delta gen2015 n2

40
La Regione rivede i numeri Scatta la rivolta Caccia pag. 12 Il prete dello scandalo se n’è andato Porto Tolle pag. 10 pag. 13 Ci risiamo: al parco torna il commissario Manovra della Regione in attesa del varo della nuova legge. Ma l’esito non è scontato C on l’inizio del nuovo anno si è conclu- sa l’esperienza di Geremia Gennari, ex sindaco di Porto Viro, come presidente dell’Ente Parco del Delta del Po. A succe- dergli non è stato, tuttavia, un nuovo presi- dente, bensì, come già accaduto in passato, un commissario. L’incarico è stato affidato a Mauro Viti, dirigente dell’Unità di Progetto Foreste e Parchi della Regione. Nel 2010 il commissariamento durò appena tre mesi e nacque da un ritardo nella nomina dei componenti del consiglio dell’ente: quella volta Viti fu nominato com- missario ad acta, ovvero con poteri limitati. Questa volta il suo incarico è di commissario straordinario, quindi con le piene funzioni. E questo perché si è trattato di una precisa scelta da parte del presidente della Regione Luca Zaia. Il rinnovo dei vertici del Parco è stato per così dire sospeso per un duplice ordine di motivi. Il primo è legato all’in- combere dell’appuntamento elettorale che, il prossimo 17 maggio, porterà al rinnovo della Giunta e del Consiglio regionale. Ma non si tratta solamente di una precauzione “politica”: il motivo principale del commis- sariamento risiede nella speranza del presi- dente della Regione di riuscire ad arrivare in tempi brevi all’approvazione della legge di riordino dei parchi regionali. In realtà, nono- stante la maggioranza si mostri ottimista, nulla è scontato. La disciplina dei parchi e delle aree protette, infatti, va a toccare interessi particolari di zone delicate e con esigenze molto diverse. BONIFICA, IL BILANCIO DI QUESTI CINQUE ANNI Il Consorzio di Bonifica Delta Po chiude cinque anni di attività e va al rinnovo delle cariche. E’ l’occasione per un bilancio. Non ci sono dubbi: “Per sicurezza idrogeologica il Polesine è assolu- tamente al top”. pag.15 LA GRANDE AVVENTURA DELLO CHEF FABIANO Ha tenuto col fiato sospeso Porto Viro, il Basso Polesi- ne e tutta la provincia di Rovigo. Alla fine è stato eliminato, ma l’avventura di Fabiano Mantovan a Masterchef è una di quelle storia che vale la pena raccontare. pag. 6 del Delta Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 2 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it del Delta Salute pag. 31-34 Pronto soccorso, solo quando serve a pag. 27 All’interno del giornale I NOSTRI AMICI ANIMALI a pag. 29 continua a pag. 8 Intervento A distanza ormai di 34 anni dal famoso discorso dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (26 novembre 1980), in occasione del terribile terremoto dell’Irpinia che rase al suolo numerosi paesi e fece registrare oltre 2.900 vittime, cos’è cambiato nel panorama legislativo italiano? L’allarme inascoltato: subito adeguamento sismico di Paolo Spagna* *Presidente Ordine dei Geologi del Veneto La piazza 3.0 è realtà, è per voi! di Germana Urbani* I nauguriamo questo nuovo anno con grande entusiasmo e, di cuore, speriamo di contagiare anche tutti i nostri lettori e affezionati. Ora, leggete con gusto il nostro giornale ma subito dopo digitate sulla tastie- ra del vostro computer: www.lapiazzaweb. it. Entrerete non solo nel nostro nuovo sito, rinnovato in ogni suo spazio e in ogni sua funzione, ma letteralmente in un nuovo mon- do, un mondo in cui tutti i social che amate di più saranno connessi e pronti ad accogliere commenti, notizie, foto, critiche anche, e tut- to quanto vorrete mandarci per valorizzare al meglio questi spazi ma soprattutto il giornale che da oltre vent’anni arriva a casa vostra ogni mese per raccontarvi la vita ammini- strativa del vostro comune, le storie più belle delle persone che ci vivono, ci lavorano, fan- no volontariato o combattono per qualcosa in cui credono. La Piazza è questo, infondo, una finestra aperta sul mondo che vi sta vicino, e noi, anche grazie ai nuovi strumenti che l’web ci offre, crediamo fortemente di poterla spalancare ancora di più, di modo che anche voi lettori possiate usarla per farci sentire la vostra voce, diffondere ciò che ritenete impor- tante si sappia. continua a pag. 3 *[email protected] [email protected] Locanda Ristorante 7 Mari Via Pirandello 1, 45014 Porto Viro (RO) Tel 0426 324512 Cell. 335 5858184 Chiuso il mercoledi www.locandaristorante7mari.it [email protected] Specialità del territorio S.S. Romea Km, 67 Porto Viro (RO) Tel. 0426 321933 - 3454630131 Da oggi l’informazione locale è sempre con te: È on line il nuovo portale www.lapiazzaweb.it

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Delta gen2015 n2

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Page 1: Delta gen2015 n2

La Regionerivede i numeriScatta la rivolta

Caccia

pag. 12

Il pretedello scandalose n’è andato

Porto Tolle

pag. 10

pag. 13

Ci risiamo: al parcotorna il commissarioManovra della Regione in attesa del varodella nuova legge. Ma l’esito non è scontato

Con l’inizio del nuovo anno si è conclu-sa l’esperienza di Geremia Gennari, ex sindaco di Porto Viro, come presidente

dell’Ente Parco del Delta del Po. A succe-dergli non è stato, tuttavia, un nuovo presi-dente, bensì, come già accaduto in passato, un commissario. L’incarico è stato affi dato a Mauro Viti, dirigente dell’Unità di Progetto Foreste e Parchi della Regione.

Nel 2010 il commissariamento durò appena tre mesi e nacque da un ritardo nella nomina dei componenti del consiglio

dell’ente: quella volta Viti fu nominato com-missario ad acta, ovvero con poteri limitati. Questa volta il suo incarico è di commissario straordinario, quindi con le piene funzioni. E questo perché si è trattato di una precisa scelta da parte del presidente della Regione Luca Zaia. Il rinnovo dei vertici del Parco è stato per così dire sospeso per un duplice ordine di motivi. Il primo è legato all’in-combere dell’appuntamento elettorale che, il prossimo 17 maggio, porterà al rinnovo della Giunta e del Consiglio regionale. Ma

non si tratta solamente di una precauzione “politica”: il motivo principale del commis-sariamento risiede nella speranza del presi-dente della Regione di riuscire ad arrivare in tempi brevi all’approvazione della legge di riordino dei parchi regionali. In realtà, nono-stante la maggioranza si mostri ottimista, nulla è scontato. La disciplina dei parchi e delle aree protette, infatti, va a toccare interessi particolari di zone delicate e con esigenze molto diverse.

BONIFICA, IL BILANCIODI QUESTI CINQUE ANNI

Il Consorzio di

Bonifi ca Delta Po chiude

cinque anni di attività e

va al rinnovo delle cariche. E’ l’occasione per un bilancio. Non ci sono dubbi: “Per

sicurezza idrogeologica il Polesine è assolu-tamente al top”.

pag.15

LA GRANDE AVVENTURADELLO CHEF FABIANO

Ha tenuto col fi ato sospeso Porto

Viro, il Basso Polesi-ne e tutta la provincia

di Rovigo. Alla fi ne è stato eliminato, ma l’avventura di

Fabiano Mantovan a Masterchef è una di quelle storia che vale la pena raccontare.

pag. 6

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 136 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Delta

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 2 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Delta

Salute

pag. 31-34

Pronto soccorso, solo quando serve

a pag. 27

All’interno del giornaleI NOSTRI

AMICI ANIMALI

27

I NOSTRI All’interno del giornale

I NOSTRI

a pag. 29

continua a pag. 8

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

A distanza ormai di 34 anni dal famoso discorso dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (26 novembre 1980), in occasione del terribile terremoto dell’Irpinia che rase al suolo

numerosi paesi e fece registrare oltre 2.900 vittime, cos’è cambiato nel panorama legislativo italiano?

L’allarme inascoltato: subito adeguamento sismico

di Paolo Spagna*

continua a pag. 8

A distanza ormai di 34 anni dal famoso discorso dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (26 novembre 1980), in occasione del terribile terremoto dell’Irpinia che rase al suolo

numerosi paesi e fece registrare oltre 2.900 vittime, cos’è cambiato nel panorama legislativo italiano?

L’allarme inascoltato: subito adeguamento sismico

di Paolo Spagna*

*Presidente Ordine dei Geologi del Veneto

Intervento

*Presidente Ordine dei Geologi del Veneto

L’EDITORIALE

La piazza 3.0 è realtà,è per voi!di Germana Urbani*

Inauguriamo questo nuovo anno con grande entusiasmo e, di cuore, speriamo di contagiare anche tutti i nostri lettori e

affezionati. Ora, leggete con gusto il nostro giornale ma subito dopo digitate sulla tastie-ra del vostro computer: www.lapiazzaweb.it. Entrerete non solo nel nostro nuovo sito, rinnovato in ogni suo spazio e in ogni sua funzione, ma letteralmente in un nuovo mon-do, un mondo in cui tutti i social che amate di più saranno connessi e pronti ad accogliere commenti, notizie, foto, critiche anche, e tut-to quanto vorrete mandarci per valorizzare al meglio questi spazi ma soprattutto il giornale che da oltre vent’anni arriva a casa vostra ogni mese per raccontarvi la vita ammini-strativa del vostro comune, le storie più belle delle persone che ci vivono, ci lavorano, fan-no volontariato o combattono per qualcosa in cui credono. La Piazza è questo, infondo, una fi nestra aperta sul mondo che vi sta vicino, e noi, anche grazie ai nuovi strumenti che l’web ci offre, crediamo fortemente di poterla spalancare ancora di più, di modo che anche voi lettori possiate usarla per farci sentire la vostra voce, diffondere ciò che ritenete impor-tante si sappia.

continua a pag. 3

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Delta RegioneRegione

ROSOLINA

pag. 14

La Ruspadinadiventa fenomenoTanti i campioni

PORTO VIRO

pag. 8

Pagati i debiti,adesso si partecon i cantieri

PORTO VIRO

pag. 9

In bici a Cubaper celebrareun pioniere

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 agosto 2014 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 23 gennaio 2015 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Estrazioni di metano“NIENTE TRIVELLE”ZAIA FA RICORSO

Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha annunciato il ricorso alla

Corte Costituzionale per evitare la ripresa dell’attività estrattiva di gas

metano in Alto Adriatico. Operazioni che secondo molti sono da mettere in

stretta correlazione con il fenomeno della subsidenza, ossia l’abbassamento

della costa con conseguente “cuneo salino”. La Regione fa muro.

Un post scatena il casoCHOC SU FACEBOOK

DOPO I MORTI DI PARIGI

Un giovane marocchino che vive e lavo-ra a Lendinara è fi nito addirittura sui Tg nazionali per un post che ha caricato su

Facebook dopo la strage di Parigi alla redazione del giornale satirico Charlie

Hebdo. Secondo i detrattori inneggiava all’azione criminale. Ma lui, sconvolto

dal clamore, assicura: “Sono stato frainteso, voglio mettermi questa storia

subito alle spalle.Boccasette

RISCHIO CROLLO,POSTE TRASFERITE

Trasferimento temporaneo per le Poste e l’ambulatorio medico di Boccasette,

Porto Tolle, dopo che una ispezione degli ambienti ha evidenziato il rischio

di crollo. Disposti con somma urgenza i lavori di sistemazione. Intanto, è stata individuata una collocazione tempora-

nea a Ca’ Zuliani.

Elezioni comunaliSARA’ L’8 FEBBRAIOIL GIORNO DELLA VERITÀ

Grandissima attesa per il verdetto che uscirà dalle urne il prossimo 8 febbraio, quando si conosceranno i risultati delle primarie del centrosinistra per le elezioni amministrative. Una consul-tazione molto attesa, anche perché Rovigo arriva al termine del periodo di commissariamento del Comune dopo la caduta della giunta Piva del 15 luglio dell’anno scorso.Caso profughiASILO POLITICO,ATTESO IL VERDETTO

Si attende di capire quale svolta prenderà, in Polesine come altrove, il caso delle centinaia di profughi ospitati nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum e che hanno formaliz-zato richiesta dello status di rifugiato politico. I primi dinieghi hanno solle-vato malumori. Ora si attende l’arrivo dell’ondata vera e propria di decisioni della commissione.Palazzo di giustiziaADESSO CI SIAMOPRONTO IL TRASLOCO

Dopo tanti annunci questa sembra pro-prio che possa essere la volta buona. E’ atteso a giorni il defi nitivo via libera per il trasferimento di parte degli uffi ci del Tribunale nella nuova sede, individuata nell’ex uffi cio del Registro di via Mazzini, vicino al Palazzo di giustizia vero e proprio.

L’EDITORIALE

La piazza 3.0 è realtà, è per voi!E tutto quello che raccoglieremo attraverso i vostri commenti, le storie che scriverete, le foto che manderete, diventerà materiale prezioso da pubbli-

care anche sul giornale cartaceo. Investire sulla rete per noi non signifi ca affatto abbandonare la carta! I giornali locali, in primis La Piazza, continuano a riscuotere grande successo e ad essere letti pressoché da tutti coloro che li ricevono. E il segreto del loro successo sta proprio nella vicinanza col lettore, negli argomenti scelti. La Piazza cartacea, anche nell’era del web 3.0, rimane uno strumento potentissimo di comunicazione. Per questo siamo certi che il nuovo sito internet già on-line e gli altri social connessi ad esso ( la pagina facebook, l’account Twitter, il canale yotube e l’App) sapranno moltiplicare le vostre occasioni di lettura e interazioni con la nostra redazione e le nostre occasioni di raccogliere notizie interessanti da sviluppare sul nostro giornale cartaceo.

Ma cosa troverete sul nostro sito? Tutti i giorni notizie fresche che spazieranno dalla cronaca politica e sociale, agli appuntamenti più importanti del Veneto, allo sport. Non mancheranno i gossip piccanti e le storie dei nostri amici animali. Ma, visto che di queste storie voi ne conoscete parecchie vi invitiamo caldamente a mandarcele così che anche noi le possiamo diffondere a tutti i nostri contatti. Per farlo potete postare le foto, o le notizie sulla nostra pagina Fb o, meglio, usare la mail [email protected]. Un giornalista vi risponderà o vi contatterà sicuramente in breve tempo. Siete un atleta e avete appena vinto un nuovo titolo: mandateci due righe con foto, saremo felicissimi di pubblicarvi sui nostri media. Avete una nonna che ha compiuto tantissimi anni e l’avete ripresa mentre soffi ava tutte le candeline in una sola volta? Mandateci il video e ne faremo una star! Avete assistito a qualcosa di bellissimo o di bruttissimo e vorreste che tutti lo sapessero? Ditecelo con le vostre immagini, non aspettiamo che voi. Naturalmente nel sito troverete anche gli articoli già usciti sul nostro giornale cartaceo. Se vedete il sito, in alto troverete le tre province che seguiamo: Venezia, Padova e Rovigo. Per ognuna poi, ci sono diverse edizioni locali del giornale... Una geografi a dell’informazione davvero molto interessante che vi può illustrare la cifra concreta del nostro lavoro e anche il suo valore. Ma adesso andate: www.lapiazzaweb.it

segue da pag. 1

di Germana Urbani - [email protected]

ECONOMIA

pagg. 20-21

L’export va forte, manca E-commerce

POLITICA

pagg. 23-24

Bilanci e prospettive dei protagonisti

CULTURA

pag. 25

Il Carnevale di Venezia

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Page 6: Delta gen2015 n2

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

IL CASO PREMI E INDENNITA’ CONFERMATI

Ma nessuno tocca i super dirigenti

Mentre la Provincia di Rovigo naviga a vista, travolta dalla riforma Delrio, e resta in attesa di sapere quale ruolo avrà in futuro, a palazzo

Celio c’è chi se la passa bene: il gruppo dei dirigenti. Nelle scorse settimane, i dipendenti hanno occupato la sede di via Celio per manifestare la propria contrarietà ai tagli al personale previsti dalla riforma. Per 21 di loro l’ente ha già avviato le pratiche di prepensionamento, dato che che possiedono i requisiti per la quiescenza. A quanto pare, però, gli esuberi sono superiori ai 21

futuri prepensionati e questa incognita sta preoccupando tutti i dipendenti e le loro famiglie. Sui dirigenti e sulle posizioni organizzative, invece, piovono premi e proroghe contrattuali. A ridosso di Natale, l’amministrazione non solo ha stanziato 135mila euro per il fondo di posizione e risultato della dirigenza dell’ente, per il quale erano già stati stanziati oltre 225mila euro, ma ha anche prorogato al 31 gennaio l’assegnazione delle posizioni organizzative e delle alte professionalità scadute il 31 dicembre. Con la proroga, sono in arrivo anche le relative indennità, pari a circa 18mila euro. Nulla di illegittimo, sia chiaro, ma il contrasto tra chi teme di ritrovarsi senza lavoro e chi, invece, viene lautamente premiato è evidente. Fr. Ca.

“Più che una riforma è una distruzione”. “L’abo-lizione sarebbe sicuramente stata più indolore”, “Con le Province si sta procedendo con una lenta

e dolorosa morte per consunzione”. Queste alcune delle frasi raccolte fra i dipendenti della Provincia di Rovigo, che una settimana prima di Natale, capito quale sarebbe stato il regalo per loro, hanno dato luogo ad una vera e propria occupazione che è andata avanti quattro giorni e tre notti.

E, anche se qualcuno ha trovato il modo di sorridere ricordando i tempi eroici delle superiori, il clima non era cer-to quello delle feste. Ora l’occupazione è fi nita, ma resta il presidio. E con esso le paure. Il colpo ferale è stato l’annun-cio di un taglio di metà dei dipendenti. Che tradotto in cifre signifi ca che in Veneto 1300 uomini e donne rischiano di trovarsi senza un’occupazione e senza nemmeno aver ben capito perché tocchi proprio a loro. A Rovigo sono 140 i po-sti a rischio, ma anche chi non verrà tagliato non ha alcuna certezza su dove ed a cosa lavorerà. “E’ una vergogna” hanno gridato i dipendenti di Palazzo Celio in coro con i colleghi degli altri sette capoluoghi veneti. Ma il loro grido

sembra essere rimbalzato contro un muro d’indifferenza, proprio come previsto da chi questa riforma l’ha pensata, consapevole della generale ostilità dell’opinione pubblica verso i dipendenti pubblici. Ma il tutto è talmente pasticciato che lo stesso Achille Variati, il sindaco di Vicenza, ora anche presidente della “nuova” Provincia, renziano della prima ora, ha rivisto il proprio giudizio sul presidente del Consiglio.

“No ai tagli lineari” e “Sì al riordino con garanzia dei servizi ai cittadini”, sono le scritte che campeggiano sui cartelli appesi sulla facciata di Palazzo Celio. All’interno, il clima è rovente. Pessimismo, senso di abbandono e scora-mento regnano sovrani. “Non si capisce che fi ne faremo, cosa succederà e nemmeno se perderemo il posto di lavoro – commenta un dipendente - Nessuno sa chi deve fare cosa, né chi deciderà: il fi ne di questa riforma non è riorganizzare e risparmiare, ma torturare centinaia di lavoratori che hanno la colpa di lavorare in Provincia”.

“Se l’obiettivo era di far male una legge, l’obiettivo è stato raggiunto”, commenta il neopresidente della Provincia Marco Trombini, che ammette che se avesse saputo a cosa

sarebbe andato incontro, forse avrebbe fatto altre scelte. “Noi presidenti siamo tutti sindaci e questa questione

sulla quale dobbiamo lavorare toglie tempo al nostro lavo-ro, non solo nelle rispettive amministrazioni comunali, ma anche di quelle provinciali che, al momento risultano paraliz-zate anche per le funzioni che hanno mantenute. E fa rabbia pensare che i due primi sostenitori di questa riforma così mal realizzata siano stati l’ex presidente dell’Anci Graziano Delrio e l’ex presidente della Provincia di Firenze e sindaco Matteo Renzi: sapevano bene cosa sarebbe successo, ma sapevano anche che la gente avrebbe accolto il tutto con indifferenza se non addirittura con soddisfazione, prenden-do il tutto per un problema ‘della politica’, mentre così non è. E’ come il gioco delle tre carte. Invece, oltre funzioni importanti come i servizi nel sociale messi a rischio, c’è tutta la questione degli esuberi che è a dir poco delicata, anche se ovviamente faremo di tutto per sfruttare ogni possibilità per scongiurare che qualcuno possa ritrovarsi senza lavoro: ognuno degli enti deve fare la propria parte”.

di Francesco Campi

Mobilitazione generale e tantaamarezza. Variefamiglie col fi ato

sospeso

Ma la percezionecomune deldipendente

pubbliconon aiuta granché

RIFORMA O DISTRUZIONE?I dipendenti non hanno nessuna

certezza sul loro futuro. Previsti tagli devastanti al personale, ma anche

chi conserverà il posto non ha le idee chiare su dove fi nirà.

Scatta l’occupazione di Palazzo Celio. Solidale anche

il presidente: “Se lo scopo del Governo era fare una legge

male, beh, allora ci sono riusciti in pieno” Caos Provincia, 140 lavoratori nel panico

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Page 7: Delta gen2015 n2

555Argomento del mese

di Francesco Campi

La svista clamorosa: così sparirà anche la cultura Il caso Non è prevista nelle nuove competenze dell’ente “ridisegnato”

E’ una vera e propria levata di scudi quella che l’annuncio della chiusura del Sistema bibliotecario provinciale ha generato in provincia di Rovigo. Un rischio contro il quale si sono schierati un gran numero di amministratori e di esponenti del mondo della cultura polesano, come ad esempio Cesare Stella, consulente di Fondazione Aida, Pierluigi Bagatin della biblioteca di

Lendinara, Arnaldo Pavarin dell’associazione Barbujani, don Bruno Cappato e Adriano Mazzetti del Seminario Vescovile, Luigi Contegiacomo dell’Archivio di Stato. La questione è esplosa in modo defl agrante pochi giorni prima di Natale e, ad oggi, non sembra avere alcuna soluzione in vista. Già, perché a rischiare di chiudere non è solo il Sistema bibliotecario provinciale ma tutti i servizi culturali erogati dalla Provincia, alcuni dei quali, come il Sistema museale e la rassegna Tra ville e giardini, esistono da oltre dieci anni.

La questione nasce dal fatto che tra i servizi annoverati tra quelli fondamentali assegnati ai nuovi enti di area vasta, ovvero alle Provincie recentemente riformate secondo la legge Delrio, non ci sono i servizi culturali. Il Sistema bibliotecario provinciale, che fa parte di questi servizi, è una rete di cooperazione che collega 52 biblioteche polesane (biblioteche comunali, scolastiche e di vari altri enti). Il rischio concreto è che da un giorno all’altro si interrompa il servizio di collegamento settimanale tra le biblioteche per l’interprestito (con i 28mila volumi trasportati annualmente), che ai bibliotecari vengano tolti gli strumenti per registrare e gestire i 36mila utenti ed i relativi prestiti, che vengano interrotti i servizi web, l’accesso al catalogo collettivo e locale (con 400mila documenti registrati), il software gestionale, quello di catalogazione, dell’assistenza tecnica e biblioteconomica, dei contributi per gli acquisti coordinati, dei programmi di promozione alla lettura di rete.

L’intervista

Parla Laura Negri“Questa è unavendetta”“Quello che mi dà più fastidio è che Matteo Renzi sia anche stato presidente

di una Provincia, oltre che, come Delrio, anche sindaco: eppure la riforma che hanno varato è un pasticcio che non solo non produce risparmi, ma

crea un caos amministrativo che danneggia le Province, i Comuni, i dipendenti e, in ultima istanza, i cittadini”. E con un misto di tristezza e rabbia che Laura Negri, per dieci anni assessore alla Cultura della Provincia di Rovigo e, di fatto, l’ultima a ricoprire un simile incarico, commenta quello che sta accadendo alle Province e, in particolare, al “suo” settore.

Ha avuto modo di parlare con i dipendenti in questi giorni?“Sì. E li ho sentiti amareggiati, preoccupati e demotivati. Anche chi è sicuro di

non perdere il proprio posto di lavoro, infatti, in questo momento non sa più non solo cosa dovrà fare domani, ma cosa fare oggi, quale sia il suo ruolo ed il suo compito. Un senso di disorientamento, di incertezza totale, che ovviamente paralizza l’azione della Provincia o di quello che ne rimane”.

E per il settore della Cultura in Polesine quale sarà il futuro?“Nero, si rischia una totale disaggregazione di servizi e manifestazioni che, so-

prattutto in una realtà come la nostra, rischiano di essere accantonati e mar-ginalizzati. La palla passa in mano ai Comuni e, in questo momento, sappia-mo quali siano le priorità e le necessità. Alcuni servizi, come le biblioteche ed i musei, possono crescere solo se gestiti in rete. Questo, fra l’altro produceva anche risparmi. Invece, in questo modo di-venterà sempre più diffi cile attrarre fondi ed intercettare i fi nanziamenti, così come organizzare manifestazioni di qualità. E’ una situazione tragica. Tanto per capire le conseguenze, anche le aperture di Villa Badoer sono in discussione”.

Ne parla come se stesse perdendo qualcosa di suo...“In parte lo è, perché tutto l’impegno ed il lavoro di questi anni rischiano di es-

sere gettati al vento non si sa bene nemmeno perché. Visti i livelli di improvvisazione sembra addirittura un dispetto, una ritorsione, quasi a voler placare l’astio che molti hanno verso la pubblica amministrazione gettandone nel tritacarne una parte che ha la sfortuna di trovarsi nell’ente politicamente meno forte”.

Le responsabilità del Governo sono macroscopiche, ma la Regione?“La Regione è stata una delusione. Non sembra rendersi conto di quello che

sta accadendo e si sta perdendo tempo. Eppure a parole è da anni che a Venezia si parla di una legge di riordino. Ora che non se ne può più fare a meno, invece, temporeggiano e rinviano. ”.

Qualche soluzione?“Di certo non è facile, perché la volontà sembra proprio quella di disintegrare

tutto e creare il caos. L’ultima ancora di salvezza per il Polesine può venire da Rovigo, se davvero si crede nell’importanza di un ruolo di coordinamento svolto dal Comune capoluogo. Per ora, però, non è certo stato così”.

“Decisioni similiappaiono dettateda astio puroe fanno sologravi danni”

Fr. Ca.

Caos Provincia, 140 lavoratori nel panico

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6 Porto Viro66 Porto Viro

Arriva lo Iat a Porto Levante. Il Comune di Porto Viro è risultato essere l’unico della provincia tra i 14 benefi ciari delle agevolazioni regionali previste per il progetto, dopo aver presentato istanza di attivazione di uffi ci di informazione e accoglienza

turistica e ai quali sono destinate risorse per complessivi 268mila euro. Nell’ambito della costruzione della nuova rete di accoglienza, informazione e ser-

vizi a supporto dei turisti, la chiesetta che per anni è stata un punto informativo e come tale è riconosciuto sia dai residenti che dai frequentatori abituali del borgo, tornerà ad essere un riferimento per i turisti alla scoperta del territorio deltino.

L’uffi cio permetterà ai visitatori di trovare notizie sul luogo, sulle strutture che possono offrire ospitalità, enogastronomia, occasioni e luoghi di divertimento, di svago, di spettacolo e di attrazione, ma darà anche informazioni sulle offerte e sulle opportunità di tutto il resto del Veneto. Per la realizzazione del progetto e l’attivazione dello Iat di territorio è previsto un contributo di 12 mila euro.

Lo Iat sarà un punto di accoglienza a 360° per i turisti attivo già dalle festività pasquali, permettendo di intraprendere collaborazioni con gli operatori turistici locali per la fornitura di servizi integrati con le esigenze commerciali e degli imprenditori turistici. Sarà inoltre attivata una collaborazione con l’Istituto turistico di Porto Viro per offrire ai ragazzi dell’ultimo anno un’esperienza lavorativa a contatto con il turista, dopo un percorso di formazione specifi ca.

Non solo quindi una offerta in grado di incrementare la vocazione turistica del Delta del Po e svilupparla, ma anche una concreta opportunità per fare esperienza nel mondo del lavoro per i giovani del luogo.

SERVIZI

Destinato ai turistiBEL COLPO A PORTO LEVANTE: C’È LO IAT

E. C.

A Porto Viro fa l’artigiano e di certo in pochi nella sua terra natale, fi no a qualche settimana fa, lo conosceva-

no per la passione che gli ha consentito di diventare celebre in tutta Italia. Fabiano Mantovan, quarantunenne grafi co pubblici-tario, ha dato prova delle sue doti culinarie al pubblico del piccolo schermo nel noto programma televisivo di Masterchef.

Di lui non è passata inosservata l’umil-tà che lo contraddistingue com’è certo che lo spiccato accento veneto da cui non riesce a staccarsi è stata un’arma vincente per conquistare il temuto chef Cracco. Più volte infatti durante il programma, il cuoco vicen-tino ha scelto di fermarsi per una battuta rigorosamente dialettale con il portovirese.

Ma com’è nata una passione così di-stante dal lavoro che ogni giorno ti porta al tuo studio di grafi ca?

“L’amore per la cucina ce l’ho da sem-pre. In aggiunta da qualche anno ho comin-ciato a seguire l’attività degli chef stellati da cui cerco di trarre spunti per la preparazione

di piatti creativi. Per me un piatto oltre ad essere bello per gli occhi deve avere quel qualcosa in più che lo rende invitante anche al palato, per questo mi cimento nella crea-zione di piatti creativi”.

E la candidatura a Masterchef com’è

arrivata?“Mi piace molto invitare a casa gli amici

a cena. In queste occasioni più volte sono stato sfi dato a presentare la mia candidatu-ra al programma e così, quasi per gioco, ho inviato delle foto con alcuni miei piatti alla redazione. Sono cominciate così le selezioni che da 18mila persone mi hanno portato agli studi”.

E nel futuro, dopo l’esperienza nel piccolo schermo, cosa ci sarà tra i for-nelli?

“In molto mi chiedono se tra i miei progetti futuri c’è quello dell’apertura di un ristorante. Non posso ancora dire se sono interessato a questo genere di percorso. Ciò che è certo è che sono aperto a fare esperienze in cucina, ed è questo il caso di collaborazioni, sempre restando con i piedi per terra”.

La grande avventura di Fabiano si è purtroppo conclusa verso metà gennaio con l’eliminazione. Un epilogo che non intacca una grande impresa.

di Elisa Cacciatori

Alla fi ne è stato eliminato, ma la sua avventuraha davvero fatto sognare tantissime persone

Il personaggio Grafi co di professione, a Masterchef è diventato una vera stella

Ecco Fabiano, lo chef che non ti aspetti

Fabiano Mantovan: nella vita di tutti i giorni è un grafi co pubblicitario, ma sogna di fare lo chef

Gli studenti del comprensivo portovire-se partono alla scoperta dell’Europa. Anche quest’anno le secondarie San

Domenico Savio e Pio XII sono state sele-zionate per partecipare al progetto biennale Erasmus+ che nei prossimi due anni porterà l’istituto portovirese e altre cinque scuole europee dalla Grecia, Repubblica Ceca, Francia, Polonia e Portogallo a realizzare assieme il programma di mobilità interna-zionale “The European identity through art”.

Dopo il primo incontro che ha visto sei studenti italiani partecipare all’iniziativa a Corfù, in Grecia, realtà in cui la scuola partner ha coordinato la prima tappa del progetto presentando l’arte classica ed è stata organizzata una grande manifestazio-ne pubblica in collaborazione con l’ammini-strazione comunale locale, sarà ora la volta della mobilità prevista dall’8 al 14 marzo in Francia. Ad aprile toccherà poi agli studenti italiani che avranno il compito di presentare ai colleghi europei il Rinascimento, non solo attraverso laboratori, ma anche con attività scolastiche e uscite didattiche a Venezia, Firenze e Padova.

Il progetto è stato presentato al com-prensivo alla presenza dell’assessore all’i-struzione, del dirigente scolastico Giovanni Beltrame e dell’insegnante referente Silvia Fregnan che ha coordinato l’iniziativa volta alla realizzazione di un percorso di appro-fondimento e conoscenza del patrimonio artistico europeo. Durante la presentazione il dirigente scolastico Giovanni Beltrame

ne ha enfatizzato le peculiarità e il valore rifacendosi a quanto accaduto di recente in Francia.

“E’ decisivo un progetto europeo in cui l’identità e la persona umana diventino il centro del nostro interesse - ha detto - un punto da approfondire e valorizzare per cre-are una vera cultura e una vicinanza tra i popoli che possano sconfi ggere la violenza e l’assurdità di quanto accaduto in questi giorni in Francia”.

L’assessore all’istruzione portovirese Marialaura Tessarin ha confermato l’intento del comune di patrocinare l’evento collabo-rando con la scuola che ospiterà le delega-zioni dal 18 al 24 aprile. Anche il Rotaract, come espresso dalla presidentessa Linda Siviero, patrocinerà l’ambizioso progetto.

Sono coinvolteben sei scuoledi sei differentinazioni dell’UnioneEuropea

IL PROGETTO TORNA L’ERASMUS

E. C.

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8 Porto Viro88 Porto Viro

Il nuovo anno per l’amministrazione portovirese va di pari passo con un nuovo slancio. Se nella prima fase di governo la giunta è stata impegnata

in un assestamento necessario per portare a compi-mento quanto già cominciato, pare che l’intento per il 2015 sia quello di portare ad una nuova svolta la cittadina deltina. E’ lo stesso sindaco Thomas Gia-con a fare il punto su quanto compiuto nel 2014 e quanto invece è previsto nell’imminente futuro. “La nuova fase – conferma – è cominciata già da dicembre, dopo un primo periodo che ci ha permesso di portare a ultimazione le cose rimaste in sospeso dalla precedente amministrazione”. Giacon ha quin-di rimarcato come nei primi sette mesi di governo la necessità fosse stata in primis quella di far fronte agli impegni di pagamento tra cui si contano il saldo di un debito del valore di un milione di euro con Ecoambiente e la conclusione dei lavori nell’am-bito del progettone. In quest’ultimo caso la scelta dell’amministrazione è stata quella di portare a com-pimento tutte le opere già cominciate e, nel caso del Collettore, benefi ciarie di contributi regionali, ad esclusione del campo da calcio nella cittadella e della rotatoria di via Mantovana che sono interventi lascia-ti ancora in sospeso nell’attesa di fi nanziamenti. La nuova fase all’insegna della razionalizzazione delle spese prevede tutta una serie di opere pubbliche rese possibili attraverso una serie di contributi necessari per intervenire nel territorio co-munale. Tra questi il sindaco ha elencato i contributi del proget-to integrato per il commercio per un valore di 297mila euro, ma anche altri 900mila euro da parte della Regione per in-terventi già rendicontati nelle scuole che si vanno ad aggiungere ai 100mila euro attesi dallo Stato allo scopo di procedere con la messa in sicurezza dei plessi della scuola secondaria San Domenico Savio

e primaria Aldo Moro. “Abbiamo razionalizzato le spese e lo stiamo

ancora facendo con bandi che ci permetteranno di ricavare risorse da investire in altri settori”.

E’ previsto nell’imminente futuro anche il com-pletamento della rete delle piste ciclabili. In questo senso è stata fatta una richiesta di fi nanziamento pari a 900mila euro per il percorso che con-giungerà da Loreo la pista cicla-bile dal ponte di Fornaci fi no al

villaggio di Porto Levante; una realtà quest’ultima che oltre all’attivazione dello Iat vedrà la creazione di un mercato ittico e di lavori nei pontili. Il 2015 è inoltre l’anno in cui si procederà con la riqualifi cazio-

ne del palazzo delle associazioni di Piazza Matteotti e della sala dell’Eracle di corso Risorgimento. Oltre ai palazzi comunali, anche il verde avrà però la sua parte. Se da un lato sono già cominciati gli interventi per la riqualifi cazione della pineta di Cao Marina, dall’altro si è in attesa di un fi nanziamento regionale per gli interventi relativi alla pineta di San Giusto che permetterà di recuperare il 70% a fronte di un impegno di fondi comunali di 150mila euro. Inoltre, è di gennaio la dell’attivazione attraverso la Regione Veneto dell’Osservatorio per il paesaggio del Delta del Po. La sinergia con l’Università di Ferrara per-metterà a una squadra di tecnici e docenti lo studio del territorio per accedere a fondi europei legati al turismo, all’ambiente e al paesaggio.

di Elisa Cacciatori

Opere pubbliche Chiusi i debiti pendenti (per oltre un milione) adesso si guarda avanti

Ora è tempo di grandi lavori

Il municipio di Porto Viro. Il sin-daco Tho-mas Giacon spiega che, dopo un periodo di assesta-mento, ora fi nalmente è possibile dare corso a numerosi progetti per il futuro della città

Numerosi i progetti della giuntaGiacon ammessi a contributo: verde, scuole, ciclabili e manutenzioni

Molta attenzioneviene riservataallo sviluppo di vari percorsie piste ciclabili

La quotidianità e una vita frenetica che sempre di più ci allontanano e spesso ci fanno trascurare gli affetti più cari di certo non hanno allentato il forte legame

che unisce una famiglia portovirese che negli anni si è allargata raggiungendo altre province del Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Basilicata.

E’ questa la storia dei Lionello, famiglia ori-ginaria d Porto Levante, località portovirese in cui risiedevano nonno Silvio Lionello e nonna Delfi na

Mantovan che, dal 1927 al 1949, ebbero 13 fi gli dai quali nacquero 35 nipoti, oggi 34. L’idea di non perdere quei ricordi d’infanzia e di ravvivarli invece di anno in anno, rinsaldando i rapporti è nata dalla cugina di secondo grado Marika Donà. I 34 cugini, 17 maschi e 17 femmine, hanno voluto realizzare per la prima volta un appuntamento, che già pro-mettono diventerà annuale per incontrarsi tutti as-sieme. “L’idea – spiega Marisa Lionello, la cugina

più grande del gruppo – è nata perché abitiamo tutti in zone sparse. Crediamo che sia giusto tenere unito lo spirito di famiglia e vogliamo dare il buon esempio ai nostri fi gli”. Alla conviviale che si è te-nuta di recente a Porto Viro hanno partecipato 22 dei 34 cugini dai 35 ai 63 anni. “In occasione della nostra prima conviviale in un ristorante di Porto Viro è stata allestita una tavola per 50 persone”, raccon-ta Ilenia Lionello.

LA STORIA La famiglia si riunisceI LIONELLO SI RITROVANO A TAVOLA: IN TUTTO ARRIVANO IN 50!

E.C. Foto di gruppo per la riunione familiare

segue da pag. 1

Nulla! Anzi, con l’approvazione da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici delle modifi che alle Norme Tecniche per le Costruzioni, norma fondamentale per la sicurezza delle persone, di fatto si è registrato un grosso passo indietro rispetto alla

consapevolezza che il rischio sismico passa inevitabilmente dalla conoscenza geologica del territorio, introdotta con le norme post Irpinia.

In questi giorni si torna quindi a parlare nuovamente di nor-mativa sismica e di adeguamento alle reali condizioni di rischio della penisola, dopo che ogni evento calamitoso (San Giuliano di Puglia, L’Aquila, Emilia-Romagna, etc.) ha dimostrato la carenza e l’ineffi cacia dei provvedimenti fi n qui adottati.

Nel nuovo testo delle Norme Tecniche per le Costruzioni, peraltro cogenti dal 1° luglio 2009, si è infatti preferito trovare un illogico compromesso per gli edifi ci esistenti, che richiede-ranno così un adeguamento antisismico con criteri differenti (e meno stringenti) rispetto al nuovo, tralasciando completamente la conoscenza puntuale delle condizioni geologiche del sito, che rappresentano, invece, le condizioni principali per la propagazio-ne delle onde sismiche. Un testo che alcuni, imprudentemente o strumentalmente, hanno defi nito “un grande passo verso le normative europee (…)”, “(…) una soluzione che rende più semplici gli interventi sugli edifi ci esistenti”, senza considerare, però, che in Europa non esistono Paesi con una sismicità pari a quella italiana e soprattutto con un patrimonio edilizio, storico-monumentale, così ricco e numeroso.

Tra l’altro, si registra spesso in giro per l’Italia che gli edifi -ci maggiormente datati sono proprio quelli che ospitano istituti scolastici e quindi con un rischio elevatissimo, un esempio che da solo è suffi ciente a far capire come le scelte operate dal Con-siglio superiore lavori pubblici siano del tutto antitetiche rispetto a quanto auspicato da Pertini 34 anni fa.

Purtroppo, il grido di allarme dei geologi è tanto forte quanto inascoltato.

*Presidente Ordine dei Geologi del Veneto

Intervento

di Paolo Spagna*

L’allarme inascoltato: subito adeguamento sismico

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999Porto Viro

Al via la formazione per gli esercenti del territorio. Si tratta di un’iniziativa che prende forma nell’ambito del pro-

getto integrato a favore del commercio nei centri urbani che coinvolge Loreo, Rosolina, Taglio di Po e Porto Viro, realtà che hanno scelto di far fronte comune collaborando e confrontandosi su tematiche che impattano fortemente sull’economia locale.

E’ questo il caso del commercio e del turismo. Il progetto attivato prevede diverse attività che spaziano dalle opere pubbliche all’animazione economica e alla formazio-

ne.Quella portata in campo dai quattro co-

muni, in un periodo storico caratterizzato da sfi ducia nelle istituzioni e dubbi sull’effi cacia e l’effi cienza dell’agire pubblico, è una sfi da che porta le diverse realtà a ideare un unico progetto in grado di potenziare le opportuni-

tà di lavoro per gli operatori commerciali; un segnale di ottimismo e di stimolo all’iniziati-va commerciale.

Il programma a favore del commercio che ammonta a circa 410mila euro prevede oltre ad interventi strutturali, anche la siste-mazione di piazze a servizio del commercio urbano, l’adeguamento di edifi ci funzionali a più attività economiche e culturali per ga-rantire e migliorare la fruibilità e la vivibilità dei centri urbani da parte della cittadinanza e anche dei turisti. Oltre a questi sono inol-tre previsti interventi di marketing e promo-

di Elisa Cacciatori

Arriva il maxi investimento per rilanciarei centri urbani e aiutare gli esercenti cittadini

Il progetto Si cercherà anche di intercettare i turisti di passaggio in zona

Commercio contro la crisi

Il centro cittadino diventerà ancora più bello Coinvolti variComuni, previstauna importantesomma pergli interventi

Un viaggio alla scoperta di Cuba con lo stesso spirito di Lu-igi Masetti. Non sono stati di certo l’afa e gli oltre trenta gradi che hanno contraddistinto il clima cubano a fermare

l’impresa sulle due ruote dei Free Bikers, il gruppo di cicloama-

tori che ha attraversato l’isola in bicicletta alla scoperta della cultura e dei colori del territorio. Gli “eredi di Masetti” Mauro Garbin, Vincenzo Mancin, Mario Mantovan e Vittorio Cacciatori con l’amico veranense Alexander Pessin hanno incontrato lungo il loro percorso, attraverso la carretera central, i ciclisti cubani del club di Ciego de Avila che sono rimasti affascinati dalla sto-ria del primo cicloviaggiatore mondiale. Il gruppo di polesani, che non a caso viaggiano portando le magliette dedicate al

ciclista, intendono incarnare lo stesso spirito avventuristico e il medesimo stupore che gli ha permesso di visitare il mondo sulle due ruote. Masetti fu il primo cicloviaggiatore d’Europa e nel 1893 in sella alla propria “bicicletto” arrivò sino all’esposizio-ne Internazionale di Chicago. Intervistò pure il presidente degli Stati Uniti d’America. Oltre al “viaggissimo”, come chiamava il viaggio Milano-Chicago, il suo spirito lo portò in Egitto, Marocco e Norvegia. In Russia intervistò Tolstoj. E. C.

L’impresa dei free bikersPEDALANDO A CUBA SULLE ORMEDEL GRANDISSIMO MASETTI

La storia

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zionali e corsi di formazione specifi ci rivolti agli operatori economici presenti nei quattro centri urbani.

E proprio in quest’ultimo caso che l’iniziativa si fa parte attiva nel coinvolgi-mento della formazione. I corsi ideati da Confesercenti prevedono una serie di diversi percorsi volti all’approfondimento delle lin-gue straniere, all’accoglienza e alla comu-nicazione con il cliente, al marketing e alla

digitalizzazione con social media marketing e smartphone; tutti argomenti che sono stati segnalati da parte degli stessi operatori e punteranno a fornire competenze aggiunti-ve nel rapporto con turisti, anche stranieri. Scopo infatti dell’iniziativa è di intercettare il turista che spesso transita sul nostro terri-torio per fargli conoscere le peculiarità del territorio e portarlo all’acquisto di prodotti locali.

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10 Porto Tolle1010 Porto Tolle

Una telenovela di un certo spessore non può certo fi nire dopo un paio di puntate. Per questo non sorprende

che la chiacchierata vicenda di lui, lei e il prete di Porto Tolle – emersa in tutto il suo clamore nello scorso ottobre – non si sia ancora del tutto esaurita nel suo sviluppo.

L’epilogo però potrebbe essere dietro l’angolo, perché dopo le prime settimane di polverone e il successivo dibattito più o meno pronunciato in piazze e bar, il prete in questione ha fatto i bagagli e si è tra-sferito in una località non meglio precisata, sembra addirittura in Abruzzo.

Per chi avesse perso la puntata prece-dente, la storia è quella di una coppia di giovani marito e moglie in cui sembrava essersi insinuato nientemeno che un sacer-dote.

Pare infatti che la donna intrattenesse rapporti quantomeno ambigui con il Don, al punto da indurre il marito a ingaggiare un investigatore privato per raccogliere delle prove.

Il caso è poi defl agrato con la denun-cia – nero su bianco – da parte dell’uomo in cui venivano tirate in ballo accuse di violazione di domicilio e maltrattamenti ai fi gli della coppia legati allo choc emotivo scaturito dagli eventi.

Inizialmente la Curia, attraverso l’in-tervento del vescovo Adriano Tessarollo, ha minimizzato l’accaduto (“Una cotta può capitare anche a un prete”), rimarcando di essere al corrente della vicenda e di aver già provveduto a perdonare il prete fi nito

sotto la luce dei rifl ettori. Nonostante questo, negli ultimi giorni

del 2014, il prete ha lasciato Porto Tolle, ma non è dato a sapere se l’abbia fatto volontariamente o dietro indicazione della stessa Curia.

Le parole pronunciate da Monsignor Tessarollo (“Andrà fuori diocesi, dove sarà seguito per un opportuno periodo di verifi ca sulla sua vita da prete”) lasciano pensare alla seconda ipotesi.

Una cautela per evitare ulteriori chiac-chiere sulla condotta del Don, anche se al-cune voci hanno collegato questa scelta ad altri comportamenti poco consoni da parte del sacerdote.

L’opinione pubblica portotollese rima-ne ovviamente divisa tra chi ritiene giusta questa scelta e chi invece avrebbe preferito vedere il prete ancora all’opera, soprattutto sul fronte del coinvolgimento dei giovani.

di Alessandro Orlandin

Aveva fatto scalpore la sua(presunta) storia con unaparrocchiana: l’ira del marito

La storia Trasferito in sordina, pare sia fi nito addirittura “esiliato” in Abruzzo

Il bel Don se n’è andato“Verifi ca” post scandalo

Come in “Uccelli di rovo”, celebre sceneggiato tv

Sulla questione è intervenuto addirit-tura il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan, che pur non volendo entrare nel merito della decisione della Curia (“Non conosco i dettagli, non sarebbe giusto giudicarla”) ha espresso un certo dispiacere per l’epilo-go: “Mi dispiace perché il Don aveva creato un bel gruppo di giovani all’interno della parrocchia e seguiva diverse altre attività, sempre con ottimi frutti”.

Per colmare il vuoto lasciato dal parro-co “esiliato”, la Diocesi ha spedito a Porto Tolle il giovane don Jacopo Tugnolo, un sa-cerdote fresco di ordinazione (aprile 2014) che dal 2012 – quando era ancora diacono – si trovava a Cavarzere. Affi ancherà don Fabrizio Fornaro e don Lucio Pollini nella gestione della parrocchia del Sacro Cuore.

In paese c’èchi lo rimpiange per la sua abilità nel fare gruppocoi più giovani

Al di là del versante più eminente-mente gossipparo della vicenda, non si deve dimenticare come la

questione sia estremamente seria. Tanto che il marito che accusa la consorte e il sacerdote di avere avuto una relazione clandestina si era addirittura rivolto alla questura di Ferrara.

Dopo che aveva assoldato un inve-stigatore privato affi nché gettasse luce sulla frequentazione tra i due infatti ave-va presentato tutti gli elementi raccolti alla questura estense. Facendo seguire il tutto a una querela nella quale adombra-va due possibili ipotesi di reato. In primo luogo la violazione di domicilio, dal mo-mento che l’uomo di chiesa avrebbe fre-quentato la sua abitazione senza il suo permesso. Poi i maltrattamenti, per lo stato di profondo turbamento patito dai fi gli a seguito della vicenda. Per quanto, quindi, il tema si presti ovviamente alle chiacchiere da bar e di paese si deve comunque tenere conto di come abbia avuto ripercussioni non banali e non positive. Anche da qui, forse, muove la decisione dell’allontanamento.

IL PARTICOLARE

Con una denunciaIL CONSORTE SI ERARIVOLTO ALLA POLIZIA

Al. Or.

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Non ci sono solo gli effetti collaterali sul fronte faunistico a preoccupare i comuni dell’ambito territoriale RO3 e

la Federcaccia.Un aumento dei cacciatori infatti mette-

rebbe a dura prova un sistema di vigilanza già provato da carenze d’organico e tagli alle risorse. “Non è per fare del campanili-smo – sottolinea con una punta d’ironia il presidente Rovigatti – ma appare chiaro che a benefi ciare delle nuove ammissioni sa-ranno per larghissima parte cacciatori provenienti da altre zone del Veneto, che magari arriveranno nel Delta per un paio di battute nell’arco di un anno. Chi caccia abitualmente in una zona in cui abita, di norma è più rispettoso delle regole, mentre una presenza occasionale può incoraggiare a comportamenti non proprio corretti. Già chi deve far rispettare le norme è in diffi coltà, fi guriamoci se arrivano tutti quei cacciatori in più”.

Ma almeno ci sarà una ricaduta economica? Secondo Rovigatti la risposta è sì, ma non al punto da giustifi care i numeri del Piano: “Diciamo che gli aspetti negativi preval-gono su quelli positivi. Per questo restiamo contrari a questa scelta”. Resta da vedere ora quale accoglienza la Regione riserverà alle osservazioni che sono state proposte. Le percezioni comunque non appaiono positive. Tra i cacciatori locali non prevale certo l’ottimismo.

L’SOS

L’analisi dell’esperto“COSI’ ENTRERÀ IN CRISI ANCHE LA VIGILANZA”

Al. Or.

Nuovi arrivi “foresti”

Il quinquennio compreso tra l’anno in corso e il 2019 potrebbe segnare un periodo di svol-ta per il Delta, almeno per quanto riguarda

la caccia. L’attività venatoria così come è stata conosciuta fi nora dai suoi tanti praticanti rischia infatti di subire un notevole cambiamento a causa di un documento in discussione a livello regionale. La proposta di Piano Faunistico Ve-natorio Regionale per il periodo 2014-2019, un faldone di ben 170 pagine, infatti ha fatto alzare più di qualche sopracciglio nella provincia di Rovigo e in particolare dalle parti del Delta del Po. I comuni compresi in quello che è noto come Ambito Territoriale di Caccia RO3 (Porto Tolle, Taglio di Po, Porto Viro, Corbola, Ariano nel Polesine, Rosolina) hanno deciso di formare un fronte unito per chiedere la modifi ca della sezione che stabilisce il numero di soci ammissi-bili in tale porzione di territorio. In altre parole, il numero di cacciatori che nel periodo di aper-tura può praticare l’attività. La Regione Veneto infatti ha deciso di aprire le porte del Delta a 350 cacciatori in più rispetto ai 1160 già am-missibili. Un aumento che secondo i comuni già

citati, ma anche secondo Federcaccia e all’Ente Parco, rischia di alterare in maniera decisiva gli equilibri di una zona particolare come il Delta. Basti pensare che il numero di soci ammissibili è invariato da ben diciassette anni. Allora perché la Regione ha deciso di cambiarlo?

A spiegarlo è Roberto Rovigatti, presi-dente della sezione rodigina di Federcaccia: “La ragione è di carattere puramente tecnico: la Regione ha effettuato una misurazione capillare della cosiddetta area cacciabile e di fatto si è ac-corta che era più grande di quanto si pensasse fi no a quel momento. Così ha deciso di ricalco-lare l’indice di densità venatoria, ritenendo pos-

sibile l’ammissione di altri soci. Solo che hanno scelto di includere nell’area cacciabile anche delle zone che in teoria non dovrebbero essere comprese, come oasi, zone di ripopolamento e aziende faunistico-venatorie.

Va da sé che l’arrivo di quasi quattrocen-to cacciatori in più rischia inevitabilmente di mettere in diffi coltà il territorio, soprattutto a causa di una pressione venatoria più marcata che va per forza di cosa a incidere sui ritmi di ripopolamento”. Al momento di redigere que-sto articolo la lista delle osservazioni presentate da tutti i diversi portatori di interessi è al vaglio della Regione Veneto. Tuttavia Rovigatti si di-mostra un tantino pessimista sulle possibilità di accoglimento: “La vedo brutta e non posso che provare un certo dispiacere, perché da due anni a questa parte stiamo lavorando su questi temi assieme a tutti i nostri soci”.

di Alessandro Orlandin

Rovigatti (Federcaccia): “Così la pressionevenatoria avrebbe una incidenza ben maggiore”

Il documento La Regione ha deciso di ammettere ben 350 doppiette in più

Il Delta rischia un’invasione di cacciatori

Caccia, cambiano le regole

Se nella rete globale un impulso elettro-nico impiega una frazione di secondo tra un punto e l’altro della Terra, nella

politica certi input viaggiano a velocità con-siderevolmente inferiori sugli assi nazionali, impiegando anche mesi prima di tornare indietro sotto forma di risposte.

Di fatto è quello che è accaduto nello spazio di quattro mesi tra Porto Tolle e Roma: dal Delta nello scorso ottobre era partita un’esortazione fi rmata dal consi-gliere di minoranza Giacomo Bovolenta, a gennaio è arrivato un riscontro concreto dal deputato Diego Crivellari del Partito Demo-cratico. Il tema è di quelli spinosi e attuali: la tassazione di chi lavora nel campo della pesca. Infatti dopo l’ultima riunione in ordi-ne di tempo del cosiddetto Tavolo Azzurro (ossia un’assemblea che riunisce i principali rappresentanti del settore ittico), Bovolenta aveva sollevato un problema di interpre-tazione legislativa che tende a creare non pochi problemi ai pescatori che operano nel campo della piccola pesca costiera.

Secondo il consigliere le leggi attual-mente in vigore fi niscono spesso col pena-lizzare i piccoli pescatori, ma anche a creare controversie tra il fi sco ed i lavoratori. “In gioco – ha detto Bovolenta - c’è il futuro della nostra piccola pesca costiera ovvero della nostra economia locale. Le famiglie del Delta stanno aspettando risposte. Men-tre l’Europa elabora politiche concrete per la tutela e l’incremento della piccola pesca costiera, in Italia ed in Veneto non è vi an-cora chiarezza sulle norme in materia contri-

butiva applicabili ai pescatori che esercitano la piccola pesca costiera in imbarcazioni di piccola stazza”. L’appello è stato raccolto dall’onorevole Crivellari, che ha depositato presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati un’interrogazione in cui si chie-de di chiarire in maniera univoca la situazio-ne. “Sono consapevole – ha dichiarato il deputato polesano - e concordo nell’urgen-za di una soluzione, non dimenticando che per il Delta del Po la piccola pesca è un set-tore importante e nevralgico per le famiglie e l’economia del territorio”.

Il caso a Roma:“Il regime fi scalepenalizzale piccole attivitàtradizionali”

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Al. Or.

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Page 15: Delta gen2015 n2

Con l’inizio del nuovo anno si è conclu-sa l’esperienza di Geremia Gennari, ex sindaco di Porto Viro, come presidente

dell’Ente Parco del Delta del Po. A succe-dergli non è stato, tuttavia, un nuovo presi-dente, bensì, come già accaduto in passato, un commissario. L’incarico è stato affi dato a Mauro Viti, dirigente dell’Unità di Progetto Foreste e Parchi della Regione.

Nel 2010 il commissariamento durò appena tre mesi e nacque da un ritardo nella nomina dei componenti del consiglio dell’ente: quella volta Viti fu nominato commissario ad acta, ovvero con poteri li-mitati. Questa volta, invece, il suo incarico è di commissario straordinario, quindi con le piene funzioni. E questo perché non si è trattato di sopperire a ritardi nelle nomine da parte degli enti, bensì di una precisa scelta da parte del presidente della Regione Luca Zaia. Il rinnovo dei vertici del Parco è stato per così dire sospeso per un duplice ordine di motivi. Il primo è legato all’in-combere dell’appuntamento elettorale che,

il prossimo 17 maggio, porterà al rinnovo della Giunta e del Consiglio regionale. Ma non si tratta solamente di una precauzione “politica”: il motivo principale del commis-sariamento, infatti, risiede nella speranza del presidente della Regione di riuscire ad arrivare in tempi brevi all’approvazione del-la legge di riordino dei parchi regionali.

In realtà, nonostante il tema sia in

discussione da tempo e la maggioranza si mostri ottimista, nulla è scontato.

La disciplina dei parchi e delle aree protette, infatti, va a toccare interessi parti-colari di zone delicate e con esigenze molto diverse. In sostanza, dunque, non è detto che quello che va bene agli esponenti le-ghisti del Bellunese vada bene ai colleghi di partito di Padova.

di Francesco Campi

A guidare l’ente nominato Mauro Viti. C’era già stato nel 2010, ma adesso ha pieni poteri

Parco del Delta Scelta voluta dalla Regione. Ma ci sono varie perplessità

Ancora una volta arriva il commissario

La magia del Delta: è il Parco

Ariano e la sua magni-fi ca pieve di

San Basilio sono stati la cornice di un matrimonio speciale. A rendere indimenticabile il fatidico sì di Alessia e Andrea è stata, infatti, la presenza delle telecamere di Fox Life, visto che i due sposi hanno partecipato a “Quattro Matrimoni in Italia”, la serie che vede quattro spose agguerrite che non si conoscono prendere parte come invitate ciascuna al matri-monio delle altre. Ma non si tratta di ospiti in vena di complimenti, visto che lo scopo è aggiudicarsi la palma del matrimonio perfetto e vincere così il viaggio messo in premio in ogni puntata. Le quattro spose hanno stili e gusti molto distanti tra di loro e i matrimoni non potrebbero essere più diversi. Tutte però sono accomunate dalla convinzione che il loro sia il matrimonio migliore. Le spose commentano le scelte delle rivali e soprattut-to danno un voto alle rivali nelle quattro categorie principali, oggetto della competizione: location, cibo, abito ed evento in generale.

NEWS

Con Fox LiveA SAN BASILIO IL MATRIMONIO ARRIVA IN TV

Fr. Ca.

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Argos, energiA “trAspArente” Al servizio dellA fAmigliA e dell’impresA

Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, trasparenza della fatturazione, competitività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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Le chiavi vincenti di una società in espansione: tanti sportelli, una presenza capillare sul territorio, rapporto personalizzato con il cliente, tariffe gas e luce chiare e competitive, risparmio con l’autolettura

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Nel cuore del Nordest, Argos Energia Spa (www.argosenergia.com) festeggia il de-cennale di attività nel settore della forni-tura di gas naturale ed energia elettrica per famiglie e imprese.Oggi la società di Sarmeola di Rubano, alle porte di Padova, ha un portafoglio di 100 mila clienti gas e luce in tutta Italia, ma si prepara a un ulteriore salto di qualità nei servizi offerti e nella presenza territo-riale. Attualmente sono operativi sportelli a Padova (Sarmeola, Fossona, Monselice, Conselve), Vicenza (Noventa Vicentina e lo stesso capoluogo berico), Rovigo (Adria), Treviso (Castelfranco) e Pordenone. Nei prossimi mesi la società sbarcherà anche a Roma (dove si trova la sua sede legale) e Milano, città in cui la presenza commercia-le di Argos è già consolidata. «Devo dire con piacere che, nonostan-te l’attuale quadro economico genera-le dell’Italia sia complicato, da quando siamo nati, nel 2004, siamo in crescita costante – spiega Alberto Peruzzo, presi-dente della società –. La chiave vincente di

Argos è semplice e tutta incentrata sulla fiducia e sulla percezione dei nostri clien-ti. Gli elementi decisivi sono infatti la ca-pillarità della rete di vendita e la forza del servizio di customer service. In altri termini, a determinare il successo di Argos Energia è la qualità del servizio che siamo in grado di offrire, più che lo stesso sconto del 15% sulle forniture che garantiamo per sempre a tutti i nostri clienti».Sia per le utenze private sia per le azien-de, Argos offre tre tipologie di contratto: solo Gas, solo Elettricità, Luce + Gas. A tutte le categorie di clienti e per ogni ti-pologia di contratto la società riconosce a vita uno sconto del 15% rispetto alle tariffe correnti.Ma i veri punti di forza di Argos, come detto, sono la forza e la qualità della rete di vendita e di assistenza. Innanzitutto, gli sportelli sono gestiti direttamente da personale aziendale, e non affidati a ter-zi. L’assistenza telefonica viene garantita attraverso il numero verde gratuito 800-178997, attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al

venerdì, e dalle 9 alle 12,30 il sabato.Anche l’area clienti online sul sito www.ar-gosenergia.com è gestita direttamente da addetti Argos ed è ottimizzata per rendere intuitivi e immediati il fai-da-te e il con-trollo di ogni fase della fornitura. A partire dall’autolettura, che garantisce all’utente il controllo totale dei suoi consumi e del-la relativa spesa, mettendolo al riparo da qualsiasi brutta sorpresa in bolletta. E an-che quest’ultima è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettiva-mente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa.«Con noi il cliente è tutelato a 360 gradi – continua Peruzzo –, perché non solo co-nosce direttamente la persona con cui ha

stipulato il contratto, ma può anche con-tattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sen-tire sempre accolto e ascoltato. Il risulta-to di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qua-lificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il ser-vizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competi-tività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

Page 16: Delta gen2015 n2

Chi lo dice che la spiaggia di Rosolina mare è buona solo per la tintarella e gli happy hour al tramonto? Potrà di certo sorprendere sa-

pere come la località si stia affermando sempre di più come una meta invernale attirando a sé piloti di motocross provenienti da diverse parti d’Italia. Nella pista di sabbia realizzata nell’am-bito dell’ormai ben nota “Ruspadina”, che come di consuetudine da tredici anni si tiene in prossi-mità della Befana, quest’anno sono giunti anche campioni apprezzati non solo tra gli appassionati delle due ruote. E’ questo il caso del campione mondiale di MotoGP Marco Melandri che ha scelto proprio il circuito realizzato ai Bagni dal Moro per allenarsi con i compagni di merende Alex Salvini, Maurizio Poggiana, Samuele Dottori, Luca Zironi, Massimo Bianconcini e Maurizio Micheluz. Ad at-tirare il gruppo di amici dell’Emilia Romagna, per la prima volta nella spiaggia rosolinese, è stata proprio l’iniziativa portata in campo dalla passione del Motoclub di Rosolina mare in collaborazione con il campione di enduro Alex Zanni.

Certo è che la presenza di nomi ben noti del settore rappresenta un segnale concreto di

un qualcosa che sta cominciando ad imporsi. Si aggiungano le centinaia di persone che, durante la quattro giorni della “Ruspadina” prima delle prove su pista poi, complice un meteo favorevole,

nelle ultime settimane hanno scelto di assistere agli allenamenti sul circuito sabbioso realizzato negli stessi spazi che d’estate occupano lettini e ombrelloni.

Ed ecco che a dare un servizio ad appassio-nati, fotografi e curiosi, i bar e le attività giusta-mente si sono detti pronti ad accogliere i visitatori fuori stagione. Insomma: davvero un successo e una opportunità per tutto il paese, grazie alla inta-prendenza messa in campo dagli ideatori e dagli organizzatori.

di Elisa Cacciatori

Il mare piace anche d’inverno: la pista da cross attira appassionati e tanto pubblico

Il successo Il circuito realizzato agli stabilimenti è meta di grandi nomi del settore

La Ruspadina ha conquistato tutti

La bella pista da motocross realizzata agli sta-bilimenti. Sta diven-tando una meta per grandi nomi delle due ruote di livello assoluto

La sensibilità di una comunità oggi più che mai si misura anche attra-verso il rispetto nei confronti dei piccoli animali domestici.

E’ proprio in quest’ottica che la città di Rosolina ha saputo distinguersi attivando un servizio che mira a proteggere la salute degli amici a quattro zampe maltrattati o abbandonati. Al Comando di polizia locale della cittadina deltina è stato recentemente istituito un servizio di segnalazione abbandono e maltrattamento di animali domestici a cui può far riferimento chiunque venga a conoscenza di fatti di questo genere o di casi in cui un animale si trovi in diffi coltà.

Quante volte ci si è inoltre trovati nella situazione di imbattersi in un randagio senza saper che fare? Il servizio è attivo anche in questo senso e contattando lo 0426/664883 sarà possibile segnalare ognuna delle casistiche indicate, anche in maniera anonima. Ci si può rivolgere anche solo per dare consigli e suggerimenti che possano migliorare in funzionamento e l’organizzazione dello sportello. Nello specifi co caso in cui si venga a segnalare un maltrattamento di animale, l’azione com-binata tra la referente del progetto, dottoressa Alice Beltrame, e del comando di polizia locale permetterà di compiere gli accertamenti di rito in collaborazione con il servizio veterinario dell’Azienda Ulss 19 di Adria. Nel caso in cui si segnali il ritrovamento di cuccioli o la presenza di animali randagi sarà attivato il canile più vicino. Un nuovo servizio in città che offre a tutti l’opportunità di segnalare situazioni di diffi coltà o di disagio per animali domestici, consentendo nel contempo di individuare una soluzione.

LA NOVITA’Ecco il numero da comporre per aiutare gli amici a 4 zampe

Il cinema a scuola per aprire il dibattito e il confronto tra studenti, educando. E’ questa l’idea alla base del proget-to attivato dalla scuola secondaria “Marin Sanudo” di

Rosolina, dall’amministrazione comunale e dalla consulta pari opportunità contro la violenza. L’iniziativa che prende il nome”Progetto contro ogni forma di vio-lenza” permette di fare scuola approfon-dendo alcune tematiche di drammatica attualità attraverso la visione di un fi lm; una maniera per dar modo poi agli stu-denti di approfondire le problematiche di volta in volta portate all’attenzione dalle pellicole.

L’iniziativa, infatti, oltre alla sensibilizzazione delle sin-gole classi tramite la presentazione di contenuti ad hoc, si propone di stimolare una più profonda rifl essione attraverso la visione di fi lm verso temi di grande attualità, in particolar modo per il pubblico di adolescenti cui è proposta, quali il bullismo, l’educazione e il rapporto tra genitori e fi gli, la parità di genere.

Il progetto, attivato con un fi nanziamento regionale, durante il corso di svolgimento vedrà proporre agli studenti

attività volte a promuovere la cultura della tolleranza e ad educare alla non-violenza.

Il primo incontro del cineforum ha permesso agli studenti di vedere il pluripremiato “In un mondo migliore”, fi lm di Su-sanne Bier, che affronta diverse problematiche legate all’età

dell’adolescenza tra cui il bullismo e un apparentemente inconciliabile rapporto tra genitori e fi gli, è stato seguito con particolare attenzione dalle classi II A e II B. Come previsto dal progetto dopo la visione del fi lm si è tenuto un dibattito con la psicologa e psicoterapeuta dell’

Asl Paola Paganin che ha stimolato gli studenti al confronto creando una discussione che ha particolarmente soddisfatto l’esperta ma anche Lorella Manfrin, referente della Consulta Pari opportunità, e l’insegnante Elisabetta Tiengo docente re-ferente e responsabile del “Progetto sportello ascolto”.

Dopo il buon esito della prima esperienza spetterà a tur-no anche alle altre classi partecipare al cineforum e saranno attivate ulteriori iniziative a supporto. Un segnale importante lanciato ai giovani e un ottimo spunto di rifl essione.

Dopo avere vistoil fi lm scattail momentodel confronto e del dibattito

CINEFORUM ALLA “SANUDO”

E.C.

L’appuntamento perl’Epifania è un ritoche prosegueormai da 13 anni

14 Rosolina1414 Rosolina

“Se fi nalmente si è dato il via ai tanto attesi lavori di vivifi -cazione delle lagune, questo

è stato possibile solo grazie al lavoro dell’opposizione a Palazzo Balbi e non certo per le scelte della Giunta”. A sot-tolinearlo è il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin che spiega come i due milioni per gli interventi siano stati stanziati proprio grazie ad un emen-damento alla fi nanziaria “presentato e sostenuto dall’opposizione che ha spiazzato e spezzato la maggioranza”

Il secondo passaggio che ha visto il Pd protagonista, sottolinea Azzalin “è stato quello su come utilizzare questi fondi: invece di un generico sostegno a pioggia, siamo riusciti a far far in modo che questi fondi venissero utilizzati come un investimento per l’attività di pesca, grazie anche al sostegno otte-nuto dagli stessi consorzi, attraverso interventi strutturali di ripristino idro-dinamico delle lagune in sofferenza dal punto di vista ambientale e produttivo. Interventi attesi da tempo e che da-ranno nuova linfa alla molluschicoltura veneta, che rappresenta un’assoluta eccellenza dell’in-dustria agroalimentare italiana, oltre che una signifi cativa fonte di occupazione e reddito”.

“I due milioni – conclude il consigliere de-mocratico – sono equamente divisi fra laguna veneziana e laguna polesana. A gestire il milio-ne spettante al Polesine è il Consorzio Delta del Po, che lavorerà di concerto con il Genio civile

di Rovigo, dopo aver individuato due interventi specifi ci: il primo, per un importo pari a 400mila euro, prevede i lavori di vivifi cazione della Sacca degli Scardovari nel comune di Porto Tolle me-diante il dragaggio dei sedimenti per il ripristino della morfologia della bocca sud e la creazione di velme; il secondo prevede lavori di manuten-zione e ripristino della parte nord dello Scanno Cavallari per la riduzione del moto ondoso all’in-terno della Laguna Marinetta, fra i comuni di Porto Viro e Rosolina, ed il consolidamento delle bocche lagunari della Sacca del Canarin per un importo di 600mila euro”

Investimento per l’attività di pescaAZZALIN: “LA VIVIFICAZIONE DELLE LAGUNE SI FARÀ GRAZIE A NOI DELL’OPPOSIZIONE”

Page 17: Delta gen2015 n2

“Cinque anni di attività 2010-2014”: è questo il titolo dell’in-contro e della nuova pubblicazio-

ne presentata al Consorzio di Bonifi ca Delta del Po che intende fare un bilancio dell’atti-vità svolta.

Cinque, difatti, sono gli anni di attività del secondo mandato del presidente uscente Fabrizio Ferro che ha voluto evidenziare du-rante l’incontro il ruolo fondamentale svolto dal Consorzio nell’ambito della sicurezza idraulica del territorio, costantemente e fortemente compromesso dalla subsidenza: “Numerosi sono stati gli interventi realizzati in questi ultimi cinque anni - ha esordito Fer-ro – e tante le diffi coltà affrontate, dovute in alternanza a stagioni di grande siccità e altre talvolta di estrema piovosità. Il nostro terri-torio, a differenza di altri, non ha comunque subito danni, diventando quindi una delle zone più sicure d’Italia, rispetto al passato. Questo grazie all’effi cienza e all’incessante opera del Consorzio, che non ha mai ceduto il passo, seppur gravato da minori risorse economiche e continui tagli ai fi nanziamen-ti, operati dalla Regione Veneto, che hanno riguardato la vivifi cazione delle lagune”.

Palpabile è la soddisfazione nelle paro-le di Ferro, seppur con un piccolo rammarico: “Ci eravamo posti l’obiettivo di ampliare il Consorzio – ha concluso - nell’interesse del-la bonifi ca del Polesine. Ma questa volontà non è stata intrapresa dal Consorzio Adige Po. Spero che le nuove Amministrazioni consortili possano giungere ad un accordo”. Quindi i ringraziamenti al vicepresidente

Adriano Tugnolo, al Consiglio di ammini-strazione, al gruppo di lavoro (Giancarlo Mantovani, Matteo Brini, Matteo Bozzolan, Stefano Cavallari, Roberta De Grandis, Nensi Merlante, Federica Pavani, Flavio Pennini, Giorgio Siviero, Stefano Tosini, Tomas Vetri). Si è passati poi alla presentazione della pub-blicazione.

La parola è quindi passata al direttore del Consorzio Giancarlo Mantovani, che ha ribadito le diffi coltà fi nanziarie incontrate a causa della drastica riduzione dei contributi regionali e dei fi nanziamenti “storici” pen-sati per il territorio del Delta del Po “che sta ancora pagando i danni della subsidenza a causa delle estrazioni di metano operate negli anni ‘50 che hanno arricchito pochi e lasciato a tutti noi i danni”.

Mantovani ha quindi illustrato nel det-taglio i principali interventi realizzati nelle unità territoriali e le attività connesse alla

di Silvia Boscaro

Il Consorzio traccia il bilanciodi 5 anni. “Paghiamo ancora i danni della subsidenza”

L’ente Fabrizio Ferro: “ E tutto nonostante gli ingenti tagli che abbiamo patito”

Bonifi ca: “Sulla sicurezzanon temiamo paragoni”

Sicurezza idrogeologica: il Delta è ai massimi livelli

riqualifi cazione, sviluppo economico e socia-le del territorio. Presenti all’incontro anche Alessandro Faccioli di Impresa Pesca Coldi-retti, il presidente dell’Ente Parco Delta del Po Geremia Gennari, che ha voluto ricordare la profi cua collaborazione intrapresa con il Consorzio per la valorizzazione e promozio-ne del territorio, Ghirardello del Consorzio Energia, Renzo Biancotto e Cinzia Siviero di Arpav intervenuti menzionando i progetti avviati con il Consorzio e con il Parco e Giu-liano Zanellato, presidente della Cooperativa Pescatori Pilamare.

Il presidente:“Volevamoampliare l’ente,ma non è statopossibile”

Terminato il quinquennio 2009-2014, il 14 dicembre 2014 si sono svolte le elezioni per il rinnovo

dell’assemblea del Consorzio di Bonifi -ca Delta del Po. I risultati hanno fatto registrare un aumento di votanti e una netta vittoria della Coldiretti sulla lista Agrinsieme (Confagricoltura e Cia). A scrutinio effettuato, sono quindi risultati eletti: Prima fascia - Alessandro Duò (Coldiretti) voti 538, Antonio Banin (Coldiretti) 260 voti, Antonio Beltrame 251 voti (Coldiretti) Attilio Pezzolato (Agrinsieme) voti 264; Seconda fa-scia: Mario Bellettini 163 voti, Adriano Tugnolo 155 voti, Turiano Zanettin148 voti, Roberto Bagatin146 voti, Imo Gre-guoldo 88 voti, Eder Pozzato 73 voti (tutti Coldiretti), Alessandro Grego 41 voti e Debora Piovan 38 voti, entram-bi di Agrinsieme. Terza fascia:Claudio Gaiga 59 voti, Damiano Zuriati 52 voti, Giorgio Michieletti 38 voti, Cinzia Pez-zolato 38 voti (tutti Coldiretti); Paolo Astolfi 81 voti, Giorgio Uccellatori 59 voti, Antonio Bezzi 47 voti, Pasqualino Simeoni 46 voti (tutti di Agrinsieme). I seggi assegnati alla Coldiretti sono 13; 7 invece quelli ad Agrinsieme, mentre la lista n.3 “Consorzio dei cittadini” non ha raggiunto i numeri suffi cienti. Entro 50 giorni, il presidente uscente Fabrizio Ferro, convocherà l’assemblea che do-vrà nominare il nuovo CdA.

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Sono iniziati, ai primi di dicembre del 2014, i lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale e del senso

unico nel tratto di via Garibaldi compreso tra l’intersezione di via Kennedy e le rampe arginali. I lavori proseguiranno poi per via Kennedy, nel tratto compreso tra l’incrocio con via Garibaldi e il semaforo.

“I lavori che attualmente stanno inte-ressando via Garibaldi - spiega l’assessore alla viabilità e urbanistica Davide Maran-goni – hanno interessato sinora solo il tratto compreso tra l’argine e l’incrocio con via Milite Ignoto. Ad oggi sono stati messi a terra i sottoservizi (cavi volanti, cavi telefo-no, illuminzione) e i plinti della pubblica illu-minazione che saranno spostati sul lato est della carreggiata in linea con i parcheggi. E’ prevista a breve la fi nitura delle banchine a margine della viabilità e la successiva fi nitura in asfalto. Al termine dei lavori di via Garibaldi saranno pienamente usufruibili sul lato est (lato chiesetta sant’Antonio) nu-merosi parcheggi, mentre il lato ovest (lato

ristorante La Pioppa) sarà riservato alla pi-sta ciclabile a due corsie”. Entro il 31 marzo 2015 termineranno anche i lavori per via Kennedy.

“Sul lato sud – spiega Marangoni – è prevista la demolizione della pavimentazio-ne esistente per far spazio alla nuova pista ciclabile, con una ricalibratura del percorso

che avrà una larghezza di 2,50 metri utiliz-zando in parte l’aiuola esistente di separa-zione tra la strada e la pista ciclabile. Sarà operato inoltre il lievo delle cordonate esi-stenti e la posa di nuovi cordoli in cemento oltre alla realizzazione di rampe di accesso in corrispondenza degli attraversamenti pe-donali e l’asfaltatura dell’intero tratto . L’a-rea riservata ai parcheggi sarà realizzata nel lato nord della carreggiata. Saranno inoltre eliminati alcuni alberi su entrambi i lati per essere sostituiti con nuove piantumazioni e sarà sostituita l’illuminazione pubblica sull’intero tratto”. “E’ in fase di progettazio-ne - conclude Marangoni – il collegamento con il tratto di via Kennedy che prosegue verso il centro commerciale Aliper. Taglio di Po, grazie a questa serie di lavori, sarà tra-sversalmente collegato tramite piste ciclope-donali. Da via Girotti al centro commerciale Aliper e dalla via Romea Vecchia sino alla sommità arginale attraverso via Kennedy”. Costo dell’opera 330 mila euro, totalmente coperto da contributi.

di Silvia Boscaro

Il costo complessivo dell’opera è di 330milaeuro, già coperti grazie a contributi

Il progetto Sono partiti i lavori per realizzare il nuovo percorso ciclopedonale

Un pensiero per pedoni e ciclisti

Davide Marangoni

Una passerella pedonale e ciclabile contigua al ponte sulla strada stata-le Romea 309 che collega Taglio di

Po e Porto Viro.E’ l’interessante proposta del signor

Gino Veronese, 81enne tagliolese e ope-raio specializzato per 40 anni nei Cantieri Visentini.

“Trovatomi di fronte ad un probabile incidente, per fortuna non verifi catosi, sul ponte tra Taglio di Po e Porto Viro, nel

quale sarebbero stati coinvolti un ciclista e due Tir – spiega il signor Veronese – ho iniziato a pensare ad una alternativa per i semplici pedoni e ciclisti che hanno necessità di attraversare il ponte e raggiun-

gere l’altro lato del Po di Venezia. Così ho iniziato ad elaborare per conto mio piccoli progetti e disegni relativi ad una soluzione in particolare: una passerella in acciaio zincato, smontabile in caso di necessità, un prefabbricato sostanzialmente, larga massimo 3 metri per 800-900 metri di lunghezza, affi ancata al ponte, con una rampa di accesso su entrambi i lati”.

“Il luogo ideale per la sua costruzione – prosegue Veronese – sarebbe a livello del ponte presso l’Ecocentro. Essendo smontabile può tranquillamente essere interessata da lavori di manutenzione ma anche temporaneamente eliminata. Data la sua collocazione accanto il ponte, i lavori di posizionamento non intaccherebbero la traffi cata viabilità sul ponte”.

“I costi a mio parere sono molto li-mitati – conclude – e comunque inferiori rispetto a tutti i progetti precedentemente proposti e mai realizzati. Se i Comuni di Taglio di Po e Porto Viro fossero interessati alla mia idea, mi metto a disposizione per qualsiasi chiarimento”.

Una bella dimostrazione di intrapren-denza, da parte del signor Veronese. Il tutto poi per uno scopo decisamente impor-tante: garantire e migliorare la sicurezza.

L’IDEA

La proposta di un cittadino

COSÌ LA ROMEA SAREBBE PIÙ SICURA

Si. Bo.

L’elaborazione grafi ca che illustra il progetto

Veronese:“I costi sarebberomolto limitatie di certo inferioriad altre opzioni”

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, durante la discussione è stata trattata e votata all’unanimità una sostanziale modifi ca nel regolamento del servizio dell’a-silo nido “Girasole”.

”Recentemente - ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Veronica Pasetto – il servizio del nido è stato affi dato non in appalto ma in concessione, con l’obiettivo di un contenimento dei costi seppur in un ottica di elevata qualità delle prestazioni eroga-te. Una ulteriore scelta, ponderata sull’esperienza maturata in questi ultimi anni, è la decisione di non integrare le rette per i non residenti, sempre nel segno del risparmio di spesa”. Scelte che purtroppo in questo periodo sono spesso inevitabili alla luce della riduzione delle risorse a disposizione.

“Le modifi che primarie - prosegue – riguardano la precedenza nel momento della creazione della graduatoria per i residenti e l’uscita, per chi usufuisce del servizio part-time, per le 12.30 massimo, non più per le 13, oltre ad altri dettagli che rendono compatibili le norme regolamentari al nuovo rapporto concessorio”.

E’ intervenuta quindi il consigliere di maggioranza Margaret Crivellari chiedendo delucidazioni sulla riduzione di orario di uscita. L’assessore Veronica Pasetto ha quindi sottolineato la volontà di privilegiare il servizio di full time rispetto al part-time, mante-nendo un servizio di qualità ed effi ciente rispetto al servizio di certo più oneroso offerto da altri Comuni: “Qualora i genitori lo richiedessero - ha concluso la Pasetto - l’ammi-nistrazione si farà carico di sollecitare la cooperativa Codess a rivedere la scelta, così come è stato fatto per ottenere il prolungamento dell’orario di uscita al pomeriggio di un quarto d’ora, dalle 18 alle 18.15”.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Riguardano orari e retteIN CONSIGLIO PASSANO I CAMBIAMENTI

Si. Bo.

Giunge alla sua quarta edizione il con-corso canoro “Una Voce nel Delta”, la kermesse musicale aperta a tutti i

generi musicali e a tutti i cantanti interpreti di musica leggera e non.

Promotrice dell’iniziativa l’associazio-ne “Città della Musica” in collaborazione con alcuni precedenti organizzatori delle edizioni passate e con il patrocinio del Co-mune di Taglio di Po e di Adria. Il concorso, come per ogni precedente edizione, intende valorizzare la presenza di giovani talenti nel panorama musicale locale.

L’appuntamento è previsto per le serate di giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 marzo 2015 presso la Sala Europa di via Dante dalle ore 21 circa. Tutti i concorrenti, presenti per un massimo di quaranta unità, saranno accompagnati nelle loro esecuzio-ni da musica dal vivo suonata dalla band “Timodà”.

A giudicare i concorrenti sarà una giu-ria tecnica composta da 5 membri scelti tra persone esperte di musica e spettacolo. Il primo classifi cato si aggiudicherà un premio del valore di 700 euro, il secondo un premio del valore di 300 euro ed il terzo riceverà in premio strumentazione professionale. Sarà assegnato, inoltre, il Premio Giuria Popo-lare assegnato da una giuria composta da spettatori sorteggiati prima dell’inizio della manifestazione tra il pubblico in sala, il Pre-mio della Stampa assegnato da una giuria di giornalisti e il Premio Social assegnato al partecipante che riceverà il più alto numero di “mi piace” su Facebook.

Le serate saranno trasmesse in diretta su Radio Diva Fm e presentate da Leandro Maggi. Ingresso a 7 euro per le serate del 5 e 6 marzo, 8 euro per la serata fi nale. Una bella occasione insomma per i tagliolesi ap-passionati di musica per uscire allo scoperto e proporsi ai propri compaesani con tutto il proprio repertorio. Una bella iniziativa anche per la cittadinanza, della quale è ovviamen-te auspicata una massiccia partecipazione.

Per i migliori ci saranno premie importantiriconoscimenti

CONCORSO TORNA UNA VOCE NEL DELTA

Si. Bo.

Il Municipio di Taglio di Po patrocina l’iniziativa

16 Taglio di Po1616 Taglio di Po

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3Cultura

Il riordino delle province sta mettendo concretamente a rischio il Sistema Biblio-tecario Provinciale, un servizio che mette

in rete 52 biblioteche polesane tra comu-nali, scolastiche e altri enti, garantendo il prestito, oltre ad organizzare varie iniziative culturali. Allo stato attuale per il centro ser-vizi si profi la la cessazione dell’attività, per

le biblioteche l’interruzione di servizi web -accesso al catalogo collettivo e locale EW, al software gestionale FX, a quello di cata-logazione Ec-, collegamento settimanale del corriere per l’interprestito, assistenza tecni-ca e biblioteconomica, acquisti coordinati, programmi di promozione alla lettura di rete e catalogazione centralizzata.

In un periodo di evidente crisi delle isti-

tuzioni, le biblioteche di pubblica lettura in Polesine vivono in una sorta di costante sta-to di emergenza. I problemi sono evidenti in molte zone: risorse economiche minime e talora azzerate per servizi e acquisti librari, alta percentuale di personale precario (insta-bile, volontario, a servizio ridotto), orari di servizio insuffi cienti, sedi inadeguate quan-do non fatiscenti, patrimoni obsoleti, scarsa-mente revisionati e aggiornati.

Tutto ciò contribuisce a defi nire uno sce-nario nel quale la singola biblioteca si trova nell’impossibilità di svolgere autonomamen-te i servizi culturali e d’informazione asse-gnati, progettare e accogliere innovazione, fi delizzare l’utenza, porsi come interlocuto-re credibile rispetto alle istanze dei cittadini. Il Sbp sembra destinato a chiudere a causa della riforma Delrio, nel quale, tra i servizi annoverati tra quelli fondamentali assegnati ai nuovi enti di area vasta, non fi gurano i servizi culturali. Il rischio è che da un giorno all’altro fi nisca il servizio di collegamento settimanale tra le biblioteche con 28mila

volumi trasportati annualmente, per un totale di 36mila utenti, 150milaoperazioni registrate ogni anno e oltre 1 milione di ope-razioni archiviate, l’accesso ai cataloghi per poter rintracciare i libri e 400miladocumenti catalogati. Di fronte a questo pericolo, le amministrazioni comunali si stanno mobi-litando per difendere il servizio: in testa il

sindaco di Adria Massimo Barbujani, che ha scritto al presidente della Regione Luca Zaia e al Presidente della Provincia Marco Trombi-ni. La biblioteca di Porto Viro sta raccoglien-do numerose proteste da parte dei propri utenti e inviti a difendere la rete provinciale; la biblioteca del liceo Paleocapa ha chiesto il sostegno ai propri insegnanti.

di Melania Ruggini

Rischia di crollare la importante realtà che collega tra loroben 52 istituzioni in provincia

L’allarme All’orizzonte c’è la cessazione dell’attività. Appello per il salvataggio

Sos per il sistema bibliotecario

Un patrimonio a rischio: il sistema bibliotecario

Fiato sospesoanche per il personale,in molti casiprecario

Ritorna il concorso di videoarte 3 minuti x 30 articoli organizzato da Voci per la Libertà e indirizzato a

quei videomaker emergenti che prendano spunto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani per realizzare il loro corto. Per partecipare alla seconda edizione del concorso, basterà presentare, da mercoledì 14 gennaio a sabato 18 aprile, un video della durata massima di 3 minuti. Le tre opere vincitrici, scelte da una giuria di esperti tra le 10 che avranno ricevuto il maggior numero di visualizzazioni online, saranno premiate giovedì 16 luglio du-rante la manifestazione Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty a Rosolina Mare. Accanto al contest per videomaker l’associazione si prepara alla XVIII edizione del festival con i premi dedicati alla scena musicale italiana. Il Premio Amnesty Inter-national Italia è riservato ai big italiani che nel 2014 hanno interpretato canzoni sui temi cari ad Amnesty International raccon-tando storie emozionanti sui diritti umani ed entusiasmando con poesia sonora e lirica. Al Premio Amnesty International Ita-lia Emergenti possono prendervi parte tutti gli artisti esordienti, con o senza album editi, sensibili alle questioni del rispetto e della tutela dei diritti umani. Non esistono barriere di genere stilistico o lingua: è suffi ciente avere 2 brani registrati, uno dei quali deve essere centrato sui diritti umani.

IL CONCORSO

Me. Ru.

Teatro Con la rassegna “Al di là della quarta parete”

E’ ripartita venerdì 30 gennaio la ras-segna teatrale “Al di là della Quarta Parete”, che fi no a martedì 21 aprile

vedrà sul palcoscenico portovirese la parte-cipazione di illustri personaggi dello spetta-colo: Enzo Iacchetti, Laura Curino, Antonella Questa, Andrea Scanzi, Giulio Casale, Katiu-scia Bonato, l’Orchestra Filarmonia Veneta.

La nuova stagione teatrale, arrivata alla XV edizione, ha esordito con lo spetta-colo “Vecchia sarai tu” di Antonella Questa e Francesco Brandi e regia di Francesco Brandi, inserito nel ciclo “Femminile singo-lare”. Una vecchia di ottant’anni si ritrova in ospizio contro la propria volontà; una caduta, qualche giorno in ospedale, il fi glio lontano, una nuora avida, la nipote che non ha mai tempo, quindi la soluzione migliore per tutti è la casa di riposo.

Per tutti tranne che per lei. Scappare è l’unica soluzione. Un viaggio alla scoper-ta di come tre donne vivono la loro età e l’avanzare del tempo. Giovedì 5 febbraio la rassegna teatrale prosegue al Palazzetto dello Sport con Andrea Scanzi e Giulio Casa-le in “Le cattive strade”. Lo spettacolo narra il De André meno noto, non canonizzando o santifi cando l’artista bensì raccontando, senza agiografi e, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni di un intellettuale in-

quieto, scomodo, irripetibile. Il 19 febbraio per “Percorso femminile singolare” Laura Curino presenta “Scintille”, su testo e regia di Laura Sicignano.

New York, 25 marzo 1911: manca un quarto d’ora alla chiusura della fabbri-ca T.W.C., produttrice di camicette. Sono al lavoro 600 persone, per lo più giovani immigrate italiane o dall’Europa dell’Est, sfruttate e sottopagate.

Una scintilla: in un attimo prende fuoco il grattacielo che ospita la fabbrica. In 18 minuti146 vittime, quasi tutte ragazze. Venerdì 6 marzo il protagonista è Enzo Iacchetti, che con Marcello Franzoso e Witz Orchestra mette in scena “Chiedo scusa al

signor Gaber”: spettacolo-omaggio all’ami-co e maestro, in cui le canzoni vengono stravolte, riscritte e contaminate da citazioni e riferimenti alla musica italiana contempo-ranea. Venerdì 27 marzo Katiuscia Bonato presenta “L’ho uscito io”.

Si parla di una giovane donna che ha dato alla luce un bambino; in una fre-netica giostra di personaggi e situazioni

appare il più classico dei mondi: la quotidia-nità di una vita. Martedì 21 aprile l’Orche-stra Regionale Filarmonia Veneta si esibirà in “Tu chiamale se vuoi… emozioni”: uno spettacolo di musica che porta in scena gli indimenticabili e sempre attuali successi nati dalla magica alchimia tra musica e parole di Battisti e Mogol. Per informazioni: 340 0845186.

Un appuntamento di livello assoluto per tutti gli amati della prosa teatrale che ancora una volta conferma l’attenzione che a Porto Viro e in Basso Polesine è riservata alla cultura.

Me. Ru.

Storia, ironia, rifl essioni: tornala prosa di qualità a Porto Viro

Enzo Iacchetti sarà uno dei protagonisti del cartellone

Anche quest’anno il Delta del Po sarà invaso dalla creatività under 35: ritor-na infatti DeltArte grazie alla vincita

del bando Culturalmente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Tante le novità in serbo per i propri visitatori, a partire dalla tematica, che per la terza edizione è dedicata alle “Identità riemerse”.

Gli artisti selezionati sono invitati a confrontarsi ancora una volta con il territo-rio, ma in questo caso da una prospettiva specifi ca: lo studio della componente socia-le ed antropologica. Per rendere la società ancora più partecipe delle iniziative culturali di DeltArte, e consapevole delle potenzia-lità del territorio in dialogo con l’arte con-temporanea, essa diventerà il centro della tematica chiave del festival, protagonista delle opere e degli interventi che saranno realizzate in situ.

Ogni artista, nazionale e internaziona-le, è invitato a partecipare al festival grazie a specifi che residenze, per vivere a contatto con la popolazione locale e realizzare instal-lazioni, opere di land-art, murales, dipinti, sculture che presuppongano l’interazione diretta con il pubblico, rendendolo prota-gonista del proprio lavoro e dando vita a precisi interventi site-specifi c.

Alcuni artisti, tra cui l’americano Jo-seph Gerard Sabatino e la croata Melinda Sefcic, dialogheranno con gli abitanti di ristrette comunità ai margini, tra Corbola, Santa Maria in Punta, Panarella, Taglio di Po, Loreo, e ne intercetteranno le identità

personali e professionali, sviluppandole nel-la tecnica o nel loro lavoro.

Non va inoltre dimenticato che in que-ste aree esistono affascinanti testimonianze storiche, come la casa della soprano Roset-ta Pampanini a Corbola, l’esperimento della “Tamisiana Repubblica di Bosgattia” del professor Salvini nel Balotin, un’isola che si trova tra Papozze e Corbola.

Gli artisti si ispireranno a narrazioni popolari e fonti storiche per dare vita alle loro opere, chi rendendo omaggio ai mestie-ri ormai scomparsi, quale punto di partenza per riattivare un’economia legata a quegli artigiani dell’arte in via di estinzione, chi at-

tingendo dalla storia sociale per trarre nuovi spunti di rifl essione.

In programma nel comune di Corbola, nel mese di luglio, una serie di workshop intensivi di architettura e fotografi a, grazie alla collaborazione con alcune università, come Milano, Brescia, Ferrara. Ancora una volta quindi un programma estremamente originale, in grado di coniugare nella ma-niera più approfondita e originale arte e sco-perta - in taluni casi meglio dire riscoperta - del territorio, delle sue genti e delle sue tradizioni.

“Le identitàsommerse” è il tema di questa edizionedella kermesse

DELTARTE TERZA EDIZIONE

Me. Ru.

Tanti interpretidi livello assolutoprenderannoparte al programma

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2 Sport

L’Adria volley si è rimboccata le ma-niche per questo 2015. Nel campio-nato di Prima divisione maschile, la

squadra di Stefano Stocco è incappata in una sconfi tta pesante prima di Natale. Il Loreggia ha vinto con un secco 3-0 por-tando a casa una vittoria importante per la classifi ca.

Nel primo parziale i padovani hanno sfruttato le amnesie nel fi nale degli adriesi fi no al 25-21. Più combattuto il secondo set fi nito 27-25 per gli avversari. Stesso punteggio del primo set invece l’ultimo parziale che ha chiuso l’incontro sul 3-0. Anche alla ripresa del campionato dopo le feste natalizie, la squadra adriese è incap-pata in un’altra sconfi tta, stavolta per 3-1 contro l’Universal Aldebaran. In classifi ca la situazione non è delle migliori conside-rati i dieci punti totalizzati in nove partite: tre vinte e sei perse. Un paio di vittorie consecutive potrebbero far fare il balzo in graduatoria all’Adria volley che aveva iniziato nel migliore dei modi la stagione con il 3-0 sul Legnaro.

A novembre, delle quattro partite disputate, da segnalare il 3-1 sul Valsuga-na e la sconfi tta al tie break contro Max Music. Risale a inizio dicembre l’ultima vittoria in campionato con il 3-0 su Tumbo Rovigo (parziali 25-10, 25-14, 25-19) prima delle tre sconfi tte in successione. Ma il cammino è ancora lungo e il campio-nato termina il 24 aprile: c’è tempo per

risollevarsi in classifi ca. La Terza divisione femminile invece

viaggia al centro della classifi ca con 12 punti in otto partite: quattro vinte e altret-tante perse. Anche la squadra femminile è tornata in campo nel 2015 chiudendo il match con una sconfi tta contro la Virtus: 3-1 per le avversarie. Come per i colleghi della Prima divisione maschile, la Terza femminile aveva cominciato il cammino in campionato con un secco successo per 3-0 nella tana del Lendinara. Le altre tre vittorie in campionato contro Bvs (3-0), Futurvolley e nel derby contro il Villadose (3-0). Anche qui il campionato è lungo e terminerà a metà maggio. Per quanto ri-guarda i campionati del settore giovanile, l’Adria volley ha quattro squadre iscritte per questo 2015.

Volley maschile e femminileADRIA VOLLEY: L’ANNO COMINCIA CERCANDORISCATTO IMMEDIATO

Ric. Pav.

La situazionein classifi capotrebbemigliorare condue vittorie

Gli atleti dell’Adria

E’ stato un dicembre chiuso in crescendo per l’Adria Nuoto

under 15. La formazione biancorossa ha messo in archivio infatti il pre campionato di categoria e nell’ultima giornata del mini torneo si è imposta per 22-3 contro la Coop sportiva di Verona.

Una prestazione esaltante che ha visto i giovani adriesi passare in vantaggio e portare a casa il primo parziale per 3-1 per poi dilagare nella seconda parte del match. L’under 15 aveva cominciato il torneo con una sconfi tta per 5-3 contro Sport Management, formazione mantovana. Nella seconda partita altra capitombolo per 9-4 contro Vicenza Libertas. Poi il successo netto contro i veronesi prima di Natale. Intanto sono usciti i calendari per il campionato che prevede in totale 11 giornate.

La prima uscita per i giovani adriesi dell’under 15 è andata al primo febbraio nella piscina di Montecchio Maggiore contro il Progetto Nuoto Thiene. L’altra partita di feb-braio è prevista per il 15 a Belluno contro il Mondo sport. Il campionato poi proseguirà fi no a metà giugno. Adria Nuoto è stata inserita nel girone B assieme a Clodia, Padova Nuoto, Coop Sportiva Verona, Bolzano Nuoto, Città Sport Vicenza oltre alle già citate Progetto Nuoto Thiene e Mondo sport. Anche per l’under 13 dell’Adria Nuoto è tempo di campionato. La formazione è stata inserita con Coop Sportiva Verona, Sport Manage-ment, Rari Nantes Verona, Cs Plebiscito, Ssd 2001 Padova, Vicenza Libertas e Cs Ple-biscito femminile. Il campionato è iniziato a metà gennaio e terminerà a metà maggio.

PALLANUOTO

E ora guarda avantiL’UNDER 15 HA CHIUSO IL 2014 IN CRESCENDO

Ric. Pav.

Si torna in campo

Un girone di ritorno per conquistare la serie D. L’Adriese di Valeriano Fiorin è stata costruita per vincere l’Eccellenza

e tornare nel campionato che conta. Non è un’impresa semplice, viste le avversarie del girone e considerati anche i passi falsi fatti in 15 giornate, soprattutto in trasferta.

Con la prima giornata di ritorno i grana-ta hanno ripreso la marcia verso il traguardo fi nale. Dopo le feste natalizie è bastato un gol su calcio di rigore di Oscar Cavallari per piegare le resistenze del Team Santa Lucia Golosine. La classifi ca sorride, visti i 34 pun-ti fatti in 16 partite e i 30 gol realizzati: una media di quasi due marcature a partita. Ma i numeri non bastano se c’è una squadra che fa meglio.

Il Campodarsego guida il girone con 38 lunghezze, quattro in più dei granata. Sarà una lotta fi no alla fi ne, anche se bisogna co-munque tener sott’occhio Cerea, Pozzonovo e Sarcedo. Anche il girone d’andata l’Adrie-se lo aveva chiuso con la stessa distanza dal primo posto. Contro la capolista era arrivata

una vittoria secca, per 2-0, alla terza gior-nata. Il primo posto sembrava solido come il cemento nonostante a sconfi tta al quinto turno con il Pozzonovo per 2-1. Ma alla set-tima giornata ecco il patatrac: altra sconfi tta in casa del Vigasio e addio primato. Gli altri passi falsi i granata li compiono alla deci-ma con il Cerea (1-1) e la partita dopo con l’Oppeano (ko per 2-1). L’ultima sconfi tta dell’anno arriva in casa dell’Ambrosiana per 2-0. Ma per il resto sono solo sorrisi e vit-torie: ben undici in campionato. Il successo più roboante arriva alla penultima di andata con l’8-2 sulla Cenerentola Sambonifacese.

Il 2-0 ottenuto invece in casa della Marosti-cense consolida la forza della squadra che ha trovato in Luca Milan un portiere affi dabi-le e che dà sicurezza fra i pali. L’ex portiere del Rovigo ha sposato il progetto del presi-dente Luciano Scantamburlo per riportare in alto l’Adriese. In difesa si è particolarmente distinto Josè Colman Castro per la sua espe-rienza e possenza. A centrocampo Oscar Cavallari ha dato ritmo alla squadra e alle giocate offensive di Nicolò Bellemo, France-sco Zanellato, Giacomo Marangon e l’ultimo arrivato Ivo Bez. L’Adriese può sognare.

di Riccardo Pavanello

Obbiettivo dichiarato è tornare in EccellenzaMa la vetta appartiene al Campodarsego

Calcio Qualche passo falso ma le potenzialità sono intatte

L’Adriese insegue il sogno

I ragazzi dell’Adriese ci credono, i tifosi pure

Pallanuoto Under 13 Triveneto

Parte con una convincente vittoria sul CSS Verona il campionato under 13 girone Triveneto per la squadra dell’A-

dria Nuoto, domenica 11 Gennaio infatti, nella piscina di Porto Viro, i giovani atleti biancorossi, si sono agevolmente imposti per 18 ad 1 sui pari età scaligeri.

Partita a senso unico sin dalle prime battute, con i padroni di casa che chiudono il primo quarto in vantaggio per sei reti a zero; lo stesso copione persiste anche nei tre parziali successivi con i veronesi che trovano l’unica marcatura della giornata nel terzo parziale, ribadendo in rete la respinta

del palo ad un tiro di rigore.L’andamento del match ha permesso al

tecnico Stoppa di ruotare ampiamente i gio-catori in acqua, concedendo molto spazio ai ragazzi che solo a Settembre hanno iniziato l’attività, ed ai più giovani sotto leva. Da segnalare l’esordio nella categoria di Luca Zanirato, Lionello Thomas, del giovanissimo Naluzzi Lorenzo (classe 2005) ed il primo goal nella categoria di Tolomei Matteo.

Prossimo appuntamento per la squadra under 13 sarà domenica 8 Febbraio, nella piscina Dugoni di Mantova, per una sfi da ostica con lo Sport Management.

ADRIA NUOTO – CSS VERONA 18-1 (6-0; 4-0; 5-1; 3-0)

ADRIA NUOTO: Bellato (Portiere), Penzo (3 goal), Mozzato, Crestani (3), Lionello, Zanirato (2), Bettinelli, Tiribello (2), Tolomei (1), Bonazza (3), Giolo (3), Gamberini (1), Naluzzi. All. Stoppa

CSS VERONA: Ascani (Portiere), Perlini, Visentini, Zecchetti, Castellani, Lupa (1), Tobellini, Rubino, Bellamoli, Polato. All. Polo

Convincente vittoria per l’Adria Nuoto

La squadra Under13

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Economia, arrivano buone notizie a Nord Est. Le previsioni insomma fi nalmente volgono verso il bello. Ad annunciarlo è il

segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bor-tolussi. Bortolussi che fi no ad ora, non si era mai entusiasmato dai tanti segnali di ripresa che qua e là si annunciavano.

Stavolta analizzando la situazione dati alla mano, crede in una ripresa effettiva in tempi rapidi. “Dopo sette anni di crisi e di diffi coltà economiche, il 2015 - spiega Bortolussi - do-vrebbe essere l’anno della ripresa, soprattutto a Nordest. Grazie ai dati messi a disposizione da Prometeia, è possibile stimare la crescita per l’anno appena iniziato, dei principali indi-catori economici del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano”. Al netto delle situazioni internazio-nali che potrebbero comunque condizionarne il corso, gran parte degli indicatori sono destinati ad essere anticipati dal segno più, secondo il segretario della Cgia di Mestre. ”Per quanto concerne il Pil - spiega Bortolussi - la crescita dovrebbe attestarsi attorno al +0,8 per cento: dopo gli 8,4 punti percentuali persi dall’inizio della crisi fi no ad oggi, ci avviamo a invertire in maniera decisa la tendenza. Se in Veneto e in Friuli l’incremento dovrebbe essere del +0,7 per cento, in Trentino Alto Adige l’aumento do-vrebbe toccare il +0,9 per cento. Anche i con-

sumi delle famiglie sono destinati a crescere: + 0,9 per cento. Se a Bolzano l’incremento pare destinato a toccare il +1,1 per cento, nel Veneto l’aumento dovrebbe fermarsi al + 0,9 per cento, in Friuli Venezia Giulia al +0,8 per cento e a Trento al + 0,7 per cento”.

Solo gli investimenti continuano a segnare il passo. Dopo aver perso oltre 20 punti percen-tuali dall’inizio della crisi sino ad oggi, anche nel 2015 la variazione di crescita sarà nulla. Solo il Friuli Venezia Giulia segnerà un timidis-simo + 0,1 per cento. Chi invece ha superato da tempo la fase più critica è l’export. L’export quest’anno sarà davvero forte e trainante. “Dopo il + 3,4 per cento del 2014 nel Nord Est – spiega Bortolussi - nel 2015 l’aumento dovrebbe essere del +3,7 per cento, con un livello record del 4 per cento a Bolzano, seguito dal 3,9 per cento del Veneto, dal 3,5 per cento di Trento e dal +2,6 per cento del Friuli Venezia Giulia”. E l’occupazione? Si perché in questi anni in tanti hanno parlato di crescita. Ma spesso a fatturati che non diminuivano o au-mentavano, non corrispondeva una diminuzio-ne dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione, infi ne, dovrebbe eguagliare il dato raggiunto nel 2014 a Nord Est: 7,1 per cento.

“Se a Bolzano il tasso rimarrà al 4,4 per cento - spiega Bortolussi - a Trento si fermerà al 6,4 per cento, mentre nel Veneto scenderà

al 7 per cento. Solo nel Friuli Venezia Giulia la disoccupazione è destinata a salire al 7,9 per cento”. Bortolussi fa delle considerazioni che valgono per tutta l’Italia e che in parte corri-spondono a delle analisi storiche di situazioni se non uguali (perché una crisi del genere che dura da 7 anni non si era mai vista) almeno con qualche somiglianza. “E’ evidente - affer-ma il segretario della Cgia di Mestre - che se la Lombardia e il Nordest torneranno a crescere, anche il resto del paese è destinato a risollevar-si. In passato è sempre stato così”. Nonostante i timidi segnali di ripresa avvertiti nell’ultima parte dello scorso anno, anche nel 2015 la crescita, sarà a macchia di leopardo.

“Se il manifatturiero sembra essersi la-sciato il peggio alle spalle - conclude Bortolussi - la situazione delle costruzioni, dei servizi e del commercio rimarrà ancora molto diffi cile. Questi tre settori continueranno a risentire del forte calo dei consumi delle famiglie e degli in-vestimenti che in questi ultimi anni sono scesi a dismisura. Anche nel 2015, purtroppo, questi ultimi non dovrebbero dare alcun segnale di ri-sveglio, attestandosi sulla variazione registrata l’anno scorso”. Il clima generale, insomma, per la prima volta dopo 7 anni, dà qualcosa di più di piccoli segnali di speranza, dà dati che sembrano segnare l’agognata inversione di tendenza attesa da troppo, troppo tempo.

di Alessandro Abbadir

A trainare la crescita ci sarà ancora una volta l’export. L’aumento sarà del +3,7 per cento per l’area, con un livello record del 4 per cento a Bolzano, seguito dal 3,9 per cento del Veneto

Economia Il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi fa il punto della situazione

Nord Est, sarà fi nalmente l’anno della ripresa

Giuseppe Bortolussi

API INDUSTRIA

“Se è vero che ci sono tanti segnali di ripresa, è anche vero che molti piccoli imprenditori sono purtroppo lasciati

soli ad affrontare problemi legati a problemi burocratici e soprattutto problemi di accesso al credito. Banche ed istituzioni locali facciano rete per evitare che i titolari di imprese sane, si vedano ridotti alla disperazione per un credito non concesso o un debito non saldato”. A dirlo denunciando la solitudine di tanti imprenditori è Pier Orlando Roccato direttore di Api Industria Venezia che con l’inizio dell’anno con la sua associazione ha avuto decine di segnalazioni di casi titolari di impresa in diffi coltà. E’ l’ora però, secondo Roccato, che anche chi fa impresa evolva.

“Nelle nostre realtà del Nord Est - spiega - purtroppo ci troviamo di fronte spesso, a persone che sono imprenditori per caso, che fanno fatica ad affrontare per mentalità, le sfi de che una crisi globale come questa ha posto. Se la crisi ha detto qualcosa il messag-gio è stato chiaro: per stare sul mercato servono competenze, studio, conoscenza delle lingue, e capacità di analizzare realtà complesse ed interconnesse a livello globale”. “Ab-biamo aperto con altre associazioni di categoria – conclude Roccato – anche sportelli di ascolto e numeri verdi di aiuto, ma i nostri imprenditori purtroppo vivono queste situazioni come sconfi tte aziendali e soprattutto personali”.

Pier Orlando Roccato denuncia una situazione irrisolta“ACCESSO AL CREDITO ANCORA TROPPO OSTICO”

A.A.

1Il Veneto in primo piano

“Le aziende che hanno innovato non solo nella produ-zione ma anche nei format distributivi sono quelle che meglio competono, crescono e traguardano nuo-

vi mercati”. A dirlo è Romano Artoni, Deputy Regional Ma-nager di UniCredit, che commenta così gli ultimi dati presentati da Fondazione Nord Est, sottolineando l’impegno del gruppo nell’essere al fi anco delle imprese per sostenere i loro investi-menti in ICT, nel digitale, nel mobile e per accedere a piattafor-me di e-commerce. Un settore per nulla trascurabile, anzi! Se-condo quanto emerso dall’indagine che Fondazione Nord Est ha sviluppato in collaborazione con UniCredit nell’ambito del progetto “Nuovo Continente”, il cui obiettivo è la costruzione di un modello di sviluppo possibile per l’accelerazione nell’utilizzo degli strumenti ICT da parte delle Pmi, le dimensioni aziendali contano sui mercati internazionali, ma anche nella internet eco-

nomy. Le aziende italiane medio-grandi, infatti, fanno la parte del leone nell’export e sono anche le più avanzate nell’utilizzo degli strumenti di vendita e promozione online. Ma un elemen-to di sorpresa arriva, in questo contesto, dalle piccole aziende - quelle tra i 10 e i 50 dipendenti - che, nonostante la crisi, hanno dimostrato buoni risultati e soprattutto grandi potenzia-lità. Oggetto della ricerca era l’uso delle tecnologie nel Made in Italy, con un’indagine su un campione di 1.215 società di capitale dei comparti food, moda, arredamento e meccanica. Se i risultati complessivi mostrano un quadro caratterizzato da potenzialità ancora inespresse, non mancano gli spunti di inte-resse per il sistema produttivo italiano e del Nord Est. Nel 2014 un’azienda su quattro (25,4%, 21,6% a Nord Est) non ha un sito web aziendale e tre aziende su quattro (73,5%, 77,3% a Nord Est) non utilizzano i Social network nella promozione

del proprio prodotto/servizio. Ma qual è il ritratto delle impre-se orientate all’e-commerce? L’indagine di FNE dice che sono soprattutto grandi imprese (28,6% delle grandi imprese nel campione) e che nell’84,2% dei casi utilizzano il proprio sito web. Per quanto riguarda i diversi settori produttivi presi in esa-me non si rilevano dinamiche distintive, anche se i settori moda e arredamento tendono a utilizzare in maniera più sistematica le piattaforme di vendita online e messe a disposizione da terzi. “L’indagine mette in evidenza la debolezza del sistema imprenditoriale italiano rispetto all’utilizzo degli strumenti onli-ne – rimarca il presidente di Fondazione Nord Est Francesco Peghin -, ma anche il grande sforzo compiuto dalle piccole imprese per rimanere competitive attraverso l’apertura di nuovi mercati. Nonostante la crisi iniziata nel 2009, dal 2004 le loro esportazioni sono infatti cresciute di oltre il 30%. Un dato che

di Maria Pavan

Fondazione Nord-est Un’azienda su quattro non ha un sito web

Il futuro delle imprese è l’e-commerce

NEWS

Il Tavolo Veneto della moda è davvero deluso per come sono andate le cose a Strasburgo. Il Consiglio d’Europa frena sulla tracciabilità dei prodotti proprio mentre negli Stati Uniti La Federal Trade Commission annuncia un giro di vite

nei confronti dell’utilizzo della certifi cazione sulla produzione all’interno degli Stati Uniti. Una stretta che si tradurrà in una valorizzazione del marchio “Made In”. Una strategia coerente con il periodo di rilocalizzazione negli Usa di molte attività

produttive che precedentemente avevano delocalizzato in Cina. “Quando smette-remo di farci del male”? Così Giuliano Secco, portavoce del Tavolo Veneto della Moda che imputa al mancato pugno di ferro del Ministro Federica Guidi il naufra-gio del progetto.“Sapevamo che era diffi cile - spiega - sapevamo che la Germania, ed il blocco di Paesi che porta con sé, era troppo forte. Non ci siamo mai illusi che si arrivasse alla chiusura del dossier con una vittoria schiacciante del fronte del “sì”.

Ma combattere e farsi onore sul campo questo sì che ce lo aspettavamo”. Ma ad onorare l’eccellenza della moda italiana ci pensa la fi rst lady Michelle Obama che fa il bis e ordina un altro paio di scarpe in Riviera del Brenta. Stavolta si tratta di un paio di calzature da sera, da ricevimento, con tacco a spillo e punta a spillo,fatta in pelle pregiata e di colore laminato oro. Il paio di scarpe che ora è in fase di realizzazione verrà consegnato entro qualche settimana.

Michelle Obama ordina altre scarpe in RivieraL’EUROPA FRENA SULL’ETICHETTA DI ORIGINE OBBLIGATORIA

Occorre avviare un rapido aggiornamento delle competenze di management, in particolare rispetto ai temi dell’internazionalizzazione

Lo.Zo.

mostra le notevoli capacità imprenditoriali e di innovazione pre-senti anche nelle piccole imprese del Nordest. Capacità spesso tarpate da un contesto paese che ne affossa l’intraprendenza. È quindi davvero prioritario avviare azioni di politica economico-industriale che corroborino le potenzialità di crescita di queste realtà che potrebbero essere un importante motore di sviluppo futuro”. “Esiste un potenziale ampiamente inespresso legato alla digitalizzazione delle nostre piccole e medie imprese so-prattutto sul versante dell’e-commerce - conferma il direttore scientifi co Stefano Micelli -. I numeri della ricerca mettono in evidenza ampi spazi di miglioramento: dall’utilizzo dei social network fi no alla conoscenza delle piattaforme internazionali di commercio elettronico. Occorre avviare un rapido aggiorna-mento delle competenze di management, in particolare rispet-to ai temi dell’internazionalizzazione”.

Dai la tua opinione su questa notizia su:

202020

Page 23: Delta gen2015 n2

1Il Veneto in primo piano

“Le aziende che hanno innovato non solo nella produ-zione ma anche nei format distributivi sono quelle che meglio competono, crescono e traguardano nuo-

vi mercati”. A dirlo è Romano Artoni, Deputy Regional Ma-nager di UniCredit, che commenta così gli ultimi dati presentati da Fondazione Nord Est, sottolineando l’impegno del gruppo nell’essere al fi anco delle imprese per sostenere i loro investi-menti in ICT, nel digitale, nel mobile e per accedere a piattafor-me di e-commerce. Un settore per nulla trascurabile, anzi! Se-condo quanto emerso dall’indagine che Fondazione Nord Est ha sviluppato in collaborazione con UniCredit nell’ambito del progetto “Nuovo Continente”, il cui obiettivo è la costruzione di un modello di sviluppo possibile per l’accelerazione nell’utilizzo degli strumenti ICT da parte delle Pmi, le dimensioni aziendali contano sui mercati internazionali, ma anche nella internet eco-

nomy. Le aziende italiane medio-grandi, infatti, fanno la parte del leone nell’export e sono anche le più avanzate nell’utilizzo degli strumenti di vendita e promozione online. Ma un elemen-to di sorpresa arriva, in questo contesto, dalle piccole aziende - quelle tra i 10 e i 50 dipendenti - che, nonostante la crisi, hanno dimostrato buoni risultati e soprattutto grandi potenzia-lità. Oggetto della ricerca era l’uso delle tecnologie nel Made in Italy, con un’indagine su un campione di 1.215 società di capitale dei comparti food, moda, arredamento e meccanica. Se i risultati complessivi mostrano un quadro caratterizzato da potenzialità ancora inespresse, non mancano gli spunti di inte-resse per il sistema produttivo italiano e del Nord Est. Nel 2014 un’azienda su quattro (25,4%, 21,6% a Nord Est) non ha un sito web aziendale e tre aziende su quattro (73,5%, 77,3% a Nord Est) non utilizzano i Social network nella promozione

del proprio prodotto/servizio. Ma qual è il ritratto delle impre-se orientate all’e-commerce? L’indagine di FNE dice che sono soprattutto grandi imprese (28,6% delle grandi imprese nel campione) e che nell’84,2% dei casi utilizzano il proprio sito web. Per quanto riguarda i diversi settori produttivi presi in esa-me non si rilevano dinamiche distintive, anche se i settori moda e arredamento tendono a utilizzare in maniera più sistematica le piattaforme di vendita online e messe a disposizione da terzi. “L’indagine mette in evidenza la debolezza del sistema imprenditoriale italiano rispetto all’utilizzo degli strumenti onli-ne – rimarca il presidente di Fondazione Nord Est Francesco Peghin -, ma anche il grande sforzo compiuto dalle piccole imprese per rimanere competitive attraverso l’apertura di nuovi mercati. Nonostante la crisi iniziata nel 2009, dal 2004 le loro esportazioni sono infatti cresciute di oltre il 30%. Un dato che

di Maria Pavan

Fondazione Nord-est Un’azienda su quattro non ha un sito web

Il futuro delle imprese è l’e-commerce

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Il Tavolo Veneto della moda è davvero deluso per come sono andate le cose a Strasburgo. Il Consiglio d’Europa frena sulla tracciabilità dei prodotti proprio mentre negli Stati Uniti La Federal Trade Commission annuncia un giro di vite

nei confronti dell’utilizzo della certifi cazione sulla produzione all’interno degli Stati Uniti. Una stretta che si tradurrà in una valorizzazione del marchio “Made In”. Una strategia coerente con il periodo di rilocalizzazione negli Usa di molte attività

produttive che precedentemente avevano delocalizzato in Cina. “Quando smette-remo di farci del male”? Così Giuliano Secco, portavoce del Tavolo Veneto della Moda che imputa al mancato pugno di ferro del Ministro Federica Guidi il naufra-gio del progetto.“Sapevamo che era diffi cile - spiega - sapevamo che la Germania, ed il blocco di Paesi che porta con sé, era troppo forte. Non ci siamo mai illusi che si arrivasse alla chiusura del dossier con una vittoria schiacciante del fronte del “sì”.

Ma combattere e farsi onore sul campo questo sì che ce lo aspettavamo”. Ma ad onorare l’eccellenza della moda italiana ci pensa la fi rst lady Michelle Obama che fa il bis e ordina un altro paio di scarpe in Riviera del Brenta. Stavolta si tratta di un paio di calzature da sera, da ricevimento, con tacco a spillo e punta a spillo,fatta in pelle pregiata e di colore laminato oro. Il paio di scarpe che ora è in fase di realizzazione verrà consegnato entro qualche settimana.

Michelle Obama ordina altre scarpe in RivieraL’EUROPA FRENA SULL’ETICHETTA DI ORIGINE OBBLIGATORIA

Occorre avviare un rapido aggiornamento delle competenze di management, in particolare rispetto ai temi dell’internazionalizzazione

Lo.Zo.

mostra le notevoli capacità imprenditoriali e di innovazione pre-senti anche nelle piccole imprese del Nordest. Capacità spesso tarpate da un contesto paese che ne affossa l’intraprendenza. È quindi davvero prioritario avviare azioni di politica economico-industriale che corroborino le potenzialità di crescita di queste realtà che potrebbero essere un importante motore di sviluppo futuro”. “Esiste un potenziale ampiamente inespresso legato alla digitalizzazione delle nostre piccole e medie imprese so-prattutto sul versante dell’e-commerce - conferma il direttore scientifi co Stefano Micelli -. I numeri della ricerca mettono in evidenza ampi spazi di miglioramento: dall’utilizzo dei social network fi no alla conoscenza delle piattaforme internazionali di commercio elettronico. Occorre avviare un rapido aggiorna-mento delle competenze di management, in particolare rispet-to ai temi dell’internazionalizzazione”.

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212121Il Veneto in primo piano

Page 24: Delta gen2015 n2

Accade sempre più spesso che in una conversazione tra gente comune qual-cuno dica: “ah, sì, l’ho letto su inter-

net”, “ieri gliele ho cantate su facebook!”, “troppo divertente questo tweet! leggilo!”, “certo, l’ho ordinato ieri su internet, mi ar-riva domani”.

E così è presto detto. Noi tutti siamo ormai entrati in un’era nuova, l’era dell’iper connessione, del mondo tra i mondi, e ce ne gioviamo alla grande. Dico noi tutti perchè ormai, a detta anche dell’Istat aumentano di anno in anno gli accessi al web delle famiglie italiane, diminuiscono i divari fra i gruppi sociali nel possesso dei beni tecno-logici, cresce l´uso dell´e-commerce e dei servizi cloud.

Per alcuni italiani e veneti, certo, ciò di cui stiamo parlando è nebuloso al massimo. Non così, però per i loro fi gli e nipoti che usano un tablet e smartphone sin dai primi anni di vita con vera sorpresa dei nonni.

A detta dell’Istat, infatti, nel 2014 oltre la metà delle persone con almeno 3 anni di età (54,7%) utilizza già il pc e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (57,3%) naviga su Internet.

Numeri che crescono di anno in anno. Nel 2014, aumenta rispetto all’anno prece-dente la quota di famiglie che dispongono di un accesso ad Internet da casa e di una connessione a banda larga (rispettivamente dal 60,7% al 64% e dal 59,7% al 62,7%).

Tra il 2013 e il 2014 per alcuni beni tecnologici si riduce il divario tra le famiglie in cui il capofamiglia è un dirigente, un im-prenditore o un libero professionista e quelle in cui è un operaio: per il telefono cellulare abilitato da 23,5 a 16,1 punti percentuali, per l’accesso ad Internet da casa da 18,7 a 13,6 punti percentuali e per la disponibilità di una connessione a banda larga da 18,6 a 14,4 punti percentuali.

L’Istat conferma, inoltre quello che già

sappiamo tutti per esperienza: le famiglie con almeno un minorenne sono le più at-trezzate tecnologicamente:l’87,1% possie-de un personal computer, l’89% ha accesso ad Internet da casa. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani ultrases-santacinquenni: appena il 17,8% di esse possiede il personal computer e soltanto il 16,3% dispone di una connessione per na-vigare su Internet.

Ma quel che è interessante è come sta cambiando il modo di fare shopping. Cresce infatti anche l’e-commerce, cioé il commercio via web: nel 2014 il 34,1% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato. I settori che registrano la crescita maggiore sono gli articoli per la casa (+5,1 punti percentuali) e gli abiti e gli articoli sportivi (+3,8 punti percentuali).

di Maria Pavan

Compralo su internet, verifi calo su internet, postalo, taggalo, scaricalo... Un nuovo vocabolario che dobbiamo accogliere e imparare

Un mondo che cambia Le nuove generazioni hanno altri modi di fare le cose

Più web per tutti: informarsi, commentare e fare shopping

“Gli interventi previsti dall’Agenda Di-gitale europea sono orientati a una sempre maggiore confi denza dei

cittadini con le nuove tecnologie, non solo per un utilizzo esclusivamente privato, ma anche nella prospettiva di favorire l’interazione tra cittadini e amministrazioni locali con servizi di e-Government e di incentivare acquisti digitali mediante l’e-Commerce”.

A sottolinearlo è il vicepresidente della Re-gione Marino Zorzato, commentando i dati elaborati dalla Sezione Sistema Statistico su questo argomento.

“Il target previsto dall’Agenda europea per il 2020 – aggiunge - è una copertura del 100% della banda larga tra le famiglie, obiet-tivo non ancora raggiunto da nessun Paese. Tuttavia, nel 2013 la banda larga in Veneto è più diffusa che a livello nazionale e in costante crescita: raggiunge 3 famiglie su 4, in linea con la media europea, in aumen-to del 32,9% rispetto a cinque anni prima, mentre raggiun-ge la quasi totalità delle imprese (96,1%)”.

In tema di e-Government, le elaborazioni

indicano che ammontano al 38,7% i cittadini che dichiarano di utilizzare internet per rela-zionarsi con la pubblica amministra-zione, per attività che vanno dal pagamento di tasse allo scarico di moduli, dalla richiesta di documenti ai cambi di residenza.

Nonostante cresca la consapevolezza dei vantaggi degli acquisti via web e la pratica dell’e-Commerce stia prendendo sempre più piede, gli italiani che comprano merci on-line (41,4% di chi usa internet) sono ancora pochi rispetto alla media eu-ropea (59%). La per-centuale in Veneto è più elevata, nel 2013 il 44,7% compra via web (era il 25,6% sette anni fa), tipicamente per prenotare un viaggio o una vacanza, acquistare libri, fi lm, musica o materiale informatico.

STATISTICA CITTADINI VENETI E NUOVE TECNOLOGIE

Marino Zorzato

4 Il Veneto in primo piano

Un nuovo sito e tante altre cose

LA PIAZZA SIETE VOI IN MOLTI MODI DIVERSI!

Ecco qui, nel-la grafi ca a fi anco, pote-

te vedere quanti modi avete a disposizione per essere sempre informati grazie alle news gior-naliere, leggerci, commentare le nostre notizie, se-guire il fl usso del nostro lavoro, mandarci contenuti e, in poche parole, far parte del nostro mondo La Piazza.

Perché La piazza siete voi, e noi ci crediamo tantissimo. Perciò approfi ttate-ne. Mettete la piazzaweb tra i vostri siti preferiti sul computer, seguite le nostre news e diteci cosa ne pensate scrivendoci a [email protected]. Non esitate a mandarci comunicati stampa, segnala-zioni, foto, video e quant’altro possa inte-ressarvi venga diffuso attraverso di noi. Ci

siamo, usateci come un media dev’essere usato: per diffondere le notizie che inte-ressano davvero i suoi lettori.

E poi rimanete connessi. Avete un account facebook o tweetter? interagia-mo! Siamo qui apposta. Visitate la nostra pagina fb, seguite il nostro cinguettare, scaricate la App. Direi: divertiamoci insie-me perchè questo facciamo davvero con i new media: ci divertiamo anche. Per questo diventiamo “amici” non per altro. Vi aspettiamo dunque, amici!

Da oggi tanti modi per seguirci

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22 Il Veneto in primo piano2222 Il Veneto in primo piano

WWW.AISMME.ORGUn bambino su 500 nasce aff etto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 vol-ta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allar-gato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informa-zioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

AISMME - Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus

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Page 25: Delta gen2015 n2

1Voci da palazzo

Un viaggio tra la gente L’obiettivo è raccogliere le istanze del popolo veneto partendo dal basso

La Moretti è partita: 579 comuni in 100 giorniLa prima scelta di campo: si è dimessa dal Parlamento europeo con effetto immediato per restare in Veneto comunque vada

“Il teatrino che si è visto in Consiglio regionale ha mostrato il peggio della

politica. I politicanti di professione hanno prevalso sul buon senso e sulle intenzione dichiarate di pro-cedere ad un radicale rinnovamento generazionale nella politica regionale. Dopo la bocciatura degli emendamenti che rendevano retroattivo il limite dei due mandati è sta-to dato di fatto il via libera ad alcuni consiglieri, in carica da 10 o più anni, di rimanere seduti nei comodi scranni di Palazzo Ferro-Fini per altri dieci anni. Il ricambio ge-nerazionale è fondamentale per garantire linfa nuova al nostro amato Veneto e per evitare il radicamento di inte-ressi sul territorio fi nalizzati solamente alla rielezione”.

Giovanni Furlanetto, GM“ADDIO AL RICAMBIO GENERAZIONALE”

L’opinioneL’opinione

Il tour elettorale di Alessandra Moretti, candidata Governatore del centrosinistra, sta vedendo l’ex parlamentare impegnata ogni giorno tra la gente.

E’ al mercato, al bar, a pranzo, in qualche sala. E’ a disposizione delle persone là dove vivono e “tirano a campare”.

Certo, spesso non ci sono bagni di folla ad attender-la, perché non frequenta molte feste folcloristiche, c’è altro. C’è un Veneto vero che non ha sempre voglia di arrostire torelli allo spiedo o di fare polente da guinnes dei primati, e quel Veneto vuole raggiungere per fargli poi la proposta giusta che le permetta di cambiare il corso politico di una regione governata dal centro destra ormai dal 20 anni.

“Sono pronta ad assumermi l’impegno di costruire insieme un ponte tra politica e cittadini veneti - ha detto durante il lancio della sua campagna elettorale - con la più grande campagna di ascolto mai realizzata da un candidato alla guida di una Regione.

Un viaggio da percorrere insieme, una meta da rag-giungere insieme: 579 Comuni, 100 giorni e l’obiettivo di dare a tutti i veneti, nessuno escluso, la possibilità di raccontarmi come immaginano il futuro della Regione. Nessun politico ha mai visitato prima ogni comune della Regione che si candidava a guidare.

Vorrei che fossero i veneti, nelle loro città, nei loro paesi, a dirmi cosa non va, a dirmi cosa li ha delusi, a dirmi cosa si aspettano per un cambiamento che non sia solo una parola, ma sia una realtà da vivere. La vostra passione e il vostro entusiasmo mi accompagneranno in

questo viaggio attraverso i 579 comuni che formano il Veneto. Sono pronta a conoscere uno ad uno i cittadini che sarò chiamata a rappresentare e, soprattutto, voglio che loro possano conoscere la governatrice Alessandra Moretti faccia a faccia”.

Ma la sua è anche la voce di quella che potrebbe essere la prima donna governatrice di una regione che in questa momento su 60 consiglieri conta solamente 2 donne, meno che in Afghanistan, Bangladesh e persino Iraq.

Lo stesso Consiglio regionale che ha bocciato a metà gennaio la doppia preferenza di genere. “La Lega e Forza Italia hanno umiliato ancora una volta - ha com-mentato la Moretti - le donne venete, lasciandoci in una condizione di rappresentanza femminile in Consiglio inferiore a quella di molti Altri paesi. E sono gli stessi

partiti che hanno ridotto il fondo di contrasto alla violen-za di genere a miseri 50 mila euro. Allo stesso tempo la bocciatura del limite a due mandati in Consiglio Re-gionale, anche questa opera di Lega e Forza Italia, è un regalo a chi fa della politica un mestiere, esattamente come 8 degli 11 assessori regionali che sono consiglieri da oltre 10 anni. Le venete e i veneti, invece, hanno bisogno di una politica fatta da donne e uomini che vogliono portare aria nuova in un palazzo occupato da troppo tempo da persone che difendono strenuamente solo i loro privilegi e non il futuro del nostro popolo”

di Maria Pavan

In Veneto l’istituto dell’affi do potrà essere applicato anche agli anziani. La commissio-ne Sanità del Consiglio veneto, presieduta

da Leonardo Padrin (Forza Italia), ha approva-to la proposta di legge presentata da Stefano Valdegamberi (ex Udc ora Futuro Popolare) e sottoscritta da consiglieri Pd, Udc, Lega e gruppo misto.

Il provvedimento, votato all’unanimità in una forma semplifi cata rispetto alla proposta iniziale, tutela il diritto degli anziani a rimanere nel proprio am-biente di vita e ad essere sostenuti nella vita quotidiana da persone, famiglie o associazioni disponibili a prendersene cura, sotto il controllo della rete sociale dei servizi dell’ente pubblico.

Le forme di affi do potranno essere diversifi cate (dal piccolo aiuto dome-stico alla convivenza) e dovranno essere regolate da successivi provvedimenti della Giunta regionale che dovranno specifi care, a tutela di entrambe le parti, i requisiti degli affi datari, gli schemi contrattuali, gli standard del servizio, le procedure di attivazione, i percorsi formativi e le modalità di controllo. La Giunta dovrà emanare i provvedimenti applicativi entro 90 giorni. “L’attuale sistema del welfare sta rapidamente volgendo al collasso – spiega Valde-gamberi - soprattutto perché è sempre più insostenibile fi nanziariamente. C’è bisogno di ricostruire la comunità, le relazioni, il mutuo aiuto. E’ partendo da queste considerazioni che è stata proposta l’istituzione dell’affi do dell’anziano e delle persone in diffi coltà, sulla scorta delle esperienze di affi do familiare, individuale o comunitario già sperimentate con successo con i minori. Questo provvedimento è destinato a cambiare l’impostazione dei servizi di assistenza per gli anziani e le persone in diffi coltà privilegiando un approccio innovativo e più umano, volto a ridare il calore di una famiglia, in via temporanea o defi nitiva, a tante persone sole, isolate o in diffi coltà”.

ANZIANI: VIA LIBERA ALLA LEGGE PER L’AFFIDO

Sociale

“Zaia ammette che in questa legislatura le liste d’attesa non sono

state ridotte, ma punta l’indice sui direttori generali delle Ulss, defi nendoli ineffi caci ed incapaci. Il fallimento è tutto suo e della sua incapacità di mettere i direttori nelle condizioni di lavorare bene. Adesso Zaia chiamerà a rapporto i dirigenti per cercare in extremis di far funzionare meglio il sistema, ma i motivi del fl op sono ben chiari: non ha funzionato l’apertura serale; ha ridotto lo stanziamento per la specialistica ambulatoriale riducendo così le visite convenzionate e costringendo le famiglie a ricorrere alle visite a pagamento; non ha spin-to per l’acquisto di nuovi macchinari, non ha aumentato il personale addetto alla diagnostica e ha applicato il su-per ticket rendendo le visite del privato meno costose di quelle del pubblico”.

Sanità: Sinigaglia (Pd)“LISTE DI ATTESA SEGNANO FALLIMENTO ZAIA”

“Caro assessore, i ve-neti si sono accorti da un pezzo che la

sanità devono pagarsela. Non deve arrivare un nuovo taglio per farlo capire. In molti casi, per un’analisi del sangue, i laboratori privati costano meno dell’ospedale. Così la sanità pubblica perde un sacco di soldi e cede servizi. Perché Coletto si lamen-ta solo adesso, quando noi lo denunciamo da anni? Parlare di cifre forse è prematuro. L’ultimo dato certo, presentato in Commissione, era di 150 milioni di stanziamento in più. Se le ipotesi più negative, un taglio di 240 milioni di euro di trasferimenti statali che dovrebbe subire la sanità veneta, verranno invece con-fermate lo riterremo un atto inaccettabile compiuto dal governo e chiediamo all’assessore Coletto, come referente nazionale per la Sanità delle Regioni, di fare il possibile per scongiurarlo”.

Pipitone (IdV)“SANITÀ: I VENETI SE LA PAGANO DA ANNI”

“C’è l’occasione in sede di riforma del Titolo V della Costituzione di inserire il Veneto tra le regioni a Statuto speciale: noi del NCD

abbiamo subito appoggiato la proposta di Zaia che condividiamo!” Lo afferma in una nota il presidente della commissione affari istituzionali del Consiglio regionale del Veneto, Costantino Toniolo (NCD Veneto Autonomo), ricordando che il Gruppo NCD Veneto Autonomo si era immediatamente espresso a favore della lettera mandata ai parlamentari dal governatore Luca Zaia. “Tutti gli esponenti politici del Nuovo centrodestra – ribadisce Toniolo - sostengono questa iniziativa, mentre dobbiamo rilevare che gli esponenti ve-neti del PD in parlamento hanno risposto in modo freddo o si sono messi di traverso.” Neklla nota si ricorda che nel 2014 il Gruppo del NCD Veneto Autonomo ha proposto (primo fi rmatario proprio Toniolo) e fatto votare a maggioranza dal Consiglio regio-nale del Veneto la legge per il referendum sull’autonomia del Veneto. “Se vogliamo uscire dalla crisi, sostenere l’economia delle nostre aziende sul territorio – prosegue l’esponente del NCD - abbiamo bisogno di trattenere maggiori risorse da spendere qui in Veneto: non possiamo più permetterci di mantenere gli sprechi di altri, perché siamo in un’epoca di vacche magre ed è ora che ogni regione italiana sia responsabilizzata e autosuffi ciente. Per questo ho anche più volte proposto che l’autonomia venga conces-sa a tutte le regioni della Penisola in modo che nessuno possa recriminare. Purtroppo - sottolinea Toniolo - i parlamentari di altre regioni (soprattutto quelle già autonome), ad esempio i friulani, quando serve sono capaci di superare le divisioni partitiche e fare fronte comune: mentre in Veneto a quanto pare prevale sempre la divisione: insomma non siamo capaci di fare fronte comune quando il gioco si fa duro. Vorrei rinnovare comunque l’appello di Zaia - conclude Toniolo - rivolgendomi ad entrambi gli schiera-menti: per rilanciare economia e occupazione in Veneto l’unica via è una forma spinta di decentramento o l’autonomia amministrativa della nostra Regione: facciamo fronte comune alla Camera e al Senato per una modifi ca dell’art 116 a favore del Veneto”.

VENETO A STATUTO SPECIALE: FRONTE COMUNE CON ZAIA

Costantino Toniolo (NCD)

Alessandra Moretti al mercato

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delta

1 Voci da palazzo

Dopo quasi cinque anni in consiglio regionale, anche per il consigliere polesano d’opposizione Graziano Azzalin è il momento di tracciare un

bilancio di quanto fatto a Palazzo Ferro Fini. Il resocon-to puntuale è stato al centro di un apposito incontro a Rovigo, al quale ha partecipato anche il capogruppo Pd Lucio Tiozzo.

Che giudizio dà dell’azione del Pd in questi anni di opposizione?

“Se consideriamo che siamo appena 12 consiglieri su 60, il Gruppo regionale è riuscito a fare molto più di quanto i numeri permettessero e questo grazie alle divisioni nel centrodestra ed all’impegno, alla determinazione ed alla compattezza messi in campo dai democratici”.

E per il Polesine?“Grazie al sostegno del gruppo, tanti sono stati i temi

riguardanti la nostra provincia: dalla Centrale di Polesine Camerini allo smantellamento della sanità polesana, dal problema della subsidenza e della necessità di bloccare le trivellazioni all’importanza della sicurezza idrogeologica e del ruolo dei consorzi di bonifi ca, dalle tematiche inerenti il nostro settore primario, con i problemi relativi all’agricol-

tura, alla pesca, alla salvaguardia delle lagune, al tema imprescindibile dello stop al consumo di suolo, fi no alla valorizzazione delle aree protette e del Parco del Delta, con la scelta forte a favore dell’interregionalità”.

Sono stati ottenuti risultati in questi campi?“Il primo risultato è che si sia iniziato a considerare

questi problemi non come questioni ‘del Polesine’ ma come questioni del Veneto. Proprio su questi temi così im-portanti non ci siamo limitati a contrastare ed indirizzare l’azione della maggioranza, ma abbiamo presentato una serie di leggi quadro, come sulle Aree protette e sul consu-mo di suolo zero”.

Il Polesine durante questa legislazione ha avuto lei come consigliere di centrosinistra ma anche un asses-sore con incarichi importanti come Artigianato, Com-mercio, Industria, Ricerca e innovazione? Che valore hanno avuto questi incarichi?

“Intanto quello ‘istituzionale’ di vigilare e controllare. Poi, per alcune iniziative in difesa del nostro territorio è stato certamente importante che vi fosse una voce che arri-vava sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Ma, devo essere sincero: vista anche l’esperienza maturata dall’as-

sessore Coppola nei cinque anni precedenti come assesso-re al Bilancio della Giunta Galan, mi aspettavo che la sua azione per il Polesine potesse essere più incisiva. E anche sul fronte direttamente legato ai temi del suo assessorato non credo che sia riuscita ad ottenere risultati signifi cativi: ha affrontato la crisi smantellando i fondi di rotazione per regalare mance a fondo perduto senza alcuna logica come è successo col ‘click day’ del fantomatico Protocollo d’in-tesa per il rilancio produttivo e la reindustrializzazione del Polesine che si è rivelato un pacco così come il Patto per il Veneto sbandierato da Zaia”

Critiche pesanti: che giudizio dà della Giunta Zaia?“Assolutamente negativo: il primo compito di chi è

chiamato ad amministrare il Veneto è quello di progettare e programmare e non solo inseguire e tamponare le emer-genze. Eppure la Giunta si è dimostrata completamente incapace di avviare un’azione organica di riforma e di pianifi cazione. Si pensi che in questi anni la maggioranza non è riuscita ad approvare il Piano energetico, il Piano dei Trasporti, il Piano territoriale regionale di coordinamento, il Piano cave e forse solo in questi ultimi mesi approverà il Piano dei rifi uti, mentre nel frattempo si è avuta la totale

“Credo che il frutto più importante del mio lavoro sia stato quello di aprire un profi cuo canale di dialogo con il mondo agricolo e della pesca e un mondo che, negli ultimi anni aveva guardato da tutt’altra parte”

Tempo di bilanci “Zaia non è stato in grado di progettare ma ha solo inseguito e tamponato le emergenze

“Adesso le questioni del Polesine sono questioni venete”

Graziano Azzalin, consigliere regionale Pd

di Roberto Luise

deregulation che ha aperto il campo a progetti di discari-che come quella di Bergantino”.

Un risultato personale di cui va particolarmente orgoglioso?

“La mia azione si è incentrata soprattutto sull’agricol-tura e la pesca anche perché il Gruppo mi ha affi dato l’o-nere e l’onore di ricoprire il ruolo di vicepresidente della IV commissione consiliare. Credo che il frutto più importante del mio lavoro sia stato quello di aprire un profi cuo canale di interlocuzione e dialogo con un mondo che, negli ultimi anni aveva guardato da tutt’altra parte”.

Ma dovendone scegliere uno in particolare?“Le trivellazioni: la mia proposta di legge statale

“Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia. Mo-difi ca dell’articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive mo-difi cazioni.”, che è stata approvata praticamente all’una-nimità dal consiglio”

“Se fi nalmente si è dato il via ai tanto attesi lavori di vivifi cazio-ne delle lagune, questo è stato

possibile solo grazie al lavoro dell’oppo-sizione a Palazzo Balbi e non certo per le scelte della Giunta”. A sottolinearlo è il consigliere regionale del Pd Graziano Az-zalin che spiega come i due milioni per gli interventi siano stati stanziati proprio gra-zie ad un emendamento alla fi nanziaria “presentato e sostenuto dall’opposizione che ha spiazzato e spezzato la maggio-ranza”

Il secondo passaggio che ha visto il Pd protagonista, sottolinea Azzalin “è sta-to quello su come utilizzare questi fondi: invece di un generico sostegno a pioggia, siamo riusciti a far far in modo che questi fondi venissero utilizzati come un investi-mento per l’attività di pesca, grazie anche al sostegno ottenuto dagli stessi consorzi, attraverso interventi strutturali di ripristino idro-dinamico delle lagune in sofferenza dal punto di vista ambientale e produttivo. Interventi attesi da tempo e che daranno nuova linfa alla molluschicoltura veneta, che rappresenta un’assoluta eccellenza dell’industria agroalimentare italiana, oltre che una signifi cativa fonte di occupa-zione e reddito”.

“I due milioni – conclude il consiglie-re democratico – sono equamente divisi fra laguna veneziana e laguna polesana. A gestire il milione spettante al Polesine è

il Consorzio Delta del Po, che lavorerà di concerto con il Genio civile di Rovigo, dopo aver individuato due interventi specifi ci: il primo, per un importo pari a 400mila euro, prevede i lavori di vivifi cazione della Sacca degli Scardovari nel comune di Porto Tolle mediante il dragaggio dei sedimenti per il ripristino della morfologia della bocca sud e la creazione di velme; il secondo prevede lavori di manutenzione e ripristino della parte nord dello Scanno Cavallari per la riduzione del moto on-doso all’interno della Laguna Marinetta, fra i comuni di Porto Viro e Rosolina, ed il consolidamento delle bocche lagunari della Sacca del Canarin per un importo di 600mila euro”

Investimento per l’attività di pescaAZZALIN: “LA VIVIFICAZIONE DELLE LAGUNE SI FARÀ GRAZIE A NOI DELL’OPPOSIZIONE”

“A volte bisogna saper prendere spunto dagli esempi degli altri. Ferrara sicuramente ha molte

carte in più da giocarsi rispetto ad Adria come l’università e festival importanti. Ep-pure, in questi anni ha puntato moltissimo sul Parco del Delta del Po, ben sapendo che da lì sarebbero potute nascere im-portanti opportunità. Forse anche Adria potrebbe far valere di più il suo ruolo di ‘porta del Delta’ e iniziare a pensare a come inserirsi in un percorso di valorizza-zione del Parco e delle connesse occasioni di sviluppo, del turismo e dei servizi, della logistica e della sua stessa produzione nel settore primario”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin lancia ad Adria l’invito a sfruttare l’occasione che la legge di rior-dino delle Aree protette può offrire.

“In questo momento in commissione sono in discussione tre diverse proposte di legge di riordino dei Parchi naturali, una della Giunta, una che ho presentato per-sonalmente ed una dei Comuni del Parco dei Colli. Ancora non si sa quale piega prenderà il testo fi nale sul quale stiamo dibattendo da tempo, ma quello che è cer-to è che la Regione deve trovare un modo per mettere a valore le aree naturali che ricoprono circa il 23% del territorio veneto. E, un ruolo particolare, indubbiamente, lo avrà il Parco del Delta del Po per il quale credo che la strada migliore possa essere quella dell’interregionalità”.

Proprio un Parco interregionale del Delta del Po potrebbe essere, secondo il consigliere polesano, una freccia in più per il rilancio di Adria: “Proprio come Ferrara può rappresentare uno dei fulcri di questo possibile grande parco, così anche Adria deve immaginare un proprio ruolo. Non si tratta di accettare vincoli stringenti, ma di immaginare una sorta di marchio di qua-lità che possa caratterizzare il territorio ed i suoi prodotti, rendendolo spendibile ed appetibile tanto sul mercato italiano quanto europeo. Il turismo naturalistico e l’enogastronomia di qualità, anche se rappresentano delle nicchie, hanno regi-strato una crescita interessante anche in questi anni di crisi: perché non pensare di approfi ttarne?”

La città sarà insieme a Ferrara uno dei nodi culturaliAZZALIN: “IL PARCO INTERREGIONALE SARÀ UNA RISORSA PER ADRIA”

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Page 27: Delta gen2015 n2

1 Cultura veneta

Cibo, sapori, golosità, tradizioni, storie e rituali culinari saranno il fi lo conduttore del Carnevale 2015, una sorta di anti-

cipazione festosa in stile veneziano dell’espo-sizione universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che dal prossimo maggio porrà all’attenzione internazionale temi quali il nutri-mento del pianeta, la produzione di cibo e la valorizzazione delle tradizioni culturali.

Iniziata lo scorso 31 gennaio con la “Fe-sta Veneziana” la manifestazione si svolgerà fi no al prossimo 17 febbraio.

Il “Gran Teatro di Piazza San Marco”, impreziosito quest’anno con trionfi di cibo e ghirlande di vegetali e con le scenografi e a cura del Teatro La Fenice di Venezia, dal 7 al 17 febbraio sarà come di consueto l’epicentro carnascialesco che ospiterà i principali appun-tamenti che scandiscono la manifestazione. Ad inaugurare la Piazza sabato 7 febbraio sarà la “Festa delle Marie” con il corteo delle belle fanciulle trasportate su portantine dai gondolieri da San Pietro di Castello fi n sul palcoscenico del Gran Teatro. Marie che torneranno in Piazza San Marco martedì 17 febbraio per la proclamazione della Maria del

Carnevale. Domenica 8 sarà invece il giorno del “Volo dell’Angelo” con l’attesissima disce-sa dal campanile a Piazza San Marco della bella Marianna Serena, vincitrice dello scorso concorso delle Marie. Sabato 7 febbraio si apriranno anche le selezioni per il “Concorso della Maschera più bella” che si svolgerà tutti i giorni fi no alla proclamazione dei vincitori domenica 15 febbraio. Tema del concorso naturalmente il cibo!

Proseguendo il programma degli eventi, studiato dal direttore artistico Davide Rampel-lo, il fi ne settimana del 7-8 febbraio sarà arric-chito dalla “Festa Querinissima” che porterà sotto gli antichi archi della pescheria di Rialto (quale posto migliore) la tradizione culinaria del baccalà nelle sue variazioni alla vicentina e mantecato, accompagnato da vini veneti e da momenti di musica e spettacolo tradizionale. Particolarmente suggestiva sarà la rievocazio-ne della consegna da parte di Pietro Querini al Doge Foscari dei primi stoccafi ssi delle isole Lofoten, in programma domenica 8 febbraio nel pomeriggio.

Gli appuntamenti serali del Carnevale saranno concentrati all’Arsenale che ospiterà

la 2a edizione di “Notti all’Arsenale” il 7 e l’8 febbraio e poi dal 12 al 17 febbraio. L’antico straordinario cantiere navale della Serenissima Repubblica di Venezia si trasformerà così tra magia, teatro, musica e sensazionali effetti pirotecnici sull’acqua nel Carnevale all’Arsena-le. Le spettacolari architetture saranno vestite da un allestimento scenografi co realizzato in collaborazione con il Gran Teatro La Fenice, e ogni sera, a partire dalle 19, saranno accolte tutte le più belle maschere del Carnevale, per una programmazione completamente gratuita introdotta dalle animazioni di spettacolari arti-sti di strada lungo la “Riva delle Maravegie” con specialità enogastronomiche proposte dalle cichèterie. Nelle Notti dell’Arsenale spic-ca poi “Tentazioni”, l’unica cena-spettacolo del Carnevale 2015 (a pagamento) che av-volgerà di piacere e seduzione gli ospiti nella esclusiva cornice della Torre di Porta Nuova.

Nella settimana “grassa”, da giovedì 12 a martedì 17 febbraio, ci sarà un’esplosione di eventi, feste, sfi late che coinvolgeranno tutto il territorio a cominciare da Piazza San Marco, con la fi nale del concorso della Maschera più bella del Carnevale e il “Volo dell’Aquila” dal

Campanile di San Marco (domenica 15 feb-braio), passando per l’Arsenale dove si susse-guiranno sei notti di festa con gli eventi del Carnevale all’Arsenale, per arrivare fi no alla Terraferma dove tra la Torre e la Piazza Fer-retto ci sarà il “Volo dell’Asino” (domenica 15 febbraio). L’ormai tradizionale “Volo dell’Asi-no” impersonato da un ospite del mondo dello spettacolo o dello sport che si calerà dalla Torre fi no al palco di Piazza Ferretto, è l’evento clou del programma carnevalesco in Terraferma che inizierà a Mestre domenica 8 (repliche saba-to 14, domenica 15 e martedì 17 febbraio) con le selezioni della “Mascherina più bella del Carnevale”. Il concorso tutto dedicato ai bambini che potranno sfi lare con i loro costumi sul palco di Piazza Ferretto. A Marghera invece sabato 14 febbraio, alle ore 15.00 prenderà il via la variopinta, gioiosa tradizionale “Sfi lata dei Carri Allegorici”. Tra gli appuntamenti in

terraferma anche la sfi lata dei carri a Zelarino (17 febbraio), e il “Tram del Carnevale”. Un tram brandizzato con la grafi ca uffi ciale del Carnevale che circolerà con a bordo i musicisti del JukeBox Umano che suoneranno e cante-ranno brani scelti dai passeggeri su richiesta. Nella settimana grassa ci sarà anche “Il teatro gastronomico ambulante” che si muoverà tra le municipalità.

Gran fi nale martedì grasso, quando il Car-nevale di Venezia 2015 celebrerà le glorie di San Marco nello “Svolo del Leon”, il maestoso gonfalone di San Marco che venendo issato dal palco del Gran Teatro al Campanile di san Marco simboleggerà la chiusura del Carnevale 2015.

Per il secondo anno consecutivo Giorgio Cavazzano, uno dei disegnatori più amati ed apprezzati, ha creato l’immagine uffi ciale del-la manifestazione.

Cibo, sapori, golosità e tradizioni sono il fi lo conduttore di questa edizione che anticipa festosamente i temi di Expo 2015

La rassegna Fino al 17 febbraio prossimo

In scena il Carnevale di Venezia

La conferenza stampa durante la quale è stata presentata l’immagine uffi ciale di questa edizione disegnata da Giorgio Cavazzano

Letteratura Premio “Città di Chioggia” sesta edizione. La cerimonia di premiazione

Fin dalla sua prima edizione il premio letterario “Città di Chiog-gia” ha rappresentato un’importante vetrina culturale per la città lagunare coinvolgendo persone di tutte le regioni italiane. Il Premio Letterario “Città di Chioggia” nato nel 2009 su iniziativa

della Pro Loco locale con l’intento di dare lustro alla città con un Premio di tipo culturale vuol creare i presupposti di diffusione e promozione del territorio clodiense lanciando un messaggio culturale. Nel corso degli anni il Premio ha visto avvicendarsi autorevoli personaggi sia come giurati sia come padrini della manifestazione e la partecipazione ha raggiunto livelli importanti, dimostrando la validità dell’iniziativa.Novità di questa sesta edizione è stata l’introduzione della sezione a “tema libero” intesa proprio a coinvolgere un numero sempre maggiore di scrittori a livello nazionale. La tradizionale cerimonia di premiazione e presentazione dell’edizione 2014 del libro che raccoglie tutte le opere fi naliste si è tenuta sabato 13 dicembre 2014 nella suggestiva cornice dello storico Auditorium comunale S. Nicolò di Chioggia. Il tema scelto quest’anno era “Fotografi e dalla Laguna: Chioggia come incontro di luoghi e di tempi”. Gli autori avevano tempo fi no al 31 ottobre 2014 per presentare i testi poi sottoposti al giudizio degli esperti che hanno selezionato i fi nalisti.

“Il Premio letterario città di Chioggia rappresenta ormai un punto fermo della programmazione culturale della nostra Città – sottolinea Narciso Girotto, l’assessore uscente alle Politiche culturali della città di Chioggia -. Nato da una felice intuizione della nostra Pro Loco, in questi anni ha prodotto dei risultati notevoli ed ha regalato alla città emozioni importanti. Gli autori hanno colto aspetti e sentimenti celati del nostro territorio che spesso non vengono notati perché soffocati e nascosti da una quotidianità che non esalta i particolari”.

I due presidenti di giuria dell’edizione 2014, Sergio Ravagnan per la sezione narrativa e Giordano Fornaro per la sezione poesia, assieme al padrino della serata Piero Mescalchin (Fotografi e dalla laguna), ed al presidente della Pro Loco di Chioggia Marco Donadi hanno consegnato i premi ai nove fi nalisti alla presenza di un folto pubblico e di numerose autorità locali.

Questi i vincitori dell’edizione 2014:

per la sezione poesia a tema prima classifi cata Maria Pia Vido di Roma con “Chioggia in Mente (silloge)”, seguita da Rosanna Soina di Venturina Terme (LI) – “Chioggia della Fantasia Itinerante”, terzo posto per Vanes Ferlini di Imola (BO) – “Liquido Canto” ;

per la sezione narrativa a tema primo posto per Alessandro Pozzan di Schio (VI) con il racconto “Generazione a Mare”, seconda Valentina Durante di Montebelluna (TV) con “La Pappa Scotta”, terza Rita Mazzon di Padova con “Dove sta l’Amore”;

la sezione a tema libero è stata vinta da Fiorella Borin di Venezia con “Il Destino che non abbiamo scelto” seguita da Giovanni Rosa di Modica (RG) con “L’ultimo cantastorie” e da Susi Boscarato di Chioggia con “Ortensia”;

una menzione speciale della giuria è stata inoltre assegnata ad Alberto Totolo di Isola della Scala (VR) per “Il complesso di Santa Croce”.

Nel corso della cerimonia di premiazione si sono esibite le ballerine del Centro di Formazione Danza che hanno eseguito delle coreografi e curate da Francesca Serafi ni e Patrizia Aricò.

La città di Chioggia fra poesia e narrativa

Per le celebrazioni di Aldo Manuzio nel V centenario della sua morte, la Biblioteca Nazionale Marciana invita

a un viaggio intorno al mondo dei libri e dell’arte della stampa, in compagnia di Aldo e di altri editori e tipografi , di lettori, imprenditori e ambulanti, tra caratteri gre-ci, ebraici, arabi, tondi e corsivi, esploran-do una cultura che ancora sa trasmetterci valori e ideali senza tempo.

Il ciclo di incontri, eventi, laboratori, partito a gennaio, si terrà fi no al prossimo novembre presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Piaz-zetta San Marco 13/a.Questi alcuni dei prossimi appuntamenti: il 19 febbraio, ore 17 La bottega tipografi ca del Rinascimen-to. Un autoritratto in immagini: torchi, torcolieri, compositori, incisori di caratteri,

correttori. Neil Harris; il 5 marzo, ore 17 Una città al lavoro. Il libro e l’industria a Venezia tra Quattro e Cinquecento. Luca Molà; il 12 marzo, ore 17 Essere utile agli uomini. Aldo Manuzio editore di testi greci. Filippomaria Pontani; il 26 marzo, ore 17 Il lettore italiano del Rinascimento. Profi lo di un consumatore. Neil Harris; il 1° aprile, ore 17 Aldo Manuzio: che ca-rattere! Come un carattere di Aldo ha fat-to, da solo, la storia della tipografi a fi no ai nostri tempi. James Clough e Alberto Prandi.

Sono in programma da febbraio ad aprile laboratori ad accesso gratuito per le scuole medie inferiori e superiori.

Info e prenotazione presso [email protected]

La locandina dell’iniziativa

Invito in biblioteca nazionale Marciana

ALDO AL LETTORE... ALLA SCOPERTA DEL MONDO DI MANUZIO

La cerimonia di premiazione

Eugenio Ferrarese

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Page 28: Delta gen2015 n2

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Nico Maschio di 2 anni cane di razza pura, korthals o griffone, torturato da qualche

delinquente. Questa creatura ha due buchi giganteschi e profondi sul collo. Nico ha sof-

ferto, ma il suo carattere mite e buono non è stato modifi cato. Purtroppo ha un occhietto

da cui non vede: forse questo è il motivo del barbaro abbandono. Nico ora è un ospite

a.p.a cerca casa con estrema urgenza Taglia medio grande, circa kg.25 di bontà.

Per le adozioni: Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus - 3289620233

Yago Volpino maschietto di 6 mesi circa, taglia piccola circa kg.6.Yago è un cucciolo un po’ vivace, dinamico e molto intelligente. Questa meraviglia è stata portata in rifugio per problemi familiari.

Lilly femmina di 6 mesi, taglia piccola di circa kg.5-6.

Carattere timidissimo ma buona.Lilly non ha avuto un vissuto

sereno, ma adesso nessuno le farà più nulla. Noi volontari dobbiamo

trovarle una casa serena e tranquilla dove crescere.

Cinque Natalini tre femmine e due maschietti. Futura

taglia piccolina, circa kg.10.I volontari sotto l’albero di

natale hanno trovato queste creature. Ora i natalini sono

le new entry. Obbligo di sterilizzazione a

6 mesi.

Burro detto jepo Maschio di 1 anno, nato luglio 2013, taglia piccola, circa kg.7-8.Carattere tranquillo e buono. E’ arrivato in canile perché era diventato un problema per la sua famiglia.

Terry femmina giovane, forse di 1 anno, taglia media di circa kg.20.

Di Terry non abbiamo storia solo una richiesta d’aiuto per una creatura biso-

gnosa. Ha un carattere equilibrato; è vispa e attenta a tutto ciò che le passa

vicino. Impara presto. Socializza con persone e animali. Un’ottima amica e

compagna di vita

Tre cuccioli maschietti di circa 3

mesetti. Futura taglia medio contenuta,

circa kg.15.Ecco altre creature in cerca di una famiglia.

Fred Mini pelosetto, ma-schio di circa 5 kg, forse di 6 mesi. Carattere mite e coccolone. Fred è sereno e tranquillo. Cerchiamo per lui una nuova famiglia.

Prossimamente: I consigli del veterinario

Scrivici alla mail:[email protected]

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4 Pet

ADOTTAMI

Lodovico DamianiPersonal Dog Trainer

Carissime lett rici e lett ori, amici ed amanti del meraviglioso mondo dei cani, iniziamo oggi un lungo viaggio insieme, alla scoperta di mille curiosità che riguardano un rapporto recipro-co che dura tutt a la vita del nostro cane. Un amore da parte nostra che non fi nisce nemmeno con la scomparsa del nostro “amico”. Mi chiamo Lodovico Damiani, da oltre 15 anni vivo fantasti che esperienze con tutt e le specie di cani e sono un PERSONAL DOG TRAINER. Non opero nei campi scuola, ma di-rett amente nelle famiglie, perché ritengo che, lavorando dove il cane vive l’80% della sua vita, si possono individuare meglio le cause e le problemati che del rapporto proprietario/cane.Il mio primo cane è stata una femmina di rott wailer, di nome Lilly, presa ad Istanbul, dove ho lavorato da solo per 3 anni. Lei parlava turco, io parlavo italiano e all’inizio non ci capi-

vamo mai. Dopo vari tentati vi, ho scoperto il segreto della comunicazione reciproca. I cani capiscono molto bene due cose: la postura del nostro corpo e la tonalità della nostra voce. Il primo passo è proprio far capire al nostro cane, sin

dal primo contatt o quali sono le regole nostre e della casa in cui vivrà. Avremo nel nostro viaggio cartaceo anche il prezioso aiuto di veterinari molto qualifi cati , dai quali potrete avere risposte su dubbi riguardanti problemati -

che fi siologiche del vostro compagno di vita.Nelle prossime edizioni vi parlerò delle più comuni

razze presenti nelle nostre famiglie, esaltandone pregi e virtù.Una domanda ricorrente che tante persone mi pongono è: quanti animali domesti ci e quanti cani ci sono in Italia? Secon-do le ulti me sti me più recenti il numero di animali che vivono nelle nostre case è di circa 50 milioni, compresi pesci, uccelli, volati li da corti le e piccoli roditori, sempre più in aumento, etc. Il numero dei cani, regolarmente registrati all’anagrafe cani-na è di circa 7 milioni, i randagi invece, presenti sopratt utt o nelle regioni del sud Italia sono in costante diminuzione grazie all’otti mo lavoro delle Asl veterinarie locali. Il numero dei gatti invece, mancando l’iscrizione anagrafe uffi ciale obbligatoria, si att esta oggi a circa 7 milioni e mezzo. Pensate che solo a Milano, dati uffi ciali esistono 600 colonie feline accudite da volontari organizzati e protett e da normati ve nazionali, regio-nali e comunali. Altra domanda molto ricorrente da parte delle persone è quante razze di cani esistono in Italia. Nell’ulti ma Esposizione Internazionale di Verona, dicembre 2014 erano presenti 203 tra razze e sott o razze regolarmente registrate all’anagrafe canina nazionale.Nelle prossime edizioni insieme ai vostri suggerimenti , par-leremo dett agliatamente dei problemi comuni a tanti ssime famiglie nel rapporto di convivenza tra noi e i nostri cani e prenderemo in visione le caratt eristi che specifi che delle razze più presenti nelle nostre case.

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Sempre più spesso nelle aule giudiziarie giudici e av-vocati dirimono questioni di risarcimento del danno avanzate da familiari nei confronti di altri componenti

della stessa famiglia per comportamenti che ledono la loro personalità; offese e cattiverie domestiche che confi gurano ipotesi di responsabilità civile, di “illeciti endofamiliari”.

Un tema sul quale si è discusso ampiamente soprattut-to a partire dagli anni ’90, quando una serie di pronunce ha affi ancato il risarcimento del danno ingiusto agli istituti che tradizionalmente riguardavano la famiglia, dall’adde-bito all’obbligo di mantenimento fi no al sequestro di beni.

Prima che questo tipo di responsabilità entrasse nei rapporti familiari ci è voluto del tempo, ma grazie ai pro-fondi mutamenti sociali, culturali e normativi anche per i familiari che commettono violazione a carico dei loro congiunti può scattare una responsabilità risarcitoria e allo stesso tempo la vittima di tali soprusi può godere di mag-giori tutele.

Pensiamo alle tante azioni pregiudizievoli della digni-tà, dell’onore e della reputazione di un coniuge: la viola-zione dell’obbligo di fedeltà, i comportamenti violenti o

Va protetta l’integrità morale e fi sica dell’individuo a prescindere dal contesto sociale in cui si trova

DIRITTO INTERNAZIONALE

discriminatori, la mancata assistenza materiale.Episodi di “illecito endofamiliare” si registrano anche

nei rapporti di fi liazione, ad esempio, il completo disin-teresse verso i fi gli, i danni arrecati alla loro sfera patri-moniale, come il mancato mantenimento o l’assenza di istruzione ed educazione oppure gli ostacoli agli incontri e alle frequentazioni con il genitore non affi datario.

In passato il fatto illecito commesso da un familiare ai danni di altro membro dello stesso nucleo comportava l’intervento del giudice solamente qualora si fossero in-travisti gli estremi del reato, ossia quando la gravità del fatto commesso faceva prevalere l’interesse pubblicistico alla repressione e alla punizione del colpevole, rispetto all’interesse privatistico della tutela della famiglia.

Negli ultimi anni si è venuta elaborando una fi gura di derivazione dottrinale e giurisprudenziale dal sintomatico nome: illecito endofamiliare.

La Suprema Corte (Cass. Civ. 10/4/2012 n. 5652), menzionandolo apertamente, non ha mancato di riferirsi ad esso non tanto per descriverne i tratti peculiari, quanto l’idea di fondo in forza della quale la violazione dei

doveri nascenti dal matrimonio “non trova necessariamen-te sanzione solo nelle misure tipiche previste dal diritto di famiglia, discendendo dalla natura giuridica degli obblighi suddetti che la relativa violazione, ove cagioni la lesione di diritti costituzionalmente protetti, possa integrare gli estre-mi dell’illecito civile e dar luogo ad un’autonoma azione volta al risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi dell’art. 2059 cod. civ.”.

Tale sentenza si pone in netto contrasto con il prece-dente orientamento giurisprudenziale secondo cui “Dalla separazione personale dei coniugi può nascere, sul piano economico, a prescindere dal provvedimento sull’affi da-mento dei fi gli e della casa coniugale, solo il diritto ad un assegno di mantenimento dell’uno nei confronti dell’altro, quando ne ricorrano le circostanze specifi camente previste dalla legge, con conseguente esclusione della possibilità di richiedere, ex art. 2043 del codice civile, ancorché la separazione si addebitabile ad uno di essi, anche il risar-cimento dei danni a qualsiasi titolo risentiti a causa della separazione stessa “ (Cass. Civ., Sez. I, 6 aprile 1993 n. 4108).

Conseguentemente la violazione dei doveri coniugali (dovere di fedeltà inteso nel senso di vicendevole lealtà e dedizione, dovere di assistenza morale e materiale, dovere di collaborazione inteso nel senso di solidarietà familiare, dovere di contribuzione ai bisogni della famiglia ciascuno in relazione alle proprie sostanze e al proprio la-voro) e di quelli derivanti dalla fi liazione, ogni qualvolta determinino un’offesa ai valori irrinunciabili della persona possono integrare gli estremi dell’illecito civile e dar luogo ad un’autonoma azione volta al risarcimento dei danni non patrimoniali.

Si è dunque al cospetto di situazioni in cui la riforma del diritto di famiglia si inserisce in un profondo muta-mento delle relazioni che fa del singolo l’unico fattore del proprio destino all’interno di un’assoluta autonomia nelle scelte esistenziali, mutamento che non può di certo essere avversato poiché interessa l’individuo nel suo più profondo essere e voler essere.

(tratto da Danni Endofamiliari: Confl itti e responsabi-lità all’interno delle coppie Guida al Diritto n. 1 gennaio-febbraio 2014).

Avv. Elisabett a Ponzetti

Avvocato Elisabett a Ponzetti Corso Del Popolo 161 - 45100 Rovigo (RO) - tel: 0425 21610 - fax: 0425 22580 - elisabett a.ponzetti @libero.it

Con la legge n.3/2012 e successive modifi cazioni il legislatore italiano ha introdotto procedure che riguardano i debitori non soggetti a fallimento,

cioè i piccoli imprenditori, i professionisti e i privati in genere. Lo scopo delle norme contenute nella legge è quello di rendere accessibile le procedure di composizio-ne della crisi da sovraindebitamento ai soggetti sopra detti che si trovino in un perdurante squilibrio economi-co tra pagamenti da effettuare e la propria liquidità e patrimonio liquidabile, che non abbiano la possibilità di far fronte ai debiti.

L’istituto, così indicato, rappresenta un’assoluta novità nel panorama giuridico italiano e trova giusti-fi cazione nella necessità di arginare gli effetti di una crisi economica generalizzata e del sempre maggiore ricorso al credito che ha messo molte famiglie in crisi di liquidità, aggravata anche dalla situazione non certo rosea del sistema bancario.

In concreto il debitore presenta un’istanza al Presi-dente del Tribunale del luogo ove ha la propria residen-

AVV. MARISA BIASIBETTI

Composizione delle crisi da sovraindebitamento

DIRITTO CIVILE

za affi nchè venga nominato un professionista abilitato che dovrà curare la proposta di un accordo o di un piano di rientro del debito.

L’accordo può essere chiesto dai soggetti cui la norma è destinata (piccolo imprenditore, professionista, soggetto privato) e richiede il voto favorevole dei titolari di almeno il 60% dei crediti.

Le procedure sono due: l’accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base di un piano proposto dal debitore; il piano del consumatore, volto allo stesso risultato, senza necessità di accordo con i creditori.

Il debitore dovrà pagare i propri debiti non necessa-riamente con la liquidazione dell’intero patrimonio ma anche con la cessione di propri crediti futuri. A seguito della proposta viene instaurato un procedimento di veri-fi ca delle condizioni per rendere vincolante l’accordo o il piano per tutti i creditori (c.d. omologazione).

Per ora poche sono state le richieste di applicazione delle nuove procedure. Che sia un segnale eloquente?

Avvocato Marisa Biasibetti con studio in Dolo (Ve)

Spesso ci capita di sentir dire che tra due persone non sposate non ci siano né diritti né doveri. Tale creden-za è fi glia di un’idea oramai lontana dalla nostra

realtà. Difatti, soprattutto nel corso degli ultimi quindici anni, il Legislatore ha promulgato delle importanti leggi (vedasi la L. 40/2004 che consente anche ai conviventi e non solo alle coppie sposate di ricorrere a tecniche di procreazione assistita) che hanno fi nalmente risposto alla necessità di offrire delle garanzie giuridiche a tutte quelle coppie che, al pari di due persone maritate, condividono un progetto di vita comune. Anche in materia risarcitoria si sono fatti dei passi da gigante negli ultimi tempi.

Ad esempio, le più recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno esteso, nei casi di sinistri mortali, il diritto al risarcimento anche al compagno/a di vita, ol-tre che al coniuge separato ma non divorziato, a patto che sia dimostrabile la pre-esistenza di una relazione stabile e consolidata, equiparabile al rapporto di coniugio. Allo stesso modo, il convivente non coniugato di persona che, coinvolta in un sinistro, abbia subito delle gravi/gravis-

Incidente stradale: Il risarcimento del convivente non sposato

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sime lesioni alla propria salute ha diritto, qualora sussista, al cosiddetto danno rifl esso che, ad esempio, può essere rappresentato da una sua patologia o disturbo di tipo psi-chico (ma non solo) defi nibili con precisione, che siano de-rivati dalla diffi cile situazione venutasi a creare all’indomani dell’evento dannoso. Quindi, si defi niscono rifl essi quei pre-giudizi che si producono nella sfera non della vittima diretta dell’incidente, ma dei suoi prossimi congiunti e, come si sta tentando di dire, anche del convivente. In conclusione, con la promessa di parlarne più diffusamente in futuro, si segnala anche una recente sentenza del Tribunale di Verona (sez.III del 26.09.13) secondo la quale va affermata la risar-cibilità del danno non patrimoniale alla libertà sessuale subito dal convivente non sposato di persona che aveva riportato gravi lesioni all’apparato sessuale durante un inter-vento chirurgico.

Ciò in quanto il diritto alla vita sessuale assurge al rango di posizione giuridica costituzionalmente tutelata all’interno del rapporto affettivo di tipo coniugale o di stabile convi-venza.

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L’EditorialeL’Editoriale

Non è diffi cile, soprattutto in perio-di come questi di grande morbilità legata agli effetti dell’infl uenza e

delle sue complicanze, sentire pazienti che si lamentano per le lunghe ore di attesa trascorse nei Pronto Soccorsi Ospedalieri.

La colpa si è sempre fatta ricadere e sul numero degli accessi inappropriati e in modo particolare sui cosìdetti “codici bianchi”.

Dai dati illustrati all’ ultimo Congres-so Nazionale della Società di Medicina Emergenza-Urgenza è emerso che gli accessi inappropriati, cioè quelli che po-trebbero trovare risposta ai loro problemi di salute in sedi diverse, costituiscono il 30% degli accessi ai Pronto Soccorso, praticamente 1 accesso su 3 risultereb-be non appropriato; di questo 30% il 95% è formato da codici bianchi che individuano i casi meno gravi e urgenti e il 20% da codici verdi.

Pur costituendo il 30% del totale questi accessi risultano gestiti in tempi brevi e richiedono un limitato impegno da parte del personale dedicato che quantifi cato in limiti temporali non rag-giunge il 15% delle ore totali.

di Francesco Noce*

IL PRONTO SOCCORSO, GLI ACCESSI INAPPROPRIATI E IL FALSO PROBLEMA DEI CODICI BIANCHI

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi

e odontoiatri di Rovigo

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Pronto soccorso, solo quando serve

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Dolore lombale? Apri gli occhi sul sonno

Dolore lombale?

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La personalità e i suoi disturbi

La personalità

A pag. 33

Botulino, un farmaco per il fi sico e per la mente

Botulino,

il fi sico e per la menteA pag. 34

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L’EditorialeL’EditorialeSegue da pag.

L’impegno più gravoso del personale del Pronto Soccorso è invece rivolto verso i casi più gravi (codici verdi,gialli,rossi) che dovrebbero essere ricoverati entro 6 ore secondo gli standard di riferimento e invece re-stano relegati in Pronto Soccorso per molto più tempo richiedendo molto più impegno da parte del personale e conseguentemente comportano un rallentamento ed una attesa proporzionalmente maggiore dei nuovi accessi.

“La vera inappropriatezza, secondo gli specialisti dell’ emergenza-urgenza, per il Pronto Soccorso non è tanto il paziente con un codice basso, ma il paziente in barella in attesa di essere ricoverato in un altro reparto dell’ Ospedale. L’analisi corretta dei dati orienta a progettare interventi e destinare risorse non tanto sul problema degli accessi impropri,quanto piuttosto su altri fattori che sono i reali determinanti dell’affol-lamento dei Pronto Soccorso:i percorsi intra-ospedalieri dai Pronto Soccorso ai Reparti e i percorsi di uscita dall’ Ospedale al Territorio,dove è indispensabile rafforzare il sistema delle cure territoriali, il supporto domiciliare e la rete delle strutture residenziali e intermedie”.

Di circa un terzo della popolazione che ogni anno si reca in Pronto Soccorso dai casi più gravi ai casi meno gravi fi no a quelli banali per circa 24 milioni di accessi nel 2013, l’1% sono codici rossi,18% gialli, 66% verdi, 15% bianchi, e si tratta per lo più di pazienti anziani malati e soli (4 milioni l’anno), incidenti stradali (175mila/anno);ictus (200mila casi/anno) infarto e malattie cardiache (75mila casi/anno).

Il 98% dei codici bianchi, l’ 88% dei codici verdi e il 64% di quelli gialli viene dimesso direttamente dai Pronto Soccorso, ma i problemi veri sono per quelli che necessitano di ricovero la cui attesa può variare da 1 a 6 giorni e che costituisce l’ endemico e ormai cronico problema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso italiani.

E’ anche vero che una riorganizzazione operativa che semplifi chi atti burocratici, che preveda percorsi diagnostici facilitati,c he consenta di implementare il personale dedicato, sia in conformità alla struttura(pianta organica) sia in relazione a bisogni particolari e momentanei, anche ricorrendo a personale proveniente dai reparti in mo-menti critici,(perché non si possono elefantizzare strutture che in altri momenti risulte-rebbero inutilmente sovradimensionate), accompagnata da una riorganizzazione terri-toriale in grado di far fronte a tutti quei problemi di salute che non necessitano,almeno in prima battuta, dell’ intervento del Pronto Soccorso, potrebbero dare una grossa mano ad alleggerire situazioni oggi oggettivamente diffi cili sia per i pazienti che per gli stessi operatori medici e non medici.

IL PRONTO SOCCORSO, GLI ACCESSI INAPPROPRIATI E IL FALSO PROBLEMA DEI CODICI BIANCH

di Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’interventoL’intervento

Il fi orire di pubblicità relative a centri odontoiatrici low cost, facenti riferimento a catene di franchising più o meno note in questi ultimi anni si è fortemente consolidato. La liberalizzazione della pubblicità, grazie al decreto Bersani, ha reso questo fenomeno di grande impatto mediatico ma nonostante ciò ancora oggi la realtà vede nella rete degli studi

professionali capillarmente distribuiti sul territorio il sistema che garantisce una assistenza di qualità. Queste società di capitali hanno come principale e forse unico obiettivo il profi tto e per questo il modello ideale di odontoiatria, non potrà mai essere quello delle cliniche low cost. Per l’odontoiatra il guadagno è il mezzo per poter svolgere al meglio la propria attività medica e non il fi ne da raggiungere a tutti i costi. Oggi assistiamo sempre più frequentemente alla crescita ed alla diffusione dei “supermercati del dente” dove il rapporto con l’utenza si sostanzia nell’offerte di “prestazioni” a tariffe scontate, quasi si trattasse di prodotti da banco. Deve essere ben chiaro a tutti che gli odontoiatri non vendono merci, ma forniscono cure sanitarie!La cura odontoiatrica non è realizzabile in serie e come per tutte le specialità mediche e chirurgiche necessita di abilità tecniche e di preparazione scientifi ca per offrire la cura più adatta e costruita su misura del paziente. Le cure odontoiatriche, hanno un costo elevato se si desidera mantenere un livello di qualità, ed i costi non possono essere compressi oltre un certo limite. Nonostante questo la pubblicità dilagante di una certa odontoiatria fi nalizzata al lucro, lancia un messaggio diverso che spesso fa breccia tra gli ignari pazienti. Si vuol far credere che rivolgendosi alle strutture in franchising si può risparmiare fi no al 50% su terapie comunque costose, non sempre necessarie e guarda caso proprio a più alta redditività per le Società; si parla di di interventi protesici con impianti e corone in ceramica proposte come se si trattasse delle uniche opzioni terapeutiche possibili.Le campagne pubblicitarie stanno creando una situazione paradossale in cui si propone la terapia prima della diagnosi. Ci si reca presso questa strutture ,si viene sottoposti ad una visita, poi ci viene prospettata una fi nanziaria, il piano prevede estrazione dei denti ed impianti con capsule in ceramica nello stesso giorno,quasi che tutti i pa-zienti avessero la stessa patologia, cercare di salvare qualche dente? E’ perdita di tempo si guadagna di meno! Ed allora avanti con estrazioni, impianti ceramiche. Noi siamo ben consci che il problema dell’accesso alle cure odontoiatriche da parte delle persone con diffi coltà economiche esiste, ma non ci siamo mai tirati indietro perché privilegiamo un rapporto diretto e di fi ducia con i nostri pazienti certamente rateizziamo gli im-porti ma senza fi nanziarie o interessi.Quindi:Il paziente deve essere informato dal proprio odontoiatra circa il suo stato di salute e sulle soluzioni terapeutiche più addette al suo problema e non ingannato da cartelloni pubblicitari e pagine di giornali con forme di pubblicità ingannevoli; non vogliamo che si diffonda una cultura della comunicazione fi nalizzata esclusivamente alle vendita di un prodotto(impianto, corona in ceramica); vogliamo che il paziente sappia chi è il professionista che lo cura,che indaga con attenzione sui problemi odontoiatrici, che conosce la storia clinica e familiare di quel paziente e non che sia curato di volta in volta da operatori differenti che non essendo i titolari non sono in grado di agire secondo scienza e coscienza ma devono sottostare alle strategie di mercato dettate da qualche manager seduto dietro a qualche scrivania spingendo verso una terapia piuttosto che un ‘altra che potrebbe essere molto più conservativa Nei nostri studi si fa prima una diagnosi, poi si concorda una eventuale terapia che il più delle volte è tesa al risparmio dell’elemento dentario e soprattutto noi siamo sempre presenti.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

ESSENZIALE LA FIDUCIA DEL PAZIENTEdi Dott. Bruno Noce*

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dili dei vettori spaziali e le imbottiture delle tute degli astronauti; grazie alle sue particolari caratteristiche di adattamento alle forme del corpo, questo materiale è particolarmente indicato nei materassi e nei guanciali. La proprietà principale del Memory è quella di adattar-si perfettamente alla forma del corpo, per poi ritornare gradualmente alla propria forma originale una volta che il corpo viene tolto.

Il Memory è capace di reagire alla temperatura del corpo e di seguirne i contorni affi nché il peso venga distribuito in maniera uniforme su tutta la superfi cie di appoggio, facendo in modo che non si creino punti di pressione localizzati.

“Il dolore vertebrale è un proble-ma frequente ed importante. L’80% della popolazione mon-

diale nell’arco della propria vita, alme-no una volta, soffre di un’ episodio di lombalgia (dolore alla colonna lombare) e/o lombosciatalgia (dolore irradiato anche agli arti inferiori) e , il “mal di schiena” è un problema che interessa la maggior parte delle persone sia per motivi strutturali della colonna ma so-prattutto posturali e lavorativi”.

“Il riposo notturno è indispensabile per consentire al fi sico il recupero delle energie e ristabilire i giusti equilibri biochimici, nervosi e fi sici. Dormire bene è fa-vorito oltre da come si dorme e quanto si dorme, anche da “su cosa si dorme”.

“Sicuramente il memory è uno dei materiali mi-gliori: è tecnologico e riciclabile, si adatta all’anatomia del corpo, garantisce un ottimo comfort, contribuen-do alla creazione del miglior microclima attorno alla persona durante il sonno. Per la peculiarità della sua composizione il memory rispetta le curve fi siologiche e reagisce alle sollecitazioni garantendo il massimo degli standard qualitativi e sanitari e un riposo piacevole e rilassante”.

Il Memory è un materiale antidecubito di nuova concezione termosensibile ed automodellante, a lenta decompressione, indicato per offrire un comfort termo-variabile. Il Memory è una schiuma visco-elastica “a lento ritorno”, creata dalla NASA per equipaggiare i se-

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Il dr. Alessandro Giraldo osteopato

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità defi nisce la personalità come una “modalità strutturata di

pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che ri-sulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni individuo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente.

Quando questi modi (defi niti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambien-te e alla cultura dell’individuo, al punto da compro-mettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si confi guri un disturbo di personalità.

A prescindere dalle caratteristiche tipiche di cia-scun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affet-tive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rapporti e isolamento sociale alla confl ittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle frequentazioni sociali. In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza

La personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: [email protected]

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

di effi cacia) sebbene in certi casi quest’a-rea possa essere preservata o essere meno defi citaria.

Nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i disturbi di personali-tà vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità caratteriz-zati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni inter-personali soddisfacenti; il gruppo B (anti-sociale, borderline, istrionico e narcisisti-

co) contraddistinti da comportamenti manipolatori, eccessivamente emotivi e incapaci di considerare il punto di vista dell’altro; il gruppo C (evitante, di-pendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di pren-dere decisioni autonome. Il trattamento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, per-mettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

Dott.ssa Cristina Zago

Il sangue circola in un sistema idraulico chiuso,spinto dal cuore nelle arterie e richiamato attraverso le vene.Esso

deve restare a contatto sempre e solo con la parete interna dei vasi integra.

Si forma un coagulo(trombo)se:- si espone per danno il collagene

sottostante -il fl usso di sangue rallenta -c’è una sproporzione tra fattori pro e anticoagulanti.Una volta formatosi, il trombo può: - sciogliersi spontaneamente - estendersi , occupando vasi sempre più grandi ,

dando origine a sintomi- frammentarsi e generare emboli Il trombo si forma e si dissolve continuamente grazie

all’azione della fi brinolisi,l’eparina ne impedisce il rifor-marsi.

A livello retinico, le occlusioni venose possono interes-sare la vena centrale o una sua branca.

Le centrali sono una manifestazione oculare di un’ al-terazione sistemica, quelle di branca sono le più frequenti e localizzate all’incrocio artero-venoso.

E’ importante identifi care le forme ischemiche (con danno alla neuroretina), monitorare nel tempo il quadro clinico con Fluorangiografi a e Tomografi a a coerenza ottica(OCT) e prevenire la proliferazione di vasi anomali. Cause

Glaucoma, Ipertensione arteriosa, Diabete, squilibri ormonali, un disordine transitorio o permanente della co-agulazione del sangue , elevati livelli di omocisteina, che può “irritare” le pareti delle arterie e delle vene,possono scatenare la formazione di un trombo.

ClinicaI pazienti lamentano una diminuzione

visiva abitualmente monolaterale. All’esame del fundus si apprezzano emorragie, essuda-ti, edema papillare e maculare.Terapia

La Trombosi venosa retinica era conside-rata fi no a pochi anni fa una patologia non trattabile .

Oggi si ottengono buoni risultati con i farmaci antico-agulanti e antiaggreganti.

Molti pazienti con Trombosi retinica hanno un livello di omocisteina aumentato, in questo caso

correggendo i livelli di omocisteina si riduce il rischio di un nuovo episodio.

A volte può essere utile intervenire con il laser, farma-ci anti-VEGF(anti- Fattore di Crescita Vascolare Endoteliale) o Cortisonici, per limitare le complicanze.Prevenzione

Ridurre i fattori di rischio generali (Ipertensione arte-riosa, malattie cardiovascolari, Diabete

mellito, Dislipidemie) e locali (Glaucoma).

Le trombosi venose retiniche

Dott.ssa Maria Grazia Crivellari OculistaVia Contarini 39, 45014 Porto ViroVia Don Minzoni 13, 30014 CavarzereTel:0426 631629, cell: 3391337446

La Dott.ssa Maria Grazia

Crivellari

Tecnicamente la TRAP consiste nell’iniezione, in tutti i vasi visibili e non, di un liquido che agisce in-ducendo un ispessimento della parete del vaso e un miglioramento della circolazione.

Importante è ricordare che non è necessario che i capillari spariscano alla prima seduta perché sono solo le “porte” per arrivare al circolo profondo che deve essere curato.

Il numero di sedute è variabile in base al quadro clinico iniziale. In media sono necessarie 5 sedute.

L’utilizzo di calze contenitive è sempre e comun-que consigliato durante e dopo il trattamento.

Con questa tecnica possono essere trattati anche angiomi, vene evidenti sulle mani o sul volto.

Il problema dei capillari e delle vene varicosa è di sicuro uno dei più diffusi e di diffi cile risoluzione.

L’effi cacia della scleroterapia tradizionale e dei trattamenti laser è limitata nel tempo perché tratta la conseguenza di una malattia vascolare e non la sua causa reale. Ne consegue che spesso vengono trattate solo le vene superfi ciali senza prendere in considera-zione l’insieme del circolo venoso incontinente. Inol-tre essa non evita né le recidive né le complicazioni legate all’iniezione di soluzione sclerosante (dolore, iperpigmentazioni residue, irritazione…) in quanto ha un’azione di chiusura.

L’obiettivo principale nel trattamento dei vasi degli arti inferiori deve essere, invece di ristabilire la normale e permanente circolazione nei vasi e non chiudere quelli visibili.

È stata quindi messa a punto questa nuova tec-nica: la fl eboterapia rigenerativa tridimensionale am-bulatoriale (T.R.A.P) che induce una “rigenerazione” nella parete del vaso.

In altre parole agisce rinforzando la parete dei vasi capillari dilatati senza chiuderne il circolo com-pletamente.

Lo studio della fi siologia delle vene ha permesso di comprendere la causa dell’insuffi cienza venosa: un assottigliamento progressivo della parete dei vasi e un conseguente rallentamento del fl usso sanguigno. La scleroterapia, il laser o l’asportazione chirurgica delle vene non fanno altro che chiudere un fl usso sangui-gno in maniera non fi siologica, causando l’apertura di nuovi vasi nel territorio adiacente.

Studio Medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei Mille 107A – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica

Trattamento delle vene e dei capillari, cosa c’è di nuovo?

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Il Botulino è un farmaco impiegato in medicina da oltre 20 anni, con brillanti risultati e un numero di complicazioni ed effetti collaterali

così basso da far invidia alla maggior parte dei farmaci. Può essere, quindi, tranquillamente uti-lizzato da tutti. Le persone che hanno utilizzato il Botulino per trattamenti estetici sono almeno 25 milioni e la maggioranza continua a ripeterlo: ciò è testimonianza di effi cacia e sicurezza. Forse non tutti sanno che il trattamento estetico delle rughe, così come quello per l’ipersudorazione, rappresentano soltanto un paio delle oltre 40 applicazioni che esistono in medicina per diverse patologie.

Il Botulino è il trattamento di prima scelta per le rughe d’espressione. Le rughe d’espressio-ne sono quelle provocate dai muscoli mimici del volto. In particolar modo le rughe della fronte, quelle del “pensatore” fra le sopracciglia e le “zampe da gallina”; oltre a queste anche altre rughe migliorano con il Botulino.

E’ importante sottolineare che al mero risul-tato estetico ne segue uno ancor più sostanziale che è quello psicologico. La persona, infatti, ri-cava dal trattamento un miglioramento estetico che, facendola sentire meglio (o più a suo agio

con l’immagine che vuole dare di sé), si estende anche al benessere psicologico.

I risultati durano 5-6 mesi e si consolidano nel tempo; l’azione del botulino, dovuta ad una temporanea modulazione dell’azione troppo forte del muscolo mimico, previene anche la for-mazione delle rughe perché la pelle non è più sottoposta allo stress continuato del movimento muscolare.

Per ottenere risultati esteticamente validi e armonici non è suffi ciente conoscere perfetta-mente l’anatomia dinamica dei muscoli mimici o padroneggiare le conoscenze su dosi e diluizioni nonché le tecniche d’iniezione del farmaco, ma è indispensabile possedere anche un innato sen-so estetico abituato a cogliere le sfumature e gli aspetti fondamentali che generano l’armonia di un volto.

I prodotti attualmente autorizzati dal Mini-stero della Sanità in Italia e in Europa per uso estetico sono tre: Azzalure, Bocouture e Vistabex.

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AL 19/02VI PIACCIONO LE ORIGINALITÀ DI CHI INCONTRATE, LE DIF-FERENTI PROSPETTIVE, PERCIÒ

SIETE SEMPRE INNOVATIVE, ECCENTRICHE E FUORI DAL

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IL CHE VI RENDE PRONTI PER UN’AVVENTURA DI PURA PAS-

SIONE. I PIÙ ROMANTICI, PERÒ, POSSONO ACCOGLIERE CON FIDUCIA

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TRERETE SARANNO MAR-GINALI RISPETTO AL RESTO DELLE OPPORTU-NITÀ. ANCHE IN AMORE DOVRETE AFFRONTARE

QUALCHE TENSIONE DIFFICILE DA SUPER-ARE. MA SAPPIATE CHE TUTTO PASSA

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

TENETE CHIUSO NEL CASSETTO UN DESIDERIO ERETICO CHE VI SPINGEREBBE AD ATTRAVER-SARE CONFINI PERICOLOSI E

GIOCATE A CARTE SCOPERTE. VI SARÀ DI GIOVAMENTO IN TUTTI GLI AMBITI DELLA VITA

Oroscopo

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