dress code was compulsory.

e poi ancora la gioia della pace e della ricostruzione, fino all'apoteosi olimpica. E l'Albergo non poteva non essere il sen-sibile sismografo di tutto questo: poco alla volta le ghette cederanno il posto ai jeans, i tè danzanti alle notti rock del Monkey. Via, fino alla crisi e alla chiusura: il Grand Hotel parve allora il simbolo di una sconfitta, un mausoleo alla memoria di qualcosa che si era consumato nelle meschinerie d'affari. Occorrevano nuovi ardimenti, nuovi azzardi, nuovo coraggio. Una nuova dinastia d'impresa. E fu la vol-ta dei Gualandi, venuti da fuori, ma con dentro la stessa passione di chi li aveva preceduti: un'altra famiglia, il medesimo

proposito di farsi costruttori di un teso-ro del benessere, di uno stile dell'acco-glienza che coniugasse in sé eleganza ed efficienza. Sono bastati tre anni, dal 1998, e il Cristallo è tornato a essere il mondo di emozioni esclusive, nate tra le suite regali, la distesa delle vetrate affacciate sulla conca, la signorilità di un’atmosfera dai sentori antichi e dalle pratiche mo-derne. Per questo, salendo per la via dei Menardi, si finisce per calpestare la sto-ria di una straordinaria vicenda umana e professionale: finché si arriva dove si alza imponente il “gioiello" della Regina. Pro-prio lì, dove la strada finisce e la storia continua.

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The mountain of magic, not the sickness depicted in "Der Zauberberg" (The Magic Mountain by Thomas Mann), but rather triumphant vertical peaks: landscape of nature and landscape of the soul, sur-rounded by the jagged crests of the Ampezzo Dolomites. Below these jagged peaks lies Cortina, a calm town, a place of seduction and aristocratic dreams. Within this natural theatre, an impres-sive, stately old building, built in a clean, northern style, sits the Cristallo a beauti-ful, elegant hotel, with a long tradition of hospitality, perched up high against the rocky crags, almost part of the moun-tains. 110 years ago, at the beginning of the twentieth century, in the Belle Epoque period, Emilia and Giuseppe Menardi had the foresight and tenacity to make a deci-sive start to transform the economy – and thus life itself – of Cortina; from agro-pas-toralism to hospitality and tourism, which businesses sustain present day Cortina. Thus at the edge of the wooded foothills that face the Tofane, the story of the Pal-ace Hotel Cristallo began. It is a story of daydreams, and local history, a troubled history in an era when society was at the same time joyful and sophisticated, but also dealing with the devastating reper-cussions of two world wars. Borne along on a wave of change, military occupa-tions and Hollywood parties; closures and miraculous rebirth. Over the years the Cristallo expanded to its current size, el-egantly furnished with the finest touches; an open-air swimming pool, gardens at the back, tennis courts populated with people in “whites”; parades of luxury cars, fashionable ladies and gentlemen in tuxe-dos. Guests entered into a “Wonderland”, rather like Alice as she went through the looking glass and found the great and

the good; kings and princes of the blood and culture: Tolstoy, D'Annunzio, the King of Belgium, the King of Egypt. The Me-nardis were great masters of ceremonies; a business dynasty always attentive to changing tastes and swinging customs. There were years of happiness, but also suffering: firstly the fascist black shirts and war, then the joy of peace and recon-struction, until the pinnacle of achievment – the Winter Olympics. The hotel was a sensitive seismograph reflecting all these changes: little by little gaiters gave way to jeans; tea dances became rock nights at the Monkey Club. Then came crisis and closure of the Cristallo, almost a symbol of defeat, a mausoleum to the memory of something that was consumed by the mean businesses. New ideas, new daring, new courage was needed – a new business dynasty. It was the turn of the Gualandi, who came from outside, but who had the same passion as those who had preceded them. Another family with the same vision to create a treasure of well-being, a style of hospitality that exudes elegance and ef-ficiency. It took just three years to do this,

from 1998 to 2001, and the Cristallo was back to being an exclusive world of hos-pitality; regal suites, expansive windows overlooking the valley, an elegant atmos-phere with sensations that are both an-cient and modern. Following in the steps of the Menardis, an extraordinary human and professional effort has brought about the revival of the imposing " jewel of the Queen." Right here, where the road ends, the story continues.

Where a road endsand a story begins

Sono gli anni 50 e la piscina, fatta costruire prima della Guerra, vive il suo momento di gran fulgore. Ma è solo una delle tante attività del Cristallo, che non smette di coinvolgere i suoi ospiti in un continuo turbinio di eventi.

In the 1950s the pool lives his moment of great splendour. But it is just one of many activities of the Cristallo Hotel, which never stops to engage guests in a continuous whirl-wind of events.

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n altro prestigioso premio si è aggiunto al già ricco carnet del Cristallo Hotel Spa & Golf, incoro-

nato, lo scorso 4 luglio, con il Seven Stars and Stripes Award 2011. Considerato tra i più ambiti riconoscimenti in ambito lusso, viene assegnato ad alberghi, spa e resort hi level di tutto il mondo, tra i quali, solo per citarne alcuni, The Waldorf Astoria di New York, l’Emirates Palace di Abu Dha-bi, l’Hotel Eden Roc Ascona in Svizzera. A consegnare il premio – in una splendi-

da mattinata estiva, sulla terrazza fronte Tofane – a Paola Gualandi, della famiglia proprietaria dell’Hotel e al neo diretto-re Giorgio Borgonovo, i fondatori e pre-sidenti dell’Award, Thorsten e Edmund Adolf Buehrmann che, a sorpresa, oltre alla struttura, hanno premiato anche la sua beauty farm, la Cristallo Ultimate Spa. «Un onore ritirare un riconoscimento tanto ambito. Il fatto, poi, che sia doppio ci lusin-ga ancora di più», ha dichiarato soddisfat-ta ed emozionata Paola Gualandi. Cui ha

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fa tesoro della sua tradIzIone pIù che centenarIa l’hotel crIstallo che, nello stesso anno dI un annIversarIo molto Importante,

vIene Incoronato da uno deI pIù amBItI rIconoscImentI InternazIonalI, Il seven stars and strIpes award 2011.

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Il tè delle cinque si fa danzante: dress code richiesto, copricapo fantasiosi da sfoggiare sulla scenografica terrazza affac-ciata sulle Tofane, come avveniva negli anni Venti. Da non mancare l'appuntamento di venerdì 17 agosto, allietato da un’orchestra in frac e raffinati dessert d’alta pasticceria.Ritorno alla Dolce Vita: punta di diaman-te del calendario di eventi per i festeg-giamenti sarà il Gran Galà di fine agosto (esclusivamente su invito).Un tuffo nel passato: una mostra spe-ciale, quella che sarà allestita nel living bar dell’albergo. Ci saranno i guest book autografati dai grandi ospiti del passato, una suggestiva collezione di sci di legno, racchette da tennis, pattini e le palle da curling tutte di inizio secolo. Una col-lezione pensata per raccontare questo secolo di grande sviluppo turistico nella Regina delle Dolomiti (ingresso gratuito).Pezzi unici griffati Cristallo 110 saranno in esposizione nella Crystal Gallery. L’orologio Boxer Milano creato da Time Style (www.boxermilano.it), la fascia con 110 cristalli Swarovski e i guanti in raso nero da sera di Giada Beachwear (digiad-

fatto eco il direttore Borgonovo: «Questo premio rappresenta uno sprone in più nel fare sempre meglio e nel proseguire con grande motivazione verso gli anni futuri». Una conferma dell'eccellenza che alberga tra le Dolomiti; quella stessa eccellenza che ha portato l’Hotel Cristallo a essere l’unico cinque stelle Lusso dell'arco alpi-no – fiore all’occhiello di tutta una valle – e, con esso, Cortina sotto i riflettori della scena internazionale. Non poteva esserci occasione migliore della cerimonia di pre-miazione per presentare il ricco calenda-rio di eventi che accompagneranno i fe-steggiamenti per i 110 anni dalla fondazio-ne dell’Hotel. Perché questa estate, nelle stanze del “gioiello” ampezzano, sarà tutta all’insegna del suo glorioso passato.

[email protected]), il boxer mare nell’originale “packaging borraccia” ideato da Love Me (www.lovemebw.com) e le cia-battine gran journée firmate MYS (www.mystrend.com). Tutto in tiratura limitata di massimo 110 pezzi.Partner delle principali manifestazioni di Cortina: il Cristallo sarà presente in due occasioni particolari, durante le quali saran-no offerti i suoi special cocktail (prelibato quello che porta lo stesso nome dell'Hotel).Venerdì 5 agosto, all’interno della rassegna CortinainCroda, è previsto il brindisi dopo il flash mob, evento “guer-rilla” in programma alle 19.00 in piazza Venezia. Altro momento targato Cris-tallo sarà quello di martedì 23 agosto, nel contesto della mostra Il bello chiama il bello. I grandi Maestri del Novecento della collezione Rimoldi alla Casa delle Regole, all’interno della sala dedicata a Edoardo Gellner, architetto firma del fa-moso Monkey. Il Bar La Veranda parteciperà, inoltre, con un corner gastronomico, al Cortina Sum-mer Party, pic-nic esclusivamente su in-vito sui prati di Malga Peziè de Parù.

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UN UoMo,UNa vita

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di roberto Pappacena - foto Archivio Museo d’Arte Moderna “Mario rimoldi” regole d’Ampezzo

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e un amico forestiero, mai venuto a Cortina, mi chiedesse: «È vero che la valle d’Ampezzo è uno dei

posti più belli al mondo?» Sì, certo – gli ri-sponderei senza esitazione – incorniciata com’è, tra l’altro, di vette «sublimi sino all’irragionevole» (Giovanni Comisso). La stessa risposta darei a chi mi chiedesse: «È vero che la storia artistica e cultura-le di Cortina è di altissimo livello?». E mi divertirei a sovrapporre alle figure del-le cime che abbracciano la valle, i nomi degli artisti, dei musicisti, degli scrittori che hanno reso illustre la storia di que-sto piccolo angolo di mondo: e le vette non basterebbero a contenerli tutti. A quale di esse farei corrispondere il nome di Mario Rimoldi? Forse al Pomagagnon che, pur essendo più basso di tante altre cime, le supera in eleganza, dominando magicamente tutta la conca.

Nato il 13 aprile del 1900 a Cortina d’Ampezzo, da Antonio e da Sabina Ca-terina Zangiacomi, Mario Rimoldi aveva l’arte nel sangue. Nel 1937 ospitò all’Ho-tel Corona Filippo de Pisis, che già dal 1924 aveva preso l’abitudine di villeggiare in Cadore. Nel 1938 de Pisis era a Parigi e Rimoldi, che ne possedeva ben 11 me-

el 1941 Mario Rimoldi espone il meglio della sua già preziosa e definita collezione all’interno di

due mostre nella "sua" Cortina d’Ampez-zo: in gennaio, nella sede del municipio, in occasione di Prima Mostra del Colle-zionista e in agosto, all’interno della Mo-stra delle Collezioni d’Arte Contempora-nea, promossa sotto l’egida del Ministero dell’Educazione nazionale. Oggi, 70 anni dopo, il Museo che Rimoldi ha fortemen-

ravigliose opere, così gli scrisse: «Le mi-gliori sono sempre quelle del de Pisis per la loro pittoricità e per la dimostrata loro sensibilità, cultura e intelligenza». Pronta fu la risposta dell'artista: «Sono lieto che la mia povera arte le dia qualche gioia. Il paesaggio qui ha un carattere molto di-verso dalle Marmarole “care al Vecellio” (Giosuè Carducci), ma pure interessante. Mi piacerebbe venire a Cortina quest’in-verno per un mese. Non ho mai dipinto la neve e potrei fare cose interessanti». Nel 1941, Comisso così scrisse a conferma: «Questa raccolta sorse qui, nell’estate del 1929, quando Rimoldi conobbe Filip-po de Pisis, in questa valle di armoniose montagne, perché il bello chiama il bel-lo e Mario Rimoldi fu l’interprete di tale voce». Precisa Gabriella Belli, direttrice del prestigioso Mart di Rovereto: «Mario Rimoldi, all’epoca non è ancora trenten-ne, ma già esibisce una spiccata vocazio-ne per l’arte, che ha iniziato timidamente a comprare durante il soggiorno romano dei primissimi anni Venti, dimostrando subito l’attrazione per una pittura scelta perlopiù nel campo dell’anti-accademia, libera nel segno e suadente nel colore». «L’inizio – prosegue Comisso – per Rimol

te voluto e che, dal 1974, ha come sede la Casa delle Regole, amplia i suoi spazi espositivi su tre piani, grazie alla collabo-razione tra l’istituzione delle Regole e il Comune di Cortina. Da luglio a novem-bre si potranno ammirare oltre 250 ope-re: sculture e oggetti dei maggiori artisti del Novecento italiano, tutti appartenuti alla collezione Rimoldi.

— Alessandra de Bigontina, direttore Museo d’Arte Moderna "Mario Rimoldi"

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Il novecento dI marIo rImoldI, una mostra che rende omaggIo a un uomo, collezIonIsta, alBergatore e sIndaco, che ha

sempre avuto cortIna nel cuore, tanto da lascIarle un valore IncommensuraBIle, quale è quello custodIto nelle sale del museo

d’arte moderna che oggI orgoglIosamente porta Il suo nome.

Il collezionista (Mario Rimoldi), 1971-’74, tempera all’uovo su tela di Renato Balsamo (80x60 centimetri).

Il collezionista (The collector, Mario Rimoldi), 1971-’74, egg tempera on canvas by Renato Balsamo (80x60 cm).

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di fu lotta, resistenza e studio. Ma ebbe egli la prima conferma della sua fede e, con lui, ebbero illuminazione i diffidenti quando, nel 1939, inviò il quadro di Fi-lippo De Pisis, raffigurante la Chiesa di Cortina e appartenente alla sua raccolta, alla Mostra del Paesaggio a Bergamo. In quella occasione De Pisis vinse il secon-do premio di 10.000 lire. Questa fu la prima convalida che egli non aveva scelto opere d’incerto valore». Intanto, nomina-to nel 19 settembre del 1940 presidente della Scuola d’arte di Cortina, Rimoldi vi sistema gran parte dei suoi quadri: ciò permette a insegnanti e alunni di osser-vare dal vivo capolavori dell’arte contem-poranea, affinando la sensibilità e la ca-pacità di lettura e d’interpretazione delle opere d’arte. Altra singolare sua iniziativa è quella di mettere un’aula a disposizione di amici pittori, perché possano lavorarvi. L’escalation, come collezionista, raggiun-ge il suo culmine quando il professore Luigi Ferrarino, direttore dell’Istituto ita-liano di cultura a Parigi, propone di dare vita a un premio biennale di pittura e scul-tura, nominato Premio Parigi, realizzato poi da Rimoldi insieme a Campigli, Sironi, al pittore Mino Rosi e allo stesso Ferra-rino. In qualità di presidente del comita-to organizzatore viene eletto, neanche a dirlo, proprio Mario Rimoldi. Inaugurata il 28 luglio 1951, la rassegna nazionale d’arte Premio Parigi è stata senza dubbio la più grande manifestazione artistica che si sia mai svolta a Cortina.

Se Rimoldi avesse proseguito su quella strada, tenendo vivo il premio di biennio in biennio, andremmo oggi orgo-gliosi di una istituzione invidiabile, famo-sa in tutto il mondo. Senonché Rimoldi ha, non so se la fortuna o la sfortuna, di essere eletto proprio in quell’anno sin-daco, cominciando, nel 1954, a dedicarsi alla organizzazione delle VII Olimpiadi Invernali. Il Premio viene così definitiva-

mente abbandonato. Quando, nel set-tembre 1969, lascia la presidenza della Scuola d’arte, i quadri che sono il suo or-goglio seguono tristemente la sua stessa sorte, anche se non manca di allargare il suo orizzonte culturale con l’acquisto di famosi pittori. Dopo la sua morte, av-venuta il 23 luglio 1972, la vedova Rosa Braun eredita una parte cospicua della collezione e tutti i libri d’arte, deciden-do di donare alle Regole d’Ampezzo ben 170 opere di 87 artisti (comprese anche opere di grafica e di scultura) e prezio-si documenti editi e inediti, disponendo che siano raccolti in una galleria sotto la direzione del pittore Renato Balsamo. La Galleria d’Arte Moderna “Mario Rimol-di” fu inaugurata ufficialmente nell’otto-bre del 1974.

Incaricato stabilmente della dire-zione della Scuola sin dal 1 ottobre 1971, Renato Balsamo, animato e guidato dalla concezione di una “scuola aperta”, traspa-rente, cioè, e senza misteri, con «massima applicazione all’interno e frequenti con-tatti con l’esterno, per evitare il rischio di diventare aridi e limitati» – come dichiarò – sistemò, nel corso della sua direzione, la Galleria Rimoldi in modo superbo e definitivo, realizzando così il sogno di Co-misso e di Rimoldi stesso. Il ritratto da lui compiuto de Il Collezionista, 1971-74 è un vero e proprio monumento pittorico che coglie, del personaggio, l’atteggiamento tipico ed essenziale. Balsamo, insomma, da par suo, prima di lasciare Cortina e la direzione del Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo, ha realizzato un sogno da lui espresso con le seguenti parole: «Oggi una piccola par-te di quella famosa raccolta, ampliata da altre donazioni, è diventata per volontà della deputazione regoliera un piccolo, ma prezioso museo. L’auspicio è che il pic-colo seme posto nel solco si trasformi, un domani, in un grande Museo».

Sopra, Mario Rimoldi, insieme all’artista Filippo de Pisis, passeggia lungo Corso Italia a Cortina. Nella pagina accanto, in alto, Concezione spaziale, 1951, Roberto Crippa, olio su tela (30x24 centimetri); sotto, Senza Titolo,1952, Gianni Dova, olio su tela, (39x59 centimetri). Entrambe le opere appartengono alla collezione Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi”.

Above, Mario Rimoldi walks along Corso Italia in Cortina with the artist Filippo de Pisis.Next page, above, Concetto Spaziale (Spatial Conception, 1951), Roberto Crippa; below, Untitled, 1952, Gianni Dova.

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Il bello chiama il bello. Da de Pisis a Sironi:

grandi Maestri del Novecento nella collezione Rimoldi.

Dal 10 luglio al 6 novembre 2011Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi”

Casa delle Regole, Corso Italia 69.

Orari: dal 10 luglio al 30 agosto, dalle 10.00 alle 20.00; dal 1 settembre al 6

novembre, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 (aperto tutti i giorni).

Tel. +39 0436 866222www.musei.regole.it

In 1941 the first exhibitions by Mario Rimoldi’s collection were held in the Cortina d’Ampezzo Town Hall, under the aegis of the Ministry of Education. Today, 70 years later, the museum, located in the Casa delle Regole since 1974, is now much larger so that from July to Novem-ber more than 250 paintings, sculptures and objects of the greatest twentieth-century Italian artists of the Rimoldi collection are on display. Il Novecento di Mario Rimoldi (The Twentieth Century of Mario Rimoldi), is an exhibition that pays tribute to a collector, hotelier and mayor who held Cortina dear to his heart and left a collection of immense value in the Museum of modern art that now bears his name.

—Alessandra de Bigontina Director Mario Rimoldi Museum of Modern Art

If a stranger who has never visited Cor-tina asks if one can find real art and cul-ture in Cortina, the answer is «Yes». Many personalities of the arts world have made Cortina famous, amongst whom Mario Rimoldi, born here in 1900 stands out. Over the years Rimoldi encouraged Ital-ian artists, such as de Pisis, and through this he acquired a wonderful collection of modern Italian art which contains works by de Pisis, Campigli, Sironi and many others. Rimoldi’s achievements also in-cluded the development of the Cortina Art School and the 1951 Premio Parigi (Paris Prize), hosted in Cortina. After he died in 1972, his widow Rosa Braun de-voted her energy to the preservation of the collection.

— Roberto Pappacena

A STORYTO BE REDISCOVERED

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tra edeN SeLvaggie paradiSi “CULtUraLi”

NatUra&CULtUra

di Marco Albino ferrari

Se l’uno fioriSce Sotto le eSperte mani dell'uomo, nell’altro pulSa la materia prima dell'eSiStenza.

differenze e Similitudini tra l’approccio antropizzato del parco naturale delle dolomiti d’ampezzo e la wilderneSS romantica dello

YellowStone national park.

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uando il barbuto John Muir, in una delle consuete giornate spese a far proseliti, montava

sulla sua cassetta da frutta vuota, in una polverosa strada del West americano, attaccando col solito sermone laico in difesa della natura selvaggia, non pote-va certo immaginare le ripercussioni che quei suoi discorsi urlati a capannelli di curiosi avrebbero avuto di lì a pochi anni. ancora oggi, quel suo grido ideale, che elevava la natura incontaminata a luogo sacro, vive in molti americani come un’al-ternativa salvifica. dopo la pubblicazione dei racconti delle sue camminate nei bo-schi della yosemite valley in California, Muir era diventato una personalità in-discutibilmente ascoltata nella giovane nazione americana ed era riuscito persi-no a portare l’attenzione del presidente theodore roosevelt sulle minacce che attentavano alla natura della sua amata yosemite valley, in California. Fu grazie a lui che venne fondata una delle aree protette più importanti degli Stati Uniti: il yosemite National park, sul modello dell’altro grande parco nazionale, quel-lo di yellowstone, nel Wyoming. Ma su quali presupposti si fondavano quelle prime aree protette? e qual era la filo-sofia ambientalista di quelle prime espe-rienze protezionistiche? Con John Muir, il gruppo di romantici americani definiti “trascendentalisti” (ralph Waldo emer-son, orestes brownson, henry david thoreau) aveva gettato le basi per una vera e propria sacralizzazione della na-tura. La “natura selvaggia”, la cosiddetta wilderness, era, secondo loro, un luogo incantato, magico, misterioso in cui ce-lebrare una sorta di panteismo in chiave romantica. «ero parte di essa ed essa di me e nella gloria trascendente della Na-tura mi dimenticai completamente di me come uomo», scriveva John Muir. L’idea di protezione nei primi parchi si basava

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istituito il 22 marzo del 1990, il parco Naturale delle dolomiti d’ampezzo si estende su un’area di 11.200 ettari a nord del centro abitato di Cortina, al confine tra veneto e alto adige, nel cuore delle dolomiti orientali. esso in-siste sulla indivisa proprietà delle regole d’ampezzo, interamente compresa nel Comune di Cortina. È anche grazie al grande impegno conservativo di questa antichis-sima istituzione che i territori del parco si presentano omogenei dal punto di vista dell’uso del suolo, perché non presentano insediamenti abitativi e infrastrut-ture per lo sci alpino. L’attenta gestione forestale delle regole ha, inoltre, risparmiato per sec-oli alcuni lembi di foresta di alta quota di pino cembro e larice, che superano attualmente i 350 anni di età: in questi habitat, talvolta estesi e ininterrotti per decine di chilometri, trovano asilo specie animali rare e minacciate, quali il gallo cedrone, il picchio tridattilo

e il picchio cenerino, nonché la civetta nana. Nell’area protetta sono compresi i gruppi montuosi tofana, Fanis, Col bechei, Croda rossa d’ampezzo e Cristallo; le valli sono strette e incassate verso la comune confluenza, in corrispondenza della quale è situ-ata l’entrata principale del parco. Le cime più elevate superano i 3.200 metri di quota; le prate-rie ripide dei versanti esposti a sud, che ospitano la coturnice e il raro re di quaglie, sono ambienti molto pregiati dal punto di vista naturalistico e nondimeno lo sono le praterie di alta quota a zolla discontinua e le praterie umide ricche di piccole torbiere. assolu-tamente da segnalare il fatto che le montagne ampezzane possie-dono la maggiore concentrazione di popolazioni di camoscio di tutte le dolomiti; se ne possono con-tare a migliaia.

—Michele da Pozzo direttore del Parco Naturale

delle Dolomiti d’Ampezzo

L'eCCeLLeNza di UN patriMoNioda CoNServare

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NatUra&CULtUra

Qui accanto: quasi fosse un lunghissimo rallenty, l’acqua del fiu-me Boite, in primavera, scorre limpida in mezzo ai ghiacci invernali, non ancora scomparsi: due stagioni, due tempi, “condensati” in questo stupendo invaso del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

Alongside here: the water of the Boite River, in the spring-time, flows clear through the winter ice, not yet melted.

In apertura, sopra, la Tofana di Rozes – piramide di pura dolomia – in tutta la sua imponenza. Sotto, i caratteristici geyser dello Yel-lowstone National Park. Nella pagina accanto e qui sopra, scatti fotografici del parco americano.

Opening, above, the peak Tofana di Rozes, in all its majesty. Below, the typical geysers of Yellowstone National Park. Next page and above, photographic shots of the American park.

su due principi fondamentali: non lascia-re mai traccia del proprio passaggio in natura e non intervenire sull’ambiente, neanche in sua stessa difesa (nemmeno se scoppia un incendio per cause natu-rali!). Le regole erano ferree e semplici: niente deve interferire con il corso natu-rale degli eventi. La natura si autogover-na. Se cade un albero nessuno lo sposta: saranno funghi, vermi, muschi, plasmodi a distruggerlo lentamente, riciclandone il legno in nuova vita, come madre natura vuole. vita e morte si devono intreccia-re, si devono aggrovigliare intimamente: l’idea del grande parco di yellowstone nasce proprio dalla volontà di creare una sorta di nuovo eden, dove continui a pul-sare la materia prima dell’esistenza.

ben altra filosofia sottende invece la fondazione dei parchi italiani, e nel-lo specifico di quelli alpini, come ad esempio quello regionale delle dolomiti d’ampezzo, istituito ormai una ventina di anni fa (1990). Qui, già l’interpreta-zione del concetto di natura si fonda su presupposti molto diversi da quelli del-

la wilderness. Un pensiero, mitizzato dai romantici americani, che qui non esiste. Sulle alpi, da secoli, la natura è stata in buona parte antropizzata, tanto è vero che i territori alpini, così come li vedia-mo, sono il frutto di un lavoro millenario dell’uomo: la montagna è stata dissoda-ta, i boschi sono stati curati, le radure tenute libere dall’avanzare delle maler-be. pochi lo sanno, ma la biodiversità esiste grazie all’intervento dell’uomo, proprio grazie a un intervento oculato, che la cultura montanara ha elaborato nei secoli. Se in america si estendono milioni di ettari di foreste selvagge, qui sulle alpi, al contrario, sotto una certa quota non c’è niente che la sapiente mano del montanaro non abbia contri-buito a modificare. ed è facile da osser-vare. Quando lasciamo la montagna a se stessa – come ormai capita in vaste zone delle alpi dopo lo spopolamento degli anni Settanta e ottanta – vediamo che la natura si rimpossessa degli spa-zi e riduce l’ambiente a un monotono e impenetrabile intrico vegetale. Ma per fortuna la cultura ampezzana vive an-che nel suo parco ed è, anzi, oggetto di conservazione. e così le alte vallate so-pra Cortina ci appaiono punteggiate da masi, malghe e stavoli. tutto questo è ciò che si intende per “paesaggio cultu-rale alpino”. È l’uomo che si integra nella natura ed è la natura che prospera sotto le mani dell’uomo. Un sistema levigato dai secoli come le rocce dei fiumi.

Nei circa 11mila ettari del parco, che si spalanca nella conca ampezzana e culmina ai 3.244 metri della tofana di Mezzo, prevale dunque un equilibrio di integrazione tra cultura e natura (anche se ritornano spontaneamente l’orso e la lince, animali selvaggi per antonomasia, come è capitato negli ultimi anni). Una natura magnifica e ricchissima, che io definisco “paesaggio culturale”.

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the bearded John Muir, of Scottish origin, was a ha-bitual preacher who could be seen perched on his soap box in a dusty street in western America. not very many people gathered to listen to his secular ser-mons in defense of the wilderness. And he couldn’t have imagined what a significant influence and impact he would come to have in years to come. Even today, many Americans call for nature to be preserved as a sacred place, an alternative to saving it from destruction. following the publica-tion of accounts of his walks in the woods of yosemite valley in California, Muir be-came a personality whose name was well know throughout the young American nation. Muir had even managed to at-tract the attention of President theodore roosevelt to the risks that threatened nature in his beloved yosemite valley in California. It was thanks to Muir that one of the most important protected areas of the united States was founded, yosemite national Park, which was modelled on the largest national park, yellowstone in wyo-ming. But what assumptions were made about these first protected areas? And what was the environmental protection philosophy of these early experiences? John Muir was one of the group of Ameri-cans called romantic "transcendentalists" (others included ralph waldo Emerson, orestes Brownson, henry David thoreau) who laid the foundations for a real sacrali-zation of nature. "wild nature", also known as wilderness, was, according to them, an enchanted, magical and mysterious place in which they could celebrate a kind of ro-

tains, where land has been cultivat-ed and the woods managed to keep the land free from encroaching weeds. It is not very well known that biodiversity is also due to human

intervention, and that over centuries wise actions have developed a mountain cul-ture. In America there are millions of acres of wild forests. In contrast here in the Alps, under a certain altitude, there is nothing that the expert hand of the mountain peo-ple has not helped to change. we can see this easily. when we leave the mountain to itself – as has happened now in large parts of the Alps following depopulation of the seventies and eighties - we see that nature re-posses the space and the environment becomes a tedious and impenetrable tan-gle of plants. fortunately, however, the Ampezzo culture also lives in this park, and indeed is the subject of preservation. the high valleys above Cortina are dotted with farms, pastures and barns, and this is what we mean by "cultural mountain landscape." Man is integrated with na-ture, and nature flourishes under the hand of man - a system polished over many centuries, much like rocks are polished by river water. within the approximately 11 thousand hectares of the park that starts in the Ampezzo valley and culminates at the 3.244 meters peak of tofana di Mezzo everything is integrated – there is a bal-ance between culture and nature, which includes the voluntary return of bears and lynx, wild animals par excellence, as has happened in recent years. A beautiful and rich nature, which I call "cultural land-scape".

mantic pantheism. «I was part of it, and it was part of me. I completely forgot about myself as a man in the transcendent glo-ry of nature» John Muir wrote. the idea of protecting nature in the first national parks was based on two fundamental prin-ciples: never leave traces of your passage in nature, and do not interfere with the environment, even in it’s own defense, for example if a fire breaks out due to natural causes! the rules were strict and simple: nothing must interfere with the natural course of events. nature is selfgoverning. If a tree falls leave it where it falls; mush-rooms, worms, mosses, and plasmodia will destroy it slowly, recycling the wood into new life, as mother nature intended. Life and death are intertwined, intimately en-tangled: the idea of the great yellowstone park was born from a desire to create a kind of new Eden, where the raw material of our existence would continue to thrive. however, there is a very different philoso-phy behind the foundation of the Italian national parks, and specifically those of the Alps, such as the regional park in the Ampezzo Dolomites, which was estab-lished over twenty years ago in 1990. the concept of nature is based on different as-sumptions from those of the wilderness. there was no romanticism such as that which motivated the Americans. for cen-turies, nature in the Alps has largely been anthropised, so much so that the alpine areas, as we see them, are the result of a millenia of man’s activity in the moun-

Una delle zone più selvagge e piene di fascino del parco ampezzano, la Cro-da Rossa è il regno degli stambecchi. L’ottima convivenza tra questi affasci-nanti esemplari e gli escursionisti che qui si avventurano è garantita dall’istituto della secolare istitu-zione delle Regole.

Croda Rossa, ibex kingdom, is one of the wildest and most charming areas of the Ampezzo Park. The excellent coexist-ence between these fascinating specimen and the hikers who venture here is guaranteed by the institution of the Regole d’Ampezzo.

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aSSiCUrato aLLa vettaservizio di Paolo tassi

v[ERTICAL] i[MPORTANT] p[EOPLE]

dal passo accelerato e frenetIco dI Borsa e fInanza all’avanzare cadenzato, a volte spIrItuale, della montagna; quasI due vIte dIstInte, legate da un’unIca passIone dI ferro. ecco come la cordata dI ugo ruffolo, economIsta e guIda

alpIna, ha stImolato curIosItà e nuovI pensIerI.

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uando siamo sotto una parete, Ugo mi guarda perplesso: il dub-bio di riuscire a conquistarla è

una costante, sempre presente. Difficoltà e lunghezza: le incognite seminascoste nel percorso, che appaiono solo strada facen-do. Seduti su scomode cenge ci si scam-biano confidenze inusuali.

We are under a wall of rock. Ugo looks at me, a little perplexed – the uncertainty of making it to the top is always there. Difficulty and length: the unknown chal-lenges of the route that we find as we move up. And, whilst sitting on uncom-fortable ledges, unusual confidences are exchanged.

Q

Economia e scalata. Se una è fondata sul debito, l’altra è …? Beh, se un’economia si basa sul debito, è un’economia fuori controllo: il rapporto tra debito e reddito prima o poi naufraga. Vedi quello che è successo negli Stati Uniti con i mutui subprime e in Spagna con la bolla immobiliare o in tutti i casi in cui la crescita incontrollata del debito ha inflazionato i prezzi della Borsa o degli immobili fino all’inevitabile crollo. Forse si può dire che, come la scalata è pianificata per evitare la caduta – vero? –, così la gestione dell’economia dovrebbe evitare l’eccesso d’indebitamento.

Banche e guide alpine: sicuri di stare al sicuro? In Italia e nei principali Paesi dell’area-euro, le banche sono complessivamente sicure. Le guide alpine lo sono a dir poco altrettanto; e sono anche molto più simpatiche. E poi è sicuramente meglio andar per crode che depositare soldi in banca.

Fidarsi, confidare e affidarsi Con il dovuto rispetto, non affiderei i miei risparmi a una guida alpina, ma neanche a un medico o a un musicista. D’altra parte molti risparmiatori hanno un vero e proprio talento per cacciarsi nei guai, confidando nell’inesauribile schiatta dei “maghi della finanza” (come Madoff, per intendersi): sono questi colossali imbroglioni che rappresentano il massimo del rischio per i risparmiatori, altro che le guide alpine.

Cortina, le Dolomiti Eh.. quella è passione. Pura passione.

Economics and climbing. One is founded on debt, the other is ...? If an economy is based only on debt, it gets out of control: the relationship between debt and income gets out of balance. Look at what happened in the United States with subprime mortgages, or the housing bubble in Spain, or wherever uncontrolled growth of debt inflated the price of real estate or stocks until the inevitable collapse. Wouldn’t it be better to avoid excessive debt as we manage the economy, rather as a climb is planned to prevent us from falling?

Are banks and mountain guides safe? Overall, in Italy and the main euro-area countries the banks are safe. The guides are also, but much more likeable! And it's much better to go climbing than put your money in the bank.

Mutual trust and reliance With all due respect, I would not trust my savings to a mountain guide, nor a doctor nor a musician. Many investors have a real talent for getting into trouble, trusting in endless schemes of "financial wizards" (such as Madoff): fraudsters are a great risk for investors, not the Alpine guides.

Cortina and the Dolomites Ah… passion, pure passion.

L'uomoInizia dall’Imi (Istituto di credito industriale) la “scalata” alla carriera di Ugo Ruffolo. Siamo a metà degli anni Settanta e bastano solo due decenni perché Ruffolo diventi direttore generale e poi amministratore delegato della Banca Fideuram. Dal 2004 al 2008 è amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni per il Gruppo Generali e oggi consigliere di alcune società del Gruppo Aviva di Londra.

The man Ugo Ruffolo began his career at

IMI (the Institute of Industrial Credit) in the mid seventies. It took him only two decades to “scale” the corporate heights and become General Manager and then CEO of Fideuram. From 2004 to 2008 was CEO of Alleanza Assicurazioni, part of the Generali group, and is now a director of several companies in the Aviva Group in London.

“Chi non risica non rosica” Ho sempre lavorato sulla gestione del rischio, non solo sulla previdenza. Andar per crode, quindi, è più coerente di quanto possa sembrare, non credi? Ma lo faccio soprattutto perché mi attrae, in una maniera che definirei “potente”.

Nothing ventured nothing gained.I have always worked in risk

management, not just security. Rock-climbing is, don’t you think, safer than it appears? I do it mainly because it is tempting, in a "powerful" way.

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L’attiModi Stefano Zardini

era lì, abbagliato da un raggio di sole filtrato, asciutto, tra i rami di un abete.e quei fili d’argento puro si muovevano nel vento come i capelli di una ragazza innamorata.ho sempre privilegiato i fiori con poco colore, quelli poco noti, non rari, ignorati quasi da tutti.Spesso sono quelli che resistono anche all’autunno, senza perdere i petali come i fiori colorati e restano in piedi, forti, pronti a sfidare anche l’inverno.Mi ricordano mio padre e mio nonno, mai vanitosi, ma forti e silenziosi, capaci di trattenere per loro i traguardi di una vita, senza sentire il bisogno di esternarli.il sole se n’è andato, mi è bastato un attimo a riaccendere un insegnamento che, alle volte, mi capita di dimenticare.

It was there, dazzled by a ray of sunshine, dry, among the branches of a fir tree. And those threads of pure silver were blowing in the wind like the hair of a girlwho is in love. I always preferred the less colourful flowers, those less well-known and less rare, ignored by almost everyone. often they are those who last even the autumn, without losing the petals like bright flowers do, instead they remain standing strong, ready to challenge even the winter. they remind me of my father and my grandfather, never vain, but strong and quiet, always holding on to their lifetime goals, without feeling the need to manifest them. the sun is gone, it only took me a moment to bring back a lesson that, sometimes, I forget.

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It was there, dazzled by a ray of sunshine, dry, among the branches of a fir tree. And those threads of pure silver were blowing in the wind like the hair of a girlwho is in love. I always preferred the less colourful flowers, those less well-known and less rare, ignored by almost everyone. often they are those who last even the autumn, without losing the petals like bright flowers do, instead they remain standing strong, ready to challenge even the winter. they remind me of my father and my grandfather, never vain, but strong and quiet, always holding on to their lifetime goals, without feeling the need to manifest them. the sun is gone, it only took me a moment to bring back a lesson that, sometimes, I forget.

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CiMe Letterariedi francesco Chiamulera - foto di Giacomo Pompanin

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remiare i libri a Cortina è incontra-re un simbolo. La “nostra” monta-gna, luogo di altitudini e di sommità,

luogo d’incontro, conoscenza e di bellez-za avvolgente, accoglie, questa estate per la prima volta, un grande premio naziona-le di letteratura, proprio nel cuore delle Dolomiti: il Premio Cortina d’Ampezzo. Un omaggio alla storia e alla tradizione di un angolo di mondo, dove paesanità e alta cultura si sono da sempre intreccia-te e fuse, con naturalezza. Un connubio riassunto nel tratto di Donna Rachele Padovan – che confezionava i leggendari “casunziei” mentre, con programmatica nonchalance, buttava lì una citazione da Metastasio, un ri-ferimento a Foscolo o a Mon-tale –, come nelle altrettanto leggendarie sbronze di Ernest Hemingway, che in Di là dal fiume e tra gli alberi scriveva e raccontava della montagna veneta, gomito a gomito con i montanari di allora. Due le giurie di alto livello che sono state scelte con attenzione per rappresentare al meglio l’intelligenza, lo stile, l’impresa e le istitu-zioni. Un premio sarà dedicato alla narra-tiva italiana e uno ai libri che parlano di

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For the first time this summer, on 25 August, Cortina is hosting a major na-tional literature prize: the Premio Cor-

tina d’Ampezzo (Cortina d'Ampezzo Award). It is a trib-ute to the history and tradi-tion of the world reflected by Hemingway in Across the Riv-er and into the Trees in which he wrote about the mountains of the Veneto. Two high-level juries, chosen to best repre-sent a wide range of interests, will award one prize for Ital-ian fiction and one for books about the mountains. The In-

ternet Award will be made on the basis of votes registered on www.premiocortina. it. A Mountain of Books!

At CInEMAtIC PACE

montagna, nel senso più ampio del termi-ne: dai racconti ai saggi ai libri fotografici. E poi, soprattutto, il Premio Internet, che offrirà l’opportunità ai tanti utenti della rete di esprimersi liberamente e votare il proprio libro preferito (www.premiocortina.it). Appuntamento, quindi, al prossimo 25 agosto. E sarà Una Montagna di Libri.

era Il 2009 quando, grazIe alla prIma edIzIone dI una montagna dI lIBrI, la conca ampezzana tornava a essere un salotto culturale dI prIm’ordIne. oggI, a tre annI dI dIstanza, arrIva anche Il premIo cortIna,

un rIconoscImento «destInato a scalare le vette».

Una Montagna di Libri

Dal 22 luglio al 3 settembre 2011Palazzo delle Poste, Piazza Venezia,

Alexander Girardi Hall, Cristallo Hotel Spa & Golf, Hotel del la Poste

www.unamontagnadilibri.it

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«I premi danno valore a chi scrive. Ricono-scono il lavoro dello scrittore. Il Premio Cortina d’Ampezzo è un atto di coraggio in un momento in cui la cultura è spesso messa in discussione quan-do, invece, dovrebbe tornare ad avere peso in se stessa e non dal punto di vista dell’ansia economica». Vera Slepoj,presidente PremioCortina d’Ampezzo

«The awards arevaluable and recognisethe writer’s work. Itis brave to launchthis festival at a timewhen culture is calledinto question: cultureshould be important initself and not becauseof anxiety about theeconomy».Vera Slepoj, presidentPremio Cortinad'Ampezzo

«Premiare i libri a Cor-tina, immersi nel fasci-no straordinario delle Dolomiti, è un omaggio alla bellezza di un luogo unico al mondo. Ma è anche un modo per riconoscere sim-bolicamente le qualità di un grande libro: per scrivere bisogna saper osare, conoscere il ter-reno, puntare in alto e non temere di rivolge-re lo sguardo al luogo da cui si è partiti». Arrigo Petacco,presidente della giuria Premio della Montagna

«Awarding a liter-ary prize in Cortina, surrounded by the extraordinary charm of the Dolomites, is a tribute to the beauty of a unique place in the world. It is also a sym-bolic way to recognize the qualities of a great book: writing implies having courage, know-ing the terrain, aiming high and not being afraid to look back to the beginning». Arrigo Petacco, chair-man of the jury Premio della Montagna (the Mountain Prize)

«Una delle ragioni per cui mi sono ricreduto sull’importanza dei premi letterari è il le-game che si è venuto creando tra il mondo dei libri e una serie di realtà locali specifiche. E, se consideriamo lo splendore del paesag-gio e della natura di Cortina, tutto torna».Gian Arturo Ferrari, presidente della giuria Premio Cortina d’Ampezzo

«Literary prizes are important as a bond between the world of books and local situations, such as the splendour of the land-scape and nature of Cortina». Gian Arturo Ferrari, president of the jury Premio Cortina d'Ampezzo

«La montagna reca in sé valori imprescindi-bili anche per la vita in vigna, come il rispetto dei ritmi della natura, la fatica, la dedizione, la passione e l’umiltà. Sono convinto che, ul-teriormente con ques-to premio letterario, possiamo augurarci di dare un nuovo con-tributo alla diffusione, alla conoscenza e alla crescita, nei nostri figli, dell’amore e della curi-osità per le alte vette». Francesco Zonin, executive vice presi-dente di Casa Vinicola Zonin e giurato Premio Cortina d’Ampezzo

«The mountain, like the vineyard, has all the essential values for life: respect for the rhythms of nature, hard work, dedication, passion and humility. This award will make a contribution to knowledge and growth in our children and love and curiosity for the peaks».Francesco Zonin, executive vice president of Vinicola Zonin and juror Premio Cortina d'Ampezzo

«I premi letterari di solito sono di due tipi: quelli che premiano gli autori già consolidati e quelli che si rivolgono ai gio-vani, agli esordienti, alle novità. Ecco, il Premio Cortina ha l’ambizione di scoprire talenti nuovi». Giuliano Pisani, ideatore Campiello Giovani

«Literary prizes are usu-ally of two types: those that reward established authors and those that target newcomers. The Premio Cortina aims to discover new talent». Guilano Pisani, author Campiello Giovani

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«Non c’è dubbio che la differenza tra un pre-mio qualsiasi e quello ampezzano è data dal livello qualitativo della giuria. E poi le statistiche indicano che, se i nuovi mezzi multimediali soddis-fano un’esigenza di informazione, alla carta stampata e quindi al libro, si attribuisce un valore di autentico ap-profondimento ». Carlo Montanaro, direttore Style Magazine

«There is no doubt that the quality of the jury differentiates this award. Statistics show that if the new multime-dia satisfies a need for information, the printed word brings value of true depth». Carlo Montanaro, director of Style Magazine

«Quando nasce un nuovo premio letterario bisogna fare la stessa domanda che spesso i grandi scrittori hanno ri-volto alla loro coscienza, o alla loro incoscienza se preferite: “era neces-sario scrivere questo libro, un altro libro?”. Ogni grande se la cava come può, dal narcisis-mo, all’intima necessità esistenziale a un codice di poetica program-matica. Il mio maestro Eduardo De Filippo diceva, a se stesso e allo specchio, che, essendo un uomo di buon gusto, non poteva aver scritto una brutta commedia. E il fascino di Cortina, per chi, come me, coltiva nel presente anche le om-bre del passato, rimane insostituibile». Claudio Brachino, direttore Videonews

«When there is a new literary prize we must ask the same question that great writers have often asked themselves: “was it necessary to write this book, another book?” My teacher, Eduardo De Filippo, said that a man of good taste could not have written a bad play. Cortina is irreplaceable for those who keep the memory of the past with them in the pre-sent, as I do». Claudio Brachino,director Videonews

«Cortina è la scelta migliore per accogliere la cultura. In montagna si cammina, si pensa, ci si trova nella natura: ci si interroga sul senso delle cose. Ben venga finalmente un premio letterario indipenden-te, scevro da logiche di appartenenza e da qualsiasi forma di pres-sione esterna». Andrea Biavardi, direttore Airone

«Cortina is the best place to appreciate cul-ture. As you walk in the mountains, you think, you are in nature; you question the meaning of life. Now we have an independent literary prize, free from any form of external pres-sure ». Andrea Biavardi, director Airone

«Il Premio Cortina non è l'ennesimo premio letterario per celebra-re incerte glorie tran-seunti, ma è soprat-tutto l'occasione di far scoprire e riscoprire Cortina come piccola capitale della cultura, delle idee, oltreché grande capitale del bello». Marina Valensise, Il Foglio

«Premio Cortina is not just another literary award to celebrate transient, uncertain glories, but an oppor-tunity to discover and rediscover Cortina not only as a small capital of culture but also as a big capital of beauty». Marina Valensise,Il Foglio

«Un premio è, sì, testimonianza di un riconoscimento, ma è anche, se non ancora di più, un mezzo per rafforzare una tematica e divulgarla. Il Premio Cortina è un omaggio alla cultura, ma anche alla montagna di cui Cortina è regina, una regina che da sempre è stata generosa, nel suo territorio, grazie alla ricchezza di una cultu-ra multidisciplinare». Clelia Tabacchi Sabella, presidente del Premio Alvise Cornaro

«An award is recogni-tion; it strengthens and publicises an idea. The Premio Cortina is a tribute to culture, and the mountains of which Cortina is rightly the generous Queen thanks to the richness of her multi-disciplinary culture». Clelia Tabacchi Sabella, president of Alvise Cornaro Award

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«Il Premio Cortina è una bellissima iniziativa di grande respiro, che tende a coprire quel vuoto che la passione culturale storica del luogo richiedeva». Dino Tabacchi, presidente Salmoiraghi & Viganò

«Premio Cortina is a breath of fresh air that will meet the demands of our cultural history». Dino Tabacchi, chairman Salmoiraghi & Viganò

«La montagna fa bene ai creatori di libri. Più della guerra e oltre la guerra, legò Mario Rig-oni Stern, Primo Levi, Nuto Revelli, Massimo Mila, Giulio Einaudi di un’intesa che ha segnato la cultura del Novecento». Alberto Sinigaglia,cofondatore della rubrica Tuttolibri del quotidiano La Stampa

«Mountains are good for writers. Mario Rigoni Stern, Primo Levi, Nuto Revelli, Massimo Mila and Giulio Einaudi were bound together by the mountains in a way that marked twentieth-century culture». Alberto Sinigaglia, cofounder of the Tuttolibri section of La Stampa

«Ritengo estrema-mente rilevante poter premiare autori nuovi in un momento storico come questo in cui i giovani sono certamen-te capaci di afferma-zioni importanti e so-cialmente utili. Cortina d'Ampezzo ha sempre espresso al meglio un’immagine sofisticata di ricerca della cultura: sono certo che anche questa volta darà con-ferma di questa sua peculiarità». Mario Mele, fondatore e azionista di riferimentoMario Mele & Partners

«It is important to re-ward new authors at a time like this when young people are certainly capable of socially useful and im-portant things. Cortina d'Ampezzo has always shown the best of so-phisticated new culture: I am sure that this time will be no different». Mario Mele, founder and major shareholder Mario Mele & Partners

«Leggere libri è emozi-onante come viaggiare. Sceglierli è appassion-ante come scalare una montagna». Giacomo Marramao, filosofo e docente presso l’Università Roma Tre

«Reading books is as exciting as travelling; choosing them is as addictive as climbing a mountain». Giacomo Marramao, philosopher and professor at the Roma Tre University

«Credo sia di grande interesse l’impostazio-ne data al Premio Cor-tina d’Ampezzo, che non intende soggiace-re agli ordini e ai divieti incrociati dell’editoria, causa, negli ultimi anni, del calo del valore di questi eventi che, invece, contribuiscono enormemente alla dif-fusione del libro come fonte di arricchimento e di approfondimento personale e collettivo». Giuseppe Zaccaria, rettore Università di Padova

«The Premio Cortina d'Ampezzo will gener-ate great interest as it is independent. Despite a decline in literary prizes over the recent years, due to limitations imposed by publishers, they are important and contribute greatly to the growth of books as a source of enrichment, both personal and col-lective ». Giuseppe Zaccaria, rector University of Padua

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«La letteratura di montagna dovrebbe alimentare in modo straordinario il sogno che è insito in ogni uomo: andare oltre se stesso aprendosi a una visione più ampia, e allo stesso tempo più acuta, del mondo e della vita». Gian Francesco Demenego, presidente del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

«Mountain literature should feed the dream that is in all of us: to go beyond ourselves, opening up to a broad-er, more acute view of the world and life». Gian Francesco Demenego, president of the Natural Park of the Ampezzo Dolomites

«Un bel romanzo è un contributo alla civiltà di un Paese, premiarlo è riconoscerlo. Premiarlo nello scenario di que-ste meravigliose mon-tagne è aggiungere bellezza alla bellezza ». Nadia Fusini, scrittrice e critica letteraria

«A good novel contrib-utes to the civilization of a country: awarding a prize is a just reward. And in these wonder-ful mountains we add beauty to beauty». Nadia Fusini, writer and literary critic

«Come la letteratura parla della montagna, è giusto che la montagna parli della letteratura. È un vero piacere per l’Amministrazione comunale di Cortina collaborare alla realiz-zazione del Premio Cortina d’Ampezzo». Giovanna Martinolli, assessore alla Cultura del Comune di Cortina d’Ampezzo

«As literature speaks of the mountain, it is right that mountains speak of literature. The city council of Cortina d’Ampezzo is delighted to be involved in the Premio Cortina». Giovanna Martinolli, councillor for Culture, Cortina d'Ampezzo

«È bello che si possa continuare un percor-so di cultura, perché la nostra amata Cortina deve andare avanti non soltanto nello sport e nella mondanità. Cor-tina è sempre stata in testa nell’arte, nella po-esia, nella letteratura, ma anche al primo po-sto per lo straordinario incanto del paesaggio e per la collaborazione di ogni cittadino a quei punti fermi che conta-no e che restano nella storia per sempre». Milena Milani, scrittrice

«It’s good to develop cultural events as Cortina must move for-ward, not just in sports and worldliness. Cor-tina has always been a leader in art, poetry and literature, as well as for the extraordinary charm of the landscape and the way we all work together for the future». Milena Milani, writer

«L’impegno delle am-ministrazioni pubbli-che, in particolare della Regione del Veneto, dovrà rivolgersi sem-pre più alla promozio-ne della lettura. Il libro è e resta lo strumento fondamentale per la trasmissione della cul-tura».Marino Zorzato, assessore alla Cultura della Regione Veneto

«The Veneto local gov-ernment is committed to promote reading. Books are, and will remain, the fundamen-tal means to develop culture». Marino Zorzato, councillor for Culture, Veneto Region

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Libreria SoviLLada oltre trent’anni partner della cultura all’ombra delle tofane

Tutto ebbe inizio con un incontro fortunato, come spesso accade. Natale 1971: Ilario Sovilla, “il libraio” di Cortina d’Ampezzo, ragiona con Milena Milani, Rolly Marchi e Giorgio Soavi di cultura in vacanza. La valle ampezzana è già sede storica di lettere, arti, autori e riflessioni: crocevia di un mondo che lì si ritrova e forse, anche, lì si rispecchia. Ma stavolta la cosa è diversa: bisogna organizzare presentazioni, dibattiti, coinvolgere la gente. Come ricorda Ennio Rossignoli, si trattava di passare dal fascino appartato dei cenacoli alla cultura allargata a tutti, capace di offrirsi a un pubblico sempre più vasto ed esigente. Nacque così la Terrazza Cortina, con il patrocinio e il sostegno della storica libreria ampezzana. Il nostro “indigeno”, Mario Caldara, sul Notiziario di Cortina del 22 agosto del 1983, snocciola un elenco di ospiti da brivido: «Arpino, Bacchelli, Bedeschi, Bellow, Bergami, Biagi, Buzzati, Cassola, Chiara, Goldoni, Granzotto, Marchi, Monelli, Montanari, Orlando, Pampaloni, Salvalaggio, Saviane, Scias-cia, Sgorlon, Tumiati, Vigorelli». E tra i tanti (negli anni Ottanta sarà la volta di Spadolini e di Augias, di Scalfari e Montanelli) anche il grande Lamberto Sechi. Un grande amico di Cortina, che Cortina non dimenticherà. Oggi la famiglia Sovilla è ancora il punto di riferimento per la cultura a Cortina: partner impre-scindibile per la rassegna Una Montagna di Libri.

As so often happens, it began with a chance encounter over the 1971 Christmas holiday time when Ilario Sovilla, ("the book-seller" of Cortina d'Ampezzo), met with Milena Milani, Rolly Marchi and Giorgio Soavi. The Ampezzo Valley was already a centre for literature and arts. Then they organised presentations and discussions that involve people. As Ennio Rossignoli said, we needed to move on from this small club and make culture available to a wider, more demanding audience. And thus the Ter-razza Cortina, sponsored and supported by the historic Ampezzo book shop, was born. Mario Caldara, one of Cortina’s sons, rattled off a thrilling list of guests in the 22 August 1983 edition of the Notiziario di Cortina: «Arpino, Bacchelli, Bedeschi, Bel-low, Bergami, Biagi, Buzzati, Cassola, Chiara, Goldoni, Granzotto, Marchi, Monelli, Montanari, Orlando, Pampaloni, Salvalaggio, Saviane, Sciascia, Sgorlon, Tumiati, Vigorelli». During the eighties Spadolini, Augias, Scalfari and Montanelli joined in, as well as the great Lamberto Sechi. He was a great friend of Cortina, whom we will not forget. Today the Sovilla family is still the reference point for culture in Cortina: an indispensable partner in Una Montagna di Libri (A Mountain of Books).

Cultural partner in the shadow of tofane for over thirty years

«Con la nascita del Mese Mondadori, in un lontano 1972, cominc-iava l'avventura del libro come protagonista della cultura a Cortina; venne poi la grande stagione degli incontri letterari al Savoia, di cui oggi Una Montagna di Libri è in certo senso la degna continuazione. Una storia affascinante che prosegue e di cui il Pre-mio Cortina d'Ampezzo costituisce un pres-tigioso e indispensabile coronamento». Ennio Rossignoli, editorialista e animato-re delle stagioni cultu-rali cortinesi

«In 1972, the Mese Mondadori began the adventure of literary culture in Cortina. Then came, literary events at the Hotel Savoia, which led to the present Una Montagna di Libri (a Mountain of Books), and now Premio Cor-tina – the crowning glory». Ennio Rossignoli, commentator at cultur-al events in Cortina

«Un premio deciso a scalare le vette». Famiglia Sovilla, Libreria Sovilla Cortina d’Ampezzo

«An award determined to scale the peaks». Sovilla family, Libreria Sovilla, Cortina d’Ampezzo

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era una volta… Ogni favola inizia così. E, organizzando il Convegno internazionale Italia-

Austria, bisogna cominciare allo stesso modo, perché quel castello a nord di Cor-tina non c’è più da quasi tre secoli. Nes-suna principessa a calare trecce giù dalla finestra per amanti e amati, il castello in questione era una fortezza piena solo di “omacci” cattivi. Eretto su uno spuntone di roccia, dal quale dominava visivamente la valle di Ampezzo di Cadore, era l’ultimo avamposto della Repubblica di Venezia, prima del confine con l’Austria. Cono-scendo le tecniche di dislocamento delle difese dell’Impero Romano, non si esclu-de che le prime pietre fossero un presidio risalente alla stessa epoca. Possiamo trac-ciare brevemente la sua storia attraverso le menzioni sporadiche delle fonti, raccol-te poi dagli storici, primo tra tutti il profes-sor Richebuono. Amministrato all'inizio da capitani veneti e, dal 1511, da capitani au-striaci, abbiamo la certezza che il castello necessitasse continuamente di riparazioni costose a carico degli ampezzani, che le eseguivano molto malvolentieri. Tuttavia, Venezia le considerava corvée obbligato-rie, definite “servitù militari”. Altro aspetto importante consisteva nell’abuso che i ca-pitani facevano di boschi e terreni circo-stanti, a danno dei regolieri. Nel 1443, per arginare le appropriazioni illegali, il capita-no del Cadore sentenziò che le proprietà

del castello non dovessero oltrepassare i fossati di difesa. Si stabilì anche quante piante potessero essere tagliate a uso del castello stesso, precisando che il bosco poteva essere usato, ma non era una pro-prietà. Nel 1476, l’ampezzano Guglielmo di Ghidino fu il direttore di importanti lavori di ampliamento e consolidamento, svolti da operai forniti dal Cadore. Questo è probabilmente il castello assediato senza successo da Massimiliano I, nel 1508, e conquistato, invece, nel 1511, grazie all’uso delle armi da fuoco. Quest’ultima è una data molto importante perché spostò il confine degli Asburgo a Dogana Vecchia. Fatto che rese abbastanza inutile una roc-caforte utilizzata principalmente come presidio e carcere: nel 1636, ospitò anche il processo e le torture a una poveretta definita “strega”. Mantenere il castello e la guarnigione diventò costoso e, nel 1700, si giungerà all’atto di vendita, da parte della Corona, al Comune di Ampezzo, che lo demolirà totalmente, usandolo come cava di pietre lavorate per le costruzioni del pa-ese. Il luogo diventerà nuovamente strate-gico durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, come postazione di cannoni e deposito di armi. Oggi, nel terzo millennio, è una splendida “postazione” panoramica. Un balcone sulla valle del Boite, con un bosco alle spalle, nel quale immaginiamo di veder passeggiare la principessa della favola. La principessa della Pace.

IL CASTELLO INCANTATOdi Liana Bertoldi Lenoci

NessuNa priNcipessa affacciata alla fiNestra, solo uomiNi e soldati, i protagoNisti del passato di uN'affasciNaNte fortezza-faNtasma

che, quasi completameNte scomparsa, coNserva, però, magicameNte, memorie di lotte e storie di coNfiNi. oggi Ne resta uNa spleNdida

“postazioNe” paNoramica, simbolo di pace.

TOP EVENTS CULTURA

C’Il Castello di Botestagno – anche detto Podestagno – durante la dominazione austriaca, raffigurato in una stampa del 1594.

The Castle of Botestagno – also known as Podestagno – during Austrian rule, depicted in an engraving from 1594

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Convegno Internazionale Italia - AustriaLa presa del Castello di Botestagno, 1511 Con il conferimento della medaglia di rap-presentanza del presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano, il 29 e 30 agosto 2011, il Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo ospiterà il Convegno internazio-nale italo-austriaco: La presa del Castello di Botestagno, 1511. La scelta di una collabora-zione tra istituzioni culturali appartenenti ad aree lontane sottolinea come la cultura non abbia né possa avere alcun confine geo-grafico. Nel corso del confronto tra studiosi italiani e austriaci, gli avvenimenti del pas-sato saranno letti in funzione di un futuro in continua evoluzione, che dovrà avere come obiettivo la pace delle generazioni a venire: il grande sogno dell’umanità a tutte le lati-tudini. L’importante iniziativa culturale, che ha come promotori la Fondazione Tiziano Vecellio e Cadore e il Centro Studi Storici

e Socio-religiosi in Puglia-Bari – Sezione Ve-neta, intende accendere l’attenzione a livello internazionale sulla storia di un territorio di confine, il Cadore. Ampezzo di Cadore, oggi Cortina, attraverso le sue vicissitudini, tes-timonia al meglio l’universalità della teoria del grande storico francese Fernand Brau-del sulla “grande storia”, formata da infinite “microstorie” con valenze locali che sono, so-prattutto, tasselli di una Storia mondiale: pic-coli e grandi passi nel cammino della civiltà.

Convengo Internazionale Italia-Austria The Capture of Botestagno Castle, 1511 On 29 and 30 August 2011, the Grand Hotel Savoia in Cortina d'Ampezzo will host the Con-vegno internazionale italo-austriaco: La Presa del Castello di Botestagno, 1511 (the Capture of Botestagno Castle, 1511). It will open with the presentation of a medal on behalf of the President of the Republic of Italy, Giorgio Na-

politano. Collaboration between cultural in-stitutions from far and wide emphasizes that culture may not have geographical bounda-ries. Italian and Austrian events from the past will be compared by experts, in relation to an always changing future, looking towards peace for future generations: the great dream of humanity everywhere. This im-portant cultural initiative, sponsored by the Fondazione Tiziano Vecellio e Cadore and the Centro studio Storici e Socio-Religiosi in Puglia (Bari), Venetian section, aims to bring international attention to the story of the Cadore border. Through its ups and downs, Ampezzo di Cadore (which is today Cortina) gives us good evidence of the universality of the great French historian Fernand Braudel’s theory of the "great story", made up of count-less "microstories" with local value that are, above all, pieces of a World Story: small and large steps in the path of civilization.

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Cortinastelle // Dopo un’inaugurazione coi fiocchi, sabato 16 luglio – concerto da camera e proiezione di spettacolari immagini al Planetario Niccolò Cusa-no –, Cortina è pronta a vivere una vera estate da star(s). In programma, tra fine luglio e inizio settembre, due importanti conferenze, golose serate “astro-gastronomiche” per soddisfare ogni “fame” di cultura, e visite guidate al Planetario e all’Osservatorio del Col Drusciè. // www.cortinastelle.it // A summer by star(s) // The new edition of Cortinastelle starts after a top class opening Saturday 16 July: chamber concerto and projection of astonishing images at the Planetarium Niccolò Cusano. The event, from late July to early September, includes two important conferences, mouth-watering gastronomic evenings to satisfy every "hunger" of culture, and guided tours of the Planetarium and of the Observatory del Col Drusciè. www.cortinastelle.it

TOP EVENTS

16 luglio

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Sulle ali della musica // Il 15 luglio, a ben 2.752 metri di altitudine, il Rifugio Lagazuoi ha ospitato uno strepitoso concerto di Peppino D’Agostino «migliore chitarrista acustico nel 2007», secondo la famosa rivista americana Guitar Player. // www.rifugiolagazuoi.com // On the wings of music // On 15 July, the Lagazoi Refuge hosts an amazing concert at 2.752 meters above sea level. Peppino D'Agostino «best acoustic guitarist in 2007», according to the famous American magazine Guitar Player. // www.rifugiolagazuoi.com

CORTINA inCANTA // Raccoglie sempre maggiori apprezzamenti la rassegna canora delle Dolomiti, organizzata dal Coro Cortina che, in questa edi-zione 2011 – dal 2 all’8 luglio –, ha preso il “la” con le esibizioni della corale Santo Stefano di Potenza Picena e della Corale Zumellese di Mel. Molto sug-gestiva la serata che ha visto protagonista il Coro Pilgrim Mission Choir (Corea del Sud), per finire con il Coro di Castel di Conegliano. Da non perde-re il prossimo appuntamento di inizio luglio 2012. //www.corocortina.com // CORTINA inCANTA // The music festival Cortina inCanta organized by Coro Cortina (“Cortina’s Choir”) gathers more and more praises every year. The 2011 edition, from the 2nd until the 8th July, took off with per-formances by the choir of Santo Stefano of Poten-za Picena and the choir Corale Zumellese of Mel. We cannot forget to mention the beautiful perfor-mance by the South Korean Pilgrim Mission Choir and the Castel di Conegliano choir. Don't miss the next edition at the beginning of July 2012. // www.corocortina.com

TOP EVENTS MUSICA

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15 luglio

2-8 luglio

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di Beppe Boni

TOP EVENTS SPORT

che regiNe e cavalli aNdassero d’accordo si è sempre saputo ma, a cortiNa, da quest’aNNo, il sodalizio si fa aNcora più stretto. è torNato, iNfatti,

Nel caleNdario estivo ampezzaNo, il cortiNa show JumpiNg che, per charme e glamour, sembra aver poco da iNvidiare aNche a loNdra e moNtecarlo.

è un filo sottile ed elegante, ma resistente come l’acciaio, che unisce Cortina al mondo

dei cavalli. Quasi un luogo dell’anima che si intreccia alla tradizione e alla storia, un legame che negli anni ondeggia senza mai scomparire e, in alcune occasioni, riappa-re con forza tumultuosa. Un fidanzamento solido e impalpabile. Benvenuta estate. Il saluto alla bella stagione, tra queste valli e queste cime religiose, è arrivato tra fine giugno e inizio luglio proprio attraverso i cavalli del Cortina Show Jumping e del Dolomiti Horse’s Game. Come in un di-vertente gioco di specchi, i purosangue in Ampezzo si sono abilmente alternati

tra agonismo e divertimento, tra gare e passione, in uno scenario che, ancora una volta, si è dimostra ideale per chi ama o, semplicemente, simpatizza per questo sport. Ma l’equitazione qui, tra alcune delle più belle vette dolomitiche, non si ferma solo all’estate, dato che anche l’inverno ha il suo fiore (di ghiaccio) all’oc-chiello. Le gare di polo sul Lago di Misu-rina, a febbraio, sono diventate ormai un classico da non perdere, una passerella che vede sfilare campioni argentini e ita-liani e dove si incrocia il bel mondo della mondanità. Fiames – che presso il centro sportivo Antonella De Rigo ha ospitato il concorso ippico, in veste completamente

C’

TERRA DI AMAZZONIE CAVALIERI

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rinnovata dopo un anno di stop dovuto a motivi logistici – nei giorni di gara assomi-gliava più a un salotto che a un campo di salto a ostacoli. Per questo è stato mol-to apprezzato dai cavalieri sia italiani che stranieri (21 le nazioni che hanno parte-cipato alle competizioni internazionali e oltre 200 gli iscritti alle quelle nazionali). Poi, si sa, il tempo a giugno, può metterci lo zampino, ma pazienza. E l’assessore al Turismo e allo sport del Comune ampez-zano, Herbert Huber (da non perdere il menù del suo rifugio in alta quota tra una sciata e l’altra d’inverno) ha ragione quan-do afferma: «L’ambizione di noi cortinesi è di far crescere ancora l’equitazione tra queste montagne e far sì che l’appunta-mento equestre di giugno diventi la festa di apertura della stagione estiva». Un po’ come accade per la Notte Rosa lungo la ri-viera romagnola, pur con altre dimensioni. I simboli, in luoghi incantevoli come que-

Un viaggio lungo 11 anni – e che ter-minerà nel 2015 – alla scoperta degli angoli più suggestivi dei Monti Pallidi, proclamati nel 2009 Patrimonio Natu-rale dell'Umanità UNESCO. Il Dolomiti Horse’s Game – organizzato dal Centro Ippico Agordino e riconosciuto anche dalla Fite, la Federazione internaziona-le turismo equestre – per questa edi-zione, tenutasi dal 1 al 3 luglio 2011, in concomitanza delle gare internazionali del Cortina Show Jumping, è appro-dato in Ampezzo. In centro sono state allestite le scuderie dei circa 60 parte-cipanti, che ogni giorno hanno effettua-to affascinanti gite “a margherita” nei territori circostanti. Perché la natura si può “assaporare” anche, e forse di più, al passo, al trotto e al galoppo.

A long journey of 11 years – and that will only end in 2015 – amongst the most evocative places of the Monti Pallidi (the Pale Mountains) which were designated as a Natural Heritage Site by UNESCO in 2009. The Dolomiti Horse's Game – organized by the Centro Ippico Agor-dino (the Equestrian Centre of Agordo) and also recognized by Fite, the Interna-tional Federation of Equestrian Tourism – was this year held in Cortina, from 1 to 3 July, at the same time the interna-tional Cortina Show Jumping competi-tion. Stables were set up in the centre for about 60 participants who made fascinating trips "a margherita" in the surrounding areas; and we too can "sa-vour" nature, even more when walking, trotting and cantering.

CAVALCANDOLA STORIA

RIDING THE HISTORYsto, hanno la loro importanza. E l’evento di fine giugno ha senza dubbio grande ri-levanza, se parliamo di cavalli a Cortina, perché la Regina delle Dolomiti si presta a ospitare iniziative non solo agonistiche. L’equitazione, infatti, non è solo sport, ma anche un modo diverso di vivere e respi-rare la natura e l’ambiente. E allora dav-vero non c’è palcoscenico migliore della conca ampezzana. Lo sconfinato mondo delle associazioni non agonistiche dell’e-quitazione dovrebbe cogliere le oppor-tunità che si offrono da queste parti. E probabilmente succederà. Il prestigio di questo evento non deve essere un punto di arrivo ma base di partenza per aprire le porte alla frequentazione equestre at-traverso manifestazioni dedicate. I cavalli amano Cortina e Cortina ama i cavalli. Sono una coppia stupenda che, per char-me e glamour, vale quasi quanto i recenti matrimoni di Londra e Montecarlo.

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A thin, elegant thread, strong as steel, connects Cortina with the world of horses; the soul is bound with tradition and history, a bond that is like a boat bobbing on the waves, sometimes seen, sometimes hidden but never disappearing. In the beautiful Ampezzo valley, with its sacred peaks, the Cortina Show Jumping and the Dolomiti Horse’s Game welcome the summer in late June and early July. Thoroughbred horses skillfully switched between competition and fun; both riders and lovers of the sport could enjoy the landscape. Equestrianism is not only a summer event; in February, the annual polo competition on Lake Misu-rina is the (icy) jewel in the crown of some of the most beautiful peaks of the Dolomites. High society parades and watches the Ar-gentinian and Italian champions playing on the ice. The Antonella De Rigo Sports Centre, at Fiames, which hosted the horse show, has undergone a complete renova-tion, to improve facilities for the riders from 21 nations, including more than 200 riders from Italy. On competition days it looked more like a salon than a Show Jumping field, and both foreign and Italian riders were appreciative – although in June the weather can be unpredictable, but with pa-tience all went well. Herbert Huber, Cortina d’Ampezzo town Councillor for tourism and sport (don’t miss eating at his high altitude refuge, whilst skiing in winter) is right when he says: «In Cortina we aim to increase the scope of riding activities in the mountains and to ensure that the equestrian event in June will be the opening party of the sum-mer season». Rather like the Notte Rosa (the Italian summer’s eve festival) along the adriatic coast, but on a different scale. The Show Jumping event at the end of June is

THE LAND OF KNIGHTS AND THEIR LADIES

Andrea Messersì in sella al suo A.S. Ilissa, vincitore – e unico doppio zero di tutta la gara – della competizione più importante del Concorso Nazionale di domenica 26 giugno, il Gran Premio Città di Cortina C145.

Andrea Messersì on his A.S.Ilissa, winner of the Gran Premio Città di Cortina C 145, the most important competition of the Italian show jump-ing of Sunday June 26th.

without a doubt very important for Cor-tina, Queen of the Dolomites as she is also ready to host non-competitive horse rid-ing activities. Equestrianism is not only a sport but also a different way of living and breathing the natural environment. And where better to do this than the Ampezzo valley! The wide world of non-competitive equestrianism should jump at the opportu-nities available here – and will probably do so. The prestige of this event is a starting point that opens doors for people to eques-trian events here. Horses love Cortina and Cortina loves horses. A wonderful couple who, with all their charm and glamour, are almost like the Royal wedding of William and Kate.

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TOP EVENTS

Piccole cavallerizze crescono: l’intervista a due campionesse in erba, ampezzane doc.

come tutto ebbe inizio

il cavallo

l’album dei ricordi

il sogno nel cassetto

Camilla Santini16 anni

Paola Melon 16 anni

di Amelia di Pietro

Avevo cinque anni quando ho visto la prima mostra di cavalli a Verona, dopo la quale mio padre mi ha portata a montare un pony: da lì, non ho più smesso. A 12 anni ho iniziato a concorre-re a livello agonistico e l'anno scorso ho partecipato agli europei pony. Ho cominciato da poco con i cavalli: aspettiamo, per vede-re come andrà.

È un animale particolare: non si affeziona molto facilmente ma, quando succede, è capace di dar vita a un rapporto di fiducia reciproca, frutto di tanti allenamenti e del tempo passato insie-me. Un legame dal quale non si può prescindere. Nelle gare è fondamentale riuscire a capire il cavallo, come è altrettanto im-portante che il cavallo capisca te: solo con l’affiatamento giusto si può puntare alla vittoria.

L'episodio più divertente della mia, seppur piccola, carriera è sta-to quando ho vinto, per la seconda volta, i campionati italiani (nel 2008 e nel 2010). Dalle stelle alle stalle! Durante la premiazione alcuni nostri amici hanno lanciato me e le due altre finaliste dritte nelle acque di un laghetto di Cattolica.

Ho appena comprato due cavalli. Spero di riuscire a farli crescere un po', per arrivare così ad alti livelli. Quello che vorrei è prose-guire con la mia carriera da cavallerizza: magari in futuro cambie-rò idea, ma per ora ne sono più che convinta.

Non so come nasca l’amore per questo sport – ¬sono l’unica della famiglia a praticarlo – ma è qualcosa che avverti fin da bambino. È come se io fossi nata con la passione per i cavalli. Ho iniziato a nove anni, ma già a dieci, a causa di un linfoma, ho dovuto smette-re. Ho ripreso a 14 anni, con il mio primo cavallo, con cui ho fatto anche ippoterapia.

Con Oregon ho instaurato un rapporto davvero speciale. È un animale molto sensibile perché, prima di me, non era stato trat-tato molto bene. Io stessa, anche se per un breve periodo, ho dovuto lasciarlo alla scuola del mio allenatore Luca Piccin, a cui debbo tanto: è grazie a lui che ho iniziato a montare, e da quando ho ripreso Oregon – ricordo ancora la prima volta che mi sono avvicinata al suo box e mi ha messo il muso sulla spalla – non ci siamo più lasciati.

Il primo concorso a cui ho partecipato era una gara semplice perché avevo ricominciato da poco. All’inizio ho commesso degli errori, poi il mio allenatore mi ha incitata a proseguire la competi-zione e a fare anche la categoria successiva. Ebbene, io e Oregon abbiamo vinto. È stata una delle emozioni più forti della mia vita, con tutto il circolo ippico in ovazione per noi.

A breve inizierò con le 110, vale a dire un metro e dieci di salto. Credo che il desiderio di ogni cavallerizza e cavaliere sia quello di raggiungere i livelli più alti, un metro e sessanta di salto. Cosa vorrei per il mio domani? Entrare nell’Accademia di Milano Teu-liè, per ottenere una preparazione impeccabile.

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MOTORE… AZIONE

TOP EVENTS SPORT

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l sogno comincia dalla vigilia. Quan-do Cortina si risveglia con il rumore di auto che arrivano dritte dal passato.

Sono meravigliosi bolidi, protagonisti di anni gloriosi per il mondo delle corse, ma capaci, ancora oggi, di far girare la testa a curiosi e appassionati. È una piccola invasione, festosa e ricca di fascino, che si ripete sempre all’inizio di settembre, il giorno prima di una delle più belle e affa-scinanti gare per auto d’epoca: la Coppa d’Oro delle Dolomiti.

Oggi è diventata una corsa di regola-rità, ma si svolge sulle stesse strade di una volta: quasi tutte tra le montagne venete e trentine, con partenza e arrivo proprio a Cortina, dopo un percorso di oltre 303 chilometri tra i più scenografici al mondo, con passi che sfiorano i 2.000 metri di altitudine. Ieri, insieme alla Mille Miglia, la Coppa d’Oro era una delle gare più competitive e prestigiose della stagione agonistica. Disputata fra il 1947 e il 1956, a questa corsa hanno infatti partecipato automobili uniche e dal grande palmarès agonistico, come le Sport Barchetta Fer-rari 166 MM, le Mercedes 300 SL, le Maserati A6 GCS, le Cisitalia, le Stan-guellini, ma anche piloti che hanno fatto la storia di questo sport, come Biondetti, Villoresi, Fagioli, Zagato, Taruffi e i fratelli Marzotto, vincitori in ben tre edizioni. La chiamavano la “Mille Miglia di Montagna”, definizione molto felice di Giovanni Ca-nestrini, uno degli ideatori della omonima gara bresciana. Il motivo? Oltre 200 chi-lometri dell’intero percorso si snodavano

maNca forse solo uN “ciak” per vestire la coppa d’oro delle dolomiti del fasciNo immortale delle graNdi star. tra “discese ardite e risalite”

la tradizioNale carovaNa, a bordo di meravigliose auto d’epoca, torNa sulle curve mozzafiato dei moNti pallidi dall’1 al 4 settembre 2011.

Idi Valerio Berruti

sopra i 1.000 metri e il resto in discese da brividi. Ragione per cui, nel 1954, il presi-dente dell’Automobile Club di Marsiglia (organizzatore del Rally des Alpes, che in alcune edizioni ha compreso una par-te del tratto della gara dolomitica) l’aveva descritta come «la più bella, impegnativa e ricca di soddisfazioni fra tutte le corse del mondo». Lungo il tragitto venivano, infatti, affrontati al massimo della poten-za i passi Falzarego, Pordoi e Rolle. Una prova durissima per le vetture parteci-panti, sempre spinte al limite e che, per le forti variazioni di temperatura tra un luogo e l’altro del tracciato, necessitavano di una accuratissima messa a punto. Così come i piloti dovevano avere una perfetta conoscenza del percorso, oltreché, natu-ralmente, grande abilità e una notevole dose di coraggio. Polvere, passione e glo-ria sono le tre parole che riassumono oggi questa gara di regolarità a cui partecipa-no solo vetture costruite entro il 1961. 150 gli equipaggi previsti in gara quest’anno, pronti a rivivere la storia di questa com-petizione, che a metà del secolo scorso ha entusiasmato piloti e pubblico, lasciando un segno indelebile nel panorama auto-mobilistico internazionale. Un glorioso passato sportivo e un’ambientazione uni-ca che, sommate al glamour della Regina delle Dolomiti, rendono ancora oggi la ri-evocazione della Coppa d’Oro un evento imperdibile, di grande interesse storico-culturale, ma anche un importante veicolo d’immagine turistica per l’intero territorio bellunese.

RALLY DES ALPS Da Losanna a Cortina, passando per Zermatt, St. Moritz e Seefeld. Dal 3 all’8 luglio 2011, sono state ancora una volta le curve dolomitiche lo scenario di una gara che, forte dei suoi 53 anni, ha confermato in pieno il grande lega-me che unisce la Regina al mondo delle quattro ruote. From Lausanne to Cortina, via Zer-matt, St. Moritz and Seefeld, the 53rd race takes place from 3rdto 8th July. The bends in the roads through the Dolomites greet drivers, and confirm the strong bond between the Queen and the world of four wheels.www.rallyedesalpes.com

RALLY RONDEDOLOMITI

Partenza e arrivo da e a Cortina, per l’edizione numero sei della manifesta-zione organizzata da Dolomiti Motors, in programma sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011. Un mix di adrenalina e suggestioni per questa gara di velo-cità, che sta ottenendo un successo crescente di stampa, concorrenti e spettatori. Organised by Dolomiti Motors, the 6th Rallye Ronde Dolomiti starts in Cortina on Saturday 22 October and finishes there on Sunday 23 October. A mix of adrenaline and fascination for this race that is becoming increasingly popular amongst the press, competitors and spectators. www.rallydolomiti.com

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The dream begins the day before, when Cortina wakes up to the roar of cars com-ing straight from the past; classic racing cars, stars of the glorious years of the rac-ing world. And still today they can turn the heads of both curious people and fans. At the beginning of every September there’s a small invasion, festive and full of charm, which heralds one of the most beautiful and fascinating races for classic cars: the Coppa d’Oro delle Dolomiti – the Gold Cup of the Dolomites. It has now become a classic reliability trial. Held on the same roads as in the past, the route starts and finishes in Cortina, covering a total dis-tance of 303 kilometers. The cars travel through some of the most scenic passes in the world, climbing up to over 2.000 me-tres above sea level, and through almost all of the mountains of the Veneto and Trentino. In the past, along with the Mille Miglia, the Coppa d’Oro was one of the most competitive and prestigious races of the season. Between 1947 and 1956, unique cars that had won competition trophies and drivers who made history in the sport took part in this famous race. It was known as the “Mille Miglia of the mountains”. Why was this? Because over 200 kilometers of the route was on roads over 1.000 me-ters above sea level, the rest was on spine chilling descents. And this is also why the president of the Automobile Club of Mar-seilles had described the race as «the most beautiful, challenging and rewarding of all the races in the world». The route crossed the highest and most spectacular passes: Falzarego, Pordoi and Rolle. It was a grind-ing route for the cars, always pushed to the limit; and also for the drivers who needed a perfect knowledge of the route, not to men-

PASSION AND RELIABILITY

tion a great deal of skill and courage. Dust, passion and glory are the three words that describe this reliability trial today, in which only cars built before 1961 can compete. A glorious sporting history and a unique setting, which enhance the glamour of the Queen of the Dolomites. And thus, the commemoration of the Coppa d’Oro, an event of great historical and cultural inter-est, which means that the image of tourism in the wider area around Belluno is also burnished.

Qui sopra, l’arrivo in Corso Italia dove, durante la sfilata, il pubblico presente può quasi “toccare con mano” questi gioielli d’epoca su quattro ruote.

Above, the arrival in Corso Italia where, during the parade, the audience can almost touch these vintage gems on four wheels with their own hands.

TOP EVENTS

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Cortina Seven // Dopo oltre 80 anni di assenza, il rugby è pronto a tornare in campo per le Olimpiadi del 2016. L’Italia si prepara all’attesissimo appunta-mento grazie a Cortina Seven, che torna ai piedi dello storico Trampolino Italia il 29 e 30 luglio. I migliori giocatori e giocatrici nazionali in gara per un sogno. // www.cortinaseven.com // Cortina Seven // After more than 80 years of absence, rugby is back as an Olympic sport in 2016. Italy is preparing for this exciting event with the Cortina Seven at the foot of the historic ski jump trampoline, on 29 and 30 July – the best national men and women players compe-ting for a dream. // www.cortinaseven.com

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Green è il termine tecnico con cui Gli esperti del settore definiscono il campo da Golf. e a cortina di verde ce n’è, e molto. e non è un caso

che il suo campo inauGurato nel 2010, al momento a 9 buche, sia così apprezzato. associato alla federazione italiana Golf che ne

testimonia il prestiGio e le qualità tecniche.

UN'ESTATE IN gOLf

TOP EVENTS SPORT

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rano amici. Erano appassio-nati di golf. Erano amanti della Regina delle Dolomiti. E, così,

sono stati anche il gruppo che ha dato il via ai lavori che hanno porta-to alla nascita, nel 2010, di un super scenografico campo in località Frai-na. Un green, oggi a nove buche, ma con la volontà di raddoppiare, per inserirsi nei grandi circuiti interna-zionali. Attualmente il Cortina Golf è associato alla Federazione italiana golf, a testimonianza del suo presti-gio e delle sue qualità.

Gli amanti di questa disciplina troveranno all’ombra delle Tofane un ambiente confortevole e potranno vivere l’emozione di giocare immersi tra alcune delle montagne più belle al mondo. Il campo è sviluppato su una vasta superficie prativa e di bo-sco che, dopo la realizzazione delle 9 buche, ha visto garantite le proprie

E caratteristiche di biodiversità e tute-la del patrimonio naturale, grazie alla creazione di un’apposita commissio-ne tecnico-scientifica presieduta dal dottor Luca Piccolomini e composta da professori universitari impegnati nella salvaguardia dell’ecosistema. La struttura si trova nell’area vicina allo storico campo pratica dell’Hotel Mi-ramonti Majestic dove, fin dagli anni Trenta, giocatori di tutto il mondo si sono esercitati sui tee ai piedi del Monte Cristallo. Giocare a Cortina d’Ampezzo non significa solo cimen-tarsi lungo un percorso tecnico di alto livello, ma anche avere la possibi-lità di godere, nel corso delle proprie partite, di un panorama unico al mon-do, proclamato nel 2009 Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO e di un territorio che preserva con cura tutte le caratteristiche dei prati alpini dolomitici.

Immersed in the wonderful green of Cortina, the new Cortina Golf has been open since 2010 in a superb location at Fraina, just outside Cortina town cen-tre. Cortina Golf is a member of the Italian Golf Federation. The course one of the best in Italy, presently has 9 holes and will be expanded to the full 18 required to meet international standards. Set amongst alpine meadows and surrounded by views of the magnificent Dolomites, it was important that the design of the course respected the environment, in particular its biodiversity. This was achieved by a technical scientific group, led by Dr Luca Piccolomini. The new course is only a stone’s throw from the old practice green of the Hotel Miramonti Majestic where guests have enjoyed golf since the 30’s. The new Club House was designed by the renowned architect Silvio Bernardi who used the local Ampezzo style to create a warm and welcoming atmosphere. As from this year the Club House is open to anyone who wishes to enjoy delicious food and amazing views. The emphasis is on a clean, tranquil environment, in keep-ing with the principles that drove the design of the golf course. It is managed by the five star luxury Cristallo Hotel Spa & Golf, and has menus to tempt the taste buds whilst admiring the meadows and mountains of the Queen of the Dolomites – a UNESCO World Heritage site since 2009. What are you waiting for – just book and enjoy the “green” environment of Cortina Golf!

SUMMER GOLF

LUGLIO Sabato 23 e domenica 24

WOOLRICH GOLF CONTEST 18 buche Stbl Hcp; 3 cat

Sabato 30 TROFEO INVIDEO GOLF (*)

18 buche Stbl Hcp; 3 cat Domenica 31

CENTRO OTTICO IGOR GHEDINA & MAUI JIM ITALY18 buche Stbl Reg a parte

AGOSTO Sabato 6

AMARONE CESARI GOLF CUP G.v per Dolomiti Golf Cup 18 buche Stbl Hcp; 3 cat (*)

Domenica 7 GOLFEXPERIENCE

18 buche Stbl Hcp; 4plm cat unica Sabato 13

STUDIO VEGLIA GOLF INVITATIONAL 2011 Gara a inviti – 9 buche Stbl Louisiana a coppie

Sabato 20 COPPA DEL PRESIDENTE

Reg a parte Mercoledì 24

TROFEO PASQUA 2011 (*) 18 buche Stbl Hcp; 3 cat

Venerdì 26 SCI CLUB 18

Gara riservata ai soci Sci Club 18 Sabato 27

COPPA CORTINA 9 buche Stbl Louisiana a coppie – Ris ai Soci Ordinari

Domenica 28 TORNEO BANCA POPOLARE . VOLKSBANK (*)

18 buche Stbl Hcp; 3 cat

SETTEMBRE Venerdì 2

FRANCO BIONDI SANTI “TENUTA GREPPO” 18 buche Stbl Hcp; 3 cat

Domenica 4 WORLD CARIBBEAN GOLF CHALLENGE 2011 (*)

18 buche Stbl Hcp; 3 cat Domenica 11

WORLD CARIBBEAN GOLF CHALLENGE 2011 (*) 18 buche Stbl Hcp; 3 cat

Domenica 25 COPPA DEI SESTIERI

Reg a parte

Le gare (*) sono valide per lo Score d’Oro Località Fraina 14/15

Info: tel. +39 0436 860952, fax +39 0436 876355, [email protected], www.cortinagolf.it

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PORTE APERTEALLA CLUB HOUSE

di Livia Graldi

dall’estate 2011 il ristoraNte dello sceNografico chalet di moNtagNa progettato e realizzato dal celebre architetto silvio berNardi – cuore caldo

del golf di cortiNa – sarà aperto a tutti. a garaNtire la qualità dei prodotti e del servizio è la gestioNe del cristallo hotel spa & golf.

i piedi del monte Faloria, nel cuore pulsante del Cortina Golf, c’è una novità che arricchirà la Regina delle

Dolomiti di charme. Non solo gli amanti del green iscritti al rinomato circolo, o gli ospiti del "gioiello" della Regina delle Dolomiti, infatti, potranno accedere allo chalet di montagna all’interno della club house. Da questa estate, chiunque desideri respirare l’aria di eleganza tipica degli ambienti del golf e gustare cibi prelibati nel raffinato ri-storante gestito dal Cristallo Hotel Spa & Golf avrà l’opportunità di farlo. Ed è così che, nella tranquillità di un ambiente chic e informale al tempo stesso, nel quale è data estrema attenzione alla qualità di ma-terie prime, proposte culinarie e cura del servizio, si potranno trascorrere piacevoli momenti nel massimo confort, in mezzo al

verde e in un luogo esclusivo, che non po-teva non appoggiarsi al cinque stelle Lusso delle Dolomiti per la gestione della ristora-zione. La club house è una struttura nata per dare la possibilità agli appassionati di golf di incontrarsi e trascorrere il proprio tempo in un ambiente dotato di tutte le caratteristiche necessarie a ospitare i soci del circolo in tranquillità, per una pausa tra una partita e l’altra o anche per una cena tra compagni di gioco. Progettata dall’ar-chitetto Silvio Bernardi che, con il suo inconfondibile tratto, ha ripreso i canoni architettonici della tradizione ampezzana, la club house del Cortina Golf è immersa nella natura incontaminata che fa da corni-ce a tutto il campo, a pochi passi dal centro cittadino. Che aspettare dunque? Non re-sta che prenotare.

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appuntamento con Dacia Maraini è fissato a casa sua, a Roma, a due passi da Piazza del Popolo: è un po-

meriggio di festa. Il suo sorriso sincero, gio-vane mi colpisce prima ancora del benve-nuto verbale. I miei convenevoli sono farci-ti d'imbarazzo: l’autrice italiana più tradotta al mondo mi riceve in casa sua. Sono salito all'ottavo piano di una palazzina borghese anni Cinquanta, ci sono libri ovunque e il profumo di migliaia di pagine sfogliate mi cattura, così come la dialettica della mia ospite: signorile, femminile, mai ostentata. «Fin da piccola ho viaggiato e conosciuto la montagna grazie a mio padre, Fosco Marai-ni», mi dice frettolosamente, prima di acco-modarsi sul divano del salone, che si affac-cia sulla terrazza assolata del colorato ap-partamento. La temperatura è alta e, per non farmi accaldare troppo, mi esorta ad abbassare le tapparelle, che dopo decenni

abbiamo affidato il raccoNto della maNifestazioNe a chi Ne terrà il timoNe per questa edizioNe 2011, tutta al femmiNile: l’opiNioNista ufficiale e autrice italiaNa

più tradotta al moNdo, dacia maraiNi. la forza prorompeNte delle immagiNi è opera, iNvece,

di uN fotografo che “veste” solo black&whitee che torNa tra le “sue” moNtagNe dopo aNNi

di asseNza, per promettere di NoN lasciarle mai più.

CortinainCroda:PAROLE E IMMAgINI

LESSICO fAMIgLIARE

TOP EVENTS MONTAgNE

L’di Andrea Gris

di sole sono di un verde sciupato. L'azzurro celeste dei suoi occhi è, invece, straordina-riamente vivo, “moderno”. Ascoltarla è più che mai un piacere e, parola dopo parola, trovo conferma, benché non ce ne sia bi-sogno, della meravigliosa intuizione per cui Dacia Maraini sarà alla guida della terza edizione di CortinainCroda, kermesse de-dicata quest’anno al lato femminile della montagna. Dopo Mauro Corona ed Erri De Luca, sarà infatti lei l'opinionista ufficia-le della manifestazione.

Erri De Luca e Mauro Corona «Sono molto felice di ricevere la paro-

la da Erri de Luca, uno scrittore intelligen-te, spirituale, oltre che un amico. Un uomo integerrimo, dalla straordinaria castità di pensiero. Artista esigente, dalla scrittura pulita, limpida, ricercata, etica. A volte può sembrare appena scorbutico ma non

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lo è, mai. Ha un'attenzione verso gli altri unica. Mauro Corona, invece, ho avuto l’occasione di incontrarlo solo un paio di volte. Mi piace molto leggere le sue sto-rie, intrise di un rapporto viscerale con la natura. La sua cultura viene alla luce umil-mente, sempre attenta a confrontarsi con ogni realtà: Mauro non ha alcun problema a discutere in egual modo con un filosofo o un contadino».

Dacia Maraini «Avrei talmente tanto da raccontare di

me, non essendo una ragazza, ma una per-sona che ha una vita alle spalle, che mi è difficile cominciare. Amo molto il mio lavo-ro, amo leggere e scrivere. Sono da sempre una “nomade”, che intende il viaggio come un processo di conoscenza. La dimensio-ne del viaggio, d’altra parte, appartiene al dna della mia famiglia. Avevo solo un anno

quando feci rotta per la prima volta verso il Giappone. Anche adesso trascorro molti mesi spostandomi e poi mi fermo. Vado in montagna, in Abruzzo, a 1.200 metri di al-titudine dove, a un certo punto della mia vita, mi sono potuta permettere di com-prare una casa. E lì, nel centro del Parco Nazionale d'Abruzzo, in mezzo ai boschi e alla loro tranquillità, scrivo».

Montagna «Mio padre era davvero un grande

appassionato di cime e vette. Scalava e andò anche in Tibet, superando i 5.000 metri. È stato lui a trasmettermi questo amore. Arrampicava insieme a mia ma-dre: salirono più volte sulle Dolomiti. Sa che Maraini è anche il nome di una via aperta proprio dai miei genitori? Grandi camminate in montagna io le ho sempre fatte, perché quando sono lassù – che sia

Cortina o nei miei boschi in Abruzzo – sto bene. Respiro quell'aria che, se assaggi da piccolo, non dimentichi più».

Uomini e donne «Noi siamo figli della storia. Non esi-

stono differenze “biologiche” tra sessi. Gli uomini, esattamente come le donne, sono capaci di fare sia il bene sia il male. Storicamente le donne sono state educa-te a rivolgere verso se stesse i sentimenti di aggressività e quindi, spesso, risultano masochiste, ma non è un dato di natura: fa parte della tradizione. Gli uomini, invece, sono abituati a indirizzare la propria ag-gressività altrove: fare la guerra, conquista-re terre, scalare montagne, vedere il mon-do o protestare sono tutte cose di ordine “maschile”. È una differenza di educazione che, dopo secoli e secoli, in qualche modo, s'impossessa quasi della natura».

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I am meeting with Dacia Maraini on a holiday afternoon at her home in Rome, a stone's throw from Piazza del Popolo. Her youthful, genuine smile, greets me first. I feel humbled; the Italian author, who has had more books translated into foreign languages than any other, is welcoming me into her home. She lives on the eighth floor of a nineteen fifties middle-class building; there are books everywhere, I am captured by the smell of the thou-sands of pages, as well as the style of my host: elegant, feminine, never ostenta-tious. «Even as a child, thanks to my fa-ther Fosco Maraini, I traveled through the mountains» she said hurriedly, before sit-ting on the sofa in her livign room, facing the sunny terrace of her colourful apart-ment. It’s hot, and to prevent me from getting too hot, she asks me to lower the blinds, once green, now faded after dec-ades of the sun. Her eyes are sky-blue, ex-traordinarily alive, "modern". Listening to her is a pleasure. Word after word, I find confirmation, not that it is necessary, of the wonderful insight that Dacia Maraini will bring to the third edition of Cortinain-Croda, this year's festival dedicated to the feminine side of the mountain. Mauro Corona and Erri De Luca have done their turn as official commentators at the event, this year it is her turn.

Erri De Luca and Mauro Corona «I am always happy to listen to Erri de

Luca; an intelligent, spiritual, writer who is also a friend. A man of integrity who has great purity of thought. He is a demanding artist; his writing is clear, well thought out, ethical. Sometimes he may seem a bit sur-ly, but he’s not really. He has a unique kind-ness for others. I only had the opportunity to meet Mauro Corona a couple of times. I really enjoy reading his stories, filled with

a visceral relationship with nature; his style is humble, always ready to face any real-ity. Mauro has no difficulty in talking with either a philosopher or a peasant».

Dacia Maraini «There is so much I could tell about

myself – someone who has lived a hard life, but it’s hard to know where to start. I love my work, I love to read and write. I've always been a "nomad", travelling to learn. Travel is in the dna of my family. I was only one year old when we moved to Japan. Even now I spend many months travelling and then stop, I go to the moun-tains in Abruzzo, at 1.200 meters above sea level, where eventually I was able to afford to buy a house. And there, in the heart of the Abruzzo National Park, in the woods with peace of mind, I write».

Mountains «My father had a great passion for

mountains and peaks. He climbed much higher than 5.000 meters in Tibet. He passed on this love to me. He climbed, with my mother, many times in the Dolo-mites. Did you know that Maraini is also the name of a climbing route opened up by my parents? I’ve always done long walks in the mountains: When I'm up there – whether in Cortina or in my woods in Abruzzo – I'm fine. I breathe that air that I first breathed as a child; unforgettable».

Men and women «We are children of history. There is

no "biological" difference between the sexes. Men, just like women, are capable of doing both good and evil. Historically women have been educated to keep feel-ings of aggression to themselves, but then they often seem to be masochistic. This is not a given in nature, rather it comes from tradition. Men, however, are accustomed to direct their aggression outwards to

Giustizia«Ho un enorme senso della giustizia:

ne ho avuto coscienza fin da bambina. Mi ricordo che una volta, avrò avuto cinque anni, mio padre mi rimproverò ingiusta-mente. Scappai di casa per la grande indi-gnazione: avevo sentito il mio senso di giu-stizia offeso. Ovunque e contro chiunque si compia un'ingiustizia, io mi sento presa per i capelli, tremendamente partecipe. Purtroppo le armi a nostra disposizione per combatterla sono poche, ma io ci pro-vo come e con quello che posso: la scrit-tura, le parole».

Donne «Ci sono donne, di ieri e di oggi, che

fanno cose eroiche eppure vengono di-menticate. Ho scritto la prefazione di un libro dedicato alle donne tibetane che hanno conquistato gli 8.000 metri: la sto-ria non ha concesso loro l’onore meritato. Ora sto conducendo delle ricerche per la stesura di un libro dedicato al Risorgimen-to e all'Unità d'Italia: periodo in cui molte donne fecero cose di gran lunga superio-ri a tanti uomini, ma nessuno ne sa nulla. Oggi come ieri, per la donna è difficile pri-meggiare; arrivare a quella cima, di qualsi-asi natura – lavorativa o sociale – si tratti, è complicato. Non voglio dire che tutte le donne, solo in quanto tali, meritino un primato. Esistono anche le inette. Come esistono uomini inetti, che però arrivano lo stesso a toccare la vetta. Vorrei, allora, che la regola valesse per tutti e che ognu-no, uomo o donna, primeggiasse esclusi-vamente in ragione del proprio valore».

FAMILY SAVINGS

CortinainCroda

Dal 9 luglio al 9 settembre 2011Alexander Girardi Hall.

Le proiezioni cinematografiche si terranno presso il Cinema Eden, gli incontri con il Libraio Magico alla Libreria Sovilla;

per tutta la durata della manifestazione saranno allestite lungo Corso Italia due

mostre open air: Donne inCRODA di Giulio Malfer e Una montagna per un

sorriso di Andrea Gaspari.www.cortinaincroda.org

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uando mi leggerete tutto sarà già successo. Io sarò tornato a Cor-tina dopo tanti, tantissimi, troppi

anni. 25, per la precisione. E, se non fosse stato per Facebook, ne sarei ancora lon-tano. Colpa di Andrea Gris, amico d'infan-zia, effervescente e appassionato diretto-re artistico di Corti-nainCroda che, gi-rando per la rete, mi ha incrociato grazie alla mia passione: la fotografia di mon-tagna. «Ci stai?». Come dire di no? Ed eccomi alla prima dell'edizione 2011 di questo prestigioso evento ampezzano. Tutto sarà già suc-cesso, quindi. La se-rata, il mio speech, il pubblico, gli amici, le emozioni: tutto sarà già accaduto e chissà come sarà andata. Io, intanto, immagino quei momenti ma, con un veloce rewind, mille e mille immagini mi scorrono davan-ti: come sarà cambiata Cortina in questi anni? Via Faloria – dove abitavo in cima, ovviamente, mica all'inizio – sarà ancora così lunga e ripida? Che fatica ogni volta tornare a casa, ma quanta gioia e quanta libertà in quegli anni. Sempre nei boschi, sugli alberi, in montagna, a sciare o, con i cinquantini, a provare il “salitone” della pista di motocross, e quelli che vi riusciva-no erano degli eroi. E piazzale Revisana, ci sarà ancora? Il nostro tempio del basket all'aperto, dove giocavamo fino a consu-marci; con il luna park e il circo che arriva-vano ogni tanto a toglierci il divertimento. Mi ricordo poi gli inverni a rincorrere il tempo, passargli di fianco e superarlo, per arrivare a prendere la funivia Faloria del-le due del pomeriggio ed essere puntuali all'allenamento di slalom o gigante o «oggi

CIAO, AMORE, CIAO

Qdi Alberto Bregani

sciata libera«, come leggevo appena fuo-ri da scuola sulla bacheca dello Sci Club Cortina. Andare a casa, cambiarsi al volo, infilare gli sci fuori dalla cucina, attraver-sare a mille il prato davanti, saltare sulla vecchia ferrovia e, senza perdere velocità, mantenere la posizione fino alla funivia. E

poi, ancora, le feste dei Sestieri, il Bel-vedere, i pomeriggi andata e ritorno da Dobbiaco per una merenda a base di frittelle alle mele alla Genziana, i mega-to-ast dell’Hotel Tizia-no a Campo di Sot-to, al ritorno da una gita a Lago d'Ajal, le fragole con la pan-na di Baita Fraina. Quante cose, quan-te immagini, quante

fotografie che mi passano davanti. Già, la fotografia. Curioso. Sarà lei, alla fine, che mi avrà riportato a Cortina. Sono cresciu-to in montagna, ne ho respirato l'essenza, ho imparato a vivere e comportarmi con la montagna a fianco e me ne sono andato con la montagna nel cuore. Ed è di nuovo con la montagna, delle mie fotografie, che sarò tornato qui, curioso di sapere, curio-so di vedere cosa sarà rimasto di quella “mia” Cortina. Magari sarà la stessa, forse sarò io a guardarla con occhi diversi. Più grandi e maturi. Spero, non meno emozio-nati. Comunque sia, quando mi leggerete, tutto sarà già successo. Io sarò tornato a Cortina dopo tanti, tantissimi, troppi anni. E come sarò arrivato, me ne sarò di nuovo andato. Non prima di averle promesso di tornare il prima possibile.

In questo numero la rubrica Infine (pag. 122) è a firma del Libraio Magico di CortinainCroda.

wage war and conquer lands, climb moun-tains, see the world and to show they are "masculine". It is a difference in educa-tion that, after centuries, has in some way overtaken nature».

Justice «I have a great sense of justice: even

when I was a child. I remember, once, I was five years old, when my father scolded me unfairly. I ran away from home in great in-dignation; I felt my sense of justice had been outraged. Whenever an unjust act is commit-ted it hurts me. Unfortunately we have few weapons at our disposal to fight it, but I will do whatever I can with words and by writing».

Women «Women of yesterday and today

have done heroic things, and yet they are forgotten. I wrote the foreword to a book on Tibetan women who have climbed 8.000 meter mountains. They have not been given the honour they deserve. Now I'm doing research for a book I am writing on the Risorgimento and the Unification of Italy: a period when many women did things that were far superior to men, but no one knows about it. Today, as yester-day, it is hard for women to succeed as leaders, to get to the top of any endeav-our – work or social. I’m not saying that all women deserve to be at the top, some are not capable of this. But so are some men, and yet they still manage to reach the top. I would like the same rules to apply for all – men or women – to reach the top solely on their own merit».

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AffINITà DI COPPIATOP EVENTS PEOPLE

Nessun limite alla fantasia e alla creatività degli organizzatori della Sports and More. Dopo aver portato, lo scorso 7 aprile, la numero uno del golf italiano, Giulia Sergas, sul tetto della funivia Faloria sospesa nell’aria per il “primo lancio” della manifestazione, si sono sbizzarriti per creare un evento unico nella forma e nella sostanza. E così, anche quest’anno, l’Audi In City Golf (15 e 16 luglio 2011) si è rivelato un gran successo. L'idea, in sé ardita e originale, è quel-la di proporre la nobile disciplina golfistica in uno scenario decisamente inconsueto, ma allo stesso tempo affascinante, come quello dolomitico. Alcuni dei luoghi più suggestivi di Cortina – dal tetto dello Stadio Olimpico al Trampolino Italia, dalla celebre “via dello struscio” alla pista Olimpica da bob e all’Hotel Cristallo – si sono trasformati, per dar forma e corpo a un fantastico circuito di 18 buche, da vivere tutte d’un fiato. A porgere un roboante saluto di benve-nuto, venerdì 15 in piazza Venezia, con la tradizionale buca 19, sono state le mitiche Harley Davidson del Club Milano Chapter. // Prossimo appuntamen-to luglio 2012. // www.sports-more.it // There is no limit to the imagination and creativity of the organizers of Sports and More. After taking the number one Italian golfer Giulia Sergas on the roof of the cableway Faloria, suspended in the air for the “first launch” of the event, they have done their best to come up with an event unique in form and substance. This year, the Audi In City Golf (15 th and 16th July 2011) has proved a great success. The idea, in itself original and daring, is to propose the noble discipline of golf in the uncommon, but at the same time fascinating, scenario of the Dolomites. Some of the most evocative places of Cortina, such as the roof of the Olympic Stadium, Corso Italia or the Hotel Cristallo, are transformed into a fantastic 18 holes golf course. The legendary Harley Davidson of the Club Milan Chapter opened "the show" Friday 15th in Piazza Venezia. July 2012. // www.sports-more.it

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i graNdi eveNti di cortiNa soNo griffati audi. partNer della località, che le ha aNche dedicato il suo tempio della cultura, l'audi palace – sede tra l'altro

della kermesse cortiNa iNcoNtra – la casa automobilistica tedesca sposa solo progetti high level, capaci di rispettare il suo stile cosmopolita e proiettato

verso il futuro. uN marchio territoriale di qualità, quello ampezzaNo, che sposa uN marchio iNterNazioNale, garaNzia di classe e prestigio.

Sponsored byAudi, Audemars Piguet, Hotel de la Poste, Julius Baer e US Polo Assn.

Menù Aperitivi: Champagne Henriot e Cristallo Palace Spa & Golf

Antipasti: La Suite e LP 26 Dok Dall'AvaPrimi e secondi: Grill del Posta, Il Meloncino al Camineto, El Toulà, Il Tivoli

birra Menabrea e vini scelti dall'Enoteca Cortina e dall'Enoteca Brio di VinoDessert, gelati e caffé: Mokarabia e Antica Tostatura Triestina

Grappe e digestivi: Prime Uve, stand Vip Club Hotel Europa

AllestimentiVectorgroup

MusicheRed Violin

AUDI CORTINA POLO SUMMER PARTYagosto nella Regina delle Dolomiti è sempre più sinonimo di ricercata mondanità, grazie a un evento orga-

nizzato dal Polo Gold Cup Circuit: sui prati di Malga Pezie de Parù, torna il bel mondo ere-de degli indimenticabili party anni Settanta, tra invitati del jet set nazionale in dress code tradizionale, corner gastronomici d’altissimo livello e momenti di fascinoso intrattenimen-to. L'evento è rigorosamente su invito. www.pologoldcupcircuit.com

In the Queen of the Dolomites, August is increasingly synonymous for refined el-egance, thanks to an event organized by Polo Gold Cup Circuit: the meadows of Malga Pezie de Parù see the return of the beautiful world of the unforgettable 1970s party times, between the national jet set guests in traditional dress code, superior quality gourmet corners and charming en-tertainment. By invitation only.www.pologoldcupcircuit.com

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n incontro destinato a lascia-re traccia, quello tra l’antiquario Claudio Zanettin e l’artista Rena-

to Missaglia, fatto di una profonda stima reciproca e di un’amicizia collaudata nel tempo. Una particolare affinità, non solo elettiva, che ha portato alla realizzazione della mostra Nudi con l'anima, ospitata dal 20 agosto al 4 settembre 2011 negli spazi della galleria cortinese La Ruota, at-tigua a Corso Italia, la celebre “via dello struscio”, da sempre vetrina di proposte culturali dal grande appeal.

L’esposizione sembra avere tutte le car-te in regola per far parlare di sé: protagoni-sti dei particolari “dipinti” saranno, infatti, i corpi nudi di quattro donne e quello di

Claudio Zanettin. Un’ispirazione maturata dall'esigenza di «svelare l'identità segreta della pelle», come racconta lo stesso Missa-glia alla scrittrice e giornalista Milena Milani, firma del catalogo introduttivo della mostra e curatrice della prefazione del volume Ar-tisticaMente, pubblicato nel 2010. Il nudo come espressione pura dell'anima, la più innocente, quella che richiama la nascita e il profondo mistero dell'uomo, che l'artista cerca di scoprire attraverso la fisicità.

Nessuna volgarità né licenziosità nel-le immagini di Missaglia: presente è solo l'intento di leggere lo spirito umano attra-verso il corpo, che diventa protagonista come tema, ma anche come simulacro di significati universali.

NUDI CON L' ANIMAdi Amelia di Pietro

l’arte iNcoNtra l’aNima passaNdo per il corpo Negli spazi della galleria la ruota di claudio zaNettiN,

uNa persoNale di reNato missaglia che, NoN c’è dubbio, farà parlare di sé.

TOP EVENTS ARTE

ULa poetica di Renato Missaglia è basata sull’interpretazione pittorico-fotografica, concetto diverso da quello di pittura inteso in senso tradizionale. Tutte le fotografie sono state scattate ne-gli spazi della Gallaria La Ruota di Claudio Zanettin.

Renato Missaglia's poetics is based on pictorial and photo-graphic interpretation, which is a different concept compared to the one of painting in its traditional sense.

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When the antiquarian Claudio Zanet-tin met the artist Renato Missaglia, they developed a long lasting friendship based on deep mutual admiration. Their very special affinity led them to create the exhibition Nudi con l'anima (Nudes with a soul) hosted from the 20 August to the 4 September 2011 at the gallery La Ruota, near Corso Italia, Cortina. The exhibition certainly speaks for itself, as the main characters of the paintings are, in fact, the naked bodies of four women and of Claudio Zanettin. The inspiration comes from the need to «reveal skin’s secret iden-tity » as Missaglia himself told to writer and journalist Milena Milani, who wrote the introductory exhibition catalogue and was also curator of the preface of Artis-ticaMente, published in 2010. The nude is pure expression of the soul, the most innocent one, one which recalls the birth and the mystery of the man that the artist seeks to discover through the physicality. There is no vulgarity or promiscuity in the images of Missaglia: his aim is to study the human spirit through the body, which becomes protagonist as a theme, but also as image of universal meanings.

NUDES WITH A SOUL

Nudi con l’anima

Dal 20 agosto al 4 settembre 2011Galleria La Ruota, Corso Italia 100/B

Tel. +39 0436 866333www.claudiozanettin.com

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Immagini riflessi e luci del Risorgimento Italiano // In esposizione, presso la Scuola media “Rinaldo Zardini”, dal 16 luglio al 28 agosto, un progetto – pen-sato in occasione dei 150 anni di Unità d’Italia – nato dall’idea di riprendere in mano i vecchi cartelloni didattici utilizzati per le lezioni di storia risorgimentale impartite dai maestri agli inizi del 900. Gli alunni sono riusciti a far rivivere e attualizzare, attraverso una minuziosa operazione di restauro, queste opere, che, pur venendo dal passato, rappresentano il nostro presente e il nostro futuro. // www.cortina.dolomiti.org // Images, reflections and highlights of the Italian Resurgence // On display, at the local “Rinaldo Zardini” High School from July 16th to August 28th, a very special project (initiative) – to celebrate the 150th Anniversary of the Unification of Italy – and born from the idea of retrieving the old hand-made and hand-drawn didactic posters used by teachers in classrooms at the beginning of the 20th century to teach the history of the Italian Resurgence. Students were able to update and bring these educational “works” back to life – works that originate in the past, but represent our here and now, as well as our future. // www.cortina.dolomiti.org

Come le nuvole // Dal 23 luglio al 18 settembre, negli spazi della Ikonos Art Gallery, arriva la nuova mostra fotografica di Stefano Zardini, che l’artista stesso così descrive: «Necessario come l'acqua, trasparente, tenace come le fronde di un ulivo, inscalfibile come il granito sulla montagna, vitale come le lingue del fuoco, sconfinato come il lungo respiro dell'universo, importante e sincero come una stretta di mano ma, soprattutto, senza peso e ogni giorno nuovo, come le nuvole». // www.stefanozardini.com // Like the Clouds // From July 23rd to September 18th, at the Ikonos Art Gallery, Stefano Zardini’s brings his new photographic exhibition, which captures the world of clouds in all their intangibility, indeed he succeeds in telling a story through the images of one of our most light and incorporeal elements. // www.stefanozardini.com

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16 luglio-28 agosto

23 luglio-18 settembre

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TOP EVENTS

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La Regina delle Dolomiti // Fino al 27 agosto, negli spazi espositivi del Comun Vecio, Cortina, la Regina delle Dolomiti – ciclo di dipinti di Natale Addamia-no – “racconta” la natura imponente, fatta di paesaggi sublimi, monumentali, carichi di sfumature e colori, che rende i Monti Pallidi uno spettacolo denso di pathos e poesia. // www.cortina.dolomiti.org // Queen of the Dolomites // Until 27 August, at the “Comun Vecio” a cycle of paintings by Natale Addamiano "tells" the imposing nature of the Monte Pallidi – a show full of pathos and poetry. // www.cortina.dolomiti.org

Tra arte e ornamento // Dal 28 al 31 agosto il kitsch sarà protagonista della Galleria La Ruota di Claudio Zanettin. Graziella Folchini Grassetto proporrà un’esposizione di gioielleria contemporanea, a dimostrazione delle valenze estetiche e filosofiche di una concetto troppe volte sottovalutato. Inaugurazione: sabato 27 agosto, ore 18.00. // www.claudiozanettin.com // Between art and adornment // From 28 to 31August 2011 kitsch will star at the La Ruota Gal-lery of Claudio Zanettin. An exhibition of contemporary jewellery by Graziella Folchini Grassetto shows an aesthetic and philosophical concept too often overlooked. Opening: Saturday 27August at 18:00. // www.claudiozanettin.com

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Hotel AmbraNotti da sogno, quelle da vivere nell’abbraccio dell’Hotel Ambra, che ha creato, per le sue ospiti più romantiche, la nuovissima stanza Sissi. Pensata in onore della celebre principessa, è arre-data con preziose boiserie, letto a baldacchino con testiera tipi-camente decorata, una collezione di specchi d’epoca e pezzi di artigianato ampezzano. Il bagno è dotato di doccia matrimoniale.You are guaranteed a quality stay at the Ambra Hotel, which has just created a brand new room called Sissi for its most ro-mantic guests. Designed in honor of the famous Princess, it’s fur-nished with precious woodwork, four-poster bed with typically decorated headboard, a collection of antique mirrors and craft pieces of Ampezzo design. The bathroom also features a large double shower.www.hotelambracortina.it

Centro BenessereCountry ClubUltimo arrivato tra le proposte del Centro Benessere, il Per-corso Kneipp è stato pensato per sentirsi davvero al top in alta quota. Realizzato all’esterno, conta cinque tappe che iniziano con biosauna umida a 60 gradi per passare, poi, al bagno turco, alla sauna finlandese a 90 gradi e all’idromassaggio con cupola a vetri e panca a infrarossi. Per finire, relax nella zona solarium. The Kneipp Cure is the latest proposal of the spa and it is thought to make you feel at your best at high altitude. It’s set up outdoor and includes five stages: 60 degrees bio sauna, a Turkish bath, a Finnish sauna at 90 degrees, whirlpool with glass dome and infrared bench and finally, relax in the solarium. +39 0436 862171

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Ristorante Pizzeria La TavernettaNuova gestione per il Ristorante e Pizzeria la Tavernetta, a due passi dallo “struscio delle meraviglie” e dallo Stadio Olimpico del ghiaccio. Oltre all’immancabile pizza, Sandra e Massimo propongono piatti della tradizione veneta, accompagnati da una cucina classica e sfiziosa. The restaurant & pizzeria La Tavernetta, not too far from Corso Italia and the Olym-pic Stadium, is under new management. Sandra and Massimo offer dishes of the Venetian tradition, accompanied by a clas-sical and tasty cuisine and of course pizza.+39 0436 868102

Hotel VictoriaUna ventata di novità all’ingresso di Corso Italia. Al civico 1, impossibile non rimanere rapiti dalla facciata fresca di restyling del Parc Hotel Vit-toria che, ritornando al passato, si proietta con vitalità verso il futuro. Un approccio che ha det-tato una scelta stilistica interamente giocata sul colore: giallo vivace, impreziosito da sofisticate rifiniture in bianco e verde, per recuperare tratti indelebili di un passato da leggenda.The entrance of Corso Italia has had a revamp: it’s impossible not to be overwhelmed by the facade restyling of the Victoria Hotel. The hotel is returning to its origins but still keeping an eye towards the future. This approach has meant a stylistic choice entirely played on color: bright yellow, embellished with sophisticated finishes in white and green, to retrieve a legendary past.www.hotelvictoriacortina.com

Bellevue HotelPer coccolarsi al meglio dopo una sciata o una passeggiata sui verdi prati montani, l’Hotel Bellevue sta realizzando un centro benessere d’avanguardia, pronto a inaugu-rare la prossima stagione invernale per una perfetta remise en forme. Let the Bellevue Hotel pamper you after a long day skiing or walking thanks to their new state-of-the-art wellbeing and spa cen-tre which will be ready just on time to inau-gurate the next winter season.www.bellevuecortina.com

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1_Paolo Gentili, Gabriella Berardi2_Angela Pierobon, vicequestore di Cortina 3_Marina Marinello, Dino Tabacchi4_Con Stefania Leppo, Caterina Ciani5_Con Eugenia Gentili6_Con Yasunori Gunji, Marilena Tamaro e Alfonso Mele

VioletpartyUn sottile filo di seta a unire mondi lontani, il tributo del gallerista e antiquario Claudio Zanettin al Sol Levante. La mostra all’interno de La Ruota ha avuto come protagonisti otto preziosi kimono del ‘700/'800, appartenuti alla regina delle geishe, Yugiri II. Furono poi donati alla famiglia Gunji, che fino ad oggi li ha custoditi gelosamente, mostrandoceli così preziosi e perfetti.Claudio Zanettin e Lyda Kufersin hanno poi fatto faville, organizzando un party “so chic” a tema Violet, il colore preferito di Claudio sia nell’abbigliamento che negli arredi.

La signora più elegante dei tuoi par-ty invernali. Franca Giuliani Ricci, per la sua eleganza, cultura e raffinatezza. È anche una donna molto sensibile; un altro nome che vorrei menzionare è quello di Maria Pia Montanari, donna di grande spessore, anche lei estre-mamente sensibile: credo sia questa la dote più elegante tra tutte.

Il particolare che non manca mai ai tuoi eventi. La cultura: un ingredien-te del quale non posso proprio fare a meno. Odio la volgarità, amo la bontà: altro elemento che non deve mai man-care. Deve sapere che le mie amiche hanno una marcia in più: sono 33 anni che faccio l’antiquario e ho un sesto senso molto spiccato per la qualità, sia degli oggetti che delle persone.

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Claudio Zanettin con il campione di Kite Michele Alì e Rossella Costa.

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L’Audi Polo Gold Cup Circuit ha scelto Roma come sede di chiusura dell’edizione 2011, dopo aver già messo in archivio, con successo, il torneo su neve, disputato sul lago ghiacciato di Misurina a fine febbraio e quello su sabbia, novità di quest’anno, ospitato in grande stile durante la settima-na di Pasqua a Forte dei Marmi.

1_Roma Polo Club: Laura e Silvia Squizzato con Claudio Giorgiutti al cocktail inau-gurale2_Roma: Fabrizio Frizzi, Maurizio Zuliani, Carlotta Mantovan3_Forte dei Marmi: Lorenzo e Mario Nencini con al centro Alvise Zuliani4_Forte dei Marmi: Giuseppe Tartaglione con il cantante Andrea Bocelli5_Cortina: le signore Pigna-telli, Torlonia, Montanari, Te-renzi e Potente gentili ospiti del Villaggio sponsor del Audi Cortina Winter Polo6_Cortina: Letizia Ogniben, Fabrizio Rindi7_Forte dei Marmi: il ciclista Mario Cipollini

Polomania

Quali nuovi obiettivi per Cortina? Dar-si nuovi obiettivi è sempre fondamenta-le: l’anno scorso, ad esempio, abbiamo organizzato, per la prima volta, una partita tra due team unicamente fem-minili e, dato l’esito eccellente, abbiamo sicuramente intenzione di replicare.

Sappiamo che avete in serbo nuovi eventi. Qualche anticipazione? Stiamo studiando alcuni progetti che esulano un po’ dall’Audi Polo Gold Cup Circuit. Uno dei più interessanti – sarebbe dovu-to partire ad agosto 2011 ma, per motivi tecnici, abbiamo dovuto rimandare – è il Cortina Gourmet Festival, che sicura-mente prenderà il via dal prossimo anno.

Il prestigioso circuito, che unisce sotto un comune team organizzativo i più seguiti ap-puntamenti del polo italiano, dall’edizione 2011 ha un nuovo e giovane pr, Alvise Zuliani, che dalla scorsa edizione affianca il lavoro del padre Maurizio, presidente dell’Audi Polo Gold Cup Circuit.

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a NewhopeUna grande serata per Bebe, quella orga-nizzata da Carla e Tosca Zalla, della bou-tique Le Noir, per sostenere concreta-mente Bebe e gli altri bambini che, come lei, hanno subito un’amputazione: i bimbi a cui la onlus Art4sport (www.art4sport.it) di Mogliano cerca di dare sostegno. Bebe è sempre stata estremamente vivace e attiva, schermitrice agonista di livello na-zionale. Nel 2008, all’età di 11 anni, ha con-tratto improvvisamente la meningite e, dopo quattro mesi, ha dovuto subire l’am-putazione di parti degli arti. La sua è una storia tragica, ma non triste. Vuole essere, piuttosto, una storia di speranza.

Soddisfatte per la serata? Molto. Cortina ha risposto con affetto a questo nostro invito. A partire da Ro-berto Cardazzi – che ci ha ospitato al Vip – Cristina Fabrizio, Mariange-la Bonamigo e Olga Brino Bet. E an-cora, Villa Sandi, la famiglia Zoppas con Acqua San Benedetto, la fami-glia Zanetti con Caffè Hausbrandt e Birra Theresianer, la Cassa Rurale e Artigiana.

1_Carla Zalla, Ema-nuela De Rigo2_ Massimiliano e Brenda Bizzi, Tosca Zalla3_Susanna e Marti-no Zanetti4_Laura Ossini, Tosca Zalla, Bebe, Carla Zalla, Gian-

carlo Moretti Pole-gato, Massimiliano Ossini, Sara Doris, amici, Augusta Moretti Polegato5_Cristina Fabrizio, Olga Brino Bet, To-sca Zalla, Mariange-la Bonamigo, Carla Zalla, Ruggero Vio

Bebe con Carla e Tosca Zalla

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WalkingmagicA Lilli Carraro il premio eleganza e simpa-tia, per aver saputo interpretare la moda «con una gioia e un’energia contagiosa», come ha sottolineato la giornalista e scrit-trice Fabiana Giacomotti che, con il Prin-cipe Carlo Giovannelli e il campione Gia-como Agostini, ha composto la giuria “per gioco” della sfilata di Roberto Antonello all’Hotel de La Poste. In passerella oltre 70 capi, per ben 16 modelle tra profes-sioniste e non. Nella magica cornice della terrazza dello storico albergo, trasforma-to da Claudia Ampezzan in un bosco con sedute fatte di tronchi d’albero, la Pellic-ceria Roberto Antonello, dal 1932 sinoni-mo di eccellenza artigianale, ha fatto bella mostra di sé. Un evento che, forte del pas-sato di una località che ha fatto scuola in tema di stile, guarda dritto verso il futuro.

Quali novità per la prossima col-lezione? Stiamo puntando molto su capi giovani e veloci, poco im-pegnativi, anche dal punto di vista del prezzo. Parliamo quindi di corte misure e colori vivaci, come il lilla e il rosso bordeaux. Siamo nati con pellicce classiche, ma questo tipo di richiesta è scemata, come per tutto il settore, così ci siamo specializzati su linee dedicate alle più giovani e da indossare anche durante il giorno. I concetti di artigianalità e di moda della pellicceria Antonello? Co-ordinare le due cose non è sempre facile, perché un capo artigianale può essere pregiatissimo ma non all’ultima moda. Inoltre, c’è il rischio di riproporre un modello simile a uno già creato in passato. Questa è la nostra sfida e la affrontiamo “gio-cando” con i capi e stando attenti a cambiare i dettagli, che sono ciò che fa la differenza. Riuscendo, così, ad abbinare la qualità con la freschez-za e l’attualità.

2_La giornalista e scrittrice Fabiana Giacomotti - insie-me al Principe Car-lo Giovannelli e al campione Giacomo Agostini, nella foto con Lilli Carraro e Gherardo Ma-naigo proprietario dell’Hotel de La Po-ste che ha ospitato l’evento - hanno premiato tre delle ragazze “modelle per gioco”, che li hanno colpiti per stile, eleganza e simpatia.

1_Prima classificata Lilli Carraro, pado-vana, cui è andata una bella stola di Roberto Antonello; Fabiana Taraschi Malzone (al centro), fiorentina e Fran-cesca Buscaroli Gianaroli (a sinistra dopo la Giacomot-ti), bolognese, si sono invece aggiu-dicate una copia del libro La moda è un romanzo, autografata e con dedica di Fabiana Giacomotti.

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1_Jane Alexander ed Eliana Miglio2_Valentina Cervi e Sabrina Impacciatore3_Marcello Bruschetti e Ricky Tognazzi4_Laura Delli Colli presidente Sindacato Giornalisti Cinematografici con Enzo de Camillis

MovievalleyCortina sempre più una vallata da film. Se il volume Set in Cortina (Electa), che l’autrice Ludovica Damiani ha presentato all’Hotel de la Poste lo scorso dicembre, è andato letteralmente a ruba, Cortiname-traggio non è stata da meno. In occasione del suo (ri)debutto ampezzano – una quat-tro giorni di proiezioni, incontri, workshop e omaggi, conclusasi il 26 marzo all’Audi Palace – ha portato all’ombra delle Tofane i Nastri d’Argento dedicati agli autori, ai protagonisti, ai produttori più giovani.

Un bel risultato questa prima ri-edizione di Cortinametraggio. Una splendida edizione, che spero possa continuare negli anni. Un risultato inaspettato, basti dire che a distan-za di tanti mesi se ne è parlato anche durante i Nastri d'argento a Taormi-na. Tutti mi dicevano: «Ci vediamo a Cortinametraggio». Nel frattempo, sto lavorando per creare un accordo con il Ministero della Gioventù e con il Centro sperimentale di cinemato-grafia, destinato alla realizzazione di un corto di tecnica cinematografi-ca per i ragazzi dai 18 ai 35 anni. Difficile gestire gli attori. Un aned-doto? No, nessuna difficoltà, perché tutti hanno dimostrato grande amici-zia. Un aneddoto… una di loro, o uno di loro, per non fare nomi, non amava i mezzi di trasporto e organizzare i suoi transfer è stato un incubo.

Confessa: il più simpatico e il più antipatico. Se fossero tutti come gli ospiti della prima ri-edizione di Cortinametraggio, sarebbe troppo facile lavorare ma, prima o poi, ti ri-sponderò a questa domanda; forse proprio dopo la prossima edizione... Speriamo di no.

Nata alla fine degli anni ‘90 da un’idea di Maddalena Mayneri, Cortinametraggio ha portato per la prima volta a Cortina il vento del cinema in corto, più attento al linguaggio dei protagonisti della nuova generazione.

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RUMORS

Sarà Natale a Cortina il titolo del 28esimo film natalizio della FilMau-ro. Dopo il Nilo, l'India, Miami, New York, Rio, Beverly Hills e il Sudafrica, come scrive il portale Cinemotore, Christian De Sica si trasferirà di nuo-vo a Cortina, dopo quasi trent'anni da Vacanze di Natale di Carlo Van-zina del 1983, per il film prodotto da Aurelio e Luigi De Laurentiis, in sala il 16 dicembre 2011. Conferma del fatto che le riprese si svolgeranno proprio a Cortina è arrivata dallo stesso De Sica. L’atto-re ha dichiarato anche che il primo ciak sarà battuto a fine settembre. Il film, diretto da Neri Parenti, sarà sceneggiato dai fratelli Carlo ed En-rico Vanzina.

10_Foto di gruppo11_Veronica Pivetti con le gemelle Laura e Silvia Squizzato

5_Laura Delli Colli, Beatrice Hausammann, Elisabetta Rocchetti, Jane Alexander, Maddalena Mayneri6_Ricky Tognazzi, Nicola Nocella, Marco Chiarini, Marcello Foti7_Foto di gruppo 8_Beppe Fiorello9_Paolo Genovese ed Elisabetta Rocchetti

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inTownUna gioia vedere gareggiare, uno dopo l’altro, nonno e nipoti. E, ad-dirittura, vederli trionfare insieme. Carlo Zucchini, presidente del Gai-bola Sci Club, per il settimo anno consecutivo, ha organizzato la gara di sci più bolognese che c’è, sulle nevi di Cortina d’Ampezzo. Ed è stato proprio orgoglioso di salire sul podio con i suoi adorati tre ni-potini, Guido e Anna Leonardi – figli di Carlotta – e Cesare Toschi, figlio di Isabella. Lo scettro è andato a Fi-lippo Belvederi, categoria man anni ’80, il “siluro” del VII Trofeo Gaibo-la Sci Club, per poche frazioni di secondo sopra a Francesco Merli, primo dei man anni ’70.

Music on IceSpettacolo di pattinag-

gio con artisti di fama mondiale, quello anda-to in scena sul ghiaccio dello Stadio Olimpico

lo scorso 5 gennaio. Un susseguirsi di coreo-

grafie emozionanti tra musica, luci, colori ed

effetti speciali.

La Bella addormentata

Petr Il’ič Čajkovskij ha accompagnato la

chiusura del 2010 tra le Dolomiti. Il Bulgarian

National Ballet Thea-tre ha, infatti, portato sul palco dell'Alexan-

der Girardi Hall la sua Bella Addormentata.

2_ Un podio di belle signore: le sorelle Sotgiu sono salite sullo stesso podio, prima Sisa, terza Maria Grazia. Seconda Simona Domenichini.

1_Carlo Zucchini, anima del Trofeo Gaibola Sci Club, con i nipoti Anna e Guido Leonardi e Cesare Toschi.

3_ I vincitori assoluti del VII Trofeo Gai-bola Sci Club Bolo-gna. Primo su tutti Filippo Belvederi, secondo Francesco Merli.

EurochocolateÈ stata la dolce inaugurazione della scorsa

stagione sciistica, la grande festa di Eurocho-colate, tra le piste e le vie del centro di Cortina. Degustazioni, percorsi didattici, ricette, mostre, assaggi e tanta allegria, coronata dal lancio del-le lanterne (e dei desideri) verso il cielo stellato.

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Wheelson fireA fine marzo al Golf Club, il Cortina Car Club ha festeggiato il suo secondo anno di vita con grande soddisfazione. Per es-sere riusciti a tener fede a una promessa: quella di crescere all’insegna dello stile della località che gli ha dato i natali, va-lorizzando un marchio (quello di Cortina con lo scoiattolo) che i sessanta soci del club portano in giro per il mondo, alle gare in Italia e all’estero a cui partecipano. Solo per citarne alcune, la Winter Mara-thon - che ha visto l'ottimo piazzamento di Giancarlo Giacomello, cui hanno par-tecipato anche Vittorio Mandelli, Sergio Morini e Alessandro Pizzo - al Gran Pre-mio Terre di Canossa dove si sono distinti il vice presidente del Cortina Car Club Mario Caliceti, Giancarlo Grossi, Alessan-dro e Danilo Pizzo, alla Mille Miglia – cui hanno partecipato Loris Beghetto, Gian-carlo Giacomello, il vice presidente del club Diego Gianaroli e Giancarlo Grossi. E, ultima in ordine di tempo, alla Coupe des Alpes che ha visto premiati come mi-glior equipaggio italiano su auto italiana Luciano Mancini e Pierluigi Santi; con loro anche Paolo Borgomanero, Diego Giana-roli e Maurizio Marsilli.Tra le grandi novità di quest’anno la nascita del Racing Team, capitanato dal responsa-bile del gruppo giovani Gianmarco Gam-berini. E l’esclusivo merchandising pro-dotto per i soci. La scarpa Arfango logata Cortina Car Club – apprezzatissimo dono di Alberto Moretti a tutti i soci – e la mera-vigliosa maglia U.S. Polo A.S.S.N., griffata Cortina Car Club, appositamente realizza-ta da Lorenzo Nencini (Incom Italy) che è stata ufficialmente presentata al Polo Vil-lage e donata a tutti i soci come cadeaux 2011 durante la cena di gala annuale.

1_Tutti pazzi per la U.S. Polo A.S.S.N. Da sinistra, Carlo Callegari, Gianmar-co Gamberini, Michele Gualandi e Luigi Orlandini at-torno alla splendida Ferrari 275 GTB. 2_ Da sinistra Gian-carlo Giacomello e Luciano Mancini tra Stefania e Barbara Beltrame Giaco-mello.

3_ Gianpaolo Botta-cin, presidente della Provincia di Belluno e di ACI Belluno.4_In piedi da sinistra, Diego Gianaroli, il presidente di Cortina Turismo Stefano Illing, il responsabile delle relazioni esterne Sergio Morini, il presidente Umberto Marzotto e Lorenzo Nencini manager di Incom Italy. Davanti, il responsabile dei grandi eventi Luigi Or-landini, Mario Caliceti e il responsabile delle relazioni istituzionali Marco Franzoni, pre-sidente ACI Reggio Emilia.5_La Car Shoe griffata Cortina Car Club Racing Team, omaggio di Alberto Moretti direttore creativo di Arfango ai soci del Club.

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Cortina Snowpark Freestyle Contest Una festa a tutto “style”, quella dello scorso 5 marzo, che ha coinvolto gli amanti degli sci a doppia punta e della ta-vola lungo i bonk e kiker della nuovissima pista di San Zan. www.cortina.dolomiti.org

Carrera Freeride Challenge Punta NeraLibere emozioni in neve fresca quelle vissute dai 100 atleti che, il 2 aprile 2011, si sono dati filo da torcere tra evoluzioni adrenaliniche e salti nel vuoto, alla ricerca della linea perfetta. www.cortina.dolomiti.org

Sulle nevi del faloria, in una splendida giornata di sole, si è tenuta, a feb-braio, la prima parte del-la gara in coordinata del-lo Ski Yachting Cortina. A seguire festeggiamenti presso il Rifugio Tondi. NEXT: febbraio 2012

Cortina Snowkite Contest Trainati dall’aquilone per toccare il cielo con un dito: Re del Passo giau, in questa edizione 2011, andata in scena dal 17 al 20 marzo, il campione ceco Zac "Marek" Muphy. NEXT: Marzo 2012.www.cortinasnowkitecontest.com

Coppa del Mondodi sci femminile Il classico dei classici su neve. Superfluo dire che le gare in rosa del 22 e 23 gennaio 2011 siano state un grande successo? www.cortinaclassic.com 14 e 15 gennaio 2012

Anno nuovo, vita nuo-va. Il 3 gennaio 2011, ha inaugurato a Socrepes, nella storica pista San Zan, lo Snowpark Corti-na: due aree di difficoltà per 500 metri di lun-ghezza, è servito da una seggiovia quadriposto. www.cortina.dolomiti.org

European Cup Snowboardcross fari puntati sulle nevi del Monte faloria, sede, dal 17 al 19 dicembre 2010, della seconda edizione delle gare organizzate dallo Snowboard Club Cortina con la collabora-zione del comprensorio Cortina Cube.NEXT: dicembre 2012. www.snoboardclub.com

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sorge a misuriNa di auroNzo l’istituto pio Xii, a 1.756 metri sul livello del mare, iN uN luogo dal fasciNo iNeguagliabile e ricco di storia. l’edificio era iNfatti

la sede del graN hotel savoy, resideNza estiva dei reali d’italia e uNa delle mete preferite dall’imperatore d’austria fraNcesco giuseppe, che vi si rifugiava

per rifarsi dalle fatiche dell’impero. oggi le caratteristiche climatiche e ambieNtali della località Ne faNNo la sede di uNo dei più importaNti

ceNtri di diagNosi, cura e riabilitazioNe dell’asma iNfaNtile.

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Istituto Pio XII sorge nella lo-calità di Misurina di Auronzo, a 1.756 metri sul livello del mare

e occupa l’antica e bellissima sede del Gran Hotel Savoy, residenza estiva dei reali d’Italia. Alle sue spalle svetta il mon-te Sorapis mentre, davanti all’edificio, si può ammirare la calma placida e rilas-sante del lago di Misurina, oltre al qua-le le tre Cime di Lavaredo regalano un panorama mozzafiato, che lo rende un luogo unico per fascino e quiete. Proprio lì, dove oggi ha sede l’Istituto Pio XII – Centro di diagnosi, cura e riabilitazione dell’asma infantile – tra la fine dell’Ot-tocento e gli inizi del Novecento vi era il rifugio della Croce Bianca, una delle mete preferite dall’Imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe che, entusiasta del clima, dell’aria e del magnifico paesaggio, aveva la possibilità, in quel luogo ameno, di rifarsi dalle fatiche dell’Impero. La storia racconta che nella chiesetta adia-cente il rifugio, nel 1900, la Regina Mar-gherita di Savoia sostò in preghiera dopo l’uccisione, per mano di un anarchico, del Re Umberto a Monza. Sempre nel 1900, i Savoia decisero di fare di questa resi-denza una dimora privilegiata, invitando scienziati e personaggi della cultura, tra cui Guglielmo Marconi e Italo Balbo. Al termine della Seconda Guerra Mondia-le l’Hotel Savoy fu acquistato dal signor Piero Pozzani di Padova, che poco dopo lo mise in vendita. Padre Paolino Beltra-me Quattrocchi, benedettino di Parma, su incarico dell’Arcivescovo monsignore Evasio Colli, al fine di aiutare tanti ragaz-zi e fanciulli, acquistò, per conto della sua diocesi, l’immobile e le annesse co-struzioni, già adibite a residenza del per-sonale che era al servizio degli ospiti dei reali. La Pontificia Opera di assistenza, ente presente in tutte le diocesi a rap-

presentare ed esercitare la carità e la solidarietà della Chiesa, divenne titolare della gestione dell’immobile. Fu così che iniziò, in quel posto pieno di storia e dal paesaggio incantevole, un’attività di pre-ventorio generico, con l’approvazione del Ministero della Sanità, che garantiva una modesta retta pro capite per i pic-coli ospiti fino a 12 anni. Quello fu l’ini-zio di un’avventura che ha portato, oggi, all’accreditamento istituzionale, con 100 posti letto e possibilità di accesso per i bambini, per gli adolescenti della regio-ne Veneto e per i residenti del territorio nazionale sino a 18 anni.

Le caratteristiche climatiche e am-bientali della località rendono l’Istituto particolarmente indicato per la cura del-le varie forme di asma allergico infantile, grazie al basso tasso di umidità, all’assenza dell’acaro della polvere e alla ridotta quan-tità dei pollini. Inoltre, l’ambiente di Misuri-na è caratterizzato dalla bassa concentra-zione di inquinanti, come le polveri sottili. Tutti questi fattori costituiscono un luogo unico e favorevole per quanti soffrono di malattie respiratorie croniche. La mission dell’Istituto è offrire ai bambini con asma, oltre a percorsi diagnostici e terapeutici, una permanenza in un posto sano, garan-tendo così un buon controllo della malat-tia ed eliminando o riducendo la necessità di farmaci. Da numerosi anni l’Istituto Pio XII si dedica anche alla ricerca scientifica, in collaborazione con prestigiose univer-sità italiane ed estere. In particolare, i la-vori pubblicati hanno messo in evidenza gli effetti benefici del soggiorno a Misuri-na, dimostrando un miglioramento della funzionalità respiratoria, una riduzione dell’infiammazione bronchiale e un minor impiego di farmaci, con un notevole im-patto sulla qualità della vita del bambino asmatico e della sua famiglia.

L’ In occasione del restauro (terminato nel 2007), all’interno degli edifici dell’I-stituto Pio XII, delle grandi tempere murarie del pittore veneto Millo Bor-toluzzi, l’Istituto aveva predisposto e distribuito alle autorità intervenute alla cerimonia di inaugurazione un opusco-lo commemorativo dal titolo C’era una volta il Grand Hotel dei Re. Con riferimento alle immagini inserite nell’opuscolo, nonché al testo relativo alle scene di caccia e pesca ivi conte-nuti, l’Istituto Pio XII, in persona del suo presidente, monsignor Domenico Magri, intende presentare pubblica-mente le proprie scuse, rispettivamen-te, al fotografo Stefano Zardini per l’utilizzo fatto delle proprie immagini e alla professoressa Simonetta Cini per aver ripreso e utilizzato, senza citare il nome della stessa, il testo del suo arti-colo Scene di caccia e pesca al Grand Hotel di Misurina, pubblicato sul nu-mero 37/1999 (pag. 18-21) del Cortina Magazine, esprimendo altresì sincero apprezzamento per il lavoro svolto.

Il presidente dell’Istituto Pio XII monsignor Domenico Magri

Come da richiesta della professoressa Simonetta Cini, l’Istituto Pio XII ha voluto utilizzare il la rivista ufficiale di Cortina d’Ampezzo, CORTINA.TOPic, per dare maggiore risalto alle scuse di cui sopra.

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Chi è?Carlo Festini, proprietario e chef del Ristorante Lago Scin, uno dei luoghi simbolo della gastronomia ampezza-na, che affonda le sue origine nell'Ot-tocento.

Who is him? Carlo Festini, owner and chef of the Lago Scin Restaurant, one of the landmarks of Ampezzo gastronomy and which traces its origins back to the nineteenth century.

a cura di Lucia Portesi - servizio fotografico di Giacomo Pompanin

NoN siamo mai staNchi di riNNovarci. e così, arriva uNa Nuova rubrica che promette fuoco e fiamme. uNa succosa selezioNe di ristoraNti e rifugi, raccoNtati da proprietari e chef che, divertiti, ci svelaNo facce e ricette.

DI COTTE E DI CRUDE

COSA BOLLE IN PENTOLA

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Chi sono?I fratelli Ruggero e Renata Ghedina, proprietari del Rifugio Pomedes, che inaugurò nel 1956, anno delle storiche Olimpiadi ampezzane.

Who are they? Brother and sister, Ruggero and Renata Ghedina, owners of the Po-medes Refuge, which opened in 1956, the historic year of the Olympic Games in Cortina.

Nella foto, la chef Beatrice Walewska tra i proprietari Ruggero e Renata Ghedina.

Chef Beatrice Wa-lewska between the owners Ruggero and Renata Ghedina.

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I fratelli Ruggero e Renata GhedinaRifugio Pomedes (2.300 metri)

Figlio d’arte o di passione? «L’uno e l’altro: siamo saldi nella nostra storia e nelle nostre tradizioni, ma ci piace guardare, pensare e creare novità». In cucina toglietemi tutto ma non… «La freschezza e la massima qualità dei prodotti utilizzati». Chilometro zero o il “giro del mondo” in 80 e più piatti? «Ancora meglio: il giro del mondo dalle sue cime più famose. Tra le tante proposte della nostra cucina, da non perdere la “scalata” di sapori, che va dal Piatto dello Sciatore a quello dell'Alpinista ai piatti K2 ed Everest».Indovina chi viene a cena? Ci svela chi sareb-be il suo ospite ideale? «I Rolling Stones. Un loro concerto sulla mia terrazza e io che cuci-no per Jagger e Richards: questo si che è un sogno!».Da leccarsi i baffi: il vostro piatto forte? «I “casunziei” e i canederli fatti artigianalmen-te in casa: ottimi se accompagnati al Grande Pomedes di Scubla, un vino che, romantica-mente, nacque proprio nel nostro rifugio durante una tormenta di neve».

Piatto del climberRifugio Pomedes

Insalata gentile, gallinella, rucola, pomodorini cilie-gia, pollo tagliato a lista-relle e grigliato in padella, cubetti di speck saltati con aceto balsamico, noci a pezzi e pane a dadini to-stato in forno con olio ex-travergine di oliva. Sano, leggero ed energetico.

Mixed salad, lamb's lattu-ce, arugula, cherry toma-toes, strips of grilled chi-cken, diced speck (Tyrol smoked ham) sautéed with balsamic vinegar, small walnut pieces and croutons with olive oil. Healthy, light and full of energy.

Children of art or passion? «Both: we are united in our history and traditions, but we also like to look at new things, innovation». Take away everything in the kitchen but… «The freshness and highest quality pro-ducts used». Natural local products or around the world in 80 or more dishes? «Even better, a world tour within the most famous peaks. Among the many dishes we offer, don’t miss the "ascent" of flavours that comes from the Skier’s Dish to the Mountaineer’s Dish to the Everest and then to the K2». Guess Who's Coming to Dinner? Who’s the perfect guest? «The Rolling Stones. A concert on our terra-ce, and cooking for Mick Jagger and Keith Richards – that’s a dream!».Mouth-wateringly good: your best dish? «“Casunziei” (beetroot ravioli) and “cane-derli” (traditional hand made dumplings): the tops when accompanied by a wine that, romantically, was born in our refuge during a blizzard, Grande Pomedes di Scubla».

www.dolomiti.org/rifugiopomedes, tel. + 39 0436 862061

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cosa bolle in pentola

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Carlo FestiniRistorante Lago Scin

Figlio d’arte o di passione? «Passione, sen-za dubbio. Mia, personale, fortissima: mi ac-compagna da quando sono piccolo». In cucina toglietemi tutto ma non… «La materia prima: è l’ingrediente che dà forma, spessore e realtà a ogni creazione».Chilometro zero o il “giro del mondo” in 80 e più piatti? «Moglie e buoi … com’è il detto? Io, in cucina, ho più o meno la stessa filosofia. Scelgo ingredienti, piatti e ricette ancorate al territorio, a questo territorio, che io amo e che mi offre l’opportunità di esprimermi al meglio».Indovina chi viene a cena? L’ospite idea-le. «Vorrei far da mangiare ai miei maestri, agli chef che mi hanno insegnato i segreti del mestiere fin da quando ero giovane: un modo per sdebitarmi, ma anche per capire dove sono arrivato».Da leccarsi i baffi: il vostro piatto forte? «La selvaggina, sia cotta che cruda, cucina-ta, preparata e presentata davvero in ogni maniera».

Petto di faraonafarcito ai funghiRistorante Lago Scin

Petto di faraona farcito con funghi, avvolto nel prosciutto crudo, cotto in padella e scaloppato. Con accompagnamento di patate goffrate. Ottimo come piatto di stagione grazie al sapore dato dai funghi freschi.

Pan fried guinea fowl breast, stuffed with mushrooms, wrapped in

prosciutto. Decorated with an accompani-ment of wafer thin potatoes. An excel-lent seasonal dish with the taste of fresh mushrooms.

Son of art or passion? «Passion, without doubt. Mine, very strong, personal and with me since I was little». Take away everything in the kitchen but ... «Raw materials are the ingredients that give shape, depth and reality to all creations». Natural local products or around the world in 80 or more dishes? «I always choo-se ingredients, dishes and recipes anchored to the land, this land that I love and that gi-ves me the opportunity to express myself at my best». Guess Who's Coming to Dinner? Who’s the perfect guest? «I would like to feed my masters, the chefs who taught me the se-crets of my trade since I was young: a way to repay them, but also to understand where am I now».   Mouth-wateringly good: your best dish? «Game, raw, cooked, dressed or presented in every way».

www.ristorantelagoscin.com, tel. +39 0436 2391

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ALCHEMILLA VULgARIS

PIANTIAMOLA

di Annette Gottmann

torNa l’appuNtameNto coN il giardiNo segreto della maestra fioraia delle dolomiti.

n italiano, il nome comune di “ventaglina” si deve alle caratteristiche foglie di questa pianta (da sette a 11 lobi), che ricordano la

forma di un ventaglio. I fiori sono piccoli, di colore verde e bisogna cercarli per poterli scoprire. Sono circa 20 le tipologie di Al-chemilla vulgaris – genere appartenente alla famiglia delle Rosacee – esistenti e diffu-se in Europa e in Asia; a Cortina la troviamo

sui prati che circondano il centro, ma anche in alta quota, su terreni più umidi. Nei giar-dini, invece, cresce l’Alchemilla mollis, che ha fiori e foglie molto più grandi e, quindi, si presta a essere utilizzata in decorazioni e addobbi. Più su ancora, nella zona mon-tano-subalpina, si trova una delle sorelle di questa specie, l’Alchemilla alpina, dalle fo-glie spigolose e argentate.

Alchemilla, also more commonly known as “Lady's Mantle”, is characterized by lea-ves that look like a fan. The flowers are small and green in colour, so you need to search carefully to find them. About 20 different varieties of Alchemilla vulgaris are found in Europe and Asia. In Cortina they grow in the

meadows that surround the town and also at high altitude. Alchemilla mollis, usually grown in gardens, has much larger leaves and flowers and therefore lends itself to be used for table and other decorations. Al-chemilla alpina, with its silver edged leaves, grows higher still at the sub-alpine level.

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Green (and pink) wellness The botanical name Alchemilla

means “magic herb”. Its english name, Lady's Mantle, as well as the German Frauenmantel means “woman’s cloak”. And Alchemilla really is a magic herb for women. It nestles over to comfort and support women, like a blanket that protects them, not only physically, but also at stressful moments of life.

Let’s eat! In spring, the first fresh leaves can

be cooked like spinach or added into a mixed salad. Alchemilla is very good when combined with nettle, poor man’s asparagus (Chenopodium bonus-hen-ricus) or bladder campion (catchfly), in a seasonal cream sauce.

www.officinadellepiante.com

Green (and pink) wellness Il nome botanico Alchemilla signi-

fica “erba delle magie”. Il nome inglese di Lady's mantle, come anche quello tedesco di Frauenmantel, significa “mantello delle donne”. Perché l’Al-chemilla è davvero un'erba magica, soprattutto per il mondo femminile. Si “appoggia”, infatti, come un manto sopra la donna e la protegge, non solo fisicamente, nei momenti difficili della sua vita.

Ricetta per una tisana rilassante tutta in rosa.

Immergere un cucchiaino di Alche-milla, Achillea, Melissa, Iperico e pe-tali di rosa miscelati in 250 millilitri di acqua bollente, lasciare riposare per cinque minuti e bere l’infuso ancora caldo. Consigliate due tazze al giorno per quattro o sei settimane.

A tavola! In primavera, le prime foglie fre-

sche si possono cucinare come gli spinaci o aggiungere all'insalata mista. L’Alchemilla è molto buona se abbi-nata all'ortica, al "buon enrico", o agli “sciopeti” nelle creme di stagione.

Come fare: rosolare una cipolla tritata in due cucchiai di burro, aggiun-gere due o tre cucchiaini di farina e mescolare; aggiungere lentamente del latte finché il composto avrà la stessa consistenza di una crema. Aggiungere una manciata di erbe miste, fresche e tagliate, lasciare cuocere per quattro o cinque minuti e alla fine frullare tutto. Decorare il piatto con foglie e fiori di ventaglina e uno spruzzo di panna liquida.

Piante leggendarie Lateralmente alle foglie di ventagli-

na si trovano delle particelle – le idato-de – che al mattino presto producono delle gocce d'acqua che, insieme alla rugiada e grazie alla riflessione dei pri-mi raggi di sole, si trasformano in piccoli diamanti preziosi. Qualcuno li chiamava anche “acqua dei cieli” o “acqua della bellezza”. Si narra che vi si immerges-sero molte divinità femminili e ancora oggi fanno parte del Metodo Kneipp. A Cortina, non lontano dal “Casone di Lerosa”, c'è un intero tappeto di Alche-milla da ammirare e sul quale, all’alba, passeggiare a piedi nudi.

Legendary Plants In early morning a few drops

of water appear on the sides of the leaves; drops that together with the early morning dew look like precious, tiny diamonds in the reflection of the first rays of the sun. It is also known as “heavenly water” or “water of beauty”, and it is said that if you plunge into this water you will become a godess – rather like the effect of a Kneipp hy-drotherapy treatment. In Cortina, not very far from the “Cason de Lerosa”, there is a whole carpet of Alchemilla which you can admire and walk on with bare feet at dawn.

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a cura di Alessandro Broccolo e Maria Grazia Soravia

fOCUS ESTATE

RUOTE PANORAMICHECON IL CLIMB & RIDEGli eterni indecisi, che non sanno scegliere se monta-re in sella o conquistare la montagna “con i piedi per terra”, da quest’anno potranno divertirsi con una nuo-va, elettrizzante attività. Salita con gli impianti, in jeep, trekking, arrampicata o vie ferrate e discesa free-ride. Il tutto vissuto in massima sicurezza, grazie al sup-porto delle guide alpine di Cortina, che garantiscono anche lo spostamento di bagagli e mountain-bike da un luogo all’altro.

CLIMB&RIDE It is always a difficult choice whether to ride up the mountain or go on foot. This year brings new and exciting activities. You can go up by ski lift, by jeep, hike, climb or by via ferrata and free-ride down, all in safety, thanks to the support of the Alpine Guides of Cortina who will also take care of moving your bags and bike from place to place.

CORTINA WALkINgEXPERIENCE: DOPPIO SOgNOIl trekking a Cortina resta “al passo” con i tempi e diventa comodo e interattivo. Comodo perché il servizio dedicato all’escursionista inizia già dall’arrivo in hotel, dove si possono richiedere cartine dettagliate, avere a disposizione ricchi packet-lunch e trovare il proprio bagaglio direttamente nel luogo successivo di arrivo. Grande novità del 2011, per chi nean-che in montagna rinuncia al piacere dell'acqua, è il percorso allestito all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, il Sentiero dei Canyon delle Cascate: un itinerario tematico e attrezzato – dalla fonte sino alla foce delle famose cascate di Fanes –, dove l’e-lemento dell’acqua la fa da padrone. Un’esperienza a 360 gradi, che non finisce una volta tornati in albergo: grazie al 3Dolomiti e Montagna Veneta, progetto ideato dal Consorzio Dolomiti, si potrà “gustare” il territorio Patrimonio dell'Umanità UNESCO direttamente e gratuitamente dalla propria poltrona, scaricando i dati relativi ai percorsi e inserendo anche i propri. Un modo nuovo per ricordare la vacanza, condividere e, perché no, fare invidia ai propri amici una volta tornati in città.

CORTINA WALKING EXPERIENCE: DOUBLE DREAM Trekking, or hiking, in Cortina is always in fashion, but now it is more convenient and interac-tive. Convenient, because service for hikers begins when you arrive at your hotel – detailed maps and good packed lunches are available and your luggage can be transported to your next lodging. However, the big news for 2011, even for those who don’t give up the pleasure of water when in the mountains, a path has been set up inside the Natural Park of the Ampezzo Dolomites, the Sentiero dei Canyon delle Cascate (the Canyon Path of the Water Falls): a thematic itinerary, equipped for climbing from the source to the mouth of the famous water-falls of Fanes – where the water element is the master. Interactive, since a new 360-degree experience continues even when you get back to your hotel: 3Dolomiti e Montagna Veneta which was created by the Consorzio Dolomiti. From the comfort of your armchair you can “taste” the UNESCO World Heritage site, free of charge, downloading information on the paths as well as including your own. A new way to remember your holiday, share experi-ences, and maybe make your friends green with envy when you are back home.

www.3dolomiti.it

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WINTER2010-11

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SUMMER2011

Tutti i dettagli sul sito / Further details oncortina.dolomiti.org

LE NUOVE PROPOSTE VACANZA

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Via Malcanton, 2- 35010 TREBASELEGHE (PD) - Italy

Tel. +39 049.931.99.11 - Fax +39 049.938.57.60

www.graficaveneta.com

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a cura di Alessandro Broccolo e Maria Grazia Soravia

fREE DOLOMITES:PER INTREPIDISPORTIVIArrampicata su ghiaccioPer chi vuole assaporare brividi verticali.Fuori pistaEsplorare i propri limiti per assistere a spetta-coli naturali unici, con spirito d’avventura e di scoperta.lce trekking e K-trackSmentire chi crede che acqua e bicicletta siano sinonimi solo della bela stagione. A Cortina, in inverno, si può camminare con i ramponi lungo i torrenti ghiacciati e utilizzare la propria mountain-bike – una volta trasforma-ta in snowbike – anche su neve, per scendere e salire i pendii innevati.Sci d’alpinismoÈ l’approccio più completo e autentico alla montagna d’inverno, il modo migliore per co-niugare il piacere di una gita a contatto con la natura con la passione per lo sci.Sci estremoRaggiungere la vetta con le pelli di foca e met-tersi alla prova lungo i ripidi canalini di Creste Bianche, Bus di Tofana, Canalino del Prete o lungo la celebre Sci 18.SnowkiteDisciplina originale, frizzante e di tendenza da vivere ali in spalla e sci – o snow – ai piedi.Vie ferrateCortina vanta quantità e qualità uniche di questi percorsi attrezzati, che nacquero pro-prio sulle Dolomiti durante la Grande Guerra. Sono il vero fiore all’occhiello dell'offerta sportiva del luogo.

FOR INTREPID SPORTS PEOPLEIce climbingFor those who want to enjoy vertical thrills.Off the beaten trackExplore your limits along the most beautiful off-piste skiing in the Dolomites in its unique natural environment, in a spirit of adventure and discovery.lce hiking and K-trackDon’t believe people who say that water and cycling are warm weather pursuits. In the winter in Cortina you can walk with crampons along frozen streams and ride a mountain bike, specially adapted for snow, to access the slopes.Ski mountaineeringThe most complete and authentic approach

PREVIEW INVERNO

to the mountains in winter and the best way to combine the pleasure of a trip in nature with a passion for skiing.Extreme skiingClimb up to top with seal skins on your skisand test your skills on the steep ridges andgullies of Creste Bianche, Bus di Tofana, Cana-lino del Prete or on the celebrated Sci 18.SnowkitingAn unusual discipline, yet exciting and fashion-able, to have wings on your back and skis – or on snowboard – on your feet.Via ferrataCortina boasts a unique range of these special assisted climbing routes that were born in the Dolomites during the First World War. A feather in the cap of the mountains.

PAROLE D'ORDINE: HARD&SLOW

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SLOW DOLOMITES:PLEASE, STOP.Imperativo degli ultimi tempi: rallentare, inse-rire la retromarcia, pigiare il “deceleratore”. Esattamente su questa scia si muove parte dell’offerta turistica di Cortina, tra ciaspolate al sole o in notturna, lontano dalle piste più affollate, per godersi l’ambiente in silenzio e intimità . Imperdibile la proposta dedicata allo sci di fondo, con ben 75 chilometri di piste a disposizione, oltre alla possibilità di sciare nel Parco Naturale o lungo lo scenografico tratto dell'antica Ferrovia delle Dolomiti.

SLOW DOLOMITES: PLEASE, STOP. Slow down, shift into reverse, decompress – these are the imperatives today. And in Cortina this is certainly possible; snowshoeing in the sun by day, or at night, away from the busier trails, you can enjoy the surroundings in silence and intimacy, or take advantage of the wealth of cross-country skiing – 75 kilometres of trails that include the opportunity to ski in the Natural Park, or along a scenic stretch of the old railway line, from Cortina to Dobbiaco.

EVENTIEuropean Cup Snowboardcross: 16 e 17 dicembre 2011, www.snowboardclubcortina.comTour de Ski, Coppa del Mondo di sci nordico: 5 gennaio 2012, www.cortina.dolomiti.orgCoppa del Mondo di sci alpino femminile: 14 e 15 gennaio 2012, www.cortinaclassic.comCampionato italiano di sci alpino e nordico dei Vigili del fuoco: dal 19 al 21 gennaio 2012Granfondo Dobbiaco-Cortina: 5 febbraio 2012, www.dobbiacocortina.orgCortina Winter Polo: febbraio 2012, www.pologoldcup.orgCortina Snowkite Contest: marzo 2012, www.kite4freedom.itFreeride Challenge Punta Nera: 6 e 7 aprile 2012

Ma Cortina non è solo sport, è anche tradizione, arte e cultura: mostre e salotti letterari di altissi-mo livello, incontri con personalità della politica, del giornalismo e dello spettacolo, manifestazioni culturali e musicali sono all’ordine del giorno all’ombra delle Tofane. L’elenco aggiornato nel sito ufficiale di Cortina d’Ampezzo: www.cortina.dolomiti.org

EVENTSEuropean Cup Snowboardcross:16-17 December 2011Tour de Ski, World Cup Nordic skiing:January 5, 2012Women’s Alpine Ski World Cup: 14 - 15 January 2012National Italian Firefighters Alpine and Nordic Skiing championships: 19-21 January 2012Dobbiaco-Cortina cross country ski marathon:February 5, 2012Cortina Winter Polo: February 2012Cortina Snowkite Contest: March 2012Freeride Challenge Punta Nera: 6-7 April 2012

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Il circuito distri-butivo di CORTI-NA.TOPic cresce costantemente: eccellenza, raffinatezza ed esclusività, i tratti distin-tivi delle location che ospitano la rivista. Il dettaglio degli eventi e delle manifestazioni, di cui la nostra collana editoriale è media partner, è consultabile sempre aggiornato nel sito ufficiale www.cortina.dolomiti.org.

The CORTINA.TOPic distribution system is constantly widening, maintaining excellence and exclusiveness as the criteria to select our locations. The updated and detailed list of events, of which our editorial line is me-dia partner, is available on the editorial page of the of-ficial web site www.cortina.dolomiti.org.

SAN GIOVANNI IN VALLE AURINA (BZ)ALPENPALACE DELUXE HOTEL & SPA RESORT*****Lwww.alpenpalace.com

SAN CASSIANO IN BADIA (BZ)RELAIS & CHATEAUXROSA ALPINA*****e RESTAURANT ST. HUBERTUSGRAND CHEFwww.rosalpina.it

BELLAGIO (CO)GRAND HOTELVILLA SERBELLONI*****Lwww.villaserbelloni.com

MARIANO DEL FRIULI (GO)TENUTA LUISA****www.tenutaluisa.com

ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG)GOLF CLUB L’ALBENZAwww.golfbergamo.it

LAGO DI GARDA (CALVAGESE DELLARIVIERA - BS)PALAZZO ARZAGAHOTEL SPA & GOLF RESORTwww.palazzoarzaga.it

MILANOCATENA SINAHOTELS:HOTEL DE LA VILLE****Swww.delavillemilano.comHOTEL THE GRAY*****Lwww.hotelthegray.com

CONCESSIONARIA INFINITIwww.infiniti.it

CULTI DAY SPA MILANOwww.culti.it

FOUR SEASONS HOTEL*****Lwww.fourseasons.com

RISTORANTE BIFFIwww.biffigalleria.it

RISTORANTE IL BOEUCCwww.boeucc.com

RISTORANTE SADLERwww.sadler.it

MAGNANO (BI)GOLF CLUB LE BETULLEwww.golfclubbiella.it

VENEZIABAUER CASA NOVA*****BAUER HOTEL*****BAUER IL PALAZZO*****LBAUER PALLADIO HOTEL & SPA*****e RISTORANTE GOURMET DE PISISwww.bauervenezia.com

CA’ SAGREDO HOTEL*****Lwww.casagredohotel.com

CENTURION PALACE*****LSINAHOTELSwww.centurionpalacevenezia.com

HOTEL DANIELI*****Le RISTORANTE TERRAZZA DANIELIwww.luxurycollection.com

HOTEL GRITTI PALACE*****Lwww.venice-hotel-gritti.com

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ZERMAN DI MOGLIANO VENETO (TV)GOLF CLUB VILLA CONDULMERwww.golfvillacondulmer.com

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PEDEMONTE (VE)VILLA DEL QUAR*****e RISTORANTE ARQUADE**Michelinwww.hotelvilladelquar.it

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FORTE DEI MARMI (LU)HOTEL BYRON*****LUSSOe RISTORANTE LA MAGNOLINACATENA SOFT LIVING PLACESwww.hotelbyron.net

VIAREGGIO (LU)HOTEL ASTOR****LUSSOCATENA SINA HOTELSwww.astorviareggio.com

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RISTORANTE ROMANOwww.romanoristorante.it

FIRENZEGRAND HOTELVILLA MEDICI*****LUSSOCATENA SINA HOTELSwww.villamedicihotel.com

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PALAZZO VECCHIETTI Dimore d’epocawww.palazzovecchietti.it

GRASSINA (FI)GOLF CLUB UGOLINOwww.golfugolino.it

CERBAIA IN VAL DI PESA (FI)RISTORANTE LA TENDA ROSSAwww.latendarossa.it

CALAMBRONE (PI)GREEN PARK RESORT****SRISTORANTE LE GINESTREe RISTORANTE LUNASIACATENA SOFT LIVING PLACESwww.greenparkresort.com

PANICALE (PG)GOLF CLUB LAMBORGHINIwww.lamborghinionline.it

PERUGIAHOTEL BRUFANI PALACE*****LUSSOCATENA SINA HOTELSwww.brufanipalace.com

TORGIANO (PG)MUSEO DEL VINOMUSEO DELL’OLIO E DELL’OLIVOwww.lungarotti.it

PORTO ERCOLE (GR)GOLF CLUB ARGENTARIOwww.argentariohotelsparesort.com

SUTRI (VT)GOLF CLUB LE QUERCEwww.golflequerce.it

ROMABEAUTYANDTHECITY SPA WELLNESSEXEDRA BOSCOLO HOTELROMA*****Lwww.exedra.boscolohotels.com

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GOLF CLUB PARCO DE’ MEDICIwww.golfparcodemedici.com

HOTEL ART****www.hotelart.it

HOTEL BERNINI BRISTOL*****LUSSOCATENA SINA HOTELSwww.berninibristol.com

CASTEL GANDOLFO (ROMA)RISTORANTE PAGNANELLI 1882www.pagnanelli.it

POLTU QUATU (COSTA SMERALDA)JASPE HOTEL MANOR & LIVINGwww.poltuquatu.com

ISCHIA (NA)CATENA GRUPPO LEOHOTELSIL MORESCO*****www.ilmoresco.it

GRAND HOTELEXCELSIOR TERME*****www.excelsiorischia.it

HOTEL CONTINENTAL TERME****www.continentalterme.it

L’ALBERGODELLA REGINA ISABELLA *****LRESORT & HEALT SPAwww.reginaisabella.it

SORRENTO (NA)GRAND HOTELEXCELSIOR VITTORIA*****www.exvitt.it

AMALFI (NA)RISTORANTE LA CARAVELLAwww.ristorantelacaravella.it

ANACAPRI (NA)CAPRI PALACE HOTEL & SPA*****Le RISTORANTE GOURMETL’OLIVO**Michelinwww.capripalace.com

CAPRI (NA)J.K. PLACE CAPRI*****www.jkcapri.com

SANTA MARGHERITA DI PULA (CA)IS MOLAS GOLF CLUBwww.ismolas.it

TARANTORELAIS HISTO’SAN PIETRO SUL MAR PICCOLOwww.relaishisto.it

CUTROFIANO (LE)SANGIORGIO RESORT & SPA*****www.sangiorgioresort.it

TAORMINASAN DOMENICO PALACE HOTEL*****e RISTORANTE PRINCIPE CERAMIAMT HOTELS HISTORICAL & LUXURYSICILY COLLECTIONwww.hotelsandomenicotaormina.it

PALERMOGRAND HOTEL ET DES PALMES****AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURYSICILY COLLECTIONwww.hotel-despalmes.it

CATANIAGRAND HOTEL EXCELSIOR*****AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURYSICILY COLLECTIONwww.hotelexcelsiorcatania.com

ORTIGIA (SR)HOTEL DES ETRANGERSET MIRAMARE*****AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURYSICILY COLLECTIONwww.desetrangers.it

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Page 121: CORTINA TOPiC - summer 2011

BUON VENTOTI PORTILa rivista di Cortina riparte a vele spiegate. Dopo la felice esperienza della partnership con lo Yacht Club Costa Smeralda e Porto Lotti, la distribuzione oltre confine di questo numero si è concentrata sui porti e le marine più esclusivi in Italia e all’estero: si fa, dunque, ancora più ricco e prestigioso il ricercato cir-cuito distributivo del magazine.

LIGURIAMARINA PUNTA FAROwww.marinapuntafaro.it

MARINA DI PORTOFINOwww.marinadiportofino.com

MARINA CHIAVARIwww.marina-chiavari.it

PORTO LOTTIwww.portolotti.com

MARINA DEGLI AREGAIwww.marinadegliaregai.it

EMILIA ROMAGNAMARINA DI RIMINIwww.marinadirimini.it

PORTO VERDEwww.portoverde.net

MARCHELA MARINA DORICAwww.marinadorica.it

PORTO DI GIULIANOVAwww.circolo-migliori.it

ABRUZZOMARINA DI PESCARAwww.marinape.com

SARDEGNAASINARA MARINAwww.asinaramarina.com

MADDALENA PORTO MASSIMOwww.portomassimo.it

MARINA DI PORTO ROTONDOwww.marinadiportorotondo.it

MARINA DI OLBIAwww.moys.it

YACHT CLUB COSTA SMERALDAwww.yccs.it

MARINA AQUATICA –PORTO DI ALGHEROwww.aquaticasardegna.it

CAMPANIAPORTO DI AMALFIwww.portoamalfi.it

PORTO MARINA CHIAIOLELLAwww.procidayachting.it

PORTO DI ACCIAROLIhttp://www.acciaroli.com/portodiacciaroli.php

MARINA DI CASAMICCIOLAwww.marinadicasamicciola.it

CALA DEGLI ARAGONESIwww.caladegliaragonesi.it

ISCHIA RISORSA MAREwww.marinaischia.it

MARINA DI STABIAwww.marinadistabia.it

PORTO TURISTICO DI CAPRIwww.portoturisticodicapri.com

BASILICATAPORTO TURISTICO DI MARATEAwww.marateaporto.it

PUGLIACIRCOLO DELLA VELA DI BARIwww.cvbari.it

LE NOVITà OLTRE CONFINE

IN VOLO CON CORTINA.TOPiC

NEWS ARTE

CORSICAPORT DE CAVALLOwww.portodicavallo.it

FRANCIAPORT DE SAINT-TROPEZwww.port-de-saint-tropez.com

FORMENTERACHEZZ GERDI, ES PUJOLSChiringuito, informale e naturalewww.chezzgerdi.com

ES RAM RESORTViviendas a due passi dal marewww.equinoxe.itwww.esramresort.com

IBIZABLU MARLIN, beach clubwww.bluemarlinibiza.com

ESPERIA AVIATION SERVICE CORTINA.TOPic diventa rivista di bordo con Esperia Aviation Servi-ce. Specializzata nel settore della business aviation, Esperia gestisce l’eliporto di Cortina d’Ampezzo e ha base operativa a Roma e Milano. Da quest’estate, alla base di Roma Urbe e sulle tratte in partenza da e per Cor-tina, i passeggeri potranno sfogliare in volo la rivista. www.esperia-aviation.it

SPAZIO ITALIAALL’AEROPORTO DI MONACOFrutto della collaborazione tra Air Do-lomiti Munich Airport International ed Eurotrade, Spazio Italia è l’esclusivo progetto che reinterpreta i momenti di transito in aeroporto per renderli più piacevoli e interessanti. Un “sa-lone d’attesa” interattivo, situato tra i 12 gate riservati alle Compagnie del gruppo Lufthansa Regional, che co-niuga la risposta alle esigenze di relax dei passeggeri con l’opportunità di scoprire la qualità dei prodotti made in Italy, in un’area dedicata all’italianità in tutte le sue declinazioni.www.airdolomiti.it

AEROPORTO GALILEO GALILEI DI PISA In costante aumento del traffico pas-seggeri dal 1997, l’aeroporto è gestito da Sat, che si occupa non solo degli scali ma anche della programmazio-ne e del finanziamento dello sviluppo globale dell’aeroporto. Grande atten-zione è riservata alle infrastrutture, ai servizi per i passeggeri e alla crescita sia dell’area business aviation che dell’area di business non aviation, at-traverso un’offerta innovativa e di alto livello qualitativo. www.pisa-airport.com

VIP LOUNGE DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA E TREVISO Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso, gestito dal gruppo Save, rappresenta un punto di forza imprescindibile per tutto il nord-est che, da sempre, asseconda le forti esigenze di mobilità di un terri-torio particolarmente vivace, attento a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati e interessato, al tempo stesso, a far conoscere al mondo le sue ricchezze culturali e ambientali. www.veniceairport.itwww.trevisoairport.it

SPOLETO FESTIVAL ARTdal 23 al 26 settembreCORTINA.TOPic e CORTINA.TOP Living saranno distribuite, dal 23 al 26 settembre, all’Esposizione Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea Spoleto Festival Expo 2011. Una rassegna artistica aperta a galleristi, editori, operatori di settore e artisti, a cui parteciperanno anche scuole e accademie europee e non solo, grazie all’iniziativa Artisti emergenti incontrano i grandi maestri. www.spoletofestivalart.com

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Stile crudo e appassionato, quello di un breve romanzo che racconta la dura vita dei pastori del secolo scorso, riportando alla memoria la montagna dei nostri padri e dei nostri nonni. La brina sulle spalle, di

Lorenzo Mediano, è anche la storia di uno scontro tra classi sociali, la narrazione di una ribellione e di una fuga verso la libertà dove, come accade al pastore Ramon, ci attende una nuova “Alba”.

ASPETTANDO “L’ALBA”

INfINE

di Marco Ghedina

uN Nuovo prezioso coNtributo arriva tra le pagiNe della Nostra rivista dedicate al moNdo libri. direttameNte dal palco di

cortiNaiNcroda, il libraio magico, caNtore di storie di alta quota, ci accompagNa tra le “croNache di due giovaNi amaNti”, sullo sfoNdo

arcaico della moNtagNa spagNola.

a Biescas de Obago, piccolo paesi-no dei Pirenei, che sboccia l’amore tra Ramon Badiello, giovane pastore

di pecore che “divora” libri, e Alba Torre-ra, unica figlia di don Mariano, maggiore possidente dei dintorni, reso sterile da una infiammazione da orecchioni, estesasi alle parti genitali. Non essendoci figli maschi, la corsa all’ereditiera, già in età da marito, scatena una lotta senza esclusione di col-pi tra gli altri possidenti del piccolo paese che, a tutti i costi, vogliono ostacolare l’a-more tra i due giovani. Lo stesso don Ma-

È riano, non rinnovando a Ramon il contratto per la custodia delle pecore, costringerà l’innamorato a una vita ancora più grama e alla necessità d’inventarsi un nuovo la-voro. Redditizio, ma fuori legge: Ramon di-venterà, infatti, contrabbandiere. Seguirà una spietata caccia all’uomo, scatenata da tradimenti e rabbia collettivi, che finirà per trasformare – a causa di rancori mai sopiti, invidie e gelosie – i cacciatori in prede così che, in un finale pieno di suspance, Ramon e Alba potranno salvare la loro vita e il loro amore.

In vendita alla Libreria Sovilla e a La Cooperativa di Cortina.

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