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Sapienza Università di Roma CF 80209930587 PI 02133771002 Capo Ufficio Stampa: Alessandra Bomben Addetti Stampa: Christian Benenati - Marino Midena - Barbara Sabatini - Stefania Sepulcri Addetto Comunicazione: Danny Cinalli Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma T (+39) 06 4991 0035 - 0034 F (+39) 06 4991 0399 [email protected] [email protected] www.uniroma1.it Roma, 18/03/2015 COMUNICATO STAMPA Dall’archeologia della Sapienza riparte il dialogo nel Mediterraneo Le collezioni tratte dai principali scavi nella regione del Vicino Oriente esposte insieme per la prima volta. Gli spazi rinnovati del Palazzo del Rettorato ospitano anche il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e l’InfoPoint museale giovedì 19 marzo 2015 ore 11.30 - cerimonia istituzionale - aula magna ore 17.00 - apertura al pubblico - Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo palazzo del Rettorato piazzale Aldo Moro 5, Roma Sapienza sceglie di percorrere la strada dell’apertura e del dialogo, investendo su nuovi spazi e strutture per rilanciare l’università come luogo di cultura, di arte e di sapere” – afferma il Rettore Eugenio Gaudio Il nostro compito è educare al confronto e stimolare la conoscenza critica: la comparazione nell’archeologia del Mediterraneo da un lato e l’approccio laboratoriale del museo d’arte dall’altro, sono da leggersi in questa direzione”. Nuovi spazi In questi quattro mesi sono stati ristrutturati i locali del rettorato che ora ospitano i musei e l’Infopoint museale. Si tratta di oltre 700 mq complessivi che sono stati riprogettati dalle risorse interne della Sapienza e che sono stati resi funzionali alle esigenze espositive, con circa 100 posti a sedere pensati nel Mlac per ospitare performance artistiche e incontri pubblici. È inoltre stato allestito nel foyer il punto informativo del Polo Museale, uno strumento di grande utilità per i visitatori dei musei della città universitaria che troveranno un’accoglienza a tutto tondo, con personale esperto, ma anche percorsi guidati su touch screen per acquisire informazioni su orari, mappe e collezioni. “Si aggiunge così un’altra tessera nel mosaico che siamo tutti con pazienza impegnati a comporre: quello di un’università rinnovata e ripensata alla luce della modernità, ma nel rispetto della storia e della tradizione”.

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Sapienza Università di Roma CF 80209930587 PI 02133771002 Capo Ufficio Stampa: Alessandra Bomben Addetti Stampa: Christian Benenati - Marino Midena - Barbara Sabatini - Stefania Sepulcri Addetto Comunicazione: Danny Cinalli Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma T (+39) 06 4991 0035 - 0034 F (+39) 06 4991 0399 [email protected] [email protected] www.uniroma1.it

Roma, 18/03/2015

COMUNICATO STAMPA

Dall’archeologia della Sapienza riparte il dialogo nel Mediterraneo Le collezioni tratte dai principali scavi nella regione del Vicino Oriente esposte insieme per la prima volta. Gli spazi rinnovati del Palazzo del Rettorato ospitano anche il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e l’InfoPoint museale

giovedì 19 marzo 2015 ore 11.30 - cerimonia istituzionale - aula magna ore 17.00 - apertura al pubblico - Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo palazzo del Rettorato piazzale Aldo Moro 5, Roma “Sapienza sceglie di percorrere la strada dell’apertura e del dialogo, investendo su nuovi spazi e strutture per rilanciare l’università come luogo di cultura, di arte e di sapere” – afferma il Rettore Eugenio Gaudio – “Il nostro compito è educare al confronto e stimolare la conoscenza critica: la comparazione nell’archeologia del Mediterraneo da un lato e l’approccio laboratoriale del museo d’arte dall’altro, sono da leggersi in questa direzione”.

Nuovi spazi In questi quattro mesi sono stati ristrutturati i locali del rettorato che ora ospitano i musei e l’Infopoint museale. Si tratta di oltre 700 mq complessivi che sono stati riprogettati dalle risorse interne della Sapienza e che sono stati resi funzionali alle esigenze espositive, con circa 100 posti a sedere pensati nel Mlac per ospitare performance artistiche e incontri pubblici. È inoltre stato allestito nel foyer il punto informativo del Polo Museale, uno strumento di grande utilità per i visitatori dei musei della città universitaria che troveranno un’accoglienza a tutto tondo, con personale esperto, ma anche percorsi guidati su touch screen per acquisire informazioni su orari, mappe e collezioni. “Si aggiunge così un’altra tessera nel mosaico che siamo tutti con pazienza impegnati a comporre: quello di un’università rinnovata e ripensata alla luce della modernità, ma nel rispetto della storia e della tradizione”.

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Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo Finalmente insieme paesi come l’Iraq, la Turchia, la Siria, la Palestina, la Giordania e l’Egitto. Ma anche Sudan settentrionale, dalla Tunisia, dall’Algeria, dal Marocco, per arrivare a Malta e Cipro, cui si devono aggiungere la Sicilia e la Sardegna. Non è un summit internazionale, ma la proposta culturale delle nuove sale museali che nel Palazzo del Rettorato ospitano reperti dai principali luoghi di scavo in cui gli archeologi della Sapienza sono stati negli ultimi 60 anni: una vetrina per ogni Paese, ma un linguaggio comune per i circa 4.000 pezzi, tra piccoli e grandi, che restituiscono il formarsi della nostra civiltà. È un percorso pensato dagli attuali ricercatori per gli archeologi di domani, quelli che si stanno formando all’università, e che ora potranno usare le sale museali come un vero e proprio laboratorio, toccando con mano frammenti e incisioni. Ma soprattutto è pensato per far conoscere anche ai bambini delle scuole le nostre radici comuni attraverso l’archeologia: molte delle vetrinette sono basse, un tappetone rosso ospiterà i laboratori didattici e il touch screen proporrà percorsi a tema. “Giunge a compimento un progetto in cui abbiamo investito molto” spiega il Direttore del Museo Lorenzo Nigro, che scava tra Gerico, Mozia e Batrawy, e che ha tessuto pazientemente la trama che ha portato al nuovo allestimento “perché sono convinto che la fiamma della cultura possa accendere la speranza di ristabilire il dialogo tra popoli che hanno tanto in comune. L’archeologia della Sapienza ha fatto “Scuola” creando una tradizione di eccellenza che va consegnata alle nuove generazioni, ma va messa a frutto anche in altri campi”. Il Museo ha un linguaggio immediato, offre la possibilità di approfondire quello sta vedendo anche da mobile, con il QR Code per ottenerne in modo immediato tutte le informazioni. Ma forse la particolarità unica di questo museo è che chi lo illustra sono gli stessi giovani archeologi protagonisti delle scoperte, che lo hanno allestito con le loro mani. Originali, ma anche copie di reperti unici, che devono rimanere patrimonio dei Paesi dove sono stati ritrovati, ma che per ragioni di studio gli archeologi della Sapienza hanno potuto riprodurre. Numerosi i reperti di grande interesse: dal cranio modellato di Gerico Neolitica, prima testimonianza del culto degli antenati, alla tomba del principe di Arslantepe (Turchia), con uno straordinario corredo di armi e gioielli, e scoperte più recenti dal Levante le asce di Batrawy. Nella sezione egiziana, spiccano il calco non finito di Nefertiti rinvenuto nella bottega dello scultore Thutmose e il busto della Regina Tuya, la madre di Ramses accanto ai materiali copti, con il complesso di affreschi della chiesa di Sonqi Tino del X secolo sono presenti due teste di faraoni e il grande rilievo parietale del Tempio di Apedemak a Mussawarat es-Sufra, in Nubia; un reperto realmente straordinario è il piatto del primo faraone della II Dinastia, Hotepsekhemui, risalente all’inizio dell’Antico Regno.

Info Lorenzo Nigro - direttore del Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo [email protected]

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Museo Laboratorio di Arte Contemporanea Nuova vita per il Mlac, con uno spazio rinnovato dedicato a ospitare esposizioni e favorire l’incontro tra artisti e pubblico, nel solco della tradizione impostata fin dal 1985 dalla sua fondatrice, Simonetta Lux, a sottolineare la necessità di un rapporto con l’artista e con l’opera d’arte. Il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea promuove, studia e si propone di far conoscere l’arte contemporanea nella molteplicità delle sue forme (visive, letterarie, plastiche, musicali, teatrali, cinematografiche, architettoniche). In questo quadro, si rivolge non solo agli studenti e agli specialisti, ma anche agli stessi artisti e a un pubblico più vasto, in un’ottica di apertura sempre più intensa e strutturata verso l’esterno, più in generale, alla dimensione del “territorio”, secondo il progetto culturale espresso dal Polo Museale Sapienza. Attualmente è diretto da Giuseppe Di Giacomo, docente di Estetica. In particolare, in quanto espressione di tre diverse aree disciplinari (filosofia, storia dell’arte, letteratura italiana), il Mlac si presenta innanzitutto come uno spazio destinato al confronto, alla sperimentazione e al dibattito pubblico: come un luogo cioè costitutivamente aperto alla discussione e, con ciò stesso, alla problematizzazione di realtà, pratiche, esperienze e modelli culturali. Di qui, appunto, il carattere eminentemente laboratoriale del Mlac, come in particolare testimonia il suo fondarsi sulla volontà di tenere insieme, intrecciandole produttivamente in modi diversi e a livelli differenti, attività tenute generalmente separate o, addirittura, considerate antagoniste: quella più propriamente orientata alla ricerca scientifica e storico-critica; quella didattica e di alta formazione; quella più specificamente artistico-culturale, di carattere sia creativo che espositivo.

Info Giuseppe Di Giacomo - direttore del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea [email protected]

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IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Andrea Bellelli Museo del Vicino Oriente: la Sapienza prossima ai teatri di guerra

di Andrea Bellelli | 19 marzo 2015 Andrea Bellelli

Oggi è stata inaugurata la nuova sede del Museo del Vicino Oriente all’Università Sapienza di Roma. Il Museo, che ospita numerosi reperti di scavi effettuati in Egitto, Giordania, Israele-Palestina, Turchia ed altre località, era situato in precedenza in una palazzina di proprietà dell’università sita in via Palestro. Nella vecchia sede gli oltre 4.000 reperti (o loro copie) non erano fruibili al pubblico ed erano ad uso esclusivo degli studi di studenti, ricercatori e docenti afferenti al Dipartimento di Scienze dell’Antichità; la nuova sede sita nel palazzo del Rettorato, all’interno della città universitaria è invece aperta al pubblico e gode di un allestimento espositivo molto funzionale. La palazzina di via Palestro, che per struttura era inadatta come sede museale sarà adibita ad alloggi per studenti.

Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti la Direttrice dell’Accademia dell’Egitto a Roma, l’Ambasciatrice dell’Autorità Nazionale Palestinese e il Direttore della sovrintendenza alle antichità della Giordania, in rappresentanza di alcuni dei Paesi con i quali i Dipartimenti di Archeologia della Sapienza hanno rapporti scientifici da molti anni. Tutti hanno sottolineato la difficile situazione dell’area del vicino oriente e i multipli teatri di guerra aperti dall’Isis e dal conflitto Israelo-Palestinese; e tutti hanno auspicato che la collaborazione scientifica rappresenti un continuo collegamento tra i paesi dell’area e l’Italia.

La Giordania ha donato al Museo una copia del mosaico dell’Albero della Vita; al di là del valore simbolico dell’atto, le donazioni di oggetti sono importanti perché i Musei universitari di solito ospitano i reperti solo per tempi limitati, con la finalità di studiarli; poi vengono restituiti al Paese di origine e semmai se ne conservano copie.

Non tutti sanno che le università in generale, e Sapienza in particolare, sono sedi museali alquanto ricche. I musei conservano infatti reperti che sono oggetto di studio e di lavoro per studenti e ricercatori, ma sono aperti anche al pubblico. Il Polo Museale della Sapienza è diretto dal Prof. Giorgio Manzi, antropologo e autore di vari libri e articoli sia scientifici che divulgativi, e si articola su 5 aree (Archeologia, Antropologia e Medicina, Scienze della Terra, Scienze Biologiche, Scienza e Tecnica); è composto da 20 Musei ed ha un sito web sul quale sono reperibili le informazioni per la visita, che è gratuita.

Grazie alla lunga tradizione di ricerca sul campo dei docenti della Sapienza, i musei sono piuttosto ricchi; ad esempio il Museo di Antropologia fu fondato da Giuseppe Sergi nel 1884 e conserva (tra l’altro) i due crani Neanderthal di Saccopastore (Saccopastore è una località oggi interamente urbana, tra il fiume Aniene e la via Nomentana a Roma; l’uomo di Saccopastore, è un esemplare di Neanderthal datato a oltre 100.000 anni fa); il Museo di Paleontologia ospita vari fossili (o loro copie) tra cui un completo scheletro di Allosauro.

Il patrimonio museale delle università italiane è in genere poco noto al pubblico. Rappresenta una realtà culturale particolare, in quanto testimonial della collaborazione e del legame tra Paesi diversi, che possono a volte trovarsi addirittura in contrasto sul piano politico. In questo senso il Museo universitario è espressione della comunità culturale internazionale molto più di altri musei che spesso ospitano reperti che sono frutto di passati saccheggi e rapine. Come è ovvio, i musei costano: l’allestimento del Museo del Vicino Oriente è costato circa 400 Euro/mq (inclusi i costi del trasporto dei reperti dalla vecchia sede); è poiché l’accesso al pubblico è gratuito i musei universitari non rendono. Sono soldi ben spesi perché favoriscono la diffusione della cultura e partecipano a rafforzare i legami della comunità scientifica e umanistica nazionale ed internazionale.

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