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SONO GIUSEPPE, FIGLIO
DI GIACOBBE E RACHELE.
SONO NATO QUANDO
I MIEI ERANO OSPITATI DA
LABANO. IN EGITTO SONO
CONOSCIUTO COME ZAFNAT
PANEACH; SONO MARITO
DI ASENAT, FIGLIA DEL
SACERDOTE DI ON.
I miei genitori – Giacobbe (nipote di Abramo) e Rachele – avevano un debole
per me, e questo non era gradito ai miei fratelli che decisero di uccidermi. Mio fratello Ruben voleva salvarmi e riportarmi da mio padre e suggerì di vendermi. Sono stato quindi ceduto ad una carovana di Madianiti, una tribù nomade degli Ismaeliti, e sono ora in Egitto. Da ieri appartengo a Potifar, un alto funzionario, il “comandante delle guardie”, della corte del Faraone.
Qualche anno dopo La mia avventura sta prendendo una piega positiva: in
Egitto ho mostrato le mie qualità, in particolare una sorprendente capacità di interpretare i sogni del Faraone meglio dei suoi consiglieri. In tal modo ho previsto la possibile carestia in Egitto (vacche grasse e magre) e l’ho prevenuta facendo costruire grandi depositi. Io, uno schiavo, sono ora viceré d’Egitto con il nome di Zafnat Paneach, “colui che ha le chiavi delle cose più segrete”. Così quando la carestia è arrivata – e non solo in Egitto – abbiamo potuto vivere bene e anche commerciare con altri popoli. Tra i tanti venuti a cercare grano ci sono stati i miei fratelli.
Ester Per hobby cerco l’origine dei nomi: perché ti hanno chiamato Giuseppe?
Giuseppe Mia madre per lungo tempo non poteva aver figli; quando finalmente sono nato io, ha ringraziato Dio per averle tolto
il disonore della sterilità e si è augurata di aggiungere altri figli. Giuseppe significa “possa Egli aggiungere” e si sottintende altri figli.
Miriam Hai quindi incontrato i tuoi fratelli, venuti in Egitto per il grano? E come li hai trattati?
Giuseppe Dapprima mi sono come “nascosto”, e li ho sottoposti ad alcune prove; mi sono poi fatto riconoscere chiedendo che portassero a mio padre la notizia che
ero vivo e stavo bene. Volevo rassicurare e dare
Miriam Quindi, è finito tutto bene?
Giuseppe Anche mio padre Giacobbe è venuto in Egitto e il Faraone ha assegnato alla mia famiglia i pascoli migliori nel territorio di Gosen. Gli Ebrei sono
cresciuti e diventati un popolo numeroso. Tutto questo è una benedizione del Signore, il Dio che aveva chiamato Abramo, mio bisnonno. Non ho mai dimenticato la mia terra d’origine, per questo ho dato disposizione ai miei figli di portarmi là da dove proveniva la mia famiglia. Sono il viceré d’Egitto, ma nel mio cuore c’è sempre una terra lontana e soprattutto il Dio che ci ha scelti tra tutti i popoli per fare di noi una grande nazione e per stabilire con noi la sua Alleanza. DA SCHIAVO
A MINISTROIL DISEGNO MISTERIOSO DEL MIO DIO
Leggi Gen dal capitolo 37 in avanti (si parla di Giuseppe per ben 329 versetti!)
un po’ di serenità al papà che mi aveva regalato una tunica regale… quasi una premonizione di quanto è accaduto in Egitto.
GI_IN27p030p031 Wed Jun 22 18:32:22 2011