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CSInforma In questo numero • L’evoluzione dell’informatica dello Stato dal 1998 al 2002 Dai Dati alla conoscenza: il Data warehouse dell’AC Design ed ergonomia nello sviluppo di applicazioni Consolidamento ambiente distribuito La “relatività del torto” anche per gli informatici La formazione di base e continua per gli enti locali Web (R)evolution: gestione di contenuti ed XML Xerox ha cambiato il mondo CSI: Unicenter semplifica la vita agli utenti Formazione informatica SitiWeb / Utenti Help-Desk / Dietro le quinte Periodico del Centro sistemi informativi Numero 1 Marzo 2003 www.ti.ch

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In questo numero

• L’evoluzione dell’informatica dello Stato dal 1998 al 2002• Dai Dati alla conoscenza: il Data warehouse dell’AC• Design ed ergonomia nello sviluppo di applicazioni• Consolidamento ambiente distribuito• La “relatività del torto” anche per gli informatici• La formazione di base e continua per gli enti locali• Web (R)evolution: gestione di contenuti ed XML• Xerox ha cambiato il mondo• CSI: Unicenter semplifica la vita agli utenti• Formazione informatica• SitiWeb / Utenti Help-Desk / Dietro le quinte

Periodico del Centro sistemi informativi

Numero 1Marzo 2003

www.ti.ch

3M, leader mondiale nel set-

tore delle tecnologie di pre-

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ternet? «Plug and Play»: è que-

sto il motto di 3M in fatto di pre-

sentazioni. In altre parole:

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Per questo progetto, che ha vagliatotutti i settori del Centro sistemi infor-mativi (CSI), non erano stati previstibenefici di tipo finanziario. Lo scopoche si voleva raggiungere era piutto-sto il riorientamento tecnologico el’aumento di produttività delle forzein dotazione. Il periodo della riforma ha coincisocon il reindirizzamento in termini dipresidio e di organigramma. Il cam-biamento dei processi produttivi edelle scelte tecnologiche di tipo in-novativo è stato piuttosto materia deidue anni successivi alla fine dellariforma. Ricordo che per l’informatica, l’in-novazione tecnologica è equivalenteall’innovazionediprodottoperun’im-presa, perché è l’unico modo per pre-servare la propria esistenza sul mer-cato (non perché il nostro mercato èsolo interno possiamo fermarci; penala nostra marginalizzazione). La riforma del CSI ha permesso uno

spostamentodirisorseumanesucom-piti nuovi, andando a generare recu-peri di efficienza e portando con sé unaumento generalizzato della produ-zione di servizi, che dimostriamo conil grafico 1.Il grafico 1 riporta l’evoluzione deiservizi offerti dal CSI negli ultimi 5anni. I dati sono stati riportati a base100 (1998) e l’evoluzione definita co-me incremento percentuale. Si può rapidamente notare come aduna crescita dei costi del personale di circa il 20%, con una tendenza al-l’incremento coerente con i dati gene-rali dello Stato, siano invece aumen-tati, con tendenze più marcate, i livelliquantitativi di servizio.

In particolare rileviamo:– ilquasiraddoppiodeiserversinstal-

lati;– il forte aumento delle postazioni di

lavoro PC in rete (i dati si riferisco-no solo ai PC di tipo amministrativo,sono escluse le Scuole e la Polizia);

– la tendenza all’aumento delle chia-mate all’Help-Desk;

– l’aumento delle applicazioni forni-te all’utenza (pacchetti applicativi esviluppi propri).

A proposito di quest’ultima voce, rile-viamo un’importante diversificazio-ne delle tecnologie utilizzate. Ad unmondo sostanzialmente incentrato suapplicazioni tradizionali sviluppatesumainframe(cheresterannoprodut-tive ancora per lungo tempo), si sonoaggiunte applicazioni sviluppate inambiente distribuito e nel recentissi-mo passato, in ambiente Web (archi-tetture a tre livelli). Il paragone effet-tuato con altre realtà governative èdescritto mediante il grafico 2. L’indice di spesa IT (spesa correntecui si aggiungono gli investimenti),viene rapportato alle entrate delloStato. A livello mondiale (dati pubbli-cati da Gartner Group) si registra unapercentuale superiore al 5%, mentrel’AC ticinese opera con delle percen-tuali intorno all’1,5%. La tendenza alivello mondiale è verso la crescita,

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L’evoluzionedell’informatica dello Stato

dal1998 al 2002

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Molti ormai sono al corrente che «CCI e informatica dello Stato» è stato uno dei primi progetti A2000 ad essere messoin cantiere. Questa «prima» si rendeva necessaria perché l’operazione A2000 aveva ed ha, come scopo primario,quello di far funzionare nel modo migliore l’Amministrazione cantonale (AC) o meglio, quella parte di amministrazioneche sarebbe stata coinvolta nei vari progetti di A2000.

Verena VizzardiArea dei servizi

di consulenza

Nel labirinto della comunicazione:trasmettere, diffondere, notificare,annunciare, informare, segnalare,esprimere, rendere comune, signifi-care, corrispondere, conversare,chiacchierare, parlare, dire, confe-rire, essere in comunicazione, esserein relazione… (dal ‘Dizionario dei si-nonimi e dei contrari’, ed. Zanichelli).Illustrazione di Adriano Crivelli.

Grafico 1: evoluzione dei servizi offerti dal CSI 1998-2002indice 220

200

180

160

140

120

100

80

60anno C1998 C1999 C2000 C2001 P2002

— install. PC effettuate — totale servers installati — totale periferiche— numero applicativi — spese del personale — chiamate help-desk

dovuta sostanzialmente all’utilizzodelle nuove tecnologie nell’ambitodel governo elettronico. (Attenzione:sulle pubblicazioni Gartner non sonoancora disponibili i dati per il 2002 e siè pertanto utilizzata la percentualedel 2001 per comodità di rappresenta-zione).Latendenza,almeno per quan-to concerne l’anno prossimo, è di ri-duzione delle spese.

Il grafico 3 riporta le tendenze di spe-sa corrente per i seguenti gruppi dispesa:– spesa totale CSI

composta da:– spesa del personale;– spesa in beni e servizi IT: PC, ser-

vers, rete, dati, licenze, manuten-zione hardware e software;

– spesa in beni e servizi non IT: fo-tocopiatrici, stampati, spese tele-foniche.

Un incognita nel futuro dell’IT nel-l’AC, è dovuta sicuramente a tutto ciòche ruota attorno al concetto di gover-no elettronico. Oltre a ciò, occorre tener sotto attentaosservazione le altre tecnologie su-scettibili di aiutare nell’esercizio deipropri compiti, quali ad esempio: lagestione elettronica dei documenti, lesempre crescenti esigenze collegateal controllo di gestione, l’utilizzo sem-pre più esasperato di Internet da par-te dell’AC (che impone ampliamentidella capacità di rete), la crescita diesigenze legate al «mobile compu-ting» ed altro ancora. Sarà interessante vedere come quantosopra si concilierà con le esigenze dirisparmio sui conti pubblici, con itrend testé citati ed in un momento didifficoltà economica generale. Affaire à suivre…

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Grafico 2: evoluzione spesa IT relativa alle entrate dello Stato

Grafico 3: evoluzione dei conti del CSI 1998-2002

35 anni di servizio

Passoni MarcoAnalista programmatore presso l’Area di sviluppo e del-l’integrazione applicativa (SIA)

30 anni di servizio

Benzoni FaustoConsulente informaticopressol’Areadell’informatica de-centralizzata e del servizio uten-te – InfoShop (IS)

Cerutti GabrieleOperatore di post-elaborazione presso l’Area di produzione edell’erogazione dei servizi cen-trali (PESC)

Rossetti DanteInformatico aziendale pressol’Areadell’informatica de-centralizzata e del servizio uten-te – InfoShop (IS)

25 anni di servizio

Rusca Picchetti LorenzaPianificatore architetture presso l’Area dei servizi di con-sulenza (SC)

congratulazioni7%

6%

5%

4%

3%

2%

1%

0%anno C1998 C1999 C2000 C2001 P2002

— Gartner Goup government — AC ticinese

45’000’000

40’000’000

35’000’000

30’000’000

25’000’000

20’000’000

15’000’000

10’000’000

5’000’000

0anno C1998 C1999 C2000 C2001 P2002 P2003

— Spesa corrente totale — Beni e servizi IT— Beni e servizi non IT — Spese del personale

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le Aree

Francesco Scariolo, a sinistra, e Salvatore Dino

Area dei servizi diconsulenza

Dai Datialla conoscenza:il Data warehouse dell’AC

Ripercorrendo le fasi descritte nel precedente articolo, dove si è parlato del processo logico e metodologico utilizzato per sviluppare un DW aziendale e degli attori coinvolti, vedremo a questo punto con quali strumenti abbiamorealizzato quanto richiesto. Come evidenziato nella tabella 1 ci soffermeremo sui vari prodotti utilizzati nelle fasi diSVILUPPO, di TEST e di RILASCIO.

Con quest’articolo si conclude la serie dedicata all’architettura del Data warehouse (DW). In esso viene presentata la piattaforma esistente e illustrato il risultato del processo di sviluppo.

SviluppoQuest’attività è composta dalle se-guenti operazioni principali:– modellizzazione della banca dati

(Star Schema);– estrazione e pulizia dei dati (Data

Cleansing);– caricamento ed aggiornamento dei

dati;– creazione dei reports per l’analisi

dei dati.

ETLLo strumento di ETL si trova all’iniziodel flusso di costruzione del DW poi-ché è il motore d’alimentazione deidati. Esso permette non solo di identi-ficareedescriverealmeglio la/e strut-tura/e di partenza, ma soprattutto didisegnare (o modellizzare) già in que-sta fase lo schema a stella (Star sche-ma), che è la base per la costruzionedel cubo multidimensionale e dei re-ports. L’acronimo ETL sta per Extraction,Transformation and Loading e costi-tuisce, insieme agli strumenti di sup-porto alle decisioni (DSS), una dellecolonne portanti del DW. Come accennato nel primo articolo, e come illustrato chiaramente nelloschema 1, lo sforzo maggiore nella co-struzione del DW è dato dall’attività diestrazione e pulizia dei dati introdottigiornalmente dall’utente (detti datioperazionali), provenienti da sorgen-ti eterogenee.Senza l’apporto di un prodotto comel’ETL occorrerebbe quindi creare unaserie di programmi che, attraversocomandi e funzioni più o meno com-plesse, aggreghino, ordinino e rag-gruppino i dati in modo da fornire re-portistiche ed indicatori vari.L’utilizzo dell’ETL permette non solodi svolgere un lavoro molto struttu-rato ed una buona riutilizzabilità di

Prodotto Utilizzo

Sviluppo • ETL: Informatica Modellizzazione banca dati OraclePowercenter e caricamento dati

• Hyperion Integration Modellizzazione banca dati EssbaseServices e caricamento dati

• Hyperion Analyzer Creazione reports per banca dati Essbase• Crystal Report Creazione reports per banca dati Oracle

Test • Prodotti generici Interrogazioni mirate su banca dati Oracle• di interrogazione Sql • Excel Add-in Interrogazioni mirate su Essbase con componente

aggiunta su Excel

Rilascio • Hyperion Analyzer Su banca dati Essbase• Excel Add-in• Crystal Report Su banca dati Oracle

Applicazionioperative

InformaticaPowercenter

RDBMS:

Dizionariometadati

Varie fontidi dati

Preparazionedati

Aggregazionedati

Magazzino datidi dettaglio

Magazzino datiaggregati

Presentazioneall'utente

ReteAC

Oracle HyperionEssbase

Impegno 80% Impegno 20%

VSAM

DB2

SAP

Text/Flat File

MDBMS:ETL:

HyperionIntegration

Services

Dizionariometadati

Reports

Reports

Reports

Schema 1: flusso logico di sviluppo del DW e percentuale dell’impegno

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Tabella 1: prodotti utilizzati per il DW dell’AC

quanto sviluppato, ma anche di assi-curare una qualità del/i dato/i estrat-to/i. Va aggiunto inoltre che, all’inter-no dell’Amministrazione cantonale(AC) in generale e del Centro sistemiinformativi (CSI) in particolare, que-sto strumento porta delle funzionalitàmolto potenti non solo per il DW; ma può essere utilizzato per traspor-tare i dati da una piattaforma ad un’al-tra, caricare fonti eterogenee su ban-che dati relazionali, ecc. Come abbiamo ripetuto varie volte,siamo confrontati con dei dati sorgen-te di natura diversa, per cui abbiamobisogno di strumenti altrettanto dutti-li e versatili che contengano delle fun-zionalità molto performanti. Nella ricerca del prodotto ETL perl’AC si è tenuto conto della facilità diutilizzo, dell’immediatezza nell’ap-prendimento e della potenza di ela-borazione. Sono stati scartati tutti iprodotti troppo orientati verso un da-tabase specifico ed un’architetturaproprietaria.

Hyperion Integration Services - HISLo strumento di sviluppo dei cubi multidimensionaliPer aggregare i dati esistono variepossibilità. L’aggregazione può av-venire direttamente sulla banca datirelazionale, attraverso strumenti diinterrogazione che aiutano a crearerappresentazioni parziali (viste) o legenerano automaticamente, al fine di fornire degli elenchi semplici e/ocomplessi, secondo le esigenze. Esi-stono però anche degli strumenti dicostruzione vera e propria di cubimultidimensionali. Il primo modo èdi facile realizzazione, ma limitato al-le esigenze temporali dell’utente. Ilsecondo tiene invece conto di tutte lepossibili combinazioni dell’indicato-re e le sue dimensioni d’analisi.È evidente che la realizzazione di un cubo multidimensionale comportauno sforzo di analisi maggiore ed unarealizzazione più accurata; il risultatoperò è notevole, perché all’utente ri-sulta più comodo da interrogare. Per la scelta tra queste due possibilità

vale quindi, come in quasi tutte lecose, il criterio di selezione dello stru-mento più adatto a soddisfare le esi-genze specifiche. Anche in questo ca-so, la scelta ha tenuto conto dellafacilità di utilizzo, dell’intuitività nel-la comprensione dello strumento, edell’affidabilità e manutenibilità diquanto prodotto.

Analyzer e Crystal ReportsQuesti prodotti sono utilizzati per for-nire all’utente un modo conviviale diinterrogare le banche dati a sua dispo-sizione. Con essi vengono sviluppatidei reports grafici e tabellari accessi-bili tramite il browser Internet Explo-rer e la rete dell’AC. I reports Analyzers’interfacciano con le banche datimultidimensionali Hyperion Essba-se. I reports Crystal Reports si inter-facciano con le tabelle relazionali diOracle.

Attribuzione dei diritti di accessoUna volta terminato lo sviluppo ven-gono attribuiti i diritti di accesso allebanche dati e ai reports. I dati messi adisposizione seguono le stesse regoledi sicurezza previste per tutta l’AC,per cui è il proprietario e solo lui chedecide chi e cosa devono vedere gliutenti, siano essi interni o esterni allasua Divisione.

TestPer non dilungarci ulteriormenteschematizziamo le operazioni di que-sta fase in:– Validare i dati del DW; – Validare le interfacce create;– Validare le procedure di caricamen-

to automatico.

Validazione dati del DWLa fase di test viene eseguita in primoluogo con strumenti d’interrogazioneincrociata tra i dati sorgenti e le ban-che dati relazionali. In questa fase vie-ne coinvolto non solo chi ha sviluppa-to il flusso di estrazione e caricamentodei dati, ma l’utente/controller o chiconosce la materia o il committentestesso.

Validazione delle interfacce createInquest’operazionel’utenteècoinvol-to in prima persona; ma non è esclusoun supporto da parte di chi conosce afondo gli strumenti di DSS.

Validazione delle procedure di caricamento automaticoDopo i controlli si effettuano delleprove di caricamento dei dati, perverificare che i parametri di avvio e disegnalazione di errori funzionino cor-rettamente. Per questo motivo il prodotto di ETL èfornito di una componente che per-mette di programmare periodicamen-te, o a richiesta, l’esecuzione di uno opiù caricamenti. Al termine delle ope-razioni viene inviato, alla personapreposta, un avviso (via posta elettro-nica) che indica l’esito dell’elabora-zione.

RilascioIn questa, che è la fase conclusiva ditutto il processo illustrato, viene con-segnato il prodotto all’utente; il mo-mento è molto importante e richiedeil massimo impegno ed investimen-to in tempo per rendere il fruitore diquest’applicazione il più indipenden-te possibile e soddisfatto di quantoprodotto. La formazione degli utenti è una faseche ha un doppio valore: fornire sicu-rezza all’utente nell’utilizzare questistrumenti e farlo promotore del loroutilizzo nel proprio ambiente. Intera-gire sulle banche multidimensionalicon strumenti che già l’utente usa, co-me un creatore di fogli elettronici (Ex-cel), è una funzione non da poco per-ché gli permette di avere i propri datifinalmente sulla scrivania e non di-pendere esclusivamente dagli infor-matici. La formazione sui prodotti Analyzer,Crystal Report, Excel add-in può av-venire sia presso l’utente sia al CSI.

ConclusioneNon pretendiamo di aver esaurito intre articoli il discorso sul DW, ma ciauguriamo di aver fatto un po’ più diluce su alcuni aspetti fondamentaliche bisogna tenere in considerazio-ne, pena il naufragio del progettostesso. Inoltre abbiamo voluto met-tervi a conoscenza degli strumentiche, grazie ai progetti di A2000, per-mettono all’AC e al CSI in particolare,di essere più efficienti ed efficaci nelfornire un servizio di qualità. Virammentiamoche,seilpresente ar-ticolo dovesse suscitare interrogativio richieste di chiarimenti, potete con-tattarci tramite l’indirizzo [email protected].

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anche sulla rete:www.ti.ch/csicon tutti i numeri pubblicatie la ricercaper argomentie per rubrica

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Design ed ergonomia

nello sviluppo di applicazioni

A ciascuno il suo ruoloPer un Web designer è molto impor-tante conoscere la tecnologia con laquale opera, poiché ne deve conosce-re i limiti e le peculiarità. Egli cura inparticolare l’aspetto visivo del sito odell’applicazioneWeb,dandopartico-lare risalto alla comunicazione e alrispetto dell’identità aziendale e delmarchio, scegliendo gli stili, i colori ela grafica, combinando ogni parte checompone la singola pagina o scher-mata in modo ordinato, pulito e chia-ro. Il Web designer realizza anche ilconcetto di navigazione, cioè il susse-guirsi di pagine e funzionalità di un si-to o di un applicativo. Un bravo programmatore conosce inmaniera approfondita la parte tecni-ca, ma difficilmente ha sufficienti co-noscenze grafiche. È quindi indispen-sabile che, in stretta collaborazionecon il Web designer, valutino e defini-scano la disposizione degli elementi(immagini, bottoni, link, ecc.) checompongono ogni passaggio di videa-ta. Per fare ciò, oltre a seguire le rego-le date dall’esperienza di studi e ricer-che, è opportuno basarsi sulla culturae modalità con la quale l’utente è abi-tuato a confrontarsi nella sua realtà,ad esempio ricalcando i concetti dellamodalità adottata nel leggere un gior-nale. E a questo punto bisogna colle-gare il tutto con la parte tecnica, doveil ruolo del programmatore è impor-tante. Infatti una grafica di alto livello perdetutto il suo valore se accostata a insuf-ficienti prestazioni dell’applicativo.Jacob Nielsen, definito «il guru dell’u-sabilità dei siti Web» (The New YorkTimes), e autore di numerosi libri e ar-ticoli sull’usabilità dei siti Web, ha in-ventato alcune delle più famose me-todologie di analisi. Egli raccoman-da le seguenti 10 norme nella realiz-zazione di un sito o un’applicazioneWeb.

1. Visibilità dello stato del sistemaÈ molto importante mantenere gliutenti informati sullo stato delle loroazioni. Il sistema dovrebbe sempre te-nere informati in tempo ragionevolegli utenti su quello che succede, permezzo di un feedback.

2. Corrispondenza tra il sistema ed il mondo realeÈ sempre bene conoscere ed utilizza-re il linguaggio degli utenti finali.Questo accorgimento assicura unamigliore comprensione e memorizza-zione dei contenuti a chi visita il sito.Inoltre evita che l’utente interessatoad informazioni esca dal sito senzaaverle visionate, perché ingannato dauna terminologia e da immagini nonassociabili a quello che sta cercando.

3. Dare all’utenza controllo e libertàIn genere è bene lasciare agli utenti ilcontrollo sul contenuto informativodel sito, permettendo loro di accedereagevolmente agli argomenti presentie di navigare tra essi, a seconda delleproprie esigenze. È fondamentale se-gnalare i link in modo adeguato, sen-za ambiguità di significato e posizio-nandoli nella pagina dove l’utente siaspetta di trovarli, rispetto alle pagineprecedenti.

4. ConsistenzaÈ molto importante riportare in ognipagina elementi grafici sempre ugua-li, che riconfermino all’utente il fattoche si sta muovendo all’interno dellostesso sito. Se, ad esempio, passando

Nicola NembriniArea dello sviluppo e dell’integrazione

applicativa

le Aree

Le applicazioni informatiche odierne sfruttano sempre più la tecnologia Web,come primo livello di contatto con l’utilizzatore.Attraverso un normale browser tutte le funzionalità di un applicativo informatico, sia esso sviluppato in ambito di gestionale, bancario o governativo, vengono messe a disposizione in modo semplice e intuitivo all’utente finale, tanto da rendere pressoché inutili manuali d’uso o istruzioni specifiche.La sfida principale di sviluppatori e Web designer, coordinatori e realizzatori della parte grafica di uno sviluppo in ambito Web, sta appunto nel trovare la giusta modalità per rendere la propria applicazione oltre che accattivante, soprattutto funzionale e semplice da usare.

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da una pagina all’altra, gli utenti in-contrassero uno stile grafico diversoda quello della pagina appena visita-ta, sarebbero costretti ad analizzareogni oggetto presente per verificare sesi trovano ancora nello stesso sito, e sesì in quale settore, o se ne sono uscitiper errore.

5. Prevenzione dall’erroreOccorreevitarediporre l’utente in po-tenziali situazioni critiche o di errore,ed assicurare la possibilità di uscirnetornando alla stato precedente. È be-ne segnalare chiaramente in qualipagine conducono i link e cosa vi sitroverà, così da non generare falseaspettative,poidisilluse,oconfusionenella scelta del link da visitare. Biso-gna rendere inoltre sempre disponibi-li le funzioni per uscire dal program-ma o per ritornare alla home page.

6. Riconoscimento più che ricordoÈ consigliata la scelta di layout sem-plici e schematici, per facilitare l’indi-viduazione e la consultazione delleinformazioni sulle pagine. È benequindi segnalare sempre chiaramen-te i link, ed altri elementi utili alla na-vigazione, per evitare che gli utentidebbano «scoprirli» da soli ogni voltache entrano nel sito.

7. Flessibilità ed efficienzaÈ bene dare agli utenti la possibilità diuna navigazione differenziata all’in-terno del sito, a seconda della propriaesperienza nell’utilizzo del Web e del-la conoscenza del sito stesso.Gli uten-ti non esperti, ad esempio, amano es-sere guidati passo per passo, mentregli utenti più esperti preferiscono uti-lizzare scorciatoie, delle quali ancheutenti non esperti, man mano che au-menta il loro livello di esperienza, po-tranno usufruire.

Un altro aspetto dell’efficienza è an-che il tempo di risposta del sistema al-le azioni dell’utente, problema chenelle applicazioni Web è tra i più criti-ci. Nei siti Web, il tempo massimo diattesa non deve superare i 10 secondi,tempo oltre il quale gli utenti nonmantengono più l’attenzione sul dia-logo e iniziano a passare ad un altrosito.

8. Estetica e progettazioneminimalistaLe pagine di un sito Web non dovreb-bero contenere elementi irrilevanti oraramente utili. Gli elementi graficiinseriti nelle pagine se troppo colora-ti, elaborati e di dimensioni troppograndi rispetto ai testi, rischiano dimettere in secondo piano il contenutoinformativo della pagina. Gli utentisaranno infatti troppo impegnati adindividuare il significato delle imma-gini e a cercarne la coerenza con i re-stanti elementi del sito, per dedicarsiall’analisi dei contenuti informatividelle pagine.

9. Aiutare gli utenti a riconoscere,diagnosticare ed uscire dallesituazioni di erroreI messaggi di errore dovrebbero indi-care con precisione il problema e sug-gerire una soluzione costruttiva. Adesempio, qualora l’utente non avessecompilato correttamente uno o piùcampi a disposizione sulla pagina, ilmessaggio successivo all’invio do-vrebbe segnalargli quali errori sonostati commessi, così da permetterglidi recuperare con facilità all’inviosuccessivo.

10. Aiuto e documentazioneÈ meglio che il sistema si possa usaresenza documentazione, ma questa re-sta necessaria. L’aiuto dovrebbe esse-

re facile da ricercare e focalizzato sul-le attività dell’utente, elencare azioniconcrete eseguibili e mantenere di-mensioni contenute.

Purtroppo, è anche possibile realizza-re delle vere oscenità del Web, pur at-tenendosi alle regole sopraelencate. È bene pertanto, come undicesima re-gola, far osservare il proprio lavoro daocchi esterni, possibilmente esperti,in modo da evitare figuracce. Se sietedegli ottimi programmatori, non per-dete tempo a scattare fotografie digita-li o a giocherellare con tool per il trat-tamento di immagini. Prevedete piut-tosto degli spazi all’interno del vostrosito e coordinate la disposizione deglioggetticon un bravo Web designer, conil quale collaborerete dall’inizio delprogetto e con il quale discuterete lanavigazione e l’ergonomia generaledella vostra creazione. Se siete degliottimi Web designer, trovatevi un bra-vo programmatore e un architetto disistema. Questo per non rischiare direalizzare solo un’ottima opera di fac-ciata, tecnologicamente povera e pocoaffidabile in termini di prestazioni,portabilità, dinamicità e integrazionecon basi di dati o sistemi esterni. Se vimancano entrambe le due competen-ze scegliete una buona scuola o affida-tevi ad esperti. È inoltre sempre utile confrontare ilproprio lavoro con esempi esistenti.Internet ve ne fornisce milioni dove èevidente l’impiego di professionistidel singolo settore per ogni realizza-zione Web: siti di grosse multinaziona-li, applicativi di E-banking o portaliinformativi, come ad esempio quellidei più noti motori di ricerca.

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Il prossimo CSInformaappariràin estate

Editore: Divisione delle risorse

Direttore responsabile: Comitato di redazione

Comitato di redazione: Direttore: Flavio Bruschi Membri: Franco Engeli, Nicola Nembrini,Silvano Petrini, Verena Vizzardi, Giancarlo Züger

Consulente editoriale: Francesca Taborelli

Recapito:Flavio BruschiArea dei servizi di consulenzaVia Carlo Salvioni 12a6500 Bellinzona091 814 11 03 – e-mail: [email protected]

Alla redazione di questo numero hannocontribuito: Mischa Breda, Maurizio Canavesi,Michele Casarico, Jeannette Cieslakiewicz,Salvatore Dino, Carlo Donadini, Franco Engeli,Gianna Fioroni, Flavio Fusi, Claudio Gilardi,Angelo Jametti, Gianni Marcolli, AlbertoMilani, Nicola Nembrini, Silvano Petrini,Marzio Rigoni, Francesco Scariolo, AlessandroSimeone, Lorenzo Sommaruga, RaffaeleSpocci, Claudio Testorelli, Verena Vizzardi,Giancarlo Züger

Stampato su carta riciclata, rispettosa dell’ambiente

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Nelle aziende amministrative l’infor-matica distribuita ha avuto un fortesviluppo negli ultimi sei-sette anni,dapprima come semplice sostitutodella macchina da scrivere poi qualeindispensabile strumento di lavoroquotidiano, per tutti i collaboratoridell’azienda. Il personal computer(PC) è entrato in certe aziende quasicome un giocattolo, considerato senzaun grande futuro, visto che si pensavaavesse scarse possibilità di crescita, inquanto lo si giudicava di poca affidabi-lità. Le stesse aziende che lo avevanoconcepito non ne erano molto convin-te, tant’è che sono state proprio loro leartefici del successo di altre ditte, ma-gari anche a proprio discapito, nonavendo intuito subito la potenzialità diciò che avevano creato. Oggi, tutti pos-siamo constatare i pregi di questa ri-voluzione tecnologica della quale nonpotremmo più fare a meno. Purtroppo,come tutte le innovazioni, anchel’informatica distribuita è entrata nel-le aziende senza una visione precisa,una pianificazione predefinita ed ècresciuta a dismisura senza una stra-tegia. È stata banalizzata dai produt-tori di software, i quali miravano almonopolio del mercato, illudendochiunque che bastasse conoscerequalcosa in più che accendere o spe-gnere un PC, per diventare uno spe-cialista e poter gestire in modo effica-ce le proprie necessità informatiche.Nel susseguirsi del tempo si è passatidai singoli e semplici PC d’ufficio, do-tati di videoscrittura ed elaborazionedi tabelle, ad un grappolo di PC colle-gati tra loro. In seguito si sono aggiun-ti uno o più serventi, connessi tramiteunareteditelecomunicazione, ed infi-ne si sono aggiunti dapprima i servizidi posta elettronica, indi i collegamen-ti ad Internet. Ne è nata una sorta dianarchia informatica, dove chiunquecon un minimo di conoscenze diveni-va, agli occhi del profano, tuttologo eprofessore in materia informatica, re-legando gli specialisti, quelli veri, alruolo di rompiscatole ficcanaso. Ciòha fatto sì che la rete divenisse una sor-ta di ragnatela disordinata in cui, ogniufficio o quasi, è dotato del proprioservente di rete, dei propri file di dati,delle proprie banche dati e delle pro-

prie specifiche applicazioni informa-tiche. Oggi purtroppo molte aziendestanno in parte ancora subendo le con-seguenze di questo disordine. Conmolta fatica riescono a rimettersi nel-la giusta carreggiata, anche perché ivincoli di un’organizzazione funzio-nale sono più stretti di quanto potesseaverne una situazione di totale libertàed indipendenza. Alle volte per il sin-golo è ancora oggi difficile da com-prendere questo passaggio, in quantoha la sensazione di essere «limitato»da altri nelle sue scelte. Oltre che irra-zionale da un punto di vista architet-turale e gestionale, questa non-orga-nizzazione ha un grosso impatto suicosti di gestione, sui costi del materia-le e su quello delle licenze d’uso deisistemi operativi, superando di granlunga i costi delle vecchie architettureinteramente basate su sistemi centra-li. L’informatica distribuita così comeè stata concepita ha sicuramente avu-to, ed ha ancora, i suoi pregi operativiin diverse realtà. Un esempio possonoessere quei servizi amministrativi de-centralizzati e completamente auto-nomi, con poche interdipendenze trail centro e la periferia o tra i vari servi-zi dell’intera azienda. Nelle grosseaziende come l’Amministrazione can-tonale (AC), in cui le realtà decentra-lizzate difficilmente sono autonome e hanno comunque forti dipendenzedal centro o da altri servizi, è necessa-rio un ripensamento dell’architetturainformatica decentralizzata. Oggi piùo meno tutte le grosse imprese stannoripensando le loro infrastrutture in-formatiche, in modo da poter raziona-lizzare sia i costi di gestione sia l’ope-ratività dei sistemi. Questo è possibilesolo consolidando e centralizzando inpochi punti strategici l’informazione,le applicazioni informatiche ed i siste-mi. Consolidare significa raggruppa-re, quindi in pochi anni siamo passatida architetture interamente centraliz-zate a quelle interamente decentraliz-zate, per poi ripensare oggi ad un ritor-no ad architetture semi centralizzate.L’AC, escluse le scuole, le biblioteche,la polizia, e altre realtà pseudo auto-nome, dispone oggi di un totale di 155serventi di rete, dislocati su tutto il ter-ritorio cantonale, la metà dei quali già

ubicati presso il Centro sistemi infor-mativi a Bellinzona. Viste le tendenzee le sempre maggiori nuove esigenze,dovrebbero aumentare fino a 200 en-tro la fine del corrente anno. Nell’ACabbiamo iniziato da un paio d’anni unprocesso di consolidamento delle in-frastrutture informatiche, in modo daconcentrare l’informazione in pochipunti strategici e permettere una ge-stione più razionale della stessa. Nelcorso dell’anno inizieremo un proces-so di consolidamento identico per i si-stemi e le applicazioni che lo necessi-tano. Per fare ciò è necessario agire daun lato concentrando i vari sistemi,dall’altro potenziando le reti di tele-comunicazione oggi a disposizione.Alcuneapplicazioniinformatichecon-cepite di recente su sistemi distribuiti,quali SAP o l’automazione della giu-stizia ticinese, hanno già subito dallanascita una sorta di processo di cen-tralizzazione, ma purtroppo il cam-mino da fare rimane ancora lungo.Nell’ambito di questo progetto di con-solidamento infrastrutturale, si stan-no studiando anche soluzioni alterna-tive ai sistemi operativi standard per isistemi distribuiti, analizzando a fon-do le potenzialità e le possibilità, al-meno a livello centrale, di migrareverso sistemi alternativi open source,quali Linux.Questo dovrebbe permettere ancheuna riduzione dei costi delle licenzedei sistemi operativi che, anche se leamministrazioni pubbliche godono diprezzi d’acquisto abbastanza favore-voli, incidono in misura ricorrente, enon indifferente, sui costi globali del-l’infrastruttura informatica.In conclusione possiamo affermareche oggi, e sempre di più, l’informati-ca è organizzazione e necessita perciòdi un forte presidio da parte di tutta ladirezione aziendale, con un approccioglobale sempre più organizzativo emeno tecnico, altrimenti, all’avventodella prossima rivoluzione tecnologi-ca, ci troveremo nuovamente confron-tati con una situazione identica a quel-la odierna.

le Aree

Franco Engeli,Area di produzione

ed erogazionedei servizi centrali

Consolidamentoambiente distribuitoNegli ultimi venti anni l’informatica ha subito diversi mutamenti, passando da semplicesistema di calcolo a sistema di gestione ed organizzazione del proprio lavoro. L’informaticadistribuita sta avendo un ruolo importante nelle aziende e sta rivoluzionando il modo di lavorare. Diventando decentralizzata sta però creando non pochi problemi di gestione.

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Uno dei miei scrittori preferiti è tale Isaac Asimov, conosciutissimo autore di romanzi fantascientifici e, purtrop-po meno conosciuto, autore di testi didivulgazione scientifica. Quest’ultimiequivalgono ai tre quarti della sua pro-duzione letteraria e hanno il pregio diaiutare il comune lettore nella com-prensione dei principi fondamentalidi molte delle scoperte di chimica, fi-sica e biologia del ventesimo secolo.Uno di questi articoli esulava però dalnormale contesto tecnico-scientificoabituale e riguardava un concetto che,come vedremo in seguito, può interes-sare anche chi come noi si occupa diinformatica. In effetti, dovrebbe inte-ressare chiunque sia animato da unospirito logico e da sana curiosità. Maveniamo al dunque. Asimov ebbe unadiatriba con uno dei suoi lettori, ilquale lo accusava di essere troppo fi-ducioso e di riporre nelle teoriescientifiche una sicurezza che il tem-po avrebbe poi sicuramente smentito,come lo erano d’altronde state il 90%di tutte le teorie elaborate nei secoli.Nella sua risposta Asimov, con l’arti-colo intitolato appunto «La relativitàdel torto», esponeva un concetto chemi ha affascinato, non tanto per la sua sostanza, facilmente condivisibi-le, ma soprattutto per le sempliciquanto geniali argomentazioni addot-te. Il concetto è il seguente: le teorieelaborate dalla comunità scientificanon sono da considerarsi assolute masemplicemente espressione o megliosomma di tutto quanto conosciuto almomento della formulazione delleteorie stesse. Senza volervi annoiaretroppo (arriveremo comunque ancheal legame con il mondo informatico,portate pazienza ancora qualche para-grafo…), eccovi uno degli innumere-voli esempi citati a sostegno di questopensiero «semifilosofico». La terra èpiatta? Sicuramente no, eppure a chielaborò la prima teoria sulla confor-mazione del nostro pianeta, una de-viazione di pochi centimetri per chilo-metro non potè apparire in modoevidente.Sepoiconsideriamoche que-sti uomini vivevano nelle pianure del-la Mesopotamia, dove tutto, escluse

naturalmente le montagne, è desola-tamente piatto, beh converrete che inquel momento, la terra poteva essereconsiderata piatta… Allora la terra èrotonda? Nemmeno questa soluzioneè propriamente esatta, ma chi elaboròquesta teoria si basava su di un’analisidel moto dei pianeti e sull’ombra che ilnostro globo proietta sulla Luna… epotremmo continuare ancora, vistoche di teorie sulla forma del pianeta neesistono almeno una decina. Oggi,grazie ai rilevamenti satellitari, abbia-mo un’idea sufficientemente precisasulla forma della Terra, ma ciò nonesclude che in futuro tecniche miglio-ri permettano di affinarla ancora. Macosa ha a che fare tutto questo con ilnostro lavoro di informatici, vi chiede-rete?Credo vi sia un’aspetto interessante inquesto modo di intendere la ricerca diuna teoria, che dovremmo adottareogni qualvolta siamo confrontati conproblemi di natura informatica. In ca-si simili ci impegniamo nella ricercadi soluzioni, orientandoci sulla basedi assunti iniziali. Proprio in questomomento si rivela importante la capa-cità di conservare una visione d’insie-me dei problemi, senza scartare apriori altre soluzioni o possibilità chepotrebbero in seguito rivelarsi giuste.In quest’ottica si rivela interessanteanalizzare la natura delle richieste disupporto che vengono indirizzate aiservizi dell’area IS. Ciò per verificarecome vengano affrontate e soddisfat-te. Si constata innanzi tutto come, per il normale utente, sia difficile capireche un problema del suo personalcomputer (PC) possa derivare da di-sfunzioni in atto a chilometri di di-stanza o ancora, da altri programmiinstallati sullo stesso PC ma non attiviin quel preciso istante. Ai nostri colla-

boratori, che devono gestire il rappor-to diretto con l’utenza, è quindi richie-sta la capacità di spiegare, senza tecni-cismi e in modo semplice, motivazionianche complesse. Ancor più difficile èchiarire il perché si sia scelta unasoluzione che non ha avuto gli effettidesiderati, dovendo poi ricominciareil lavoro ed esplorare altre soluzioni.Un esempio valga per tutti. Durante gliormai famigerati «problemi di con-nessione e rete» dello scorso autunno,la complessità del caso ha richiestol’impegno di oltre dieci persone. Sia lecause sia le soluzioni del problemasono state riviste ogni qualvolta veni-vano alla luce nuovi indizi, magari ot-tenuti implementando soluzioni pre-cedentemente proposte. Provando eriprovando, con pazienza e tenacia,analizzando i risultati di ogni singolotest, anche di quelli abortiti. Proprio in questa occasione ho avutomodo di usare ripetutamente un’e-spressione dialettale cui sono affezio-nato: «in informatica tütt sa tegn». Èessenziale non dimenticare mai chel’informatica non è fine a se stessa e dasola serve a ben poco. Essa va inqua-drata in una visione ben precisa, nellaquale il modello organizzativo, i flussidi lavoro, la logistica, la gestione dellerisorse (umane e materiali) e gli obiet-tivi prefissati, formino un insiemearmonico e concorde. Concludendoposso affermare che la formulazionedella soluzione di un problema deveessere costruita sulla base delle infor-mazioni e delle conoscenze disponibi-li ad un dato istante. Chi lavora nel no-stro campo deve operare con metodo,mantenendo sempre una visione d’in-sieme e restando disponibile a modifi-care le proprie conclusioni in funzio-ne del mutare delle condizioni.

le Aree

La ‘relatività del torto’ anche per gli informaticiAgli affezionati lettori del nostro periodico non sfuggirà certo il carattere perlomeno bizzarro del titolo, che mi sono divertito a scegliere per quest’articolo.Mi permetto quindi un inciso iniziale per chiarirvene la genesi.

Silvano PetriniArea dell’informatica

decentralizzatae del servizio utente

(InfoShop)

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Internet è una sconfinata re-te globale, composta da più reti localialle quali sono allacciati dispositivi dicomunicazione come computer, te-lefoni cellulari o altro. Una rete localeè formata da due o più computer, col-legati tra loro in grado di scambiarsidati, documenti e informazioni. Inter-net, detta anche la rete delle reti, nonè solo WWW (World Wide Web), maanche una serie di servizi e funzionicorrelate tra loro, a volte un po’ scono-sciute ai più, ma altrettanto utili e fun-zionali. Ve ne facciamo scoprire alcu-ne con questi link.• Prima di tutto un po’ di storia

http://tin.virgilio.it/periniziare/internet/come_comincia.html(i = italiano)

• Un semplice glossariohttp://tin.virgilio.it/periniziare/linguaggio/ (i)

• WWW (World Wide Web) tramite ilprotocollo HTTP, per la «classica»navigazione nel Webhttp://www.w3.org/ (e = inglese)

• Email, tramite SMTP – Simple MailTransfer Protocol, POP – Post OfficeProtocol o IMAP – Internet MailAccess Protocol, per la ricezione el’invio della posta elettronicahttp://www.webfoot.com/advice/email.top.html (e)

• News, tramite NNTP – NetworkNews Transfer Protocol, per la ge-stione e l’utilizzo dei «gruppi di di-scussione» e per i più tecnicihttp://www.smr-usenet.com/tech/about.shtml (e)

• WAP – Wireless Application Proto-col, per comunicare con i piccoliapparecchi, come palmari, o tele-foninihttp://www.smr-usenet.com/tech/how.shtmlhttp://www.wapforum.org/what/index.htm (e)

• FTP – File Transfer Protocol, per il

trasferimento di grossi file tra diver-si sistemihttp://www.scit.wlv.ac.uk/~jphb/comms/ftp.html (e)

• Una lista dei maggiori motori diricerca per Internet con le relativevalutazioni, la potete trovare quihttp://searchenginewatch.com/links/major.html

Il sito ufficiale dell’Amministrazionecantonale (AC) è www.ti.ch

Intranet è una rete che sfrut-ta le tecnologie standard di Internet,protocollo TCP/IP, Web e browser, perfacilitare la diffusione e l’organizza-zione delle informazioni tra il perso-nale interno all’azienda.• Sono poche le applicazioni delle

tecnologie dell’informazione chepossono vantare un impatto poten-ziale sulle organizzazioni profondoe pervasivo come quello delle Intra-net. Eppure, in Europa sembra es-serci su questo tema un’attenzioneda parte del management ancoramolto scarsa (link fornito da L. Ru-sca)http://www.intranetfiles.it (i)

• Un prodotto commerciale, ma conun interessante demo live che dàun’idea su cosa sia e come dovrebbefunzionare un’Intranethttp://www.intranets.com/demo/(e)

• Un sito ricco di informazioni rela-tive alle Intranet, con forum di di-scussione, glossari, FAQ, libri e di-versi toolshttp://www.intranetjournal.com/(e)

• Un motore di ricerca ricco di siti re-lativi alle Intranethttp://portal.brint.com/cgi-bin/search.cgi?PA=intranets (e)

• Uno degli scopi principali per il

quale si possono utilizzare le In-tranet è la «knowledge base», cioèuna banca dati contenente una seriedi informazioni da rendere facil-mente ricercabili, visibili ed acces-sibili a tutti gli interessatihttp://www.iorg.com/papers/knowledge.html (e)

La Intranet ufficiale dell’AC è consul-tabile al sito:

http://intranet.ti.ch(!!ma non provateci da casa!!).

Alcune Intranet minori e/o settorialisono visibili soltanto a gruppi ristrettidi persone e sono gestite da diversigruppi all’interno dei vari diparti-menti

Extranet è l’estensione delconcetto di Intranet, che coinvolgeperò tutti i soggetti esterni con i qualil’azienda entra in contatto e con cuiinteragisce nell’esercizio della pro-pria attività.• Una pagina contenente diversi link

con varie informazioni relative alleExtranethttp://www.intrack.com/intranet/extra.shtml (e)

• Per quali motivi una società dovreb-be utilizzare Extranet?http://searchsecurity.techtarget.com/sDefinition/0,,sid14_gci212089,00.html (e)

• Tutte le novità dal mondo Extranet,con diversi temi approfonditi ognisettimanahttp://www.extranetnews.com/(e)

• Una ricca pagina dove le Extranetvengono analizzate e poste al centrodei nuovi processi aziendalihttp://www.viktoria.informatik.gu.se/~kerstinf/extranet.htm (e)

• La crescita delle Extranet, collega-mento tra i diversi partner d’affarihttp://www.pctoday.com/editorial/goingonline/970235a.html (e)

Un semplice esempio di Extranet al-l’interno dell’AC è l’applicativo USD(UnicenterService Desk),ilquale, puressendo parte della nostra Intranet,viene utilizzato anche dai nostri part-ner commerciali esterni.

siti Web

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Michele Casaricoe Alessandro Simeone,Laboratorio del Centro

sistemi informativi

Global Internet-Map 2002

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Quando è stata istituita la funzionedel Delegato alla formazione degli enti locali?Il Consiglio di Stato ha istituito la fun-zione del Delegato, con il Regolamen-to sulla formazione di base e continuadel 6 giugno 2001 che si prefigge laformazione professionale di base econtinua per gli enti locali; quali i Co-muni, Patriziati e Consorzi. La re-sponsabilità è del Dipartimento del-l’educazione, della cultura e dellosport ed il compito è svolto in strettacollaborazione con il Dipartimentodelle istituzioni (DI), in prima lineanella verifica delle necessità di forma-

zione, grazie ai contatti diretti con glienti locali. Il Regolamento non solo dàun seguito molto pragmatico alle di-sposizioni della LOC che, ad esempio,indica per i segretari comunali la ne-cessità di seguire corsi di formazione,ma estende la formazione anche aifunzionari e agli amministratori deglienti locali. In questo contesto è statoquindi definito il profilo del Delegatoalla formazione, il quale deve verifi-care la necessità di organizzare le atti-vità e coordinare esperienze anche giàcollaudate, ma non ancora inserite inun quadro specifico. Il Delegato, inquesta sua funzione, è accompagnato

da due commissioni: una che cura inmodo particolare la formazione deisegretari comunali e l’altra che si oc-cupa in generale dei percorsi formati-vi per gli enti locali. L’attività è inizia-ta il 1. gennaio 2002 e durante il primoanno è stato, tra l’altro, elaborato an-che il «Concetto della formazione dibase e continua per gli enti locali»: unanovità a livello Svizzero. Il Ticino è in-fatti il primo Cantone ad essersi dota-to di un documento, in cui sono consi-derati gli aspetti formativi generali eindicati i percorsi di formazione pertutti i profili professionali e politici,occupati nell’ambito degli enti locali.È stato inoltre presentato un Program-ma d’attività che sarà periodicamenteaggiornato.

Come si è arrivati a questo concetto?L’elaborazione è stata preceduta daun’indagine, sotto forma d’intervistasemi-standardizzata, durante la qualel’intervistatore pone, in modo flessi-bile, una serie di domande e prendenota delle risposte e delle osservazio-ni dell’intervistato. Alla fine di que-st’indagineabbiamoavutoampiacon-ferma della necessità, da parte deisegretari, degli amministratori e deidipendenticomunali,dipoteraccede-readunaformazionedibase,continuae all’aggiornamento. Conferma che èpoi stata ribadita quando il «Concetto»è stato posto in consultazione, duran-te il mese di settembre, presso Comu-ni, Patriziati e Consorzi.

In cosa consiste la formazione da voi proposta, quali sono gli obiettivi e a chi si rivolge quindi?Per quanto riguarda in particolare isegretari comunali, che sono la figuracentrale per le amministrazioni deglienti locali, abbiamo previsto di conti-nuare con il corso di diploma, già ini-ziato negli anni scorsi. Nella forma-zione in generale era già stato fattoparecchio in passato, in particolare

La formazionedi base e continua

per gli enti locali Carlo DonadiniDelegato alla formazione

degli enti locali

approfondimento

Con Carlo Donadini, Delegato alla formazione degli enti locali, tracciamo un bilancio del primo anno d’attività e una panoramica sulla formazione e sull’aggiornamento per i profili professionali che operano nei Comuni,nei Patriziati e nei Consorzi.

Intervista a cura di Francesca Taborelli

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Dove siamo •?Delegato alla formazione degli enti locali, Via dei Gaggini 1, 6500 Bellinzona,tel. 091 814 16 61, fax 091 814 16 69, e-mail [email protected]

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dal DI, Sezione degli enti locali. Oraoccorre coordinare l’attività fra i Di-partimenti e con le Associazioni deiComuni e professionali; con partico-lare riguardo all’Unione Segretari Co-munali Ticinesi. Uno dei nostri obiet-tivi è inoltre quello di proporre unaformazione più organica, di aggior-narla in base alle esigenze e integrar-la con nuove iniziative. Per i segretaricomunali, oltre al corso per la forma-zione di base, è previsto un ciclo diperfezionamento che dovrebbe porta-re ad un diploma cantonale per qua-dri dirigenti dei Comuni. Il corso diperfezionamento è strutturato in seimoduli che possono essere frequenta-ti singolarmente e che danno quindidiritto ad un attestato di frequenza.Una novità che ha destato parecchiointeresse. E non penso sia un caso. Alsenso di responsabilità dei segretaricomunali, per il proprio ruolo, si ag-giunge la consapevolezza di quantosta avvenendo nella realtà cantonalecon le aggregazioni: la figura del se-gretario comunale acquisterà unamaggior centralità nella misura in cuidiventerà un dirigente sotto la cui re-sponsabilità dovrà svilupparsi l’an-damento della gestione e dell’ammi-nistrazione ordinaria del Comune.Sono inoltre programmati corsi d’ag-giornamento, momenti di studio ed’informazione sulle modifiche dileggi che interessano i segretari nellaloro funzione. Un’altra novità che ab-biamo proposto con il «Concetto» è ilcorso di diploma per funzionari de-gli enti locali. Chi lavora nell’ambitodi un Ente locale sia esso Comune,Consorzio oPatriziato, deve avere unaformazione di base solida, anche senon necessariamente approfonditacome quella del segretario. Conside-rato il grande interesse riscontrato,abbiamo previsto un ciclo di studio,con diploma,che potrebbe essere pro-pedeutico al corso di base per segreta-rio. Poi abbiamo il corso di diplomaper i tecnici comunali, ai quali inten-diamo proporre un consolidamentodella formazione generale per con-sentire di assumere le responsabilitàtipiche di questa figura professionale.In modo particolare la conoscenza ditutte le legislazioni che disciplinanol’organizzazione, la protezione delterritorio e le procedure nel campoedilizio. Questo ciclo formativo è sta-to organizzato sin dall’inizio in colla-borazione con la SUPSI.

La vostra attività si fonda quindianche su collaborazioni «esterne»?Certo, non possiamo prescindere daquanto già esiste sia nel settore dellaformazione per le amministrazionipubbliche sia in quello privato: nonvogliamo perdere per strada espe-

rienze positive già collaudate e com-plementari alla nostra attività. È perònecessario coordinare le varie inizia-tive esistenti e le future attività pernon perdere in efficacia. Il diploma ditecnico comunale è una prima dimo-strazione di questa volontà.

Sono previsti corsi di formazioneanche per i membri dell’Esecutivo e del Legislativo?Sì. Sappiamo che assumere carichepolitiche pubbliche, anche a livello lo-cale, implicadeterminateconoscenze:il dilettantismo in questo campo nontrova domicilio. Avere politici di mili-zia è una nostra specificità che nondeve però trasformarsi in un alibi pernascondere eventuali debolezze: leprime a risentirne sarebbero le Istitu-zioni stesse che verrebbero a perderein credibilità. Anche per la formazio-ne rivolta ai sindaci, ai municipali e aiconsiglieri comunali abbiamo avutouna risposta più che incoraggiante esono molte le persone che hanno di-mostrato l’interesse e la volontà di volersi aggiornare e di seguire unaformazione di base che permetta di af-finare le conoscenze.

Si tratta comunque di percorsiformativi impegnativi a tutti i livelliVogliamo compiere la nostra missio-ne in modo molto responsabile. Perquanto riguarda la formazione delpersonale in organico sappiamo dichiedere sacrifici anche importanti.Da una parte vi è l’assoluta consape-volezza che per mantenere efficaceun’amministrazione pubblica occor-re personale aggiornato, preparato eche non lasci spazio ad arrendevolez-za alcuna nel servizio ai cittadini.D’altra parte viviamo in un’epoca incui la formazione continua e l’aggior-namento professionale assumonoun’importanza fondamentale durantetutta la vita professionale, senza di-stinzione fra pubblico e privato. Chi siferma rischia veramente l’emargina-zione. E quando non si parla in modospecifico di formazione vi è un altroimportante aspetto da non sottovalu-tare: la sensibilizzazione. Sensibiliz-zazione sull’importanza dei rapporticon i cittadini, sensibilizzazione sullaconsapevolezza di non limitarsi a faresemplicemente gestione corrente madi prefigurare scenari politici di svi-luppo e di adeguamento alle nuoveesigenze, di pianificare, di aprirsi anuovi orizzonti. È importante acquisire una mentalitàpropositiva e attiva nel fare politica,perché essa è l’arte del prefigurare ilfuturo anche nelle piccole ammini-strazioni locali, altrimenti il rischio èquello di smarrire il fascino del sensodella missione.

In diversi segmenti della formazioneper gli enti locali il Ticino è all’avanguardia rispetto ad altriCantoni.Avete previsto sistemi di verifica per valutare se la direzionescelta è quella corretta?Vogliamo saggiare con un controllo di qualità tutto il processo formativo.Per assicurare una formazione effica-ce è necessario il controllo della qua-lità dell’insegnamento. Uno dei nostricompiti è proprio quello di capire se i metodi di insegnamento sono ade-guatiper la formazione vera e propria.Un altro elemento di verifica è costi-tuito dalla valutazione e dal grado disoddisfazione dei partecipanti, che altermine del corso rispondono a unquestionario nel quale possono espri-mere anche osservazioni e critiche anoi utili per correggere eventuali de-bolezze e colmare lacune. Un altroaspetto per il controllo della qualità,che dovremo implementare quest’an-no, è lo scambio di informazioni siacon gli altri Cantoni che svolgono atti-vità nel campo della formazione, siacon i Comuni. In termini più generali,organizzare corsi di questa natura haun’importanza da non sottovalutareanche per quanto riguarda l’aspettoumano. La partecipazione ai percorsiformativi diventa anche un’occasioneper conoscersi e familiarizzare, perscambiarsi esperienze e opinioni equindi per evitare, nel limite del pos-sibile, l’anonimato tra Amministra-zione cantonale (AC) e Amministra-zione comunale.

Cosa può fare il CSI e cosa potrà farein futuro per sostenervi e aiutarvi nelle vostre attività?L’importanza della comunicazioneelettronica è oggi un dato acquisito. InTicino, il Consiglio di Stato ha istitui-to il gruppo strategico per lo sviluppodel Governo elettronico perché elabo-ri un progetto sui modi, tempi e costidi realizzazione dell’e gov in rapportoall’AC. Stiamo riflettendo e preparan-doci per introdurre anche nei Comunile nuove tecnologie per l’informazio-ne, i servizi e la comunicazione tra cit-tadino e amministrazione pubblica. Sitratta di un processo complesso e de-licato per il quale occorre un’adegua-ta preparazione sulla cui realizzazio-ne contiamo sulla collaborazione conil CSI con il quale, sin dall’inizio, ab-biamo avvertito un’ottima disponibi-lità e professionalità. La collaborazio-ne va naturalmente affinata ma devesoprattutto essere costante per sfrut-tare tutte le opportunità che si presen-teranno.

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EvoluzioneEvoluzione perché il Web, dall’iniziodi questo millennio, si sta evolvendo,da una rete di nodi informativi colle-gati tra loro da link ipertestuali, comeinizialmente ideata e realizzata trami-te il linguaggio HTML, verso nuovefrontiere di rappresentazione e d’usodi contenuti ipermediali che consen-tano una gestione efficiente dell’enor-me massa informativa, mai generatatanto rapidamente dal genere umano. Emerge XML (eXtensible MarkupLanguage, www.w3c.org/ XML/), co-me linguaggio standard di marcaturadi contenuti. Emergono i Servizi Webper lo sviluppo di applicazioni intero-peranti in rete con linguaggi standarddi comunicazione (SOAP) e di descri-zione di servizi (WSDL). Gli effetti diquesta evoluzione si traducono, in ter-mini di benefici, nell’organizzazionedelle informazioni e nella loro ricerca.

RivoluzioneRivoluzione perché queste innovazio-ni alla base del Web, alla sua materiaprima, consentono e consentirannosempre più un uso rivoluzionario, di-verso e più profondo dei suoi conte-nuti, permettendo lo scaturire di be-

nefici, risultanti come da una «fontesovrannaturale di conoscenza».Potremmo anticipare che grazie aquesta (r)evoluzione della società, ilterzo millennio sarà conosciuto comel’«Età della conoscenza» dove l’uomosi appropria della tecnica della gestio-ne della conoscenza, consentendoglidi apportare significative modificheanche nel sistema di sussistenza e sul-la qualità di vita. Tendenza questa cheè confermata anche dai maggiori sfor-zi della ricerca in queste direzioni so-prattutto a livello europeo. Siamo og-gi arrivati ad un punto di maturità diinteressi (da partedelmercato),di tec-nologie e di infrastrutture che, grazieanche alle prospettive dell’Intelligen-za Artificiale ci porta a considerareche anche le macchine debbano arri-vare a «comprendere» i contenuti edelaborarli per crearne di nuovi, dandocosì un valore aggiunto. Fino a ieri icomputer potevano facilmente com-piere operazioni di «parsing» ma nonpotevano tuttavia manipolare i conte-nuti in modo affidabile e significativodal punto di vista semantico. È nata al-lora l’esigenza del Web Semantico(«The Semantic Web» Scientific Ame-rican, 2001,

http://www.scientificamerican.com/2001/0501issue/0501berners-lee.html).Se fino a ieri, ed ancora oggi, il Web èletto/orientato ad umani, il nuovoWeb è letto/orientato a macchine oprogrammi di computer che sono an-cora molto «stupidi» rispetto alle ca-pacità intellettive di un umano, masono bravi nel fare più rapidamentedell’uomo calcoli complessi e dedu-zioni logiche. Però, affinché questeoperazioni logiche o ragionamentipossano occorrere in modo rapido econsistente in un oceano di pagineWeb (più di 1.465 milioni) e hosts inrete (più di 160 milioni al luglio 2002),un programma di computer deve riu-scire ad interpretare le informazionipresenti nelle pagine Web. Moltissima informazione è disponibi-le sul Web. Però è difficile da ritrovaree di qualità ed accuratezza incerta.Nasce da qui la necessità di un lin-guaggio descrittivo dei contenuti del-le pagine Web adatto a queste nuoveesigenze. Passiamo quindi da unosterile linguaggio standard qualel’HTML per la rappresentazione dipagine Web, che si concentra sullecaratteristiche stilistiche di formatodella pagina, piuttosto che sulla de-scrizione dei suoi contenuti, ad unlinguaggio come XML che si concen-tra invece sulla descrizione semanti-ca di tali informazioni. Parliamo quidi contenuti che vengono gestiti e ma-nipolati nei server Web per essereaggregati, filtrati, elaborati, ecc. ed es-sere poi presentati in modo sempreaggiornatoedottimizzatoalconsuma-tore Web. Ci si concentra sul concettodi contenuto. Senza entrare qui in disquisizioni eti-mologiche del termine, nel nostrocontesto ci basta semplicemente con-siderare che «contenuto» è ciò che stadentro un contenitore, cioè la paginaWeb, in modo indipendente, separatoda come lo si presenta nella pagina,dal suo stile, dal colore e dalla posi-zione nella pagina.

Web (R)evolution:gestione di contenuti

ed XMLLorenzo Sommaruga

PhD, Docentee Collaboratore scientifico

SUPSI-DIE

contributo

Web (R)evolutionNon avrei potuto intitolare diversamente questo breve articolo senza trasmettervi in sole due parole lo stato dellasituazione attuale nel mondo del Web: una vera e propria evoluzione e rivoluzione.

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La rappresentazione e la gestione dei contenutiDal punto di vista tecnologico, l’evo-luzione è supportata dal formalismostandard di XML per la rappresen-tazione e distribuzione delle infor-mazioni, e dai cosiddetti sistemi digestione di contenuti (Content Mana-gement Systems) per la produzione dipagine Web. Dal punto di vista della rappresen-tazione e distribuzione delle infor-mazioni, in questo contesto di (r)evo-luzione, scendendo al livello dellosviluppatore di un sito Web di media-grande importanza, possiamo consi-derare alcune possibili motivazioni dibase che supportino la migrazione diun sito Web dal tradizionale HTMLverso XML. Due possono essere riassunti come iprincipali punti forti:1. la fondamentale separazione dello

stile di presentazione dal contenu-to, ed eventualmente anche dallalogica e dalla gestione;

2. la marcatura semantica che intro-duce esplicitamente meta informa-zione sui contenuti e ne permetteun trattamento più intelligente.

Conseguenze del primo punto sono laportabilità dei contenuti, rappresen-tati in un formato standard facilmenteesportabile ed importabile in varieapplicazioni e dispositivi, detta ancheinteroperabilità dei dati. Conseguen-ze del secondo sono invece l’oppor-tunità di porre le basi sia strutturali siadi contenuti per un’architettura diportale e di servizi Web che si avviaverso il nuovo Web, quello della futu-ra società basata su una nuova formadi beni, i.e. le conoscenze. L’opportu-nità è forte e si tratta di arrivare pre-parati per tale società o meglio essereall’avanguardia per poter far proprioil motto «Transform all informationinto valuable assets». Dal punto di vi-sta della produzione di pagine Web,bisogna subito osservare che i sistemi

di gestione di contenuti sono purtrop-po utilizzati oggigiorno nelle grandiaziende od istituzioni, soprattutto condiretti obiettivi strategici interni permigliorare l’efficienza, l’organizza-zione, il mantenimento, il workflow,ecc.del proprio patrimonio informati-vo, tralasciando le finalità del Websemantico, vale a dire senza obiettividi marcatura semantica dei contenutiper il loro (ri-)uso esterno e condivi-sione. E dobbiamo aggiungere ancheche, per molti di essi, l’uso di un for-mato di rappresentazione dei con-tenuti proprietario e non standard,spesso ad oggetti, può creare notevoliproblemi limitando la portabilità e lacondivisibilità dei contenuti stessi.Riguardo agli aspetti architetturali, isistemi di gestione del contenuto Webmirano al concetto di separazione diinteressi tra contenuto, logica, stile egestione (Fig. 1), ben rappresentatodal sistema di pubblicazione WebCocoon: http://xml.apache.org/cocoon/.Si può osservare che separando questeparti è possibile anche individuaregruppi di lavoro o persone appropria-te per ciascun compito e definire chia-ramente (senza sovrapposizioni e con-flitti) i «contratti» che regolano la lorooperatività e le loro competenze. In talmodo si riesce ad ottimizzare l’interoprocesso di pubblicazione Web, au-mentando cioè la produttività e ridu-

cendo i costi di gestione. Sono molti ifattori da considerare quando si è allaricerca di una soluzione di condivisio-ne d’informazione (Content o Know-ledge Management) per gestire il pro-prio portale informativo. È importantequindi comprendere e valutare atten-tamente le proprie esigenze.Bisogna considerare le necessità del-l’utente finale di navigare od even-tualmente pubblicare e verificare leinformazioni in modo veloce e facile,oltre al bisogno di avere configurazio-ni di sicurezza e controllo di accessoperdeterminarechi può vedere e pub-blicare contenuti e come l’informa-zione viene presentata sul sito, oppu-re che funzionalità di supporto perflussi di lavoro ha l’utente interno (in-tranet) del sito. Non abbiamo qui spa-zio per entrare in dettaglio nella de-scrizione dei principali software perla gestione dei contenuti. Sarebbe co-munque opportuno, nell’adozione ditali soluzioni, approfondire il temacon un’analisi relativa ai prodotti esi-stenti, sia commerciali sia di libera di-stribuzione, anche in relazione aglisviluppi futuri che avranno nell’evo-luzione dell’architettura del nuovoWeb. Infine, accenniamo nella Tabel-la 1 alcune caratteristiche più comu-ni, che ci permettono di descrivere lefunzionalità generiche presentate daiprincipali sistemi di gestione del con-tenuto. ([email protected])

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Fig. 1: Separazione di interessi in sistemi di gestione del contenuto Web.

ARCHITETTURALI

• Separazione contenuto, logica, stile

• Supporto flussi di lavoro (workflow intranet)

• Estensibilità, flessibilità• (DB) XML nativo• Formato standard

di rappresentazione contenuti• Gestione sicurezza accesso• Open Source

AUTHORING

• Usabilità Interfaccia utente• Facilità creazione contenuti

(wizards, templates, etc.)• Accesso remoto,

supporto WebDAV• Manipolazione dati esterna

via Web Services (SOAP)

FUNZIONALI

• Motore di ricerca• Pubblicazione dinamica

di documenti• OUTPUT:

Pubblicazione dinamica di documenti in vari formati(HTML, XML, WML PDF ecc.)

• INPUT: Integrazione di vari formati di documenti (office, audio, video,PDF ecc.)

• Gestione link ipertestuali nel sito e nei documenti in essocontenuti

• Pubblicazione e gestione di più versioni dei documenti

Tabella 1: caratteristiche dei sistemi di gestione del contenuto.

Gestione

Stile Contenutomarcatura semantica Logica

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La proiezione nei prossimi 3 anni del mercato europeo, una cifrad’affari di 11,8 miliardi di Euro.

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XEROXha cambiato il mondo

Per cambiare il mondosono necessari seri investimenti e molte persone brillanti

Il Centro stampa del CSIChi beneficia dell’intensa attività in-novativa di Xerox? Naturalmente i no-stri clienti, tra i quali spicca, con il suocentro stampa tecnologicamente al-l’avanguardia, il Centro sistemi infor-mativi (CSI) dell’Amministrazionecantonale (AC). Le due Xerox DocuPrint 4635 e la Do-cuTech 90 permettono la stampa su ri-chiesta (print on demand) di tutti i do-cumenti con efficienza e rapidità, siaquelli provenienti dalle elaborazioniHost (elaboratore centrale), sia quellidigitali provenienti dalle reti (publi-shing) o da originali cartacei. Xerox ha rivoluzionato la distribuzio-ne dell’informazione con il sistema dipublishing Docutech. Anche il CSI be-neficia dei vantaggi derivanti dallastampa su richiesta per quanto riguar-da la documentazione bianco/nero.

La stampa personalizzata e lo scambio delle conoscenzeUn fattore determinante per la stampasu richiesta è la personalizzazione deidocumenti con l’impiego del bianco-nero e del colore quale mezzo di co-municazione. Un secondo fattore molto importanteper qualsiasi azienda è la possibilitàdi operare, in ogni parte del mondo,utilizzando i potenti collegamenti inrete e le tecnologie digitali esistenti,per scambiare e supportare tutte leforme di documenti e transazioni do-cumentali. Per questa ragione Xeroxpropone di rendere più efficiente l’uf-ficio grazie alle funzionalità digitali di

copiatura, stampa, fax e scansione dialta qualità, garantendo lo scambiodelle conoscenze aziendali e svilup-pando un «portale» per il cartaceo es-senziale alla rete digitale. Lo scambiodelle conoscenze è un elemento es-senziale per qualsiasi ente pubblico eazienda poiché deve soddisfare treobiettivi primari:– domanda: servizi competitivi e

rapporti migliori con gli utenti oclienti;

– elaborazione: migliori prestazionioperative;

– offerta: gestione rapida delle richie-ste.

Gli stessi obiettivi sono alla base dellemoderne strategie informatiche. Di-ventano fattori di successo degli enti edelle aziende collegati in rete, leinformazioni immediate in linea alservizio dei mercati in continua evo-luzione. Lo scambio efficace delle co-

noscenze sta diventando un imperati-vo per qualsiasi azienda. Consente in-fatti di utilizzare al meglio la capacitàe l’esperienza delle persone, oltre cheeseguire con maggiore efficienza leoperazioni più importanti. Un puntodi forza della Xerox è di rendere pos-sibile lo scambio delle conoscenze fa-cendo funzionare in modo ottimalel’ufficio in rete. In un settore in conti-nua evoluzione, nel quale le innova-zioni informatiche svolgono un ruolosemprepiùimportante, leaziende ed iservizi dello Stato devono poter acce-dere alle informazioni rapidamente ericavare valore aggiunto sia dalle per-sone sia dai processi. Solo così è pos-sibile aumentare la produttività e ot-tenere un vantaggio notevole intermini di competitività del mercato.Un reale scambio delle conoscenzefarà la differenza. (tel. 091 612 85 75 - www.xerox.ch)

collaborazioni

Flavio FusiResponsabileXerox Ticino

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Potrebbe sembrare un’esagerazione, ma non lo è. Sessant’anni fa, copiare un solo documento era un’operazionecostosa sia in termini di tempo sia di denaro. Oggi invenzioni Xerox, come il fax, la rete Ethernet o il mouse,hanno rivoluzionato il nostro modo di operare. Siamo orgogliosi della nostra storia innovativa e di aver offerto a tuttele aziende la possibilità di eseguire stampe, copie e molti altri lavori d’ufficio in modo semplice, rapido e migliore.

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Non è facile stilare un bilancio sinteti-co di quest’attività ma, cercando diriassumere, possiamo affermare chesi è cercato di semplificare al massi-mo le procedure utilizzate dagli uten-ti finali (circa 4000) per richiedereuna risorsa d’elaborazione dati hard-ware (HW) o software (SW) e gestirnela vita operativa (introduzione di mo-difiche, insorgenza di problemi, ecc.).Infatti, prima che gli automatismi, re-si possibili dai prodotti CA, fosseroposti in produzione, i processi chemettevanoin comunicazione gli uten-ti con la struttura di supporto di CSI(comprendente anche fornitori ester-ni) erano complessi e richiedevanoazioni manuali come l’invio di e-maile fax. Inoltre conoscere l’esatta confi-gurazione di tutti i dispositivi in retenon era né facile né immediato. Or-mai è diventato un tema ricorrente:oggi, per far fronte alla sempre mag-giore complessità con budget ridottiall’essenziale, occorre imparare a «fa-re di più con meno». Fortunatamenteciò è possibile grazie anche alla tec-nologia e al livello di intelligenza e au-tomazione che essa rende disponibi-le. Ciò è stato ben compreso dal CSIche, con CA, ha messo a punto nel cor-so degli ultimi due anni una strategiaefficiente per ottenere il massimo daipropri investimenti informatici, ga-rantendo sempre e comunque la sod-disfazione degli utenti. Per spiegarcimeglio cercheremo di descrivere qua-li soluzioni sono state adottate. In pri-mo luogo è stata implementata l’op-

zione Help Desk (HD) di Unicenter,che automatizza la gestione dei pro-blemi e permette agli operatori delCSI di lavorare per mezzo di una con-sole Web accessibile anche ai tecnicidi aziende terze, che danno assistenzasui loro prodotti installati al CSI. Lagestione automatizzata dell’HD haconsentito inoltre di superare la divi-sione tra «commesse» (richieste di in-stallazione) e gestione dei problemi. IlCSI ha abbracciato in modo pieno lafilosofia del prodotto, implementan-dolo in modo completo e con pochis-sime modifiche rispetto alla strutturaoriginaria. Ma risolvere i problemi ri-chiede anche una precisa e dettaglia-ta conoscenza della configurazioneHW e SW dei sistemi e delle reti. Solocosì si può concretizzare la «problemdetermination» ed identificare corret-tamente la soluzione; sia essa la sosti-tuzione di un componente HW o SWdifettoso o semplicemente l’effettua-zione di un «upgrade». Per questo mo-tivo è stata implementata anche lacomponente UAM (Unicenter AssetManagement) le cui funzionalità sonoperfettamente integrate con quelle diHD e degli altri componenti di Desk-top Management di CA. UAM mantie-ne un inventario aggiornato di tutte lerisorse e permette di fare previsionisulle eventuali esigenze di incremen-to della capacità elaborativa. A titolodi esempio, prima di decidere se in-stallare Windows 98 oppure Win-dows 2000 su un personal computer(PC), occorre sapere quanta memoria(RAM) è presente; pertanto il com-plesso intreccio di prerequisiti che le-ga l’HW al SW è un elemento fonda-mentale di conoscenza che i tecnicidevono possedere per intervenire inmodo corretto ed efficace. L’architet-tura UAMcomprende un Domain Ser-ver installato a Bellinzona, cinqueUAM Engine e 50 UAM Sector, checontrollano i sistemi distribuiti sullarete. Si tratta di una struttura ramifi-

cata e capillare, che incorpora ognisingolo elemento, del quale sono notequindi tutte le caratteristiche. Il com-plesso sistema informatico dell’AC,gestito dal CSI, non è composto soloda elaboratori periferici (client) e daun’infrastruttura di rete, ma com-prende anche un considerevole nu-mero di elaboratori«centrali»: iserverche rendono disponibili i servizi ela-borativi. Ovviamente le applicazionicomprendono componenti sia sul latoserver sia sul lato client, e tutto questoSW va installato e gestito. Sarebbe im-possibileinterveniremanualmentesuogni unità elaborativa anche se, geo-graficamente, la topografia della retetelematica cantonale ha una dimen-sione «regionale» e le distanze tra unasede di servizio e l’altra sono dell’or-dine delle decine di chilometri.Per gestire remotamente il SW, glioperatori si avvalgono di USD (Uni-center Software Delivery), un’opzio-ne di Unicenter che provvede alladistribuzione automatica del SW ed almantenimento dell’infrastruttura ap-plicativa di circa 3700 postazioni dilavoro, di cui 120 serventi di reti. La facilità d’uso e la semplicità ammi-nistrativa e gestionale del prodottohanno incontrato il pieno gradimentodel CSI, che ha installato un Enterpri-se Server USD a Bellinzona, due LocalServer USD (uno sempre a Bellinzonae uno a Lugano) e 43 Staging ServerUSD sul territorio cantonale copertodalla rete telematica dell’AC. Questaarchitettura (ad albero rovesciato) ga-rantisce la totale copertura, il neces-sario grado di ridondanza e la velocitàdi trasmissione adeguati per servirel’intera rete. La componente di con-trollo remoto (RCO) di Unicentercompleta il quadro; anch’essa in fun-zione da circa due anni, è uno stru-mento fondamentale per i tecnici del-l’Help Desk. Ciò permette infatti,interventi senza la necessità di spo-starsi dalla propria postazione di la-

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CSI:Unicenter

semplifica la vita degli utenti

collaborazioni

Maurizio CanavesiArchitect,

Computer Associates,Italia Da parecchio tempo Computer Associates (CA) e il Centro sistemi informativi (CSI)

collaborano sul fronte dell’innovazione tecnologica, per migliorare l’operatività del Personale e la soddisfazione degli utenti dell’Amministrazione cantonale (AC).In questo periodo, infatti, sono stati avviati e portati a termine con successo numerosi progetti,sempre all’insegna degli ottimi rapporti che contraddistinguono la partnership tra CSI e CA.In particolare occorre ricordare quanto il team informatico ticinese sia soddisfatto dell’assistenza fornita da CA,sia in termini di supporto sia di servizi d’implementazione.

Profilo dell’AutoreMaurizio Canavesi, in CA da quasi10 anni, è attualmente Architect nel-la Divisione FSG EM, dove si occupadei prodotti della linea «DesktopManagement». Segue alcuni grandiclienti CA, presso i quali contribui-sce ad impostare e portare a buon fi-ne i progetti di implementazione.

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voro e l’analisi rapida deiproblemise-gnalati. Come utenti di PC sappiamotutti che avere un’assistenza puntualeed efficace in caso di problemi, di-sporre di una configurazione HW eSW ottimale e poter contare su unabuona rete, sono garanzia di una pie-na operatività. Purtroppo, proprioprincipalmente dalla rete, arrivanominacce che rischiano di vanificaretutti gli sforzi fatti per gestire al me-glio le risorse informatiche. Si tratta divari tipi di attacchi, tra cui i più comu-ni sono costituiti dai cosiddetti virus,veicolati anche attraverso semplicimessaggi di posta elettronica. In que-sto caso è un po’ come per le persone,che stanno attente alla propria saluteper mantenersi sane, ricorrendo an-che a misure di prevenzione. Nessunaottima regola di vita o frequentecheck-up clinico può, però, mettercial riparo dagli incidenti o dal contagiodi un’influenza. Nel secondo caso esi-ste però una importante misura diprofilassi: la vaccinazione. Questo èesattamente ciò che ha fatto il CSI, im-munizzando tutte le postazioni di la-voro dell’AC mediante AAO (Advan-ced Antivirus Option) di Unicenter.Questa soluzione, adottata inizial-

mente, è ora sostituita da un altro pro-dotto CA: eTrust Antivirus, un SW piùsofisticato e perfettamente integratocon i server di posta elettronica. L’architettura di eTrust Antivirus, dicui abbiamo già parlato sul n. 2/2002di CSInforma, comprende un Enter-prise Server e 6 Proxy Server, oltrealle centinaia di agenti SW installatisu ciascun PC. La gestione automaticacentralizzata garantisce che ognisingolo elemento connesso alla rete,presidiato o no, riceva in modo auto-matico il SW che ne garantisce la pro-tezione contro i virus e, ovviamente, i necessari, frequentissimi aggiorna-menti. La cura che il CSI dedica allainfrastruttura elaborativa dell’AC èassoluta: abbiamo visto infatti come iprincipali aspetti gestionali siano sta-ti affrontati con strumenti e metodolo-gie allo stato dell’arte, e questo nonpuò che offrire la massima disponibi-lità del servizio (cosa che tutti diamoper scontata,ma che così scontata nonè).A questo possiamo aggiungere che,nei circa due anni di esperienza finqui accumulati, i problemi tecnici chehanno chiamato in causa CA sono sta-ti non più di una quarantina, tutti ri-solti in tempi accettabili. Questo fatto,

la soddisfazione degli utenti e i buonirapporti CSI-CA Italia, hanno indottoil CSI a rendersi disponibile come«beta site» per la messa a punto dinuovi prodotti di Computer Asso-ciates. Si tratta di un fatto che ciriempie di soddisfazione e, oltre a co-stituire un’attestazione di stima efiducia, ci dà la possibilità di speri-mentare significativamente i nostriprodotti in un ambiente estremamen-te complesso. Per concludere, alcuni cenni sui pro-getti futuri. Il CSI sta valutando Uni-center ARGIS, uno speciale strumen-to per il controllo completo del ciclodi vita delle risorse elaborative, parti-colarmente adatto per affiancare allagestione tecnica i controlli di tipo am-ministrativo e contabile.Infine, tanto per non parlare solo diUnicenter, è in fase di analisi anche lasoluzione BrightStor di CA per il sal-vataggio automatico dei dati. Speria-mo che anche queste due nuove solu-zioni incontrino il favore del CSI e,soprattutto, contribuiscano al suosuccesso, che è poi lo scopo principa-le del nostro lavoro.

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notizie

In forma molto succinta vengono qui elencate alcune attività e lavori eseguiti dal CSI negli ultimi 3 mesi per i propri utenti.

l’azione sociale. Le 50 postazioni or-mai obsolete sono sostituite con at-tuali PC e schermo LCD.

Novità anche dal fronte USD, stru-mento per la gestione dei flussi di la-voro. È operativa la procedura di ap-provazione da parte dei coordinatoridipartimentali, in relazione all’eser-cizio di decentralizzazione del bud-get. Questa procedura è stata automatiz-zata grazie all’interfaccia Web diUSD.

Il settore Stampati IS del CSI ha in do-tazione da pochi mesi una nuova epotente fotocopiatrice a colori pressoil centro stampa.È interessante notare come l’impres-sionante aumento di richieste degliutenti in questo campo, porrà proba-bilmente dei problemi di sostituzio-ne di questa macchina già alla finedel corrente anno.

Sono entrati in produzione i seguentiprodotti:

• SAP-HR: Gestione del personale ecalcolo delle retribuzioni;

• GIPS-PIS: Gestione informatizzatadelle prestazioni sociali secondo lalegge sull’armonizzazione delleprestazioni sociali - LAPS;

• Storage-Shark: Centralizzazioneed informatizzazione d’immagaz-zinamento dei dati;

• SIFTI-Web: Progetto pilota per i re-gistri fondiari informatizzati pres-so studi notarili;

• L’applicativo revisionato concer-nente la gestione delle “cartelleipotecarie”.

È stato attivato il primo segmentodella rete ad alta velocità (Gigabit-Ethernet) tra Camorino e Biasca-Fai-do-Airolo.

Sono partiti gli Studi di Fattibilità peri progetti:• Revisione GEAP (gestione assenze-

presenze);• Revisione FAGEN (fatturazione ge-

neralizzata);• Imposte alla fonte.

È partito il progetto per la realizza-zione di una nuova soluzione per lagestione dei beni culturali.

In dirittura d’arrivo il progetto per lanuova sala del Gran Consiglio ticine-se, con la dotazione di apparecchia-ture multimediali e informatiche. Sa-ranno installate diverse postazioni dilavoro per le attività amministrative,legate alle sedute, ed un sistema mul-timediale per la registrazione audio evideo delle sedute stesse.

Fase finale anche per l’aggiornamen-to completo delle postazioni di la-voro presso lo stabile Ottavia aBellinzona, sede della Divisione del-

Informazione

ti ogni postazione di lavoro dell’Ammi-nistrazione cantonale (AC), ha regi-strato l’anno scorso le tipologie di chia-mate descritte dal grafico sopra.Come si può notare, le chiamate perrichiesta di‘Informazione’sono in nu-mero elevato e rappresentano quasi1/3 del totale delle chiamate. Si trattaper lo più di richieste di informazioniriguardanti lo stato di avanzamento diun problema, di una richiesta, oppuredella durata di un’interruzione. Nellechiamate ‘Hardware’ sono considera-te quelle riguardati i malfunziona-menti ‘fisici’ dei PC o delle macchine

grammi d’uso generale (Office, Acro-bat, nternet, ecc.). Il dato indicato nel-la categoria ‘Reti-sistema centrale’ ri-guarda i problemi di collegamento deiPC e i problemi di collegamento delCICS. L’indicazione del numero dichiamate per ‘Sicurezza’ merita, daparte di tutti, un attimo di attenzione.Sono qui considerate le chiamate percambio di Password scadute o dimen-ticate e le chiamate per Virus in circo-lazione. Esse rappresentano circa il13% del totale!Il grafico sotto indica l’evoluzionedelle chiamate negli ultimi tre anni.

I dati confermano come il nostro ser-vizio di Help-Desk sia sempre più co-nosciuto, sollecitato e interpellato. Latendenza è decisamente al rialzo, ciòche impone a tutti gli attori, siano essicollaboratori del CSI, utenti finali,utenti con potere decisionale o forni-tori, una sempre maggior responsa-bilizzazione, conoscenza e coscienzanell’uso dei mezzi informatici, messia disposizione dal nostro datore di la-voro per aiutarci nell’espletamentodei nostri compiti.

Per concludere ci permettiamo evi-denziare alcuni punti importanti che,se tenuti in debita considerazione, fa-ciliterebbero il lavoro di ognuno:• Non scaricate programmi da Inter-

net, come indicato nella comunica-zione all’AC del 28 gennaio scorso;

• Se ricevete degli annunci di virus,contattate direttamente il servizioHelp-Desk (0918141060), senza pro-pagare l’informazione, che il piùdelle volte si rivela un falso allarme;

• Il programma Outlook, essendo unprogramma «aperto» e quindi facil-mente modificabile e parametrizza-bile da ogni utente, non deve esserecambiato in modo estemporaneo. È pur vero che si tratta di un pro-gramma intuitivo, ma è consiglia-bile conoscerlo approfonditamenteprima di apportarvi delle modificherispetto alla definizione standardinizialmente implementata dal CSI.

La buona conoscenza dei prodottipermette un utilizzo corretto e ap-propriato degli stessi. Conoscenza ed approfondimento so-no ottenibili partecipando ai corsi diformazione informatica organizzatidal CSI (iscrizione possibile all’indi-rizzo [email protected]).Il servizio di Help-Desk del Centro si-stemi informativi è sempre a vostradisposizione per qualsiasi necessità.

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16’370utenti

Angelo JamettiHelp Desk

del Centro sistemiinformativi

Chiamate all'Help-Desk nel 2002 – suddivise per tipologia. Totale 16'370

Informazione

Hardware

Reti- sistemacentrale

Software

Sicurezza

0 1000

2000

3000

4000

5000

Confronto chiamate all'Help-Desk – periodo 2000-2002. Totale 16'370

Per i nostri utenti può essere utile conoscere le differenti tipologie delle 16’370 chiamate che, nel 2002, sono state rivolte al servizio Help-Desk del Centro sistemi informativi (CSI).

Il nuovo programma informativo AHD(Advanced Help-Desk), dedicato allagestione delle chiamate, dei problemi edelle informazioni tecniche riguardan-

periferiche (stampanti,scanner,ecc.).La tipologia ‘Software’ riassume lechiamate per problemi di programmi,sia funzionali del PC stesso sia di pro-

5331

1840

1618

5494

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Informazione2000

Anomalie

Tot. per anno

Informazione2001

Anomalie

Tot. per anno

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Anomalie

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9748

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3Dati della misurazioneufficiale catastale

centri dicompetenza

Per esigenze di consultazione sonostati caricati nel sistema geografico ipiani ed i fondi di una quarantina diComuni per i quali non è previsto, abreve termine, di effettuare una nuo-va misurazione. I dati riguardano in linea di massimale zone alte dei Comuni e si riferisco-no, per una trentina di essi, agli annidal 1995 al 1998 e, per gli altri, dal1990 al 1994. I cambiamenti in queste zone non so-no molto frequenti e pertanto i daticonservano un certo valore. I dettaglisui dati possono essere consultati, da-gli autorizzati, sul sito sit.ti.ch che èregolarmente aggiornato (rs).

cioè con la connessione via accessoremoto ed emulazione 3270. Paralle-lamente si sta anche terminando laraccolta dei dati della proprietà fon-diaria di tutti i Comuni che hanno unRegistro Fondiario Definitivo (RFD).Nel corso di quest’anno saranno a di-sposizione per gli stessi tutti i dati informa elettronica. I Comuni con unRegistro Fondiario Provvisorio (RFP)invece rimarranno, per il momento,ancora con i dati in formato cartaceo.Nel prossimo numero di CSInformadaremo maggior spazio e dettagli suquesta nuova modalità di accedere aidati RF via browser. (am/mr).

Il SIFTI (Sistema Informativo Fondiario Ticino)viaggia sul Web

Raggiunto il primo obiettivo in no-vembre 2002, con l’attivazione all’in-terno dell’Amministrazione cantonaledella consultazione dei dati del regi-stro fondiario utilizzando tecnologieWeb, si è proceduto con la realizzazio-ne dello stesso servizio all’indirizzodell’utenza esterna. Il progetto, deno-minato SIFTI-Web, utilizza tecno-logie di sviluppo avanzate basate susistemi di sicurezza, con cifratura a128biteautenticazione attraverso cer-tificati digitali, necessari per la diffu-sione di questo tipo di informazionesu rete Internet. Il primo accesso, attivato nell’ambitodi un progetto pilota, è stato dato inqueste settimane ad un’utenza sele-zionata di 10 studi notarili, con l’in-tento di estendere poi il numero diutilizzatori, secondo le modalità orga-nizzative e finanziarie che verrannodefinite dalla sezione del registro fon-diario e di commercio, committentedel progetto per il Centro sistemiinformativi. Lo stesso sistema, limi-tando però l’accesso ai dati riferiti alsingolo Comune, verrà messo a dispo-sizione delle Amministrazioni comu-nali, permettendo di evitare costosicollegamenti in linea dedicata, se-condo la modalità finora utilizzata,

Sistema d’informazione del territorio — SIT

Arrivi al CSI

Bellorini Borisdal 1. aprile 2003 presso l’Area diproduzione ed erogazione deiservizi centrali (PESC)

Colombini Natandal 1. gennaio 2003 al 31 dicem-bre 2003 presso l’Area dell’infor-matica decentralizzata e del ser-vizio utente – InfoShop (IS)

Falconi Albertodal 1. gennaio 2003 presso l’Areadi produzione ed erogazione deiservizi centrali (PESC)

Gabbini Mariodal 1. febbraio 2003 al 30 giugno2004 presso l’Area di sviluppo e dell’integrazione applicativa(SIA)

Studenti in stage

Lunardi Andreadal 1. gennaio 2003 al 30 settem-bre 2003 presso l’Area dell’infor-matica decentralizzata e del ser-vizio utente – InfoShop (IS)

Partenze

Garzoni Oscaril 30 novembre 2002

Masseroli Daniloil 31 dicembre 2002

collaboratori

n. giorni

1998

Un po’ di storia e statisticheIl settore formazione, dell’Area Info-Shop (IS) del Centro sistemi informa-tivi (CSI), è da anni il punto di riferi-mento per la formazione informaticariservata agli utenti dell’Ammini-strazione cantonale (AC). La nostracrescita ha seguito, passo passo, l’evo-luzione tecnologica dell’informaticanell’AC. Rispetto ai primi corsi di 15anni fa, organizzati in sale allestite unpo’ ovunque, con il trasloco nel nuovostabile alla fine del 1998, disponiamooggi di una moderna infrastruttura in3 sale, per un totale di 38 postazioni dilavoro. Ogni sala è equipaggiata con ipiù moderni sistemi didattici. Anchel’offerta dei corsi è cresciuta, dalle po-che sedute sui programmi della serieIBM Assistant, siamo giunti all’attualecon 45 tipologie diverse di corsi.

Sito IntranetIl sito relativo alla formazione infor-matica, allestito e gestito dal CSI suintranet.ti.ch, ha portato i beneficiprevisti. Maggior efficienza nella ge-stione dei corsi ed un filo diretto contutti gli utenti. L’elevato numero di ac-cessi al sito è indice della qualità delservizio offerto. Gli utenti hanno gra-dito la facilità d’uso e la ricchezza diinformazioni costantemente aggior-nate.http://intranet.ti.ch/csi-formazione

NovitàDopo aver raggiunto l’obiettivo princi-pale di dare un’istruzione di base a tutti gli utenti, stiamo sviluppando,dal 2002 (vedi diminuzione sui grafi-ci), nuove strategie orientate gradata-mente verso un’offerta formativa di ti-po specialistico e di perfezionamento.In particolare abbiamo potenziato lagamma di corsi su prodotti quali Auto-CAD, PhotoShop, Abobe Acrobat econsolidato la formazione su Outlook,quale client di posta standard. Nel cor-so del 2003 è nostra intenzione pro-porre dei «Laboratori» per tutti coloroche utilizzano prodotti quali Access,FMPro, AutoCAd o Excel. Individual-mente o a gruppi, gli utenti potrannodiscutere e sviluppare al meglio, conl’aiuto di specialisti, lavori semplici edapplicazioni complesse. Nel corso

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formazione

Claudio GilardiArea dell’informatica

decentralizzatae del servizio utente (InfoShop)

Partecipanti (1998-2002)

2002

2001

2000

1999

1998

n. 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800

Occupazione aule d’informatica al CSI nel 2002

aula 147 (14 allievi + 1 docente)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

Corsi (1998-2002)

n. giorni

2002

n. sedute

n. giorni

n. sedute

n. giorni

n. sedute

n. giorni

n. sedute

n. sedute

2001

2000

1999

0 50 100 150 200 250

Formazione informaticahttp://intranet.ti.ch/csi-formazioneun luogo di incontro non occasionale ma continuo

Servizio offerto dal CSIall’Amministrazione cantonale

1291

1838

1957

760

1187

CSIn

form

a 1

/200

3

aula 141 (14 allievi + 1 docente)

aula 137 (10 allievi + 1 docente)

178.5

132

227

183

268.5

203

104

108

147

168

93%

85%

78%

dell’ultimo anno abbiamo dedicatomolte risorse al miglioramento dellanostra offerta, implementando un si-stema di valutazione dei corsi, per au-mentare la qualità dei contenuti e del-le prestazioni docenti.

WorkShopI nostri WorkShop, della durata dimezza giornata, sono eventi bimensiliindirizzati ad esperti collaboratori nelmondo delle IT e sono il modo miglio-re per:• conoscere servizi e prodotti distri-

buiti dal CSI;• condividere le conoscenze tra i col-

laboratori dell’AC che svolgono fun-zioni di amministratore o installa-tore;

• confrontare esperienze e creare lecondizioni per lo sviluppo di unabuona collaborazione tra il CSI ed isuoi utenti;

• conoscere i collaboratori del CSI equelli delle ditte fornitrici.

FAD o «e Learning»Anche noi crediamo che la «Formazio-ne A Distanza» debba diventare unobiettivo strategico della formazione.Da alcuni mesi lavoriamo infatti su unprogetto, in collaborazione con ditte escuole della regione, per predisporreuna piattaforma «e Learning» da inte-grare nel nostro sistema informativo eformativo. Il progetto, oltre ad econo-mizzare tempo e denaro, potrà soddi-sfare la maggior parte delle esigenzedi specializzazione o di semplice ag-giornamento del personale, con lezio-ni disponibili off line, per aggiorna-menti su prodotti e applicativi (just intime) e per formazione sul posto di la-voro (on the job).Il settore formazione del CSI è semprea disposizione per una consulenza oper qualsiasi informazione:tel. 0918141152 o e-mail:[email protected]

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CSIn

form

a 1

/200

3

Chiasso

Mendrisio

Lugano

Locarno

Cevio

Biasca

Airolo Olivone

dorsale ATM

AccessServer

KOMBVRete telematica

dellaConfederazione

CSICentro sistemiinformativi

1 centro di calcolo1 centro stampa

100 collaboratori1 rete telematica estesa

a tutto il territorio cantonaleoltre6000 personal computeroltre150 server

312 uffici serviti170 stabili collegati

1 sede sicurizzata

Manno

Internet Bellinzona

CuriositàPresso il Centro sistemi informativisono conservati parecchi cimeli‘archeologici’ dell’informatica e della comunicazione. Nell’immagine sono riprese alcunegenerazioni di telefoni.Probabilmente sono lo strumentotecnologico più diffuso e dove la miniaturizzazione e l’aumentodelle possibilità d’utilizzo sonoconstatabili da tutti.Prossimamente vi presenteremoaltre curiosità.

A dire il vero non tutti i collaboratoridel team Gestione Commesse stanno«dietro le quinte», ma sono ben visibi-li da tutti gli utenti dell’AC. Questoimportante settore del Centro sistemiinformativi (CSI) è composto da 8 col-laboratori, taluni con diversi anni d’e-sperienza alle spalle, ed è suddiviso indue gruppi di lavoro: Gestione Proget-ti e Gestione Commesse. La principale attività è quella di esa-minare, eseguire e soddisfare tutte lerichieste inoltrate al CSI da parte degliutenti dell’AC, e più precisamente:• collabora con le altre Aree del CSI

nell’implementazione di soluzioniinformatiche;

• aiuta gli utenti, per mezzo di consi-

gli utili e direttive facilmente appli-cabili;

• gestisceprogetti infrastrutturali chetoccano vari aspetti informatici;

• valuta, sceglie e implementa nuoviprodotti.

Per dare un ordine di grandezza del-l’attività svolta, basta citare che nel-l’ultimo anno sono state evase circa2000 richieste di cui:• 490 per la fornitura/sostituzione di

personal computer;• 330 per la fornitura di periferiche

generali (stampanti, masterizzato-ri, ecc.);

• 1180 per la fornitura di servizi d’al-tro tipo (abilitazioni, installazioniprogrammi, ecc.).

dietro le quinte

La squadra «Gestione Commesse», da sinistra: Claudio Testorelli, Claudia Ambrosini, Manuel Donati, Massimo Lafranchi, Gianfranco Pitta,Bruno Sandigliano, Dante Rossetti, Natan Colombini.

La squadra Gestione commessedel CSI«Dietro le quinte» di questo numero di CSInforma è dedicato ai collaboratoridella Gestione Commesse, che operano all’interno dell’Area InfoShop (IS).Questo team costituisce, per gli utenti dell’Amministrazione cantonale (AC),il punto di contatto nella gestione ed amministrazione del fabbisogno inpostazioni di lavoro (personal computer, stampanti, software client standarde periferiche).

Il ruolo del gestore di commessa non èper niente facile, tanto che vienedefinito all’interno del CSI come un«piccolo» capo progetto. Esso deveinfatti saper raccogliere tutte le in-formazioni necessarie dall’utente edai colleghi del CSI, per poi trovare lasoluzione ideale e metterla in pratica,collaborando con le ditte incaricatedella fornitura. Inoltre, per soddisfare al meglio le ri-chieste, deve sempre tenersi aggior-nato e saper offrire all’utente dell’ACl’ultima tecnologia che il mercato of-fre.

Come viene gestita una richiestainoltrata al CSI?Ad ogni richiesta registrata viene au-tomaticamente assegnato un numeroprogressivo. Quest’ultimo viene co-municato all’utente che ha inoltrato larichiesta per far sì che, in ogni mo-mento, possa verificare con i nostricollaboratori lo stato d’evasione. Suc-cessivamente viene valutato il generedi richiesta per trovare la soluzioneideale,compatibileconlestrategie perl’informatica dell’AC. Altro aspetto molto importante neltrattamento della commessa è quellofinanziario. Un attento esame tiene inconsiderazione un rapporto accetta-bile tra costi e benefici. Non da ultimo va considerato anche iltempo di evasione delle richieste, te-ma molto caro sia all’utente sia al CSI.Proprio per questo a metà dello scorsoanno è stato implementato un nuovostrumento di gestione. Grazie a questo e tramite la creazionedi un magazzino con materiale riser-vatoalCSI presso un distributore sviz-zero, l’evasione delle richieste è statanotevolmente velocizzata, fino a rag-giungere attualmente una durata me-dia di circa 3 settimane. I collaborato-ri della «Gestione Commesse» non sioccupano solo di questioni puramen-te tecniche, ma svolgono anche man-sioni amministrative, in modo da con-sentire che le informazioni sianosempre aggiornate e consultabili da-gli altri colleghi.

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CSIn

form

a 1

/200

3

Guasti e malfunzionamenti?

Materiale informatico?

Dialogare con il CSI?

Formazione informatica?

Tel. 091 814 10 60 e-mail [email protected]

Tel. 091 814 10 60 e-mail [email protected]

Tel. 091 814 10 10 e-mail [email protected]

Tel. 091 814 11 52 e-mail [email protected]