diretto da piera pipitone periodico quindicinale di ... · lisma rimarrà in carica alla belice...
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OGGI
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Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca
n. 17 15-10-2013PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40%
www.teleibs.it
DIRETTO DA PIERA PIPITONE
live 1999
L’editoriale di Piera Pipitone
A PAG. 5
di Franco Lo Re
A PAG. 7
MAZARA DEL VALLO
A PAG. 6
A PAG. 5
A PAG. 3
di Vito Marino
A PAG. 6di P.P.
SALEMI
BELICE AMBIENTE:
dopo Lisma e Coniglio arriva Francesco Regina
Blue Sea Land: pronti alla riedizione 2014
di Piera Pipitone
SALUTE E CORPO
Abitudini alimentari
Il sud si allontana dall’Italia
di Angela Asaro
Abitudini alimentari corrette sono cer-
tamente sufficienti a coprire per in-
tero i fabbisogni nutrizionali della
quasi totalità delle ragazze e dei ra-
gazzi impegnati in attività sportive
continuative, anche di consistente
impegno fisico...
La storia ci insegna che il forte diva-
rio esistente fra nord e sud si formò
subito dopo l’unità d’Italia con le leg-
gi di Casa Savoia, emesse per pro-
teggere le industrie del Nord, contro
le attività del Sud. Oggi, secondo le
statistiche, il valore...
Appalti truccati e fatture
maggiorate
La denuncia esposta dall’ex Consi-
gliere Provinciale Girolamo Pipitone
ha creato una maxi inchiesta che
vede indagati ben 16 persone facenti
riferimento all ’Amministrazione
Macaddino. La Procura di Marsala
nei giorni scorsi ha...
Tre zone
ad alto rischio franoso
Puntuale come una cambiale, eccola
arrivare la frana di Monte delle Rose
con le prime acque autunnali. Un fe-
nomeno non eccezionale, sia chiaro.
Si ripete, con più o meno violenza,
tutti gli anni. Tanto da essere assurto
a paradigma di puntualità per il suo
prevedibile verificarsi...
n. 17 15-10-2013L’ 3
Direttore Responsabile Piera Pipitone - Direttore Editoriale Antonio Pipitone - Editore IBS s.r.l. - Stampa, grafica e impaginazione IBS s.r.l. - Registrazione al Tribunale di Marsala n.191Redazione: Corso Umberto I, 108 - Mazara del Vallo Tel./Fax 0923 940690 - e-mail: [email protected] - www.teleibs.it
L’editorialewww.teleibs.it
di Piera Pipitone
Belice Ambiente: dopo Lisma e Coniglio arriva Francesco Regina
Come tutti ci aspettavamo, la
bomba rifiuti è scoppiata e a
pagarne le conseguenze sono i
cittadini e tutti coloro che hanno lavo-
rato e lavorano per l’ATO Tp2; i primi
possono ritrovarsi a vivere in città ri-
colme di rifiuti e i secondi attendono
ancora il pagamento di tre mensilità. E’
il dott. Francesco Regina il nuovo mar-
tire che prenderà le redini dell’Ato tp2
dopo la fuga del commissario straordi-
nario, che era stato nominato diretta-
mente dalla Regione, Leonardo Coni-
glio, il quale è scappato a gambe leva-
te dopo aver visto la situazione che si
sarebbe trovato a gestire, che si po-
trebbe definire una situazione ammini-
strativa completamente allo sbando
dopo aver letto le motivazioni delle sue
dimissioni: “non ci sono le condizioni
minime per potere assicurare all’Ato
Tp2 il servizio di gestione integrata dei
rifiuti”, insomma avrebbe trovato una
complessa situazione aziendale alla
quale non avrebbe saputo dare rispo-
ste concrete nello spazio di qualche
mese. Non ci sono soluzioni per la
l’ATO Tp2, la quale continua a prende-
re batoste da ogni parte; è di qualche
giorno fa infatti il comunicato del Co-
mitato Mosaico in cui si evidenza che
la Belice Ambiente ha perso l’ultima
tornata di ricorsi, quelli per la TIA per
intenderci, quelli per cui lo stesso Li-
sma (prima amministratore e poi liqui-
datore della stessa società) cercava di
convincere i fruitori che i ricorsi sareb-
bero finiti a un nulla di fatto e quindi di
pagare e sorridere. “L’organo di giusti-
zia tributaria ha dato ragione agli uten-
ti, ribadendo che la TIA è una tassa e
come tale non è soggetta a IVA, che
la determinazione delle tariffe è di
esclusiva competenza dei Consigli
comunali, che i Comuni non posso-
no applicare le tasse retroattivamen-
te, come hanno tentato di fare nell’Ato
Tp2. Chi ripagherà gli utenti per le in-
giustizie subite, per le file fatte, per le
tensioni accumulate e per tutte le gior-
nate perse negli uffici della Belice Am-
biente?” le testuali parole del comuni-
cato.
Di certo a pagare i cittadini dei torti su-
biti non sarà l’Amministratore e poi li-
quidatore Nicola Lisma, il quale, se ri-
cordate, in una conferenza stampa
presso la sede di Partanna cercava di
far passare il messaggio di non ricor-
rere ai ricorsi perché era tempo perso.
La realtà adesso è molto diversa. Ab-
biamo rischiato do ritrovarci in “città/
discariche”, a causa della chiusura del-
la dicarica di Campana-Misiddi e con
le dimissioni del dott. Coniglio, fortu-
natamente il problema è stato risolto
con l’apertura temporanea della sud-
detta discarica, ma come ha affermato
il sindaco “vi è la necessità di costruire
impianti di raccolta e ricilaggio dei ri-
fiuti che producano energia”.
Un palliativo insomma, l’apertura della
discarica di Campana-Misiddi. Ma no-
nostante questo l’Amministratore e poi
liquidatore Nicola Lisma ha affermato
“E’ stata una esperienza incredibile
sotto ogni punto di vista – dichiara Ni-
cola Lisma – e come tutte le esperien-
ze, anche le più negative, anche que-
sta ha accresciuto il mio bagaglio cul-
turale e mi ha insegnato tante cose.
Continuerò con l’abnegazione di sem-
pre a svolgere il mio ruolo di liquidato-
re della Belice Ambiente nella speran-
za di poter azzerare debiti e crediti del-
la società nel più breve tempo possibi-
le” queste le parole di Lisma, dopo aver
lasciato al commissario Coniglio una
società in cui, come dice lo stesso Co-
niglio, “non ci sono le condizioni mini-
me per potere assicurare all’Ato Tp2 il
servizio di gestione integrata dei rifiu-
ti”. Lisma rimarrà in carica alla Belice
Ambiente fino al 31 dicembre 2013
dopo circa 3 anni e 3 mesi di lavoro
svolto con abnegazione presso la so-
cietà d’ambito… chissà quanti debiti e
crediti riuscirà ad azzerare in soli 2 mesi
e mezzo che gli sono rimasti all’interno
della Belice Ambiente? La speranza è
sempre l’ultima a morire.
Francesco Regina
n. 17 15-10-2013L’ 5
L’angolo della Poesia
Francesco Margiotta
Il corpo in mare
La mente ne in cielo ne in terra...
Solo il sogno rimane
Di scrivere ... D’annegare.
Ogni atomo m’induce
Nella culla d’ogni ruga :
Nella rabbia, nella gioia ...
La mia vita
Segnata sul mio corpo:
Diventare grande... Così si dice,
Così tra brividi di uno sgomento
M’annego nella cattedrale dei
pensieri .
In tuo ricordo
A
La parola agli esperti...SALUTE E CORPO
Dott.ssa Angela Asaro
Biologo Nutrizionista
bitudini alimentari corrette sono
certamente sufficienti a coprire per
intero i fabbisogni nutrizionali del-
la quasi totalità delle ragazze e dei ragazzi
impegnati in attività sportive continuative,
anche di consistente impegno fisico. Per-
tanto salvo rari casi e ben selezionati, il
ricorso all’uso di integratori è del tutto in-
giustificato e non esente da potenziali ri-
schi per la salute. Gli integratori dietetici
comprendono una gamma vasta e diffe-
renziata di prodotti (minerali, vitamine, nu-
trienti energetici, estratti vegetali, aminoa-
cidi ecc) che hanno lo scopo, in genere, di
integrare la razione alimentare di un indi-
viduo, qualora non sia possibile con i soli
alimenti soddisfarne i fabbisogno nutrizio-
nali specifici. Qualsiasi altro uso di questi
prodotti dovrebbe essere scoraggiato, tan-
to più se la loro prescrizione viene sugge-
rita da personale non
medico e, quindi, non in
grado di determinarne la
reale necessità, la giu-
sta dose, il giusto perio-
do di utilizzazione e le
eventuali controindica-
zioni connesse alla pos-
sibile concomitanza di
patologie o condizioni
cliniche che ne sconsigliano l’uso, anche
per brevi periodi di tempo e a bassi do-
saggi. La produzione e commercializza-
zione degli integratori alimentari indirizzati
agli sportivi è regolata in italia da uno spe-
cifico decreto del ministero della sanità.
Il ministero ha inserito gli integratori alimen-
tari per lo sport nell’elenco dei prodotti de-
stinati ad una alimentazione particolare con
la denominazione di alimenti adattati ad
uno sforzo muscolare,soprattutto per gli
sportivi questi devono essere: prodotti fi-
nalizzati ad una integrazione energetica e
sono a base di carboidrati a vario tipo di
polimerizzazione, devono essere integrati
con vitamine del gruppo b (b1-b2-b6-pp)
e vitamina c ed, eventualmente,con nu-
trienti ad azione antiossidante. Inoltre pos-
sono essere prodotti con minerali destina-
ti a reintegrare le perdite idro-saline cau-
sate da eccessiva sudorazione conse-
guente alla attività svolta. Lo stesso risul-
tato di questi integratori che sono indicati
nelle linee guide si possono ottenere con-
sumando cibi co-
muni, come fette
biscottate con
miele, o marmella-
ta, biscotti secchi,
frutta fresca o es-
siccata, dolci da forno, o bevande dome-
stiche (20-40 g di zucchero cioè 4-6 cuc-
chiaini, 1/2 cucchiaino di sale, sciolti in 1
litro di acqua, si aggiunge succo di aran-
cia e/o limone), oppure succhi di frutta di-
luiti in acqua per altri integratori a base di
proteine o amminoacidi va sottolineato che
queste due categorie debbano essere
somministrate con cautela. Gli apporti pro-
teici pari a 1.4-1.7 g/kg sono ritenuti idonei
a soddisfare gli aumenti del fabbisogno
proteico degli atleti e sono realizzabili con
la normale razione alimentare senza ricor-
rere a specifici prodotti dietetici costituite
da singole proteine o
amminoacidi. un posto
a parte va alla creati-
na è un derivato am-
minoacidico con fun-
zione di riserva di fosfa-
ti energetici a livello
muscolare. L’utilizzo di
creatina si può configu-
rare a fini dietetici, ma,
la creatina presente in una normale razio-
ne alimentare ,unitamente a quella prodot-
ta dal nostro organismo, è più che suffi-
ciente a coprirne i fabbisogni giornalieri la
sola quota endogena copre il fabbisogno
anche in diete vegetariane in tal senso, il
ricorso alla creatina, come a qualunque
altro integratore, non giustificato da reali
necessità energetiche, rischia di rappre-
sentare un primo passo verso le lusinghe
del doping.
Infine: corrette e adeguate abitudini alimen-
tari, associate ad un bon programma di
allenamento, nel rispetto dei tempi natu-
rali di recupero dell’organismo degli atleti,
sono gli unici insostituibili elementi per il
miglioramento delle prestazioni sportive;
gli integratori possono essere un valido
aiuto nel completare i fabbisogni nutrizio-
nali, ma solo quando sono necessari, e
sotto la guida di medici esperti e convinti
che la lealtà sportiva e la salute degli atleti
non hanno prezzo e valgono molto più di
qualunque vittoria.
Abitudini alimentaria cura di Angela Asaro
Vito Marino
a storia ci insegna che il forte di-
vario esistente fra nord e sud si
formò subito dopo l’unità d’Italia
con le leggi di Casa Savoia, emesse per
proteggere le industrie del Nord, contro le
attività del Sud. Oggi, secondo le statisti-
che, il valore aggiunto pro capite del Sud
dovrebbe attestarsi nel 2012 a quota
15.514 Euro, con un’ulteriore, benché lie-
ve, perdita rispetto al 2011, contro i 23.280
della media nazionale. Milano si verrebbe
a collocare al primo posto con un valore di
34.797 Euro, superiore alla
media nazionale di quasi il
50%. Questo divario con-
tinuerà sempre ad avanza-
re poiché nulla hanno fat-
to e faranno i vari governi
nazionali e quelli regionali
in particolare, che si sono
succeduti nel passato e
che verranno. Volendo
stringere il torchio, il Gover-
no Moro ha elargito a lar-
ghe mani altre tasse, che
hanno pesato al Sud agonizzante; in com-
penso ha tolto oltre 30 treni lungo la tratta
adriatica e tirrenica, che collegano il Mez-
zogiorno al Nord e viceversa, nonostante
il costo dei biglietti sia rincarato e che i tre-
ni siano sempre pieni. Non è da Paese
civile che un passeggero per andare da
Palermo a Torino col treno debba scende-
re a Roma, carico di bagagli, e attendere
per ore all’addiaccio un altro treno. Ho sem-
pre sostenuto che per uno sviluppo deci-
sivo della Sicilia è indispensabile la costru-
zione del ponte sullo stretto. Fino a quan-
do la Sicilia sarà un’isola, il traffico viag-
giatori e merci sarà considerato di interes-
se locale, limitato al perimetro dell’isola.
Per cui non sono giustificate e non si pos-
sono pretendere grosse infrastrutture, spe-
cialmente in campo ferroviario. Il famige-
rato ponte poteva equiparare l’isola al con-
tinente d’Italia avvicinando l’intera Euro-
pa; inoltre accorciava la percorrenza di due
lunghe ore per il traghettamento e il traffi-
co sud nord diventava di interesse inter-
nazionale; in un prossimo futuro sarebbe
sorta anche l’alta velocità sulla tratta Pa-
lermo – Milano. Invece, il Governo Monti
ha dato un colpo di spugna ai fondi desti-
nati alla costruzione del ponte, chiudendo
la lunga telenovela per la quale si sono
già spesi diverse centinaia di milioni di
euro, senza che sia mai stato stilato un
“elaborato esecutivo”. Inoltre, bisogna pa-
gare oltre 400 milioni di penali per la man-
cata realizzazione dell’opera. Per interrom-
pere il flusso di sprechi di certa politica che
non sembra avere nessun rispetto per la
società italiana e del Sud in particolare, i
Siciliani, spinti da una crisi economica
drammatica, finalmente si stanno sveglian-
do dal lungo sonno gattopardesco, con le
proteste dei “forconi” e dei camionisti e dei
“grillini”. Troppo tardi, le proteste non si fan-
no quando l’acqua è già arrivata alla gola,
ma ad ogni tentativo a penalizzare il meri-
dione! Ma questi provvedimenti in negati-
vo stanno ad indicare la volontà politica di
isolare ulteriormente tutto il meridione.
Questo meridione, considerato da sempre
come terra di con-
quista, è indispen-
sabile al Nord
come mercato di
consumo della loro produzione. E’ giusto
ricordare che il costo del ponte, che si ag-
girava intorno agli 8 miliardi, rappresenta-
va appena un terzo della spesa per la li-
nea TAV Val di Susa, tanto contestata e di
pochissima utilità. Per trasportare merci
non è giustificata la costruzione di una
nuova linea anche se più veloce, per far
risparmiare un’ora di per-
correnza rispetto alla linea
già esistente. Il traffico sul-
la direttrice Torino – Lione,
infatti, sarebbe in continua
diminuzione, specialmen-
te quello passante attraver-
so il traforo del Fréjus e
quindi la TAV diverrebbe
sottoutilizzata. E’ di norma
per l’Italia che le opere pub-
bliche, dopo ultimate, ven-
gano abbandonate, per-
ché ormai superate! Inoltre, la costruzio-
ne delle numerose gallerie, già previste,
apporterebbero un notevole inquinamen-
to, pure previsto; tuttavia, la linea deve
essere assolutamente completata. E’ evi-
dente che i lavori di pubblico interesse
vengono attuati soltanto con criteri che
esulano dalla volontà popolare e dagli in-
teressi economici dei cittadini, ma scaturi-
scono da complotti economici di alto livel-
lo e da interessi personali da parte dei gran-
di papaveri della finanza e della politica.
Il sud si allontana
dall’Italiaa cura di Vito Marino
Redazione L’Opinione:
Corso Umberto I, 108
91026 MAZARA DEL VALLO (TP)
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L’
L
n. 17 15-10-2013L’ 6
MAZARA DEL VALLO
a denuncia esposta dall’ex Con-
sigliere Provinciale Girolamo
Pipitone ha creato una maxi in-
chiesta che vede indagati ben 16 per-
sone facenti riferimento all’Amministra-
zione Macaddino. La Procura di
Marsala nei giorni scorsi ha notificato i
relativi avvisi di conclusione delle in-
dagini a tutti i soggetti finiti sotto in-
chiesta, politici, funzionari pubblici, di-
rigenti dell’amministra-
zione comunale, pro-
fessionisti: Giorgio
M a c a d d i n o ,
D o m e n i c o
Tuttolomondo, Vito
Calcara, Vito
Caradonna, Caterina
Agate, Vito
Giacalone, Filippo
Mirasolo, Luigi
Augusto Marconi,
F r a n c e s c o
Marzucco, Filippo ar-
mato, Pietro Fiorenti-
no, Baldassare Cam-
pana, Pietro Maria
Calandrino, France-
sco Truglio, Francesco Placenti,
Emanuele Canzoneri. I reati contestati
sono quelli di abuso, falso e violazione
delle norme della tutela ambientale, in
relazioni a diversi lavori pubblici, inca-
richi che secondo l’accusa non pote-
vano essere attribuiti e violazioni sulla
norma degli appalti. Insomma somme
maggiorate date a singoli cittadini o a
enti per dubbi servizi resi fino al 2009.
I lavori finiti sotto inchiesta sono quelli
per il restauro dell’ex collegio dei Ge-
suiti, della rete fognaria e dell’impianto
di depurazione di Borgata Costiera,
opere per le quali secondo l’accusa sa-
rebbe stato consentito al geologo Fran-
cesco Placenti, apposta incaricato,
una somma ben superiore al dovuto,
all’incirca 13 mila euro. A questi van-
no aggiunti circa 50 mila euro alla
Belice Ambiente, allora amministrata
a Francesco Truglio, fatture liquidate
senza alcuna autorizzazione dell’Am-
ministrazione che avrebbe dovuto at-
testare l’esecuzione dei servizi resi per
cui la società chiedeva il pagamento;
la Belice Ambiente
viene chiamata in
causa per diversi la-
vori, come per esem-
pio la raccolta di rifiu-
ti speciali, che non
avrebbe potuto fare,
nonché per la esecu-
zione di interventi
fuori dal relativo con-
tratto di servizio stipu-
lato con il Comune di
Mazara. Inoltre ci
sono circa 207 mila
euro per la Società
Enel Sole che sem-
bra sia stata favorita
con un incarico diret-
to senza gara d’appalto. Indagine con-
dotta dai carabinieri della stazione di
Mazara, coordinata dal sostituto procu-
ratore Dino Petralia (nei giorni scorsi
nominato dal Csm procuratore aggiun-
to alla Dda di Palermo). Un patata bol-
lente quella sollevata da Girolamo
Pipitone il quale fino a qualche mese
fa era parte integrante dello staff del
Sindaco Nicola Cristaldi e che secon-
do voci di corridoio sembrerebbe sia
stato rimosso dall’incarico proprio per-
ché risulterebbe un personaggio sco-
modo, adesso che si avvicina la cam-
pagna elettorale.
Piera Pipitone
a ripreso la sua piccola tratta sul
fiume Mazzaro la Chiatta, mes-
sa in funzione l’otto giugno
2013, poi rimasta circa una settimana
ferma poiché l’autorizzazione per la
navigazione estiva era scaduta, e si at-
tendeva il rinnovo da parte della
Capitaneria di Porto. Sono bastati po-
chi giorni di fermo per far sì che la chiat-
ta avesse problemi a riprendere la na-
vigazione a causa dei detriti e i fanghi
che intasano il fiume Mazzaro; proble-
ma risolto in una mattinata di la-
voro. Resta irrisolta però la vi-
cenda del fiume Mazzaro, in un
continuo stato di torpore e inqui-
namento nonostante la promes-
sa del Presidente Crocetta il 27
luglio, in occasione dell’inaugu-
razione dell’Eliseo, di impegnar-
si affinché il porto canale possa
tornare agli splendori di un tem-
po. Una promessa scaturita da una ri-
chiesta del Sindaco Cristaldi, a cui il
Presidente ha confermato la priorità del
progetto di riqualificazione del porto ca-
nale di Mazara del Vallo, assicurando
il suo intervento per accelerare al mas-
simo l’iter autorizzativo. A occuparsi
delle relative indagini sul fondale del
fiume è il CNR, il quale sulla base di
un protocollo d’intesa con il Comune
di Mazara del Vallo ed il Provveditora-
to Opere Pubbliche Sicilia-Calabria (ex
Genio Civile Opere Marittime) ha già
ultimato l’ispezione dei fondali del por-
to, utilizzando una specifica apparec-
chiatura sottomarina per l’elaborazio-
ne di una proiezione tridimensionale
degli stessi fondali, che è utile per l’in-
tervento progettuale da compiere. Lo
stesso CNR ultimerà entro il mese di
novembre sia il prelievo che l’esame
dei fanghi per la consegna della rela-
zione definitiva che servirà al piano di
stoccaggio degli stessi fanghi. Riguar-
do il futuro del fiume Mazzaro il Comu-
ne di Mazara ed il Provveditorato Ope-
re Pubbliche Sicilia-Calabria hanno
approvato un progetto generale di ol-
tre 10 milioni di euro. Il Ministero del-
l’Ambiente ha dato il via libera di mas-
sima, impegnando al momento per il
primo stralcio dei lavori circa 2 milioni
200 mila euro che sono immediatamen-
te spendibili, in base alla convenzione
stipulata dal Comune, dal Provvedito-
rato Opere Pubbliche Sicilia-Calabria,
che curerà pure la gara d’appalto. Ma
quali sono i tempi previsti per la con-
segna delle relazioni alla Regione e
quindi l’avvio dei lavori? Dal comune
ci hanno fatto sapere che “I soldi sono
già nella disponibilità. Non appena il
CNR consegnerà la relazione sui fan-
ghi, il progetto sarà rimodulato in base
alla necessità economica dello
smaltimento dei fanghi. Pertanto si pro-
cederà alla gara d’appalto tra la fine di
dicembre e i primi di gennaio per l’av-
vio materiale degli interventi di
disinquinamento del fiume ed
escavazione, a conclusione dei quali il
pescaggio del fiume sarà di tre metri in
ogni sua parte”. Si può sperare quindi
che entro la prossima estate il fiume
Mazzaro possa essere in piena bonifi-
ca e non nel terribile stato attuale.
P. P.
Esportare il modello del Distretto
della pesca con la sua funzione
sociale oltre che
economica in Somalia o in Siria o nel-
l’Africa subsahariana e dove ci sono le
condizioni oggettive nel settore ittico e
agroalimentare, significa tentare di cre-
are una organizzazione, occupazione
lavorativa e dunque un modo per fre-
nare tante braccia di disperati che ogni
giorno tentano di varcare le soglie del-
l’Europa, attraverso il Mediterraneo,
perdendo la vita”. Lo ha affermato Gio-
vanni Tumbiolo, presidente del Distretto
della Pesca a conclusione della mani-
festazione Blue Sea Land che si è te-
nuta a Mazara del Vallo. “Il Distretto -
ha aggiunto Tumbiolo – è un luogo dove
si producono relazioni. Non è un caso
se numerose delegazioni estere, enti
e istituzioni hanno risposto positiva-
mente a questa iniziativa dei distretti
agroalimentari, denominata appunto
Blue Sea Land”. “Per molti di loro non
era la prima volta, sono giunti in Sicilia
per studiare il modello del Distretto
della pesca, un modello di sviluppo –
ha precisato il presidente del Distretto
Pesca - si tratta di un pubblico interes-
sato, erano presenti 4 ministri dell’Agri-
coltura e della pesca, sette capi mis-
sione, ambasciatori, 14 consoli”. “Que-
sto è quanto accaduto a Mazara del
Vallo che non è proprio il centro del
mondo - ha ribadito - l’Europa dovreb-
be esportare questo simbolo di convi-
venza e multiculturalità”. “I distretti ita-
liani sono 157 e 27 quelli dell’agroali-
mentare, in Sicilia ne sono stati ricono-
sciuti otto – ha sottolineato - mettere
su questo modello così complesso in
una terra come la Sicilia non è stato
semplice, ma in questa Città vi è an-
che la prova pratica che la convivenza
è possibile. Incontrare 50 buyer per
le nostre imprese è stata una oppor-
tunità. A Mazara c’è qualcosa di di-
verso. La differenza sta nel territo-
rio, la gente vuole riconoscersi in un
territorio e riscoprire il gusto del-
l’identità e delle radici”. “Il mio rin-
graziamento va al governo regiona-
le – ha concluso Tumbiolo - per aver
creduto al progetto del Distretto del-
la pesca incentrato sul modello del-
la Blue Economy e gettato le basi,
da Mazara del Vallo, per un proces-
so di cooperazione duraturo nel Medi-
terraneo, nell’Africa e nel Medioriente”.
“Blue Sea Land diventerà un appunta-
mento fisso, una palestra di allenamen-
to in
proiezione di Expo 2015”. Lo ha annun-
ciato l’assessore regionale alle Risor-
se agricole e alimentari, Dario Carta-
bellotta, in una conferenza stampa or-
ganizzata a conclusione della manife-
stazione Blue Sea Land. “Dall’esperien-
za di questa edizione di Blue Sea Land
- ha aggiunto Cartabellotta - il Governo
regionale ha tratto gli spunti per avan-
zare la candidatura al coordinamento
del padiglione dedicato al “biomediter-
raneo” a Milano. “Blue Sea Land rap-
presenta l’anno zero di nuovo modello
culturale, economico e sociale che la
Regione intende esportare nel Mediter-
raneo – ha precisato - per promuovere
in questa area il dialogo interculturale
e rafforzare il processo di cooperazio-
ne ed integrazione multietnica”. “L’edi-
zione 2013 – ha spiegato Cartabellotta
- rappresenta una sorta di allenamento
preparatorio per accogliere le istanze
anche di altri Paesi dell’area Med, del
Medio Oriente e dell’Africa”. “Il Gover-
no regionale - ha concluso Cartabel-
lotta - intende sostenere non solo il
brand “Born in Sicily” ma anche il mar-
chio “biomediterraneo”, un contenitore
di prodotti, tipicità e culture che tuteli e
valorizzi le produzioni e le tipicità,
espressione dei territori dei singoli sta-
ti”. A margine della conferenza stampa
di chiusura di Blue Sea Land, l’asses-
sore Cartabellotta si è soffermato sulla
vicenda tonno che ha messo in ginoc-
chio alcune marinerie siciliane. “Ho
raccolto il grido di allarme della ma-
rineria di Sciacca sulla sparizione
delle acciughe nel Canale di Sicilia
– ha dichiarato - una delle ragioni è
la massiccia presenza di tonni nel
Mediterraneo”. “Non possiamo più
permetterci - ha aggiunto - che le
lobby dominanti nel settore continui-
no ad assorbire quote tonno sottra-
endole alla marineria siciliana e agli
stati che si affacciano nel bacino
Mediterraneo. Da Blue Sea Land –
ha sostenuto Cartabellotta - parte
l’idea di rinegoziare con l’Unione Euro-
pea e l’Iccat, l’assegnazione delle quo-
te tonno nel Mediterraneo. Soltanto
nell’isola di Favignana - ha concluso -
fino a qualche decennio fa si catturava
una quantità di tonno superiore all’in-
tera quota oggi assegnata al Mediter-
raneo”.
Blue Sea Land: pronti alla riedizione 2014
Queste le accuse per i 16 indagati dell’amministrazione MacaddinoAppalti truccati e fatture maggiorate Tra dicembre e gennaio la gara d’appalto per i lavori nel fiume Mazzaro
L
Giorgio Macaddino
H
“
n. 17 15-10-2013L’ 7
Franco Lo Re
SALEMI
P
quando finisci di leggermi non
buttarmi per strada ma riciclami
pubblicità progresso a cura della redazione
aiutiamo
l’ambiente
untuale come una cambiale,
eccola arrivare la frana di Mon-
te delle Rose con le prime ac-
que autunnali. Un fenomeno non ec-
cezionale, sia chiaro. Si ripete, con più
o meno violenza, tutti gli anni. Tanto da
essere assurto a paradigma di puntua-
lità per il suo prevedibile verificarsi. Gli
smottamenti di enormi massi o di mas-
se argillose si sono verificati periodi-
camente sia sul versante est sia in
quello d’ovest della collina. Del resto
in tutte le mappe ufficiali statali e re-
gionali la zona viene delimitata da una
linea rossa e segnata con la sigla “R4”,
ad indicarne l’alto rischio franoso e
il divieto di insediamenti edilizi di qual-
siasi tipologia. Storicamente, infine, è
noto che, in una notte
del 1740, vennero in-
ghiottiti da una gi-
gantesca frana ben
due conventi, quello
dei Padri di Terz’ordi-
ne Francescano e
quello dei Cappuccini,
costruiti entrambi sul-
la collina alla fine del
1500. Questo tremen-
do e terrificante even-
to non è servito però
ad impedire che alle
sue pendici sorgesse-
ro insediamenti abita-
tivi o esercizi commer-
ciali. Il buon senso, e non solo, avreb-
be dovuto vietarlo. Spesso la cupidi-
gia offusca la memoria degli uomini.
Quest’anno poi, come nell’autunno del
2008, la frana si è presentata per ben
due volte nell’arco di un paio di setti-
mane. Il violento nubifragio, abbattuto-
si nel pomeriggio della prima do-
menica di ottobre, ha dato un se-
gnale fin troppo chiaro. Inutile pian-
gere sul latte versato. Ora bisogna
intervenire con la massima celeri-
tà. Il finanziamento c’è stato, la
gara d’appalto è stata espletata, i
tecnici progettisti (la geologa
Caterina Caradonna e gli inge-
gneri Carmelo Carruba e Salva-
tore Marchese (gli incarichi risal-
gono all’epoca della sindacatura
Mastrantoni) riteniamo siano stati
pagati ( con uno di questi, l’inge-
gnere Carruba, il Comune ha pure
sottoscritto una transazione, in segui-
to ad una controversia legale). Oggi,
non rimane che dare il via ai lavori. Pas-
sare all’esecuzione delle opere di
risanamento, è l’imperativo che s’im-
pone, se non si vuole arrivare ad eventi
più drammatici. Il progetto prevede, in
burocratese, lavori di “ mitigazione del
rischio idrogeologico di Monte delle
Rose”. Si tratta, cioè, di interventi per
migliorare l’assetto idrogeologico e la
messa in sicurezza delle aree interes-
sate dai fenomeni del dissesto. L’im-
porto, finanziato nell’agosto dello scor-
so anno dalla Regione, ammontante a
1.650.000 euro, si è ridotto oggi a
820.00, a causa del ribasso d’asta del
26,96% operato dalla ditta
aggiudicatrice: l’impresa L&C, Lavori
e Costruzioni srl di Alcamo. Tenendo
conto dei tempi
biblici con cui di
solito vanno
avanti le cose nel
nostro bel paese,
ci auguriamo che
questa volta le
procedure segua-
no un iter più ac-
celerato. Ulteriori
ritardi apparireb-
bero davvero incomprensibili oltre che
colpevoli. C’è da sottolineare inoltre
che le frane di questi giorni che hanno
provocato, come abbiamo riferito in un
nostro precedente servizio, un fiume di
fango e detriti diffusosi in gran parte del
centro abitato e in un tratto della stata-
le che porta a Marsala,
causando la chiusura al
traffico di diverse stra-
de cittadine, tra cui le
vie Marsala e Lo Pre-
sti, ha anche messo
clamorosamente in evi-
denza l’assenza di un
vero piano comunale
di Protezione Civile.
Danni e allagamenti si
sono avuti al Mercato
coperto, in contrada
Pioppo, Via Alighieri,
via San Leonardo,
Catusano Fontanelle e
Via Scimemi, nelle
contrade Filci Sinagia e Cuba Gli inter-
venti per rimuovere i detriti e ripristina-
re la normale viabilità si sono avuti gra-
zie alla buona volontà e
dall’estemporaneità dei singoli piutto-
sto che da un piano preordinato, limi-
tati peraltro alla centralissima via
Marsala. Dalle parti, ad esempio, delle
Case Popolari di contrada Cuba, si
sono visti arrivare, oltre al cronista che
vi riferisce, solo il comandante della
Polizia Urbana, che si è limitato a pren-
dere atto dell’evento. E altro non pote-
va fare, del resto. Anche su questo ver-
sante, Salemi è un comune che si di-
stingue in negativo dagli altri. E’ uno
dei pochi della Provincia di Trapani
e l’unico nella Valle del Belìce, a non
essersi dotato di un Piano di Prote-
zione Civile. Esiste solo una bozza.
Evidentemente i sindaci e i consiglieri
delle maggioranze bulgare che si sono
succeduti in tutti questi anni avevano
altri problemi più importanti a cui pen-
sare. Ma l’argomento non è cosa da
poco, ove si consideri che Salemi, ol-
tre ad avere ben tre zone ad alto ri-
schio di dissesto idrogeologico, sor-
ge in una zona ad altissimo rischio
sismico. E’ inammissibile infatti, che
dopo molti giorni dalla prima frana, nuo-
vi cumuli di fango fresco siano stati
aggiunti a quelli già essiccati di quindi-
ci giorni fa. E’ intollerabile che il tratto
della Via Regione Siciliana, nelle im-
mediate vicinanze la scuola, rimanga
ancora un lago impraticabile e con i
marciapiedi ancora intasati da detriti
vari, pietre e melma. “Il piano di prote-
zione civile va assolutamente portato
a termine - ci ha riferito il prefetto Basile,
il capo della Commissione Straordina-
ria- occorre migliorare le capacità di
prevenzione delle potenziali calamità
naturali. Mi domando poi come mai
abbiano fatto costruire in quella zona”.
Già. Come mai. Ma queste piogge han-
no messo in evidenza anche un’altra
grossa lacuna: la scarsissima funzio-
nalità della rete fognante. E’ sufficien-
te una copiosa precipitazione per farle
andare in tilt, con lo “scoppio” dei tom-
bini in varie parti della città. Appare
evidente che la rete fognaria ha biso-
gno di una seria manutenzione. Gli in-
terventi di
spurgo dovrebbe essere fatti con rego-
larità, cosa che in realtà non avviene,
con le conseguenze che sappiamo.
Disagi di numerosi commercianti e re-
sidenti, soprattutto in via Marsala, dove
hanno dovuto armarsi di santa pazien-
za ma soprattutto di recipienti, pale e
per ripristinare la normalità. Molti si
sono lamentati in questi giorni per
l’inefficienza della Commissione
Straordinaria, che attualmente gesti-
sce il Comune. Viene accusata di ave-
re abbandonato la città all’incuria e al-
l’abbandono. In qualche caso,
come ad esempio la mancanza di
strisce pedonali, persino in prossi-
mità delle scuole elementari e me-
die, non si può dar torto alle lamen-
tele dei cittadini. La stessa cosa
non si può dire invece per i grandi
problemi rimasti insoluti sul tappe-
to. Non si può pretendere dai Com-
missari di rimediare in pochi mesi
alle grosse inadempienze del pas-
sato, più o meno recente. Le sui re-
sponsabilità cadono tutte per inte-
ro sulle precedenti amministrazio-
ni. Sarebbe troppo comodo trova-
re oggi un effimero capro espiatorio su
chi si sta adoperando di riportare quan-
to meno un barlume di legalità. Dovreb-
be invece preoccupare l’assenza as-
soluta di un parola da parte delle forze
politiche, responsabili in definitiva del-
l’anomalia venutasi a determinare nel-
la Città, che una volta fu dei Salvo.
Franco Lo Re
Salemi, con tre zone ad alto rischio franoso,
non ha un Piano comunale di Protezione CivileDa oggi i giovani appassionati del calcio,
che risiedono a Salemi e nella Valle del
Belìce, avranno un punto di riferimento più
certo e denso di speranza. Lo si deve ad
una interessante e promettente iniziativa
posta in essere, in queste ultime settima-
ne, da due personaggi che questo sport lo
hanno da sempre avuto nel cuore e nella
mente e che sanno che non ci può essere
futuro senza la creazione di solide oppor-
tunità da offrire al mondo giovanile. E’ quel-
lo che sta avvenendo, grazie ad una
creativa sinergia voluta rispettivamente
da Baldo Benenati che guida la
“Scuola Calcio della CITTA’ DI SALEMI “e
Dario De Luca, il nuovo presidente della
Società del “SALEMI Calcio” , che milita
nel campionato di promozione. All’insegna
del motto “l’unità fa la forza”, hanno pen-
sato bene di unire le idee e le risorse dei
rispettivi sodalizi. L’obiettivo è semplice.
Offrire una ulteriore opportunità a tutti i gio-
vani di Salemi e non solo. Nel program-
ma infatti c’è il coinvolgimento di
recenti aggregazioni con giovani prove-
nienti dalla vicine Gibellina, Vita, Santa
Ninfa e Partanna. Si tratterà di consolida-
re e allargare attività a un maggiore nu-
mero di ragazzi che desiderano di avvici-
narsi al loro gioco preferito. Avranno l’op-
portunità di disputare gare nelle diverse
categorie, partecipare ai vari tornei e cam-
pionati federali. Il tutto sarà possibile an-
che da un punto di vista logistico per la
presenza a Salemi di una struttura in erba.
Lo stadio del San Giacomo, che purtrop-
po è fruibile parzialmente, a causa spes-
so delle condizioni meteo che ne preclu-
dono l’accesso giornaliero. Si cercherà di
porre rimedio a tale inconveniente, dal
momento che Baldo Caradonna ricopre
magistralmente anche il ruolo di Direttore
Sportivo della 1° squadra, pertanto, al fine
di salvaguardare il manto erboso, tutte le
formazioni giovanili troveranno ospitalità
presso la struttura di calcio di Gibellina. La
cui amministrazione comunale, tendendo
conto della partecipazione dei giovani lo-
cali, ne ha consesso la fruibilità.
Tutto ciò e’ stato reso possibile grazie an-
che alla disponibilità del nuovo
Commissario Prefetto Basile, che ha fatto
proprio l’accordo e l’interessamento pro-
fuso da Leopoldo Falco, oggi promosso a
Prefetto di Trapani. Si dimostra molto en-
tusiasta Baldo Benenati per l’esito positi-
vo che l’iniziativa sta avendo, ”Sono estre-
mamente soddisfatto del lavoro che si sta
portando avanti tra le due società, per un
sogno comune futuro di portare piu’
ragazzi alla pratica sportiva per il difficile
momento che stiamo attraversando, dove
i ragazzi di determinate fasce d’età hanno
giornalmente dei pericoli e difficoltà da su-
perare, tenendo sempre bene in mente
,come amo ribadire, l’importanza dello stu-
dio.” C’è da dire, infine, che Il nuovo pro-
getto si sta concretizzando anche grazie
al gruppo dirigente formato dal Peppe
Bellitti, gli imprenditori Peppe Piazza e
Luigi Gandolfo, assai attenti alle sorti
calcistiche dei giovani di Salemi. Che dire?
Se son rose, fioriranno. E, soprattutto, sa-
ranno tanti goal!
Franco Lo Re
Una promettente iniziativa per il
futuro del calcio giovanile nel Belìce