deliberazione del consiglio comunale · 2018-09-24 · seduta del consiglio comunale del 22...
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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA N° 131 DEL 22/12/2015
OGGETTO: Inizio lavori - Designazione scrutatori - Determinazioni delle modalità di ripiano del maggiore disavanzo derivante dalle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell'art. 36, comma 7 del D.Lgs. 118/2011- Esame ed Approvazione.
L'anno duemilaquindici, il giorno ventidue del mese di dicembre, alle ore 16:30 e seguenti, in Agrigento nella sala delle adunanze consiliari del Comune si è riunito il Consiglio comunale, in seduta di prosecuzione giusta deliberazione consiliare nr. 130 del 21.12.2015
Presenti Vullo Marco Gibilaro Gerlando Catalano Daniela Amato Antonino Vitellaro Pietro Sollano Alessandro Palermo Carmela Battaglia Gabriella Bruccoleri Margherita Spataro Pasquale Alfano Gioacchino Giacalone William Giuseppe Maria Riolo Gerlando Vaccarello Angelo Calogero Totale Presenti n.16
La seduta è pubblica.
Presenti Borsellino Salvatore Carlisi Marcella
Assenti Iacolino Giorgia Hamel Nicolò Mirotta Alfonso Giuseppe Nobile Teresa Urso Giuseppe Gianluca Civiltà Giovanni Falzone Salvatore Picone Giuseppe La Scala Marcello Fantauzzo Maria Grazia Galvano Angela Maria Serena Sanzo Raffaele Licata Vincenzo Graceffa Pierangela
Totale Assenti n.14
Partecipa alla seduta, il Segretario Generale dotto Pietro Rizzo ai sensi dell'art. 52 della L. 142/90, come recepito con L.R. 48/91. Per l'amministrazione comunale sono presenti gli assessore Amico e Riolo, nella sua duplice veste anche di consigliere comunale.EI altresì presente, il dirigente del settore IV, dotto Mantione. Il Presidente avv. Daniela Catalano, con l'assistenza del Segretario Generale dotto Pietro Rizzo e del funzionario amministrativo, d.ssa Ermelinda Tuttolomondo, constatato che sono presenti in aula n. 16 Consiglieri comunali, preliminarmente nomina scrutatori i consiglieri Vullo, Vaccarello e Spataro. Si dà atto che in ordine alla designazione dei precitati scrutatori, non si registrano opposizioni da parte dei consiglieri presenti. A questo punto il Presidente inizia i lavori e riprende la discussione del 40 punto iscritto all'o.d.g. concernente la proposta di deliberazione in oggetto, allegato "B" invitando nuovamente il dirigente dotto Mantione a relazionare in merito. Si dà atto che alle ore 16:35 entrano in aula i consiglieri Mirotta e Nobile ed alle ore 16:40 entra il
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consigliere La Scala, per cui i presenti sono n. 19. Sul punto in esame si registrano gli interventi dei consiglieri Giacalone, Borsellino, La Scala, Gibilaro, Carlisi, Palermo e Vullo, il quale comunica che la Commissione Bilancio dallo stesso presieduta ha espresso parere favorevole. Intervengono, altresì, l'assessore Amico e, nuovamente, il consigliere Gibilaro, per dichiarazione di voto. . Si dà atto che alle ore 17:30 entra in aula il consigliere Picone, per cui i presenti sono n. 20. Indi il Presidente avv. Daniela Catalano, in mancanza di ulteriori interventi, pone a votazione la proposta di deliberazione in oggetto, allegato "B", invitando il Segretario Generale a procedere per appello nominale.
Il Consiglio Comunale
Esaminata la proposta di deliberazione in oggetto, allegato "B"; Preso atto dei pareri resi sulla proposta di deliberazione; Con votazione espressa per appello nominale, il cui risultato viene proclamato dal Presidente, con l'assistenza del Segretario Generale e degli scrutatori Vullo, Vaccarello e Spataro, come segue: Consiglieri presenti n.20 Con n. 13 voti favorevoli (Vullo, Catalano, Amato, Mirotta, Vitellaro, Sollano, Battaglia, Nobile, Bruccoleri, Alfano, Giacalone, Riolo e Vaccarello) e n. 7 astenuti (Gibilaro, Palermo, Spataro, Picone, La Scala, Borsellino e Carlisi)
Delibera
Approvare la proposta di deliberazione in oggetto, allegato "B", parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
Per le argomentazioni trattate si rinvia al resoconto di stenotipia Allegato" A".
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Redatto a cura di Real Time Reporting S.r.l.
Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio Comunale del 22 Dicembre 2015
Ordine del Giorno
1. Designazione scrutatori.
2. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
3. Approvazione programma triennale opere pubbliche anni 2015/2017 e elenco
annuale 2015.
4. Determinazioni delle modalità di ripiano del maggIOre disavanzo derivante
dalle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai
sensi dell'art. 36, comma 7 del D.Lg. 118/201 l.
5. Proroga all'anno 2016 della contabilità economica - patrimoniale, del piano dei
conti integrato e del bilancio consolidato.
6. Adozione del Piano delle alienazioni immobiliari, ai sensi dell'art. 58 del D.
Lgs. 25/6/2008, n. 112 convertito con modificazioni nella legge 8/8/2008, n.
133 - triennio 2015 /2017.
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COMUNE di AGRIGENTO piazza Pirandello, 35 - 92100 AGRIGENTO - telefono 0922 401737/ 590228- telefax 0922590201
sito internet: www.comune.agrigento.it - e-mail: [email protected]
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Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Colleghi, buonasera.
Chiamiamo la seduta.
Colleghi, prendete posto perché stiamo cominciando con l’appello.
Prego Segretario cominciamo con l’appello.
Il Segretario Generale, Dott. RIZZO Pietro, procede all’appello nominale dei
Consiglieri.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Siamo 16, era, comunque, seduta di prosecuzione, quindi con 12 si raggiungeva il
numero legale, a questo punto la seduta è aperta.
Nomino scrutatori: Vullo, Vaccarello e Spataro.
Eravamo al punto 4.
Punto N. 4 all’O.d.G.: “Determinazioni delle modalità di ripiano del maggiore
disavanzo derivante dalle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui
attivi e passivi ai sensi dell’art. 36, comma 7 del D.Lg. 118/2011”
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
L’argomento era già stato trattato, si è poi chiesto l’accertamento del numero legale
che è venuto meno prima del voto; quindi noi – per come mi conferma il Segretario –
potremmo procedere direttamente con il voto, a meno che qualcuno non abbia
necessità di chiedere ulteriori chiarimenti, ma è stato sviscerato l’argomento, la
trattazione è stata svolta.
Quindi, se non ci sono opposizioni, possiamo passare direttamente al voto.
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Ci sono opposizioni o richieste particolari sul punto?
Se qualcuno vuole fare dichiarazioni di voto.
Dottore, mi chiedono - mi dispiace per la sua voce - un riepilogo breve, perché già
ieri lo ha fatto, che cosa comporta questo.
Colleghi agevoliamo il Dottore Mantione che già ha un problema con la voce.
Il Dirigente, Dott. MANTIONE Giovanni
Signor Presidente, signori Consiglieri.
A decorrere dall’esercizio 2015 entra in vigore per gli Enti Locali la riforma
dell’ordinamento contabile, meglio nota come: armonizzazione contabile, che è
finalizzata a rendere omogeneo…
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Dottore, mi perdoni se la interrompo: parliamo del disavanzo in 30 anni.
Il Dirigente, Dott. MANTIONE Giovanni
Sì, sì.
Per spiegare quali sono le premesse di questo provvedimento.
Una delle operazioni che si sono rese necessarie per l’applicazione di questa nuova
disciplina è l’attività di revisione straordinaria dei residui attivi e passivi, che sono
stati analizzati alla luce della loro effettiva esigibilità e di riscossione per i crediti o
della sussistenza delle condizioni di obbligazioni nei confronti dei terzi per quanto
riguarda i debiti.
Tutto ciò ha portato a una rideterminazione del risultato di amministrazione, che
secondo il documento di rendiconto approvato dal Consiglio Comunale, determinava
un avanzo, seppur con consistenti quote vincolate di circa oltre 20.000.000,00 di euro
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ma che, invece, ricalcolato alla luce di questa operazione di riaccertamento,
soprattutto per il fatto che le nuove regole contabili impongono di svalutare i residui
attivi in maniera corrispondente a quella che è la percentuale di effettiva riscossione,
registrata negli ultimi cinque anni, questo procedimento di svalutazione dei crediti,
porta a rideterminare il risultato di amministrazione da positivo, in misura
consistente, a negativo in misura ancora più consistente; per cui si passa a dover
quantificare un disavanzo di amministrazione, pari a circa 34.000.000,00 di euro.
Considerato che si tratta di una operazione di particolare straordinarietà e che in tutti
gli Enti Locali in gran parte degli Enti Locali ha determinato questo ribaltamento
delle risultanze contabili, il legislatore ha previsto una disciplina che consente un
graduale assorbimento di questo deficit, che viene fuori da queste verifiche del nuovo
ordinamento.
Per cui viene consentito di potere ripartire questo risultato negativo in un periodo che
può arrivare fino a 30 anni, con un ammortamento in quote costanti.
Considerato che la cifra di disavanzo del nostro Ente è di 34.000.000,00 e così
consistente per le disponibilità correnti del bilancio, da imporre il ricorso proprio alla
scadenza più lunga possibile, consentita dalla legge, con questo provvedimento si
propone di disciplinare un disavanzo che, appunto, si articoli in un ammortamento
trentennale, per cui a partire dal primo esercizio si dovranno accantonare risorse
correnti pari a circa 1.146.000,00.
Questa è una soluzione che deve essere formalizzata in questa prima fase, la norma
dice che entro 45 giorni dal riaccertamento si impone questo provvedimento da parte
dell’organo consiliare; fermo restando che, qualora nel corso dei periodi successivi, il
disavanzo intanto va sempre aggiornato, alla luce degli esercizi che si vanno a
chiudere, quindi chiudendo il 2015 si verificherà se il disavanzo è ancora in questa
misura, è ridotto o aumentato e le soluzioni di ripiano possono, di volta in volta,
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essere riverificate, utilizzando altri strumenti, quali, per esempio, potrebbe essere la
realizzazione di proventi da alienazioni che possono consentire di equilibrare il
bilancio e di renderlo più rispondente ai nuovi criteri che sono basati su una
corrispondenza tra li partite attive, con crediti immediatamente riscuotibili e partite
passive che corrispondono a obbligazioni certe, in una logica che è appunto quella di
consentire all’Ente di avere una programmazione di spesa esattamente corrispondente
alle proprie possibilità di rispettare tempi di pagamento che siano corrispondenti a
quelli imposti dalle discipline comunitarie e anche nazionali.
Per cui il dispositivo, ripeto, prevede di stabilire che il recupero del maggiore
disavanzo, determinato a seguito del riaccertamento straordinario, ammontante
complessivamente a 34.407.227,59 avvenga in numero di 30 quote costanti annuali, a
partire dall’esercizio 2015, per un importo annuale di euro 1.146.907,59; fatta salva
la possibilità di modificare tale modalità di ripiano in un numero di annualità inferiori
qualora si verificano condizioni finanziarie di bilancio favorevoli per l’Ente.
Dare atto che per quanto guarda il finanziamento delle quote costanti, verrà utilizzato
in via prioritaria la parte corrente del bilancio, fatta salva la possibilità di modificare
tale finanziamento con successivo atto consiliare, secondo le modalità consentite
dalla normativa vigente.
Sulla proposta ci sono i pareri favorevoli dell’ufficio e del Collegio dei Revisori.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Anche, mi pare, della Commissione, se non erro.
Sì, nella giornata di ieri, comunque lo conferma il Presidente, se lo vuole dire anche a
verbale.
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Mi hanno comunicato i Revisori - che stamattina sono stati contattati sia
telefonicamente per far sapere che era caduta la seduta e che quindi ci saremmo
riaggiornati - che loro non erano nelle possibilità di essere presenti.
In ogni caso hanno reso parere favorevole, sia su questa proposta che su quella che
successivamente noi andremo a considerare.
Prego.
Il Consigliere VULLO Marco
Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri, signori della Giunta.
Noi abbiamo già reso il parere e è favorevole; non è pervenuto in tempo perché a
causa dei tempi abbastanza ristretti siamo riusciti a darlo solo pochi giorni fa, quindi
credo che manchi solo per questo motivo.
Voglio aggiungere una cosa: la normativa ci consente di spalmare in 30 anni quello
che esce fuori dal riaccertamento dei residui.
È ovvio però che così come già abbiamo analizzato e discusso in Commissione tutto
questo ha un senso se a partire dall’anno 2016 riusciamo a recuperare di più rispetto a
quello che oggi diventa inesigibile; quindi l’invito che la Commissione bilancio, ma
credo tutto questo Consiglio, fa all’Amministrazione – e mi rivolgo nello specifico
all’Assessore Amico – è quello di riuscire a trovare formule nuove, per far sì che si
aumenti l’accertamento derivante da tutte quelle cose che oggi non riusciamo a
incassare e che anche se mettiamo da parte un accantonamento di 1.300.000,00 euro
annuo, se poi ne creiamo ulteriori 4.000.000,00 è ovvio che non ne usciremo mai;
quindi diciamo che potrebbe diventare un cane che si morde la coda.
Questa, tra virgolette, la chiamo, tra virgolette, opportunità che la norma dà, deve
essere comunque poi avvalorata da tutta una serie di iniziative che mettono nelle
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condizioni l’Ente di recuperare nuove entrate, altrimenti credo che tiriamo alla lunga,
ma tireremo alla lunga per poco.
Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, Consigliere.
Peraltro approfitto della sua presenza e di quella dei colleghi per ringraziare la
Commissione bilancio per come ha alacremente dovuto lavorare in questi giorni,
essendo stata investita di varie problematiche tra i due bilanci, debiti fuori bilancio e
questi atti che stiamo votando, quindi devo farne plauso pubblico.
Il Consigliere Spataro ha chiesto di intervenire, prego collega.
Prego.
Giacalone, Borsellino, perché se si è aperta la discussione lo e ò per tutti i.
Il Consigliere SPATARO Pasquale
Presidente, io volevo fare, nello stesso tempo, delle riflessioni e delle richieste che
sono ovvie qui, all’Assessore e al Dirigente del servizio finanziario: credo che da un
punto di vista contabile ci sia poco da dire, perché, comunque, è una rideterminazione
dei crediti, sulla base di una normativa nazionale a cui, necessariamente ci dobbiamo
adeguare.
Credo che il problema si ponga però facendo un passo indietro e guardando anche al
futuro; facendo un passo indietro perché: affermare oggi che abbiamo un fondo di
dubbia esigibilità di 45.000.000,00 significa che tutti quei crediti che erano stati
inseriti nei bilanci precedenti, evidentemente erano dei crediti solo da un punto di
vista numerico, nel senso che erano dei crediti che non sarebbero stati esigibili, visto
che facciamo questo taglio netto in questo momento.
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Quindi la mia domanda è: 1) i criteri che sono stati seguiti per tagliare questi crediti
del Comune, quali sono stati?
C’è stato un criterio in relazione alla capacità da parte delle famiglie di pagare la
bolletta dei rifiuti solidi urbani? (voglio capire quali sono i criteri).
Poi: per il futuro, non ritenete opportuno procedere a una revisione dei ruoli?
Cioè, che cosa intendo: evidentemente è chiaro che dobbiamo dire ai nostri cittadini
che questo 1.150.000,00 sarà caricato a tutti coloro che hanno pagato fino a ora; e è
chiaro pure ai signori Consiglieri Comunali - che li vedo molto tranquilli oggi - che
questo 1.1150.000,00, precedentemente, ingolferà e ingesserà ulteriormente il nostro
bilancio comunale, cioè significa che noi avremo un altro 1.150.000,00 su cui non
possiamo metterci mano; aggiunto all’anticipazione di cassa, aggiunto ai mutui delle
altre amministrazioni, praticamente, questo Consiglio Comunale, è meglio che si
dimetta perché non abbiamo nulla da fare da qui a breve, quindi il bilancio sarà un
semplice passaggio burocratico.
Quindi, io chiedo all’Assessore: 1) da un punto di vista per il futuro se c’è un’idea di
tagliare i ruoli, soprattutto in direzione di quelle famiglie che non hanno abitano più a
Agrigento e a cui continuano a essere indirizzate la bollettazione, quando invece non
devono pagare perché evidentemente non hanno più la residenza nel nostro territorio?
Poi, la seconda domanda è: quali sono stati i criteri che hanno dato vita a questo
taglio netto di 45.000.000,00 euro di euro?
Per il resto nulla quaestio perché è una manovra necessaria, che ulteriormente
ingesserà il bilancio e che ulteriormente ci porterà a una posizione di marginalità.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
La parola al collega Giacalone.
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Il Consigliere GIACALONE William Giuseppe Maria
Prima della mia dichiarazione di voto, chiedo una precisazione al funzionario, a me
dispiace che è senza voce, ma, che dobbiamo fare?
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Comunque c’è l’Assessore, quindi risponderà.
Il Consigliere GIACALONE William Giuseppe Maria
Perfetto, all’Assessore: se non vado errato, questa legge, impone anche questa
ricognizione dei residui attivi anche per le partecipate del Comune.
Non ho idea, e chiedo, se il Comune ha proceduto anche questi 41.000.000,00 di
euro, ammesso che vi siano partecipate, se anche alle partecipate è stato fatto questo
repulist e se questo dato ingloba anche eventuale debito delle partecipate.
Poi mi riservo sulla dichiarazione di voto.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Prima di passare la parola all’Assessore, aveva chiesto la parola il collega Borsellino;
prego collega.
Il Consigliere BORSELLINO Salvatore
Presidente, colleghi Consiglieri, Assessori.
Io volevo fare una domanda perché non mi è chiara qualcosa: cioè per 30 anni il
Comune andrà a pagare 1.140.000,00 annuali, ecco questo milione e rotti a chi
graverà?
Perché io sono convinto che graverà sui cittadini, in ogni modo sono convinto che
graverà, Consigliere Sollano, sui cittadini, ma in che modo?
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Ci sarà un taglio dei servizi già esistenti, un aumento dei costi?
Noi ci stiamo caricando di responsabilità per i prossimi 30 anni, perché queste
somme saranno indubbiamente pagate, in un modo o in un altro, dai cittadini, quindi
se mi dite come, perché mi sembra una cosa un pochino delicata, anche perché
abbiamo dei servizi già carenti, con costi elevati, se ancora dobbiamo aumentare
costi, credo che non è chiaro questo.
Vorrei questo chiarimento.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, collega.
Passo la parola al collega La Scala.
Il Consigliere LA SCALA Marcello
Buonasera a tutti.
La mia domanda era in parte quella del collega Borsellino: si va a un taglio dei
servizi o si va a ridurre la spesa?
Era questo che volevo sapere, perché come servizi siamo già, forse, al limite della
sopravvivenza, se magari si ritaglia un po’ la spesa credo che sia opportuna farlo,
l’unica alternativa anzi credo.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie.
Collega Gibilaro.
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Il Consigliere GIBILARO Gerlando
Grazie, Presidente. Signori della Giunta, colleghi Consiglieri.
Ebbene, oggi, sicuramente, ci accingiamo a votare un atto di fondamentale
importanza, un adempimento di legge che riguarda il graduale assorbimento del
disavanzo della Amministrazione, si parla di circa 34.000.000,00 di euro.
La cifra che verrà accantonata, se non erro, è di circa 1.146.000,00 euro l’anno, a me
sorgono spontanee alcune domande.
Innanzitutto vorrei capire questi 34.000.000,00 di euro a cosa si riferiscono; cioè
quali sono le voci nello specifico, quantomeno le più corpose, perché stiamo andando
votare, almeno voglio capire quali sono queste voci.
La seconda considerazione che volevo fare è la seguente: oggi questo Ente decentrato
dello Stato non riesce a erogare i servizi, quantomeno quelli essenziali, non esistono
politiche, neanche le politiche sulla solidarietà sociale, di dare il minimo contributo a
quelle famiglie bisognose e quant’altro.
Ora l’andare a accantonare - magari mi risponde l’Assessore al ramo, dato che il
Dirigente è uscito - 1.150.000,00 euro che cosa significa?
Significa che i tributi locali saranno - già sono ai massimi livelli consentiti dalla legge
– ulteriormente innalzati, oppure ci sarà un taglio dei servizi.
Oggi il Comune non si trova nelle condizioni di andare a sistemare una buca o andare
a cambiare una lampada in questo momento, quindi vorrei capire, alla fine, questo
Ente decentrato dello Stato, quali servizi dovrà dare per i prossimi 30 anni.
Ma io mi auguro di non sbagliare, qua c’è l’Assessore al ramo perché credo che sia
doveroso e opportuno, a me sta bene, il legislatore ha previsto un graduale
assorbimento di questo disavanzo di Amministrazione e ci sta tutto, è un dovere, un
adempimento di legge che bisogna fare, però la politica deve dare delle risposte.
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Allora, io vorrei capire l’Amministrazione pro tempore, presieduta dal Sindaco
Firetto, quali iniziative - alla luce di queste considerazioni che sono state fatte –
intende intraprendere, come intende recuperare queste somme, se intende tagliare i
servizi, se intende aumentare i tributi locali, se questo Ente vuole diventare
imprenditore di sé stesso con innovazioni tecnologiche, applicando la spending
review, cioè vorrei capire quali soluzioni quale attività politica verrà posta in essere
quantomeno dall’esecutivo, in questi cinque anni, perché noi stiamo parlando di
andando a accantonare 1.1150.000,0 0 euro l’anno e vorrei capire qual è l’attività che
l’Amministrazione intende intraprendere.
Detto questo vorrei anche capire in linee generali, non al centesimo, a che cosa si
riferiscono questi 34.000.000,00 di euro.
Grazie, signor Segretario. Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Ci sono altri interventi, colleghi, prima di passare la parola all’Assessore al ramo.
Poi si procederà con le dichiarazioni di voto, evidentemente.
Per dargli la possibilità di fare unica risposta, se avete qualche quesito, approfittatene
prima, è sempre meglio.
Se non ci sono al momento, passo la parola all’Assessore.
L’Assessore AMICO Giovanni
Signor Presidente, signori Consiglieri.
La norma a cui si riferiva il Dirigente, il Dottore Mantione, cioè il decreto legislativo
118, che impone l’armonizzazione contabile, individua nella attività di
riaccertamento dei residui attivi e passivi, lo strumento per, in qualche modo, ripulire
tutte quelle che sono le situazioni che il vecchio sistema contabile consentiva, ma che
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hanno portato non il Comune di Agrigento, ma i Comuni in generale, a avere un
sistema di entrate non necessariamente collegato alle spese effettive, di appostare dei
fondi per coprire tutto quello che è la possibile mancata entrata, rispetto a quello che
era appostato all’interno dei residui stessi; quindi individuò anche, sulla base di
questo principio generale, dei criteri; dei criteri con i quali individuare la parte di
questi residui da compensare con un relativo fondo; per cui intanto la precisazione
che va fatta è che non vengono stralciati i residui.
I residui sono lì, rimangono iscritti, ma va iscritto, dall’altra parte del bilancio un
corrispondente fondo che consente di comprimere la spesa, cioè noi abbiamo un
elenco, il Dottore Mantione sta salendo e quindi ne daremo conoscenza, che è un
elenco dal quale deriva questo fondo di 41.000.000,00.
Il riaccertamento va a determinare un extra deficit di 41.000.000,00 che può essere –
la legge prevede – coperto con l’avanzo di amministrazione.
Ovviamente, noi avevamo un avanzo di amministrazione di 37.000.000,00 circa dei
quali 30 indisponibili, cioè residui che fanno parte di questo attivo patrimoniale ma
che non possono essere utilizzati per la copertura del fondo, in quanto destinati a uno
specifico obiettivo.
Di questi 37.000.000,00 , circa 7.000.000,00 invece erano utilizzabili per ridurre la
dimensione di questo fondo.
Per cui dai 41.000.000,00 e qualcosa di fondo che andava a rappresentare questo
monte da coprire nel trentennio abbiamo utilizzato i 7.000.000,00 di disponibilità
sull’avanzo di amministrazione.
Dai 41.000.000,00, quindi, si è passati a un saldo di indisponibilità di 34.000.000,00.
Quindi i 34.000.000,00 non sono un elenco di debiti; i 34.000.000,00 sono una
somma di potenziali mancati incassi o di potenzialità passività che possono
verificarsi, a fronte del quale il Comune deve tutelarsi con l’iscrizione di un fondo.
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Però, chiaramente, essendo un fondo che va a recepire una situazione pregressa, che
ha le proprie radici negli anni precedenti, il legislatore ha immaginato di non potere
portare tutto in un unico anno e cioè nell’anno di entrata in vigore
dell’armonizzazione contabile, questo extra deficit.
Per cui ha dato la possibilità alle Amministrazioni di spalmare, nei 30 anni successivi
il monte di questo extra deficit, quindi i 34.000.000,00 il Comune di Agrigento, può
ripartirli pro quota nei 30 anni successivi.
Chiaramente, quindi, la quota di ammortamento di 1.150.000,00 circa che noi
porteremo nei bilanci annuali nei prossimi 30 anni, non servono a pagare qualcosa,
ma vanno a comprimere la spesa.
Sono una posta che riduce la disponibilità delle entrate, quindi è un fondo di
indisponibilità di 34.000.000,00 che va ripartito nei 30 anni, questo, ovviamente,
anno dopo anno, in ogni singolo bilancio avrà una propria corrispondente, mancata
spesa sul 1.200.000,00, ma è un tema che attiene il singolo bilancio quindi nel
bilancio che andremo a discutere il 28, questo 1.200.000,00 sarà appostato tra le
uscite e comprimerà le entrate e, quindi, non potrà essere utilizzato.
Detto questo, ovviamente, trattandosi di un fondo che deriva dai possibili mancati
incassi, non vuol dire che poi la situazione finanziaria non sia diversa, nel senso che
poi le politiche di miglioramento dell’attività di incasso che noi abbiamo come
principale obiettivo, perché io dissi qui, quando parlammo la prima volta delle tariffe,
che la grande sfida di questo Comune è, intanto, migliorare la capacità di incassare
quello che tariffa, perché è il vero elemento che oggi ci porta a avere questi
41.000.000,00 di fondo a dovere recuperare.
Con riferimento alla richiesta dell’attività di riaccertamento anche sulle partecipate,
certamente sì, questa attività che è stata condotta sui residui, prevede anche
l’appostazione all’interno del fondo di quelle che sono le passività potenziali
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provenienti dalle partecipate, rispetto a quanto le partecipate hanno bollettato e,
quindi, alle mancate entrate.
Dopodiché c’è un altro aspetto che attiene questa riforma contabile e che va a gravare
sul singolo bilancio, che è il principio generale che ha ispirato la norma sul
riaccertamento e quindi sull’armonizzazione contabile, prevede poi, come dire,
l’applicazione annuale di questi principi, quindi ogni anno, non soltanto si riporterà il
1.250.000,00 che riguarda tutto il pregresso, ma bisognerà fare degli accantonamenti
anche sulle stime annuali delle entrate; ecco perché io dico: la vera sfida di questo
Comune è riuscire a migliorare il sistema di incasso di tutte quelle che sono le entrate
tributarie.
Non grava direttamente, grava come compressione della spesa, è come se fosse un
costo del bilancio, però non è che ha una diretta attinenza.
Ci sarà una minore spesa di 1.200.000,00 non è una posta che deve essere incassata.
Ci sarà una spesa in meno di 1.200.000,00 rispetto a quello che potenzialmente si
sarebbe potuto spendere, ma non necessariamente un taglio ai servizi.
Potrebbe diminuire, in astratto, il costo del personale e, quindi, non è un taglio alla
spesa.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Colleghi, meglio fare un passaggio, eventualmente, al microfono.
L’Assessore AMICO Giovanni
Ritengo di avere risposto, nel senso è chiaro che grava sul bilancio, perché è una
spesa, sostanzialmente, virtuale, ma è una spesa, che comprimerà la possibilità di
spesa, quindi poi ogni singolo bilancio individuerà le risorse.
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Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Cioè potrebbe non rappresentare un aumento dei tributi richiesti ai contribuenti, ma
un maggior impegno nell’esigerli e nel riscuoterli, sostanzialmente.
Colleghi, non andiamo fuori dall’ordine del giorno; facciamo completare l’Assessore.
Consiglieri, mi pare di capire che l’Amministrazione non avesse altri margini da
proporci; consentiamo di capire a tutti quanti cosa comporterà, però evitiamo di
uscire fuori dall’ordine del giorno perché non serve a nessuno, né alla discussione,
soprattutto.
Prego.
L’Assessore AMICO Giovanni
È la legge che stabilisce le modalità, noi, poi, se vogliamo sapere come si arriva ai
34.000.000,00, non è ai 34, ma ai 41; i 41.000.000,00 sono la sommatoria di tutta una
serie di accantonamenti che l’Amministrazione deve fare, perché la legge impone
anche il metodo con il quale si quantifica la determinazione della quota di
accantonamento che sono circa una quindicina di voti, che se volete posso leggere.
Sono: imposta comunale immobili di maggiori accertamenti: 2.504.000,00.
Quello che leggo è, sostanzialmente, la necessità dell’accantonamento, quindi quella
quota che va a definire i 41.000.000,00, perché non parlo dei 34, perché poi c’è una
quota dell’avanzo di amministrazione disponibile, di 7.000.000,00 e qualcosa che va
a compensare il monte dei 41, quindi non saprei come ricalcolare i 34 pro quota.
Vi leggo i 41, sapendo che di questi 7 sono coperti da questa disponibilità nell’avanzo
di Amministrazione.
Imposta comunale sugli immobili: 6.343,00 euro.
Imposta comunale sulla pubblicità: 185.399,00 euro.
Tassa per lo smaltimento rifiuti solidi urbani: 250.404,00.
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TARES e TARI: 7.629.141,00.
Questa è la quota di accantonamento che confluisce nel fondo dei 41.000.000,00 sulla
valutazione dei mancati incassi degli anni precedenti, quindi delle statistiche degli
anni precedenti, per alimentare il fondo che poi va ammortizzato nei 30 anni.
Quindi la sommatoria di tutte le voci che vi sto leggendo quantifica il fondo, che è
41.000.000,00 e qualcosa, 41.869.357,00.
Recupero evasione, codice 100: 2.104,216,00.
Ruoli per sanzioni amministrative: 5.127.356,00.
Crediti TIA, anni precedenti: 20.972.577,00.
Proventi canoni idrici pregressi: 1.175.000,00 euro.
Proventi rimozione coatta auto: 40.037,00 euro.
Fitti attivi fabbricati: 3.932,00 euro.
Rivalsa su privati per interventi pubblica incolumità, 220.480, 00 euro.
Sanzioni in materia amministrativa: 52. 890,00.
Recupero oneri indennità e esproprio: 337.450,00.
Proventi concessione edilizia e sanzioni: 1.224.036,00.
Quindi, la sommatoria: 41.869.000,00 quantifica tutte quelle potenziali entrate che
continuano a essere iscritte in bilancio, ma che vengono definite di dubbia esigibilità
e, quindi, il legislatore ci impone di tutelare l’equilibrio dell’Ente, riportando in ogni
singolo anno una quota di un trentesimo a titolo di compressione della spesa, per
evitare il deficit annuale.
Quindi questo è il senso della delibera e il senso della norma.
Per cui noi non dobbiamo pagare 41,000.000,00 a qualcuno, dobbiamo fare in modo
che nei prossimi trenta bilanci la spesa per 1.150.000,00 venga compressa a
compensazione di questo potenziale mancato incasso; dico potenziale perché se le
nostre attività di miglioramento del sistema di incasso delle tasse e delle tariffe, ci
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consentirà di smentire queste previsioni e, quindi, di incassare quanto abbiamo scritto
qui, alla fine sarà un buon lavoro per l’Ente, perché avremo una maggiore
disponibilità e non avremo esposto l’Ente rispetto al disequilibrio annuale.
(Intervento fuori microfono)
L’Assessore AMICO Giovanni
Ma questa è una attività che stiamo conducendo, su tutti i fronti, non solo sull’aspetto
della TIA, ma anche con la Gesa, con il Servizio AIPA, con tutti stiamo cercando di
migliorare i ruoli e di ripartire da lì.
Però, questo è un lavoro un pochettino più lungo, nel senso che lì c’è una attività
amministrativa che porterà dei frutti quando sarà a regime.
Oggi ci stiamo lavorando e contiamo di avere buoni risultati già dall’anno prossimo,
comunque di migliorare questi risultati.
(Intervento fuori microfono)
L’Assessore AMICO Giovanni
Sì, sì, ma io poco fa credevo di avere detto qualcosa a sufficienza.
L’Amministrazione ha come obiettivo principale, proprio perché ci rendiamo conto
che questa incapacità di inseguire i nostri crediti ha generato questa situazione, quella
di migliorare e massimizzare la capacità di incasso, chiaramente questo oggi è un
risultato, come dire, è un obiettivo non raggiungibile in un mese, nei prossimi due
mesi, perché tutti questi ruoli, che sono affidati a delle società sulla base di
convenzioni e contratti, vanno rivisti e vanno revisionati; sia in termini di
contrattazione con chi oggi gestire i ruoli, che in termini di efficacia dell’azione.
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Questo è un obiettivo che l’Amministrazione si è posto e che stiamo cercando di
perseguire, ma per la quale cominceremo a raccogliere i primi risultati nei prossimi
mesi.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, Assessore.
Avevano chiesto di intervenire, la collega Carlisi e la collega Palermo.
Il Consigliere CARLISI Marcella
Io ho un problema di voce, non riesco a impormi, a gridare, un po’ come gli altri
colleghi…
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Lo apprezziamo.
Il Consigliere CARLISI Marcella
Io volevo un chiarimento sul discorso 1.175.000,00 e rotti, quando intendete canoni
idrici pregressi sono i crediti per maggiore consumi idrici dal 2005 al 2008 che,
probabilmente, non sono dovuti e, quindi, sono messi lì, e non ce li devono dare e
stiamo tartassando i cittadini per somme non dovute.
Poi volevo chiedere, visto che si parlava di una compressione della spesa che
dovremo fare per questo mutuo.
Ma a quanto ammonta? Perché noi abbiamo anche altri mutui che sono stati fatti gli
altri anni, se non mi sbaglio, queste somme indisponibili, comunque, non è un mutuo,
quello che è, più ci sono altre cose, quanto delle tasse che vengono fuori dagli
agrigentini e che, comunque, dovrebbero pagare i servizi, stiamo andando a, come
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dire, togliere servizi e vincolare per mutui e questa cosa che in questo momento non
mi ricordo che cosa è.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
La parola al Consigliere Palermo.
Prego.
Il Consigliere PALERMO Carmela
Buonasera a tutti.
Io, come al solito, non ho problemi di voce, quindi cercherò di moderarla.
Io parto proprio dal 1.146.907,59, Assessore, non lo so se sono periodici o meno,
però lo potremmo chiedere, Presidente per 30 anni.
Tutti siamo sotto e dobbiamo stare sotto la legge, quindi non vado a contestare quella
che è l’azione che l’Amministrazione sta adottando, perché se effettivamente se è la
legge che ci impone questo, non possiamo fare altro che ubbidire.
Il problema è un altro: io sentivo parlare tanti Consiglieri della responsabilità che ci
assumiamo per 30 anni, da andare a accantonare una cifra corposa e anadare a
valutare anno dopo anno quello che può essere un qualcosa da calcolare in più, se non
ho capito male, a seconda di come riusciamo a gestire la cosa pubblica, dico bene
Assessore? Dico bene.
Allora visto che, comunque, voi avete fatto dei calcoli, Dirigente, Dottor Mantione la
prego di stare attento, voi avete fatto dei calcoli e avete fatto, sicuramente, un quadro
generale di quelli che sono gli importi.
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Ora, le domande – io cercherò di essere un po’ più precisa nella domanda – io voglio
capire e vorrei che l’Assessore o il Dirigente riuscissero a descrivere: qual è il quadro
dei tagli sui vari servizi, in che percentuale.
In una riunione fatta con il Dottor Mantione, proprio al tavolo del Presidente, nei
locali del Presidente, il Dottor Mantione ci diceva che non sono dei tagli, è
rosicchiare tra i vari servizi.
Ecco, vorremmo capire questa fame, un po’ da roditore, visto che parlavamo di
rosicchiamenti, in che percentuale va a influire sul servizio.
Lei parlava, sono stata attenta, la osservavo, parlava di tagli sul personale.
Io ricordo all’inizio, il nostro primo cittadino, parlava di lacrime e sangue, io non
vorrei, davvero, dover vedere il sangue, non soltanto dei dipendenti comunali, ma
anche dei nostri cittadini.
Vorrei capire, perché è stata fatta questa domanda dai banchi, io gliela faccio
ufficialmente, spero davvero che lei mi faccia questo quadro: quali sono le iniziative
politiche per la lotta all’evasione, perché quando noi andiamo a citare i vari debiti o
comunque le varie carenze, i vari buchi che ha questa Amministrazione, questo
Comune, questo Ente, dipendono anche dal fatto che sono sempre pochi a pagare,
molte volte perché effettivamente, economicamente non ce la fanno, molte altre
perché magari c’è la volontà di non farlo.
Ecco, quali sono le iniziative amministrative politiche che questa Amministrazione,
con in testa il primo cittadino, intende fare per riuscire a gravare meno sui servizi, ma
a affrontare in maniera ottimale quello che attualmente può diventare un qualcosa che
renderebbe, come diceva il Consigliere prima, renderebbe difficile, quasi utopistico la
Amministrazione di questo Ente, quindi diventeremmo noi qui, semplicemente, dei
passacarte, perché non avremmo più il potere economico o comunque il potere di
amministrare la cosa pubblica.
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Io spero di avere la risposta.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, Consigliere.
Se non ci sono altri… era previsto un intervento a Consigliere, come per ogni
argomento, ora dovrebbe rispondere, perché ci sono stati ulteriori quesiti,
l’Assessore.
Se non ci sono grandi necessità, solo una volta si può intervenire per dieci minuti.
Capisco che è stimolante, però non possiamo su ogni intervento.
Allora, possiamo fare una cosa, signori, giusto mantenere l’ordine, consentiamo
all’Assessore di rispondere, se all’esito della risposta dovessero esserci ancora
interrogativi, eccezionalmente...
(Interventi fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Colleghi, precisiamo un passaggio, scusate, evitiamo polemiche su nulla.
Colleghi, scusate non si parla da dietro i banchi, un attimo di silenzio cortesemente.
L’Assessore deve rispondere.
Se all’esito delle risposte dell’Assessore dovessero esserci ancora dubbi che non sono
l’ennesima ripetizione degli stessi quesiti, saranno, ovviamente, consentiti perché è
un argomento particolare.
In ogni caso vi dico che l’Assessore ieri ha manifestato, lo ha ribadito oggi, la
disponibilità a incontrare, non solo i capigruppo, ma anche tutti i Consiglieri, anche
successivamente, quindi approfitto del momento.
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Risponda, Assessore, se all’esito della sua risposta ci sono quesiti nuovi, non posti e
non collegati, sono assolutamente ammessi.
L’Assessore AMICO Giovanni
Sulla vicenda del mutuo volevo precisare che non si tratta di un mutuo, si tratta di una
posa che viene iscritta in bilancio e che, quindi, comprime le risorse che possono
essere programmate per la spesa.
Quindi, di fatto, rappresenta una riduzione delle capacità di spesa dell’Ente, a tutela
dell’equilibrio.
Quindi rispetto alla vicenda che riguarda il mutuo, noi abbiamo, credo rate per
800.000,00 euro all’anno di mutui; ma i mutui hanno, ovviamente, altre ragioni, ci
sono mutui che sono stati contratti per fare opere pubbliche, quindi è un altro aspetto.
Qua non stiamo discutendo di indebitamento, stiamo discutendo di come ripartire in
30 anni, l’extra deficit, garantendo l’equilibrio economico dell’Ente e, quindi, non
esponendolo al rischio del mancato incasso.
Mancato incasso che non è un dato certo.
Nel senso che – e qui mi riferisco alla Consigliera Palermo che chiedeva cosa intenda
fare l’Amministrazione – l’Amministrazione ha già avviato, con tutti quelli che oggi
gestiscono i ruoli per l’Ente, ma anche con l’ufficio tributi, una attività di
ricostruzione e di riverifica di monitoraggio, intanto dei data base con i quali vengono
bollettati i tributi e le tariffe.
Questo intanto per verificare se all’interno di questi data base esiste la possibilità di
recuperare utenti e, quindi, soggetti che fino a oggi non erano stati bollettati; però
quello di cui parliamo oggi non è l’evasione, perché l’evasione, ovviamente, è
qualcosa che sfugge all’Ente, questo è, invece, chi sostanzialmente riceve una
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bolletta, quindi deve pagare e non paga, per ragione che possono essere legate o al
suo stato di reddito o al fatto che non ha ricevuto la notifica e quant’altro.
L’attività amministrativa di miglioramento di tutto il percorso che porta alla
emissione della bolletta per il tributo e poi all’incasso è una attività, dicevo poco fa,
complessa, è una attività che è anche lunga, perché bisogna partire dalla
ricostruzione, dalla verifica di quanto sono in salute i nostri database e poi bisogna
andare anche a, eventualmente, ricostruire quella parte di database che va migliorata;
perché quando il tributo non viene incassato ci possono essere diverse ragioni e
normalmente l’Ente non lo sa qual è il motivo per cui non viene pagato.
Ci può essere il mancato recapito della bolletta, perché l’indirizzo è sbagliato, ci
possono essere tante ragioni.
Noi ci accorgeremo dei risultati di questa attività, che è una attività amministrativa
che viene condotta con gli uffici e nei rapporti con i concessionari, cioè con quelli
che oggi gestiscono i ruoli, ci accorgeremo del buon esito di questa attività, solo dopo
qualche mese di lavoro, sia da parte nostra che da parte loro perché non è come fare
una delibera; qua quando parliamo di migliorare un sistema che consente degli
incassi, parliamo di mettere dentro un sistema di miglioramento amministrativo
interno all’Ente, ma anche un sistema di controllo e monitoraggio dei concessionari,
di verifica, di migliore conoscenza della distribuzione della popolazione e
quant’altro; quindi parliamo di una cosa più complicata, sulla quale io sono
disponibile a misurarmi, ma non oggi; nel senso che questa è una attività per la quale
i frutti li vedremo fra un anno.
Quindi, ne possiamo parlare, chiaramente.
Poi possiamo fare tante discussioni su questo, ma io prima andrei a vedere quali sono
i risultati che da qui a un anno otteniamo su questi tributi, per capire se la nostra
attività alla fine, effettivamente, è efficace o meno.
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Partendo da un dato: che siccome quello che noi abbiamo lasciato nei trenta anni e
che abbiamo sistemato con questo fondo è, effettivamente, un dato enorme, io sono
fiducioso sul fatto che noi non potremo che migliorare questo aspetto dell’Ente; e
siccome l’Ente è già tutelato rispetto al pregresso dall’esistenza di queste quote di
accantonamento che la legge ci impone, quindi noi poi possiamo scegliere se farlo in
30 anni o in 10 in funzione della capacità dell’Ente di far fronte e a questa
compressione di spesa, ma in ogni caso noi dobbiamo far fronte a questo, perché è un
rischio di sistema, è un rischio che la legge vuole evitare per il sistema dei Comuni in
Italia; è una norma che, sostanzialmente, protegge la Pubblica Amministrazione.
Ho fatto un esempio, mi dispiace di non essere stato compreso su questo io ho detto:
non posso collegare il 1.200.000,00 a una posta, a un servizio, al personale, perché
non è così; perché io iscrivo una posta e quindi ho delle risorse meno capienti e
programmo la mia spesa in funzione del fatto che quelle entrate che io ho sono minori
di 1.200.000,00, ma non ho un diretto corrispondente minor costo rispetto a questo
1.200.000,00.
È diffuso, quando Mantione dice: “a rosicchiare”, nel senso che non ha neanche lui
una risposta su questo, ma perché non c’è una risposta.
Qua noi abbiamo: se le risorse sono 100, noi sappiamo che ne possiamo utilizzare
100, meno 1.2 che è l’accantonamento.
È proprio quello che ci consente di programmare quella parte di entrate di cui siamo
sicuri di avere l’incasso.
D’altro canto è anche uno degli elementi che io ho sentito più volte contestare alle
vecchie Amministrazioni.
Il fatto che venivano messe delle entrate, a fronte delle quali si programmava una
spesa, poi le entrate non erano effettivamente quelle programmate.
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Oggi la legge ci dà uno strumento, che ci consente di dire: tu ti puoi iscrivere questa
entrata, perché te la puoi iscrivere, perché hai bollettato 1.000.000,00, ma siccome sai
che nel tuo storico non lo incassi il 1.000.000,00, incassi 700,00; 300,00 te le devi
portare in un fondo, così non le usi; perché se non le incassi non le hai spese.
È una forma di tutela dell’Ente, ma non mi costringe la norma a fare un collegamento
tra questa quota di 1.200.000,00 in meno tra le entrate disponibili - perché le entrate
ce le ho, ma non le posso spendere – e le spese.
Io so che ho una minore disponibilità sulla quale programmare le mie spese.
Punto.
Spero di avere risposto, ma non c’è null’altro da aggiungere su questo.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, Assessore.
Consigliere, domanda flash perché l’intervento è stato fatto.
Intervento
Credo che sia difficile votare no a questa delibera.
Però, mi sembra che qui, Assessori, stiamo facendo i compitini da burocrati, sono dei
compiti fatti perfetti.
La legge, del resto, ci dice come fare i compiti e a quale righe andare a imputare
tutto, e lo abbiamo fatto bene.
Credo che in questa aula dovremmo analizzare anche il vero significato della legge,
che poi vuole dire: guardate, Comuni, che se vi impegnate e pensate che le entrate
fiscali sono quelle che vi salvano la vita, in realtà non è così; perché abbiamo capito i
limiti delle entrate tributarie.
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Per cui residui attivi che sono gran parte, per come dall’elenco che è stato letto, sono
entrate fiscali.
Allora, questa Amministrazione al di là di fare i compiti, in questa sede, per aiutare la
capacità di spesa, non per impedire l’accantonamento che è impossibile, avrebbe
potuto dire che cosa vuole fare sotto il profilo delle entrate extra fiscali, perché
evidentemente è lì che questo Comune deve indirizzare la propria capacità per
recuperare quello che dovrà essere accantonato.
Allora, siccome a oggi non mi risulta nessun intervento rispetto a quello che abbiamo
appreso ieri ufficialmente sul Boccole del Povero, se questa Amministrazione pensa
che le entrate extra tributarie le dobbiamo introitare lasciando a uso gratuito un
palazzo che potrebbe fruttare mila euro, così non va bene.
Io non è che non sono d’accordo questa è una grande opportunità che va presa e
abbiamo fatto i compiti bene e è giusto, facciamo tutti gli accantonamenti, ma per
aiutare questo bilancio, questa Amministrazione dovrebbe dirci: sotto il profilo delle
entrate extra tributarie, io ho intenzione di fare questo e oggi ci aspettavamo una
qualsiasi nota stampa da parte di chi di competenza che ci desse un segnale rispetto a
una rinnovata visione di questa città e di sfruttare quello che è il patrimonio.
Allora, signori, credo che votare no è come quel famoso marito che intende fare lo
scorno alla moglie, quindi votare no è difficile; ma questa Amministrazione non sta
aiutando la città, non sta aiutando questo Consiglio Comunale, non sta aiutando a chi
chiede: scusa, mi dici quale servizio taglierai? Allora per vietare di tagliare i servizi,
Assessore ce lo dice qual è lo sforzo, ammesso che ci sia, che l’Amministrazione
intende fare rispetto alle entrate extra fiscali, di questo Ente?
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Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Prima di fare alzare nuovamente l’Assessore, se ci sono interventi veloci
completiamo adesso, così con l’ultima risposta…
Il Consigliere VULLO Marco
Sarò brevissimo, Presidente.
Mi volevo ricollegare all’appunto mosso poco fa dal Consigliere Carlisi.
Sostanzialmente, noi nelle poste che poco fa l’Assessore ha dettagliato, arriviamo alla
voce: “Canoni idrici anni precedenti”.
Se non capisco male o non ho letto bene, sostanzialmente in questa voce credo che - e
su questo ho fatto anche io una battaglia qualche anno addietro - abbiamo delle
situazioni anomale, con dei ricorsi presentati per illegittimità riguardanti queste
bollette.
Ora, dico, si è tenuto conto, perché mi arrivano notizie che c’è qualche sentenza
favorevole in tal senso, cioè a favore del cittadino, si è tenuto conto di questa
eventualità o se, diciamo così, qualcuno me ne può parlare, credo che il Dottore
Mantione abbia capito a cosa mi riferisco.
C’è, in questi due milioni, sono due milioni credo, c’è tutto il bollettato, dal 2005 al
2008 su cui gravano tutta una serie di anomalie?
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Allora, se non ci sono altre domande flash, completa l’Assessore e poi dichiarazioni
di voto, signori, se ci sono dichiarazioni, sennò si vota direttamente.
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L’Assessore AMICO Giovanni
Inizio dal Consigliere Marco Vullo, perché ho i numeri qui e me ne esco subito.
L’importo residuo all’1 gennaio del 2015, per quanto riguarda le entrate iscritte,
come residui di questa posta è di 1.513.000,00.
Sulla base dell’incassato degli ultimi anni su questa stessa posta, che è stato di circa il
23%, la norma ci ha imposto di fare un accantonamento a copertura di questa entrata
a, proprio perché di dubbia esigibilità, quindi in linea con quello che diceva il
Consigliere, cioè c’è un problema e è di dubbia esigibilità, tanto è vero che il
legislatore ci impone un accantonamento su questo e è da qui che viene la tutela
dell’Ente.
Cioè, noi avevamo iscritto questa posta in entrata e che fosse di dubbia esigibilità lo
dimostrano anche i vostri interventi, oggi la norma ci dà un sistema per tutelare l’Ente
da questo, per cui da qui a che veniamo a capo di questa situazione, comunque, questi
soldi, che sono tra le entrate non saranno utilizzabili per la spesa.
Questo è il principio.
Questa è la puntualizzazione.
Invece, per quanto riguarda il Consigliere Giacalone c’è un momento per trattare tutto
e, secondo me, quello che attiene poi la programmazione dell’Ente e tutte le attività
che attengono alla programmazione della spesa attengono al momento del bilancio.
L’anomalia nella quale ci troviamo è che siamo a dicembre e dovremmo trattare di
programmazione su un bilancio che verrà discusso fra qualche giorno.
Quindi sulla vicenda che attiene poi le politiche che questa Amministrazione intende
portare avanti per migliorare l’efficacia della spesa, perché alla fine le risorse di cui
questo Comune dispone, sono queste, possiamo migliorarne l’utilizzo, possiamo
inseguire meglio tutto quello che bollettiamo e, quindi, migliorare questo aspetto, che
è quello delle entrate, ma alla fine il momento della programmazione di queste risorse
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è un momento diverso da quello che oggi dobbiamo discutere qui per questo
documento.
Possiamo farlo, ma noi oggi stiamo votando un deliberato che consente all’Ente di
portare il prossimo bilancio una quota di accantonamento che tutela l’Ente dal
possibile disequilibrio e, quindi, che ci consente di raggiungere l’equilibrio.
Nel 2015, quindi nel bilancio che è di previsione che noi andremo a approvare,
comunque a discutere nei prossimi giorni, questa quota è già imputata e, quindi, tutta
la spesa che l’Ente ha fatto durante il 2015 tiene conto del fatto che alla fine abbiamo
dovuto iscrivere anche questo 1.250.000,00, dopodiché è chiaro che nei prossimi
anni, quindi in tutti quelli che saranno gli anni di questa Amministrazione le politiche
di programmazione della spesa, dovranno tenere conto di questo, ma dovranno tenere
conto anche di quelli che sono gli obiettivi che noi ci poniamo come miglioramento
della capacità di incasso; quindi è possibile che quello che oggi è un sistema di tutela
dell’Ente, possa essere neutralizzato dal fatto che questa Amministrazione riesce, con
la propria attività amministrativa, a incassare ben più di questo 1.200.000,00 che noi
stiamo prudenzialmente appostando in ogni bilancio da qui ai prossimi 30 anni.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Grazie, Assessore.
A questo punto, come preannunziato, se non ci sono dichiarazioni di voto, c’è una
dichiarazione di voto, è ammessa, ovviamente, Consigliere Gibilaro.
Se non se ne prenotano altre si passa al voto.
Il Consigliere GIBILARO Gerlando
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Grazie, Presidente. Signori della Giunta, colleghi Consiglieri.
Io preannunzio, l’iniziativa, sicuramente, è lodevole, ma mi asterrò per i seguenti
motivi, dal votare questa proposta di deliberazione consiliare.
L’accantonamento di questo 1.150.000,00 euro costituisce un taglio ai servizi e,
quindi, ai cittadini agrigentini.
I 41.000.000,00 di euro che la burocrazia dell’Ente decentrato del Comune di
Agrigento non riesce a riscuotere, dimostra l’incapacità - dovete perdonare, ma è
questo che certificate – di riscuotere le somme.
I cittadini agrigentini (quelli onesti che pagano le tasse) non solo il danno, perché
pagano i tributi locali ai massimi livelli, ma pure la beffa, perché quando noi andiamo
a accantonare una somma del genere, significa che non daremo servizi.
Per quanto riguarda i provvedimenti, sono trascorsi quasi sei mesi
dall’Amministrazione, non vedo provvedimenti tangibili.
Noi abbiamo consulenze che sono state date, si poteva dare un segnale, io sono
disposto pure a ridurmi l’indennità del 50%, però invito il Sindaco e gli Assessori a
farlo, cioè nessun segnale viene dato da questa Amministrazione nell’andare a
armonizzare che cosa?
Armonizzare significa tutto il contesto, perché è facile dire: noi tagliamo i servizi per
1.150.000,00 euro; d’altra parte questa burocrazia non è nelle condizioni di andare a
riscuotere circa 41.000.000,00 di euro e quei cittadini che pagano, oltre il danno, la
beffa.
Nessuna procedura tecnica e amministrativa seria per andare a recuperare l’ICI degli
immobili, la TARSU, la nettezza urbana, niente.
Attualmente sono trascorsi sei mesi e non c’è nessun provvedimento serio.
Io, caro Segretario, lei sa benissimo, meglio di me, che bisogna attuare quel principio
del buon andamento della Pubblica Amministrazione, è l’articolo 97 che lo dice, qua i
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cittadini che non pagano vengono premiati, perché viene accantonato questo
disavanzo di amministrazione e non solo i cittadini continuano a pagare, ma sono
costretti a subire pure un taglio, un taglio dei servizi essenziali.
Ma poi voglio anche, caro Dottore Mantione, quando bisogna armonizzare il bilancio,
noi abbiamo un Ente, che per legge la dotazione organica sono 450 dipendenti, caro
Segretario, le condizioni strutturali di questo Ente prevedono che la dotazione
organica sia composta da 450 persone, ne abbiamo 130 in più, sì a tempo parziale e
indeterminato; è facile, caro Dottore Mantione e cara Amministrazione andare a
armonizzare; tanto andiamo a caricare tutto sugli agrigentini.
Io, sinceramente, stiamo chiedendo dei doppi sacrifici agli agrigentini; però un
sacrificio pure la politica lo poteva fare, seppur minimo, di dimezzarsi l’indennità.
Io sono disposto a ridurmi l’indennità del 50%, tutto il Consiglio Comunale, ma un
segnale tangibile l’Amministrazione potrebbe anche darlo in questo senso, perché
lacrime e sangue solo i cittadini agrigentini e la classe politica no?
Quindi io mi asterrò per le considerazioni, il legislatore, l’intento del legislatore è un
intento nobile; sicuramente il legislatore non conosce la situazione finanziaria di
questo Ente e i provvedimenti che vengono adottati.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
Ci sono altre dichiarazioni di voto, altrimenti si passa subito al voto.
Non ci sono dichiarazioni di voto, si passa al voto.
Il Segretario Generale, Dott. RIZZO Pietro, procede alla votazione per appello
nominale.
Il Presidente del Consiglio CATALANO Daniela
La proposta è approvata.
PROPOSTA SETI.I~ N° /3 DEL O&~2/21JJ~
REGISTRO PROPOST N° DEL I
COMUNE DI AGRIGENTO SETTORE IV
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PER IL CONSIGLIO COMUNALE
OGGETTO: Determinazione delle modalità di ripiano del maggiore disavanzo derivante dalle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell'art. 3 comma 7 del decreto legislativo n.118/20 Il.
Visto il decreto legislativo n.l18/2011 ed i particolare l'art. 3 comma 7 che prevede: 7. Al fine di adeguare i residui attivi e passivi risultanti allO gennaio 2015 al principio generale della competenza finanziaria enunciato nell'allegato n. 1, le amministrazioni pubbliche di cui al comma 1, escluse quelle che hanno partecipato alla sperimentazione nel 2014, con delibera di Giunta, previo parere dell'organo di revisione economico-finanziario, provvedono, contestualmente all'approvazione del rendiconto 2014, al riaccertamento straordinario dei residui, consistente: a) nella cancellazione dei propri residui attivi e passivi, cui non corrispondono obbligazioni perfezionate e scadute alla data dello gennaio 2015. Non sono cancellati i residui delle regioni derivanti dal perimetro sanitario cui si applica il titolo II e i residui passivi finanziati da debito autorizzato e non contratto. Per ciascun residuo eliminato in quanto non scaduto sono indicati gli esercizi nei quali l'obbligazione diViene esigibile, secondo i criteri individuati nel principio applicato della contabilità finanziaria di cui all'allegato n. 4/2. Per ciascun residuo passivo eliminato in quanto non correlato a obbligazioni giuridicamente perfezionate, è indicata la natura della fonte di copertura; b) nella conseguente determinazione del fondo pluriennale vincolato da iscrivere in entrata del bilancio dell'esercizio 2015, distintamente per la parte corrente e per il conto capitale, per un importo pari alla differenza tra i residui passivi ed i residui attivi eliminati ai sensi della lettera a), se positiva, e nella rideterminazione del risultato di amministrazione allO gennaio 2015 a seguito del riaccertamento dei residui di cui alla lettera a); c) nella variazione del bilancio di previsione annuale 2015 autorizzatorio, del bilancio pluriennale 2015-2017 autorizzatorio e del bilancio di previsione finanziario 2015-2017 predisposto con funzione conoscitiva, in considerazione della cancellazione dei residui di cui alla lettera a). In particolare gli stanziamenti di entrata e di spesa degli esercizi 2015, 2016 e 2017 sono adeguati per consentire la reimputazione dei residui cancellati e l'aggiornamento degli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato; d) nella reimputazione delle entrate e delle spese cancellate in attuazione della lettera a), a ciascuno degli esercizi in cui l'obbligazione è esigibile, secondo i criteri individuati nel principio applicato della contabilità finanziaria di cui all'allegato n. 4/2. La copertura finanziaria delle spese reimpegnate cui non corrispondono entrate riaccertate nel medesimo esercizio è costituita dal fondo pluriennale vincolato, salvi i casi di disavanzo tecnico di cui al comma 13; . e) nell'accantonamento di una quota del risultato di amministrazione allO gennaio 2015, ride terminato in attuazione di quanto previsto dalla lettera b), alfondo crediti di dubbia esigibilità. L'importo del fondo è determinato secondo i criteri indicati nel principio applicato della contabilità finanziaria di cui all'allegato n. 4.2. Tale vincolo di destinazione opera anche se il risultato di amministrazione non è capiente o è negativo (disavanzo di amministrazione);
Richiamata la Deliberazione della Corte dei Conti Sezione Autonomie N. 4/SEZAUTI2015/INPR avente per oggetto "le linee di indirizzo per il passaggio alla nuova contabilità delle Regioni e degli Enti locali (decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)" che affenna che "Un corretto riaccertamento straordinario dei residui - dal lato sia delle entrate che delle spese - e l'istituzione di un "idoneo" Fondo crediti di dubbia esigibilità, costituiscono strumenti basilari per la partenza della nuova contabilità e per la salvaguardia dell'equilibrio unitario della finanza pubblica, che trova nei novellati artt. 81, 97, 117 e 119 Costo il parametro cui deve informarsi l'attuazione della predetta disciplina (in tal senso, cfr. C. cost., sentenza n. 88 del 2014). " Considerato che il riaccertamento straordinario dei residui è una delle attività più impegnative previste dalla rifonna contabile degli enti territoriali, finalizzata ad adeguare lo stock dei residui attivi e passivi fonnatisi prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. 118/2011; Preso atto che per "riaccertamento straordinario dei residui" si intende il processo di verifica, cancellazione e re imputazione dei crediti e debiti ereditati dagli esercizi precedenti all'adozione del nuovo principio della competenza potenziata e che al tennine di tale operazione i residui corrisponderanno solo ad obbligazioni giuridicamente perfezionate ed esigibili e i crediti e i debiti risulteranno registrati negli esercizi in cui sono esigibili; Dato inoltre atto che trattandosi di un'attività gestionale, meramente ricognitiva dei residui esistenti ai 31 dicembre 2014 e di un adeguamento degli stessi al principio contabile generale della competenza finanziaria, detto riaccertamento è adottato con delibera di Giunta, previo parere dell'organo di revisione economico-finanziario; Dato atto che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 105 del 23.11.2015 è stato approvato il Rendiconto di gestione 2014 ai sensi del D.LGs. 267/2000; Dato atto che con Deliberazione della Giunta Comunale n. 159 del 24/11/2015 si è provveduto al riaccertamento straordinario dei residui ai sensi dell'art. 3 comma 7 del decreto legislativo n.118/20 Il con le seguenti azioni : l. Eliminazione dei residui attivi e passivi cui non corrispondono obbligazione perfezionate (per esempio gli impegni assunti ai sensi dell 'art. 183, comma 5, del TUEL); 2. Eliminazione dei residui attivi e passivi a cui non corrispondono obbligazioni esigibili alla data del 31 dicembre 2014, individuando, per ciascun residuo non scaduto cancellato, gli esercizi in cui l'obbligazione diviene esigibile, secondo i criteri del principio applicato della contabilità finanziaria; 3. Determinazione del fondo pluriennale vincolato al 10 gennaio 2015 da iscrivere nell 'entrata dell'esercizio 2015 del bilancio di previsione 2015-2017, distintamente per la parte corrente e per il conto capitale; 4. Determinazione del risultato di amministrazione al lO gennaio 2015, in considerazione dell 'importo riaccertato dei residui attivi e passivi e dell 'importo del fondo pluriennale vincolato alla stessa data; 5. Individuazione delle quote accantonate, destinate e vincolate del risultato di amministrazione al lO gennaio 2015; Visto il comma 15, dell'art. 3, del citato decreto legislativo n. 118 del 2011, il quale prevede che le modalità e i tempi di copertura dell'eventuale maggiore disavanzo al IO gennaio 2015 rispetto al risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014, derivante dalla ridetenninazione del risultato di amministrazione a seguito dell'attuazione del riaccertamento straordinario dei residui, sono definiti con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dell'interno; Visto il comma 16, dell'art. 3, del citato decreto legislativo n. 118 del 2011, il quale prevede che in attesa del decreto di cui all'art. 3, comma 15, del citato decreto legislativo n. 118 del 2011, l'eventuale maggiore disavanzo di amministrazione al JO gennaio 2015, detenninato dal riaccertamento straordinario dei residui effettuato a seguito dell'attuazione del comma 7 e dal primo accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità è ripianato in non più di 30 esercizi a quote costanti;
•
Visto il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 2/4/2015 pubblicato sulla G.U. 17/4/2015 n.89 emanato in base alla normativa soprà richiamata; Considerato che il Decreto citato all' art. 1 "Definizione di maggiore disavanzo" stabilisce al comma l che "l. In caso di disavanzo di amministrazione allo gennaio 2015 derivante dal riaccertamento straordinario dei residui di cui all'art. 3, comma 7, d.eldecreto legislativo n. 118 del 2011, risultante dalla voce «totale parte disponibile», de[prospetto di cui all'allegato 5/2 al decreto legislativo n. 118 del 2011 se presenta un importq.negÌlti~o, per maggiore disavanzo si intende: --' a) l'importo della voCe «totale parte disponibile» del prospetto di cui all'allegato 5/2 al decreto legislativo~. 118 del 2011, se il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014, determinato in sede di rendiconto, è positivo o pari a O; b) la differenza algebrica tra la voce <<totale parte disponibile» e la voce «risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014 determinato nel rendiconto 2014» del prospetto di cui all'allegato 5/2 al decreto legislativo n. 118 del 2011, se il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014, determinato in sede di rendiconto, è negativo. " Dato atto che in base alle risultanze finali delle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui al 1/112015 recepite nella citata Deliberazione G.C. n.50/2015 il prospetto allegato 5/2 presenta i seguenti valori:
Risultato di amministrazione ali o gennaio 2015 - dopo il riaccertamento straordinario dei residui 37.806.449,64
Parte accantonata (3)
Fondo crediti di dubbia e difficile esazione al 31/1212014 (4) 41.869.357,29
Fondo svalutazione crediti al 31/1212014 --Fondo ........ aI31/12/N-1·
, -------Totale parte accantonata (i) 41.869.35729
Parte vincolata Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili 113.695,00 Vincoli derivanti da trasferimenti 7.858.467,15 Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui 6.669.189,27 Vincoli formalmente attribuiti dall'ente 545.452,92 Altri vincoli da specificare di 15.130.72303
Totale parte vincolata (I) 30.317.52737 . Totale parte destinata agli investimenti (m) 26.792,57 . .
Totale parte disponibile (n) =(h)-(i)- (I)-(m) -34.407.227,59
Se (n) è nejJativo, tale Importo è Iscritto tra le sJle.!3e del 'bilancio di previsione 2015 34.407.227,59
Considerato che in base al Decreto sopra citato l'ammontare del maggiore disavanzo derivante dallaoperazioni di riaccertamento ammonta complessivamente ad € 34.407.227,59; Considerato che in base al D.M. citato del 2/4/2015 per le modalità del ripiano del disavanzo al 1/1/2015 alI' art. 2 comma l si stabilisce che la quota del disavanzo al lO gennaio 2015 detenninato a seguito del riaccertamento straordinario effettuato in attuazione dell'art. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 118 del 2011, di importo corrispondente al disavanz!J individuato in sede di approvazione del rendiconto 2014 è ripianata dagli enti locali secondo le modalità previste dall'art. 188 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Dato atto inoltre che al comma 2 dell' art. 2 si stabilisce che "Le modalità di recupero del maggiore
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disavanzo determinato a seguito del riaccertamento straordinario effettuato in attuazione dell'art. 3,comma 7, del decreto legislativo n. J18 del 2011, sono tempestivamente definite con delibera consiliare, in ogni caso non oltre 45 giorni dalla data di approvazione della delibera di giunta concernente il riaccertamento straordinario, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 3, comma 16, del decreto legislativo n. 118 del 2011, come modificato dall'art. 1, comma 538, lettera b) punto 1, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e dal presente decreto, nelle more dell'emanazione del decreto di cui dall'art. 3, comma 15, del citato decreto legislativo n. 118 del 2011. La delibera consiliare di determinazione delle modalità di recupero del maggiore disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui indica l~importo del recupero annuale da ripianare in quote costanti nei singoli esercizi, fino al completo recupero. La delibera consiliare è corredata del parere del collegio dei revisori."; Rilevato che, per mantenere l'erogazione dei servizi essenziali ed assicurare condizioni finanziarie e di bilancio sostenibili nel tempo, occorre utilizzare il periodo massimo di rientro dal disavanzo concesso dalla nonna (id. est: 30 anni); Considerato che con deliberazione n. 153 del 12.11.2015 la Giunta Comunale ha approvato lo schema del bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017, che comprende nella parte corrente di ciascuno degli esercizi finanziari del triennio 2015-2017 uno stanzi amento nell'intervento di spesa 1.01.08.08 pari ad € 1.146.907,59 destinato all'accantonamento della quota annuale di ripiano del disavanzo da riaccertamento straordinario residui al lO gennaio 2015 ; Considerato che, a seguito di acquisizione del parere del Collegio dei Revisori dei Conti di cui al verbale n. 46 del 30.11.2015, è stata inoltrata alla Presidenza del Consiglio Comunale la proposta di deliberazione consiliare avente ad oggetto l'approvazione del Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
PROPONE DI DELIBERARE
1) Di stabilire che il recupero del maggiore disavanzo detenninato a seguito del riaccertamento straordinario effettuato in attuazione dell'art. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 118 del 2011 ammontante complessivamente a euro 34.407.227,59 avvenga in numero 30 quote costanti annuali a partire dalPesercizio 2015 per un importo annuale di euro 1.146.907,59 fatta salva la possibilità di modificare tale modalità di ripiano in un numero di annualità inferiori qualora si verifichino condizioni finanziarie di bilancio favorevoli per l'ente. 2) Di dare atto che per quanto riguarda il finanziamento delle quota costanti indicate al punto l) verrà utilizzata in via prioritaria la parte corrente del bilancio, fatta salva la possibilità di modificare tale fmanziamento con successivo atto consiliare secondo le modalità consentite dalla normativa vigente.
. ...... '
Parere in ordine alla regolarità tecnica Visto e condiviso il contenuto dell'istruttoria si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica della proposta del provvedimento deliberativo in oggetto, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 e dell'art. 1, comma 1, lettera i, della L.R. n. 48/91 come integrato dall'art. 12 della L.R. 30/2000 nonché della regolarità della correttezza dell'azione amministrativa ai sensi dell'art. 147 bis del D.Lgs. n. 267/2000
e
Parere in ordine alla regolarità contabile Visto e condiviso il contenuto dell'istruttoria si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità contabile della proposta del provvedimento deliberativo in oggetto, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 e dell'art. 1, comma 1, lettera i, della L.R. n. 48/91 come integrato dall'art. 12 della L.R. 30/2000 nonché l'assenza di condizioni che possano determinare lo squilibrio nella gestione delle risorse.
Del che il presente verbale, che si sottoscrive come appresso, salva approvazione 186 dell'O.R.EE.LL.
\ IL CONSIGLIERE ANZIANO
sig. Mar V
CERTIFICATO DI AVVENUTA AFFISSIONE
Per gli effetti di cui agli artt. nr.lI e nr.12 della l.r. 44/91 e dell' art. 12, comma 3 0, della l.r. nr. 5/2001, si certifica che la presente deliberazione è stata affissa all'Albo Pretorio on - line, nr. di reg. , il _______ _
Agrigento, lì _____ _
Il Responsabile del Servizio III - Settore I
[ ] La presente deliberazione è divenuta esecutiva il ______ , ai sensi dell' art. 12 della L.R. 44/91, decorsi giorni lO ( dieci) dalla data di pubblicazione.
)
[ ] La presente deliberazione è divenuta esecutiva lo stesso giorno dell'adozione in quanto dichiarata ~ immediatamente esecutiva.
Agrigento,lì ______ _
Il Segretario Generale
CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE
Per gli effetti di cui all'art.ll, comma l°, della l.r. 44/91, si certifica su referto dell'operatore qui allegato, che la presente deliberazione è rimasta affissa all'Albo Pretorio on - line, nr. reg. __ ~ dal al , per giorni 15 ( quindici) consecutivi.
Agrigento,lì ______ _
Il Responsabile del Servizio III - Settore I Il Dirigente del Settore I
Il Segretario Generale
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