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La classe 3^C dell ‘Istituto Comprensivo “Porcu-Satta” Quartu Sant’Elena presenta il laboratorio didattico sulla Commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale Anno scolastico 2014-2015

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La classe 3^C

dell ‘Istituto Comprensivo “Porcu-Satta” Quartu Sant’Elena

presenta

il laboratorio didattico sulla

Commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale

Anno scolastico 2014-2015

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ELIGIO PORCU, L'EROE DI QUARTU SANT' ELENA

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PRESENTAZIONE La nostra classe ha preso parte all'iniziativa proposta dall'archivio storico comunale di

Quartu S. Elena, per visitarlo e nel contempo partecipare a un laboratorio didattico sulla

Commemorazione del centenario della Grande Guerra. I nostri docenti hanno deciso di

accompagnarci all'archivio per prendere parte a un progetto, nel quale avremmo

analizzato la figura del nostro grande eroe Eligio Porcu, attraverso lo studio dei documenti

originali. Il primo giorno in cui abbiamo visitato l'archivio abbiamo potuto toccare con le

nostre stesse mani i registri di leva e di classe e altri documenti. Ci hanno illustrato cos'è

un documento e come nasce. Per iniziare questo lavoro siamo stati suddivisi in gruppi, tutti

avevamo da analizzare un documento diverso, sempre riguardante la vita-storia del nostro

grande eroe, per ricostruirla con più fonti. Inizialmente non avevamo basi, ma grazie

all'aiuto dei docenti e degli archivisti siamo riusciti a ricostruirle Alcuni di noi hanno letto,

sul nostro eroe, il libro di Gugliotta “Biografia di un eroe”, per conoscerlo meglio e più da

vicino rivedendo gli aspetti bellici che lo hanno visto protagonista con il suo reggimento e i

suoi compagni. Nel libro, specialmente nelle lettere che Eligio invia, si nota il buon animo

del nostro eroe: anche se lui soffriva non diceva nulla alla famiglia per non farla

preoccupare. Alle stesse persone che hanno letto questo libro è stato proposto di leggere un

altro libro “Un anno sull'Altipiano” di Emilio Lussu che narra la vita nelle trincee: dal

suo racconto si capisce come questa era difficile .

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Inizialmente non avevamo basi, ma grazie all'aiuto dei docenti

e degli archivisti siamo riusciti a ricostruirle Alcuni di noi

hanno letto, sul nostro eroe, il libro di Gugliotta “Biografia di

un eroe”, per conoscerlo meglio e più da vicino rivedendo gli

aspetti bellici che lo hanno visto protagonista con il suo

reggimento e i suoi compagni. Nel libro, specialmente nelle

lettere che Eligio invia, si nota il buon animo del nostro eroe:

anche se lui soffriva non diceva nulla alla famiglia per non

farla preoccupare. Alle stesse persone che hanno letto questo

libro è stato proposto di leggere un altro libro “Un anno

sull'Altipiano” di Emilio Lussu che narra la vita nelle trincee:

dal suo racconto si capisce come questa era difficile .

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I primi diciotto anni

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Eligio Porcu è il figlio primogenito di Giovanni Battista

(Quartu 1862-Cagliari 1945), e di Vincenza Ruggiu

(San Gavino 1896-Quartu 1930). Nasce alle ore 10 del

19/12/1894 nell'abitazione di Via San Benedetto, ora via

Giò Maria Angioi. La denuncia della nascita, ricevuta

dal sindaco don Vincenzo Delitala, viene prodotta alle

11:20 del 21/12/1894 alla presenza dei testimoni :

Antonio Curreli e Fedele Corda, entrambi residenti a

Quartu. Il sindaco esonera i genitori dal presentare il

neonato in municipio per il brutto tempo. Eligio, riceve il

battesimo dal parroco Don Giuseppe Durzu nella chiesa

parrocchiale di Sant'Elena, in data 07/01/1895.

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Dopo la nascita di Eligio verranno altri 2 sorelle:

Ida, Antonietta. Poi Agostino Quinto e Antonietta,

entrambi morti di malattia, infine nasce Renato, che

muore senza lasciare eredi diretti. I nonni paterni di

Eligio sono Agostino Porcu ed Efisio Dessi entrambi

quartesi proprietari terrieri benestanti;quelli materni,

invece sono Giuseppe Ruggiu di Sanluri e Maria

Masala di San Gavino. Dal matrimonio, quindi di

Battista Porcu e Vincenza Ruggiu nasce il futuro eroe

nazionale: Eligio Giuseppe Agostino, che sarà noto poi

a tutti i quartesi con il nome di Capitano Eligio Porcu.

La famiglia del giovane Porcu appartiene alla

piccola borghesia locale e quindi può dirsi benestante.

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L'arrivo di Eligio poco prima del Natale del 1894 porta

una nota di allegria in casa di Giovanni Battista.

L'infanzia di Eligio risulta serena, e circondato dall'affetto

dei suoi familiari. A sette anni circa inizia a frequentare le

scuole elementari che erano allora gestite dal comune nei

locali dell'ex convento dei Cappuccini. In quegli anni

l'istituto di Quartu Sant'Elena ha 10 classi elementari 5

maschili e 5 femminili. Negli anni 1910/1911 frequenta

l'istituto Pietro Martini a Cagliari. A scuola non è uno dei

migliori e spesso si ritrova a riparare ad ottobre qualche

materia insufficiente.

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Però riesce ad arrivare agli esami del terzo anno che

non gli vanno molto bene. Viene rimandato, però non

riesce a recuperare e non rinnova l'iscrizione nell'anno

1913/1914.

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Dai registri di leva della classe 1894

Questi registri ci hanno permesso di raccogliere le informazioni sull'applicazione dei criteri

della chiamata alle armi. In Italia, dopo il 1870, furono promulgate delle leggi che

modificarono l'esercito nella sua organizzazione e nel suo sistema di reclutamento; di cui si

occupavano i distretti militari, istituiti nel 1891. I cittadini a 18 anni venivano inseriti

nelle liste di leva, venivano classificati e divisi in abili, rivedibili e riformati.

Dall'osservazione del documento si evince che Eligio Porcu risulta essere abile

all'arruolamento. I parametri presi in considerazione erano: statura, torace, colorito,

dentatura, professione e competenze di lettura e scrittura. Eligio, non ancora ventenne,

ricevette la cartolina di leva nel 1913. Nel 12 maggio 1914 venne arruolato nell'esercito nel

quale fece una rapida carriera, inizialmente fu arruolato in 1° categoria in un secondo

tempo nella seconda.

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VERSO LA GUERRA

Porcu non rinnova l'iscrizione, sicuramente distratto dalle cartoline di

leva e dal desiderio di conoscere nuove realtà. Chiamato al distretto

militare con il numero 233 viene dichiarato abile, il 22 dello stesso mese

viene assegnato alla 2° categoria. Due giorni dopo entra nel 46°

reggimento della Brigata Reggio, e il 31 dicembre entra nel 84°

Reggimento Fanteria.

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Il 27 aprile 1915 è promosso caporale, due giorni dopo è

sergente allievo ufficiale: l'11 luglio entra nel 45° Reggimento

Fanteria per il servizio di 1°nomina, combattendo a

Falzarego, dove dimostra il suo grande coraggio. Gli viene

conferita la Croce Belga al valore militare perché era

ammirato dai suoi superiori e dai suoi uomini. Da giovane si

trasforma in un uomo vero: il 04/11/1915 invia una foto alla

mamma e alla fidanzata. La dura vita in trincea è un

esperienza terribile, esse non sono né larghe né profonde, le

persone si muovono a fatica perché il fango blocca i movimenti

e soprattutto i più grossi si muovono a fatica. Eligio non

accenna mai a queste sofferenze.

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La guerra pone il sistema

nervoso a dura prova e non

si riesce a dormire perché il

nemico può attaccare da un

momento all'altro. A Quartu

non nevica mai eppure Porcu

non si lamenta per il freddo.

A dicembre scrive un altra

lettera alla mamma per non

farla preoccupare. Anche se

si è arruolato, continua a

studiare e riesce a superare

l'esame all'università.

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A MAMMA E AD AMELIA

“In una notte stellata e senza luna, verso le due del mattino,

mentre fischiano le pallottole e piovono le granate, dal

ridottino fatto di sacchi di terra,solo,con i miei soldati che

vegliano in trincea, conscio del sublime cimento al quale la

patria mi ha affidato, penso a voi”.

PENSIAMO..........

Che in questa lettera scritta da Eligio Porcu alla fidanzata e

alla mamma si possa notare la dolcezza del giovane e capire

che Porcu non vuole far preoccupare la famiglia ma anzi

vuole farla stare bene senza pensieri negativi che la angoscino.

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Eligio Porcu durante la difficile vita in trincea, nella notte del

7 Novembre 1915, si sente onorato di combattere al fianco dei

suoi soldati per la sua amata Patria, e mentre sente fischiare

gli spari e piovere le granate, nel retro di una foto scrisse

questa lettera, pensando alla sua famiglia.

7 Novembre 1915

"In una notte stellata e senza luna,verso le due del mattino,

mentre fischiano le pallottole e piovono le granate, dal

ridottino fatto di sacchi di terra, solo,con i miei soldati che

vegliano in trincea, conscio del sublime cimento al quale la

Patria mi ha affidato, penso a voi..."-

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Sono davvero un tenente scalcinato!

Sfido il nemico sempre con aria

inquieta, ma viceversa non voglio

essere inquieto. Con i soldati sono un

buon papà, ed ora che mi vedranno

senza barba? Con affettuosa stretta

nel nostro amore anche questa

fotografia che ricorda i tempi che

furono. Eligio

PENSIAMO.....

Che in questa lettera Eligio Porcu

parla di se alla madre, le scrive per

non farla preoccupare, parla di lui

con i soldati, che viene considerato

un padre e le invia una sua foto in

allegato con la lettera

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Grandi progressi: 1916

Il nostro eroe apre il 1916 con buoni risultati. Chiede al

padre di iscriverlo a scuola per prendere la licenza

fisico-matematica, si iscrive all'università di Cagliari

con il numero di matricola 247 le sue materie per la

laurea furono: chimica,scienze,fisica e matematica. Non

fu un anno solo di ripresa di studi ma anche di

progressi militari. Quello stesso anno frequenta la

scuola di sci, e fu anche ricordato anche per via dei

pidocchi e per la neve.

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La guerra:

Il 16 giugno combatte sul fiume Boite e

viene promosso tenente. Il 9 giugno

dello stesso anno combatte a Gorizia,

conquista le trincee e il colle Podgora.

Per un breve periodo gli viene concesso

di tornare a Quartu. Nel poco tempo che

ha a disposizione la donna da lui

amata lo stimola a tornare a studiare,

decide di ascoltare la sua richiesta,

supportato anche dal padre, che gli

aveva già preparato i documenti per

poter tornare a scuola. Durante la sua

permanenza a Quartu, Eligio Porcu è

colpito dal discorso del Papa, il quale

sostiene che può esserci la pace solo se

c'è libertà e il benessere per tutti, senza

di essi la guerra non sarebbe mai finita.

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MEDAGLIA D'ARGENTO

La licenza militare per Eligio trascorre in un baleno. All' inizio di Dicembre raggiunge il suo plotone in zona di guerra. Nel febbraio 1917 si trova ad Auronzo centro montano presso il torrente Ansiei, si pratica la dura vita della trincea che spesso, bisogna liberare anche dalla neve. Oltre allo zaino e moschetto i nostri fanti devono portarsi anche gli sci per spostarsi con più celerità sulla neve. Successivamente dalle trincee del Falzarego raggiunge il Piave, con le truppe della quarta armata comandate dal generale Armando Diaz . Il nostro capitano é seriamente impegnato nelle sue operazioni quando, giunge la notizia di un duplice lutto familiare che suscita in lui un grande turbamento. Infatti l'otto agosto muore Agostino Porcu fratellino di Eligio che aveva soli 14 anni, 22 giorni dopo il 30 agosto muore Antonietta sorella di Eligio che aveva solo 18 anni, pare di Tbc. Al posto della licenza militare, giunge la promozione a capitano e solo un mese dopo assumerà il comando della nona compagnia sul monte Grappa; dove si distinguerà per i ripetuti atti eroici. Tra il 23 e il 24 ottobre,gli austro-tedeschi sfondarono a Caporetto, sul fronte dell'Isonzo, la sorpresa, i dissensi, gli equivoci, gli errori, la stanchezza, la sfiducia, e l'uso micidiale dei gas agevolano il successo nemico, che dilaga in tutto il Friuli e il Veneto.

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1918: LA PERDITA DI UN EROE

Nel 1918 gli austro-tedeschi,quest'ultimi tentarono di penetrare lungo le linee del Piave, ma

le truppe italiane riuscirono a fermarli e stroncarono ogni possibilità di far penetrare i

nemici in Italia. Le nostre truppe avevano un unico scopo,che era quello di riconquistare

tutti i territori che gli erano stati sottratti e di giungere a Vittorio Veneto. Dopo questa

decisione ci fu una riorganizzazione militare, che consisteva nel modificare il modo di

istruire i soldati e gli ufficiali. In questo frangente emerse la figura del Capitano Eligio

Porcu, che era stato assegnato alla nona compagnia sul Montello. I suoi soldati non

ebbero alcuna paura di andare sul Montello per combattere, perché il Capitano era un

uomo coraggioso e senza alcuna paura, infatti le reclute lo avrebbero seguito dovunque lui

andasse. All'arrivo della bella stagione, gli austro-tedeschi tentarono la controffensiva,

sperando che gli italiani fossero impreparati, così i nemici iniziarono l'attacco proprio sul

Montello, dove era presente Eligio Porcu. Il 16 giugno 1918, il Capitano viene circondato

dai nemici e ferito alle gambe, allora il Capitano sfilò la pistola dalla fodera, la mise

sulla propria tempia, urlò con tutto il fiato che aveva “Viva l'Italia!”, senza pensarci due

volte premette il grilletto. I suoi soldati avevano testimoniato successivamente che il

Capitano avrebbe preferito la morte piuttosto che vivere come un prigioniero per il resto

della sua vita.

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Per fortuna sul Piave, sul Grappa e il Trentino resistono

all'attacco nemico. Dall'11 al 18 Dicembre, gli Austriaci

tentarono invano di sfondare le nostre linee. Il 17 Dicembre

sul Valderoa il nostro capitano si distingue per i suoi ripetuti

atti eroici che valgono fermare l'attacco nemico. Ferito ad una

gamba non volle abbandonare il suo posto di combattimento,

anzi seppe tenere la sua compagnia al suo posto. Dopo la

fine dell'aspra battaglia, il comando supremo lo decora con

medaglia d'argento al valor militare.

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IL GRANDE ONORE: LA MEDAGLIA D'ORO

Il 15 Febbraio 1919 il commissario regio Alfonso Curreli, riceve una lettera contenente la somma di 243 Lire e firmata dagli ufficiali del terzo battaglione, del 45° reggimento fanteria, e dai soldati della nona compagnia fucilieri, affinché nell' atrio del Comune sia murata la lapide in memoria del nostro capitano. Il commissario regio decide di accogliere la loro richiesta e poco dopo da l'incarico ad un artigiano di preparare la lapide. Prima di andare in guerra Eligio per rassicurare la famiglia e la sua compagnia disse: "PRIGIONIERO MAI, MAI! MI SAPRETE MORTO, MI PIANGERETE EROE FORSE MA A NESSUN COSTO VILE!. Così ferito ad una gamba e circondato dai nemici per non cadere vivo nelle loro mani si tolse la vita con serena finezza opponendo alle ingiunzioni di resa il suo ultimo grido "VIVA L' ITALIA" .

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Questa lettera è stata scritta il 28

giugno 1918 dal Colonello al

sindaco di Quartu S. Elena, per

dargli la notizia della morte del

Capitano Eligio Porcu e conferirgli

il compito di comunicarla alla

famiglia, esprimendo le dovute

condoglianze a nome di tutto il

Reggimento. Si nota come il

Capitano sia stato amato, stimato

ed ammirato dalla truppa che

guidava all'assalto e dagli

ufficiali del Reggimento per le sue

doti di coraggio.

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DEPOSITO 45° REGGIMENTO FANTERIA

Ozieri, il 6/8/1918

Con questa lettera mandata

dal Maggiore relatore del

deposito 45°Reggimento

Fanteria al sindaco del

comune di Quartu, si

comunica la notizia della

morte in battaglia per una

ferita di guerra del Capitano

Eligio Porcu. Con la stessa

chiede al ricevente di farsi

carico di portare la triste

notizia alla famiglia.

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Dopo la morte di Eligio Porcu il maggiore comandante del III Battaglione , scrisse una lettera aL

sindaco di Quartu S. Elena, comunicando il desiderio degli ufficiali e commilitoni di Eligio Porcu di

far mettere una lapide in suo onore davanti al municipio o davanti alla sua casa, dando una somma

di 243,00 lire, poiché si erano affezionati a lui e avevano stabilito un rapporto di stima, per questo

volevano ricordarlo e non solo perchè era un eroe.

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Lettera con cui la madre di Eligio

Porcu chiede copia

dell'iscrizione da apporsi nella

lapide

Il 19 Gennaio del 1919 la madre

di Eligio Porcu, addolorata per

la morte del figlio, scrisse una

lettera all'Illustrissimo

commissario di Quartu

Sant'Elena pregandolo di farle

ottenere una copia della dedica

scritta e inviata dagli ufficiali

del 3° Battaglione del

5°Reggimento Fanteria da

incidere nella lapide.

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Deliberazione della giunta municipale n.10: collocazione lapide marmorea nell'atrio del comune

• Copia della deliberazione della giunta municipale n.10 dell 15 Febbraio 1919, in cui si prendono in considerazione le lettere degli ufficiali del III Battaglione 45° Reggimento di Fanteria e dei soldati del 9° Compagnia fucilieri inviate al vice sindaco di Quartu Sant'Elena. Con le quali si chiede che venga dedicata una lapide commemorativa al loro commilitone Capitano Eligio Porcu, morto eroicamente sul Montello il 19 Giugno 1918. Si decide che la lapide venga murata nell'atrio del municipio. Il linguaggio è molto ricco di aggettivi ampollosi ed eroici e mette in risalto questo personaggio che nella 1° guerra mondiale ha fatto la storia della nostra città e del suo enorme sacrificio sul Montello. E' morto da uomo libero senza farsi catturare. La lapide è attualmente in municipio e prima era nel vecchio edificio.

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Comunicazione inviata dal Deposito del

45° Reggimento Fanteria al Sindaco

del comune con cui si trasmette una

relazione riguardante i fatti d'arme

che hanno portato alla morte del

capitano Eligio Porcu alla cui

memoria è stata proposta una

medaglia d'oro al v.m.

Il Maggiore Comandante Amselmo

Ghianami del deposito 45°

Reggimento Fanteria di Ozieri,

trasmette una copia della lettera

pervenuta dal commando del 45°

Reggimento Fanteria con l'intento di

confortare la famiglia di Capitano

Porcu Eligio.

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COMMENTO DEL 4 APRILE

1919

Il 4 aprile 1919 da Ozieri viene

inviata al 152° (commando del

deposito) una lettera con la quale

è stata proposta l'assegnazione

della medaglia d'oro al Capitano

Porcu. Il capitano Porcu gia nel

1917 era stato premiato con la

medaglia d'argento al valore

militare, per il coraggio, lo spirito

combattivo e l'amor di patria. Fu

un uomo molto coraggioso che

dette la vita per la patria,

preferì morire pur di non cadere

prigioniero.

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Le intitolazioni delle piazze e delle vie:

Nel mese di agosto dell'anno 1929 si è riunita la commissione

delcensimento assistita dal segretario, si è deciso di cambiare

alcuni nomi di vie e piazze per onorare gli eroi della prima

Guerra Mondiale. Il sindaco apre la seduta riportando il

lavoro preparatorio svolto dall'ufficio e nella quale furono

introdotte le seguenti variazioni:

1° approvazione dell'elenco con le modifiche delle vie e delle

piazze

2° approvazione delle numerazioni delle case delle vie e delle

piazze.

• La via più importante di Quartu Via Centrale è stata

intitolata al grande eroe Eligio Porcu Via Capitan Porcu.

Negli anni 50 venne modificata in via Eligio Porcu, ancora

oggi questa grande Via porta il suo nome. Nomi di altre

grandi Vie che sono stati modificati : Via Flumini in Via

Fiume Piazza Aie in Piazza 4 Novembre, Via Farranei in

Via Armando Diaz, Via Mercato in Via Battista Dessi, Via

Secci in Via XX Settembre Via Marongiu in Via Trento, Via

Larga in Via Vittorio Veneto, Sant'Efisio in Via D'Annunzio e

in fine Via Stagno in Via Trieste. Inoltre furono introdotte

Via Gorizia Viale Brigata Sassari.

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“BIOGRAFIA DI UN EROE” DI G. GUGLIOTTA.

La nostra ricerca ha preso, come punto di riferimento, questo

testo, che ha raccolto in modo cronologico ed esaustivo gli eventi

che hanno caratterizzato la breve, ma intensa vita eroica del

capitano. Il nostro obiettivo era quello di ricostruire le vicende

storiche che ricollegavano il nostro protagonista nel grande

evento, di cui ci siamo occupati. Poiché il lavoro ha come fine

un'attività laboratoriale, per cui se alcuni contenuti risultano

integralmente trasferiti nella ricerca ci scusiamo con l'autore e

lo ringraziamo per averci dato l'opportunità di trovare dei dati

oggettivi, confermati dalla nostra ricerca sui documenti proposti

dall'archivio.

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Questo argomento è stato utile per conoscere meglio le

vicissitudini della prima guerra mondiale e del ruolo

che il nostro eroe ha avuto all'interno del grande

evento e del suo sacrificio. Esempi di grande valore

come Eligio devono essere ricordati nel tempo, non solo

da noi ragazzi di oggi ma nella memoria di coloro che

verranno, per conservare l'entusiasmo e il coraggio,

per difendere la propria patria e onorarla in modo

dignitoso.

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Considerazioni finali

Per tutti noi questo lavoro, nonostante le iniziali difficoltà nel

leggere i documenti e i registri, è stato interessante e con l'aiuto

delle docenti siamo riusciti a portarlo a termine.

Abbiamo appreso che fare storia in questo modo ci ha portato

a capire non solo perché era importante commemorare il

centenario della Grande Guerra, ma sopratutto capire,

attraverso le nostre ricerche, il grande contributo che hanno

dato i nostri eroi sardi, e per alcuni il sacrificio umano. Il

ruolo di Eligio Porcu, all'interno di questo grande evento ne ha

dato conferma.

Un ringraziamento va alle nostre tre professoresse che ci

hanno guidato per tutto il progetto. E' stata un' esperienza

formativa.

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Questo lavoro è stato svolto dalla classe 3^C dell'ist. Comp.

“Porcu- Satta”

Cogoni Marco

Farris Michele

Huang Jinjie

Mallus Melanie

Marcialis Carlotta

Melis Chiara

Mura Francesco

Murgia Simone

Muscas Rachele

Perra Sara

Pilato Luca

Piras Caterina

Podda Ilaria

Sarritzu Alessandro

Siddi Nicoletta

Zuncheddu Giorgia

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Ringraziamo per la collaborazione Daniela ed Enrico,

responsabili dell'archivio storico comunale, ed in particolare le

professoresse, Ornella Carta, Elisabetta Falqui e Cristina Pala

che ci hanno guidato in questo percorso sia sotto l'aspetto didattico

che in quello emotivo in quanto alcuni di noi spesso perdevano

l'entusiasmo necessario per affrontare questa attività un po'

particolare rispetto a quelle che rientrano nella vita curriculare

degli alunni.