degli operai aumentatipresentazione virtuale d i un'entità fisica ndr, )», spieg laa...
TRANSCRIPT
C A N T O II I N C H I E S T A
NELL'INDUSTRIA
DEGLI OPERAI "AUMENTATI"
T E S T O DI F R A N C O C A N N A
S O N O GLI U N I C I A N O N SUBIRE LA QUARTA R I V O L U Z I O N E I N D U S T R I A L E .
PERCHÉ H A N N O LA FORTUNA DI LAVORARE NELLE FABBRICHE INTELLIGENTI,
TRA ROBOT C O L L A B O R A T I V I E CAPI CHE D A N N O VALORE ALLE PERSONE.
WV/RED È ENTRATO IN ALCUNE DI QUESTE REALTÀ COSÌ VIRTUOSE
Quando si af f ronta un argomento spinoso, che r ichiede
uno s forzo di in formazione e di pensiero e l ' impiego di
una delle vir tù più difficil i da esercitare, lo spir i to cri t ico,
è sempre in agguato la tentazione di fuggi re dalla com-
plessi tà ce rcando r i fugio nella sempl i f icazione. Non fa
eccezione alla regola, anzi ne è forse uno degl i esempi
più chiari, il tema del rappor to tra l 'uomo e la tecnologia.
Che di scorciatoie sulla via della sempl i f icazione ne of f re
ben due: la ten taz ione della tecno fob ia e il t ecnoen tu -
siasmo, un modus opinandi f ideist ico, del t u t t o simile al
precedente, ma di segno opposto. I tecnoentusiast i sono
persone che credono nel Progresso (con la P maiuscola)
guidato dalla tecnologia e, con a t tegg iamento determi -
nistico, vedono un futuro nel quale scienza e tecnica non
po t ranno che appor ta re signi f icat iv i mig l iorament i alle
condizioni umane.
Esistono diversi studi che o f f rono previsioni numeri-
che sugli ef fet t i di sost i tuzione e di generazione di lavoro.
In generale, ne emerge che l ' introduzione di tecno log ie
di automazione nel l ' industr ia genera quasi sempre una
perdi ta immediata di post i di lavoro: lavori routinari, r ipe-
titivi, che possono essere eseguit i fac i lmente da robot e
algori tmi. Ma allo s tesso tempo, propr io grazie alla tec-
nologia, le aziende diventano più produt t ive e compet i -
tive, creando così i presuppost i per un'espansione delle
oppor tun i tà di business. Il pun to s ta nei temp i in cui si
dispiegano questi processi. A seconda del momento in cui
si scat ta la fotograf ia, il quadro si presenterà più o meno
diverso. Facciamo un esempio: come avremmo giudicato
' impat to dell ' invenzione della s tampa a carat ter i mobil i e
del torchio t ipograf ico di Gutenberg al t empo in cui spa-
rivano le professional i tà degli amanuensi? De t to questo,
occorre però sot to l ineare che il momento che separa gli
ef fet t i negativi dai possibili ef fet t i positivi, la "transizione",
deve essere governato. E qui casca l'asino. L'asino di cui
parl iamo sono i governi: è loro compito nelle società avan-
1 4 6
zate met tere in a t to una serie di misure per fare in modo
di r idurre al minimo, e con le minori conseguenze possi-
bili, il numero dei sogget t i dest inato
a pagar dazio al cambiamento. Non
basta cer tamente lo stanziamento di
denaro pubbl ico per met tere in piedi
un incentivo: serve invece un approc-
cio di sistema che punti alla formazio-
ne dei giovani, alla riqualif icazione dei
lavoratori e al reinserimento di chi ha
perso il posto. Un set di polit iche at t i -
ve, quindi, delle quali nel nostro paese
non c'è ancora traccia. Per for tuna, però, ci sono storie di
ordinaria imprenditor ia nelle quali l ' impresa è vista come
un at tore inserito all ' interno di un contesto sociale ed eco-
nomico, dove la parola sostenibi l i tà ha uno spessore ben
più ampio di quel lo so l i tamente r i fer i to le nel l 'accezione
green. Ma prima di raccontare qualcuna di queste storie,
esempi di come superare la dicotomia uomo-tecnologia
cerchiamo di capire come cambia la f igura dell 'operaio al
tempo della Quar ta rivoluzione industriale.
COLLETTI BLU STRIATI DI BIANCO
L' introduzione di tecno log ie digital i in produz ione favo-
risce «il r id isegno del le mansioni , il r id imens ionamento
delle gerarchie di basso livello, perché si instaurano forme
di comunicazione d i ret ta tra operai e le funzioni azienda-
li, sa l tando i capi intermedi, e por tano a nuove fo rme d
coord inamento di t ipo orizzontale», spiega Lino Codara
docente di sociologia dell 'organizzazione all 'Università d
Brescia. Che rileva: «Oggi si parla sempre più, a questo
proposito, di un operaio "aumentato", cioè un operaio ere
ativo, coinvolto, responsabi le, in grado di gest i re i dati, di
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
Le foto che illustrano questo articolo sono scattate nella fabbrica Ferrari di Maranello (Mo), dove i primi cobot
(cioè robot leggeri, privi di infrastrutture fisiche di protezione e in grado di coesistere e cooperare con l'uomo) sono stati introdotti nel 2016.
1 4 7
Montaggio ruote
h h h h h m h h t
a f f rontare il problem solving e di co l laborare d i re t tamen te
con i responsab i l i del le funz ion i di s taf f . Gli s tud i e le ri-
cerche sul c a m p o ci d i cono che nelle real tà p iù evo lu te i
lavorator i m o s t r a n o anche livelli più alt i di sodd is faz ione .
E ancora più de l l 'a r r i cch imento del le mansion i e del la po -
l ivalenza, c iò che pare in teressare ai lavora tor i è essere
coinvol t i nel le dec is ion i che r iguardano il p rop r io lavoro».
S e c o n d o la soc io loga Ar ianna Radin, «la smart fac-
tory è uno spaz io di innovaz ione soc ia le nel quale, c o m e
ci r i co rda una r e c e n t e i ndag ine d i To r ino N o r d O v e s t ,
p e r d i a m o la f i gu ra de l l a v o r a t o r e t r ad i z i ona le , ma ac -
qu is iamo quel la di un lavora to re c o n un bagag l i o di c o -
noscenze nuove, per mo l t i vers i t u t t o da inventare . Da
anni la soc io log ia del lavoro gua rda a q u e s t a t ema t i ca ,
s c a t t a n d o f o t o g r a f i e e f f i cac i sul f e n o m e n o . È s t a t o p ro -
pr io il p ro fesso r Luc iano Gal l ino a so t to l i nea re c o m e sia
mposs ib i le ut i l izzare ogg i la vecchia d ico tomia t ra co l le t t i
b ianch i , ovve ro gli imp iega t i , e i c o l l e t t i b lu, o v v e r o gl i
operai, pe rché i pr imi sono sempre più g iovani in magl ie t -
ta che lavorano davant i a un pc e i secondi , c i t ando Ulr ich
Beck , alla d o m a n d a : "Che lavoro fa i?" hanno e av ranno
sempre più d i f f ico l tà a r i spondere ut i l i zzando le c lass iche
e t ichet te . La s t r ia tu ra di b ianco sui loro co l le t t i der iva dal
f a t t o che d e v o n o avere capac i t à e c o m p e t e n z e spec i f i -
che per r imanere nella pa r t i t a de l l ' I ndus t r ia 4 .0». Marco
Bent ivog l i , il " s indaca l i s ta 4 .0 " de l la Firn Cisl (il cui ed i -
to r ia le p r e c e d e q u e s t o a r t i co lo , ndr), ha d i ch ia ra to che
«uno deg l i aspe t t i p iù in te ressan t i di Indus t r ia 4 .0 è che
può con t r i bu i re a i n t e r r o m p e r e la na r raz ione sul dec l ino
de l l ' i ndus t r i a . In fa t t i , a n c h e s e t t o r i t r ad i z i ona l i , g raz ie
alla d ig i ta l i zzaz ione, p o s s o n o consegu i re un i m p o r t a n t e
g u a d a g n o d i p rodu t t i v i t à . C o n la Q u a r t a r ivo luz ione in-
dus t r ia le c a m b i a n o il lavoro, le mans ion i e i ruol i d e n t r o
l 'azienda. Camb ia anche il reg ime deg l i orar i : le t rad i z io -
nali o t t o o re o un o ra r i o r i g i do s o n o i n a d e g u a t i per un
lavoro in una f abb r i ca smar t . B i sognerà a l lora r ipensar l i
t e n e n d o in c o n s i d e r a z i o n e a n c h e la poss ib i l i t à di c o n -
t ro l lo r e m o t o de l p rocesso p rodu t t i vo» .
S e c o n d o Bent ivog l i , « q u a n d o le imprese sono r ip ie-
ga te su se s tesse, su vecchi s is temi di o rgan izzaz ione de l
lavoro, vecchie tecno log ie e scarsi invest iment i nelle com-
petenze, si crea d isoccupaz ione. Se guard iamo la dens i tà
di insta l laz ione dei r o b o t per d i penden t i nei vari paesi de l
m o n d o , no t i amo che più al ta è la loro ins ta l laz ione e più
è bassa la d i soccupaz ione . Per cui t u t t a la re to r i ca sul -
la d i soccupaz ione t ecno log i ca è p iù una nar raz ione che
P R I M A V E R A 2 0 2 0 P A R A D I S O
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
148
serve a spaventare le persone sulle tecnologie, ma non
na nessun riscontro con la realtà».
LA "MANOFATTURA" EMILIANA
Bonfiglioli è uno di quegli esempi di imprenditoria fami-
iare emiliana che contr ibuiscono a rafforzare lo standing
del mode in Italy nel mondo anche in settori diversi dall'a-
limentare, dalla moda e dall'automobile. Fondata nel 1956
da d e m e n t i n o Bonfiglioli, oggi l'azienda è un' importante
realtà multinazionale che, dal quart ier generale di Lippo
di Calderara di Reno, in provincia di Bologna, governa 22
filiali commercial i , 14 stabi l imenti produtt iv i e ol tre 550
distr ibutor i in tu t to il mondo. Produce motori , r idut tor i
inverter e azionamenti: tu t to quello che serve, insomma
per fare muovere le macchine industrial i . Come molte
aziende del comparto meccanico-meccatronico, Bon-
figlioli inizia il suo percorso di internazionalizzazione tra
la fine degli anni '70 e gli anni '80. Ma non ha mai perso
quella visione che in Italia hanno le più illuminate azien
de della Mechatronic volley emiliana. Da qualche anno
a questa parte, sta lavorando per r ispondere alle sfide
poste dalla Quarta rivoluzione industriale, di cui la casa
emiliana è protagonista sia come fornitore di alcune delle
tecnologie abil i tanti (la meccatronica) sia come azienda
manifattur iera che si trova a operare su mercati sempre
più competi t iv i e globalizzati. E cosi nel 2017 Bonfigl iol
dec ide di r iorganizzare le sue produzioni in Italia, po-
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
sando nell 'apri le del l 'anno successivo la pr ima pietra di
uno s tab i l imento, vicino a quel lo es is tente a Calderara
di Reno, dal nome programmat ico Evo, in cui raccogl ie-
re una par te del le funzioni degl i edi f ic i s tor ic i di Lippo,
ma sop ra t t u t t o le produzioni degl i at tual i s tabi l iment i di
Calderara e di Vignola (Mo), il cuore del le at t iv i tà della
business unit dedicata alle t rasmissioni di potenza indu-
striali, che rappresenta il business s tor ico del gruppo.
Evo, i cui lavori di costruzione sono stat i ul t imati nella
seconda metà del 2019, sorge su un'area di quasi 150mila
metr i quadri ed è «un p roge t to culturale e di innovazione
tecnologica», come spiega Sonia Bonfigl iol i , presidente
e amminis t ratore delegato del gruppo, insignita nel 2015
del t i to lo di Cavaliere del lavoro dal presidente della Re-
pubbl ica Sergio Mattarel la. «Ci siamo post i l 'obiett ivo di
una cresc i ta sostenib i le , genera ta dal con t r i bu to del le
singole persone e in ques to processo l 'ambiente di la-
voro è un e lemento chiave», spiega. «Evo è p roge t t a to
su quest i principi, per una rivoluzione digi tale con l 'esse-
re umano al cen t ro della tecno log ia
seguendo il p rog ramma Bonf ig l io l i
Digital Re-Training, il pr imo esempio
concreto in Italia di approccio ol ist ico
1 i f i allo svi luppo delle competenze at t ra-
-L J . / verso un percorso di r iquali f icazione
che si ar t icola in contenut i tecnic i e
culturali». Un proge t to sper imentale
nato in accordo con la Regione Emi-
l ia -Romagna e, cosa non scon ta ta ,
con i sindacati, part i to dalla definizione delle competenze
necessarie alla nuova stagione del l ' industr ia mani fa t tu -
riera. «La vera sfida è cambiare il mindset, iniziando dal
cuore dell 'azienda: le fabbriche. Le persone che vi lavora-
no avranno la possibi l i tà di apprendere competenze quali
il change management, la learning agility, la comunicazio-
ne 4.0 e comprenderanno meglio che cosa sono l ' Industry
4.0, i big data, il digitai twin (un gemel lo digitale, la rap-
presentazione virtuale di un'entità fisica, ndr)», spiega la
presidente. «Abb iamo coniato il termine "manofat tura"»,
prosegue Bonfigl iol i , «per dire che al centro del lavoro ci
deve essere sempre la mano, cioè il volere e il contro l lo
dell 'essere umano. Sono le competenze nell 'usare s t ru-
ment i via via più complessi a decretare chi vince la sfida
competi t iva. La persona è il cuore di tu t to e la sua capaci-
tà di rinnovarsi e fronteggiare il nuovo è parte della nostra
stor ia da sempre. Siamo cer t i che il nost ro percorso di
re-training interno saprà rendere le nostre risorse pronte
ad af f rontare l 'avvento della digital izzazione consapevol-
mente. Evo è una nuova fabbr ica ma, sop ra t tu t to , è un
nuovo concet to di lavorare per il futuro». Belle parole che
trovano anche r iscontro nei fatt i : a marzo 2019 Bonfigliol i
Riduttor i ha so t toscr i t to con le rappresentanze sindacali
un accordo quadro r iguardante propr io il nuovo stabi l i -
P R I M A V E R A 2 0 2 0
«mimMimMi iermire wofiuiuriiierrireore ILDERIRODELLHOROOIDEIIE ESSERE SEMPREUMIRO, NOÈ IL VOLERE E II BORMIO DELL'UOMO. SORO LE 00MPEIER2E NELL'USURE SIRUMERIIM PIÒ COMPLESSI II DEOREIIRE ORI EOE LI SEM OOMPEIim»
mento Evo. Il piano industriale, che non prevede esuber i
si basa su due direttr ic i : il r innovo del parco macchine in
chiave 4.0 e l 'al largamento del p roget to Bonfigl iol i Digital
Re-Training all ' intera compagine dei lavoratori (circa 5 0 0
persone) ai quali saranno sommin is t ra te f ino a 2 0 0 ore
di formazione per arr icchirne le competenze digital i e il
cultural mindset perché, per dirla con le parole di Sonia
Bonf ig l io l i , «r iqual i f icaz ione e fo rmaz ione cont inua di-
ventano un prerequis i to imprescindib i le per pres tare la
propria at t iv i tà in Evo».
L'AVVENTO DEI ROBOT
COLLABORATIVI
I robot col laborat iv i sono considerat i la nuova terra pro-
messa della robotica industriale e anche l 'emblema di una
nuova relazione cooperat iva t ra uomo e macchina. A tor-
to o a ragione? Per avere gli e lement i necessari a rispon-
dere a questo quesi to prenderemo in esame come alcune
aziende s tanno iniziando a uti l izzare questa tecno log ia
Privi di in f rastrut ture f isiche di protezione, leggeri, in gra-
do di coesis tere e cooperare con l 'essere umano, do ta t i
di in ter facce di p rogrammazione facil i e intuit ive, i nuovi
robo t co l laborat iv i si s tanno ogg i a f facc iando sul mer-
cato, p roponendos i come una soluzione potenzia lmente
r ivoluzionaria per i s is temi di produzione, di par t ico lare
a t t ra t t i v i tà per le piccole e medie imprese interessate a
int rodurre gradua lmente la tecnolog ia robot ica nei prò
pri p rocess i p rodut t i v i . Il robo t co l laborat ivo è il pr imo
automa in grado di operare al di fuor i di una cella di lavo-
P A R A D I S O
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
AZIENDE NON ANCORA ROBOTIZZATE AZIENDE GIÀ ROBOTIZZATE
48% 67% PERSONALE FAVOREVOLE
ALL'UTILIZZO DI ROBOT PERSONALE FAVOREVOLE
ALL'UTILIZZO DI ROBOT
20% 8% CONTRARIO ALL'UTILIZZO DI ROBOT CONTRARIO ALL'UTILIZZO DI ROBOT
32% 25% NON HA ANCORA UN'IDEA PRECISA NON HA ANCORA UN'IDEA PRECISA
FONTE DOXA
ro, senza quindi essere
chiuso in una gabbia che
protegga l 'operatore da
poss ib i l i i m p a t t i con i
b racc i de l r obo t . Na t i
nei Duemi l a , i cobot,
come spesso vengono
chiamat i quest i automi ,
s tanno c o n o s c e n d o di
questi tempi una rapida
crescita, ma rappresen-
tano ancora una piccola
parte (si s t ima inferiore
al 5%) dei robot vendu-
ti nel mondo . Sebbene
non ci sia un i fo rmi tà di
vedute sulle cifre, gli analisti concordano nel r i tenere che,
entro una quindicina di anni, la quota di mercato dei cobot
sarà signif icat ivamente superiore. Non esiste un solo t ipo
di cobot. Ci sono robot tradizionali che vengono resi colla-
borativi t ramite l 'aggiunta di una serie di sensori (una pelle
sensorizzata e alcuni sensori di coppia e forza) e robot
che invece sono nat ivamente col laborativi , costru i t i c ioè
secondo una logica che mira a minimizzare l 'ef fet to di un
mpat to con l 'operatore, e quindi leggeri, privi di spigol i e
for temente sensorizzati .
Ci sono poi i robot col laborativi mobili, come quelli in-
dustriali, p iat taforme motorizzate in grado di movimentare
merci al l ' interno di magazzini. Si d is t inguono dai classici
Agv (Au tomated Guided Vehicle) perché non hanno bi-
sogno di p iste magnet iche o o t t i che per muoversi: per
orientarsi nello spazio usano infatt i dei sistemi di visione
e un ampio set di sensori. I cobot sono quindi degli automi
pensati per operare in sicurezza in uno spazio condiviso
con l'essere umano. Non sono concorrent i dei robot t ra-
dizionali: o f f rono delle per formance in termini di velocità e
ripetibil ità (ma in genere anche di capacità di carico) signi-
f icat ivamente inferiori; e non sono nemmeno concorrent i
degli umani, con i quali sono chiamati a collaborare per oc-
cuparsi delle mansioni più pesanti, pericolose o ripetit ive.
COBOT NELLE FABBRICHE
DI AUTOMOBIL I
In ambito automotive, Fca è s tato uno dei primi adopter di
Soluzioni robot izzate in produzione: basti pensare alla li-
nea di produzione di Cassino della Fiat Ritmo. Ma la Casa
torinese ha deciso solo nel 2019 di fare un tentat ivo con la
robot ica col laborat iva in produzione. «Dopo una serie di
esper iment i fa t t i con diverse tecnologie e mai approdat i
in produzione», spiega Denny Mont i , v icepres idente di
1 5 ^
Fca Global Manufac tu
& ME Emea Region, «nel
tes ta re i robot col labo
f a t t o un w o r k s h o p per
raccog l ie re t ra i nos t r i
tecnici le idee sui possi-
bili utilizzi dei cobot nelle
nost re linee. Nel giro d
poch i mesi e ravamo in
razioni su l inee già esi-
stenti». Qualche esempio? «L'avvitatura del cofano, che
è un'operazione gravosa per l 'operatore e ad al to rischio
di disal l ineamenti.
O p p u r e l ' a p p l i c a z i o n e di una
guarn i z ione sul la to i n te rno de l le
port iere, dove abbiamo o t tenu to ot-
t imi r isultati in termini di ergonomia e
ripetibilità». Mont i sottol inea anche la
convenienza economica del l ' investi-
mento: «Tutte le appl icazioni sono di
comprova ta eff ic ienza e si r ipagano
nel giro di pochi mesi. Inoltre, i cobot
sono leggeri e possono essere age-
volmente r icol locati in altre applicazioni». L'intenzione d
Fca ora è di estendere l 'applicazione dei cobot anche ad
altre at t iv i tà e sui nuovi proget t i . In Ferrari il pr imo cobot
entra nel 2016. «Dovevamo fare un control lo di visione su
b locco motore per l ' inserimento dei pistoni e veri f icarne
il co r re t to montaggio», spiega Giuseppe Vaira, head ol
powertrain manufacturing engineering. «L'operazione ri-
chiedeva f lessibi l i tà ma anche ripetibi l i tà. Inoltre, essen
do il b locco motore d isposto a V di 90°, cercavamo una
soluzione che ci pe rmet tesse di mantenere l 'operatore
su una bancata per l 'att ivi tà del icata di inser imento del
pistone, mentre il robot si occupava della verif ica di que-
sta fase sull'altra». Di qui la scel ta di un cobot. «Gli spazi
che avevamo erano r istrett i e non potevamo installare una
postaz ione automatica: l 'unico modo era condiv idere gli
spazi t ra macchina e operatore».
La cosa ha funzionato bene. «Due anni dopo è s tato
reingegnerizzato il f lusso produt t ivo dei motor i 8 cil indri
e, v isto il successo della prima esperienza, si è deciso di
estendere la presenza dei cobot alla nuova linea per altre
e diverse applicazioni, che oggi, o l t re a fare il control lo di
visione, si occupano anche di alcune operazioni di lubrif i-
cazione e stesura di paste sigil lanti, sempre nel l 'ott ica d
condiv idere lo spazio con l 'operatore che lavora sull 'altra
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
bancata e nello sgravare quest 'ul t imo di operazioni rou-
tinarie, ma che necessitano di elevata ripetibilità».
Qual è la reazione degli operai? «Inizialmente»,
racconta Alessio Cocchi di Universal Robots, una delle
principali aziende costruttrici di cobot, «c'è un mix di
entusiasmo e diffidenza. In qualche caso per super-
rare le barriere psicologiche abbiamo invitato i clienti
a montare temporaneamente dei piccoli plexiglas per
creare una barriera che rassicurasse l 'operatore su
alcuni movimenti dei robot in alcune zone operative».
Ma molto spesso dopo pochi giorni le barriere sono
state rimosse senza alcun problema. «A mio avviso è mol-
to importante coinvolgere l'operatore nell'utilizzo, il miglior
antidoto contro la paura», continua Cocchi: «La diffidenza
psicologica passa perché l'operatore si sente padrone del-
la tecnologia, potendola programmare e gestire lui stesso.
A questo punto imparerà a considerarla un utile supporto
per le mansioni più pesanti e ripetitive».
GLI AUTOMI FANNO
PAURA AGLI OPERAI?
Dal rappor to Robot, intelligenza ar-
tificiale e lavoro in Italia, p romosso
da Aidp, Assoc iaz ione ital iana per
la d i rezione del personale, e dal lo
s tudio legale LabLaw, e presentato
da Doxa a fine 2018, emerge che il robot non fa paura a
chi ha avuto l 'opportuni tà di lavorarci, mentre di f f iden-
ze e resistenze restano for t i e di f fuse tra chi non ne ha
esperienza diretta sul campo. Nelle aziende non ancora
robotizzate, il 4 8 % dei lavoratori è favorevole all'utilizzo
di robot e intel l igenza art i f iciale, uno su cinque (20%)
è contrar io, ment re uno su t re non ha ancora un' idea
precisa in merito. Quest i or ientamenti , però, cambiano
s igni f icat ivamente nelle aziende già robot izzate, dove
quindi si può esprimere un giudizio più ponderato, basato
sull'esperienza diretta: qui, il totale dei lavoratori favore-
voli all'uso di robotica e intelligenza artificiale sale al 67%,
mentre meno di uno su dieci (8%) si dice contrario, e uno
su quat t ro (25%) non si sbilancia. Ma le sorprese non
finiscono: tra i lavoratori di aziende robotizzate i giudizi
positivi sugli ef fet t i sull 'attività lavorativa sono superiori
tra gli operai (per il 78% del totale), r ispetto a quelli, sem-
pre alti, di quadri (66%) e impiegati (60%). Quanto agli
effett i sull'occupazione, in Italia circa il 30% delle aziende
utilizza sistemi, soluzioni e processi basati sul l ' impiego
dei robot. «Di queste, quasi un terzo ha aumentato il nu-
mero di dipendenti, mentre appena il 5% dichiara di aver
r idotto in modo significativo il proprio personale», rimar-
ca Massimo Sumberesi, head di Doxa marketing advice.
«L'introduzione dei robot ha determinato una sensibile
riduzione dei carichi di lavoro per tre aziende su quattro,
e ol t re il 70% dei lavorator i dichiara di aver nota to un
migl ioramento delle condizioni di sicurezza».
L'ETICA NON DEVE
ESSERE ARTIFICIALE
Quanto de t to fin qui vale anche per l ' intel l igenza art i -
f iciale, la vera nuova f ront ie ra tecno log ica del nuovo
millennio. La Francia ha messo sul p iat to un mil iardo e
mezzo di euro; la Germania t re miliardi; l 'Italia invece è
ferma a qualche decina di milioni. Ma la sfida coinvolge
anche il piano etico. Da qualche anno ha iniziato a oc-
cuparsene anche l 'Unione europea. Per il prossimo set-
tennato finanziario 2021-2027 è stato proposto il Digital
Europe Programme, un'iniziativa a cui saranno dest inat i
9,1 miliardi di euro del budget dell 'Ue. Di questi, 2,5 mi-
liardi serviranno propr io a favor ire la d i f fus ione dell 'IA
nell 'economia e nella società. Ma già dal 2018 l'Europa
è att iva anche sul f ronte della regolamentazione et ica
con una serie di iniziative volte a favorire la cooperazione
tra i paesi e giungere a definire gli or ientament i etici e
le pol i t iche di invest imento sull ' intel igenza artif iciale in
Europa. Diversità, non discriminazione ed equità: i sistemi
di IA dovrebbero tenere in considerazione l'intera gamma
delle capacità, delle competenze, dei bisogni umani ed
essere accessibili.
Nella visione europea l'IA, infatt i , è "aff idabile" e ri-
spe t ta t u t t e le disposizioni legislative e regolamentar i
applicabil i , al f ine di promuovere i cambiament i sociali
posit ivi e accrescere la sostenibi l i tà e la responsabil i tà
ecologica. E indispensabile che sia garant i ta la t raspa-
renza e la tracciabi l i tà dei sistemi, sostenendo l'azione
umana e i d i r i t t i fondamenta l i senza ridurre, l imitare o
sviare l 'autonomia dell 'uomo. Per un'IA di cui ci si possa
f idare è necessario infine che gli algori tmi siano sicuri e
suff ic ientemente robust i da far f ronte a errori o incon-
gruenze durante tu t te le fasi. Per questo, i c i t tadini do-
vrebbero avere il pieno controllo dei propri dati personali
e nel contempo le informazioni che li r iguardano non do-
vranno essere uti l izzate per danneggiarl i o discriminarli.
GLI OBIETTIVI DELL'ITALIA
L'Europa ha invitato gli stat i membri a svi luppare le loro
strategie nazionali per l'IA, del ineando i livelli di investi-
mento e le misure di attuazione. A questo punto anche
l 'Italia si è messa all 'opera. A fine 2018 si è cost i tu i to
P R I M A V E R A 2 0 2 0 P A R A D I S O
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
presso il min is tero del lo Svi luppo economico un g rup -
po di lavoro a cui sono s ta t i ch iamat i a par tec ipare 3 0
espert i provenienti dal mondo della ricerca, del l ' industr ia
e della soc ie tà civile. Dopo una lunga fase is t ru t tor ia , i
f ru t t i finali del lavoro dovrebbero vedere la luce nei primi
mesi del 2020 .
Tra gli ob ie t t i v i del nos t ro paese: inc rementare gli
nvest iment i , pubbl ic i e privati, nell'I A e nelle tecno log ie
correlate; potenziare l 'ecosistema della r icerca e dell ' in-
novazione in questo set tore; raf forzare l 'of fer ta educa-
tiva a ogni livello, per por ta re l'IA al servizio della forza
avoro; consol idare il quadro normativo ed etico; promuo-
vere la consapevolezza e la f iducia nell'I A t ra i c i t tadini ,
r i lanciando la pubbl ica amminis t raz ione e rendendo più
eff icienti le pol i t iche pubbl iche.
LA MANUTENZIONE PREDITTIVA
Nel suo s tab i l imento di Genova, Ansaldo Energia produ-
e le turb ine a gas che vengono ut i l izzate nelle central i
elettr iche. Quest i p rodot t i sono realizzati in una fabbr ica
che, a metà 2018, è diventata uno dei L ighthouse Plant
italiani insieme a quel le di Abb, Hi tachi Rail e Ori Mart in:
si t ra t ta di quat t ro impianti produt t iv i nuovi o fo r temente
r innovati dove vengono testate, por ta te in produzione e
mos t ra te alle al t re imprese le tecno log ie innovat ive in
chiave Industr ia 4.0. La t rasformazione digi tale di Ansal-
do Energia, che è stata avviata da anni, abbraccia tu t t i
p rocess i chiave del l 'azienda. Nella sua vis ione la tec -
nologia deve servire a suppor ta re un cos tan te migl iora-
mento della sicurezza del lavoro, delle competenze, della
qualità delle r isorse e della complessiva organizzazione
del gruppo. L'elemento tecno log ico è visto quindi come
funzionale allo svi luppo del capi ta le umano: «La f i losofia
della t rasformazione digi tale di Ansaldo Energia è quella
di avere il capi ta le umano al centro del processo di t ra-
sformazione», spiega Luca Manuell i , chief digitai officer
dell 'azienda.
«La tecnologia digitale, quindi, diventa strumen-
to per aumentare capacità e competenze del nostro
personale, non per sostituirlo».
In questo contesto si col locano le iniziative dell 'azien-
da sull 'IA, che muovono su due direttr ic i : rendere smar t i
prodot t i vendut i e migl iorare i processi produt t iv i interni.
Sul pr imo versante, va cons idera to che le tu rb ine sono
orodott i complessi e di importanza crit ica, che r ichiedono
un'attenta manutenzione per r idurre il r ischio di costos i
blocchi delle centrali in cui sono installate, senza diment i -
care che la loro manutenzione è una voce di costo impor-
tante. Ansaldo ha quindi pensato, ormai cinque anni fa, di
dotar le di sensori in grado di leggere i parametr i crit ici di
funzionamento delle macchine. Una volta sensorizzate, le
turb ine iniziano a generare dat i che vengono poi dat i in
pasto ad algor i tmi di machine learning: svi luppati in col-
laborazione con l'università, consentono di determinare,
con livelli di accuratezza che aumentano con l'esperienza,
le probabi l i tà che si verif ichi un guasto.
A ques to punto le s i tuazioni di per icolo evidenziate
dal s is tema intel l igente vengono messe a disposiz ione
dei decision maker (umani), in modo che possano essere
prese decisioni operat ive sulla base degl i ef fet t iv i dat i di
funz ionamento dei macchinari. La manutenzione, insom-
ma, da corret t iva diventa predit t iva. «È il nost ro modo d
fidelizzare il cl iente o f f rendo un servizio che gli consente
di r idurre i cost i e i rischi e aumentare i ricavi», sot to l inea
Manuel l i . «Per noi ques ta s t ra teg ia sta d iven tando un
fa t to re impor tan te di di f ferenziazione sul mercato che ci
permet te, t ra le altre cose, di aumentare la compet i t iv i tà
e quindi di salvaguardare post i di lavoro».
Ma l'IA è uti l izzata anche dent ro le mura di Ansaldo
Energia: oltre ad aver fa t to ingenti in-
vest iment i in macchine 4.0, l 'azienda
sta do tando di sensori anche quelle
più datate, che in qualche caso han-
no diversi decenn i di car r iera sul le
spalle. «Abb iamo suddiviso le nostre
macch ine di p roduz ione in c i nque
cluster, s t ab i l endo per c iascuno di
quest i gruppi come operare», spiega
Manuell i . «Così, grazie alla co l labo-
razione con i forni tor i , poss iamo s f ru t ta re la potenza del
machine learning e fare manutenz ione predi t t iva». An-
saldo sta s f ru t t ando «appena il 3 0 % del potenziale che
l ' intel l igenza art i f ic iale offre», sot to l inea Manuell i , «ma
benef ic i sono già tangibi l i in termini sia di oppor tun i tà di
business sia di mig l ioramento dei costi».
1 5 2
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040
P R I M A V E R A 2 0 2 0 P A R A D I S O
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
19/03/2020Pag. 150 N.92 - marzo 2020
diffusione:52934tiratura:70040