diagnosi energetiche nel settore civile uni cei en 16247-2 parte … 16247-2... · 2018-03-15 ·...
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Diagnosi energetiche nel settore civile
UNI CEI EN 16247-2
Parte 2: Edifici
Ing. Maria-Anna Segreto [email protected]
La norma è applicabile alle diagnosi energetiche specifiche per gli
edifici. Definisce i requisiti, la metodologia e la reportistica di una
diagnosi energetica relativa a un edificio o a un gruppo di edifici,
escludendo le singole residenze private.
Deve essere applicata congiuntamente alla UNI CEI EN 16247-1
"Diagnosi energetiche - Parte 1: Requisiti generali", che integra e
rispetto alla quale fornisce ulteriori requisiti.
UNI CEI EN 16247-2
INTRODUZIONE
Un audit energetico può aiutare un'organizzazione a identificare le
opportunità per migliorarne l'efficienza energetica.
L'uso e il funzionamento degli edifici richiede la fornitura di servizi
quali il riscaldamento, il raffreddamento, ventilazione, illuminazione,
acqua calda sanitaria, sistemi di trasporto (ad esempio ascensori,
scale mobili e in movimento passerelle) negli edifici e nei processi.
Inoltre, l'energia è utilizzata dagli apparecchi interni dell'edificio.
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Il consumo di energia dipende da diversi fattori che elenchiamo qui
di seguito:
• condizioni climatiche locali
• le caratteristiche dell'involucro edilizio
• le condizioni ambientali interne di progetto
• le caratteristiche e le impostazioni dei sistemi tecnici
• attività e processi nell’edificio
• il comportamento degli occupanti e il regime operativo.
Quando si esegue un audit su un edifico possono verificarsi diverse
condizioni; in alcuni casi, come ad esempio il settore residenziale, si
hanno condizioni molto simili e semplici da analizzare, in altri casi
(ospedali, piscine, centri benessere…) possono verificarsi condizioni
molto complesse o addirittura uniche.
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Un Audit energetico nel settore edile può comprendere l'intero
edificio o parti di esso o sistemi tecnici.
Vengono solitamente pubblicati a livello nazionale per i diversi tipi di
edifici ed in funzione del periodo di costruzione degli Indicatori di
prestazione energetica (valori di riferimento) o dei consumi medi di
energia specifica. Queste informazioni possono essere utilizzate per
l'analisi e per effettuare una valutazione comparativa del
rendimento energetico.
L'audit energetico effettuato attraverso l’utilizzo di questa norma
potrebbe essere differente dai valori di certificazione energetica e
dai relativi riferimenti di legge.
USO STANDARD USO IN CONDIZIONI REALI
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Confine del sistema
Confine che comprende al suo interno tutte le aree associate
all'oggetto sottoposto ad audit (sia all'interno che all'esterno) in cui
l'energia sia consumata o prodotta.
All'interno del confine del sistema le perdite vengono prese in
considerazione in modo esplicito, al di fuori si considera un fattore di
conversione.
Fabbisogno energetico
Energia fornita o utilizzata da un edificio da un sistema tecnico, in un
periodo di tempo definito, per fornire un servizio.
Vettore energetico
Sostanza o fenomeno fisico che può essere utilizzato direttamente o
indirettamente come energia utile.
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Energia fornita (energia finale)
Energia, espressa per vettore energetico, fornita agli impianti tecnici
attraverso il confine di sistema, per soddisfare gli usi presi in
considerazione o per produrre elettricità
L’energia fornita può essere calcolato o misurata. Gli usi energetici
comprendono riscaldamento, condizionamento, ventilazione, acqua
calda sanitaria, illuminazione, elettrodomestici…
Energia prodotta
Calore o elettricità generati all'interno del confine del sistema che
può essere utilizzata entro i confini del sistema o esportato.
Energia esportata
Energia, espressa per ogni vettore di energia, erogata dai sistemi
tecnici attraverso il confine del sistema e utilizzato al di fuori del
confine del sistema.
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Servizi per l’edificio
Servizi forniti dai sistemi tecnici e dagli apparecchi per condizionare
l’ambiente interno (comfort termico, qualità dell'aria, qualità visiva e
acustica) e altri servizi connessi all’uso dell'edificio
Sistema tecnico per l’edificio
Attrezzature tecniche per il riscaldamento, il raffrescamento, la
ventilazione, l’acqua calda sanitaria, l'illuminazione e la produzione
di energia .
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Processo di audit
Quando si utilizza un metodo di campionamento, qualsiasi campione
selezionato di spazi, sistemi o apparecchiature deve essere
rappresentativo dell'intero edificio o di un gruppo di edifici.
Per ottenere un campione rappresentativo del target è necessario
definire una struttura campionaria e la dimensione del campione.
Definire la struttura campionaria e la dimensione del campione è
un’operazione quanto mai complessa che dipende da numerosi fattori.
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Raccolta Dati
1. Regola generale
La raccolta di dati deve essere adeguata alla portata della diagnosi
energetica.
2. Richiesta delle informazioni
L’auditor raccoglie con la cooperazione dell'organizzazione i seguenti dati:
a) vettori energetici, presenti e disponibili;
b) i dati connessi all'energia:
1) Energia consegnata, prodotta ed esportata, per ogni vettore di energia
(ad esempio, identificare il flussi energetici per un'unità di cogenerazione, o
per impianti fotovoltaici…);
2) dati relativi al consumo di energia (o letture con relativa periodo) di
qualsiasi contatore disponibile;
3) i dati per singolo contatore;
4) Curve di domanda dell’energia ed il carico, se disponibile;
5) pertinenti misure correlate;
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La frequenza dei dati deve essere adeguata alla portata e completezza
della diagnosi energetica.
Gli audit energetici negli edifici, in genere, prevedono il rilievo di dati
mensili di consumo. I dati energetici dovrebbero essere registrati.
c) fattori di aggiustamento che influenzano il consumo di energia:
1) dati climatici (ad esempio temperatura, gradi giorno, dell'igrometria,
illuminazione) dei locali dell'edificio attraverso i BACS, se disponibili;
2) modelli di occupazionali;
d) informazioni su importanti cambiamenti negli ultimi tre anni o il periodo
coperto dal disponibili dati operativi, per quanto riguarda:
1) forma dell'edificio;
2) gli spazi - sia riguardo le dimensioni che l’uso;
3) l'involucro edilizio (ristrutturazione infissi, aggiunta di isolamento, ecc);
4) i sistemi tecnici per l'edificio e le aree in cui operano;
5) gli accordi con gli inquilini;
6) occupazione degli spazi (diversi tempi di occupazione, comportamenti
e carichi interni);
7) set point e il comportamento degli occupanti;
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e) i valori da utilizzare, per gli indicatori di performance locali / nazionali
1) Superficie;
2) volume edificabile;
3) altro;
f) Progetti esistenti, documenti e informazioni di gestione e manutenzione,
come ad esempio :
1) Stato di fatto dei diversi piani della costruzione;
2) tutti i fattori esterni che possono influenzare la prestazione energetica
dell'edificio (ad esempio ombreggiatura da alberi o edifici adiacenti);
3) le indicazioni dei servizi forniti (cioè info sul fatto che ci siano camere o
zone riscaldate, raffrescate, ventilate);
4) schemi relativi ai sistemi tecnici;
5) schemi e le impostazioni di controllo;
6) apparecchi e componenti per dati e valutazioni;
g) il modello architettonico (BIM) o di progettazione;
h) apparecchiature che utilizzano energia negli spazi occupati e altri carichi
interni.
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Avrà preferibilmente forma di tabella, ove i consumi e gli indici di prestazione
saranno raggruppati per attività, edifici (ove applicabile) o unità di produzione.
Per ogni opportunità riportata nel registro, dove possibile, dovrebbero essere
identificati come minimo i seguenti punti:
► l’aspetto energetico correlato
► il suo valore in termini finanziari o di emissioni di anidride carbonica
► l’azione richiesta
► il costo stimato o effettivo
► sia il risparmio potenziale che il risparmio richiesto o previsto
► le eventuali opzioni di vettori energetici alternativi
► per le azioni realizzate, la data di completamento e il risultato effettivo
NOTE SULLA REDAZIONE DEL REGISTRO DELLE OPPORTUNITA’
Al fine di evolvere in un Piano di Azione, è assolutamente consigliabile che il
registro delle opportunità sia integrato da uno (o più) strumenti finalizzati a
definire una scala di priorità tra i diversi interventi di risparmio energetico
considerati.
Nell’ipotesi di utilizzo di una matrice delle priorità, ogni intervento proposto verrà
sottoposto ad un’analisi che, sintetizzata attraverso un certo numero di
parametri oggettivi e condivisi con la direzione, si esprimerà attraverso un
maggiore o minore coefficiente di priorità.
La completezza del registro delle opportunità e la pertinenza delle opportunità
individuate costituisce la base sulla quale l’azienda fonda l’effettivo
miglioramento di prestazioni ed efficienza energetica.
Quando si considera miglioramenti, l’auditor deve:
a) prevedere l'interazione tra i sistemi tecnici e l'involucro edilizio,
l’ambiente esterno
b) tenere conto di tutti i possibili impatti per tutta l'energia erogata per
diversi periodi di tempo (Ad esempio, occupato e non occupato), che
potrebbero portare a situazioni avverse per quanto riguarda il
risparmio energetico. (Ad esempio, la sostituzione dell'illuminazione
può diminuire il guadagno di calore interno, aumentando così i carichi
di riscaldamento);
c) valutare il potenziale impatto che gli interventi di risparmio energetico
avranno sui valori degli attestati di certificazione energetica.
L'audit energetico dovrebbe includere una revisione dei contratti per la
fornitura di energia e dei requisiti di ispezione e manutenzione delle
attrezzature tecniche.
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Consumi energetici disaggregati
L’auditor deve dettagliare:
a) La ripartizione dell'energia erogata dal vettore energetico in termini di
consumo, costi ed emissioni in unità coerenti (ad esempio grafici a torta);
b) ripartizione dell’energia per gli usi finali dell'energia per servizi e altri usi
in valore assoluti o specifico e unità energetiche coerenti (ad esempio
grafici a torta);
c) se applicato, l'inventario della produzione in loco di energia e
l'esportazione a terzi, in valore assoluto.
La ripartizione di energia deve essere rappresentativa degli input di energia e
degli usi energetici. Inoltre, deve essere chiaro quali flussi di energia sono
misurati e quali stimati /calcolati.
Indicatori di prestazione energetica
Il calcolo degli indicatori di prestazione energetica (consumo di energia
specifica) o i valori di baseline devono essere inclusi nell'analisi. L’auditor e
l'organizzazione devono concordare sui parametri di rendimento energetico
(da utilizzare.
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Le opportunità di miglioramento dell'efficienza energetica
L’auditor deve identificare le opportunità di miglioramento dell'efficienza
energetica sulla base di:
a) le proprie competenze;
b) il confronto con parametri di riferimento;
c) l’età dell’edificio e dei suo i sistemi tecnici, su come essi siano gestiti e
mantenuti;
d) la tecnologia dei sistemi e apparecchiature esistenti rispetto alle BAT;
e) le migliori pratiche.
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FIRMA ENERGETICA
Successivamente all’introduzione di un
miglioramento dell’efficienza energetica c’è la
necessità di verificare il raggiungimento del
risparmio energetico. Un metodo efficace è
rappresentato dall’utilizzo della firma energetica
per la quale la normalizzazione climatica è
importante.
La firma energetica rappresenta la relazione che
intercorre fra la temperatura esterna e la potenza
termica media assorbita da un edificio.
La firma energetica di un edificio si costruisce con
letture ad intervalli regolari del contatore del
combustibile (metano o altro) e con il rilevamento
della temperatura esterna media.
Le date delle letture definiscono gli intervalli di
tempo.
Per ognuno di questi intervalli si calcola la potenza
media erogata: basta convertire la quantità del
combustibile in kWh e dividere per il numero di ore
dell’intervallo di tempo.
Per ognuno di questi intervalli si individua la
temperatura media esterna nelle 24 ore: basta
chiedere alla locale ARPA o mediante registrazioni
in proprio.
I dati vengono poi raccolti in una tabella.
La retta punta normalmente a una potenza
nulla con una temperatura esterna di 17°C
ciò perché il contributo degli apporti gratuiti
fa sì che la potenza richiesta dall’edificio si
annulli ben prima che la temperatura esterna
raggiunga i 20°C.
Nel caso che l’utente usufruisca di una
temperatura ambiente superiore ai 20°C la
retta della firma energetica traslerà verso
destra. Viceversa, se mantiene una
temperatura più bassa.
FIRMA ENERGETICA
La firma energetica consente di verificare il dimensionamento del generatore: è
sufficiente estendere la firma energetica fino alla temperatura di progetto desiderata ottenendo la potenza massima richiesta al generatore da quell’edificio. Volendo dimensionare il generatore termico si può fare una costruzione semplificata con due soli punti.
Il punto ROSSO è il punto 0 KW a 17°C. Il punto BLU è il punto definito dalla temperatura media stagionale e dalla potenza media stagionale: quest’ultima è data dal rapporto fra il consumo annuo di combustibile in kWh e la durata della stagione di riscaldamento espressa in ore di accensione dell’impianto.
FIRMA ENERGETICA
La firma energetica è uno strumento semplice di verifica delle
condizioni di funzionamento complessive del sistema
edificio/impianto.
Non si tratta di uno strumento di analisi e diagnosi energetica: la
firma energetica non ci può indicare se i consumi elevati siano
dovuti all’isolamento scadente dell’edificio oppure a scarso
rendimento dell’impianto.
E’ uno strumento di gestione.
Le variazioni della firma energetica evidenziano chiaramente gli
effetti di qualsiasi intervento sul sistema edificio/impianto e sulla
sua gestione.