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Debriefing ESERCITAZIONE IDRAULICA Monza 09/06/2016

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Debriefing

ESERCITAZIONE IDRAULICA

Monza 09/06/2016

SCENARIO IDROGEOLOGICO COMPLESSO SVUOTAMENTO LOCALITA’ ALLAGATA

DATA ATTIVAZIONE: 28/05/2016 ORA ATTIVAZIONE: 16:00 ASSOCIAZIONI ATTIVATE: RISCHIO IDROGEOLOGICO, CRI, SRT,TSA CAUSA Allagamento di un piccolo centro abitato situato sulla sponda destra del fiume Lambro in località Mulino cantone all’interno del parco della reggia di Monza. L’allagamento è causato da una ostruzione dell’alveo del fiume che impedisce il regolare deflusso delle acque, tale ostruzione provoca un invasamento all’altezza del Mulino Cantone con conseguente esondazione nelle aree circostanti. Le squadre attivate dovranno realizzare un By pass idraulico che consenta di alleggerire l’invaso naturale venutosi a creare. La gravità della situazione fa ritenere necessario un intervento da parte di piu’ gruppi di Protezione Civile specializzati nel rischio idrogeologico, ivi compresi tutti gli specialisti necessari alla messa in sicurezza dello scenario operativo. LUOGO Parco di Monza località Mulino Cantone Monza (MB) ATTIVAZIONE Sindaco

ATTIVITA’ I gruppi di Protezione Civile attivati hanno avuto il compito di contribuire a ridurre il livello delle acque nell’invaso naturale venutosi a creare per cause non definite, realizzando uno o piu’ by pass idraulici con pompe d’alta portata. Al fine di mettere in sicurezza le aree di intervento hanno realizzato varchi di accesso verso il fiume Lambro rimuovendo tutti gli arbusti che rendevano impraticabili le aree. Le squadre intervenute si sono dedicate alla realizzazione di un By pass mettendo in opera catene di pompe in grado di prelevare le acque dall’invaso per travasarla a valle dell’ostruzione all’altezza del viale Cavriga. Le squadre di intervento erano dotate di tutte quelle attrezzature necessarie sia alla realizzazione della parte idraulica sia al disboscamento e alla pulizia di tutte le vie di accesso all’area. La complessità dell’attività ha comportato necessariamente la necessità di realizzazione di rilanci sulle catene di pompaggio al fine di compensare le perdite di carico dovute alla lunghezza delle tubazioni così da garantire portate di acqua rilevanti.

Inquadramento delle aree di intervento

SCENARIO

IDRAULICO

\ Particolare dell’invaso

OSTRUZIONE

BY PASS

IDRAULICO DA

REALIZZARE

CIRCA 600 m

INVASO

NATURALE DI

PRELIEVO

Punto di prelievo

delle Acque

Coordinamento delle attività Le attività idrogeologiche sono state coordinate da referenti individuati all’interno del gruppo comunale di Monza in quanto, in qualità di padroni di casa, sono a conoscenza della criticità ed avevano modo di guidare al meglio le squadre di supporto intervenute in quanto conoscitori della realtà territoriale. Operatività Le squadre idrogeologiche partecipanti all’esercitazione si sono presentate presso la segreteria del campo base presso l’area Paddock 2 all’interno dell’autodromo nazionale di Monza, in fase di registrazione delle squadre sono sati richiesti i seguenti dati:

- Elenco dei volontari partecipanti; - Elenco delle pompe in dotazione con relative caratteristiche (portata in m³/h –

prevalenza massima – curva caratteristica della macchina) - Elenco delle tubazioni (metri totali e tipologia di tubo)

I dati così raccolti sono stati utilizzati dal responsabile delle operazioni che valutato l’obiettivo da raggiungere ha organizzato in fase di briefing iniziale le modalità di realizzazione del By pass idraulico. Ogni gruppo partecipante ha individuato un proprio capo squadra che ha avuto il ruolo di dialogare con il responsabile delle operazioni. Al briefing iniziale hanno partecipato solo i capi squadra di ciascun gruppo partecipante. La linea di pompaggio da realizzare doveva essere allestita considerando di trasportare un volume di acqua nell’unità di tempo tale da evitare la tracimazione dell’invaso naturale venutosi a creare, la portata garantita di conseguenza doveva essere la piu’ alta possibile in funzione delle pompe e delle tubazioni messe a disposizione dai gruppi partecipanti all’evento. Al fine di soddisfare il requisito delle alte portate il responsabile delle operazioni ha dovuto organizzare la linea di pompaggio utilizzando piu’ rilanci lungo linea al fine di garantire tratte di tubazioni di lunghezza tali da non aumentare in maniera eccessiva le perdite di carico distribuite e localizzate. Si allegano a titolo di esempio due tabelle utili ai censimenti richiesti in fase preliminare, tali tabelle sono state successivamente elaborate dai Volontari del GCVPC di Monza per creare un file di excell utilizzato per semplificare le operazioni di progettazione dell’intervento, tale file è disponibile nell’area del sito www.emerlab.it dove è pubblicato il presente documento:

Spunti utilizzati per la pianificazione della linea di pompaggio Come evidenziato prima la necessità di contenere le perdite di carico ad un valore accettabile ha comportato la necessità di spezzare le linee di pompaggio introducendo piu’ rilanci, per poter effettuare una catena di motopompe quindi sono stati individuati dei luoghi dove recapitare le acque per poi essere rilanciate con altre motopompe. La raccolta delle acque per i rilanci è stata effettuata utilizzando apposite vasche (vasche AIB) oppure sfruttando bacini naturali presenti in loco.

A mero titolo di esempio di seguito sono indicati alcuni punti di recapito costituiti da bacini o mini invasi naturali

Località Mulino Cantone – area realizzazione invasi per rilancio

Presenza di canale asciutto utilizzabile

come invaso di rilancio

Punto di recapito delle acque

Presenza di canale asciutto utilizzabile

come invaso di rilancio

Nella pianificazione della linea di By pass, considerando elevati volumi di acqua spostata è stata posta particolare cura al punto di recapito delle acque al fine di evitare fenomeni di erosione spondale dovuti ai flussi di acqua reimmessi in alveo al termine delle tubazioni

Sicurezza dello scenario

Il responsabile delle operazioni ha avuto, tra gli altri, il compito di accertarsi che tutti gli aspetti legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro fossero sempre soddisfatti, tutti gli operatori avrebbero dovuto operare adottando i DPI specifici del caso, ogni motopompa avrebbe dovuto essere corredata del proprio estintore, la sicurezza in acqua sarebbe stata garantita da volontari specializzati SRT.

Scouting Nella prima fase emergenziale il referente di scenario non è andato sul luogo degli eventi ma ha provveduto ad inviare in loco una squadra di volontari esperti in grado di valutare la dimensione dell’evento ma soprattutto in grado di stabilire le prime esigenze sia dal punto di vista del numero di operatori da impiegare sia dal punto di vista del numero di macchine idrauliche da impiegare in loco al fine di contenere l’evento. La squadra di scouting ha avuto il compito di valutare altresì i luoghi dove sarebbero dovuti essere parcheggiati i veicoli operativi che sono stati attivati, e aveva il compito di guidare l’accesso di tutti i veicoli al luogo di intervento. Il Responsabile della squadra di scouting è stato individuato dal responsabile delle operazioni e partendo in avanscoperta portando con se un team di persone necessario allo svolgimento delle operazioni sopra descritte. Il responsabile della squadra di scouting aveva il compito di dare l’ordine di partenza della colonna mobile guidata dal responsabile delle operazioni, la colonna avrebbe dovuto essere così costituita:

- Eventuale scorta PL; - Mezzi con Idrovore di Grosse dimensioni (carrellate); - Mezzi con idrovore portatili e accessori; - Mezzi SRT; - Mezzi Sanità;

Catena di comando All’interno dell’esercitazione idrogeologica l’impostazione di una buona catena di comando rappresenta un elemento imprescindibile, per questo motivo l’organizzazione della catena di comando ha seguito lo schema tipico riportato di seguito:

Il responsabile delle operazioni, dopo un briefing iniziale con i responsabili delle singole attività, ha provveduto ad affidare a ciascuno di loro una radio in 1 maglia, ai singoli capisquadra delle squadre di pompaggio sono state assegnate radio portatili sulla frequenza in 2 maglia. Ciascuna squadra al suo interno avrebbe dovuto comunicare con maglie radio proprie. Illuminazione dei luoghi Nella fase organizzativa dell’esercitazione è emersa la necessità di proseguire le operazioni anche dopo il tramonto. Per questo motivo, all’interno di EMERLab è stata organizzata una apposita esercitazione di illuminotecnica che, sulla base della attivazione del responsabile delle operazioni ha provveduto a fornire il supporto di squadre illuminotecniche al fine di garantire un buono grado di visibilità nei luoghi di lavoro. Termine operazioni Le operazioni di pompaggio sono state interrotte, come da programma, dall’ordine di cessazione dato dal responsabile delle operazioni.

RESPONSABILE OPERAZIONI

XXXXXX

RESPONSABILE SANITA’ XXXXXX

RESPONSABILE SQUADRE

POMPAGGIO XXXXXXXXX

RESPONSABILE SQUADRA SCOUTING

XXXXXXXX

CAPISQUADRA SANITA’

CAPISQUADRA P.C.

RESPONSABILE S.R.T.

XXXXXXXX

PETTORINA ARANCIONE COORDINATORE UNICO

SOCCORSI

PETTORINA GIALLA

SQUADRA SRT

RESPONSABILE SQUADRE

DISBOSCAMENTO Se necessario

CAPISQUADRA P.C.

SPUNTI DI RIFLESSIONE ED ANALISI POST ESERCITAZIONE

Ing. Mario Stevanin Responsabile Servizio di Protezione Civile del Comune di Monza

Una breve premessa:

“La critica può non essere piacevole, ma è necessaria. Compie la stessa funzione del dolore nel

corpo umano. Richiama l’attenzione su uno stato malsano delle cose. Se è ascoltata in tempo,

il pericolo può essere evitato; se viene messa da parte, si può sviluppare un morbo fatale.”

(Sir Winston Churchill) Nello spirito formativo connesso con lo svolgimento della manifestazione EMERLab, l’esercitazione in oggetto, e la connessa esercitazione illuminotecnica, sono state considerate una occasione per effettuare una crescita del sistema di Protezione Civile che ha partecipato alla stessa e per tutti coloro che vorranno prendere spunto da questa esperienza per cogliere spunti di riflessione utili al proprio lavoro. L’analisi effettuata sia dalle persone coinvolte in qualità di progettisti, che di osservatori, che dagli stessi Volontari coinvolti nelle fasi più operative, ha avuto l’obiettivo di evidenziare punti di forza e di debolezza della stessa, cogliendo l’occasione data dalla complessità organizzativa ed operativa dello scenario ipotizzato. I temi contenuti in questa sintesi sono stati discussi nella riunione di debrifing che si è svolta a Monza il 09/06/2016 a cui sono stati invitati tutti i gruppi che hanno partecipato all’esercitazione Le osservazioni che seguono (necessariamente sintetiche) hanno l’ambizione di determinare un nuovo punto tecnico di partenza per tutti coloro che hanno condiviso l’esperienza di questa esercitazione. Hanno in loro la severità e la serenità di chi, conoscendo la difficoltà di lavorare in emergenza, cerca di trarre il maggior insegnamento possibile dalle occasioni in cui la priorità non è quella di portare soccorso, ma è quella di potersi fermare per ragionare su ciò che fa, per chiedersi se si è o meno sulla giusta strada ed eventualmente quale sia la strada da prendere per migliorarsi (anche accettando di dover “tornare indietro un pezzetto”). Le mie osservazioni: Colgo l’occasione per sottolineare con piacere lo spirito complessivo con cui gli operatori hanno affrontato quella che era una vera e propria “sfida”. Da un punto di vista tecnico l’osservazione dello scenario mi ha portato alle seguenti osservazioni: Ottimi spunti pratici per agevolare il lavoro degli operatori (carrelli per il trasporto delle manichette, addirittura trattori!!!) Preparazione tecnica media elevata. A parte qualche situazione contingente (riguardante soprattutto i mezzi), assoluto ordine anche nella stesura delle manichette. Solo nella parte terminale della catena alcune mandate erano stese in maniera “distratta” intersecandosi ed in torsione

(incidente a Volontario???) una volta in pressione diventa difficile correggere la cosa senza compromettere tutta la catena di monte. Pompa dopo vasca Mulino del Cantone con filtro a maglie troppo fini per la tipologia di pompa; forse scorretta posizione del tubo di aspirazione che non ha tenuto conto anche del peso dello stesso una volta che si fosse riempito di acqua (il tubo è stato “strozzato” con l’apertura di un taglio dal vuoto creato per l’innesco). Tubo di mandata non posizionato correttamente. Vasca Mulino del Cantone: buona l’idea (l’ho vista già realizzata), qualche perplessità sulla sua reale tenuta con motopompe a regime… Primo rilancio inadeguato per tipologia realizzativa (vasche non adeguate) e coerenza di portata tra la pompa a monte e quelle a valle (portata somma 3 WT40 troppo diversa da portata pompa a monte, molto più prestante). Strano “accrocchio” per distribuire un’unica manichetta da 150 in molte diverse da 45 (perdite di carico? Pressioni?); strano anche l’innesto dei terminali di mandata nella vasca (manichetta flessibile senza raccordo infilata dentro tubo rigido). Catena di comando e controllo per me facile da identificare, ma per gli altri operatori? Attenzione ai DPI elevata (ho visto DPI “interessanti”). Terminali di mandata rigidi: interessante anche la possibilità di picchettarli al terreno. Illuminazione: sbagliato rapporto tra potenza luce assorbita e generatori ha comportato spegnimento generatore per eccessivo consumo di carburante. Occorre prestare attenzione al fatto che la luce in certe occasioni è il primo “DPI”!!! Lo schema discusso in fase preparatoria era molto diverso da quanto visto a causa di “iniziative spontanee” (è mancata da parte mia una corretta comunicazione agli operatori?) Esercitazione complessivamente OTTIMA! Obiettivo finale COMPLETAMENTE RAGGIUNTO dal punto di vista didattico e relazionale. Obiettivo finale dell’esercitazione NON completamente raggiunto dal punto di vista tecnico. Ringrazio tutti i presenti per il lavoro fatto anche nella fase di preparazione e nella capacità di confrontarsi gli uni con gli altri. Da parte mia ringrazio tutti perché alla fine di questa esperienza mi sono accorto di aver imparato veramente tanto, sia da un punto di vista prettamente tecnico-operativo, che da un punto di vista strategico-organizzativo. Da parte del Servizio Protezione Civile del Comune di Monza del quale sono responsabile ringrazio tutti perché sono convinto che la qualità del servizio che viene erogata alla popolazione dalla mia struttura, dopo questa esperienza ha certamente fatto un “gradino” verso l’alto. Spero di avere ancora l’occasione di organizzare una esperienza di questo tipo e di lavorare ancora tutti insieme, magari nella prossima edizione di EMERLab in programma il 26,27 e 28 maggio 2017.

Davide Rocca Volontario consigliere direttivo CCV-MB

Ero presente all’esercitazione in oggetto, in qualità di “osservatore esterno” e con la presente sono a segnalare le mie osservazioni e impressioni riguardo alle attività svolte. Prima parte – Briefing L’attività si è svolta regolarmente con buona attenzione da parte di tutti i partecipanti Seconda parte – pianificazione squadre L’attività si è svolta regolarmente a parte qualche problema di “lingua”, di fatti gruppi definivano i diametri delle loro idrovore da 100, anziche da 3” o da 80, e diametri da 120 anziché 150… Terza parte – Attività operativa Innanzi tutto ho notato, a parte qualche sporadico caso, l’impegno e coinvolgimeto da parte dei volontari, nonché la loro operosità. Non ho avuto modo di assistere a discussioni accese o altro. L’uso poi dei DPI individuali è stato regolare (…sempre a quanto ho avuto modo di vedere.). Altra nota positiva da segnalare è l’operato della squadra di ANA Lombardia, sia per quanto riguarda le attrezzature a disposizione, sia per l’organizzazione e rapidità dei volontari che nel giro di poco tempo hanno messo in opera dei una linea di tubazione di oltre 450mt. e, una volta accesa l’idrovora ho potuto apprezzare l’efficienza e potenza della stessa. Ora vengo a elencare le carenze che ho potuto rilevare sullo scenario esercitativo . Grave mancanza è stata quella di non aver messo in sicurezza adeguatamente e per tempo l’area di cantiere. Di fatti nonostante la presenza nel parco e nelle immediate vicinanze delle aree di attività e di manovra dei mezzi di molto pubblico con anche bambini.

L’organizzazione dei volontari atti a tale scopo e la segnalazione con nastro delle aree è stata davvero molto approssimativa. In alcuni punti è stato messo il nastro segnalatore di traverso al precorso della linea idraulica, così da creare intralcio alle operazioni.

La realizzazione della seconda linea di motopompe alla fine di tutte le lunghissime operazioni non si è riusciti a renderla operativa a dovere. Sono state montate vasche di rilancio non adeguate alle portate delle idrovore, poi sostituite.

Sono state utilizzate derivazioni che avrebbero ridotto drasticamente la capacità delle idrovore.

Ci sono stati in diversi momenti di forti assembramenti del personale nelle strette vicinanze delle idrovore in funzione, comportamento pericoloso in caso di eventuali malfunzionamenti meccanici ed elettrici.

Per ultimo, ma purtroppo non per importanza, ho visto che le idrovore carrellate, cioè le più grosse e pesanti, sono state posizionate a mano su terreno in leggero pendio e in direzione dell’argine del Lambro (la seconda in direzione del canalone) senza averle preventivamente assicurate con un verricello o funi fissate a punti stabili, azione che credo sia stata estremamente pericolosa.

Simone Segna Volontario consigliere direttivo CCV-MI / elaboratore dello scenario

Il Censimento Buono il censimento che è stato condotto correttamente dal referente del pompaggio, si evidenzia una difficoltà da parte dei capi squadra nel dare le indicazioni corrette rispetto a diametri ,tipologia tubazioni portata e prevalenza pompe. La progettazione Il referente del pompaggio ha progettato la catena da realizzare una volta venuti a conoscenza dei materiali disponibili e ne ha curato la realizzazione utilizzando lo schema stesso come quadro sinottico. Lo schema è stato correttamente esposto presso il PCA per tutto il tempo dell’esercitazione.

Le tubazioni Un evento complesso come questo mette in evidenza quanto sia importante avere tubazioni in quantità ma soprattutto è importante avere adattabilità tra le varie tubazioni delle volte anche a scapito delle perdite di carico. Di sicuro non bisogna inventarsi “accrocchi” come quello in foto che è una mega ‘perdita di carico

Simboli stato di

avanzamento

Movimentazione delle tubazioni Le squadre che si occupano di rischio idrogeologico devono avere in dotazione svariati metri di tubazione, sapendo i pesi da movimentare è assolutamente utile attrezzarsi in maniera adeguata onde evitare affaticamenti eccessivi.

Gestione delle prime tratte

Attenzione ai primi metri di tubazione

di Mandata, la forte pressione puo’

far scoppiare le tubazioni

Posizionamento dei pescanti

I pescanti delle pompe di grosse dimensioni sono molto pesanti; è utile sfruttare se possibile personale SRT per guidare il posizionamento nel la posizione piu’ adatta. Su scenari reali è utile avere sempre del personale specializzato SRT per garantire l’incolumità degli operatori a riva.

Qualora non vi fosse la possibilità di disporre di personale specializzato SRT è indispensabile applicare le regole di auto protezione per tutti gli operatori che si

avvicinano a riva.

Ricordiamoci sempre in riva ai fiumi

Ottima l’autoprotezione con salvagente anulare ergonomico!

Gestione del team E’ buona norma suddividere gli incarichi di tutta la squadra IDRO, lavagne come quella in fotografia aiutano il capo squadra a ricordarsi il nominativo di tutti gli operatori in campo

Verifica dei quantitativi di acqua spostati

Durante l’evento pochissime pompe disponevano di curva caratteristica presente in loco, la curva caratteristica come le tabelle delle perdite di carico localizzate/concentrate delle tubazioni di cui si dispone sono FONDAMENTALI per poter dare risposte certe! Ricordiamoci che le perdite di carico distribuite e localizzate vanno sempre calcolate in metri e vanno sommate alla prevalenza geodetica, una volta trovata la prevalenza totale incrociando il valore sulla curva caratteristica siamo in grado di sapere quali sono i m³ di acqua spostati effettivamente

Ht=Hg+Hd+Hl

Per calcolare la prevalenza geodetica è utile avere un GPS sul telefono che consenta di misurare il livello m.s.l.m. in prelievo e in recapito

I rilanci Le eventuali vasche di rilancio devono essere sempre dimensionate e commisurate ai quantitativi di acqua da movimentare e alle portate delle pompe impiegate a monte e a valle, rilanci inappropriati compromettono gravemente l’efficienza di tutto il by pass idraulico

Se si decide di realizzare un manufatto bisogna sempre ricordarsi della spinta idrostatica una volta riempita la vasca, semplici pannelli per poter reggere alla spinta devono essere necessariamente ancorati al suolo (picchettaggi) onde evitarne il ribaltamento

Vasche AIB con struttura o autoportanti sono sicuramente uno strumento molto utile per la gestione dei rilanci

Solo grazie alla sinergia, alle attrezzature e alle capacità messe in campo da tutti i gruppi partecipanti siamo riusciti a raggiungere

l’obiettivo.

Da soli non si va da nessuna parte!

Franco Motta, Stefano Stoppa, Valerio Carcano Volontari Gruppo Comunale di Monza, responsabili delle operazioni idro

Fabio Viganò, Carmine Vacchiano Volontari Gruppo Comunale di Monza, responsabili delle operazioni illuminotecnica

Comunicazioni Radio: il livello 2 DEVE avere collegamento diretto con livello 1 CO deve avere controllo su tutti i livelli per poter gestire un brogliaccio completo e sopperire ad eventuali mancanze dovute all’impegno di un operatore di coordinamento. Gestione: Sia nella fase organizzativa/censimento che nello svolgimento è mancato il collegamento con la segreteria generale del campo. Non abbiamo ricevuto stampati con le persone iscritte e non abbiamo comunicato la suddivisione delle SQ decisa in pianificazione. Non abbiamo pensato ad un piano B - pompe “scorta” Non abbiamo assegnato un nome univoco ad ogni SQ e questo ha portato a confusione e forse alla dimenticanza di una SQ (vasca antincendio) se non era per la necessità della vasca ANA Como non sarebbe stata chiamata Il censimento, un po’ confusionario, non ha preso in considerazione il nr di volontari per ogni SQ e le SQ “ibride” idro/luce si sono mosse compatte e non suddivise come richiesto inizialmente. Non è stato fatto censimento/coordino della parte luce. Il tutto è stato demandato al nucleo supporto che all’arrivo in cantiere ha ricevuto una radio di livello 2 da CO. Lo scout non è stato informato tempestivamente sullo schema da realizzare. Pensavamo rimanesse in CO fino alla decisione dello schema. Non abbiamo chiarito il compito dello scout all’arrivo del coordino Pulizia, sacchetti ed arginature OK Mancanza gestione viabilità, stava creando tappo e soprattutto in caso di emergenza l’accesso non era possibile Le SQ che hanno deciso di non collaborare e di non ascoltare quanto richiesto hanno creato criticità (accensione pompe non concordata, vasca antincendio non accettata) La catena di mandata acqua non è stata ben comunicata a tutte le postazioni e forse questo ho causato l’infortunio del volontario di Peschiera Sicurezza: SRT ottimo lavoro e tutti gli operatori erano in sicurezza sia al Lambro che alla vasca mulino Utilizzo da parte di tutti di DPI e attenzione alla movimentazione dei materiali

Conclusioni: La SQ di comando RO/RP/Scout è rimasta molto soddisfatta del risultato, considerando che era la prima volta che si trovavano in quel ruolo. A parte una SQ tutti hanno lavorato sotto il coordino per arrivare all’obbiettivo prefissato senza chiedere spiegazioni o cercando di imporre idee differenti (rispetto della gerarchia) Il malfunzionamento di una pompa ha compromesso l’esito di tutta la linea. Alla fine è stata realizzata una linea da circa 400mt utilizzando 11 motopompe di diverse taglie oltre alla pompa degli alpini che da sola ha fatto circa 350mt Per Monza: decespugliatori senza DPI = decespugliatori inutilizzabili spunto per terminale mandata con tubo di metallo con asole di fissaggio in modo da non dover presidiare la mandata RO/RP non hanno coordinato l’illuminazione, tutto demandato a nucleo supporto Generatori errati per il tipo di utenza collegata Legenda: CO Centrale Operativa RO Responsabile Operativo RP Responsabile Pompaggio Scout SRT squadra di sicurezza