diritto all'oblio
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DIRITTO ALL’OBLIO
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SCREENSHOT, I CUI DIRITTI RESTANO IN CAPO AI RISPETTIVI PROPRIETARI.
MONICA MANTOVANI
BEATRICE NEGRI
CHIARA SCALI
Strumenti e applicazioni del Web
A.A. 2016/2017
CHE COS’E’?1IL CASO
GOOGLE SPAIN2
COSA DICONO GLI ALTRI
STRUMENTI DI ANALISI
INDICE
I CASI3 SOCIAL NETWORK4
5CONCLUSIONE8
6POSSIBILI
SOLUZIONI7
CHE COS’E’?DEFINIZIONE DI
DIRITTO all’OBLIO1
“Una particolare forma di garanzia che prevede la non diffondibilità, senza particolari motivi, di precedenti pregiudizievoli dell’onore di una persona, per tali intendendosi principalmente i precedenti giudiziari di una persona”.
In base a questo principio non è legittimo, ad esempio, diffondere informazioni a proposito di condanne ricevute o comunque altri dati sensibili di analogo argomento, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca ed anche in tali casi la pubblicità del fatto deve essere proporzionata all’importanza dell’evento ed al tempo trascorso dall’accaduto.
CHE COS’E’?
1
L’ESPRESSIONE DIRITTO ALL’OBLIO VIENE UTILIZZATA IN ALMENO 3 DIFFERENTI ACCEZIONI:
DEFINIZIONE TRADIZIONALEDiritto di un soggetto a non vedere pubblicate alcune notizie relative a vicende, già legittimamente pubblicate, rispetto all’accadimento delle quali è trascorso un notevole lasso di tempo.
2IL DIRITTO ALL’OBLIO SU INTERNETIl diritto all’oblio è mutato con l’utilizzo di Internet, in Rete l’informazione non è cancellata, ma permane. Non si tratta del diritto a dimenticare, ma del diritto a contestualizzare, attribuire un peso all’informazione.
3IL DIRITTO ALL’OBLIO NELLA DIRETTIVA EUROPEA 96/46Diritto alla cancellazione, al blocco, al congelamento dei dati o all’opposizione al trattamento dei dati previsti dalla direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre 1995 «relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati »
COSA IMPLICA
PRIVACY tutela di dati ed
informazioni personali
REPUTAZIONEconsiderazione di cui gode
il soggetto nella società
DIRITTO DI CRONACAfornire informazioni
di pubblico interesse(Internet Archive)
GOOGLE SPAIN IL CASO2
13 maggio 2014Google Spain contro Agencia Española de Protección de
Datos (AEPD) e Mario Costeja González
“l’elenco di risultati mostrava dei link verso due pagine del quotidiano di La Vanguardia, datate gennaio e marzo 1998. Tali pagine annunciavano una vendita all’asta di immobili organizzata a seguito di un pignoramento effettuato per la riscossione coattiva di crediti previdenziali nei confronti del sig. Costeja González”
PROBLEMA
“chiedeva, da un lato, che fosse ordinato a La Vanguardia di sopprimere o modificare le pagine suddette (affinché i suoi dati personali non vi comparissero più) oppure di ricorrere a taluni strumenti forniti dai motori di ricerca per proteggere tali dati”
“chiedeva che fosse ordinato a Google Spain o a Google Inc. di eliminare o di occultare i suoi dati personali, in modo che cessassero di comparire tra i risultati di ricerca e non figurassero più nei link di La Vanguardia”
Con la sentenza del mese di maggio del 2014, Google Spain contro AEPD e Mario Costeja González, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che gli utenti hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca come Google di rimuovere determinati risultati che li riguardano. La Corte ha stabilito che i motori di ricerca devono valutare la richiesta di rimozione di ogni persona e che possono continuare a mostrare determinati risultati soltanto se esiste un interesse pubblico che ne giustifichi la visualizzazione.
CONCLUSIONE
ALTRI CASIIN ITALIA3
RIGHT TO BE FORGOTTEN
Il diritto all’oblio, già previsto dalla legge sulla privacy, ha trovato una nuova vita grazie al caso Google Spain, rafforzando il principio che consente a chiunque ne abbia diritto di richiedere ai motori di ricerca online di effettuare una procedura di:
de-indicizzazione dissociazione
del proprio nome o dati personali da contenuti, pagine internet e siti di natura diffamatoria, inesatta, inaccurata, offensiva o riportanti informazioni errate e non aggiornate.
ROBERTO NISTRI
CHI E’?L'ex terrorista Roberto Nistri condannato all'ergastolo per omicidi, uscito dal carcere per liberazione anticipata nel 2000 dopo 18 anni.
Chiede la cancellazione dai motori di ricerca di link riferiti a notizie ritenute “inadeguate o non più pertinenti.
CONCLUSIONESi è rivolto al Garante, sostenendo di essere un libero cittadino, danneggiato gravemente dalla presenza in rete di contenuti così datati nel tempo e “fuorvianti rispetto all’attuale percorso di vita”.
“un criterio di attualità dell’informazione e di reale interesse pubblico. Un conto è la richiesta di una persona che abbia commesso un reato, ma la cui vicenda non ha avuto rilievo per la storia del Paese. Altro conto è chi si macchia di delitti che sono ancora vivi nella storia dell’Italia e che hanno segnato pagine drammatiche per la comunità nazionale”.
CHI E’?
Tiziana Cantone ha messo la sua intimità nelle mani di gente che avrebbe potuto farne qualsiasi cosa. Se ne è resa conto quando ha scoperto di essere finita sui siti porno. Ha provato, inutilmente, a fermare quel mondo incontrollabile che è il web:
- richiesta di rimozione di filmini hard su Facebook, You Tube e motori di ricerca- cambio di identità- gogna mediatica
- suicidio
TIZIANA CANTONE
1
TRIBUNALE DI NAPOLI NORD SEZIONE SECONDA CIVILE
Il Tribunale di Napoli Nord, in composizione collegiale, nelle persone dei seguenti Magistrati: Dott. Marcello Sinisi Presidente Dott. Felice Angelo Pizzi Giudice
Dott.ssa Annamaria Buffardo Giudice relatore
nel procedimento per reclamo iscritto al n. 9799/2016 promosso da: Facebook Ireland Ltd, in persona del l.r.p.t., rappresentata e difesa, anche disgiuntamente, dagli Avv.ti Micael Montinari, Marco Bellezza, Davide Petris, Maurizio Leopoldo, in virtù di procura speciale alle liti, elett.te dom.ta presso lo studio di quest’ultimo sito in Napoli alla Via Kerbaker n. 89;
RECLAMANTE contro
Teresa Giglio, nella qualità di erede della Sig.na Annunziata Tiziana Cantone, nata a Napoli il 15.7.1983 e deceduta in data 13.9.2016, rappresentata e difesa, congiuntamente e disgiuntamente, come da procura in atti, dagli Avv.ti Andrea Orefice, Massimo Melica e Andrea Imperato, unitamente ai quali elett.te domicilia in Aversa alla Via Michelangelo n. 56;
RESISTENTE ha emesso la seguente
ORDINANZA Letti gli atti ed i documenti di causa, sciogliendo la riserva assunta all’udienza del 5 ottobre 2016; premesso:
- che con ricorso depositato in data 20.9.2016 Facebook Ireland Ltd. (di seguito anche “Facebook Ireland”), in persona del legale rappresentante pro tempore, ha proposto reclamo avverso l’ordinanza, resa in data 10.08.2016, con la quale il Tribunale di Napoli Nord, in composizione monocratica – dott.ssa Monica Marrazzo – a definizione del procedimento iscritto al n. R.G. 6312/2015, ha, tra l’altro, accolto la domanda proposta ex art. 700 c.p.c. da Tiziana Annunziata Cantone nei confronti di Facebook, ordinando “a Facebook l’immediata cessazione e rimozione dalla piattaforma del social network di ogni post o pubblicazione contenente immagini (foto e/o video) o apprezzamenti riferiti
CONCLUSIONE
Andrea Orefice, l’avvocato che segue la mamma di Tiziana: “È una pronuncia molto equilibrata perché introduce il principio, rigettando quanto asseriva Facebook, secondo cui un hosting provider deve rimuovere le informazioni illecite, quando arriva la segnalazione di un utente, come nel caso di Tiziana. E non deve attendere che sia il Garante della Privacy oppure il giudice ad ordinargliene la rimozione.”
CONFRONTOGOOGLE TRENDS
I SOCIAL NET WORK4
SOCIALMEDIA
La privacy nei social media è il diritto tutelato e garantito in capo all’utente che utilizzi tali applicazioni internet di controllare che le informazioni che lo riguardano vengano trattate nel rispetto delle norme che le regolano ed, in particolare, nel rispetto dell’autodeterminazione del singolo alla loro diffusione e nel controllo delle notizie che lo riguardano.
I giudici hanno stabilito che chiunque ha diritto alla cancellazione delle informazioni che lo riguardano a tutela della propria immagine sociale e che, anche se esse sono vere, devono essere rispettati i seguenti presupposti per la loro conservazione in rete: - contestualizzazione - aggiornamento - interesse reale alla conservazione nell'archivio
Facebook è l’esempio più eclatante: l’utilizzo di questo strumento di comunicazione presenta, tuttavia, molti rischi per la riservatezza dell’utente:
1 Nel momento in cui ci si iscrive a Facebook, automaticamente e senza il previo consenso dell’utente, il nome di quest’ultimo viene indicizzato sui motori di ricerca, così che i suoi dati e la sua immagine sono visibili a chiunque.
L’utente non è messo nelle condizioni di poter facilmente recedere dal servizio, ma solo accedendo all’interno dell’area “impostazioni” è possibile cancellare l’account. Tutte le informazioni, le immagini e i dati personali non vengono immediatamente rimossi ma restano sul server per un periodo di tempo indeterminato (per un eventuale riaccesso al network da parte dell’utente “pentito”).
2
ISCRIZIONE
CANCELLAZIONE
Twitter ha negato la possibilità di ritrovare i tweet pubblicati e poi cancellati dagli utenti: il social network ha infatti bloccato l’accesso dei propri archivi a enti come Politwoops e Diplotwoops, che conservavano i “tweet” dei politici e davano così conto dei “ripensamenti”.
COSA DICONO GLI ALTRI?5
A che cosa ha portato questo importante avvenimento?E come hanno reagito le altre aziende che gestiscono, lavorano con la tecnologia internet che potrebbero avere problemi con il diritto all’oblio con i propri utenti?
WIKIPEDIA
Lila Tretikov direttore esecutivo della Wikimedia Foundation che supporta Wikipedia:
“la sentenza della Corte di Giustizia europea sta minando la capacità del mondo di accedere a notizie accurate e verificabili su persone ed eventi. La Corte Ue ha abbandonato la propria responsabilità di proteggere uno dei diritti più importanti e universali: il diritto di cercare, ricevere e diffondere informazioni”.
YAHOO
“Valuteremo attentamente ogni richiesta con l’obiettivo di bilanciare il diritto dei cittadini alla privacy con il diritto all’informazione”.
“Il nostro obiettivo è trovare un equilibrio soddisfacente tra l’interesse individuale alla privacy e l’interesse pubblico nella libera espressione”.
MICROSOFT
APPLE VS FBI
Una corte federale californiana ha infatti imposto ad Apple “un aiuto nel consentire l’ispezione” di un iPhone 5c: quello posseduto da Syed Rizwan Farouk, uno degli autori dell’attentato terroristico che fece 14 vittime a San Bernardino, il 2 dicembre 2015.
Tim Cook (AD Apple): «Il governo ci ha chiesto qualcosa che semplicemente non abbiamo, e consideriamo troppo pericoloso creare. Ci hanno chiesto una versione di iOS (il sistema operativo, ndr) che renda possibile aggirare la sicurezza del telefono creando di fatto un accesso secondario all’iPhone».
STRUMENTI DI ANALISI6
TWEET REACH
Strumento di analisi sociale che fornisce metriche dettagliate sull’impatto delle tue conversazioni su twitter. E’ un modo semplice e immediato per misurare quanti account hanno ricevuto i tuoi tweet e chi sta parlando del tuo brand o della tua azienda:
ESEMPIO DI ANALISI
GOOGLE ALERTS
“puoi ricevere avvisi via email ogni volta che sono disponibili nuovi risultati per un determinato argomento in Ricerca Google, ad esempio, informazioni su notizie, prodotti o menzioni del tuo nome”:
POSSIBILI SOLUZIONI
all’OBLIO7
In osservanza alla sentenza del mese di maggio 2014 della Corte di giustizia dell’Unione europea, i cittadini europei hanno ora il diritto di richiedere la rimozione dai motori di ricerca, ad esempio da Google, dei risultati relativi a ricerche che includono il loro nome.
Da allora Google ha ricevuto richieste di rimozione per ogni genere di contenuti: reati gravi, foto imbarazzanti, episodi di bullismo o di insulti online, vecchie denunce, articoli di giornale screditanti e molto altro.
MODALITA’
Per ognuna di queste richieste, sono tenuti a prendere in considerazione:- sia il diritto di un individuo all’oblio - sia il diritto del pubblico di accedere all’informazione.
L’obbiettivo è trovare il giusto equilibrio.
Poiché si trattava di una sfida nuova e complessa sono andati a cercare consigli sui princìpi che Google dovrebbe applicare per prendere decisioni in merito ai singoli casi. Hanno quindi convocato un comitato di esperti che esaminasse le opinioni di decine di esperti che si sono riuniti in tutta Europa, oltre a migliaia di opinioni inviate tramite il Web.
IL MODULO DI GOOGLE
Google ha predisposto un modulo per presentare la richiesta di rimozione:
IL MODULO DI GOOGLE
43,2%56,8%
Il grafico mostra i dati sulle percentuali di URL esaminati ed elaborati da Google
URL rimossi
URL non rimossi
ESEMPI DI RICHIESTE
“Una persona accusata di un reato grave negli ultimi cinque anni ma la cui condanna è stata annullata in appello ci ha chiesto di rimuovere un articolo in merito al caso. Abbiamo rimosso la pagina dai risultati di ricerca relativi al suo nome.”
“Un funzionario pubblico altolocato ci chiesto di rimuovere articoli recenti relativi a una condanna penale risalente a decenni fa. Non abbiamo rimosso gli articoli dai risultati di ricerca.”
“Una donna ci ha chiesto di rimuovere un articolo risalente a decenni fa, relativo all’omicidio di suo marito, in cui era citato il nome della donna. Abbiamo rimosso la pagina dai risultati di ricerca relativi al suo nome.”
BING
Richiesta per bloccare i risultati di ricerca di Bing in Europa:
Perchè non funziona online? Quali sono i limiti?
- DISCRIMINAZIONE DEI CONTENUTI il Diritto all’Oblio non riguarda solamente la possibilità di far rimuovere dal Web contenuti personali che non sono più rilevanti nel presente (“cold cases”), ma anche contenuti inadeguati ed eccessivi” (es. Tiziana Cantone).
- MARGINE D’AZIONE TROPPO RISTRETTO Il Diritto all’Oblio comprende solo i link che presentano un nome specifico, questo significa che si può ritrovare il contenuto rimosso semplicemente utilizzando altre parole.
- EFFETTI TERRITORIALI Il Diritto all’Oblio si configura come “territoriale” nel senso che se una richiesta di rimozione viene fatta da un italiano, il link non compare più con quel nome solamente su google.it
- PROCEDURE INEFFICIENTI In Italia, dopo il rifiuto da parte del motore di ricerca, si può ricorrere al Garante per la Privacy con un costo di 150€ e un attesa di massimo 60 giorni. Se la sua risposta non è soddisfacente, ci si può rivolgere al tribunale civile con un notevole aumento dei costi e dell’attesa.
WEB AGENCY
MY REPUTATION
REPUTAZIONE ONLINE
DIFESA REPUTAZIONE
DIFESA REPUTAZIONE
La reputazione on line, intesa come credibilità personale/professionale, onore o rispettabilità che sia, è sempre più spesso minacciata dal cattivo utilizzo e dalla semplicità di accesso ai sistemi di comunicazione, in particolar modo da quelli social.
È estremamente importante quindi condurre un’attenta analisi per individuare le problematiche e le criticità da affrontare con le strategie più idonee che si muovono principalmente su due linee d’intervento:
- Attività di Flooding- Intervento Legale
COSA OFFRE?
ARRETRAMENTO CONTENUTI
Quando non è possibile, o sufficiente, ottenere la rimozione di un contenuto lesivo in tempi celeri, si ricorre alternativamente o anche in maniera congiunta, ad un tipo di intervento tecnico-informatico denominato Flooding.Le statistiche su Google, infatti, ci dicono che un utente medio controlla solo le prime due pagine di ricerca. Di conseguenza, dopo un’attenta Analisi Reputazionale, l’attività di flooding si compone di due fasi distinte e complementari: la creazione di nuovi contenuti e l’utilizzo delle più sofisticate tecniche SEO che consentono l’arretramento dei contenuti lesivi ed il contemporaneo avanzamento di quelli positivi nelle prime pagine.
APP CLEAR
Cancella, esegue l’analisi complessa su ciascuno dei tuoi post utilizzando algoritmi. Quando si elimina un post da Clear, verrà cancellato anche dall’account del social network:
CONCLUSIONE DIRITTO all’OBLIO8
CONCLUSIONE
L’Unione Europea, a tal proposito, sta cercando di elaborare una normativa per difendere l’individuo su un terreno che dovrà bilanciare il diritto di cronaca da un lato e di tutela del soggetto dall’altro.
La modifica legislativa è resa difficile dal fatto che la struttura dei social media rende praticamente impossibile la completa cancellazione del dati. Una recente decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che i cittadini europei possono chiedere ai motori di ricerca di rimuovere risultati relativi a quelli che includono il loro nome, qualora tali risultati siano inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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GRAZIE