- dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 la reciprocitÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie...

20
Aiutiamoli a Vivere - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 e-mail: [email protected] • web site: http//www.aiutiamoliavivere.it Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: "Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 2, DCB (Cremona C.L.R.)" AIUTIAMOLI A VIVERE giornale della fondazione LA RECIPROCITÀ LA RECIPROCITÀ DEL DONO DEL DONO

Upload: others

Post on 13-Aug-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

Aiutiamoli a Vivere - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 e-mail: [email protected] • web site: http//www.aiutiamoliavivere.it

Tari

ffa

Ass

ocia

zion

i Sen

za F

ini d

i Luc

ro: "

Pos

te It

alia

ne S

pa -

Spe

dizi

one

in A

bbon

amen

to P

osta

le -

D.L

. 353

/200

3 (C

onv.

in L

. 27/

02/2

004

46) A

rt. 1

, Com

ma

2, D

CB

(Cre

mon

a C

.L.R

.)"

AIUTIAMOLI A VIVEREgiornale della fondazione

LA RECIPROCITÀLA RECIPROCITÀ

DEL DONODEL DONO

Page 2: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

2

AIU

TIA

MO

LI A

VIV

ER

E

Editore:Fondazione Aiutiamoli a Vivere

Viale Trieste, 7 - TerniStampatore:

Società Editrice Lombarda srlVia De’ Berenzani, 6 - Cremona

Fotolito impianti:Bama - Vaprio d’Adda (MI)

La Redazione della Fondazione:Fabrizio Pacifici - Enrico Cherubini

Sandro Bernardi - Davide Bonetti

Direttore responsabileAlberto Favilla

Periodico Trimestrale stampa in 8.000 copie

Spedire i testi e fotografie alla redazioneDavide Bonetti

Via Agordat, 2 - 20127 Milanotel. 02 26825024

[email protected]

FONDAZIONEAIUTIAMOLI A VIVERE

Sede Nazionale - Viale Trieste, 705100 Terni

Tel. 0744/279560-220079Fax 0744/282460

E-mail: [email protected]

NNNN .... 4444AAAAnnnnnnnnoooo 1111 2222

Iscrizione Tribunale di Terni n. 2del. 27/03/1998

c/c bancario: IT82 Z010 0514 4000 0000 0013 711c/c postale: IT27 H076 0114 4000 0001 2001 053

Si sono appena conclusi i lavoridel XV Convegno Nazionaledella nostra Fondazione. In

questo convegno abbiamo volutoconfrontarci sulla “ Reciprocità deldono” che ognuno di noi riceve daquello che stiamo facendo. Un donoche ci arriva dai tanti bambini cheaiutiamo ma anche dai tanti volon-tari che abbiamo occasione di cono-scere e con cui abbiamo il piacere dicondividere questo nostro cammi-no. Mi riferisco alla grande famigliadi “Aiutiamoli a Vivere”.Una famiglia chiamata oggi a unruolo di maggiore responsabilità ri-spetto al movimento delle oltre 350associazioni e/o enti che si impe-gnano nel grande progetto di acco-glienza dei bambini bielorussi. Unprogetto che si sta rivitalizzandodopo il faticoso accordo che lo statoitaliano ha sottoscritto con lo statobielorusso e che, non più tardi didue mesi fa, è stato preso ad esem-pio per la stesura e sottoscrizione diaccordi con altri paesi europei e congli Stati Uniti dopo il mancato rien-tro di una bambina. Un accordo che,come Fondazione, ci ha visto parteattiva nell’individuazione di quelleche potevano e dovevano essere lelinee guida. Oggi stiamo lavorandocon le istituzioni italiane sulla indi-viduazione dei criteri per la creazio-ne dell’Albo degli Enti Autorizzaticon l’obiettivo di mantenere al cen-tro della nostra azione “il bene su-premo del bambino”.“Aiutiamoli a Vivere” quindi diventasempre più un punto di riferimentoper le nostre istituzioni, le istituzio-ni bielorusse e per tanti enti e/o as-sociazioni che fanno accoglienza.“Non solo i bambini crescono” ver-rebbe quindi da dire. Crescere, spes-so, non è una scelta. Crescere, spes-so, può fare paura, perché implicamaggiore consapevolezza e respon-sabilità. Crescere diventa un “dove-

re” rispetto alla “speranza” che ab-biamo seminato e che vogliamocontinuino a coltivare i tanti bambi-ni che abbiamo accolto.Attendiamo il riconoscimento diONG, siamo tra i soci fondatori delMAVI, ci siamo dotati di un nostroCentro Studi “Leonardo”. Non vo-gliamo farci cogliere impreparati;crescere non può far paura a chi hafatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare acostruire un futuro a questi bambi-ni, affinché la recessione economicanon rappresenti necessariamente larecessione della “sensibilità e dellasperanza”.Con questo Convegno i soci fonda-tori hanno conferito il nuovo man-dato al Consiglio di Amministra-zione chiedendomi, come nuovoPresidente, di coordinarne l’azione.È per me una grande responsabilitàma anche un grande piacere, che miconsentirà di lavorare al fianco dipersone di cui ho avuto modo di ap-prezzare le capacità e la professio-nalità. Da circa dieci anni io mi ono-ro di far parte di “Aiutiamoli aVivere” ma era lontana da me l’ideadi poter essere chiamato a tale re-sponsabilità. Nella mia relazione fi-

nale provocatoriamente ho afferma-to che oggi io sono un volontarioche, come penso tanti di noi, si sen-te un ladro. Un ladro perché rubatempo alla famiglia, tempo al lavoroe tempo anche ad “Aiutiamoli aVivere”. Volontari non si nasce, vo-lontari si diventa. “Aiutiamoli aVivere” mi ha conquistato prima ecambiato la vita poi, facendomi cre-scere come uomo nella reciprocitàdel dono. Dobbiamo quindi alimen-tare questa circolarità affinchéognuno di noi continui a credereche è un dovere lavorare per unmondo più giusto. Un mondo fattodi gente che, come me, si sentesemplicemente in debito con la“fortuna” che l’ha fatto nascere do-ve è nato, crescere con la famigliache ha avuto e incontrare tanta bra-va gente con cui condividere questamagnifica esperienza. Né santi néeroi ma “Aiutiamoli a Vivere” e…“volontari”.Auguro a tutti un sereno Natale disperanza, la speranza di non sentirsimai soli, e di un fortunato 2009 cherafforzi in noi questo bisogno disentirci “Aiutiamoli a Vivere”.

Marzio Ortolani

Il saluto del nuovo Presidente

Page 3: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

3A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

“Il dubbio è il motore della vita, la verità

evangelica il suo carburante”

I l Convegno Nazionale diCremona ha chiuso un capi-tolo totalmente dedicato alla

riorganizzazione e alla progettua-lità e ne ha aperto un altro dove“spontaneismo – reciprocità econsapevolezza” saranno gli indi-catori del nostro “ESSERE FON-DAZIONE”.Dobbiamo ringraziare AlessandroZanisi, Gastone Longhi, PierluigiTadi, che con il loro impegno e laloro dedizione sono riusciti a re-galarci giorni indimenticabili.A cominciare da venerdì mattinaquando la delegazione del C.d.A.della Fondazione è stata ricevutadal Sindaco di Cremona, Pro-fessor Giancarlo Corada, nella saladel Consiglio. Una visita ufficialeche si è trasformata in un vero eproprio evento, da far diventare ri-cordo indelebile quanto ci è statoconcesso di vivere.Il suono straordinario dello Stra-divari, uscito dalla “sala dei violini”appositamente per noi, ha riconci-liato le nostre menti con la vita e hafacilitato il nostro compito di pre-sentare ai delegati del Convegnoquanto è stato realizzato in questoanno e quanto ci accingeremo a fa-re nei prossimi anni.La passione, il coinvolgimentoemotivo, la voglia di capire, il con-fronto franco e aperto sono stati glielementi essenziali del dibattito.Qualcuno sembrava più scontatodi altri, ma tutti hanno apprezzatola capacità di affrontare tematichecome quelle dell’accoglienza delbambini congolesi, quella dellatrasformazione in ONG (Organiz-zazione non governativa), quelladel modello organizzativo che ve-de la contemporaneità di Co-mitati, Associazioni e Fondazioneper finire con le questioni sul sen-

so del Convegno e la necessariacentralità del minore in quanto sistava dibattendo.Tutti hanno portato il loro contri-buto e, al termine dei tre giorni diappassionato dibattito, possiamosicuramente affermare di aver ri-scoperto la consapevolezza di co-struire un’azione solidale che siconfronta con principi morali chenon ammettono deroghe, eccezio-ni o compromesso alcuno.Un’azione come quella dell’acco-glienza dei bambini, sia bielorussiche palestinesi ed israeliani o con-golesi, dove si fa più evidente il ca-rico di responsabilità di ognuno dinoi, al di là di ruoli o cariche chesi hanno nella nostra organizza-zione.Analogamente devono essere sal-vaguardate, e questo concetto èemerso in modo chiaro e limpido,la tutela e la formazione della fa-miglia ospitante.Dobbiamo riposizionare la nostraorganizzazione tornando nei co-mitati e nelle nostre famiglie, rac-contando e analizzando con lorociò che è accaduto in questi anni

in termini progettuali e formatividi bambini, tesi a dare loro un fu-turo e una speranza costruita at-torno a basi solide e impegni man-tenuti nel tempo.Dal Convegno si è levata con forzala voce di quanti hanno ribadito lanecessità di “tutelare” quei bam-bini in tutti gli aspetti del viverequotidiano come bene “dell’uma-nità” e non dei singoli Stati e tute-larli dalle moderne forme dischiavitù (si pensi ad esempio alladroga e allo sfruttamento dellaprostituzione).Non può essere esente da questoelenco il diritto alla libertà religio-sa e lo sviluppo per un’economiache sia al servizio della persona edel bene comune, del rispetto del-la giustizia sociale, del principiodi solidarietà umana e di sussidia-rietà, secondo il quale i diritti del-le persone, delle famiglie e deigruppi, e il loro esercizio devonoessere riconosciuti.Come non vedere, infine, che ilnostro impegno è per la globaliz-zazione della solidarietà e che ilnostro sogno si sta realizzando at-

Page 4: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

4A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

traverso l’accoglienza dei bambiniin ogni angolo di mondo senzabarriere culturali e ostacoli di lin-gua, religione e colore della pelle?Come non vedere che quello cheauspicavamo, noi soci fondatori,nello statuto nazionale dellaFondazione scritto nel 1992 staproducendo frutti che erano statisoltanto auspicati o sognati?Come non vedere infine, in questaesemplificazione il grande temadella “globalizzazione della solida-rietà”?Una visione ideologica tende avolte a secolarizzare il volere diquanto questa rappresenta o in al-tri casi si cede a un sommario giu-dizio etico, dimenticando la com-plessità delle ragioni in questione.La solidarietà è sempre frutto del-la giustizia ed effetto della carità,esige il rifiuto radicale e assolutodella violenza e del terrorismo erichiede un impegno costante evigile da parte di chi, come noi, hale responsabilità di guidare laFondazione “Aiutiamoli a vivere”.Una responsabilità che impone alnuovo Presidente, Marzio Orto-lani, e al CdA, nominato per go-vernare nei prossimi tre anni laFondazione “Aiutiamoli a vivere”,di misurarsi con le complessitàdella situazione politico-economi-ca nella Repubblica di Belarus, dimisurarsi con la costituzione delMovimento delle Associazioni cheaccolgono minori stranieri (MA-VI), che vuol riequilibrare i rap-

porti con l’AVIB e infine di rilan-ciare il “Progetto Palestina” (Unsogno da non dimenticare) e il“Progetto Africa” (Una sfida da ri-lanciare).Un lavoro che tenga ben ferma labarra del timone in direzione svi-luppo e promozione della “solida-rietà-globale” con al centro il be-ne superiore del bambino e chenon dimentichi che per far questole nostre famiglie, i nostri Comi-tati, le Associazioni che costitui-scono la Fondazione hanno comecollante l’ESSERE “Aiutiamoli aVivere”.L’augurio di Buon Natale e diBuone Feste a tutti voi, nella spe-ranza che questa “NATIVITÀ” rin-novi i nostri convincimenti interio-ri, perché se è vero che “il dubbio èil motore della vita” (e noi in questoconvegno ci siamo misurati conuna serie infinita di dubbi), lascia-temi dire che “LA VERITA’ EVAN-GELICA È IL SUO CARBURANTE”.Lasciatemi salutare, al terminedel mio mandato di presidente,quanti mi sono stati vicino e pa-zientemente hanno condiviso tut-te le mie idee, sia esse innovativecome la trasformazione in ONG, ilCentro Studi “Leonardo” e la co-stituzione del MAVI, sia esse orga-nizzative come la costruzione giu-ridica del modello “Fondazione”che vede la contestualità diComitati, Associazioni e Fonda-zione, totalmente diversi tra loroe normati in modo differente.

Un lavoro lungo, certosino che inquesti sei anni ha restituito allaFondazione il ruolo che meritama che non può non evidenziarele lacune e le criticità esistenti edeterminate dalla divisione del-l’intero movimento associativoche lavora attorno ai temi dell’ac-coglienza.Il mio augurio e speranza che, fa-cendomi da parte, si possa ricon-quistare quella serenità necessariaa ristabilire contatti e meccanismideteriorati nel tempo da posizioniideologiche troppo lontane da po-ter coesistere.Nessuno deve calpestare il pro-prio credo e le proprie idee masoltanto ASCOLTANDO, RIFLET-TENDO E RISPETTANDOSI sipuò tornare a lavorare insiemecon l’auspicio di essere, ciascunocon le sue specificità, attori pro-tagonisti di un’esperienza chevuole, attraverso i bambini, go-vernare un processo di globaliz-zazione economica con il solostrumento a nostra disposizionel’AMORE per la VITA.Grazie a tutti per avermi permes-so di ricoprire questo ruolo di gui-da e per aver determinato in me laconsapevolezza che la globalizza-zione economica è un processoinarrestabile ma che può esseregovernato soltanto globalizzandola “SOLIDARIETÀ”.

Il PresidenteDott. PACIFICI FABRIZIO

Page 5: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

5A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

Ritornare sul territorio

Questo è l’indirizzo che si èdata la Fondazione Aiu-tiamoli a vivere nel suo XV

Convegno Nazionale, svoltosi aCremona dal 5 al 7 dicembre, daltitolo La reciprocità del dono.L’invito, lanciato fin dalle primebattute del Convegno nelle rela-zioni del Presidente e del Di-rettore della Fondazione, è statoribadito, in chiusura dei lavori,dal neoPresidente Marzio Orto-lani.Il Convegno cremonese, infatti, losi ricorderà per il passaggio di te-stimone dopo sei anni di mandatopresidenziale del Socio fondatore,per il confronto acceso sulle sceltedella Fondazione, in particolaresul tema dell’allargamento delleaccoglienze ai minori congolesi,per la capacità di analisi critica edautocritica sul cammino compiu-to ai diversi livelli di operatività(dal CdA alle Associazioni regio-nali ai singoli comitati) ma ancheper gli assenti. Assenze importan-ti e numerose – un fenomeno giàrilevato al convegno di Ciampino– che impongono certamente unariflessione agli organi direttividella Fondazione ma che costitui-scono anche una scelta gravida diresponsabilità per chi l’ha fatta, li-mitando la ricchezza potenzialedel dibattito e del confronto, che èscopo primario del convegno. Maandiamo per ordine, cercando diricostruire la ricca articolazionedei lavori.

Venerdì 5 dicembreHa aperto i lavori il Presidenteuscente, Fabrizio Pacifici, illu-strando, nella sua relazione, lostato dell’arte del percorso dellaFondazione; ha sottolineato lacentralità del progetto Scuola-Fabbrica, sia per l’estensione delmodello originario a tutte le re-gioni della Bielorussia sia perchél’intera progettualità viene imper-niata su questo progetto; ha ri-chiamato la difficoltà di costruireun percorso di accoglienze condi-viso tra le associazioni, che haportato alla costituzione del MAVIin alternativa all’AVIB; ha infor-mato sulle problematiche chehanno impedito finora l’attuazio-ne del progetto pilota di acco-

glienza di minori del Congo e haannunciato la nascita di unCentro Studi (Leonardo) con loscopo di fornire supporto e consu-lenza, a tutti i livelli, sui diversiaspetti dell’attività progettuale.Alberto Bonifazi ha relazionatosull’accoglienza, fornendo i datidel progetto (si vedano le pagg. 8-9), che riflettono il permanere diuna fase difficile, forse accentuatada un contesto socio-economicocritico, che non cancella però ilruolo dell’accoglienza come mo-tore della progettualità dellaFondazione; ha ribadito la neces-sità che l’accoglienza scaturiscada un cammino fatto di relazioni,di continue rimotivazioni, di sfor-zi progettuali.Umberto Salvi, che dal 2009 entra

a far parte del CdA, nel ribadireche una ONG (OrganizzazioneNon Governativa) è uno strumen-to per fare solidarietà e che laFondazione si appresta ad esserericonosciuta come tale, ha illu-strato dettagliatamente le compe-tenze necessarie per realizzareuna efficace progettualità – a par-tire dalla stesura stessa del proget-to – e alcuni nodi organizzativispecifici di una ONG, in un inter-vento che è opportuno rileggerecon calma assumendolo comeprezioso vademecum (questo –come tutti i testi degli interventiprogrammati del Convegno – èdisponibile sul sito internet dellaFondazione).Lino Dal Monte ha poi relazionatosul progetto Scuola-Fabbrica, af-

Page 6: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

6A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

fermando che ormai Senno èpronta per un cammino autono-mo e che la scelta delle sei sedi fu-ture di scuola-fabbrica si è basatasul lavoro già svolto negli anni daicomitati in quegli internat; ha de-lineato le specificità di ciascunasede e tuttavia il carattere forte-mente unitario del progetto, per ilquale vanno previsti ingenti inve-stimenti di risorse, con la necessi-tà di un coinvolgimento consape-vole e fattivo di tutti i livelli opera-tivi della Fondazione.Nel dibattito che è seguito si è po-sta attenzione alle conseguenzedella progressiva scomparsa degliinternat voluta dalle autorità bie-lorusse sulle attività dellaFondazione, alla criticità dei rap-porti tra organismi intermedi edirettivo, alla sostanziale fedeltàdella Fondazione alle regole difondo dell’accoglienza per evitaredi creare bambini disadattati at-traverso continui e prolungatisoggiorni in Italia.

Sabato 6 dicembreDopo il saluto delle autorità, ilPresidente della Provincia, on.Torchio, e l’Assessore alle Po-litiche Sociali del Comune,dott.ssa Ruggeri, i responsabili deiprogetti hanno relazionato sulleattività svolte nel 2008 e sul pro-gramma del 2009.Gigi Dognini sulle vacanze lavoro,arricchite quest’anno dall’espe-rienza di partnership con l’As-sociazione SOS Bambini che haportato i nostri volontari inRomania; Sandro Tironi sul TIRdella speranza, sempre efficace

nonostante alcune criticità per lequali sono state proposte possibilisoluzioni; Enrico Cherubini suiprogetti sanitari, sempre più one-rosi finanziariamente nella loroampia articolazione e perciò biso-gnosi di un sostegno particolareche vada oltre la quota specifica adessi destinata, compreso il proget-to Audiolesi, illustrato da MarzioOrtolani, che si pone obiettivi am-biziosi e affascinanti per i minorisordomuti, e il progetto SergioGallia, presentato da RinoBernabé nell’appassionato ricordodel suo promotore; e poi ancora ilprogetto Africa, presentato a no-me di Stefano Borzacchini daAlberto Bonifazi, cui ha fatto se-guito l’intervento del viceAmbasciatore della RD Congo,che ha rinnovato le scuse ufficialidelle autorità per gli spiacevoliepisodi intercorsi (cfr. pag. 20): unprogetto che, partito come sem-plice supporto alle iniziative giàattuate in loco da altri soggetti(padre Hugo Rios e Suor Renata),si prospetta come un intervento apiù vasto raggio, con un massicciosostegno economico, il coinvolgi-mento di risorse umane (p.es. va-canze lavoro) e l’accoglienza diminori in forma sperimentale. Eancora, a dissipare i timori che l’a-pertura all’Africa significhi unprogressivo distacco dalle radiciin Bielorussia, il progetto Un pas-so verso il futuro, presentato daFabrizio Pacifici, che prevede l’ac-compagnamento al lavoro per 40giovani della regione di Vitebskcol contributo importante dellaProvincia Aut. Di Trento, e il pro-

getto Alcolismo, illustrato daLuisa Balicco, che “non cambia lestrutture ma le persone”, comeconfermano toccanti testimo-nianze di chi è stato coinvolto nel-le iniziative di formazione all’au-toaiuto. Nel breve dibattito che èseguito, si è ricordata la bella ini-ziativa del gruppo “Clown in cor-sia”, che per il secondo anno con-secutivo ha visto la presenza in di-versi ospedali bielorussi dei nostriclown che hanno portato il sorrisoai bambini ricoverati e che si con-figura come un possibile progettopermanente della Fondazione;Padre Vincenzo, poi, ha invitato atemere non la crisi economica mala crisi della speranza e ha espres-so le sue perplessità sull’ipotesi diaccoglienza di minori congolesi inItalia.Alla ripresa pomeridiana dei lavo-ri, Fabrizio Pacifici ha voluto ri-cordare le tappe che hanno porta-to all’idea di sperimentare quellanuova forma di accoglienza, espri-mendo l’auspicio che la necessariacautela non diventi occasione pernon farsi carico di una responsa-bilità, rinunciando ad agire.L’intervento di Geo Bosini, coor-dinatore del MAVI, ha riportatol’attenzione sul movimento delleaccoglienze con le sue problema-tiche e con le responsabilità chene scaturiscono per chi ha compe-tenze e sensibilità in merito, an-nunciando la proposta di unConvegno nazionale sulle acco-glienze nel 2009 per coinvolgereanche le istituzioni con i lorocompiti specifici.Nell’ampio dibattito che ha fattoseguito è stata illustrata l’iniziati-va di partecipazione al GiftMatching Program, che ha pro-dotto un esito economico di note-vole rilievo, sulla quale si ritorne-rà nei prossimi numeri del gior-nale per sensibilizzare alla valo-rizzazione di analoghe iniziativedel mondo profit che assumonogrande importanza per il no profitnell’ambito della raccolta fondi,nodo centrale per qualunque atti-vità di volontariato. Si è insistitosulla necessità di prestare ascoltoalle esigenze dei minori, ribaden-do la loro centralità sempre, siache si tratti di bambini bielorussioppure congolesi. È stato posto al-l’attenzione il problema della ge-stione ottimizzata delle risorse,

Page 7: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

AIU

TIA

MO

LI A V

IVE

RE

7

della necessità di stabilire prioritàper evitare dispersione di energie;si è parlato della necessità di valo-rizzare il giornale dellaFondazione come strumento didialogo e confronto di idee; conGiorgio Ilari, responsabile dellaJuventus Viaggi, si è parlato delleproblematiche legate all’organiz-zazione dei voli aerei e all’obietti-vo di contenimento dei costi; si èdiscusso anche di istruzione, po-nendo attenzione al lavoro svoltodalle maestre che accompagnano igruppi ospitati in periodo scolasti-co, un aspetto spesso trascuratonella fase valutativa delle espe-rienze di acccoglienza, con la pro-posta di dedicare uno spazio nelprossimo convegno a questa deli-cata questione.

Domenica 7 dicembreLa giornata conclusiva dei lavori,dopo la S.Messa celebrata daPadre Vincenzo Bella per i conve-gnisti nella vicina parrocchia diBorgo Loreto, si è aperta con gliinterventi dei responsabili delleAssociazioni Regionali, che han-no fatto il punto sull’attività deirispettivi organismi, senza trascu-rare l’analisi dei punti di forza edelle criticità che hanno segnatoil cammino all’interno e nei rap-porti con la Fondazione. In parti-colare Sandro Tironi ha ricordatoi timori reciproci che hanno se-gnato la nascita nel 2007dell’Associazione lombarda e lesofferenze legate alla decisione dimodificare le regole sull’acco-glienza senza una preventiva con-sultazione con gli organi locali ele problematiche sorte proprio inrelazione all’organizzazione delconvegno cremonese, ribadendola richiesta di dare spazio all’asso-ciazionismo regionale perché fun-zionale alla crescita, sia in terminidi maggiori possibilità di raccoltafondi – come conferma il recentefinanziamento della RegioneLombardia al progetto Acco-glienza nella rete, illustrato daDomenico Basile – sia per quantoconcerne i rapporti con i comitatilocali. Nel dibattito che è seguito,è stata richiamata a più voci la ne-cessità di darsi delle regole, per-ché i rapporti tra i diversi livellidella Fondazione possano funzio-nare al meglio, evitando le conflit-tualità “che nascono quando non

ci sono le idee chiare” (come haaffermato Padre Vincenzo) e in-terrogandosi sulle ragioni del pro-prio agire in modo da condividereil cammino.Nella relazione conclusivaFabrizio Pacifici ha respinto l’im-magine di un convegno “povero”,sostenendo che la discussione ani-mata è espressione di crescita enon di implosione e invitando achiedersi come si possa coniugarel’essere considerati dall’esternouna forza nel movimento delle ac-coglienze con il nutrire perplessi-tà all’interno; ha ribadito poi chenon sono state modificate le rego-le sull’accoglienza ma si è apertala possibilità di valorizzare situa-zioni particolari per rispondere abisogni reali; ha concluso con lapresentazione del nuovo CdA dellaFondazione, comunicando chenon sarà riproposto l’Ufficio diPresidenza, ritenuto non più ne-cessario.

Infine Marzio Ortolani ha traccia-to le linee del cammino diAiutiamoli a vivere, ricordandonel’anima di volontariato che incon-tra il bisogno e cerca di risponder-vi, lo spirito di ONLUS vocata allaraccolta fondi per sviluppare unaprogettualità che è la risposta albisogno, il ruolo di leadershipconquistato sul campo special-mente dopo i fatti di Cogoleto cheimpone il confronto con realtàanaloghe ma non identiche, la ne-cessità di un’organizzazione chedeve essere fondata sul decentra-mento per rispondere alla cre-scente complessità del reale, l’im-portanza di riconoscere i propri li-miti ma di non costringere laFondazione a un respiro corto peri propri timori e ha concluso invi-tando alla reciprocità del dono al-l’interno della Fondazione, con larichiesta a tutti i volontari di so-stenerlo nel nuovo ruolo.

Davide Bonetti

Page 8: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

8A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

ACCOGLIENZE:LA PAROLA AI NUMERI

Ancora numeri importanti perl'accoglienza; dopo 16 anni anco-ra tante famiglie decidono di ac-compagnare la Fondazione nelpercorso della solidarietà a favoredei minori bielorussi.Grazie, veramente grazie di cuore,da parte nostra e di tutte le fami-glie della Bielorussia che vedonoin noi una luce, una speranza.Il nostro obiettivo per il futuro èdi calare sempre di più l'acco-glienza nella progettualità; rite-niamo questo il modo più intelli-gente di accogliere sviluppandoprogetti, in modo da miglioraresempre più velocemente la qualitàdella vita di questi sfortunati mi-nori.Accoglienza e progettualità: que-

sto è il nostro credo e, per realiz-zarlo, bisogna tornare al nostrocontatto diretto con i Comitati,con i Presidenti, con i Delegati.Dovete conoscere dal vivo, oltreche da internet e dal giornale, larealtà dei nostri progetti, dobbia-mo confrontarci insieme su comemigliorare e proporre ad altri l'ac-coglienza.Un obiettivo non facile ma neces-sario: lo dobbiamo ai bambini, alleloro famiglie e anche nel rispettodi quanto abbiamo fatto finora,che è, grazie a voi, davvero tanto.

Buona Accoglienza 2009; vi aspet-tiamo.

Alberto Bonifazi

RISANAMENTO 2008

MINORI 2801

di famiglia 2274

di istituto 527

INTERPRETI 180

MAESTRI 152

MEDICI 3

TOTALE: 335

BAMBINI DA FAMIGLIA

REGIONE DI VITEBSKProvincia di:Liozno 107Polotsk 24Senno 14Vitebsk 14Dubrovno 6Orsha 4Tolochin 1Dokshitsy 1Novopolotsk 1Rossony 1TOTALE regione + associazioni: 173

REGIONE DI GOMELProvincia di:Rogacev 191Lelchitsy 125Mozyr 106Gomel 104Svetlogorsk 98Zhlobin 94Buda-Koshelevo 89Elsk 84Loev 70Recitsa 64Korma 59Chechersk 47Dobrush 40Kalinkovici 26Narovlia 20Zhitkovici 19Petrikov 17Braghin 5Vetka 1TOTALEregione + associazioni: 1259

REGIONE DI GRODNOProvincia di:Ivje 31Mosty 18Novogrudok 17Smorgon 4Volkovysk 1Grodno 1Diatlovo 1Slonim 1Voronovo 1Svisloch 1Glubokoe 1TOTALE regione + associazioni: 77

REGIONE DI BRESTProvincia di:Stolin 83Pinsk 32Luninets 30Ivatsevici 15Zhabinka 9Baranovichi 4Brest 3Liakhovichi 2Droghichin 1Kamenets 1Bereza 1TOTALE regione + associazioni: 181

REGIONE DI MINSKProvincia di:Molodecno 72Minsk 58

Soligorsk 25Slutsk 23Borissov 21Zhodino 2Klezk 2Derzhinsk 1Uzda 1Kopyl 1TOTALE regione + associazioni: 206

REGIONE DI MOGHILEVProvincia di:Bobruisk 91Dribin 68Cherikov 42Bykhov 37Slavgorod 30Klimovichi 27Belynichi 26Kostiukovichi 18Moghilev 17Shklov 10Ossipovichi 5Ciaussy 2Kirovsk 2Klichev 1Krugloe 1Gorki 1TOTALE regione + associazioni: 378

Page 9: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

9A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

B A M B I N I D ' I S T I T U T O

REGIONE di VITEBSK1. VETRINO 59 SOLAROLO RAIN 20

PONTEVICO 11AGRATE 11SESTU 5PARTINICO 4BALESTRATE 4CENE 2ARGENTA ALF. 1VILLADOSE 1

2. VITEBSK/chiuso/ 6 PIACENZA-1 1 ARGENTA ALF. 3 TIARNO 2

3. SENNO 42 VILLADOSE 16CASAL MORENA 4MOZZANICA 8FERRENTINO 3MORENGO 2 RIETI 9

4. DUBROVNO 16 DOSSOBUONO 13CENE 1BRANCALEONE 2

5. CERNITSY 22 ARGENTA ALF. 6CLUSONE 11CASALMORENA 1MONCALIERI 4

6. ANDREEVSHYNA 16 CASALMORENA 1FINALE EMILIA 2TIARNO 1

7. BEGOML 2 ARGENTA ALF. 1VILLADOSE 1

8. BESHENKOVICI 1 ARGENTA ALFONSINE 19. VELIKOLETCIANSK 1 CENE 110.DRUIA 3 PIACENZA 1 2

BONEMERSE 111.ORSHA12 TENNO 1212.OPSA 1 FINALE EMILIA 1

TOTALE: 169

REGIONE DI GOMEL1. SVETLOGORSK 13 CHIVASSO 11

CITTA DI CASTELLO 22. ZHITKOVICI 7 STIENTA 4

MESSINA 33. ELSK 13 PAOLA - SAN LUCIDO 134. GORODETS 39 VALPOLICELLA 26

CASELLE 3BUSSERO 10

5. VASSILEVICI bambinicon problemi di vista 1 BOTTANUCO 1

7. KOPATKEVICI 17 COMACCHIO 12MARSICA 5

8. RECITSA 2 BASSA ANAUNIA 29. BABICI 1 MIRANO 1

TOTALE: 93

REGIONE DI GRODNO1. SMORGON 4 TIARNO 42. OSHMIANY 30 SESTU 9

CASALMORENA 213. PORECIE 7 TIARNO 74. GRODNO 10 BESENELLO 107. IVIE 10 TREZZANO ROSA 9

CASALMORENA 18. VOLKOVYSK 15 BONEMERSE VOLTA MANTOVANA 7

TOTALE: 76REGIONE DI BREST1. IASTREBEL 31 CENE 12

PIACENZA 16VENARIA+SAVONERA 2BOSCONERO 1

2 TELEKHANY 28 URAGO D'OLIO 8GARBAGNATE 19TREMOSINE 1

3 ZHABINKA 15 GAZZANIGA 10MILANO SAN GIUSEPPE 5

4 MOLCIAD 14 BOSCONERO 1CESANO BOSCONE 10

5. DIVIN 10 CASTELLAMONTE 9BOSCONERO 1

6. BYTSEN 17 VENARIA+SAVONERA 12CASTELLAMONTE 1BOSCONERO 4

7. ANTOPOL 2 SORESINA 28. OBRIN con i

problemi dell’udito 10 LENO 109. LUTINO 7 BONEMERSE 3

CHIVASSO 410.GANTSEVICI 33 MIRANO 11

CAMPOSANPIERESE 7VALDAGNO 15

11.KOBRIN VIL. 1 CASTELLAMONTE 112.BUCHEMLIANY 1 MIRANO 1

TOTALE: 166

REGIONE DI MINSK1. MOLODECNO con i

problemi di vista 11 BOLOGNA 3 4 GALLIERA 3 AUTUNNO 7

2. MINSK N. 7 1 1 BONEMERSE 13. ZHDANOVICI N° 1 1 TERNI 1

TOTALE: 13

REGIONE DI MOGHILEV

1. BELYNICI 3 CENE 32. RIASNO 7 FONTANELLA 7

TOTALE: 10

Istituto Comitato Quantità dei bambini

ASSOCIAZIONI Unione volontaria "Club di MOZYR delle famiglie numerose "Speranza" 103Unione volontaria "Associazione di BOBRUISK delle famiglie numerose "Famiglia" 75Unione volontaria della regione di GOMEL "Ematologia infantile" 25Sindacato "Soligorskkalij di SOLIGORSK" 15Associazione di Gomel per i bambini con i problemi bronco-pulmonali “Sostradanie” 15Centro dell’assistenza sociale della provincia di PETRIKOV 13Unione volontaria “Associazione di città di MINSK “Salviamo i bambini” dei bambini affetti di mucoviscidosi 11Associazione degli invalidi di MOGHILEV “Preodolenie” 5Associazione sociale bielorussa “Autografo di Chernobyl” 1Unione volontaria di MINSK d’aiuto ai bambini-invalidi e invalidi giovani 1Associazione di Kamenets delle famiglie trasferite dalla zona di Chernobyl 1

TOTALE: 265

Istituto Comitato Quantità dei bambini

Page 10: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

10A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

PRESENTAZIONEQuando siete nati? Quante fami-glie avevano aderito al progetto diospitalità in quell’anno?La nostra prima esperienza è ini-ziata nel 2004, grazie a qualche fa-miglia del nostro paese che avevagià ospitato i bambini tramite ilcomitato di Partinico, un paese li-mitrofo. L’inizio, naturalmente,non è stato privo di difficoltà, manello stesso tempo ha suscitatonelle famiglie aderenti la voglia disuperare gli ostacoli e di andareavanti con entusiasmo e tanta dis-ponibilità.Balestrate è un piccolo paese dellaprovincia di Palermo, dove la gen-te per sua natura è molto ospitale,per cui fin dal primo anno ben ot-to famiglie sono state felici di farequesta esperienza, sensibilizzandoanche parenti e amici. Il comitatoè stato poi costituito nel gennaiodel 2006, quindi il nostro è un co-mitato molto giovane.

Come vi siete mossi una volta co-stituito il comitato?Fin dall’inizio il comitato è sem-pre stato molto vicino alle fami-glie e ha cercato di rendere sem-pre partecipe il paese delle inizia-tive e dei progetti da realizzare.Abbiamo organizzato diversi in-contri cercando di far conoscerela Fondazione “ Aiutiamoli a vive-re”, ma soprattutto di far capireloro lo scopo essenziale dell’acco-glienza e l’importanza dei variprogetti che la Fondazione realiz-za. Tra le iniziative per la raccoltafondi ne vogliamo citare solo una,che è diventata un appuntamentofisso per il paese: l’abbiamo chia-mata “la pedalata della solidarie-tà” ed è realizzata il due giugno,

per la festa della repubblica; coin-volge grandi e piccoli, è una peda-lata in libertà, non è una gara, tut-ti si divertono e a fine percorso sifa merenda in piazza.

Come avete affrontato il proble-ma della rotazione? Qual è statala vostra scelta al riguardo?In genere, quando é possibile, cer-chiamo di rispettare le richiestedelle famiglie. Con il passare deglianni, ci siamo resi conto che alcu-ne famiglie richiedevano sempre lostesso bambino per i motivi affetti-vi che tutti conosciamo. IlComitato però si è reso conto chesarebbe auspicabile accogliere an-che a rotazione dei bambini nuovi.

ACCOGLIENZA EPROGETTUALITÀ Da dove provengono i bambiniche ospitate adesso?I primi due anni, quando ospitava-

LA PAROLAAI COMITATI

mo insieme a Partinico, abbiamoaccolto bambini di famiglia, an-che se il desiderio di alcune fami-glie era di ospitare bambini prove-nienti da istituto. Quest’anno ab-biamo ospitato sette bambini difamiglia e cinque d’istituto.

Quali sono i punti di forza dellavostra accoglienza?Il nostro Comitato ospita nei mesiestivi, per cui i bambini hanno lapossibilità di godere del sole e delmare che la nostra bella isola offreloro. Inoltre è molto attento allenecessità sia dei bambini che degliaccompagnatori e cerca sempre diaccontentare le loro richieste neilimiti e con i mezzi a sua disposi-zione.Ogni anno il Comitato segue, inlinea di massima, una program-mazione lasciando molto spazio ainiziative e idee. Quest’anno, gra-zie alla disponibilità di un’inse-gnante, abbiamo attivato il pro-

Continua il nostro viaggio attraverso le varie realtà dei comitati sparsi in tutta Italia, le loroesperienze, il loro modo di essere Fondazione, la loro capacità progettuale. In questo numeroproponiamo l’incontro con un gruppo di recente costituzione: il comitato di Balestrate (PA)in Sicilia. Ascoltiamo la sua testimonianza.

COMITATO DI BALESTRATE

Page 11: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

11A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

getto “ Impariamo l’italiano gio-cando” al quale tutti i bambinihanno partecipato con molto en-tusiasmo. Il progetto ha favoritomolto la socializzazione e l’ap-prendimento della lingua italianain modo molto semplice e gioco-so.

Quali sono i progetti che aveterealizzato a loro favore?Sin dal primo anno della nostracostituzione abbiamo ritenutogiusto sostenere i progetti dellaFondazione, quindi da tre anni so-steniamo il progetto Africa con illetto pediatrico, l’adozione a di-stanza nel Kimbondo e il progettodentistico Sergio Gallia; abbiamodovuto fare una scelta, speriamoin futuro di poter partecipare aqualche altro progetto.Il mese di accoglienza a Balestratenon è privo di spese, specialmentequelle per le due accompagnatri-ci: affitto, spesa, trasferimenti,etc. Le famiglie hanno sempre so-stenuto circa il 70% del bigliettoaereo del bambino; il comitato ri-tiene che un piccolo aiuto alla fa-miglia sia giusto, anche perché lefamiglie tutte, qui a Balestrate, sirendono disponibili a invitare aturno le due accompagnatrici, edanche ad accompagnarle per ungiro turistico; le famiglie poi par-tecipano quasi sempre alle cene dibeneficenza e ad analoghe attività.

Nella vostra attività siete sostenu-ti dalle istituzioni (pubbliche eprivate) locali?Dobbiamo riconoscere che i priva-ti sono molto disponibili e gene-rosi nei confronti dei nostri ospiti,non possiamo dire la stessa cosaper quanto riguarda le istituzionipubbliche locali.

IL COMITATO E LA BIELORUSSIAQual è il livello di conoscenza del-la realtà bielorussa nel vostro co-mitato?Finora, nessuno del comitato èmai stato in Bielorussia ma c’èl’intenzione di una famiglia di an-dare a trovare la famiglia del bam-bino che ospita forse per il prossi-mo anno.Il nostro gruppo cerca sempre ditenersi aggiornato sulla realtà del-la Bielorussia allo scopo di capiremeglio i bambini ospitati e rispet-tare il loro modo di vivere e le lorotradizioni. L’attenta osservazione

dei loro comportamenti e tuttociò che riescono a comunicarcimolto spesso ci aiuta a capire leloro aspettative e ciò di cui effetti-vamente hanno bisogno. A tal pro-posito anche il confronto con altricomitati ci aiuta molto a miglio-rare e a superare le difficoltà.

IL COMITATO E LA FONDAZIONE Il convegno nazionale di Roma-Ciampino ha invitato ad esseresempre più consapevoli nellapropria azione di volontariato.Qual è il vostro punto di vista inmerito?Lo scorso anno abbiamo parteci-pato con molto entusiasmo alconvegno di Ciampino; ricordia-mo benissimo le parole delPresidente che raccontava dei tan-ti viaggi in Bielorussia per distri-care la matassa dopo Cogoleto e,tutto infervorato, spiegava perché

il volontariato spontaneo non èpiù sufficiente; quindi tutti insie-me abbiamo dato un contributoper gettare le basi su cui costruirei pilastri di un volontariato consa-pevole. Poi sempre a dicembre del2007 abbiamo gradito tanto cheLorena Marani ed EnricoCherubini siano venuti qua aBalestrate a “formare” le famiglienuove, e tutti abbiamo partecipa-to, sia le famiglie sia gli aderenti,al mini-convegno svoltosi nel no-stro paese.

Un primo bilancio di questa espe-rienza?A dicembre terminano i primi treanni del comitato di Balestrate;sono stati tre anni belli e pieni dilavoro, che sono serviti esclusiva-mente ad offrire ai bambini unmese spensierato, al mare, al solee solo vederli ritornare con il sor-riso sulle labbra ci ripaga di tut-to!

Page 12: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

12A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

testimonianza del successo delnostro lavoro.

Ovviamente non possiamo fer-marci qui . Adesso è necessario in-sistere e agire in profondità perrendere operativo almeno unospedale in ognuna delle sei re-gioni della Bielorussia, dotandolodelle attrezzature di base efficientiper la diagnosi e la cura della fi-brosi cistica. Sarà necessario, ov-viamente, procurare anche a que-sti ospedali regionali alcuni medi-cinali e apparecchiature indispen-sabili che lo stato bielorusso at-tualmente non fornisce.La complessità della cura di que-sta malattia ci è apparsa evidentedurante l’estate appena trascorsa.A tre ragazzi (adulti) è stata dia-gnosticata a Minsk un’infezionemolto grave da Cepacea, un virusmolto aggressivo che va curatocon medicinali potenti. Abbiamofatto in modo che la cura fosse ef-fettuata, ma le condizioni di salu-te dei ragazzi peggioravano.Li abbiamo invitati in Italia e gliesami eseguiti dai centri specializ-zati hanno evidenziato che nonc’era traccia di Cepacea, per cuiquesti ragazzi venivano curati confarmaci aggressivi contro un virusche non c’era!!Per ovviare a questo grave proble-

Focussui progetti sanitari

Iprogetti sanitari hanno unacaratteristica negativa, ovverosono molto costosi, e una posi-

tiva, cioè danno soddisfazionienormi in quanto a risultati.Attualmente i progetti che riguar-dano l’area sanitaria sono tre:• Mucoviscidosi o Fibrosi Cistica• Maxillo-facciale• Finanziamento di 10 borse distudio in ambito sanitario, inseri-te nel progetto Scuola-fabbricanella regione di Vitebsk

FIBROSI CISTICAA volte questi risultati non sonoimmediati, ma se si ha l’accortez-za di guardare indietro e vederecome erano le cose molti anni fa,ci si rende conto di quali progressiabbiamo fatto nella cura della fi-brosi cistica e di quanto abbiamoinciso in fatto di aspettativa e qua-lità della vita.Nel 1995, quando abbiamo cono-sciuto i problemi di questa malat-tia in Bielorussia, abbiamo incon-trato uno sparuto gruppo di bam-bini ammalati di Minsk (quelli dialtre regioni erano cinque o sei),praticamente abbandonati a séstessi, senza protocolli di cura va-lidi e quindi senza medicine effi-caci.Abbiamo iniziato insieme un cam-mino pieno di difficoltà, ma chealla fine ci ha portato: • alla costituzione di un’associa-

zione di famiglie con bambiniammalati,

• all’attuazione dei protocolli dicura applicati in Italia,

• alla fornitura continua dei far-maci e delle attrezzature per ibambini e per gli ospedali,

• alla ricostruzione di stanze de-dicate a loro nei vari ospedali,

• all’aumento continuo di ragazziammalati che diventano mag-giorenni (ce ne sono di 26/27anni), mentre alcuni anni fanon raggiungevano i 15 anni, a

ma chiederemo alle autorità bie-lorusse la possibilità di aggiornarein italia un biologo del centro ana-lisi di Minsk, unitamente alla pos-sibilità di fornire i reagenti adatti,in modo da avere la certezza dellediagnosi sulle analisi e quindi lasicurezza che la cura sia quellagiusta.In pratica gli interventi che laFondazione si appresta a metterein pratica in Bielorussia in que-st’ultima parte dell’anno in corsoe nel 2009 sono i seguenti:• acquisto di 3 pulsossimetri per

circa € 3.000,00• acquisto di 2 analizzatori del su-

dore per circa € 6.000,00• acquisto di medicine da donare

agli ospedali per circa €

40/50.000,00• organizzazione di un convegno

a Minsk con specialisti italianinei primi mesi del prossimo an-no

• organizzazione di un soggiornoformativo in Italia di un biologobielorusso

Queste iniziative hanno un costoelevato, ma siamo fiduciosi che icomitati della Fondazione conti-nueranno a contribuire per af-frontare e vincere questa sfida.Un ringraziamento particolare va alsig. Michele Betetto che in collabo-

Page 13: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

13A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

razione con i suoi colleghi dellabanca Unicredit, nell’ambito delGift Matching Program, promossoda Unidea-Unicredit Foundation,ha raccolto € 16.000,00 che labanca stessa ha raddoppiato (!), ver-sando così al progetto Mucovi-scidosi (Fibrosi Cistica) €

32.000,00, un’autentica boccata diossigeno.Pensiamo che operazioni similisiano possibili anche altrove evorremmo che questa iniziativasia di stimolo affinché altri comi-tati si attivino.

PROGETTO MAXILLO-FACCIALEAnche quest’anno il Progetto ma-xillo-facciale ha realizzato quantopreventivato a gennaio 2008, valea dire: - la formazione di due chirurghi,Dott. Dimitri Hrycianuk e Dott.Oleg Yatskevich, che sono stati ri-spettivamente presso la clinicamaxillo-facciale dell’Ospedale S.Paolo di Milano e il S. OrsolaMalpighi di Bologna per circa unmese.Durante il loro soggiorno formati-vo hanno anche potuto partecipa-re all’importante Congresso Inter-nazionale EAMFS di Bologna.- la formazione del medico orto-dontista Marianna Zorych pressola clinica Berretta di Bologna conla partecipazione al Congresso SI-DO di Firenze.- un Congresso a Minsk, dall’8 al12 dicembre, organizzato dallaBELMAPO (Accademia MedicaPost Universitaria) e dalla Fon-dazione Aiutiamoli a Vivere sulleproblematiche maxillo-faccialicongenite, da trauma e da tumo-re. A questo primo importante

convegno per tutti gli specialistidella Bielorussia, parteciperannocome relatori, oltre ai tre mediciformatisi in Italia in questi ultimidue anni, anche i due primari del-le cliniche specialistiche che han-no firmato il Protocollo d’intesanel 2006 e che si sono sempreadoperati per l’aggiornamento deimedici bielorussi: il Prof. RobertoBrusati del S. Paolo di Milano e ilProf. Claudio Marchetti del S.Orsola-Malpighi di Bologna.Durante il loro soggiorno a Minsk,la Belmapo ha organizzato con-sulti di pazienti bielorussi e alcuniinterventi che saranno ripresi,proiettati e discussi dai mediciche potranno vedere in “diretta”la tecnica di quell’intervento chi-rurgico.Oltre a tutto questo, grazie a ungeneroso contributo dei Comitatidella Val di Ledro, di Bologna 2 edi Ferrara abbiamo potuto anchefornire alla Belmapo due apparec-chi: un fisiodispenser e un artico-latore facciale, che serviranno percurare i pazienti ma anche per icorsi di specializzazione dei medi-ci bielorussi.Grazie a questa formazione i chi-rurghi bielorussi hanno potuto af-frontare degli interventi che pri-ma non erano in grado di fare; al-cuni di questi anche su bambiniospitati presso le famiglie dei no-stri comitati.

Colgo quest’occasione per ringra-ziare con tutto il cuore tutti colo-ro che si adoperano per sostenereun progetto che non ha molta vi-sibilità ma che migliora davvero lavita di alcuni bambini consenten-do loro di affrontare il futuro nonda “deformati” ma da personenormali .

PROGETTO BORSE DI STUDIOÈ un’azione che si coniuga con ilprogetto Scuola-Fabbrica e si ag-gancia a quello analogo, ma ovvia-mente di dimensioni maggiori epiù complesso, finanziato dalla re-gione Trentino Alto Adige.Lo scopo è quello di formare 10 fi-gure professionali in campo sani-tario che, una volta acquisito il ti-tolo di studio, rimangano sul ter-ritorio per operare in zone forte-mente disagiate come la provinciadi Liozno e in particolare villaggicome Dobremiscly, in cui manca-no i servizi essenziali e il poliam-bulatorio locale usa, quando fun-zionano, apparecchiature a dir po-co obsolete.Durante la mia ultima visita hopotuto prendere visione di talerealtà e prossimamente ci attive-remo per acquistare le apparec-chiature e gli arredi necessari.

Enrico Cherubini

Page 14: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

14A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE Alla partenza il 2 di ottobre da

Soresina c’erano 41 volontari pro-venienti da:Umbria, Toscana, Friuli,Veneto e Lombardia. Un bel gruppocon tante persone motivate, ”curio-se”, con la voglia di fare, di com-prendere, di imparare ad aiutare.I tempi di percorso abbreviati (10gg. rispetto a 15) hanno favorito lapartecipazione di molti giovani. Illavoro di promozione del progettoha pagato, per cui oltre ai veteranidi tanti Tir, c’era gente nuova che haarricchito il gruppo.Un problema burocratico non cipermette di avere i Tir col loro cari-co a disposizione nei primi duegiorni, ma il gruppo dei volontarinon se ne accorge nemmeno e per-corre le tappe con la consapevoletranquillità di chi sa di vivere un’e-sperienza importante.Grazie al sa-crificio del “gruppo Ricciutelli”, checol furgone torna a scaricare negliIstituti delle prime tappe, tutto tor-na alla normalità. Anche questo “è”il Tir: saper vivere con serenità l’im-previsto che, nonostante il grandelavoro di preparazione, può sempresuccedere, e raggiungere l’obiettivoprefissato.

Le tappe del percorsoSi comincia da Molciad, dove i Tirsono stati sdoganati. Questa scuolainternat ospita 167 bambini prove-nienti da famiglie del circondario.Alcuni bambini sono stati ospitatidal Comitato di Cesano Bosconeche ha promosso alcune ristruttu-razioni (cucina, servizi igienici), hafatto impiantare due serre e prevededi completare la ristrutturazionedei bagni e di fare un laboratorioper pettinatrice.Volkovisk ospita 160 bambini conritardo mentale.Il gruppo vacanzelavoro in agosto ha ristrutturato iservizi igienici; il Direttore, a nomedei bambini, ci ringrazia per l’otti-mo lavoro.Porece ospita 170 bambini con ri-tardo mentale. Anche qui possiamoapprezzare la ristrutturazione dellacucina e dei servizi igienici, le serredotate di uno specifico dispositivoper favorire l’educazione agronomi-ca di ragazzi con disabilità.A Grodno la Casa del Fanciullo ospi-ta 70 bambini in età prescolare congrave handicap. Particolarmentetoccante l’incontro con questi pic-coli così sfortunati. La casa è ordi-nata e si sente una grande umanitàin tutti gli operatori.

Vasiliski è il centro regionale (reg.di Grodno) per bambini cerebrolesio con gravi disabilità fisiche e psi-chiche, ospita 150 bambini-ragazzitra i 7 e i 17 anni. Tra questi ci sonocerebrolesi che hanno perso la ca-pacità di camminare e di muoversi,incontinenti, bimbi che non hannola capacità di compiere le attivitàdella vita quotidiana (mangiare, ve-stirsi…). Abbiamo visto i serviziigienici che sono stati ristrutturaticon finanziamento dei Comitati diVarese. Il Direttore, che ha saputogestire molto bene la struttura cer-cando sponsorizzazioni per render-la adeguata alle esigenze di ragazzicosì provati dal destino, ha chiestouna serra per disabili come quellemesse a Porece.Opsa è una scuola internat per bam-bini con ritardo mentale (sono 88).L’istituto, in stato di grave abbando-no, ha avuto negli ultimi sei mesiinterventi di ristrutturazione, gra-zie al nuovo Direttore, ma restamolto da fare. Se venissero date ga-ranzie che l’Istituto non è nella listadi chiusura, potrebbe essere presoin considerazione per interventistrutturali.Senno e Cernitsi rappresentano larealizzazione della Scuola-fabbrica,sono quindi tappe ineludibili per ilTir. Senno ospita 173 bambini orfa-ni sociali: sono attivati da anni i cor-si di falegnameria, sartoria, agrono-mia in serra e campo, trattorista, in-formatica e apicoltura. Cernitsiospita 75 bambini orfani sociali: so-no attivati corsi di zootecnia, sarto-ria, informatica, agronomia in serrae campo.A Orsha sono stati portati aiutiumanitari al Centro sociale dellacittà che dà sostegno a migliaia difamiglie in stato di bisogno.A Riasno, nella scuola internat per

83 bambini con ritardo mentale,Aiutiamoli a Vivere (Comitati diTrezzo sull’Adda e di Fontanella) haristrutturato cucina, lavanderia,servizi igienici e aula di informati-ca, e ha impiantato tre serre nellaprospettiva di attivare una scuolafabbrica. Già nel 2006 era stato otte-nuto il nullaosta del Dipartimentoistruzione per avviare la decima eundicesima classe. È in corso la rea-lizzazione di un microprogetto delComitato di Fontanella per la ri-strutturazione dell’ingresso dellascuola.A Dribin sono stati portati aiutiumanitari al Centro sociale che dàsostegno alle famiglie indigenti del-la provincia, tra le più povere dellaBielorussia. È stato importante l’in-contro con il vicesindaco della pro-vincia per concordare l’avvio delprogetto “Dribin”, che prevede l’at-tivazione di un panificio-pizzeria edi altre attività che creerebbero op-portunità di lavoro nella provincia.

Il TIR “chiama”...

Page 15: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

15A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

A Bobruisk visitiamo il Priut (cen-tro di prima accoglienza) di recentecompletamente ristrutturato.Ospita 29 bambini accolti in attesadi trovare una sistemazione defini-tiva. Ci sono casi umani con un vis-suto drammatico. L’ambiente è ac-cogliente, il personale adeguato alcontesto.Kamenka e Kossovo sono case peradulti con “problemi”, ospitano ri-spettivamente 300 e 400 persone tracui alcuni con disabilità motoria(allettati), con incontinenza, inca-paci di lavarsi e vestirsi, taluni an-che di alimentarsi. È stato penosovedere queste persone malvestite,non abituate a ricevere visite che cisi stringevano incontro come fossi-mo extraterrestri.La scuola internat di Zabinka ospita106 bambini con problemi visivi.Alcuni di loro sono stati accolti dalComitato di Milano S. Giuseppe,che ha finanziato ristrutturazionidei servizi igienici e della lavande-ria.

Contenuto dei 2 Tir270 q. di aiuti umanitari donati innatura da molti Comitati dellaFondazione (oltre 30 comitati daogni parte d’Italia). In dettaglio c’e-rano: succhi di frutta, detergentidella persona, materiale scolastico,stoffa e materiale per sartoria, mac-chine per cucire, computer, vestia-rio, scarpe, giocattoli distribuitiequamente in tutti i siti visitati.

Cosa serve:Aiuti in naturaSul sito internet della Fondazione sipossono trovare in dettaglio tutte leinformazioni. Sono ben accetti gliaiuti in natura, compatibilmentecon i vincoli doganali; in ogni caso èopportuno, prima di inviare la mer-

ce, sentire uno dei responsabili delmagazzino di Soresina. Gli aiuti de-vono essere recapitati al magazzinoentro luglio.Aiuti in denaroPer acquisti mirati in Bielorussia.Quest’anno saranno acquistati in-dumenti intimi per 29 scuole inter-nat per oltre 30.000,00 € su richie-ste specifiche fornite dai Direttoriattraverso un questionario informa-tivo inviato dall’AssociazioneAiutiamoli a Vivere Lombardia.

Tir aiuti personalizzatiSono stati spediti 1850 pacchi per-sonalizzati, con consegna previstanella seconda metà di dicembre.Quest’anno c’è stata una riduzionedegli invii dovuta a un disguido ri-guardante i pacchi consegnati aMstislavl e a voci circolate che i pac-chi personalizzati non sarebberostati consegnati. Verificato che il re-sponsabile di Mstislavl si è dimo-strato inaffidabile, abbiamo trovatoaltri punti di consegna, per offrireun servizio sicuro e più comodo peri destinatari. Siamo certi che ilprossimo anno ci saranno ancoratantissime adesioni.

Programma 2009Entro gennaio verrà pubblicato ilprogramma di massima del prossi-mo Tir. L’intervento dei volontarisarà nella prima quindicina di otto-bre, con durata ancora di dieci gior-ni. In alcune tappe verrà dato spazioa interventi di intrattenimento-ani-mazione, perché, in ambienti in cuila sofferenza, il dolore, la solitudinesono la realtà quotidiana, qualcheora di allegria e di gioia è ancora piùimportante degli aiuti.

ConsiderazioniIn Bielorussia sono in atto cambia-

... la gente di Aiutiamoli

a vivere risponde!menti importanti. Il tenore di vita èmigliorato nelle grandi città; si è pe-rò ulteriormente ampliato il divariotra città e villaggi. Il richiamo al-l’urbanizzazione ha creato disadat-tamento e fasce di disagio nelle cit-tà. La scelta del governo di abbatte-re l’istituzionalizzazione dei minoria favore di soluzioni come: casa fa-miglia, affido, adozione in famigliebielorusse ha portato e porterà allachiusura di molte scuole internat.In considerazione del miglioramen-to della qualità di vita in alcunescuole internat e della possibileprossima scomparsa di molte di lo-ro, la priorità dell’intervento del Tirnon sarà più rivolta a queste ma an-drà finalizzata ad altre realtà.Istituti come: Vasiliski, la casa delfanciullo di Grodno, Boguscevsk,Navinki ecc., le scuole Internat conindirizzo assistenziale per patologiad’organo rimarranno attivi; sarà im-pegno del gruppo di lavoro del Tirfare in modo di specializzare ancoradi più i nostri interventi.Da tre anni stiamo dando aiuti aiCentri sociali delle città: Orsha,Minsk, Dribin; stiamo cercando al-tri referenti (Lelcitsi). Sono pontigettati verso il territorio per trovarecollaborazioni per arrivare agli “ul-timi”. Una vacanza terapeutica perun bambino di una famiglia dis-astrata ci potrà essere solo se si tro-vano alleanze con le istituzioni lo-cali basate su referenti affidabili enoi li stiamo trovando in queste isti-tuzioni. Quest’anno sono venuti inItalia bambini bisognosi selezionatidai responsabili dell’Amministra-zione provinciale di Dribin.Da alcuni anni il Tir visita Case peradulti: Pinsk, Kamenka, Kossovo ealtre. Abbiamo alzato il velo su real-tà in cui i bisogni sociali e umanisono grandi. Le persone che vi risie-dono sono spesso considerate unavergogna dalla famiglia, un pesodalla società. Vivono ghettizzate inambienti a volte squallidi, vivono da“ultimi”.Ecco alcuni spunti per inventare ilTir, se già non ci fosse! Conosciamola sensibilità dei nostri volontari, gliospiti di queste strutture non sono ibambini belli vivaci che ospitiamonelle nostre famiglie, ma ancora dipiù meritano il nostro aiuto e la no-stra attenzione…l’attenzione cheviene dal cuore.

Alessandro Tironi

Page 16: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

AIU

TIA

MO

LI A

VIV

ER

E16

l’intensa e autentica poesia, cheho avuto il privilegio di leggere al-la messa di addio e che desideropossa essere per tutti come un te-stamento di luce sulla tua vita.Sei diventata essenza / di spirito ealito di vento / che spazzerà via /tutti i nostri dubbi / e tutte le pau-re / di chi come te / sapeva soloamare. (F. Pacifici)Mi mancherai, Irma, mancherai alComitato e di più alla tua fami-glia, ma siamo sicuri che conti-nuerai a proteggerci da lassù e ve-glierai con occhio particolare tuttii bambini bielorussi.

Loredana MontiComitato di Mazzè (TO)

impegnato dal lontano 1997. Daundici anni, puntualmente, in oc-casione dell’accoglienza estiva deibambini bielorussi, ospitava perun mese Alexander, un ragazzoproveniente dall’Istituto diSvetlogorsk, situato nella regionedi Gomel.Il Comitato non dimenticherà lasua figura di personaggio riserva-to ma di grande umanità e sempredisponibile verso chiunque: la suascomparsa lascia in tutti noi unvuoto incolmabile, ma il suo ri-cordo rappresenterà sempre unostimolo a proseguire lungo quellastrada che Giuseppe ha percorsosino all’ultimo. Un sentimentoche crediamo condiviso da un’in-tera collettività, visto che tantissi-mi sono stati coloro che hannovoluto essere presenti all’estremosaluto a Giuseppe.Il suo ultimo gesto di solidarietà,condiviso con generosità dai fami-liari, è stata la decisione di devol-vere in favore del nostro Comitatole offerte raccolte in occasione deifunerali. Una scelta in linea conquei valori che hanno ispirato tut-ta la sua vita.

Marco MattioniComitato di Città di Castello

Dedicato a IrmaAbbiamo vissuto nello stesso pae-se per anni, ma io non ti conosce-vo. Poi, quando nel 1996 fondam-mo il comitato per l’ospitalità deibambini di Chernobyl, tu sei statauna delle prime a contattarmi pergettarsi in questa avventura. Haiospitato per 12 anni un bambino,divenuto ragazzo e nell’arco diquesti anni gli hai donato tutto iltuo amore, la tua disponibilità, iltuo tempo. Quando Serghiej nonha più potuto venire in Italia perlimiti di età, non ti sei staccata dalcomitato, anzi, hai continuato aspendere il tuo aiuto e quando iomi lasciavo prendere dallo scon-forto per qualche problema seistata pronta sempre a rincuorar-mi, a dirmi “non mollare, vaiavanti”. Hai creduto follementenella nostra avventura fino alla fi-ne.In questi giorni tristi di autunno,il tuo ricordo vivo mi fa ricordarele nostre chiacchierate. Tu ringra-ziavi il Buon Dio per averti datodue figli sani, buoni, ma benedice-vi la venuta di Serghiej che era perte un terzo figlio e faceva partedella tua famiglia. Tutto facevi insilenzio, non ostentavi mai nulla,eri sempre presente in tante pic-cole cose, dall’aiuto che davi allaChiesa, all’aiuto prezioso nelle ce-ne povere organizzate per racco-gliere fondi per l’ospitalità, al tuotocco personale di ottima cuoca.Hai combattuto a lungo contro lamalattia, ma il Signore ti ha chia-mata vicino a sé.Ti abbiamo accompagnata in tantialla tua ultima dimora, tanta la te-stimonianza di stima e affetto, maquando la banda musicale ha into-nato “Bella ciao” molti visi si sonorigati di lacrime.La tua grande bontà, la tua infini-ta disponibilità, la tua semplicità,l’essere sempre te stessa per aversempre sentito nel Tuo cuore lasolidarietà : così Ti ricorderemoIrma, con queste parole tratte dal-

IN MEMORIAM

Ricordo di GiuseppeUn grave lutto ha colpito ilComitato di Città di Castello per laprematura scomparsa di GiuseppeParlani, deceduto venerdì 31 otto-bre a soli 42 anni, a causa di unmale incurabile che l’aveva colpi-to nel febbraio scorso. Una follanumerosa e commossa era pre-sente ai funerali svoltisi nellaChiesa della Madonna del Latte,esprimendo in modo tangibile lapartecipazione al dolore della mo-glie Catia e dei figli Cristian,Eleonora e Letizia. GiuseppeParlani era da quattro anni presi-dente del Comitato, nel quale era

Page 17: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

17A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

A Minsk, nell’ufficio della Fon-dazione, su uno scaffale, cisono i raccoglitori dei comi-

tati di accoglienza italiani. Nomi dipaesi o città che raccolgono le carteindispensabili per l’espatrio tempo-raneo dei bambini scelti per un sog-giorno terapeutico. Sono in ordinealfabetico, disposti in maniera ordi-nata per poterli trovare facilmente.La burocrazia obbliga a diventarefreddi nel compilare i documentinecessari.Certo la responsabilità del ruolo che icomitati e i genitori si assumono ègrande, ma dietro questa fredda com-pilazione di documenti c’è tutto unmondo di emozioni. Seguire nei mo-menti di accoglienza i ragazzi ospiti èdifficile. Per un mese circa 4000bambini sono ospitati in Italia, neipiù disparati posti dove si sono riuni-ti dei genitori desiderosi di “regalareamore”; amore che hanno ancora dadare a questi bambini sfortunati, an-che se hanno già figli naturali e senzasottrarre niente a loro.Regalare, sì, perché è un amore chei ragazzi bielorussi porteranno lon-tano. Poi cresceranno e magari nonavranno altro legame se non questoamore avuto senza nessuno scam-bio. Oppure no? Beh, vediamo se riesco a documen-tare con lo scritto ciò che le mie fo-tografie invece descrivono.All’aeroporto di Montichiari, situatonella operosa pianura bresciana, at-terrano gli aerei di linea dellaBelavia, compagnia governativa del-

la Bielorussia. È un connubio di ef-ficienza e risparmio per la compa-gnia aerea. L’aeroporto vive mo-menti intensi quando arrivano opartono i bambini che i comitatihanno richiesto.Davanti alla porta del valico inter-nazionale i “genitori” aspettanosbarrando gli occhi, cercando di pe-netrare le porte in vetro opaco. Sedisponessero dei raggi x li userebbe-ro per individuare il bambino a loroassegnato. Se è un nuovo arrivo,con l’ansia di scoprire che faccia ab-bia, se alto o basso, se biondo o ca-stano, se simpatico o scontroso. Seè un ritorno, si aspettano un sorrisoche li ripaghi del disagio che com-porterà l’ospitalità. Un braccio si al-za a salutare mentre la porta sischiude, quando gli incaricati della“Fondazione” danno una mano agliaddetti dell’ENAV a sbrigare le prati-

che doganali. Sono stati delegati adassistere le interpreti, a controllarei documenti, a confortare gli spauri-ti che, per la prima volta, lontanodalla loro patria e dalla loro gente, sitrovano in un mondo sconosciuto etalmente diverso da spaventare.L’apertura delle porte fa incontraredue mondi diversi, due mondi cheperò si avvicinano abbracciandosinella solidarietà di una disgrazia av-venuta oltre venti anni fa, che hamesso a nudo una situazione parti-colare della vecchia Europa.È troppo poco il tempo del soggior-no in Italia questi bambini? È undanno o un vantaggio per loro vede-re un mondo consumistico così lon-tano dal loro? È meglio che sianoospitati liberamente, quindi senzavincoli da impegni scolastici e vi-vendo in comunità, oppure che vi-vano maggiormente nella famiglia econtinuino lo studio anche in Italia?Dubbi che si esauriscono quando sivedono i bambini, che abbraccianola famiglia ospitante, dove si sente ilcalore dell’amore e il desiderio ditrasmettere loro la speranza in unfuturo migliore.Sapendo bene che riesco meglio atrasmettere ciò che vedo con le im-magini, lascio “parlare loro”: sonola prova lampante di quanto sia po-sitiva l’esperienza reciproca. Le fo-tografie trasmettono un principio dipace che si porta in giro perl’Europa. Molto meglio di tanti trat-tati sottoscritti dai capi di stato.

Elio Villa (testo e foto)

UN CALDO ABBRACCIO ALL’AEROPORTO

Page 18: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

18A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE

La Bielorussia è una favola, èun paese irreale. Tutto è pos-sibile; quello che desideri, in

qualche modo, puoi sempre otte-nerlo. Nel bene e nel male. Qui de-ve avvenire un ritorno alla realtàdel vivere. La distanza tra il sì e ilno è labile. Il rapporto col potere ècontraddittorio, meglio stare lon-tani; più ci si avvicina e più si di-viene feroci, è il sistema malato: sibasa sull’autoritarismo, sulla pau-ra, sulla delazione. Il paese ha ne-cessità di una base solida, fatta dauna società aperta e capace di au-toanalisi.

La Fondazione ha da sempre com-preso il cammino da percorrereper indirizzare e collaborare a que-sta formazione sociale; ha posto alcentro dei suoi interventi il pro-getto globale della scuola-fabbrica:crescita delle coscienze e acquisi-zione di una formazione professio-nale per potere inserire i minoridisagiati con piena autonomia eautostima nella società del propriopaese.Percorso lungo, pieno di insidie edi incertezze, incompreso e osteg-giato, ritenuto velleitario e nonutile alle carenze del mondo deiminori in difficoltà.In questi anni si è costruito assie-me alle autorità periferiche, ai di-rettori, agli educatori, ai comitati,un carico di interventi che hannopermesso di risanare gli ambienti,

LA BIELORUSSIA È UNA FAVOLA

di modificare la didattica scolasti-ca, di rendere autonomi molti de-gli ospiti della scuola-fabbrica.Questo percorso non si è limitatoai fruitori della scuola-fabbrica,ma, con impegno, con caparbietà,ha coinvolto nella formazione lestrutture scolastiche, le istituzio-ni locali, le imprese produttive,parte della popolazione residente.La scuola-fabbrica è divenuta ilperno degli interventi in loco dellaFondazione, che ha reso la scuola-fabbrica il luogo di incontro e di ir-radiazione per una crescita socialegeneralizzata del territorio. Tuttosi è svolto con la partecipazione dimolti comitati della Fondazione edi soggetti esterni; certamente nonsempre sono circolate le informa-zioni, le necessità, le cose realizza-te e quelle abortite. Ciò non è do-vuto a un desiderio di esclusione o

di non fare partecipare, ma al no-stro essere volontari, al non averecompreso completamente che ènecessario, pur riconoscendo a tut-ti la piena autonomia e la piena ca-pacità di intervento, essere nonsingoli attori ma una compagnia diattori.Oggi, nella crescita convulsa etrasformistica della realtà dellaBelarus, diviene indispensabile efondamentale che tutti noi, nes-suno escluso, ognuno con le pro-prie caratteristiche, si senta in-terprete e impegnato nella riusci-ta di questo progetto che rappre-senta il modo di essere dellaFondazione, quello della centra-lità del minore in difficoltà e del-la concretezza di proporre unasperanza di vita.

Lino Dal Monte

Page 19: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

19A

IUT

IAM

OLI A

VIV

ER

E

Il progetto Adozione StudentiUniversitari rivolto ai ragazziorfani e particolarmente biso-

gnosi è iniziato nell’anno 1996con 36 studenti.In questi 12 anni sono state con-segnate 312 borse di studio ad al-trettanti ragazzi/e.Di questi se ne sono laureati 265mentre 29 si son ritirati dagli stu-di e 16 sono stati espulsi per com-portamento non regolamentare.Dal 2008 il progetto è inserito nel-l’ambito del progetto ScuolaFabbrica e le borse di studio ven-gono consegnate nelle Universitàdi tutte e sei le regioni dellaBielorussia e precisamente :Università di GRODNO N° 10Università di BREST N° 10Università di MOZIR N° 30Università di GOMEL N° 34Università di MOGHILEV N° 10Università di VITEBSK N° 18Università di MINSK N° 28

L’Adozione Studenti Universitari èparticolarmente seguita da fami-glie e Comitati con il seguentetrend:UMBRIA 46%LOMBARDIA 20%TRENTINO 9%VENETO 8%EMILIA ROMAGNA 7%PIEMONTE 3%SARDEGNA 3%TOSCANA 2%CAMPANIA 1%LAZIO 1%MARCHE 1%

Da 5 anni la Fondazione “Aiutia-moli a Vivere” ha iniziato a realiz-zare anche le adozioni a distanzadi studenti non universitari conlo scopo di dare continuità all’ac-coglienza per vacanza terapeuticadei ragazzi/e fatta in precedenza.La famiglia può continuare adaiutare negli studi il proprio ra-gazzo e la propria ragazza invian-do la somma di € 250,00 a condi-zione che gli stessi siano disposti arecarsi presso le Sedi Universi-tarie dove è previsto l’incontrocon gli studenti universitari.

Ad oggi sono state perfezionate N°18 adozioni a distanza.

APPELLO A TUTTI I COMITATIED ALLE FAMIGLIE DELLAFONDAZIONELa Fondazione “Aiutiamoli aVivere” comunica che nel 2008 siè fatta carico di N° 30 nuove ado-zioni delle Regioni di Grodno,Brest e Moghilev e fa appello allefamiglie e ai Comitati affinchéadottino uno di questi ragazzi piùsfortunati di noi.

Luciano Braconi

PROGETTO ADOZIONESTUDENTI UNIVERSITARI

Consegna della borsa distudio alla studentessaNeverova Yulia la qualeha voluto esprimere il suoringraziamento con le se-guenti parole:“Devo dire che questepersone hanno miglioratonotevolmente la mia vita,la vita di una persona a lo-ro completamente scono-sciuta. Per noi tutti è unagrande fortuna avere ami-ci così straordinari! Vorreiche questo sentimento digratitudine potesse giun-gere a tutti!”

Consegna della borsa distudio alla studentessaGaishinets Irina la qualeha così commentato:“Vorrei ringraziare la fami-glia Chiozzi e tutti i volon-tari della Fondazione cheaiutano i bambini rimastiprivi della cura dei genito-ri. Grazie per averci aiuta-to in tutti questi anni. Visono molto grata per avertrovato nel Vostro cuoreposto per tutti noi. CheDio protegga Voi e leVostre famiglie.”

Page 20: - Dicembre 2008 / anno 12 / numero 4 LA RECIPROCITÀ · fatto proprio il sogno di tante fami-glie che ci chiedono di continuare a costruire un futuro a questi bambi-ni, affinché

20A

IUT

IAM

OLI

A V

IVE

RE La Chiesa in Bielorussia

Nello scorso mese di giugno il card.Bertone, Segretario di Stato, ha compiutouna visita ufficiale di cinque giorni inBielorussia, incontrando le autorità poli-tiche e religiose del paese e le comunitàcattoliche locali e tenendo una lectio ma-gistralis nell’Università di Minsk. Ha poirilasciato al quotidiano Avvenire un’inter-vista, della quale cito alcuni stralci, chepossono essere utili per comprendere lasituazione in Bielorussia.“Eminenza, dopo Cuba, la Bielorussia.Due paesi piuttosto controversi nella co-munità internazionale. Come mai ha de-ciso di andare proprio lì?La Santa Sede parla e dialoga con tutti, amaggior ragione con i Paesi con cui in-trattiene normali rapporti diplomatici evaluta liberamenente i criteri di giudizioda parte di terzi, che possono essere accet-tati o anche che possono essere discutibili.D’altra parte la Bielorussia è un paese im-portante, di frontiera, tra l’Europa e lagrande Russia. E anche per questo è piùche opportuno che la Santa Sede abbiacordiali rapporti con questo paese in ma-niera tale che possa anche aprirsi di più alresto del mondo.L’agenzia russa Interfax il 23 giugno hascritto che lei ha criticato l’embargo USAcontro Minsk.In una conferenza stampa mi sono limi-tato a riaffermare che la Santa Sede ètradizionalmente contraria a ogni formadi sanzioni economiche nei confronti diqualsiasi paese, Bielorussia compresa. Lesanzioni economiche finiscono sempreper colpire la povera gente e rafforzareproprio i regimi che vorrebbero colpire.Ricordo gli interventi di Giovanni PaoloII a proposito dell’Iraq e di Cuba…Nel suo viaggio ha incontrato il presiden-te A. Lukashenko. Ritiene che sia stato uncolloquio proficuo per la Chiesa cattolicain Bielorussia? E su quali punti specifici?L’incontro è durato circa un’ora e mezza. Eritengo che sia stato utile e promettente perla Chiesa cattolica che è ritenuta una verarisorsa per il paese. Concretamente sonostati trattati alcuni problemi, quali adesempio la costruzione di nuove chiese, diuna nuova sede per la NunziaturaApostolica e della sede dell’episcopato diMinsk.Un altro incontro importante, anche dalpunto di vista ecumenico, è stato quellocol metropolita ortodosso di Minsk,Filarete.Certamente, con lui abbiamo parlato del-la necessità di una collaborazione tra laChiesa cattolica e quella ortodossa peruna educazione alla fede del popolo bie-lorusso dopo decenni di rovinoso ateismodi stato. Abbiamo parlato anche della ne-cessità di costruire nuove chiese e, daparte mia, ho auspicato una sana emula-zione tra le due Chiese affinché la fedecristiana in Bielorussia sia sempre piùdiffusa e approfondita.Filarete si è mostrato preoccupato perl’attività missionaria della Chiesa cattoli-ca?Assolutamente no.”

D. B.

L’angolo della posta“Attestato di Civica

Benemerenza”all’Associazione

Aiutiamoli a Vivere di Trezzo sull’Adda

Lo scorso 4 ottobre, in occasione dellaSagra del paese, l’AmministrazioneComunale ha conferito al locale Comitatodella Fondazione il prestigioso riconosci-mento con la seguente motivazione:“Comitato formato da famiglie che, condi-videndo e facendo proprie le scelte di soli-darietà e i princìpi di volontariato, hannodeciso, dieci anni or sono, di dedicare tem-po e risorse per realizzare e sostenere unprogetto di accoglienza di bambini dellaBielorussia colpiti dalla nube radioattivadi Chernobyl, offrendo loro, per un meseall’anno, ospitalità, affetto e amicizia, im-pegnandoli in attività didattiche, ricreati-ve e sanitarie. Centosessantasei i bambinifinora ospitati. In questi dieci anni, ilComitato ha dato vita anche a numerosialtri progetti di solidarietà direttamente inBielorussia: il progetto ”Istituto di Riasnoe provincia di Dribin” con lo scopo di ri-strutturare e rinnovare gli ambienti in cuivivono 185 bambini orfani o orfani sociali,con la partecipazione diretta e responsabi-le di alcuni volontari trezzesi, bielorussi,educatori dell’Istituto e alcuni genitori deibambini; la ristrutturazione della “CasaRifugio” del villaggio di Bielaia, che ospitabambini abbandonati o orfani sociali; l’ac-quisto di un’ambulanza per l’ospedale el’aiuto alle famiglie bisognose della pro-vincia di Dribin, in collaborazione con iServizi Sociali; l’adozione a distanza in fa-vore dei bambini disagiati ospiti pressol’Istituto; i Tir della speranza, e … altroancora. Inoltre, ogni estate, gruppi di gio-vani studenti italiani, coordinati e soste-nuti dal Comitato di Trezzo, organizzanola “vacanza animazione” per i bambinipresenti in Istituto, instaurando così rap-porti di amicizia e di collaborazione conloro e con gli educatori, al fine di creare“insieme un futuro di speranza”.L’Amministrazione Comunale di Trezzosull’Adda, sicura di interpretare i senti-

menti dei cittadini, conferendo l’Attestatodi Civica Benemerenza al comitato“Aiutiamoli a Vivere” di Trezzo sull’Adda,per lo spirito di carità e di solidarietà chelo anima, ritiene di segnalare alla pubbli-ca considerazione le persone stesse che locompongono, contribuendo così ad eleva-re il prestigio umano e sociale della città.”

Il Comitato di Trezzo s/Adda

Incontro con l’Ambasciatore della RDCongoIn data 23 settembre, presso l’Ambasciatadella Repubblica Democratica del Congo aRoma, si è svolto un incontro tral’Ambasciatore Albert Tshiseleka Felha e ilPresidente della Fondazione Aiutiamoli avivere, Fabrizio Pacifici. Al termine dell’in-contro è stato redatto il seguente processoverbale:Il Signor Fabrizio Pacifici, accompagna-to da uno dei suoi collaboratori, ha parla-to della Fondazione, delle attività svolte,dei progetti e soprattutto dello scambioculturale nel campo dell’infanzia.L’Ambasciatore ha presentato le scusedella RD Congo per i disguidi successidalla parte dell’ONG congolese che nonha rispettato i suoi impegni nella realiz-zazione del progetto con la Fondazione.Questo comportamento non ci ha onora-ti. Visto l’importanza dei progetti dellaFondazione in favore del nostro paese,l’Ambasciatore ha promesso di continua-re l’esperienza su una nuova base, di aiu-tare la Fondazione a scegliere un nuovopartner locale a Kinshasa per una colla-borazione proficua. In questo contesto,un’associazione è stata identificata. Sitratta dell’Associazione delle DonneAvvocati di Kinshasa. Il Signor FabrizioPacifici ha accettato le scuse del-l’Ambasciata e ha chiesto un processoverbale che sarà letto ai membri dellaFondazione che avrà il tempo di valutarela scelta della nuova partnership. IlSignor Fabrizio Pacifici ha invitatol’Ambasciatore a partecipare all’As-semblea generale della Fondazione che siterrà nel mese di dicembre 2008.