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diagnostic Giugno 2010

Le ultime novità in materia di Diagnostica Veterinaria

FormazioneGentile Dottore, Dottoressa,

Le inviamo il nuovo numero della nostra apprezzata news letter, dove troverà novità e consigli pratici per migliorare la sua diagnostica clinica.

In questo numero vogliamo parlarLe di malattie trasmesse da vettori e coinfe-zioni, ma anche di screening preane-stetico per l’ipertiroidismo e l’ipotiroi-dismo nei pazienti anziani/geriatrici.

Riguardo i kits diagnostici La faccia-mo partecipe del nostro successo e desideriamo ringraziarLa per il Suo apporto! Abbiamo inoltre inserito un articolo che tratta di un recente studio eseguito sul virus della panleucopenia felina e il test SNAP® Parvo.

Infine, desideriamo darLe un aggior-namento in merito al test sierologico Cardiopet® proBNP per il cane ed il gatto.

Ci auguriamo che possa trovare questo numero interessante ed utile nella Sua professione. La invitiamo inoltre ad inviare all’indirizzo di posta elettronica [email protected] <mailto:[email protected]>, i suoi commenti e suggerimenti che potranno essere trattati nei prossimi numeri.

Buona lettura e buona estate!

Malattie trasmesse da vettori e coinfezioni: il punto di vista statunitense Rick Alleman, DVM, PhD, DABVP, DACVP Professor of Clinical Pathology, University of Florida

Katherine Sayler, BS, MEd Senior Biological Scientist, University of Florida

Introduzione alle coinfezioni

Esistono numerosi agenti patogeni trasmessi da vettori, che sono in grado di infettare e causare una malattia clinica nel cane. Le infezioni più comuni e più frequentemente diagnosticate sono causate dai generi Ehrlichia, Anaplasma, Borrelia e Bartonella. Tutti questi patogeni hanno la capacità di causare sia infezioni subcliniche persistenti che la forma clinica della malattia. Probabilmente vi sono numerosi fattori che contribuiscono alla comparsa della forma subclinica o clinica di una malattia causata da un agente specifico. Alcuni di questi fattori possono coinvolgere la risposta immunitaria dell’ospite nei confronti del microrganismo o la patogenicità di un particolare ceppo del patogeno. Tuttavia, esiste una quantità significativa di dati nella letteratura scientifica a sostegno dell’opinione che la coinfezione con uno o più patogeni trasmessi da vettori sia in grado di peggiorare o di accelerare le manifestazioni cliniche della malattia.

In numerosi studi sono state riportate evidenze molecolari circa la presenza di due o più tipi di patogeni nelle zecche che agiscono da vettori.1-3

Le zecche sono in grado di ospitare diversi microrganismi patogeni che causano una coinfezione nel cane.4–6 Sebbene il tasso di infezione nelle zecche differisca da studio a studio e a seconda della sede geografica, è stato talvolta osservato che fino al 40% delle zecche è infettato da un singolo agente patogeno e che fino al 5% delle zecche della stessa popolazione è infettato da due o più malattie trasmesse da vettori. Uno studio ha esaminato zecche della specie Ixodes scapularis prelevate in un’area che comprendeva quattro Stati.1 Delle zecche esaminate, l’89% era infettato da uno o più patogeni trasmessi da vettori. Complessivamente, il 55% delle zecche era infetto da un singolo agente patogeno. Il 45% in totale era infetto da due o più agenti patogeni: di queste zecche il 37% era infetto da due agenti patogeni e l’8% da tre agenti patogeni. In modo simile, la letteratura scientifica contiene numerose segnalazioni di coinfezioni insorte spontaneamente e causate da diversi patogenitrasmessi da zecche in ospitivertebrati, come ad esempio il cane.4-6 ➤

Positive control

Anaplasma platys

Dirofilaria immitisEhrlichia canis

Borrelia burgdorferi

Anaplasma phagocytophilum

2

Tuttavia, sebbene la presenza di coinfezioni sia stata dimostrata in diversi cani mediante test sierologici e/o analisi molecolari, la valutazione dell’impatto di questi patogeni sul decorso clinico della malattia o sulla gestione medica delle infezioni non è stato al momento descritto in modo approfondito.

In letteratura esiste un numero limitato di dati sulla valuta-zione dell’impatto sul mammifero ospite della coinfezione di patogeni trasmessi da vettori. In uno studio recente, sono stati inoculati in alcuni cani Ehrlichia canis e Anaplasma platys.7 I soggetti sono stati divisi in tre gruppi: in un gruppo è stata inoculata E. canis, in un altro è stato inoculato A. platys e nel terzo gruppo sono stati inoculati entrambi i patogeni., I cani in cui sono stati inoculati E. canis e A. platys hanno mostrato alterazioni ematologiche più gravi e persistenti (anemia e trombocitopenia) rispetto ai cani in cui era stato inoculato un solo microrganismo. Tuttavia, i ricercatori non sono stati in grado di documentare alcuna differenza clinica tra i gruppi infettati da un solo patogeno e quello infettato da entrambi. In un altro studio condotto nel North Carolina, alcuni cani di razza walker hound hanno mostrato un livello più elevato di coinfezioni da Ehrlichia spp., Bartonella spp., Rickettsia spp. e Babesia spp.4 Su 27 cani esaminati, 26 erano sieropositivi nei confronti di Ehrlichia spp. o Anaplasma spp., 16 erano sieropositivi a Babesia canis, 25 erano sieropositivi a Bartonella vinsonii e 22 sono risultati positivi a Rickettsia rickettsii. I risultati del test PCR (polymerase chain reaction) condotti sugli stessi cani hanno mostrato che 15 animali presentavano un’infezione da E. canis, 9 un’infezione da Ehrlichia chaffeensis, 8 un’infezione da Ehrlichia ewingii, 3 un’infezione da Anaplasma phagocytophilum e 9 un’infezione da A. platys.

Coinfezioni nel cane

La coinfezione sembra avvenire più frequentemente in caso di microrganismi trasmessi dallo stesso vettore o in caso di patogeni (ad es., Bartonella spp.) trasmessi da vari tipi di vettori, come ad esempio mosche, pulci e diverse specie di zecche, incluse le ixodidi. Inoltre, secondo alcune recenti pubblicazioni, la coinfezione può condurre ad un aumento della patogenicità di entrambi i microrganismi.8

Nella tabella 1 sono indicati i patogeni più comuni trasmessi dalle zecche europee.

Gli studi sperimentali condotti in questo campo hanno permesso di raccogliere numerose evidenze piuttosto convincenti che indicano che le coinfezioni peggiorano il decorso clinico della malattia; questo può anche spiegare il motivo per cui, quando uno di questi agenti infettivi viene inoculato da solo, la morbilità risulta bassa. In uno studio sul campo condotto su 731 cani del Minnesota, sono stati misurati gli anticorpi contro A. phagocytophilum e B. burgdorferi. È stato scoperto che circa il 10% dei cani che erano risultati sieropositivi ad A. phagocytophilum o a B. burgdorferi presentava una sintomatologia clinica.9 Tuttavia, nel gruppo in cui erano presenti anticorpi contro entrambi i microrganismi, la sintomatologia clinica era presente in più del 20% degli animali.

Quando sono presenti sia A. phagocytophilum che B. burgdorferi, la coinfezione viene spesso identificata quando si esegue il test SNAP® 4Dx® nei casi in cui si sospetta un’infezione da malattie trasmesse da vettori. Il test SNAP 4Dx rileva gli anticorpi contro E. canis, A. phagocytophilum o B. burgdorferi. In un animale, la coinfezione da E. canis e A. platys può essere identificata anche con il test SNAP 4Dx, poiché alcuni soggetti con infezione da A. platys mostrano una positività nei confronti di A. phagocytophilum dovuta alla presenza di anticorpi con reattività crociata.

Al contrario, è possibile che la coinfezione con Bartonella spp. non venga identificata durante la visita iniziale e gli esami di laboratorio condotti in ambulatorio. Tuttavia, alcune

Tabella 1) Specie di zecche europee e principali patogeni trasmessi (Titolo della tabella introdotta dal redattore)

Zecca Patogeno trasmesso:

Ixodes ricinus Borreli burgdorferi sensu lato

Anaplasma phagocytophilum

Bartonella henselae

Rhipicephalus sanguinus Ehrlichia canis

Anaplasma platys

Babesia canis

manifestazioni cliniche in particolare possono far sospettare al medico la presenza di una coinfezione da Ehrlichia spp. o Anaplasma spp. e da Bartonella spp.

In uno studio condotto su cani dell’area nord orientale degli Stati Uniti è stato osservato che il 25% dei cani che risultavano sieropositivi a Bartonella spp. presentava anche anticorpi contro A. phagocytophilum. In questo gruppo, gli animali con positività verso A. phagocytophilum mostravano una linfoadenopatia generalizzata solo quando avevano una contemporanea infezione da Bartonella spp. Questo studio ha portato alla conclusione che negli animali con linfoadenopatia e positività verso A. phagocytophilum è necessario condurre ulteriori analisi per verificare la presenza di altre malattie, come ad esempio la bartonellosi. In modo simile, nelle infezioni sperimentali da E. canis non è stata riportata la presenza di epistassi. L’epistassi è stata associata all’infezione da Bartonella ed è dovuta alla trombocitopenia o all’invasione delle cellule endoteliali da parte del microrganismo, che causa una vasculite e un indebolimento dei vasi. Negli animali con epistassi e positività verso E. canis o A. platys è consigliabile eseguire esami per la ricerca di una coinfezione con Bartonella spp. Infine, in tutti gli animali con diagnosi di ehrlichiosi o anaplasmosi, che rispondono alla terapia con doxiciclina ma che poi recidivano una volta conclusa la terapia, è necessario eseguire un test per verificare la presenza di una coinfezione con Bartonella spp., poiché questo patogeno non è sensibile alla terapia con doxiciclina.

Infezioni subcliniche

Le malattie trasmesse da vettori discusse in questa sede hanno numerosi aspetti in comune. Una volta inoculati, tutti questi microrganismi possono causare un’infezione persistente nel mammifero ospite. Dopo essere penetrati i patogeni possono causare rapidamente un’infezione clinica o, al contrario, l’animale può rimanere portatore sano con infezione subclinica per un lungo periodo di tempo. I portatori sani con infezione subclinica possono sviluppare in seguito la malattia clinica e probabilmente esistono diversi fattori in grado di contribuire alla comparsa della sintomatologia. Uno di questi fattori è la successiva coinfezione con un altro agente patogeno trasmesso da vettore. A causa della condivisione degli artropodi vettori, della contemporanea esposizione a diverse zecche vettori, o di entrambi i fattori, può svilupparsi una coinfezione che va a complicare il quadro clinico. Di recente, si è molto dibattuto sulla decisione di trattare o meno gli animali con infezione subclinica, ma i fattori coinvolti in questo processo decisionale sono troppo numerosi e controversi per essere discussi in questo articolo. Tuttavia è ormai generalmente riconosciuto, sia da parte dei proprietari che dei veterinari, il valore dell’identificazione degli animali con infezione subclinica poichè possono sviluppare in futuro, la malattia particolarmente in caso di una coinfezione. Sia che si decida di trattare o meno un animale con infezione subclinica è necessario iniziare comunque un programma di prevenzione contro l’infestazione da zecche.

Il test SNAP® Parvo rileva il virus della panleucopenia nel gatto

Il virus della panleucopenia felina (FPV) è strettamente correlato al parvovirus canino di tipo 2. Tuttavia, esistono differenze antigeniche tra FPV e CPV-2 e i due virus possono essere distinti mediante l’uso di test che impiegano anticorpi monoclonali. Un recente studio su 97 gatti ha mostrato che il test SNAP Parvo è in grado di rilevare l’FPV in gatti con sintomatologia clinica non influenzati da precedenti vaccinazioni con vaccini vivi modificati o vaccini spenti contro l’FPV.

L’analisi genetica di campioni fecali ha permesso di identificare l’FPV in 54 gatti su 55 risultati positivi al test SNAP Parvo, dimostrando l’utilità di questo test ELISA ambulatoriale.

Abd-Eladaim, M. et al. (2009) ‘Detection of Feline Panleukopenia Virus Using a Commmercial ELISA for Canine Parvo virus’, Vet Therapeutics, vol. 10, No. 4.Questo testo è la versione ridotta dell’articolo

“Malattie trasmesse da vettori e coinfezioni”

Per la versione integrale del testo, inclusi i riferimenti bibliografici, consultare il sito www.idexx.eu

SNAP News

L’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo sono le endocrinopatie più comunemente riscontrate rispettivamente nei gatti e cani anziani. Per questo motivo è sempre necessario includere negli esami di screening preanestetico dei pazienti anziani/geriatrici la misurazione della concentrazione totale di tiroxina (T4) insieme all’esame emocromocitometrico, al profilo biochimico, alla misurazione degli elettroliti e all’analisi delle urine . In questi pazienti, l’insorgenza delle malattie della tiroide è spesso insidiosa, poiché si sviluppa nell’arco di diversi mesi o anni e può non risultare clinicamente riconoscibile mediante l’anamnesi o l’esame clinico. La misurazione della concentrazione di T4 rappresenta un eccellente strumento di screening per le malattie tiroidee sia nel cane che nel gatto. I gatti con ipertiroidismo clinico od occulto possono sviluppare una grave malattia secondaria o concomitante, come ad esempio l’ipertensione, l’ipertrofia ventricolare sinistra o una patologia gastrointestinale, epatica o renale. Questi gatti rischiano di sviluppare aritmie potenzialmente fatali sia durante che dopo l’anestesia. Se durante lo screening preanestetico viene diagnosticato un ipertiroidismo, può essere necessario modificare il pro-tocollo di anestesia e di monitoraggio oppure posticipare la procedura odontoiatrica finché la patologia del paziente non sarà stata esaminata approfonditamente e non sarà sotto controllo. In modo simile, i cani con ipotiroidismo non diagnosticato o non controllato sono a rischio di insorgenza di complicazioni sia durante che dopo la procedura anestetica. Questi cani sono spesso obesi e hanno un metabolismo basale ridotto. Questo li rende maggiormente sensibili all’ipotermia durante e dopo le procedure anestetiche. I cani ipotiroidei presentano frequentemente una riduzione della

risposta immunitaria e questo li predispone alle infezioni batteriche opportunistiche. Come i cani con diabete o ipe- radrenocorticismo, anche i cani ipotiroidei potrebbero presentare un ritardo nella guarigione delle ferite rispetto ai soggetti sani. Se nello screening preanestetico viene osservato un basso valore di T4, può essere necessario modificare o posticipare la procedura odontoiatrica fino all’esecuzione di esami approfonditi per l’ipotiroidismo e, se necessario, fino al controllo della patologia. Nel cane la presenza di una concentrazione bassa o verso il limite inferiore dell’intervallo normale di T4 può essere dovuta a ipotiroidismo, alla secrezione temporanea di ormone tiroideo in un cane sano, a patologie non correlate alla tiroide (sindrome del malato eutiroideo) o a farmaci. Patologie non correlate alla tiroide o farmaci, come i corticosteroidi o il fenobarbitale, possono causare una soppressione della concentrazione di T4; questa possibilità dev’essere sempre considerata alla luce dell’anamnesi e dei sintomi clinici del paziente. È importante ricordare che molti dei nostri pazienti odontoiatrici anziani assu-mono regolarmente farmaci che possono influenzare la funzionalità tiroidea. Se in un cane viene rilevata una concentrazione bassa o verso il limite inferiore dell’intervallo normale di T4, è necessario condurre altri esami specifici della funzionalità tiroidea per confermare/escludere l’ipoti- roidismo, particolarmente quando l’anamnesi o i sintomi clinici non corrispondono ai risultati degli esami di labo-ratorio attesi. Questi includono la misurazione della T4 libera per dialisi all’equilibrio (fT4ED), la misurazione dei livelli dell’ormone tireotropo (TSH), la misurazione degli anticorpi anti-tiroide e il test di stimolazione con TSH.

Formazione

Screening preanestetico nei pazienti anziani/geriatrici per l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo

Linee guida per gli esami preanestetici nel cane e nel gatto

Risultati ottenuti lo stesso giorno della visita con paziente a digiuno

Cuccioli/gattini sani (entro l’anno di età)

Adulti sani (1-7 anni)Anziani sani (più di 7 anni di età)

o animali malati di tutte le età

Profilo ematologico

Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria a

5 popolazioni, valore assoluto di reticolociti e piastrine

Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria a

5 popolazioni, valore assoluto di reticolociti e piastrine

Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria a 5 popolazioni,

valore assoluto di reticolociti e piastrine

Profilo biochimicoBUN, CREA, TP, ALT, ALKP, GLU,

ALB

ALB, ALKP, ALT, AMYL*, BUN, Ca, CHOL, CREA, GGT, GLOB, GLU,

LIPA*, PHOS, TBIL, TP

ALB, ALKP, ALT, AMYL*, BUN, Ca, CHOL, CREA, GGT, GLOB, GLU,

LIPA*, PHOS, TBIL, TP

Elettroliti Cl, K, Na Cl, K, Na Cl, K, Na, tCO2, gap anionico

Profilo endocrino T4 totale

Analisi delle urineEsame fisico, chimico e del

sedimentoEsame fisico, chimico e del

sedimentoEsame fisico, chimico e del

sedimento

ECG X X X

*AMYL e LIPA sono nel cane

4

5

IDEXX Laboratories

Il 15 marzo 2010 abbiamo introdotto il nuovo test Cardiopet proBNP, disponibile esclusivamente attraverso i nostri

laboratori di riferimento.

Quali sono le novità?

• I risultati del test sierologico Cardiopet proBNP dis-pongono di intervalli di riferimento aggiornati e di criteri interpretativi che incorporano i dati sul campo e i metodi valutativi più recenti.

• Le nuove provette di raccolta brevettate che eliminano la necessità di utilizzare campioni congelati e consentono di nerli stabili per 24 ore. Queste nuove provette vengono fornite gratuitamente e possono essere richieste mediante il modulo d’ordine dei materiali o contattando il numero verde IDEXX Vet·Med·Lab.

• L’assistenza di cardiologi esperti. Il nostro team di con- sulenti è pronto a fornirvi assistenza in qualsiasi mo- mento. Inoltre, vi forniremo a breve i nuovi materiali di supporto e altri articoli presenti in letteratura per mantenervi aggiornati sugli ultimi sviluppi del settore e fornirvi informazioni utili.

Quando utilizzare il test Cardiopet proBNP

Molto spesso esprimere un giudizio clinico su un paziente con una patologia cardiaca può risultare difficile anche a seconda della specie del soggetto. Cardiopet proBNP è un esame del sangue semplice e rapido, in grado di supportare la decisione da prendere ed il prossimo passo da eseguire quando si sospetta un problema cardiaco. Grazie agli intervalli di riferimento aggiornati e ai criteri interpretativi perfezionati e supportati da esaurienti studi, Cardiopet proBNP offre un prezioso ausilio alle vostre valutazioni diagnostiche.

La tabella di cui sotto mostra il modo in cui il test esegue la valutazione degli specifici pazienti canini o felini.

Disponibile come test singolo o come test ‘Add-on’

Dato che le patologie cardiache possono essere spesso associate ad un’altra disfunzione d’organo raccomandiamo vivamente di richiedere il test Cardiopet proBNP nel contesto di un profilo di esami, al fine di ottenere un quadro più completo del paziente ed instaurare il protocollo terapeutico più corretto.

E’ possibile aggiungere il test Cardiopet proBNP come test ‘Add-on’ ad uno dei nostri profili generali ad un prezzo speciale!

Per qualsiasi domanda o ulteriori informazioni sul test Cardiopet proBNP, potete chiamare il numero verde 800 011 822, visitare il sito www.idexx.dk/probnp o contattare il vostro referente IDEXX di zona.

Il nuovo Cardiopet® proBNP

Nel 2008 IDEXX Laboratories ha ottenuto la licenza per l’utilizzo della tecnologia NT-proBNP nel cane e nel gatto. Da allora abbiamo collaborato con esperti di tutto il mondo nel campo della cardiologia veterinaria e abbiamo condotto diversi studi sul campo con l’obiettivo di perfezionare e ottimizzare le prestazioni del test.

Paziente Popolazione Valutazione del test

Gatto Screening o sospetto (sintomatico o asintomatico)

Indica la probabilità di una cardiomiopatia ipertrofica

Cane Soffio cardiaco con sintomi clinici a lievi a gravi

Indica la probabilità che i sintomi osservati (ad es., intolleranza allo sforzo e dispnea) siano attribuibili ad una patologia cardiaca

Cardiopet® proBNP

Già disponibile!

IDEXX Laboratories Italia S.r.l. Via Canova, 27

20145 Milano, Italiawww.idexx.it

© 2010 IDEXX Laboratories, Inc. Tutti i diritti riservati • 8284-00 IT

IDEXX News

Ad IDEXX Laboratories siamo molto fieri della nostra eredità manifatturiera.

A partire dal 1985 , data del lancio dello SNAP, sono stati prodotti presso la sede centrale IDEXX a Westbrook 121 milioni di test. Attualmente questi test vengono distribuiti in oltre 30 nazioni nel mondo.

Nell’anno 2009 questa la linea di produzione è stata migliorata ed ampliata ed ha raggiunto un totale di quattro moderne catene produttive che assicurano ai nostri prodotti elevati standard di qualità ed accuratezza.

Vogliamo ringraziare tutti voi per aver scelto di lavorare con noi!

3-4 milioni di SNAP scorrono ogni mese sul nastro trasportatore

La nuova linea di produzione degli SNAP® test

Attualmente ogni due secondi viene utilizzato uno snap test sugli animali di tutto il mondo

SNAP News

Il test SNAP® 4Dx® per l’identificazione degli anticorpi contro Borrelia e Anaplasma nel cavallo

Alcuni ricercatori del Dipartimento di Biopatologia veterinaria dell’Università di Copenhagen hanno studiato la siero-prevalenza di B. burgdorferi sensu lato e A. phagocytophilum in 390 cavalli danesi utilizzando il test SNAP 4Dx.

Non ha sorpreso il ritrovamento signi-ficativamente rilevante di anticorpi contro entrambi i microrganismi, poiché ambedue vengono trasmessi dallo stesso vettore (Ixodes ricinus). È interessante notare che in generale la prevalenza di Bbsl (29%) è superiore alla sieroprevalenza di Ap (22,3%).

Hansen, M. et al. (2010) ‘Seroprevalence of Borrelia burgdorferi sensu lato and Anaplasma phagocytophilum in Danish horses’, Acta Veterinaria Scandinavica 2010, 52:3