digital humanities informazione giornalistica e completezza dei … · 2018-04-23 · d.h. ii...
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Digital Humanit ies ,informazione giornal ist ica e completezza dei cataloghi.
Carlos H. Caracciolo
36° Convegno GNGTS Trieste, 13‐16 novembre 2017
Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaBolognaGrupo Nazionale Geofisica della Terra Solida
Completezza storica & completezza storiografica
• completezza storica: la relazione esistente tra la “sismicità vera” stimata e quella registrata nel catalogo.
• completezza storiografica: il rapporto tra la documentazione adoperata finora e il potenziale di documenti disponibile negli archivi, biblioteche e banche dati.
Completezza storiografica• a) non sempre si può essere certi di avere consultato tutta la documentazione considerata significativa,
pertinente e autorevole, anzi...
• b) l’elenco della documentazione disponibile può essere sempre aggiornato, perché si può arricchire
con la catalogazione di nuovi fondi, con la pubblicazione di edizioni critiche di manoscritti, nonché con la
scoperta di nuovi documenti, ecc. e soprattutto…
• c) si deve considerare lo sviluppo delle Digital Humanities, ovvero la riproduzione di documenti ma
anche di strumenti (cataloghi, inventari ecc.), e di motori di ricerca, che facilitano (o rendono possibile)
il lavoro.
• d) si presuppone che le fonti sono state consultate in modo esaustivo e accurato, tuttavia resta la
possibilità di nuove letture/interpretazioni delle fonti già esaminate (lettura critica).
Due aspetti: Critica & Digital Humanities
(Ri)LETTURA CRITICAdi fonti e repertori.
Il caso
Marcello Bonito
e oltre
DIGITAL HUMANITIES.L’espanzione delle risorse
disponibili. Qualche esempio di
documentazione disponibile e di uso degli
strumenti
La (ri)lettura di Terra Tremante, di Marcello Bonito• Marcello Bonito (1631-1711) pubblica nel
1691, a Napoli, Terra Tremante, (uno deirepertori più importanti per la sismologia storica).Tuttavia, il volume presenta lacune proprio neidecenni precedenti alla pubblicazione (1670-1690), quando in teoria avrebbe potuto esserepiù esaustivo. Per gli anni ‘70 Bonito elenca solotre terremoti italiani (oppure risentiti in Italia:Tirolo 1670, Emilia 1671, Romagna 1672). Poi, iterremoti “cercano riposo” (parole di Bonito) enon colpiscono l’Italia fino al 1685 (Salerno) e al1687 (Castellamare, Tropea).
La (ri)lettura di Terra Tremante: l’informazione giornalistica
• L’analisi dell’opera ci ha permesso di osservare che i vuoti informativi corrispondono a vuoti nelle fonti di cuiBonito si serviva (non coprono tutto il periodo dal punto di vista cronologico e qualitativo). Ma soprattutto ci haportato ha scoprire l’importanza delle fonti “giornalistiche” tra le sue fonti.
‐ Girolamo Brusoni, autore dell’Historia d’Italia, di mestiere faceva, appunto, il gazzettiere (Flaminio Mezzavacca, invece era uno studioso).
‐ Domenico Confuorto comincia il suo Giornale di Napoli nel 1679, ma solo anni dopo comincia servirsi di avvisi manoscritti e quindi anche a riportare notizie dei terremoti.
‐ Bonito comincia a raccogliere in prima persona le informazioni su terremoti dopo quello del Sannio (5.06.1688); e le attinge dagli avvisi manoscritti e a stampa. Nella Terra Trema, d’ora in avanti il numero di eventi riportati si moltiplica: 13 terremoti fino alla fine del 1690, molti dei quali italiani.
‐ Domenico Antonio Parrino, editore di Terra Tremante è pure, dal 1689, l’editore della Gazzetta di Napoli.
Marcello Bonito e l’informazione giornalistica
La conoscenza critica delle compilazioni sismologiche permette di indirizzare la ricerca su periodi e fonti specifici. Ad esempio, considerandoil vuoto di notizie verificato in Bonito, si è provato a puntare l’indagine sualcune annate di avvisi manoscritti e a stampa che apparivano scoperti, con il risultato di nuovi dati su eventi sismici in:
Basilicata, nell’aprile‐maggio 1674, .
Campania, novembre 1680, il quale corrisponde al terremoto di Conza, giàricostruitoda P. Galli per la località di Conza ma non incluso nei cataloghi…
Calabria, settembre 1682.
Questi nuovi dati sono stati trovati con la ricerca tradizionale, negli archividi Modena e del Vaticano, ma anche attraverso le risorse digitali.
L’ultimo terremoto che menziona Terra Tremante è quello che colpì Ancona il 23 dicembre 1690. Una forte replica del 5 gennaio 1691 è stata registrata nelle gazzette (Diario Ordinario, di Vienna, e la London Gazette), ma non più da Marcello Bonito (e quindi neanche nei cataloghi).
Durante la sequenza, la città di Ancona subì molti danni e pure anche il teatro dove si rappresentavano opere e commedie (e che era uno dei centri più importanti della vita sociale). Come penitenza, le autorità cittadine decisero di non usarlo più per un decennio; ma poi fu distrutto da un incendio. Nello stesso posto, in 1712 è stato inaugurato un nuovo teatro, chiamato “della Fenice”.
D.H. I: l’espansione delle fonti (giornalistiche) disponibili
D.H. I: l’espansione delle fonti (giornalistiche) disponibili
Un secolo dopo, il 3 maggio 1818, Ancona è stata colpita da un terremoto che ha fatto fuggire gli abitanti verso le campagne circostanti, però che, secondo le gazzette di quei giorni, non fece alcun danno.
Sennonché, mesi dopo, in un periodico culturale di Dresda appare la notizia, arrivata da Ancona, che la stagione operistica era stata sospesa a causa dei danni che il teatro aveva subito durante il terremoto!
Infatti, è noto che il Teatro della Fenice non fu più adoperato e nel novembre 1818 si decise di costruirne un altro, l’attuale Teatro delle Muse, inaugurato nel decennio successivo. Ma ancora l’effetto del terremoto è ancora tutto da verificare e da valutare…
D.H. I: l’espansione delle fonti (giornalistiche) disponibili
Digital Humanities II – Inventari on‐line
Un altro uso delleDH.
Gli inventaridigitalizzati dei
Comunidell’EmiliaRomagna
D.H. II – Inventari on‐line: Imola 16.06.1854In CPTI15: da Molin et al. 2008
Il terremoto imolesedel 16 giugno 1854
D.H. II – Inventari on‐line: Imola 16.06.1854
Nella Biblioteca Comunale di Imola si conservano le carte di due studiosi locali, Giuseppe Scarabelli e Giacomo Tassinari, i quali, in occasione del terremoto del 1854, spedirono almeno una trentina di lettere prestampate in cui si chiedeva informazioni “categoriche” sulla data, ora,numero e durata delle scosse, sull’intensità e sugli effettisulle cose e sulle persone.
D.H. II – Inventari on‐line: Imola 16.06.1854
Le risposte ottenute (di cui siconservano gli originali, hannopermesso di arricchire e di ridefinire lo scenario sismico:Ora sono 32 MDP con una migliorecaratterizzazionee un valored’Intensità = VII e un con un epicentro spostato.
D.H. II – Inventari on‐line. E.R. 30.12.1967
Pur trattandosi di un terremoto con informazioni su molti punti, non si deve
trascurare la disponibilità di nuovi dati…
Il terremoto della Emilia Romagna orientale del 30.12.1967
Attraverso il motore di ricercadell’IBC ER si trova indicata la documentazione sui danni ad Alfonsine, di cui non si avevano dati.
D.H. II – Inventari on‐line. E.R. 30.12.1967Il terremoto della Emilia Romagna orientale del 30.12.1967
Documentazione su:
19 fabbricati pericolanti da sgomberare
(uno in precedente cattivo stato);
62 con danni moderati e gravi ai muri
esterni ed esterni, ai tetti;
261 fabbricati con danni leggeri ai muri
esterni ed esterni;
14 fabbricati di proprietà comunale (s.d.);
20 edifici pubblici (scuole, mercato
coperto, municipio, macello pubblico,
ecc.).
Appunti originali dei sopraluoghi.
D.H. II – Inventari on‐line. E.R. 30.12.1967
Il risultato può sembrare magro, vistoche riguarda solo alcune poche località(il centro del comune e alcune frazioni).
Tuttavia, oltre che arricchire la storiasismica locale e rivelare un’Intensità piùalta, pone la domanda sull’entità del terremoto in altre vicine e soprattuttosulla conoscenza di altri eventi del passato…
D.H. II – Inventari on‐line. E.R. 30.12.1967
• Dal catalogo PFG Postpischl 1985
• POS85 1533 1725 09 17 16 PADOVA 501 0 0 45.417 11.917 7 0
• POS85 1534 1725 09 17 21 30 VENEZIA 501 0 35 45.417 12.367 7 0
• POS85 1535 1725 09 17 21 35 VENEZIA 501 0 35 45.417 12.367 7 0
• POS85 1536 1725 09 17 21 40 VENEZIA 501 0 35 45.417 12.367 7 0
Da E.R. 30.12.1967 a Pianura Padana 17.09.1725
Avvisi manoscritti, gazzette, Diari, coincidono in segnalare che il terremoto è stato anche avvertito in un’area che si allunga verso la parte orientaledell’Emilia Romagna fine alle Marche (Pesaro), con accenni a qualche danno.
G R A Z I E !
Conclusione Domanda finale
La completezza storiografica è un concetto diversodalla completezza storica, ma sono ovviamenteintrecciati.La c. storica è quantitativa e tratta l’insime del catalogo. La c. storiografica è qualitativa e siinteressa dei singoli eventi.
Ma, in un caso come quello del 1725, senzaindicazioni precise di danni e senza altri dati storici, abbiamo gli strumenti per usare i pochi dati chabbiamo, o si buttano via, con una buonaprobabilità di avere buttato via un terremoto?
GRAZIE!!!