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1 MATTONI, MALTE ACCETTAZIONE DEI MATERIALI Il Mattone a vista: conoscerlo bene per usarlo meglio. Fascicoli di buona pratica estratti ed adattati dal “Manuale del mattone faccia a vista” di Giorgio F. Brambilla. © 2000 Edizioni Laterservice. A cura di Juan Martin Piaggio, progetto grafico Angelini Design. GIANCARLO DE CARLO , COLLEGI UNIVERSITARI, URBINO I.P. 9

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MATTONI, MALTEACCETTAZIONE DEI MATERIALI

Il Mattone a vista: conoscerlo bene per usarlo meglio. Fascicoli di buona pratica estratti ed adattati dal “Manuale del mattone faccia a vista” di Giorgio F. Brambilla. © 2000 Edizioni Laterservice.

A cura di Juan Martin Piaggio, progetto grafico Angelini Design.

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TIPI DI MATTONI

MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI TIPI DI MATTONIMATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI TIPI DI MATTONI

Le dimensioni del mattone sono legate alla mano dell’uomo: sono quindi simili in tuttoil mondo; tuttavia sussistono differenze geometriche non solo tra le diverse nazioni,

ma anche tra regione e regione, dovute ad usi e consuetudini locali, che i tentativi diunificazione non sono riusciti a cancellare.

I mattoni si distinguono inoltre per le modalità di produzione e per la presenza o menodi fori: ogni tipologia ha un suo impiego preferenziale e consente specifiche soluzioni

che meglio ne valorizzano le caratteristiche di base.

MODULARITÀ DEL MATTONELa necessità di concatenare i mattoni per realizzare muri dello spessore di due o più testefa sì che larghezza e lunghezza del mattone siano fra loro rigorosamente coordinate.

LE DIMENSIONI DEL MATTONE SONO IN FUNZIONE DI QUELLE DELLA MANO

Il mattone unificato inglese si presenta con i lati nel rapporto 2:3:6. La lunghezza èdunque modulare con l’altezza e con lo spessore, ma altezza e spessore non sonomodulari fra di loro.

Il mattone unificato italiano, al contrario, con i lati nel rapporto 1:2:4, assicura unamodularità completa, consentendo pertanto una maggiore varietà di concatenamenti.Permangono comunque, in ogni regione, delle misure diverse da quelle unificate, chederivano da antiche tradizioni locali.

Ad esempio, se i lati del mattone sonotra loro coordinati, l’inserimento degliarchitravi nelle spallette non presenteràdifficoltà.

Se invece i lati non sono coordinati, incorrispondenza delle spallette si avrannoinevitabilmente dei giunti di spessorediverso.

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI PRODUZIONE DEI MATTONIMATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI TIPI DI MATTONI

MATTONI PIENI E MATTONI FORATII mattoni faccia a vista possono esseredi due tipi fondamentali: pieni e forati. I mattoni pieni, essendo in grado diopporre alla pioggia superfici sicura-mente prive di soluzioni di continuità,permettono di realizzare corsi in aggettoe rientranti, senza il rischio di penetra-zione di acqua meteorica, soprattuto neiclimi più severi. I mattoni forati non sono adatti, adesempio, per eseguire sporti o muraturecon giunti incavati, a causa della possi-bilità di infiltrazioni d’acqua, dovute almodesto spessore delle pareti perimetra-li dei singoli elementi. In compenso, essisono più leggeri e maneggevoli di quellipieni. In caso di murature portanti, lapercentuale di foratura non potrà supe-rare il 55% (45% nelle zone sismiche).

PEZZI SPECIALIPer la formazione di archi, colonne,copertine, cornicioni, ecc., spesso siadoperano pezzi di forma speciale,normalmente prodotti mediante formaturain stampi: occorrerà sempre verificarepreventivamente la loro integrabilità coni mattoni della muratura nella qualeverranno inseriti, sia per quanto riguar-da le dimensioni che il colore.

P. CONTI, PISCINA A GAZZOLA (PC)

IL CORRETTO COSTIPAMENTO DEI GIUNTI È FONDAMENTALE SE

SI USANO MATTONI FORATI

PRODUZIONE DEI MATTONI

Il mattone è il prodotto della cottura ad alta temperatura di argille preventivamentelavorate, modellate ed essicate. Negli ultimi cinquant’anni, la produzione a carattere

artigianale è stata quasi interamente sostituita da impianti industriali dotati ditecnologie avanzate.

MATTONI FORMATI A MANOMattoni di terra crudaIl modo più primitivo di produrre mattoniè quello di farli di terra cruda (impastatacon paglia per aumentarne la resistenzaa trazione) e di lasciarli seccare al sole.

Mattoni di argilla cottaIl metodo più antico per la cottura deimattoni è quello del forno a cumulo:questo é costituito da una catasta di mat-toni seccati al sole (anche un milione dipezzi), disposti su un letto di combustibile(in genere coke o bitume), steso a suavolta su un piano costituito da un paiodi corsi di mattoni già cotti. Il cumuloviene coperto di terra e al centro dellostesso viene eretta un’alta ciminiera inlamiera, strallata, per assicurare il tirag-gio. La combustione, una volta innescata,non può essere né interrotta, né modifi-cata, e può durare fino a sei settimane.

PRODUZIONE DI MATTONI DI TERRA CRUDA IN UN’OASI SAHARIANA

PRODUZIONE MANUALE DI MATTONINELLA VALLE DI KATMANDU (NEPAL)

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI PRODUZIONE DEI MATTONI

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI PRODUZIONE DEI MATTONI

COLTIVAZIONE DI UNA CAVA DI ARGILLACON GRU A BENNA

UN “MONTE” DI ARGILLA MESSA ASTAGIONARE PRESSO UNA FORNACE

MATTONI PRODOTTI INDUSTRIALMENTEPreparazione dell’argillaLa materia prima per la produzione deimattoni è l’argilla: essa è un compostosedimentario di silice e allumina, agrana finissima, che diventa plastico seimpastato con acqua. Essa contieneanche altri componenti, quali calcio,ferro, sodio, potassio e magnesio, che nepossono condizionare il colore e la resi-stenza agli agenti atmosferici. Oltre allafrazione propriamente argillosa, nellamateria prima sono presenti anche inertidi varie dimensioni ed anche impurità,organiche e non, che vengono eliminatenel processo di preparazione.

Presso le fornaci vengono creati deicumuli, detti “monti”, dove l’argillaestratta dalla cava viene lasciata a sta-gionare e ad ossigenarsi per qualchemese. Prima di essere avviata alla pro-duzione, l’argilla viene sminuzzata, maci-nata, mescolata con acqua ed eventual-mente additivata con sostanze che nemodifichino il colore (ad esempio, biossi-do di manganese per ottenere il colorebruno), ne riducano i rischi di efflore-scenze (ad esempio, carbonato di bario),ne limitino il ritiro o che, infine, apportinoun contributo energetico durante la cot-tura (ad esempio, coke).

I MATTONI IN PASTA MOLLE HANNO UNAFORMA NON PERFETTAMENTE REGOLARE

GLI STAMPI VENGONO “SABBIATI ”PRIMA DI OGNI RIEMPIMENTO

LA “BOCCA” DI UNA FILIERA RIPRODUCE,IN NEGATIVO, LA SEZIONE DEL MATTONE

CHE DA ESSA VIENE ESTRUSO

Mattoni in pasta molleI mattoni in pasta molle coprono all’in-circa il 50% della produzione nazionaledi laterizi faccia a vista. Essi si caratte-rizzano per una forma irregolare, cheriproduce molto da vicino l’aspetto delmattone fatto a mano. Il procedimentodi formatura, simile a quello manuale,prevede le seguenti fasi: • soffiatura della sabbia negli stampi ancora umidi;• riempimento contemporaneo, con argillaprelavorata,di una batteria di stampi;• livellamento e leggera pressionedell’argilla dentro gli stampi;• ribaltamento degli stampi ed estrazionedei mattoni;• pulizia e lavaggio degli stampi.

Mattoni estrusiNel caso dei mattoni estrusi, l’impastoviene spinto da un’elica attraverso unafiliera, formando una lunga barra conti-nua, detta “filone”, che viene tagliata inspezzoni lunghi circa 2 metri.La configurazione dei fori può variare infunzione del tipo di argilla e della tipolo-gia di prodotto.

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI PRODUZIONE DEI MATTONI

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI PRODUZIONE DEI MATTONI

Sulle tre facce in vista del filone vengo-no eseguiti gli eventuali trattamentisuperficiali (sabbiatura, corrugazione,incisione, ecc.). In tal modo diventanopraticamente infinite le possibilità diresa estetica di una muratura realizzatacon mattoni faccia a vista.

Il filone viene poi tagliato in pezzi singolimediante una taglierina a fili multipli.Due nastri trasportatori,a velocitàdifferenti, mentre portano via i mattonili separano, per consentire una loro piùfacile movimentazione durante le suc-cessive fasi di produzione.

Essiccazione dei mattoniUna volta formati, i mattoni passano,prima della cottura, per un impianto diessiccazione, nel quale il laterizio, graziead un flusso continuo di aria calda,viene privato dell’acqua in eccesso, inmodo che pervenga alla fase di cotturacon il giusto grado di umidità.

TAGLIERINA A FILI MULTIPLIE NASTRO TRASPORTATORE

UNA VENTOLA MOBILE FA CIRCOLAREL’ARIA NELL’ESSICCATOIO

ALCUNE FINITURE SUPERFICIALIDEI MATTONI ESTRUSI

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Cottura dei mattoniGran parte dei mattoni viene oggi cottain forni a tunnel, costituiti da una lungagalleria in materiale refrattario, all'inter-no della quale transitano i carrelli cheportano il materiale da cuocere. I matto-ni, una volta essiccati, vengono impilatisu una base di materiale refrattario,posta sopra grandi carrelli d’acciaio chevengono protetti dal calore mediante unrivestimento termoisolante. Ad intervalliprefissati un carrello di mattoni essiccativiene spinto nel forno, mentre dall’altraestremità esce un carrello di mattoni cotti.I carrelli scorrono lungo binari, mentre ibruciatori, posti sulla volta e sui lati delforno, bruciano combustibile (prevalen-temente gas) negli spazi intermedi. Untipico forno a tunnel è costituito da unpercorso rettilineo lungo circa 80-120metri e può contenere mediamente 40carrelli, ciascuno con circa 3000-5000mattoni, che impiegano circa due giornie mezzo per compiere il ciclo, dall'in-gresso fino all'uscita. La temperaturamassima (950 – 1000 °C) e la curvatermica del forno vengono controllatecon precisione, per adattarle, di volta involta, alle specifiche peculiarità di undeterminato tipo di mattone o di argilla.

ALL ’USCITA DALL ’ESSICCATOIO,UN ROBOT POSIZIONA I MATTONI SUI

CARRELLI CHE LI PORTERANNO NEL FORNO

LA BOCCA DI INGRESSO DIUN FORNO A TUNNEL

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI

MALTE

La malta è un impasto di acqua, leganti e inerti usato per la posa inopera dei mattoni e per la stuccatura dei giunti. Dalla cura postanella sua composizione dipende buona parte del risultato finale.

COMPONENTICementoÈ un legante idraulico (che cioè indurisce a contatto con acqua) ottenuto dalla calci-nazione ad alta temperatura (> 1000°C) di calcari con alte percentuali d’argilla. Ilprodotto della cottura è il “klinker”, in forma di granuli tondeggianti che vengono poifinemente macinati. Al klinker così ottenuto viene aggiunto gesso o anidrite per rego-larizzarne il processo di idratazione.CalceVi sono diversi tipi di calce: aerea, pozzolanica, idraulica, grassello di calce. Nelle malte per muratura faccia a vista si usa quasi sempre la calce idraulica, che èil prodotto della calcinazione a temperature attorno ai 1000 °C di pietre calcaree con-

tenenti almeno il 6% di argilla (marne).InertiUna buona sabbia da malta deve essere silicea, priva di sostanze organiche edavere una granulometria mista; deve cioèessere composta da particelle fini (0-3 mm),medie (4-5 mm) e grosse (6-7 mm): sabbiemal composte richiedono più legante perriempire gli interstizi e rendere la maltalavorabile.

AcquaL’acqua, usata per miscelare i leganti con gli inerti, reagendo con i leganti, inne-sca il fenomeno della presa idraulica; essa deve essere tanto pulita da poter essere bevuta e, inoltre, non risultare eccessivamente “dura”, cioè ricca di carbonati di calcio o magnesio, poiché in tal caso aumenterebbero le probabilità di efflorescenze.

TIPI DI MALTEA seconda del tipo di legante usato, le malte si dividono in aeree (con sola calceaerea), idrauliche (con sola calce idraulica), cementizie (con solo cemento), bastarde(con calce e cemento, in proporzioni variabili secondo l’uso). Queste ultime sono le piùusate nelle murature faccia a vista, poiché assommano molte delle caratteristicherichieste per una buona esecuzione ed un risultato affidabile.

SABBIE DI DIVERSE GRANULOMETRIE

UNA GRANULOMETRIA MISTA DELLA SABBIA RIDUCE LA QUANTITÀ DI LEGANTENECESSARIA PER RIEMPIRE GLI INTERSTIZI

Classe Tipo Cemento Calce Calce Pozzolana Sabbiaaerea idraulica

M4 Idraulica 1 3M4 Pozzolanica 1 3M4 Bastarda 1 2 9M3 Bastarda 1 1 5M2 Bastarda 1 0,5 4M1 Cementizia 1 3

Il D. M. 20/11/87 “Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento” suddivide le malte in quattro categorie, definendone la composizione.

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALIMATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI

ACCETTAZIONE DEIMATERIALI

Le caratteristiche dei mattoni, della sabbia e dei leganti, indicate dal progettista,devono essere accertate dal capocantiere e dal direttore dei lavori prima della loro

messa in opera, verificandone le certificazioni di conformità alle norme di accettazioneo eseguendo prove, qualora ritenuto necessario, sia sui singoli materiali, sia su

campioni di muratura appositamente predisposti.

CERTIFICAZIONIMentre per le murature portanti la certificazione inerente le caratteristiche dimensionalie la resistenza meccanica dei mattoni è obbligatoria (D. M. 20/11/87 “Norme tecnicheper la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro conso-lidamento” e D. M. 16/01/96 “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”),per le murature di solo rivestimento, invece, specifiche certificazioni, richieste all’attodella stesura del capitolato d’appalto, possono riguardare, ad esempio, la regolaritàdimensionale, la resistenza al gelo, l’attitudine all’efflorescenza, ecc. Le certificazionisui mattoni vengono rilasciate da laboratori specializzati, i quali eseguono prove sucampioni secondo i criteri dettati dalla norma UNI 8942 del 1986 “Prodotti in laterizioper murature”.

PROVE SUI MATERIALIQualora manchi idonea documentazione, o in caso di dubbi, da parte del direttore deilavori, circa la qualità dei mattoni consegnati in cantiere, prima della loro messa inopera è importante eseguire delle prove su campioni degli stessi materiali che verrannoutilizzati nella costruzione, prelevati casualmente dalla fornitura, allo scopo di accer-tarne la rispondenza ai requisiti previsti dalla normativa e/o riportati nel capitolato.

DimensioniIl controllo della regolarità e costanzadimensionale dei mattoni, fondamentaleper la buona riuscita della muratura vieneeseguito su una serie di mattoni (10 ele-menti) prelevati da pacchi diversi, acco-stati secondo la dimensione da verificare.

EfflorescenzeL’attitudine dei mattoni all’efflorescenzasi controlla immergendo tre provini inacqua distillata, fino a 1/4 del loro spes-sore, per 4 giorni, in un ambiente contemperatura attorno ai 20 °C e umiditàintorno al 50%.È bene eseguire la prova anche sull’in-sieme mattone-malta. In questo caso, ilprovino sarà costituito da due mattoniuniti da un giunto di malta, da immergerein acqua solo dopo che la malta stessaabbia fatto presa; esso verrà lasciato inimmersione per un’intera settimana. Lastessa prova può essere eseguita anchesu una porzione di muro, costruita secon-do le stesse procedure che verrannoseguite nella posa in opera. La sabbia infine, immersa in acqua per24 ore, non deve intorbidirla. Occorreinoltre controllare che la sabbia non con-tenga calcare: versando dell’acidomuriatico su un campione non si deveprodurre alcuna effervescenza.

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI NORMATIVE DI ACCETTAZIONEMATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI NORMATIVE DI ACCETTAZIONE

NORMATIVE DIACCETTAZIONE

Oltre al D.M. 20/11/87 “Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudodegli edifici in muratura e per il loro consolidamento ” e al D.M. 16/01/96

“Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche ”, relativi alle costruzioni inmuratura portante, i mattoni a vista sono soggetti alle verifiche previste dalla norma

UNI 8942 “Prodotti di laterizio per murature ”.

TIPO DI VERIFICA REQUISITO DI ACCETTAZIONE n ° provini

ASPETTO max n. 14 elementi non conformi 125TOLLERANZE DIMENSIONALI (1)lunghezza nel senso dei fori 3% (max ± 3 mm) 10altre dimensioni 2% (max ± 5 mm) 10spessore pareti interne min. 6 mm 10spessore pareti esterne min. 15 mm 10

FORMA E MASSA VOLUMICAplanarità facce (2) fino a 10 cm:± 2 mm; oltre 10 cm: 2%

(max ± 5 mm) 10rettilineità e ortogonalità degli spigoli (3) stessi requisiti della planarità 10percentuale di foratura(4) +2% - 5 % 10massa volumica nominale ± 8% 10

RESISTENZA MECCANICAresistenza a compressione (valore caratteristico) min.nominale -8 % 6

coefficiente di variazione S/Fb <20% ( S= scarto q.m.; 6Fb = resistenza media)

SUPERFICIE ESTERNAefflorescenze grado leggero (5) 4inclusioni calcaree nessun cratere maggiore di 5 mm; non

più di 1 cratere per dm2 di superficie condiametro compreso tra 3 e 5 mm 4

COMPORTAMENTO AD AZIONI IGROMETRICHEimbibizione da 8 a 20 g/dm2 4assorbimento (6) da 10 a 25% 4rischio gelività (7) basso 4porosità (8) diametro critico maggiore di 1,8 µ.

Per diametri compresi fra 1,8 e 0,5 µ sieseguono 20 cicli di gelo e disgelo altermine dei quali gli elementi non devonopresentare deterioramenti visibili e la lororesistenza a compressione deve risultare non inferiore all’80% di quella dei provininon testati (R.D.2233 del 16.11.1939) 8

NOTE(1) Rispetto ai valori nominali dichiarati dal produttore (solo estrusi).(2) In percentuale della lunghezza delle diagonali (solo estrusi).(3) In percentuale della lunghezza degli spigoli (solo estrusi).(4) Solo estrusi.(5) L ’attitudine alle eflorescenze viene indicata con una delle seguenti classi:

-efflorescenza nulla: nessun apprezzabile deposito di sali in superficie;-efflorescenza leggera: apparizione di una sottile patina bianca distribuita non uniformemente;-efflorescenza media: apparizione di una patina sottile uniforme;-efflorescenza forte: apparizione di un grosso strato di sale,di spessore e distribuzione uniformi,con cristallizzazioni superficiali che si

staccano facilmente.(6) In percentuale della massa del provino essiccato.(7) Il rischio di gelività viene valutato, con l'ausilio di un apposito diagramma, in funzione dei valori medi di assorbimento d'acqua e del

coefficiente di saturazione misurati.Si definisce coefficiente di saturazione: massa umida (immersione 24h)-massa secca

massa satura (in acqua bollente 5h)-massa secca(8) Può servire per stimare il rischio di gelività.

Si sottolinea il fatto che queste regolamentazioni sono destinate a subire una profonda rivisitazione a seguito dell ’avvento delle normative europee scaturite dalla Direttiva 89/106 “Prodotti da costruzione ”.

CONTROLLO DELLA QUALITÀSecondo la Direttiva Europea 89/106 “Prodotti da costruzione”, tra breve tutti i materialiper l’edilizia dovranno essere obbligatoriamente corredati, per essere commercializzati, daun marchio CE. Per ottenere tale riconoscimento, i produttori dovranno dotarsi di un con-trollo di qualità interno che segua precise procedure (ad esempio, UNI EN ISO 9002).

CAMPIONI DI MURATURA FACCIA VISTA , ALL'INTERNO DI UNA CELLA CLIMATICA,PRONTI PER LA PROVA DI RESISTENZA AL GELO

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MATTONI, MALTE, ACCETTAZIONE DEI MATERIALI VOCI DI CAPITOLATO

Andil - Sezione produttori laterizi faccia a vista - Via Alessandro Torlonia 15, 00161 RomaTel. 06.4423.6926 - Fax 06.4423.7930 - www.laterizio.it - e-mail: [email protected]

VOCI DI CAPITOLATONel capitolato d ’appalto dovrebbero sempre essere indicate alcune prescrizioniesecutive le quali, sebbene non ancora regolate da norme nazionali od europee,

sono essenziali per la buona riuscita dell ’opera.

Le voci di capitolato possono essere molto dettagliate ed esaurienti, oppure possonoessere sintetiche, ma rimandare ad apposite trattazioni, alle quali l’esecutore deveaccettare esplicitamente di richiamarsi, come ad esempio la norma UNI 8942, o il“Manuale del mattone faccia a vista”, di G.F. Brambilla.

ESEMPIO DI VOCE PER LA FORNITURA DI MATTONI FACCIA A VISTA“Fornitura di mattoni faccia a vista estrusi semipieni [o pieni in pasta molle ], di colorerosso [o rosato, o giallo, o ...] con superficie liscia [o sabbiata, o rugosa, o ...] condimensioni nominali di 25 x 12 x 5,5 cm [o altra dimensione ]. I mattoni dovrannoessere consegnati in cantiere in pacchi disposti su pallets, avvolti in un involucro diplastica termoretrattile per proteggerli dalle intemperie. Secondo quanto precisatodalla norma UNI 8942, i mattoni dovranno essere resistenti al gelo, esenti da efflore-scenze e da irregolarità superficiali, avere adeguata resistenza meccanica,averecostante dimensione dei propri lati, con una tolleranza, rispetto alle dimensioni nomi-nali, del 3% nel senso dei fori, con un massimo di 3 mm in più o in meno, e del 2%per gli altri lati, con un massimo di 5 mm in più o in meno, facce planari, spigoli retti-linei ed ortogonali fra loro [il testo in corsivo si riferisce ai soli mattoni estrusi ]. Leeventuali inclusioni calcaree dovranno manifestarsi con crateri di diametro inferiore a5 mm, con al massimo un cratere per dm2 di superficie, di dimensioni comprese tra 3e 5 mm. La fornitura dovrà essere accompagnata da una dichiarazione del produttoreattestante la conformità dei mattoni della fornitura stessa ai limiti di accettazioneprevisti dalla norma UNI 8942 (semplice rivestimento) e (in caso di muratura portante)dai Decreti Ministeriali 20/11/87 o 16/01/96.”

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